Matera 2019

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La Fondazione Matera Basilicata 2019, con il patrocinio del Comune di Matera, del Comune di Potenza e di Potenza Città Italiana dei Giovani 2024, ha pubblicato sul sito www.matera-basilicata2019.it la Manifestazione d’interesse per la proposta di progetti di comunità da realizzare nella Giornata europea del vicinato (European neighbors’ day) che quest’anno cade venerdì 31 maggio 2024.

La festa è nata in Francia, a Parigi, nel 1999, con l'obiettivo di rafforzare i legami di quartiere, sviluppare un senso di appartenenza e contrastare l'isolamento e l'esclusione. Dal 2003, la festa è diventata una ricorrenza europea che coinvolge circa 35 paesi, inclusa l’Italia, celebrando le comunità e i vicinati, i rapporti e le relazioni, i valori di solidarietà e vicinanza.

Per la Giornata Europea del Vicinato 2024, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 intende promuovere il protagonismo dei cittadini, la partecipazione democratica e la cittadinanza culturale, da sempre al centro della sua mission, attraverso azioni di animazione culturale dal basso. Mediante l’Avviso pubblico, saranno supportati progetti di comunità da realizzare a Matera e a Potenza per dare vita a una festa diffusa nelle due città, dove le comunità saranno invitate ad animare i quartieri, nell’intera giornata del 31 maggio.

Nello specifico, l’Avviso prevede l'assegnazione di un contributo a progetti di interesse collettivo e altre attività utili a favorire il senso di appartenenza alla comunità di quartiere, dal contenuto aggregativo, culturale, sociale, sportivo ed educativo. Si intende inoltre valorizzare il contributo dei giovani nei processi virtuosi di cittadinanza attiva, sostenendo iniziative presentate da associazioni giovanili o che prevedano il contributo dei giovani nell’ideazione e nella realizzazione delle progettualità.

Alle proposte ritenute idonee, fino ad un massimo di 10 per la città di Matera e 10 per la città di Potenza, sarà riconosciuto un contributo massimo pari ad Euro 1.500 lordi omnicomprensivi per la copertura delle spese relative alla realizzazione del progetto nell’arco temporale della sua organizzazione e produzione.

I progetti di comunità potranno essere presentati compilando la domanda di partecipazione al link riportato all’interno dell’Avviso entro le ore 23:59 del 18 aprile 2024. La lista dei progetti ammessi verrà pubblicata sul sito della Fondazione www.matera-basilicata2019.it, nella sezione “Amministrazione trasparente”, a partire dal 29 aprile 2024

Le informazioni sui requisiti di partecipazione, i valori che i progetti devono rappresentare, le modalità di invio delle candidature, la procedura di selezione e concessione del contributo sono contenute nell’Avviso.

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Si chiama AIRFARE, acronimo di “mediA dIgital libRary oF lucAnian cultuRE” (catalogo digitale della cultura lucana), il progetto vincitore dell’Avviso pubblico TOCC (Transizione digitale organismi culturali e creativi) azione A1 della Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura, finanziato dall'Unione europea - NextGenerationEU, vinto dalla rete BAD (Basilicata Digital Academy) composta da Fondazione Matera Basilicata 2019 (capofila), Comune di Matera, Confapi Matera, CNA Matera, Fondazione ITS Academy di Basilicata.

AIRFARE mira a produrre innovazione a partire da un concetto dinamico di “patrimonio culturale”, inteso come strumento partecipativo e generativo di nuovi prodotti culturali attraverso l’uso del digitale. AIRFARE si rivolge all’intera filiera delle industrie culturali e creative (ICC), al fine di creare un hub univoco della produzione culturale del territorio e, attraverso processi di design thinking e co-design, rafforzare le competenze degli operatori, incoraggiare la cooperazione e lo scambio di esperienze, facilitare l’aggiornamento professionale e la riqualificazione, migliorando l’intero eco-sistema. I soggetti proponenti rappresentano i vari ambiti delle ICC - produttori culturali e artisti (Fondazione Matera Basilicata 2019), piccole e medie imprese (Confapi), artigiani (CNA) - e offrono strumenti e laboratori all’avanguardia per lo sviluppo di soluzioni digitali come la Casa tecnologie emergenti (Comune di Matera), Open Design School (Fondazione Matera Basilicata 2019) e Fondazione ITS Academy di Basilicata.

Il progetto AIRFARE si svolgerà in un arco temporale di 24 mesi, beneficiando di un finanziamento di 288.000,00 €, a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento di 72.000,00 €, per un valore totale di 360.000,00 €.

Il progetto è suddiviso in sei azioni: sviluppo di una piattaforma integrata di accesso alle risorse culturali digitali (Media digital library) che consenta la navigazione nell'enorme contesto informativo del patrimonio culturale, costantemente arricchito dalle attività di digitalizzazione; laboratori di produzione culturale digitale, finalizzati alla realizzazione di produzioni multimediali in grado di integrare tecniche di espressione digitale; atelier tematici, focus group e laboratori sulla curatela artistica digitale, per offrire competenze di base finalizzate alla formazione di una nuova figura professionale, il curatore digitale, che possa confrontarsi con l’arte digitale, con le opere generate tramite l’intelligenza artificiale e con il patrimonio culturale, materiale e immateriale, digitalizzato e manipolato da artisti e creativi; seminari divulgativi sulla fabbricazione artigianale (Fablab); programmi di residenza multidisciplinari per l’introduzione, nelle botteghe artigiane, degli strumenti di fabbricazione digitale, per favorire l’innovazione dei processi di produzione e lo sviluppo di nuovi prodotti; hackathon per utilizzare gli strumenti digitali per l’ideazione di prodotti personalizzati e rispondenti ai fabbisogni del consumatore/fruitore, lavorando sulle diverse abilità, in ottica di inclusione sociale e sostegno alla silver economy.

AIRFARE è in linea con il progetto “Archivio Digitale della Memoria Lucana”, al cui sviluppo sta lavorando la Fondazione Matera Basilicata 2019, un archivio aperto, partecipato, in continua evoluzione, che vuole testimoniare la storia di un territorio complesso e affascinante, anche attraverso i documenti e i racconti della comunità lucana.

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“La Fondazione Matera Basilicata 2019 - sottolineano il Presidente Domenico Bennardi e il Direttore Giovanni Padula - si congratula con la città de L’Aquila per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026 vinto grazie al dossier “L’Aquila. Città Multiverso” che mira a far rinascere le aree interne dell’Appennino, trasformandole in laboratori di innovazione tecnologica e sociale.

Come Fondazione siamo particolarmente felici che il coordinatore scientifico di questa candidatura sia il prof. Pierluigi Sacco, fra gli esperti che hanno prodotto, tra l’altro, gli studi valutativi su Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Alla città lucana di Maratea, arrivata fra le dieci finaliste nella competizione, va il nostro plauso per l’importante traguardo raggiunto attraverso un progetto condiviso con Moliterno che mirava a unire il territorio lucano mediante la cultura e che non potrà andare disperso”.

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Nelle giornate dell’1 e 2 marzo si è recata in visita a Matera, Capitale europea della cultura 2019, una delegazione del Comune di Viterbo composta dalla sindaca Chiara Frontini, dall'assessore al Turismo Silvio Franco e da Maria Chiara Giovannelli, dottoranda presso l'università di Viterbo e responsabile per le attività di coordinamento per il progetto di candidatura di Viterbo a Capitale Europea della Cultura 2033.

Ieri pomeriggio, la delegazione ha incontrato nella sede dell’Ex Convento di Santa Lucia il direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula, e alcuni membri suo team, per approfondire il percorso che ha portato Matera alla vittoria del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, con uno specifico riferimento agli aspetti tecnici del processo, alle caratteristiche del dossier di candidatura e alla nuova mission della Fondazione. Fra i temi oggetto di confronto, le azioni messe in campo per stimolare il sostegno della comunità locale e delle istituzioni locali e nazionali, la struttura di governance per la gestione del processo di candidatura, i punti di forza dei dossier delle città candidate a Capitali europee della cultura risultate poi vincitrici.

Al termine dell’incontro, la delegazione è stata guidata alla visita delle collezioni e mostre del Museo di Palazzo Lanfranchi, tra cui l’opera di Tomás Saraceno Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories esposta nella Chiesa del Carmine grazie alla collaborazione tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Museo nazionale di Matera. L’opera, inaugurata lo scorso novembre, rappresenta da un lato il completamento di uno dei progetti del dossier di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, dall’altro l’apertura di un focus sulla relazione fra arte e ambiente, uno dei temi al centro della nuova programmazione della Fondazione.

Stamattina, la delegazione di Viterbo è stata ricevuta presso gli uffici del Comune di Matera, dove ha incontrato il sindaco e presidente della Fondazione, Domenico Bennardi. «Matera e Viterbo sono due città in cui la storia trova molte similitudini -ha detto Bennardi- la scelta di perseguire l’obiettivo della Capitale europea della cultura può segnare un interessante motivo di collaborazione per la futura crescita delle due realtà». La sindaca è stata accolta in municipio anche dal presidente del consiglio comunale, Francesco Salvatore, per la firma del Libro d’onore e lo scambio di doni istituzionali. Quindi, dopo la colazione con Bennardi, Frontini ha fatto una passeggiata in città godendo della bella giornata e dell’incanto dei Sassi.

«L’obiettivo della missione – ha spiegato la sindaca Frontini - è stato di condividere esperienze per valorizzare i successi e fare tesoro dei percorsi già battuti da chi è riuscito nell’impresa. Dobbiamo riflettere insieme alla città sulla dimensione europea nella quale Viterbo si può proiettare grazie a questo processo che, come ci è stato ribadito qui, è più importante dell’esito stesso. Va costruito un vero e proprio patto di cittadinanza culturale dove la cura del bene comune sia al centro, e questo porta con sè una serie di impatti di lungo periodo, sia a livello economico che sociale. Si tratta solo di una prima tappa di questo scambio, abbiamo già in mente i prossimi passi e aspettiamo gli amministratori e partner materani a Viterbo, certi che il racconto diretto della loro esperienza possa ispirare decisori e cittadinanza verso un obiettivo sfidante e ambizioso, che deve renderci tutti orgogliosi e determinati nel volerlo perseguire».

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«La Fondazione Matera Basilicata 2019 -sottolineano il presidente Domenico Bennardi e il direttore Giovanni Padula- si congratula con la città di Potenza per il premio, ricevuto oggi a Napoli, di Città Italiana dei Giovani 2024, promosso dal Consiglio Nazionale dei Giovani in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con l’Agenzia italiana per la gioventù.

Ad essere premiato, nella competizione che ha visto la città di Potenza nella cinquina delle finaliste, è stato il dossier dal titolo “Connessioni attive”, frutto di un percorso di co-progettazione fra le realtà e i giovani del territorio, che ha puntato a valorizzare il coinvolgimento dei giovani e potenziarne le competenze e il senso civico.

Con il loro sguardo proiettato al domani, i giovani sono stati fra i primi e più attivi protagonisti del percorso di Matera Capitale europea della cultura 2019, e per questo il sostegno della Fondazione a Potenza Città Italiana dei Giovani 2024, formalizzato la scorsa estate, proseguirà nelle azioni che saranno messe in campo nei prossimi mesi, con l’idea condivisa di rendere sempre più i nostri territori luoghi in cui i giovani possano scommettere per il futuro».

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“L’arte contemporanea vale un viaggio?” è stato il tema dell’incontro curato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, svoltosi questa mattina a Milano nell’ambito del programma di appuntamenti organizzati dall’Apt Basilicata e dalla Direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata alla BIT - Borsa internazionale del Turismo.

Al centro del dibattito, aperto dall’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata, Michele Casino, l’arte contemporanea come motivazione del viaggio, a partire dall’opera permanente per la città dei Sassi Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories dell’artista Tomás Saraceno, acquisita dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 nel 2023 ed esposta nella ex chiesa del Carmine di Palazzo Lanfranchi grazie alla collaborazione con il Museo nazionale di Matera. Uno spunto per allargare la riflessione alle diverse progettualità legate all’arte contemporanea nella città di Matera e nell’intera Basilicata, con un focus sull’opera d’arte come esperienza e sul dialogo fra arte pubblica e comunità, attraverso i contributi di Giovanni Padula, direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Tiziana d’Oppido, assessore alla Cultura del Comune di Matera, Fiorella Fiore, storica dell’arte PhD candidate DICEM - Università degli studi della Basilicata, Annamaria Mauro, direttore del Museo nazionale di Matera, Antonella Berruti e Francesca Pennone di Pink Summer Contemporary Art, Gabriele Sassone, docente NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

«Con questo progetto - ha spiegato il direttore Giovanni Padula - poniamo alla comunità locale un tema, il rapporto della specie umana con la natura, e la sollecitiamo ad affrontarlo, chiedendo di familiarizzare con l’opera, di farla propria. Ci rivolgiamo inoltre alla comunità degli appassionati d’arte contemporanea, in Italia e nel mondo, per far scoprire la presenza di un'opera di Saraceno a Matera. A questa comunità chiediamo di mescolarsi con quella locale e prendere parte ad un confronto sul tema dell’ambiente attraverso l’arte».

«Partecipiamo anche quest'anno con entusiasmo alla BIT - ha sottolineato l’assessore Tiziana d’Oppido -, appuntamento imprescindibile per promuovere in Italia e nel mondo Matera, stringere nuove collaborazioni e rinsaldare quelle già avviate, lanciare le novità 2024 - fra le altre cose una guida turistica per bambini della collana delle Divertimappe, e un parco ludico-educativo per la valorizzazione della balena Giuliana, il cui restauro è prossimo al completamento - raccontando una Matera da vivere e una città attrattiva dodici mesi all'anno. Se si pensa a Matera si immaginano i Sassi, il centro storico e le chiese rupestri non all’arte contemporanea, che esiste in città e può permettere di creare percorsi turistici alternativi, mettendo in relazione due mondi opposti. Si pensi a percorsi che vadano dal centro storico ai quartieri, con la street art dei murales da nord a sud. Poi ci sono installazioni permanenti come quella di Saraceno, ma anche temporanee come quella tutt’ora in corso di “Andrea Roggi”, o quella appena conclusa di Salvador Dalì. Un’altra permanente è la Goccia di Azuma dal 2010, ci sono i musei che si occupano di arte contemporanea e stiamo cercando di chiudere un protocollo d’intesa, per avviare il progetto “Matera contemporanea” con nuovi artisti in mostre e percorsi inediti».

«Esattamente 20 anni fa veniva pubblicato il volume “Sensi Contemporanei in Basilicata. Analisi e Prospettive di un Progetto di Arte Sviluppo”, che registrava quanto fatto alla data del 2004 in merito a uno dei progetti più emblematici condotti in Lucania sul contemporaneo - ha spiegato Fiorella Fiore -. Nel suo testo, Dario Pinton si domandava quanto fosse ancora lontano il Sud da Venezia, analizzando chiaramente la distanza non solo chilometrica, ma anche culturale, tra due realtà molto diverse tra loro. A distanza di 20 anni ho cercato di fotografare la situazione attuale attraverso quattro concetti chiave: comunità, inaspettato, futuro remoto, genius loci, illustrando best practices che mi portano ad affermare che sì, la Basilicata è ancora distante da Venezia; ma, forse, è proprio la sua natura di regione ai “confini dell’impero” a renderla un possibile palcoscenico di innovazione per le pratiche artistiche contemporanee, come dimostrano molti dei casi presentati durante la BIT».

«Il Museo nazionale di Matera - ha evidenziato il direttore Annamaria Mauro - è da sempre uno dei centri di promotori dell’arte contemporanea, istituendo attraverso di essa un dialogo continuo e fluido per valorizzare i reperti e le opere esposte. Un racconto che dal pleistocene ai giorni nostri diventa “circolare” in cui il presente può coniugarsi con elementi di ogni tempo. L’arte contemporanea è per il Museo un’occasione per sperimentare nuovi linguaggi e rendere il patrimonio culturale accessibile e “sempre nuovo” attraverso cui comunicare il passato, il presente e il futuro. Per queste ragioni il Museo nazionale di Matera ha deciso di aprire i suoi percorsi espositivi e le sue indagini altamente scientifiche alle pratiche contemporanee, un ambito che permette di riflettere e fare ricerca sul tempo presente e capire quali sono le dinamiche internazionali dell’arte oggi. In questo modo il museo può lavorare proponendo esposizioni selettive di opere d’arte contemporanea, che indichino i fondamentali contributi originali, creativi, alla formulazione delle espressioni del nostro tempo e su testimonianza criticamente motivata e ordinata, delle proposte più significative della ricerca artistica in corso. Tutto ciò permette al museo di proporsi come spazio flessibile, come luogo di dibattito e di relazione con l’attualità, come centro la cui funzione educativa si verifica nella comprensione, nel confronto e nell’indagine sulla realtà».

«Le installazioni di Tomàs Saraceno, tutte, compreso il confessionale di Matera - ha spiegato Antonella Berruti - tendono a far sperimentare, oltre a ogni parola, che la società non è separata dalla natura e il concetto di società per diventare ecologico, ambientale, pacifico, deve diventare il più inclusivo possibile, improntato non solo sul dialogo delle culture, sulla comunicazione globale che rispetta le comunità locali di ogni specie. Le installazioni di Saraceno sono un esperimento di cosmopolitica e, per dirla con Bruno Latour, di eterotarchia, un concetto che pur implicando l’ordine e la leggibilità rifiuta ogni gerarchia”. “La commissione pubblica di un’opera d’arte contemporanea come quella di Saraceno - ha completato Francesca Pennone - va a innestarsi inoltre nel tessuto cittadino, aprendo spazi di dialogo e di confronto nella comunità».

«Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories di Tomàs Saraceno, al pari di altri celebri esempi della storia dell’arte recente, dimostra quanto un’opera praticabile sia in grado di valicare i confini dell’estetica e della tecnica per accedere alla dimensione dell’esperienza - ha concluso Gabriele Sassone -. Un’esperienza non soltanto fisica, di contatto, bensì interiore. Un’esperienza che invita a mettere in discussione i propri meccanismi percettivi, nonché la relazione con sé e con l’altro, ma soprattutto con il mondo naturale».

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«Il 2023 è stato un anno importante per la Fondazione Matera Basilicata 2019, perché dopo lo stop imposto dalla pandemia è stato possibile riprendere le attività con rinnovato impulso e vigore, e con il nuovo management rappresentato dal direttore Giovanni Padula, l’organico della Fondazione ha potuto lavorare a pieno ritmo, rilanciando la macchina organizzativa di questa importante istituzione». Così il presidente e sindaco di Matera, Domenico Bennardi, traccia il bilancio dell’anno appena trascorso per la Fondazione nata dall’investitura a Capitale europea della cultura (Ecoc). «Con i soci della Fondazione è stata condivisa una sfida importante -prosegue Bennardi- ovvero continuare a valorizzare l’ambìto riconoscimento di Capitale europea della cultura a favore non solo della città di Matera, ma di tutte le bellissime aree interne della regione, le quali possono rappresentare una grande opportunità turistica e culturale per un territorio che ancora oggi è “Capitale europea”. Da presidente, ritengo che noi abbiamo un debito di gratitudine e riconoscenza nei confronti di tutti i Comuni lucani, che con le loro bellezze naturali, paesaggistiche e culturali, oggi più che mai rappresentano la forza e la prospettiva futura per l’intera Basilicata. Matera, come porta di accesso del turismo e polo culturale, intende mettere la propria reputazione al servizio di tutta la regione, per connettere ulteriormente le diverse aree del territorio ed innalzarne l’attrattività. Con questo fine, grazie all’operato del nuovo management e di tutto il suo staff, e grazie all’approvazione in agosto del nuovo Piano strategico, l’attività della Fondazione si è concentrata su due tipi di progettazioni: quelle più visibili attraverso eventi e iniziative sul territorio e quelle, altrettanto importanti, che hanno richiesto un lavoro dietro le quinte per partecipare a bandi e Avvisi pubblici con l’obiettivo di intercettare ulteriori preziose risorse.

Fra le attività di animazione culturale, spicca la seconda edizione del progetto “Creative communities”: sei settimane di residenza di co-creazione, trascorse in Basilicata da cinque giovani professionisti, esperti in progettazione culturale e innovazione sociale, e due imprese culturali lucane, selezionati attraverso avviso pubblico, per individuare bisogni e raccogliere proposte in termini di infrastrutture culturali, ovvero co-progettare un modello di presidio culturale che includa anche la biblioteca ma offra un ampio ventaglio di servizi. Un’iniziativa dedicata alla memoria di David Sassoli, promossa in collaborazione con il Polo bibliotecario di Potenza, il supporto di “Lo Stato dei Luoghi” e “Patto per la lettura” del Lagonegrese, patrocinata dei Comuni Balvano, Filiano, Latronico, Miglionico. Nell’anno da Capitale europea della cultura -prosegue Bennardi- Matera è stata un esempio di come città medio-piccole collocate in aree marginali, possano promuovere e dar luogo a nuovi modelli di cultura fortemente partecipata, dimostrando che molto spesso i vincoli sono un’occasione, per ripensare e riprogettare i modi di produrre e abitare la cultura. Sono stati coinvolti comuni importanti e belli, anche se non noti nei circuiti turistici nazionali. Naturalmente -rimarca il presidente Bennardi- una connessione territoriale non può prescindere dalle infrastrutture di trasporto, dalle trasversali viabili lucane e dai servizi di accoglienza e integrazione turistica, anche per arginare lo spopolamento dei piccoli comuni. Su questi temi sono convinto che la politica regionale e tutto il Consiglio di amministrazione (Cda) vorrà cogliere la sfida. Quindi la parola chiave della Fondazione resta “partecipazione”, con l’obiettivo di portarla nelle aree interne. La partecipazione è alla base di un percorso di coinvolgimento ma anche di consapevolezza, fondamentale per i residenti lucani e soprattutto per i giovani che dobbiamo sforzarci di trattenere».

Nel 2023 il tema dell’ambiente ha avuto come caposaldo per la Fondazione un progetto internazionale: l’opera “Life(s) of web. Arachnophobias, arachnophilias, and other stories” di Tomás Saraceno", un’installazione permanente, acquisita dalla Fondazione con fondi ministeriali, dopo un’attenta valutazione sulla congruità dei costi e sui benefici attesi, e inaugurata a novembre nella chiesa della Madonna del Carmine a Palazzo Lanfranchi, grazie alla collaborazione con il Museo nazionale di Matera. «Un luogo intimo -prosegue il presidente Bennardi- rappresentato da un confessionale, dove si vuole alimentare il dialogo con la natura e l’appello ecologista all’Umanità. Saraceno è uno degli artisti contemporanei più noti nel mondo, e questa installazione potrà diventare un altro attrattore turistico-culturale per la nostra città.

Per la 634esima edizione della festa della Bruna, la Fondazione ha rinnovato la sua storica collaborazione con l’associazione Maria SS della Bruna attraverso lo spettacolo “Tableaux Vivants da Caravaggio”, regia di Dora De Maio, cui hanno preso parte attori professionisti della Compagnia “Ludovica Rambelli” e comuni cittadini, coinvolti attraverso una chiamata pubblica, in un laboratorio teatrale organizzato a giugno per lavorare insieme alla ricostruzione umana delle tele del Caravaggio.

In occasione dei cento anni dalla nascita e i settant’anni dalla morte di Rocco Scotellaro, la Fondazione ha scelto di raccontare l’eredità e attualità del sindaco poeta di Tricarico, utilizzando uno dei linguaggi più diffusi di oggi. È nato così “Un filo d’erba”, podcast sulla vita e le opere di Rocco Scotellaro, prodotto da Chora Media, scritto e narrato da Franco Arminio, presentato a Matera a ottobre insieme al giornalista Mario Calabresi e allo stesso Arminio.

"Sassi e Memoria” è stato, invece, l’incontro promosso con il Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo – DiCEM dell’Università degli Studi della Basilicata a ottobre, dedicato alla restituzione degli esiti della ricerca universitaria effettuata tra il 2018 e il 2020 da alcuni antropologi e antropologhe dell’Ateneo lucano sulla memoria degli ex abitanti dei Sassi, nell’ambito delle attività sviluppate per il progetto I-Dea di Matera Capitale europea della cultura 2019. Grazie all’ascolto e alla registrazione di molteplici voci e testimonianze dirette, la ricerca ha preso in esame la “frattura” provocata dallo svuotamento progressivo dei rioni Sassi e dal contestuale trasferimento di gran parte degli abitanti nei nuovi quartieri periferici cittadini e nei villaggi rurali costruiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.

Sempre sul fronte dell’animazione culturale, nell’ambito dell’accordo sottoscritto con la Regione Basilicata, la Fondazione ha pubblicato a settembre l’Avviso pubblico per l’erogazione di contributi finalizzati alla realizzazione di attività ed eventi culturali, finalizzato a sostenere l’attività degli organismi che operano nell’ambito storico-culturale, musicale, cinematografico e delle arti creative. Grazie alla dotazione finanziaria di 975mila euro assicurata dalla Regione, sono stati assegnati contributi per la realizzazione di progetti culturali in grado di potenziare la produzione e le opportunità di fruizione culturale nella Regione, entrambi fattori di crescita e di coesione sociale per il territorio lucano.

La Fondazione ha collaborato anche direttamente con il Comune di Matera sul bando degli eventi culturali, fornendo la propria esperienza nella selezione e orientamento dei progetti. Importante nel corso del 2023 è stato il lavoro della Fondazione per la partecipazione a bandi nazionali e internazionali. Su questo fronte, gli sforzi hanno portato all'aggiudicazione dell’Avviso pubblico Tocc A1 della Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura (con risorse in arrivo nel prossimo biennio per €280.000) per progetti di capacity building, che vedrà impegnata la Fondazione, insieme ad altri partner locali, per il rafforzamento delle competenze del settore culturale e creativo, con un’attenzione particolare alla creazione di nuove figure professionali e alla transizione digitale delle imprese artigiane.

Insieme alla città di Bourges, che a dicembre è stata nominata Capitale europea della cultura 2028, è stato sviluppato il progetto “Mobile Democracy” per rispondere alla call internazionale della European Cultural Foundation: la proposta promuove il dibattito informato tra cittadini sui temi caldi in Europa - a partire dallo spopolamento dei piccoli centri. Grazie alla designazione di Bourges a ECoC 2028 una parte di questo progetto sarà realizzata nel 2024 insieme alla città francese».

Nel corso dell’anno la Fondazione ha lavorato, inoltre, alla stesura di due progetti su scala regionale da candidare ai fondi Fsc: un progetto per la realizzazione di biblioteche e presidi culturali nelle aree interne (con il supporto delle biblioteche di Potenza e Matera) ed un progetto per la realizzazione di un archivio digitale del patrimonio culturale della Basilicata.

Numerose le occasioni di scambio e mobilità con Capitali europee ed italiane della cultura, città candidate a questi titoli, festival nazionali e internazionali, cui è stato raccontato il percorso e l’eredità di Matera 2019. È proseguita anche l’attività di networking che sostiene l’associazione Volontari Open Culture 2019, nata proprio dal percorso ECoC 2019.

Per l’attività di progettazione la Fondazione ha potuto contare su un finanziamento regionale complessivo pari a circa 2,2 milioni, di cui una parte saranno destinati alle attività del 2024, e risorse ministeriali per circa 500mila euro. Il Comune ha contribuito con proprie risorse e con la messa a disposizione della Fondazione della sede di via La Vista, la cui concessione in comodato gratuito si rinnova ormai da molti anni.

«Infine, nel Piano attività 2024 della Fondazione approvato dal Cda nel corso dell’ultima seduta di dicembre -conclude Bennardi- ho chiesto di inserire, tra le attività a supporto dei soci, un intervento della Fondazione in relazione alla biblioteca provinciale “Stigliani” al fine di favorire il suo auspicato rilancio, e di scongiurare la sua chiusura - aggiunge Bennardi. Nella stessa direzione va la richiesta di un aggiornamento del Piano economico e finanziario del MuDEAm, il museo demoetnoantropologico di prossima attivazione in città, facendo leva anche in tal caso sull’esperienza e competenza della Fondazione in questo ambito».

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 esprime grande soddisfazione per la designazione della città francese di Bourges a Capitale Europea della Cultura 2028, avvenuta ieri, e si congratula con tutto il team della città per il successo ottenuto. “Un risultato – sottolinea il Direttore Giovanni Padula - che ci rende fieri della stretta collaborazione sviluppata nell’ultimo anno”.

Proprio ieri, per una felice coincidenza, è arrivata anche la notizia di Maratea entrata tra le dieci città finaliste per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026. “Un grande in bocca al lupo al team per l’audizione finale in marzo" – aggiunge Padula.

Nel corso di poco più di un anno si è sviluppata una sintonia profonda tra il progetto di Capitale Europea della Cultura 2028 di Bourges e la strategia della Fondazione Matera Basilicata 2019. Diverse sono state le visite scambiate tra Matera e Bourges con il sindaco della città Yan Galut e il direttore della candidatura Pascal Keiser. Nel dossier di candidatura di Bourges 2028, intitolato “Territoires d’Avenir” (territori per il futuro), Matera 2019 è tra i partner europei del progetto “La Matrice”, una nuova rete globale di città a misura d'uomo, per facilitare il consolidamento di progetti, idee e lasciti di Bourges 2028, nonché le interazioni con gli attori nazionali nel campo della mobilità e dello sviluppo sostenibile, agevolando gli scambi degli artisti e la democrazia nomade.

“Insieme – spiega Padula - abbiamo sviluppato inoltre il progetto “Mobile Democracy” per rispondere alla call internazionale della European Cultural Foundation: la proposta promuove il dibattito informato tra cittadini sui temi caldi in Europa - a partire dallo spopolamento dei piccoli centri - e grazie alla designazione di Bourges una parte di questo progetto sarà ora realizzata insieme. La questione delle piccole e medie città è un altro dei cavalli di battaglia di Bourges ereditato proprio dal dossier di Matera Capitale Europea della Cultura. Siamo fieri di questa collaborazione che porterà nei prossimi mesi e nei prossimi anni ad una ancora più stretta sintonia tra le due città sui temi della creatività e della cultura in Europa”.

Al successo di questo partner europeo, si aggiunge la soddisfazione per una realtà della Basilicata all’interno della competizione nazionale dedicata alla cultura. Il progetto presentato da Maratea, che ha puntato sulla compattezza del territorio lucano unendo il Mediterraneo con l’Appennino attraverso l’alleanza con Moliterno, continua infatti il suo percorso verso il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026. “Un traguardo – conclude il direttore - che ci riempie di orgoglio, anche perchè la candidatura ha voluto ispirarsi all’eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha pubblicato sul proprio sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it, nella sezione “Amministrazione trasparente”, la graduatoria finale delle proposte relative all’“Avviso pubblico per l’erogazione di contributi finalizzati alla realizzazione di attività ed eventi culturali” per l’anno 2023, in grado di potenziare la produzione e coordinare le opportunità di fruizione culturale in Basilicata.

L’Avviso, destinato agli organismi che operano nei settori storico-culturale, musicale, cinematografico e delle arti creative, si colloca nell’ambito dell’Accordo stipulato dalla Fondazione con la Regione Basilicata per la cooperazione sullo sviluppo dell’offerta culturale e creativa in Basilicata.

Le risorse complessive messe a disposizione dell’Avviso ammontano a 975.000,00 Euro, mentre le proposte progettuali pervenute sono state 97 (con due rinunce).

La graduatoria, divisa per le quattro Macroare oggetto dell’Avviso, contiene l’elenco dei progetti ammessi e finanziati (51), ammessi e non finanziati per esaurimento dei fondi disponibili (18), nonché l’elenco dei progetti non ammessi (26) per aver ottenuto una valutazione di merito con punteggio inferiore alle soglie minime indicate nell’Avviso e/o per documentazione sprovvista degli elementi necessari a regolarizzarla, tali da rendere improcedibile l’istruttoria.

Come previsto dall’Avviso, i contributi saranno liquidati subordinatamente alla presentazione di regolare rendicontazione delle spese sostenute, corredata dalla documentazione di spesa valida ai fini contabili e fiscali. In caso di rinuncia da parte di uno o più soggetti beneficiari, la graduatoria sarà soggetta a scorrimento, previa verifica della documentazione.

Link diretto alla graduatoria

 

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha pubblicato sul proprio sito web il documento che raccoglie gli esiti delle sei settimane di residenza di co-creazione svolta in Basilicata nell’ambito della seconda edizione del progetto “Creative communities” in memoria di David Sassoli promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza, con il supporto de Lo Stato dei Luoghi e il Patto per la Lettura del Lagonegrese e con il patrocinio dei Comuni Balvano, Filiano, Latronico, Miglionico.

Durante la residenza, il team di lavoro selezionato con bando pubblico, composto da cinque professionisti e due imprese culturali lucane, ha vissuto tra le comunità di Balvano, Filiano, Latronico e Miglionico per individuare bisogni e raccogliere proposte in termini di infrastrutture culturali, ovvero co-progettare un modello di presidio culturale che includa anche la biblioteca ma offra un ampio ventaglio di servizi.

Per fare questo, è stata condotta un'indagine attraverso incontri con scuole, amministrazioni, gruppi di cittadini, interrogandosi sui bisogni e i servizi che ci si aspetta di trovare in una biblioteca. La raccolta dei feedback è avvenuta anche attraverso la distribuzione di cartoline che i cittadini hanno potuto compilare e un form online.

Il documento prodotto come esito della residenza rappresenta un tool-kit, una sorta di “cassetta degli attrezzi” da poter mettere a disposizione dei policy maker regionali e delle singole comunità locali per definire policies locali stabili e replicabili. Il lavoro avviato durante le residenze proseguirà con un policy lab in programma il 17 febbraio 2024 : uno spazio per facilitare la collaborazione tra stakeholder e progettare le azioni future partendo dallo studio fatto nei quattro comuni pilota e allargandolo ad una dimensione regionale. Il policy lab è pensato per amministratori locali e regionali, personale che opera nelle biblioteche e progettisti culturali.

 

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Un filo d’erba
La vita e le opere di Rocco Scotellaro raccontate dal poeta Franco Arminio

Dal 9 novembre sulle principali piattaforme audio

 

- Il poeta Franco Arminio esplora la vita di Rocco Scotellaro, rivelandone la profondità e le molteplici sfide che ha affrontato

- Un podcast in due episodi per scoprire e riscoprire il poeta lucano e immergersi nell'animo di un uomo che ha lottato per la giustizia e l’uguaglianza, senza mai smettere di ispirare le generazioni future

- Il progetto rientra nell'ambito delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Scotellaro ed è una produzione di Chora Media per Fondazione Matera Basilicata 2019

 

Milano, 9 novembre 2023 – Poeta, politico, intellettuale: Rocco Scotellaro ha vissuto una vita straordinaria, anche se breve, caratterizzata da coraggio, passione e desiderio di cambiamento.

Nell'ambito delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Scotellaro, Chora Media e Fondazione Matera Basilicata 2019 presentano il podcast Un filo d’erba, una profonda esplorazione della vita e delle opere del poeta lucano, scritta e raccontata da Franco Arminio.

Nel corso di due episodi di circa 30 minuti, il podcast guida l’ascoltatore attraverso le molteplici vite di Scotellaro: dagli umili inizi agli studi nelle città del nord Italia così differenti dalla sua terra natale; dall'attività letteraria all’amicizia con intellettuali illustri come Carlo Levi; dall’elezione a sindaco di Tricarico all’ingiusta esperienza carceraria, fino alla morte, arrivata improvvisamente a soli trent’anni.

Franco Arminio, poeta, paesologo e autore di numerosi libri acclamati dalla critica, porta la sua esperienza e la profonda comprensione del territorio italiano in questo podcast. Arminio offre così, con il suo stile coinvolgente e appassionato, una prospettiva unica sulla vita di Scotellaro, cercando di illuminarne anche gli aspetti meno conosciuti.

“Rocco Scotellaro è un uomo che ha lottato per il riscatto della sua gente. Un uomo che ha scritto poesie ed è stato anche sindaco del suo paese. E questo intreccio di poesia e impegno civile rende la sua vita interessante e necessaria da raccontare”, racconta nel podcast Franco Arminio. “È importante far conoscere quello che ha fatto un uomo che si è speso senza riserve, che ha lottato per mettere al mondo una lingua nuova, che potesse raccontare il mondo in cui viveva e nello stesso tempo ha lottato per cambiarlo, quel mondo. Passione, impegno civile e utopia. Studio e calore, generosità e grande visione. C'è tanto per portarlo all'attenzione di questo tempo sfiduciato e mesto”.

Un filo d'erba è disponibile a partire dal 9 novembre su tutte le principali piattaforme gratuite (Spotify, Apple Podcast, Spreaker e Google Podcasts).

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Sinossi generale e dei singoli episodi
Poeta, politico, intellettuale. Quella di Rocco Scotellaro è stata una vita straordinaria, per quanto brevissima, interrotta a soli trent’anni. Una vita vissuta intensamente, con coraggio e voglia di cambiare lo status quo. Parlare di una sola vita forse non è abbastanza per raccontare la vastità delle sue esperienze: gli umili natali; gli studi nelle città del nord Italia, così diverse dalla sua Tricarico; l'attività letteraria e l'amicizia con grandi intellettuali come Carlo Levi; l'elezione a sindaco di Tricarico e l'esperienza del carcere. Mille vite racchiuse nell'esistenza di un idealista coraggioso chiamato Rocco Scotellaro.

Ep. 1 - Poeta di lotta
L’impegno politico di Scotellaro è stato il filo rosso della sua vita: le idee condivise con i grandi intellettuali dell’epoca, l’impegno per la comunità contadina, l’incarico a sindaco di Tricarico, fino all’arresto perché la sua denuncia sociale risultava scomoda. Raccontare la sua storia oggi significa tramandare la sua straordinaria passione civile alle nuove generazioni.

Ep.2 - Poeta d’amore
Nelle opere di Rocco Scotellaro emergono vividi i volti delle persone attorno a lui. E il suo legame con i compaesani, con la madre e la poetessa Amelia Rosselli è forte quanto quello con la sua terra e le sue radici. Raccontiamo la sua vita personale e le passioni che hanno infiammato la sua breve esistenza.

Credits
Un filo d'erba è un podcast di Fondazione Matera Basilicata 2019 prodotto da Chora Media.
Scritto e narrato da Franco Arminio.
Cura editoriale: Marco Villa.
Redazione e editing: Francesca Abruzzese.
Executive producer: Ilaria Celeghin.
Supervisione suono e musiche: Luca Micheli.
Post-produzione e montaggio: Guido Bertolotti, Cosma Castellucci, Mattia Liciotti.
Fonico di presa diretta: Livio Arminio.
Post Producer: Matteo Scelsa.
Si ringraziano per Fondazione Matera Basilicata 2019: Giovanni Padula, Rita Orlando, Rosa Carbone, Rita Scalcione.

Bio di Franco Arminio
Franco Arminio è nato nel 1960 a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente, dove vive tuttora. Ha pubblicato una trentina di libri, che hanno raggiunto decine di migliaia di lettori. Tra i tanti: Viaggio nel cratere (Sironi), Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza), Terracarne (Mondadori), Cartoline dai morti (Nottetempo), Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori), Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere), La cura dello sguardo (Bompiani), Lettera a chi non c’era (Bompiani), Studi sull’amore (Einaudi), Sacro minore (Einaudi).
Come “paesologo” ha ideato nel 2012 il festival La luna e i calanchi, evento di cui è direttore artistico e che si svolge ogni anno ad Aliano (MT), con migliaia di partecipanti da tutta Italia. Nel 2014 ha creato e tuttora porta avanti la Casa della Paesologia a Bisaccia. Ha collaborato e collabora con vari giornali, tra cui Il Corriere della Sera, L’Espresso, Il Fatto Quotidiano e Il Mattino. Sul suo lavoro Rai 3 ha realizzato due puntate del programma Che ci faccio qui di Domenico Iannacone.
Ha vinto vari premi, tra cui il Premio Dedalus e il premio Gorky con Cartoline dai morti, il premio Volponi e Carlo Levi con Terracarne, il Premio Brancati con Cedi la strada agli alberi. Nel 2021 ha vinto il Premio Napoli alla cultura. Come osservatore di luoghi collabora con il Touring Club e con National Geographic.
Si occupa anche di documentari e fotografia. Tra i vari lavori, ha realizzato con Davide Ferrario Nuovo Cinema Paralitico (uscito nel 2020).

Chora Media
Chora Media è la podcast company italiana fondata nel 2020 da Guido Maria Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e Mario Calabresi che la dirige. Racconta storie autentiche, nuove prospettive e punti di vista, dando voce a talenti consolidati e scoprendone di nuovi, sempre in un’ottica di multiformat e multipiattaforma. Al suo attivo ha più di 175 serie pubblicate e più di 2.500 episodi, con ascolti medi mensili che si attestano intorno ai 3,3 milioni (con più picchi di 4,2 milioni di ascolti). Nel 2022 è stata fondata la Chora Academy, scuola per diventare podcaster, insieme alla Business Edition, dedicata ad aziende e professionisti che vogliono approfondire il valore strategico dei podcast. Nel 2023 nasce Chora Studio, la linea editoriale dedicata ai progetti podcast su commissione da parte di aziende, istituzioni culturali e realtà del terzo settore. Su questo fronte, inaugura anche la divisione Chora Agency, che mette a disposizione dei clienti il supporto tecnico e produttivo per realizzare serie podcast partendo da idee interamente proposte dal committente. Per maggiori informazioni: www.choramedia.com

Ufficio Stampa Chora Media
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Isabella Stucchi | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. | Cell. +39 340.6291227
Giulia Mogavero | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. | Cell +39 342 039 5746

Fondazione Matera Basilicata 2019
La Fondazione Matera Basilicata 2019 è nata nel 2014 per attuare le linee di azione delineate nel dossier di candidatura di Matera a Capitale e Cultura Europea 2019, al fine di consolidare il posizionamento acquisito da Matera e dalla Basilicata a livello europeo e di diventare una piattaforma culturale per il Sud Europa. Nel 2023, dopo aver completato il piano di attività per Matera e la Basilicata come Capitale Europea della Cultura e averne assicurato l'eredità, gli obiettivi e la durata della Fondazione sono stati estesi fino al 2035 per continuare a operare nel campo della creatività e della cultura con l'obiettivo di: promuovere e sostenere lo sviluppo di attività creative, artistiche e culturali nella città di Matera e a livello regionale in sintonia con le strategie degli enti locali e in collaborazione con il mondo dell'università, della ricerca e dell'impresa; consolidare e rafforzare la posizione nazionale e internazionale della Basilicata e di Matera come piattaforma di innovazione culturale che crea relazioni, scambi, progetti in Europa e nel mondo; favorire l'inclusione sociale attraverso l'arte e la cultura.

