Matera 2019

2018 NUOVE CATEGORIE

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Si è parlato anche di Matera 2019 ieri a Bruxelles, presso l’edificio Altiero Spinelli, durante l’audizione pubblica “Le Capitali Europee della Cultura: impatti, sfide e prospettive” davanti alla Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento Europeo.

All’incontro, moderato dalla Presidente della Commissione Sabine Varheyen, che è stata in visita a Matera insieme ad altri eurodeputati a fine ottobre, sono state raccontate le esperienze di precedenti Capitali Europee della Cultura come Donostia / San Sebastian 2016, Pilsen 2015, Pécs 2010, Riga 2014 e quella in fase di chiusura di Matera 2019.

A parlare del percorso di Matera 2019 è stata la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, che ha illustrato come una piccola città del Sud abbia voluto lanciare la sfida di produrre cultura coinvolgendo i suoi cittadini e facendo dialogare i creativi locali con gli artisti internazionali. “Un’esperienza raccolta nel Manifesto della co-creazione in fase di produzione – ha detto Tarantino - e che sarà presentato al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, il 20 dicembre in occasione della cerimonia di chiusura dell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura. Una buona pratica, quella di unire locale e globale, da suggerire anche alle future città Capitali”.

Nel corso dell’audizione, Tarantino ha sottolineato anche l’esigenza, condivisa da diverse Ecoc, di creare una rete strutturata e ufficiale delle Capitali Europee della Cultura, funzionale sia a condividere e scambiare esperienze che a promuovere e comunicare i progetti delle diverse città a livello internazionale.

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FINO AL 20 GENNAIO, L'ULTIMA TAPPA DI I-DEA: ABITARE GLI ARCHIVI: VITA, MOVIMENTO, RACCOLTO. ASPETTANDO IL FILM DI LIAM GILLICK SU PELIN TAN

Il 9 dicembre alle ore 18 evento collaterale con la installazione Ripetizione Spaziata di Giulia Bruno

SCARICA LE IMMAGINI E I VIDEO DI I-DEA QUI https://we.tl/t-MsTjUYc5WX

 

 

Parla di musica, sottoculture, architettura, migranti il quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio, inaugurato il 29 novembre (fino al 20 gennaio 2020) presso Cava Paradiso. Intitolato

Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto è a cura di Pelin Tan & Liam Gillick, curatrice e artista di fama internazionale.

 

La mostra attinge a una ricca mole di archivi e di casi-studio per intrecciare vicende, ufficiali e non, incentrate sul tema dell'abitazione, vicende accomunate dall'impulso che le ha generate: la volontà di cambiare la società da cima a fondo, nel micro come nel macro. Si scrive così una microstoria dell'Italia del dopoguerra osservata dalla prospettiva della Basilicata. Queste storie non sono slegate l'una dall'altra. La mostra si sofferma sui temi del quotidiano, delle condizioni di lavoro e del vissuto di un luogo e di una comunità partendo dalla riforma agraria del 1950 e dall'esodo dai Sassi verso quartieri di nuova costruzione edificati a partire dai decenni successivi, passando attraverso la loro ri-occupazione da parte degli attivisti extraparlamentari di sinistra negli anni '70 e arrivando all'odierno afflusso di migranti dal Mediterraneo. La presenza del passato nel contemporaneo è indagata con l'intento di comprendere in che modo il primo sia archiviato e in che modo possa essere de-archiviato in funzione di una narrazione futura delle nostre storie condivise. Percorrendo i corridoi della mostra lo spettatore può scoprire le immagini dei concerti organizzati dagli istituti liceali locali, invitando cantanti come Patty Pravo o i New Trolls, negli anni '70, ma anche la storia del movimento sociale e politico Malve, in una intervista a cura di Pelin Tan ad uno dei membri fondatori, Rita Montinaro, fino all'analisi delle condizioni dei migranti in Basilicata documentate attraverso gli scatti, i documenti, i video dell'Osservatorio Migranti Basilicata.

 

 

Il 9 dicembre alle ore 18 presso Cava Paradiso, evento collaterale della mostra I-DEA, si inaugura inoltre Ripetizione Spaziata, installazione sul tema degli archivi e sul linguaggio dell'artista Giulia Bruno. "Il linguaggio risente di un territorio, di una Storia, di una letteratura, di un movimento, di una appartenenza, spiega la Bruno. Il linguaggio diventa una funzione tecnologica". In un territorio come la Basilicata, per Storia, per conformazione, per forma si sono verificati movimenti migratori di varia natura che rendono, articolano, muovono e supportano una loro specificità, peculiarità e identità. Il movimento di spostamento dai "Sassi" e il connesso processo di alfabetizzazione, e in un contesto semanticamente diverso il movimento di migrazione che ha dato origine alle comunità arbëreshë sono tutti noti e straordinari fenomeni linguistici del territorio. L'incontro porta ad una costruzione di modelli condivisi di comunicazione, la spinta umana allo spostamento non si esaurisce mai, i flussi globali cambiano nel tempo e diventano flussi di dati, che arrivano a cambiare un linguaggio anche in assenza di movimento. non sono movimenti casuali ma portano ad una oggettività e all'analisi di un processo, di uno svolgimento. L'installazione attinge da vari archivi: quello personale dell'artista, l'archivio Nicola Scaldaferri, l'Atlante Linguistico Italiano, tra gli altri.

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

 

 

 

 

I-DEA: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto

Opening (accesso senza Passaporto) fino al 20 gennaio 2019

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Matera Capitale Europea della Cultura 2019 si configura anche come una straordinaria opportunità di partecipare a scambi culturali in tutto il mondo per coloro che hanno deciso di unirsi al team dei volontari.

Diverse le esperienze europee fatte dai volontari di Matera 2019 nel corso dell’anno: a gennaio alcuni di loro sono stati a Plovdiv, la città bulgara con cui Matera condivide il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, per dare il loro contributo alla cerimonia inaugurale; altri vi sono tornati a maggio per l’"Alyak parade", mentre a giugno un altro gruppo è stato per 3 settimane a Sibiu, ECoC romena nel 2007, per collaborare al FITS - Sibiu International Theatre Festival.

A ottobre due volontari hanno varcato i confini europei per raggiungere il Giappone, dove hanno dato il loro contributo al Tokyo Festival 2019 - Outdoor Theatre "I am a cat", caratterizzato da 27 programmi sul tema “Incontrarsi, cambiare il mondo” in cui il teatro è stato il viaggio per incontrare qualcun altro, lasciarsi cambiare da questo incontro e cambiare il mondo.

Numerosi sono scatti inoltre gli scambi che nel corso del 2019 hanno portato a Matera volontari da tutta Europa, grazia alla collaborazione con B-Link. Sino ad oggi sono oltre 50 i volontari arrivati da Bulgaria, Francia, Spagna, Grecia, Ungheria, Serbia, Russia, Turchia, Portogallo, Russia, Lettonia, Germania, Malta.

A ciò si aggiunge la presenza di un gruppo di volontari giapponesi arrivati a Matera grazie alla collaborazione con Eu Japan Fest, organizzazione giapponese di imprese private che da 30 anni collabora con tutte le Capitali europee della cultura per creare occasioni di scambio e lavoro fra i rispettivi Paesi.

Importanti sono infine gli scambi con altre le Capitali europee della cultura, che hanno fatto arrivare volontari da Plovdiv 2019, Rijeka e Galway 2020. Molti dei volontari internazionali sono stati ospitati presso le case dei volontari di Matera 2019, nello spirito di accoglienza che contraddistingue la comunità materana e permea tutto il programma culturale del 2019.

Nei giorni scorsi, una delegazione dei volontari di Aarhus, città danese che è stata Capitale Europea della Cultura nel 2017, è giunta in città per incontrare il team dei volontari di Matera 2019 e per raccontare la loro esperienza di team ancora operativo, essendo stato inglobato dall’ente di promozione turistica della città (Visit Aarhus). Il team ha preso il nome di “Rethinkers” ed è diventato un punto di riferimento per la città e l’intera Danimarca, supportando tutta una serie di iniziative culturali e sportive.

Per celebrare l’incredibile contributo dei volontari al processo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e per aprire una discussione sul futuro di questa brillante squadra, è in programma il 15 dicembre un’intera manifestazione dal titolo “Volontari Matera 2019 in festa”. Dettagli su www.materaevents.it .

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L’Open Culture Festival, dedicato al tema della cultura aperta, al centro del dossier di Matera 2019, prende il via sabato 7 dicembre presso la Serra del Sole a Matera con la conferenza internazionale “Open Future – The Conference” organizzata in collaborazione con Fiera Milano Media SpA Divisione Business International, con il coordinamento di Carlo Antonelli, giornalista e CEO di Fiera Milano Media.

La conferenza proverà a rispondere alle domande sul futuro della produzione culturale e sulla sua relazione con i principali temi del dibattito culturale contemporaneo: rapporto uomo natura, arte e medicina, dall’homo sapiens all’uomo ridisegnato da strutture sintetiche e dati, all’inborg.

Come possiamo esplorare le possibilità di convivenza tra tre diverse specie viventi in modo che possano creare una possibilità di futuro e di coabitazione, ad ogni costo? La specie umana, sottoposta ad una necessità di adattamento ai cambiamenti mai esperita prima; le specie vegetali e animali, in lotta per l’estinzione o comunque sotto impetuosa mutazione, entrambe darwiniane; la specie non umana, delle creature o intelligenze tecnologiche/digitali/artificiali dotate di potenza esponenziale e anch’essa potenzialmente definitiva.

Il tema è specificatamente italiano essendo paese maestro nella capacità unica di unione tra uomo e paesaggio naturale. L’evento vuole quindi tracciare la strada per la designazione della prossima capitale europea della cultura in Italia, nel 2033, ascoltando i più autorevoli esponenti internazionali e italiani sul tema, quali Andrea Lissoni, Carolyn Christov-Bakargiev, Francesco Urbano Ragazzi, Paola Antonelli, Stefano Gustincich, Federico Campagna, Ilaria Capua, Ida Dominijanni, Armin Linke, Victoria Delgado, Emanuele Coccia, Matteo Pasquinelli, Stefano Mirti, Bettina Korintenberg.

Gli esiti dei lavori svolti nel corso della giornata verranno presentati al pubblico alle ore 18:30 presso la Serra del Sole. Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o presso l’Infopoint di Matera 2019.

Per raggiungere la Cava del Sole sarà istituito un servizio navetta con partenza da Piazza Matteotti dalle 17:45 alle 18:00 con fermata intermedia a Villa Longo e rientro alla fine dell’evento. Il servizio navetta non è tratta ordinaria e richiede per questo l'acquisto del biglietto (€0,80 a persona a tratta se acquistato preventivamente, €1,50 se acquistato direttamente sul mezzo).

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TRAMA DOPPIA: Maria Lai, Antonio Marras
Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata

Palazzo Lanfranchi, Matera
Inaugurazione: sabato 7 dicembre 2019, ore 21.00
Apertura al pubblico: 8 dicembre 2019 - 8 marzo 2020

NOTA STAMPA

Dall’8 dicembre 2019 all’8 marzo 2020 nel Museo nazionale d’arte medievale e moderna della
Basilicata all’interno del seicentesco Palazzo Lanfranchi di Matera sarà aperta al pubblico la
mostra Trama doppia. Maria Lai, Antonio Marras, coprodotta, organizzata e coordinata dal Polo
Museale regionale della Basilicata, e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, nell’ambito del
programma culturale della Capitale Europea della Cultura.
L’esposizione è fortemente voluta da Antonio Marras, che l’ha ideata insieme a Francesco
Maggiore e che, da sempre, ha visto in Maria Lai “una compagna di viaggio, una musa, un’amica
geniale affettuosa e custode dell’anima”. Un percorso di oltre 300 opere di Maria Lai e di Antonio
Marras: lavori inediti della grande artista sarda, selezionati dall’archivio personale di Antonio
Marras e dall’Archivio Maria Lai che dialogano con opere e installazioni di Antonio Marras, ma
anche con opere realizzate da entrambi a quattro mani.
Pensando a Italia 2019, con questa mostra Matera vuole celebrare Maria Lai, a cui era dedicata la
candidatura di Cagliari (che fu una delle città finaliste alla selezione della Capitale Europea della
Cultura) nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita. Lo speciale progetto espositivo
racconta il singolare incontro con Antonio Marras ripercorrendo le tappe di un dialogo intimo,
determinante e operoso, basato sulla leggerezza e sulle sensibilità dell’inusuale connubio; una
relazione sorta tra i due spiriti, accomunati dalla libertà di sottrarsi ai sistemi organizzati e dalla
capacità di unire, assemblare, tenere insieme pensieri, esistenze, luoghi, persone, progetti.
Ancora una volta Palazzo Lanfranchi, al centro della rete del Polo museale della Basilicata e del
processo di Matera-Basilicata 2019, si apre ai linguaggi contemporanei e accoglie la sfida di una
mostra che indaga, in primo luogo, il rapporto umano e artistico tra due figure che hanno trovato
nel fare insieme, spesso lavorando con le mani, la cifra di un’intesa speciale che si riverbera ben
oltre la produzione di opere, permeando una dimensione culturale e spirituale che il raffronto e
l’intersecarsi dei lavori restituisce in maniera del tutto inedita. Rispecchiamenti, riverberi e
semplici suggestioni accendono piccole e grandi luci su questo legame generativo, che rappresenta
la ragione prima di questa esposizione.
Il legame tra Maria Lai e Antonio Marras ha radici profonde: è stata proprio l’artista la prima
persona ad aver visto e sostenuto le opere di Antonio. Entrambi sono accomunati dalla capacità di
ridare vita a scarti e frammenti, di ridare nuovi significati a oggetti dismessi; sostiene, infatti,
Marras: “La cosa che più mi appassiona e mi interessa è dar voce a degli elementi che
apparentemente sono muti e forse colpiscono solo me, ma poi lavorandoci cerco di creare un
linguaggio perché questa ispirazione diventi cosa reale e si traduca negli ‘oggetti’ che mostro…”.
La mostra pone l’attenzione sulle ossessioni dei due artisti, sul soggetto pressato dalla necessità di
compiere un atto creatore e, a sua volta, indagato attraverso una continua analisi della propria
memoria e dei propri luoghi di appartenenza, secondo un assioma che Maria Lai sintetizza in:
“L’uomo ha bisogno di mettere insieme il visibile e l’invisibile perciò elabora fiabe, miti, leggende,
feste, canti, arte” (1999).
Il percorso espositivo si snoda attraverso gli spazi di Palazzo Lanfranchi su tre livelli.
La prima sala ospita libri sfilacciati, pagine ricamate, disegni, acquerelli e un grande lenzuolo con
fogli cuciti, opere realizzate nel corso degli anni da Maria Lai e che oggi Antonio Marras fa
dialogare con le sue “Orfanelle”, creature luminose che occupano lo spazio espositivo e che
conducono all’abito “Fililailai”, realizzato da Antonio per Maria, allestito per l’occasione come un
dipinto.
Il lungo corridoio d’ingresso del Museo è scandito dalla successione di nove grandi arazzi di
Marras, tessuti in Afganistan e ricamati in Sardegna con l’applicazione di pezzi di vecchie giacche.
Ad accogliere il visitatore al primo piano 120 disegni che ritraggono gli abitanti del borgo La
Martella, realizzati a più riprese da Marras nel corso del 2019 durante i suoi soggiorni materani.
L’accesso alle sale successive è segnato da un passaggio simbolico, fatto di camice e campanacci,
che introducono alle 88 federe dipinte da Maria Lai che Marras fa dialogare con un suo grande
arazzo bianco e nero che incornicia una scultura in ceramica realizzata in omaggio a Maria Lai,
grande sostenitrice dei lavori a quattro mani in argilla.
Si susseguono altre stanze che ospitano “Notti bianche”, installazione con tappeto sardo a
Pibiones e peluche, un cuore di stoffa di Maria Lai, 73 ritratti con vecchie cornici e due telai
realizzati da Antonio Marras che dialogano con quelli di Maria Lai.
Al secondo e ultimo piano il visitatore è idealmente accolto da 14 braccia in ceramica, opere in
stoffa, un vecchio sportello disegnato, 20 campane di vetro disposte su tavoli di ferro che
custodiscono taccuini di appunti di Marras, circondati da trenta bozzetti preparatori di Maria Lai
per la realizzazione dell’opera sul grande muro di casa Marras “Tra fili e pensieri” (2004).
Nella grande Sala delle Arcate interagiscono diversi lavori realizzati dai due artisti: camicie rifinite
da Maria con il filo rosso; materassini su cui ha scritto e cuscini su cui ha dipinto; sottovesti fatte
ricamare da Marras con le frasi recuperate da Lai in un lavoro con i bambini delle elementari
“..prima che la scuola li rovinasse..” diceva Maria; teche con lavori di Maria Lai realizzati con ricami
ed elementi di stoffa; disegni su carta e dizionari d’artista; una scatola con un lavoro di Maria fatto
di nodi e corde. Chiude il percorso espositivo la grande installazione “Llencols de aigua” che corre
lungo la parete di fondo: su un grande telo bianco, lavoro a quattro mani di Antonio Marras e
Maria Lai, sono cucite vecchie sottovesti, che fanno da sfondo a 200 Janas (le piccole fate della
mitologia sarda), piccoli abiti, sospesi davanti al lenzuolo.
In mostra alcune fotografie di Daniela Zedda, testimone per immagini degli incontri dei due artisti
e del loro profondo legame.
Dichiara Antonio Marras: “L’incontro con Maria Lai. Una vera e propria svolta. Con lei ho sempre
avuto un rapporto speciale, una sintonia di interessi e di idee che continuano a vivere, immutati.
Un dialogo ininterrotto. Una volta le dissi che avevo copiato un suo disegno. Mi rispose: ‘Fare arte
è un continuo rubare. Non preoccuparti, io rubo dappertutto. Nel momento in cui la rubi, l’opera
diventa tua’. Maria Lai è stata una presenza straordinaria nella mia vita. Una vagabonda.
La jana che tiene per mano il sole e l’ombra. Cuce e ci lega alle favole, ai sogni e all’infinito. Dice
che le montagne non sono tanto terribili se, oltre ai precipizi e ai lupi, ci sono anche le nuvole.
L’incontro con Maria ha segnato il mio approccio con l’arte e non solo… Ha dato spazio alle mie
visioni. Ci siamo divertiti a confondere spazi e tempi, a tessere fili e trame. Mi ha dato il coraggio di
esplorare me stesso; mi ha traghettato verso un universo che mi affascinava e mi faceva paura. ‘Ti
ho lasciato bambino e ti ritrovo artista’, mi ha detto un giorno. Conservo gelosamente questa frase
dentro di me. Lei mi ha dato la forza di parlare attraverso le immagini”.

Note biografiche:
Maria Lai è nata a Ulassai nel 1919. Per la sua salute cagionevole viene affidata fin dall’infanzia a degli zii
che vivono in campagna, rinviando il suo inserimento nella scuola e permettendole di prolungare il tempo
della libertà e del gioco. A nove anni, trasferita a Cagliari, inizia a frequentare la scuola pubblica.
Adolescente conosce lo scrittore Salvatore Cambosu, suo professore d’Italiano, con cui impara a leggere e
ad amare la poesia. A quindici anni riesce a convincere la famiglia a mandarla a lezione da Francesco Ciusa e
successivamente dal pittore futurista Gerardo Dottori, a Cagliari. Nel 1940 lascia la Sardegna per iscriversi al
Liceo Artistico a Roma. Per la sua formazione artistica furono determinanti dapprima l’incontro con Marino
Mazzacurati, a Roma, e successivamente il Corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia,
frequentato (era l’unica donna) dal 1943 al 1945, sotto la guida severa di Arturo Martini. Dopo la guerra,
tornata in Sardegna dove ritrova Salvatore Cambosu. La ricerca di tecniche, materiali diversi e nuovi
linguaggi è ricca ed originale: pani, telai, ceramiche, terracotte, tele e libri cuciti, che generano scritture
illeggibili e materiche, evocative di stati d’animo e di pensieri, fino agli interventi ambientali ed alle
performances collettive, con la partecipazione alla Biennale di Venezia di un progetto multimediale di
Mariella Bentivoglio. A partire dagli anni Ottanta la sua ricerca artistica è stata rivolta soprattutto agli
interventi sul paesaggio su vasta scala, come l’azione Legarsi alla montagna del 1981 sulla quale Filiberto
Menna scrisse delle pagine importanti, o di contenuto come l’installazione per il Museo dell’Olio a Farfa,
vicino Rieti. Muore a Cardedu il 16 aprile 2013.

Antonio Marras nasce ad Alghero, Sardegna. Nel 1997 a Roma espone per la prima volta, su invito di
Francesco Moschini, cinquanta disegni presso l’Istituto Europeo di Design. È del 1999 la prima collezione di
prêt-à-porter con il suo nome e fin dalle sue prime esperienze nella moda Marras si distingue per le
sperimentazioni e per le commistioni con l’arte, con la musica, con la danza, con teatro, con il cinema: la
moda, per lui, è il legame con gli altri linguaggi. Nel 2003 viene nominato direttore artistico di Kenzo.
Numerose le incursioni nell’arte, nella letteratura, nella poesia, e nel 2001, a Bologna, gli viene assegnato il
premio Francesca Alinovi. Parallelamente alle sue creazioni e presentazioni nel mondo della moda realizza
e partecipa a numero mostre dal 2003. Partecipa nel 2011 alla Biennale di Venezia con un’installazione nel
Padiglione Italia dal titolo “Archivio Provvisorio”. Nel 2016 alla Triennale di Milano è protagonista della
mostra personale “Antonio Marras: Nulla die sine linea”, a cura di Francesca Alfano Miglietti. Nel 2018
debutta alla regia della pièce “Mio cuore sto soffrendo, cosa posso fare per te?”, al Teatro Massimo di
Cagliari e al Teatro Civico di Alghero, nata da una performance alle Ex Cantine Folonari di Brescia nel 2017,
e in scena a Milano al Pac nel 2018. Nel 2018 è autore di sedici opere per il progetto “laculturasifastrada”,
un’iniziativa promossa dalla casa editrice Zanichelli. Nel 2019 è a Venezia, nel progetto NOMAD con una
serie di sculture in ceramica per la Galleria Rossella Colombari.

 

Matera, dicembre 2019
FOTO: https://www.dropbox.com/sh/pbnd4jdqjg47xen/AAAs1a1dazrc4tcqzPR8YDgLa?dl=0

INFORMAZIONI MOSTRA:
Mostra: Trama doppia. Maria Lai, Antonio Marras
Sede: Palazzo Lanfranchi, piazzetta Pascoli, Matera
Inaugurazione: sabato 7 dicembre 2019, ore 21.00
Apertura al pubblico: 8 dicembre 2019 – 8 marzo 2020

Orari: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 20.00; il mercoledì dalle ore 11.00 alle ore 20.00.
Giornate di CHIUSURA: Natale e Capodanno
Aperture festività: chiuso 25 dicembre e 1° gennaio
Ingresso: Passaporto per Matera 2019

 

INFORMAZIONI PER LA STAMPA:
Ufficio Stampa mostra
Maria Bonmassar
+39 06 4825370; +39 335490311
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Ufficio Stampa e Comunicazione Istituzionale
Polo Museale della Basilicata
Tel. +39 0835 256 2245
Fax +39 0835 256 2233
e-mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
sito: http://musei.basilicata.beniculturali.it
fb: Polo museale della Basilicata
twitter@MUSEIBasilicata

Ufficio stampa
Fondazione Matera Basilicata 2019
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tel. +39 0835 331 625
web: www.matera-basilicata2019.it
facebook: Matera 2019
twitter: @Matera2019
#matera2019 #openfuture

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L’esperienza di AltoFest Matera Basilicata 2019, il progetto che da inizio novembre sta attraversando la regione, portando artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei cittadini lucani, trasformate in spazi performativi aperti al pubblico, arriva alla sua tappa conclusiva dal 4 all’8 dicembre.

Dopo aver coinvolto ed emozionato i comuni di Melfi, Venosa, Moliterno, Sarconi, Montalbano Jonico e Tursi, il progetto approda nella collina materana, fra Grassano, Tricarico, Miglionico, Montescaglioso e Matera- Borgo La Martella. Dodici famiglie dei cinque comuni ospitano altrettanti spettacoli, performance e istallazioni performative, in replica nelle cinque giornate.

A Tricarico, l’artista spagnolo Marc Vilanova propone “Kerosene”, una performance audiovisiva site-specific. Un'installazione di luci, progettata utilizzando le caratteristiche architettoniche dello spazio e innescata e manipolata dall'input dello strumento musicale e da componenti elettronici. Il risultato è un'esperienza immersiva in cui lo spazio è modellato e trasformato dal suono e dalla luce. La compagnia svizzera Inkörper Company presenta “Mouvement d'ensemble (Sacre)”, un’opera che mette in discussione la nuova relazione tra uomo e natura sotto forma di un'installazione in evoluzione. Nelle modalità di ripetizione e resistenza, l'esecutore intraprende una paziente impresa di costruzione e decostruzione di materiali naturali elementari che manipola per organizzare lo spazio.

A Grassano la Compagnia italiana Menhir si prepara per “Genesi”, in cui un paio di danzatori generano dinamiche fluide, incroci, pause e sospensioni. Nessuna coppia mitica all'origine delle generazioni future. Nessun giardino terrestre su cui segnare limiti e proprietà. “Daughters” della compagnia romena Tangaj Dance, è una performance sulla trasformazione, in cui tre micro-storie immaginarie, caricate di ironia e suspense, si intrecciano e creano una nuova identità. Siamo le figlie di una generazione, una comunità, un iperuniverso in cui la realtà è narrata in esplosivi frammenti di informazione.

Montescaglioso accoglie il progetto artistico Chiasma con “B-side” uno spettacolo\installazione creato tra il 2014 e il 2015 da Salvo Lombardo raccogliendo un archivio di gesti e movimenti, osservando i passanti occasionali in luoghi pubblici. Daria Greco "traduce" l'opera originale creando il suo archivio personale, catturando nuovi frammenti della vita quotidiana dei suoi "ospiti". Con “Lì dove l'ombra appare [remixed] (2014-2019)” l’artista italiana Isabella Bordoni, riprende un’opera del 2004, in cui poneva un corpo femminile al centro di un complesso progetto scenico. L’autrice torna a quel testo a quindici anni di distanza, come puro reperto archeologico, privato di tutto l'apparato tecnologico e performativo che ne era parte, aprendosi allo spazio domestico e a esiti ignoti. In “Sembra ma non soffro” della compagnia italiana Quotidiana.com, gli attori, posti su due inginocchiatoi bianchi, intrecciano un dialogo dalle forti tinte surreali eppure allo stesso tempo realissime che si avvalgono di un’ironia tagliente e spiazzante. Come figure incasellate nella striscia di fumetto aspirano a un altrove e si dibattono un come sbavature del disegno nel recinto angusto della vignetta.

A Miglionico, “Backstage” dell’artista spagnola Raquel Ponce, indaga il concetto di backstage, cosa succede dal punto di vista dello spettatore e quindi cosa immagina lo spettatore; lavorare su ciò che accade dopo l'azione, in quell'immediato futuro, quel futuro imprevedibile, sfuggente con molteplici possibilità. “In your face” del collettivo italiano Ateliersì usa il linguaggio di Facebook per la riscrittura di “Trovarsi” di Pirandello, concentrandosi sulla relazione tra la vita intima e il suo doppio on line. Si manifesta in un flusso teatrale e musicale che accoglie le irruzioni del reale e propone un nuovo punto di vista per osservare il rapporto tra l’io e la sua rappresentazione.

Il Borgo La Martella di Matera ospita gli artisti italiani Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani con “Sempre Verde”, che vede protagonisti un’Antigone e un Polinice contemporanei. Il fratello torna da un lungo vagare. La sorella non si è mossa da dove è nata. L'incontro è come un viaggio per riconoscersi. Un tempo per trovare le radici e il senso del futuro in un presente fragile, evanescente, nel quale i due si ritrovano bambini, sognanti, giocanti. In “Chiusi in un cerchio” l’artista italiano Giuseppe Valentino si interroga su quanto in un luogo (un agglomerato di case, una piccola città) la gente si sente parte di una comunità. Roberto Rossellini ha detto “l’anima di una società è la legge, l’anima che tiene assieme una comunità è l’amore”. E’ ancora il caso?

Il 5 dicembre, dalle 19:30 alle 21:00 nel Teatro Quaroni del Borgo La Martella di Matera, si tiene la consueta Agorà, l’assemblea a porte aperte in cui i cittadini delle comunità accoglienti si confrontano. Il Palazzo Materi di Grassano, ospita invece, nella giornata di domenica 8 dicembre dalle 11:00 alle 13:00, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera. La programmazione viene chiusa l’8 dicembre al Borgo la Martella di Matera con la performance notturna “Elementare” del collettivo italiano Amigdala che ha inizio alle 22:30 presso l’abitazione di un donatore di spazio e prosegue fino all’alba al Teatro Quaroni. Un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte in uno spazio attrezzato per il sonno. Cosa ci spinge a cantare per una notte intera? Il rischio, la durata, la fatica, il raduno, il cambiamento, l’attesa, il risveglio, e il silenzio.

Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospitano la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli viene aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.

Nella giornata di sabato i comuni di Grassano, Tricarico, Miglionico, Montescaglioso e Matera-Borgo La Martella possono essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

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L’anno di Matera Capitale Europea della Cultura si chiude con l’Open Culture Festival, due settimane dedicate al tema centrale del dossier di candidatura e che rilancia l’eredità di questo percorso straordinario: la cultura aperta, che è inclusione, contaminazione, partecipazione, sguardo verso il futuro. Dal 7 al 19 dicembre si svolgeranno in città una serie di iniziative dedicate alla cultura digitale, all’innovazione tecnologica, ai dibattiti sulle sfide del domani, con panel di approfondimento, laboratori dedicati a giovani e meno giovani, spettacoli teatrali, performance musicali e mostre interattive.

La programmazione si aprirà il 7 dicembre presso la Serra del Sole con la conferenza internazionale “Open Future – The Conference” organizzata in collaborazione con Fiera Milano Media SpA Divisione Business International, con il coordinamento di Carlo Antonelli, giornalista e CEO di Fiera Milano Media. La conferenza proverà a rispondere alle domande sul futuro della produzione culturale e sulla sua relazione con i principali temi del dibattito culturale contemporaneo: rapporto uomo natura, arte e medicina, dall’homo sapiens all’uomo ridisegnato da strutture sintetiche e dati, all’inborg. La giornata sarà articolata in tavoli di discussione, dalle 10:00 alle 18:00, e un momento di restituzione aperto al pubblico alle 18:30. Fra gli interventi: Andrea Lissoni, Carolyn Christov-Bakargiev, Francesco Urbano Ragazzi, Paola Antonelli, Stefano Gustincich, Federico Campagna, Ilaria Capua, Ida Dominijanni, Colin Waters, Armin Linke, Victoria Delgado, Emanuele Coccia, Matteo Pasquinelli, Stefano Mirti. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

Nella stessa giornata verranno allestite in Piazza San Francesco e a Casino Padula due “Open Dome”, spazi temporanei che ospiteranno eventi digitali, installazioni e riflessioni collettive per tutte le giornate del Festival. Nell’Open Dome di Piazza San Francesco si insedierà inoltre la Matera Factory coordinata dall’esperto di comunicazione digitale Stefano Mirti, che avrà il compito di raccogliere nel corso del Festival, le idee e le testimonianze delle persone - cittadini, volontari, artisti, progettisti, creativi - che hanno partecipato a diverso titolo al processo di Matera 2019. L’esito di questa attività, a cui saranno legati i principali appuntamenti del Festival, confluiranno nel Manifesto della co-creazione che sarà presentato nella mattina del 20 dicembre al presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, come vero e proprio punto di arrivo dell’anno 2019, ma nel contempo punto di partenza per il progetto “legacy” di tutta la manifestazione.

 

Dall’8 al 20 dicembre gli Ipogei Motta accoglieranno la mostra di realtà virtuale “Biennale di Venezia /Virtual reality experience - edizione Matera 2019”, con visite dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 20:00. La mostra porta a Matera una selezione di 13 opere dalla Sezione Venice Virtual Reality della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de la Biennale di Venezia e dalle ultime due edizioni di Biennale College Cinema Virtual Reality, il programma de La Biennale di Venezia che promuove i nuovi talenti emergenti sostenendo la produzione di progetti VR. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

L’8 e il 9 dicembre presso il Cinema Guerrieri andrà in scena, alle 19:00 e alle 21:00, la performance “Intentional Particle” del danzatore giapponese Hiroaki Umeda, che unisce i linguaggi artistici della danza e dell’arte digitale. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

Pilastro di tutto il Festival il progetto “Matera 3019” che porta al centro l’ascolto delle parole e delle suggestioni dei giovani, la loro idea di futuro, lavorando sul divario sempre più forte che vivono fra il mondo virtuale del digitale e quello corporeo del reale. Queste due dimensioni saranno indagate attraverso due percorsi. Dall’8 al 15 dicembre presso Casino Padula, la Scuola Open Source e la Open Design School, realizzeranno con 60 giovani selezionati attraverso chiamata pubblica, i laboratori di ricerca e co-progettazione "XYZ 2019” durante i quali si lavorerà a una piattaforma digitale per raccogliere, misurare e sistematizzare quanto fatto durante Matera 2019, valorizzando la produzione culturale indipendente. Gli esiti dei laboratori saranno presentati al pubblico il 15 dicembre ore 17:30 nell’Open Dome di Piazza San Francesco.

Dal 9 al 16 dicembre, presso il Palazzo del Casale, andrà invece in scena alle 18:00 e alle 21:00, l’evento teatrale “Uccelli. Esercizi di miracolo” a cura del collettivo artistico del progetto "Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi", una produzione del Teatro delle Forche, che interroga la città contemporanea, nelle sue compressioni, nelle sue linee di fuga, nelle sue linee di sogno e utopia. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione. Dal 2 al 6 dicembre, in preparazione dell’evento teatrale, verranno realizzati dei laboratori con i ragazzi delle scuole superiori materane e delle performance nei quartieri della città, in centro così come in periferia.

Dal 12 dicembre, alcuni contenuti multimediali di Matera 2019 saranno disponibili su Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online. La presentazione della collezione digitale di Matera 2019 sulla piattaforma si terrà alle ore 18:30 presso l’Open Dome, di piazza San Francesco. Nella mattina, dalle ore 10:00 alle 12:30, gli studenti del Liceo classico e artistico di Matera, saranno protagonisti di un laboratorio con la youtuber Lucrezia Oddone, famosa sul web per le sue lezioni di italiano agli stranieri.

La cattedrale di Matera ospiterà il 15 dicembre alle 21:00 “Remix the future” un progetto in due tempi composto dalla video installazione “Pensieri Illuminati", opera digitale di Felice Limosani narrata da Alessandro Preziosi, e il concerto diretto dal Maestro Beatrice Venezi con la Time Machine Ensamble. Un evento culturale che suggerisce l'incontro e la fusione tra arte, umanità e tecnologia e indice simbolicamente nella sacralità del luogo "un'assemblea civile dove assemblare il futuro". Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

“SAVE for Seniors” è il progetto di educazione all'uso della tecnologia rivolto agli anziani, pensato da Samsung. Il 17 e 18 dicembre, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:30 alle 18:30 nell’Open Dome di Piazza San Francesco, i “Digital Angels”, studenti del Liceo scientifico Dante Alighieri di Matera formati dall’azienda coreana, affiancheranno persone over 55 per offrire loro nuovi strumenti con cui migliorare la propria vita quotidiana.

Il 17 dicembre alle 18:30, all’interno dell’Open Dome di Piazza San Francesco, verrà presentato il libro “Il Principe digitale” di Mauro Calise e Fortuna Musella (Laterza 2019), una riflessione del ruolo della politica nell’era dei social media.

Nella giornata del 19 dicembre le Capitali Europee della Cultura del passato e del futuro, presentano nell’Open Dome di Piazza San Francesco, le loro migliori produzioni realizzate nell'ambito dell'arte digitale, realtà virtuale e aumentata, alla presenza di alcuni dei loro ideatori.

Fino alla cerimonia di chiusura, in programma il 20 dicembre con l’evento “Open Future, Together!”, ogni giornata di dicembre ospiterà uno o più appuntamenti del programma ufficiale di Matera 2019.Come già previsto, numerose mostre e attività continueranno anche nel 2020, visto l’alto numero di richieste da parte delle scuole e del pubblico. Il calendario aggiornato è disponibile su www.materaevents.it

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La delegazione è rimasta particolarmente colpita dal coinvolgimento dei cittadini e l’allargamento dell’accesso alla cultura

Si è svolta questa mattina presso Palazzo Gattini a Matera la conferenza stampa finale sulla visita della delegazione della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo iniziata lunedì 28 ottobre. Della delegazione, composta da 19 membri tra tecnici e politici, facevano parte gli eurodeputati Sabine Verheyen, Presidente della Commissione cultura e istruzione, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa, Irena Joveva e il Capo dell’Unità Europa Creativa della Commissione Europea - Direzione generale Istruzione, gioventù, sport e cultura, Barbara Gessler.

Durante la visita, i delegati hanno potuto conoscere sia i luoghi della città di Matera, dal Belvedere Murgia, alle Cave, dal centro storico al quartiere di Agna Le Piane, sia alcune delle iniziative del programma della Capitale Europea della Cultura 2019, come le mostre “Blind Sensorium – Il paradosso dell’Antropocene” e “Mediterranea” allestite presso il Museo Ridola, il percorso interattivo dell’Atlante delle emozioni delle città nella Biblioteca Stigliani, la terza mostra del progetto pilastro I-DEA a Cava Paradiso, le attività dell’Open Design School e le progettualità con la cittadinanza. Le giornate sono state anche occasione per approfondire il lavoro fatto per la Capitale Europea della Cultura 2019, attraverso gli incontri con il team della Fondazione Matera Basilicata 2019, l’assessore alla cultura del Comune di Matera, Giampaolo D’Andrea, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, il Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese e i rappresentanti della scena creativa lucana che hanno coprodotto il programma culturale.

Nel corso della conferenza finale, la Presidente Sabine Verheyen ha sottolineato, a nome di tutta la Commissione, di essere stata colpita dall’impostazione partecipativa del programma di Matera 2019, che ha saputo coinvolgere attivamente i cittadini, rendendoli realmente protagonisti delle attività messe in campo, e allargare l’accesso alla cultura in una logica anti elitaria. La stessa formula del Passaporto è risultato uno strumento che al contempo consente l’accesso a tutti eventi di Matera 2019 e dà a tutti l’identità di cittadino di Matera, un messaggio fortemente inclusivo. L’incoraggiamento alla partecipazione del pubblico di tutte le età, la creatività portata nelle case, le produzioni realizzate sul territorio sono tutti elementi che conferiscono al lavoro svolto un valore di tipo pedagogico. Per la Verheyen questa è una delle buone pratiche di Matera 2019 che le altre Capitali Europee della Cultura dovrebbero seguire. La Presidente ha invitato quindi a non disperdere il grande entusiasmo che ha contraddistinto il lavoro fatto fino ad ora, potendo contare su tre grandi eredità: la valorizzazione di alcuni luoghi in cui creare cultura quali l’Open Hesign School, l’hangar di Cava Paradiso con il progetto degli archivi e la Cava del Sole; la rete fra Matera e le altre città italiane ed europee con cui sono state attivate delle collaborazioni, che può essere funzionale allo scambio di esperienze; l’essere partiti dalle bellezze della città per andare oltre e creare nuove forme di cultura, guardando al futuro. Il successo di quanto è stato fatto a Matera è stato sottolineato anche dagli altri eurodeputati presenti alla conferenza, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa e da Barbara Gessler, la quale ha inoltre auspicato la creazione di uno strumento con cui le Capitali Europee della Cultura possano scambiarsi le buone pratiche, anche in virtù del fatto che questo processo sta suscitando molto interesse anche fuori dal contesto europeo, e in particolare nel mondo asiatico.

A chiudere l’incontro è stato il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, che ha parlato di “un progetto politico a cui si sta lavorando per i prossimi anni, in grado di far fruttare quanto messo in campo in 10 anni di lavoro, e di implementare le politiche europee di cui Matera è diventata orgogliosamente il simbolo”. Adduce ha infine invitato i membri della delegazione a trasferire le loro sensazioni alle massime Istituzioni europee, nazionali e regionali, affinché possano continuare a sostenere il processo avviato con Matera 2019.

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Continua a essere un esempio per tante città europee il modello Matera 2019. In questi giorni una delegazione di sindaci, vicesindaci, rappresentanti dei Comuni e responsabili della candidatura di "Piran-Pirano 4 Istria 2025" è a Matera per ascoltare i vertici della Fondazione Matera Basilicata 2019, i cittadini, e comprendere le ragioni che hanno portato Matera a diventare capitale europea della cultura. "Siamo qui - ha detto Denio Zadkovic, sindaco del Comune di Pirano - per avere suggerimenti e imparare da quanto ha fatto Matera. Per noi rappresenta un bell'esempio di capitale europea della cultura".

Della delegazione fanno parte anche, Danilo Markocic, Sindaco del Comune di Isola, Ales Brzan, Sindaco del Comune di Capodistria, Barbara Svagelj, Vicesindaco del Comune di Ancarano, Manuela Rojec, Vicesindaco del Comune di Pirano, Natasa Killough, rappresentante del Comune di Isola, Martina Gamboz, project manager candidatura Piran-Pirano 2025, Borut Jerman, vice project manager candidatura Piran-Pirano 2025, Alberto Cotrona, responsabile organizzazione.

In mattinata, al sesto piano del municipio, la delegazione ha incontrato il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, con cui hanno firmato una lettera di intenti. Se la candidatura "Piran-Pirano 4 Istria 2025" sarà selezionata per la fase finale (che verrà decisa nel febbraio 2020), la Lettera di intenti costituirà la base per una pianificazione più precisa e concreta delle attività congiunte da includere nel dossier finale. Qualora "Piran-Pirano 4 Istria 2025" conseguisse il titolo di ECoC 2025, verrà progettato un piano di attuazione delle attività chiaramente definito.

All'incontro in municipio hanno partecipato anche il vicesindaco, Giuseppe Tragni, che ha ricordato le principali fasi della candidatura, e Antonio Nicoletti, dello staff del sindaco.

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Il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese sarà presente, giovedì 5 dicembre alle ore 12:00 presso la Sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera, alla cerimonia conclusiva del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Capitale per un giorno”, dedicato a tutti i comuni lucani, grazie al quale l’intera regione Basilicata è stata animata da produzioni culturali legate al dossier di Matera 2019, realizzate dai soggetti attivi sul territorio.

All’incontro, organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Anci Basilicata, prenderanno parte, insieme a tutti i sindaci dei comuni che hanno aderito al progetto, il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, il Segretario generale, Giovanni Oliva, il presidente dell'Anci nazionale, Antonio Decaro, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il prefetto di Potenza, Annunziato Vardé e il prefetto di Matera, Martino Demetrio.

Nel corso dell’incontro si parlerà anche dei progetti di Matera 2019 "Gardentopia" e "AltoFest Matera Basilicata 2019", che hanno coinvolto tanti comuni lucani.

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Co-prodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Intesa Sanpaolo, Gold Partner di Matera 2019, il filmato servirà a promuovere la cerimonia di chiusura in programma il 20 dicembre alla Cava del Sole

Sarà Manuel Agnelli, il grande musicista e leader degli Afterhours, il coordinatore artistico di “Open Future, Together!”, la cerimonia di chiusura in programma il 20 dicembre nella Cava del Sole.

L’artista, insieme a uno dei suoi storici compagni di viaggio, il violinista e compositore Rodrigo D’Erasmo, è stato nei giorni scorsi a Matera per realizzare il trailer di lancio di “Open Future, Together!” coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Intesa Sanpaolo, Gold Partner di Matera 2019.

Il breve filmato, realizzato da Indiana Production e da Pulse Films, con la regia di Giorgio Testi, racconterà il 2019 celebrando Matera attraverso i volti e le storie di chi ci è passato. Le musiche originali del video sono di Rodrigo D’Erasmo.

Si tratta di un inspirational film come trailer della serata. Una camminata metaforica per le vie della città a simboleggiare il percorso di quest’anno ricordando, attraverso brevi flashback, gli eventi più significativi che lo hanno caratterizzato.

Nel trailer Manuel Agnelli viene ripreso mentre cammina per le vie del centro storico di Matera, dei Sassi, e del Parco della Murgia materana. Un’astratta “walk to the stage”, accompagnata dalla voce fuori campo di Manuel stesso, come se lo spettatore ascoltasse i suoi pensieri mentre osserva Matera attraverso gli occhiali da Temponauta, device per guardare la città in modo diverso e originale.

Attraversando i luoghi che hanno ospitato eventi e momenti importanti di questo 2019, Manuel Agnelli attiva con il suo passaggio una serie di flashback che per un istante ci fanno vivere, o meglio rivivere, quanto accaduto in quel luogo.

“Sono molto orgoglioso - ha detto Manuel Agnelli - di entrare nella lunga schiera di artisti e cineasti che si sono lasciati ispirare da questa originalissima e straordinaria città che oggi rappresenta un modello per la produzione culturale in Italia. Così come sono molto felice di coordinare la parte artistica del 20 dicembre. Sarà una bellissima festa che attraverso la musica ci aiuterà a comprendere la storia delle capitali europee della cultura e l’essenza del loro significato”.

Il programma di “Open Future, Together!” verrà annunciato nei prossimi giorni con un apposito comunicato stampa e in una conferenza stampa nazionale che si terrà il 16 dicembre a Milano.

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Gran finale per il progetto che ha messo insieme arte, paesaggio e comunità. Al Casino Padula a Matera una giornata di incontri, musica, presentazioni e cibo sostenibile aperta a tutti. Dalle 10 alle 18.

 

Gran finale per Gardentopia, il progetto a cura di Pelin Tan per Matera 2019 sulla cultura del verde e della cittadinanza attiva che ha coinvolto 32 giardini e 18 artisti, architetti, landscape designer, in un lavoro con le comunità e con un network di cittadine diffuse su tutto il territorio della Basilicata. Il primo dicembre 2019 dalle 10 alle 18 si svolgerà il terzo e ultimo Gardentopia Day, una grande festa con incontri, workshop, musica, cibo e racconti, all'insegna dell'arte e delle riflessioni legate all'ecosostenibilità sotto il titolo Terreno, coltivazioni, diritti. Si partirà alle 10 con gli interventi di Salvatore Adduce (Presidente Fondazione Matera-Basilicata2019) e Giuseppe Tragni (Vice sindaco Comune di Matera).

 

Seguirà la presentazione del progetto, coordinato dall'artista Luigi Coppola, Giardino Evolutivo di Casino Padula di Matera, sede dell'Open Design School, del progetto Olio per il Giardino Evolutivo, dove gli abitanti del quartiere presenteranno quanto realizzato nell'ambito di Gardentopia e del giardino da loro adottato. Successivamente Stefano Chiodi, storico e critico d'arte contemporanea parlerà di implicazioni e potenzialità dell'arte partecipata e darà una lettura critica sulle pratiche artistiche coinvolte nell'ambito di Gardentopia. Seguirà la presentazione di tutte le esperienze realizzate nell'ambito di Gardentopia e un approfondimento su 8 esperienze raccontante direttamente dai cittadini.

 

Il pomeriggio sarà arricchito dallo screening di Autotrophia, il film girato dall'artista Anton Vidokle a Oliveto Lucano e dal workshop a cura dell'esperto di biodiversità Angelo Giordano. Gerardo Sassano ,di Volumezero, tra gli artisti coinvolti in Gardentopia, racconterà la propria esperienza e cosa significa coltivare gli spazi pubblici, affrontando quali sono le pratiche contemporanee per la riattivazione di paesaggi urbani.

