Matera 2019

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In ottemperanza alle disposizioni presenti nei DPCM degli ultimi giorni, relativi alle misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha riorganizzato il calendario del 2020.

Fra le attività che si svolgeranno nei prossimi mesi ci sono le Lezioni di storia in collaborazione con Laterza dedicate al cinema, come prosecuzione della riuscita esperienza del progetto del 2019 “Future Digs”; il rilancio delle attività dell’Open Design School, con laboratori per i cittadini, la scuola di architettura per bambini, una Summer School multidisciplinare a La Martella e la partecipazioni ad appuntamenti nazionali come la Milano Design Week; la conclusione del progetto I-Dea sugli archivi della Basilicata con un convegno finale insieme all'Università della Basilicata; il Festival della co-creazione. A questo si aggiunge tutta una serie di iniziative da realizzare su mandato del Comune di Matera, collegate al cinema in vista dell’uscita del film “No time to die” rinviata a novembre.

Matera 2019 continuerà attraverso i suoi canali social ad essere una finestra sulla cultura, promuovendo e condividendo le iniziative, fruibili on line, che le tante imprese culturali stanno già organizzando, oltre a riproporre il meglio dell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura. Stasera, per esempio, sulla pagina Facebook di Matera 2019 sarà trasmessa alle 19:00 la diretta integrale dello spettacolo “Galà del forum italiano nuovi circhi” andato in scena esattamente un anno fa nell’ambito del progetto “Circus +” dedicato al circo contemporaneo.

“La Fondazione Matera Basilicata 2019 – afferma il presidente, Salvatore Adduce – si è ovviamente adeguata a tutte le indicazioni arrivate dal governo nazionale e dal governo regionale. Avevamo previsto, anche per quest’anno, numerose iniziative anche connesse all’uscita del film “No time to die”. Purtroppo abbiamo dovuto rinviarle a tempi migliori. L’emergenza che stiamo tutti vivendo ci impone di organizzare le nostre vite in modo diverso. E anche la produzione culturale dovrà trovare nuove strade utilizzando le nuove tecnologie e nuove modalità di fruizione. Ecco perché stiamo immaginando di organizzare on line momenti di confronto connettendoci alle migliori pratiche europee. Tutti insieme, adottando i comportamenti che il buon senso ci richiede, ce la faremo a uscire da questa fase. Il mio pensiero, il mio abbraccio in questo momento, va alle capitali europee della Cultura, Rijeka e Galway, e, in particolare, alla capitale italiana della cultura, Parma, per le condizioni complicate a cui devono attenersi in questo difficile momento”.

La Fondazione Matera Basilicata 2019 risponderà alle richieste del pubblico via telefono dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 15.30 alle 18.30 al numero 0835256384 e via email agli indirizzi This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. e This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.. Nel frattempo continua senza sosta, anche attraverso il ricorso al telelavoro, l'attività dell'area amministrazione per accelerare il più possibile il pagamento delle spettanze dovute in un tempo molto difficile soprattutto per le pmi, nonché quella di monitoraggio e valutazione su quanto fatto nel 2019, necessaria alla programmazione dei mesi futuri, che saranno assolutamente decisivi per il rilancio di Matera e della Basilicata. Rispetto a questo tema, sono inoltre in corso riunioni con il Comune di Matera e l’Apt Basilicata.

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Hanno conquistato il pubblico croato e non solo le maschere antropologiche lucane che domenica hanno rappresentato Matera 2019 alla 37esima Parata Internazionale del Carnevale di Rijeka, inserita nel programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura 2020.

Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rijeka 2020, la Rete dei carnevali lucani con i Cucibocca di Montescaglioso, la vacca e il toro di Tricarico e il Domino di Lavello, ha sfilato insieme ad altri 126 gruppi e oltre settemila figuranti provenienti da tutto il mondo.