Ufficio stampa Fondazione Matera Basilicata 2019
Caterina Venece | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. | Cell. +39 346.4901528

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In occasione dell'inaugurazione dell’opera di Tomás Saraceno Life(s) of Webs, arachnophobias, arachnophilias, and other stories, visitabile dal 25 novembre 2023 nella chiesa della Madonna del Carmine di Palazzo Lanfranchi grazie alla collaborazione con il Museo nazionale di Matera, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha organizzato un programma pubblico alla presenza dell’artista che comincia nelle giornate del 24 e 25 novembre a Matera per proseguire fino alla primavera del 2024.

Il 24 novembre alle ore 18:00 a Casa Cava ci sarà un incontro pubblico incentrato sulla relazione tra l’opera e le sfide legate alla salvaguardia dell’ambiente e al rapporto tra l’uomo e le altre specie viventi. Tomás Saraceno dialogherà con il filologo, traduttore e drammaturgo Gianni Garrera, la sociosemiologa e curatrice Claudia Attimonelli e l’antropologo e ricercatore Salvatore Bevilacqua. L’accesso è libero fino ad esaurimento posti.

Nella mattinata del 25 novembre al Cine-teatro “G. Guerrieri”, gli studenti degli Istituti superiori di Matera, con i quali è stato avviato un percorso di approfondimento sul pensiero e l’opera di Saraceno, parteciperanno alla proiezione del suo film Fly with Pacha, into the Aerocene (2017-2023 in corso) e al talk con l’artista.

Le iniziative di queste due giornate segnano l’avvio di una ricerca collaborativa all’interno del progetto di Saraceno sull’Arachnophilia che culminerà nella presentazione di un libro d’artista nella primavera del 2024. Il volume raccoglierà una rete eterogenea di materiali di filosofi, artisti, scrittori e aracnologi.

Cartella stampa

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Il rilancio dell'interesse verso la ricerca intellettuale e politica di Rocco Scotellaro, per proiettarla nel dibattito attuale sullo sviluppo del Mezzogiorno, sarà al centro dell’incontro “Un filo d’erba. Cantiere Scotellaro” promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con Chora Media, in programma giovedì 9 novembre alle 18:00 a Matera nella sala conferenze di Basilicata Open Space, in piazza Vittorio Veneto.

In occasione dei cento anni dalla nascita e i settant’anni dalla morte del giovane poeta, intellettuale e politico di Tricarico, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha scelto di raccontarne l’eredità e attualità, utilizzando uno dei linguaggi più diffusi di oggi, quello del podcast. Nasce così “Un filo d’erba”, podcast sulla vita e le opere di Rocco Scotellaro, prodotto da Chora Media per Fondazione Matera Basilicata 2019, scritto e narrato da Franco Arminio, che sarà presentato nel corso dell’incontro.

Dopo i saluti del Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula, si aprirà un dialogo fra il poeta, scrittore e paesologo Franco Arminio e il giornalista e direttore di Chora Media, Mario Calabresi, con la partecipazione di Rita Orlando, responsabile del team di progettazione culturale della Fondazione, e di Francesca Abruzzese, che ha seguito la produzione del podcast per Chora Media.

L’iniziativa non intende avere un carattere meramente celebrativo, ma punta a dare un contributo alle riflessioni sulle questioni legate alla crescita del Sud Italia, dallo spopolamento all’esodo dei giovani, ripartendo proprio dal pensiero e l’azione di Scotellaro. Il suo impegno è rimasto a un bivio perché interrotto bruscamente dalla sua prematura scomparsa: Rocco Scotellaro diventa oggi un cantiere all’interno del quale lavorare per costruire il futuro di questi territori.

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Nelle prossime settimane, i professionisti selezionati saranno in residenza in quattro comuni delle aree interne della Basilicata per l’ideazione di presidi culturali

Ha preso il via lunedì 23 ottobre a Matera negli spazi di Eco Verticale, con l’incontro di presentazione dei professionisti e delle imprese culturali e creative selezionati, la seconda edizione del programma di residenze di co-creazione “Creative communities” in memoria di David Sassoli promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza, con il supporto de Lo Stato dei Luoghi e il Patto per la Lettura del Lagonegrese e con il patrocinio dei Comuni Balvano, Filiano, Latronico, Miglionico.

Durante l’incontro, i professionisti Gabriella Mastrangelo, Marica Girardi, Liviano Mariella, Kedy Claudia Cellamare, Barbara Vecchione e le imprese culturali lucane, Torretta Srl e l’associazione Artepollino, selezionati tramite bando pubblico, hanno approfondito le caratteristiche dei quattro comuni lucani delle aree interne scelti per la residenza, che mira a sviluppare un modello di presidio culturale, a scala regionale, con al centro una biblioteca, attraverso un processo di co-creazione con le comunità ospitanti.

Quattro realtà che si caratterizzano per esperienze molte diverse fra loro sul tema dei presidi bibliotecari: Balvano non dispone di una biblioteca, Miglionico sta lavorando all’apertura di una biblioteca all’interno di uno spazio polivalente che già offre diversi servizi alla comunità. A Latronico la biblioteca comunale è ospitata negli spazi del museo Mula+. A Filiano, come raccontato direttamente dal sindaco Francesco Santoro, dall’assessore all’istruzione Carmela Monaco e dalla presidente della Pro-loco Maria Santarsiero che hanno preso parte all’incontro, la biblioteca è un punto di riferimento importante per la comunità, grazie all’impegno della Pro-loco che mette a disposizione servizi differenti per cittadini e visitatori.

Nel corso di questa prima settimana di residenza a Matera, il team di lavoro parteciperà a dei workshop sulla progettazione culturale e sulle tematiche riguardanti presidi culturali e biblioteche nei territori tenuti da esperti del settore quali Luigi Catalani (Direttore Polo bibliotecario di Potenza), Gabriele Sassone (scrittore in residenza per Ca’Mon, Centro per l’arte e l’artigianato della montagna), Alessandro Bollo (Officine della Scrittura), Chiara Faggiolani (Università La Sapienza), Emmanuele Curti (Lo Stato dei luoghi), compagnia Gommalacca teatro, Biblioteca OgniBene di Lecce.

Nelle quattro settimane successive, il team sarà poi in residenza nei comuni lucani secondo il seguente calendario: 28 ottobre - 04 novembre Latronico (PZ), 04-11 novembre Filiano (PZ), 11-18 novembre Balvano (PZ), 18-26 novembre Miglionico (MT), per poi lavorare, nell’ultima settimana di residenza a Matera, alla sintesi ed elaborazione del toolkit.

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La Fondazione Matera Basilicata, nell’ambito dell’Accordo stipulato con la Regione Basilicata per la cooperazione sullo sviluppo dell’offerta culturale e creativa in Basilicata, ha pubblicato nella sezione dedicata “Amministrazione trasparente” del proprio sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it l’“Avviso pubblico per l’erogazione di contributi finalizzati alla realizzazione di attività ed eventi culturali”.

L’Avviso intende sostenere l’attività degli organismi che operano nell’ambito storico-culturale, musicale, cinematografico e delle arti creative, nonché di carattere interdisciplinare, attraverso l’assegnazione di contributi per la realizzazione di progetti culturali in Basilicata in grado di potenziare la produzione e coordinare le opportunità di fruizione culturale nella Regione, come fattori di crescita e di coesione sociale.

Possono essere presentati e finanziati a valere sull’Avviso, i progetti rientranti in una delle tipologie denominate macroaree: Azione A Macroarea Grandi produzioni musicali (nuove produzioni discografiche che diffondano la cultura musicale lucana; circuitazione delle produzioni discografiche e musicali ovvero diffusione a livello regionale e nazionale); Azione B Macroarea Residenze artistiche ; Azione C Macroarea Festival e rassegne cinematografiche (festival cinematografici, rassegne cinematografiche); Azione D Macroarea Festival, rassegne culturali e iniziative convegnistiche di grande interesse (festival, rassegne, convegni di grande interesse).

Le risorse finanziarie disponibili per l’anno 2023 per l’attuazione dell’Avviso trovano copertura con DGR n. 480 del 10.8.2023 nel limite massimo complessivo di 975.000,00 Euro, di cui 300.000 € per l’Azione A, 100.000€ per l’Azione B, 350.000€ per l’Azione C, 225.000€ per l’Azione D.

I requisiti dei soggetti che potranno partecipare, le tipologie dei progetti ammissibili, i criteri di valutazione dei progetti e di quantificazione dei contributi, le modalità e le condizioni di erogazione, le modalità e i termini della rendicontazione nonché i casi di riduzione o revoca dei contributi stessi sono indicati nell’Avviso.

L’invio della Proposta progettuale, corredata di tutta la documentazione prevista dall’Avviso, dovrà avvenire esclusivamente mediante Posta Elettronica Certificata (PEC) del soggetto richiedente all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. entro le ore 23:59 del 26 ottobre 2023.

Sarà possibile inviare eventuali richieste di chiarimento, scrivendo all’indirizzo e-mail This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.. Le risposte ai quesiti richiesti verranno pubblicate sul sito della Fondazione www.matera-basilicata2019.it.

Link diretto all'Avviso

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha pubblicato sul proprio sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it gli esiti della selezione dei professionisti e delle imprese culturali e creative candidati per la seconda edizione del progetto “Comunità Creative. Programma di residenze di co-creazione” in memoria di David Sassoli, realizzato in collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza, con il supporto de Lo Stato dei Luoghi e il Patto per la Lettura del Lagonegrese e con il patrocinio dei Comuni Balvano, Filiano, Latronico, Miglionico.

Per il profilo giovani professionisti under 40, esperti in progettazione culturale, community management, experience design, progettazione partecipativa, design thinking per la cultura, social design, social innovation, sono stati selezionati Marica Girardi, Liviano Mariella, Kedy Claudia Cellamare, Barbara Vecchione.

Per il profilo industrie culturali e creative lucane, la selezione è stata superata da due realtà attive sul territorio, la società Torretta Srl di Matera e l’associazione Artepollino di Latronico (PZ).

A partire dal 22 ottobre, i selezionati svolgeranno una residenza creativa di sei settimane in Basilicata durante la quale lavoreranno insieme per la creazione di un modello di biblioteca/presidio culturale, inteso come spazio ibrido, spostandosi a rotazione in uno dei quattro comuni lucani scelti per lo studio pilota del progetto sulla base delle loro diverse caratteristiche: Balvano (PZ), Filiano (PZ), Latronico (PZ), Miglionico (MT). Al progetto prenderanno parte anche le comunità ospitanti, ovvero le associazioni dei comuni coinvolti nella residenza.

Nella prima settimana di residenza, che si terrà a Matera, il team lavorerà alla co-progettazione attraverso una ricerca sperimentale e multidisciplinare, partecipando anche a dei workshop tenuti da professionisti provenienti da tutta Europa sulla progettazione culturale e sulle tematiche riguardanti presidi culturali e biblioteche nei territori. Le quattro settimane centrali della residenza saranno dedicate al lavoro nei quattro comuni lucani, dove saranno raccolti dati sul campo (analisi degli spazi, fabbisogni, risorse disponibili) ed avviate le attività e i laboratori di co-creazione con le comunità. L’ultima settimana sarà dedicata alla sintesi e alla preparazione del toolkit, ovvero alla definizione di strumenti, azioni e modalità possibili per la realizzazione di presidi culturali nelle aree interne della Basilicata. La residenza si concluderà il 2 dicembre con una presentazione finale dei risultati, che saranno integrati in un progetto strutturale a scala regionale della Fondazione sui presidi culturali, sviluppato insieme al Polo Bibliotecario di Potenza.

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"Sassi e Memoria” è il titolo dell’incontro promosso Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo – DiCEM dell’Università degli Studi della Basilicata e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 in programma lunedì 9 ottobre alle 17.45 nell’Aula Magna del Campus Universitario di Matera (Via Lanera, 20), dedicato alla restituzione degli esiti della ricerca universitaria effettuata tra il 2018 e il 2020 da alcuni antropologi e antropologhe dell’Ateneo lucano sulla memoria degli ex abitanti dei Sassi, nell’ambito delle attività sviluppate per il progetto I-DEA di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Tale ricerca, condotta con rigoroso metodo etnografico, ha avuto come principale focus la “frattura” provocata dallo svuotamento progressivo dei rioni Sassi di Matera e dal contestuale trasferimento di gran parte degli abitanti nei nuovi quartieri periferici cittadini e nei villaggi rurali costruiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Un contributo, sul piano documentario, alla vicenda storica e umana dei Sassi, grazie all’ascolto e alla registrazione di molteplici voci e testimonianze dirette di tali vicende in una narrazione polifonica e condivisa di quella che si potrebbe definire una comunità di memoria. La ricerca è confluita nel volume “Sassi e memoria. Etnografia per un archivio delle voci” curato dal prof. Ferdinando Mirizzi e dalla dott.ssa Vita Santoro in cui sono raccolte le interviste fatte ai cittadini ex abitanti dei Sassi, archiviate su due piattaforme online che saranno presentate al pubblico.

L’incontro, coordinato dalla dott.ssa Vita Santoro del DiCEM- Università della Basilicata, sarà aperto dai saluti del direttore del DiCEM- Università della Basilicata, prof. Aldo Corcella. Seguiranno, per la Fondazione Matera Basilicata 2019, gli interventi del direttore generale Giovanni Padula e della responsabile del team di progettazione culturale Rita Orlando, e quelli di alcuni dei componenti del Comitato Scientifico del progetto I-DEA, la dott.ssa Véronique Ginouvès, archivista a Aix-en-Provence (CNRS/Aix-Marseille Université) e il prof. Pietro Clemente, Presidente Onorario di SIMBDEA - Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici. A questi si aggiungeranno gli interventi di Katia Ballacchino del DiSPS - Università di Salerno e Francesco Marano del DiCEM - Università della Basilicata. Le conclusioni saranno affidate al prof. Ferdinando Mirizzi del DiCEM- Università della Basilicata e responsabile del progetto di ricerca. Alla discussione seguirà la proiezione del documento audiovisivo di sintesi delle testimonianze sulla vita nei Sassi raccolte dal DiCEM, realizzato dalla società RVM, e il dibattito con il pubblico.

I-DEA è stato uno dei due progetti pilastro del programma di Matera 2019, dedicato all’esplorazione degli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Un esperimento che ha visto gli archivi e le collezioni come organismi viventi per interpretare le complessità stratificate della storia della regione, attraverso la pratica di cinque artisti e designer, invitati nel 2019 a curare cinque mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Le fondamenta di I-DEA sono state costruite partendo da uno studio e una mappatura degli archivi e collezioni lucane effettuato dall’Università della Basilicata.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 rende noto che sul sito ufficiale, nella sezione Amministrazione Trasparente, è disponibile il Piano strategico che contiene il Programma di indirizzo strategico e il Piano delle attività 2023 approvati nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 10 agosto scorso.

Il Programma di indirizzo della Fondazione individua tre linee strategiche principali: riduzione dei divari strutturali in Basilicata nel settore delle infrastrutture, delle tecnologie e dei servizi culturali, anche per contrastare lo spopolamento, un fenomeno molto pronunciato nei centri più piccoli; sviluppo dell’animazione culturale come occasione di incontro tra scena creativa e pubblico e terreno di sperimentazione delle innovazioni nei settori dell’arte e della cultura; sviluppo delle relazioni nazionali e internazionali come occasione di proiezione globale della Basilicata attraverso l’arte, la cultura e le industrie creative e come ponte tra Europa e bacino di Mediterraneo.

«Questi otto mesi - sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula - sono stati molto intensi in quanto sono serviti per pianificare la seconda parte del 2023 e a creare una solida base su cui si può programmare l'attività per gli anni successivi, in particolare il 2024 e il 2025. In questi mesi abbiamo avuto continue interlocuzioni con tutti i soci della Fondazione e in particolare con la Regione Basilicata, socio di maggioranza della Fondazione. Grazie al continuo dialogo con i soci, la Fondazione ha acquisito nel corso dell’anno le risorse necessarie sia per il funzionamento che per la progettazione. Con l’approvazione ad agosto da parte della Giunta regionale della delibera che affida alla Fondazione delle risorse importanti da parte della Regione, la strada che vediamo davanti a noi è chiara: una dotazione di 2,2 milioni di euro, di cui circa un milione destinati alla scena creativa locale, attraverso avvisi pubblici che la Fondazione pubblicherà tra fine settembre e primi di ottobre; bandi legati a quattro macro settori (musicale, festival cinematografici, convegni e rassegne culturali, residenze artistiche). L’obiettivo è quello di impegnare risorse per progetti selezionando proposte con una elevata qualità progettuale.

In questa seconda parte dell’anno la Fondazione torna a ricoprire un ruolo propulsivo anche sul fronte delle iniziative culturali portando a compimento l’acquisizione di un’opera permanente dell’artista Tomas Saraceno che sarà legata ad uno dei temi di attualità su cui la Fondazione intende lavorare, come quello dei cambiamenti climatici, con un ricco programma pubblico che si dispiega da ottobre a dicembre. Altri progetti di animazione culturale che vedranno impegnata la Fondazione nei prossimi mesi sono il bando Creative Communities, le celebrazioni legate al centenario di Rocco Scotellaro, l’iniziativa Matera Cielo Stellato.

Oltre a ricevere per la propria progettazione i contributi in arrivo dai soci, la Fondazione dovrà impegnarsi a “conquistare” ulteriori risorse, candidando propri progetti ai fondi di sviluppo e coesione e ai bandi europei, puntando in particolare sui temi di interesse come quello delle aree rurali e piccoli borghi che vivono il problema dello spopolamento e la fuga dei cervelli, o della relazione fra arte e democrazia, con l’obiettivo di creare un sempre maggiore dialogo fra la scena creativa locale e quella europea, a beneficio della crescita del territorio».

A proposito delle aree tematiche di interesse, la Fondazione, coerentemente con le nuove finalità indicate dal nuovo Statuto approvato alla fine del 2022, ha individuato cinque grandi aree che fanno da cornice ai contenuti dei progetti da costruire e realizzare: democrazia e partecipazione pubblica; sostenibilità ambientale e cambiamento climatico; benessere e riduzione delle disparità sociali; innovazione culturale e digitalizzazione; sviluppo delle imprese creative e vita culturale. Le aree tematiche incrociano le impostazioni strategiche alla base dei Fondi europei per la politica di coesione con i suoi obiettivi strategici (Europa più intelligente; più verde; più connessa; più sociale e inclusiva; più vicina ai cittadini), attuati in Italia attraverso i Programmi Regionali, compreso quello della Regione Basilicata approvato nel dicembre 2022.

La Fondazione opera soprattutto come “fondazione di progettazione culturale": la dotazione di risorse, in arrivo dai soci e da altre fonti, serve a sostenere un’attività interna di progettazione il cui scopo principale è l’ideazione e lo sviluppo di iniziative e interventi nel settore creativo e culturale che possono essere realizzati dalla Fondazione, affidati ad imprese, artisti e operatori del settore o prodotti insieme a loro. Un'ulteriore possibile area di lavoro è data dalla progettazione e dalla gestione da parte della Fondazione di specifiche infrastrutture culturali, in particolare i contenitori culturali la cui proprietà è in capo ai soci della Fondazione e in generale agli enti locali della Basilicata.

Link diretto al documento: https://amministrazionetrasparente.matera-basilicata2019.it/download/del13-2023_all1_piano-strategico-indirizzo-strategico-650c4ed39f95c.pdf

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Il Polo Bibliotecario di Potenza, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e l’Istituto comprensivo di Bella, in collaborazione con AIB - Associazione Italiana Biblioteche Sezione Basilicata, organizzano il 25 e 26 settembre prossimi un doppio appuntamento fra Potenza e Matera dedicato al ruolo delle biblioteche nell’infrastruttura sociale, attraverso l’incontro con Antonella Agnoli, autrice del volume “La casa di tutti. Città e biblioteche” (Editori Laterza, 2023).

Grazie alla presenza di Antonella Agnoli, profonda conoscitrice dei luoghi della conoscenza condivisa e acuta interprete delle dinamiche che legano le biblioteche e le città, i due incontri saranno l’occasione per confrontarsi con amministratori, bibliotecari, lettori, animatori culturali e sociali e cittadini sul futuro dei nostri centri, che passa anche da una rinnovata visione dei presidi bibliotecari in essi presenti.

Il 25 settembre alle ore 16:00, nella sede del Polo Bibliotecario di Potenza (Via don Minozzi), l’autrice dialogherà con Luigi Catalani, il direttore del Polo, Mario Priore, docente dell’Istituto comprensivo di Bella, Fedele Congedo, progettista di processi partecipativi, Giovanni Padula, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019. Porgeranno i saluti Dina Sileo, Presidente della quarta commissione del Consiglio regionale della Basilicata con delega alla Cultura, e Alessandra Sagarese, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Potenza. L’incontro si inserisce nell’ambito della collaborazione tra il Polo Bibliotecario di Potenza e l’Istituto Comprensivo di Bella, Scuola Polo per la promozione della lettura e delle biblioteche scolastiche per la Basilicata.  

Il 26 settembre l’appuntamento si sposta a Matera, nello spazio di Ecoverticale alle 18:30 (via d’Addozio, 141), dove in dialogo con Antonella Agnoli ci saranno Rita Orlando, project manager della Fondazione Matera Basilicata 2019, Emmanuele Curti, Lo Stato dei Luoghi, il direttore Luigi Catalani. Porterà i saluti l’Assessore alla cultura del Comune di Matera, Tiziana D’Oppido. L'incontro materano nasce dalla collaborazione avviata tra il Polo Bibliotecario di Potenza e la Fondazione Matera Basilicata 2019 su due iniziative: un progetto sui presidi culturali nelle aree interne, candidabile ai fondi sviluppo e coesione e il programma di residenze creative nelle aree interne della Basilicata "Creative Communities" che mira a ideare un nuovo modello di presidio culturale, a scala regionale, con al centro una biblioteca.

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Dopo il successo dello scorso anno, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School lanciano due nuovi bandi per la seconda edizione del progetto “Comunità Creative. Programma di residenze di co-creazione” in memoria di David Sassoli.

Il progetto, realizzato in collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza, con il supporto de Lo Stato dei Luoghi e il Patto per la Lettura del Lagonegrese e con il patrocinio dei Comuni Balvano, Filiano, Latronico, Miglionico, intende promuovere un programma di residenze creative nelle aree interne della Basilicata, finalizzato ad ideare un nuovo modello di presidio culturale, a scala regionale, con al centro una biblioteca.

Durante l’anno da Capitale Europea della Cultura, Matera è stata un esempio di come città medio-piccole, collocate in aree marginali, possano promuovere e dar luogo a nuovi modelli di cultura fortemente partecipata, dimostrando come molto spesso i vincoli sono un’occasione per ripensare e riprogettare i modi di produrre e abitare la cultura.

Da qui la volontà di disegnare un modello per la creazione di presidi culturali territoriali, che possano svolgere un duplice ruolo di spazio educativo e di aggregazione insieme all’erogazione di servizi di base, con l’obiettivo di favorire, nei contesti maggiormente caratterizzati da povertà economica e relazionale, l’accesso alla cultura, alla socialità e all’educazione, creando occasioni di partecipazione e cambiamento sociale ed offrendo servizi di welfare di prossimità e servizi per i visitatori.

Le biblioteche hanno la caratteristica di essere distribuite capillarmente sul territorio, sono presidi di democrazia e di parità tra i cittadini e promuovono la coesione sociale e il benessere delle comunità locali attraverso la cultura. La sfida del nostro tempo è quella di sostenere l'attività e la centralità delle biblioteche rendendole luoghi sempre più sostenibili, attrattivi, accessibili, inclusivi e in grado di rispondere ai bisogni delle persone nei diversi territori di riferimento.

I due avvisi pubblici sono destinati a individuare rispettivamente quattro giovani professionisti, esperti in progettazione culturale, community management, experience design, progettazione partecipativa, design thinking per la cultura, social design, social innovation, e quattro imprese culturali e creative operanti in Basilicata, chiamati a realizzare una residenza creativa della durata complessiva di sei settimane tra ottobre e dicembre 2023.

I soggetti selezionati lavoreranno insieme per la creazione di un modello di biblioteca/presidio culturale, inteso come spazio ibrido, spostandosi a rotazione in uno dei quattro comuni lucani scelti per lo studio pilota del progetto, sulla base delle loro diverse caratteristiche: Balvano (PZ), Filiano (PZ), Latronico (PZ), Miglionico (MT). Il team di lavoro sarà affiancato anche dai rappresentanti di quattro associazioni locali dei comuni coinvolti nella residenza e da un coordinatore, individuati dalla Fondazione.

I requisiti di accesso, la procedura di selezione, il programma della residenza e le informazioni sulle modalità di partecipazione sono indicati nei due avvisi (Esperti e Imprese Culturali e Creative), disponibili sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre le ore 23.59 del 17 settembre 2023.

In allegato foto della residenza di co-creazione svolta nel 2022 nel comune di Forenza (PZ).

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 esprime il suo profondo cordoglio per la prematura scomparsa, dovuta ad una malattia contro cui combatteva da tempo, dell'artista, designer relazionale e progettista culturale Anna Cellamare. Attiva in Puglia, fra Trani e Bisceglie, Anna è stata una delle giovani professioniste che hanno preso parte al progetto di Matera 2019 Open Design School. Una straordinaria compagna di viaggio, della cui intelligenza generosa abbiamo avuto il privilegio di poter godere, sempre aperta alla meraviglia e a guardare al futuro.

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Comporre e scomporre un’opera d’arte frutto del lavoro corale e appassionato di un gruppo di persone è l’elemento che accomuna la tecnica settecentesca dei Tableaux Vivants e la lunga tradizione del carro trionfale della Madonna della Bruna. Nell’ambito delle celebrazioni della 634° edizione della Festa della Bruna, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e l’Associazione Maria SS della Bruna, in collaborazione con il Museo nazionale di Matera, presentano lo spettacolo “Tableaux Vivants da Caravaggio” che andrà in scena sabato 8 luglio alle 21:00 nel cortile dell’Ex Ospedale di San Rocco, per la regia di Dora De Maio, in collaborazione con Mauro Milanese.

Lo spettacolo rappresenta l’esito del laboratorio teatrale “L’ombra e la grazia. Ricreare quadri per abitare corpi” realizzato nel mese di giugno dalla Compagnia Ludovica Rambelli, cui hanno preso parte 14 cittadini che hanno risposto alla chiamata pubblica lanciata dalla Fondazione e dall’Associazione. Un gruppo eterogeneo, composto da persone giovani e meno giovani fra lavoratori, studenti, pensionati, provenienti da Matera e della provincia di Bari, alcuni già protagonisti, altri alla prima esperienza nelle progettualità di partecipazione attiva durante Matera 2019, si è messo in gioco a livello fisico e mentale, per entrare in relazione profonda con l’altro e lavorare insieme alla ricostruzione umana delle tele del Caravaggio. 

Durante lo spettacolo, il pubblico potrà assistere alla composizione dal vivo di 26 fra i più celebri quadri dell’artista, fra cui la Deposizione, la Morte della Vergine, la Madonna dei Pellegrini, il martirio di Santa Lucia, realizzati sia dai cittadini coinvolti nel laboratorio, sia dagli attori professionisti della Compagnia Ludovica Rambelli, famosa per la tecnica dei Tableaux Vivants. Sulle note dei più celebri compositori di musica classica come Mozart e Bach, arte pittorica e arte teatrale si sovrapporranno gradatamente fino a coincidere in maniera perfetta.

«La forza di questo lavoro – spiega la regista Dora De Maio che ha coordinato il laboratorio con i cittadini a Matera -  è data dal fatto che è al contempo lavoro su se stessi e lavoro corale: imparare una nuova forma di relazione, in cui l’altro viene prima di me e in cui non posso fare senza di lui e viceversa; saper camminare insieme, seguendo lo stesso ritmo, la stessa direzione ed essere capaci per un istante di fermare il tempo e restituire agli occhi dello spettatore la meraviglia, un breve stato di grazia in cui il quadro si manifesta, ma non per mia volontà, solo grazie all’incontro di corpi, che senza darsi alcun segnale, decidono di fermarsi, passando dall’ombra alla luce, rinunciano insieme alla propria individualità e danno vita a Madonne, Santi e poveri Cristi. Proprio seguendo le orme di Caravaggio, diventiamo modelli da dipingere, dopo aver preso il divertimento di creare un costume con pochi drappi e una scena con semplici oggetti. La nostra ricerca non mira a una bellezza estetizzante e vuota, bensì a una bellezza sublime, data dall’unicità di ogni essere umano».

L’ingresso allo spettacolo “Tableaux Vivants da Caravaggio” è gratuito e libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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Matera 2019 continua ad essere un modello da studiare per le città che si candidano al titolo di Capitale Europea della Cultura. Nelle giornate del 15 e 16 giugno, una delegazione del Ministero della Cultura e del Patrimonio nazionale polacco, dopo aver fatto tappa a Roma presso il Ministero della Cultura, è stata in visita a Matera per approfondire il percorso della Capitale europea della Cultura in vista del 2029, quando a celebrare questo titolo sarà una città polacca.

La visita della delegazione ha fatto seguito all’incontro svoltosi a Varsavia lo scorso gennaio, dedicato alle città polacche interessate a candidarsi al titolo Ecoc, cui ha preso parte il Direttore della Fondazione Basilicata 2019, Giovanni Padula, chiamato a raccontare l’esperienza di Matera 2019 e le nuove sfide che attendono la Fondazione.

Nella due giorni materana, la delegazione composta da Monika Smoleń-Bromska, Direttore del Dipartimento per gli Affari Europei e i Fondi, Monika Krzyżanowska-Piróg, Capo della Divisione progetti di investimento, Joanna Gęziak-Kusio, Capo specialista del team di promozione, Tomasz Skorupski, Capo specialista della Divisione progetti di investimento, Andrzej Podściański, Capo specialista della Divisione progetti internazionali e affari europei, ha incontrato alcuni dei project leader della scena creativa lucana che hanno coprodotto i progetti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e che ancora oggi lavorano sull’eredità di queste progettualità.

In particolare, il gruppo ha potuto sperimentare il progetto “Silent City experience”, un tour tra creatività e fantasia, dedicato alla città di Matera, alla sua storia e ai suoi abitanti, nato dal progetto di community opera “Silent City” della Compagnia Teatrale l’Albero, e fare la visita emozionale del percorso “La Secretissima Camera de Lo Core” prodotta dal Teatro dei Sassi che racconta la città attraverso le emozioni dei suoi cittadini. La delegazione ha altresì visitato le sedi Ridola e Lanfranchi del Museo nazionale di Matera, che nel 2019 hanno ospitato le grandi mostre della Capitale Europea della Cultura. Un momento di confronto sui temi del coinvolgimento delle comunità e del rafforzamento delle competenze dei creativi nel percorso di Matera 2019 si è svolto con i team dell’associazione Casa Netural e dello IAC – Centro arti integrate. L’incontro con il fondatore della testata Ecocnews, Serafino Paternoster, è stato funzionale per conoscere questa progettualità dedicata alle Capitali europee e nazionali della Cultura, nata proprio dall’esperienza di comunicazione di Matera 2019.

A chiudere le giornate è stato l’incontro con il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula, e la responsabile della progettazione culturale e networking, Rita Orlando, durante il quale sono stati approfonditi il ruolo strategico che svolge il Ministero della Cultura nel processo Ecoc, la necessità di lavorare alla legacy ben prima della fine dell’anno del titolo nonché di raccogliere i relativi dati in itinere per un efficace monitoraggio, i limiti della burocrazia e al contempo l’importanza della formazione dei funzionari pubblici per gestire questo complesso processo.

“La delegazione – sottolinea il direttore Giovanni Padula - ha apprezzato l’investimento in competenze fatto durante il percorso di Matera 2019, trasferito dalla voce diretta dei project leader lucani, ed ha toccato con mano il processo di co-creazione messo in campo per la Capitale europea della cultura, insieme agli effetti che tale processo di innovazione culturale può produrre. Alla delegazione abbiamo trasferito anche le lezioni che stiamo imparando per affrontare il passaggio dalla fase di gestione del titolo alla fase di gestione dell’eredità in cui è cruciale la ricerca di nuovi finanziamenti e lo sviluppo di nuovi progetti”.

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Partecipazione dei cittadini e valorizzazione della tradizione attraverso le arti e la sperimentazione sono gli elementi caratterizzanti il nuovo progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019 e l'associazione Maria SS della Bruna, che anche quest'anno rinnovano la loro lunga collaborazione per la festa della Madonna della Bruna.

Cittadini permanenti e temporanei sono chiamati a prendere parte, nel mese di giugno, al laboratorio teatrale intensivo "L'ombra e la grazia. Ricreare quadri per abitare corpi" guidati dalla Compagnia Ludovica Rampelli Teatro per la realizzazione dello spettacolo Tableaux Vivants da Caravaggio che andrà in scena l'8 luglio in piazza San Pietro Caveoso alle ore 21:00 per la regia di Dora De Maio.

Lo spettacolo dei tableaux vivants raccoglie al suo interno sia la componente artistica sia quella religiosa: nei quadri plastici si fondono infatti pittura, fotografia, teatro, musica e linguaggio del corpo, restituendo nelle immagini rappresentante sul palco le scene ispirate al Vangelo e alla Bibbia. Obiettivo condiviso della Fondazione e dell'Associazione è infatti la valorizzazione della Festa della Bruna con l'allargamento del programma culturale ad essa connesso, facendo emergere la dimensione comunitaria, religiosa e artistica, partecipata e inclusiva, creando al contempo un'offerta turistico-culturale.

Al laboratorio potranno prendere parte 15 cittadini fra i 16 e i 65 anni. Non è richiesto nessun tipo di esperienza precedente, né di danza né di teatro, ma solo un ottimo stato di salute fisica e un'attitudine al lavoro corporeo.

Il laboratorio è strutturato in due fasi: la prima prevede un training fisico utile a sviluppare il ritmo, la gestualità, l'uso degli equilibri, la relazione con lo spazio, l'autocontrollo e la relazione armonica all'interno del gruppo di lavoro. Nella seconda sono previste elaborazioni di partiture di improvvisazioni, e la costruzione di tableaux vivants su Caravaggio.

L'impegno richiesto è di 6 ore al giorno nel fine settimana, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00, secondo il seguente calendario: venerdì 2 e sabato 3 giugno, venerdì 9 e sabato 10 giugno, sabato 17 e domenica 18 giugno, sabato 24 e domenica 25 giugno.

Il laboratorio si svolgerà nell'auditorium della parrocchia di Cristo Re (Via Antonio Gramsci, 11). Per partecipare è necessario inviare una mail all'indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. entro lunedì 29 maggio ore 12:00, specificando nome, cognome, data di nascita e contatto telefonico (per i minori dovrà provvedere il genitore). Le adesioni saranno accolte in ordine di arrivo. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito web istituzionale www.matera-basilicata2019.it (link diretto http://bit.ly/tableauxvivants_2023 ).

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Il Direttore e tutto il team della Fondazione Matera Basilicata 2019 esprimono il loro cordoglio per l’improvvisa scomparsa dell’amico e collega, l’architetto Tonio Acito, unendosi all’immenso dolore che ha colpito la moglie Silvia, i figli Mauro e Laura, il fratello Gigi e la famiglia tutta.
Tonio Acito è stato una figura centrale per la città di Matera e nel suo percorso di Capitale Europea della Cultura 2019, che ha incoraggiato, sostenuto e facilitato sin dalla fase di candidatura. A lui si deve, nel 2017, la progettazione del nuovo allestimento della Cava del Sole in vista del 2019, che puntava a valorizzare, con grande rispetto per l’ambiente, il sistema delle Cave materane, di cui Tonio era uno dei massimi esperti.
La sua morte è una perdita immensa per il mondo dell’architettura, per la comunità materana e per noi che con lui abbiamo condiviso tantissimi momenti, lavorando al comune obiettivo di rendere Matera un città europea attraverso la cultura. La sua creatività ci lascia esempi e insegnamenti di cui continueremo a fare tesoro.

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Con la cultura si viaggia: e le sinergie tra Matera e le aree interne della Basilicata sono lo strumento fondamentale per far arrivare il turista culturale dalla Capitale europea della Cultura al resto della regione. È stato questo il focus al centro dell’incontro promosso ieri da Fondazione Matera Basilicata 2019, Regione Basilicata e Comune di Matera alla Bit di Milano all’interno dello spazio espositivo di Apt Basilicata e moderato dal direttore della Fondazione, Giovanni Padula.

Ad aprire l’incontro il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, che ha sottolineato quanto le aree interne possano essere una risorsa per la città di Matera per aumentare la permanenza del visitatore, evidenziando altresì le progettualità cui l’amministrazione comunale sta lavorando, come la collaborazione con il Museo nazionale di Matera per creare un nuovo attrattore intorno alla Balena Giuliana, il bando biennale degli eventi per promuovere una programmazione più ampia, la sinergia con il mondo del cinema per far sì che la città non sia solo un set diffuso, ma un luogo in cui formare talenti e competenze di settore.

L’assessore alla Cultura del Comune di Matera, Tiziana D’Oppido, ha spiegato come nel 2023 la programmazione delle iniziative in città sarà legata ad importanti anniversari, quali i trent'anni della nomina di Matera a patrimonio Unesco, il centenario della nascita di Rocco Scotellaro, gli ottant'anni dall’eccidio di Matera, i settant' anni del Borgo La Martella. Oltre alle iniziative legate alla 634° edizione della Festa della Bruna, si punta inoltre a storicizzare alcune manifestazioni ben consolidate, in particolare quelle di carattere musicale. In parallelo si sta lavorando ai contenitori culturali come le Fabbriche del sapere, la Casa del cinema, la Casa tecnologie emergenti, il teatro Quaroni, gli spazi nelle periferie come quello inaugurato a Spine Bianche, Palazzo Acito con il progetto nato da Matera 2019 “La secretissima camera de lo core”, che racconta la città attraverso le emozioni dei suoi cittadini.

Il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula, ha illustrato i temi e le progettualità su cui la Fondazione intende lavorare in questo suo nuovo corso, creando connessioni fra Matera e il resto della regione: il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale, anche in relazione alla fragilità dei nostri territori; l’innovazione e la digitalizzazione, attraverso la creazione di un grande archivio di memorie di quanti sono andata via dalla Basilicata; le residenze artistiche come attivatori di processi di co-creazione nelle aree interne e al contempo come strumento di ingaggio del visitatore.

Sul binomio arte e aree interne, due delle realtà virtuose attive in Basilicata presentate alla Bit sono state l’associazione Artepollino, che lavora nel Parco nazionale del Pollino, e il festival di arte pubblica AppARTEngo a Stigliano (MT). A rappresentare la prima è stato il presidente Gaetano Lofrano, che ha spiegato come l'inserimento di opere d’arte all’interno di un’area protetta quale quella del Parco ha consentito di attrarre un nuovo pubblico, dando la possibilità agli artisti coinvolti di andare alla scoperta del territorio e reinterpretarlo con uno sguardo differente. Pietro Micucci, ideatore di AppARTEngo, ha invece raccontato il festival come un manifesto del senso di appartenenza, capace di mostrare la Basilicata più accogliente e creativa. Attraverso lo sguardo di artisti nazionali e internazionali, si è puntato a ricostruire un’identità locale che si era ormai smarrita, riuscendo a reinterpretare le proprie radici.

A chiusura dell’incontro, sono intervenuti anche il Direttore di Apt Basilicata Antonio Nicoletti, il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, il sindaco di Pisticci, Domenico Albano, l’esperta di turismo delle radici Sonia Ferrari dell’Università della Calabria.

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Educare alle creatività e al rispetto dell’ambiente attraverso il coinvolgimento attivo della comunità è il miglior metodo per salvaguardare i nostri luoghi e riempirli di bellezza. È questo l’insegnamento che gli alunni dell’Istituto comprensivo di Miglionico si portano dall’esperienza di realizzazione dell’orto giardino di comunità, inaugurato ieri nello spazio verde del Centro Polivalente “D’Amoroso Foco” del comune della collina materana.

Nato dalla collaborazione avviata lo scorso dicembre tra Fondazione Matera Basilicata 2019, Comune e Istituto comprensivo di Miglionico, il progetto ha coinvolto gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado che hanno dapprima appreso in classe e poi sperimentato sul campo le tecniche di giardinaggio e messa a dimora delle piante, ma anche l’ibridazione fra natura e arte. Due sono stati infatti i laboratori che li hanno visti protagonisti e i cui esiti sono stati esposti in mostra per l’inaugurazione: uno sulla conoscenza delle piante attraverso la tecnica del frottage, l’altro sulla progettazione di gruppo mediante il disegno dell’orto ideale su carta con tecnica mista. Nelle attività di giardinaggio, i ragazzi sono stati affiancati anche dai cittadini-giardinieri dell’associazione “Giardino Evolutivo”, nata dal percorso di Matera 2019, che si prende cura del giardino di comunità realizzato negli spazi esterni del Casino Padula di Matera.