Si chiuderà con la tavola rotonda Fare Comune, una conversazione tra Pelin Tan, Luigi Coppola, Rossella Tarantino (Manager Area Sviluppo e Relazioni - Fondazione Matera-Basilicata2019) e Roberto Covolo (Assessore alla Programmazione economica del Comune di Brindisi).

"Gardentopia si basa sul valore della dimensione regionale, che viene esaltata portando il progetto nelle aree interne della Basilicata attraverso una costellazione di 32 giardini in residenza che valorizza e rigenera i nostri territori. Con Gardentopia il tema della partecipazione è stato centrale: questo progetto non sarebbe stato possibile se non lo avessero sposato i Comuni, i sindaci, i cittadini dei tanti paesi diffusi in tutto il territorio regionale. Tutti loro hanno lavorato insieme con gli artisti e con gli architetti coinvolti da Pelin Tan, hanno messo a disposizione le proprie competenze e hanno imparato; hanno inoltre costruito un percorso virtuoso di riattivazione dei giardini in un processo di analisi delle esigenze della comunità", ha commentato Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni Fondazione Matera-Basilicata 2019.

 

Gardentopia desidera aprire una riflessione su come possiamo creare e condividere attraverso gli spazi coltivati, creare consapevolezza transgenerazionale sulla giustizia climatica attraverso arte e design, ma anche su come le comunità agro-ecologiche possano essere sostenibili, ad esempio. L'azione di Gardentopia si basa sull'immaginazione di artisti e architetti, insieme al coinvolgimento dei cittadini, ha commentato Pelin Tan.

 

Gardentopia

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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Viene lanciata da Matera la Carta delle Residenze artistiche, frutto di un lavoro congiunto di Istituzioni, associazioni e privati, sia nazionali che internazionali, riuniti nella città dei Sassi nei giorni scorsi in occasione del simposio “Come&Seed – Coltivare nuovi modelli di residenza” promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

La carta di Matera è l’esito di un percorso sul tema delle residenze artistiche avviato dalla Fondazione a partire dall’Avviso Pubblico Residenze Matera Basilicata 2019, che ha finanziato 9 progetti candidati dagli operatori lucani su tutto il territorio regionale. A questo si aggiungono le residenze artistiche organizzate nell’ambito dei progetti AltoFest Matera Basilicata 2019, Gardentopia, Matera Alberga. Durante il simposio, i rappresentanti di questa realtà sono stati chiamati a partecipare, insieme ad altre realtà nazionali e internazionali, a un momento di presentazione, dialogo, confronto, approfondimento sui modelli e modalità di gestione dei progetti di residenze in Basilicata, in Italia e in Europa.

La carta di Matera chiede alle Istituzioni Pubbliche e Private, e nello specifico a Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, alle Regioni e ai Comuni di mettere in atto tutte le misure in possesso per concedere: il riconoscimento formale del valore del lavoro delle residenze e del loro impatto nell’ambito della formazione, educazione, rigenerazione territoriale, engagement, sulla società civile facilitando il dialogo con università e altri enti pubblici e privati; il riconoscimento formale delle residenze artistiche, prendendo a ispirazione quanto fatto per le residenze dello spettacolo tramite la conferenza tra Stato e Regioni che ha dato origine all’articolo 43 del Decreto Ministeriale del 27 Luglio 2017. Attraverso la carta, i firmatari prendono inoltre degli impegni concreti sul tema delle residenze, come la costituzione di un consorzio o una forma giuridica simile, e avanzano delle proposte per valorizzare al meglio questo strumento.

La carta è stata sottoscritta dal gruppo informale di organizzatori di residenze artistiche presenti a Matera, costituito da: esperienze sostenute da Fondazione Matera Basilicata 2019 all’interno del percorso di co-creazione e nello specifico Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Coop. Synchronos – MUSMA, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, Gardentopia, Materalberga, AltoFest; esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, FARE, Associazione Limiti Inchiusi e con la partecipazione di Regione Lombardia, Regione Piemonte, Maxxi e dei network nazionali ed internazionali AIR- artinresidence, Res Artis, On The Move, In Situ.

In continuità con gli intenti espressi dalla carta, già dal prossimo mese verranno attivati due programmi di residenza artistica come una delle molteplici eredità di Matera 2019: quello realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio della Basilicata, che porterà a Matera dall’8 al 22 dicembre l’artista giapponese Yu Araki, il quale lavorerà con il network di aziende legate a Casamatera.net; quello attivato con la città austriaca di Feldkirch, candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2024, dove saranno accolti due artisti lucani, Giandomenico Palazzo e Mida Fiore, selezionati attraverso una call pubblica.

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Dal 29 novembre al primo dicembre è in programma la terza tappa del progetto AltoFest Matera Basilicata 2019 che porta artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei cittadini lucani, attraverso residenze e spettacoli aperti al pubblico. Dopo l’area del Vulture con Melfi e Venosa e la Val d’Agri con Moliterno e Sarconi, nel prossimo weekend il progetto si sposta nell’entroterra jonico, nei comuni di Tursi e Montalbano Jonico. Tre famiglie per comune ospiteranno sei formazioni artistiche con i loro spettacoli di teatro, danza, arte performativa, in replica nelle tre giornate.

A Montalbano il collettivo artistico messicano Colectivo Querido Venado propone “Mr Arigato and Mrs Gozaimasu”, due giapponesi in uno spazio che non si trova da nessuna parte e che potrebbe essere ovunque. Collocati nel vuoto, evocano l'esercizio contemplativo della ripetizione. I loro corpi convergono in un dialogo assurdo, il loro movimento è robotico, preciso e sarcastico. Entrambi, in sincronia precisa, modellano un paesaggio oscuro che sibila come l’autotune di un karaoke. “Materia” dell’artista italiano Andrea Salustri è invece una coreografia per diverse forme di polistirolo ed un umano. Esplora le possibilità di un materiale, il polistirolo, fino a renderlo vivo e protagonista dello spettacolo. Il ruolo del performer scivola verso quello del facilitatore, e il focus viene continuamente negoziato fra oggetto, manipolatore, e manipolazione. La compagnia spagnola Babirusa Danza si esibisce in “La naturaleza del silencio”, un'opera per quattro danzatori. Il silenzio ha molte qualità. C'è il silenzio tra due rumori, il silenzio tra due note musicali e il silenzio che si espande nell'intervallo tra due pensieri. C'è il silenzio condiviso da due esseri umani quando entrambi hanno visto la stessa cosa, hanno provato la stessa cosa e hanno agito.

Tursi ospita Park Keito, che riunisce i lavori di Kotomi Nishiwaki e Miquel Casaponsa, presentando “NewAdays”, una riflessione su come si muovono gli esseri umani. Dai movimenti inconsci, innati, da quelli coscienti di base, alla costruzione di movimenti più complessi legati alla comunicazione, ai rituali, alla danza, alle tradizioni e alla propria evoluzione. Basato sul lavoro di Donna Haraway, Vinciane Despret, Tristan Garcia and Ilda Teresa de Castro, l'opera “Refugio” dell’artista nata alle Canarie Acerina Amador, nasce dalla necessità di creare uno spazio di riflessione attorno all'animale umano-non umano. Una partitura coreografica realizzata da un corpo nell'era capitalista-preapocalittica e con desideri di nidi e giungla. Un lampo di luce prima della possibilità reale di stare insieme. Una delicata canzone di comunione. Infine “Hombre, la riVelazione della luce” dell’artista padovana Claudia Fabris nasce dalla fotografia. Se la luce è accecante l’ombra si fa rivelazione, capovolgendo la percezione consueta; punto di partenza per la trasfigurazione dell’ombra nella vita quotidiana di una casa, nel suo aspetto iconografico e simbolico. Quanto ti esponi alla luce e allo sguardo determina la qualità e la quantità della tua ombra.

La programmazione nelle abitazioni sarà preceduta, nella giornata di giovedì 28 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nel Centro Polifunzionale “San Giuseppe” a Tursi, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. La Falegnameria Ditursi a Montalbano, ospiterà invece, nella giornata di domenica 1 dicembre dalle 11:30 alle 12:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera

Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Tursi e Montalbano Jonico potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

Biografie

 

Querido Venado è un collettivo artistico dedicato alla creazione di processi nel campo della danza contemporanea attraverso laboratori sperimentali che coinvolgono diverse discipline, discorsi e concetti creativi. È stato fondata nel 2013 dagli artisti: Guillermo Aguilar, Isis Piña e Sergio Valentín. Immagini, film ed esperienze visive sono gli elementi principali che ispirano le loro opere, caratterizzate da movimenti minimi, ossessione per i temi di simmetria, electro, pop e mainstream. L’obiettivo è quello di offrire allo spettatore esperienze significative estetiche, collocandole in uno spazio e un tempo di contemplazione. Il minimalismo è il punto di partenza per lo sviluppo di discorsi che, in combinazione con segni visivi, consentono l'amplificazione delle possibilità della realtà. Crediamo nell'importanza dei segni in una società completamente visiva e nella rilevanza di una sintassi che va di pari passo con la sua contemporaneità. Il lavoro del Collettivo ha fatto parte di festival in Messico, Cuba, Spagna, Costa Rica, Guatemala e Italia.

 

Andrea Salustri viene da Roma, dove ha appreso il contact juggling, la manipolazione del fuoco, ed ha lavorato come artista di strada. Nel 2013 si è laureato con lode in filosofia a La Sapienza Università di Roma, di seguito si è trasferito a Berlino per conseguire un’educazione in danza contemporanea. Ha dapprima completato il programma Dance Intensive presso Tanzfabrik Berlin, e successivamente ha studiato danza e coreografia alla HZT Berlin University, università delle arti di Berlino. Andrea è un’artista premiato da circusnext 2018-2019.

Babirusa Danza è stata fondata nel 2006 da Beatriz Palenzuela e Rafael de la Lastra. Fin dalla sua creazione ha presentato in anteprima varie produzioni, per teatri e spazi non convenzionali: danza contemporanea, teatro fisico, video dance e video mapping. La coreografa Beatriz Palenzuela ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Primo Premio Festival Molina de Segura 2014, il Primo Premio al Concorso DeUnaPieza all'Università Carlos III di Madrid 2013, il secondo premio per Video Dance II Capturadanza 2010 e il Premio AISGE come miglior danzatore al Certamen Coreográfico de Madrid 2006. La compagnia ha presentato i suoi lavori in diversi festival tra cui Body Navigation Festival a San Pietroburgo, International Tanzmesse Dusseldorf, IDN Festival Mercat de Les Flors, Madrid en Danza, American Dance Festival USA, International Theatre e Street Arts Festival a Valladolid, Festival Vila-Real en Dansa, il Concorso coreografico di Madrid, Centro Botín Santander, Festival Iberoamericano di Cadice, dan-za_MOS Conde Duque Madrid, tra gli altri.

Con sede a Barcellona, ​​Park Keito riunisce il lavoro di Kotomi Nishiwaki e Miquel Casaponsa. Sviluppano i loro interessi e la loro ricerca in varie discipline, come la performance, il suono e l'arte visiva, in collaborazione con altri artisti. Le loro esibizioni e installazioni giocano con il corpo, gli oggetti e altri elementi, come la luce e lo spazio. Mettendo insieme questi elementi, ne esibiscono i contrasti: con paesaggi artificiali, finzione, paesaggi sonori organici, movimento cinetico, costruendo strutture e spazi in cui tutti i ruoli possono essere continuamente scambiati.

Acerina Amador, nata a Tenerife, Isole Canarie. Si è laureata al PEPCC (Programma di ricerca e creazione coreografica) al Forum Dança (Lisbona), con Meg Stuart, Joao Fiadeiro, Deborah Hay, Miguel Pereira, Patricia Portela, Vera Mantero, Loic Touzé, Emmanuelle Huyhn, Mark Tompkins, Nuno Bizarro. MA in Prácticas Escénicas y Cultura Visual de l'Universidad Alcalá de Henares. I suoi lavorisono stati rappresentate in diversi paesi e contesti. Come interprete ha lavorato con Deborah Hay, Ana Borralho e Joao Galante, Javier Cuevas, Superamas, Josep María Martín, Michelle Boulé, Wojtekz Ziemilski, Vera Sofia Mota, Ana Trincao, Viviane Moin, Mauricio Glez, Javier Alemán, Mariana Tengner Barros, Margarida Bettencourt, artisti con cui ha collaborato negli ultimi anni. Ha collaborato con Danceweber nel 2010 e nel 2013 e ha partecipato a SKITE 2011 a Caen, Interferencias in Messico. L’Auditorio de Tenerife ha prodotto il suo lavoro negli ultimi dieci anni.

 

Claudia Fabris nasce a Padova nel 1973. Progetta spazi, installazioni ed interventi performativi che creano relazioni e sinergie tra parola e visione, ascolto e gusto, in una ricerca che trova il fulcro nel corpo, coinvolgendo gli spettatori su differenti piani percettivi nella convinzione che la Bellezza e lo stupore silenzioso che genera possano ancora ricondurre l’ uomo allo spazio intimo e sacro della propria anima, dove ogni trasformazione e rinascita trae origine, forza e nutrimento. Cresce con TamTeatromusica, premio speciale Ubu 2014. Nel 2011 crea La Cameriera di Poesia, ristorazione itinerante di poesie in cuffia. Aderisce con entusiasmo dall’inizio al processo di rigenerazione di AltoFest a Napoli. Dal 2013 scrive Parole Sotto Sale, il suo piccolo vocabolario poetico, e appare come Nostra Signora dei Palloncini, regalando parole a chi le parla. Crede che la tecnologia più potente oggi in uso sulla terra sia la lingua. È presenza fissa a La Luna e i Calanchi e dal 2016 collabora con VersoSud Festival (Corato). Ama il Sud. Crede al corpo come luogo della rivelazione e che l’Arte non dovrebbe essere un evento, ma parte integrante della vita quotidiana. Per questo lavora.

 

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Matera2019, si inaugura l'ultima mostra del progetto pilastro I-Dea: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto
Presso Cava Paradiso, il 29 novembre, l'ultima tappa del percorso espositivo dedicato agli archivi. Protagonisti la curatrice Pelin Tan e l'artista di fama internazionale Liam Gillick. La mostra chiude un percorso che ha coinvolto nelle vesti di curatori il fotografo Mario Cresci, i designer Studio Formafantasma, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, gli artisti James Bridle & Navine G. Khan Dossos.

 

Per scaricare tutte le immagini del progetto I-DEA https://bit.ly/2CoZcy9

Inaugurazione: 29 novembre ore 18, Cava Paradiso.

 

Quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Si inaugura il 29 novembre (fino al 20 gennaio 2020) Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto l'ultima tappa con la mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick. Gli archivi scelti nell'ambito della ricerca condotta dalla curatrice e dall'artista, entrambi di fama internazionale, sono stati inquadrati all'interno di un approccio critico nei confronti del modernismo e in linea con la storia del territorio dagli anni '50 ad oggi. Si parlerà ad esempio dei quartieri Spine Bianche e La Martella, il primo progettato da Carlo Aymonino, il secondo da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Si intrecceranno vicende parallele che comprendono quindi lo sviluppo dell'architettura, delle abitazioni e degli insediamenti dagli anni '50 in poi a Matera e nel territorio Lucano, il movimento di persone dai Sassi alle nuove architetture, dai villaggi ai borghi rurali, fino alle sottoculture dagli anni '60 agli anni '80 nei Sassi e ai migranti oggi.

 

La mostra attinge dai seguenti archivi: Fondazione Adriano Olivetti, Roma e Ivrea, Associazione Culturale Adriano Olivetti, Matera, Archivio dell'Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione Agricola (ALSIA), Osservatorio Migranti della Basilicata, Palazzo San Gervasio, Centro Archivi di Architettura – MAXXI, Roma, Archivio privato di Enzo Viti, Matera, Archivio privato del gruppo Malve, Matera, Cartoline di Matera, archivio privato Matera. Vanta inoltre un corpus di video, contributi radiofonici e 3D. Tra questi, per citarne alcuni 'Spine Bianche and La Martella', un video di Pelin Tan che si concentra sui racconti orali degli abitanti che furono sfollati dai Sassi e dei loro discendenti e su un'intervista a Luigi Acito, architetto del luogo che, per tutta la sua vita professionale, ha studiato la storia dell'architettura di Matera.O ancora il documentario del 1954 di Giancarlo De Carlo, Cronache dell'urbanistica Italiana, Archivio della Triennale di Milano, come il documentario "The Mayor of Montemilone: The politics of a small Italian town and its communist mayor, Dino Labriola", Italians, 1984, BBC One Archivio. Inoltre l'intervista video a cura di Pelin Tan a Rita Montinaro che racconta il suo punto di vista sul movimento delle Malve di cui fu membro fondatore. Sono pochissimi i documenti rimasti sull'occupazione del rione Malve, nei Sassi di Matera, iniziata nel 1977. Il gruppo clandestino era piuttosto allergico alle telecamere e la sistematizzazione di una storia orale del movimento è quanto mai urgente.

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

 

 

 

 

I-DEA: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto

Opening (accesso senza Passaporto) 29 novembre alle ore 18

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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Il 26 e 27 novembre, lo Spazio dell’Angelo, un luogo ipogeo del Sasso Caveoso, ospiterà, nell’ambito del programma ufficiale di Matera 2019, il laboratorio di terracotta e ceramica, condotto dall’artista lucano Nisio Lopergolo.

Gli oggetti in terracotta e ceramica fanno parte della grande tradizione lucana. Vasi, anfore, piatti e bicchieri sin dai tempi antichi sono stati ricavati dall’argilla essiccata o cotta diventando da prima oggetti di solo uso quotidiano e poi elementi artistici ed estetici, attraverso la decorazione pittorica. Nei due laboratori coordinati dal maestro Nisio Lopergolo si potranno apprendere e sperimentare le tecniche alcune volte “segrete” per la realizzazione di oggetti in terracotta e ceramica, in un intreccio tra sapienza artigianale locale e cura artistica.

Dopo il diploma in scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e Firenze, Nisio Lopergolo ha dato avvio ad una produzione artistica molto ricca, testimoniata da numerose mostre personali e collettive. Ha partecipato a molte mostre collettive, ricevendo premi importanti tra i quali spicca quello nel 2017 del concorso Waiting for Florence Biennale, per il quale è stato premiato come vincitore assoluto, nella sezione scultura.

Tutti i cittadini sono inviati a partecipare al laboratorio, che si svolgerà dalle 16 alle 18. Per l’accesso, è necessario il Passaporto per Matera 2019.

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Open Design School ha guadagnato tre importanti riconoscimenti internazionali che proiettano il laboratorio di sperimentazione nel mondo e nel futuro della progettazione globale, configurandosi sempre più come pilastro della legacy di Matera 2019.

Il primo riconoscimento viene da Bad Ischl, in Austria, con la regione di Salzkammergut la Capitale Europea della cultura 2024, insieme alle città di Tartu (Estonia) e Bodø (Norvegia). La cittadina austriaca è stata dichiarata patrimonio Unesco nel 1997. Matera 2019 è stata fonte di ispirazione per la candidatura di Bad Ischl, soprattutto per ciò che concerne il progetto pilastro Open Design School. "In collaborazione con Matera 2019 e la sua Open Design School, desideriamo mettere in comune esperienze organizzative e lo sviluppo del progetto. Il know-how di Open Design School, acquisito nel corso dell'Anno Europeo della Cultura 2019, ma anche durante il periodo di preparazione, è per noi un riferimento reale e concreto. Una cooperazione tra le nostre "Open School" crea le basi per uno scambio tra artisti e artigiani, ispirazione reciproca e condivisione di conoscenze",si legge nel dossier.

Nelle giornate dal 5 all'8 novembre 2019 l'Ambasciata Italiana di Riyadhha invitato invece Open Design School a presentare il suo programma nell'ambito della sesta edizione della Saudi Design Week, importante settimana del design nella penisola arabica, che si svolge annualmente in Arabia Saudita. La delegazione, composta da Achille Andriulo,relazioni esterne Fondazione Matera-Basilicata 2019,Marco Laterza, coordinatore,e Pasquale Montemurro, lab manager, ha avuto la possibilità di incontrare diversi operatori culturali, artisti, designer, accademici per presentare non solo le attività della scuola ma tutto il ricco programma culturale di Matera 2019.

Il modello innovativo di Open Design School, di grande interesse per il mondo saudita, è stato al centro di un talk nell'ambito della Saudi Design Week, davanti al mondo del design internazionale, in Arabia Saudita per l'occasione; l'appuntamento è stato accompagnato da un workshop di stampa su tessuto mediante timbri in gomma, autoprodotti nel laboratorio di Open Design School, con forme che rimandavano ai segni dell'architettura e dell'iconografia araba.

Di grande importanza è stato anche l'incontro bilaterale presso la Royal Commission for Riyadh City, preposto allo sviluppo urbano della città, con l'obiettivo di capitalizzarne l'appeal da un punto di vista turistico e di migliorare la qualità della vita dei residenti. Un ulteriore appuntamento ha visto Open Design School e Matera 2019 protagoniste di un confronto con le studentesse della Facoltà di Design della Prince Sultan University di Riyadh.



Infine Open Design School è stato scelto come modello per lo sviluppo di una nuova metodologia nell'ambito del progetto DeuS, finanziato dal programma europeo Erasmus +, coordinato da Materahub, e di cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 è capofila. DeuS coinvolge 9 Paesi e 4 Capitali Europee della Cultura passate, presenti e future.

Finanziato dal programma ERASMUS+ - Sector Skills Alliances for the development of sectoral approaches through "Platforms of vocational excellence", DeuS costruirà una rete articolata di partner provenienti da Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Lituania, Malta, Olanda, Slovacchia e Regno Unito.

La metolodogia di Open Design school verrà usata per guidare i decisori pubblici europei nello sviluppo di nuove politiche a supporto delle industrie culturali e creative nei territori di riferimento.

La storia e il modello altamente innovativo di Open Design School, coordinato da Rita Orlando, Senior Project Manager, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, avrà modo così di crescere, misurare e di diffondere le proprie buone pratiche in un think thank internazionale, incoraggiando il consolidamento della legacy del progetto, perfettamente in linea con gli obiettivi di Matera 2019.

Open Design School:

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La Fondazione Carlo Levi di Roma, il Centro Carlo Levi di Matera e la Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata, organizzano il 26 e 27 novembre nella Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera, il seminario su Carlo Levi e la crisi della civiltà. Riflessioni su “Paura della Libertà”, nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Future Digs”.

“Paura della libertà” è il primo libro scritto nel 1939 da Carlo Levi, fuoriuscito antifascista in Francia a fronte della persecuzione politica e “razziale” del regime. L’autore di Cristo si è fermato a Eboli, che con straordinaria profondità ha rappresentato universalmente la Lucania e Matera, verrà raccontato nella preveggenza di un testo che, subito prima della seconda Guerra Mondiale, indagava sulle oscure tendenze delle società di massa che portarono ai regimi totalitari e alla catastrofe della guerra, tendenze che ora in forme riconoscibili, tornano a serpeggiare in Europa e nel mondo. Per questo, concepito settanta anni fa, Paura della libertà si presenta ora come un testo di un’attualità allarmante e insieme ricco di prospettive.

Il testo condensa la ricca esperienza (di artista, di intellettuale e di politico) già accumulata da Carlo Levi, nel mezzo del cammino di sua vita: dal sodalizio politico e intellettuale con Piero Gobetti, poi con Carlo e Nello Rosselli e Leone Ginzburg nella militanza antifascista in “Giustizia e Libertà”, poi nelle profonde rivelazioni antropologiche del mondo contadino nel confino in Lucania. E’ un testo che l’autore considerava come il nucleo fondamentale di un raggiungimento teorico e poetico, che infatti riaffiorerà sottotraccia in tutte le sue opere successive, letterarie e pittoriche.

Alle due giornate di seminario, ad accesso gratuito fino ad esaurimento posti, parteciperanno studiosi di diverse discipline: Stefano Levi Della Torre, pittore e scrittore, già docente alla Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, Luca Beltrami, ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Genova, Marcella Marmo, già ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Napoli "Federico II”, Giacomo Corazzol dell'Institut de recherche et d'histoire des textes (IRHT) di Parigi, Alberto Cavaglion, docente di Storia dell'Ebraismo presso l'Università di Firenze, Maria Cristina Barducci, psicologa e psicoanalista junghiana, Girolamo Imbruglia, professore ordinario di Storia moderna presso l'Università di Napoli "l'Orientale", Filippo La Porta , saggista e critico letterario, Mario Manfredi, già ordinario di Filosofia morale nell'Università di Bari, Giuseppe Mininni, professore ordinario di Psicologia della comunicazione e dei media nell'Università di Bari, Silvia Valentini, neolaureata a Parma in Lettere Moderne con una tesi su L'Orologio di Carlo Levi.

Il seminario si aprirà il 26 novembre alle ore 15:00 con i saluti di Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, Raffaello De Ruggeri, Sindaco di Matera, Salvatore Adduce e Paolo Verri, Presidente e Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Marta Ragozzino, Direttore del Polo Museale della Basilicata, Lorenzo Rota, Presidente del Centro Carlo Levi Matera.

A chiusura del seminario, il 27 novembre alle 20:45 presso il Cinema Piccolo (ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione), verrà presentato in anteprima il film “Lucus a Lucendo. A proposito di Carlo Levi” di Alessandra Lancellotti ed Enrico Masiuna, un viaggio per luoghi, immagini, e tracce dell’eredità di un grande pittore, un grande scrittore, un grande uomo del nostro Novecento. Il film è una produzione Caucaso con Istituto Luce Cinecittà, e in collaborazione con Domus Films, realizzato con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, con il Fondo Etico BCC Basilicata, il supporto della Fondazione Carlo Levi, del Comune di Tursi, del Comune di Aliano e con il Patrocinio della Città di Torino, Città di Matera e Lucana Film Commission. Il 28 novembre, nel giorno che precede il compleanno di Carlo Levi, il Comune di Aliano, luogo dove Carlo visse il suo confino e fu sepolto, ospiterà una nuova anteprima del film, nell'ambito dell'evento "Aliano Capitale per un giorno" coprodotto dal Comune di Aliano e Fondazione Matera Basilicata 2019.

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Il nome “onda”, al solo pronunciarlo, evoca suggestioni che si perdono nella notte dei tempi e insieme ci proiettano nel più lontano futuro. Onda è prima di tutto una visione poetica, poi è un viaggio per mare, una lunga meditazione sotto il cielo stellato o raccolti in una grotta. Onda è l’inizio della vita, un’onda si propaga nell’universo fin dalla prima scintilla del Big Bang, l’onda è una metafora politica e sociale, è un gesto estetico. E’ questa l’idea che sta alla base di “Onda”, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, realizzato in partnership con MaterElettrica. Il progetto prende il via con un ciclo di conferenze tra scienza, arte e spiritualità all’interno del Musma, museo dove i materiali più antichi, la pietra e il metallo, si combinano con l’esigenza di una modernità sempre in evoluzione, un luogo dove la profondità ipogea si mescola al vento e alla luce.

Attraverso tre conversazioni, scienziati, artisti, esperti di yoga e di spiritualità affronteranno da diverse angolazioni l’idea di Onda nelle sue differenti declinazioni: dalla cosmologia passando attraverso la geografia per giungere alla teoria dell’informazione.

I tre incontri, realizzati con il supporto di SisInf Lab - Politecnico di Bari, Al Jalil Yoga Matera e Cooperativa Synchronos. hanno due finalità: una prima di carattere divulgativo e una seconda di ordine artistico e produttivo. Durante gli incontri verranno infatti presentati al pubblico gli applicativi informatici progettati da MaterElettrica e dal SisInf Lab del Politecnico di Bari. Una postazione allestita all'interno del Musma permetterà al pubblico di interagire con gli applicativi che saranno utilizzati come strumenti di campionamento e data capture. I dati raccolti costituiranno il materiale sonoro e visuale della performance finale del progetto “Onda”, in programma il 13 dicembre.

Il ciclo di incontri si apre il 23 Novembre parlando della Prima Onda con Riccardo De Salvo, professore presso la California State University di Los Angeles, tra i protagonisti dei progetti internazionali Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory - USA) e Virgo (Interferometro Europeo situato nei pressi di Pisa), che hanno portato alla scoperta delle onde gravitazionali, premiata con il Nobel per la Fisica nel 2017. Insieme a lui, Jasmine Pignatelli e Tommaso Evangelista, rispettivamente artista e curatore di Heimat – Sharing The Land attualmente in mostra presso il Musma, di cui una parte è dedicata proprio ai laboratori di Virgo.

L’incontro del 4 Dicembre sarà, invece, dedicato all’Intelligenza Artificiale, raccontata attraverso la collaborazione tra il SisInf Lab del Politecnico di Bari e MaterElettrica nella progettazione e sviluppo degli applicativi Itaca e Musica Humana.

Infine, l’11 Dicembre Francesco Fidecaro e Rosalia Stellacci si confronteranno sul concetto di spaziotempo tra l’antica filosofia dello yoga e le più recenti teorie nel campo della fisica.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

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L'affascinante storia di Joseph Stella a Muro Lucano, il film di Martina Muzi sui luoghi non convenzionali di Potenza, L'utopia nella realtà di Luigi Coppola. Dal 21 al 23 novembre 2019

 

 

 

Continuano gli appuntamenti di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea, a cura di Pelin Tan.

 

Si è svolta a Muro Lucano la residenza dell'artista thailandese Rirkrit Tiravanija, tra i pionieri e i protagonisti dell'arte relazionale internazionale. Qui Tiravanija ha lavorato sulla coltivazione delle patate tra le colture principali del paese in provincia di Potenza e ha tenuto dei workshop con le associazioni locali sul tema dello spazio. Inoltre, a partire da questa esperienza, sta conducendo un progetto di ricerca sulla storia affascinante di Joseph Stella, artista nato nel 1877 originario di Muro, naturalizzato statunitense e scomparso a New York nel 1946, militante nel movimento New York Dada con Duchamp, Picabia, Man Ray e tra i fondatori della Society of Independent Artists, di cui fu anche tra i primi direttori.

 

Nel frattempo, sempre a Potenza, Martina Muzi, designer e ricercatrice indipendente che lavora in Italia, in Olanda e in Cina sta lavorando con gli studenti utilizzando il giardino Boschetto Orizzontale come stage per la realizzazione di uno short film sui luoghi non convenzionali della città.

 

Fine settimana a San Mauro Forte, in provincia di Matera, con Luigi Coppola, dal 22 al 23 novembre, con L'Utopia nella realtà. L'artista sta attivando un gruppo di lavoro formato da artisti, giornalisti, attivisti, esperti di agroecologia e filiere locali per costruire una narrazione consapevole e partecipata, un'utopia calata nel reale, insieme agli abitanti e agli agricoltori, giovani o meno.

 

Il progetto nasce a partire da una particolarità straordinaria di San Mauro Forte: la produzione agricola è molto differenziata ed è tutta naturale o biologica certificata. Qui la rivoluzione agrochimica ha toccato solo marginalmente il territorio e questo stare ai margini diventa oggi una chiave per costruire un futuro sostenibile. Le due giornate prevedono la partecipazione di Tiziana Colluto (giornalista e presidente Ass. Casa delle Agriculture Tullia e Gino), Donato Nuzzo (mediatore culturale e presidente Coop Casa delle Agriculture e Mulino di Comunità), Alessia Rollo (artista e fotografa), Barbara Simone (comunicazione e sviluppo editorale), Pelin Tan (curatrice Gardentopia) e Luigi Coppola (artista).

 

 

Il progetto è anche un gemellaggio con la realtà di Castiglione d'Otranto e di Casa delle Agriculture in provincia di Lecce, che ha avviato da molti anni un progetto di ripensamento radicale della realtà rurale. In allegato il programma aperto al pubblico.

 

 

Programma pubblico:

 

22 Novembre

San Mauro Forte incontra la Casa delle Agriculture.

 

h. 18.30 Agriculture, utopie e comunità. L'esperienza del festival Notte Verde a Castiglione d'Otranto. Con Tiziana Colluto

 

h. 19.00 Il cibo per la restanza. Il Mulino di comunità e i patti di filiera. Con Donato Nuzzo

h. 19.30 Quali narrazioni per un futuro sostenibile? Con Luigi Coppola

 

23 Novembre

Quando l'utopia occupa i luoghi

San Mauro Forte ha un futuro sostenibile?

 

h. 18.30 Presentazione dei primi risultati del laboratorio di narrazione collettiva

h. 20.00 degustazione / buffet Il tavolo dei desideri

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Rebibbia -Matera come un respiro di libertà

Il viaggio di due detenute che vedono per la prima volta la città dei Sassi

 

Il 24 novembre speciale “Lezioni Materane di Radio3”

 

Conduce Marino Sinibaldi

 

Matera è stata vista, letta e raccontata da tantissimi artisti, scrittori, registi, fotografi, poeti. Ma mai dai detenuti, da chi si trova nelle condizioni di vivere una condizione limitata di libertà. Quali potrebbero essere le loro sensazioni, le loro emozioni, in un contesto urbano e umano che ha conosciuto una storia antichissima fatta anch’essa di vergogna e di possibile riscatto?

Sarà possibile scoprirlo domenica, 24 novembre, alle ore 18, al cinema “Guerrieri”, nel corso dell’ottavo appuntamento con “Lezioni materane di Radio3”, il ciclo di incontri voluto da Rai Radio3 e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per confrontarsi sui Sud del mondo.

Ma questa sarà una lezione davvero speciale perché nasce da un progetto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il 2019 che ha invitato le carceri italiane a confrontarsi con il meraviglioso patrimonio di Matera attraverso l'elaborazione di liberi progetti.

Così, nel Carcere di Rebibbia, a Roma, è stato raccolto questo invito ed è stato realizzato un film diretto da Tiziano Gagnor (regista) e Antonella Cristofaro (insegnante a Rebibbia). Si intitola: Rebibbia Matera. Come un respiro di libertà.

Tredici studentesse e un musicista detenuti nel carcere romano intraprendono un viaggio immaginario verso una località a loro sconosciuta: Matera. L’esplorazione verso/di Matera, comprende incontri significativi come quello con Mario Carbone, oggi novantacinquenne, grande fotografo e documentarista, che ha accompagnato e fotografato nei primi anni Sessanta il viaggio di Carlo Levi in Lucania.

Le detenute riflettono sulla storia di Matera e fanno un confronto con le loro storie di possibile riscatto accompagnate da musiche originali eseguite alla fisarmonica.

Se i Sassi, che abitano da millenni quel paesaggio ancestrale, hanno saputo raccontare il faticoso vivere dell'uomo, il superamento della vergogna e del pregiudizio, così lo spazio moltiplicato del carcere, colto nella sua quotidianità, durante il dipanarsi di questo film assiste a un percorso di scoperta e di riscatto.

L’esplorazione verso/di Matera, con il suo carico di verità, di mito e di umanità, si fa occasione di importanti incontri, di rivelazioni e di esperienze attese "come un respiro di libertà".

La profondità e la poesia dei testi delle detenute si intreccia alla loro quotidianità, con un tocco lieve, contraddistinto da uno sguardo cinematografico di autentico rispetto per questo percorso non comune.

Dopo la proiezione del film Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, intervisterà alcune delle protagoniste di questo progetto che per la prima volta avranno visto Matera e potranno confrontare la città reale con quella immaginata nel loro laboratorio.

Ingresso con Passaporto per Matera 2019 fino a esaurimento posti.

 

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La Fondazione Matera Basilicata 2019, nell'ambito della Settimana della cucina italiana organizzata dall'Ambasciata a Bruxelles, ha organizzato una serie di attività collaterali finalizzate a far conoscere il viaggio di Matera Capitale europea della cultura svolto nel 2019 e le prossime iniziative in programma nel mese di dicembre.

In particolare, il 19 novembre, alla presenza di Paolo Sabbatini, direttore dell'Istituto Italiano di cultura a Bruxelles, sono state inaugurate, nella prestigiosa e centrale Galleria d'arte Dauwens & Bernaert, due esposizioni: la mostra "La città EUemozionale" comprendente i video delle principali iniziative svolte a Matera e in Basilicata nell'ambito del programma culturale di Matera 2019 e una selezione di foto della mostra "Visions from Europe" prodotta insieme a Canon, Matera European Photography in partnership con Matera diffusa. Le due mostre resteranno aperte per una settimana.
Nello stesso spazio, il 20 novembre, il direttore della Fondazione, Paolo Verri, e la manager Sviluppo e relazioni internazionali, Rossella Tarantino, hanno presentato il lavoro svolto fino ad oggi caratterizzato dalla vendita di circa 80 mila passaporti (54 percento cittadini permanenti, 46 percento cittadini temporanei), circa 312 mila accessi a 940 eventi. Gli artisti coinvolti sono stati ad oggi 450, dei quali 193 internazionali. I cittadini coinvolti attivamente sono stati 16 mila coinvolgendo 325 luoghi della Basilicata. Il budget impegnato (non ancora interamente speso) nel periodo 2015-2019 ammonta a circa 46 milioni di euro.
"Abbiamo rispettato tutto quello che avevamo scritto nel dossier", ha detto Verri. "Il risultato è sotto gli occhi di tutti in termini di visibilità della città a livello internazionale. Matera oggi è una città riconosciuta ovunque e i dati ci dicono che siamo la capitale europea della cultura che più di altre ha sviluppato una maggiore attrattività". Rossella Tarantino si è invece soffermata sulla originalità dei progetti messi in campo, l'85 percento del programma culturale, e su alcuni principali elementi come la co-creazione sperimentata con alcune fra le più prestigiose istituzioni culturali europee, la partecipazione dei cittadini e le residenze artistiche che in questi giorni stanno portando nelle case di 11 comuni della Basilicata produzioni di straordinario livello".
All'incontro hanno portato i saluti istituzionali il vicesindaco di Matera, Giampaolo D'Andrea, il direttore dell'Istituto Italiano di cultura, Paolo Sabbatini, il responsabile della sede Enit di Bruxelles, Alfonso Santagata, Gregorio De Felice, chief economist di Banca Intesa, Gold Partner di Matera 2019.
D'Andrea ha ricordato la specificità dell'Italia che, attraverso una decisione del ministro Dario Franceschini, ha istituito la competizione per diventare capitale italiana della cultura. "Una competizione che ci consente – ha detto D'Andrea – di monitorare i territori sul piano della effettiva produzione e distribuzione culturale".
Subito dopo si è tenuto un focus sulla comunicazione di Matera 2019. In particolare, il coordinatore dell'Ufficio stampa, Serafino Paternoster, davanti alla platea di funzionari della commissione e del parlamento europeo, giornalisti, associazioni ed aziende, ha raccontato la strategia comunicativa, che ha consentito a Matera 2019 di essere raccontata a livello locale, nazionale, europeo e internazionale. Nel suo intervento ha espresso inoltre la necessità che le istituzioni europee governino la comunicazione delle Capitali europee della cultura mettendo a disposizione specifici servizi come un sito internet dove far confluire i dossier, i programmi e le attività delle Ecoc, e organizzando incontri per rendere più forte la rete della comunicazione delle città e gli scambi di buone pratiche. Ad esempio, le istituzioni europee potrebbero individuare, attraverso un bando pubblico, un'unica emittente televisiva europea capace di raccontare il lavoro fatto in ciascuna Ecoc.
Subito dopo è intervenuta Rita Echeverria, international account manager di Euronews, l'emittente televisiva internazionale che nel 2019 ha raccontato attraverso la tv e i suoi canali digitali in tutta Europa e in 12 lingue, il lavoro di Matera 2019 svolto fino ad oggi. Un'attività di racconto seguita da 10.6 milioni di persone raggiunte in Europa, 122 milioni di contatti generati.
Euronews ha anche anticipato i primi dati di un sondaggio condotto per una verifica dei risultati della campagna promozionale. In particolare, Euronews ha intervistato circa 1000 cittadini europei ai quali ha posto una serie di domande. Dai risultati è emerso che il 44 percento dei telespettatori di Euronews ha visto la campagna promozionale, mentre il 61 percento ha riconosciuto Matera. Il 75 percento ha riconosciuto in Matera un brand assolutamente positivo, mentre il 30 percento dei gruppi intervistati consiglierebbero Matera come destinazione. Le caratteristiche più diffuse associate a Matera sono: una città di qualità, che ispira, emozionante, affidabile, creativa e collaborativa. Per quel che riguarda la parte social sono state raggiunte oltre 6 milioni di persone, soprattutto da Italia, Francia e Germania.
Fra i 6 episodi dedicati a Matera hanno destato maggiore interesse quelli relativi alla cerimonia inaugurale e alla settimana dedicata alla luna.
Nella stessa serata il direttore della Fondazione, Paolo Verri, ha mostrato i risultati di Matera 2019 nel corso di una cena di gala organizzata dall'Ambasciata italiana a Bruxelles, davanti ad alcune fra le principali cariche istituzionali e politiche del Belgio.

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Dal 22 al 24 novembre mostre fotografiche e pittoriche, film, opere teatrali, libri e percorsi di lettura, realizzati all’interno degli istituti penitenziari italiani

 

La manifestazione Con lo sguardo “di dentro”: Matera 2019, capitale europea della cultura. Diritto di accesso e partecipazione dei detenuti alla vita culturale della comunità, organizzata dal CESP-rete delle scuole ristrette e Fondazione Matera Basilicata 2019 e il sostegno del Mibac, vuole essere la narrazione del percorso di ricerca compiuto dai docenti e dagli studenti della rete delle scuole ristrette nell’ambito dei Laboratori interdisciplinari e di Educazione diffusa che la rete ha progettato e realizzato.

Le tre giornate seminariali, che si svolgeranno presso il Teatro Comunale Guerrieri di Matera il 22-23-24 novembre prossimi, presentano mostre fotografiche e pittoriche, film, opere teatrali, libri e percorsi di lettura, realizzati all’interno degli istituti penitenziari di riferimento dei docenti della rete.

Si inizia con le mostre, che rimarranno esposte nei locali del Teatro Comunale Guerrieri di Matera per le tre giornate. Mostre di pittura: i ritratti ad acquerello di detenuti e sorveglianti della Casa di Reclusione di Spoleto, dell’artista Paola de Rose, i cui “Sguardi, da dentro” accompagnano gli spettatori nel viaggio e “I Tarocchi reclusi”, i 21 arcani maggiori delle carte, realizzati nella Bottega di Pittura del maestro Piero Sacchi (interna al penitenziario) dai detenuti della Casa di Reclusione San Michele di Alessandria. Una ricerca basata sulla presenza dei tarocchi come esperienza culturale nella vita dei detenuti e sulla necessità di individuare identità simboliche capaci di rappresentare il detenuto artista.

Si prosegue con gli scatti di backstage e ritratti di Viniie Porfilio, “Lo sguardo di dentro” realizzati durante lo spettacolo NESSUNO al 60’festival dei 2 Mondi di Spoleto e le Fotocomposizioni di Bruno Appiani, Monica Dorato e Valter Ravera Tra il dentro e l’Inferno di Dante dei laboratori di Artiviamoci, che hanno riprodotto insieme agli allievi “ristretti” le parti più significative della Divina Commedia, realizzando ritratti che hanno interpretato i sentimenti dei canti danteschi. La mostra “Riscatti” è invece frutto di un laboratorio che il fotografo pratese Andrea Abati ha condotto con i detenuti della Casa Circondariale La Dogaia durante l’attività didattica del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Prato, nel corso del quale sono state selezionate opere di pittori appartenenti ad un periodo che va dal XV al XIX secolo, che sono diventate la base per un serio gioco di interpretazione e sostituzione, nel quale i detenuti si ritraggono nella stessa posa e con la stessa luce usata per il personaggio protagonista del dipinto da loro scelto.

Si continua con la sezione proiezioni: la prima dedicata alle donne in carcere, come contributo e partecipazione della rete alla giornata internazionale contro la violanza sulle donne, con la proiezione del lavoro teatrale Desdemona non deve morire, della Compagnia gli Scatenati-Teatro dell’Arca-Teatro Necessario, realizzato dai detenuti della Casa di Reclusione di Marassi-Genova e (nella giornata successiva del 23 novembre) del Film Sezione Femminile, per la regia di Eugenio Melloni, film che nasce da un laboratorio di cinema tenutosi all'interno del Carcere femminile di Bologna, un'elaborazione artistica e toccante della prigionia e della solitudine. Accanto a queste Maria e la Luna di Egle Mazzamuto, viaggio tra la violenza e la poesia delle anime vaganti , nella quale Maria, anima che popola una delle tante zone fatiscenti di Palermo, delinea gli ultimi momenti della sua umile vita di ragazza richiusa in un "carcere" sociale in cui la sottomissione di genere e la violenza divengono pane quotidiano.

In posizione centrale nelle produzioni della rete, si collocano poi le azioni teatrali (accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione) della Compagnia #SIneNOmine della Casa di Reclusione di Maiano/Spoleto, direttore artistico e regista Giorgio Flamini, che presenta due lavori, il “Cantico dei Cantici” nella versione laica di Guido Ceronetti, con 3 detenuti, due attrici e musica registrata, un mezzosoprano e “Storia vera ‘e capite comm’è”, già rappresentato nell’ambito del Festival dei 2 Mondi da #SIneNOmine con un adattamento sul romanzo in due libri “La Storia VERA”, racconto fantastico scritto in forma immaginaria e autobiografica da Luciano di Samosata, unito a Pinocchio di Collodi e alle città invisibili di Calvino. Un contributo importante proviene dalla FUNDACJA JUBILO (Wroclaw-Polonia, capitale europea della cultura 2016), direttore artistico e regista Diego Pileggi che presenta, con attori detenuti del penitenziario di Wroclaw, KAIN in Absentia – Installazione performativa presentata per la prima volta a Poznan nell’aprile 2019, all’interno del VI Festival nazionale polacco di teatro in carcere (accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione). Durante questa occasione l’installazione ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del Festival con la seguente motivazione: “Per la toccante interpretazione della tematica di “Caino e Abele”, la proposta di una forma alternativa alla presenza dal vivo ed il costante atteggiamento degli attori”.

All’interno di questa cornice si svolgerà il seminario, che inizierà nel pomeriggio, con i docenti delle scuole della rete che faranno il punto sui laboratori formativi-interattivi, da quelli teatrali a quelli di lettura alle biblioteche carcerarie, con la presentazione del libro di un ergastolano, Pierdonato Zito, “Indimenticabile padre: ricordi di un ergastolano”, che sarà presente in sala, insieme al Magistrato di sorveglianza Margherita Di Giglio e la Presentazione del teaser, del cast del Docu-film “Lo cunto dei ristretti” in corso di produzione, con finanziamento Monitor 440 2018-2019 MIUR-MIBACT Prodotto da Rete delle scuole ristrette e CESP. Al termine del seminario la rete delle scuole ristrette dopo un anno vissuto all’insegna della cultura trarrà un Bilancio dell’attività della rete e traccerà le linee degli interventi futuri.

 

Lì dove non specificato, l’accesso agli appuntamenti è libero fino ad esaurimento posti. La prenotazione degli spettacoli che richiedono il Passaporto per Matera 2019 è disponibile sul sito www.materaevents.it o presso L’Infopoint di Matera 2019.

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Dopo il grande successo della prima tappa a Venosa e Melfi, Altofest Matera Basilicata 2019 si sposta in Val d’Agri, nei comuni di Sarconi e Moliterno, dove le comunità continueranno ad accogliere nelle proprie abitazioni artisti nazionali e internazionali, prima attraverso una residenza di due settimane, poi mediante appuntamenti aperti al pubblico. Dal 22 al 24 novembre 4 case, un centro culturale ed uno scuolabus ospiteranno 6 performance di teatro, danza e musica, con repliche nelle tre giornate.