La delegazione lucana, di cui facevano parte l'assessore di Montescaglioso, Francesca Fortunato, la consigliera del Comune di Tricarico, Antonietta Rago, il Presidente della Pro Loco di Lavello, Gaetano Vitale, e il presidente della Rete dei Carnevali Lucani, Rocco Stasi, è stata accolta in mattinata dal sindaco di Rijeka, che ha ricevuto in dono alcuni omaggi dalla Basilicata. Durante la Parata, lo stesso sindaco, anche lui mascherato con bombetta e cravatta rossa e bianca (i colori di Rijeka 2020), ha atteso il passaggio dei gruppi lucani, posando insieme a ciascuna maschera.

“L’opportunità offerta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 di portare le maschere lucane al Carnevale di Rijeka 2020 ci ha consentito di innovare la nostra tradizione attraverso nuove connessioni con altre realtà. Come Rete dei carnevali lucani – sottolinea il Presidente - siamo già al lavoro, insieme alla Pro Loco di Tricarico, per organizzare la nona edizione del Raduno delle Maschere Antropologiche che si terrà nei giorni 5, 6 e 7 giugno 2020 a Tricarico e che nel 2019, grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Fondazione Plovdiv 2019, ha visto protagoniste anche le maschere bulgare dei Kukeri”.

“La valorizzazione dei carnevali lucani nel programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 - sottolinea Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 - si è sviluppata attraverso la rilettura contemporanea che ne ha fatto sia la mostra “Visione Unica” dello Studio Formafantasma nell’ambito del progetto I-DEA sugli archivi della Basilicata, sia il monumentale corteo #URLA nell’ambito del progetto Open Sound, festival di contaminazione tra strumenti lucani antichi di millenni, maschere della tradizione e sonorità elettroniche contemporanee, coprodotto con Multietnica. Attraverso gli scambi come quello con Rijeka 2020 e Plovdiv 2019, abbiamo aggiunto un ulteriore tassello, connettendo la Rete dei carnevali lucani alla rete dei carnevali delle Capitali Europee della Cultura”.

 

Diretta VIDEO:

https://www.rijecki-karneval.hr/en/international_carnival_parade?tab=video-2020

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Le maschere dei carnevali lucani di Tricarico, Montescaglioso e Lavello saranno protagoniste il prossimo 23 febbraio della Parata internazionale del Carnevale di Rijeka2020, la città croata cui Matera ha passato il testimone da Capitale Europea della Cultura insieme all’irlandese Galway.

La sfilata è una rassegna di gruppi carnevaleschi tradizionali e urbani, che con le loro maschere intendono fornire una panoramica sull’attualità. Un carnevale europeo molto caratteristico, basato su costumi storici e culturali ed elementi del folklore e della mitologia, in cui ognuno può essere ciò che vuole.

A questa speciale edizione del Carnevale, che è la punta di diamante delle celebrazioni carnascialesche nella riviera del Quarnaro, parteciperanno gruppi provenienti da diverse città, in particolare dalle Capitali Europee della Cultura. A rappresentare Matera 2019, grazie alla collaborazione fra la Rete dei carnevali lucani e la Fondazione Matera Basilicata 2019, ci saranno alcune delle maschere antropologiche più antiche della Basilicata: la vacca e il toro di Tricarico, i Cucibocca di Montescaglioso, il Domino di Lavello.

Le maschere lucane avranno la possibilità di esibirsi sui palchi disseminati lungo il percorso della parata, a cui partecipano ogni anno centinaia di personaggi mascherati, più di 150.00 spettatori e importanti ospiti da tutto il mondo.

“La partecipazione delle maschere antropologiche lucane alla Parata internazionale del Carnevale di Rijeka 2020 è una straordinaria occasione per far conoscere a migliaia di persone la storia e le tradizioni della nostra regione, all’interno della collaborazione che caratterizza il network delle Capitali Europee della Cultura – sottolinea il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce -. Voglio ringraziare la Rete dei Carnevali Lucani per aver accolto il nostro invito, individuando tre gruppi altamente rappresentativi della varietà di riti e miti che caratterizzano la cultura della Basilicata e che la rendono particolarmente attrattiva agli occhi del visitatore”.