«La realizzazione di questo orto giardino – ha sottolineato l’Assessore alla Cultura del Comune di Miglionico, Giulio Traietta - è stata l’occasione per rafforzare la nostra collaborazione con enti quali la Fondazione Matera Basilicata 2019, che deve avere sempre più questo ruolo di contaminazione per i comuni lucani, e la scuola, dove si formano i nostri concittadini di domani. Il messaggio che come amministratori vogliamo lanciare è che gli spazi pubblici sono a disposizione di tutti, ma responsabilizzarsi nei confronti di questi spazi significa far crescere una comunità e stimolarla alla cura del bene comune. Iniziare questo percorso dalla più tenera età ci aiuta a costruire un cittadino molto più consapevole degli spazi che abita, ma anche dei propri diritti e doveri».

«I temi dell'ambiente, dell'agroecologia, delle relazioni sociali e dei beni comuni, di grande attualità per i nostri tempi, sono tutti racchiusi nella dimensione degli orti urbani e dei giardini di comunità – ha evidenziato Massimiliano Burgi, responsabile Dimensione città e cittadini della Fondazione e coordinatore del progetto -. L'esperienza della Fondazione su questi temi, sviluppata in particolare attraverso il progetto “Gardentopia”, è ampia ma ogni volta la realizzazione di un orto giardino è un'avventura avvincente e coinvolgente, in particolare con le comunità delle aree interne. Anche per il giardino di Miglionico abbiamo sperimentato da subito una bella sinergia con l’Amministrazione comunale e l’Istituto comprensivo, coinvolgendo cittadini di ogni età a partire dagli alunni della scuola, invitati a ripensare i propri luoghi e riempirli di bellezza, attraverso la fusione fra creatività e ambiente».

«Siamo davvero lieti – ha spiegato la Dirigente dell’Istituto comprensivo di Miglionico, Alma Tigre - di aver potuto avviare questa collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune nell’ambito dei “Patti educativi di comunità”, una preziosa opportunità per creare sinergie e fare aprire le scuole al territorio, consentendo al contempo ai ragazzi di realizzare attività che vanno ad arricchire il loro percorso scolastico tradizionale, come nel caso della costruzione di un orto giardino. La risposta entusiasta dei nostri studenti al progetto ci dice quanto sia importante sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della cittadinanza attiva, stimolandoli alla cura del territorio e attivando processi virtuosi, che aprano a progetti di futuro da realizzare qui, dove si è nati e cresciuti. Processi che da loro si estendano anche alle famiglie e all’intera comunità»

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“Con la cultura si viaggia. Creatività e accoglienza a Matera e in Basilicata” è il titolo dell’incontro a cura di Fondazione Matera Basilicata 2019, Regione Basilicata e Comune di Matera per la Bit- Borsa internazionale del turismo di Milano, in programma il 12 febbraio alle 16:00 nello spazio espositivo dell’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata (Pad. 3 - Stand C57 C59 D56 D58).

I temi al centro dell’incontro saranno l’impatto che l'esperienza di Matera, Capitale europea della cultura nel 2019, ha avuto sul turismo e sull'economia in generale, la relazione che lega la cultura al turismo, le prospettive per la città di Matera e la regione Basilicata dopo l'anno di Capitale europea della cultura. Saranno altresì anticipate alcune delle progettualità che vedranno la collaborazione tra Fondazione Matera Basilicata 2019 e Apt Basilicata legate al turismo delle radici e alle celebrazioni in onore di Rocco Scotellaro.

All’incontro prenderanno parte il direttore generale della Fondazione Matera - Basilicata 2019, Giovanni Padula, l’assessore all'Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, l’assessore alla Cultura del Comune di Matera, Tiziana D’Oppido, Gaetano Lofrano dell’associazione ArtePollino che lavora sulle connessioni fra ambiente e cultura nell’area del Parco del Pollino, Pietro Micucci organizzatore del Festival Internazionale di arte pubblica “AppARTengo” a Stigliano (MT). Le due realtà lucane, attive nelle aree più interne della Basilicata, rappresentano delle best practice sul territorio per la loro capacità di attrarre visitatori da ogni parte del mondo, grazie alla loro proposta creativa e di accoglienza. Un modello su cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 intende lavorare nel suo nuovo mandato, attivando delle relazioni sempre più strette fra la città di Matera, porta di accesso per scoprire la Basilicata dopo l’esperienza del 2019, e le aree più periferiche della regione.

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Dopo le attività preparatorie del mese di dicembre, si inaugura venerdì 13 gennaio alle ore 12:00, nello spazio verde del Centro Polivalente “D’Amoroso Foco”, il primo orto giardino di comunità di Miglionico (MT), frutto della collaborazione tra la Fondazione Matera Basilicata 2019, il Comune e l’Istituto Comprensivo di Miglionico.

Questa progettualità nasce dalla sinergia avviata a ottobre 2020 tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Miglionico per la creazione di allestimenti, da parte di Open Design School, per lo spazio dedicato ad attività performative all’interno del centro “D’Amoroso Foco” nell’ambito del bando “Ultimo miglio”. Nel 2022 la collaborazione si è ampliata alla valorizzazione dello spazio verde del centro, in continuità con il progetto “Gardentopia” di Matera 2019 dedicato alla cittadinanza attiva e la cura del verde urbano. Grazie al coinvolgimento dell’Istituto comprensivo di Miglionico, con cui il Comune è in procinto di sottoscrivere i “Patti educativi di comunità”, si è così avviata la creazione di un orto giardino con l’obiettivo di dare nuova vita ad uno spazio verde del comune, rendendolo anche luogo di aggregazione in cui generazioni diverse condividono il tema della sostenibilità ambientale, dell’agricoltura ecologica e del Bene comune.

Protagonisti del progetto sono stati nel mese scorso gli alunni di alcune classi dell’Istituto Comprensivo di Miglionico. Per cominciare, i ragazzi hanno svolto delle attività laboratoriali all’interno della scuola, guidati da Massimiliano Burgi, responsabile Dimensione città e cittadini della Fondazione, per apprendere le prime nozioni di giardinaggio e scelta delle piante, selezionando quelle autoctone e i frutti minori, che risultano compatibili con il paesaggio miglionichese. Durante i laboratori i ragazzi hanno lavorato anche sulle connessioni fra natura e arte grazie al supporto dell’artista Marica Montemurro, dando vita a delle creazioni che saranno esposte in mostra. In una seconda fase i ragazzi, aiutati anche dalle loro famiglie, sono invece passati alle attività di giardinaggio sul campo, con la preparazione del terreno e la messa a dimora di piante e alberi, guidati dall’agronomo Andrea Camassa e dai cittadini-giardinieri dell’Associazione “Giardino Evolutivo” di Matera, costituita nel novembre 2022 per dare continuità all’esperienza informale sviluppata a partire dal 2019 nel giardino di comunità di Casino Padula, dove la Fondazione ha avviato un percorso di cura degli orti urbani, insieme all’artista Luigi Coppola.

All’inaugurazione dell’orto giardino di Miglionico saranno presenti i rappresentanti del Comune, della scuola e della Fondazione, insieme a tutta la comunità che ha collaborato alla realizzazione dello spazio verde. La cittadinanza è invitata a partecipare.

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«A un anno dalla scomparsa di David Sassoli, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 intende mettere al centro della propria attività, con convinzione, le tematiche a lui più care, quei valori e quelle urgenze che Sassoli da Presidente del Parlamento Europeo ha più volte scandito durante la sua azione – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula -.
David Sassoli ha stabilito un legame particolare e profondo con l’intera Basilicata: è stato lui a chiudere a Matera, il 20 dicembre 2019, l’anno della Capitale Europea della Cultura, con un discorso di grande respiro europeista che in questi giorni ritroviamo pubblicato all’interno del volume “La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”. Oggi, ancora di più, le sue parole di quella importante giornata risuonano chiare: “Non ci vuole coraggio ad alzare i muri, ci vuole coraggio a scavalcarli”.
La cultura aiuta a superare i muri e le divisioni. Aiuta a modificare i comportamenti, a diffondere i principi e i valori democratici, a portare a galla le urgenze: dal clima, alle disuguaglianze. Sassoli è stato sempre lucido nel trovare i legami tra le sfide che abbiamo davanti: richiamandosi alle idee del professor Giorgio La Pira e dello storico Fernand Braudel ha parlato del nostro continente come di un “pluriverso di popoli”. Ci ha costantemente ricordato che non riusciremo a salvare la Terra se allo stesso tempo non risolviamo i conflitti e le ingiustizie. Nell’anno della Presidenza italiana del G20, Sassoli tenne a Bologna un discorso per il Forum Interfaith che riunisce le organizzazioni interreligiose e interculturali. Vogliamo ritornare su un suo pensiero:
"In un periodo in cui si cerca riparo, consolazione nella riscoperta della piccola dimensione o delle piccole patrie, è importante ribadire che oggi tutto si lega, “tutto è connesso”, che la risposta non è chiudersi in se stessi ma agire insieme, “prendersi cura” l’uno dell’altro, e affrontare con spirito di concordia e fraternità le emergenze del nostro tempo che vanno dal cambiamento climatico alle migrazioni, dalle sfide tecnologiche alle disuguaglianze economiche e finanziarie, al forte “scarto” tra ricchi e privilegiati ed enormi masse di povertà".
Attraverso la programmazione culturale della Fondazione intendiamo rimanere fedeli a questi principi e a questa chiamata all’azione. Nel 2022 lo abbiamo fatto, insieme alla sua famiglia, lanciando da una gremita Cava del Sole a lui da poco intitolata, un bando di residenze di co-creazione per giovani artisti dell’area euromediterranea che abbiamo portato nei comuni delle aree interne della Basilicata per lavorare con le comunità e i creativi locali. Nei prossimi mesi continueremo a farlo mettendo al centro della nostra attività l’accesso universale alla cultura e la sensibilizzazione verso il tema del cambiamento climatico che non può prescindere dal tema delle acute disuguaglianze. Lo faremo partendo dalla nostra regione e dallo spazio privilegiato del Mediterraneo come luogo di incontro di culture che crea dialogo e opportunità. Se l’Europa è assente in questo spazio culturale aumentano i conflitti, ha ammonito Sassoli. Seguendo il suo esempio, in questo grande spazio in cui lui ha vissuto con saggezza e con audacia, noi ci saremo».

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Si è svolta questo pomeriggio in teleconferenza, l’annunciata riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019. Il Cda ha ratificato le deliberazioni sulle modifiche statutarie della Fondazione, così come approvate dal Consiglio di indirizzo. In relazione ai nuovi obiettivi da perseguire, sia nel contesto regionale che in quello nazionale e internazionale, il direttore generale, Giovanni Padula, ha illustrato il Piano delle attività che si potranno mettere in campo a partire dal nuovo anno, avendo un orizzonte temporale di azione molto lungo, quale quello del 2035. La Fondazione lavorerà prioritariamente sulla progettazione, valutando anche la possibilità della gestione di contenitori culturali. Insieme al contributo dei soci, si è stabilito che le attività della Fondazione potranno essere sostenute attraverso affidamenti e convenzioni con gli stessi soci, fondi ministeriali o rivenienti da autorità di gestione, bandi nazionali ed europei, a cui la Fondazione potrà candidarsi anche sulla base delle esperienze pregresse e di network già consolidate, oltre ad eventuali partner privati e co-finanziamenti. Il Consiglio ha anche ratificato il bilancio di previsione 2022 e approvato il differimento per quello 2023, in attesa della formalizzazione dei contributi da parte di soci. Infine, in linea con quanto previsto dall’Avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di direttore della Fondazione, è stato prorogato di altri 12 mesi il contratto a Padula. All’incontro hanno preso parte il presidente della Fondazione e sindaco di Matera, Domenico Bennardi, il vice presidente e presidente della Camera di commercio della Basilicata, Michele Somma; il capo Gabinetto Michele Busciolano, su delega del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, il professor Ferdinando Mirizzi, su delega del rettore dell’università degli studi della Basilicata, Ignazio Marcello Mancini, il dg Padula, i revisori dei conti Stefano Bitetti, Silvana Mecca e Caterina Garofalo.

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“Nud (Niente) - Dai luoghi comuni ai luoghi di comunità, attraverso un racconto diffuso per il paese”, “The last things. Polifonia per Rionero”, “Basilicata calling. People of Tursi”, “We are Here -Celebrazione delle ricette e della vita della comunità locale attraverso installazioni d'arte pubblica” sono gli esiti finali delle residenze creative nei comuni lucani di Forenza, Rionero in Vulture, Tursi e Stigliano, presentati nel corso del fine settimana a chiusura del programma “Creative Communities” in memoria di David Sassoli, promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School insieme a diversi partner nazionali ed europei.

Se il maltempo non ha consentito lo svolgimento delle iniziative programmate all’aperto, non è stato invece fermato il desiderio delle comunità di ritrovarsi tutti insieme a conclusione delle tre settimane di residenza, durante le quali i quattro creativi selezionati, il collettivo Happy Place per Tursi, il duo Anne Fehres e Luke Conroy per Stigliano, gli artisti Marco Piscopo per Forenza e Anna Serlenga per Rionero in Vulture, hanno sviluppato un percorso di co-creazione con i cittadini, supportati rispettivamente da quattro associazione del territorio, Tursi Digital Nomads , festival AppARTEngo, pro loco di Forenza, Vulcanica, e quattro realtà creative lucane, Casa Netural, Artepollino, Gommalacca, Allelammie.

Una grande rete che ha messo in relazione tante persone diverse, ognuna delle quali ha dato il suo speciale contributo per provare ad abilitare attraverso l’arte e la cultura, i comuni delle nostre aree interne. Esito del processo compiuto sono stati una serie di prodotti su cui le comunità e le amministrazioni potranno continuare a lavorare. A Tursi sono state realizzate delle videochiamate fra la comunità e alcuni nomadi digitali di Berlino, per la condivisione del reciproco patrimonio materiale e immateriale. A Stigliano, insieme ai murales ispirati alle ricette locali condivise con gli artisti in residenza, è stata creata una mappa digitale delle opere di arte pubblica realizzate nel comune nel corso degli anni. A Forenza è stata creata una campagna di comunicazione basata su fotografie e ricordi dei cittadini che attraverso l’ironia fa emergere la ricchezza custodita in un piccolo paese, oltre gli stereotipi. A Rionero è stata prodotta una mappa interattiva con una inedita lettura della città, mediante le voci dei cittadini che qui sono nati, fra anziani e bambini, o che qui sono venuti a vivere come i migranti.

“La scelta di far lavorare insieme soggetti differenti è stata a nostro avviso una formula vincente per la buona riuscita del progetto – sottolinea Rita Orlando, responsabile progettazione culturale e networking della Fondazione Matera Basilicata 2019- . Si è voluto infatti non solo portare gli artisti da fuori a lavorare con le comunità, ma dare anche a queste un ruolo centrale, riconoscendo alle associazioni locali una capacità di progettazione e di azione accanto all’artista, che le ha rese parte attiva del processo. I creativi lucani convolti hanno avuto invece la possibilità di trasferire le loro competenze sulla co-creazione, sviluppate nel lungo percorso di Matera 2019, ma anche fare formazione essi stessi attraverso l’affiancamento al progetto che l’artista aveva in mente. Le amministrazioni locali hanno infine riconosciuto e attestato l’importanza di questo tipo di pratiche di creazione artistica per portare nuove prospettive nelle loro comunità. Da un lato infatti la cittadinanza temporanea può diventare un meccanismo virtuoso per accrescere il numero di persone che vive nei luoghi, trasformarli e abilitarli all’esterno. Dall’altro, la creatività e l’arte, al di là della bellezza dell’esperienza di creazione in sé, possono diventare utili strumenti per generare delle economie”.

Sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it è disponibile una sezione dedicata al programma “Creative Communities” con focus sulle quattro residenze creative, cui seguiranno una serie di pubblicazioni di raccolta e restituzione relative a processi e metodologie del progetto.

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Dopo tre settimane di lavoro dei creativi nelle comunità di Forenza, Rionero in Vulture, Stigliano e Tursi, si avvia a conclusione il programma euro-mediterraneo di residenza di co-creazione in memoria di David Sassoli “Creative Communities” promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in partnership con GO!2025 (Nova Gorica-Gorizia), la Capitale Europea dei Giovani Tirana EYC 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia). Dal 25 al 27 novembre, si terranno infatti gli esiti finali dei percorsi sviluppati con le comunità dai quattro giovani creativi selezionati, in collaborazione con le associazioni dei quattro comuni e le realtà della scena creativa lucana coinvolte nel progetto.

Si comincia venerdì 25 novembre a Tursi (MT) alle 18:00 nel Palazzo Monumentale fratelli Bruno (ex Municipio) dove ci sarà la mostra finale del progetto “Basilicata Calling - Un legame personale con l’Italia rurale” realizzato dal collettivo italo-tedesco Happy Place in collaborazione con Tursi Digital Nomads e Casa Netural. La mostra prevede il racconto foto-documentario del viaggio degli artisti nella comunità ospitante, una sezione di ritratti e un'installazione digitale chiamata #PeopleOfTursi, un'opera d'arte basata su immagini della comunità di Tursi condivise su Instagram. Saranno inoltre proiettate le registrazioni delle videochiamate attraverso cui la comunità di Tursi è stata messa in contatto con tre nomadi digitali di Berlino.

Sabato 26 novembre alle 10:30 a Stigliano (MT) ci sarà una passeggiata partecipativa e radioguidata per le vie del paese con partenza dall’ Hotel Mariano. Si andrà alla scoperta delle installazioni artistiche del progetto "We Are Here" realizzate nel corso della residenza artistica dal duo olandese Anne Fehres & Luke Conroy utilizzando il cibo come elemento di co-creazione, ma anche delle opere d’arte urbana realizzate da artisti internazionali nell’ambito del festival AppARTengo, tutte mappate grazie alla collaborazione con Artepollino. La passeggiata esplorativa si arricchirà dei racconti soggettivi ed emotivi da parte della comunità locale che ne fruisce quotidianamente o con la quale gli artisti si sono relazionati durante le residenze. In caso di maltempo (pioggia forte) l’evento si terrà presso lo spazio “Residenza d’artista” dove verranno presentati i risultati del progetto di residenza.

Domenica 27 novembre alle 11:00 a Forenza (PZ) l’artista Marco Piscopo, in collaborazione con la pro-loco di Forenza e la compagnia teatrale Gommalacca, invita ad un percorso tra i vicoli del paese, con partenza da Piazza Regina Margherita, per conoscere spazi dimenticati, attraverso la raccolta di fotografie e testimonianze di un paese che ha avuto il coraggio di raccontarsi, ascoltare storie di chi resiste e scoprire come dei luoghi comuni possano trasformarsi in luoghi di comunità. In caso di maltempo l'evento si terrà presso il Circolo ricreativo dove verranno presentati i risultati del progetto di residenza.

Nella stessa giornata, a Rionero in Vulture (PZ), l’artista Anna Serlenga, in collaborazione con le associazioni Vulcanica e Allelammie, organizza una passeggiata performativa in cuffie per le vie del paese, con partenza dal Piazzale della stazione alle 12:00, alle 15:00 e alle 16:00. Obiettivo è quello di restituire in maniera rituale la ricerca compiuta intorno alla Storia e alle trasformazioni del paese, mettendo in relazione un anziano over 80 di Rionero e un giovane del Mali di 20 anni, attraverso la creazione di una rete. Questo lavoro resterà impresso su una mappa della città attraverso disegni dei bambini delle scuole elementare e QRCodes. Il racconto del percorso, che sarà trasmesso in live streaming anche dalla radio locale, Radio Vulture, verrà condiviso anche attraverso una presentazione pubblica alle 17.30 nel Centro Anziani - Centro sociale “P.Sacco”. In caso di maltempo ci sarà solo quest’ultimo appuntamento, anticipato da una diretta su Radio Vulture a partire dalle 15:30.

Nel corso degli appuntamenti delle tre giornate continuerà il progetto artistico di narrazione digitale dei giovani creativi del TAM – Tower Art Museum di Matera che hanno seguito i progetti di residenza nei quattro comuni, raccontandolo in maniera originale sui canali social “Volevo solo aprire un museo”.

Le informazioni dettagliate sui singoli appuntamenti in programma e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito ufficiale https://www.matera-basilicata2019.it/it/news/2898-creative-communities-2022.html 

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Forenza, Rionero in Vulture, Stigliano e Tursi sono i quattro comuni lucani che ospiteranno il programma euro-mediterraneo di residenza di co-creazione “Comunità Creative” in memoria di David Sassoli realizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in partnership con GO!2025 (Nova Gorica-Gorizia), la Capitale Europea dei Giovani Tirana EYC 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia).

Questa mattina, nello spazio Hubout di Matera, si è svolto l’incontro di presentazione fra i giovani creativi selezionati per il programma, i sindaci e le associazioni dei comuni ospitanti, le realtà della scena creativa lucana che favoriranno il processo di co-creazione con le comunità. La scelta dei comuni e dei creativi è stata fatta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in accordo con la Commissione di valutazione, sulla base delle connessioni fra queste realtà e i progetti selezionati dal bando.

Forenza (PZ), esempio di piccolo comune interno della Basilicata, ospiterà il progetto “[R]existenzminimum - Resistere allo spopolamento, decolonizzare gli immaginari e reclamare una narrazione” dell’artista italiano Marco Piscopo, che sarà affiancato dalla compagnia teatrale Gommalacca, già molto attiva in questa comunità, e dalla Pro Loco.

A Rionero in Vulture (PZ), protagonista dell’eccidio nazifascista del settembre 1943, è stato abbinato il progetto dell’artista italiana Anna Serlenga “Last Things” sulla memoria storica. Ad accompagnarla nel suo lavoro di documentazione audio/video sarà l’associazione Allelammie, specializzata sulla produzione cinematografica, insieme all’associazione culturale Vulcanica, attiva sul territorio del Vulture.

L’esperienza dell’arte pubblica sviluppata a Stigliano (MT) dall’associazione organizzatrice del Festival appARTEngo si intreccerà infine al progetto che unisce cibo e arte del duo olandese Anne Fehres & Luke Conroy. Sempre a Stigliano, l’associazione Artepollino realizzerà la mappatura e la cartografia narrante delle opere d’arte murali già presenti nel paese, realizzate negli anni da appARTEngo, e delle grandi istallazioni artistiche che prenderanno vita nel corso della residenza.

Tursi (MT) accoglierà il collettivo italo-tedesco Happy Place con il suo progetto “Basilicata Calling – Un legame personale con l'Italia rurale”, con il supporto dell’associazione Tursi Digital Nomads, che qui ha avviato un progetto di accoglienza per nomadi digitali, e dell’associazione Casa Netural, che da anni lavora su progetti di innovazione sociale nelle aree rurali.

Il racconto dei quattro percorsi di residenza, che definiscono una geografia diversa della regione dettata dall’arte e dalla creatività, sarà infine raccontato attraverso i social media dai giovani creativi del “TAM – Tower Art Museum” di Matera, un museo finalmente in via di apertura dopo rocambolesche vicissitudini, narrate in modo originale attraverso la campagna “Volevo solo aprire un museo”.

Dopo questo primo incontro conoscitivo, i creativi selezionati raggiungeranno i luoghi delle residenze dove lavoreranno in co-creazione con le comunità e gli artisti lucani per tre settimane, organizzando periodicamente dei momenti di condivisione pubblica. Gli esiti di questi percorsi saranno presentati al pubblico fra il 25 e il 27 novembre nei quattro comuni.

“La Fondazione Matera Basilicata 2019 - sottolinea il Direttore Giovanni Padula - continua a lavorare su una dimensione territoriale ampia, registrando come nei comuni delle aree interne ci sia sempre più fermento e capacità di innovazione. La creatività al servizio di questa reattività e voglia di fare ha l’obiettivo proprio di generare ricadute positive su questi territori. Con la localizzazione dei quattro comuni scelti per il progetto copriamo un’area vasta della regione, facendo in modo che i creativi locali associati agli artisti in residenza si debbano spostare da un luogo all’altro, a favore di quel nomadismo interno che non può che arricchire reciprocamente. Aree interne e Mediterraneo sono asset su cui si stanno costruendo gli scenari contemporanei, e su questi temi la Basilicata può diventare terreno di sperimentazione”.

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Dal 7 al 27 novembre i quattro creativi lavoreranno in altrettante comunità lucane, insieme ai professionisti locali

La capacità degli artisti di attivare le comunità e lasciare un segno sul territorio sono stati gli elementi che hanno portato alla scelta dei quattro giovani creativi selezionati per il bando “Comunità Creative. Programma di residenza di co-creazione euromediterranea - In memoria di David Sassoli” promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in partnership con GO!2025 (Nova Gorica-Gorizia), la Capitale Europea dei Giovani Tirana EYC 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia).

I creativi selezionati e i loro progetti sono stati presentati questa mattina al Museo Ridola di Matera in un incontro dal titolo "Creative communities. Pratiche di co-creazione tra Europa e Mediterraneo" organizzato dalla Fondazione in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera, cui ha preso parte la Commissione di valutazione, tutta al femminile, che ha selezionato le oltre 70 candidature giunte da ben 20 Paesi dell’area euro-mediterranea.

In apertura, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula, ha sottolineato quanto l’arte a livello europeo sia sempre più uno strumento fondamentale per il cambiamento di percezione delle aree rurali, nonché la centralità che nella progettazione culturale devono assumere i benefici sociali prodotti. Giovanni Oliva, Segretario generale della Fondazione, ha ricordato la genesi del progetto di residenza, lanciato in occasione dell’omaggio al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, lo scorso 26 giugno, con l’obiettivo di raccogliere l’eredità del messaggio da lui lanciato nel discorso per la cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, lavorando su una realtà che è stata sempre centrale nel percorso di Matera 2019, ovvero quella delle aree interne.

Un ringraziamento speciale per quella giornata di ricordo e per l’idea del programma di residenza, che rappresenta una eredità del percorso di Matera 2019, è stato portato da Alessandra Vittorini - Sassoli, Direttrice della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, supporto fondamentale per la stesura del bando e poi membro della commissione di valutazione. Insieme a lei, Irena Topalli, Manager Relazioni internazionali di Tirana Capitale Europea dei giovani 2022, che ha spiegato come le progettualità proposte dai creativi per il bando residenze mostrano quanto la cultura possa fare per trasformare un territorio, proprio quello che sta succedendo alla capitale albanese, dove sono stati i giovani ad innescare questo processo.

A rappresentare la scena creativa lucana in commissione è stata invece Vania Cauzillo, regista, co-fondatrice della Compagnia Teatrale L'Albero, vicepresidente di RESEO, che si è soffermata sul ruolo centrale che la co-creazione ha avuto nel percorso fatto proprio dai creativi lucani per Matera 2019, tanto da essere ormai diventata una pratica imprescindibile, e sull’opportunità che gli artisti selezionati per le residenze avranno ora di condividere tale pratica, mettendosi in ascolto di ciò che le comunità vorranno dire e dare. Al ruolo dell’artista nella relazione con la comunità è stato dedicato il messaggio inviato da Sendi Mango, co-founder di BridA art collective, partner di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025 (Go!2025). Francesca Bertoglio, project manager di Bergamo-Brescia 2023 Capitale italiana della cultura, nonché presidente della commissione, ha parlato di Matera 2019 come “laboratorio di avanguardia”, “culla fertile” e “patrimonio da esplodere” rispetto alla capacità di innestare le pratiche nei processi, azione che si vuole portare avanti anche nell’area vasta coinvolta per la candidatura di Bergamo e Brescia, dove si sta lavorando affinchè realtà come le aziende, gli ospedali, le carceri si riscoprano produttori culturali.

Con questi molteplici approcci, ci si è posti di fronte alle candidature arrivate per il bando di residenze che, come spiegato da Rita Orlando, responsabile della progettazione culturale e networking della Fondazione Matera Basilicata 2019, rappresenta un primo esperimento attraverso cui mettere a frutto le pratiche sviluppate nel percorso di Matera 2019. Collegati da remoto, sono intervenuti i quattro giovani creativi selezionati, per illustrare i loro progetti: Anna Serlenga e Marco Piscopo dall’Italia, il duo Anne Fehres & Luke Conroy dall’Olanda ed il collettivo italo-tedesco Happy Place. Dal 7 al 27 novembre, ciascuno di loro lavorerà con una comunità della Basilicata e insieme a una realtà della scena creativa locale, prevedendo dei momenti pubblici di restituzione ma anche delle occasioni di incontro fra i comuni, per attivare connessioni di persone e progetti.

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Continuano e si rafforzano le attività di scambio dell’Associazione Volontari Open Culture 2019, nata dal percorso di Matera Capitale Europea della Cultura, che si afferma sempre più come best practice del volontariato culturale anche a dimensione europea.

Dopo le esperienze fatte a Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 e alla Stazione dei Rulli Frulli a Finale Emilia, l’associazione, insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019, ha accolto dal 3 al 6 ottobre a Matera una delegazione del team volontari di Kaunas Capitale Europea della Cultura 2022. Il gemellaggio è parte delle attività del Piano di networking messo in campo dalla Fondazione per accompagnare l’associazione nelle attività di scambio e mobilità in contesti culturali nazionali e internazionali.

“Le associazioni dei volontari si stanno rivelando un tassello sempre più importante nel supporto alla produzione di attività culturali in Europa – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Padula-. A tutti gli effetti queste associazioni fanno parte della filiera creativa, hanno un beneficio sulla comunità locale e sui singoli cittadini coinvolti”.

La visita a Matera è nata in particolare dall’interesse per l’Associazione Volontari Open Culture 2019 come eredità della Capitale Europea della Cultura, un modello che si vorrebbe provare a riproporre nella città lituana alla fine del 2022.

Durante le giornate a Matera, la delegazione, composta da tre membri del team di Kaunas 2022 e tre volontari, ha avuto modo di approfondire il percorso dell’Associazione sin dal progetto volontari di Matera 2019, nonché la sua attività sul territorio. Per fare questo, insieme alla Fondazione è stato costruito un programma di incontri con alcune delle realtà locali che in questi anni si sono avvalse del supporto dell’Associazione o che la hanno sostenuta, come l’associazione Komen Basilicata, l’Onyx Jazz Club, il Matera Film Festival, B-link, il Comune di Matera, il Gruppo Maffei.

“Incontrare ragazzi interessati alla raccolta di informazioni sul volontariato culturale utili da riportare nel proprio gruppo è sempre un piacere – sottolinea il Presidente dell’Associazione Volontari Open Culture 2019, Ferdinando Trotta-. Questo è accaduto anche con la delegazione dei giovani volontari di Kaunas 2022 che ha trascorso con noi delle giornate intense e sperimentato la calda ospitalità dei nostri volontari, scoprendo ciò che maggiormente caratterizza i componenti dell’Associazione VOC 2019, cioè il sorriso, l’accoglienza e lo stare bene insieme. A loro abbiamo trasferito le nostre singolari competenze, illustrando le peculiarità della figura del volontario culturale oltre l’anno da Capitale. Dal nostro incontro i ragazzi hanno appreso come un gruppo eterogeneo per età e professionalità possa essere compatto ed interessato a collaborare, mosso dall’amore per la propria città e per il proprio territorio”.

“La visita di Matera è stata appagante, arricchente e più di quanto ci aspettassimo in tutti i modi – spiega Vitalija Lyska-Accossato, Coordinatrice del programma volontari di Kaunas 2022- . Abbiamo avuto modo di incontrare i volontari, che sono il cuore e il volto della città. Oltre alla magia, abbiamo visto negli occhi e nelle azioni dei volontari la grande cura e il fare bene per la città in cui vivono. È stato un bel momento insieme. I pranzi con le famiglie dei volontari sono stati per noi molto speciali. Il team della Fondazione ha reso la nostra visita assolutamente straordinaria accogliendoci nella loro sede e rendendo proficua questa collaborazione. Matera è una città magnifica con la sua bellezza indimenticabile e le persone cordiali che ci hanno fatto desiderare di tornare. Ringraziamo tutti per ogni pensiero e passo fatto verso di noi”.

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L’8 ottobre l’incontro pubblico per presentare i quattro progetti

La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha pubblicato sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it i nomi dei quattro giovani creativi selezionati, fra le oltre 70 candidature pervenute, per il bando “Comunità Creative. Programma di residenza di co-creazione euromediterranea - In memoria di David Sassoli” che si svolgerà in Basilicata nel mese di novembre.

Due sono i creativi candidati in forma singola, Anna Serlenga e Marco Piscopo, e due i collettivi, Anne Fehres & Luke Conroy ed Happy Place, scelti dalla Commissione di valutazione, composta da Alessandra Vittorini-Sassoli, Direttrice della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, Francesca Bertoglio, project manager di Bergamo-Brescia 2023, Capitale italiana della cultura, Irena Topalli, Manager Relazioni internazionali di Tirana 2022, Capitale Europea dei giovani (TEYC 2022), Sendi Mango, co-founder di BridA art collective, partner di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025 (Go!2025), Vania Cauzillo, regista, co-fondatrice della Compagnia Teatrale L'Albero, vicepresidente di RESEO.

Visto l’alto valore delle progettualità presentate, la Commissione ha deciso di assegnare delle speciali menzioni ad altri quattro candidati che saranno ammessi a partecipare al progetto in caso di rinuncia dei selezionati: Annalisa Zegna, Maria Luisa Miraglia, Hypen Duo, Plam Creative Studio.

I quattro creativi selezionati e i rispettivi progetti saranno presentati in un incontro pubblico organizzato dalla Fondazione, in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera, dal titolo “Creative communities. Pratiche di co-creazione tra Europa e Mediterraneo” in programma sabato 8 ottobre, alle 10:30 nella sala conferenze del Museo Ridola di Matera, cui prenderanno parte anche i membri della Commissione.

Il bando “Comunità Creative. Programma di residenza di co-creazione euromediterranea” è realizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in partnership con GO!2025 (Nova Gorica-Gorizia), la Capitale Europea dei Giovani Tirana EYC 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia). Nell’Anno Europeo dei Giovani, punta a raccogliere l’eredità del messaggio pronunciato dal Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli durante la cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

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“Creative communities. Pratiche di co-creazione tra Europa e Mediterraneo” è il titolo dell’incontro che la Fondazione Matera- Basilicata 2019, in collaborazione con il Museo Nazionale di Matera, organizza sabato 8 ottobre, a partire dalle 10:30 nella Sala conferenze del Museo Ridola di Matera, per presentare i quattro progetti selezionati nell’ambito del bando “Programma euro-mediterraneo di residenza di co-creazione (in memoria di David Sassoli)” in Basilicata.

Il bando, che nell’Anno Europeo dei Giovani punta a raccogliere l’eredità del messaggio pronunciato dal Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli durante la cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è realizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School in partnership con GO!2025 (Nova Gorica-Gorizia), la Capitale Europea dei Giovani Tirana EYC 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia).

All’incontro saranno presenti le componenti della Commissione, professioniste del settore culturale e creativo italiano ed europeo, che sta valutando le oltre 70 candidature arrivate da 20 Paesi dell’area euro-mediterranea: Alessandra Vittorini-Sassoli, Direttrice della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali; Francesca Bertoglio, project manager di Bergamo-Brescia 2023, Capitale italiana della cultura; Irena Topalli, Manager Relazioni internazionali di Tirana 2022, Capitale Europea dei giovani (TEYC 2022); Sendi Mango, co-founder di BridA art collective, partner di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025 (Go!2025); Vania Cauzillo, regista, co-fondatrice della Compagnia Teatrale L'Albero, vicepresidente di RESEO.

Come previsto dal bando, i nomi dei creativi selezionati saranno annunciati il prossimo 3 ottobre.

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Sono più di 70 le candidature presentate per il bando “Comunità Creative. Programma di residenza di co-creazione euromediterranea” che la Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School hanno lanciato lo scorso 26 giugno, in occasione dell’iniziativa di omaggio a David Sassoli. Il bando, che nell’Anno Europeo dei Giovani punta a raccogliere l’eredità del messaggio pronunciato dal Presidente del Parlamento Europeo durante la cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è realizzato in partnership con Gorizia Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025, Tirana Capitale Europea della Gioventù 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della Cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia).

Le proposte arrivano da Italia, Giordania, Marocco, Algeria, Tunisia, Ucraina, Polonia, Olanda, Repubblica Ceca, Irlanda, Croazia, Grecia, Albania, Germania, Serbia, Spagna, Slovenia, Francia, Ungheria, Cipro. L’età dei creativi va dai 20 ai 40 anni (limite massimo previsto dal bando) e, fra questi, 15 sono i collettivi artistici.

A valutare la candidature sarà una Commissione composta da professioniste del settore culturale e creativo italiano ed europeo e da rappresentanti del partenariato: Alessandra Vittorini-Sassoli, Direttrice della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali; Francesca Bertoglio, project manager di Bergamo-Brescia 2023, Capitale italiana della cultura; Irena Topalli, Manager Relazioni internazionali di Tirana 2022, Capitale Europea dei giovani (TEYC 2022); Sendi Mango, co-founder di BridA art collective, partner di Nova Gorica -Gorizia Capitale europea della cultura 2025 (Go!2025); Vania Cauzillo, regista, co-founder Compagnia Teatrale L'Albero, vicepresidente di RESEO, in rappresentanza della scena creativa lucana che sarà chiamata a collaborare sui territori con i creativi selezionati.

Come previsto dal bando, i risultati della selezione saranno resi noti il 3 ottobre prossimo.

Le quattro proposte selezionate saranno realizzate nel corso di una residenza artistica di tre settimane, dal 6 al 27 novembre 2022, in Basilicata, attraverso un processo di co-creazione con la comunità e le imprese creative e culturali locali.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 esprime profondo cordoglio per la scomparsa del divulgatore scientifico nonché grande uomo di cultura, Piero Angela. Nel 2019 fu tra i principali ospiti di Matera Capitale Europea della Cultura in occasione dell’inaugurazione della grande mostra “La poetica dei numeri primi. Da Pitagora agli algoritmi” coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata, con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi, allestita nel Museo Archeologico di Metaponto per riflettere sul rapporto fra arte e matematica. La sera del 22 giugno, un nutrito pubblico affollò il Parco Archeologico per ascoltarlo durante la conferenza “Scienza e tecnologia nella società moderna" con la conduzione dello stesso Odifreddi. In quella occasione, Piero Angela mise in rilievo come Matera, con la storia dei suoi Sassi e il lavoro di ricerca del Centro di Geodesia Spaziale, rappresentasse la giusta unione di passato e futuro, un binomio che è stato anche la cifra distintiva della sua lunga carriera al servizio della divulgazione della conoscenza. Per questo impegno, portato avanti con una attenzione speciale alle questioni etiche che la scienza è chiamata a porsi, intere generazioni gli saranno sempre grate e debitrici.

La videointervista di Piero Angela per Matera 2019

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C’è tempo fino al 2 settembre per candidarsi al bando “Comunità Creative. Programma di residenza di co-creazione euro-mediterranea” che la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha lanciato lo scorso 26 giugno, durante la serata di omaggio a David Sassoli.

Il 20 dicembre 2019 in occasione della cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, il Presidente del Parlamento Europeo invitò l'Europa a diventare un presidio di pace, libertà e democrazia facendo leva sulla partecipazione culturale. Raccogliendo il suo messaggio, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Open Design School, in partnership con Gorizia Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025, Tirana Capitale Europea della Gioventù 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della Cultura 2022 Esch (Lussemburgo), Kaunas (Lituania) e Novi Sad (Serbia), invita i giovani creativi europei e mediterranei a produrre quattro residenze artistiche in Basilicata, incentrate sui suddetti principi, attraverso la co-creazione con le comunità locali.

Nell’Anno Europeo dei Giovani, la chiamata di Matera 2019 si rivolge proprio ai giovani creativi per indagare una nuova idea di Europa che abbraccia l'area mediterranea come un luogo chiave per plasmare il suo futuro, continuando a inviare messaggi di uguaglianza, coesione sociale e benessere dalle aree remote del Sud. I quattro giovani creativi europei e mediterranei, individui e collettivi di età inferiore ai 40 anni che saranno selezionati, realizzeranno una residenza artistica di tre settimane in un piccolo paese della Basilicata da svolgersi nel mese di novembre 2022, sviluppando la loro proposta attraverso un processo di co-creazione con la comunità locale e le imprese creative e culturali locale. Nel 2019 Matera ha rappresentato non solo la ricchezza e la diversità culturale dell'intera regione Basilicata, ma ha anche attivato un movimento inverso, che ha portato il flusso culturale da Matera 2019 nelle aree remote, innescando processi virtuosi. Nonostante la loro fragilità geografica e socio-economica, le aree rurali della Basilicata rappresentano un ricco patrimonio immateriale in cui il passato incontra il futuro, l'arcaico si sovrappone al contemporaneo, una terra di frontiera per gli artisti che possono stabilire un contatto più vero con il territorio, la comunità e il paesaggio.

Il bando e tutte le informazioni sulla documentazione richiesta per la candidatura sono disponibili esclusivamente in inglese al seguente link

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La Murgia materana punteggiata da oltre cinquecento lumi a led e la voce raffinata di Malika Ayane diffusa in tutto il Sasso Caveoso nella notte di San Lorenzo sono state l’emozionante cornice di “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”. Un evento diffuso organizzato per il secondo anno dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con il patrocinio del Comune di Matera per sensibilizzare sui temi dell’inquinamento luminoso, della valorizzazione del cielo notturno e del risparmio energetico.

La cantautrice milanese si è esibita sul palco naturale della rupe dell’Idris, da dove ha regalato una selezione dei suoi brani più celebri come “Controvento”, “E se poi”, “Sogni tra i capelli”, “Senza fare sul serio”, “Feeling better”, “Come foglie”, accompagnata da Stefano Brandoni alla chitarra e Raffaele Trapasso al contrabbasso.

A fare da sfondo alla sua performance, il Parco della Murgia trasformato in un cielo stellato grazie all’abilità e al lavoro di ricerca di Francesco Foschino, Saverio Tarasco e Vito Cappuccio, ideatori del progetto “Matera cielo stellato”, sperimentato già nel 2013, nel 2019 e nel 2021, attraverso la riscoperta di un’antica tradizione di cui si trova traccia negli scritti del Cinquecento. A loro il compito di posizionare i lumi a led, scelti per il loro basso impatto ambientale, in un’area di 500 metri di larghezza e 100 di profondità, collegati da fili per un totale di oltre 3 chilometri.