A Moliterno Enzo Mirone, artista di Benevento, porta il suo “Ho stretto i pugni e sono nato”, un lavoro sulla persistenza, una riflessione su quel che resta di quello che non c’è più affidata alla compresenza e all’interazione di linguaggi diversi scarnificati nell’uso e intenzionalmente ridotti alla loro forma più elementare. Il croato Boris Kadin, con la sua “Orestea. Post-Truth” si focalizza sul post-spettatore come attore attivo e come collettivo/comunità. “The Free Besieged” della compagnia londinese fondata da due artiste greche Monamas Theatre Co, è una performance basata su un'opera incompiuta composta da Dionysios Solomos scritta in greco e italiano.

Sarconi ospita “The Last Zuppa” della compagnia tedesca O-Team, uno spettacolo interattivo che parla di regole, sicurezza, casa, paura, comunità e fine del mondo. Antonino Talamo, artista napoletano, in “Cosaltro Esperimenti” crea un concerto, in movimento, su uno scuolabus. La città intorno. La musica dentro. Il primo passo è costruire quel silenzio necessario ad azzittire le scansioni ritmiche della quotidianità urbana che ci sovrasta. Solo allora la visione si fa chiara, e la musica che batte dentro si affaccia allo stupore del silenzio. Allora appare il paesaggio. Tra arte performativa e figurativa, “Uniforme” dell’artista belga Sabina Scarlat, si compone di una installazione abitata e trasformata dal performer. Il lavoro crea e rivela un dialogo, costruttivo e distruttivo allo stesso tempo, tra differenti forze appartenenti alla natura e alla società umana. La costruzione dello scenario è un’operazione che si estende allo spettacolo stesso, così come la sua gioiosa distruzione.

La programmazione nelle abitazioni sarà preceduta, nella giornata di giovedì 21 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nella BiblioMediateca Comunale “G. Riacioppi” di Moliterno, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. Il Centro Panta Rei di Sarconi, già luogo di performance, ospiterà inoltre, nella giornata di domenica 24 dicembre dalle 11:30 alle 13:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera

Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Moliterno e Sarconi potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

Biografie

Enzo Mirone (1973). Attore, regista, video - maker e, all’occorrenza, musicista. Incontra e mette in bilico a mezzo dei suoi principali progetti/laboratorio chiunque sia disposto a condividere la sua poetica e le sue visioni. Si dà briga, quindi, di spremersi idee e di realizzarle coinvolgendo, eterni passeggeri, pochi vicini di culla/banco. Operina, di queste, è l’ultima arrivata.

Boris Kadin (1980) è un artista croato attivo a livello internazionale che spesso, nei suoi progetti, radicalizza e interroga il proprio ruolo di performer. Kadin realizza spettacoli, media art e film. Attraverso lo studio dei processi linguistici e di comunicazione, crea opere che generano significati diversi: lo spazio diventa tempo e la lingua diviene immagine. Boris Kadin si è esibito in molti Festival e contesti internazionali, a Marsiglia, New York, Atene, Barcellona, Lubiana, Belgrado, Praga, Parma, Dusseldorf. E’ membro di HDLU (associazione croata per le arti visive), Via Negativa (Ljubljana, Slovenia), Vasistas (Athens/Marseille-based company) e Happy Gorilla Dance Company di Bergen, Norway. Boris è un filosofo, un essere libero, un attivista, un artista. Un padre.

Monamas Theatre Company, fondata dalle artiste greche Chrysanthi Avloniti & Anna Kritikou, è una compagnia teatrale internazionale con sede a Londra. Il lavoro di Monamas si fonda sull’alterazione delle convenzioni tradizionali di spazio, movimento, linguaggio e regole teatrali. Ogni esibizione è il frutto di lunghi periodi di ricerca, sperimentazione e sviluppo.

O-Team è una compagnia teatrale indipendente. È stata fondata nel 2005 e ha sede a Stoccarda, in Germania. Attualmente è composta da Nina Malotta, Samuel Hof, Antonia Beermann, Folkert Dücker e Pedro Pinto. Il gruppo collabora anche con altri artisti, musicisti e specialisti legati ai singoli progetti. Sviluppano un lavoro costante di ricerca teatrale con l’obiettivo principale di sviluppare stati scenici eccezionali che sfidano il pubblico a mettere in discussione la propria posizione. La forma dei progetti si evolve tematicamente, riferendosi alla performance, a la teatro di narrazione, alla manipolazione di oggetti, all’azione urbana e a formati immersivi. Ad oggi, sono stati creati più di 25 progetti teatrali, che sono stati presentati in numerosi festival in Germania e all'estero.

Antonino Talamo, Musicista, Percussionista, Strumentista Live & Studio Recording. Capace di un virtuosismo ludico con cui dosa sonorità e ritmi, creando estemporaneamente partiture travolgenti in cui si incrociano le fonti disparate, dall’elettronico al tribale, con una spiccata capacità di coinvolgere il pubblico in un qui ed ora inatteso, continuamente sorprendente. In lui si incrociano i linguaggi musicali del sud del mondo.

Con un background eclettico, Sabina Scarlat è una performer, coreografa, curatrice e psicologa che vive a Bruxelles. Ha studiato danza al Conservatorio Nazionale di Bucarest e psicologia all'Università di Bruxelles. Nel 2010 crea Garage 29: uno luogo aperto alla ricerca e alla creazione per le arti dello spettacolo, in cui sviluppa un programma di residenze e presentazioni pubbliche, offrendo a coreografi emergenti l’occasione di sperimentarsi. I suoi lavori sono stati presentati in Belgio, Francia, Olanda, Romania, Lituania.

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“Il tempo del dopo. Narrazioni, analisi e visioni del doposisma in italia”

A Matera, capitale europea della cultura per il 2019, dal 22 a 24 novembre

la prima rassegna multidisciplinare dedicata all’Italia fragile

Fra gli ospiti l’antropologo della restanza Vito Teti, la storica dei terremoti Emanuela Guidoboni, i geologi Gianluca Valensise e Carlo Meletti dell’Invg,

l’archeologo Giuliano Volpe e Antonio Borri dell’Università di Perugia

 

“Il tempo del dopo. Narrazioni, analisi e visioni del doposisma in Italia” è il titolo della tre giorni di eventi in programma a Matera da venerdì 22 a domenica 24 novembre 2019. La rassegna di incontri, proiezioni e seminari è promossa nel quadro delle iniziative di approfondimento legate alla grande mostra fotografica Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile in corso fino al 20 gennaio 2020 a palazzo Acito, prodotta dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e curata da Antonio Di Giacomo.

 

L’obiettivo che si vuole realizzare attraverso “Il tempo del dopo” - che di fatto è la prima rassegna multidisciplinare dedicata alle tematiche dell’Italia fragile - è superare i confini che separano le due culture e mettere in dialogo discipline e competenze umanistiche e scientifiche attorno alle problematiche del doposisma in Italia, soprattutto per richiamare l'attenzione sulla prevenzione del rischio sismico che non può essere sempre quella del giorno dopo come purtroppo è finora avvenuto. Giornalisti, antropologi, sismologi, geologi, storici, scrittori, registi, fotografi, ingegneri e architetti – e fra questi l’antropologo della restanza Vito Teti, la storica dei terremoti Emanuela Guidoboni, i geologi Gianluca Valensise e Carlo Meletti dell’Invg, l’archeologo Giuliano Volpe, già presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici del Mibact, e Antonio Borri, esperto di ingegneria sismica dell’Università di Perugia - si ritroveranno così a riflettere insieme, attraverso un reciproco scambio di saperi, sui destini dell’Italia fragile nell’ultimo mezzo secolo di terremoti, sulla necessaria prevenzione del rischio sismico e la salvaguardia del patrimonio culturale. A curare la rassegna “Il tempo del dopo” Antonio Di Giacomo, giornalista di Repubblica, e Antonello Fiore, presidente della Società italiana di geologia ambientale. Tutti gli appuntamenti sono con ingresso libero.

 

Il programma, giorno per giorno

 

Venerdì 22 novembre, Museo Ridola – ore 16.30-21.30

Incontro con ingresso libero*

 

“Cronache del doposisma. Oltre il racconto dell’emergenza le narrazioni dell’Italia fragile tra giornalismo, fotografia, ricerca e cinema documentario”

 

Dal terremoto del 23 novembre 1980 in Irpinia e Basilicata fino ai terremoti del 6 aprile 2009 a L’Aquila e del Centro Italia nel 2016/2017: giornalisti, scrittori, fotografi e sociologi a dialogo sullo stato della ricostruzione e sulle narrazioni a lungo termine di comunità e luoghi nel tempo del doposisma. Ci si confronterà, inoltre, a fronte delle trasformazioni in quarant’anni di storia dell’informazione, a cominciare dalla rivoluzione del web, sulle modalità con le quali il doposisma è stato e viene raccontato dai media.

Interventi, testimonianze e contributi di: Flavia Amabile, giornalista e scrittrice (La Stampa); Pino Bruno, giornalista. Cronista dell’Ansa per il terremoto del 23 novembre 1980, fu il primo giornalista dell’agenzia a raggiungere Balvano; Alessandro Chiappanuvoli, scrittore e autore del volume “Sopra e sotto la polvere. Tutte le tracce del terremoto” (Effequ edizioni, 2019); Linda Cittadini, giornalista e ideatrice del programma televisivo “Sibilla, le voci della ricostruzione” (Etv Marche); Mario Di Vito, giornalista e scrittore. Autore del volume “Dopo. Storie da un terremoto negato” (Poiesis editrice, 2019); Simone Donati, fotografo e fondatore del collettivo TerraProject; Marco Giovagnoli, sociologo all’Università di Camerino e autore del volume “Piccolo dizionario sociale del terremoto” (Cromo edizioni, 2018); Federica Tourn, giornalista e curatrice con Stefano Stranges del progetto Anime Terremotate. Coordina Antonio Di Giacomo, giornalista di Repubblica e curatore della mostra fotografica Terrae Motus. Nel corso dell’incontro è in programma la videoproiezione dei documentari “ArtQuake. L’arte salvata” di Andrea Calderone, coprodotto da SkyArte e Tiwi, e “Vista mare obbligatoria” di Marco Di Battista e Mario Di Vito, prodotto dallo Stato delle cose.

 

Sabato 23 novembre 2019, Chiesa del Cristo Flagellato (ex ospedale di San Rocco)

ore 10.00-18.00. Seminario con ingresso libero*

 

La fragilità della bellezza. Riflessioni sull’Italia vulnerabile, la necessaria prevenzione del rischio sismico e la salvaguardia del patrimonio culturale

Nel giorno del 39° anniversario del devastante terremoto che il 23 novembre 1980 portò morte e distruzione in Irpinia e Basilicata un seminario che vedrà a confronto storici, sismologi, geologi, ingegneri, architetti, antropologi e giornalisti sull’ultimo mezzo secolo di eventi sismici nel Paese, fino ai terremoti del 6 aprile 2009 a L’Aquila e del 2016/2017 in Centro Italia. Al centro della discussione la vulnerabilità dimenticata, a fronte dei terremoti storici che hanno colpito nei secoli il Paese, gli strumenti e le pratiche per la prevenzione del rischio sismico e la salvaguardia del patrimonio culturale.

 

Saluti e interventi di indirizzo: Antonello Fiore, presidente Società italiana di geologia ambientale (Sigea) Aurelia Sole, rettrice dell’Università della Basilicata Marta Ragozzino, direttrice del Polo museale della Basilicata Salvatore Adduce e Paolo Verri, presidente e direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Egidio Comodo, presidente Fondazione Inarcassa Leo De Finis, presidente Ordine Architetti provincia di Matera Gerardo Colangelo, presidente Ordine Geologi della Basilicata Giuseppe Sicolo, presidente Ordine Ingegneri Provincia di Matera.

Contributi di Emanuela Guidoboni Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Centro Eedis, Bologna; Carlo Meletti Ingv, Roma; Gianluca Valensise Ingv, Roma; Roberto De Marco Sigea, Roma; Angelo Masi Università della Basilicata; Antonio Borri Università di Perugia; Giuliano Volpe Università di Foggia; Sergio Bianchi e Umberto Braccili Associazione vittime universitarie del sisma del 6 aprile 2009 a L’Aquila; Fabrizio T. Gizzi Ispc-Cnr a Tito, Potenza; Raffaello Fico Ufficio speciale ricostruzione Comuni del cratere sisma Abruzzo 2009; Antonio Conte Università della Basilicata; Antonio Di Giacomo curatore della mostra Terrae Motus e Vito Teti Università della Calabria.

Moderano il geologo Antonello Fiore e la giornalista Federica Tourn.

 

24 NOVEMBRE, Cinema Il Piccolo – 16.30-23.00

Proiezioni a ingresso libero

 

Sguardi sull’Italia fragile. Il cinema documentario e di finzione sul tempo del doposisma

 

Quattro sguardi dalla parte dell’Italia fragile, nel tentativo comune di restituire attenzione da parte di documentaristi e registi sulle vicende delle Italie colpite dai terremoti. A partire dal documentario “La botta grossa” del regista umbro Sandro Baldoni che, all’indomani della scossa del 30 ottobre 2016, racconta alcune storie vissute da dentro il terremoto. Quattro storie di resilienza tutte al femminile, fra L’Aquila e il Centro Italia, invece, nel documentario “Io prometto” della giovane regista aquilana Cecilia Fasciani.

A fare il punto sulla sorte del patrimonio culturale e artistico colpito nell’ultimo mezzo secolo di terremoti provvede il documentario “ArtQuake. L’arte salvata” di Andrea Calderone, mettendo a fuoco anche l’utopia di Gibellina e l’avventura della collezione Terrae Motus di Lucio Amelio. Una storia plausibile, infine, perché già avvenuta decine di volte altrove nel film “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa che racconta la scelta di Elia, l’ultimo abitante di un paese terremotato che non vuole andarsene via. Una storia di “restanza” nell’accezione che gli ha dato l’antropologo Vito Teti, quando ci ricorda che “restare non è stata, per tanti, una scorciatoia, un atto di pigrizia, una scelta di comodità. Restare è stata un’avventura, un atto di incoscienza e, forse, di prodezza, una fatica e un dolore”.

 

IN PROGRAMMA:

 

Ore 16.30 - ARTQUAKE. L’ARTE SALVATA

(documentario, Italia 2018, 65 minuti)

Regia di Andrea Calderone

 

Ore 17.40 - IO PROMETTO

(documentario, Italia 2018, 68 minuti)

Regia di Cecilia Fasciani

 

Ore 19 - LA BOTTA GROSSA

(documentario, Italia 2017, 82 minuti)

Regia di Sandro Baldoni

(Premiato nel 2018 col Nastro d’argento per il miglior documentario italiano)

 

Ore 20.30 - IL BENE MIO

(film, Italia 2018, 94 minuti).

Regia di Pippo Mezzapesa

con Sergio Rubini e Teresa Saponangelo

Interviene la sceneggiatrice Antonella Gaeta

 

 

La rassegna “Il tempo del dopo” è promossa nel quadro della mostra Terrae Motus dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 in collaborazione con la Sigea (Società italiana di geologia ambientale) e l’Università degli studi della Basilicata e il patrocinio dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). L’incontro del 22 novembre è realizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Basilicata, il seminario del 23 novembre insieme con l’Ordine dei geologi della Basilicata, e gli Ordini degli ingegneri e degli architetti della provincia di Matera.

 

La mostra fotografica “Terrae Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile” è aperta tutti i giorni fino al 20 gennaio 2020, dalle 9 alle 13 e dalle 16, a palazzo Acito. L’ingresso è libero con passaporto per Matera 2019. Info su matera-basilicata2019.it.

 

Con preghiera di diffusione e partecipazione

 

Immagini (a questo link foto della mostra Terrae Motus allestita a palazzo Acito)

 

https://drive.google.com/drive/folders/1RIYityZOAcMUDTxj5VY1aomzY_aWusbn?usp=sharing

 

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I segreti delle api affrontati da Michael Leung, che invita cittadini e pubblico ad un doppio evento aperto a tutti nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 novembre. Sabato 16 novembre alle ore 15 a Salandra, nell'ex Minigolf, si presenta invece Playground il progetto di Linaria.

Continuano gli appuntamenti di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea.

Fino al 19 novembre è in corso a Matera la residenza di Michael Leung di Hong Kong. Contadino e artista, Leung mappa le
conoscenze legate al tema della cura. Sta inoltre lavorando con le api e su come l'apicoltura ci insegna un metabolismo dell'ecologia. In passato ha costruito un Almanacco dell'Agricoltore di Hong Kong; per Gardentopia sta condividendo le sue pratiche e conoscenze con i cittadini dei giardini Agoragri e Namastè a Matera per diffondere anche in futuro le pratiche legate all'agricoltura e al mondo delle api. Il 16 novembre Leung inviterà cittadini e pubblico alle ore 15 ad un rito collettivo di piantumazione con gli abitanti del quartiere Spine Bianche a Matera all'interno del giardino Namasté, mentre domenica 17 novembre alle 11 presenterà i risultati del suo lavoro sugli hotel delle api, le pratiche della apicultura e il compost building presso il Parco Urbano di Agoragri.

Michela Pasquali e Paola Primavera del team Linaria, organizzazione non profit fondata nel 2011 a Roma, hanno mappato, insieme ai cittadini di Stigliano, il patrimonio botanico. Il loro progetto si chiamaAtlante Botanico Mediterraneoe riguarda la rigenerazione dello spazio pubblico, attivando molteplici azioni e progetti, da installazioni a design per lo spazio pubblico. Ora il team di Linaria (con Federica Cornalba e Michela Pasquali) si è spostato a Salandra dove si è concentrato esclusivamente sul mondo dell'infanzia e sul recupero delle piste di cemento dell'ex minigolf per costruire un nuovo playground e dare a tutto lo spazio un nuovo assetto, la base di partenza per un nuovo immaginario del giardino, e per sviluppare un progetto che dia coerenza percettiva a tutto l'insieme.
Il nuovo PLAYGROUND a Salandra si prepara a diventare, quindi, un luogo in cui proiettare mondi sempre diversi, uno spazio multisensoriale dove si integrano arte, design e gioco, che sorprende e che coinvolge tutti i sensi con colori, forme e texture differenti. Un giardino ludico può allora diventare quel micro-cosmo multisensoriale in cui, per usare le parole di Bruno Munari, occuparsi dei bambini significa "dare loro la possibilità di formarsi una mentalità più elastica, più libera, meno bloccata, capace di decisioni." L'inaugurazione sarà il 16 novembre alle ore 15 presso l'ex Minigolf di Salandra.

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Il 16 novembre alle 18.30 nella Chiesa rupestre di Santa Maria de Armenis a Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione) tornano in città due dei protagonisti della grande mostra “La poetica dei numeri primi” coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi. Federico Giudiceandrea, curatore della sezione "Riempire il vuoto. Le simmetrie da M.C. Escher ai contemporanei" allestita presso il Museo Archeologico di Metaponto, e Tobia Ravà con i suoi "Elementi di calcolo trascendentale" esposti a Palazzo Acito a Matera, si incontreranno per un dialogo dal titolo “La congettura di Ravà”.

Le opere di questo artista sono innervate di cultura esoterica ebraica, la cabala, e in particolare di un metodo di analisi delle scritture chiamato ghematria. Questo metodo sfrutta la proprietà della notazione numerica ebraica che rappresenta i numeri non usando simboli speciali, ma alla pari dei Greci, usa le lettere dell'alfabeto in una notazione additiva. Ogni parola scritta, quindi, oltre a rappresentare un concetto rappresenta anche un numero. Questo permette lo studio delle parole e dei testi anche dal punto di vista numerologico. Ogni numero associato ad una parola può inoltre essere ridotto ad un unico numero minore di 10 sommandone le cifre ed ottenendo così un numero derivato. Se questo risulta maggiore o uguale di 10 questo processo viene ripetuto fino ottenere un numero ad una solo cifra. Ravà chiama questo numero “numero teosofico” della parola o del numero di partenza. In matematica questo processo è definito come la radice digitale di un numero e trova applicazione nei criteri di divisibilità e nella “prova del nove” usata per il controllo della correttezza delle operazioni aritmetiche. I cabalisti, invece, usavano questi numeri per interpretare le scritture sacre. Secondo loro, la struttura numerica della lingua ebraica e delle sacre scritture ne rivela la provenienza divina. Infatti, alcune coincidenze svelano un ordine nascosto nella lingua ebraica. Ravà ha inoltre uno spiccato interesse per le sequenze numeriche, specialmente per la sequenza di Fibonacci. Aveva scoperto che se calcolava i numeri teosofici della sequenza, questi si ripetevano ogni 24 numeri della sequenza. Aveva inoltre testardamente verificato la veridicità di questa regolarità della sequenza fino ad indici elevati e supponeva che questa regolarità si potesse protrarre all’infinito. La verifica numerica, anche se protratta per indici molto elevati della sequenza, chiaramente non dimostrava nulla, ma si poteva solo congetturarne la veridicità.

Federico Giudiceandrea, imprenditore e ingegnere di formazione, ma anche collezionista di opere d'arte con contenuto matematico nonché curatore di mostre su Escher in tutto il mondo e autore di diversi saggi su Escher e in generale su arte e matematica, spiegherà al pubblico "la congettura di Ravà" da lui dimostrata. L’incontro sarà moderato dalla prof.ssa Maria Luisa Trevisan, storica dell'arte e critico d'arte contemporanea.

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Le residenze oggi rappresentano uno degli strumenti principali di indagine, studio e produzione artistica. Una costellazione di realtà che offre un quadro della scena creativa contemporanea molto effervescente e saldamente radicata sui territori; un lavoro che svolge un ruolo importante nella rigenerazione dei territori e nell’accessibilità al mondo dell’arte contemporanea. All’interno del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, largo spazio è stato dedicato ai progetti di residenza artistica: l’Avviso Pubblico Residenze Matera Basilicata 2019 rivolto a operatori culturali con sede operativa e legale in Basilicata (9 progetti selezionati e finanziati); il progetto AltoFest Matera Basilicata 2019, che dal 4 novembre all’8 dicembre porta artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei lucani; le residenze artistiche nei comuni lucani coinvolti nel progetto Gardentopia, dedicato alla cultura del verde e alla cittadinanza attiva; il progetto Pulverturm, creato con l’obiettivo di stringere una relazione fra artisti lucani e la città austriaca di Feldkirch, candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2024; il Passport Program promosso con Eu Japan Fest per offrire agli artisti lucani l’opportunità di confrontarsi con artisti e professionisti della cultura giapponesi attraverso un Programma Congiunto di Scambi Culturali.

In tale contesto, la Fondazione Matera Basilicata 2019 organizza il 15 e 16 novembre a Matera presso il Complesso Le Monacelle a partire dalle ore 10:00, “MAT-A.I.R. 2019. Come & Seed: coltivare nuovi modelli di residenza” (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). La due giorni vuole offrire un momento di presentazione, dialogo, confronto, approfondimento sui modelli e modalità di gestione dei progetti di residenze in Basilicata, in Italia e in Europa. E, in un anno così importante per la cultura, da Matera e dal Sud Italia avviare, con operatori del settore, artisti, istituzioni pubbliche e private, una discussione sul ruolo e l'importanza culturale, sociale e artistica delle residenze, spesso non riconosciuto e adeguatamente supportato. La due giorni sarà anticipata da un’anteprima il 14 novembre a Venosa, in programma alle ore 19:00 presso l’Auditorium dei Padri Trinitari, dove sarà possibile partecipare all’Assemblea a porte aperte organizzata nell’ambito di AltoFest Matera Basilicata 2019, che prende il via proprio nell’area del Vulture. Un’occasione di confronti e idee con le comunità ospitanti e residenti coinvolte nel progetto.

Le giornate materane saranno caratterizzate da discussioni aperte nell’ambito di tre tavoli di lavoro sul suolo delle residenze, rispettivamente come strumento di rigenerazione territoriale, di engagement e di creazione e produzione artistica. Per ciascun tavolo saranno presentate le testimonianze di progetti di residenza sperimentati a livello locale nell’ambito delle Residenze di Matera 2019 (Basilicata Link, Gardentopia, Associazione Terrarossa, MaterAlberga) e a livello nazionale (Progetto Diogene / Piemonte, Guilmi Art Project / Abruzzo, Fare e network AIR-artinresidence.it / Lombardia, Viaindustriae / Marche, The Blank / Lombardia). Per ogni tavolo tematico, sarà infine presentata l’esperienza di un network che lavora sulle residenze artistiche a livello internazionale: Res Artis (modelli in Europa), On the move (sostegno alla mobilità), In Situ (strumento di produzione artistica). I tavoli di lavoro saranno coordinati da esperti del settore come Aria Spinelli, curatrice Indipendente e Research Associate MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la giornalista di Artribune Desirée Maida, e Matteo Innocenti, curatore e giornalista.

Nel pomeriggio di sabato, ci sarà il momento di restituzione delle discussioni agli stakeholder locali e nazionali, fra cui rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali e della Direzione Creatività contemporanea e rigenerazione urbana, delle Regioni Piemonte, Basilicata, Lombardia, Puglia, della Fondazione Matera Basilicata 2019, della SIAE - Per Chi Crea, e di Aziende e Fondazioni. Obiettivo è restituire una bozza di “Carta di Matera” che impegni le istituzioni pubbliche e private a riconoscere le residenze come luogo dell’avanguardia artistica, da non limitare al pubblico spettacolo ma da allargare ad ogni forma di espressione artistica possibile.

Parteciperanno alla discussione le associazioni coinvolte nei progetti di residenza di Matera 2019 come Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Synchronos – Musma, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, insieme a esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, Fare Network, Vis A Vis, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Fondazione Enrico Mattei, Res Artis, Maxxi, Air - Artist In Residence, On The Move, In Situ, Gardentopia, Materalberga.

 

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Il 15 e 16 novembre a Matera, presso la sala Congressi della Camera di Commercio, opera dell’architetto Ernesto la Padula e dell’ingegnere Vincenzo Corazza, anno 1935, si svolgerà il Convegno internazionale di studi sulle architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia.

L’iniziativa è organizzata dalle Sezioni territoriali Do.co.mo.mo Italia in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019. Le Sezioni territoriali Do.co.mo.mo sono realtà radicate in un territorio antico, reso moderno dall’assimilazione di opere architettoniche del ‘900 che ne hanno interpretato in modo originale le caratteristiche originali ed identitarie.

Nel corso del convegno verrà presentata la Mostra itinerante “9 itinerari per 100 Architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia” che sarà inaugurata a dicembre a Matera presso il Campus Universitario della Università degli Studi della Basilicata, organizzata dalla Sezione Basilicata e Puglia del DO.CO.MO.MO. Italia, in co-produzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Open Design School.

La Mostra è il risultato di un’attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del ‘900, intesa come uno strumento ‘aperto’ e implementabile, con cui ci si propone di conoscere e mettere ‘in rete’ 100 architetture moderne di qualità riconosciuta. I valori di queste opere nel territorio appulo-lucano, spesso riscontrabili in aspetti analoghi di altre architetture costruite in luoghi, tempi e circostanze differenti, ne escono potenziati rispetto a quelli individuabili attraverso l’autonoma considerazione delle singole opere. Esse sono state selezionate su 151 da un Comitato scientifico internazionale di cui fanno parte tra gli altri: William J. Curtis, Federico Bucci, Franco Purini, Amerigo Restucci che ha curato l’introduzione del Catalogo della Mostra, edito da Gangemi Editore, curato da Mauro Sàito e Antonello Pagliuca.

L’allestimento sarà realizzato da Open Design School che ancora una volta si pone come uno strumento fondamentale a servizio delle istituzioni per l’attuazione e l’attivazione di progetti, costruendo un design sartoriale che risponde a diverse esigenze, anche su grande scala. In questo caso, seguendo le modalità progettuali di Open Design School, in linea però con le necessità della mostra e con lo spirito dei tempi, Open Design School ha creato un allestimento in legno modulare e flessibile: dal momento, infatti, che la mostra sarà itinerante, la struttura sarà agile e multiforme, ma anche ecologica, in grado di essere adattata a diversi spazi.

Nei primi anni ’60, Italo Calvino scrive “I nostri antenati”, titolo che rispecchia la tesi della Mostra mirata a sottolineare che l’identità dell’architettura delle nostre regioni meridionali non può fare a meno dell’eredità culturale degli antenati moderni su cui si basa lo sviluppo della città contemporanea, i cosiddetti “monumenti moderni”. L’avvento della industrializzazione nel settore delle costruzioni ha trasformato il concetto vitruviano di ars costruendi. Innovazioni costruttive, tipologiche, funzionali e formali caratterizzano la produzione architettonica del ‘900. Ludovico Quaroni, in “Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura”, afferma che in tale processo di trasformazione «non c’è stato edificio che abbia mantenuto, a rivoluzione compiuta, il tipo o i tipi, il modello o i modelli che esistevano prima».

La Mostra 9x100=‘900 attraversa le “storie” sociali, politiche ed economiche del XX secolo di questo territorio e si articola in percorsi tematici, non cronologici, che collegano la “originalità” delle opere delle due regioni al dibattito culturale nazionale. L’idea “olivettiana” di un’opera di architettura, intesa come espressione della Comunità che l’ha generata, costituisce la chiave di lettura per un percorso sviluppato lungo un secolo attraverso regioni riunite in una continuità fisica e culturale narrata tramite le 100 architetture in mostra. Esse uniscono realismo e visione, pragmatismo e sperimentazione, capacità di confrontarsi con la tradizione ma anche una forte spinta verso il futuro del ‘900 nel Sud d’Italia. Queste caratteristiche originali dell’approccio progettuale italiano ad una “altra modernità”, sono esempi preziosi di un patrimonio moderno rispetto a cui abbiamo la responsabilità culturale e sociale di conservarlo senza disperdere l’unicità dell’immagine e della visione di una nuova Comunità sognata e solo in parte realizzata.

I titoli dei 9 (6+3) itinerari tematici (Infrastrutture e industria, Abitare la campagna, Architetture per la comunità, Insegnare all’italiana, Residenza moderna dentro e fuori le mura, Moderno Sensus Fidei, oltre a Tutela del Moderno, Moderno restaurato, ARCH(XX): un percorso al femminile) sono i primi strumenti di comunicazione, ispirati alla modernizzazione dell’Italia nell’inizio secolo, al periodo del regime fascista fra le due guerre, alla ripresa produttiva degli anni ’50 e ’60, all’evoluzione della società e dell’economia fino al 2000, segnano la partenza per un percorso collettivo da ciò che eravamo a ciò che siamo.

Occuparsi dell’architettura del ‘900, è come frugare fra le foto di famiglia alla ricerca di immagini di parenti e della nostra gioventù. I vincoli statali e le leggi regionali sulla qualità dell’architettura proteggono l’esistenza del patrimonio moderno, invitano alla conoscenza ed alla tutela dell’architettura del ‘900.

Qual è oggi la consapevolezza sociale e culturale del valore dell’architettura moderna nell’uso quotidiano e nell’ambito del processo di restauro del moderno? La tesi strategica della Mostra è quella che i progettisti contemporanei siano “interni” alla storia del modernità, che il processo aperto della “progettualità moderna” sia ancora in corso. L'era della modernità ci appare come una storia in continua trasformazione, una condizione presente caratterizzata da una potenziale "rivoluzione spirituale permanente". Ne facciamo ancora parte?

Antonello Pagliuca e Mauro Sàito (curatori della mostra)

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IL SIMPOSIO INTERNAZIONALE R.E.D.S. – Resilient Ecological Design Strategies

Dal 14 novembre ore 14.30 al 16 novembre a Matera – Aula Magna del Campus Università della Basilicata

MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 OSPITA

R.E.D.S._LEGACY,

Resilient Ecological Design Strategies, è dedicato al progetto contemporaneo del patrimonio, materiale e immateriale. Più di 7 milioni di case vuote, più di 6.000 Km di infrastrutture inutilizzate, il continuo processo di abbandono di centri storici, siti industriali ed esercizi commerciali, rendono la questione del patrimonio esistente inderogabile in Italia come in tutto il mondo occidentale. La stessa Legacy sarà per i prossimi anni e per le generazioni a venire il principale habitat. Matera è oggi l’icona indiscussa della qualità dell’abitare nella città esistente.

Jean Philippe Vassal (premio Mies Van Der Rohe 2019), Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (menzione d’onore alla Biennale di Venezia 2018), Alfredo Pirri (Advisor in Visual Art 2015/2016, American Academy in Rome) , Alfredo Brillembourg (Leone di pietra alla Biennale di Venezia 2012 ) , Paolo Portoghesi (Curatore Biennale Venezia 1980), Elena Barthel (Rural Studio, premio American Academy Of Arts & Letters), Manuel Gausa (Actar arcquitectura), Yannis Aesopos (Membro del Consiglio Nazionale del Patrimonio in Grecia), Nicola Russi (vincitore del Concorso Internazionale degli scali ferroviari a Milano) , e tanti altri tra i più importanti architetti, artisti e ricercatori che devono la loro fama internazionale alla riflessione sul progetto della città esistente, descriveranno il loro lavoro sulla LEGACY.

 

Il Simposio Internazionale R.E.D.S. Legacy che si svolgerà a Matera dal 14 al 16 novembre 2019 presso l’aula magna del Campus dell’Università della Basilicata a Matera è curato da Maddalena Ferretti (Università Politecnica delle Marche), Silvana Kuhtz (Università della Basilicata), Ina Macaione (Università della Basilicata), Mosè Ricci (coordinamento generale, Università di Trento), Chiara Rizzi (coordinamento per Università della Basilicata), Pino Scaglione (Università di Trento) con Maura Mantelli (segreteria scientifica, Università di Chieti Pescara) e WOO mezzometroquadro (comunicazione e media manager).

Il simposio è co-prodotto da Università degli Studi della Basilicata e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

 

Oltre 150 i partecipanti, provenienti da tutta Italia ed Europa, ricercatori, docenti, progettisti selezionati da un Comitato Scientifico internazionale e soprattutto giovani, saranno a Matera per presentare i loro contributi scientifici e progettuali sul tema della legacy appunto, intesa come il patrimonio materiale e immateriale che riceviamo dal passato e anche che trasferiamo nel futuro. Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 incarna proprio questo incrocio fra “Futuro e Passato”, tra “Utopie e Distopie”, tra “Continuità e Rotture” sin dalla sua candidatura.

Dopo la prima iniziativa del 2013 (svoltasi presso l’Università La Sapienza di Roma) e le altre successive edizioni svolte tra Bolzano,Trento e Venezia, quest’anno R.E.D.S. approda a Matera per approfondire e rilanciare, proprio a partire dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura, un dibattito su quelle nuove idee e pratiche che nell’arte, nel design e nella tecnologia stanno cambiando la nostra percezione e sensibilità rispetto al tempo e allo spazio che viviamo.

Il Simposio, aperto alla partecipazione di tutti gli interessati e non solo agli architetti, oltre che dalle lezioni e relazioni degli ospiti, sarà caratterizzato da momenti di coinvolgimento della comunità che apriranno ciascuna delle quattro sessioni e da dibattiti, come quello che si svolgerà in Casa Cava a partire dalle 19.30 di venerdì 15 novembre. Ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione.

Si allega programma completo dell’evento.

 

Contatti

Segreteria: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Chiara Rizzi: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.; 3939977314

https://reds-cloud.wixsite.com/reds

facebook: REDS Cloud

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Matera2019, si inaugura l'ultima mostra del progetto pilastro I-Dea: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto
Presso Cava Paradiso, il 29 novembre, l'ultima tappa del percorso espositivo dedicato agli archivi. Protagonisti la curatrice Pelin Tan e l'artista di fama internazionale Liam Gillick. La mostra chiude un percorso che ha coinvolto nelle vesti di curatori il fotografo Mario Cresci, i designer Studio Formafantasma, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, gli artisti James Bridle & Navine G. Khan Dossos. Per scaricare tutte le immagini del progetto I-DEA https://bit.ly/2CoZcy9

Inaugurazione: 29 novembre ore 18, Cava Paradiso.

 

 

Quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Si inaugura Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto l'ultima tappa con la mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick. Gli archivi scelti nell'ambito della ricerca condotta dalla curatrice e dall'artista, entrambi di fama internazionale, sono stati inquadrati all'interno di un approccio critico nei confronti del modernismo e in linea con la storia del territorio dagli anni '50 ad oggi. Si parlerà ad esempio dei quartieri Spine Bianche e La Martella, il primo progettato da Carlo Aymonino, il secondo da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Si intrecceranno vicende parallele che comprendono quindi lo sviluppo dell'architettura, delle abitazioni e degli insediamenti dagli anni '50 in poi a Matera e nel territorio Lucano, il movimento di persone dai Sassi alle nuove architetture, dai villaggi ai borghi rurali, fino alle sottoculture dagli anni '60 agli anni '80 nei Sassi e ai migranti oggi.

 

Nel frattempo, a Cava Paradiso, è in corso la mostra Il Paese della Cuccagna, a cura degli artisti James Bridle e Navine G. Khan Dossos, fino al 17 novembre.

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

I-Dea e Open Design School e sono i due progetti pilastro di Matera Capitale Europea della cultura 2019 a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.

 

I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d'archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019). Il terzo è stato Thauma, Atlante del Gesto a cura di Virgilio Sieni (12 settembre – 7 ottobre).

 

 

 

I-DEA:

Opening (accesso senza Passaporto) 29 novembre alle ore 18

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Le case di Venosa e Melfi si fanno luoghi di produzione culturale aperta al pubblico dal 14 al 17 novembre in occasione di AltoFest Matera Basilicata 2019, festival diffuso su tutto il territorio della Basilicata, costruito con la partecipazione dei cittadini residenti, che accolgono nelle proprie abitazioni artisti nazionali ed internazionali. Dopo una residenza artistica di due settimane avviata lo scorso 4 novembre, 4 case e un circolo privato dislocati fra i due comuni del Vulture ospiteranno 5 appuntamenti di teatro e danza, con repliche in ciascuna delle tre giornate. La programmazione inaugura a Venosa con un’installazione performativa e partecipata della durata di 24 ore, dalle 11:30 del 15 novembre alle 11:30 del 16 novembre, nell’Accademia del Biliardo di Venosa. Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten (MVEMJSUNP) di Francesca Sproccati e Alan Alpenfelf/V XX Zweetz, di base in Svizzera. La performance si compone di una parte sonora trasmessa in diretta streaming all’indirizzo http://bit.lyMVEMJSUNP . L’installazione sarà lunga 24 ore, ovvero la durata totale del viaggio di un astronauta, 5’906’376’272 km (corrispondente alla distanza tra il Sole e Plutone). Uno spazio eterotopico, un luogo dove fare esperienza dell’ascolto e della condivisione della solitudine. Un archivio di memorie ispirate all’Universo. L'astronauta si allontana da una Terra satura di significati verso una ricerca più ampia di immaginazioni e sfide, antiche o inedite.

A Melfi l’artista Roberto Corradino (Bari) porta “L'unica casa certa/ Progetto Genealogia”, un progetto di genealogia condivisa, una commedia biografica curativa - ogni biografia è invenzione - che fonda la comunità teatrale, temporanea e nomade e trova la sua politica a venire, la sua casa. La storia futura, il sogno, gli antenati, e i devices emozionali del contemporaneo come opera alchemica per un "Noi" che deve venire. L’artista Yotam Peled and the Free Radicals, di base a Berlino, presenta invece “Alpha”, un universo parallelo, in cui la narrazione biblica della creazione è stata alterata: Eva non ha mai condiviso la mela con Adamo, e il risultato è un'esistenza matriarcale oscura. Le tre figure femminili che conducono la storia hanno ciascuna un ruolo e un approccio diversi nei confronti del potere e della libertà. Il lavoro si ispira alle esperienze nei techno club di Berlino.

Venosa accoglie invece l’artista Elisabetta Di Terlizzi della compagnia italo-svizzera Progetto Brockenhaus con “Verso la terra”, un’indagine che parte da tre figure femminili, archetipi che abitano le opere filmiche di Pasolini; da Teorema a La Terra Vista dalla Luna, fino a Mamma Roma, l'etereo prende corpo e si fonde col paesaggio urbano. In “HEDVIG studio” gli artisti Federica Santoro e Luca Tilli (Roma) lavorano su un testo di Ibsen da subito in modo estrattivo, ricavandone una originale riscrittura vicina al collasso della materia linguistica, sonora e soprattutto umana.

La programmazione nelle case sarà preceduta, nella giornata di giovedì 14 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nell’Auditorium dei Padri Trinitari a Venosa, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. L’Accademia del Biliardo, già luogo di performance, ospiterà inoltre, nella giornata di domenica 17 dicembre dalle 11:30 alle 13:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera

Gli orari e gli indirizzi delle case che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’installazione, l’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Venosa e Melfi potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

 

Biografie artisti

Roberto Corradino & reggimento carri | teatro esplora la tradizione del teatro d’attore in una dimensione performativa e vicina all’happening, attraverso riscritture di classici del teatro e della letteratura, tentando una rifondazione del gesto attoriale e drammaturgico fuori dalla rappresentazione ma diretta al senso dell’evento scenico, in una vicinanza pericolosa e artaudiana allo spettatore, una sorta di domanda in tempo reale di partecipazione e stimolazione del pubblico fuori dalle categorie formali di rappresentazione e narrazione. Segnalato come miglior attore under 30 ai premi Ubu 2008, nell’ottobre 2000 crea reggimento carri | teatro, la sua compagnia e sigla produttiva. Finalista al Premio Scenario 2003 ha prodotto con reggimento carri | teatro riscritture e scritture originali e cantieri laboratoriali (come il Censimento dell’Attore del Polo Sud) che gli sono valse segnalazioni e coproduzioni con festival e strutture del territorio nazionale quali festival Gender Bender festival, Es.terni, Fit Lugano Festival, teatro Kismet OperA, Festival Castel dei Mondi, Teatri di vetro Festival.

Yotam Peled and the Free Radicals è nato in un Kibbutz nel nord di Israele nel '89. Fin da bambino ha praticato belle arti, atletica e Capoeira. All'età di 21 anni, dopo aver terminato il servizio militare nelle forze armate israeliane, inizia il suo percorso nella danza e nel circo contemporaneo. Nel 2015 si trasferisce a Berlino. Lavora come performer freelance con diversi coreografi europei e inizia il suo percorso come coreografo. Le sue opere sono state presentate in festival e rassegne in Israele, Germania, Polonia, Italia, Spagna, Francia, Giappone, Thailandia e Vietnam, e hanno ricevuto numerosi premi. La sua prima opera d'ensemble "Entropia" è stata creata nell'ambito del progetto "THINK BIG", una collaborazione tra la città di Hannover e il festival internazionale TANZtheater. Yotam è stato selezionato per la prestigiosa piattaforma TalentLAB nel Grand Theatre de la Ville di Lussemburgo, dove gli è stato offerta la residenza artistica sotto la guida del coreografo Hofesh Shechter per il suo progetto 'ALPHA', presentato in anteprima ad agosto 2019 a Berlino. A novembre 2019 sarà coreografo residente allo Skopje Dance Theatre, e tra marzo e maggio 2020 opererà per l’EDCM, in Canada.

Elisabetta di Terlizzi (1972), danzatrice, coreografa e co-fondatrice della compagnia italo svizzera Progetto Brockenhaus. Fin dalla fine degli anni '90 inizia il suo proprio percorso coreografico, sviluppando inoltre un metodo proprio di allenamento e formazione. Ha lavorato e tuttora collabora con le più interessanti realtà della danza italiana e del teatro, tra cui Sosta Palmizi, Compagnia Enzo Cosimi and Teatro Kismet Opera/Teresa Ludovico. Ha inoltre lavorato con: Habillé d'eau/Silvia Rampelli, Vera Stasi, Alef danzateatro, Altroteatro, Prima Materia, Cooperativa teatrale Dioniso, Compagnia Efesto. Tra le più recenti collaborazioni: TIR danza/Teatro Massimo/Maurizio Saiu/Morte Araba, la genesi; Hamelin/Cristina Zamboni/300 grams of heart (selezionato per il Festival Schweizer Theatertreffen 2014).

Alan Alpenfelt e Francesca Sproccati/V XX Zweetz lavorano utilizzando diversi linguaggi artistici esplorando argomenti legati al Tempo, allo Spazio e all'Essere Umano. Francesca Sproccati è un'artista svizzera attiva nel campo della danza e della performance. Ha collaborato con diversi coreografi e registi, soprattutto in Svizzera italiana e nel Nord Italia. Nel 2013 è selezionata da RESO per partecipare alla residenza coreografica “Choreo Lab” alla Gessnerallee (Zurigo) e nel 2017 è una dei giovani coreografi svizzeri selezionati da Pro-Helvetia per il programma “Camping” presso il Centre National de la Danse (Parigi). Nel 2018 ha debuttato con la sua prima produzione "EXP: je voudrais commencer par sauter" - un'installazione vivente e immersiva. Alan Alpenfelt è un regista svizzero di teatro e radio. Ha fondato vari tipi di radio socio-culturali. Il suo adattamento contemporaneo di “Words and Music” di Samuel Beckett è stato selezionato al Rencontre du Théâtre Suisse 2016 a Ginevra. Nel 2017 ha diretto tre drammi radiofonici di Friedrich Dürrenmatt utilizzando diverse esperienze di ascolto binaurale e immersivo. Durante il 2018 ha completato un programma di master in regia teatrale con un lavoro su Elfriede Jelinek.

Dal 2009 Federica Santoro e Luca Tilli condividono un alterno percorso di ricerca, che ha come origine la convivenza di suono, materia letteraria, voce/parole e azione, in un loro originale e radicale senso polifonico. Collaborano con altri musicisti o performers. Federica Santoro dirige e interpreta i suoi spettacoli. Vince il premio Ubu nel 2012 miglior attrice non protagonista ne L’origine del Mondo di L. Calamaro. 2016 candidata premio Duse per il Teatro. Lavora/ato come attrice con G. B. Corsetti, Societas Raffaello Sanzio, A. Santagata, R. Rustioni, T. C. Circus, L. Calamaro. Luca Tilli studia violoncello con M. Chiapperino. Dal 2005 suona e collabora con L. Venitucci, F. Spera, S. Tramontana, P. Lytton, J. Edwards, P. Minton, M. Pupillo, L. Coxhill, Mike Cooper. 2007 Ensemble B for Bang di K. Labéque. 2011 “Mirror emperor” Zu D. Tibet Current 93. 2017 “Kammermusik” con G. Schiaffini, ottetto di N. Locatelli “Pipeline” e con S. Tramontana “Down at the docks”. Collabora con Biancofango e Santa Sangre. Suona in duo con M. Demuru. Dal 2009 collabora stabilmente con Federica Santoro.

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Hanno girato in lungo e in largo la città scoprendo spesso angoli mai visti, scorci inesplorati del centro storico e dei quartieri più recenti alla ricerca di oggetti nascosti, fantasmi del passato, poemi urbani, sciamani virtuali. Sono i partecipanti alla tre giorni di giochi urbani “Fusion Urban Games Festival”, il festival coprodotto dalle due Capitali Europee della Cultura 2019, Matera e Plovdiv, all’interno del più ampio programma congiunto di attività "Plotera weeks - Plovdiv and Matera together for an Open Future". Al centro della prima giornata di “Fusion” c’è stato il quartiere di Agna Le Piane, una delle aree periferiche della città che i partecipanti al festival, fra cui le tante scuole materane coinvolte, hanno avuto la possibilità di scoprire o riscoprire, nello spirito di allargamento della città promosso da Matera 2019.

Una iniziativa che ha riscontrato un grande interesse fra i turisti e i materani che, cogliendo appieno lo spirito di Matera2019, hanno giocato insieme per vincere le sfide più originali e scoprire una città inedita. Sono infatti state più di mille le persone, giovani e meno giovani, che hanno partecipato, in due giorni e mezzo, ai 15 giochi urbani, esplorando spazi, cercando indizi, risolvendo misteri, sfidando altri giocatori.