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Dal oggi si arricchiscono i contenuti che raccontano Matera Capitale Europea della Cultura 2019 su Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online. Dopo il lancio della pagina dedicata a Matera 2019 tenutasi lo scorso 11 dicembre, con la presentazione dei primi contenuti articolati in 9 storie, 277 elementi multimediali e le viste museo in tre luoghi inediti della città (Cava paradiso, Cava del sole, Casino Padula) mappati per la prima volta con Street View, il racconto della Capitale Europea della Cultura si completa con nuovi aggiornamenti.

Ben 6 le nuove storie, che raccontano i pilastri valoriali di Matera 2019 attraverso uno stile narrativo di cui sono protagonisti le persone e i luoghi: "Matera Sotterranea", dedicata alle progettualità che hanno messo in risalto gli ambienti ipogei; "Basilicata 2019", che raccoglie quanto accaduto in giro per la Basilicata; "Motore, ciak, azione!" sulle produzioni cinematografiche; "Focus on it!" sulle mostre fotografiche e i murales che hanno dato risalto a tematiche importanti e luoghi dimenticati della città; "Bravo, bravissimo!" dedicata gli artisti; "This is not an exhibition!" sulle mostre più immersive. Completano il racconto nuovi contenuti fotografici e video, dedicati agli eventi del programma culturale di Matera 2019 che si sono svolti fra novembre e dicembre 2019, per un totale di ben 501 elementi.

Con questa nuova release si completa un racconto altamente rappresentativo dei maggiori filoni tematici di Matera 2019. Il risultato ottenuto, disponibile sia in italiano che inglese, è frutto di un grande lavoro di collaborazione tra il team di comunicazione digitale della Fondazione Matera Basilicata 2019 e la redazione di Google Arts & Culture, che ha validato tutti i contenuti proposti, confermando sia la qualità dei materiali che la metodologia di racconto scelta.

“Matera 2019 – sottolinea Raffaella Pontrandolfi, responsabile della comunicazione digitale della Fondazione Matera Basilicata 2019 - è la prima capitale europea della cultura ad essere presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, accanto alle istituzioni culturali più prestigiose del mondo come il MoMa di New York, la Reggia di Versailles o la Biennale di Venezia. Si tratta di una delle opportunità di visibilità che Matera 2019 ha voluto cogliere e che potrebbe essere utilizzata anche dalle tante realtà culturali presenti in Basilicata, per la valorizzazione dei loro patrimoni materiali e immateriali”.

Link: https://artsandculture.google.com/partner/matera-basilicata-foundation-2019

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Sono stati presentati oggi, a Matera, nella sala conferenze della Camera di commercio della Basilicata, i risultati di una indagine condotta da Datacontact e voluta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per comprendere “Il vissuto del 2019 e l’eredità della Capitale europea della cultura”. L’incontro è stato condotto dalla giornalista della redazione cultura del TG3, Luciana Parisi.

Il monitoraggio si articola in cinque capitoli: Domande introduttive (target residenti), eventi e Passaporto Matera 2019 (target residenti e turisti), soddisfazione programma e location (target residenti e turisti), aspettative per il futuro (target residenti), vissuto e opinioni dei turisti (target turisti).

A presentare i risultati è stata Rossella Tosto, vicepresidente di Datacontact. Due le modalità di interviste, effettuate dal 14 dicembre 2019 al 9 gennaio 2020: una modalità face to face con interviste ai residenti e turisti in visita a Matera e l’altra con domande effettuate alle persone iscritte alla newsletter di Matera 2019. Sono state 4609 le interviste effettuate così distribuite: 2866 a residenti (1700 face to face e 1166 interviste online); 1743 a turisti (845 face to face e 898 online).

Secondo l’indagine “Rispetto a come era Matera prima della candidatura a Capitale europea della cultura” il 96,8 percento ha risposto che oggi è più famosa e il 92,8 percento più internazionale. Ma per l’80 percento degli intervistati è anche più caotica.