Calorosi e forti gli applausi del pubblico, che ha potuto godere dello spettacolo di luci e musica dalla platea a cielo aperto del Sasso Caveoso, dove è stata parzialmente spenta la pubblica illuminazione. L’iniziativa è stata seguita non solo dai cittadini permanenti e temporanei che hanno scelto Matera in questa notte di agosto, ma anche dal pubblico in rete grazie alla diretta streaming e ai racconti per immagini e video realizzati dalla community IgersItalia e da quelle regionali di Puglia, Campania, Calabria e Basilicata.

«La Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea il sindaco di Matera e Presidente della Fondazione, Domenico Bennardi - conferma con l'evento “Matera cielo stellato” la capacità di mantenere alta la percezione della Capitale europea della cultura, con il coinvolgimento di un'artista di altissimo livello. Sublime l'accostamento della dolce musicalità di Malika Ayane con un palcoscenico diffuso e millenario, illuminato solo dai lumini di un progetto che ha molteplici obiettivi, tra i quali quello di farci riflettere sui problemi dell'inquinamento luminoso. La sfida è ora far diventare “Matera cielo stelato” un appuntamento annuale sempre più importante, in grado di crescere e attirare artisti e musicisti di livello internazionale. Mi pare ci siano tutte le condizioni».

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Sarà la voce inconfondibile di Malika Ayane a risuonare nei Sassi di Matera il 10 agosto per “Matera Cielo Stellato. A riveder le stelle”, evento diffuso organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con il patrocinio del Comune di Matera nella notte di San Lorenzo per sensibilizzare ai temi dell’inquinamento luminoso, del risparmio energetico, della protezione e valorizzazione del cielo notturno.

Accompagnata da chitarra e violoncello, Malika Ayane omaggerà la città con una performance inedita, che farà da sottofondo allo spettacolo della Murgia illuminata da centinaia di lumi a led. Dalla rupe della Chiesa di Santa Maria de Idris, la sua voce dal timbro caratteristico e raffinato si diffonderà in tutto il Sasso Caveoso fra le 21:30 e le 22:15, dove all’imbrunire verrà spenta parzialmente la pubblica illuminazione.

Trattandosi di un evento diffuso, “Matera Cielo Stellato. A riveder le stelle” sarà fruibile dai diversi affacci del Sasso Caveoso. In concomitanza con l’evento, il Museo nazionale di Matera ha programmato l’apertura serale di valorizzazione di Palazzo Lanfranchi, con ingresso gratuito dalle ore 20:00 alle ore 23:00, per consentire la visita del Museo e mettere a disposizione la terrazza fra i luoghi da cui poter ammirare la magia del cielo stellato. Il Museo, nel caso di raggiungimento massimo della capienza della terrazza, provvederà a formare dei gruppi e a contingentare l’accesso.

Per l’occasione, saranno inoltre in visita a Matera due delegazioni europee: quella lussemburghese, costituita dal Presidente del Parco naturale Our nonché Membro del Parlamento e Sindaco di Clervaux, Emile Eicher, e dal Direttore del Parco naturale Our, Christian Kayser, ente che è stato partner del progetto Interreg Europe “Night Light” insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Regione Basilicata; quella francese costituita dal sindaco di Bourges, Yann Galut, città candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2028.

“Matera Cielo Stellato” ® è un marchio registrato di F. Foschino, S. Tarasco e V. Cappuccio.

Informazioni di servizio

Per questioni logistiche, dalle 20:00 alle 23:00 resterà chiuso al traffico il tratto compreso fra l’inizio di Via Buozzi e Porta Pistola, inclusa l’area di pertinenza di Piazza San Pietro Caveoso, mentre dalle ore 17:00 sarà interdetto l’accesso all’area circostante la Chiesa di Santa Maria de Idris, che resterà chiusa al pubblico.

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Dopo l’edizione molto partecipata dello scorso anno, torna a Matera il 10 agosto, nella notte di San Lorenzo dedicata all’osservazione degli astri, “Matera Cielo Stellato. A riveder le stelle”, evento diffuso organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con il patrocinio del Comune di Matera. Con questa iniziativa, che nasce dalla riattualizzazione di un’antica tradizione ad opera di Francesco Foschino, Saverio Tarasco e Vito Cappuccio, la Fondazione mira a sensibilizzare sui temi dell’inquinamento luminoso, del risparmio energetico, della protezione e valorizzazione del cielo notturno anche con proposte di ecoturismo, come l’astroturismo.

A trasformarsi in un cielo capovolto, grazie a centinaia di lumi a led a basso impatto ambientale, sarà ancora una volta l’area della Murgia materana visibile dai diversi affacci del Sasso Caveoso. All’imbrunire verrà spenta la pubblica illuminazione in una parte di questa area, per poter godere al meglio lo spettacolo della Murgia e della volta celeste punteggiate di tanti piccoli bagliori.

Anche quest’anno la Chiesa di Santa Maria de Idris sarà il palcoscenico dell’evento dalle ore 21:30 alle ore 22:15. Special guest a sorpresa della serata una cantautrice dalla grande classe ed eleganza che, con la sua voce dal timbro caratteristico e raffinato, si esibirà nel cuore di Matera omaggiando la città con una performance inedita in una location del tutto suggestiva, rendendo l'atmosfera della notte di San Lorenzo ancora più magica. Tutto il resto è un'esperienza da vivere.

L'evento vedrà la collaborazione con la community IgersItalia e la presenza delle community regionali del Sud Italia (Igers Puglia, Igers Campania, Igers Calabria, oltre che Igers Basilicata) che ne promuoveranno e valorizzeranno il fascino su Instagram. All’Associazione Volontari Open Culture 2019 è affidata invece l’azione di sensibilizzazione degli abitanti e dei commercianti del Sasso Caveoso sullo spegnimento delle luci di abitazioni ed esercizi commerciali.

L’invito a cittadini permanenti e temporanei è dunque ad alzare lo sguardo, oggi sempre troppo distratto, e riappropriarsi del contatto con la magia del cielo notturno, sullo sfondo di una città capace di trasformarsi, oggi come un tempo, in un vero e proprio cielo stellato.

Informazioni di servizio

L'evento è diffuso e sarà fruibile dai diversi affacci del Sasso Caveoso. Per questioni logistiche, dalle 20:00 alle 23:00 resterà chiuso al traffico il tratto compreso fra l’inizio di Via Buozzi e Porta Pistola, inclusa l’area di pertinenza di Piazza San Pietro Caveoso, mentre dalle ore 17:00 sarà interdetto l’accesso all’area circostante la Chiesa di Santa Maria de Idris, che resterà chiusa al pubblico.

Accrediti foto/video

Gli operatori foto/video potranno fare richiesta di accredito per l’accesso all’area dell’Idris inviando una mail all’ufficio stampa della Fondazione This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. entro le ore 12:00 del 9 agosto 2022.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del designer, ingegnere robotico, artista e hacker Salvatore Iaconesi, avvenuta a causa di una malattia contro cui combatteva da oltre dieci anni e che da lui era stata trasformata in un progetto artistico aperto dal nome emblematico “La Cura”. Iaconesi è stato protagonista in diverse occasioni del percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 insieme alla sua compagna di vita e di lavoro, la scrittrice Oriana Persico. Nel 2016 idearono, tra le attività collaterali del programma di Materadio, il progetto -U-Topia, un laboratorio pubblico per reinventare le utopie contemporanee, e furono tra gli ospiti dei talk organizzati per il primo workshop dell’Open Design School, parlando di didattica e comunicazione Open Source, mentre nel 2017, sono stati tra gli esperti che hanno guidato i workshop di co-creazione con i project leader della scena creativa lucana. Nel 2020, Iaconesi ha firmato uno dei contributi del manuale “So Far So Close. Pratiche di vicinanza infra-pandemiche” sviluppato dall’Open Design School come esito della ricerca per il Festival di arti performative “So Far So close. Esercizi di vicinanza”. In questo contributo, dal titolo “Un Nuovo Abitare, dopo il COVID” dedicato all’esperimento dalla “Data Meditation” che durante il lockdown ha usato i dati per entrare in contatto empatico con i fenomeni complessi del nostro mondo, è sintetizzata la sua abilità nel mettere costantemente in dialogo tecnica e creatività e di lavorare per una cultura aperta e partecipata. Ed è proprio in questo modo che vogliamo ricordarlo, certi che i semi piantati nei suoi innumerevoli progetti continueranno a generare occasioni di ricerca e riflessione condivisa.

Link al contributo integrale disponibile sul sito di Open Design School: https://ods.matera-basilicata2019.it/esercizi-di-vicinanza/6048-un-nuovo-abitare-dopo-il-covid-salvatore-iaconesi

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, riunito nella seduta di ieri, martedì 5 luglio, ha proceduto alla nomina del direttore generale della Fondazione in ottemperanza all’Avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per il conferimento di tale incarico. Sulla base della valutazione dei curricula pervenuti e a seguito dell’interlocuzione fra il sindaco di Matera e il presidente della Regione Basilicata, si è proceduto ad assegnare l’incarico al dott. Giovanni Padula, riconosciuto come profilo più idoneo per il rilancio della Fondazione, in virtù della importante esperienza da lui maturata. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre eletto come presidente della Fondazione il sindaco di Matera, Domenico Bennardi.

«Ricoprire il ruolo di presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 è per me prima di tutto un grande onore – sottolinea il sindaco Bennardi -. Una Fondazione che ha contribuito in modo fondamentale a far comprendere al mondo come l’essere diventati città Capitale Europea della Cultura non sia stato solo un semplice riconoscimento ma il frutto di un grande lavoro di partecipazione e coinvolgimento, anche dei comuni interni alla regione con il progetto Capitale per un giorno, con quel laboratorio partecipato di progettazione e sperimentazione, pilastro del dossier di candidatura che è l’Open Design School, diventato una best practice a livello internazionale, l’ostinata volontà di portare eventi e musica tra le comunità colpite dalla pandemia, come fossero una cura. Per tutto questo ringrazio i presidenti che si sono avvicendati, i direttori e tutto il personale che ha lavorato e che tutt’oggi lavora in Fondazione. Non tutto è andato sempre per il meglio, ma dagli errori si è creata esperienza, diventata oggi un ulteriore valore che, unito alle importanti relazioni e ad una obiettiva reputazione a livello internazionale, insieme alle importanti professionalità che ancora vi operano, fanno della Fondazione un ente con ancora molte potenzialità per un rilancio culturale di Matera e dell’intero territorio regionale, ma direi di un intero Sud che attende ancora un completo riscatto, come è stato possibile per Matera. Ho accettato questo incarico, che ricordo è privo di retribuzione, perché credo in un rilancio culturale di Matera e attraverso la città di tutta la regione, attraverso l’esperienza del 2019. L’unica condizione posta è che in prima battuta sia condivisa l’idea di una cultura come principale industria capace di generare crescita sociale e sviluppo per l’intero territorio regionale e, in secondo luogo, che tutti i soci della Fondazione ci credano davvero, oltre al Comune che oggi non si sottrae di assumerne la presidenza e responsabilità, anche la Regione, la Provincia, l’Università, la Camera di Commercio. Con convinzione, offrendo spazi, risorse, persone e tempo, per ricostruire insieme un ruolo e una mission, attualizzandole rispetto al periodo di candidatura».

«E’ un bel momento per me – evidenzia il direttore Giovanni Padula - perchè posso fondere diverse esperienze della mia vita professionale in un progetto che ha la cultura e i suoi benefici per la società come cuore pulsante. E perchè posso farlo nella regione dove sono nato e a cui devo tanto».

Nota biografica

Giovanni Padula è un economista urbano, direttore e fondatore di CityO. È docente a contratto presso l'Università Carlo Cattaneo di Castellanza (LIUC) con un corso sull'economia delle città e sull'analisi economico finanziaria dei progetti di investimento. Ha sviluppato numerosi progetti nel campo dell’analisi territoriale e degli studi di fattibilità economico finanziaria. Conduce regolarmente studi di impatto economico, analisi delle industrie creative e culturali, piani strategici di città; applica gli strumenti di valutazione e controllo finanziario alle organizzazioni del settore culturale e creativo e ai progetti di sviluppo economico locale.

Ha seguito come consulente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 l’intero percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 - con analisi sul turismo, le infrastrutture, il sistema creativo e culturale, gli impatti economici. Tra gli studi di fattibilità economico finanziaria più recenti figura quello sul nuovo teatro di Rho e il Programma di valorizzazione del teatro Politeama di Viareggio e della rete di teatri e infrastrutture culturali della città.

In passato è stato direttore e socio fondatore di Creativity Group Europe Srl insieme a Richard Florida e Irene Tinagli. Creativity Group Europe ha operato come laboratorio di ricerca sull’economia creativa e ha prodotto, tra gli altri, i rapporti “L’Italia nell’era creativa” e “Sweden in the Creative Age”. Tra il 2000 e il 2001 è stato dirigente di Seat Pagine Gialle Spa e socio e amministratore delegato della internet start-up Polix Spa (controllata da Seat PG), una delle prime società europee a sviluppare tecnologie per i sondaggi online. Dal 1991 e il 2000 ha lavorato a New York, prima come corrispondente economico nella redazione del Sole 24 Ore, quindi come corrispondente USA del settimanale Il Mondo.

È laureato in Discipline Economiche e Sociali (DES) presso l’Università Luigi Bocconi di Milano.

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La centrale Piazza Vittorio Veneto di Matera, ancora tutta illuminata per i festeggiamenti della Madonna della Bruna del 2 luglio, ha risuonato ieri sera dei ritmi della tradizione lucana, araba e del sound della musica elettronica, intrecciati nella performance “Open Sound Matera Session”, frutto della collaborazione tra l’Associazione Maria SS della Bruna e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Un progetto sperimentale, prodotto dall’associazione culturale Multietnica, che ha messo insieme gli strumenti della tradizione lucana come la zampogna, la lira, il cucù, la cupa cupa, suonati dai musicisti Alberico Larato e Rino Locantore, la voce della cantante di origini algerine Badrya Razem, e i campionamenti del producer della scena musicale elettronica italiana go-Dratta (Gaetano Dragotta). Un’occasione per rileggere la tradizione in chiave contemporanea, anche nella scelta del palco su cui gli artisti si sono esibiti, la cassa armonica delle bande, elemento simbolo delle feste patronali. Accanto all’architettura in legno, un maxi schermo proiettava le immagini di alcuni dei riti più suggestivi della Basilicata, fra cui proprio la Festa della Bruna, riuscendo ad attirare un pubblico di ogni età, grazie alla contaminazione fra linguaggi differenti.

Ad aprire la performance è stato lo spoken dj set "Road to OSA" di Alioscia Bisceglia, nella doppia veste di dj selecter e Ambassador del progetto, nato per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 grazie all’associazione Multietnica con l’obiettivo di creare un ponte tra la produzione musicale elettronica contemporanea e le pratiche sonore legate ai rituali più rappresentativi della tradizione lucana, raccolte e campionate in un repertorio open source, la Open Sound Library. Un viaggio sonoro che è proseguito fra il 2020 e il 2021 e che è arrivato anche all’Expo 2020 Dubai dove, in occasione della Giornata delle Capitali Europee della Cultura, ha incontrato i suoni della tradizione araba, grazie alla collaborazione con il musicista Imad Kawala.

Questo incontro fra culture è stato nuovamente al centro della performance ideata per la Festa della Bruna, dedicata nell’edizione numero 633 proprio al tema dell’accoglienza. Un tema che ha sempre accompagnato il percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, e che quest’anno ha avuto una declinazione ancora più speciale nella sera del 2 luglio, quando un gruppo di anziani della residenza “Brancaccio” di Matera ha potuto seguire i momenti principali della festa, dal passaggio del carro al suo strazzo, affacciati dalle finestre della sede della Fondazione Matera Basilicata 2019, in Piazza Vittorio Veneto. Un momento di grande emozione per chi non partecipava da tempo ai festeggiamenti, ma anche una occasione per riannodare i fili della memoria, visto che alcuni di loro avevano ricoperto ruoli di primo piano nelle celebrazioni del passato.

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I suoni della tradizione lucana, araba e nordafricana si incontrano e si fondono con la musica elettronica contemporanea

L’accoglienza e il dialogo fra popoli è il tema al centro della collaborazione per la Festa della Bruna 2022 tra l’Associazione Maria SS della Bruna, la Diocesi di Matera-Irsina e la Fondazione Matera Basilicata 2019, che nel loro lungo percorso insieme hanno sempre voluto dare una lettura contemporanea e sperimentale di questo evento, affidando alle Arti la valorizzazione di elementi religiosi e antropologici.

Il 3 luglio alle 22:00 in Piazza Vittorio Veneto, la cassa armonica che tradizionalmente ospita i concerti delle bande e che rappresenta un elemento simbolico per la Festa, si trasforma in una architettura generativa per accogliere la performance “Open Sound Matera Session”, frutto dell’originale incontro fra stili musicali e artisti diversi. Ideato nel 2019 dall’impresa culturale lucana Multietnica per il programma di Matera Capitale Europea della Cultura e riproposto in una nuova forma durante la Giornata delle Capitali Europee della Cultura ad Expo 2020 Dubai a ottobre 2021, il progetto pensato per la Festa della Bruna si arricchisce di nuove contaminazioni, configurandosi come un dialogo sonoro a più voci.

Da un lato andrà a creare un ponte tra la produzione musicale elettronica contemporanea e le pratiche sonore legate ai rituali più rappresentativi della tradizione lucana; dall’altro farà esibire insieme, come esito di un lavoro di co-creazione artistica e ibridazione culturale, un producer della scena musicale elettronica italiana, Gaetano Dragotta, in arte go-Dratta, i suonatori tradizionali della Basilicata Alberico Larato (zampogna, cucù e lira) e Rino Locantore (percussioni e cupa cupa), il musicista arabo Imad Kawala (caval), la cantante di origini algerine Badrya Razem (voce). In apertura, lo spoken dj set "Road to OSA" di Alioscia aka BBDai che racconta tra musica e parole della genesi di "OSA" -progetto del format Open Sound- di cui Alioscia Bisceglia cura la supervisione artistica. Il viaggio parte dall'Open Sound Library, repertorio open source in cui sono stati raccolti e catalogati campionamenti di suoni della tradizione lucana, per prosegue attraverso ricerca, scoperta e costruzione, fra sperimentazione, elettronica, strumenti tradizionali e interazione con i musicisti del territorio. Così, nella doppia veste di dj selecter e Ambassador del progetto, Alioscia racconta la strada che ha portato alle composizioni e performance inedite nate da questo percorso tra il 2019 e il 2021.

“Lo slancio con cui Matera è stata proiettata verso il futuro è stato il frutto, in gran parte, del meraviglioso lavoro svolto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 che, ancora oggi, promuove questo splendido territorio – sottolinea il Presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna, Bruno Caiella. La Festa della Bruna, da sempre, rappresenta per Matera il momento più solenne: attraverso i suoi riti, tra sacro e profano, rinnova tra la gente quel senso di comunità, di devozione e di appartenenza alla nostra Città. La collaborazione e l'amicizia che unisce la Fondazione e l'Associazione è dunque naturale, sincera e proficua. Sono felice, dopo la positiva esperienza dell'anno passato, in cui si è realizzato l'evento della Poster Art, di aver stretto, anche quest'anno, questa meravigliosa partnership! La Città tornerà, infatti, a rivivere la splendida performance di Open Sound Matera Session con l'augurio che il linguaggio universale della musica ci continui a riunire, sempre, anche oltre la Festa”.

“In questo anno speciale che segna la ripartenza della Festa più importante per Matera, torniamo a collaborare con l’Associazione della Bruna attraverso un progetto musicale che rielabora artisticamente diversi elementi della festa stessa – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. La musica, elemento imprescindibile della Festa della Bruna, diventa in tal modo occasione di incontro fra tradizione e innovazione ma anche abbraccio fra culture, continuando a diffondere il messaggio dell’Open Future lanciato da Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.

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Solidarietà, libertà, diritti, democrazia, cultura, Europa, sono le parole che hanno risuonato domenica sera, insieme alla musica, nella Cava del Sole di Matera, tornata a riempirsi per rendere omaggio a colui che dal palco di quella stesso luogo, il 20 dicembre 2019, salutò la chiusura dell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura: il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli.

La serata, organizzata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e moderata dalla giornalista Beatrice Volpe, ha preso il via proprio dal video del discorso pronunciato in quella occasione da Sassoli, ripetutamente applaudito dal numeroso pubblico in platea, proprio come avvenne allora. A illustrare la genesi dell’iniziativa è stato il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, accompagnato dalla responsabile Relazioni istituzionali Claudia Di Perna, che ha portato il suo saluto e ringraziamento alle autorità locali presenti, fra cui oltre settanta sindaci arrivati da tutta la Basilicata, nonché alla moglie di Sassoli, Alessandra Vittorini, e i loro figli, Giulio e Livia, seduti fra il pubblico.

Il ricordo di Sassoli è stato affidato ad alcune personalità che lo hanno conosciuto direttamente come uomo delle istituzioni europee e giornalista. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, ha sottolineato l’azione rifondativa che la presidenza Sassoli ha avuto quando sul futuro dell’Europa soffiava il vento del nazionalismo. Giampaolo D’Andrea, consigliere del ministro della Cultura, ha evidenziato quanto Sassoli avrebbe oggi apprezzato l’istituzione della Capitale della cultura del Mediterraneo, iniziativa che il ministro Franceschini ha proposto anche sull’onda del grande successo di Matera Capitale Europea della Cultura. Gianni Pittella, senatore e consigliere del ministro della Difesa per le Politiche europee, già vicepresidente del Parlamento europeo, ha rilanciato alcuni dei temi al centro dell’impegno di Sassoli in Europa come l’azzeramento del debito da Covid, il tetto allo spread, il ruolo negoziale dell’Europa nei conflitti, la risposta da dare alle disuguaglianze del mondo globalizzato. Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, ha ricordato il rigore e lo spirito di servizio con sui Sassoli svolgeva il suo lavoro di giornalista e che gli ha dato credibilità nel momento in cui ha deciso di impegnarsi in politica, senza uscire mai dalla strada intrapresa. Nel suo video messaggio, Monica Maggioni, direttrice del Tg1, ha riflettuto su quanto le parole dei Sassoli siano una guida oggi che la guerra ha messo in crisi una certa idea di Europa ma anche il lavoro di chi cerca ogni giorno di spiegare il pericolo che corrono i valori su cui si fondano le nostre società democratiche. Intenso il contributo video arrivato dalla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che ha parlato di Sassoli come paladino della democrazia, invitando, sul suo esempio, a continuare a difendere quelle libertà democratiche di cui l’Europa è baluardo.

Proprio per raccogliere questa grande eredità lasciata dal Presidente Sassoli, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha lanciato un bando, illustrato da Rita Orlando, responsabile dei progetti internazionali e Open Design School, aperto ai giovani creativi dell’Europa e dell’area mediterranea proprio in occasione dell’Anno Europeo dei Giovani. Realizzato in partnership con Gorizia Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025, Tirana Capitale Europea della Gioventù 2022 e con il patrocinio delle Capitali Europee della Cultura 2022 Esch, Kaunas, Novi Sad, il bando promuove quattro residenze creative nelle aree interne della Basilicata, da sviluppare nel mese di novembre 2022 attraverso un processo di co-creazione con la comunità e le imprese creative e culturali locali (tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.matera-basilicata2019.it ).

Come accaduto nel 2019, il pubblico della Cava del Sole ha infine reso omaggio al Presidente Sassoli, sventolando le bandiere dell’Europa sulle note dell’Inno alla gioia, mentre sui grandi schermi campeggiava la scritta “Grazie David”, in ricordo del “Grazie Matera” con cui lui aveva chiuso il suo discorso nel 2019. La platea si è così preparata ad accogliere il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal maestro John Axelrod, nella quarta tappa della sua Tournee fra le città del Mezzogiorno, trasmesso in diretta su Rai Radio 3. Nel teatro naturale della Cava del Sole, sono risuonate le note di Mendelssohn, Bellini, Verdi, Rossini, Puccini, per chiudere, nel bis fuori programma, con l’Intermezzo dalla “Cavalleria rusticana” di Mascagni, che ha riportato alla memoria la medesima esecuzione fatta nel 2019 nei Sassi di Matera.

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È stato sottoscritto questa mattina a Matera il protocollo d’intesa tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, e la Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro, Città creativa UNESCO per la musica nel 2017 nonché Capitale italiana della Cultura 2024.

Con questa intesa si avvia una collaborazione fra le due realtà nell’ambito del percorso di avvicinamento all’anno di Capitale italiana della cultura di Pesaro nel 2024, attraverso la realizzazione di produzioni e coproduzioni, l’attivazione di corsi di formazione riconosciuti per le professionalità operanti nel teatro, la realizzazione di recital rossiniani e concerti lirici con cantanti dell'Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” della Fondazione Rossini Opera Festival.

Alla firma erano presenti il direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, il vicesindaco di Pesaro e presidente del Rossini Opera Festival, Daniele Vimini, il direttore generale del Rossini Opera Festival, Cristian Della Chiara, l'assessore alla Cultura del Comune di Matera, Tiziana D'Oppido.

“Il legame con Matera è saldo e nasce dalla condivisione di un cammino comune verso uno scenario internazionale fatto di cultura, bellezza e cooperazione – spiega Daniele Vimini -. Nel 2018 le due città hanno siglato un protocollo d’intesa. Pesaro ha acquisito una nuova consapevolezza di sé, e sono così arrivati il riconoscimento di Città Creativa UNESCO per la Musica, il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2024 e la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033 assieme ad Urbino. In questo progetto, il Rossini Opera Festival è la punta di diamante”.

“Siamo davvero felici di aver potuto concretizzare quella sinergia con il Rossini Opera Festival che avevamo immaginato non appena la città è stata nominata Capitale Italiana della Cultura 2024 – sottolinea Giovanni Oliva-. Questa collaborazione intende proseguire il percorso già avviato nel 2019, quando a Matera ospitammo la presentazione della candidatura di Pesaro e Urbino a Capitale Europea della Cultura per il 2033 attraverso due produzioni dell’Orchestra Sinfonica Rossini e dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. Proprio su questo solco continueremo a lavorare insieme”.

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È stata presentata questa mattina a Palazzo Malvinni Malvezzi a Matera l’iniziativa “Omaggio a David Sassoli”, organizzata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 sotto l'alto patrocinio del Parlamento europeo, in programma questa sera alle 20:00 nella Cava del Sole "David Sassoli".

La serata, condotta dalla giornalista Beatrice Volpe, sarà animata da alcune testimonianze istituzionali in ricordo della figura di David Sassoli, tra cui il video messaggio della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e dal concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che fa tappa a Matera per la sua Tournée al Sud.

Alla presentazione di questa mattina sono intervenuti il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, Rita Orlando, responsabile progetti internazionali e Open Design School per la Fondazione, Paolo Verri, consulente pro bono dell’evento, Gianluca Picciotti, Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Giorgio Marino, regista della serata per Rai Radio 3, Alessandra Vittorini, moglie di Sassoli.

«Per me essere oggi qui a Matera ha il senso del ritorno – ha sottolineato la Vittorini - . Un ritorno particolare. Ero qui nel 2014, quando con la mostra dedicata a Pasolini e al suo "Vangelo" questo luogo si raccontava a partire dal suo passato e guardando al suo futuro. Pochi mesi dopo, ho seguito a distanza l'assegnazione del titolo di Capitale europea della cultura e ricordo l'urlo di gioia della piazza. Ero qui anche per la toccante cerimonia di chiusura del dicembre 2019. Oggi Matera riparte da lì, da quello spirito, dalle parole scelte da David quella sera, principi che hanno caratterizzato tutto il suo impegno in Europa. Un invito rivolto ai giovani europei e del Mediterraneo per lavorare sulla cultura come strumento di uguaglianza, benessere e coesione sociale. Una sfida importante lanciata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, che desidero ringraziare sentitamente, anche per l'omaggio di questa sera dedicato alla sua memoria».

Nel corso dell’incontro è stato altresì illustrato il bando che sarà lanciato questa sera, rivolto a giovani creativi dell’area euromediterranea, ispirato ai valori al centro del discorso del presidente Sassoli per Matera 2019 e di tutto il suo lavoro. Per tale ragione in sala erano presenti Blerta Tuci per Tirana Capitale Europea dei Giovani 2022, Sara Boskin e Neža Pavšič per Gorizia Nova Gorica Capitale europea della cultura 2025, le due capitali partner del bando, realizzato anche con il patrocinio delle Capitali Europee della Cultura 2022 Kaunas, Novi Sad ed Esch.

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Il team della Fondazione Matera Basilicata 2019 e tutti i colleghi dell’Open Design School si stringono intorno alla famiglia del giovane designer pugliese, Francesco Angelo Convertini (per tutti noi Ciulicchio), rimasto vittima di un tragico incidente ieri sera a Torino, dove viveva. Francesco è stato uno dei giovani professionisti che hanno lavorato all’Open Design School di Matera 2019, mettendo nel progetto tutto il suo entusiasmo e la sua competenza. Una perdita inspiegabile che riempie tutti noi, che lo abbiamo conosciuto e stimato, di immenso dolore.

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“Città e territori Unesco: Siena incontra Matera” è stato il titolo del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi nel Complesso Monumentale Santa Maria della Scala a Siena. Organizzato dall’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Siena in collaborazione con l’Associazione Lucani di Siena, l’evento è stato moderato dal Presidente onorario dell’Associazione Lucani di Siena Domenico Benevento.

Ai saluti del sindaco di Siena Luigi De Mossi e del Presidente del consiglio comunale Marco Falorni hanno fatto seguito gli interventi di Francesco Foschino (ricercatore di Storia del territorio), Paolo Giuliani (dirigente Urbanistica del Comune di Siena), Francesco Michelotti (assessore all’Urbanistica del Comune di Siena), Antonio Nicoletti (direttore Apt Basilicata), Giovanni Oliva (direttore Fondazione Matera Basilicata 2019) e Annateresa Rondinella (coordinatrice Commissione Relazioni istituzionali Cattedre Unesco Italiane).

Gli interventi, dopo aver messo in evidenza le trasformazioni urbanistiche della città dei Sassi dal dopoguerra ad oggi e gli effetti prodotti nel territorio lucano dalla vincita della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, hanno dato risalto ad inediti punti di contatto tra le città di Matera e Siena ed alla comune volontà di intensificare sinergie e azioni tra le due città e le sue istituzioni in ambito culturale ed economico utilizzando anche importanti opportunità offerte dall’Unesco.

“Per noi è un grande orgoglio – ha evidenziato il Direttore Oliva - che una città del Sud possa essere chiamata a raccontare il suo percorso di sviluppo da una città prestigiosa come Siena. Negli anni scorsi le nostre città hanno condiviso l’appassionante candidatura per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019 e proprio dalla cultura vogliamo ora far ripartire la nostra collaborazione”.

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On 20 December 2019 at the closing ceremony of Matera European Capital of Culture 2019, the Cava del Sole was thronged with citizens waving European flags and the President of the European Parliament David Sassoli, who passed away prematurely on 11 January, delivered an impassioned and warmly applauded speech on the value of culture for the building of Europe. The Matera Basilicata 2019 Foundation wishes to take up the important legacy he left and has organized an event in Matera entitled 'Omaggio a David Sassoli' (Homage to David Sassoli), under the high patronage of the European Parliament. The event will take place at 8 p.m. on Sunday 26 June at the Cava del Sole, a symbolic place that the City of Matera recently chose to name after Sassoli because of his deep commitment to the city.
The event, which will be attended by Sassoli's wife Alessandra Vittorini and their children, will be opened by contributions from representatives of local, national and European institutions and people who knew and admired him to share and discuss the values which Mr Sassoli cherished. The speakers will include Pina Picierno, Vice-President of the European Parliament, Giampaolo D'Andrea, advisor to the Minister of Culture, Gianni Pittella, Senator, advisor to the Minister of Defence for European Policies and former President of the European Parliament, Monica Maggioni, director of Tg1, and Marco Tarquinio, director of Avvenire.
A call for young creatives from Europe and the Mediterranean area will then be presented. In the European Year of Youth 2022, the Matera-Basilicata 2019 Foundation invites young people to conceive a co-creation project with Lucanian communities and creatives during a residency in Basilicata. A new idea of Europe, inspired by the principles and values dear to Sassoli, where the Mediterranean area has a key place in shaping its future. By drawing on creativity and co-creation, Matera 2019 seeks to continue sending messages to Europe from the remote areas of the South, thereby promoting universal values and building bridges.
A concert by the Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, conducted by maestro John Axelrod, will be the closing event of the evening. Following the concert held during the Matera 2019 programme, the Orchestra has chosen to return to the city of the Sassi as part of their “Sud Italia 2022” Tour sponsored by the Ministry of Culture’s General Directorate for Entertainment. The concert will be broadcast live on Rai Radio 3 and on the EBU (European Broadcasting Union) circuit. Moreover, the Open Culture 2019 Volunteers Association, which is one of the most valuable legacies of the European Capital of Culture project, will certainly make its contribution during this important occasion.
In order to take part in the 'Omaggio a David Sassoli' event, booking is required on Eventbrite.it. A shuttle service to the Cava del Sole will be running from Piazza Matteotti from 6.30 p.m. Detailed information on transport and access is available on the booking form by clicking on the following link.
Through this initiative - as the director of the Matera Basilicata 2019 Foundation Giovanni Oliva points out - we intend to honour the great person President Sassoli was. His testimony gave prestige to the Matera 2019 European Capital of Culture road map, a city that is home to "the most authentic values of Europe", as he underlined in his memorable speech at the Cava del Sole. We want those same values in which he strongly believed and which were at the heart of his work – initially as a journalist and later as a member of European institutions – to foster actions and ideas capable of building courageous proposals for the future".

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Il tema dell’eredità delle Capitali Europee della Cultura sarà al centro della nuova puntata di Radio DeuS, la piattaforma di radio streaming sviluppata nell’ambito del progetto Erasmus + “DeuS- European Open Design School for regional sustainable development” dedicato allo sviluppo di competenze per il settore culturale e creativo, guidato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme al Consorzio Materahub e altri otto partner europei.

Attraverso le testimonianze provenienti dalle Capitali Europee della Cultura Kosice 2013, Leeuwarden 2018, Matera 2019, Rijeka 2020, Kaunas 2022, Veszprem-Balaton, il 9 giugno dalle ore 16.30 la puntata di Radio DeuS si concentrerà proprio sul tema della legacy presente e futura. A moderare l’incontro saranno Rita Orlando, Senior Project Manager Open Design School per la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Paolo Montemurro, Direttore di Materahub. Le conclusioni saranno affidate a Sylvain Pasqua della Direzione generale Istruzione, gioventù, sport e cultura della Commissione europea. La riflessione proseguirà il 10 giugno a partire dalle ore 10 sui canali di Materahub e Matera 2019, con la presentazione di Cultourdata: il nuovo progetto europeo a trazione materana che ha l’obiettivo di promuovere l’utilizzo dei dati nell’ambito delle Capitali Europee della Cultura per la misurazione degli impatti.

L’appuntamento, ricco di ospiti europei, chiuderà la due giorni (9-10 giugno) dedicata alle considerazioni finali del progetto Interreg ECoC SME a cura di Materahub, incentrato proprio sulle opportunità che il programma Capitali Europee della Cultura offre allo sviluppo dei tessuti imprenditoriali dei territori coinvolti.

Attraverso un processo iterativo di apprendimento e co-creazione partecipativa interregionale, i partner del progetto europeo hanno esplorato il processo di cambiamento del tessuto imprenditoriale di alcune ECoC passate e presenti, da Leeuwarden, a Matera e Rijeka, da Timisoara a Kaunas, con la convinzione che il coinvolgimento delle PMI nell’evento, sin dalla fase preparatoria, sia capace di rafforzare e diversificare l'imprenditorialità locale incoraggiando la loro cooperazione creativa e intersettoriale "non convenzionale", nonché l’internazionalizzazione dei territori.

Sotto il coordinamento di un team di esperti dell'Università della Finlandia orientale e venti "Local Learning Labs", il partenariato composto da Inqubator Foundation (Finlandia), Materahub, (Italia), Municipality of Rijeka (Croazia), Municipality of Timisoara (Romania), Vytataus University of Kaunas (Lituania) ha dato vita a nuove pratiche di coordinamento delle politiche locali/regionali, ovvero i Programmi Operativi Regionali, per sviluppare nuovi piani di azione e orientare policy future.

Per rafforzare la virtuosa esperienza condivisa del progetto DeuS, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Consorzio Materahub hanno sottoscritto nei giorni scorsi una convenzione finalizzata ad attuare forme di collaborazione sui temi della ricerca, formazione e orientamento nel settore artistico europeo, mettendo a valore in modo particolare l’esperienza dell’Open Design School.

Programma

Radio DeuS

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Le competenze per il settore culturale e creativo sono state al centro, lo scorso 17 maggio, del primo evento satellite di ArtLAb, la piattaforma dedicata all'innovazione delle politiche e delle pratiche culturali promossa da Fondazione Fitzcarraldo. L’incontro, a cura di Materahub e Fondazione Matera-Basilicata 2019, è stato promosso in collaborazione con Radio Deus, la piattaforma di radio streaming sviluppata nell’ambito del progetto Erasmus + “DeuS- European Open Design School for regional sustainable development”, del quale i due soggetti sono stati capofila insieme ad altri 9 partner europei. Nei due anni di attività del progetto, concluso con una conferenza finale trasmessa proprio su Radio Deus lo scorso dicembre, DeuS ha sviluppato un format innovativo per la formazione professionale continua degli operatori delle industrie culturali e creative, che ha esportato in Europa la metodologia di Open Design School, il laboratorio di design partecipativo, progetto pilastro ed eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

La speciale puntata di Radio DeuS, trasmessa dall’Officina Creativa di Materahub a Matera, ha visto protagonisti rappresentanti della Commissione Europea, relatori di università internazionali e operatori di settore che si sono confrontati sullo stato dell’arte del Pact for Skills, una delle più importanti iniziative europee per colmare il gap di competenze tra i Paesi degli Stati Membri e offrire una formazione costante e di qualità. Un focus specifico è stato inoltre dedicato alle necessità formative in Italia, a partire dai nodi critici di sempre - come il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni culturali - per individuare alcune delle strade che il nostro paese dovrà affrontare per supportare questo percorso di innovazione, tra vecchie e nuove professionalità.

“Attraverso il progetto DeuS – ha evidenziato Rita Orlando, Senior Project Manager Open Design School per la Fondazione Matera-Basilicata 2019 - siamo stati i primi in Italia ad aprire il dibattito sul Pact for Skills per il settore culturale e creativo, partendo proprio dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. In questo contesto abbiamo infatti realizzato dei percorsi specifici per il capacity building sia degli operatori del settore, chiamati a co-produrre il programma del 2019, sia di giovani makers e linkers che hanno fatto formazione sul campo, rafforzando la squadra operativa. Per la complessità di attori che ruota intorno a questo progetto, le Capitali Europee della Cultura possono essere dei modelli e terreno di sperimentazione sui nuovi approcci del capacity building, immaginando percorsi di formazione continua durante tutto l’anno Ecoc, e non solo all’inizio, e un bilancio di competenze finale. Su una scala più nazionale, un primo test potrebbe essere compiuto in questo senso sulle Capitali Italiane della Cultura. Su questa linea si sta infatti muovendo la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, che proprio in questi giorni ha avviato un percorso di capacity building per le città finaliste dell’edizione 2024 del titolo”.

”Dopo il settore dell’automotive, dell’aerospaziale, delle costruzioni e dell’agroalimentare, anche le industrie culturali e creative avranno il proprio Pact for Skills - Patto di settore sulle competenze – sottolinea Paolo Montemurro, Direttore di Materahub-. L’obiettivo della Commissione Europea, che di fatto l’ha inserito per la prima volta tra i 14 Ecosistemi strategici della Nuova Agenda Industriale della UE, è quello di innescare un processo di identificazione e analisi dei fabbisogni formativi del settore, sia su scala nazionale che europea, per permettere alle ICC di affermare la propria centralità nell'economia dell'Unione Europea e dei paesi membri. Si tratta di un momento chiave per le ICC e per il percorso di capacitazione e di senso che hanno compiuto negli ultimi dieci anni. In tal senso, è fondamentale che dal quadro europeo si passi a quello regionale, questo significa ragionare tenendo a mente la dimensione europea e agire sul piano locale, dove i cambiamenti possono essere realmente implementati, soprattutto in Italia in cui alle Regioni è affidata la responsabilità della formazione professionale”.

Puntata di Radio DeuS

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Dopo l’esperienza insieme ai volontari di Procida 2022 per la cerimonia inaugurale da Capitale Italiana della Cultura, arriva una nuova missione nazionale per l’Associazione Volontari Open Culture 2019, nata dal percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Una delegazione composta da venti volontari è in questi giorni a Finale Emilia per affiancare la Banda dei Rulli Frulli durante le iniziative legate all’inaugurazione della loro Stazione, spazio riqualificato per diventare un centro di aggregazione giovanile e inclusione educativa, lavorativa e sociale delle persone con disabilità.

Questa mattina un primo gruppo di volontari, accompagnati dal Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, e da Massimiliano E. Burgi, responsabile dimensione città e cittadini, ha preso parte alla cerimonia istituzionale del taglio del nastro della Stazione Rulli Frulli alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha visitato questo luogo in concomitanza con le celebrazioni per il decennale del terremoto dell’Emilia. Un evento che aveva privato la Banda Rulli Frulli della loro sede, senza però riuscire a scoraggiarli nel proseguire la loro missione.

Fino al 28 maggio, i Volontari Open Culture 2019 daranno il proprio supporto al ricco programma del “Festival generativo” messo in campo per festeggiare la Stazione Rulli Frulli come spazio rigenerato e messo al servizio dell’intera comunità. Nella giornata del 24 maggio, l’associazione VOC 2019 sarà inoltre protagonista di un talk, per raccontare, insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019, la propria storia e il proprio percorso come eredità di Matera 2019. Ad ospitare la delegazione materana saranno le famiglie di Finale Emilia, una modalità di accoglienza che i volontari hanno essi stessi sperimentato durante l’anno di Capitale Europea della Cultura.