Meno della metà dei partecipanti si sono messi alla prova con i giochi gratuiti. Mentre circa 500 persone hanno utilizzato il Passaporto per Matera 2019 per partecipare ai giochi più impegnativi. Solo nella giornata di lancio, il 31 ottobre, al casino Padula, hanno partecipato 130 ragazze e ragazzi fra i 15 ed i 17 anni. Il gioco più partecipato, durante il festival, è stato “Detective tra i Sassi” che ha registrato il sold out. Un’occasione per scoprire, attraverso una serie di indizi, chi uccise il conte Tramontano nel 1514.

Non sono invece calcolabili i partecipanti a giochi come “Red lady's case”, che sono ancora in corso visto che le bambole nascoste in città sono ancora lì e chi vuole può in qualsiasi momento trovarle, scattare una foto e utilizzare l'hashtag relativo. Idem per “Puzzle narrativo” e “Poema urbano”, i cui QR code sono ancora sparsi per la città. Punto di ritrovo per tutti i giocatori sono stati gli Infopoint allestiti da Open Design School a Casino Padula e in Piazza San Francesco, presso cui è stato possibile chiedere informazioni sul festival, effettuare la registrazione ad alcuni giochi e trovare materiale informativo e promozionale sulla capitale europea della cultura gemella, Plovdiv.

Tantissimi i feedback positivi registrati agli infopoint di Matera 2019. Apprezzamenti sono giunti per il clima di festa che ha investito la città nelle giornate del primo e del 2 novembre, ma anche per l’originalità dei giochi, per la qualità dell’organizzazione, per aver fatto incontrare in uno stesso gioco cittadini temporanei e cittadini permanenti. E per molti genitori “un’occasione per i propri ragazzi per uscire dalla routine quotidiana”.

“Abbiamo registrato anche in questa circostanza – afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce – un grande consenso rispetto a un’iniziativa che puntava a far conoscere, valorizzare e quindi anche a proteggere la città in un modo diverso e a far incontrare cittadini permanenti e temporanei. Gli urban games sono un’ulteriore via di coinvolgimenti attivo della comunità e possono, se organizzati due o tre volte l’anno, far vivere la città in una chiave davvero positiva. Ringrazio la manager Rossella Tarantino e tutto il suo team per aver saputo intraprendere questa strada sin dai tempi della candidatura e per il positivo risultato raggiunto con questa prima edizione del festival che si è appena conclusa”.

Il Fusion Urban Games Festival continuerà a Plovdiv, dall’8 all’11 novembre, dove sarà replicato il gioco “Reshape the City” ideato dai professionisti lucani Lorena Barbalinaldo e Danilo Chiaradia, selezionato attraverso una call pubblica per rappresentare in Bulgaria, Matera 2019 e la Basilicata.

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Nuovo appuntamento legato alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi. Il 5 novembre alle 19:00 a Casa Cava il Prof. Alberto Conte, già ordinario di Geometria Superiore all'Università di Torino e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, di cui è stato anche Presidente, terrà una lezione su “Leonardo Matematico. Dai solidi platonici alla quadratura del cerchio” (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

Un talento, quello del matematico, che non si rivelò immediatamente nel da Vinci. Da giovane era infatti, come lui stesso si definisce, "homo sanza numeri", che non sapeva sommare due frazioni né calcolare le percentuali. Le cose cambiarono radicalmente dopo l'incontro, avvenuto nel 1497 a Milano alla corte di Ludovico il Moro, con Frà Luca Pacioli, l'inventore della ragioneria e autore del più diffuso trattato di Aritmetica dell'epoca, che lo spinse a studiare le opere classiche di Euclide e Archimede e gli chiese di illustrare il suo trattato dedicato alla sezione aurea, il "De Divina Proportione", con le meravigliose immagini dei cinque solidi platonici. Da allora Lonardo studia il problema della quadratura del cerchio, ottiene risultati importanti sulle aree delle lunule e applica le sue conoscenze matematiche a problemi di meccanica, d'idraulica, di ottica geometrica, alla costruzione di macchine, alla fisiologia, all'anatomia. Le sue ricerche culminano nella famosa immagine dell'uomo vitruviano, che tutti conosciamo perché è riprodotto al verso della moneta italiana da 1 euro. E non dimentichiamo la sua passione per i nodi, che anticipa ricerche matematiche della fine dell'ottocento, e che lui utilizza come una specie di marchio di fabbrica in alcuni dei suoi dipinti più famosi, mentre la moda femminile dell'epoca si impadronisce dei nodi vinciani, che continueranno a furoreggiare per più di cinquant'anni dopo la sua morte.

Il Prof. Alberto Conte è autore di 136 pubblicazioni scientifiche e di 7 monografie nell’ambito della Topologia e della Geometria algebrica, nell’ambito della quale ha studiato in particolare i problemi di (uni)razionalità per le varietà algebriche di dimensione maggiore o uguale a tre. Ha svolto inoltre un’intensa attività di promozione e coordinamento della ricerca scientifica come coordinatore del Gruppo Nazionale per le Strutture Algebriche e Geometriche e le loro Applicazioni (GNSAGA) del CNR e come coordinatore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei. E’ stato inoltre Presidente dell'UMI (Unione Matematica Italiana), membro del Comitato esecutivo della European Mathematical Society (EMS), Presidente del Committee on Special Events dell'EMS e Membro del Council dell'EMS, nonchè rappresentante italiano presso l'International Mathematical Union (IMU).

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Un festival che coniuga residenze e produzione culturale per costruire nuove relazioni fra cittadinanza e arte.

 

Prende il via il 4 novembre da Venosa e Melfi il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Altofest Matera Basilicata 2019". Si tratta di un festival, diffuso su tutto il territorio della Basilicata, costruito con la partecipazione dei cittadini residenti, che accolgono nelle proprie case artisti nazionali ed internazionali. Le abitazioni diventano così sia spazio di creazione artistica durante due settimane di residenza, sia luoghi di programmazione aperta al pubblico durante i giorni del festival. In programma opere che sono espressione dell'arte contemporanea dal vivo, autori che sperimentano prassi ibride. Produzioni "human specific", vale a dire esposte alle relazioni fra artisti e residenti, riscritte per lo spazio domestico che le accoglie.

Nato a Napoli nel 2011, ideato e curato da TeatrInGestAzione, Altofest inaugura un dialogo sul senso profondo dell'ospitalità, dando luogo ad un processo di rigenerazione umana, miscelando la dimensione intima e quella pubblica, predisponendo uno spazio di promiscuità tra artisti e cittadini, chiamati "donatori di spazio", tendendo al superamento dei ruoli, a favore di una partecipazione corale, di un'esperienza totale che genera "relazioni inedite". Non si tratta solo di ospitare un'opera nella propria casa, ma di lasciare che la presenza quotidiana di un artista al lavoro contamini la visione di chi abita. Il tema di Altofest Matera Basilicata 2019 è "Abitare futuro". Un viaggio visionario attraverso una possibile iconografia dell'abitare declinata al futuro assieme ai cittadini della Basilicata.

Vincitore del prestigioso EFFE AWARD 2017-18, che consacra Altofest tra i 6 più importanti festival d'Europa, nel 2018 Alfofest è uscito per la prima volta dalla città di Napoli per approdare a Valletta nel suo anno da Capitale Europea della Cultura. In previsione altre due edizioni speciali, nel 2021 ancora a Valletta, nel 2022 a Kaunas Capitale Europea della Cultura, creando in questo modo una sorta di network fra le città che condividono questo titolo. Alcuni rappresentanti di Valletta e Kaunas saranno inoltre in Basilicata durante le residenze di Altofest Matera Basilicata 2019.

Il progetto si svolgerà dal 4 novembre all'8 dicembre e coinvolgerà 11 diversi comuni della Basilicata, suddivisi per 4 macro aree: Vulture (Melfi, Venosa), Val d'Agri (Moliterno, Sarconi), entroterra Jonico (Montalbano Jonico, Tursi), Collina Materana (Tricarico, Grassano, Miglionico, Montescaglioso, Matera-Borgo La Martella).

I 30 artisti coinvolti, provenienti da Croazia, Giappone, Inghilterra, Messico, Grecia, Germania, Israele, Svizzera, Belgio, Spagna, Romania e Italia svolgeranno una residenza di 15 giorni nei comuni coinvolti, di cui 12 giorni di ricerca artistica seguiti da 3 giorni di programmazione aperta gratuitamente al pubblico, che spazierà dalla danza al teatro, dalla musica all'istallazione, con un minimo di 3 repliche. Le residenze seguiranno un sistema a staffetta, a periodi alternati e sovrapposti, secondo il seguente calendario: 4 - 18 novembre Vulture, 11 - 25 novembre Val d'Agri, 18 novembre - 1 dicembre entroterra Jonico, 25 novembre - 8 dicembre Collina Materana.

Altofest Matera Basilicata 2019 accoglierà momenti di riflessione e dibattito a cura della Comunità di Ricerca (Co.R) animata da diversi sguardi ospiti, chiamati ad interagire con le attività in programma. Le CorActvity di questa edizione speciale saranno: il Foglio del Fest, una guida estetico-teorica per la comunità del Festival; Voiceover, conversazioni con gli artisti trasmesse su una web radio; Agorà, assemblea aperta della comunità, un’occasione di incontro per cittadini ed artisti coinvolti nel progetto e provenienti da due diverse aree geografiche. La Co.R di Altofest Matera-Basilicata 2019 è composta da Loretta Mesiti, Silvia Mei, Raffaele Marone, Vincenza Di Vita, Dario Gentili, Rosa Coppola, Mariavaleria Mininni e Chiara Rizzi.

“Con Altofest Matera Basilicata 2019 – sottolinea la manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino - investiamo su nostri due valori fondanti: il valore delle comunità, che aprono le porte delle loro case ad artisti internazionali e ai vari pubblici di Matera 2019; ed il valore della dimensione regionale, che viene esaltata portando il festival nelle aree interne della Basilicata attraverso uno schema itinerante che, come sta avvenendo già con Gardentopia, interconnette e rigenera i nostri territori”.

Le informazioni dettagliate sulla programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione (link diretto: https://www.materaevents.it/progetti/86/altofest_matera_basilicata_2019/1 ). Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show Le istallazioni performative di lunga durata sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.

Tutti i sabato compresi tra il 16 novembre e il 7 dicembre, gli 11 comuni della Basilicata in cui si svolgono gli eventi di Altofest Matera-Basilicata 2019 potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per info sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

 

Programma degli spettacoli aperti al pubblico

 

14-18 novembre

Melfi

Roberto Corradino (IT-Bari): L'unica casa certa/ Progetto Genealogia

Yotam Peled Co. (IL/DE): Alpha

 

Venosa

Elisabetta Di Terlizzi / Progetto Brockenhaus (CH/IT): Verso la terra

V XX Zweetz (CH): Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten

Santoro/ Tilli (IT-Roma): HEDVIG studio

 

21-25 novembre

Moliterno

Enzo Mirone (IT-Benevento): Ho stretto i pugni e sono nato

Boris Kadin (HR): Orestea. Post-Truth

Monamas Theatre Co (GR/UK): The Free Besieged

 

Sarconi

O-Team (DE): The Last Zuppa

Antonino Talamo (IT-Napoli): Cosaltro Esperimenti

Sabina Scarlat (BE): Uniforme

 

28 novembre-1 dicembre

Montalbano Jonico

Colectivo Querido Venado (MX): Mr Arigato and Mrs Gozaimasu

Andrea Salustri (IT/DE): Materia

Babirusa Danza (ES): La naturaleza del silencio

 

Tursi

Park Keito (ES/JP): NewAdays

Acerina Amador (ES-CN): Refugio

Claudia Fabris (IT-Padova): Hombre, la riVelazione della luce

 

4-8 dicembre

Tricarico

Marc Vilanova (ES): Kerosene

Inkörper Company (CH/FR): Mouvement d'ensemble (Sacre)

 

Grassano

Compagnia Menhir (IT-Bisceglie): Genesi

Tangaj Dance (RO): Daughters

 

Montescaglioso

Chiasma (IT-Roma): B-side

Isabella Bordoni (IT-Rimini): Lì dove l'ombra appare [remixed] (2004 - 2019)

Quotidiana.com (IT-Rimini): Sembra ma non soffro

 

Miglionico

Raquel Ponce (ES-CN): Backstage

Ateliersì (IT-Bologna): In your face

 

Matera - Borgo La Martella

Bellani/Baglioni (IT-Foligno): Sempre Verde

Amigdala (IT-Modena): Elementare

Giuseppe Valentino (IT-Cerignola): Chiusi in un cerchio

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Basta una piccola scintilla per accendere la mente di un bambino. Lo sa bene Chris Ferrie, ricercatore presso il Centro di Quantum Software and Information di Sidney (Australia) ed autore di successo della celebre serie di libri come Quantum Physics for Babies, dove disegni semplici e linguaggio immediato suscitano il piacere della scoperta (anche) nei più piccoli. Lo studioso sarà protagonista di una delle Lezioni di scienza organizzate dal CNR e dal Comune di Matera insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell'ambito del progetto di Matera 2019 "Future digs" che scava sul futuro. L'appuntamento è per venerdì 1 novembre alle 19:30 a Casa Cava a Matera con la lezione "Non è mai troppo presto...L'inatteso incontro dei bambini con la grande scienza!" ad ingresso libero.

Come riuscire a comunicare ai bambini le leggi dell'Universo o del mondo appartenente all'infinitamente piccolo? E quanto è importante l'alfabetizzazione scientifica fin dalle prime fasce d'età? "Insegniamo ai nostri bambini parole lunghissime come per es. ippopotamo— perchè non insegnare loro anche parole come protone, neutrone, oppure elettrone?" Un incontro per scoprire come promuovere in modo efficace la conoscenza scientifica a scuola ed in famiglia. Attraverso molti esempi di grande impatto comunicativo, Chris Ferrie svelerà le più affascinanti e sconvolgenti rivoluzioni della scienza moderna in grado di provocare nei bambini la tanto ambita serendipità.

L'incontro sarà aperto dai saluti di Raffaello De Ruggieri, Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A seguire, l'introduzione di Giampiero Pepe dell'Università di Napoli Federico II e CNR SPIN. Modererà l'incontro Francesco Cataliotti dell'Università degli Studi di Firenze e dell' European Laboratory for Non Linear Spectroscopy (LENS).

Chris Ferrie è ricercatore di Fisica Matematica presso la University of Technology ed il Centre for Quantum Software and Information di Sidney. È autore della serie di libri Baby scienziati rivolta ai piccolissimi, grazie alla quale spiega le idee più complesse alla base della scienza moderna, servendosi di concetti intuitivi ed immediati. La serie, con oltre 200.000 copie vendute negli Stati Uniti, rappresenta un vero e proprio fenomeno editoriale che ha conquistato persino Mark Zuckerberg e famiglia. Delle serie Baby scienziati, sono disponibili i titoli: Relatività generale, Ingegneria spaziale, Fisica quantistica e Ottica fisica, editi da Il Castoro.

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Un'opportunità per le ragazze ed i ragazzi di immaginare il futuro partendo dall'anno da capitale europea della cultura e andando oltre

 

Raccogliere, misurare, sistematizzare e valorizzare quanto fatto durante Matera 2019 (eventi, relazioni, contenuti, idee, etc.); connettere tutte le persone che hanno partecipato alle attività, promuovere l'auto-organizzazione e la collaborazione dal basso; costruire una piattaforma digitale che abiliti in maniera efficace la produzione culturale indipendente.

Sono questi i tre principali obiettivi del progetto Matera 3019 che sarà fra i protagonisti dell'Open Culture Festival, in programma a Matera dal 7 al 20 dicembre.

Si tratta di un progetto che chiuderà e riaprirà il programma culturale dell'anno da Capitale europea della cultura con un'attenzione speciale ai giovani. È un'occasione di riflessione, di sintesi, di visione, per capire cosa è successo e per lanciare proposte sulle città che i ragazzi e le ragazze desiderano per il prossimo millennio. Due sono le attività laboratoriali in programma: con il Teatro delle Forche, coinvolgendo ragazze e ragazzi, si attraverserà Matera immaginando le possibilità di futuro; con La Scuola Open Source e la Open Design School si lavorerà su uno strumento digitale capace di abilitare conversazioni per costruire il domani.

Nell'ambito del progetto Matera 3019, la Fondazione Matera Basilicata e La Scuola Open Source lanciano una chiamata pubblica per partecipare ai laboratori di ricerca e co-progettazione "XYZ 2019" dal 7 al 16 dicembre a Matera.

I laboratori si terranno presso la Open Design School, a Matera, e saranno concentrati nelle giornate tra il 7 e il 15 dicembre. Si inizia con un'accoglienza (il 7 dicembre) e brief (l'8 dicembre) e si chiude con una restituzione dei risultati in un'assemblea pubblica e festa finale (il 15 dicembre).

Al termine del percorso verrà inoltre redatto un documento che verrà consegnato il 20 dicembre 2019 alle massime autorità italiane ed europee.

La partecipazione al laboratorio è aperta a tutte e tutti coloro che sono interessati a prendere parte ad un processo di rigenerazione urbana partecipativa, provenienti da qualsiasi background professionale/accademico. I partecipanti, per un numero massimo di 60, saranno selezionati sulla base della propria motivazione ed esperienza.

Per partecipare ai laboratori è necessario compilare, entro le 23:59 del 20 novembre 2019, il form presente sul sito della Scuola Open Source (link: http://www.lascuolaopensource.xyz/xyz-hbfs ), dove sono indicati tutti i dettagli della chiamata e le informazioni sulla documentazione da inviare per la candidatura. Nel caso in cui le domande di iscrizione dovessero superare i posti disponibili, verranno selezionati 15 / 20 partecipanti per ogni laboratorio. La lista dei partecipanti selezionati sarà pubblicata sul sito del laboratorio entro il 22 novembre 2019.

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Nell’ambito degli appuntamenti legati alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica del matematico Piergiorgio Odifreddi, andrà in scena “La musica è pericolosa – Concertato”, un racconto musicale con il maestro Nicola Piovani, narrato dagli strumenti che agiscono in scena – pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. L’appuntamento, in programma mercoledì 30 ottobre alle 21:00 all’Auditorium Gervasio di Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione), ha già registrato il sold out. Sarà comunque aperta una lista d’attesa prima dell’inizio dell’evento, che consentirà l’accesso in caso di no-show.

A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconterà al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione.

Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Milo Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.

Che ogni accordo musicale si configuri come un rapporto numerico è consapevolezza che viene da lontano, addirittura dalla Repubblica e dal Timeo di Platone. Per Cassiodoro (VI sec.), «la musica è una disciplina in cui si parla di numeri». Agostino (IV sec.) afferma che la musica è una «emanazione sensibile di strutture matematiche». Non stupisce dunque che nelle arti liberali la musica sia inclusa, insieme ad aritmetica, geometria e astronomia, tra le scienze del quadrivio, che con le discipline letterarie del trivio hanno costituito lo standard educativo occidentale dal medioevo all’Ottocento.

I prossimi appuntamenti legati a “La poetica dei numeri primi” saranno il 5 novembre con il talk su “Leonardo Matematico” del prof. Alberto Conte (Casa Cava ore 19:00) e il dialogo tra Federico Giudiceandrea e Tobia Ravà, due dei curati della mostra, il 16 novembre (Chiesa di Santa Maria De Armenis, ore 18:30).

 

La musica è pericolosa – Concertato

 

Marina Cesari Sax/Clarinetto

Pasquale Filastò Violoncello/Chitarra/Mandoloncello

Ivan Gambini Batteria/percussioni

Marco Loddo Contrabbasso

Rossano Baldini Tastiere/Fisarmonica

Nicola Piovani/Pianoforte

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Valorizzare i territori delle due Capitali europee della cultura 2019 tramite la riscoperta e la riappropriazione del patrimonio culturale materiale e immateriale e la sperimentazione di nuovi modelli, utili a far incontrare e interagire cittadini permanenti e temporanei interessati alla partecipazione attiva alla vita civile. È questo l’obiettivo del “Fusion Urban Games Festival”, il festival di giochi urbani coprodotto dalle due Capitali Europee della Cultura 2019, Matera e Plovdiv, all’interno del più ampio programma congiunto di attività "Plotera weeks - Plovdiv and Matera together for an Open Future". Per le due città il gioco e, nella fattispecie i giochi urbani, sono stati considerati sin dall'inizio della candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura come importanti strumenti di attivazione sociale, di inclusione territoriale e come modalità sostenibili di creazione di reti di cittadini virtuosi.

Il Festival è il frutto di una chiamata pubblica lanciata congiuntamente da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Fondazione Plovdiv 2019, rivolta a game designer provenienti da tutta Europa; i giochi selezionati provengono da Russia, Polonia, Bulgaria, Germania, Inghilterra, Slovenia, Romania e dall’Italia. Fra questi ultimi, ci sono anche i giochi ideati dalle realtà lucane Giallo Sassi e Il Vagabondo e dai professionisti lucani Lorena Barbalinaldo e Danilo Chiaradia. I partecipanti al Festival - che si terrà a Matera dal 31 Ottobre al 2 novembre e a Plovdiv dall’8 all’11 novembre - potranno partecipare a 15 diversi giochi con l’opportunità di esplorare la città, cercare indizi, risolvere misteri, cooperare e combattere, sfidare gli altri giocatori e provare ad essere i vincitori. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti e per tutte le età: dalla realtà virtuale alla riscoperta dei giochi tradizionali, dall’incontro con fantasmi, bambole di porcellana e personaggi bizzarri alla ricerca di gemme e code, dal mistero della morte del conte Tramontano alle missioni ecologiche, alla poesia urbana.

Al centro della prima giornata di “Fusion” ci sarà il quartiere di Agna Le Piane, una delle aree periferiche della città che i partecipanti al festival, fra cui le tante scuole materane coinvolte, avranno la possibilità di scoprire o riscoprire, nello spirito di allargamento della città promosso da Matera 2019. Il punto di incontro dei giochi sarà Casino Padula, sede dell’Open Design School, che qui allestirà già a partire dal 29 ottobre, lo spazio Village creato per l’ultima edizione di Materadio. Negli stessi giorni, un’altra parte del Village verrà adibita ad Infopoint in Piazza San Francesco, aperto dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 dal 29 al 31 ottobre e negli orari dei giochi l’1 e 2 novembre. Qui si potranno chiedere informazioni sul festival, effettuare la registrazione ad alcuni giochi e trovare materiale informativo e promozionale sulla capitale europea della cultura gemella, Plovdiv. Il Festival sarà anche l’occasione per Open Design School di lavorare con i game designer presenti sulle possibili implementazioni, legate al tema dei giochi urbani, della piattaforma venuesofmatera.matera-basilicata2019.it/, dedicata alla mappatura di oltre 400 luoghi in Basilicata in grado di ospitare eventi.

Per partecipare al Fusion Urban Games Festival è necessario il Passaporto per Matera 2019. Per alcuni giochi occorrerà prenotarsi attraverso il portale Matera Events, dove è disponibile il dettaglio di ogni attività (link: https://www.materaevents.it/progetti/87/fusion_-_urban_games_festival/1 ).

 

Programma

 

31 ottobre/ Casino Padula (Quartiere Agna Le Piane)

Sciamanismo Virtuale: ore 10:30

Caccia Leggendaria – I fantasmi di Matera: ore 10:30

Generatore di giochi: 10:30

Vecchi giochi bulgari: 10:30

Dreamlike: ore 12:00 e ore 17:00

Clean game: ore 12:00

Play-work-shop: ore 16:00

Play Ces: ore 19:00

 

01 novembre

Play Ces: ore 10:30 Piazza San Francesco

Reshape the city: ore 12:00 Piazza San Francesco

Clean Game: ore 15:00 Parco di Serra Venerdì

Play Work Shop: ore 15:00 Palazzotto del Casale

Puzzle narrativo: ore 16:30 Piazza San Francesco

Caccia leggendaria I fantasmi di Matera: ore 18:00 Piazza San Francesco

Racoon: ore 18:00 Piazza San Francesco

Detective tra i Sassi, 1514, Scacco al Conte – ore 18:00 Piazza San Francesco

Matera poema urbano: ore 19:30 Piazza San Francesco

BetwENers: ore 21:30 Piazza San Francesco

 

01-02 novembre

Sciamanismo virtuale ore 10:30 Piazza San Francesco

 

02 novembre

Generatore di giochi: ore 10:30 Piazza San Francesco

Racoon: ore 10:30 Piazza San Francesco

Vecchi Gioghi Bulgari: ore 10:30 Piazza San Francesco

La missione dell’acqua e dei Sassi: ore 10:30 Piazza San Francesco

Penombra: ore 16:49 Piazza San Francesco

Matera poema urbano: ore 17:00 Piazza San Francesco

Dreamlike: ore 18:30 Piazza San Francesco

 

31 ottobre – 02 novembre

Red Lady’s Case: tutto il giorno

 

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Si è inaugurata lo scorso 18 ottobre la quarta mostra di I-DEA, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio, dal titolo The Land of Cockaigne/ Il Paese di Cuccagna, curata Navine G. Khan-Dossos e James Bridle. Allestita presso Cava Paradiso, la mostra mette insieme storie ed oggetti provenienti dal ricchissimo patrimonio della Basilicata che testimoniano la vivacità e la grande quantità di leggende, storie di finzione e personaggi fantastici che popolano questo territorio - e che ancora oggi interagiscono con le nostre vite-. Dagli strumenti musicali costruiti con legno d'alberi e pelli, ai green screen dei set cinematografici: tutto ciò promette altre realtà e attende la nostra meraviglia e la nostra cura.

La mostra coinvolge i seguenti archivi: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Archivio di, Etnomusicologia, Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, Archivio Domenico Notarangelo, Archivio Luchino Visconti, Fondazione Gramsci, Archivio di Stato Matera, Collezione privata Alberico Larato, Collezione Privata Gianfranco Lionetti, Collezione privata Nicola Scaldaferri, Consorzio di Bonifica della Basilicata, e-GEOS, Fondazione Cineteca di Bologna NASA, Volontari della Parrocchia B.V.M. del Carmelo, Wikimedia commons, Titanus Film.

 

Nel corso della serata si sono esibiti alla zampogna Nicola Scaldaferri e Alberico Larato ed è stata invitata a partecipare l'asino Nicoletta, di proprietà di Vincenzo Castellucci, simbolo delle proteste antinucleari a Scanzano, ritratta da Tony Vece in diverse fotografie presenti in mostra. Alcuni manufatti inseriti nell'allestimento sono stati realizzati dai cittadini nell'ambito dei laboratori di cartapesta coordinati dall'artigiano Raffaele Pentasuglia.

I-DEA: Il Paese di Cuccagna

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Dopo la residenza svoltasi dal 21 al 24 ottobre a Cirigliano Luigi Coppola, invita il pubblico e i cittadini alla Parata delle Stagioni che si svolgerà il 27 ottobre alle ore 11 con partenza dal Palazzo Baronale di Cirigliano. L'iniziativa è organizzata nell'ambito delle azioni condotte per Gardentopia, un progetto di Matera 2019.

La parata sarà un'inaugurazione e una riapertura festiva e poetica di un percorso rurale (tratturo regio delle Girovolte) abbandonato oramai da decenni. La parata sarà ispirata alla tradizione del carnevale agricolo di Cirigliano, uno dei più antichi rituali italiani, e ad altri rituali lucani. La riapertura simbolica del percorso vuole generare un'attenzione rispetto alle bellezze paesaggistiche e ambientali del paese e aprire un progetto di riqualificazione che metterà Cirigliano al centro di una serie di percorsi di ecoturismo che lo collegheranno agli altri paesi limitrofi. La parata terminerà con un pranzo rurale, con prodotti e ricette tipiche locali, offerto dalla comunità di Cirigliano in un luogo accessibile nel fondovalle.

Luigi Coppola è un artista, attivista e promotore di progetti nei campi dell'agroecologia, processi partecipativi e la gestione condivisa dei beni comuni. Attraverso le sue azioni attiva potenziali e immaginari collettivi, partendo dall'analisi di specifici contesti sociali, politici e culturali. Produce progetti nei campi dell'arte pubblica, performance, video e installazioni. È coattivatore del movimento legato alla Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (Lecce) con cui, oltre a partecipare alla direzione artistica del festival Notte Verde: Agriculture, utopie e comunità. È stato Direttore Artistico della Biennale di arte urbana di Bordeaux - Evento 2011, arte per una ri-evoluzione urbana insieme a Michelangelo Pistoletto e parte del gruppo Arte e Società alla Fontys School for Art di Tilburg (2008- 2009, NL).

Dal 28 ottobre al 2 novembre arriva invece a Matera, nel Giardino dei MOMenti e a Pietragalla (Potenza), l'artista Otobong Nkanga (Nigeria) con il progetto Carved to Flow, azione di condivisione della conoscenza legata al patrimonio floreale, la fabbricazione dell'olio e del sapone.
Carved to Flow inizierà con una introduzione al patrimonio naturale disponibile e con dei workshop di fabbricazione di sapone, insieme con i cittadini e gli alunni della scuola nel giardino dei MOMenti a Matera, e con i cittadini della comunità rurale di Pietragalla.

Gardentopia è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea: un'utopia green che trasforma i giardini in luoghi di comunità accessibili a tutta la cittadinanza, con il coinvolgimento di 18 artisti coordinati dalla curatrice Pelin Tan che lavorano e lavoreranno su 32 giardini di comunità diffusi in tutta la regione Basilicata. I primi progetti hanno coinvolto in workshop e performance artisti e collettivi come i Futurefarmers (USA), Errands (Grecia), Leone Contini (ITA), Rirkrit Tiravanija (Thailandia), Volumezero (ITA), Luigi Coppola (ITA), Jeanne Van Heeswiijk (Paesi Bassi), OrtiAlti (ITA), Anton Vidokle(RU), Martina Muzi (ITA), meson ro (ITA), Atelier delle Verdure (ITA).

Gardentopia
Responsabile della Comunicazione:
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Matera, 19 ottobre 2019 - Dal 23 al 27 ottobre si terrà a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 la prima edizione del Mestiere Cinema Festival, nato dalla collaborazione fra le due ECOC 2019, Matera e Plovdiv, organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con l'Istituto Bulgaro di Cultura.

Mestiere Cinema Festival, da un'idea della regista bulgara Milena Kaneva, punta a restituire spessore alle professionalità che sono coinvolte nella creazione dei Film e che contribuiscono alla nascita dei grandi capolavori della storia del Cinema.

 

C'è una coralità di professioni e di mestieri dietro "la macchina da presa": montatori, costumisti, set designer, truccatori, si tratta di un processo complesso fatto di ingranaggi delicati. E 'questo che chiamiamo "Il Mestiere del Cinema". Ed il "mestiere" che sarà raccontato nell'edizione 2019 del Festival è quello della Composizione musicale di SoundTrack e colonne sonore.

 

Scrivere musica per il cinema significa lavorare sul doppio binario della valorizzazione dell'opera cinematografica, elaborando un progetto musicale che sia ad un tempo autonomo ed empatico rispetto alle immagini che accompagna. Il Festival fa parte di "Plotera Weeks, Plovdiv and Matera together for an Open Future", il programma culturale congiunto fra Matera e Plovdiv, le due capitali europee della cultura per il 2019.

 

Mestiere Cinema Festival porterà a Matera una rassegna di film bulgari, selezionati dalla curatrice del Festival, la regista Milena Kaneva, che ha voluto sceglierli nella produzione cinematografica dal 2000 in poi, per raccontare la rinascita della cinematografia bulgara nell'ultimo decennio, e di cui saranno presenti registi e autori delle musiche. Il programma delle proiezioni consta di sette lungometraggi, fra anteprime e film premiati presso prestigiosi festival internazionali. Mestiere Cinema Festival ospiterà l'anteprima italiana del film "The Reunion – Ritorno a Plovdiv" del 2019, regia Nicky Iliev, che sarà proiettato il 24 ottobre, e si tratta di una co-produzione della Fondazione Plovdiv 2019. Fra le altre proiezioni, si segnala "Ága" del 2018, regia Milko Lazarov, proiettato in chiusura del Festival del Cinema di Berlino 2018 e candidato dalla Bulgaria per la corsa agli Oscar del 2020; "Una Foto con Yuki" del 2019, regia Luchezar Avramov, con musiche del pluripremiato compositore bulgario Stefan Dimitrov. Il Festival darà spazio anche ai documentari: "Sempre Libera", che racconta la straordinaria carriera del celebre soprano Sonya Yoncheva, "Amando Carmen" con Alexandrina Pendachanska - un'altra star della lirica dalla Bulgaria, e "Boris Christoff - La Voce che Prega Dio per la Bulgaria" che svela la vita intima di uno dei più grandi bassi del secolo scorso. Si è scelto di dedicare questa "rassegna di documentari" ai cantanti, perché a loro è toccato il ruolo di grandi "ambasciatori" della cultura bulgara in Italia, e quest'anno si celebrano anche i 140 anni di relazioni diplomatiche fra Italia e Bulgaria.

 

I luoghi del Festival: Casa Cava – Cinema Il Piccolo – Palestra di Area8 - seguirà Programma dettagliato

 

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E’ cominciato ieri, proprio nel quinto anniversario dalla proclamazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, il progetto “19 scuole per 19 archivi”, dedicato ai ragazzi delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II° grado della Basilicata, chiamati a rielaborare artisticamente un archivio o una collezione, in collaborazione con il progetto pilastro di Matera 2019 dedicato agli archivi, I-DEA.

I ragazzi saranno coinvolti in alcuni laboratori fino al 14 novembre a Cava Paradiso, durante i quali avranno la possibilità di attingere a materiali di archivi e collezioni, reinterpretandoli attraverso tre strumenti molto vicini alla loro sensibilità: illustrazione e fumetto, scrittura creativa, video arte.

A guidare i ragazzi nei tre laboratori saranno alcuni formatori d’eccezione: l’illustratore fumettista Giulio Giordano, fondatore della scuola di fumetto e illustrazione Redhouse Lab; il narratore Gianluca Caporaso, tra i fondatori del collettivo artistico La luna al guinzaglio, ideatore del festival La città delle infanzie; l’attrice Isabelle Montoya, autrice di cortometraggi in Germania, Quebec, Argentina, Francia, promotrice di numerosi progetti di cinema e teatro tra l' Italia e la Francia; la fotografa, regista e visual artist iraniana Kiana Tajammol, che ha all’attivo collaborazioni con diversi musicisti europei e live performance in festival e centri artistici a Milano; Gianni Palumbo, Ispettore Onorario per gli Archivi del MIBACT.

Ad ogni partecipante viene fra l’altro richiesto di portare un oggetto (fotografie, suppellettili, utensili, giocattoli…) appartenuto alla generazione dei propri nonni: questo diventerà il punto di partenza per generare la propria narrazione, il proprio personale archivio, da integrare con i ricordi collettivi. E per riflettere sui cambiamenti della memoria collettiva.

Al termine degli incontri, gli elaborati realizzati comporranno parte integrante di una installazione che sarà aperta al pubblico nella cornice del Festival dell’Open Culture, tra il 10 e il 20 dicembre 2019.

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Cinque anni fa, alle ore 17:00, il Ministro Dario Franceschini, nella sala Spadolini del Ministero dei beni culturali, a seguito della valutazione della giuria di esperti internazionali, proclamò Matera capitale europea della cultura 2019. Per ricordare questo avvenimento, il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, e il direttore generale Paolo Verri, invitano i cittadini, le associazioni culturali e le istituzioni a venire in Piazza Vittorio Veneto alle ore 17:00 per una foto ricordo di questo importante avvenimento. Nella circostanza verrà istallato un maxi schermo su cui sarà proiettato il video della proclamazione e la successiva esplosione di gioia di avvenuta in una gremita Piazza San Giovanni che aspettava trepidante il verdetto di quel 17 ottobre.

Lo schermo resterà attivo anche nei giorni di venerdì, sabato e domenica per proiettare, insieme al video della proclamazione, anche il racconto tematico dei principali eventi che si sono svolti nel corso dell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura. Domenica mattina, a partire dalle ore 10:00, verrà trasmessa in diretta la cerimonia di presentazione, in anteprima nazionale, del Padiglione Italia ad Expo Dubai 2020, per consentire a cittadini e visitatori di seguire questa manifestazione che vede ancora una volta Matera 2019 protagonista.

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“Together" ("Insieme") è lo slogan con cui la città bulgara di Plovdiv ha vinto il titolo di capitale europea della cultura, ma anche il titolo del primo dossier di candidatura di Matera. Insieme le due città hanno avviato e attraversato il loro percorso verso il 2019 attivando scambi di artisti, cittadini e volontari e realizzando presentazioni congiunte con la platea internazionale. Per il 2019 sono state attivate diverse collaborazioni a partire dalle cerimonie di inaugurazione, con la partecipazione dell'orchestra D'Ambrosio di Montescaglioso sul palco di Plovdiv il 12 gennaio e la Maritza Brass Band nella città dei Sassi il 19 gennaio.

Fra ottobre e novembre, le due città svilupperanno un programma congiunto di attività denominato "Plotera weeks - Plovdiv and Matera together for an Open Future", che si articola in tre iniziative, realizzate grazie all’incontro delle rispettive culture: la mostra fotografica sull’alfabeto cirillico “Delle lettere tra Plovdiv e Matera” a Matera dal 21 al 31 Ottobre (lun-gio 9:00-18:30, ven 9:00-14:00) presso la Biblioteca T. Stigliani, già allestita a settembre a Plovdiv; il “Mestiere Cinema Festival” dedicato al cinema bulgaro e alla composizione musicale per il cinema dal 23 al 27 Ottobre a Matera (Casa Cava, Cinema Piccolo, Palestra Area8); il “Fusion Urban Games Festival” dal 31 Ottobre al 2 novembre a Matera (Piazza San Francesco e Casino Padula) e dall’8 all’11 novembre a Plovdiv.

Il FUSION Urban Games Festival, è un grande festival di giochi urbani con l’obiettivo di valorizzare i territori delle due Capitali europee della cultura tramite la riscoperta e riappropriazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale e la sperimentazione di nuovi modelli, utili a far incontrare ed interagire cittadini permanenti e temporanei interessati alla partecipazione attiva alla vita civile. I partecipanti al festival esploreranno strade affollate e angoli dimenticati, parchi fioriti e giungle di cemento, ripide colline e misteriosi spazi sotterranei. L’iniziativa è frutto di una chiamata pubblica lanciata congiuntamente da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Fondazione Plovdiv 2019, rivolta a game designer provenienti da tutta Europa. I giochi selezionati provengono da Russia, Polonia, Bulgaria, Germania, Inghilterra, Slovenia, Romania.

Accesso con Passaporto per Matera 2019 e, per alcuni giochi, con prenotazione (aperte dal 22 ottobre). Programma: https://www.materaevents.it/progetti/87/fusion_-_urban_games_festival/1

Il “Mestiere Cinema Festival” organizzato in collaborazione con l’Istituto Bulgaro di Cultura da un’idea della regista bulgara Milena Kaneva, è stato creato per celebrare il cinema nella sua complessità attraverso la conoscenza delle varie professionalità che, contribuendo tutte insieme alla creazione dell’opera filmica, fanno emergere una magica interpretazione della realtà. La settima arte, la più giovane, che da poco ha compiuto 110 anni, ha una sua importante peculiarità: non è un’arte solitaria, come lo sono la musica, la pittura, la scultura. Non è soltanto un’arte interpretativa. E’ l’arte più aperta, la più sociale e «socievole» in assoluto, dal momento in cui nasce fino quello in cui viene vista e ascoltata collettivamente. Questa prima edizione pone l'accento sul mestiere della composizione musicale per il cinema ed è dedicato al cinema Bulgaro.

Accesso con Passaporto per Matera 2019. Programma: https://www.materaevents.it/progetti/85/mestiere_cinema_festival_-_giornate_del_cinema_bulgaro/1

La mostra “Delle lettere tra Plovdiv e Matera” è l’esito di un Open studio fotografico realizzato a maggio con i residenti delle due città, che si sono lasciati fotografare insieme a grandi lettere dell’alfabeto cirillico. Il progetto, ideato dalla fotografa bulgara Galia Yotova, a cura di Svetla Petkova, con la partecipazione dello scultore Sava Stoimenov, si basa sulla poco conosciuta storia del primo tipografo bulgaro, Jacov Kraykov, vissuto nel XVI secolo, diventato proprietario intorno al 1564 di una delle più grandi stamperie di Venezia dove stampò quattro libri in cirillico. Il materiale fotografico raccolto durante l’Open studio viene presentato in mostra insieme a fotografie, un fotolibro e le lettere utilizzate per la sessione fotografica. La mostra è prodotta dalla Fondazione Plovdiv 2019. Dettagli: https://www.materaevents.it/events/view/fotografia/4326/delle_lettere_fra_plovdiv_e_matera

Altra attività realizzata in maniera congiunta tra le due città è infine la mostra European Eyes on Japan, organizzata in collaborazione con EU-Japan Fest tra luglio e agosto a Matera e dal 21 ottobre al 27 novembre a Plovdiv. Il progetto ha consentito a un fotografo italiano e uno bulgaro di essere ospitati in Giappone per una residenza artistica finalizzata a proporre uno "sguardo europeo" sulle zone rurali e marginali del Sol Levante, mostrando al pubblico occidentale le realtà poco conosciute del Giappone contemporaneo.

 

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La compagnia inglese, fra le più importanti al mondo, presenterà uno spettacolo di danza inclusiva in tre atti

Si riapre il sipario sul progetto “Movimento Libero”, con uno spettacolo di danza inclusiva in tre atti. Matera 2019 farà tappa presso il centro commerciale il Circo, in via Sallustio. Protagonista sarà la StopGap Dance Company (Regno Unito), una tra le maggiori compagnie al mondo di danza contemporanea con un cast di artisti abili e con disabilità. Due gli spettacoli in programma sabato 19 ottobre: alle ore 18 e replica alle ore 21 (si accede con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

“Movimento libero” esplora la relazione tra l’arte e le diverse abilità con particolare attenzione al tema dell’accessibilità. Uno stimolo per ridisegnare un mondo più accessibile sia dal punto di vista fisico che artistico, considerando la diversità come un motore per la creatività.

Il progetto è co-prodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e British Council, con il patrocinio del Comune di Matera, mentre i partner di progetto sono Oriente Occidente Dance Festival, IAC Centro Arti Integrate.

Lo spettacolo “Artificial Things” di Lucy Bennett, capolavoro del 2014 della compagnia inglese StopGap, viene ripreso appositamente per Matera e presentato in una nuova versione in cui la parte danzata dialoga con la seconda parte in film a opera della regista Sophie Finnes. Lo spazio della scena, all’interno della sala intitolata a Pierpaolo Pasolini, e l'abbigliamento richiamano l'estetica degli anni '50, ed evocano un pò di malinconia postbellica. Un motivo ricorrente nella coreografia è il dialogo (o la sua mancanza). Attraverso la delicata interazione dei danzatori (nei duetti e nei quartetti), si sviluppano gradualmente intimità e connessione fino a quando persone disabili e non disabili e una sedia a rotelle rotta diventano un tutt'uno, l'unione interconnessa sul terreno. Cosa può succedere di questo insolito gruppo di non più estranei? Il finale suggerisce l'ottimismo, rivelando una profonda umanità.

Lo spettacolo sarà introdotto, all’esterno della sala Pasolini, dall’esito performativo del Laboratorio di danza inclusiva realizzato a Matera nel mese di luglio, e condotto dalla compagnia StopGap, con danzatori disabili e abili provenienti dalla Basilicata, dal resto d’Italia e da Plovdiv. A tale momento, che rappresenta il primo atto dello spettacolo, si accede liberamente fino ad esaurimento dei posti.

Stopgap crea coinvolgenti produzioni di danza per tournée nazionali e internazionali. Valorizza uno spirito pionieristico e si impegna a scoprire nuove forme di integrazione attraverso la danza: “La differenza è il nostro strumento e metodo”.

Le loro produzioni sono ideate dai ballerini e collaboratori della compagnia, che lavorano come un ensemble sotto la direzione artistica di Lucy Bennett: "Le nostre produzioni cercano di offrire una finestra su un mondo parallelo nel quale l'interdipendenza umana, la forza e la vulnerabilità si sviluppano con un realismo poetico".

In quanto compagnia guidata da coreografi, Stopgap è esperta di coreografia inclusiva e ha una vasta esperienza nel formare artisti disabili e non disabili a realizzare opere inclusive.

Il centro commerciale "Il Circo" è un uno spazio nella periferia della città, utilizzato in passato come aula consiliare, che verrà ripensato per essere attivato anche come luogo performativo. Open Design School curerà gli interventi sullo spazio attraverso azioni e dispositivi che ne migliorino l'accessibilità non solo fisica: si interverrà sul piano della leggibilità del sito attraverso un sistema di way-finding che consenta al pubblico di individuare gli spazi performativi, gli ingressi, i luoghi di sosta, ecc. La disposizione del pubblico sarà disegnata in modo da evitare l'individuazione di un'area isolata destinata alle carrozzine ma si proverà ad integrare diverse le modalità di fruizione dello spettacolo (seduti, in piedi, a terra, ecc.)

La riflessione sullo spazio a cura di Open Design School è frutto di un workshop intensivo, svoltosi tra primavera ed estate, insieme a Disordinary Architeture (http://disordinaryarchitecture.com/wp/) esplorando nuove modalità di "esperienza dell'ambiente costruito" attraverso il design e la consapevolezza della disabilità per giungere a soluzioni pratiche.

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Continuano gli appuntamenti del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 all’interno dello Spazio dell’Angelo, un luogo ipogeo dei Sassi di Matera.

Dal 18 al 20 ottobre lo spazio accoglierà dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 19:00 il laboratorio di arte contemporanea con le artiste Annamaria Muscaridola e Virginia Sartori per la creazione di “alLone*”, un'installazione artistica partecipata, nella quale "il concetto di identità viene meno per essere sostituito da quello di multividuo, ossia una moltiplicazione di "ii" che fluttuano in un continuum spazio-temporale" così come teorizzato dall’antropologo Massimo Canevacci.

Ogni partecipante al laboratorio artistico, che sarà presentato il 18 ottobre alle ore 17:00, potrà lasciare una traccia concreta di sè e del proprio passaggio attraverso l'impronta digitale, oggetto univoco e irripetibile della propria identità che sarà connessa ad un profilo immaginario e di fantasia composto in relazione con le due artiste.

Obiettivo del lavoro artistico è quello di raccogliere queste identità metafisiche lasciando che le persone giochino con esse in modo da reinventarsi. In questo processo potranno depositare nuovi sé, sovrapponendo e accavallando la propria identità riconcepita con quella degli altri, per creare così una costellazione antropologica di esistenze in convergenza.

L’istallazione resterà sarà visitabile dal 21 al 27 ottobre negli stessi orari del laboratorio.

Al laboratorio e alla mostra si accede con Passaporto per Matera 2019. Il laboratorio è consigliato per un pubblico adulto.

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Annamaria Muscaridola è un’artista multidisciplinare. Lavora principalmente nell'ambito delle installazioni site specific, performance artistiche e urban art, spaziando dalla street art alla rigenerazione urbana. Si interessa con particolare dedizione a tutte le "circostanze" artistiche in grado di creare relazioni, organizzando laboratori di arte contemporanea e arte terapia in Italia e in Spagna e festival di rigenerazione urbana nel territorio Trentino. Specializzata in Decorazione per l'Ambiente presso la Facoltà di Belle Arti di Bologna, e la Facultat de Bellas Artes di Barcellona ha esposto i suoi lavori a Marradi, Trento, Barcellona e Bristol; ha esposto inoltre nel circuito Arte Fiera OFF di Bologna e partecipato alla performance artistica dell'artista Stefano Scheda.