“Tanti i cittadini che, dopo l’esperienza di Matera 2019 si sentono cambiati. L’84,8 percento ha affermato di essere orgoglioso per il percorso che la città ha compiuto, il 66,8 percento ha detto di essere disponibile ad impegnarsi per rendere la città migliore anche facendo volontariato e quasi il 62 percento ha espresso la volontà di mettersi in gioco in prima persona rispetto a progetti culturali. Mentre l’82,5 percento ha risposto che è più aperto nei confronti di chi è diverso e di chi ha capacità diverse”.

Un dato molto importante riguarda una delle principali sfide di Matera 2019, quello dell’allargamento del pubblico e di portare la cultura nelle mani di tutti.

Secondo l’83,5 percento degli intervistati agli eventi di Matera 2019 ha partecipato un tipo di pubblico che in precedenza non frequentava questo genere di iniziative come teatro, danza e opera.

In particolare, rispetto a prima del 2019, circa un intervistato su due ha affermato di aver partecipato alle mostre più di prima, mentre una persona su tre è andata a teatro più di prima.

“Quasi il 70 percento degli intervistati ha affermato che grazie al Passaporto per Matera 2019 è stato stimolato a partecipare a un maggior numero di eventi rispetto a quello che avrebbe fatto senza Passaporto. E sempre secondo il 70 percento degli intervistati il Passaporto ha facilitato l’allargamento del numero degli spettatori agli eventi culturali in generale”.

Positivi anche i commenti relativi al programma culturale. Infatti, il 70,4 percento degli intervistati ha affermato di essere soddisfatto della manifestazione Matera 2019 esprimendo gradimento soprattutto per la varietà e la ricchezza del programma (66,3 percento), per l’originalità dei contenuti prodotti (63,8 percento) e per i contenitori culturali (72 percento).

Non mancano le criticità emerse e segnalate dai cittadini come il sistema di prenotazione agli eventi (53,1 percento), il sistema dei parcheggi (47,9 percento), la gestione dei flussi turistici (35,8 percento) e la richiesta di spazi di dimensione maggiore (28,7 percento). In ogni caso, secondo il 75,2 percento degli intervistati Matera ha saputo sfruttare al meglio questa opportunità per promuovere e valorizzare la sua immagine.

Particolarmente interessanti, infine, i dati relativi alle opinioni dei turisti sulla città e alle aspettative per il futuro dei cittadini materani.

Solo l’8 percento dei turisti intervistati ha detto che la visita alla città di Matera è stato al di sotto delle aspettative, mentre per il 36 percento è stata superiore alle aspettative e il 55,8 percento in linea con le aspettative.

La maggior parte dei turisti intervistati ha saputo di Matera Capitale europea della cultura dai media tradizionali, tv e stampa (59 percento), e molto ha inciso nella scelta di visita il titolo di Capitale europea della cultura (68,1 percento).

Infine, ma altrettanto importante, è il sentimento che Matera 2019 ha seminato fra i cittadini. “L’anno di Matera 2019 che sensazione le lascia?”. In prevalenza felicità perché è stato un anno eccezionale (36,8 percento), tristezza perché è già finito e vorrei che continuasse (31,7 percento).

Interventi:

Michele Somma, Presidente della Camera di Commercio della Basilicata: “L’ordinario per Matera non basta più. La città ha dimostrato di saperci fare. Ormai non si può tornare indietro, e tutti noi abbiamo una responsabilità sul futuro”.

Carmelo Petraglia, professore associato di economia politica dell’Università degli Studi della Basilicata: “Dall’indagine risulta una percezione positiva dell’evento, ma emergono anche delle forti aspettative sul post 2019. Esistono diversi segnali di incremento della domanda di fruizione di servizi culturali da parte dei residenti. Questo chiama in causa le politiche, che devono contribuire a rafforzare strutturalmente l’offerta di servizi culturali e su questi basare l’idea di sviluppo che sia inclusiva e che riesca a creare in loco altre professionalità connesse all’attività culturale”.

Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019: “I dati sono positivi in generale e in particolare su alcuni aspetti che possono essere forieri per gli anni a venire, come la percezione di come il Passaporto per Matera 2019 abbia accresciuto l’accesso alla cultura di chi generalmente non la frequenta. Questo è un riconoscimento di come si è cercato di lavorare sull’abbattimento delle disuguaglianze nell’accesso alla cultura, che è un indicatore importante per le Capitali europee della cultura ma anche un criterio di selezione per il titolo di Capitale italiana della cultura. Interessante è anche l’aspettativa su quello che si vuole si lasci per il futuro, ovvero che Matera si attesti come luogo in cui fare cultura, anche da un punto di vista economico. Questo in estrema analogia con il Piano per il Sud, in cui tra l’altro, si riconosce a Matera questo tipo di ruolo, come esempio per le città non solo del Sud ma di tutta Italia”.

Valentina Montalto, analista di politiche pubbliche per Joint Research centre della Commissione Europea, in collegamento da Parigi, si è soffermata su tre aspetti fondamentali per le nuove strategie di politiche culturali europee, a cominciare dalla partecipazione dei cittadini: “Da questo monitoraggio emerge chiaramente la capacità del progetto di coinvolgere i cittadini in piena coerenza con le nuove strategie europee che mettono al primo posto proprio la co-creazione. Un altro aspetto centrale è il tema del cultural divide e dalla ricerca emerge che a Matera c’è stato un grande allargamento di pubblico. Caratteristica importante è infine la “fame” di cultura, a cui le prossime politiche nazioni ed europee dovranno dare una risposta”.

Salvatore Adduce, Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019: “I risultati emersi dall’indagine sono estremamente utili poiché ci danno sia indicazioni per apportare delle correzioni in corso d’opera, ma fungono anche da sprone rispetto al lavoro intrapreso, a partire dalle cose più interessanti evidenziate da cittadini e turisti. La vera sfida inizia oggi”.

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Il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, è intervenuto oggi alla presentazione della candidatura di Venosa a Capitale italiana della cultura per il 2021.

"Venosa – ha detto Adduce - deve credere alla candidatura. E devono crederci tutti i cittadini, sia individualmente, sia attraverso le diverse organizzazioni, dai sindacati ai partiti politici, dalle organizzazioni imprenditoriali a tutte le associazioni culturali. E’ necessaria una grande coesione territoriale sociale e politica. La Fondazione Matera Basilicata 2019 è felice di sostenere questa candidatura e di ipotizzare un progetto di area che rifacendosi alla grande iniziativa "Capitale per un giorno" metta a disposizione capacità progettuali e realizzative che possano stimolare creatività e innovazione soprattutto tra i giovani. Sarà possibile rafforzare anche dal punto di vista strutturale quest'area della Basilicata proprio grazie al progetto capitale italiana della cultura. In definitiva l'occasione è veramente felice per ripensare al ruolo di questa parte della Basilicata che ha il vantaggio di essere un giacimento culturale fantastico da Orazio a Gesualdo e così via".