La collaborazione tra i Volontari Open Culture 2019 e la Banda Rulli Frulli per l’inaugurazione della loro Stazione, che rinsalda una lunga amicizia fra queste realtà, si inserisce nel Piano di networking messo in campo dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per accompagnare l’associazione nelle attività di scambio e mobilità con Capitali Europee della Cultura, Capitali Italiane della cultura e festival nazionali e internazionali.

La Banda dei Rulli Frulli è stata un pezzo importante nel percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 come modello di aggregazione e inclusione nella diversità. Nel 2016 la marching band è stata protagonista del gran finale di Materadio, la festa di Rai Radio 3 nella città dei Sassi, portando il proprio messaggio al pubblico della città in cammino verso il titolo ECoC. Nel 2019 i Rulli Frulli sono tornati a Matera in occasione della festa dedicata ai volontari della Capitale Europea della Cultura, creando una grande sinergia con questa squadra, fatta anch’essa da persone di diverse età, genere e abilità. Dopo aver costruito insieme gli strumenti a percussione da suonare, le due formazioni hanno portato il loro entusiasmo e la loro musica in diversi luoghi della città, fino ai borghi periferici e alle corsie dell’ospedale, invadendo poi il centro storico con una sfilata e un concerto finale nel segno dell’unione e dell’amicizia. Questo sodalizio con i volontari è continuato nel 2020, quando il Direttore della Banda dei Rulli Frulli, Federico Alberghini, è stato uno dei “piloti di viaggio” delle “Lezioni di volo” destinate all’associazione Volontari Open Culture 2019 da poco costituita, approfondendo proprio il tema dell’essere squadra.

“Arrivando qui abbiamo sentito un grande calore nei confronti di Matera 2019 – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - . Tutti coloro che abbiamo incontrato, dai ragazzi della Banda Rulli Frulli alle loro famiglie e le istituzioni locali, ci hanno detto che la nostra città è stata una delle tappe più belle nei loro dodici anni di attività in giro per l’Italia e ci hanno manifestato il desiderio di volerci tornare al più presto per fare nuove cose insieme. Ci ha molto emozionato vedere poi nella Stazione Rulli Frulli appena inaugurata, le gigantografie del loro concerto a Matera in Piazza San Giovanni. Una relazione che si rafforza ancora di più oggi attraverso la presenza qui dei Volontari Open Culture 2019, che saranno per i Rulli Frulli un prezioso supporto in questa gioiosa iniziativa di ripartenza, a dieci anni dal sisma dell’Emilia”.

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Dopo aver spiccato il volo nel mondo del volontariato culturale regionale, l’associazione Volontari Open Culture 2019, nata nel febbraio 2021 dall’esperienza del progetto volontari di Matera 2019, è ora pronta per la sua prima missione fuori dalla Basilicata. Dal 6 a 10 aprile una delegazione dell’associazione composta da dieci volontari sarà a Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 per dare, attraverso il loro entusiasmo e la grande energia, un supporto nelle attività legate alla cerimonia inaugurale del 9 aprile, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’appuntamento sarà la prima occasione di scambio fra i volontari delle due capitali culturali (europea e italiana), grazie a un accordo di collaborazione tra l’Associazione Volontari Open Culture 2019, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Procida. Nelle scorse settimane, la Fondazione e l’Associazione sono state invitate a portare la propria testimonianza in uno degli incontri on line di formazione per i volontari di Procida 2022, trasferendo rispettivamente la realizzazione e conduzione del Progetto Volontari di Matera 2019 e il “know how” di volontari culturali sviluppato durante l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, poi convogliato nella costituzione dell’Associazione VOC 2019.

«L’Associazione Volontari Open Culture 2019 è una delle più preziose eredità di Matera 2019 sui temi della cittadinanza culturale ampia, aperta e diversificata e di promozione dell’accesso alla cultura – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva-. La collaborazione con Procida 2022, per la quale ringraziamo fortemente il Sindaco Raimondo Ambrosino e il Direttore del Comitato Agostino Riitano, si colloca all’interno di un piano di scambi ampio, condiviso e sostenuto dalla Fondazione con azioni di mobilità e peer mentoring, che consentirà all’Associazione dei volontari di mettere le competenze acquisite nel percorso di Matera 2019 a disposizione di altre Capitali Europee e Italiane della Cultura nonché di festival nazionali e internazionali, allargando la loro rete anche fuori dai confini regionali, dove ormai sono diventati un punto di riferimento fondamentale».

«Per noi è un grandissimo onore essere stati chiamati a dare il nostro contributo al programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, a partire proprio dalla cerimonia inaugurale – evidenzia a nome di tutta l’Associazione Volontari Open Culture 2019 il Presidente Ferdinando Trotta. – La collaborazione tra la nostra Associazione, il Comune di Procida e la Fondazione Matera Basilicata 2019, cui va il nostro grazie, dimostra come la cultura sia davvero un ponte per unire e arricchire comunità fisicamente distanti. Dopo gli anni difficili della pandemia, siamo felici di poter “contagiare” positivamente il team dei volontari di Procida 2022 con il nostro entusiasmo; allo stesso tempo siamo molto emozionati di poter mettere le nostre competenze a disposizione di un territorio diverso dal nostro».

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Un confronto a 360 gradi fra due Capitali europee della cultura: Matera, che lo è stata nel 2019, e "Nova Gorica- Gorizia", designata per il 2025. Nella due giorni conclusa oggi a cavallo del confine italo-sloveno, fra la delegazione della Fondazione Matera- Basilicata 2019 e i team di "Go!2025", del Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) e i Comuni di Gorizia e Nova Gorica si è parlato di tutto, dalle caratteristiche della struttura per la gestione dei progetti al marketing, dal coinvolgimento dei cittadini residenti alla necessità di attivare una formazione specifica per gli operatori economici nei vari ambiti. Nei vari incontri sono stati anche citati i numeri emersi dal monitoraggio e gli studi valutativi su Matera 2019, tutti a evidenziare come la Capitale europea della cultura possa diventare un volano economico straordinario.

"Da queste giornate a Gorizia e Nova Gorica, in cui eravamo chiamati ad ispirare, torniamo invece fortemente ispirati- evidenzia il Direttore della Fondazione, Giovanni Oliva-. Abbiamo potuto toccare con mano come questo sia un territorio denso di storia, dove si sente e si vive davvero il senso dell'Europa unita. Il confine qui non è un elemento che divide, ma al contrario unisce due stati, due città, due comunità. Un messaggio importantissimo, soprattutto in questo momento di conflitti nel cuore dell'Europa. Desideriamo esprimere il nostro grazie più sincero per la grande attenzione che è stata mostrata verso il percorso di Matera 2019 e per la qualità straordinaria delle persone che lavorano al progetto "Go!2025", cui saremo sempre lieti di poter dare il nostro supporto".

Nel corso dell’incontro di ieri dedicato agli operatori economici, aperto dai saluti dei due sindaci di Gorizia e Nova Gorica, Rodolfo Ziberna e Klemen Miklavic, e dall’Assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, il team della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha avuto modo di dialogare anche con il presidente del Gect, Paolo Petiziol, condividendo sia la certezza dell'arrivo di tanti turisti stranieri, sia l'opportunità di coinvolgere anche gli italiani emigrati all'estero, che in queste occasioni diventano i migliori testimonial nei paesi in cui sono ormai radicati. "Sono convinto che "Go!2025" avrà un afflato innanzitutto mitteleuropeo- ha evidenziato Petiziol- e che, quindi, avremo una partecipazione molto sentita in questo ambito ma c'è l'intenzione di allargare sicuramente la platea turistica e, come già accaduto per Matera, oltre alla promozione classica, anche noi stiamo prendendo contatto con le diverse associazioni di italiani all'estero, prontissime a collaborare perché ogni evento positivo che coinvolge il loro paese d'origine riempie d'orgoglio chi questo paese continua a portarlo nel cuore. La sfida della Capitale europea della cultura "Go!2025" avrà davvero uno spirito internazionale e da qui uscirà un forte messaggio di collaborazione e fratellanza fra i popoli".

"Confrontarsi con chi ha avuto esperienze analoghe è sempre estremamente positivo- sottolinea il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna a chiusura delle due giornate- e, in questo caso, ci ha permesso di capire che siamo sulla strada giusta e ci conferma che il grande lavoro che stiamo facendo potrà davvero portare risultati straordinari per questo territorio, con un grande salto di qualità in termini turistici e, più in generale, per tutta l'economia. Siamo attivi su più livelli e ci sarà un forte coinvolgimento sia delle associazioni e di tutta la cittadinanza perché ad essere protagonista della Capitale europea 2025 sarà in primis la gente. Grazie a Matera, quindi, per la disponibilità dimostrata, e a tutti coloro che sono impegnati con entusiasmo a rendere unico e indimenticabile l'appuntamento con "Go!2025".

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Il percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è al centro della due giorni organizzata dal Gect - Gruppo europeo di cooperazione territoriale in collaborazione con "Go2025!" e i Comuni di Gorizia e Nova Gorica che ha preso il via oggi fra Slovenia e Italia. Una delegazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, guidata dal Direttore Giovanni Oliva e composta da Marco Piegari, appalti e contratti, Rita Orlando, Open Design School e networking, Raffaella Pontrandolfi, comunicazione, Elvira De Giacomo, affari generali, è a Nova Gorica oggi e domani per i workshop di teambuilding con i professionisti di "Go!2025" che stanno lavorando per la Capitale europea della cultura 2025 "Nova Gorica- Gorizia", mentre nel pomeriggio di oggi sarà al Kulturni dom di Gorizia per l'incontro con gli operatori economici dal titolo “Nuovi percorsi di sviluppo attraverso la cultura. L'esperienza ECoC di Matera 2019 per le forze economiche della città e del territorio”.

«Siamo davvero onorati per l’invito di Nova Gorica-Gorizia 2025 a raccontare l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 alla platea degli operatori italo-sloveni – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. L’attività di monitoraggio e valutazione sui risultati di Matera 2019 ha dimostrato come il lavoro svolto nei dieci anni di preparazione a questo grande appuntamento sia stato in grado di generare una serie di impatti importanti sul territorio, non solo di carattere sociale e culturale, ma anche economico, dal turismo alle imprese innovative e giovanili, dall’occupazione al settore immobiliare, con un effetto spillover su diverse filiere. Con le lezioni apprese ci mettiamo volentieri a disposizione di Nova Gorica e Gorizia, per affiancarle in questo intenso ed emozionante percorso della Capitale Europea della Cultura, che vede crescere insieme una intera comunità, rendendo protagonisti i cittadini, le istituzioni, gli operatori e le imprese».

«Ringrazio di cuore il team di Matera per il convinto sostegno a "Go!2025" che si sta esplicando non solo a parole ma con incontri diretti e un concreto contributo derivante dalla loro esperienza- commenta il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna-. Sono convinto che per il nostro territorio la Capitale europea rappresenterà una svolta storica non solo in termini culturali ma anche economici e occupazionali con il coinvolgimento di tutti gli operatori locali. Stiamo entrando nel vivo dell'attività preparatoria e, grazie anche al fondamentale apporto della Giunta regionale e al supporto della Camera di commercio e della Fondazione Carigo realizzeremo progetti straordinari».

«Matera è stata Capitale Europea della Cultura nel 2019 ed è nota per essere una delle migliori Capitali Europee della Cultura da quando l'Unione Europea conferisce questo status - sottolinea il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavic-. Ciò che ci interessa maggiormente e che vorremmo che la delegazione presentasse in questa visita è l'impatto che ha avuto lo status di Capitale Europea della Cultura sull'economia locale. A Matera sono stati creati molti nuovi posti di lavoro e la città ha preso vita sia in ambito turistico, che in altri ambiti economici. Come è successo a Matera, vorremo vedere anche a Nova Gorica e Gorizia effetti duraturi sullo sviluppo, sull'aumento dei posti di lavoro e sul successo economico della regione».

«La cooperazione tra le Capitali Europee della Cultura non è solo un impegno, ma un'amicizia profonda da cui si impara e cresce- conclude Kaja Sirok, ceo del team "Go!2025" e direttrice di Zavod, l'ente sloveno che gestirà, insieme al Gect, i progetti della Capitale-. Siamo lieti che gli amici di Matera 2019 abbiano accettato l'invito e condivideranno con noi le loro preziose esperienze sulla realizzazione e il valore aggiunto dell'eredità della capitale culturale. Matera ha saputo esaltare tradizione, arte e orgoglio, ha creato storie incredibili e portato la cultura lucana nel mondo. È una buona strada da seguire, un impegno importante, che le due città hanno intrapreso e porteranno avanti anche dopo il 2025. La ricchezza del Goriziano sono le nostre culture senza confini».

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“Desideriamo rivolgere il nostro plauso al Comune di Rionero in Vulture e i nove limitrofi per il progetto su Monticchio Bagni - sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva – che sarà uno dei 21 borghi italiani ad essere riqualificati grazie al Bando Borghi promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito nel PNRR e scelti dalle rispettive Regioni. Le nostre congratulazioni vanno anche ai comuni di Aliano, Irsina, Colobraro e Rotonda, che fra i 17 lucani candidati al Bando per la linea di azione A sui borghi abbandonati, saranno sostenuti con uno specifico intervento dalla Regione Basilicata per la qualità della loro progettazione e l’impegno profuso. Vogliamo inoltre ringraziare e rinnovare il nostro sostegno a quei comuni, lucani e non, che hanno richiesto la partnership della Fondazione Matera Basilicata 2019, scegliendola come soggetto qualificato per rafforzare la loro candidatura al Bando, sia per la linea A, che per la linea B sull’attrattività dei borghi storici, per la quale sono state presentate 1.791 candidature da tutta Italia, ben 50 dalla Basilicata.

La grande adesione al Bando Borghi ci mostra bene il fermento culturale che anima le comunità delle aree interne della nostra regione, ma anche la volontà delle comunità locali di dare nuova vita a questi luoghi attraverso la cultura. Una sfida che Matera Capitale Europea della Cultura ha voluto cogliere sin dalla fase di candidatura e poi nel 2019 con diversi progetti a dimensione regionale come Gardentopia, AltoFest Matera Basilicata 2019 e Capitale per un giorno. Su questa linea, che rappresenta uno degli indirizzi di legacy di Matera 2019, abbiamo continuato a lavorare anche in relazione alle urgenze poste dalla pandemia, da un lato stimolando il dibattito fra le Capitali europee della Cultura in due grandi appuntamenti internazionali come la European Week of Regions and cities e l’Expo 2020 Dubai, dall’altro promuovendo due nuove azioni nei comuni lucani: il festival di arti performative “So Far So Close” e il progetto “In Linea d’Aria”, che ha ripensato le relazioni fra luoghi apparentemente lontani attraverso le residenze degli artisti accolti dai comitati di cura locali. Di quest’ultima esperienza è ora pronto il podcast, a cura dell’antropologa e giornalista Patrizia Giancotti, nel quale è possibile ascoltare la polifonia di voci fra amministratori, artisti, cittadini e policy maker riuniti a Matera in un’Agorà pubblica lo scorso dicembre, per discutere di come la cultura può essere uno strumento di rigenerazione per le aree interne. Una traccia fertile in linea con la riflessione che anima l’azione del PNRR sui borghi promossa dal Ministero della Cultura e su cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 intende rilanciare per il futuro”.

Link al podcast di "In Linea d'Aria": https://inlineadaria.net/podcast/

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“Siamo felici di poterci congratulare con la città di Pesaro che oggi è stata proclamata dal Ministro Franceschini Capitale Italiana della Cultura 2024 – evidenzia il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -.

Questo traguardo rappresenta innanzitutto un riconoscimento al lavoro svolto dal team di candidatura della città marchigiana, guidato dal nostro Agostino Riitano, già project manager supervisor di Matera 2019 e direttore di Procida 2022, a cui ci lega un rapporto di stima e amicizia. Ma è anche il rafforzamento di un lungo percorso che nelle sue tappe ha incontrato Matera.

Il 19 dicembre 2019, alla vigilia della cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura, la città di Pesaro, insieme a quella di Urbino, presentò proprio qui la candidatura a Capitale Europea della Cultura per il 2033. Un momento di scambio fra le nostre realtà davvero intenso, condiviso con il Presidente della Provincia Giuseppe Paolini e i sindaci delle due città co-capoluogo, Matteo Ricci e Maurizio Gambini, e culminato nell’interpretazione de “Il barbiere di Siviglia smart” da parte dell’Orchestra Sinfonica Rossini e i cantanti dell’Accademia Rossiniana ‘Alberto Zedda’ del Rossini Opera Festival.

A Pesaro, che è anche Città Creativa Unesco della Musica, rinnoviamo dunque la nostra collaborazione per riannodare questo sodalizio, immaginando di poter dare vita, anche insieme al Rossini Opera Festival, ad una nuova opera lirica nei Sassi di Matera, come avvenne nel 2019 con il progetto Abitare l’Opera”.

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Il Vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma, e il Direttore Giovanni Oliva esprimono le loro più vive e sincere congratulazioni per la nomina di Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione, come componente del Panel di Esperti per la selezione e il monitoraggio delle Capitali Europee della Cultura per il triennio 2022-2024. Tale incarico è stato conferito dal Consiglio dei Ministri dell'Unione europea, su proposta del Ministero della Cultura Italiano.

“Donna del Sud con i piedi a Matera e in Basilicata e la testa in Europa, prima italiana a ricoprire questo ruolo nel panel Ecoc, Rossella Tarantino è stata l’anima di Matera 2019 - sottolineano Somma e Oliva-. Sin dall’inizio del percorso di candidatura di Matera per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, Rossella ha svolto un ruolo centrale nel disegnare la strategia coinvolgendo professionisti di alto livello (tra cui il direttore e un comitato scientifico internazionale), preparato le basi per creare un programma culturale che reimmaginasse il territorio attraverso la cultura, lavorato con la scena creativa locale, lanciato iniziative per coinvolgere i cittadini e la regione nel suo insieme, progettato una governance e schemi finanziari per collegare il dossier di Matera 2019 alle politiche e alle strategie e garantirne così la sostenibilità. Se Matera ha guadagnato questo titolo e se il programma culturale realizzato nel 2019 ha avuto così tanto successo a livello internazionale lo si deve a tante persone, ma soprattutto a Rossella Tarantino.

Nello straordinario viaggio che Matera ha compiuto dal 2010 al 2019 Rossella ha tenuto le relazioni sul territorio con la Regione Basilicata e il Comune di Matera, a livello nazionale con il Ministero della Cultura, sul piano internazionale con i diversi partner culturali e istituzionali e con la Commissione Europea, partecipando altresì a tutte le visite della giuria di valutazione a Matera e alle varie audizioni fra Roma e Bruxelles legate al percorso di selezione. A Rossella si deve anche lo sviluppo dei progetti pilota di Matera 2019 e di quelli legati al coinvolgimento della comunità, nonché il coordinamento di tutta l’attività di monitoraggio e valutazione sui risultati di Matera 2019, presentati ad aprile 2021 alla presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Non da ultimo, il suo impegno per organizzare all’Expo di Dubai, lo scorso ottobre, la giornata dedicata alle Capitali Europee della Cultura, proposte come laboratorio di sperimentazione dei progetti ispirati al New European Bauhaus e piattaforma di pratiche per la condivisione delle conoscenze.

La prestigiosa nomina ricevuta da Rossella è un riconoscimento al suo decennale impegno per Matera 2019 all’interno della Fondazione Matera Basilicata 2019 che oggi la saluta e la ringrazia con orgoglio, augurandole buon lavoro. Siamo certi che con il suo bagaglio di esperienze e le sue abilità, Rossella saprà rappresentare al meglio la città di Matera, la regione Basilicata e l’Italia intera in Europa”.

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“Desidero rivolgere i migliori auguri per il rinnovo della sua nomina alla guida dell’Unione delle Province d’Italia di Basilicata al Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea il Direttore, Giovanni Oliva-. Siamo certi che, proseguendo il lavoro svolto nel suo precedente mandato sin dal 2019, il Presidente Marrese continuerà a valorizzare e promuovere le istanze delle nostre Province in sede nazionale, raccogliendo anche le sfide che l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ha lanciato per il futuro della nostra regione”.

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“La Fondazione Matera Basilicata 2019 – evidenzia il Direttore Giovanni Oliva – ha deciso di illuminare con i colori della bandiera della pace la propria sede dell’Ex Convento di Santa Lucia, in Piazza Vittorio Veneto a Matera, per sottolineare con forza il no ad ogni forma di guerra e di violenza, all’uso delle armi per risolvere i contrasti, ai soprusi e alle vessazioni inflitte a innocenti e indifesi. Come ci ricordò il compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli nella sua visita per la cerimonia finale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, l’Europa è stata costruita “dal punto più acuto di dolore del Novecento, dopo un secolo di guerre che hanno riempito di macerie le nostre città e di macerie di morti i nostri paesi”. Per questo oggi non possiamo che continuare a difendere in ogni modo quella pace conquistata con grande coraggio, lavorando tutti insieme per abbattere i muri di odio fra le Nazioni”.

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“Desideriamo rivolgere i nostri auguri alla città di Ivrea, che è stata proclamata Capitale Italiana del libro 2022 – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. La città piemontese è legata doppiamente a Matera, sia per la figura di Adriano Olivetti, con il suo esperimento visionario nel borgo La Martella, sia perché a guidare la candidatura del progetto di Ivrea è stato Paolo Verri, anima del percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, cui vanno le nostre congratulazioni.

Un grande plauso va poi alla nostra Aliano, per essere arrivata finalista nella competizione per il titolo di Capitale del Libro ed essere prima ancora scesa in campo per quello di Capitale Italiana della Cultura, mostrando la determinazione con cui, sulla scia di Matera 2019, il territorio lucano voglia costruire il proprio futuro attraverso la cultura. In quest’ottica, auspichiamo nuove forme di collaborazione sia con Aliano, affinchè possa essere data continuità al percorso intrapreso, sia con la città di Ivrea, pensando alle prossime celebrazioni per i settant’anni del borgo La Martella”.

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Il percorso di Matera 2019 continua a suscitare grande attenzione a livello accademico anche fuori dai confini nazionali. Nei mesi scorsi in Francia sono stati assegnati due importanti riconoscimenti alla tesi di dottorato in Architettura “La production de la ville en contexte labellisé. Matera, Capitale européenne de la culture en 2019 (Cosa la città produce quando consegue un titolo. Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019) realizzata dalla ricercatrice Marina Rotolo presso l’Università di Parigi Est fra il 2016 e il 2021. A novembre scorso il lavoro di ricerca è risultato vincitore del Premio di tesi "Valois - Giovani ricercatori e ricercatrici” assegnato dal Ministero della Cultura Francese, sotto l’egida del Comitato di storia, che premia tre tesi di dottorato per la loro qualità, originalità e il loro contributo essenziale alle politiche pubbliche portate avanti dal Ministero. A dicembre la tesi ha inoltre ricevuto una menzione nell’ambito del Premio per la ricerca e le tesi di dottorato conferito dall’Accademia di architettura, rivolto a lavori sviluppati nel campo dell'architettura, discussi in Francia o all'estero e scritti in francese.

“Nel corso degli anni numerosissimi sono stati i lavori di tesi dedicati a Matera Capitale Europea della Cultura 2019, analizzata in relazione alle discipline più disparate, dall’economia all’architettura, dalla comunicazione al turismo – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Ci inorgoglisce molto che uno di questi lavori abbia ricevuto dei riconoscimenti così prestigiosi fuori dall’Italia e per tale ragione abbiamo voluto invitare la dott.ssa Marina Rotolo, architetto francese con radici familiari nel Sud Italia, a presentare la sua ricerca a Matera, di cui è diventata a tutti gli effetti una cittadina temporanea per la profonda conoscenza che ha acquisito della città e dei suoi processi".

Attualmente professore associato presso l’ École nationale supérieure d'architecture della Bretagna, nel suo lavoro di tesi di dottorato Marina Rotolo ha seguito a fondo il percorso di Matera dal 2009 al 2019 visitando la città e intervistando architetti, associazioni, ricercatori e docenti dell’Università della Basilicata, attori politici, professionisti, nonché rappresentanti della Fondazione Matera Basilicata 2019, per studiare la trasformazione della città a seguito dei riconoscimenti Unesco e Capitale europea della cultura 2019. Tra gli effetti principali di questi titoli messi in luce dalla ricerca, che intreccia storia dell'architettura, dell'antropologia e dell'etnologia sociale, ci sono il rinnovamento dell'immagine della città, l'internazionalizzazione delle modalità di progettazione e gestione dei progetti, i cambiamenti nelle dinamiche fra gli attori al centro di questo processo. Fra le buone pratiche del programma di Matera 2019 passate in rassegna nello studio, che fa anche una comparazione con altre città europee insignite degli stessi titoli, figurano le progettualità dell’Open Design School, i giardini di comunità di Gardentopia nei quartieri periferici della città, la riqualificazione della Cava del Sole.

Link alla tesi: https://hal.archives-ouvertes.fr/tel-03196825

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Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Matera, è stato avviato nei giorni scorsi nel giardino di comunità di Casino Padula il progetto “Amico bosco 2050”. Lanciato lo scorso settembre dall’Amministrazione comunale di Matera, il progetto mira a riforestare aree urbane ed extraurbane abbandonate e recuperare il patrimonio arboreo di origine autoctona in via di estinzione, attraverso processi di partecipazione civica.

Nel giardino di comunità di Casino Padula, nato nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Gardentopia”, è cominciata in questi giorni l’istallazione del primo semenzaio del vivaio pubblico e diffuso previsto dal progetto “Amico bosco 2050”, per mettere a dimora le ghiande di Fragno, specie autoctona storica del territorio materano, quasi scomparsa a causa del disboscamento messo in atto durante il Fascismo per lasciare posto alle piantagioni di grano.

A prendersi cura delle ghiande, dietro la guida del Dott. Per. Agr. Eustacchio Ruggieri, coordinatore di “Amico bosco 2050”, saranno diversi gruppi di cittadini che con entusiasmo hanno dato la loro adesione al progetto: il gruppo informale dei cittadini-giardinieri che dal 2019 coltivano gli orti urbani creati nel giardino di comunità di Casino Padula; l’associazione “Noi Ortadini” che rigenera terre abbandonate attraverso l'agricoltura naturale e sostenibile, per restituire spazi di periferia ai cittadini di Matera e farne luoghi di aggregazione; l’associazione Rocciaviva che attua e diffonde i temi della Permacultura, della salvaguardia dell’Ambiente e della Riforestazione a Matera, in Basilicata e nel mondo.

Il giardino di comunità di Casino Padula diventerà presto anche luogo in cui i cittadini potranno adottare, fino a quando saranno pronte per la riforestazione, le piante nate dai semi affidati nei mesi scorsi agli studenti di alcune scuole della città coinvolte nel progetto “Amico bosco 2050”.

“Proseguendo il percorso avviato con Matera Capitale Europea della Cultura 2019 – sottolinea Giovanni Oliva, Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 -, Casino Padula continua ad essere un luogo al servizio della comunità ed una piattaforma in cui le diverse realtà del territorio possono incontrarsi per lavorare insieme. Siamo perciò felici di poter collaborare con il Comune di Matera, grazie al progetto “Amico bosco 2050”, alla creazione del primo vivaio pubblico della città, mettendo ulteriormente a valore l’esperienza di Matera 2019 di “Gardentopia” sui temi della cura del verde attraverso la cittadinanza attiva”.

“Un vivaio pubblico comunale – conclude il Sindaco Domenico Bennardi – offre l’opportunità di creare interconnessioni sociali, in grado di valorizzare l’attività volontaria di giovani competenti e l’esperienza della Fondazione Matera Basilicata 2019, in un contesto quale quello del Casino Padula che può così diventare sempre più un luogo aperto e funzionale alla città. Un vivo ringraziamento alle associazioni coinvolte che insieme alla Fondazione e all’amministrazione possono collaborare per considerare questi beni patrimoniali come beni comuni da valorizzare.”

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“Ci uniamo all’Europa intera nell’esprimere il nostro profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli – sottolineano il Vice Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma, a nome dell’intero Cda, e il Direttore Giovanni Oliva per tutto lo staff -. In occasione della cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura il 20 dicembre 2019, dopo una intera giornata trascorsa a Matera fra visite alle mostre, incontri con la comunità e la riunione del Consiglio di amministrazione sulla legacy, una gremita Cava del Sole lo accolse sventolando le bandiere dell’Europa.

Nel suo ringraziamento ai cittadini permanenti e temporanei di Matera, il Presidente Sassoli ricordò i valori che hanno fatto grande il nostro continente e che sono stati anche la guida della sua azione al servizio delle Istituzioni Europee: la cultura e la diversità come nostro DNA, il coraggio di buttare giù i muri dell’odio fra le Nazioni, la necessità della pace per godere della bellezza, il patrimonio storico-artistico utile a formare le coscienze libere e a rafforzare la nostra umanità, l’investimento sul valore della persona e della comunità, la cultura come un bene non elitario ma accessibile a tutti.

E poi il suo grazie a Matera per aver dimostrato all’Europa che il Sud c’è, che le difficoltà del Mezzogiorno possono essere affrontate e prese di petto, ma anche per la capacità di coinvolgere un intero territorio, producendo risultati significativi sia in termini di proposte culturali che economici. Infine il suo invito a tutte le istituzioni e alle autorità a non disperdere il patrimonio acquisito - “Vi siete allenati quest’anno, avete dimostrato a tutti cosa potete fare” - e a sostenerlo, parlando di Matera come di “una città che ha saputo valorizzarsi, che si è aperta al mondo, che ormai è conosciuta in tutto il mondo, e che è riuscita a rappresentare in modo straordinario l’Italia e i più autentici valori dell’Europa”.

Queste sue parole, riprese anche lo scorso aprile nella prefazione al report di monitoraggio sui risultati di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ci guideranno a proseguire con orgoglio questo cammino, grati di averlo potuto condividere insieme a lui”.

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Si è svolta questa mattina in teleconferenza, la riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, cui hanno preso parte il Presidente della Camera di Commercio della Basilicata e Vicepresidente della Fondazione, Michele Somma, il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, il Capo di Gabinetto, Michele Busciolano, su delega del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese. Erano altresì presenti il Direttore ad interim della Fondazione, Giovanni Oliva, la Manager sviluppo e relazioni, Rossella Tarantino, e i componenti del Collegio dei Revisori.

A fronte della grande reputazione acquisita dalla Fondazione, riconosciuta dalle più alte istituzioni, e in considerazione dei successi ottenuti in termini di eredità, tutti i Soci hanno espresso la volontà di far proseguire il lavoro della Fondazione stessa oltre la sua scadenza naturale, procedendo alla modifica dello statuto, del sistema di governance e della mission, essendo ormai terminato l’anno della Capitale Europea della Cultura. Sarà altresì reso operativo il Consiglio di indirizzo, con il completamento delle nomine mancanti in seno alla Regione Basilicata.

Il Cda ha stabilito poi il differimento al 28 febbraio 2022 dei termini per l’approvazione del Bilancio Preventivo della Fondazione per l’esercizio finanziario 2022, che consentirà di progettare al meglio il piano delle attività per il nuovo anno, attraverso l'individuazione delle fonti di finanziamento necessarie. In attesa della nomina imminente del nuovo Direttore generale e del Presidente, il Cda ha prorogato gli incarichi ad interim di Direttore generale e di Manager Amministrativo finanziario al Segretario generale Giovanni Oliva, che resterà in carica fino alla scadenza attuale della Fondazione.

Il Consiglio ha inoltre proceduto all’approvazione di due progettualità di legacy di Matera 2019, da realizzarsi nel 2022. Il progetto Airport City, curato dall’artista di fama internazionale Tomas Saraceno come previsto dal dossier di candidatura, vedrà una rimodulazione del progetto originario, con la realizzazione di una serie di istallazioni quale eredità tangibile di Matera 2019. Tali istallazioni, da realizzarsi in un luogo in fase di individuazione, saranno ispirate ad uno dei filoni di studio dell’opera di Saraceno, che ruota attorno alla ricerca incessante di soluzioni tecniche, visive e progettuali per la creazione di strutture sospese e fluttuanti in grado di rendere possibili modalità di vita a basso impatto ambientale e ad alto potenziale di interazione sociale.

La seconda progettualità lasciata in eredità da Matera 2019 sarà legata invece ad una delle quattro grandi mostre della Capitale Europea della Cultura, ovvero “La poetica dei numeri primi” a cura di Piergiorgio Odifreddi, prodotta dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e il Polo Museale della Basilicata e ospitata presso il Museo Archeologico di Metaponto. Grazie alla collaborazione con la Direzione Regionale Musei Basilicata, una parte di quella mostra, quella dedicata a “Numeri nel tempo. Contare, misurare, calcolare” curata da Luigi Civalleri e Claudio Bartocci, verrà allestita negli spazi dell’Antiquarium di Metaponto attraverso un intervento specifico dell’Open Design School e nelle more dei lavori di riqualificazione del Museo Archeologico.

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JAZZIT A W A R D S 2021

 

JazzIt 100 GREATEST JAZZ ALBUM

 

SUONI DEL FUTURO REMOTO
Partitura per orchestra e Suoni Naturali

 

500 copie in edizione limitata, copertina bellissima realizzata dal giovane Nicola Andrulli sulla quale è riportato uno dei simboli della città di Matera, la scultura dedicata al contadino che attende giornalmente nella piazza di Matera di essere scelto dal proprietario terriero per il lavoro nei campi. Ma nel disco etichetta Onyx, l’immagine riprende il contadino che indossa una cuffia audio che lo trasforma in un attento ascoltatore di musica.
E’ così che si presenta “Suoni del Futuro Remoto (Partitura per Orchestra e Suoni Naturali)” il vinile prodotto dall’Etichetta Onyx Jazz Club di Matera numero di catalogo CdOnyx 029 e 030, del Collettivo Onyx diretto da Joe Johnson con ospite Paolo Fresu, e Massimo Ottoni con i suoni campionati da UniBanda SFR, curato nella parte tecnica da Francesco Altieri di LabSonic.
Il disco testimonia il percorso di ricerca sonora che l’E.T.S. di Matera ha realizzato nel 2019 nella città dei Sassi in occasione dei festeggiamenti di Matera Capitale Europea della Cultura. Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019.
Il disco, notizia delle ore 21 di sabato sera 18 dicembre, è stato selezionato dalla prestigiosa rivista specializzata JAZZIT tra i 100 GREATEST JAZZ ALBUM DEL 2021.
Un prestigioso traguardo che ripaga gli sforzi fatti in questi anni dall’associazione lucana. Fanno parte del JAZZIT Awards 2021 registrazioni di musicisti del calibro di Chris Potter, Enrico Rava, Dave Liebman, Joe Lovano, Branford Marsalis, Pat Metheny e tanti altri ancora.
Suoni del Futuro Remoto non è solamente un disco, ma, come in un libro, è possibile ritrovare il racconto di uno dei luoghi più belli del mondo, un progetto voluto da un gruppo di soci, quelli dell’Onyx, che nonostante alcune paure iniziali e defezioni, ha condotto in porto una esperienza esaltante attraverso il coinvolgimento di tanta gente.
Tutto ciò lo avverti scartando la cellophanatura che sigilla il disco e aprendo la busta gatefold, che contiene all’interno un libretto di 12 pagine ricche di fotografie e contributi scritti da parte di numerosi testimoni del progetto come ad esempio Paolo Verri, Paolo Mele allora rispettivamente Direttore e Project Manager della Fondazione Matera Basilicata 2019, di Antonella Ciervo ufficio stampa Onyx, Angelo Palmas, Presidente di Nuoro Jazz e Mauro Calderoni Sindaco di Saluzzo.
Spiccano subito all’interno due cd che riproducono il concerto completo registrato in Piazza San Francesco il 26 agosto 2019 e un progetto nel progetto “Passeggiando di notte”, che riporta i suoni della città registrati in una notte d’estate.
Dalla tasca laterale della copertina scivola una busta bianca contenente il vinile. Questo disco nero con un diametro di circa 33 cm, che dopo anni di abbandono, sostituito dal più piccolo e maneggevole compact disc, ritorna prepotentemente sulla scena dell’ascolto dell’alta qualità per gli audiofili più incalliti.
Non resta altro che poggiare il nero disco sul piatto dello stereo e accompagnare il braccio del giradischi sui primi solchi, sedersi in poltrona e dedicarsi all’ascolto.
« “Suoni del Futuro Remoto” è frutto di un lavoro sinergico fatto tra la Fondazione e il project leader Onyx Jazz Club, che nel 2019 ha raccontato la città di Matera in modo del tutto inedito, attraverso la suggestione dei suoi suoni più simbolici, da quelli urbani a quelli naturali, trasformati poi in una partitura orchestrale – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva-. Il prestigioso riconoscimento ottenuto dal progetto è l’attestazione della grande qualità prodotta nel percorso di co-creazione con la scena creativa lucana per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che intendiamo rilanciare con forza nei prossimi mesi».

 

 

SUONI DEL FUTURO REMOTO
Testo a cura di Luigi Esposito progettazione Direzione SFR.
Onyx Jazz Club, project leader

TEMA DEL DOSSIER DI CANDIDATURA
Futuro Remoto

Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019

COSA
Ogni luogo ha un suono e ogni città ne possiede a volte senza esserne consapevole. È da questi elementi che è nato “Suoni del futuro remoto”, il progetto di Onyx Jazz Club coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. L'attività di soundscaping e soundrecording effettuata dagli studenti del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata (UniBanda) si è unita al lavoro ultratrentennale dell'Onyx che punta da sempre al rapporto stretto fra territorio e musica e che in questo caso ha contato su collaborazioni e partnership che vanno dalla Scuola di Alto perfezionamento musicale e dal Comune di Saluzzo fino all'Università di Hannover. Il risultato è passato da una serie di collaudi sonori e concerti nei quali gli artisti provenienti da tutta Europa si sono lasciati ispirare dal luogo nel quale si sono esibiti, dal chiostro di un museo, al ventre della terra nella profondità di un pozzo, fino ai cortili dei Sassi. Un viaggio nel tempo che non ha trascurato nessuno degli elementi forti di una città millenaria come Matera.
Uno degli eventi più suggestivi è stato il concerto che ha chiuso la serie di sperimentazioni, il 26 settembre 2019 , che ha visto sul palco naturale di piazza San Francesco il Collettivo Onyx, composto da Marta Gadaleta, voce - Gianfranco Menzella, sax tenore - Mike Rubini, sax alto, Pepi Romaniello, sax tenore e soprano - Biagio Orlandi, sax tenore e soprano – Nicolò Petrafesa, pianoforte - Gianni Vancheri, chitarra e clarinetto basso - Rino Locantore, voce, tamburi a frizione, bottiglia, metallofonia (frangizzolle) - Pasquale Gadaleta, contrabbasso - Giacomo Mongelli, batteria, musicisti provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia lucani diretti dallo statunitense Joe Jonhson, con ospiti il videartist Massimo Ottoni e il trombettista Paolo Fresu impegnati nella prima del concerto basato sulla partitura per “Orchestra e Suoni Naturali” composta dallo stesso Johnson con il materiale campionato nelle strade della città e nel Parco della Murgia Materana dagli studenti.
Immaginate, dunque, un'orchestra sinfonica composta da centinaia di elementi: i falchi grillai, il tufo bianco, i mulinelli della Gravina, i pendii della Murgia, le distese di malva selvatica. Il racconto di Matera attraverso uno spartito in grado di leggere l'acustica dei luoghi.
Suoni del Futuro Remoto (SFR) presenta all'Europa, infatti, Matera e il suo paesaggio attraverso i suoi suoni naturali che sono stati catturati, analizzati, mappati, rielaborati in digitale, per coglierne la voce più autentica e trasformati in diversi linguaggi, dalla musica, all'installazione artistica e sonora, fino ad essere tradotti in performance dal vivo.

COME
Il progetto, nato all’interno del percorso di co-produzione avviato dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 nel 2017, ha avviato le sue attività nel 2018 con una serie di “collaudi sonori” di luoghi acusticamente interessanti della città. Performances dal vivo di musicisti e artisti hanno sperimentato le particolari sonorità per raccontare un inedito itinerario sonoro. Il compito di registrare i suoni, è stato affidato agli studenti dell’Università della Basilicata, i ragazzi di UniBanda, che hanno lavorato con i loro colleghi dell’Università di Hannover e ai volontari del Servizio Volontario Europeo (SVE) dopo aver appreso alcune tecniche di post-produzione audio in una residenza presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Dai suoni naturali della Gravina a quelli delle Festa Patronale passando attraverso i suoni delle piazze, dei vicoli, delle botteghe artigiane, tutto si è trasformato, come per magia in note musicali.

 

RISULTATI
I suoni campionati sono diventati i protagonisti di due percorsi paralleli, uno più narrativo-performativo, l’altro più artistico-musicale.
Nel primo caso l’UniBanda ha utilizzato le tracce per ideare, progettare e realizzare in autocostruzione sei installazioni sonore in alcuni dei luoghi più significativi della città, il campus universitario, ma anche il palombaro di S. Giovanni da Matera (antica cisterna di raccolta delle acque piovane), Casa Cava e la Piazza Vittorio Veneto.
Il progetto artistico-musicale si è avvalso di numerosi compositori e musicisti che hanno dato la loro personale lettura del territorio trasformando i suoni della città in partiture musicali originali, tra questi i Gaze of Lisa (Italia), Niels Berg Cinemascope (Svezia), Hilde Marie Holsen (Norvegia) e Joe Jonson (Stati Uniti). Quest’ultimo ha rielaborato i suoni naturali in note musicali dando vita a una partitura per orchestra e suoni naturali eseguita in prima mondiale assoluta dal Collettivo Onyx e dal trombettista jazz Paolo Fresu il 26 settembre 2019 nella splendida cornice di Piazza S. Francesco a Matera. Il progetto è stato successivamente presentato con grande successo di pubblico nel Teatro Magda Olivero della città di Saluzzo, partner di ferro del progetto, l’uno novembre 2019.