Virginia Sartori è un’artista multidisciplinare e concettuale, nonchè Presidente di Alchemica, associazione culturale attiva sul territorio di Trento. Espone in Italia, Spagna, Germania con l'obiettivo di costruire una realtà artistica viva e contemporanea nella sua città di origine, in Trentino. La sua formazione comprende un Master in Arti Terapie, un biennio specialistico di Scultura, una triennale in Decorazione per l'Ambiente, presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, un Erasmus presso l'Accademia di Bellas Artes dell'Università Complutense Madrid. Ha partecipato a molti festival d`arte contemporanea, progetti di rigenerazione urbana, street art e progetti curatoriali in Italia e Spagna. Ha realizzato performance in collaborazione con Stefano Scheda a Bologna e Firenze (2012; 2011) e la sua performance "Ave Maria" ha vinto il bando "Open" di Spettacolo Aperto a Pergine nell`anno 2015. Attualmente si occupa di arti performative, scultura e installazioni artistiche.

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Presso Cava Paradiso, il 18 ottobre, un altro originale percorso espositivo dedicato agli archivi. Protagonisti due artisti di fama internazionale come Navine G. Khan - Dossos e James Bridle che hanno voluto accendere i riflettori sul Paese della Cuccagna

Inaugurazione: 18 ottobre ore 18, Cava Paradiso

 

Quarto appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Questa volta, con la mostra The Land of Cockaigne/ Il Paese della Cuccagna, i curatori saranno Navine G. Khan-Dossos e James Bridle. Il progetto, che inaugura il 18 ottobre alle 18 presso Cava Paradiso mette insieme storie ed oggetti provenienti dal ricchissimo patrimonio della Basilicata che testimoniano la vivacità e la grande quantità di leggende, storie di finzione e personaggi fantastici che popolano questo territorio - e che ancora oggi interagiscono con le nostre vite-. Dagli strumenti musicali costruiti con legno d'alberi e pelli, ai green screen dei set cinematografici: tutto ciò promette altre realtà e attende la nostra meraviglia e la nostra cura.

 

Per i curatori Il Paese di Cuccagna rappresenta infatti una realtà alternativa, già a portata di mano. Si intravede nelle profondità delle grotte; luccica tra i festeggiamenti ubriachi della festa; brilla nei riflessi laser della luna; esplode in primavera. È lì nelle feste del Maggio di Accettura e della Madonna del Carmine, nonché nei souvenir dei turisti come nei set di Hollywood. I curatori hanno quindi riunito piante antiche e falsi contemporanei, documentari prebellici e moderni successi, cornamuse e satelliti, scienza e rituali, con l'intento di mostrare i molteplici modi in cui la ricchezza del presente immette nuova vita nel passato.

 

Spiegano nel testo introduttivo alla mostra: "Nella letteratura medievale, il Paese di Cuccagna è un luogo mitico di opulenza, una realtà alternativa in cui le asperità della vita hanno lasciato il posto alla sovrabbondanza e all'eccesso. Le pietre danno frutti, il vino sgorga dalle sorgenti, e uccelli e animali saltellano intonando canzoni.

Ma dove si trova Cuccagna oggi? Noi crediamo che Cuccagna non sia un luogo lontano, remoto e difficile da raggiungere, come i paradisi evocati dalle utopie politiche o dalle religioni. Al contrario, Cuccagna è a portata di mano, parallelo rispetto alla realtà quotidiana, immediatamente accessibile a chi abbia occhi per vedere e orecchie per intendere. Certo, è sempre un luogo di eccesso e di abbondanza; ma è anche un luogo di lotta e di incertezza, abitato da esseri spettrali e da intelligenze aliene".

La mostra coinvolge i seguenti archivi: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Archivio di, Etnomusicologia, Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, Archivio Domenico Notarangelo, Archivio Luchino Visconti, Fondazione Gramsci, Archivio di Stato Matera, Collezione privata Alberico Larato, Collezione Privata Gianfranco Lionetti, Collezione privata Nicola Scaldaferri, Consorzio di Bonifica della Basilicata, e-GEOS, Fondazione Cineteca di Bologna NASA, Volontari della Parrocchia B.V.M. del Carmelo, Wikimedia commons, Titanus Film. Inoltre, è stata realizzata appositamente per la mostra una fontana con una scultura di cucù disegnata e creata da Francesco Mitarotonda.

 

Fino al 17 ottobre i curatori e Matera 2019 invitano infine il pubblico di tutte le età a partecipare ai laboratori aperti di cartapesta coordinati dal maestro Raffaele Pentasuglia, per realizzare un manufatto che sarà poi parte integrante della mostra I-DEA. Questi momenti si inseriscono perfettamente nell'ambito di un progetto sempre più partecipativo che ha visto i cittadini e i cittadini temporanei, ad esempio, protagonisti della tappa a cura di Virgilio Sieni. Con Navine G.Khan-Dossos e James Bridle chi aderirà realizzerà una moltitudine di piante e frutti in cartapesta che saranno poi appesi alle colonne provenienti dal set del film Ben-Hur, parte della mostra, nell'hangar di Cava Paradiso ed entreranno a far parte dell'allestimento. Al termine della mostra i partecipanti potranno portare a casa il pezzo realizzato (per partecipare This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. con oggetto iscrizione lab cartapesta; accesso con passaporto Matera 2019).

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

Navine G. Khan-Dossos è un'artista che lavora tra Londra e Atene. Si interessa di orientalismo nell'epoca digitale, geometria come informazione e decorazione e Aniconismo nella cultura contemporanea. Ha esposto al SALT di Istanbul, al Van Abbenmuseum di Eindhoven, al Benaki Museum di Atene, tra gli altri.

 

James Bridle è uno scrittore e un artista che lavora tra nuove tecnologie e a cavallo tra più discipline. "New Dark Age", il suo libro su tecnologia, politica e società, è stato pubblicato da Verso nel 2018 e uscirà in italiano con Nero nel 2019. Ha pubblicato articoli su Wired, the Atlantic, the New Statesman, the Guardian e the Observer.

 

I-Dea e Open Design School e sono i due progetti pilastro di Matera Capitale Europea della cultura 2019 a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.

 

I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d'archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019). Il terzo è stato Thauma, Atlante del Gesto a cura di Virgilio Sieni (12 settembre – 7 ottobre). Ultimo appuntamento a cura di Pelin Tan & Liam Gillick.

 

 

 

I-DEA: Il Paese della Cuccagna

Opening (accesso senza Passaporto) 18 ottobre alle ore 18

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3928928522 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Seguendo la proposta del Mibact di allargare la sfera di influenza di Matera 2019 anche alle altre regioni del Sud coinvolgendole in maniera attiva, Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ospita, nell’ambito del progetto Italia 2019, Diari Meridiani, l’iniziativa ideata dall’associazione Nish per riscoprire attraverso l’uso di nuovi linguaggi, alcuni aspetti identitari del territorio calabrese, mettendoli a tema e ragionando su di essi per coglierne prospettive future. Due giorni, venerdì 18 e sabato 19 ottobre, per raccontare attraverso il linguaggio del cinema e dei saperi perché «il futuro ha un cuore antico».

«Lo spunto – dice Erica Tuselli referente per il progetto di Nish - è arrivato nel marzo 2017, leggendo il dossier di candidatura con il quale Matera 2019 era riuscita a costruire una splendida realtà progettuale che ha permesso alla città lucana di diventare la prima capitale europea della cultura del sud-Italia; ci siamo chiesti se quella idea di sud non abbracciasse anche noi. Ciò per cui il progetto di Matera 2019 è stato premiato trova la sua forza nelle idee progettuali presentate che sì, partivano da elementi identitari del luogo, ma che soprattutto parlavano di e al futuro, per Matera e per il sud».

Diari Meridiani dunque è una ricerca identitaria delle eccellenze della tradizione calabre che hanno rappresentato un’innovazione di successo al tempo del loro esordio e che sono ora il segno di una propensione al rinnovamento incorporata nella storia del territorio. «Abbiamo scelto due elementi – continua Tuselli – di raccordo con due giovani registi Giuseppe Pascale e Giorgio Sergi, ed un giovane designer Francesco Barberio, coordinati dal direttore dell’Extramuseum Torino Pino Zappalà, il primo è quello della filiera del tonno nel distretto di Pizzo e Vibo Marina, che affonda le sue radici nei secoli passati e che ha un lascito importante nell’industria conserviera con aziende che competono oggi a livello internazionale coniugando tradizione, attenzione all’ecosistema e innovazione.

Il secondo elemento è quello delle tradizionali terrecotte di Gerocarne che racconteremo con un documentario inedito girato nei mesi scorsi tra le parole dei maestri vasai, i loro gesti uguali da secoli e che si tramandano di padre in figlio, i rumori del tornio e la propensione al futuro rappresentata dai nuovi mercati esteri interessati a queste produzioni e da designer e artisti che con le terrecotte immaginano nuovi componenti d’arredo. Ma in terra Lucana non potevano non pensare ad un doveroso omaggio a Luigi Di Gianni, Presidente della Lucana Film Commission, recentemente scomparso». Una scomparsa che ci induce a riflettere su questa straordinaria figura di documentarista e sulla grande eredità che lascia nel settore degli studi cinematografici sul mezzogiorno. Memorabili le sue testimonianze documentarie sull’Italia Meridionale che, unitamente all’opera di Vittorio de Seta restituiscono pagine di storia sociale e culturale di straordinaria profondità. Una generazione di giovani autori è cresciuta ispirandosi all’opera di questi maestri del cinema che hanno condotto indagini cinematografiche su territori sconosciuti nell’Italia degli anni ’50 riscoprendo la cultura popolare, il sentimento religioso. Cinema, fotografia e arte contemporanea si fondono nell’idea di rendere protagonista il Mezzogiorno come soggetto attivo di un processo di sviluppo culturale e sociale ancora non esauritosi.

Venerdì 18 ottobre a Matera presso il cinema Piccolo alle ore 20:00 (ingresso con Passaporto per Matera 2019), ci sarà un omaggio al cinema di Luigi Di Gianni con la proiezione di Magia Lucana, Donne Di Bagnara, Nascita e morte nel meridione, Tempo di raccolta, Frane in Lucania, Le ombre: tre giorni con Luigi di Gianni. Saranno presenti Eugenio Attanasio della Cineteca della Calabria, Maria Rosaria Donato, il documentarista Gianfranco Pannone, Armando Lo Prete, Sindaco di Cerzosimo e il documentarista Gianluca Donnarumma.

Sabato 19 ottobre dalle 17:00 alle 20:00 sarà invece possibile visitare presso gli Ipogei di Piazza San Francesco l’istallazione che racconterà i tonnaroti di Pizzo ed i maestri vasai di Gerocarne, grazie anche alla presenza di un artigiano che lavorerà al tornio a pedale per dare forma alle terrecotte. Ingresso gratuito.

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Nel suo quinto ed ultimo incontro, la Commissione di valutazione ha selezionato altri 6 progetti di comunità candidati alla Chiamata Pubblica lanciata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019:

 

“A Matera si giocava così, giochi di una volta, giochi di strada” (Associazione Pro Loco della città di Matera tra Storia Cultura e Tradizioni)
“Danze sacre, ritmi e residenze da sud” (ASD Capoeira São Salomão Roma)
“Dialetto tursitano, una risorsa” (Tursah)
“La "Questione Meridionale" e il Brigantaggio lucano: il divario tra Nord e Sud” (S.E.T.A.C in Europa)
“Ospita un artista: "Rotondella e la sua gente - People and Landscapes” (Le Vorie)
“Parco degli angeli di Serra Rifusa” (Associazione Comitato di Quartiere Serra Rifusa)
Questi nuovi progetti, sommati ai precedenti, arricchiscono e chiudono il gruppo con 40 progetti totali selezionati. Le iniziative proposte sono tutte consultabili sul calendario ufficiale Matera Events nella sezione Progetti di Comunità. Dei 40 progetti selezionati, 17 sono quelli già conclusi, mentre 23 sono ancora in corso e continueranno a svolgersi durante i mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Il processo legato alla costruzione dei Progetti di Comunità ha dato vita ad una forte rete territoriale, con eventi organizzati non solo a Matera, ma in tanti altri comuni della Basilicata come Rotondella, Lauria, Potenza, Pisticci, Pietragalla, Montescaglioso, Borgo Taccone, Genzano di Lucania, Pietrapertosa, Policoro, Irsina, Montalbano Jonico, Vietri di Potenza, Calciano, San Paolo Albanese, San Costantino Albanese, Noepoli, Castel Lagopesole, Barile, Ferrandina e San Giorgio Lucano.

Grande è stata anche la varietà delle tematiche affrontate dai progetti, che hanno spaziato dall’arte urbana ai diritti umani, dal recupero di aree verdi allo sport, dalla salute mentale al ricamo, dal gioco alle letture teatrali fino al cinema in periferia. Variegata è anche la tipologia dei progettisti selezionati, che appartengono a generazioni diverse - con il gruppo più giovane con una media di 26 anni mentre i proponenti più anziani di 84 - e con storie professionali e personali molto disparate.

Tutti i progetti selezionati prendono parte ad un percorso collettivo coordinato dalla Fondazione insieme all’associazione CivicWise, rete internazionale di professionisti nell’ambito della progettazione civica e sociale. Grazie a questa collaborazione hanno avuto luogo molti incontri di condivisione di processi in corso e immaginazione di processi futuri, grazie ai quali i vari progettisti di comunità stanno capendo come utilizzare la logica di rete che è alla base di ognuna delle loro proposte per creare una progettualità condivisa che vada oltre il 2019.

L’elenco dei nuovi progetti selezionati con l’indicazione del contributo assegnato è disponibile sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it nella sezione “Amministrazione Trasparente/Provvedimenti/Avvisi Pubblici”.

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C’era anche una rappresentanza di Matera 2019 alla European Week of Regions and Cities in programma a Bruxelles dal 7 al 10 ottobre, durante la quale città e regioni mostrano la loro capacità di creare crescita e occupazione, attuare la politica di coesione dell'Unione europea e dimostrare l'importanza del livello locale e regionale per una buona governance europea.

L’esperienza di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019 è stata presentata insieme a quella di Aarhus 2017 (Danimarca), Leeuwarden 2018 (Paesi Bassi), Galway 2020 (Irlanda) all’interno della sessione “Sviluppo regionale e cultura” finalizzata ad esaminare in che modo le opportunità associate al titolo ECoC possono fornire un modello eccezionale per l'utilizzo della cultura come strumento per stimolare l'innovazione e la crescita a lungo termine della società e come professionisti e responsabili politici possono lavorare più da vicino per mappare tutto ciò. La sessione, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, è stata introdotta dalla Vicepresidente del Parlamento Europeo, Mairead McGuinness.

A rappresentare Matera 2019 è stata la Manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, che nella sua presentazione ha illustrato i risultati conseguiti nel corso del 2019, sia in termini di contatti raggiunti attraverso la stampa e i social media, sia in termini di coinvolgimento del pubblico, dai cittadini permanenti a quelli temporanei. Un particolare focus è stato inoltre dedicato al processo di co-creazione fatto con la scena creativa locale, che ha consentito di mettere in piedi un programma culturale costituito in gran parte da produzioni originali, da far circuitare sia in Europa che fuori a partire dal 2020.

Nelle stesse giornate a Bruxelles è stato presentato il secondo “Cultural and Creative Cities Monitor” (link https://composite-indicators.jrc.ec.europa.eu/cultural-creative-cities-monitor/cultural-creative-cities ) realizzato dalla Commissione Europea per misurare la performance delle città in termini di creatività, cultura e impatto su crescita, occupazione e sviluppo sociale. Nell’anno in cui è Capitale Europea della Cultura, Matera si colloca al quinto posto nell'indice di vivacità culturale tra le città di medio-piccole dimensioni dopo Weimar, Tarku, Galway e Pula.

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Continuano per tutto il mese di ottobre le residenze e i progetti di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea: un'utopia green che trasforma i giardini in luoghi di comunità accessibili a tutta la cittadinanza, con il coinvolgimento di 18 artisti coordinati dalla curatrice Pelin Tan che lavorano e lavoreranno su 32 giardini di comunità diffusi in tutta la regione Basilicata. I primi progetti hanno coinvolto in workshop e performance artisti e collettivi come i Futurefarmers (USA), Errands (Grecia), Leone Contini (ITA), Rirkrit Tiravanija (Thailandia), Volumezero (ITA), Luigi Coppola (ITA), Jeanne Van Heeswiijk (Paesi Bassi), OrtiAlti (ITA), Anton Vidokle (RU), Martina Muzi (ITA) e meson ro (ITA).

Da oggi, 9 ottobre al 12 ottobre ritorna il gruppo Volumezero, questa volta in residenza a Montemilone. Lo studio si occupa principalmente di progettazione di parchi, giardini, terrazzi, installazioni effimere e spazi pubblici. La loro ricerca si basa sulla sostenibilità dei materiali locali che utilizzano in un processo di design partecipativo che coinvolge gli abitanti. A Montemilone lavoreranno con le scuole e i cittadini per trasformare il giardino in un nuovo spazio pubblico attrezzato, utilizzando superfici colorate e un gran numero di piante. Inaugurazione del giardino il giorno 13 Ottobre alle 17.

Dal domani, 10 ottobre al 15 ottobre arriva per Gardentopia l'artista Emily Jacir che sta lavorando sul patrimonio della comunità araba e il patrimonio lapideo nel villaggio di Pietrapertosa e sul patrimonio della cultura arbëreshe a Barile . Inoltre Emily Jacir studia l'eredità della pietra che è specifica per Pietrapertosa e la tradizione nell'uso delle pietre. L'archeologia del materiale locale proveniente dal paesaggio e il modo in cui viene trasformato in artefatti culturali creano un processo di definizione e progettazione del patrimonio.

Dall'11 al 13 ottobre a Maschito ci sono gli Atelier delle Verdure, gruppo fondato nel 2009 dagli architetti Marco Sessa, Barbara Boschiroli e Giulia Uva, Atelier delle Verdure è uno studio di architettura e paesaggio con sede a Milano. Per Gardentopia realizzano Il Parco della biodiversità in connessione con il comune di Maschito, l'habitat naturale e il paesaggio agricolo circostanti. Disegneranno con i cittadini strutture per giardini che potenzieranno e aumenteranno la varietà e la ricchezza della biodiversità locale. Inaugurazione del giardino il giorno 13 ottobre alle 17

Dal 21 al 24 torna a Cirigliano (performance finale il 27 settembre) Luigi Coppola, che sarà poi a Matera il 25 e il 26, nel Giardino di Casino Padula. Coppola è un artista, attivista e promotore di progetti nei campi dell'agroecologia, processi partecipativi e la gestione condivisa dei beni comuni. Attraverso le sue azioni attiva potenziali e immaginari collettivi, partendo dall'analisi di specifici contesti sociali, politici e culturali. Produce progetti nei campi dell'arte pubblica, performance, video e installazioni. È coattivatore del movimento legato alla Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (Lecce) con cui, oltre a partecipare alla direzione artistica del festival Notte Verde: Agriculture, utopie e comunità. È stato Direttore Artistico della Biennale di arte urbana di Bordeaux - Evento 2011, arte per una ri-evoluzione urbana insieme a Michelangelo Pistoletto e parte del gruppo Arte e Società alla Fontys School for Art di Tilburg (2008- 2009, NL).

Dal 21 al 28 ottobre, infine, arrivano Nomeda and Gediminas Urbonas. La loro pratica mette insieme in una visione funzionale arte e scienze. Ispirati da Leonardo da Vinci e dalle sue esplorazioni nel mondo degli automi, un vero e proprio prequel dell'intelligenza artificiale contemporanea, gli artisti hanno creato un progetto intitolato Leonardo's Brain, nel giardino di Vaglio. Stanno costruendo un archivio degli insetti, realizzando momenti di didattica con i bambini e workshop pubblici. Un giardino infatti non è solo fatto da piante, ma è un intero ecosistema che consiste in terra, insetti, e presenze non umane che il progetto Gardentopia è interessato ad approfondire, come parte dell'intero cosmo di ecologie.

Gardentopia
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 Inaugurazione: 18 ottobre ore 18, Cava Paradiso

 

Dal 7 ottobre i visitatori potranno seguire le fasi di transizione dal progetto Thauma, Atlante del Gesto, a cura di Virgilio Sieni alla nuova mostra, Il Paese della Cuccagna.

 

 

 

Quarto appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Questa volta, con la mostra The Land of Cockaigne/ Il Paese della Cuccagna, i curatori saranno Navine G. Khan-Dossos e James Bridle. Il progetto, che inaugura il 18 ottobre alle 18 presso Cava Paradiso mette insieme storie ed oggetti provenienti dal ricchissimo patrimonio della Basilicata che testimoniano la vivacità e la grande quantità di leggende, storie di finzione e personaggi fantastici che popolano questo territorio - e che ancora oggi interagiscono con le nostre vite-. Dagli strumenti musicali costruiti con legno d'alberi e pelli, ai green screen dei set cinematografici: tutto ciò promette altre realtà e attende la nostra meraviglia e la nostra cura.

 

Per i curatori Il Paese di Cuccagna rappresenta infatti una realtà alternativa, già a portata di mano. Si intravede nelle profondità delle grotte; luccica tra i festeggiamenti ubriachi della festa; brilla nei riflessi laser della luna; esplode in primavera. È lì nelle feste del Maggio di Accettura e della Madonna del Carmine, nonché nei souvenir dei turisti come nei set di Hollywood. I curatori hanno quindi riunito piante antiche e falsi contemporanei, documentari prebellici e moderni successi, cornamuse e satelliti, scienza e rituali, con l'intento di mostrare i molteplici modi in cui la ricchezza del presente immette nuova vita nel passato.

 

Navine G. Khan-Dossos è un'artista che lavora tra Londra e Atene. Si interessa di orientalismo nell'epoca digitale, geometria come informazione e decorazione e Aniconismo nella cultura contemporanea. Ha esposto al SALT di Istanbul, al Van Abbenmuseum di Eindhoven, al Benaki Museum di Atene, tra gli altri.

 

James Bridle è uno scrittore e un artista che lavora tra nuove tecnologie e a cavallo tra più discipline. "New Dark Age", il suo libro su tecnologia, politica e società, è stato pubblicato da Verso nel 2018 e uscirà in italiano con Nero nel 2019. Ha pubblicato articoli su Wired, the Atlantic, the New Statesman, the Guardian e the Observer.

 

Nel frattempo, dal 7 ottobre, lo spazio I-DEA è in transizione accompagnando i visitatori da Thauma: Atlante del Gesto curato da Virgilio Sieni a Il Paese di Cuccagna di Navine G. Khan-Dossos e James Bridle. Le strutture espositive di I-DEA verranno riposizionate e ri-assemblate in nuove modalità da Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School in attesa dei materiali de Il Paese di Cuccagna, mentre quelli di Thauma saranno presentati in nuove forme man mano che i pannelli di immagini e oggetti vengono smontati e spostati nello spazio. I visitatori avranno l'opportunità di seguire una delle fasi più sperimentali del progetto durante la quale le idee e le azioni prenderanno forma simultaneamente. Durante questa transizione, alcuni materiali d'archivio selezionati da Sieni acquisiranno nuovi significati attraverso lo sguardo di Khan-Dossos e Bridle. Le due mostre, una nella sua fase finale e l'altra ancora in fase di preparazione, convergeranno insieme alle discipline che le informano: da una parte la coreografia e dall'altra la pittura, nuove tecnologie e lo studio di reti di informazione visibili e invisibili. La squadra curatoriale e di exhibition design sarà disponibile per raccontare ogni fase della transizione al visitatore.

 

Nello spazio di questa transizione, dal 9 fino al 17 ottobre, tutti i giorni dalle 17 alle 20, i curatori e Matera 2019 invitano il pubblico di tutte le età a partecipare ai laboratori aperti di cartapesta coordinati dal maestro Raffaele Pentasuglia, per realizzare un manufatto che sarà poi parte integrante della mostra I-DEA. Questi momenti si inseriscono perfettamente nell'ambito di un progetto sempre più partecipativo che ha visto i cittadini e i cittadini temporanei, ad esempio, protagonisti della tappa a cura di Virgilio Sieni. Con Navine G.Khan-Dossos e James Bridle chi aderirà realizzerà una moltitudine di piante e frutti in cartapesta che saranno poi appesi alle colonne provenienti dal set del film Ben-Hur, parte della mostra, nell'hangar di Cava Paradiso ed entreranno a far parte dell'allestimento. Al termine della mostra i partecipanti potranno portare a casa il pezzo realizzato (per partecipare This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. con oggetto iscrizione lab cartapesta; accesso con passaporto Matera 2019).

 

 

I-Dea e Open Design School e sono i due progetti pilastro di Matera Capitale Europea della cultura 2019 a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.

 

I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d'archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019). Il terzo è stato Thauma, Atlante del Gesto a cura di Virgilio Sieni (12 settembre – 7 ottobre). Ultimo appuntamento a cura di Pelin Tan & Liam Gillick.

 

 

 

I-DEA: Il Paese della Cuccagna

Opening (accesso senza Passaporto) 18 ottobre alle ore 18

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

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www.ideamatera.eu

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Dal primo ottobre nuovo manager amministrativo. E’ Anna Piscinnè, già Responsabile del Servizio Finanziario del Comune di Tricarico.

Con il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti e della commissione di controllo sulle fondazioni della Regione Basilicata il consiglio di amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha approvato il bilancio consuntivo del 2018.

Per la parte relativa alle fonti istituzionali il bilancio si è chiuso in pareggio con entrate e spese pari a circa 9 milioni e 300 mila euro. Per la parte relativa alle attività commerciali il bilancio 2018 si è chiuso con un attivo di circa 83 mila euro derivante in parte dalle sponsorizzazioni, in parte da una quota della vendita dei passaporti iniziata a fine 2018, in parte derivante dal merchandising.

“Il 2018 – afferma il presidente del Cda, Salvatore Adduce – è stato un anno molto impegnativo a partire dalla cerimonia del “Meno uno” con cui abbiamo dato il via al countdown della cerimonia inaugurale, fino ad arrivare alle complessità incontrate per i lavori e l'installazione nella Cava del Sole. Per quest’ultimo intervento ricordo che i lavori sono iniziati in piena estate e che si sono conclusi in 126 giorni. Nel 2018 abbiamo raggiunto altri traguardi molto importanti come il graduale aumento del personale, necessario per gestire l’anno da capitale europea della cultura, o la predisposizione di tutte le attività propedeutiche alla realizzazione della cerimonia inaugurale e di tutto il programma culturale del 2019. Ricordo che sempre nel 2018 la Fondazione si è guadagnata il premio “Melina Mercouri” di un milione e mezzo di euro assegnato dalla Commissione europea per quelle città che realizzano un programma culturale coerente con quello scritto nel dossier di candidatura. Sempre nel 2018 grande attenzione è stata rivolta al processo di co-creazione che ha visto impegnate 27 associazioni culturali lucane e circa 3 mila ragazze e ragazzi per la produzione di progetti culturali originali di dimensione europea”.

“Un traguardo raggiunto grazie alla preziosa collaborazione di tutti i componenti del cda. Voglio ringraziare la rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole, il presidente uscente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, il nuovo presidente, Vito Bardi, il presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli, i presidenti della Provincia di Matera che si sono avvicendati, Francesco Di Giacomo e Piero Marrese. Un ringraziamento va anche al direttore generale, Paolo Verri, alla manager Sviluppo e Relazioni, Rossella Tarantino, alla manager culturale, Ariane Bieou, al manager amministrativo uscente, Giuseppe Romaniello, al segretario generale, Giovanni Oliva, e a tutto lo staff per l’impegno profuso”.

Nei giorni scorsi il cda ha provveduto a far scorrere la graduatoria del bando pubblico per manager amministrativo – finanziario della Fondazione Matera Basilicata 2019. A ricoprire questo ruolo dal primo ottobre è Anna Piscinnè, già Responsabile del Servizio Finanziario (Ragioneria, personale, economato, tributi) del Comune di Tricarico.

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  • Fiat Chrysler Automobiles insieme a Matera 2019 con una ricca serie di iniziative.
  • FCA condivide i valori dell’evento, oltre ad essere presente sul territorio lucano con lo stabilimento di Melfi, dove nascono il SUV Jeep Renegade e il crossover Fiat 500X.

La partnership tra FCA e Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, nasce dalla corrispondenza fra i valori dell’evento e gli impegni e le attività aziendali, in particolare con riferimento ai temi dell’innovazione, della mobilità come accessibilità, della sostenibilità ambientale e della cultura, anche industriale, come leve per lo sviluppo di un territorio dove sorge una delle eccellenze produttive del Gruppo: lo stabilimento di Melfi.

 

Oltre a fornire una flotta di vetture come Official Carrier della manifestazione, FCA è attiva con numerose attività. In Piazza San Giovanni vi è un’installazione, una “big map” che racconta Matera e i suoi dintorni e permetterà al pubblico di scoprire la città in modo diverso rispetto ai consueti itinerari turistici. Oltre all’installazione, i cittadini e i turisti potranno provare in prima persona le vetture della gamma Jeep, i SUV più premiati di sempre: Wrangler, Renegade, Compass, Cherokee, Grand Cherokee. Il tutto in cinque punti della città: il Santuario di S. Maria della Palomba, il Parco scultura La Palomba, il Castello Tramontano, il Parco dei Monaci e in Via Casalnuovo.

 

Piazza San Francesco ospita invece l’installazione di un “lettering” con un grande cuore che accoglie visitatori e cittadini, trasmette un messaggio d’amore rivolto alla città e costituisce una imperdibile opportunità fotografica per chiunque voglia immortalare la propria visita alla città Capitale Europea della Cultura. Oltre all’installazione, tutti potranno provare in prima persona le vetture della famiglia 500: la grintosa 500 Rockstar, l’elegante 500 Lounge e due versioni della 500X, il crossover italiano made in Melfi. Si tratta della 500X Cross-Look e della nuova 500X Sport, “punta di diamante” della rinnovata gamma. La nuova 500X Sport si rivolge a un pubblico dinamico offrendo agilità, sicurezza e performance, oltre a uno stile italiano caratterizzato da dettagli sportivi. Con i SUV Jeep e le vetture Fiat, FCA regala ai cittadini e ai turisti la possibilità di vivere Matera all’insegna dell’avventura o dello spirito Pop che caratterizza la famiglia 500.

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Si comincia il 7 ottobre con il professor Paolo Zellini che parlerà della matematica dalle origini divine fino all'algoritmo

A partire da ottobre, tornano a Matera gli appuntamenti legati alla terza grande mostra di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, “La Poetica dei numeri primi. Da Pitagora agli algoritmi", coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata, con la direzione scientifica del matematico Piergiorgio Odifreddi in corso fra il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto e Palazzo Acito a Matera fino al 30 novembre.

Il primo appuntamento, in programma il 7 ottobre alle ore 19:00 presso Casa Cava (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o in Infopoint), è dedicato a “La matematica degli dèi. Dalle origini divine fino all'algoritmo” e vedrà protagonista Paolo Zellini, Professore di Analisi Numerica presso l’Università di Roma 2 e docente presso il CNR di Roma, in un racconto sulla matematica che si occupa del mondo.

Non una storia della matematica, ma un'avventura, della mente e del mondo. La Matematica diventa un personaggio, tanto potente da mettere paura all'autore stesso. Una Matematica che non è un arido calcolo di formule. Ma è proprio il suo aspetto calcolistico che rivela delle affinità forti con altre cose che costringono a indagare nella storia delle idee, nel mondo della filosofia, della letteratura, della religione. Ci sono delle formule decisive nella matematica moderna, per esempio i calcoli che si fanno oggi nella pancia del computer, dove troviamo elementi che già c'erano 4000 anni fa, che hanno origine nell'antichità nella loro forma più elementare, le cui motivazioni sono da ricercarsi nel pensiero religioso.

In ultimo si parlerà del tumultuoso sviluppo dell'algoritmo, che non è una formula, ma un processo di calcolo che deve ubbidire ad alcune condizioni, deve arrivare a un risultato. E questo non è altro che l'efficienza della matematica. Un racconto vertiginoso sulla matematica che è conoscenza del mondo e della matematica, che incide sui cambiamenti del mondo e quindi sul mondo.

Nella mattinata, il prof Zellini incontrerà gli studenti del Liceo Scientifico Dante Alighieri di Matera.

Il secondo appuntamento legato alla mostra “La poetica dei numeri primi” sarà lo spettacolo “La Musica è pericolosa. Relazione tra numeri e musica” con Nicola Piovani il 30 ottobre presso l’Auditorium Gervasio alle ore 21:00. Il 5 novembre alle 19:00 presso Casa Cava invece è in programma il talk su “Leonardo matematico” di Alberto Conte, docente ordinario di Geometria Superiore all'Università di Torino. Per entrambi gli eventi è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione su MateraEvents o in Infopoint.

 

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Sono stati pubblicati sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it nella sezione “Amministrazione trasparente/Provvedimenti/Avvisi pubblici” i risultati della chiamata pubblica lanciata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Fondazione Plovdiv 2019 per presentare giochi e workshop per la prima edizione del FUSION Urban Games Festival, un grande festival di giochi urbani che sarà organizzato dalla due Capitali europee della cultura. Obiettivo del festival è quello di valorizzare i rispettivi territori tramite la riscoperta e riappropriazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale e la sperimentazione di nuovi modelli utili a far incontrare ed interagire cittadini permanenti e temporanei interessati alla partecipazione attiva alla vita civile. Per Matera e Plovdiv Capitali Europee della cultura 2019 il gioco e, nella fattispecie, i giochi urbani sono stati considerati sin dall'inizio delle rispettive candidature come importanti strumenti di attivazione sociale, di inclusione territoriale e come modalità sostenibili di creazione di rete di cittadini virtuosi.

Il festival, che si svolgerà dal 31 Ottobre al 2 Novembre a Matera e a novembre a Plovdiv, fa parte del programma “Plotera, Plovdiv and Matera together for an Open Future” - il programma culturale congiunto fra le due capitali europee della cultura per il 2019.

I partecipanti al festival esploreranno strade affollate e angoli dimenticati, parchi fioriti e giungle di cemento, ripide colline e misteriosi spazi sotterranei. Con le forze congiunte di cittadini e progettisti di giochi urbani di tutto il mondo si proverà a riscoprire e ripensare gli spazi urbani delle due Capitali europee della cultura 2019. Il gioco urbano è infatti un’esperienza che diverte e al tempo stesso incoraggia dinamiche sociali in cui i cittadini esplorano spazi inediti della città. I giochi combineranno game design, performing arts e installazioni in spazi pubblici.

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A dicembre lo studio giapponese tornerà a Matera per lavorare con Open Design School su design e architettura a valenza sociale

Nei giorni scorsi si è a Matera, presso Casino Padula, sede dell'Open Design School il Solar Cooking Club, con gli architetti giapponesi Yoshiharu Tsukamoto e Momoyo Kaijima dello studio Atelier Bow Wow. Il workshop, organizzato da Open Design School, è stato dedicato all'autocostruzione di un Solar Cooker, un forno che utilizza l'energia solare per riscaldare, cuocere, pastorizzare bevande e alimenti, un metodo di cottura diffuso in tutto il mondo, a basso costo economico e ambientale, che permette di ridurre i costi del carburante, l'inquinamento atmosferico e il rallentamento di deforestazione e desertificazione causato dalla raccolta di legna da ardere per cucinare.

La due giorni di settembre è stato il primo passo di un progetto più ampio che rivedrà lo studio di architettura giapponese a Matera, nell'ambito delle attività che Open Design School realizzerà all'interno del festival Open Culture che chiude e rilancia Matera 2019. A partire dal tema delle architetture pop up, lo studio e Open Design School lavoreranno insieme sulla realizzazione di micro-oggetti, architetture nomadi che diventano attivatrici di una nuova idea di spazio, in un presente in cui l'organizzazione degli ambienti e la creazione di villaggi effimeri sono argomenti all'ordine del giorno. Il progetto apre infatti alla comunità locale attraverso l'orto urbano di Casino Padula che diventa luogo di aggregazione e presenta una funzione sociale; inoltre nell'ottica dell'inclusione e della condivisione del bene comune, ha l'ambizione di allargare alla comunità nomade e dei migranti.

 

Il tema del cibo sarà ancora al centro di questa progettualità, sperimentando nuovi metodi di cottura e conservazione dei cibi che utilizzano energie pulite, come il sole o il raffrescamento passivo, utilizzando materiali naturali. "Ciò che cercheremo di fare", commenta Rita Orlando, project manager di Open Design School, "è sviluppare piccoli progetti in modalità do it yourself e open source, che metteremo infatti a disposizione di tutti, in modo da ragionare non solo sul cibo, ma anche sulle ricadute sociali che design e architettura possono creare. Vorremmo cominciare a indagare il tema delle migrazioni stagionali e dei villaggi fantasma che compaiono nelle campagne soprattutto nel periodo estivo e a seconda della stagionalità dei prodotti da raccogliere, per provare a capire come si possano sviluppare una serie di progetti utili per chi è nomade da un luogo all'altro, che non a casa, e possa finalmente avere degli strumenti per realizzare da sé una serie di oggetti che permettano loro di vivere una vita migliore".

Il progetto è partito con un workshop in cui i partecipanti hanno potuto anche sperimentare l'utilizzo del Solar Cooker ed ha coinvolto l'Istituto Comprensivo Pascoli Matera, la Scuola Don Milani del Quartiere di Agna, e le comunità di Casa Netural e di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea a cura di Pelin Tan.

 

A margine si è tenuto il talk "Creating Better Accessibility to the local resources", con la partecipazione di Yoshiharu Tsukamoto che ha analizzato e approfondito la filosofia dello studio di architettura giapponese, basato e incentrato sull'Architettura Comportamentale e la facilitazione nell'accesso alle risorse locali.

Lo studio Atelier Bow Wow, fondato a Tokyo nel 1992, rappresenta un'originale realtà nel panorama architettonico contemporaneo avendo l'obiettivo di una ricerca che esplora le caratteristiche urbane della microarchitettura e le sfide poste da densi ambienti urbani, come quello giapponese, con un approccio che si applica a un ampio raggio di situazioni che vanno da piccoli oggetti alla città nel suo complesso.

 

Open Design School è un laboratorio di sperimentazione e innovazione interdisciplinare, progetto pilastro al servizio della realizzazione del programma culturale di Matera 2019. In 19 mesi di attività di Open Design School sono stati coinvolti 110 artisti e professionisti lucani, italiani ed europei, che insieme, hanno mappato circa 400 luoghi, prodotto 9 grandi mostre, 11 installazioni urbane e 10 eventi culturali, favorendo così l'incontro e la fruizione di contenuti creativi da parte del pubblico. Open Design School è una piattaforma orizzontale. Un luogo di condivisione e apprendimento reciproco, mosso dalla necessità di scambio creativo continuo tra arte, scienza e tecnologia. Al suo interno si disegnano, modellano e costruiscono soluzioni attraverso un sistema modulare che, oltre che essere funzionale e reversibile, modifica temporaneamente lo spazio urbano suggerendo nuove possibilità d'uso, invitando il pubblico a fruire dei contenuti artistici e sentirsi parte attiva di Matera 2019.

 

info:

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INTESA SANPAOLO GOLD PARTNER DI MATERA 2019

PORTA NELLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA IL GRANDE TROMBETTISTA

FABRIZIO BOSSO E IL SUO QUARTETTO

(in allegato le foto. I crediti sono nel nome del file)

 

Sarà il concerto del grande musicista jazz Fabrizio Bosso a chiudere il ciclo di appuntamenti co-prodotti da Intesa Sanpaolo, Gold Partner di Matera 2019, e da Fondazione Matera Basilicata 2019.

La partecipazione di Intesa Sanpaolo a Matera 2019 si inserisce nel più ampio sostegno del Gruppo a importanti enti e istituzioni per promuovere presso il grande pubblico la passione per la cultura e la conoscenza del patrimonio italiano, a testimonianza del ruolo decisivo della Banca nello sviluppo civile e sociale, oltre che economico, del Paese e la centralità del rapporto con i territori in cui opera, in particolare con il Mezzogiorno.

Dopo il convegno “Cultura, Comunità, Impresa: i valori dell’Europa”, dopo la proiezione dei due film “Dentro Caravaggio” e “Leonardo da Vinci. Il genio a Milano”, e dopo il successo ottenuto dal doppio concerto dei Cameristi della Scala, lunedi 30 settembre, alle ore 21, nella Casa Cava, si esibirà il Fabrizio Bosso quartet “State of the art”, concerto realizzato in collaborazione con Umbria Jazz (si accede al concerto con il Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione, fino a esaurimento posti).

Sul palco ci saranno, oltre a Fabrizio Bosso, tromba, Julian Oliver Mazzariello, piano, Jacopo Ferrazza, contrabbasso, Nicola Angelucci, batteria.

Uno Stato dell’Arte, quello di Bosso e del suo quartetto, che si esprime in un dialogo autentico, forte e pieno di espressività. La sublimazione di un percorso musicale e umano che ne sancisce il successo. Esplorando le infinite possibilità del proprio modo di fare musica, grazie al confronto costante con i musicisti che ormai da tempo condividono con lui il palco, Fabrizio Bosso raggiunge qui la sua più completa e matura espressione artistica, sia in qualità di musicista che di compositore. Non un punto di arrivo, ma un nuovo inizio che viene suggellato e rinnovato ogni volta.

Durante il concerto, il trombettista è in grado di trascinare il gruppo e, nello stesso tempo, lasciare tutto lo spazio necessario per esprimere le singole personalità, creando una musica sempre nuova. Nel repertorio, oltre agli standard e all’improvvisazione, regina indiscussa di questa formazione, emerge anche la peculiare cifra compositiva di Bosso che, sempre riconoscibile, si esprime in brani originali come Rumba For Kampei, Mapa, Black Spirit, Dizzy’s Blues o Minor Mood.

“Il sostegno della cultura è parte del codice genetico di Intesa Sanpaolo. Nel Mezzogiorno si è espresso quest’anno con la sponsorizzazione di Matera Città della Cultura europea e della Notte della Taranta – afferma Francesco Guido, Direttore Regionale di Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo – ma è continuativamente esemplificato attraverso i musei delle Gallerie d’Italia dove viene reso fruibile il grande patrimonio artistico della Banca. La scelta di sostenere Matera Città della Cultura europea si inscrive quindi in questo percorso logico, nella precisa convinzione che la cultura è fattore di crescita sociale e civile e, come tale, anche economico. La cultura, a differenza dell’industria, non necessita di rilevanti investimenti in capitali fissi ma nasce dalla valorizzazione della tradizione, del patrimonio artistico, delle bellezze naturali e soprattutto dalla creatività. Siamo convinti che il Sud, che si confronta con ataviche carenze infrastrutturali, può trovare proprio in una adeguata programmazione delle attività culturali una leva importante di accumulazione e di diffusione di imprenditorialità che può espandersi positivamente verso altri settori economici”.

“Questo primo pacchetto di eventi realizzato insieme al nostro Gold Partner – afferma il direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri – non poteva chiudere nel modo migliore. La presenza di un artista del calibro di Fabrizio Bosso aggiunge un altro prezioso tassello al ricco mosaico del programma culturale di Matera 2019 e, in particolare, alla parte dedicata al jazz che in questo anno speciale di Matera ha visto esibirsi artisti come Jan Garbarek, Paolo Fresu, Joe Johnson. Sono certo che la collaborazione con un partner importante come Intesa Sanpaolo produrrà nell’immediato futuro altri importanti risultati sul piano della produzione culturale nel nostro territorio”.

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Continuano le residenze e i progetti di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea: un'utopia green che trasforma i giardini in luoghi di comunità accessibili a tutta la cittadinanza, con il coinvolgimento di 18 artisti coordinati dalla curatrice Pelin Tan che lavorano e lavoreranno su 32 giardini di comunità diffusi in tutta la regione. I primi progetti hanno coinvolto in workshop e performance artisti e collettivi come i Futurefarmers (USA), Errands (Grecia), Leone Contini (ITA), Rirkrit Tiravanija (Thailandia), Volumezero (ITA), Luigi Coppola (ITA), Jeanne Van Heeswiijk (Paesi Bassi), OrtiAlti (ITA), Anton Vidokle (RU) e Martina Muzi (ITA)

 

Fino al 29 settembre torna Luigi Coppola tra Cirigliano, San Mauro Forte e Matera. I risultati della sua residenza saranno visibili nei mesi di ottobre e novembre. Nel frattempo l'artista e Gardentopia lanciano insieme, nell'ambito del progetto Il Giardino Evolutivo di Casino Padula, una open call che invita gli abitanti del quartiere Agna, aspiranti giardinieri, che vogliano adottare una porzione di terreno. Il Giardino Evolutivo è un progetto nato in seno a Gardentopia, promosso da Matera Capitale della Cultura 2019 e curato dall'artista Luigi Coppola. Non è richiesta esperienza esperienza precedente di coltivazione, solo la voglia di mettere le mani nella terra, produrre il proprio cibo in modo sano e genuino e fare un'esperienza sociale.

 

Luigi Coppola è un artista, attivista e promotore di progetti nei campi dell'agroecologia, processi partecipativi e la gestione condivisa dei beni comuni. Attraverso le sue azioni attiva potenziali e immaginari collettivi, partendo dall'analisi di specifici contesti sociali, politici e culturali. Produce progetti nei campi dell'arte pubblica, performance, video e installazioni. È coattivatore del movimento legato alla Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (Lecce) con cui, oltre a partecipare alla direzione artistica del festival Notte Verde: Agriculture, utopie e comunità, sviluppa i progetti a lungo termine del Parco Comune dei Frutti Minori (dal 2013) e Scuola di Agriculture (2018), una piattaforma pedagogica che combina conoscenze agroecologhiche con strategie artistiche e costruisce dinamiche di relazioni con le comunità migranti, studenti, contadini e attivisti. È stato Direttore Artistico della Biennale di arte urbana di Bordeaux - Evento 2011, arte per una ri-evoluzione urbana insieme a Michelangelo Pistoletto e parte del gruppo Arte e Società alla Fontys School for Art di Tilburg (2008- 2009, NL). Coppola è stato scelto a far parte del programma di Fellowship 2017/2018 al BAK, basis voor actuele kunst, Utrecht NL. Finalista del Premio Furla 2015 e del Talent Prize 2012.

 

Sempre nel mese di settembre si è svolta a Irsina in provincia di Matera, la residenza del collettivo greco Errands, composto da architetti, artisti visuali e sociologi. Il gruppo sta creando un giardino secondo i modelli di vita di Epicuro (342-270 AC), l'Epicurean Garden. Con i suoi seguaci il filosofo greco insisteva sulla proposta di un modello di vita regolare, accompagnato dalla disamina di argomenti filosofici all'interno di una comunità di amici riuniti in un giardino, intorno ad un fico. Gli Errands hanno portato a Matera diversi alberi e piante della tradizione greca, raccolti grazie ad un lavoro di studio e analisi delle fonti. Questi elementi stanno viaggiando su un camion-giardino mobile fino ad essere piantumati nei giardini di Gardentopia, in una sorta di migrazione che è agricola, ecologica, ma anche sociologica e culturale.

 

 

Gardentopia

 

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E’ il frutto dell’accordo sottoscritto a ottobre dello scorso anno fra la Fondazione e il Commissario generale di Sezione dell’Italia per Expo2020

 

“Siamo lieti e orgogliosi che il Ministro, Luigi Di Maio, abbia preannunciato da New York, l’evento che la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Commissario Generale di Sezione dell’Italia per Expo 2020 Dubai, Paolo Glisenti, stanno organizzando, insieme al Ministero per gli affari esteri, per il prossimo 20 ottobre, esattamente un anno prima della inaugurazione dell’Expo Dubai 2020”. Lo afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce.