Il concerto di Matera del 26 settembre 2019 è oggi conservato nei solchi di questo vinile e nei 2 cd allegati come testimonianza di un processo di condivisione di decine tra artisti, volontari, appassionati, tecnici, studenti, professionisti, Istituzioni, donne e uomini che hanno espresso serenità e competenza. SFR è un omaggio alla città di Matera, ai suoi luoghi fuori dal tempo, ai suoi suoni, agli abitanti permanenti e temporanei protagonisti di uno spettacolo unico e irripetibile.

Grazie Matera, Capitale Europea della Cultura 2019!

 

Suoni del Futuro Remoto
Gruppo di lavoro Onyx: Antonio Alba, Matteo Alba, Nico Andrulli, Gianna Basile, Maria Belfiore, Joseph Burton, Michele Cappiello, Lino Capoccello, Rosario Capoccello, Francesco Cazzetta, Nico Cea, Antonella Ciervo, Vito Cilla, Tina Cuscianna, Luca Devito, Federica Di Bari, Luigi Esposito, Elena Esposito, Gaetano Esposito, Mariangela Figliuolo, Giulia Focaccia, Loredana Franza, Kevin Grieco, Giovanni Lacertosa, Raffaele Lamacchia, Cinzia Luceri, Zoé Marilier, Italo Massari, Antonio Nicoletti, Rossella Palagano, Nicola Palermo, Graziano Pennetta, Cosetta Pines, Alessia Plasmati, Chiara Rizzi, Donato Quarta, Pietro Quarta
UniBanda, gruppo di lavoro Università della Basilicata: Silvana Kuhtz, Chiara Rizzi, Federica Benedetto, Maria Cristallo, Donato Miglionico, Giovanni Ostuni, Giuseppe Sollazzo, Margherita Tursone con Joseph Burton e Zoè Marilier.
Hanno inoltre fatto parte di Unibanda: Antonio Marmora, Bruna Digregorio, Daniele Altamura, Lucia Rubino, Alessia Allkoci, Davide La Grotta, Davide Brindisi, Michele Di Liddo, Mariagrazia Fontana, Marica Boragine
Leibniz University of Hannover: Joerg Schroeder – Riccarda Cappeller - Pia Kampkötter – Valentin Florian - Marie Kristin Schwarz - Simon Trapp – Pierre Martin – Du Fengze – Malte Neumann – Janica Buschbeck - Felix Rutenbeck – Hojun Noh - Lucie Paulina Bock - Carla Schumann - Marijke Kiparski - Giulia Burci - Christian Bischoff - Emil Georgiev
Artisti e Docenti: Ayumi Tanaka - Carmelo Nigrelli - Francesco Altieri - Rino Adamo - Boris Savoldelli - Ettore Fioravanti - Attilio Zanchi - Tino Tracanna - Joerg Schroeder - Hillary Brown - Patrizia Di Monte - Pierdomenico Niglio – Carmelo Fascella – Damiano Niglio - Nils Berg - Konrad Agnas - Josef Kallerdahl - Piernicola Locantore - Joseph Burton - Hilde Marie Holsen
Tecnici audio luci video e comunicazione: Francesco Altieri - Carlo Iuorno – Olindo Linguerri – Marco Morelli – Raphael Onorato – Vito Cassone – Giovanni Pizzillo – Salvatore – Michele Quinto – Davide Sergio – Mattia Collaku – Mario Raele – Giuseppe Giannasio – Annette Tosto – Enzo Fontanarosa
Gruppo Saluzzo Piemonte: Mauro Calderoni - Andrea Momberto - Attilia Gullino - Emilio Sidoli - Silvia Ruffino - Alberto Dellacroce - Mauro Loggia
Grazie a: Mauro Calderoni - Michele Coretti - Sabino Decandia - Angela Festa - Silvia Padula – Angelo Palmas - Nino Paternoster - Marta Ragozzino – Angelo il Rosso – Michele Saponaro - Paolo Scozzafava – Aurelia Sole – TonyAnn Fleig

 

Collettivo Onyx: Marta Gadaleta - Gianfranco Menzella - Mike Rubini - Pepi Romaniello - Biagio Orlandi – Nicolò Petrafesa - Gianni Vancheri - Rino Locantore - Pasquale Gadaleta - Giacomo Mongelli - Massimo Ottoni - Joe Johnson – ospite Paolo Fresu

Direttore Generale Fondazione Matera-Basilicata 2019: Paolo Verri
Manager Culturale Fondazione Matera-Basilicata 2019: Ariane Bieou
Project Manager Fondazione Matera-Basilicata 2019: Paolo Mele
Scrittura e Direzione Suoni del Futuro Remoto: Luigi Esposito Onyx Jazz Club_Matera
Grafica: Nico Andrulli

Suoni del Futuro Remoto è un progetto di
Matera Capitale Europea della Cultura 2019

Fondazione Matera-Basilicata 2019
Project leader: Onyx Jazz Club Matera

 

Partner:
CITTÀ DI SALUZZO (CN)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
LEIBNIZ UNIVERSITAT HANNOVER
I.I.S. “E. Duni – C. Levi” Liceo Classico – Liceo Artistico Matera
APM (Scuola di Alto Perfezionamento Musicale) Saluzzo (CN)
ENTE MUSICALE DI NUORO
HOOB RECORDS Stoccolma & Associazione Semente
LAB SONIC Matera
RVM Matera
CASA CAVA
POLO MUSEALE REGIONALE DELLA BASILICATA – MATERA
RACCOLTA DELLE ACQUE

Realizzato con: FONDO ETICO DI BCC BASILICATA
Onyx Jazz Club - via Cavalieri di V. Veneto, 20_Matera
331 4711589 - 324 0561747
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
www.onyxjazzclub.com

 

Richiedi il vinile scrivendo a: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o telefonando ali numeri 331/4711589 o 393/0670500.

 

 

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Sabato 18 dicembre, nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti, la Fondazione Matera Basilicata 2019 presenta in prima visione lo speciale su “Il Nuovo Vangelo - un film di Milo Rau”, nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione. Girato nel 2019 fra la città dei Sassi e i ghetti circostanti, “Il Nuovo Vangelo” mescola realtà e fiction immaginando un Gesù nero che guida i migranti sfruttati a lottare per la loro dignità.

Lo speciale, una produzione TRM Network, è dedicato alla presentazione del film a Matera nell’ambito del Matera Film Festival il 4 ottobre scorso e all’incontro con i protagonisti del progetto, organizzato dalla Fondazione in collaborazione con la Diocesi di Matera Irsina a “Casa Betania” (Serramarina di Bernalda). La casa di accoglienza per migranti è una delle “Case della dignità” nate per dare un posto dignitoso e accogliente in cui vivere, ma anche fare formazione e imparare un lavoro. Inaugurata a inizio 2020, “Casa Betania” è nata in una struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti “8xmille” concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo Organismo Caritas Italiana.

In questo luogo simbolico, lo scorso 3 ottobre – giorno dell’anniversario della strage di Lampedusa- è stato organizzato l’incontro “Processi culturali attivatori di cambiamento sociale. Il docufilm Il Nuovo Vangelo di Milo Rau”, durante il quale il regista ha dialogato con alcune figure chiave del territorio che hanno nutrito di contenuti e valori il film, stimolando il rafforzamento di processi sociali già in atto e contribuendo a generarne di nuovi.

Lo speciale su “Il Nuovo Vangelo - un film di Milo Rau” sarà trasmesso il 18 dicembre alle 15:00 in contemporanea sulle pagine Facebook di Matera 2019 e TRM TV e su TRM h24 al canale 16 del digitale terrestre (Puglia e Basilicata) e 519 SKY e Tivusat.

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Il 16 dicembre, a partire dalle 9:30, in diretta radio da Open Design School Matera, a Casino Padula, sarà trasmesso l’evento finale del progetto “DeuS” - European Open Design School for regional sustainable development.

Il progetto, finanziato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea, ha visto la Fondazione Matera- Basilicata 2019 capofila di un partenariato con altri istituti di ricerca di 9 Paesi europei, tra cui il Consorzio Materahub quale altro partner italiano.

Tra gli obiettivi principali, lo sviluppo di un format innovativo per la formazione professionale continua degli operatori delle industrie culturali e creative, che ha esportato in Europa la metodologia di Open Design School.

Per presentare i risultati raggiunti nei 2 anni di attività del progetto, si è deciso di utilizzare una web radio creata ad hoc, che suggella la lunga relazione tra Matera 2019 e la radio: Radio DeuS trasmetterà dal laboratorio di Open Design School e sarà articolata in sette show basati sui temi centrali del progetto, intervallati da musica open source e spot promozionali relativi a progetti e prodotti culturali.

Numerosi saranno gli ospiti da tutta Europa, esperti di formazione e imprenditorialità, rappresentanti della Commissione Europea e future Capitali europee della cultura alle quali consegnare in eredità la metodologia sviluppata.

La programmazione si chiuderà alle 16:15 con un passaggio di consegna di DeuS alle future Capitali europee della cultura, attraverso un dialogo tra Matera 2019 ed Eleusis 2023, Bad Ischl -Salzkammergut 2024, Chemnitz 2025 e Oulu 2026.

La diretta di Radio DeuS sarà trasmessa sul sito (www.deuscci.eu) e sui canali social del progetto (Facebook, Linkedin, Youtube), sugli account Facebook e Linkedin di Matera 2019, Open Design School, Materahub e su Spreaker.

È consigliato registrarsi all’evento utilizzando il seguente link: https://www.eventbrite.it/e/deus-the-final-conference-tickets-213463143007

Di seguito il programma completo.

Radio DeuS, radio effimera

Giovedì 16 dicembre, ore 09:30 – 17:00

 

09:30 – 09:50

Welcome to RADIO DEUS, con Boris Meggiorin (Materahub)

L’origine di DeuS: Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera-Basilicata 2019, racconta la nascita del progetto nell’ambito della legacy di Matera 2019.

Presentazione del programma della giornata con Rita Orlando, Coordinatrice del progetto DeuS per la Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Montemurro, Direttore di Materahub, e Franco Bianchini, Centre for Cultural Value, Università di Leeds, l’ascoltatore d’eccezione che avrà il compito di restituire gli esiti della conferenza.

 

10:00-10:45

Le competenze del futuro per il settore culturale e creativo, con Shelley Doolan (University of Wales Saint David Trinity, Regno Unito) e Silja Suntola (Xamk University of Applied Sciences, Finlandia).

Insieme a Barbara Stacher, Direzione generale dell'Istruzione e della cultura della Commissione europea (DGEAC), Piia Rantala-Korhonen, Oulu 2026 (Finlandia), Georgia Voudouri, Eleusis 2023 (Grecia) e Rita Orlando, Matera 2019, si discuterà di nuove competenze e di Capitali Europee della Cultura come piattaforme di apprendimento innovativo.

10:50 - 11:15

Pact for skills for CCI: cosa bolle in pentola a Bruxelles?

Paolo Montemurro (Materahub, Italia) e Bernd Fesl (European Creative Business Network, Germania) presenteranno, per conto di DeuS, il “Pact for skills” per le industrie culturali e creative, una iniziativa lanciata nel 2021 dalla Commissione Europea per comprendere le carenze in termini di competenze, i bisogni futuri del mercato, l'offerta esistente e quali siano i margini di innovazione.

Con Barbara Stacher, Dave Crombie, Università di Utrecht (Paesi Bassi) /Rete ELIA e Rita Orlando.

 

11:30 - 12:15

Attenzione alle lacune: le idee non sono sufficienti

I partner di DeuS Becky Riches, project manager per la Fondazione Matera-Basilicata 2019, e Boris Meggiorin esploreranno come la creatività e l'innovazione abbiano bisogno di capacità imprenditoriali per essere efficaci, dialogando con Kath Penaluna, University of Wales Saint David Trinity - Regno Unito, Georgios Zisimos, European Training Foundation - Italia, Maisa Kantanen, Xamk University of Applied Sciences - Finlandia, e Rita Orlando.

 

12:30 - 13:15

La scuola è finita: riconoscere l'apprendimento non formale

Karsten Xuereb, Università di Malta, e Silja Suntola esploreranno le attuali sfide sulla valutazione delle competenze creative con Margherita Bacigalupo, Joint Research Centre (JRC) - Servizio scientifico della Commissione europea, Alessia Tripaldi, Sineglossa / Creative Soft Skills, Hazel Israel, Bantani Education, Denise Stanley-Chard, Clock your skills (Regno Unito), Raffaele Vitulli, Materahub / EntreComp Europe.

 

13:15 – 15:00 break

 

15:00 – 16:00

Le persone hanno il potere

Karoline Haulund, Creative Business Network (Danimarca), e Rita Orlando parleranno dell'importanza di "spazi" e "metodologie" per stimolare il networking intersettoriale, la sperimentazione e il miglioramento delle relazioni tra imprese e comunità, insieme agli ospiti Chryssa Vlachopoulou, European Creative hubs network (Grecia), Boris Kaiser, Chemnitz 2025 (Germania), Andrea Stegani, Valletta Design Cluster (Malta), Gisa Schosswohl, CREARE (Austria), Eva Mair, Bad Ischl - Salzkammergut 2024 (Austria), Zuzana Kupcova, Creative Industries Košice (Slovacchia), Jurate Tytule, Università Vytautas Magnus (Lituania) e Boris Meggiorin.

 

16:15 – 16:45

La cerimonia di consegna di DeuS: da Matera 2019 alle future Capitali europee della cultura

Dopo una breve sintesi della giornata, a cura di Franco Bianchini, ascoltatore d’eccezione, Giovanni Oliva e Rossella Tarantino, rispettivamente Direttore e Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera-Basilicata 2019, apriranno una cerimonia di consegna virtuale in cui Matera 2019 passerà il testimone di DeuS alle future Capitali Europee della Cultura come campi privilegiati per il potenziamento delle industrie creative. Con Sylvain Pasqua, Direzione generale dell'Istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura della Commissione europea, Eleusis 2023, Bad Ischl -Salzkammergut 2024, Chemnitz 2025, Oulu 2026.

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È di Armin Linke, il fotografo e regista che ha curato una delle quattro grandi mostre di Matera 2019, “Blind Sensorium. Il paradosso dell’Antropocene”, l’immagine guida scelta per la diciassettesima edizione della Giornata del Contemporaneo, la manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese, in programma l’11 dicembre.

L’immagine “Jurong Bird Park” di Armin Linke, scelto come rappresentante di questa edizione simbolo della ripartenza, «è una messa in scena teatrale, un display di elementi che rappresentano un concetto di Paesaggio naturale – viene evidenziato sul sito del Ministero della Cultura -. Nella fiction architettonica modernista, la natura lussureggiante, apparentemente spontanea, che accoglie i pappagalli multicolori è intrisa di elementi naturali e artificiali, a partire dal fungo in cemento armato che imita l’accogliente rifugio ligneo per i volatili protagonisti della fotografia. Con la sua inconfondibile capacità di cogliere aspetti inediti della realtà che ci circonda, Linke apre una profonda riflessione sulle azioni dell’uomo e sui luoghi fortemente antropizzati come Jurong Bird Park (Singapore), il più grande parco ornitologico al mondo, in cui la Natura è piegata al servizio dell’uomo e dei suoi inarrestabili desideri di appropriazione».

Questa contraddizione è stata al centro della mostra “Blind Sensorium. Il paradosso dell’Antopocene” di Armin Linke in collaborazione con Giulia Bruno e Giuseppe Ielasi, coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la Direzione Regionale Musei della Basilicata (già Polo Museale della Basilicata), allestita presso il Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” e nei locali dell’ex scuola “Alessandro Volta”, a Matera, dal 6 settembre 2019 all’8 marzo 2020.

La mostra, che rappresenta una vasta antropologia visiva del controverso ruolo svolto dagli esseri umani e dalle moderne società capitalistiche nella trasformazione della Terra, viene raccontata in un catalogo scaricabile in formato pdf dal sito blindsensorium.net. La pubblicazione si configura come una cartografia spaziale della mostra, ma anche lo storyboard, la partitura o la stratigrafia dell’esposizione in forma bidimensionale. Consultabile in formato pdf, come e-book oppure in versione cartacea stampata in due volumi, essa è anche un “giornale di bordo” del processo di ricerca artistico e curatoriale collettivo del team di Linke e delle istituzioni che hanno collaborato allo sviluppo e alla progettazione della mostra. L’approccio stratigrafico evidente nelle pagine riflette una convinzione: se l’obiettivo è stabilire il sincronismo delle diverse forze che stanno cambiando l’aspetto del pianeta, il lavoro fotografico non può prescindere dalla collaborazione con studiosi di diversi campi disciplinari e l’appropriazione dei contenuti non può che passare attraverso diverse forme di trasmissione. All’interno del catalogo è inoltre presente la documentazione dei workshop organizzati per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori nell’ambito della mostra, con l’intento di renderli interlocutori della ricerca di Armin Linke.

Copie a colori del libro sono disponibili su ordinazione su Printered, all’indirizzo: www.printered.it/blindsensorium

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La cultura e l’arte sono strumenti fondamentali per portare nuove energie ai comuni delle aree interne e per connettere le loro comunità, che “in linea d’aria” sono molto più vicine di quello che possa sembrare. È stato questo il messaggio emerso nel corso dell’Agorà finale svoltasi domenica a Matera, nell’Open Space dell’Apt Basilicata, a chiusura di “In Linea d’Aria”. Il progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, curato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono di Teatringestazione, con il sostegno del Goethe Institut Napoli, ha coinvolto dal 29 novembre al 5 dicembre, sotto il coordinamento di Massimiliano E. Burgi, project manager di “In Linea d’Aria”, cinque comuni lucani - Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano, Pietrapertosa - nel cuore delle aree interne della Basilicata. Il programma è stato articolato in residenze artistiche e spettacoli in presenza e via radio, costruiti insieme alle comunità, per riflettere sulle nuove narrative e prospettive possibili per queste aree, in particolare dopo le nuove sfide poste dalla pandemia e oltre gli stereotipi.

L’Agorà, guidata dall’antropologa e giornalista Patrizia Giancotti, è stata costruita intorno ad un tavolo circolare, a cerchi concentrici, una sorta di “banchetto del pensiero” a cui sono state invitate diverse persone per capire in quale modo si possono collegare le aree troppo vuote con quelle troppo piene e il ruolo che in questo possono svolgere nelle aree remote i cittadini temporanei – migranti, turisti, lavoratori e studenti stagionali, artisti - nel momento in cui si mettono in relazione con quelli permanenti, come spiegato da Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione. Tra le prime suggestioni portate al centro del dialogo ci sono state quelle di coloro che hanno preso parte al progetto “In Linea d’Aria”: l’idea del “migrante temporaneo”, ovvero colui che si allontana dal proprio paese, vivendo questo distacco non con il dolore di chi si sente espulso, ma con la gioia di chi sa di potervi fare ritorno (Andrea Santantonio, IAC). L’umanità vibrante dei piccoli paesi, divisa tra l’attesa di una imminente fine e la proposta di ripartire da zero (Antonella Iallorenzi, compagnia teatrale Petra). L’opportunità offerta dall’arte di rileggere tradizioni e costumi di questi luoghi in chiave contemporanea (Lara Russo e Paola Bianchi, danzatrici). La necessità di continuare a connettere queste aree con nuove progettualità, di stimolarle dopo l’ulteriore isolamento provocato dalla pandemia, di mettere a valore le ricchezze di cui ciascuno di esse è dotata, di sostenere quei giovani che scelgono di investire nei propri paesi di origine, di non lasciare soli gli amministratori locali (sindaci di Cirigliano, Campomaggiore, Pietrapertosa e Accettura). Il contributo che l’arte e la cultura possono dare per provare a trasformare in un nuovo inizio quella che può sembrare la fine (Giovanni Trono, Teatringestazione).

Il dialogo è stato arricchito anche dalle riflessioni di policy maker, operatori culturali ed esperti locali e nazionali che lavorano sul tema delle aree interne. Tra i temi affrontati, il ruolo di arte e cultura come strumenti per ripensarsi e fare comunità, ma anche la cittadinanza temporanea come sfida per il futuro per i giovani di queste aree, andando oltre il concetto di residenza (Filippo Tantillo, ricercatore già coordinatore scientifico del team di supporto al Comitato Nazionale per le Aree Interne). La capacità della pratica artistica di intercettare e restituire la pluralità di flussi che si compenetrano in un luogo (Alessandra Pioselli, critica d’arte e curatrice, già direttore dell’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo). L’invito a non disperdere la ricchezza custodita in queste aree, valorizzandola attraverso sistemi innovativi e sperimentali (Giampaolo D'Andrea, Consigliere del Ministro della Cultura Dario Franceschini). I risultati della ricerca sui giovani delle aree interne condotta da Riabitare l'Italia, dalla quale emerge che molti di questi ragazzi, che hanno studiato e che sono andati via, vogliono tornare a vivere nelle aree di provenienza (Giulia Cutello, ricercatrice). L’esperienza dell’associazione South Working – Lavorare dal Sud e della sua azione per creare “presidi di comunità” in modo da agevolare il lavoro ma anche la vita sociale di chi fa questa scelta (Ilaria d'Auria, esperta di progettazione europea che lavora da Maratea per Bruxelles). Lo stretto legame che l’Ateneo lucano ha con il suo territorio, di cui condivide le criticità, essendo nato come sfida post sisma del 1980, ma anche il suo continuo trovare nuove ragioni di esistere, percependosi esso stesso come comunità, e il suo lavorare per fare insieme alle persone, in virtù della “terza missione” di cui è investita l’Università (Chiara Rizzi del NatureCityLAB - DiCEM, Università degli Studi della Basilicata). La drammaticità dei dati sullo spopolamento e le difficoltà incontrate ogni giorno dagli amministratori locali per riuscire a garantire i servizi essenziali da un lato e l’attrattività turistica dei propri paesi dall’altro (Andrea Bernardo, Presidente ANCI Basilicata e Sindaco di Colobraro- MT). Il lavoro sinergico che Matera può fare con i comuni della provincia, per intercettare i visitatori e indirizzarli verso questi territori, anche dando una reale percezione delle distanze in maniera creativa (Domenico Bennardi, Sindaco di Matera). Il lavoro di Officina Giovani Aree Interne per costruire strumenti di policy in grado di aiutare i ragazzi che hanno desiderio di fare sperimentazione in queste aree, superare l’isolamento, scambiare pratiche, guardando ad esse come territori del possibile, del fare (Antonia Marano, esperta di processi partecipativi). L’attivazione di processi artistici in un territorio interno come quello dell’Irpinia da parte dello Sponz Fest ideato e diretto da Vinicio Capossela, da cui è nata una comunità di cittadini temporanei che si ricrea ogni anno, facendo del vuoto una risorsa per generare accoglienza (Maria Scalisi, architetto e ricercatrice sulle aree interne). Il lavoro sul tema dell’autorappresentazione di queste aree anche in relazione alle mappe geografiche (Rita Orlando, project manager Open Design School). Un approccio non da “supereroi” ma che tenga conto delle peculiarità del posto quando si progettano azioni di rigenerazione delle aree interne (Raffele Vitulli, Materahub). L’esperienza di residenze formative e di ricerca nei paesaggi culturali del Cilento per il progetto Transluoghi che genera incontro tra comunità temporanee e comunità stanziali (Liviano Mariella, Recollocal). I nuovi processi di immigrazione che possono contribuire a ripopolare le aree meno abitate del Paese, utilizzando la cultura come collante fra i nuovi arrivati e chi li accoglie (Giovanni Oliva, Direttore Fondazione Matera Basilicata 2019). Da parte dei sindaci lucani presenti, è inoltre stato sottolineato il ruolo della Fondazione Matera Basilicata 2019 come soggetto aggregatore rispetto all’attivazione delle aree interne, e di come essa sia stata in grado di cogliere l’invito all’inclusione lanciato dal Presidente Mattarella in occasione della cerimonia di apertura di Matera 2019. Da parte degli operatori culturali locali è emersa infine l’esigenza di un’azione di sistema a livello regionale sul tema delle residenze artistiche.

L’Agorà si è conclusa con lo show cooking del trio tedesco Radio Cashmere che nella loro residenza artistica hanno girato nei mercati rionali di Matera, scoprendo i prodotti locali e reinterpretandoli in una nuova ricetta di Canederli, per creare un ponte fra la cultura tedesca e quella lucana. Un prezioso supporto all’organizzazione dell’Agorà è stato fornito dall’associazione Volontari Open Culture 2019, una delle eredità di Matera Capitale Europea della Cultura, celebrando in questo modo la Giornata Internazionale del Volontariato. Tutto il materiale raccolto durante le residenze, gli spettacoli e l’Agorà del progetto “In Linea d’Aria” sarà restituito prossimamente in un audio racconto.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 lo scorso aprile ha sottoscritto, insieme ad altre 31 realtà del mondo italiano della cultura (tra cui, a livello regionale anche IAC Centro Arti Integrate, Compagnia Teatrale L’Albero e C-FARA), un protocollo d’intesa nato su iniziativa di Oriente Occidente per la creazione della Rete italiana Europe Beyond Access 2021-2023, un network di alleati che si interroga e invita il panorama culturale alla discussione sui temi di accessibilità ed inclusione nelle arti performative per generare consapevolezza, diffondere conoscenze ed esperienze di buone pratiche, incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità.

Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ha lavorato per promuovere l’accesso di persone con abilità diverse alla cultura e la sensibilizzazione del pubblico. In tal senso ha dato vita a due specifiche progettualità: “Movimento libero”, progetto realizzato in coproduzione con il British Council e in collaborazione con IAC - Centro Arti Integrate e Oriente Occidente Dance Festival, che ha esplorato la relazione tra l’arte e le diverse abilità, producendo tra l’altro uno spettacolo che ha coinvolto danzatori abili e disabili; “Silent City”, progetto di community opera co-prodotto con la compagnia teatrale L’Albero, per il quale è stato realizzato uno studio finalizzato a rendere totalmente accessibile sia lo spettacolo finale, sia il teatro che l’ha ospitato, progettato da Open Design School.

Come membro della Rete italiana Europe Beyond Access 2021-2023, la Fondazione segnala che domani, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra ogni anno il 3 dicembre, British Council e Europe Beyond Access – progetto co-finanziato dal programma Creative Europe dell'Unione Europea a cui la aderisce con altre importanti istituzioni culturali di tutta Europa – lanceranno in un evento online riservato a politici e operatori culturali i risultati della ricerca condotta da On the Move “Time to Act: How lack of knowledge in the cultural sector creates barriers for disabled artists and audience” (Come la mancanza di conoscenza nel settore culturale crea barriere per artisti e pubblico disabili).

Grazie alla rete di Europe Beyond Access, la ricerca è stata condotta attraverso un sondaggio a operatori culturali di 40 paesi europei tra cui l’Italia ed evidenza che l'87% delle sedi culturali e dei festival non coinvolgono persone disabili nelle commissioni di selezione o nei processi di gestione. Più della metà degli operatori culturali – il 52,4% degli intervistati – valuta la propria conoscenza degli artisti disabili come scarsa o molto scarsa. L'87% delle istituzioni culturali non adegua i propri materiali di comunicazione alle regole dell’accessibilità e solo l'11,9% offre un processo di prenotazione accessibile. Infine, il 57% delle realtà culturali afferma di aspettarsi un intervento da parte degli enti finanziatori, ma gli stessi finanziatori dichiarano un’assenza di competenza su questi temi. Il rapporto è innovativo e fornisce la prima prova transnazionale che la mancanza di conoscenza nel settore culturale tradizionale è una barriera chiave che impedisce agli artisti disabili, ai professionisti delle arti e ai pubblici di partecipare equamente alla cultura europea.

Link di registrazione all’evento online

Risultati della ricerca

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Si è svolto questa mattina nella sede della Fondazione Matera Basilicata 2019, l’incontro di accoglienza della delegazione giunta a Matera in rappresentanza della città di Clervaux e del Nature Park Our in Lussemburgo, già partner della Fondazione per il progetto Interreg Europe “Night Light”e in visita in Basilicata per attivare nuove collaborazioni fra i due territori.

Il Direttore Giovanni Oliva, la manager sviluppo e relazioni Rossella Tarantino, la referente del progetto “Night Light” Rita Orlando hanno dato il benvenuto a Emile Eicher, sindaco di Clervaux e responsabile delle associazioni lussemburghesi delle città e dei paesi, nonché membro del parlamento e presidente del Parco naturale Our, Romain Braquet, membro del Consiglio comunale di Clervaux, Danielle Schroeder, direttore dell'amministrazione del Comune di Clervaux, Nadine Nicks, dirigente del Comune di Clervaux, Jean Zeches, capo del Centro turistico di Clervaux e Christian Kayser, direttore del Parco.

Dopo l’incontro in Fondazione, incentrato sulle attività messe in campo per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, la delegazione ha incontrato il Presidente del Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia, che ha introdotto la visita guidata del pomeriggio. Nella giornata di domani, il gruppo incontrerà in mattinata il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, per poi spostarsi nel pomeriggio a Senise e Aliano. Nel primo borgo è prevista la visita ad un’azienda agricola locale in vista del Salone dell’agroalimentare che si terrà a marzo in Lussemburgo, mentre ad Aliano, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024, ci sarà l’incontro con il Sindaco Luigi De Lorenzo e il gruppo di artisti tedeschi O-Team in residenza per il progetto “In Linea d’Aria” organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e che vede protagonisti cinque comuni dell’area interna della Basilicata.

“E’ un grande onore per noi accogliere nuovamente, dopo la prima visita del 2019 per il meeting dei partner del progetto europeo “Night Light”, la delegazione degli amici lussemburghesi – sottolinea il Direttore Giovanni Oliva- . Questa visita, così come le numerose altre ricevute in questi anni, testimonia ancora una volta la grande attenzione a livello internazionale per ciò che Matera e la Basilicata hanno costruito, e che per noi è importante mettere a valore creando dei ponti fra territori e comunità”.

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Dal 29 novembre al 5 dicembre, cinque comuni nel cuore delle aree interne della Basilicata saranno i protagonisti di “In Linea d’Aria”, un progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, curato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono di Teatringestazione, ospitato nello spazio digitale di Radio Leib e dal vivo nei comuni di Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano, Pietrapertosa e Matera- La Martella, con il sostegno del Goethe Institut Napoli. Con la sua formula sperimentale, il progetto abita simultaneamente spazi diffusi e di natura diversa, per mettere in connessione persone e luoghi apparentemente lontani: lo spazio in presenza, dal vivo; quello sonoro della radio, in diretta e in differita, intesa come spazio abitato ed esteso e non come semplice media; quello digitale attraverso un dispositivo di audio-prossimità che permette l’ascolto da smartphone.

Per una settimana intera, le comunità di Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano e Pietrapertosa, ospiteranno residenze artistiche con formazioni regionali, nazionali e tedesche, culminanti in una serie di performance dal vivo ispirate al tema "Natura/Cultura", elaborate dagli artisti per essere offerte ad un pubblico in presenza e a coloro che saranno in ascolto su Radio Leib (radioleib.com), spazio radiofonico digitale che manterrà la connessione tra i paesi coinvolti.

Dal 29 novembre al 2 dicembre, gli artisti lavoreranno e si esibiranno in spazi pubblici significativi per la comunità locale e individuati con la collaborazione dei "comitati di cura", ovvero gruppi di cittadini permanenti che si prenderanno cura degli artisti in residenza, quali cittadini temporanei. Dal 3 al 5 dicembre andranno in scena le performance di Compagnia Petra (Cirigliano, 3 dicembre ore 18:00 Centro Espositivo della cultura rurale), O-Team (Aliano, 3 dicembre ore 21:00, Sala convegni), IAC (Campomaggiore, 4 dicembre ore 11:30, Atrio dell'Istituto Comprensivo Laurenzana/plesso di Campomaggiore), Lara Russo (Accettura, 4 dicembre ore 17:00, Museo dei culti arborei), Paola Bianchi (Pietrapertosa, 4 dicembre ore 20:00, Sala Consiliare), Radio Cashmere (Matera, 5 dicembre ore 13:30 Sala Conferenze Open Space Apt Basilicata - Piazza Vittorio Veneto). A Campomaggiore, nella giornata del 4 dicembre alle 11:00, sarà inoltre inaugurato il giardino di comunità “Bibi Testalunga” progettato da Mimì Coviello e Lucrezia Di Dio di meson ro studio nell’ambito del progetto di Matera 2019 “Gardentopia”. All’antropologa e giornalista Patrizia Giancotti è affidata la tessitura dei dialoghi che animeranno l’Agorà finale il 5 dicembre a Matera (ore 10:00, Sala Conferenze Open Space Apt Basilicata - Piazza Vittorio Veneto): una tavola rotonda aperta, dinamica, un luogo di condivisione dei progetti culturali di Matera 2019 e di altre realtà nelle aree interne, nonchè un'occasione per misurare mancanze e lanciare proposte alla luce delle voci invitate, tra artisti, curatori, policy-maker, ricercatori, operatori culturali, cittadini delle aree remote. La giornata si chiuderà alle 19:00 nel quartiere La Martella, in Piazza Montegrappa, con il dj set e live painting di DJ Flower e Papa Massi, per festeggiare tutti insieme la nuova piazza del quartiere olivettiano recentemente riqualificata dal Comune di Matera. Grazie alla conduzione di Giovanni Passariello e Silvio Impegnoso sarà inoltre possibile seguire tutta la programmazione dedicata a “In Linea d’Aria” su Radio Leib, uno spazio che accoglie proposte di radiofonia sperimentale e di comunità.

«”In Linea d’Aria” – spiega Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 - vuole essere l’occasione di una riflessione su una delle sfide che hanno attraversato il percorso di Matera e della Basilicata di questi anni: come ricercare attraverso la cultura una relazione tra le aree remote, caratterizzate da rarefazione abitativa, e le aree urbane? La relazione tra il “troppo pieno” e il “troppo vuoto” è un tema che la pandemia ha reso ancora più attuale, evidenziandone le gravi implicazioni in termini di cambiamenti climatici, sostenibilità sociale e culturale. È una sfida internazionale, che riguarda non solo la polpa e l’osso dell’Italia, secondo la nota metafora di Rossi Doria, ma investe trasversalmente tutta l’Europa e il mondo, come abbiamo osservato all’Esposizione Universale di Dubai indagando il tema del “remoto” con le altre Capitali Europee della Cultura. Attraverso questa iniziativa, vogliamo dare evidenza di come la cultura possa connettere “In Linea d’Aria” paesi apparentemente remoti e di come gli artisti -novelli cittadini temporanei- possano lavorare con le comunità permanenti per immaginare nuove prospettive e narrative al di là degli stereotipi o dei comuni sentire, consegnando da Matera Capitale Europea della Cultura tracce di futuro».

«Il progetto – evidenziano i curatori - pone un fuoco sulle aree remote, sull'isolamento delle aree interne tra limite e risorsa, sulla necessità di immaginare nuove strategie di accessibilità culturale e ulteriori forme di vicinanza; e lo fa attraverso una iniziativa che ha un formato inedito. Una proposta concreta, capace di portare l'arte contemporanea in luoghi spesso tagliati fuori dalle programmazioni ufficiali. Grazie alla dimensione radiofonica, il progetto intende sperimentare una forma ibrida di partecipazione e coesistenza, che possa mettere in connessione persone e luoghi apparentemente lontani, ma compresenti nello spazio sonoro e diversamente abitabile della Radio. Sfidiamo la distanza con l’immediatezza dell’ascolto e la sublimazione dello spazio fisico in spazio poetico, senza rinunciare all’incontro dal vivo».

«Amo molto la Basilicata, Matera e i paesi circostanti che dalla cima di una roccia si affacciano su di noi come se volessero auguraci il benvenuto – sottolinea la Direttrice del Goethe Institut di Napoli, Maria Carmen Morese-. Osservando le maestose rocce, la natura selvaggia, forte è la sensazione di essere stati da lungo tempo attesi. Di queste e altre impressioni discuteremo con gli artisti di O-Team e con Gesualdi | Trono di Teatringestazione tra il 3 e il 5 dicembre. Il Goethe-Institut Neapel ha collaborato sin dal primo momento alle attività della Fondazione Matera Basilicata 2019, instaurando un vivace dialogo tra Germania e le cittadine lucane, ricche di storia e di cultura. Sono felice della residenza di O-Team come pure di Radio Cashmere da Berlino. Un vivissimo ringraziamento va a Rossella Tarantino e al direttore Giovanni Oliva e a tutto il team della Fondazione per l'appassionato lavoro di collaborazione con gli artisti e gli enti culturali tedeschi».

Per partecipare alle iniziative in programma, è necessario essere muniti di Green Pass. L’accesso è gratuito fino ad esaurimento posti. Tutte le informazioni sono disponibili su www.matera-basilicata2019.it e inlineadaria.net .

In allegato sinossi e bio degli artisti e locandina del festival.

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Un progetto di arte pubblica, che ha rivisitato una tradizione arcaica e comune a diverse culture, come quella della lamentazione funebre, per raccontare in modo nuovo il Sud dando centralità alla partecipazione delle comunità. È stato questo “Trenodia”, il progetto di Mariangela e Vinicio Capossela coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019 per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Il docufilm che racconta in maniera poetica le tappe di questo viaggio in forma di corteo fra tre diverse regioni meridionali, Calabria, Campania e Basilicata, è stato presentato ieri sera al Cinema Piccolo di Matera in occasione del Matiff – Matera Art International Film Festival.

La proiezione è stata preceduta dai saluti dei rappresentanti di alcuni dei comuni coinvolti nel progetto, il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, il Sindaco di Colobraro e Presidente Anci Basilicata, Andrea Bernardo, il Sindaco di Tricarico, Vincenzo Carbone, la consigliera di Isola Capo Rizzuto, Carmen Esposito. Da parte loro è arrivato il plauso al processo di partecipazione attivato da Matera 2019 e l’augurio di proseguire questo percorso a beneficio di tutta la comunità. Il Direttore della Fondazione, Giovanni Oliva, ha ricordato in apertura come “Trenodia” abbia consentito di portare Matera 2019 in altre regioni italiane, rendendo i comuni calabresi e campani “Capitale per un giorno” come quelli lucani, e ha evidenziato l’enorme energia presente nelle aree interne, insieme alla necessità che esse vengano messe in relazione anche grazie a progetti culturali in grado di emozionare chi vi partecipa.

Dopo la proiezione, il progetto è stato approfondito nel talk “Sui passi di Trenodìa. Dalla lamentazione alla performance” moderato dal giornalista Sergio Palomba, attraverso un dialogo fra tre ospiti. Il critico d’arte Tommaso Evangelista, che con un excursus nella storia dell’arte, dalla pittura vascolare alle opere rinascimentali, fino alle istallazioni più contemporanee, ha individuato i parallelismi con le azioni performative di “Trenodia”. Il filosofo Pietro De Ruggieri, che ha allargato il confronto con altre culture, illustrando il suo studio sul lamento funebre nella cultura sciita documentato fra il 2015 e il 2018 in Iran. L’artista Mariangela Capossela, che ha ripercorso la genesi e le caratteristiche di “Trenodia”, un progetto nato per unire due realtà come Matera 2019 e lo Sponzfest accumunate dal lavoro di coinvolgimento delle comunità del Sud, in una azione corale a metà fra teatro, musica, pittura e letteratura, per riscoprire questi luoghi a partire dal patrimonio culturale di cui sono impregnati, rileggendolo attraverso lo strumento dell’arte. In questo modo il lamento funebre del passato è stato trasformato in un rito collettivo nuovo, per superare la morte intesa anche come crisi di elementi simbolici – i valori, le tradizioni, la natura -, e ristabilire la coesione della comunità, secondo la lezione di Ernesto De Martino.

Questo effetto di catarsi, insieme alle forti emozioni vissute, è stato sottolineato anche da alcune delle persone presenti in sala e che hanno preso parte al progetto “Trenodia” nel ruolo di prèfiche, le quali hanno condiviso il desiderio di voler continuare le esperienze di cittadinanza culturale fatte durante Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

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SPECIAL EVENT
Sui passi di Tenodìa
Dalla lamentazione alla performance
Un evento in collaborazione con Fondazione Matera Basilicata 2019

Cinema Il Piccolo 19 novembre ore 18:00

In collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, il Matiff presenta la proiezione del docufilm “Trenodia” (2020, ‘27) di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, nato dall’omonimo progetto di arte pubblica partecipata di Vinicio e Mariangela Capossela, coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019 per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Ospiti in sala, l’artista Mariangela Capossela, in dialogo con il critico d’arte Tommaso Evangelista e il filosofo Pietro De Ruggieri, per approfondire il progetto e la sua realizzazione. L’incontro sarà aperto dai saluti del Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, e dei sindaci dei comuni lucani, calabresi e campani coinvolti nel progetto.
L’evento è su prenotazione, disponibile sul sito ufficiale del festival, www.matiff.it

L’antichissima pratica della trenodìa (pianto rituale) era comune nel Sud Italia sino a pochi anni fa. Dedicata non solo alla morte, ma a diverse crisi sociali, aveva funzione riparatrice e rigeneratrice della comunità. Nel 2019, i fratelli Mariangela e Vinicio Capossela propongono un’attualizzazione di questa pratica allargandola al concetto più vasto di morte culturale, mettendo in scena per 10 giorni una performance d’arte pubblica itinerante, con la partecipazione attiva degli abitanti di 8 paesi e 3 regioni. Tra pittura, musica e rito, il film racconta poeticamente lo svolgersi delle processioni tra paesaggi senza tempo, dalla costa della Calabria ai Sassi di Matera.