“Questo evento – aggiunge - è il frutto dell’accordo sottoscritto nel mese di ottobre del 2018 tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Commissariato italiano per Expo 2020 Dubai finalizzato a portare nel Paese arabo la rete delle capitali europee della cultura, e, in particolare, le iniziative e i progetti che contribuiscono alla creazione di nuove policy innovative, nazionali e internazionali, che favoriscono la maggiore circolazione delle produzioni nazionali originali, promuovono i talenti emergenti, incoraggiano la creazione di nuove competenze, la mobilità degli operatori, il turismo sostenibile, l’innovazione digitale e la visitors experience. Da Matera, insomma, parte un nuovo modello di sviluppo imprenditoriale capace di favorire relazioni, accrescere esperienze e saperi”.

In particolare, il 20 ottobre, verrà presentato in anteprima assoluta il padiglione Italia di Expo2020 con il suo programma ed i suoi contenuti.

“Nei giorni scorsi – afferma il direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri – abbiamo raccontato ai vertici di Confindustria come ormai Matera e la Basilicata possono rappresentare una nuova frontiera dello sviluppo proponendo una crescita economica dei territori attraverso la cultura, l’innovazione tecnologica e l’innovazione sociale. Confindustria ha mostrato di apprezzare il lavoro svolto rendendosi disponibile per ulteriori attività. Quella di Expo 2020 a Dubai può e deve rafforzare questa opportunità in modo che il Mediterraneo rappresenti sempre di più un polo di attrazione per gli investimenti nei settori più innovativi del mercato internazionale, uno spazio di eccellenza capace di affrontare con nuovi strumenti le sfide del futuro”.

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Dopo essere stato la sede del progetto di arte pubblica “Costellazione, Il Cielo in una Stanza”, lo Spazio dell’Angelo, un luogo ipogeo dei Sassi di Matera, continua ad ospitare alcuni appuntamenti del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Il prossimo sarà la conversazione su “Medioevo bizantino: Monachesimo e Cultura Rupestre”, in programma il 27 settembre alle ore 18:00 (ingresso con Passaporto per Matera 2019, Via Sant’Angelo 68).

Protagonista della conversazione sarà don Donato Giordano, docente di Agiografia e Iconografia bizantina presso l’Istituto di Teologia ecumenico-patristica greco-bizantina FTP di Bari, che affronterà il tema dal punto di vista storico e artistico, ambiti strettamente interconnessi, per una più chiara comprensione dei fatti e dei preziosi reperti a noi pervenuti, tre cui gli affreschi delle chiese rupestri del comprensorio.

La storia del meridione d’Italia è infatti articolata e complessa, segnata dal passaggio di molti popoli di etnie diverse, ognuna delle quali ha lasciato, chi più e chi meno le sue tracce. Il Medioevo, in particolare, è stato per molti secoli segnato dalla presenza bizantina, che ha inciso profondamente sulla cultura, non solo popolare, del territorio. Un ruolo speciale l’ha avuto il monachesimo bizantino, faro di spiritualità e testimonianza di vita cristiana, che ha contribuito notevolmente al progresso sociale, culturale ed economico delle popolazioni.

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Matera 2019 presenta

I-DEA:

Fino al 28 settembre Virgilio Sieni riapre il Teatro Quaroni a Borgo La Martella, voluto da Adriano Olivetti. Il Teatro, realizzato negli anni '50 non è mai stato utilizzato per manifestazioni teatrali o di danza e viene restituito dopo 70 anni alla comunità.

 

PER SCARICARE LE IMMAGINI: https://bit.ly/2msiXAc

 

 

 

Continua il programma collaterale di I-DEA: Thauma, Atlante del gesto tra il 23 e il 28 settembre con il progetto Officina Tattile di Virgilio Sieni che riapre il Teatro Quaroni a Borgo La Martella, progettato da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Il teatro viene oggi restituito, dopo quasi 70 anni, alla collettività con un programma di iniziative volte a valorizzare questo luogo, mai utilizzato per ospitare azioni e manifestazioni teatrali e l'intero quartiere.

 

"La presenza a Matera di Virgilio Sieni testimonia ancora una volta la fertilità creativa della comunità materana. I suoi laboratori attivati nella Città dei Sassi dalla Cava Paradiso al Teatro Quaroni di La Martella, vogliono esprimere come la spontaneità interpretativa di movimenti fisici possa tradursi in messaggio artistico. La danza come elemento di educazione e di lievito per la creatività ha trovato in un luogo caro a Adriano Olivetti un'ulteriore occasione di inclusione comunitaria", commenta il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri

 

Nell'arco di una settimana si stanno infatti alternando performance, laboratori, dialoghi, allo scopo di formalizzare un catalogo di gesti che nasceranno dall'incontro tra Virgilio Sieni e gli abitanti del Borgo La Martella. Ogni giorno dalle 11 alle 13 i cittadini possono assistere liberamente (accesso senza Passaporto Matera 2019) alle prove di Danza Cieca, con Virgilio Sieni, Giuseppe Comuniello e Spartaco Cortesi (visione a cura di Delfina Stella), mentre dalle 15 alle 17 è previsto il laboratorio (accesso tramite Passaporto Matera 2019) Spazio Tattile rivolto a danzatori e performer. Dalle 17 alle 19 (accesso tramite Passaporto Matera 2019) si prosegue con il laboratorio sull'incontro rivolto ai cittadini, con Virgilio Sieni e Giulia Mureddu.

 

 

 

 

Il programma sarà completato, sempre all'interno del Teatro da i Laboratori Spazio Tattile, in collaborazione con il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello (con il quale realizzerà anche l'opera breve Danza Cieca), dall'incontro performativo Di fronte agli occhi degli altri (25 e 26 settembre) con Virgilio Sieni. Infine Ballo Comune, il 28 settembre alle ore 21 dove Sieni guiderà una danza finale collettiva rivolta a tutti, cittadini, danzatori e performer di ogni età e provenienza, costruita sul momento attraverso indicazioni primarie sui gesti semplici che ci formano come individui: un materiale di movimenti che ciascuno può liberamente gestire secondo le proprie capacità, dando vita a un gioco di ripetizioni. Il progetto sarà accompagnato dai musicisti Spartaco Cortesi e Naomi Berrill. Il progetto si svolge nell'ambito di Thauma, Atlante del gesto, la mostra a cura di Virgilio Sieni nell'ambito di I-DEA, progetto pilastro di Matera 2019, in corso a Cava Paradiso fino al 7 ottobre.

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

I-DEA

Thauma, Atlante del Gesto

A cura di Virgilio Sieni

 

IL PROGRAMMA:

 

Mercoledì 25 e giovedì 26 settembre, ore 21

Ludovico Quaroni / La Martella

DI FRONTE AGLI OCCHI DEGLI ALTRI | La Martella

Di e con Virgilio Sieni

Musica eseguita dal vivo da Naomi Berrill

Accesso con Passaporto Matera 2019

 

A seguire

DANZA CIECA

Opera breve

Di Virgilio Sieni

Con Virgilio Sieni e Giuseppe Comuniello

Musica eseguita dal vivo da Spartaco Cortesi

Accesso con Passaporto Matera 2019

 

 

Sabato 28 settembre, ore 21

BALLO COMUNE

Con Virgilio Sieni e la partecipazione degli abitanti del Borgo La Martella e di

 

Matera. Musica eseguita dal vivo da Naomi Berrill

Ingresso libero

 

 

 

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Persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria potranno effettuare la "messa in prova" facendo volontariato per la Fondazione Matera Basilicata 2019

 

E’ stato siglato questa mattina il “protocollo per l’inclusione sociale di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria” tra l’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Matera, e la Fondazione Matera Basilicata 2019, che prevede per soggetti “messi alla prova” di effettuare attività di volontariato nel quadro del programma della capitale europea della cultura. A firmare il protocollo il direttore dell'Ulepe Annarita Di Gregorio e il presidente della Fondazione Salvatore Adduce
Con la riforma del 2014, infatti, alla misura della sospensione dell’esecuzione per i condannati con meno di tre anni da scontare per il fine pena, si è accompagnata l’estensione agli adulti della possibilità, da tempo prevista per i minori, di chiedere la sospensione del procedimento giudiziario per un periodo di “messa alla prova”. Un percorso composto da lavori di pubblica utilità, volontariato, supporto per il reinserimento e, ove possibile, risarcimento della vittima.
In questo scenario la città di Matera, con il suo ruolo di punta nella promozione culturale e nella visibilità internazionale, rappresenta un eccellente scenario per perseguire gli obiettivi specifici del protocollo:
promuovere legami tra cittadini autori di reato e comunità per favorire l’attivazione di percorsi orientati alla responsabilizzazione e all' autonomia;
favorire nelle persone coinvolte, la sperimentazione delle proprie capacità investendole nel rapporto con gli altri e nel proprio contesto di vita; stimolare forme di cittadinanza attiva migliorando la qualità delle relazioni di prossimità e la partecipazione alla vita della Comunità.
Vasta la gamma delle attività che caratterizzano l’impegno dei Volontari di Matera 2019 e che coinvolgeranno i destinatari del protocollo:
accogliere artisti e partecipanti agli eventi, delegazioni, studenti e visitatori;
pubblicizzare gli eventi attraverso il volantinaggio e distribuire informazioni in luoghi strategici della città;
partecipare ai laboratori insieme ai cittadini;
svolgere attività di supporto alla logistica, agli uffici, ai progetti di comunità.
Per ciascun soggetto coinvolto ULEPE e Fondazione Matera Basilicata 2019 collaboreranno per elaborare e realizzare un programma di trattamento individualizzato, esplicitando gli impegni specifici, il numero di giorni, le ore, nonché le modalità di attività di volontariato per le attività, eventi e progetti relativi a Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Il protocollo è valido cinque mesi, è prorogabile, non prevede costi per le due parti.

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Il programma verrà presentato fra Matera e Potenza ai dirigenti scolastici della Basilicata

Come già sperimentato nel periodo aprile-giugno, anche fra settembre e dicembre, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha ideato un fitto programma di appuntamenti dedicati alle scuole, con lo scopo di rendere il più fruibile possibile il ricco cartellone di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Il programma di Matera 2019 chiuderà (e riaprirà) a dicembre con il Festival dell’Open Culture, che si svolgerà dal 7 al 20 dicembre, attraverso un programma ricco di laboratori e di spazi che racconteranno quanto avvenuto durante quest’anno. Un’occasione per raccogliere il frutto delle tante attività svolte con le scuole e con bambine e bambini, ragazze e ragazzi, nei vari progetti che hanno segnato il percorso di Matera 2019, e per riflettere su quanto è stato costruito insieme, per immaginare la città del futuro.

Il programma dedicato alle scuole verrà presentato ufficialmente ai dirigenti scolastici delle province di Matera e Potenza oggi a Matera alle 17.00 presso la sede della Fondazione Matera Basilicata 2019 in Via La Vista e domani a Potenza alle ore 10.30 presso il liceo scientifico G.Galilei.

Tutti gli eventi dedicati alle scuole sono inclusi nel Passaporto per Matera 2019 al prezzo speciale di € 5 per studente (Passaporto gratuito per 2 accompagnatori per gruppo). Le attività dedicate alle scuole sono soggette a prenotazione obbligatoria, secondo disponibilità. Per acquistare i Passaporti per le scuole e per prenotare le visite, occorre contattare l’ufficio Prenotazioni di Matera 2019 scrivendo a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. (specificare nell’oggetto: SCUOLE).

Sul sito education.matera-basilicata2019.it è disponibile il calendario completo delle attività dedicate alle scuole. Per informazioni è possibile scrivere a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

La Fondazione inoltre, lancia un invito ufficiale ai giovani under 25, a unirsi alla redazione di Blogsters2019, uno spazio per raccontare Matera 2019 attraverso i linguaggi di ragazze e ragazzi, per essere protagonisti e partecipare attivamente agli eventi culturali e ai percorsi che quest’anno offre la cittadinanza di Matera Capitale Europea della Cultura. L’invito a unirsi alla redazione è rivolto a chi ama scrivere, comporre poesie e musica, disegnare fumetti o vignette, e tutto ciò che permette di esprimersi. Per maggiori informazioni e per partecipare è possibile scrivere This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile

 

A Matera, Capitale europea della cultura 2019

una grande mostra fotografica su mezzo secolo

di terremoti: da L’Aquila, il Belice e l’Irpinia

fino agli eventi sismici in Centro Italia

 

A palazzo Acito, da venerdì 27 settembre al 20 gennaio 2020

 

Una questione ancora aperta. E’ un’Italia vulnerabile a essere raccontata nella grande mostra fotografica Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile che s’inaugura venerdì 27 settembre alle 18,30 negli spazi espositivi di palazzo Acito a Matera nell’ambito del programma ufficiale della Capitale europea della cultura 2019.

 

Ad attendere il pubblico che, fino al 20 gennaio 2020 visiterà l’esposizione a palazzo Acito, una narrazione dell’ultimo mezzo secolo di terremoti e dunque delle criticità nella gestione del doposisma in Italia. A partire da L’Aquila, nel decennale del sisma che il 6 aprile 2009 la mise in ginocchio e dalla devastante sequenza di eventi sismici che fra il 2016 e il 2017 ha sbriciolato 140 paesi in quattro regioni del Centro Italia. Fino a orientare lo sguardo su quello che sono oggi territori – il Belice del 1968 e l’Irpinia e la Basilicata del 1980 – colpiti da altri violenti terremoti.

 

La mostra Terræ Motus vuole rappresentare un’occasione per operare una riflessione sulla mancata prevenzione del rischio e sulle problematiche della gestione del doposisma nell’intero Paese. Si è scelto in questo senso di intitolare Terræ Motus l’esposizione in omaggio alla figura di Lucio Amelio, mecenate e gallerista, che all’indomani del terremoto del 23 novembre 1980 commissionò ai più grandi artisti italiani e internazionali del tempo opere a tema, destinate a dare vita alla straordinaria collezione “Terrae Motus”, donata dallo stesso Amelio allo Stato e oggi esposta in permanenza alla Reggia di Caserta.

Ideata e curata dal giornalista Antonio Di Giacomo, la mostra si snoda attraverso 124 immagini di grande formato, realizzate da alcuni fra i più significativi autori della fotografia documentaria e fotogiornalisti in Italia. E’ il caso dei premi World press photo Massimo Siragusa, Massimo Mastrorillo e Gianluca Panella, del collettivo TerraProject, Giuseppe Carotenuto, Michele Amoruso, Marco D’Antonio, Cosmo Laera, Christian Mantuano, Matteo Minnella, Stefano Stranges, Ivan Romano, Davide Curatola Soprana, Michele Lapini, Stefano Schirato, Max Cavallari, Roberto Salomone, Luana Rigolli o Marta Viola solo per citare alcuni nomi fra le decine di autori in mostra.

 

La mostra Terræ Motus infatti nasce dal progetto di fotografia sociale e documentaria Lo stato delle cose, un osservatorio permanente sul doposisma, online da aprile 2017 su lostatodellecose.com, che è stato reso possibile dall’adesione spontanea di oltre 100 fotografi che hanno dato vita a un immenso archivio open access che supera oggi le 15 mila immagini.

 

E’ in virtù di tale presupposto allora che in mostra ci sarà anche questo patrimonio documentario virtuale: attraverso una serie di grandi monitor i visitatori della mostra Terræ Motus potranno sfogliare in presa diretta le centinaia di reportage online. Non solo.

 

In mostra ci saranno pure i documentari e i cortometraggi realizzati da alcuni filmmaker e giornalisti che hanno preso parte al lavoro di documentazione dello Stato delle cose, raccontando per esempio nel docufilm Vista mare obbligatoria di Marco Di Battista e Mario Di Vito l’esilio forzato degli sfollati dei terremoti del 2016/2017 sull’Adriatico, dove dopo tre anni negli hotel vivono tuttora 1.400 persone.

 

O, ancora, Immota Manet. Sinfonia per L’Aquila, il progetto video della giornalista Ilaria Romano che nella primavera del 2019 ha realizzato proprio per la mostra Terræ Motus questo docufilm che, senza filtro e in presa diretta, racconta la città com’è oggi restituendone i cicli di vita fra gli assordanti rumori dei cantieri per la ricostruzione e i silenzi nei luoghi dove le lancette dell’orologio sono rimaste ferme alla notte del 6 aprile 2009. Come le scuole, prima di tutto, visto che in dieci anni non una scuola fatta a pezzi dal terremoto è stata ricostruita e bambini e ragazzi frequentano lezioni nei Musp, i Moduli scolastici a uso provvisorio che, immaginati come temporanei, sono diventati di fatto permanenti.

 

La mostra Terræ Motus è un progetto realizzato dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, insieme con l’associazione culturale La Camera del tempo e l’impresa di comunicazione CaruccieChiurazzi, con il patrocinio dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e la collaborazione scientifica dell’Università della Basilicata e della Sigea (Società italiana di geologia ambientale), che si sostanzierà nel periodo di apertura della mostra in una serie di occasioni di approfondimento scientifico e culturale sui temi e le emergenze dell’Italia fragile.

 

L’inaugurazione, venerdì 27 settembre, e gli orari e modalità di visita

 

L’inaugurazione della mostra Terrae Motus è in agenda nel pomeriggio di venerdì 27 settembre, alle 18,30 a palazzo Acito. A intervenire saranno Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, con il direttore generale Paolo Verri; la rettrice dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole, e il prorettore Angelo Masi; il presidente della Sigea, Antonello Fiore, e Antonio Di Giacomo, curatore della mostra.

 

A precedere l’inaugurazione, nella mattinata del 27 settembre alle 11,30, una preview per i giornalisti. Durante la giornata inaugurale l’ingresso all’esposizione sarà gratuito.

 

La mostra Terrae Motus sarà poi visitabile, da sabato 28 settembre fino al 20 gennaio 2020, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 (ingresso con passaporto per Matera2019). Info su matera-basilicata2019.it e lostatodellecose.com.

 

 

A questo link le immagini per la stampa

 

https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1-D6JxKQ5ncYmF_Znr04KWFJs9qd2Rqjn

 

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MATERA 2019: I-DEA. Il 21 settembre alle 18,30 Agorà Madri e Figli a Cava Paradiso. Il 22 settembre alle 21 si svolgeranno le Danze di Frontiera di Virgilio Sieni sullaTerrazza di Palazzo Lanfranchi.

 

Matera 2019 presenta

I-DEA: Thauma, Atlante del Gesto

Un progetto del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, per la prima volta nella veste di curatore, sugli archivi della Basilicata.

 

 

La mostra, presso Cava Paradiso, sarà accompagnata da un ricco programma di azioni e performance. Il 21 settembre alle 18,30 si replica con Agorà Madri e Figli presso Cava Paradiso. Il 22 settembre si svolgeranno gli appuntamenti sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi. In collaborazione con il Polo Museale della Basilicata.

 

Tutti i giorni a Cava Paradiso sarà possibile partecipare alle visite guidate realizzate grazie all'accordo con Confguide e Confcommercio e dalle 18 alle 20 sarà possibile fare esperienza degli esercizi che si ispirano agli archivi dei gesti.

 

 

 

 

Prosegue il programma di eventi e di azioni in occasione di Thauma, Atlante del gesto, la mostra a cura di Virgilio Sieni nell'ambito di I-DEA, progetto pilastro di Matera 2019. Si replica il 21 settembre alle 18,30 con Agorà, Madri e Figli a Cava Paradiso, danze in duetto realizzate da coppie di madri e figli, cittadini materani e della Basilicata che hanno lavorato con Sieni in un percorso laboratoriale verso la creazione di questa azione.

 

Il 22 settembre alle ore 21 sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi si svolgeranno, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata, le Danze di Frontiera. Si tratta di danze sui gesti perduti e sviluppati, interpretate dai cittadini di Matera e nate da un processo di immersione nella natura del gesto. Una ricerca inedita sulle posture, le risonanze fisiche ed emotive delle persone messe in dialogo con le immagini recuperate dagli archivi storici della Basilicata. Le danze, presentate in un luogo simbolico della città, mettono in relazione la dimensione antropologica dei gesti con il paesaggio e la natura dei Sassi. Persone che non si conoscono in partenza condividono momenti intensi, tra dubbi, errori e forme di coraggio, mettendosi alla prova sulle proprie capacità mnemoniche, proiettate verso la costruzione di una "comunità del gesto". Le musiche saranno eseguite dal vivo da EuroBand Murgia's Street Band.

 

È in corso inoltre a Cava Paradiso la mostra Thauma, Atlante del Gesto, terzo appuntamento di I-DEA. Thauma, Atlante del Gesto è un progetto a cura del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, ideato per la città di Matera a partire dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane allo scopo di creare un archivio in divenire del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali.

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

I-DEA

Thauma, Atlante del Gesto

A cura di Virgilio Sieni

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

IL PROGRAMMA:

 

AGORA' MADRI E FIGLI (REPLICA)

21 settembre ore 18.30
Cava Paradiso

 

DANZE DI FRONTIERA

Azione coreografica con cittadini

22 settembre h. 21

Terrazza Palazzo Lanfranchi

Musiche eseguite dal vivo da EuroBand Murgia's Street Band

 

Accesso tramite Passaporto Matera 2019

 

Responsabile della Comunicazione:

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Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio presentano "Mediterranea - Visioni di un mare antico e complesso"
La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 settembre al 19 gennaio 2020 a Matera, presso il Museo Archeologico Nazionale "Domenico Ridola"

Matera, 19 settembre 2019 – L'Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio hanno inaugurato oggi a Matera la mostra "Mediterranea – Visioni di un mare antico e complesso".
Parte integrante del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, l'iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo Museale della Basilicata insieme con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Telespazio, una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%).
La mostra, realizzata a cura di Viviana Panaccia al Museo Archeologico Nazionale "Domenico Ridola" di Matera, sarà aperta al pubblico dal 20 settembre 2019 al 19 gennaio 2020 (ingresso con Passaporto per Matera 2019).
"Mediterranea" intende raccontare la storia, la bellezza, i popoli, i miti di questo continente marino, ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano. Il percorso espositivo offerto ai visitatori rappresenta, infatti, il Mediterraneo in tutta la sua complessità, attraverso la narrazione della sua storia con immagini satellitari inedite, elaborate da e-GEOS (una società ASI/Telespazio), foto, video e installazioni site-specific di straordinario impatto emotivo, in una perfetta sintesi tra scienza e arte, tra passato e presente.
'Un futuro molto antico, è la sintesi di Matera come città e come patrimonio culturale", ricorda Giorgio Saccoccia, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana. "La mostra Mediterranea, che con Telespazio abbiamo inaugurato, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata e la Fondazione Matera 2019, è un po' il racconto di un passato orientato al futuro e rappresenta il connubio tra tradizione millenaria e luogo di grande tecnologia dove si enfatizza il contrasto fra un luogo rupestre come i sassi e un centro all'avanguardia come quello di Geodesia Spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana. La mostra riassume questi stati di contrasto che sono l'essenza totale del bacino del mediterraneo, che è la nostra culla, linfa della nostra cultura che dobbiamo preservare e tutelare. Lo spazio con le sue tecnologie è in grado di mettere in campo e sostenere le azioni e le attività necessarie per uno sviluppo sostenibile e la tutela di tutta l'area".
Luigi Pasquali, Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e Amministratore delegato di Telespazio, ha dichiarato: "Sono molto felice di inaugurare a Matera una mostra di grande interesse, con la quale Telespazio e ASI vogliono sensibilizzare il pubblico su importanti tematiche legate al Mediterraneo. Le immagini satellitari ci conducono nei luoghi che hanno segnato la storia e l'evoluzione del nostro mare, e richiamano l'attenzione sulle emergenze che sta affrontando, prima fra tutte quella ambientale. La mostra rientra nelle numerose iniziative promosse da Leonardo nel segno della contaminazione tra discipline scientifiche e umanistiche".
“La mostra contiene tre elementi di importante continuità con il programma di Matera 2019 – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri -. Innanzitutto consolida le relazioni tra Fondazione, Polo Museale e città di Matera con Asi e con Esa. Dopo la mostra su Marte e le attività per il cinquantenario della discesa del primo uomo sulla Luna, “Mediterranea” certifica che Matera è il luogo più adatto dove parlare di presente, di innovazione, di osservazione della terra. Inoltre attesta che la scelta di parlare di Futuro remoto era quanto mai centrata. Infine, che tra i principali scopi di una capitale europea della cultura c’è quello della formazione permanente con strumenti inusuali ed efficaci come le mostre interattive”.
Dalle antiche città-porto alle isole del mito, dalle coltivazioni tipiche dell'ulivo, del grano agli sforzi fatti nei territori nordafricani per guadagnare campi coltivati al deserto: la mostra evidenzia le potenzialità dell'osservazione satellitare, e in particolare della costellazione COSMO-SkyMed, per lo studio dei problemi ambientali e come strumento privilegiato per una diversa gestione del territorio e del suolo e il contrasto al loro degrado: per una agricoltura sostenibile e più produttiva, per un uso intelligente delle risorse idriche, per lo studio dei fenomeni derivanti dai cambiamenti climatici.
Le immagini dei satelliti forniscono anche dati estremamente utili su temperatura superficiale del mare, acidificazione delle acque, umidità del terreno, salute delle piante. Aiutano la navigazione fornendo dati di posizionamento precisi e nelle emergenze ambientali rappresentano uno strumento fondamentale per la protezione civile nella gestione dei soccorsi.



Contatti stampa:
Telespazio – Paolo Mazzetti (cell. 335 6515994; email: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.)
ASI – Giuseppina Piccirilli (cell: 335 8157224; email: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.)
Fondazione Matera Basilicata 2019 (This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. )

 

 

 

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E' un bilancio molto positivo quello della Biblioteca della cultura sportiva "Pietro Mennea", inaugurata la settimana scorsa nella Biblioteca provinciale di Matera, in occasione del "Mennea Day", il quarantennale del suo fantastico record del mondo dei 200 metri.

Decine di lettori hanno visitato ogni giorno i locali messi a disposizione della Fondazione Matera Basilicata 2019 dalla Provincia per consultare i volumi donati dalle case editrici, dagli autori e dai singoli cittadini che vogliono essere partecipi di questa iniziativa. La BCS Pietro Mennea è stata inaugurata nel quadro di Sport Tales, il programma dedicato allo sport per Matera 2019, capitale europea della cultura ma destinata a durare nel tempo, come punto di riferimento stabile per la diffusione della cultura sportiva.
"Grande riscontro - ha commentato Luca Corsolini, responsabile del progetto Sport Tales - stanno raccogliendo i primi elementi di multimedialità utilizzati. Nell'attesa di munirci di una vera e propria sezione multimediale, infatti, abbiamo munito le aree tematiche di QR code, per visualizzare su tablet e smartphone i video che rappresentano le imprese narrate nei libri presenti. Così, in occasione del centenario della nascita di Fausto Coppi, molti appassionati hanno potuto rivivere le grandi emozioni dell'epoca rivedendo i video in bianco e nero con i trionfi del Campionissimo".
"Motivo di grande soddisfazione - conclude Corsolini - è anche l'arrivo delle prime tesi di laurea sullo sport, che andranno a costituire una nuova sezione. Ci inorgoglisce, in particolar modo, che una campionessa olimpionica del rango e delle qualità umane di Iosefa Idem abbia scelto di affidarci il testo con cui si è laureata in Psicologia nell'anno accademico 2016-17 presso l'Università telematica e-Campus. Seguirà a breve Margherita Panziera, la campionessa europea dei 200 dorso, che ci invierà la tesi di laurea in economia aziendale".
La grande canoista italo-tedesca, iscritta al Corso di Scienze e Tecniche Psicologiche ha dedicato il suo lavoro all'Intelligenza Agonistica, con una ricerca sul Modello Sfera, che definisce appunto le abilità richieste per massimizzare le prestazioni sportive. Un capitolo è dedicato a uno straordinario caso di successo: la sedicenne tedesca Ulrike Meyfarth che, ad appena sedici anni, nel 1972, vince a Monaco di Baviera l'oro olimpico nel salto in alto.

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Matera 2019 presenta

I-DEA: Thauma, Atlante del Gesto

Un progetto del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, per la prima volta nella veste di curatore, sugli archivi della Basilicata.

 

 

La mostra, presso Cava Paradiso, sarà accompagnata da un ricco programma di azioni e performance. Il 19 e il 22 settembre si svolgeranno gli appuntamenti sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi. In collaborazione con il Polo Museale della Basilicata.

 

Tutti i giorni a Cava Paradiso sarà possibile partecipare alle visite guidate realizzate grazie all'accordo con Confguide e Confcommercio e dalle 18 alle 20 sarà possibile fare esperienza degli esercizi che si ispirano agli archivi dei gesti.

 

 

 

Prosegue il programma di eventi e di azioni in occasione di Thauma, Atlante del gesto, la mostra a cura di Virgilio Sieni nell'ambito di I-DEA, progetto pilastro di Matera 2019. Nelle serate del 19 e del 22 settembre alle ore 21 sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi si svolgeranno, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata, le Danze di Frontiera. Si tratta di danze sui gesti perduti e sviluppati, interpretate dai cittadini di Matera e nate da un processo di immersione nella natura del gesto. Una ricerca inedita sulle posture, le risonanze fisiche ed emotive delle persone messe in dialogo con le immagini recuperate dagli archivi storici della Basilicata. Le danze, presentate in un luogo simbolico della città, mettono in relazione la dimensione antropologica dei gesti con il paesaggio e la natura dei Sassi. Persone che non si conoscono in partenza condividono momenti intensi, tra dubbi, errori e forme di coraggio, mettendosi alla prova sulle proprie capacità mnemoniche, proiettate verso la costruzione di una "comunità del gesto". Le musiche saranno eseguite dal vivo da EuroBand Murgia's Street Band.

 

È in corso inoltre a Cava Paradiso la mostra Thauma, Atlante del Gesto, terzo appuntamento di I-DEA. Thauma, Atlante del Gesto è un progetto a cura del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, ideato per la città di Matera a partire dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane allo scopo di creare un archivio in divenire del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali. Thauma, atlante del gesto è una riflessione sulla metamorfosi del gesto perduto che apre una ricerca dentro e fuori il corpo. I gesti dell'umanità che ci hanno portato a essere individui dell'oggi, vanno rintracciati nella natura archeologica dell'uomo: nel saper cogliere, se è ancora possibile, il senso dell'origine di un gesto. Gli archivi selezionati e che hanno collaborato sono: Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, Archivio di Stato Potenza, Archivio Fotografico Michele Masciandaro, Archivio Fotografico di Palazzo Lanfranchi ex Soprintendenza Beni Artistici e Storici della Basilicata, Armin Linke Archive, Consorzio di Bonifica della Basilicata, Ethnomusicology and Visual AnthropologyLab(LEAV), Fondazione Cineteca di Bologna, Parrocchia di Sant'Antonio, Acerenza, ProlocoAliano, Teche Rai, Titanus Film.

 

La mostra ospita inoltre alcune opere di Armin Linke, in stretto dialogo con l'esposizione Blind Sensorium. Il Paradosso dell'Antropocene al Museo Domenico Ridola di Matera. In un'ottica di scambio e condivisione, Virgilio Sieni il 24 settembre alle ore 18,30 eseguirà una azione all'interno degli spazi della mostra "ricambiando" la collaborazione con il fotografo e approfondendo l'idea della creazione di uno spazio tattile tra il proprio corpo e le opere di Linke.

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

I-DEA

Thauma, Atlante del Gesto

A cura di Virgilio Sieni

 

IL PROGRAMMA:

 

DANZE DI FRONTIERA

Azione coreografica con cittadini

19 e 22 settembre h. 21

Terrazza Palazzo Lanfranchi

Musiche eseguite dal vivo da EuroBand Murgia's Street Band

 

AURA | ARMIN LINKE

Performance con Virgilio Sieni all'interno dell'esposizione Blind Sensorium. Il paradosso

dell'antropocene

24 settembre h. 18.30

Museo Archeologico Nazionale 'Domenico Ridola' / Scuola Volta

 

 

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3928928522 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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INTESA SANPAOLO GOLD PARTNER DI MATERA 2019 PORTA NELLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA I CAMERISTI DELLA SCALA, LE PROIEZIONI DI CLASSICA HD E IL GRANDE JAZZ

Intesa Sanpaolo è Gold Partner di Matera 2019 – Capitale europea della Cultura, la manifestazione che vede protagonista la città lucana per tutto l’anno con un ciclo di appuntamenti, mostre e produzioni culturali originali, alcune di queste realizzate in collaborazione con la Banca.
La partecipazione a Matera 2019 si inserisce nel più ampio sostegno del Gruppo a importanti enti e istituzioni per promuovere presso il grande pubblico la passione per la cultura e la conoscenza del patrimonio italiano, a testimonianza del ruolo decisivo della Banca nello sviluppo civile e sociale, oltre che economico, del Paese e la centralità del rapporto con i territori in cui opera, in particolare con il Mezzogiorno.
Nell’ambito della sponsorizzazione di Matera 2019, Intesa Sanpaolo ha creato un vero e proprio palinsesto di eventi culturali aperti alla cittadinanza, realizzati in collaborazione con altri prestigiosi partner come Biennale Democrazia - manifestazione che si svolge ogni due anni a Torino sulla diffusione della pratica democratica e sui grandi temi ad essa collegati -, Cameristi della Scala, Classica HD e Umbria Jazz. Proiezione di documentari, concerti, incontri con ospiti illustri avranno come filo conduttore la passione per la cultura e le sue ricadute economiche positive per le bellezze turistiche italiane, rappresentate in questo caso al meglio dalla città di Matera.
In questo contesto, sabato 21 settembre si terrà un convegno aperto al pubblico dal titolo “Cultura, Comunità, Impresa: i valori dell’Europa” in cui esponenti del mondo economico, politico, accademico, culturale e del giornalismo si confronteranno sul tema dell’importanza della cultura come soft power e strumento di diplomazia economica, come fattore identitario e di inclusione tra i popoli e come agente di trasformazione e rigenerazione dei territori.
Tra gli appuntamenti aperti alla cittadinanza da non perdere le proiezioni a cura di Classica HD in programma venerdì 20 settembre presso Casa Cava. Si comincia alle ore 19:00 con “Dentro Caravaggio”, il docu-film di Francesco Fei che con l'attore Sandro Lombardi guiderà gli spettatori attraverso una lettura originale e accurata delle opere e della vita del pittore barocco Michelangelo Merisi. Alle 21:30 si prosegue con “Leonardo da Vinci. Il genio a Milano”, film che racconta, mescolando interviste documentarie e messe in scena, Leonardo, il suo mondo e i tesori che ci ha lasciato, esplorando il soggiorno a Milano del celebre artista.
Gli appassionati di musica classica potranno invece apprezzare le due esibizioni dei Cameristi della Scala in programma sabato 21 settembre. Alle ore 12:00, nella splendida cornice della chiesa barocca del Purgatorio, i Cameristi della Scala renderanno omaggio al più celebre musicista barocco italiano, Antonio Vivaldi. Presso Cava del Sole, alle ore 21:00, si esibiranno nel concerto “Le Otto Stagioni”, esecuzione che mette in risalto le affinità e le differenze delle Stagioni di Vivaldi, straordinario esempio di descrizione in musica dei fenomeni naturali, al confronto con i tanghi di Astor Piazzolla, artista del Novecento che mette al centro della propria poetica l’uomo, la sua anima e le sue passioni.
Per concludere i grandi momenti artistici di Matera, lunedì 30 settembre Casa Cava ospiterà il concerto di Fabrizio Bosso Quartet – State of the Art, realizzato in collaborazione con Umbria Jazz.

INFORMAZIONI SULL’ACCESSO AGLI EVENTI
Per accedere a tutti gli eventi è necessario essere in possesso del Passaporto per Matera 2019. Per il Concerto dei Cameristi della Scala in programma sabato 21 settembre alla Cava del Sole è necessaria anche la prenotazione attraverso il sito ufficiale www.materaevents.it o presso l’Infopoint di Matera 2019. Non sarà possibile raggiungere il luogo dell'evento con i propri mezzi, pertanto sarà attivo il servizio navette straordinario Matera Centro/Villa Longo-Cava del Sole, offerto gratuitamente da Intesa Sanpaolo.
Il servizio sarà attivo da Stazione Centrale a Cava del Sole, con sosta intermedia a Stazione Villa Longo, dalle 19:30 alle 20:30. Il ritorno da Cava del Sole a Stazione Centrale con sosta a Villa Longo avverrà a fine evento fino ad esaurimento dei passeggeri. Alla Cava del Sole saranno presenti navette per il pubblico che voglia fare ritorno alla Stazione Centrale prima del termine del concerto (sempre con sosta a Villa Longo).
Per i disabili sarà previsto un ingresso prioritario e un parcheggio dedicato (massimo 5 posti), a cui potranno accedere solo i mezzi in possesso di regolare contrassegno. Gli eventuali altri veicoli che trasportano disabili potranno arrivare fino alla Cava del Sole e lasciare il passeggero, sempre mostrando regolare contrassegno, ma dovranno poi parcheggiare il veicolo nei pressi del Cimitero. A supporto degli accompagnatori dei disabili sarà disponibile un presidio dedicato. È consigliabile inviare una mail all'indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. segnalando la targa del veicolo da autorizzare, nome e cognome del conducente e del passeggero disabile.

ACCREDITI STAMPA
I giornalisti potranno accreditarsi al Concerto dei Cameristi della Scala in programma sabato 21 settembre alla Cava del Sole entro le ore 12:00 di venerdì 20 settembre utilizzando il form presente sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it (link: https://www.matera-basilicata2019.it/it/area-stampa/regolamento-accrediti.html).

Per informazioni
Intesa Sanpaolo
Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali
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Fondazione Matera Basilicata 2019
Ufficio Stampa
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GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE A MATERA 2019
proiezione documentari Classica HD: Dentro Caravaggio e Leonardo da Vinci. Il genio a Milano
20 settembre, ore 19 e 21:30 - Casa Cava
concerto Omaggio a Vivaldi, a cura dei Cameristi della Scala
21 settembre, ore 12 - Chiesa del Purgatorio
concerto Le Otto stagioni, a cura dei Cameristi della Scala
21 settembre, ore 21 - Cava del Sole
concerto di Fabrizio Bosso Quartet – State of the Art, realizzato in collaborazione con Umbria Jazz
30 settembre, ore 21 - Casa Cava

Tutti i clienti Intesa Sanpaolo possessori di carta di credito/debito potranno acquistare a tariffa agevolata il “Passaporto per Matera 2019”. Valido per l’intera durata della manifestazione, il “passaporto” dà diritto di partecipare a tutti gli eventi del programma ufficiale di Matera 2019, inclusi quelli sopra elencati.

 

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Domani, 18 settembre, importante convegno alla Fiera del Levante

Domani, mercoledì 18 settembre, alle ore 10:00 in Fiera del Levante, a Bari, nella sala 1 del Padiglione n.152 della Regione Puglia, un importante evento sul tema della sostenibilità e dell’impatto socio economico dei grandi eventi sui territori.‬
‪ “Da Expo 2015 a Matera 2019, guardando le Olimpiadi invernali Milano-Cortina ed i Giochi del Mediterraneo Taranto 2026”.‬
‪Si tratta di una occasione preziosa per raccogliere testimonianze e lavorare nella prospettiva di una sinergia comune fra i territori in chiave di programmazione e di sviluppo, puntando ad una forte eredità nel tempo con il coinvolgimento di cittadini, imprese e un solido partenariato pubblico-provato. ‬

‪Dopo i saluti istituzionali del presidente della Regione, Emiliano, del Presidente Nuova Fiera del Levante, Ambrosi, del sindaco di Matera, De Ruggieri e del presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Adduce, i lavori proseguiranno con due panel complementari ed integrati.‬
‪ “Matera 2019: il paradigma e la sfida di co-creazione con i cittadini già vinta nell’anno da Capitale Europea della Cultura” e “La sfida dell’anno 2026: un ponte fra Nord e Sud del Paese con Olimpiadi invernali Milano-Cortina e i Giochi del Mediterraneo di Taranto”.‬

‪A seguire, la tavola rotonda “La Sostenibilità ambientale e l’impatto socio-economico sui territori dei Grandi Eventi. Sinergie istituzionali per uno sviluppo coordinato”, con il confronto fra sindaci e delegati delle città di Matera, Cortina d’Ampezzo, Taranto e Bari. ‬
‪In chiusura, la proiezione del documentario ideato e prodotto da TRM network ed RVM Broadcast “19 gennaio 2019: il film”, il primo giorno da “Capitale” raccontato dai cittadini.‬

‪L’intero evento sarà trasmesso in diretta su TRM Network (canale 16 del digitale terrestre in Puglia e Basilicata; canale 519 della piattaforma Sky, in streaming su sito e app TRMtv e su canale Youtube TRMh24fent).‬

In allegato il programma completo.

E' possibile registrarsi all’evento su agenda.regione.puglia.it.

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C’era anche Matera 2019 questa mattina a Roma alla presentazione del Mese della Prevenzione della Komen Italia, che fra i numerosi appuntamenti annovera la Race For The Cure, la più grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo alla quale partecipano ogni anno più di 120.000 persone.

La XIII edizione della Race di Bologna e la V edizione della Race di Brescia saranno affiancate da due nuove tappe inedite: Pescara e Matera (Bologna e Pescara 20-22 settembre, Brescia e Matera 27-29 settembre). Il 29 settembre, insieme alle Race di Brescia e di Matera, in tutta Europa si svolgeranno altre 13 Race for the Cure. Questa iniziativa innovativa – “One Day One Race” – è ideata dal network Think Pink Europe, di cui la Komen Italia è uno dei fondatori, e prenderà il via proprio da Matera, Capitale europea della Cultura 2019, per contrastare le disparità nell’accesso a cure d’eccellenza e per ridurre il divario nell’assistenza sanitaria alle pazienti con tumore del seno tra le nazioni europee.

“La Capitale Europea della cultura – ha sottolineato nel suo intervento a Roma, Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 - non è una etichetta ma una piattaforma articolata e complessa, che viene messa a disposizione di tutti. La cultura della prevenzione assume un ruolo centrale, se non primario, nella vita di tutti noi. La collaborazione con Komen Italia approderà in questo primo grande evento a Matera, durante il quale sarà allestito anche un villaggio della prevenzione in cui ricevere informazioni e capire quali siano i comportamenti più corretti da assumere nella quotidianità. Un’occasione preziosa anche per interrogarsi sul ruolo dell’Amministrazione e della sanità pubblica, affinché si risponda in maniera adeguata alle necessità dei cittadini. Quella contro i tumori al seno è una lotta, a cui contribuiscono tanto la scienza quanto la società, perché, come Komen Italia ci insegna, c’è anche un problema di stili di vita e di forza dell’utilizzo degli strumenti della prevenzione, per cui risulta centrale fornire tutte le informazioni necessarie, anche in maniera gioiosa. Vi invito quindi a venire a Matera in occasione della Race for the Cure, anche per vedere quanto di straordinario sta succedendo in città. Matera è diventata infatti un grande contenitore culturale, che si candida a restare attrattore di cultura per l’Italia nei prossimi anni, visto che solo nel 2033 la nostra nazione potrà ospitare una nuova Capitale Europea della Cultura”.

Il Presidente Adduce ha infine invitato il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, a partecipare alla cerimonia conclusiva del programma culturale di Matera 2019 che si terrà a dicembre. Infine Adduce ha reso noto che per tale occasione ha già confermato la sua partecipazione il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli.

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Mercoledì 18 settembre alle 18:30 presso la stazione ferroviaria di Ferrandina Scalo, verranno presentati gli interventi di Urban Art realizzati dagli artisti selezionati dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la curatela della Momart Gallery di Monica Palumbo, realtà culturale materana che da anni si sta impegnando sul territorio per la realizzazione di interventi di Street art.

Il tema degli interventi, realizzati nello scalo ferroviario che costituisce la porta di accesso a Matera sull’asse Roma/Napoli/Potenza, è la promozione del senso di identità e appartenenza al luogo, oltre che un messaggio di apertura, accoglienza e di inclusione sociale per tutti senza limite di età, sesso e provenienza.

“L’intervento “Aliens Welcome” – spiegano gli artisti lucani che lo hanno realizzato, Mimmo Rubino e Andrea Nolè - è uno slogan, una preghiera, un grazie, una segnaletica umanistica, emotiva, che prova ad alzare, senza retorica, l’asticella della percezione dell’altro, del diverso da noi, ponendo a scudo l’accoglienza, la curiosità, il progressismo, contro il rifugio nel comodo atteggiamento reazionario che tanto invalida la bellezza dell’essere umano. Il carattere/Font utilizzato è il Futura, nella sua versione bold, il carattere utilizzato nelle stazioni italiane. Non è un carattere facile, è ingombrante, pesa, non tutti lo amano, ma porta con sè il senso del futuro, del progresso, l’idea che l’essere umano possa controllare la storia. Nel suo essere “tecnologico” e “futurista” esso è invece, visto con gli occhi del nuovo millennio, intrinsecamente “umanista”. Forse perché attinge al modernismo, a momenti in cui il design aveva il coraggio di ambire a creare un mondo a misura d’uomo. Associato al copy paradossale, assume la parvenza di un testo scritto da uomini che credevano nel progresso, nell’internazionalità e, addirittura, nell’interplanetarietà, prima e di più di noi, come un reperto di una grande civiltà forse scomparsa solo il secolo scorso o forse ancora viva e pronta a rinascere”.

“Nella “Permanent Exhibition”, Ironmould, streetartist lucano originario di Venosa, e Gods in Love, streetartist pugliese, hanno invece ridipinto le parti murate dell’edificio collocato a fianco della stazione, realizzando immagini legate a una ricerca sul tema surreale e metafisico lunare, in occasione del 50 anniversario dell’allunaggio celebrato durante le manifestazioni estive di Matera 2019 . “Ogni disegno – spiegano gli artisti - è un racconto, un piccolo mondo, un viaggio surreale, a tratti pop, carico di situazioni, di personaggi, corpi e colori che si estendono per tutta la superficie dell’edificio all’interno della stazione, lungo il binario 1. Il titolo “Esposizione permanente” rivela una sottile ironia che sottolinea la situazione dello specifico edificio, per porre l’accento su tutti gli edifici nelle stesse condizioni. Murare porte e finestre dovrebbe essere una condizione temporanea di un edificio, nell’attesa di un utilizzo differente, migliore. Questa condizione però, in Italia, spesso diventa troppo lunga per essere considerata temporanea e l’unica cosa permanente è l’abbandono”.

Alla presentazione dei lavori di arte pubblica interverranno, insieme agli artisti e alla direttrice artistica di Momart, Monica Palumbo, il Presidente e il Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce e Paolo Verri, il Sindaco di Ferrandina Gennaro Martoccia, il Responsabile Direzione Territoriale Produzione Bari - Unità Organizzativa Terminali e Servizi di Rete Ferroviaria Italiana, Vito Ortolano.

Alle 19:30, si balla silent disco con l’Aliens' Party.