«Dopo essere stato presentato allo Sponzfest, all’Asolo Art Film Festival, nella rassegna "Il Rumore del Lutto" a Parma e al festival “Visioni Italiane” della Cineteca di Bologna, il film “Trenodia”, coprodotto con la Fondazione Matera Basilicata 2019, arriva a Matera, grazie alla sinergia con il Matera Art International Film Festival. E lo fa attraverso un incontro che vuole celebrare l’unione fra le diverse comunità coinvolte nel progetto di arte pubblica partecipata, ideato da Mariangela e Vinicio Capossela per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Da Isola Capo Rizzuto in Calabria, passando per Calitri, Cairano e Lacedonia in Alta Irpinia, fino ad arrivare a Tricarico e poi Matera in Basilicata, il corteo di Trenodia ha attraversato il Sud, chiamando a raccolta centinaia di cittadini insieme ad attori, musicisti e scrittori, portando così fuori dai confini regionali il processo di co-creazione di Matera 2019, insieme al progetto Capitale per un giorno, una delle eredità che intendiamo fortemente rilanciare». Giovanni Oliva, Direttore Fondazione Matera Basilicata 2019

«In un momento in cui le relazioni e i desideri umani sono determinati sempre più da complessi sistemi di algoritmi, l'arte pubblica è invece un esperimento sociale, un'arte relazionale. La lamentazione funebre poi, specialmente quando diventa rito collettivo, è una forma espressiva molto particolare perché capace di articolare narrazioni condivise e ideologie». Pietro De Ruggieri, filosofo

 

«Trenodia è un'opera collettiva e corale, sospesa tra azione e meditazione ovvero tra presenza e assenza, e proprio in questa forma d'arte in bilico tra mondi diversi e lontanissimi è sfuggente a qualsiasi definizione. Si tratta sostanzialmente di una performance, ma anche di un'azione teatrale, di una recita, della messa in atto della vita stessa satura di dolore e di presenza. Sospesa in questa dimensione metafisica, fatta di gesti minimi e carichi di azioni metaforiche, la forma della lamentazione diviene visione (melo)drammatica nella ricerca di un dialogo, perché è solo nello scambio e nel dono che può celarsi lo sguardo». Tommaso Evangelista, critico d’arte.

Trailer docufilm (Boato/Danesin, 2020, 27’) https://vimeo.com/400955856/a5a874af07

Bio

Pietro De Ruggieri. Ha studiato Filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specializzato in Estetica. Tra il 2015 e il 2018 ha vissuto a Tehran, Iran, dove ha frequentato il Dekhoda Lexicon Institute for Persian Studies e si é dedicato ad una documentazione del lamento funebre nella cultura sciita in collaborazione con l'Institute for Islamic Culture and Thought e con il Mahoor Institute for Culture and Arts di Tehran.

Tommaso Evangelista (Isernia 1983) è storico e critico d'arte, dottore di ricerca in storia dell'arte contemporanea. Curatore presso il Camusac di Cassino ha curato mostre per istituzioni pubbliche e private. Nel 2017 insieme a Mariangela Capossela ha curato Sponzarti, sezione d'arte contemporanea dello Sponz Fest.

IL PROGETTO

TRENODIA un progetto di arte pubblica di Mariangela Capossela e Vinicio Capossela
TRENODIA è un progetto di arte pubblica partecipata ideato e curato da Mariangela Capossela e Vinicio Capossela. Nel 2019 é stato promosso da Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019. Trenodia ha toccato 3 regioni e coinvolto centinaia di persone provenienti da tutta Italia.
Trenodia è un’opera d’arte interdisciplinare che mescola letteratura, musica, arti visive e performative, e che propone di condividere, attraverso una performance itinerante che reinterpreta la forma del pianto rituale, il bisogno diffuso di affrontare ed elaborare insiemeil momento di crisi che stiamo attraversando. La sua realizzazione è il frutto dei laboratori che Mariangela Capossela, artista impegnata da anni in progetti di arte pubblica, ha tenuto nei territori che hanno ospitato il progetto coinvolgendo diverse realtà e associazioni locali.
Nell’edizione 2019, l’opera ha visto la partecipazione di artisti e cittadini in un corteo funebre che dal 18 al 29 agosto 2019 ha attraversato paesi e campagne della Calabria Ionica, dell’Alta Irpinia e della Lucania. In particolare presso i comuni di Isola di Capo Rizzuto (KR), Calitri (AV), Cairano (AV),
Lacedonia (AV), Tricarico (MT) e Matera. Durante il corteo si sono alternati momenti di danza, di musica e di orazione in forme che ricalcano il rito funebre tradizionale. L’ultima stazione di Trenodia a Matera si é chiusa con un concerto di Vinicio Capossela.
Oltre a centinai di cittadini hanno partecipato al progetto attori, musicisti e scrittori: Elio Germano, Mario Brunello, Raiz, Daniele Sepe, Michela Murgia, Michele Riondino, Dimitri Mystakidis, Manolis Pappos, Gabriella Rusticali, Riccardo Manfredi, Sergio Scarlatella, Andrea Tartaglia, Peppe Leone.
Il Progetto si propone di trasformare la lamentela in pianto rituale, il piagnisteo in altisonante lamentazione collettiva, in forma creatrice e aggregatrice per, come dice Ernesto De Martino, potersi rialzare e tornare ai doveri della vita. E’ un pianto per la comunità. Un pianto rituale collettivo, sonoro, rigenerante. Un corteo come forma d’arte composto da centinaia di prefiche senza limitazioni di genere, che dà vita ad una lamentazione funebre.
La performance si svolge interamente all’aperto: per strade, vicoli, piazze e sentieri in cui si alternano singole orazioni civili dove vengono declamati testi letterari di varia estrazione, tableaux vivants, performances pittoriche e cammini gestuali. La realizzazione di Trenodía si basa su un coinvolgimento della popolazione locale e a distanza.
Trenodía inizia con una stazione preparatoria: L’opificio del nero, una performance in cui viene intinto nel colore nero il tessuto che serve a vestire il corteo. I gesti sono accompagnati da lamentazioni musicali e voci recitanti. La parte centrale é quella dei Cortei di Trenodía, che hanno due modalità: Trenodía sul selciato – quando il corteo attraversa i paesi – e Trenodía sulla terra – quando si muove in campagna.
Il Banchetto funebre, é invece il momento conclusivo nella condivisione che opera una transizione verso una lamentatio più carnale e di affermazione della vita, in cui le tradizioni culinarie funebri si uniscono alle declamazioni poetiche e alla musica.

Gli oggetti del compianto (materiali e immateriali) nonché i testi vengono raccolti in via indiretta sui siti e social di Trenodia nonché direttamente nei luoghi coinvolti attraverso il lavoro in rete con le associazioni locali. In situ vengono raccolte testimonianze e variazioni di melodie e gestualità legate alla tradizione del pianto rituale. In ciascuno dei paesi avvengono incontri di coinvolgimento della popolazione e laboratori teatrali e vocali per la preparazione dei cortei cittadini, degli opifici e dei banchetti.

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Si è concluso questa mattina, con la presentazione dei progetti finali nell’Auditorium dell’Istituto Sant’Anna a Matera, il percorso laboratoriale in stampa 3D che ha coinvolto fra settembre e ottobre cinque classi della scuola secondaria di primo grado Minozzi- Festa, frutto di un accordo di collaborazione fra l’Istituto materano e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Articolato in cinque appuntamenti, il percorso ha voluto avvicinare gli studenti alle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) attraverso l’approccio formativo di Open Design School, il laboratorio sperimentale di progettazione di Matera 2019. Nel corso di cinque incontri laboratoriali ospitati a Casino Padula, i ragazzi delle classi seconde si sono misurati con il disegno CAD per realizzare, attraverso l’uso di un software aperto e la stampa 3D, i componenti di una mini pala eolica. A guidarli nel percorso, il lab manager di Open Design School, Pasquale Montemurro, e i docenti della Minozzi-Festa, Saverio Tarasco, Daniela Martinelli, Alessandro Dragone, Ornella Altamura, Giuditta Coretti.

L’incontro di questa mattina, cui hanno preso parte circa cento studenti, è stato aperto dalla Dirigente Scolastica, Maria Rosaria Santeramo e dalla project manager di Open Design School, Rita Orlando, che hanno illustrato le peculiarità dell’esperienza formativa svolta dai ragazzi, attraverso la quale è stato sia possibile approfondire le discipline curricolari, sia allenare la capacità a risolvere problemi, tirando fuori la loro curiosità e consentendo loro di misurarsi con strumenti aperti, accessibili e generativi di nuove idee.

Dopo aver presentato i rispettivi progetti, che li hanno visti calarsi nei panni di architetti e ingegneri, i ragazzi si sono sfidati per testare quale delle pale eoliche costruite nel laboratorio fosse più veloce e potente. Prima della consegnata delle targhe e degli attestati finali a tutti gli studenti, il Direttore della Fondazione, Giovanni Oliva, ha ringraziato la scuola per la sinergia attivata e per l’apertura all’innovazione che la contraddistingue. “In questo progetto – ha sottolineato Oliva – abbiamo trovato un terreno davvero fertile, preparato dal grande impegno della Dirigente e dei docenti e reso tale anche dalla sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale che contraddistingue i ragazzi di oggi rispetto alle generazioni passate. Tutti questi elementi rappresentano il punto di incontro con le pratiche di progettazione di Open Design School, eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 al servizio del territorio”.

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"We are here because we want to try to change the world around us through sustainability, people, culture, beauty, and by raising awareness of these issues in communities and governments on the one hand, and by inspiring small municipalities to think differently on the other." These were the words by Giovanni Oliva, Director General of the Matera Basilicata 2019 Foundation, at the Italian Pavilion at Expo 2020 Dubai, bringing to an end the second International Forum as part of the European Capitals of Culture Day, organized by the Foundation in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of the European Commission".
The session, moderated by Beatriz Garcia, Associate Director of the Centre for Cultural Value at the University of Leeds, explored how culture is able to create connections between overcrowded and sparsely populated areas, presenting the activities that the European Capitals of Culture are conducting in this context. In particular, Veszprem Balaton 2023, represented by Friderika Mike, Director of Programme Development, is working with the community to harness the potential offered by the lake environment surrounding the city. Eleusis 2022, with Chryssa Martini, Director of Premises & Infrastructure, Location Planning of the Artistic Programme, extols the architectural beauty of the past, leveraging its reputation as one of the "mysterious" cities of antiquity. Oulu 2026, with Mika Vierimaa, Head Of Administration, on the other hand, puts biodiversity at the center of its cultural proposal, working both on flora and fauna, and on the appreciation and valorization of local crops for culinary uses. For Matera 2019, Giovanni Oliva talked about the different projects in which the various municipalities of the Basilicata region have participated. Among these for example Pietrapertosa and Tricarico, two of the Lucanian centers that still preserve traces of their Arab origins. This aspect was highlighted through two projects carried out together with Matera 2019: the work of the Palestinian artist Emily Jacir for the community garden in Pietrapertosa, illustrated by mayor Maria Cavuoti, and one of the stages of the participatory art project of Vinicio and Mariangela Capossela, "Trenodia", conducted in the Arab quarter of Tricarico, as described by mayor Vincenzo Carbone.
The connections between European and Arab culture were also at the heart of the performance "Open Sound - Dubai Session," which had evolved from one of the original projects of Matera 2019 and the local creative scene, in which the sounds of Arab tradition met and fused with those of the Lucanian tradition and, in turn, with electronic music. On October 28 and 29 in the aperitif area of the Italy Pavilion and then again in the Amphitheatre on October 30 at the end of the Ecoc Day, the audience was invited to dance during the performance, born from a co-creation and cultural hybridization work made by Gaetano Dragotta, aka go-Dratta (producer), the Arab musician Imad Kawala (caval) and the traditional musicians from Basilicata, Agostino Cortese (percussion and cupa-cupa friction drum) and Alberico Larato (bagpipes and lyre). The backdrop for the musicians was provided by the images of the Open Sound Festival, co-produced by Multietnica and Fondazione Matera Basilicata 2019, staged for the programme of the European Capital of Culture. "After three years of work on the Open Sound project - said Alioscia Bisceglia, in the dual role of performer and ambassador of the project - being here at the Expo in Dubai is definitely a huge gratification. It is an important and complex location, due to its gigantic scope. What we have come to realize is that the codes we have synthesized in our library in Lucania and reworked in a contemporary way, have aroused the attention of a very heterogeneous audience, especially among Arab music lovers. Italy is a country through which many cultures have passed, and in the South the Arabs have left various traces in our cultural heritage, from architecture to food. Now we have discovered that they have left us something in music, too. Open Sound is a project of cross-fertilization, just like the Expo, conceived centuries ago, bringing together cultures from all over the world. We are therefore in the right place."
Another initiative for promoting encounters between people from different parts of the world, united by the desire to learn by playing, was "The ECoC game", a moving workshop on cultural geography developed and produced by the Open Design School of Matera 2019. More than 80 people embarked on the journey for discovering stories and curious facts about the European Capitals of Culture through an immersive game. Among them were visitors to the Italian Pavilion (including families with children), Expo volunteers and representatives of the participating ECoCs. For the latter in particular, the game proved to be a useful team-building tool for project planning. In addition to being available in the program of activities of the Italian Pavilion at Expo Dubai, the "The ECoC game" can be enjoyed by anyone who is interested: the kit can be downloaded from the Open Design School website.

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"The European Capitals of Culture network can be the experimentation laboratory for projects inspired by the New European Bauhaus, and the platform for exchanging and sharing knowledge." This is the message proclaimed by Rossella Tarantino, Development and International Relations Manager of the Matera Basilicata 2019 Foundation, at the Italy Pavilion at Expo 2020 Dubai. The occasion was the International Forum, the opening event of the European Capitals of Culture Day, organized by the Foundation in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of the European Commission.
The conference, moderated by RAI journalist Barbara Carfagna, was opened by the volunteers of the Italy Pavilion, young people from various Italian universities, who brought to the fore both the experiences they are living and the themes of the day. This was followed by the speech of Paolo Glisenti, Commissioner General of the Italy Pavilion, who spoke of "a historic day in which the European Capitals of Culture come together for the first time outside Europe, in a place like the Italy Pavilion, which is the synthesis of all the values of which these cities are the bearers". He then read out the message from the Minister of Culture Dario Franceschini: "Italy firmly believes in the role of culture as an engine for sustainable and inclusive development, a concept widely reiterated at the G20 Culture Minister’s meeting. A culture that we have defined as a central factor of economic and human growth, a culture whose role it is to unite the world - a role that we recognize as even more crucial in this post-pandemic phase. The experience of Matera European City of Culture 2019 is particularly significant in highlighting how the European City of Culture has been able to anticipate and develop innovative approaches in line with the aims of the New European Bauhaus", demonstrating that "the Open Design School of Matera 2019 is a visionary and forward-looking project".
In her contribution, given remotely, Barbara Gessler, Head of the "Creative Europe and ECoC programme" Unit - European Commission, recalled how difficult these two years of pandemic have been for the world of culture and therefore also for the European Capitals of Culture 2020, Rijeka in Croatia and Galway in Ireland, which have had to reshape their program, while managing to find solutions for getting citizens involved in alternative ways. "In this way," Gessler concluded, "they have confirmed their resilience, creativity and farsightedness, exemplifying once again the role of culture for connecting people, recreating locations, and creating social inclusion".
In his video message, Benedetto Della Vedova, Deputy Ministry of Foreign Affairs and International Co-operation, pointed out that "Matera 2019, along with the other European Capitals of Culture, is a prime example of how culture can initiate processes of urban transformation and create sustainable cities and communities." A concept also expressed by Giuseppe Finocchiaro, Consul General of Italy in Dubai, who spoke of Matera as the proof that culture is a driver of development for the economy of our country, and an invitation to capitalize on the virtuous processes set in motion by the European Capitals of Culture.
The floor was then given to Rossella Tarantino, who explained the objectives of the Ecoc Day: "With this initiative we wanted to bring the talent, the genius of the European Capitals of Culture to the Expo in Dubai. The path to building the European Capitals of Culture brings together three elements: beauty, unity, sustainability. These cities experiment with unconventional use of space and new, iconic cultural infrastructures are designed on the basis of sustainable principles, engaging people, expanding city boundaries, and bringing life to more remote areas. The European Capital of Culture is also a symbol of beauty, not only as external beauty, since it allows to reconnect the city to nature, to increase the sense of belonging, to encourage opening up communities and building bridges - guaranteeing to everyone the right of access to culture, in an endeavour not to leave anyone behind. These cities are therefore a platform for experimentation in the practices promoted by the New European Bauhaus."
The floor was then taken by keynote speaker Carlo Ratti, director of the Senseable City Lab at MIT and one of the designers of the Italy Pavilion, totally inspired by the principles of sustainability, circularity, reuse, creative genius and beauty. "The relationship between the New European Bauhaus and the European Capitals of Culture," said Ratti, "is the possibility for experimentation, for exploring the concept of the sustainable city". They are a living and perpetual laboratory where we can investigate and improve the integration of nature and human intervention. Here we can explore how to evolve this relationship and make our environment increasingly part of our cultural values."
The second part of the conference was dedicated to the projects of the European Capitals of Culture inspired by the principles of the New European Bauhaus. Novi Sad 2022, represented by Sara Vuletić, Programme Director, divided the city into five hubs, creating in each of them a "cultural station" allowing the implementation of new participatory policies vis-a-vis its citizens. Esch 2022, with Thierry Kruchten, Head of Tourism, Mobility and Sustainable Development, has reclaimed urban areas, working on peripheral regions and the conversion of spaces for use by citizens and tourists. Kaunas 2022, with Dovilė Butnoriūtė, Head of International Relations, included in the programme projects of integration between cityscape and nature, with multipurpose spaces where the environment is linked to people's everyday activities. Nova Gorica 2025, with Kaja Širok, Head of the EPICenter programme of a joint cross-border European Capital of Culture, aims to create a city without borders, uniting the Slovenian and Italian sides, a theme that they wants to export to Europe, for the benefit of integration policies. Matera 2019, with project manager Rita Orlando, talked about the activities of the Open Design School, a laboratory for experimenting open, sustainable and inclusive design solutions, which fully embraces the principles of the New European Bauhaus, of which it is a partner.
The Forum was closed by the presentation of the Mayor of Matera, Domenico Bennardi, who emphasized the immense value of Matera's heritage and how this can be used for the further development of the city.

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The “European Capitals of Culture Day at the Universal Exhibition 2020 Dubai” is an initiative that Matera-Basilicata 2019 Foundation is organising on the 30th October 2021 in the Italy Pavilion at the Expo of Dubai, in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of the European Commission. The event is of highly symbolic value considering the fact that it will see the European Capitals of Culture reunite for the first time at the biggest international event post pandemic. Taking its cue from the concept that inspired the Italy Pavilion itself, the initiative is designed to present the European Capitals of Culture that, with their enormous and varied potential of cultural experiences and practices, transform cities, generating beauty and inclusiveness.
The day’s events will start at 11:00 am (9:00 am CET), in the Anfiteatro space, with an International Forum on “The European Capitals of Culture and the New European Bauhaus: how to build beautiful, sustainable, inclusive places”. The conference aims to bring to the fore the contribution of the Capitals to the New European Bauhaus, an innovative initiative launched by the European Commission aimed at fostering cooperation between thinkers and doers in imagining and creating places that are “beautiful for our eyes, minds and souls”. The examples that will be presented will show how the Capitals are redesigning our living spaces by bridging the worlds of culture and science, getting citizens involved, leaving no one behind and promoting accessibility. The conference, moderated by the RAI journalist Barbara Carfagna, will be opened by Paolo Glisenti, Commissioner General of the Italy Pavilion, followed by Barbara Gessler, Head of the “Creative Europe and ECoC programme” Unit - European Commission (remote connection), and Benedetto Della Vedova, Deputy Ministry Foreign Affairs (remote connection), Giuseppe Finocchiaro, Consul General of Italy-Dubai. Rossella Tarantino, Development and Relations Manager of Matera-Basilicata 2019 Foundation, will introduce the key topics of the Forum, followed by the keynote speaker Carlo Ratti, director of Senseable City Lab at MIT, who is also one of the designers of the Italy Pavilion. The European Capitals of Culture projects will be presented by Thierry Kruchten, Head of Tourism, Mobility and Sustainable Development - Esch 2022, Sara Vuletić, Programme Director - Novi Sad 2022, Dovilė Butnoriūtė, Head of International Relations- Kaunas 2022, Kaja Širok, Head of the EPICenter programme of a joint cross-border European Capital of Culture - Nova Gorica 2025, Rita Orlando, Project Manager at Open Design School of the Matera-Basilicata 2019 Foundation. Concluding remarks will be drawn by the Mayor of Matera, Domenico Bennardi.
“Urban/rural: designing through culture new connections between overcrowded and sparsely populated areas” will be the focus of the second International Forum, scheduled for 4:00 pm (2:00 pm CET) in the Anfiteatro space. This conference will centre on several urgent issues raised by the pandemic, such as the need to imagine a more sustainable world based on a more balanced connection between these geographic areas, the role that culture can have in regenerating rural areas, overcoming stereotypes and building contemporary narratives about the resilient communities inhabiting these areas, and the “temporary citizenship” of artists and 21st century nomadic communities as a new way of repopulating these places.The Forum, opened by Rossella Tarantino and moderated by Beatriz Garcia, Associate Director of the Centre for Cultural Value at the Universityof Leeds, will host the following speakers: Chryssa Martini, Director of Premises & Infrastructure, Location Planning of the Artistic Programme - Eleusi 2022, Friderika Mike, Director of Programme Development - Veszprem Balaton 2023, Mika Vierimaa, Head of Administration- Oulu 2026, Giovanni Oliva, Director General of the Matera-Basilicata 2019 Foundation. The Mayor of Pietrapertosa, Maria Cavuoti, and the Mayor of Tricarico, Vincenzo Carbone, two of the Lucanian communities that still retain traces of Arab culture, will also be in attendance.
Both forums will be streamed on Italy Expo’s and Matera 2019’s Facebook pages, as well as on the pages of the European Capitals of Culture involved.
The Accademia space will be host to an event (with both a morning and afternoon session) called “The ECoC game”, a moving workshop on cultural geography developed by the Open Design School, a Matera-Basilicata 2019 Foundation initiative offering best practices at an international level in the field of new design practices, which has also become a partner of the New European Bauhaus. By playing live in an immersive and engaging way, Expo visitors will be able to embark on an imaginary journey into present and past European Capitals of Culture, in order to discover the highlights, curiosities and characters connected to the history of this project, which is fundamental to the lives of dozens of cities across the entire European continent.
The day’s events will end in the Anfiteatro space at 6:30 pm with the performance of “Dubai Session”, presented by Open Sound, an original project by Multietnica, co-produced by the Foundation for the official programme of Matera European Capital of Culture 2019. The format creates new repertories and stages original collective performances based on the fusion of contemporary electronic music and traditional sounds, transforming a musical archive into a promise for the future. The performance designed for Expo 2020 will be a moment of acoustic dialogue which will offer a live return to the result of the artistic co-creation and cultural hybridisation with Arab culture, generated by the encounter between Gaetano Dragotta, known as go-Dratta (the producer), the Arab musician Imad Kawala (caval) and the traditional percussionists from Basilicata - Agostino Cortese (percussion and cupa cupa friction drum) and Alberico Larato (zampogna bagpipe and lyre). The event will open with the spoken DJ set “Road to Open Sound” by Alioscia Bisceglia, where he, in the dual role of performer and project ambassador, will narrate, using music and words, the genesis and journey of Open Sound from 2019 to today.

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Dopo il debutto lo scorso agosto allo Sponzfest e all' Asolo Art Film Festival, continua la circuitazione nazionale del film "Trenodia" nato dal progetto di arte pubblica partecipata ideato e curato da Mariangela e Vinicio Capossela nell'ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019.

Sabato 16 ottobre il mediometraggio di Giulio Boato e Lorenzo Danesin verrà presentato a Parma alla XV edizione de "Il Rumore del Lutto", rassegna culturale diretta da Maria Angela Gelati e Marco Pipitone, promossa da Segnali di Vita aps, evento realizzato in collaborazione con Visioni Italiane - Festival della Cineteca di Bologna. La proiezione sarà preceduta da una conversazione con l'artista Mariangela Capossela, il regista Riccardo Manfredi e l'antropologo Vito Teti, intitolata "Sui passi di Trenodia, un'opera d'arte pubblica partecipata" di Mariangela e Vinicio Capossela.

Domenica 31 ottobre, "Trenodia" sarà invece protagonista di un evento speciale della ventisettesima edizione di "Visioni Italiane | Festival degli esordi, concorso nazionale per corto, mediometraggi e documentari" organizzato dalla Cineteca di Bologna nel capoluogo emiliano. All'uscita dalla sala, il pubblico potrà partecipare a un corteo guidato dal trenodòs Andrea Tartaglia, accompagnato da prefiche e guidato da musicisti, suoni, lamentazioni e orazioni civili. L'esperienza live di Trenodìa e della sua restituzione cinematografica, tra azione, visione e documentazione, saranno inoltre al centro del successivo incontro intitolato "Avant et après l'image", a cura di Francesca Comisso (a.titolo) con lo storico e critico d'arte Francesco Bernardelli, Mariangela e Vinicio Capossela, Giulio Boato e Lorenzo Danesin. L'evento è organizzato in collaborazione con MAMbo e a.titolo di Torino.

A Matera il film sarà presentato nell'ambito del "Matera Art International Film Festival - Festival internazionale di cinema, arte, fotografia e architettura" in programma dal 17 al 20 novembre 2021.

"Ci riempie di orgoglio vedere come le progettualità nate da Matera 2019 continuino a riscuotere grande interesse a livello nazionale e oltre – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Ringraziamo sia gli organizzatori delle due kermesse emiliane che Mariangela e Vinicio Capossela per avere invitato la Fondazione Matera Basilicata 2019 a rappresentare Matera, Tricarico e la Basilicata, protagoniste insieme a Isola di Capo Rizzuto in Calabria, Cairano, Lacedonia e Calitri in Alta Irpinia, di un progetto di arte pubblica che ha unito le comunità del Sud".

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Si è svolta nei giorni scorsi a Debrecen, in Ungheria, la conferenza internazionale che ha chiuso la cooperazione quinquennale del progetto Interreg Europe "Night Light" dedicato alla riduzione dell'inquinamento luminoso e la protezione del cielo buio, coinvolgendo 9 istituzioni di 7 paesi europei, tra cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Regione Basilicata per l'Italia.

Nel corso della conferenza, organizzata dal governo della contea di Hajdú-Bihar, è stata fornita una panoramica delle attività tematiche delle regioni partner e dei risultati del lavoro congiunto, formulando altresì le sfide per i prossimi anni, a partire dalla necessità di continuare a lavorare insieme per rafforzare la consapevolezza e responsabilità dei cittadini su un uso più sostenibile delle risorse naturali disponibili.

Proprio su questi temi è stato incentrato l'intervento del team della Fondazione Matera Basilicata 2019 che nel corso dell'incontro ha illustrato le progettualità messe in campo nel percorso di Matera capitale europea della cultura 2019, a partire dal cluster del dossier di candidatura "Dark skies", per sensibilizzare le comunità e stimolare l'attivazione di policy regionali. Fra i progetti di Matera Basilicata 2019 dedicati alla valorizzazione della risorsa cielo notturno anche in chiave turistica, ci sono le tre edizioni di "Matera cielo stellato", iniziativa di grande impatto per il pubblico, attraverso cui si è spenta la pubblica illuminazione della città, trasformata in un cielo stellato grazie alla presenza di fiaccole nei Sassi (edizione 2013, in fase di candidatura, ed edizione 2019, durante la cerimonia inaugurale) e sulla Murgia (edizione 2021, proposta in occasione della notte di San Lorenzo). A ciò si aggiunge il progetto "Social Light", che nel 2019 ha visto protagonisti oltre 6.000 cittadini nei laboratori di realizzazione delle "bag-light", le borse luminose ad energia solare, utilizzate per illuminare Matera in occasione della Cerimonia inaugurale del 19 gennaio.

«Attraverso il progetto "Night Light" – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - abbiamo lavorato ad una maggiore sensibilizzazione della società civile al problema dell'inquinamento luminoso, anche attraverso incontri ed eventi che hanno stimolato il pubblico a recuperare un migliore rapporto con il cielo stellato. Tutto ciò ha determinato una riflessione di tipo politico e amministrativo sull'uso eccessivo dell'illuminazione, attivando un lavoro su proposte di legge dirette a migliorare la qualità delle luci nella nostra regione, per arrivare ad un minore spreco energetico ed economico. Grazie al progetto si sono inoltre aperte in Basilicata nuove prospettive per il futuro, sia sul filone dell'astroturismo, che consentirebbe di mettere ulteriormente a valore il patrimonio naturalistico della regione, sia sullo sviluppo e l'applicazione di smart technologies per la riduzione dell'inquinamento luminoso e ambientale».

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“Lumina”, il film indipendente e low budget del regista Samuele Sestieri, girato in diverse location della Basilicata, sarà presentato al Matera Film Festival il prossimo 8 ottobre alle 20:00 nell’Auditorium “Gervasio” di Matera. Seguirà il talk con l’autore e con l’attrice Carlotta Velda Mei.

Prodotto dalla Studio Ma.Ga., una giovane realtà produttiva fondata a Matera nel 2019, proprio nell’anno in cui la città è stata Capitale Europea della Cultura, in associazione con la produzione romana Il Varco e con Mario Cattaneo, “Lumina” utilizza le ambientazioni più apocalittiche e suggestive del territorio lucano come sfondo per una storia a metà fra documentario di fantascienza e racconto di formazione.

Una donna nuda (Carlotta Velda Mei) si sveglia su una spiaggia deserta. Dopo aver vagato, finisce tra le rovine di una città abbandonata. I vivi se ne sono andati molto tempo fa. In una casa diroccata trova artefatti dell’esistenza: vestiti, mobili, un giradischi e un telefono. Quest’ultimo contiene foto e video di una giovane coppia. Arianna e Leonardo (interpretati da Laura Sinceri e Matteo Cecchi) adoravano fare selfie e registrare meticolosamente le loro vacanze ed escursioni, ma anche i loro momenti intimi a casa.

Realizzato con il patrocinio morale del Comune di Matera e della Fondazione Matera Basilicata 2019, nonché la collaborazione dei Comuni di Irsina, Aliano, Tursi, Pisticci, “Lumina” è stato presentato in anteprima mondiale all’International Film Festival di Rotterdam a giugno 2021 come unico film italiano della sezione “bright future” dedicata ai talenti emergenti più promettenti della scena cinematografica europea e tra gli altri anche alla mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.

"Per noi è molto emozionante presentare Lumina al Matera Film Festival – sottolinea il regista Samuele Sestieri-, in fondo la nostra avventura è partita proprio nell'anno di Matera Capitale Europea della Cultura qui in Basilicata e senza la Basilicata non sarebbe mai stato possibile realizzare il film. Non vediamo l'ora di riportare Lumina a casa".

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«“Il Nuovo Vangelo” di Milo Rau contiene in sé tutti gli elementi cardine del percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019: bellezza, co-creazione, condivisione e spinta al cambiamento. Questo progetto mostra concretamente quanto la cultura sia un processo in grado di generare dei risultati che possono incidere sulla realtà e l'incontro con la comunità di Casa Betania a Serramarina ne è la conferma».

Così il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva ha salutato il regista svizzero Milo Rau, tornato dopo due anni a Matera, in occasione della prima proiezione in Basilicata del suo docufilm “Il Nuovo Vangelo” fuori concorso al Matera Film Festival, lo scorso 4 ottobre. Girato nel 2019 fra la città dei Sassi e i ghetti circostanti, “Il Nuovo Vangelo” mescola realtà e fiction immaginando un Gesù nero che guida i migranti sfruttati a lottare per la loro dignità. Il film è nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019. La proiezione nell’Auditorium “Gervasio” di Matera, cui hanno preso parte diversi cittadini coinvolti nelle riprese, è stata seguita da un talk moderato dalla giornalista Angela Mauro, che ha visto protagonista Milo Rau insieme ad Yvan Sagnet, l’attivista camerunense scelto per interpretare il ruolo del Cristo.

Al centro dell’incontro le diverse forme di lotta per la dignità, dal caso Riace (il regista ha voluto alle sue spalle il manifesto “La solidarietà non è un reato. Giustizia per Mimmo Lucano”) fino a tutte quelle realtà raccontate ne “Il Nuovo Vangelo”, e il fatto che intorno a questi temi si stia pian piano creando una coscienza e un’attenzione collettiva, tali da rendere possibile un vero cambiamento dal basso, grazie alla creazione di una rete fra diversi soggetti. In questo senso, il film di Milo Rau – è stato spiegato - ha funzionato da stimolo per una serie di processi virtuosi, come l’attivazione di contratti regolari di lavoro per oltre 700 ragazzi migranti in due anni, la diffusione sul mercato europeo di prodotti rispettosi dei diritti dei lavoratori, la sensibilizzazione della filiera produttiva, dal distributore all’imprenditore, dal bracciante al consumatore che fa la scelta finale di acquisto. Un altro esempio di spinta al cambiamento innescato dal film è rappresentata da “Casa Betania” a Serramarina di Bernalda, una casa di accoglienza per migranti nata in una struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti 8xmille concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo Organismo Caritas Italiana. Inaugurato a inizio 2020 anche in risposta agli sgomberi del ghetto della Felandina, questo spazio è diventato una delle “Case della dignità” nate dal film, dando la possibilità a circa 40 migranti di vivere in un posto dignitoso, accogliente, in cui poter fare anche formazione e imparare un lavoro.

In questo luogo simbolico, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Diocesi di Matera Irsina hanno organizzato il 3 ottobre – nel giorno dell’anniversario della strage di Lampedusa- l’incontro “Processi culturali attivatori di cambiamento sociale. Il docufilm “Il Nuovo Vangelo” di Milo Rau”, durante il quale il regista, con la moderazione della giornalista Patrizia Giancotti, ha dialogato con alcune figure chiave che hanno nutrito di contenuti e valori il film, stimolando il rafforzamento di processi sociali già in atto e contribuendo a generarne di nuovi.

Insieme ai cittadini coinvolti alle riprese del film, a diverse realtà del territorio attive nel sociale e ad alcuni imprenditori che hanno offerto contratti di lavoro regolari ai migranti, come il dott. Appio, all’incontro hanno preso parte il Vescovo della Diocesi di Matera Irsina, S.E. Antonio Giuseppe Caiazzo, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, il responsabile di Casa Betania, Don Antonio Polidoro, il Presidente di Altragricoltura, Gianni Fabbris, il Presidente della Cooperativa Il Sicomoro, Michele Plati, la Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Francesca Lisbona, e due attivisti nonché attori nel film, Yvan Sagnet e Muda. Un’occasione per ritrovarsi di nuovo tutti insieme e testimoniare una sfida vinta grazie alle sinergie di chi prova a smuovere le coscienze, a rompere i muri dell’indifferenza, lavorare sull’integrazione, l’accoglienza e lo scambio fra culture, lottare per i diritti di chi è sfruttato ed emarginato, costruire alleanze, ma anche di chi è riuscito a dare dignità artistica all’azione sociale, generando “il miracolo del cambiamento”. «Il film è per me la realizzazione di una “fantasia socialista” attraverso cui tante persone diverse si sono messe insieme e sono riuscite collettivamente a incidere sulla realtà», ha sottolineato Milo Rau, commentando l’eredità del suo progetto.

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The “The European Capitals of Culture Day at the Universal Exhibition 2020 Dubai” is the event that the Matera Basilicata 2019 Foundation is organizing on October 30, 2021 in the Italian Pavilion at the Expo 2020 Dubai, in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of EU Commission. The initiative is the result of the Memorandum of understanding signed in October 2018 between the Foundation and the Commissariat, which envisaged the involvement of the network of European Capitals of Culture, headed by Matera, as a lever for strengthening the dialogue and cooperation between Europe and the vast region of Arab countries. Symbolically, the ceremony that marked the start of the one-year countdown of the Italian presence at the Expo 2020 Dubai was held in Matera, at Cava del Sole, in October 2019, the year the city was European Capital of Culture. Two of the main attendees were the Italian Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Luigi Di Maio and the Minister of Foreign Affairs and International Cooperation of the United Arab Emirates, H.H. Sheikh Abdallah Bin Zayed Al Nahyan.
The ‘Day’ on 30 October 2021 will highlight the most significant cultural experiences of the European Capitals of Culture and their huge contribution to the themes that the Dubai World Expo is promoting: building bridges, leaving no one behind, living in an equilibrium.”
This day in the context of the most important event of the year acquires a special value during this prolonged period that has been marked by the pandemic and the compulsory cancellation of so many major live events. Not only by shining a spotlight on the European Capitals of Culture in the months when for the first time since 1985 there are no ECoCs, but also by creating a connection between the closing ceremonies of Galway and Rijeka in April 2021 and the opening ceremonies of Esch, Kaunas and Novi Sad in 2022. The event will bring to the fore the network of European Capitals of Culture that represent a huge and varied potential of experiences and practices of the transformative and regenerative impact of culture on the cities and their communities.
The program will be played out in four events: the International Forum “The European Capitals of Culture and the New European Bauhaus: how to build sustainable, inclusive and beautiful places”; the International Forum: “Urban/Rural: designing through culture new connections between overcrowded and sparsely populated areas”; “The ECoC game”, an interactive experience designed by the Open Design School aimed at taking visitors on an imaginary journey through the history of the European Capitals of Culture; the performance “Open Sound” – one of the original co-productions of Matera 2019 realized with Multietnica association-, a bridge between the production of contemporary electronic music and sound practices related to the most representative rituals of Lucanian tradition. The performance will involve Italian and Arab musicians and producers, celebrating the encounter of different and similar cultures.
Eight European Capitals of Culture will be participating in the discussions around the themes of the two forums: Esch 2022 (Luxembourg), Novi Sad 2022 (Serbia), Kaunas 2022 (Lithuania), Veszprém-Balaton 2023 (Hungary), Eleusis 2023 (Greece), Nova Gorica/Gorizia 2025 (Slovenia), Oulu 2026 (Finland), and Matera 2019. Major guests at the forum on European Capitals of Culture and New European Bauhaus will include architect Carlo Ratti, co-designer of the Italian Pavilion at Expo, and Mariya Gabriel, European Commissioner for Innovation, Research, Culture, Education and Youth (on video).
“It is a source of immense pride for us that Matera 2019 will lead the European Capitals of Culture to the Expo 2020 Dubai”, says Michele Somma, Vice President of the Matera Basilicata 2019 Foundation. “We wanted to organize this initiative together with the Italian Pavilion and the network of European Capitals of Culture to relaunch this network and to highlight the resilience and ability to reinvent a major event by overcoming the unforeseen challenges posed by the pandemic. It is particularly significant for us to give a sign of rebirth and openness to the world by bringing together the capital cities in one of the few outside EU events, allowing them to be seen together as protagonists, live. Particular attention will be paid to the contribution that the European Capitals of Culture bring to the “New European Bauhaus”, an initiative launched by the European Commission, through an innovative process of co-design in which Matera 2019 is participating with the Open Design School to design more beautiful, more inclusive and more sustainable spaces”.

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Il 4 ottobre il talk con il regista Milo Rau e l’attivista Yvan Sagnet

 

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, l’edizione 2021 del Matera Film Festival ospita fuori concorso, il 4 ottobre alle 19:30 nell’Auditorium “R. Gervasio”, la prima proiezione a Matera e in Basilicata de Il Nuovo Vangelo del regista svizzero Milo Rau. Il docufilm è nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” ed è stato realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019. Al termine della proiezione, il regista Milo Rau sarà protagonista di un incontro con il pubblico, insieme all’attivista Yvan Sagnet, moderato dalla giornalista Angela Mauro. Il docufilm sarà proiettato anche il 10 ottobre alle ore 20:30.

Regista, scrittore e direttore artistico di NTGent, Milo Rau è tornato alle origini del Vangelo, portando per la prima volta nella storia del cinema europeo un Gesù nero, l’attivista camerunense Yvan Sagnet, bracciante nella raccolta dei pomodori e promotore nel 2011 del primo sciopero dei braccianti migranti in Italia. Nei grandi campi di rifugiati del Sud Italia e in quei luoghi attorno a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, la stessa città dove Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson hanno girato i loro film biblici, Yvan/Gesù ha trovato i suoi discepoli, avviando con loro la Rivolta della Dignità. Rifugiati, attivisti, semplici cittadini di Matera sono i protagonisti di questa storia accanto a Marcello Fonte/Ponzio Pilato, Enrique Irazoqui/Giovanni Battista (il Gesù de Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, scomparso nel Settembre 2020), Maia Morgenstern/Maria di Nazaret (la Maria de La Passione di Cristo di Mel Gibson), con la voce narrante e le canzoni di Vinicio Capossela.

“Il Nuovo Vangelo” ha avuto la sua uscita internazionale in streaming ad aprile 2021, in occasione della Pasqua, dopo essere stato presentato in anteprima alle Giornate degli Autori durante la Mostra del Cinema di Venezia 2020. Il docufilm ha ricevuto varie nomination, risultando vincitore come “Miglior Documentario” ai Premi del Cinema Svizzero 2021, ed ha partecipato a diversi festival tra cui l’IDFA - International Documentary Film Festival di Amsterdam, con grande successo sulla stampa internazionale.

La Rivolta della Dignità nata dal film ha generato una campagna politica mondiale ed una vera e propria rete per supportare, mediante raccolta fondi, le iniziative coinvolte nel film. Uno di questi progetti è quello de Le Case della Dignità – in parte sostenuto da GEA/Waldviertler – che ha già dato a 30 braccianti migranti nel Sud Italia un lavoro regolare ed indipendente e un’abitazione. Tra le Case della dignità nate, c’è “Casa Betania”, struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti 8xmille concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo Organismo Caritas Italiana. Altri progetti sostenuti sono quelli dell’associazione “No-Cap” a difesa dello sfruttamento dei braccianti nei campi, “Casa Sankara”, comunità di migranti gestita da migranti per l'accoglienza, supporto e affiancamento nell'inserimento lavorativo e sociale degli stranieri nel tessuto italiano, “AgricoLa Leggera”, luogo dove si praticano scelte sostenibili per Ambiente, Agricoltura, Alimentazione e Accoglienza. Inoltre i prodotti delle associazioni partner oggi possono essere acquistati nei supermercati di tutta Europa. È possibile sostenere tutti questi progetti su http://nocap.oeko-und-fair.de.

“Per presentare uno dei prodotti audiovisivi più importanti nati da Matera 2019, quale è Il Nuovo Vangelo di Milo Rau, non potevamo immaginare occasione migliore del Matera Film Festival, una kermesse che dalla nostra città, riconosciuta ormai come terra di cinema, sta crescendo notevolmente, anche per il richiamo delle produzioni e dei nomi ospitati – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Il docufilm del grande regista Milo Rau nasce da un progetto interdisciplinare a metà fra teatro, cinema e rivolta socio-politica, chiamando a raccolta cittadini permanenti e temporanei di Matera, migranti dei ghetti come la Felandina di Metaponto e Borgo Mezzanone a San Severo, realtà che si battono contro il caporalato e per la difesa dei diritti umani, esponenti della chiesa locale, nomi noti del grande cinema, per porre l’attenzione su coloro che sono sfruttati, emarginati e calpestati nella società contemporanea. Gli esiti del progetto, frutto di un percorso di co-creazione con la scena creativa locale, sono un esempio evidente della capacità dell’arte, del cinema, del teatro, di smuovere le coscienze su questioni di urgente attualità, sensibilizzare le amministrazioni e attivare processi virtuosi in grado generare impatti sociali. Un ringraziamento speciale va in tal senso al project leader Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, per aver creato le connessioni fra il team artistico guidato da Rau e le varie realtà locali sensibili ai temi affrontati dal progetto, che rappresenta una delle grandi eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.

 

Biografia
Milo Rau è regista, scrittore e direttore artistico di NTGent (Belgio). Rau ha studiato sociologia, lingue e letterature tedesche e romanze a Parigi, Berlino e Zurigo. I critici lo definiscono il "più influente" (Die Zeit), "più premiato" (Le Soir), "più interessante" (De Standaard), "più controverso" (La Repubblica), "più scandaloso" (New York Times) o l'artista "più ambizioso" (The Guardian) del nostro tempo. Dal 2002 ha pubblicato oltre 50 opere teatrali, film, libri e azioni per le quali ha ricevuto numerosi premi. Le sue produzioni teatrali sono state presentate in tutti i principali festival internazionali e sono state in tournée in oltre 30 paesi in tutto il mondo.
I film di Rau (tra cui Die letzten Tage der Ceausescu, Hate Radio, Die Moskauer Prozesse, Das Kongo Tribunal, Das Neue Evangelium) hanno ricevuto numerosi premi (tra cui un premio speciale al Festival des Deutschen Films, lo Zürcher Filmpreis o l’Amnesty International Prize); il suo ultimo film Das Kongo Tribunal è stato nominato per gli Awards del cinema tedesco e svizzero, tra gli altri. "Milo Rau nobilita il cinema", ha affermato ad esempio la giuria dello Zürcher Filmpreis. Oltre al suo lavoro di regista, Rau è anche critico televisivo, docente e scrittore estremamente prolifico con 15 pubblicazioni ad oggi, tradotte in inglese, francese, italiano, olandese, cinese e norvegese, tra le altre. L'opera letteraria di Rau ha ricevuto alcuni dei più prestigiosi premi letterari tedeschi.

 

IL NUOVO VANGELO
Titolo originale: Das neue Evangelium Germania, Svizzera, Italia, 2020, 107' Regia: Milo Rau
Con: Yvan Sagnet, Papa Latyr Faye, Samuel Jacobs, Yussif Bamba, Jeremiah Akhere Ogbeide, Mbaye Ndiaye, Kadir Alhaji Nasir, Ali Soumaila, Vito Castoro, Marie Antoinette Eyango, Anthony Nwachukwu, Mohammed Souleiman, Alexander Kwaku Marfo, Blessing Ayomonsuru, Marcello Fonte, Enrique Irazoqui, Maia Morgenstern e molti altri.

Una produzione Fruitmarket (Germania), Langfilm (Svizzera) & IIPM – International Institute of Political Murder in coproduzione con SRF Schweizer Radio und Fernsehen / SRG SSR, ZDF in cooperazione con ARTE, in collaborazione con Fondazione Matera Basilicata 2019, Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e Teatro di Roma supportata da Film- und Medienstiftung NRW, Bundesamt für Kultur (BAK), Zürcher Filmstiftung, DFFF - Deutscher Filmförderfonds, Kanton St.Gallen Kulturförderung / Swisslos, BKM - Die Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien, Volkart Stiftung, Suissimage Kulturfonds.

Foto, video e testi
https://www.dropbox.com/sh/tnttxnbis7vra79/AACqVTtL3jbW5LD-R2ArLResa?dl=0
https://dasneueevangelium.de/#downloads

 

Per ulteriori informazioni si prega di contattare:
Giacomo Bisordi This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
+39 340 54 16 720

Coordinamento stampa per NTGent:
Tom De Clercq This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
+32 476 74 98 74

PR-Manager Milo Rau / IIPM:
AugustinPR Yven Augustin
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
+49 160 801 52 35

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È stata sottoscritta questa mattina a Casino Padula a Matera la convenzione di ricerca tra Fondazione Matera Basilicata 2019 e CNA Basilicata per lo sviluppo di progetti comuni nell’ambito dell’artigianato artistico, del design e dell’innovazione dei processi artigianali. A firmare l’accordo sono stati il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva e il Presidente di CNA Basilicata, Leo Montemurro.

Grazie alla convenzione, tra ottobre e novembre saranno sviluppati nove incontri formativi e di contaminazione tra artigiani, artisti, microimprenditori lucani con giovani designer selezionati nell’ambito del Progetto “Artigi@ni” promosso da CNA Basilicata, finalizzato a sviluppare figure professionali in grado di combinare la tradizione artistica con le nuove tecnologie, mantenendo fissa l’attenzione al binomio “innovazione-tradizione”. Gli incontri si baseranno sulla metodologia di Open Design School, progetto pilastro ed eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Nell’ottica della più ampia collaborazione e al fine di massimizzare l’efficacia degli interventi, la Fondazione e CNA Basilicata si impegnano a collaborare nel coordinamento scientifico delle attività, compartecipare alle diverse fasi di realizzazione della ricerca, collaborare all’organizzazione di seminari, conferenze, dibattiti, workshop ed eventi per la diffusione dei risultati ottenuti, proporre nuove attività di ricerca, mettere a disposizione le proprie expertise, il proprio personale e le strutture organizzative e fisiche per lo sviluppo delle attività comuni. Fra queste ultime, un ruolo centrale sarà assunto dal Laboratorio di Open Design School a Casino Padula.

“Dopo l’accordo con la scuola Minozzi- Festa per i laboratori di stampa 3D – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -, questa nuova collaborazione avviata con CNA Basilicata evidenzia il valore di Open Design School a servizio del territorio, grazie alla sua capacità di lavorare con soggetti eterogenei, dai cittadini ai creativi, dalle scuole alle imprese, fino alle istituzioni. Siamo onorati della scelta di CNA Basilicata e del suo Presidente Leo Montemurro di voler essere parte di un progetto comune, cogliendo in pieno le potenzialità di Open Design School, una best practice di riferimento a livello internazionale, tanto da essere annoverata tra i partner del New European Bauhaus lanciato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen”.

Da parte sua il Presidente di Cna Basilicata, Leonardo Montemurro, evidenzia come “il Progetto Artigi@ani ha coinvolto imprese provenienti da ogni parte del territorio regionale che con convinzione hanno dato la propria adesione partecipando alle attività sinora svolte e poi sospese a causa della pandemia da Covid-19. Il nostro impegno è quello di irradiare in ogni parte della Regione partendo da Matera i positivi risultati dell’esperienza dell’Open Design School coinvolgendo il maggior numero possibile di imprese con particolare attenzione a quelle più attente ai temi della contaminazione con il design e della introduzione di innovazione nei propri processi produttivi”.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Consorzio Materahub nei giorni scorsi hanno presentato i primi risultati del progetto DeuS (European Open Design School for regional sustainable development) all’edizione 2021 del Summit delle industrie culturali e creative a Lubiana (Slovenia), evento organizzato dal Ministro delle politiche economiche sloveno, nell’ambito delle manifestazioni per la Presidenza di turno dell'Unione europea, e dallo European Creative Business Network (ECBN), la rete europea che associa le più importanti organizzazioni operanti nei settori delle industrie culturali e creative in Europa, di cui Materahub è partner.

Il progetto DeuS ( www.deuscci.eu ) è dedicato alla formazione professionale continua e all’imprenditorialità degli operatori culturali e creativi, esportando in Europa la metodologia di “Open Design School” (ODS), progetto pilastro ed eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, selezionato come partner del “New European Bauhaus” per la sua capacità di coinvolgere la comunità in processi di co-creazione legati ai temi europei della sostenibilità, accessibilità, inclusività, rigenerazione urbana, economia circolare, partecipazione e cittadinanza attiva.

ODS e il suo approccio innovativo al concetto di “formazione e apprendimento” (alla pari, imparare facendo, multidisciplinare, post-disciplinare ed intergenerazionale) hanno generato due importanti output open source: un toolkit di formazione per le ICC e il DeuS Living Lab, ossia una metodologia di design partecipativo per individuare sfide reali a livello locale e proporre soluzioni concrete che possano essere applicate in Europa.

Rita Orlando (Manager di Open Design School) e Raffaele Vitulli (Vicepresidente di Materahub) hanno presentato le attività del progetto in un panel del Forum degli esperti, focalizzato sul contributo delle Industrie Culturali e Creative al Green Deal europeo, nonché sulle capacità e le competenze necessarie per affrontare le sfide presenti e future.

Il progetto DeuS, che vede la Fondazione Matera Basilicata 2019 come capofila, aggrega altri 8 paesi europei, insieme ad altre Capitali Europee della Cultura (Kaunas, La Valletta, Kosice), allo scopo di identificare soluzioni creative e innovative alle sfide economiche e sociali multisettoriali dei contesti locali. Un processo aperto che evidenzia come un'iniezione di pensiero creativo e abilità creative possano portare a soluzioni efficaci per sfide complesse.

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Sono cominciati oggi a Casino Padula, con un momento di presentazione che ha coinvolto circa 100 ragazzi, i laboratori in stampa 3D per gli studenti delle seconde classi della secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Minozzi- Festa di Matera, frutto di un accordo di partnership fra la scuola e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Obiettivo del percorso formativo è quelli di avvicinare gli studenti alle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) attraverso l’approccio formativo orizzontale, collaborativo, partecipativo, incentrato sul metodo “imparare facendo” e apprendimento tra pari di Open Design School, progetto pilastro ed eredità di Matera capitale europea della cultura 2019.

Durante i laboratori, gli studenti realizzeranno i componenti per un dispositivo di rilevazione di parametri ambientali, a partire dal disegno CAD, attraverso l’uso del software gratuito TinkerCAD, per arrivare alla produzione in stampa 3D. Ognuna delle classi coinvolte (2A, 2B, 2C, 2D, 2E) realizzerà una parte del dispositivo che sarà poi assemblato. Il percorso si svilupperà in cinque appuntamenti fra settembre e novembre, ospitati a Casino Padula, per un totale di 20 ore di formazione, e si chiuderà con un momento di restituzione finale.

“Le scuole sono state protagoniste di numerose progettualità di Matera Capitale Europea della Cultura e nel 2019 a loro è stato dedicato uno specifico calendario per le visite guidate, con attività che spaziavano per contenuti e tipologia di esperienza – ha sottolineato il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, parlando agli studenti presenti all’incontro di oggi -. Attraverso Open Design School, in questi anni abbiamo inoltre messo in campo diverse attività laboratoriali a Casino Padula, proseguite anche nell’estate 2020 con l’attivazione del FabLab “Open Maker Space”, uno spazio aperto all’apprendimento, all’invenzione, alla prototipazione, mettendo al centro la comunità delle persone che partecipano alle iniziative proposte. Siamo stati perciò entusiasti della collaborazione richiesta dall’Istituto Minozzi Festa di Matera, una nuova occasione per Open Design School per continuare a lavorare sui temi sviluppati nel percorso di Matera 2019, a beneficio del tessuto locale, rilanciando al contempo la centralità di Casino Padula come spazio di comunità e di creatività”.

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 MATERA FILM FESTIVAL

DAL 2 AL 10 OTTOBRE - Seconda edizione

IL 14 SETTEMBRE AL VIA LE PRENOTAZIONI PER LA MASTERCLASS DI DAVID CRONENBERG, IL CONCERTO DI NICOLA PIOVANI E IL FILM “IL NUOVO VANGELO” DI MILO RAU.

UFFICIALIZZATE LE GIURIE DEL CONCORSO

Venerdì 24 settembre 2021 alle 11,00

Conferenza stampa di presentazione dell’intero programma a Matera nel palazzo “Malvinni Malvezzi” e in streaming sul canale Facebook del festival https://www.facebook.com/MateraFilmFestival/

PRENOTAZIONE EVENTI SPECIALI

Il Matera Film Festival svela in anteprima tre eventi speciali della seconda edizione della kermesse. Gli appuntamenti sono prenotabili sul sito www.materafilmfestival.it

Il 2 ottobre alle 21,00 il Maestro Nicola Piovani, compositore tra i più importanti ed amati del cinema e del teatro, inaugurerà la seconda edizione del Matera Film Festival a “Cava del Sole” con il concerto “La musica è pericolosa”.

 

Il 4 ottobre il Maestro David Cronenberg, ospite d’onore del Festival, terrà una conferenza stampa riservata ai media e il 6 ottobre alle 19,00 una masterclass aperta al pubblico.

Il programma del Matera Film Festival si arricchisce di una retrospettiva a lui completamente dedicata. Questi i titoli dei lungometraggi che saranno presentati al pubblico: The Fly (La mosca, 1986); Dead Ringers (Inseparabili, 1988); Videodrome (1983); eXistenZ (1999); Spider (2002); M. Butterfly (1993); A History of Violence (2005).

Il 4 ottobre alle 19,30 nell’Auditorium “R. Gervasio”, il Matera Film Festival ospita fuori concorso, grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, la prima proiezione a Matera e in Basilicata de Il Nuovo Vangelo del regista svizzero Milo Rau, che incontrerà il pubblico insieme all’attivista Yvan Sagnet in un talk moderato dalla giornalista Angela Mauro.

Il docufilm è nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” ed è stato realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Insieme al suo team, Milo Rau è tornato alle origini del Vangelo, portando per la prima volta nella storia del cinema europeo un Gesù nero, l’attivista camerunense Yvan Sagnet. Nei grandi campi di rifugiati del Sud Italia e nei luoghi attorno a Matera, la stessa città dove Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson hanno girato i loro film biblici, Yvan/Gesù ha trovato i suoi discepoli, avviando con loro la Rivolta della Dignità.

Per Michelangelo Toma, codirettore artistico del Festival insieme a Nando Irene e Silvio Giordano “queste tre anticipazioni segnano la rotta del Matera Film Festival: la grande musica, l’attenzione all’attualità, all’impegno civile e sociale e il confronto con i maestri del cinema internazionale sono i punti qualificanti di un progetto culturale di ampio respiro che ha l’ambizione di ibridare linguaggi, generi e pubblici”.

Le giurie

Di assoluto prestigio e qualità le giurie chiamate a valutare le opere presentate nelle tre sezioni del concorso: lungometraggi, documentari e cortometraggi.

 

Giuria lungometraggi:

Maria Sole Tognazzi è una regista e sceneggiatrice italiana. Il suo primo lungometraggio, Passato prossimo, viene premiato con un Nastro d’argento e un Globo d’oro come miglior regista esordiente. Nel 2015 esce Io e lei, che vince il Nastro d’Argento come Miglior Soggetto dell’anno, il Nastro d’Argento speciale 70 anni e un Ciak d’Oro come Migliore Commedia. Nel 2019 dirige Petra, la serie originale, tratta dai gialli best seller dell'autrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett.

Roberta Torre è una regista e sceneggiatrice italiana. Dirige due musical, entrambi ambientati a Palermo: il primo è il film cult, Tano da morire, e il secondo, Sud Side Story, presentato alla 57° Mostra del Cinema di Venezia. Da allora si dedica principalmente ai lungometraggi, premiati nei maggiori festival tra cui ricordiamo quelli di Venezia, Cannes e il Sundance Film Festival. Affianca all’impegno nel cinema anche una ricca attività teatrale.

Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, è dal 2018 direttore di Linus , la storica rivista di fumetti fondata da Giovanni Gandini nel 1965. E’ autore di fumetti, illustratore, saggista e musicista. Nel 1994 espone i suoi lavori plastici e musicali alla Biennale di Venezia e nel 2000 fonda e dirige la casa editrice Coconino Press. Nel 2002 esce il suo romanzo a fumetti 5 è il numero perfetto, pubblicato in 15 paesi e diventato un film nel 2019, da lui stesso sceneggiato e diretto.

Roberto De Feo è un regista e sceneggiatore. Nel 2019 ha realizzato il suo primo lungometraggio The Nest (Il Nido), presentato in anteprima mondiale al Festival di Locarno 2019. Nel 2020 co-dirige la sua opera seconda A Classic Horror Story con protagonista Matilda Lutz. Il film è un Originale Netflix prodotto da Colorado Film, disponibile su Netflix in 190 paesi. Uscito il 14 Luglio, durante la prima settimana "A Classic Horror Story" è arrivato sul podio dei più visti al mondo su Netflix.

Paola Squitieri è una production coordinator italiana. Dopo una lunga collaborazione con la società di produzione di Pasquale Squitieri - la Vidi Cinematografica - ed una laurea in cinema alla New York University, ha lavorato come aiuto regista e casting director per produzioni italiane ed internazionali. Il suo ultimo film come casting La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko è in concorso nella sezione Orizzonti Extra alla 78° Mostra del Cinema di Venezia. Dal 2015 è production coordinator per la Baires Produzioni di Maurizio e Manuel Tedesco.

 

 

Giuria Documentari:

Michela Occhipinti è una regista e sceneggiatrice italiana. Nel 2003 debutta nella regia con il documentario, ¡Viva la Pepa! (ridateci la Costituzione), sulla situazione sociale in Argentina. Inizia poi una collaborazione con RAI 2 dove cura la regia di vari reportages su questioni legate all’immigrazione. Nel 2018 dirige il suo primo lungometraggio di finzione Il corpo della sposa (Flesh Out) in Mauritania, presentato in prima mondiale al Festival di Berlino nel 2019.

Steve Della Casa è un critico cinematografico e direttore artistico italiano. Ha ricoperto la carica di direttore del Torino Film Festival, dal 1999 al 2002. Dal 1994 conduce Hollywood Party, programma radiofonico di Radio 3. Dal 2008 è direttore artistico del Roma Fiction Fest. Collabora con il quotidiano La Stampa e con numerose riviste di cinema. Dal 2006 al 2013 presiede la Torino Film Commission. Ha curato la regia di alcuni documentari e dal 2015 è autore televisivo per la serata dedicata ai David di Donatello.

Marcello Sannino è un regista italiano. Dal 2002 decide di dedicarsi a tempo pieno all’attività cinematografica. Dal 2008 al 2016 collabora con l'Arci Movie di Ponticelli, Parallelo41 e Figli del Bronx curando alcuni laboratori sul linguaggio cinematografico presso gli Istituti di Istruzione Superiore e realizzando insieme agli allievi cortometraggi che hanno partecipato ai festival di categoria. Tra i suoi film come regista: Rosa Pietra Stella (2020), La seconda natura (2012).

Antonio Calbi è Sovrintendente della Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa dal 2018. E' stato direttore del Teatro di Roma - Teatro Nazionale e del Teatro Eliseo. Manager culturale, critico e studioso delle arti sceniche e delle discipline del progetto, giornalista professionista. Ha ideato e diretto festival, rassegne e eventi con l’associazione Teatri 90 progetti. A Matera ha diretto le stagioni 2011/12 e 2012/13 presso il Teatro Duni, il Teatro Comunale e in altri spazi della città. Ha realizzato progetti e attività anche in altri paesi della Basilicata e promosso la istituzione del consorzio TUB - Teatri Uniti di Basilicata. Dal 2007 al 2014 ha diretto il settore Spettacolo del Comune di Milano (sindaci Moratti e Pisapia, con assessori Sgrabi e Boeri), dove si è occupato di teatro, danza, musica, cinema, multimedia, creatività giovanile, eventi, ma anche di moda e design. E' stato consulente delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Torino 2006 e fra i promotori di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Ha preso parte a numerose giurie di premi e concorsi, curato convegni, mostre, pubblicazioni. E' stato membro della Consulta per lo Spettacolo del Ministero della Cultura. E' Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

 

 

Giuria Cortometraggi:

Margareth Madè è un’attrice e modella italiana. Nel 2008 viene scelta da Giuseppe Tornatore per il ruolo della protagonista in Baarìa. In televisione interpreta il ruolo di Sophia Loren da giovane in La mia casa è piena di specchi. Nel 2011 è nel cast de II paese delle piccole pioggie per la regia di Sergio Martino. Nel 2014 partecipa al film Andron, accanto ad attori del calibro di Alec Baldwin e Danny Glover. Nel 2019 conduce la trasmissione Sky #Cinepop!. Attualmente è impegnata con le riprese della docu-fiction Donne di Calabria e nel progetto Il segno delle donne 2, dove interpreta la protagonista Alida Valli.

Silvia Luzi è sceneggiatrice, regista e produttrice. Con Luca Bellino è CEO di Tfilm. Tra le principali produzioni di cui Silvia Luzi è anche regista e sceneggiatrice con Luca Bellino: La Minaccia (2008) e Dell’Arte Della Guerra (2012). I due collaborano con numerosi broadcaster internazionali (NHK, SVT, PRESS TV UK, The Guardian, Journeyman Pictures e altri) per la realizzazione di documentari current affair. Nel 2017 producono e dirigono Il Cratere, unico film italiano in concorso alla 74° Mostra del Cinema di Venezia – Settimana Internazionale della Critica. Nel 2019 realizzano per la Festa del Cinema di Roma la sigla di apertura della sezione parallela Alice Nella Città.

Anastasia Michelagnoli è una produttrice. Dal 1998 comincia la duratura collaborazione con la società di produzione IBC Movie per la quale è responsabile degli sviluppi cinema e tv. Tra i titoli che ha curato si trovano Martin Eden di Pietro Marcello, Il traditore di Bellocchio e Lacci di Daniele Luchetti.

La seconda edizione del Matera Film Festival si svolgerà in presenza, compatibilmente con le misure di contenimento della pandemia da Covid-19 che saranno attuate nel periodo di svolgimento del festival.

Ingresso libero, con Green Pass obbligatorio. Avranno precedenza le prenotazioni effettuate sul sito del Festival. Successivamente si procederà all’ingresso del resto del pubblico, fino a esaurimento posti.

Info: www.materafilmfestival.it

Facebook: https://www.facebook.com/MateraFilmFestival/

Instagram:https://instagram.com/matera_film_festival?utm_medium=copy_link

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Lo spettacolo "Mangiafoco" di e con Roberto Latini, realizzato per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stato premiato come "Miglior Spettacolo" alla decima edizione del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano" ideato da Luca De Fusco e Maurizio Giammusso e organizzato quest'anno dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, con il Patrocinio dell'Agis.

La premiazione si è tenuta il 7 settembre a Villa Campolieto ad Ercolano ed è stata trasmessa su Rai 1 con la conduzione di Tullio Solenghi. Le terne finaliste votate da una giuria di circa 800 esperti di settore sono state scelte da una giuria di qualità presieduta da Gianni Letta e composta da Giulio Baffi (critico La Repubblica Napoli), Donatella Cataldi (giornalista Tg3-Chi è di scena), Franco Cordelli (critico Corriere della Sera), Fabrizio Coscia (critico Il Mattino), Masolino d'Amico (critico La Stampa), Maria Rosaria Gianni (capo redattore Cultura Tg1), Katia Ippaso (critico Il Messaggero), Tommaso Le Pera (fotografo di scena), Valerio Santoro (produttore), Pamela Villoresi (Direttore Teatro Biondo Stabile di Palermo).

“Una dedica, molti ringraziamenti e tante condivisioni – ha detto Latini dopo la premiazione - a partire dalla sensibilità, leggerezza e profondissima quiete con cui si sono mossi a tempesta tutti gli attori di questo spettacolo. Poi i ringraziamenti a chi l’ha prodotto e a chi lo ha voluto e chiesto, Matera Capitale Europea della Cultura 2019, il Piccolo Teatro di Milano e la Compagnia Lombardi Tiezzi. Infine, una dedica con tutto il cuore alla memoria del fonico di questo spettacolo, Marco Pasquale”.

"Mangiafoco", che ha debuttato alla Serra del Sole di Matera il 21 novembre 2019, è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, nell'ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti".

“Esprimiamo la nostra immensa soddisfazione per il premio ottenuto da uno spettacolo che è stato parte del programma di Matera 2019 e frutto del lavoro di co-creazione con la scena creativa locale” sottolineano il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva e la Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Francesca Lisbona.

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 Dalla performance di arte pubblica ideata nel 2019 da Mariangela e Vinicio Capossela nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è nato il docufilm “Trenodia”, regia di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, produzione Mariangela Capossela, SponzFest, Fondazione Matera Basilicata 2019.

L’antichissima pratica della trenodìa (pianto rituale) comune nel Sud Italia sino a pochi anni fa e dedicata non solo alla morte, ma a diverse crisi sociali, aveva funzione riparatrice e rigeneratrice della comunità. Nel 2019, i fratelli Mariangela e Vinicio Capossela hanno proposto un’attualizzazione di questa pratica allargandola al concetto più vasto di morte culturale, mettendo in scena per dieci giorni una performance d’arte pubblica itinerante, con la partecipazione attiva degli abitanti di otto paesi e tre regioni. Tra pittura, musica e rito, il film nato dalla performance racconta poeticamente lo svolgersi delle processioni tra paesaggi senza tempo, dalla costa della Calabria ai Sassi di Matera.

Il film “Trenodia” debutterà nei prossimi giorni nel corso di due importanti festival italiani. Giovedì 26 agosto, sarà proiettato a Calitri (Avellino) durante lo SPONZFEST, il festival con la direzione artistica di Vinicio Capossela in programma in Alta Irpinia dal 25 al 29 agosto (prenotazione su www.postoristervato.it ). Il film è inoltre in concorso alla 39esima edizione dell’Asolo Art Film Festival, il più antico Festival internazionale del Film sull’Arte, nato nel 1973 come distaccamento della Biennale d’Arte di Venezia. Il film è inserito nella sezione speciale “ITALIAE” dedicata a opere audiovisive con focus sul patrimonio artistico e paesaggistico italiano e sulle varie espressioni della nostra cultura. Dal 16 al 22 agosto sarà possibile votare per le opere della sezione “ITALIAE” sul sito www.asoloartfilmfestival.com previa registrazione. I film in concorso saranno visibili gratuitamente da lunedì 23 fino a domenica 29 agosto, mentre fra sabato 28 e domenica 29 agosto si svolgeranno in presenza, al Teatro Duse di Asolo (Treviso), gli eventi culturali e le premiazioni dei film vincitori.

« ”Trenodia” – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - è stato un progetto di arte partecipata che ha portato Matera 2019 fuori dalla nostra regione, coinvolgendo in particolare le comunità meridionali di Isola di Capo Rizzuto in Calabria, e di Calitri, Cairano e Lacedonia in Alta Irpinia, diventate anche loro “Capitali per un giorno”, per concludersi in Basilicata fra Tricarico e Matera con il grande concerto di Vinicio Capossela alla Cava del Sole. La decisione di portare il progetto “Capitale per un giorno” fuori dai confini regionali è stata il frutto di una sperimentazione proposta dal Ministero dei Beni culturali alla Fondazione Matera Basilicata 2019, apprezzando il modello di valorizzazione dei territori adottato nei comuni della Basilicata nell’ambito del programma di Matera 2019. Un modello che intendiamo proporre anche nei prossimi mesi con nuove iniziative rivolte in particolare alle aree interne».

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Nella notte di San Lorenzo, cittadini permanenti e temporanei di Matera hanno potuto ammirare, dalla platea naturale del Sasso Caveoso, lo spettacolo di “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”, un evento diffuso organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Regione Basilicata, Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, Francesco Foschino, Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.

A differenze di quanto avvenuto nel 2013 e nel 2019, quando lo sfondo dell’evento erano stati i Sassi, questo nuovo esperimento ha visto al centro della scena l’area della Murgia, che ha brillato come un cielo stellato grazie a 600 lumini a led, scelti proprio per salvaguardare l’integrità di questa area naturalistica, e 200 fiaccole poste lungo l’affaccio che dai Sassi guarda al parco tra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso, dove è stata spenta la pubblica illuminazione.

A rendere ancora più magica l’atmosfera, l’esibizione sulla rupe della chiesa dell’Idris, diffusa in tutto il Sasso Caveoso, di quattro artisti, due italiani e due africani, che hanno intrecciato le loro tradizioni musicali. In apertura, l’omaggio della cantante materana Valentina Pinto (in arte Midorii) e del pianista pugliese Nicola Pannarale a due grandi cantautori italiani che ci hanno lasciato, il lucano Pino Mango con “Lei verrà”, e Franco Battiato con “La cura”. Spazio poi ai ritmi africani di Arsene Duevi, cantante ed etnomusicologo del Togo, e del polistrumentista senegalese Dudu Kouatè. In chiusura, l’esibizione dei quattro artisti insieme, con tre brani di grande impatto emotivo, in un abbraccio simbolico fra culture: una ninna nanna materana ed una africana e “Your Song” di Elton John.

“Con questa serata – commenta Giovanni Oliva, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 - abbiamo voluto lanciare un messaggio di ripartenza dopo i mesi difficili della pandemia, da un lato invitando le persone ad alzare lo sguardo verso il cielo per “riveder le stelle”, di cui troppo spesso si dimentica la bellezza, e dall’altro sensibilizzando sul tema dell’inquinamento luminoso e del risparmio energetico, in connessione ai temi al centro del G20 e tornati di grande attualità dopo la presentazione del report Onu sul cambiamento climatico. Siamo soddisfatti della riuscita dell’evento, i commenti registrati sia dal vivo che sui nostri canali social, sono stati molto positivi e ci spronano a rendere l’iniziativa un appuntamento fisso, da allargare anche al resto della Basilicata, una delle regioni più buie d’Europa e per questo più suggestive per l’osservazione delle stelle. Voglio ringraziare davvero tutti quelli che hanno lavorato a questa iniziativa, in particolare i colleghi della Fondazione, i 18 volontari dell’Associazione Open Culture 2019, che con il loro inconfondibile entusiasmo hanno dato il loro supporto per posizionare i lumini sulla Murgia, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata”.

“Matera cielo stellato – sottolinea il sindaco di Matera, Domenico Bennardi - ha il merito di valorizzare l'identità della nostra città, la magia dei luoghi e del tempo. Un evento di grande suggestione, che ci porta a riflettere anche sulla necessità di fare in modo che il nostro patrimonio possa restare quello che ci è stato consegnato dai nostri avi: dobbiamo puntare a iniziative sostenibili che ci aiutino a ripensare e a progettare lo sviluppo che vogliamo per la nostra comunità. Un plauso alla Fondazione e a quanti hanno lavorato per regalarci un cielo così stellato”.

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“Sei venuto tra la nostra gente e la tua vita è sicura”. Questa frase, incisa in italiano e in arabo, è il messaggio dell’opera scultorea “Pietrapertosa” ideata dall’artista palestinese Emily Jacir, Leone d’oro alla 52a Biennale di Venezia, inaugurata ieri nel borgo di Pietrapertosa, sulle Dolomiti Lucane, a conclusione del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Gardentopia, e dopo la sua esposizione alla mostra PUSH THE LIMITS allestita pressa la Fondazione Merz di Torino tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

L’imponente medaglione di 350 chili, realizzato da una marmeria tutta al femminile di Pignola in pietra di Gorgoglione, è stato istallato in maniera permanente nel giardino di comunità di Gardentopia, dove la Jacir ha condotto una residenza artistica nel 2019, riscoprendo le radici arabe e il grande senso di ospitalità di questa comunità.

Lo svelamento dell’opera è stato preceduto da un incontro pubblico, moderato dall’architetto Marilina Giannotta, cui hanno preso parte la Sindaca di Pietrapertosa, Maria Cavuti, il Sindaco di Brindisi di Montagna, Gerardo Larocca, in rappresentanza del Direttivo ANCI Basilicata, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, la manager sviluppo e relazioni della Fondazione, Rossella Tarantino, l’artista Emily Jacir, con accompagnamento musicale del Complesso Bandistico Città di Pietrapertosa.

“Sono davvero emozionata - ha sottolineato la Sindaca Cavuti in apertura dell’incontro - per il traguardo che abbiamo raggiunto oggi con l’inaugurazione dell’opera di Emily Jacir, frutto di un percorso iniziato ben due anni fa, e che con determinazione abbiamo voluto portare a compimento, come eredità di Matera Capitale Europea della Cultura nella nostra comunità. Da un lato, con questa opera, che valorizza le origini arabe nel nostro borgo, consolidiamo ulteriormente il rapporto con i comuni lucani delle “Rabatane”, come Tricarico e Tursi, e con i quali stiamo lavorando, grazie al supporto di Pietro Laureano, per il riconoscimento Unesco. Dall’altro, l’opera arricchisce ed amplia l’offerta turistica e culturale di Pietrapertosa, mentre la sua collocazione all’interno del giardino di comunità esalta l’incontro che l’artista ha avuto con i pietrapertosani, e che la rende a tutti gli effetti una nostra cittadina temporanea. La presenza del nostro Complesso bandistico oggi, dopo quasi due anni di fermo, è altresì un segnale di ripartenza per il settore e un’occasione per tornare a rianimare le nostre realtà”.

“Gardentopia, Capitale per un giorno e le residenze artistiche, sono i progetti della Fondazione che hanno portato Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nei 131 comuni della Basilicata, anche grazie alla preziosa collaborazione con l’ANCI, dando valore in particolare a quelle aree più remote ma anche più resilienti, come dimostra il lavoro fatto a Pietrapertosa - ha spiegato Giovanni Oliva-. Le radici arabe di molti dei nostri comuni, raccontate nell’opera di Emily Jacir, ci connettono con tutta l’area vasta del Mediterraneo, aprendo l’opportunità di creare ponti, che avremo modo di sviluppare già durante la nostra presenza all’Expo di Dubai a ottobre”.

“Questa opera – è stato evidenziato da Rossella Tarantino – racconta una storia tutta al femminile. Sono infatti donne le protagoniste di questo progetto: la Sindaca di Pietrapertosa, l’artista Emily Jacir, il team della marmeria di Pignola che l’ha realizzata, le artiste della mostra “Push the limits” promossa dalla Fondazione Merz di Torino, guidata da un’altra donna, Beatrice Merz. La scultura è inoltre simbolo di una relazione, indagata da diversi artisti protagonisti di Matera 2019, ovvero quella fra spazi troppo pieni delle città e spazi troppo vuoti delle aree più remote, nei quali gli artisti sentono di avere una maggiore libertà espressiva. Un tema di grande rilievo a livello europeo.”

Per l’incontro è giunto anche il saluto della Presidente della Fondazione Merz di Torino, Beatrice Merz: “Sono felice e anche orgogliosa di aver collaborato a questo progetto. Un progetto di arte pubblica che si è portato a compimento grazie a un innesto sinergico tra istituzioni pubbliche e private. E in questo percorso c'è la visione della Fondazione Merz, quello di andare in luoghi e città in cui, non solo si può portare il proprio contributo, ma anche per imparare un comportamento sociale, attraverso l'idea dello scambio. L'opera di Emily Jacir non poteva essere che perfetta per questo obiettivo”.

“Prima di arrivare a Pietrapertosa – ha raccontato Emily Jacir – mi hanno colpito le radici arabe di questo paese che non conoscevo e così ho iniziato una ricerca sul dialetto locale e su alcune parole che qui si conservavano dal passato. Durante la residenza artistica ho poi incontrato i cittadini per capire cosa si aspettassero di vedere realizzato per il loro giardino di comunità. Un giorno, attraversando il quartiere arabo “Arabata”, una signora mi ha invitato a casa sua a prendere una tazza di caffè o the, spiegandomi l’importanza dell’ospitalità per i pietrapertosani, che deriva proprio dalle loro origini arabe. Tutto questo mi ha fatto sentire a casa e mi ha portata a decidere di lavorare sul tema dell’ospitalità. Ho scelto la pietra per realizzare l’opera sia per utilizzare lo stesso materiale di cui sono fatte le case qui, ma anche per lasciare al borgo un lavoro permanente. La forma del cerchio è nata da una pittura rupestre di forma circolare che ho visto nell’Arabata, ma vuole anche richiamare l’abbraccio fra le nostre culture”.

Sul tema della relazione ha lavorato anche la performance di musica elettronica realizzata dall’artista lucano Daniele Antezza. Antichi echi della terra lucana campionati opportunamente e rielaborati in chiave contemporanea sono stati fusi con i panorami sonori palestinesi, anch'essi rielaborati e decostruiti grazie all'utilizzo di avanguardistiche tecnologie musicali, per creare una sinestesia tra frequenze sonore e potenza visiva della scultura.

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“Comanda il banditore che ciascuna famiglia [dei Sassi] tramontato il sole, immediatamente dimostri il lume davanti le loro case. Onde […] pare a quelli che sono nella terza parte della città sopra il colle, di vedere sotto i piedi il cielo pieno di vaghe stelle distinte in diverse figure” (Leandro Alberti “Descrittione di tutta Italia”, Venezia, 1568)

Il 10 agosto, nella serata di San Lorenzo dedicata all’osservazione della volta e delle stelle, la Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, organizza “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”. Un evento in formato diffuso nel Sasso Caveoso a Matera, che riprende l’antica tradizione di “Matera cielo stellato”, riattualizzata da Francesco Foschino nel 2013, durante la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura, e poi in occasione della Cerimonia inaugurale di Matera 2019, insieme a Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.

L’iniziativa, pensata come occasione per riaccendere le luci sulla cultura dopo l’esperienza della pandemia, intende sviluppare uno dei temi al centro del G20 che ha fatto tappa anche nella città dei Sassi lo scorso 29 giugno, ovvero quello della cura del pianeta. Nel programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, diverse sono state le progettualità che hanno lavorato sul tema della sostenibilità ambientale, e fra queste il progetto Interreg Europe “Night Light”, finalizzato a migliorare le politiche regionali per ridurre l’inquinamento luminoso, sensibilizzare sul risparmio energetico, proteggere e valorizzare il cielo notturno anche con proposte di ecoturismo, come l’astroturismo. La Basilicata risulta, infatti, essere una delle regioni italiane con una maggior percentuale di cielo buio e una grande estensione di parchi naturali, dal Pollino alla Murgia Materana, che possono garantire la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi naturali incluso il cielo. Proprio in questa direzione si muove l’iniziativa del 10 agosto.

All’imbrunire, intorno alle 21.15, in parte del Sasso Caveoso si spegnerà la pubblica illuminazione mentre verranno accesi dei piccoli lumi, trasformando il cuore della città, fino alla Murgia, in un vero e proprio cielo stellato. Dalla rupe della Chiesa di Madonna de Idris si leveranno le voci e i suoni degli artisti Arsene Duevi, musicista, cantante ed etnomusicologo del Togo, e Dudu Kouatè, polistrumentista nato in Senegal, fusi a quelli di Valentina Pinto (in arte Midorii) cantante jazz, arrangiatrice e violinista, astro nascente sulla scena musicale nazionale, accompagnata dal pianista Nicola Pannarale, formati entrambi presso il Conservatorio di Matera. Una fusione di ritmi all’insegna dell’incrocio fra culture. Avvolti da questa speciale atmosfera fruibile dai diversi affacci sul Sasso Caveoso in maniera diffusa, cittadini permanenti e temporanei, saranno quindi invitati a rivolgere lo sguardo dal cielo stellato della città fino in alto, per godere del cielo buio ed osservare le stelle. A supportare l’organizzazione dell’iniziativa ci sarà anche l’Associazione Volontari Open Culture 2019. Per questioni logistiche, dalle 20:30 alle 22:30 resterà chiuso al traffico il tratto compreso fra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso. “Matera cielo stellato. A riveder le stelle” sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social di Matera 2019 e in diretta televisiva su TRM network.

«Con questa iniziativa – spiega Giovanni Oliva, Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 - intendiamo sensibilizzare sul valore del cielo notturno, connesso al tema dell’inquinamento luminoso. Abbiamo così scelto una formula molto suggestiva, per stimolare cittadini e visitatori, nella sera più speciale per l’osservazione delle stelle, a non tenere lo sguardo rivolto verso il basso ma ad alzarlo e ammirare il cielo, riappropriandosi di questo contatto diretto con la natura, sulla scia della celebre riflessione del filosofo Immanuel Kant “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. Ringraziamo per questo i vari soggetti che stanno lavorando sinergicamente insieme a noi per la riuscita del progetto: Francesco Foschino con Saverio Tarasco e Vito Cappuccio, l’APT Basilicata, il Parco della Murgia Materana, il Comune di Matera, la Regione Basilicata e in particolare il Dipartimento Ambiente ed Energia, l’Associazione Volontari Open Culture 2019».

«La Basilicata – sottolinea Antonio Nicoletti, Direttore di APT Basilicata - è una terra da vivere e da scoprire non solo per ciò che offre sulla superficie terrestre, ma anche per il rapporto che lega questo territorio alla volta celeste. Qualcosa che già i nostri antenati avevano percepito e studiato, e che oggi dà testimonianza di sè, oltre che nei siti di interesse archeologico, anche negli osservatori astronomici di Matera, Anzi, Castelgrande, collocati in zone dove il cielo è terso e senza inquinamento luminoso. Iniziative come "Matera cielo stellato", con una forte radice storica, ci consentono di proporre agli appassionati di venire "a riveder le stelle" in Basilicata, dove cielo e terra dialogano con voci pure e immutate da tempo immemore».

 

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