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Si è chiusa da una gremita Piazza San Francesco con i ritmi travolgenti dei Modena City Ramblers, mescolati insieme a quelli dei musicisti irlandesi provenienti dal festival Traidphicnic di Galway, che sarà Capitale europea della cultura nel 2020, la nona edizione di Materadio, la festa di Radio 3 coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Un’edizione speciale, come è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa di chiusura presso il Materadio Village, quella dell’anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura, con numeri che via via sono andati sempre crescendo, tale da rendere necessaria l’individuazione di nuovi spazi per ospitare il grande pubblico. Circa 8000 le persone che hanno assistito ai due concerti serali alla Cava del Sole, quello del jazzista Jan Garbarek, accompagnato dal percussionista indiano Trilok Gurtu, e quello dell’Orchestra popolare La Notte della Taranta, che ha fatto ballare il pubblico già dal mattino con i laboratori di pizzica nelle piazze del centro città. 140 i volontari coinvolti nei servizi di accoglienza e informazione al pubblico, tre dei quali arrivati da altre capitali europee della cultura: Plovdiv 2019, Galway e Rijeka 2020. Oltre 100 gli appuntamenti in programma nel corso del weekend , fra le trasmissioni live di Radio 3 e le mostre, performance e altre iniziative del cartellone ufficiale di Matera 2019. “Una edizione bellissima ma al contempo difficile, non scontata data la sua complessità - ha spiegato Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 - in un anno che ci ha visti tutti concentrati nell’ organizzazione generale del calendario di Matera 2019”. Eppure un’altra edizione riuscita benissimo.

“Materadio, grazie al lavoro fatto congiuntamente dalla Fondazionee da Radio 3, nella persona del suo direttore, Marino Sinibaldi, che ne è l’artefice e pioniere, è stata un seme genetico – ha detto il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri - un elemento distintivo ed “eretico” che ha dato stimoli alla città, riuscendo ad essere un collante sociale e al contempo a esprimere il gusto non banale e conformista di Matera. Questa squadra, superando scogli e divisioni, è riuscita a sintetizzare i valori di una vera Capitale Europea della Cultura”.

“Materadio è la radice del percorso di Matera 2019 – ha spiegato ancora Paolo Verri - e già nel nome (Matera+radio) racchiude in sé uno dei suoi valori, ovvero la collaborazione. Matera è diventata infatti il luogo delle co-creazioni e delle co-produzioni. Un altro tema che è emerso in questa edizione di Materadio, è quello dell’allargamento della città. Dalle prime edizioni in cui Materadio si svolgeva fra Casa Cava e Piazza San Pietro Barisano, ci siamo dovuti spostare a mano mano in piazze più larghe, fino ad arrivare alla Cava del Sole. E ci siamo resi conto che questo luogo è una scommessa vinta: la Cava del Sole non deve essere solo un posto per concerti, ma come abbiamo visto sia con Materadio che con l’Open Sound Festival, è un luogo che può ospitare interi festival, un luogo che può rimanere sempre animato con mostre, laboratori, performance live ecc. Terzo elemento che la partnership con Radio3 ci ha insegnato è quello del network, dell’apertura alle relazioni. A questo si lega anche il tema dell’inclusione. Questa edizione di Materadio dedicata ai Sud, ci ha consentito infatti di riflettere sul tema dell’immigrazione, e di quanto questa debba essere considerata un punto di forza, un fattore di sviluppo per l’Europa”.

“L’edizione 2019 di Materadio è l’occasione per fare un bilancio – ha sottolineato Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 -. Nei primi anni era una scommessa, un’eccezione, un’eresia. Poi è diventa un lievito per qualcosa di più grande. Questa edizione chiude un ciclo, avendo raggiunto il suo obiettivo. Quello che però ci sta a cuore è che tutto questo straordinario percorso non venga disperso, che questo Sud non debba vivere nuovamente il dramma della delusione. Per questo occorre lavorare per fronteggiare il fenomeno che porta le menti migliori e più giovani di questa terra, che si sono impegnate su diversi fronti in questi anni, ad andare via. Nei prossimi anni vogliamo continuare a raccontare cosa avviene a Matera, e perciò continueremo a sorvegliarla. Su questa linea si sono mosse e continueranno a muoversi fino a dicembre, le Lezioni materane, appuntamenti mensili che con cui abbiamo portato in città esperti di diversi settori, per guardare al mondo da Sud. In uno dei prossimi appuntamenti porteremo dei detenuti che hanno seguito dei laboratori su Matera come modello di riscatto. E’ così infatti che Matera viene vista da tutti”.

Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, ha ricordato il primo incontro con Sinibaldi, nel 2010, quando gli è stato chiesto di portare a Matera una festa simile a quella che si faceva a Cervia. “In quel momento, anche se non sapevamo cosa sarebbe successo – ha detto Adduce – stavamo pensando al futuro. Radio 3 è stata capace, pur nella sua neutralità rispetto alla competizione fra le città candidate al titolo di Capitale Europea della Cultura – di interpretare negli anni i temi del dossier di Matera 2019, aiutandoci a costruire le cose, prima di tutto pensandole. Matera 2019 rappresenta in questo senso, un esempio di piattaforma, un luogo in cui ci si scambia competenze e professionalità. Ciò che abbiamo innescato tutti insieme, mettendo da parte le divergenze, è un’onda che non potrà fermarsi”.

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Si conclude domani, domenica 15 settembre 2019, Materadio, la festa di Radio3 che da nove anni accompagna il percorso di Matera capitale europea della cultura.

L’evento di apertura è la seconda lezione di musica, in programma alle 9 all’Auditorium Gervasio. I dialoghi attraverso il tempo di Giovanni Bietti, con violoncello e pianoforte, stavolta metteranno a confronto Beethoveen e Brahms. Alle 10.30 in piazza san Francesco il penultimo appuntamento con gli 8 oggetti che raccontano il Sud. E’ la volta del corallo. L’ultimo è alle 11.40 in auditorium. Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello, accompagnati alla chitarra da Carlo Mascilli Migliorini, si congedano parlandoci delle valigie. Intanto alle 10.40 a piazza san Francesco si celebra il centenerio della nascita di Fausto Coppi. Gian Luca Favetto, con Michele Maccagno e Fabio Barovero, ci racconterà l’affollata solitudine del campione. Alle 11.50 all’Auditorium concerto pianistico di Pietro De Maria. Alle ore 12 al Village di piazza San Francesco la conferenza stampa finale con il direttore di Rai3, Marino Sinibaldi. Il gran finale è di nuovo in piazza San Francesco, alle 12.50. Conducono Valerio Corzani e Marino Sinibaldi, sul palco i Modena City Ramblers, in collegamento da Galway, che nel 2020 sarà con Novi Sad capitale europea della cultura, Traidphicnic, il maggiore festival di folk irlandese. Un ponte musicale e ideale che segna il passaggio delle consegne tra Matera 2019 e Galway 2020.

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Il musicista norvegese, insieme al grande percussionista indiano Trilok Gurtu, ha proposto uno straordinario concerto alla Cava del Sole

 

 

Un vero e proprio ponte musicale fra oriente e occidente all’insegna di una varietà sonora capace di soddisfare ogni esigenza espressiva, di far viaggiare l’ascoltatore dentro mondi inesplorati. India e Norvegia hanno parlato la stessa lingua ieri, alla Cava del Sole, davanti a quasi 3 mila spettatori arrivati da tutta Italia per ascoltare il quartetto di Jan Garbarek e il suo speciale ospite, il percussionista indiano Trilok Gurtu.

Un concerto organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Rai Radio3, in collaborazione con L’Onyx Jazz Club, nell’ambito di Materadio – La Festa di Rai Radio3 giunta alla nona edizione.

Jan Garbarek può probabilmente essere considerato uno dei musicisti che detta lo stile nel jazz europeo. E quindi non poteva mancare nel programma culturale di una capitale europea della cultura. Innumerevoli musicisti sono stati influenzati dal suono di questo sassofonista norvegese, spesso descritto come innodico, lirico, vocale, etereo, meditativo e sicuramente scandinavo. Invece che adagiarsi su questo, e al contrario della sua auto-dichiarata pigrizia, Jan Garbarek all’età di 71 anni si batte ancora per avere esperienze musicali nuove e sempre migliori, preferibilmente live in concerto: ”Cerco solo di suonare ciò che io stesso vorrei ascoltare”, ha spiegato al termine della serata con grande modestia. Ed ha aggiunto: “Se qualcuno riesce ad immedesimarsi, allora ottimo. Ogni reazione è buona. E anche nessuna reazione va bene. Ad essere onesto, non fa una gran differenza. Mettiamola così: io non sono Elvis Presley. Non posso prevedere o anticipare ciò che prova l’ascoltatore. Ma quando i musicisti sentono che sono dentro al ritmo, è un incantevole momento di pura felicità. Quella sensazione è assoluta euforia.”

Alla Cava del Sole, “Un luogo splendido” – ha aggiunto – ha mostrato di essere pienamente in forma insieme a una band che ama esibirsi attraverso un costante, profondo, ampio interplay: il pianista e tastierista tedesco Rainer Brüninghaus, che è parte del gruppo da trent’anni, il bassista brasiliano Yuri Daniel e il percussionista indiano Trilok Gurtu. Anche in questa geografia del gruppo c’è un eclettico mondo espressivo.

Da più punti di vista Garbarek vede sè stesso e i musicisti della sua band come degli artigiani. "Un calzolaio sa anche come si fa una buona forma. Ma questo non interessa a nessuno. Quando le persone vedono la scarpa nella vetrina del negozio, l’unica cosa che importa è che gli piaccia o no.” Dopo tutto, anche lui lo sa: “Insieme possiamo puntare al cielo!”.

Il concerto è stato caratterizzato da brani di musica totale, attraversando la world music, passando per il free jazz, la musica con sonorità indiane e i suoni “ancestrali” provenienti dalla Madre Africa. “Non posso comprendere davvero la complessità, ma posso sicuramente godere degli elementi da cui mi sento particolarmente attratto e che girano intorno alla mia orbita,” ha detto. “Durante gli anni sono diventato una specie di spugna. Si può dire che la musica che facciamo sia un vero ibrido imbastardito. È un mix. Non si tratta di raggiungere un qualsiasi tipo di perfezione o rimanere fedele a una certa tradizione. In effetti, è proprio l’opposto. Può essere di gran lunga più interessante lasciare alcune cose nell’area dell’ignoto. Dobbiamo piuttosto curare e andare avanti con le nostre imperfezioni, che fuggire da esse.”

Nel concerto si è sentita la voce dei suoi sassofoni e quella dei suoi compagni di viaggio perfettamente integrati. Carattere schivo, ha preferito non presentare i brani. Ma la sua musica è stata più che sufficiente a esaltare il numeroso pubblico che sul bis ha lasciato le sedie per avvicinarsi al palco facendosi immergere in questa musica e facendo sentire più da vicino il proprio calore.

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Matera 2019 presenta

I-DEA: Thauma, Atlante del Gesto

Un progetto del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, per la prima volta nella veste di curatore, sugli archivi della Basilicata.

Il 15 settembre a Cava Paradiso si svolge Agorà Madri e Figli realizzata in collaborazione con i cittadini

 

 

Prosegue il programma di eventi e di azioni in occasione di Thauma, Atlante del gesto, la mostra a cura di Virgilio Sieni nell'ambito di I-DEA, progetto pilastro di Matera 2019.

 

Il 15 settembre alle ore 19 si svolge Agorà Madri e Figli, danze in duetto realizzate da coppie di madri e figli, cittadini materani e della Basilicata che hanno lavorato con Sieni in un percorso laboratoriale verso la creazione di questa azione. La performance sarà presso l'Hangar di Cava Paradiso. Le danze, nate da un percorso di creazione con Virgilio Sieni, si basano sui gesti fondativi della relazione filiale per inventare delle azioni coreografiche intime intese come atlanti emozionali del gesto. Il gesto che unisce madre e figlio mostra una specifica forma dell'intimità, del dolore e della bellezza. Un gesto unico, immediatamente riconoscibile, che evoca l'origine delle relazioni.

 

I visitatori potranno vedere inoltre la mostra Thauma, Atlante del Gesto, terzo appuntamento di I-DEA. Thauma, Atlante del Gesto è un progetto a cura del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, ideato per la città di Matera a partire dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane allo scopo di creare un archivio in divenire del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali. Thauma, atlante del gesto è una riflessione sulla metamorfosi del gesto perduto che apre una ricerca dentro e fuori il corpo. I gesti dell'umanità che ci hanno portato a essere individui dell'oggi, vanno rintracciati nella natura archeologica dell'uomo: nel saper cogliere, se è ancora possibile, il senso dell'origine di un gesto. Gli archivi selezionati e che hanno collaborato sono: Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, Archivio di Stato Potenza, Archivio Fotografico Michele Masciandaro, Archivio Fotografico di Palazzo Lanfranchi ex Soprintendenza Beni Artistici e Storici della Basilicata, Armin Linke Archive, Consorzio di Bonifica della Basilicata, Ethnomusicology and Visual AnthropologyLab(LEAV), Fondazione Cineteca di Bologna, Parrocchia di Sant'Antonio, Acerenza, ProlocoAliano, Teche Rai, Titanus Film.

 

 

La mostra ospita inoltre alcune opere di Armin Linke, in stretto dialogo con l'esposizione Blind Sensorium. Il Paradosso dell'Antropocene c al Museo Domenico Ridola di Matera.

 

L'allestimento della mostra è disegnato e concepito da Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico e da Virgilio Sieni con l'Open Design School prevedendo un sistema aperto e modulare, che accompagna l'intero progetto I-DEA in maniera fluida. In un'ottica di scambio e condivisione, Virgilio Sieni eseguirà una azione negli spazi della mostra "ricambiando" la collaborazione con il fotografo e approfondendo l'idea della creazione di uno spazio tattile tra il proprio corpo e le opere di Linke.

 

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

I-DEA

Thauma, Atlante del Gesto

A cura di Virgilio Sieni

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3928928522 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Più di 500 persone, ieri in piazza Vittorio Veneto, a Matera, hanno voluto ricordare il grande atleta, Pietro Mennea, nell’ambito di una manifestazione organizzata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, dal Comune di Matera e dalla Fidal. A lui è intitolata la Biblioteca della cultura sportiva, la prima in Italia, voluta dalla Fondazione nell’ambito del programma “Sport Tales” curato da Luca Corsolini, con la preziosa collaborazione della Provincia di Matera, e che ha già raccolto più di 1400 volumi.

“Pietro sarebbe stato molto contento. E del resto non c’è atleta più degno di lui per offrire il nome a una Biblioteca della cultura sportiva”. La moglie Manuela Olivieri Mennea lo ha ricordato con orgoglio. “Pietro aveva un legame molto particolare con i libri. Ne ha scritti molti, ne comprava in continuazione. Un legame fortissimo, fisico: quasi soffriva quando doveva prestarli. A un certo punto abbiamo dovuto comprare un appartamento per raccoglierli tutti. E io avevo paura che il pavimento non reggesse, tanti erano. E si sa, i libri pesano”.
Il Mennea Day, il quarantesimo anniversario del suo straordinario primato mondiale sui 200 metri, che è ancora record europeo, è stata degna occasione per inaugurare la Biblioteca della Cultura Sportiva.

A tagliare il nastro con Manuela, c’erano anche Alfio Giomi, il presidente della Fidal
che ha celebrato il suo massimo campione riunendo nella Città dei Sassi il consiglio federale, e Piero Marrese, il presidente della Provincia di Matera, che ha offerto i locali della Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani” di via Roma per accogliere la BCS “Pietro Mennea”.
“Una Biblioteca proiettata verso il futuro – ha detto Corsolini – con molte sezioni già munite di QR code, per consentire ai visitatori di vedere i video delle grandi imprese narrate nei libri. La cultura sportiva è un intreccio di parole e di numeri. Le cifre che scandiscono
i record e i successi ma anche le date che, nel culto del ricordo, cementano il legame tra i tifosi e i campioni. E così ieri era il quarantennale di Mennea, dopodomani sarà il centenario della nascita di Coppi, un altro fuoriclasse scomparso troppo presto e perciò rimasto nel cuore di tutti gli appassionati di ciclismo”.

La BCS “Pietro Mennea” è un progetto aperto: ogni autore o appassionato può donare un’opera per arricchirne il patrimonio, diventandone cosi “fondautore”. Lo ha fatto ieri la Fidal, offrendo un corpus notevole dei suoi manuali tecnici, resi disponibili per la consultazione da parte di praticanti e preparatori atletici.

La Biblioteca è stata appena inaugurata, ma già guarda al futuro, a un 2020 anno olimpico che già si annuncia carico di appuntamenti. A partire da “2020”, un gioco collettivo che attraverserà tutto l’anno alla ricerca delle 2020 parole che definiscono la cultura sportiva. Ben cinque i premi in cantiere: Minibasket in piazza, per il racconto sul gioco di squadra; Coppa Scirea, per la biografia o autobiografia di calciatore; Unisport, in partenariato con la nuova rete del sistema sportivo universitario che ha sostituito i Cus, per le tesi di laurea e i
progetti di ricerca dedicati allo sport (in due sessioni: come le sedute di laurea); Matera is cool to run, in collaborazione con la Fidal, per i libri italiani ed europei per il running;
Matera european capital, per la migliore traduzione di libri in lingua estera.

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Un intenso cartellone per il secondo giorno di Materadio, la festa di Radio3 che da 9 anni accompagna il percorso di costruzione di Matera capitale europea della cultura e che oggi ne celebra la realizzazione.

 

Il programma di domani, 14 settembre, parte alle 9 all’Auditorium Gervasio con le Lezioni di musica condotte da Giovanni Bietti, “Dialoghi attraverso il tempo” con musiche di Hayden e Mozart. Si chiude alle 21,30 a Cava del Sole con il concerto dell’Orchestra popolare Notte della Taranta, con guest star i Modena City Ramblers (Ingresso con passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

 

Quattro gli appuntamenti con Filo Rosso, con Alessandro Venoli e Amedeo Feniello. Alla chitarra Carlo Mascilli Migliorini. Dieci minuti ciascuno dedicati a “8 oggetti che raccontano il Sud”: alle 10.30 in piazza s.Francesco le anfore, alle 11.50 all’Auditorium le chitarre, alle 16.50 all’Auditorium la lucerna e la candela, alle 19 all’Auditorium la bussola.
Alle 10.40 in piazza San Francesco il surreale talk show di Edoardo Camurri e Pietro Del Soldà. Seguirà alle 11.15 Radio 3 Mondo condotta da Anna Maria Giordano dedicato al gemellaggio tra Matera e Bamiyan, la città afghana il cui patrimonio artistico è stato vandalizzato dai talebani. Chiuderà la mattinata, in Auditorium, il concerto italiano di
Rinaldo Alessandrini.

 

Si ripartirà in Auditorium alle 16 con Fahrenheit, condotto da Loredana Lipperini che dialogherà con Aboubakar Soumahoro e Goffredo Fofi. Alle 17 in piazza San Francesco sarà la volta di Samantha Cristoforetti, ospite di Rossella Panarese e di Radio3 Scienza. Due gli appuntamenti teatrali del pomeriggio, in piazza San Francesco, alle 17,45 Uomini in Gabbia, un progetto di Mario Gelardi/Nuovo Teatro Sanità, alle 19,10 Modo Minore di Enzo Moscato e Pasquale Scialò.

 

Cinque gli appuntamenti al Materadio Village di piazza San Francesco per il cartellone di Materadio off: alle 11 incontro con la delegazione di Galway, capitale europea della cultura 2020, alle 12 la capitale si racconta attraverso i suoi progetti, alle 16 un caffè con Samantha
Cristoforetti, alle 17 un caffè con la Taranta, alle 18 “L’Europa vista da noi. L’UE raccontata dai media italiani”. Interverranno: Renato Coen, Responsabile Esteri di SkyTG24, David Parenzo, giornalista e conduttore, Maria Antonietta Spadorcia, Caporedattore Tg2 Sebastiano Sterpa, Giornalista Politico Tg Saluti istituzionali: Vito Borrelli, Vice Capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia Modera Manuela Conte, Capo settore stampa della Commissione europea in Italia.

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Sono stati prorogati al 30 settembre i termini per l’invio delle candidature per il progetto di Residenza artistica Pulverturm, creato con l’obiettivo di stringere una relazione tra Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e Feldkirch (Stato federato di Vorarlberg, Austria), città candidata al titolo per il 2024 insieme a Dornbirn, Hohenems e la Regione Bregenzerwald.

Artisti e artiste della città di Matera e della regione Basilicata sono invitati a lavorare per un periodo di tempo determinato in residenza nella città di Feldkirch, con la possibilità di incontri con creativi locali al fine di costruire un network in grado di estendere i suoi effetti anche dopo il 2019.

Il progetto potrebbe protrarsi per un periodo pluriennale e si rivolge, nelle diverse annualità, a diverse discipline artistiche. Per l’anno 2019, che è l’anno del kick off, sarà al centro del progetto l’arte figurativa.

L’artista scelto soggiornerà dalle sei alle otto settimane a Feldkirch in date da concordare e avrà a disposizione un atelier nella Pulverturm medievale per lavorare. L’atelier dovrà essere accessibile in alcuni momenti al pubblico, per rendere possibile un contatto con la comunità locale e gli artisti della zona. La realizzazione di una esposizione a Feldkirch di quanto realizzato durante la residenza artistica è auspicabile, anche se non obbligatoria. La destinazione successiva dell’opera medesima è oggetto di mediazione fra l‘artista e la città di Feldkirch.

Tutti i dettagli per la partecipazione al progetto sono disponibili sul sito ufficiale https://www.feldkirch.at/entdecken/kulturangebote/publiccall/ .

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Potranno essere candidati giochi e workshop da realizzarsi nelle due Capitali Europee della Cultura 2019

 

La Fondazione Matera-Basilicata 2019 e la Fondazione Plovdiv 2019 intendono coprodurre il FUSION Urban Games Festival, un grande festival di giochi urbani con l'obiettivo di valorizzare i rispettivi territori tramite la riscoperta e riappropriazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale e la sperimentazione di nuovi modelli per far incontrare ed interagire cittadini permanenti e temporanei interessati alla partecipazione attiva alla vita civile. Per Matera e Plovdiv Capitali Europee della cultura 2019 il gioco e, nella fattispecie, i giochi urbani sono sin dall'inizio stati considerati come importanti strumenti di attivazione sociale, di inclusione territoriale e come modalità sostenibili di creazione di rete cittadini virtuosi.

Pertanto le due Fondazioni lanciano congiuntamente una chiamata pubblica per presentare un proprio gioco/workshop e candidarsi a partecipare alla prima edizione del Fusion - Urban games festival, da protagonisti.

Il festival, che si svolgerà dal 25 al 27 Ottobre 2019 a Plovdiv e dal 31 Ottobre al 2 Novembre 2019 a Matera, fa parte del programma “Plotera, Plovdiv and Matera together for an Open Future” - il programma culturale congiunto fra le due capitali europee della cultura per il 2019.

I partecipanti al festival esploreranno strade affollate e angoli dimenticati, parchi fioriti e giungle di cemento, ripide colline e misteriosi spazi sotterranei. Con le forze congiunte di cittadini e progettisti di giochi urbani di tutto il mondo si proverà a riscoprire e ripensare gli spazi urbani delle due capitali europee della cultura 2019. Il gioco urbano è un’esperienza che diverte e al tempo stesso incoraggia dinamiche sociali in cui i cittadini esplorano spazi inediti della città. I giochi combineranno game design, performing arts e installazioni in spazi pubblici.

Tutti i dettagli della chiamata pubblica, con le informazioni sulla tipologia di giochi e workshop da poter candidare, le modalità di partecipazione al festival e l’invio delle domande, sono disponibili sul sito web ufficiale www.matera-basilicata2019.it nella sezione “News” (link: https://www.matera-basilicata2019.it/it/news/2266-call-per-candidare-il-tuo-gioco-per-fusion-urban-games-festival.html ).

Le candidature potranno essere inviate entro le ore 23:59 del 22 settembre 2019.

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Il Materadio Village, lo spazio per gli appuntamenti OFF della Festa di Radio 3 nella città dei Sassi allestito da Open Design School in Piazza San Francesco, ospita da oggi l’iniziativa “Rai Porte Aperte”, ideata dalla direzione Comunicazione Rai per far scoprire ai bambini e ragazzi i mestieri della tv.

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, lo spazio accoglierà nelle mattinate di oggi e di domani circa 150 alunni della Scuola Primaria e della Secondaria di I grado dell'I.C. "Minozzi", che potranno giocare a "fare radio e televisione" affiancati dai professionisti della Sede Rai per la Basilicata.

Come si realizzano programmi radiofonici e televisivi, come funziona una telecamera, come si lanciano i servizi del TG e del GR, queste e tante altre curiosità potranno essere soddisfatte dagli studenti parlando direttamente con chi ogni giorno lavora nei backstage dei programmi radio e tv della Rai.

Lo spazio sarà attivo oggi e domani dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 e domenica 15 settembre dalle 10.00 alle 13.00.

L'attività, aperta a tutti i bambini e ragazzi dai 5 ai 15 anni, è realizzata in collaborazione con la Sede Regionale Rai Basilicata e con la Direzione Infrastrutture Immobiliari e Sedi Locali Rai.

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A Matera presso lo Spazio dell'Angelo (Via Sant'Angelo 68), in un luogo ipogeo del Sasso Caveoso, riprende la realizzazione del "Cielo in una Stanza" un'opera d'arte pubblica e permanente consistente in cielo a mosaico, a terra, con il Carro Minore e la Stella Polare, rimando ai colori dell'Europa.

Dal 13 al 20 settembre i cittadini permanenti e temporanei e gli studenti delle scuole possono partecipare a laboratori dedicati in cui, attraverso il coordinamento degli studenti dell'Accademia delle belle arti di Brera, potranno contribuire alla costruzione del mosaico di tessere firmate che comporranno il cielo di Matera 2019. Ogni tessera sarà simbolo ed emblema di sogni, ricordi, speranze ed emozioni di quanti hanno partecipato.

I laboratori si terranno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19. Per accedere è necessario il Passaporto per Matera 2019.

Poiché il mosaico è quasi realizzato con tutte le tessere firmate, ogni visitatore potrà portare a casa la sua tessera firmata per diffondere, in Italia, in Europa e nel Mondo, una parte dell'opera. Una parte del cielo di Matera2019!
"Il cielo in una stanza" è la declinazione materana di un più ampio progetto "Costellazione" nata come un'opera d'arte pubblica e permanente, che nasce da EXPO 2015, ed esplora, quindi, la suggestione della volta celeste, delle stelle, dell'acqua come elementi primigeni da cui tutto ha origine, ed insieme del viaggio come scoperta, anche dell'ignoto. L'opera d'arte è articolata e diffusa in diversi luoghi reali e nella virtualità della Rete; viene creata dai cittadini del mondo e rimane per sempre un segno tangibile, originale ed irripetibile. Dopo Milano con la realizzazione di Piazza Costellazione a Rho, "Costellazione", è arrivata a Matera per l'anno di Capitale Europea della Cultura 2019 e nel 2020 sarà a Dubai.

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Il 13 e 14 settembre incontri e confronti con i protagonisti di Materadio e di Matera 2019, aperti a tutti

Nella nona edizione di Materadio, la festa di Radio3 nella città dei Sassi in programma dal 13 al 15 settembre, non poteva mancare, come lo scorso anno, il Materadio Village, uno spazio per incontri e confronti con i protagonisti della tre giorni e di Matera 2019, allestito da Open Design School. Collocato in Piazza San Francesco, uno dei luoghi simbolo della manifestazione, il Materadio Village ospiterà il programma off di Materadio, all'interno di una agorà aperta e modulare articolata, accessibile a tutti e ad ingresso libero.

 

"Open Design School", spiega la project manager Rita Orlando, si cimenta anche quest'anno nella progettazione e costruzione del Village di Materadio declinando in chiave architettonica il tema di questa edizione del festival di Radio 3: "i Sud". Quattro piccoli padiglioni (info point, tribuna, palco e area workshop), gravitando attorno ad uno spazio centrale, definiscono una piccola piazza e, quindi, un vero e proprio villaggio, dedicato all'accoglienza e agli incontri, in cui ritrovare la scala umana della comunità e la dimensione reale del racconto".

Le architetture sono state ideate e auto-costruite nel laboratorio di Casino Padula, dove si colloca la sede di Open Design School: quest'anno si è scelto di utilizzare il legno, materiale naturale già ampiamente testato con successo per il Festival umbro Universo Assisi. E, nella logica della reversibilità su cui si basa la ricerca di ODS, l'installazione di Assisi è stata in parte trasformata per la creazione di quest'altra piazza che, a conclusione di Materadio, darà vita ad un nuovo spazio urbano comunitario proprio nel giardino di Casino Padula.

 

Nell'ambito del programma del Village si svolgeranno i seguenti appuntamenti.

 

Si parte il 13 settembre alle ore 11 con una intervista al percussionista e musicista indiano Trilok Gurtu, che venerdì sera si esibisce alla Cava del Sole con il sassofonista Jan Garbarek; si prosegue con uno spazio "EUmozionale" per raccontare i progetti della Capitale Europea della Cultura alle 12, mentre alle 17 si riparte con una intervista alla cantante Teresa De Sio, in concerto giovedì sera presso il museo Essenza Lucano a Pisticci Scalo, luogo che celebra la storia di Amaro Lucano, e venerdì sera in Piazza San Francesco a Matera. Alle 18 invece incontreremo lo scrittore, giornalista e drammaturgo Gian Luca Favetto, che domenica porta in scena, per il Teatro di Radio3, "Fausto Coppi. L'affollata solitudine del campione".

 

Sabato 14 settembre alle ore 11 si apre con un caffè con la città Capitale europea della cultura 2020, Galway (in Irlanda). Alle 12 Matera 2019 si racconta attraverso i suoi progetti in uno spazio EUmozionale. Gli appuntamenti proseguono nel pomeriggio, alle 16 con Astrosam, Samantha Cristoforetti, la prima donna negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea, ospite di Rossella Panarese proprio sabato a Radio3 Scienza, mentre alle 17 si parla della Notte della Taranta che nella sera si esibitrà in concerto alla Cava del Sole. Al dibattito prenderanno parte Loredana Capone, Assessore Industria Turistica e Culturale - Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali, Regione Puglia, Carlo Salvemini, Sindaco di Lecce, Massimo Manera, presidente della Fondazione La Notte della Taranta Salvatore Adduce, Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019. Alle 18 invece si prosegue con L'Europa vista da noi, L'unione europea raccontata dai media italiani con Renato Coen, Responsabile Esteri di @SkyTG24, David Parenzo, giornalista e conduttore, Maria Antonietta Spadorcia, Caporedattore Tg2, Sebastiano Sterpa, Giornalista Politico Tg5; saluti Istituzionali, Vito Borrelli, Vice Capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia, modera Manuela Conte, Capo settore stampa della Commissione europea in Italia.

 

 

Open Design School è un laboratorio di sperimentazione e innovazione interdisciplinare, progetto pilastro al servizio della realizzazione del programma culturale di Matera 2019. In 19 mesi di attività di Open Design School sono stati coinvolti 110 artisti e professionisti lucani, italiani ed europei, che insieme, hanno mappato circa 400 luoghi, prodotto 9 grandi mostre, 11 installazioni urbane e 10 eventi culturali, favorendo così l'incontro e la fruizione di contenuti creativi da parte del pubblico. Open Design School è una piattaforma orizzontale. Un luogo di condivisione e apprendimento reciproco, mosso dalla necessità di scambio creativo continuo tra arte, scienza e tecnologia. Al suo interno si disegnano, modellano e costruiscono soluzioni attraverso un sistema modulare che, oltre che essere funzionale e reversibile, modifica temporaneamente lo spazio urbano suggerendo nuove possibilità d'uso, invitando il pubblico a fruire dei contenuti artistici e sentirsi parte attiva di Matera 2019.

 

Open Design School è a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.

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Saranno i suoni e le danze dell'Orchestra Popolare La Notte della Taranta a scandire il ritmo di Materadio, la grande festa di Rai Radio3 nella capitale europea della cultura, tra i laboratori aperti di pizzica nel centro di Matera, venerdì pomeriggio e sabato mattina, e il grande concerto serale del 14 settembre alla Cava del Sole (ore 21.30, ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

Si chiude così il ponte culturale di luce e di musica inaugurato nella città salentina il 24 agosto, in occasione del Concertone di Melpignano e nell'ambito del progetto Matà. Un percorso condiviso tra laboratori aperti e grandi eventi spettacolari per trasferire buone pratiche tra Matera 2019 e la città salentina che ospita uno degli eventi più performativi dell'area mediterranea.
Gli animatori di Matera 2019 hanno insegnato a cittadini e visitatori a realizzare le bag-light del progetto Lumen/Social Light durante le tappe del festival itinerante de "La Notte della Taranta". Queste borse luminose in legno con una tracolla in pelle, munite di un mini-pannello solare, richiamano nella forma tondeggiante i setacci e i tamburelli della tradizione e sono frutto di una sperimentazione di Matera 2019.

Il progetto Lumen/Social Light ha voluto realizzare un ponte tra vecchio e nuovo, fondendo la tradizione delle luminarie con innovative soluzioni di illuminazione pubblica. Una sperimentazione inserita nel più ampio progetto Interreg Night light che lavora sul tema della luce e del buio.
Nella lunga notte del Concertone le bag-light realizzate dai cittadini salentini sono state parte integrante della coreografia. Così per la sera di sabato 14 settembre i cittadini materani che hanno fabbricato le bag light per la festa dell'inaugurazione di Matera 2019 e nei successivi laboratori porteranno le loro borse per illuminare la platea della Cava
del Sole, scaldata dai ritmi dell'Orchestra Popolare della Taranta, con la partecipazione dei Modena City Ramblers. Ad aprire il concerto saranno 63 bambine e bambini del progetto inclusivo Piccola Ronda.
Ben sei i laboratori aperti a tutti che danzatori e tamburellisti salentini animeranno nelle principali piazze del centro di Matera, coinvolgendo cittadini temporanei e residenti.
Questo il calendario dei laboratori di MaTà: venerdì 13 settembre Piazza San Giovanni e Piazza del Sedile ore 18-18:45, 19:00 -19.45, Piazza Vittorio Veneto e Piazza San Francesco ore 20-20:45, 21:00 - 21.45; sabato 14 settembre Piazza Vittorio Veneto e Piazza del Sedile ore 10.30-11.30, 12-13.
Massimo Manera, presidente della Fondazione La Notte della Taranta: "Nell'anno in cui Matera è Capitale europea della Cultura, non poteva mancare, in questo dialogo aperto da tempo con La Notte della Taranta, un ponte ideale tra il Salento e la città lucana. Siamo lieti di essere presenti a Matera 2019, con i nostri artisti che diffonderanno, con i laboratori e lo spettacolo, la straordinaria esperienza della Notte della Taranta."
"La nona edizione 2019 di Materadio, la Festa di Radio 3 che anima la città dei Sassi, è dedicata ai Sud – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 Paolo Verri -. Proprio su questa scia si colloca la collaborazione con la Notte della Taranta, uno degli eventi che al meglio esprime il senso di apertura, dialogo e coinvolgimento della comunità contenuto nel dossier di Matera 2019 "Open Future".

Nell'ambito di questa collaborazione stiamo scambiando buone pratiche: da Matera abbiamo portato a Melpignano l'esperienza delle bag-light del progetto Lumen/Social Light, attraverso cui i cittadini "si fanno luce". A Matera i cittadini avranno la possibilità di partecipare ai laboratori di danza tenuti dal team de La Notte della Taranta, in una
contaminazione fra la tradizione salentina e quella lucana".

INFORMAZIONI DI SERVIZIO SUL CONCERTO IN CAVA DEL SOLE
Non sarà possibile raggiungere il luogo dell'evento con i propri mezzi. Sarà attivo servizio navette straordinario Matera Centro-Cava del Sole. Il servizio navette non è tratta ordinaria e richiede per questo l'acquisto del biglietto (€0,80 a persona a tratta se acquistato
preventivamente, €1,50 se acquistato direttamente sul mezzo).
Orari Partenze da Stazione Centrale a Cava del Sole: dalle h 19:15 una navetta ogni 5 minuti con sosta a Villa Longo. Ultima partenza per la Cava h 20:45.
Ritorno da Cava del Sole a Stazione Centrale con sosta a Villa Longo: a fine evento fino ad esaurimento dei passeggeri. Alla Cava del Sole saranno presenti navette per il pubblico che voglia fare ritorno alla Stazione Centrale prima del termine del concerto (sempre con sosta a Villa Longo).
Per i disabili sarà previsto un ingresso prioritario e un parcheggio dedicato (massimo 5 posti), a cui potranno accedere solo i mezzi in possesso di regolare contrassegno. Gli eventuali altri veicoli che trasportano disabili potranno arrivare fino alla Cava del Sole e
lasciare il passeggero, sempre mostrando regolare contrassegno, ma dovranno poi parcheggiare il veicolo nei pressi del Cimitero. A supporto degli accompagnatori dei disabili sarà disponibile un presidio dedicato.
È consigliabile inviare una mail all'indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. segnalando la targa del veicolo da autorizzare, nome e cognome del conducente e del passeggero disabile.

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VISIONS FROM EUROPE
A photographic tribute to Matera Basilicata 2019 by Students and Teachers from 28 Countries

 

Visions from Europe promuove una visione originale e contemporanea di Matera e della Basilicata attraverso lo sguardo di 56 fotografi Europei. Un docente ed uno studente per ognuna delle 28 scuole di fotografia dalle 28 nazioni Europee invitate, sono stati ospitati in Basilicata per una residenza artistica tra aprile e luglio 2019, così da realizzare una personale produzione di immagini fotografiche, alimentando il corpo della ricerca iconografica atta a celebrare Matera, Capitale della Cultura 2019.

 

La mostra, che si inaugurerà nella cornice romanica di Palazzo Viceconte il 20 settembre e ospitata nel Museo Pino Settanni, è il risultato di un lavoro esclusivo, una visione del territorio di Matera e dei suoi abitanti realizzata nell'ambito di un progetto di didattica internazionale. È una produzione in cui ognuno dei partecipanti, nella massima libertà espressiva, ha sviluppato la propria idea e stilisticamente rappresentato la percezione del territorio.

 

Le 56 residenze artistiche sono state sviluppate nell'arco di tre mesi e ha prodotto migliaia di immagini. Una prima selezione è stata fatta una prima selezione dagli stessi autori mentre i due curatori, Francis Kohn e Cosmo Laera, hanno successivamente selezionato le opere che compongono la mostra, che verrà donata all'Archivio della Città di Matera.

 

Nel corso del progetto sono stati realizzati vari incontri pubblici con diversi autori, che hanno presentato la loro attività di ricerca e di produzione fotografica.

 

L'esposizione si compone di oltre centocinquanta fotografie che esprimono valori artistici, sensibilità formale e caratteristiche generazionali differenti poiché per ogni diversa nazione c'è stata una doppia produzione da parte di docente e studente con modalità legate all'età o all'esperienza.

Il risultato è una stupefacente costruzione della visione di Matera e del territorio, la mostra abbina agli aspetti noti della città dei sassi la realtà della vita quotidiana e dello sviluppo che il titolo di patrimonio dell'umanità dell'Unesco ha generato.

L'uso del linguaggio fotografico contemporaneo e la contestuale lettura internazionale della città sono il perno su cui si è realizzata una iconografia di ricerca e sperimentazione formale, di adeguata rilevanza sociale.

 

Nell'ottica della valorizzazione e testimonianza del progetto, è in fase di realizzazione una monografia che verrà distribuita nelle nazioni partecipanti attraverso le università e le scuole coinvolte. Oltre le opere esposte il volume raccoglierà contributi da parte di Mario Calabresi, Giovanna Calvenzi, dei due curatori, Françis Kohn e Cosmo Laera e altri autori.

 

Matera European Photography, guidata dal suo Presidente Roberto Linzalone e dal Direttore Artistico Cosmo Laera, ha realizzato Visions from Europe grazie al sostanziale contributo di Canon Europe che ha supportato il progetto dal disegno alla realizzazione, degli Studenti e dei Docenti coinvolti, nonché all'indispensabile sostegno della Fondazione Matera Basilicata 2019 e del partner Matera Diffusa che ha facilitato la realizzazione di questa straordinaria iniziativa.

 

"Visions from Europe - sottolinea Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 - è un progetto importante del programma culturale di Matera 2019 e generoso perché regala alla nostra comunità una mostra unica nel suo genere. I 28 grandi fotografi arrivati a Matera da 28 Stati, espressione delle diversità europee, raccontano con straordinarie immagini e attraverso i loro giovani allievi - qui e ora, nella capitale europea della cultura- la società contemporanea con le sue sfumature, le sue contraddizioni, le sue potenzialità. Un progetto molto articolato nel suo complesso e che ha trovato la sua centralità negli incontri con i fotografi locali. Una bella opportunità di confronto con le grandi firme di quest'arte. Autori che nei talk hanno trasferito la loro esperienza, i segreti della loro ricerca, pratiche ed esperienze delle scuole di fotografia dell'intero continente. Non sono quindi rituali i ringraziamenti che voglio rivolgere a Canon, che ha voluto portare a Matera l'Europa della fotografia, al direttore artistico del progetto Cosmo Laera e ai partner lucani, Matera European Photography e Matera Diffusa, che hanno confermato la qualità e il protagonismo della scena culturale e creativa lucana"

Progetto realizzato da:

 

Associazione Matera European Photography

www.materaeuropeanphotography.org

 

Canon

https://www.canon-europe.com

 

Fondazione Matera Basilicata 2019

https://www.matera-basilicata2019.it/it/

https://www.matera-basilicata2019.it/it/programma/temi/futuro-remoto/1950-visions-from-europe.html

 

Partner

Matera Diffusa

http://www.materadiffusa.it/mt/

 

Con il Patrocinio del

Comune di Matera

 

Mostra Fotografica con catalogo presso:

Museo della Fotografia Pino Settanni

Rione Sassi/Via S. Potito, 8 - 75100 Matera

Presentazione con invito

20 settembre ore 17.00

Inaugurazione

20 settembre ore 19.30

dal 20 settembre 2019 al 22 ottobre 2019 - h. 10>13, 16>20 lunedì chiuso

Libro/Catalogo ED. POSTCART

>>>Press Kit

https://www.materaeuropeanphotography.org/att/materaeuropeanphotography-press-kit.zip

https://www.youtube.com/channel/UC9vIfniDpZZemnTkcjgoySQ/videos?view_as=subscriber

https://www.youtube.com/watch?v=26QnWhWLDPg

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Matera 2019 presenta

I-DEA: Thauma, Atlante del Gesto

Le chiamate pubbliche ai cittadini. Sarà possibile iscriversi a "Spazio Tattile" fino al 19 settembre

 

 

 

È stata prorogata al 19 settembre la scadenza per le iscrizioni al laboratorio Spazio Tattile condotto da Virgilio Sieni e da Giuseppe Comuniello, rivolto ad artisti, danzatori e tutti coloro che desiderano approfondire i temi dello spazio tattile, la relazione tra uomo e ambiente, la cura della "casa comune", l'insegnamento sull'identità empatica del gesto nell'educazione alle forme di vicinanza, la capacità di elaborare e manipolare lo spazio tra le cose, la percezione e la pratica della biofilia, cioè come geneticamente siamo funzionali all'ambiente secondo un processo empatico di sensibilità spontanea alla bellezza.

Virgilio Sieni, tra i più grandi coreografi e danzatori italiani, è il terzo curatore del progetto I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Inaugura infatti il 12 settembre, alle 18:00, presso l'hangar di Cava Paradiso, il progetto Thauma, Atlante del Gesto: una riflessione ideata per la città di Matera, a partire dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni, allo scopo di creare un archivio in divenire del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali.

Un ricco programma accompagnerà la mostra nel mese di settembre fino a culminare con un importante progetto che riaprirà il Teatro Quaroni a La Martella.

 

Con queste premesse, in un processo partecipativo e coinvolgente, Matera 2019 e Virgilio Sieni invitano i cittadini e i cittadini temporanei a contribuire alla sua realizzazione.

 

Il laboratorio Spazio Tattile condotto da Virgilio Sieni e da Giuseppe Comuniello, un danzatore non vedente, si terrà al Teatro Quaroni a La Martella, riaperto per l'occasione dal 23 al 27 settembre dalle 15 alle 17. Tutti i dettagli per le candidature sono disponibili sul sito ufficiale di Matera 2019 nella sezione News (link: https://www.matera-basilicata2019.it/it/news/2207-call-per-danzatori-per-il-laboratorio-spazio-tattile.html)

 

Il Borgo La Martella è uno dei quartieri interessati dal progetto. Progettato da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità, sarà nell'arco di una settimana, teatro di performance, laboratori, dialoghi, allo scopo di formalizzare un catalogo di gesti che nasceranno dall'incontro tra Sieni e gli abitanti del Borgo. La collaborazione è stata preceduta da un incontro che si è svolto proprio nel Teatro il 5 settembre.

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3928928522 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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Un progetto del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, per la prima volta nella veste di curatore, sugli archivi della Basilicata.

12 settembre 2019 ore 18

 

La mostra, presso Cava Paradiso, sarà accompagnata da un ricco programma di azioni e performance. Dal 23 al 28 settembre Virgilio Sieni riapre il Teatro Quaroni a Borgo La Martella, voluto da Adriano Olivetti

 

 

Inaugura il 12 settembre alle ore 18 presso Cava Paradiso Thauma, Atlante del Gesto, terzo appuntamento di I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Thauma, Atlante del Gesto è una riflessione del grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni, ideato per la città di Matera a partire dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane allo scopo di creare un archivio in divenire del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali.

 

La mostra vede per la prima volta Virgilio Sieni nella veste di curatore e si articolerà in più appuntamenti, alcuni dei quali coinvolgeranno i cittadini in un processo collaborativo.

Nell'ambito della mostra Cava Paradiso ospiterà una serie di tavole sull'esplorazione del corpo alla ricerca dei gesti scomparsi, formate da disegni, fotografie, annotazioni, sequenze, oggetti, filmati, mappe: un vero e proprio atlante di gesti da agire che ogni giorno si arricchisce dei materiali di ricerca sul campo divenendo una piattaforma di studio, un luogo di risonanza tra i gesti antichi e i nuovi, un'officina permanente di ricerca e creazione, in un processo partecipativo che coinvolgerà i cittadini della Basilicata.

 

Insieme a Virgilio Sieni lavorerà un'équipe composta da antropologi, diaristi, architetti, archivisti, fotografi, videomaker e dagli stessi cittadini che diverranno, infatti, "nomadi raccoglitori" di quei gesti e di quegli oggetti che hanno abitato l'uomo nel corso del tempo.

L'allestimento della mostra è disegnato e concepito da Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico e da Virgilio Sieni con l'Open Design School prevedendo un sistema aperto e modulare, che accompagna l'intero progetto I-DEA in maniera fluida. La mostra ospiterà inoltre alcune opere di Armin Linke, in stretto dialogo con l'esposizione Blind Sensorium. Il Paradosso dell'Antropocene che inaugura il 6 settembre 2019 al Museo Domenico Ridola.

Un ricco programma di performance, azioni e pratiche sul gesto accompagnerà la mostra nel mese di settembre. In occasione dell'inaugurazione giovedì 12 settembre, si potrà assistere a Danze domestiche accompagnate da musica eseguita dal vivo da Roberto Cecchetto alla chitarra: danze create con alcuni cittadini incontrati precedentemente nei loro luoghi privati da Virgilio Sieni e la sua équipe, che ne hanno raccolto i gesti e gli oggetti per trasformarli in installazioni coreografiche realizzate a partire dai gesti rituali e dagli oggetti recuperati. Il pubblico in visita alla sede della mostra potrà assistere all'installazione e allo stesso tempo alla creazione delle azioni coreografiche che coinvolgono cittadini, danzatori, bambini.

 

Dall'11 al 16 settembre si svolgerà invece il Laboratorio di costruzione con legno di spiritelli e monachicchi rivolto a bambini tra i 6 e gli 11 anni, a cura di Viola Tortoli Bartoli, che si ispira alla tradizione dei personaggi del folclore lucano. Il programma delle azioni coreografiche continua il 13 settembre con le Danze contro il malocchio, con le danzatrici Claudia Caldarano e Claudia Catarzi e la musica dal vivo eseguita da Michele Rabbia alle percussioni, presentate come installazioni sopra piedistalli di tufo, sopra piattaforme negli spazi esterni di Cava Paradiso, il 15 settembre con Agorà Madri e Figli, danze in duetto realizzate da coppie di madri e figli e il 19 e il 22 settembre con le Danze di Frontiera, sui gesti scomparsi, interpretati dai cittadini e nate da un processo di immersione nella natura del gesto.

 

Gran finale tra il 23 e il 28 settembre con Officina Tattile che riapre il Teatro Quaroni a Borgo La Martella, progettato da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Nell'arco di una settimana, si alterneranno performance, laboratori, dialoghi, allo scopo di formalizzare un catalogo di gesti che nasceranno dall'incontro tra Virgilio Sieni e gli abitanti del Borgo La Martella.

 

Il programma sarà completato, sempre all'interno del Teatro da i Laboratori Spazio Tattile, in collaborazione con il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello (con il quale realizzerà anche l'opera breve Danza Cieca), dall'incontro performativo Di fronte agli occhi degli altri (25 e 26 settembre) con Virgilio Sieni. Infine Ballo Comune, il 28 settembre alle ore 21 dove Sieni guiderà una danza finale collettiva rivolta a tutti, cittadini, danzatori e performer di ogni età e provenienza, costruita sul momento attraverso indicazioni primarie sui gesti semplici che ci formano come individui: un materiale di movimenti che ciascuno può liberamente gestire secondo le proprie capacità, dando vita a un gioco di ripetizioni. Il progetto sarà accompagnato dai musicisti Spartaco Cortesi e Naomi Berrill.

 

I-Dea e Open Design School e sono i due progetti pilastro di Matera Capitale Europea della cultura 2019 a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.

 

I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d'archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019), che ha coinvolto molteplici archivi: l'Archivio Centrale dello Stato, l'Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione Agricola (ALSIA), l'Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, gli Archivi di Etnomusicologia, l'Archivio di Stato Matera, l'Archivio Privato Enzo Viti, l'Associazione al Parco Onlus Satriano, la Biblioteca Digitale Italiana, la Cineteca di Bologna, il Consorzio di Bonifica della Basilicata, l'Ethnomusicology and Visual Anthropology Lab (LEAV), l'Etnomediateca del Laboratorio Etnoantropologico, DiCEM, Università degli Studi della Basilicata, l'Eumetsat, la Fondazione Adriano Olivetti, la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), Google Earth, Infrastruttura Regionale di Dati Spaziali della Regione Basilicata, il Consorzio di Bonifica della Basilicata, Matera, la Parrocchia di Sant'Antonio Acerenza, Matera Sotterranea, la Proloco di Aliano, la Proloco Rionero in Vulture, la Proloco di Teana, la Proloco di Tricarico, Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali, Titanus Film. Dopo la mostra a cura di Virgilio Sieni, i seguiranno le mostre curate rispettivamente da Navine G. Khan Dossos & James Bridle e Pelin Tan & Liam Gillick.

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

I-DEA

Thauma, Atlante del Gesto

A cura di Virgilio Sieni

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

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La grande cantante napoletana si esibirà il 12 settembre alle ore 21, presso Essenza Lucano, uno spazio espositivo che porta il visitatore a immergersi nella storia del celebre Amaro. Ingresso libero. A disposizione un autobus da Matera.

 

Con una grande anteprima, il 12 settembre si apre il sipario sulla nona edizione di Materadio, la Festa di Rai Radio3 coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3.

Ad aprire la rassegna sarà la grande cantante italiana, Teresa De Sio, che si esibirà a Pisticci Scalo all'interno dello spazio espositivo Essenza Lucano, un luogo inedito e suggestivo. Attraverso un mix dove i ritmi acustici a tratti sfiorano l’elettronica, le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel, la interprete napoletana presenterà alcune fra le più belle canzoni del suo ricco repertorio, librandosi tra "Ragione e Sentimento". Condurrà la serata Valerio Corzani, musicista e conduttore radiofonico di Rai Radio3.

Essenza Lucano è un progetto che porta il visitatore a immergersi nella storia del celebre Amaro a partire dalla sua base, le erbe, e in quella della famiglia Vena, attraverso un’esperienza tecnologica con video e tool interattivi volta a valorizzare il legame tra Amaro Lucano e la Basilicata. Un racconto fatto di 5 capitoli che prendono forma in 5 differenti aree tematiche (Lucania, Lucano, Amaro, Storia e Pacchiana) dedicate ad esplorare gli ingredienti vincenti della storia del Gruppo Lucano (che da produttore di un liquore nel rispetto della più profonda tradizione locale è diventato una delle più importanti aziende nazionali nella produzione e commercializzazione di spirits) e della sua terra d’origine, la Lucania. Un legame confermato in occasione di Matera 2019. L'azienda pisticcese è infatti Essential Partner della Fondazione Matera Basilicata 2019.

Teresa De Sio, nata a Napoli nel 1955, dopo aver fatto parte del gruppo Musica Nova per quattro anni (1976-1979) inizia a scrivere canzoni proprie, lascia la formazione e debutta da solista con “Sulla terra sulla luna, 1980”. Nel 1982 esce il vendutissimo “Teresa De Sio”, che contiene tra le altre canzoni "Voglia 'e turnà" e "Aumm Aumm". Con la pubblicazione di “Tre”(1986), la popolarità della De Sio diviene indiscussa.

Due anni di lavoro portano alla realizzazione di “Africana” (1985), primo album dove compaiono composizioni in lingua italiana, realizzato con la produzione di Brian Eno. L’anno seguente esce “Toledo e Regina”, raccolta di classici della tradizione napoletana arrangiata da Paul Buckmaster.

Nel 1988 esce il doppio album “Sindarella suite”: la prima parte contiene canzoni, la seconda una suite composta assieme a Brian Eno e Michael Brook intitolata "La storia vera di Lupita Mendera" e che vede come ospite vocale Piero Pelù.

Negli anni successivi realizza molti altri successi discografici, fino ad arrivare all’ultimo disco, “Puro desiderio” presentato per la prima volta lo scorso mese di luglio a Roma.

L’ingresso al concerto è gratuito e, pertanto, non sono necessari né passaporto né prenotazione.

Essenza Lucano potrà essere raggiunto tramite servizio navetta da Matera al costo di 5€ con partenza da Piazza Matteotti alle 19.30 e ritorno ore 22.30. Per info e prenotazioni, rivolgersi a Ridola Viaggi, Via Domenico Ridola, 54 (MT) | 0835/314233 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. www.ridolaviaggi.it.

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La mostra di Armin Linke sul paradosso dell’Antropocene commissionata e prodotta dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 con il Polo Museale della Basilicata scandaglia e riflette sulla contraddizione tra potenza delle tecnologie di monitoraggio e incapacità di frenare i processi di cambiamento climatico

Blind Sensorium. Il Paradosso dell’Antropocene, inaugurata ieri pomeriggio negli spazi del museo Ridola e dell’ex scuola Media Alessandro Volta, corona dieci anni di ricerca del fotografo e filmmaker Armin Linke sulle forze che modificano il volto della Terra. Mai prima d’ora era esistita una rete più ampia di tecnologie e sensori in grado di accumulare conoscenze sul pianeta e i suoi ecosistemi. E tuttavia i saperi generati da questo potentissimo apparato tecnologico sono caratterizzati dai punti ciechi prodotti dalla sua implicazione nello sfruttamento accelerato della natura.
Blind Sensorium. Il Paradosso dell’Antropocene è simile a una vasta antropologia visiva del controverso ruolo svolto dagli esseri umani e dalle moderne società capitalistiche nella trasformazione della Terra. Un tema di stretta attualità oggi, alla luce della nuova ondata di movimenti ecologistici suscitata dalla straordinaria avventura di Greta Thunberg. E infatti ha partecipato alla preview, dedicata in mattinata alla stampa, una delegazione del movimento che fa capo alla giovanissima leader ambientalista svedese.
La mostra sottolinea anche l’assoluta inadeguatezza della fotografia come media dedicato a una narrazione naturalistica del reale: “La scelta espositiva elaborata con Anselm Franke – sottolinea Armin Linke - è stata però di non limitarci a illustrare questi grandi temi attraverso la fotografia. Ci interessava presentare ai visitatori anche le immagini prodotte dai dispositivi che osservano e raccolgono i dati di quanto sta avvenendo e/o è avvenuto su e intorno al nostro pianeta e invitarli a interrogarsi insieme a noi sul perché, nonostante tutti i meccanismi sensoriali di cui disponiamo e che non sono per forza sempre sensori ottici nel senso classico, persistiamo in una sorta di cecità».

"Realizzare una mostra come Blind Sensorium a Matera nell’anno di capitale europea della cultura - osserva Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 - è particolarmente significativo: una città dai tempi lunghi e dalle mille stratificazioni come Matera è infatti il luogo per eccellenza dove lanciare spunti e riflessioni sulle responsabilità del genere umano rispetto al futuro del pianeta che abita. Ma la differenza rispetto al progetto che avevamo descritto in candidatura è che non si tratta più di un “futuro remoto”. In soli 5 anni, quanto era ipotizzabile come necessario è ora urgente, imprescindibile. Siamo altresì orgogliosi che la mostra - che come tutto il ciclo delle grandi mostre è stata realizzata in coproduzione e strettissima collaborazione con il Polo museale della Basilicata- consenta di aprire e fruire luoghi inediti, quali il piano terra dell’ex Scuola Volta e nuovi eccezionali spazi dei depositi e degli uffici del Museo Ridola. Spazi innovativi e simbolici insieme: quali necessità più importanti per il sapere contemporaneo e per un nuovo agire collettivo che non quelli dell’educazione e degli archivi?"

La mostra è articolata in tre sezioni che hanno distinte e suggestive location. “Immagini cieche”, è ospitata al piano terra della ex scuola media Volta, un bene pubblico che si avvia così a essere restituito alla fruizione collettiva.
“Dobbiamo ringraziare il Comune di Matera – ha commentato Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 – per aver reso possibile la realizzazione dell’allestimento in tempi così brevi. Ma va reso merito anche alla nostra tenacia e dei tanti che hanno lavorato a Blind Sensorium. Una cosa va detta con chiarezza: anche se sulla carta oggi inauguriamo la quarta e ultima mostra proposta nel dossier di candidatura per Matera 2019, in realtà sappiamo che questa è la penultima mostra. Perché sappiamo che il nostro lavoro non finisce il 19 dicembre e ci sarà sempre una nuova grande mostra da costruire”.
“L’opera di Armin Linke – spiega il curatore Anselme Franke - è una riflessione artistica sul cambiamento del ruolo della fotografia in un mondo viepiù governato da processi astratti e dalle loro infrastrutture materiali e concettuali. La prima parte della mostra propone un’ampia selezione del suo archivio fotografico di Linke, organizzata come un laboratorio a più strati”.
La seconda sezione “L’immagine del tempo” è ospitata tra le migliaia di oggetti archeologici conservati nei depositi del museo Ridola. Materiali che si concentrano tra 1000 a.c. e 1000 d.c. ma attingono anche alle precedenti civilizzazioni paleolitiche e neolitiche. Qui si riflette sul nostro mutevole rapporto con il tempo (profondo) nelle condizioni determinate dall’Antropocene. La documentazione archeologica viene accostata a immagini che mostrano come gli esseri umani stiano interferendo con la Terra e come la Terra stia a sua volta “interferendo” con la storia umana.
Nel suo intervento di saluto e di ringraziamento la direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, si è rivolta commossa all’ingegner Corazza, che del progetto di ampliamento del Museo Ridola è stato protagonista: “Sono tanti – ha sottolineato Marta Ragozzino – i miei collaboratori che hanno lavorato senza interruzione quest’estate per la realizzazione di questa mostra, così come è stato fondamentale il ruolo del nostro personale Mibac per le altre tre grandi mostre di Matera 2019. In questa occasione è importante sottolineare come si restituisca alla sua destinazione d’uso un pezzo della nostra struttura, il 1° piano della palazzina FIO, ma anche un luogo ad altro deputato, il deposito, diventi un elemento essenziale dell’esposizione, perché non solo offre i materiali alla visione dei visitatori ma li arricchisce di una più ricca potenza narrativa”

La terza e ultima sezione della mostra “The deep time of now”– ospitata al 1° piano dell’edificio del Museo Ridola - offre una sintesi di oltre dieci anni di lavoro fotografico e cinematografico sul campo di Armin Linke e dei suoi collaboratori Giulia Bruno e Giuseppe Ielasi. Linke e il suo team hanno seguito e intervistato scienziati, politici e attivisti, accedendo a laboratori, centri di elaborazione dati e alle sale delle negoziazioni delle Nazioni Unite; a siti di estrazione delle risorse e a luoghi cruciali per l’ecosistema della Terra. Si tratta di una ricerca sulle istituzioni moderne – politiche, scientifiche, economiche – e sul loro ruolo nel mondo attuale. Il film nato da questa ricerca è il resoconto di questo percorso.

 

Orari di apertura

10:00 – 20:00 (ultimo ingresso 19:30)

Lunedì chiuso
Ingresso

incluso nel passaporto per Matera 2019

Luoghi

Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola”

& ex Scuola media Alessandro Volta

Entrata: Via Domenico Ridola, 24 – 75100 Matera (MT)

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Virgilio Sieni, tra i più grandi coreografi e danzatori italiani, è il terzo curatore del progetto I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Inaugura il 12 settembre, alle 18:00, presso l'hangar di Cava Paradiso, il progetto Thauma, Atlante del Gesto: una riflessione ideata per la città di Matera, a partire dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni, allo scopo di creare un archivio in divenire del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali.

Un ricco programma accompagnerà la mostra nel mese di settembre. Con queste premesse, in un processo partecipativo e coinvolgente, Matera 2019 e Virgilio Sieni invitano i cittadini e i cittadini temporanei a contribuire alla realizzazione del progetto.

 

LE PERFORMANCE

Primo appuntamento sabato 7 settembre con le prove per la performance Danze di Frontiera (in scena il 19 e 22 settembre), sui gesti scomparsi, interpretati dai cittadini e nati da un processo di immersione nella natura del gesto. La chiamata è rivolta a donne e uomini di tutte le età, senza conoscenze specifiche di danza. Le prove si terranno nell'Hangar di Cava Paradiso e i partecipanti si divideranno in due gruppi, scegliendo sulla base delle proprie disponibilità. Per informazioni su orari e date consultare Matera Events. Per iscriversi compilare il seguente form.

 

Nelle stesse date si svolgeranno le prove per partecipare all'azione Agorà Madri e Figli che sarà presentata al pubblico il 15 settembre. Rivolto, come dice il nome stesso a coppie di madri e figli (età minima 10 anni), senza conoscenze specifiche di danza. Le coppie eseguiranno gesti fondativi del rapporto madre e figli e coreografie in duetto. Anche qui i partecipanti saranno divisi in due gruppi. Per informazioni Matera Events, per iscriversi compilare il seguente form.

 

I LABORATORI

Non mancheranno i momenti dedicati ai bambini. Dall'11 al 14 settembre, sarà possibile partecipare al laboratorio "costruzione con legno di spiritelli e monachicchi "rivolto a bambini tra i 6 e gli 11 anni, a cura di Viola Tortoli Bartoli, che si ispira alla tradizione dei personaggi del folclore lucano. Le date saranno 11, 12, 14 settembre dalle 17 alle 19, presso Cava Paradiso. Per partecipare al laboratorio è necessario avere il passaporto di Matera2019. Prenotazione su Matera Events.

 

Entro il 10 settembre ci si può invece iscrivere al laboratorio Spazio Tattile condotto da Virgilio Sieni e da Giuseppe Comuniello, un danzatore non vedente, rivolto ad artisti, danzatori e tutti coloro che desiderano approfondire i temi dello spazio tattile, la relazione tra uomo e ambiente, la cura della "casa comune", l'insegnamento sull'identità empatica del gesto nell'educazione alle forme di vicinanza, la capacità di elaborare e manipolare lo spazio tra le cose, la percezione e la pratica della biofilia, cioè come geneticamente siamo funzionali all'ambiente secondo un processo empatico di sensibilità spontanea alla bellezza.

Il laboratorio si terrà al Teatro Quaroni a La Martella, riaperto per l'occasione dal 23 al 27 settembre dalle 15 alle 17. Per candidarsi: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

 

Il Borgo La Martella è uno dei quartieri interessati dal progetto. Progettato da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità, sarà nell'arco di una settimana, teatro di performance, laboratori, dialoghi, allo scopo di formalizzare un catalogo di gesti che nasceranno dall'incontro tra Sieni e gli abitanti del Borgo. La collaborazione è stata preceduta da un incontro che si è svolto proprio nel Teatro il 5 settembre.

 

Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza per 4 anni, dal 2013 al 2016, è danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo. Dirige a Firenze il Centro nazionale di produzione della danza. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. Nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'ordres des arts et des lettres dal Ministro della cultura francese.

 

 

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Mercoledì 11 settembre, alle ore 19, l’antropologa visiva Patrizia Giancotti sarà intervistata da Marino Sinibaldi per approfondire i temi legati al 2 luglio

 

 

Sarà dedicato alla festa della Bruna il prossimo appuntamento delle “Lezioni materane di Rai Radio3”, il ciclo di incontri coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Rai Radio3 nell’ambito del progetto Future Digs.

Mercoledì 11 settembre alle ore 19.00, nella centralissima Piazza San Francesco l'antropologa visiva Patrizia Giancotti sarà intervistata dal direttore di Rai Radio3 Marino Sinibaldi per raccontare la Festa materana del 2 luglio attraverso un occhio esterno. All’incontro interverrà anche Domenico Andrisani, presidente dell’Associazione Maria Santissima della Bruna.

Tra fede mariana e sopravvivenza di riti agrari, la Festa della Madonna della Bruna è caratterizzata da una profonda devozione e dalla distruzione rituale del sontuoso carro che trasporta la statua della Vergine. La processione dei pastori all'alba tra i Sassi si trasforma in un rito di passaggio per gli adolescenti, i cento cavalieri con i loro cavalli, elmi piumati e spade scortano la statua in periferia per un commovente incontro con i fedeli fino "allo strappo" finale dell’assalto al carro: un tuffo nel caos primordiale per trasformare la fine in un nuovo inizio, nel quale la comunità, come il campo dopo la mietitura, si può rigenerare. Il resoconto degli incontri con i numerosi protagonisti della festa sarà lo spunto per una riflessione più ampia sulla realtà antropologica del Sud, quello che fa di questa festa uno straordinario archetipo delle celebrazioni meridionali della ciclicità della vita.
Antropologa, fotografa, giornalista, autrice e conduttrice per Radio3, Patrizia Giancotti ha iniziato ad appassionarsi all’antropologia raccogliendo le canzoni popolari calabresi, sua terra di origine. Le sue ricerche nell’ambito delle tradizioni popolari italiane e in diversi paesi del mondo, hanno prodotto libri, oltre cento reportage pubblicati e più di cinquanta mostre fotografiche in Italia e all’estero.

Tiene corsi e seminari in varie Università. I suoi lavori di antropologia visiva sono stati presentati, tra l’altro, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Museo Etnografico di Nuoro, alla Biennale di Venezia, al Museo di Arte Contemporanea di Salvador da Bahia, al Gasteig Carl Orff di Monaco di Baviera, al Palazzo del Congresso Nazionale di Brasilia.

Per l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia ha curato, insieme al regista Francesco De Melis, la produzione del film sul Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari "A memoria d’uomo". In Brasile, paese al quale ha dedicato dieci anni di lavoro sul campo, ha svolto ricerche sui poteri femminili nei culti tradizionali di Bahia e sullo sciamanesimo amazzonico, collaborando con lo scrittore Jorge Amado e divulgando la cultura brasiliana fino a ricevere dal Presidente del Brasile l’alta onorificenza dell’Ordine del Cruzeiro do Sul.

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A partire dalle ore 15 di ieri, martedì 3 settembre, sono aperte le prenotazioni per partecipare ai due grandi eventi serali organizzati alla Cava del Sole nell’ambito del progetto “Materadio. La festa di Rai Radio3” coprodotto per il nono anno consecutivo dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Rai Radio3.

Venerdì 13 settembre, alle ore 20.30, nella Cava del Sole, si esibiranno due fra i più grandi musicisti della storia del jazz mondiale, il sassofonista norvegese, Jan Garbarek, per la prima volta a Matera, e il percussionista Trilok Gurtu (Accesso con passaporto per Matera 2019 e prenotazione su www.materaevents.it o in InfoPoint – POSTI A SEDERE).

Il concerto, organizzato in collaborazione con l’Onyx Jazz Club, vedrà sul palco il pianista e tastierista tedesco Rainer Brüninghaus, che è parte del gruppo da trent’anni, il bassista brasiliano Yuri Daniel e il percussionista indiano Trilok Gurtu.

Nessuno suona il sassofono come Jan Garbarek. Tantissimi musicisti sono stati influenzati dal suo suono, spesso descritto come innodico, lirico, vocale, etereo, meditativo e sicuramente scandinavo. Gli innumerevoli album pubblicati, i concerti nelle sale più importanti del mondo, la prolungata collaborazione con Keith Jarrett e l’opera senza precedenti con l’Hilliard Ensemble, hanno dato al sassofonista norvegese una popolarità senza confini di genere.

Il secondo appuntamento alla Cava del Sole, nell’ambito sempre di Materadio, sarà sabato 14 settembre con MaTà coprodotto dalla Fondazione Notte della Taranta e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 (Accesso con passaporto per Matera 2019 e prenotazione su www.materaevents.it o in InfoPoint – POSTI IN PIEDI).

La Notte della taranta, con il suo festival e con i suoi spettacoli in tour, esplora le verità nuove e impellenti della pizzica nell'inevitabile flusso della musica. E’ ricerca costante di un nuovo centro di energia. Energia primordiale che struttura le cose, e che ci permette di vibrare in perfetta sintonia con la natura circostante per una ricontestualizzazione della funzione curativa della pizzica, per esorcizzare i mali di oggi. Fulcro di tutto il ritmo del tamburello, un ritmo che è chiave essenziale per ritrovare il centro di noi stessi. Il centro per afferrare la sostanza della musica che significa essere pronti ad intraprendere una ricerca che non terminerà mai.

Cresciuta negli anni, l'Orchestra Popolare "La Notte della Taranta", diretta dal maestro Daniele Durante, è oggi composta da musicisti di pizzica e musica popolare di tutto il Salento. Non mancheranno, durante la serata, sorprese con ospiti internazionali.

Ma i concerti di Jan Garbarek e la Notte della Taranta sono solo due del ricco mosaico di appuntamenti in programma in questa speciale edizione di Materadio che si terrà dal 13 al 15 settembre con una straordinaria anteprima giovedì 12 settembre a Pisticci Scalo.

Nell’inedita cornice di Essenza Lucano, alle ore 21 sarà la grande cantante italiana Teresa De Sio ad esibirsi in un programma denominato “Ragione e Sentimento”. Sarà l’occasione non solo per ascoltare la grande artista, ma anche per esplorare, in anteprima, questo spazio espositivo in grado di portare il visitatore a immergersi nella storia della famiglia Vena e dell’Amaro Lucano, a partire dalle erbe alla base del prodotto, attraverso un’esperienza tecnologica con video e tool interattivi, volta a valorizzare il legame tra Lucano e la Basilicata.

Essenza Lucano potrà essere raggiunto tramite servizio navetta da Matera al costo di 5€ con partenza da Piazza Matteotti alle 19.30 e ritorno ore 22.30. Per info e prenotazioni, rivolgersi a Ridola Viaggi, Via Domenico Ridola, 54 (MT) | 0835/314233 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.www.ridolaviaggi.it.

Materadio, invece, inizierà venerdì, 13 settembre, alle ore 16 nell’auditorium Gervasio in piazza Sedile con un omaggio a Andrea Camilleri attraverso le parole di Roberto Nobile e Mimmo Cuticchio.

Il tema di questa edizione è “I Sud”, un titolo che indica la necessità di parlare di una parte del mondo definita non solo da una sua identità geografica, ma da un intreccio di criticità e di risorse che non è più possibile rimuovere.

Gli artisti, gli ospiti, i temi di questa edizione di Materadio sono stati scelti nel modo il più possibile coerente per offrire idee, voci, suoni che ci aiutino a rappresentare e capire i Sud: da Mimmo Cuticchio a Vito Mancuso, dagli storici Alessandro Vanoli e Amedeo Feniello, fino ai musicisti Rinaldo Alessandrini, Teresa De Sio, Trilok Gurtu, Jan Garbarek e Modena City Ramblers, passando per gli spettacoli di Enzo Moscato, Mario Gelardi e Pasquale Scialò e dalle riflessioni del sindacalista Aboubakar Soumahoro e di Goffredo Fofi, fino a cercare di scoprire com’è Matera vista dalla luna grazie a Samantha Cristoforetti. Programmi, interviste, dibattiti, spettacoli a cui il pubblico potrà partecipare per radio e dal vivo, unendosi soprattutto a una festa, che chi ha assistito fisicamente o ascoltato radiofonicamente non può ignorare.

Eccetto i due concerti serali, tutti gli appuntamenti in programma saranno ad accesso libero fino ad esaurimento posti e si terranno fra l’Auditorium Gervasio e Piazza Francesco, nella quale sarà allestito anche per quest’anno il Materadio Village, uno spazio di incontro e confronto con i protagonisti di Matera 2019 e Materadio, allestito dall’Open Design School.

 

Programma completo al seguente link: https://www.materaevents.it/progetti/48/materadio/1

 

Accrediti stampa

I giornalisti potranno richiedere l’accredito stampa per i due concerti alla Cava del Sole (link 13 settembre: https://www.materaevents.it/events/view/musica/3073/jan_garbarek_group   ; link 14 settembre:  https://www.materaevents.it/events/view/musica/3074/mata ) utilizzando la piattaforma accrediti presente sul sito ufficiale di Matera 2019 al seguente link https://www.matera-basilicata2019.it/it/area-stampa/regolamento-accrediti.html  entro le ore 12:00 del 12 settembre.

Tutti gli altri appuntamenti sono a ingresso libero e non c’è pertanto bisogno di accrediti o pass stampa.

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A 40 anni dal record del mondo, la capitale europea della cultura, insieme alla Fidal, organizza per il 12 settembre una serie di iniziative fra cui la inaugurazione della Biblioteca dello sport che sarà intitolata al grande atleta pugliese

 

Il 12 settembre, in occasione del Mennea Day, Matera, capitale europea della cultura del 2019, diventa anche capitale dell'atletica leggera.

E' il programma che la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha intitolato Matera Is Cool To Run, da intendersi sia nella traduzione letterale, "Matera è un bel posto dove correre", sia nella trascrizione fonetica: "Matera è ...culturan" perché correre è cultura.

In mattinata si svolgerà in città il Consiglio Federale Fidal. Nel pomeriggio, dalle 15.30, in via Ridola, in pieno centro cittadino, facciamo correre i ragazzi. Nutrita la rappresentanza pugliese, grazie alla disponibilità della Fidal, e in particolare della sensibilità di Giacomo Leone, il presidente regionale. Arriveranno cinque pullman dalle diverse province pugliesi, per partecipare al Mennea Day che dalla scomparsa di Pietro ricorda il giorno nel quale, 40 anni fa, alle Universiadi di Città del Messico stabilì uno straordinario record del mondo sui 200, 19"72, durato 17 anni, fino alle Olimpiadi di Atlanta. Per l'occasione Matera riceverà la bandiera azzurra di Città della Corsa e del Cammino e saranno presentati i cinque percorsi da 2019 metri realizzati in centro, per runner e pedoni.

Poi, alle 19, presenti Manuela Olivieri Mennea e il presidente della Fidal Alfio Giomi, nella Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani di piazza Vittorio Veneto, sarà inaugurata la Biblioteca della Cultura Sportiva intitolata proprio a Mennea, perfetto esempio di cultura, mix di trionfi sportivi e di altrettanto brillanti risultati nello studio: le sue 4 lauree, vista l'intensità della sua carriera sportiva e manageriale, rappresentano un altro record, costruito anche questo sulla sua leggendaria capacità di lavoro.

La Biblioteca della Cultura Sportiva raccoglie i 2019 libri che rappresentano il perimetro iniziale di una materia ricca di tanti saperi diversi: ci sono romanzi, biografie, i testi tecnici e gli annuari forniti dalle stesse Federazioni ma anche la serie completa degli album delle figurine Panini dedicati ai calciatori italiani. Poi sono raccolte anche tesi di laurea e ricerche varie sullo sport che intendiamo mettere in vetrina per aiutare gli autori a trovare magari un lavoro nello sport.

Questa Biblioteca è la legacy sportiva di Matera, prima Capitale Europea della Cultura ad aver sviluppato un cartellone specifico di iniziative e di eventi, Sport Tales.

“Perchè - spiega Luca Corsolini, responsabile di questo programma - abbiamo scelto Mennea? Per la rilevanza dell'anniversario, 40 anni dal record, in un 2019 speciale per Matera e per i tanti anniversari sportivi che sono, senza dubbio, uno dei motivi ispiratori della cultura sportiva. Perché si è allenato spesso al campo di atletica dove il 12 settembre, dalle 21, ospiteremo quanti vorranno presentarsi come staffette per partecipare al Mennea day, scegliendo ogni quartetto un testimone diverso. Perché ha vinto l'oro olimpico a Mosca col tempo di 20'19".

La Biblioteca della Cultura di fatto è aperta da febbraio, ovvero da quando sono partite le iniziative sportive a Matera. Il libro numero 1 è Storia Sentimentale dello Sport Italiano di Candido Cannavò, e per tutti i libri è stata adottata una catalogazione sportiva: i volumi sul Grande Torino hanno tutti ad esempio il 1949 come numero di riconoscimento. Ci sarà anche una sezione dedicata a “Il bello dello sport” dedicata a Daniele Redaelli, la cui compagna ha fatto una donazione personale di volumi in ricordo del caporedattore centrale della Gazzetta dello Sport, scomparso due anni fa. Tra i Founding Partner ci sono la stessa Fidal, il premio Bancarella Sport e diverse case editrici.

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La Notte Verde, svoltasi il 31 agosto a Castiglione D'Otranto, è il più grande evento in Puglia dedicato alle tematiche ambientali, nel 2019 incentrato interamente sui cambiamenti climatici e le sue connessioni con i territori, l'agricoltura, le migrazioni, le politiche predatorie nei Sud del mondo, Salento compreso. È organizzata dall'associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il patrocinio del Comune di Andrano e il coinvolgimento di un centinaio di realtà nazionali ed estere, come Salento km0, Cospe Onlus, Free Home University, Parco Otranto-Leuca, Istituto Oikos, Fondazione Langer e molti altri.

 

 

Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea ha partecipato a questo importante evento con una nutrita delegazione di giardinieri provenienti dai Comuni della Basilicata coinvolti nel progetto; un viaggio che ha fatto incontrare tutta la comunità diffusa dei custodi dei giardini di comunità, figure attivatrici dei processi virtuosi che mettono in relazione tra loro cittadini, architetti e artisti. Gardentopia è infatti un'utopia green che trasforma i giardini in luoghi di comunità accessibili a tutta la cittadinanza, con il coinvolgimento di 18 artisti coordinati dalla curatrice Pelin Tan, - e per Matera 2019 da Massimiliano Burgi (Dimensione Città e Cittadini) e Liviano Mariella (Project Manager) - che lavorano e lavoreranno su 32 giardini di comunità diffusi in tutta la regione. Il viaggio si è svolto in più tappe: i custodi hanno inoltre fatto tappa a San Vito dei Normanni e dove si è svolta una visita guidata all'Ex-Fadda.

 

"Desiderio della Fondazione Matera 2019, che ha organizzato questo viaggio, è offrire una occasione importante per rafforzare la rete di comunità tra i giardini del progetto sia a dimensione locale che regionale attraverso i temi dell'ambiente e del verde. La Notte Verde e l'ex Fadda sono infatti esperienze di successo che hanno sviluppato temi importanti", ha commentato Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera 2019, "che hanno sviluppato temi portanti (bene comune, paesaggio e socialità) di Gardentopia. Dare vita quindi ad una comunità che forte di questo bagaglio culturale, verde, contaminato dall'arte contemporanea, ibridi la comunità regionale nazionale fino a quella internazionale".

 

 

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Il 6 settembre alle ore 18:00 presso il Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” e la ex Scuola “Alessando Volta” a Matera si inaugura la quarta grande mostra di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Blind Sensorium. Il Paradosso dell’Antropocene”, una mostra di Armin Linke in collaborazione con Giulia Bruno e Giuseppe Ielasi, a cura di Anselm Franke e Armin Linke, Commissionata e prodotta dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 nell'ambito del programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 in coproduzione con Polo Museale della Basilicata e il Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” di Matera.

Blind Sensorium. Il Paradosso dell’Antropocene è il coronamento di dieci anni di indagine artistica del fotografo e filmmaker Armin Linke e dei suoi collaboratori sulle forze che modificano il volto della Terra. Mai prima d’ora era esistita una rete più ampia di tecnologie e sensori in grado di accumulare conoscenze sul pianeta e i suoi ecosistemi. E tuttavia i saperi generati da questo sensorio tecnologico sono caratterizzati dai punti ciechi prodotti dalla sua implicazione nello sfruttamento accelerato della natura. Armin Linke ha seguito scienziati, politici e attivisti, interrogando la relazione spesso paradossale che intercorre tra scienza, economia e istituzioni politiche nell’epoca del cambiamento climatico. Blind Sensorium. Il Paradosso dell’Antropocene è simile a una vasta antropologia visiva del controverso ruolo svolto dagli esseri umani e dalle moderne società capitalistiche nella trasformazione della Terra.

All’inaugurazione della mostra saranno presenti l’artista Armin Linke, il curatore Anselm Franke, la direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, la Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Rossella Tarantino. Alle 17:00 il curatore Anselm Franke farà un’introduzione della mostra.

Alla stampa sarà dedicata un’anteprima alle ore 11:00

La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2020 tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso 19:30) e sarà accessibile con il Passaporto per Matera 2019.

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Chitarrista, architetto musicale, designer sonoro, improvvisatore. Sfugge alle più tradizionali categorie il profilo artistico di Giuseppe Ielasi. Le sue performance sono infatti basate sulla rielaborazione e ricomposizione di frammenti elettronici, registrazioni ambientali e di oggetti di vario tipo, seguendo principalmente una logica intuitiva e improvvisativa e utilizzando sistemi di diffusione multicanale gestiti in tempo reale.

 

Sarà proprio una sua performance a chiudere lunedì, 2 settembre, negli spazi allestiti nella suggestiva Cava del Parco scultura "La Palomba" di Antonio Paradiso la mostra a cura dei Formafantasma dal titolo Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation nell'ambito di I-DEA, progetto pilastro di Matera 2019.

A partire dalle ore 18 sarà possibile partecipare a delle visite guidate della mostra, seguite da un aperitivo. A seguire alle 20, nel meraviglioso spazio esterno di Cava Paradiso, si potrà assistere alla performance sonora dal titolo "Untitled 2019" a cura di Giuseppe Ielasi.

 

Ielasi (1974) ha lavorato per molti anni nel settore della 'musica improvvisata': fa musica e tournée dalla fine degli anni Novanta. A partire dal 2007 si è concentrato principalmente su lavori in studio, lavorando su composizioni per CD e records, teatro e cinema. Ha abbandonato la chitarra e le sue esibizioni sono ora basate su diffusione multi-canale e ricomposizione di pezzi e frammenti preesistenti, per creare complesse opere sonore site-specific. Suona principalmente da solo, ma anche in Bellows (con Nicola Ratti), il cui Handcut è stato incluso nel 'best of 2010' dalla rivista Wire, Rain Text (con Giovanni Civitenga) e in duetto con Enrico Malatesta, Kassel Jaeger, Andrew Pekler e collabora regolarmente con il regista e fotografo Armin Linke (anche montando i suoi film). Ha pubblicato dischi (corti) su 12k, ed è fondatore e curatore di molte etichette discografiche tra cui Entr'acte, Senufo Editions (che ha co-curato con Jennifer Veillerobe), Dekorder, Holidays, Error Broadcast. Giuseppe Ielasi è apparso in molti festival di tutto il mondo e in tournée in Europa, Stati Uniti e in Giappone.

 

Visione unica è una installazione formata da 5 proiezioni, 10 schermi digitali ed una ristretta selezione di oggetti vernacolari. Distribuiti nello spazio come a comporre un panorama percepibile nella sua totalità, e posti all'ingresso della mostra, gli schermi ed i loro contenuti possono essere letti dal visitatore sia in maniera individuale sia come parte del tutto. Materiali estremamente eterogenei tra loro come fotografie, cartografie di tipo scientifico, documentari, documenti storici e interviste, sono esposti utilizzando un medium unico, quello filmico.

Lo spazio sarà regolarmente aperto tutta la giornata.

I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d'archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019). Il 12 settembre inaugurerà Thauma. Atlante del gesto, a cura di Virgilio Sieni, Seguiranno le mostre curate rispettivamente da Navine G. Khan Dossos & James Bridle e Pelin Tan & Liam Gillick.

 

I-DEA

Finissage: Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation

A cura di Studio Formafantasma

 

2 settembre 2019 alle 18. Ingresso libero.

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

 

 

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Hanno registrato un grande successo di pubblico e di partecipazione il corteo sulla via dei Cavamonti e il concerto nella Cava del Sole

Uno straordinario inno al nero, colore della fertilità e delle tenebre, ma anche del meridione, del lutto e del riparo. Ma anche una rinascita della musica popolare che, grazie al talento e alla sensibilità di Vinicio Capossela, ha saputo parlare una lingua contemporanea, totalmente immersa nel contesto culturale del tempo che viviamo.

E’ durato quasi tre ore il concerto dell’istrionico cantautore che, nella suggestiva Cava del Sole, ha trascinato in una sorta di trance collettiva le oltre 4 mila persone presenti. Complice uno straordinario repertorio musicale, composto appositamente per il progetto Trenodia, coprodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e da SponFest Sottaterra, che ha pescato dalle radici più profonde della tradizione meridionale per arricchirla di nuovi sensi, di nuovi mondi espressivi. Complice anche la bravura dei musicisti presenti sul palco a partire dalla presenza dei Cubba Cubba di Tricarico, eredi originali della profonda ricerca guidata da Antonio Infantino a cui Capossela ha praticamente dedicato il concerto.

Lunghi applausi finali e un ricordo lanciato dal palco dal direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri: “In questa giornata di lamentatio per la terra, la terra ha inghiottito due operai che sistemavano un pozzo in una discarica chiusa da sei anni. A Donato e a Leonardo il nostro ricordo, la nostra preghiera, il nostro canto. A tutti, la responsabilità di tutelare il lavoro e la sicurezza dei lavoratori”.

Il concerto è stato preceduto, nella platea della Cava, dall’ultima performance di Trenodìa, ideato da Mariangela e Vinicio Capossela. Il corteo in forma di arte che ha attraversato Calabria, Alta Irpinia e Basilicata per trasformare il pianto funebre in lamentazione collettiva, espressione di una comunità che ritorna così alla vita. Potente ed evocativa la scelta del percorso: il punto di raduno e di partenza, la Fabbrica del Carro, la Chiesa dell’Annunziata, sono infatti coincisi con quelli della Festa della Bruna.

Il corteo, però, dopo aver attraversato Piccianello, attirando la curiosità della gente e di decine di fotografi appassionati, ha girato le spalle alla città per puntare appunto verso Cava del Sole. Attraversando la vecchia strada dei Cavamonti, la strada sterrata, oggi appena coperta da una colata di calcestruzzo, attraverso cui i mulattieri trasportavano i pesanti blocchi di pietra con cui è stata fabbricata la Matera del Piano, le grandi chiese monumentali, i grandi palazzi che oggi ne arricchiscono il pregio urbanistico al di là dell’unicità dei Sassi. Un corteo affollato: circa 150 prefiche, irrobustito dalla presenza delle delegazioni dei sei paesi che sono stati protagonisti del progetto. A cui si sono aggiunte le donne di Colobraro accompagnate dal sindaco e dal direttore artistico dell’evento che mette in campo la fama magica del paese. A precedere il corteo e a scandire il ritmo delle stazioni dedicate alle orazioni civili e ai quadri dolenti delle prefiche gli ottoni della banda di Tolve e i cupa cupa della band di Agostino Trance, i Cubba Cubba di Tricarico, che con il loro suono potente e ossessivo avevano segnato la conclusione della precedente tappa di Trenodìa, nel paese di Rocco Scotellaro e Antonio Infantino. A seguire una folla di cittadini interessati e appassionati dall’originale performance. Una messa in scena potente e ieratica, in cui hanno giocato un ruolo importante non solo la musica e le orazioni civili scandite nelle numerose stazioni di posta lungo il percorso ma anche le pause, i silenzi, la presenza immobile e lacerante dello spazio delle prefiche, che hanno accompagnato il percorso di avvicinamento al rito di liberazione del concerto finale di Vinicio Capossela e dei suoi complici.

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Nella giornata di domenica 1 settembre il pubblico di Matera 2019 potrà assistere a diversi appuntamenti musicali, nell’ambito del ricco cartellone della Capitale Europea della Cultura.

Alle ore 18:00 ci sarà l’appuntamento finale dell’Open Sound Festival, progetto di Matera 2019 coprodotto da Multietnica e Fondazione Matera Basilicata 2019, un mix unico tra street-carnival, festa folk, rave, performance d’arte e musica contemporanea, dove strumenti antichi di millenni incontrano elettronica e sound system, campanacci, chitarre elettriche, zampogne, cupa-cupa, subwoofer, urla, canti polifonici.

A chiudere la 5 giorni iniziata il 28 agosto con mostre, installazioni, workshop e prove aperte, performance sonore tra l’universo ancestrale di antichi strumenti lucani e la musica contemporanea, rappresentata da musicisti e producer di profilo internazionale, sarà un’opera immersiva per centinaia di performers, intitolata #Urla, del compositore e artista multimediale Yuval Avital.

#Urla, opera sonora in movimento, è un fiume umano caratterizzato dall’esecuzione di un'inedita e irripetibile “partitura musicale geografica”, che si snoda lungo le vie dei Sassi di Matera riproponendo alcune delle più radicali tradizioni sonore lucane -i grandi campanacci, i canti ‘urlati’ arbëreshë e a zampogna, ostinati ritmici dei cupa cupa- come microcosmi creativi contemporanei e inaspettati. Nell’opera saranno inoltre presenti ‘grappoli’ di chitarre e bassi elettrici, miniature sound-art diffuse da altoparlanti mobili, bande itineranti, poesie, azioni sceniche, maschere rare e colpi di fuochi d’artificio a completare un affresco caleidoscopico totalizzante che farà vivere al pubblico un’esperienza libera e personale. L’opera è il risultato di un processo di ricerca condotto sul territorio in stretta collaborazione con Nicola Scaldaferri, etnomusicologo e professore dell’Università degli Studi di Milano, iniziato nella primavera 2018.

Il corteo partirà alle ore 18:00 da Piazza Vittorio Veneto e attraverserà il rione Sassi. Maggiori informazioni su www.opensoundfestival.eu

Sempre il 1 settembre sarà inaugurata negli spazi del Complesso del Casale, nel Sasso Barisano, la Sound Art Exhibition del progetto IN VITRO – Artificial Sonification, coprodotto da LOXOSconcept e Fondazione Matera Basilicata 2019. Un progetto che porta a Matera e provincia le ultime tendenze dell’arte sonora per una riflessione sul rapporto tra suono e silenzio all’interno del topic “Futuro Remoto”.

Dopo l’inaugurazione nei giorni scorsi a Irsina e Montescaglioso di due istallazioni realizzate nell’ambito di residenze artistiche, si apre a Matera la mostra di sound art che propone 8 opere sonore di artisti internazionali: Terry Dame, Simon Whetam, Emiliano Bagnato, George Rahi, Rudolf Wakolbinger, Claudio Porru, collettivo Polisonum, Giulia Lorusso e Jessica Rimondi. Negli spazi del casale sarà anche presentata l’installazione di Silvia Rosani, realizzata durante la terza e ultima residenza artistica del progetto.

L’opening è alle ore 19, ad ingresso gratuito, con visite guidate e possibilità di incontrare gli artisti e arricchita, a partire dalle 21.30, dalle performance “Resonance” dell’artista cinese Ban Lei e “[re]BO[u]NDS” di Giulio Colangelo e Valerio De Bonis.

La mostra sarà visitabile fino al 29 Settembre negli orari 10-13 e 16-19 (lunedì e martedì chiuso). Ingresso con il Passaporto per Matera 2019. Maggiori informazioni su www.in-vitro.it

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The cultural projects contained in the “Ancient Future” section allow for a careful reflection on the millennia-long relationship of humanity with space and the stars. By retracing the steps of Pythagoras, one of the region’s most illustrious residents , it explores the ancient universal beauty of mathematics. At the same time, the infinite possibilities of dialogue between man and nature will be analysed, through concerts and visits to spiritual places - such as rock-hewn churches - or places of cosmological interest - such as the Space Geodesy Centre- . Very old practices and new life models will be put on trial, hypothesizing new development models for the coming decades.

As in many other European cities, Matera’s relationship with modernity is conflicting. Twenty-five years after the inclusion of the “Sassi”, once a “national shame”, in the UNESCO World Heritage list, the city is still trying to come to terms with its physical identity. The section of the program called “Continuity and Disruptions” represents an opportunity to develop a collective therapy and the possibility to face not only the shame of the city itself but also its multiple forms at the European level. These range from increasing social inequalities, to the resurgence of racism, the inability of many European countries to offer a future and hope to their youth and the drama of the exodus of desperate people fleeing the ongoing wars in Africa and Asia. Matera 2019 will be an opportunity to witness the beauty of the city, not only in theatres and museums, but also in the spaces we live in everyday.

The theme “Reflections and Connections” starts from the classic Latin motto, later adopted by Lorenzo de’ Medici, “Festina lente” (make haste slowly). We must rediscover the value of time and slowness, distance ourselves from the hegemony of the immediate present and take a step back from the accelerated pace that marks life in the 21 st Century. The cultural program also intends to prove that art, science and widespread practice of cultural citizenship can represent, throughout Europe, the catalysing elements of a new, revolutionary model of community rooted in the “practice of daily life”. The physical environment of Matera encourages us to rethink things “ab initio” and to consider crucial questions and fundamental values.

Starting from the irrepressible utopian tension in the history of Matera, the theme “Utopias and Dystopias” intends to test new innovative schemes that represent a challenge to preconceptions about the cities of the South including that tourism is the only way to achieve economic stability, technology is the only model of mediation possible for relationships, industrial monoculture is the only opportunity for development and that food and wine are the main identifiers of a territory. There is a need for a profound change of mentality, which goes beyond fatalistic attitudes, amoral familism, and the opacity of information and management of public affairs, which have often hindered the renewal of Southern Italy. Through a series of urban and rural games and sports, Matera will be transformed into a terrain on which we can imagine possible alternatives to the realities that we take for granted.

The “Roots and Routes” section precisely explores the extraordinary possibilities of the mobility culture that unites Europe. The instinct for movement is rooted in the daily life of Matera, ever since the tradition of “transhumance”, which every year sees the herds of cattle move across the Murgia plateau. Mobility is the lifeblood of the region: from Magna Graecia to Rome, or from the age of the Byzantines and Longobards, Arabs, Swabians or Angevins, Basilicata has always been a place of meeting and convergence. Recently, like many other rural regions of Europe, Matera has had to face devastating migratory diasporas, to then see the recent beginning of a return of a generation of young people, attracted by the values rooted in southern Italian culture.