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È venuto improvvisamente a mancare ieri Fabrizio Matteucci, l'ex sindaco di Ravenna che aveva accompagnato la città durante la fase di candidatura a capitale europea della cultura 2019. Dal presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, arriva un commosso messaggio di cordoglio. "Ho conosciuto Fabrizio quando, in fase di candidatura, tutti e due ricoprivamo il ruolo di sindaco rispettivamente di Matera e di Ravenna. Ed ho sempre apprezzato la sua disponibilità al confronto sui temi che riguardavano lo sviluppo delle nostre città. Ricordo bene il suo straordinario impegno per portare Ravenna a guadagnare il titolo che fu vinto da Matera.
Con Fabrizio ho condiviso la comune militanza nelle file del PCI e poi del PDS dei DS fino al PD. Da giovani abbiamo entrambi diretto la federazione giovanile del PCI. Il caso ha voluto che ci incontrassimo in età matura entrambi sindaci delle due principali città candidate a capitale europea della cultura per il 2019. Fu proprio lui a voler iniziare il percorso di collaborazione che avrebbe dato frutti straordinari con un invito a Ravenna dove partecipammo ad una grande iniziativa dove mettemmo mettemmo le basi per costruire i programmi delle nostre due città. Insieme costruimmo il progetto "Italia 2019" che avrebbe in seguito partorito il programma di "capitale italiana della cultura " di cui si stanno giovando tante città italiane.
Da qualche anno era direttore generale dell'anci Emilia Romagna e anche per questo suo ruolo abbiamo continuato a incontrarci e a lavorare insieme.
Con Fabrizio scompare un generoso interprete del nostro tempo e un uomo che ha fatto della politica una missione per dare risposte concrete ai bisogni della comunità. Alla sua famiglia e ai cittadini di Ravenna va il più sincero sentimento di cordoglio della Fondazione Matera Basilicata 2019". Al messaggio del presidente Adduce si associa il cordoglio del direttore della Fondazione, Paolo Verri, e della manager Rossella Tarantino che sia in fase di candidatura sia dopo l'assegnazione del titolo hanno più volte incontrato Matteucci apprezzandone le qualità di uomo e di politico.

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Quanto la città di Matera ha saputo sfruttare l’anno europeo della cultura per promuovere e valorizzare la sua immagine e investire sul suo futuro? Rispetto al passato, pensando alla possibilità di sentirsi “protagonista” e non solo “spettatore” di eventi e progetti culturali, pensa che la sua disponibilità a mettersi in gioco e a farsi coinvolgere in prima persona sia cresciuta? Che cosa vorrebbe che continuasse dopo il 2019? A queste come a molte altre domande hanno risposto cittadini e turisti di Matera 2019 nell'ambito di una indagine voluta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e affidata alla società Datacontact per comprendere la percezione della comunità permanente e temporanea su Matera capitale europea della cultura 2019. I risultati dell’indagine verranno presentati nell'ambito di un nuovo incontro "Riflessioni e connessioni" che si terrà mercoledì 19 febbraio alle 18:00 nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Basilicata a Matera. 

L’incontro, condotto dalla giornalista della redazione Cultura del TG3 Luciana Parisi, sarà aperto dai saluti del Presidente della Camera di Commercio, Angelo Somma e dall’introduzione di Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019. A seguire, la Vicepresidente di Datacontact Rossella Tosto, presenterà l’indagine condotta dal 14 dicembre 2019 al 9 gennaio 2020 su un campione di circa 5000 persone, intervistate sia in modalità face to face in diverse aree della città di Matera, sia online. 

La lettura dei dati sarà affidata a Carmelo Petraglia, Professore Associato di Economia Politica dell'Università degli Studi della Basilicata, e a Valentina Montalto, Analista di Politiche pubbliche per Joint- Research Centre della Commissione Europea, co-autrice del programma "Cultural and creative cities monitor". Il primo prenderà in esame le opinioni dei cittadini relative ai cambiamenti percepiti e auspicati, la seconda analizzerà il profilo della vivacità culturale della città e dell'accesso alla cultura. 

L’analisi fungerà da stimolo per un dibattito aperto su come meglio cogliere le sfide e le opportunità emerse alla luce di questa indagine. La chiusura dei lavori sarà affidata al Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 Salvatore Adduce. 

“Nell’ambito dell’attività di monitoraggio e valutazione sull’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 che stiamo conducendo anche su richiesta della Commissione Europea, – sottolinea Rossella Tarantino - abbiamo voluto raccogliere mediante questa indagine il punto di vista di quanti, fra cittadini permanenti e temporanei, sono stati a Matera nel 2019, registrando la loro percezione dei cambiamenti prodotti dall’anno di Capitale Europea della Cultura e i loro desiderata rispetto al futuro. Questo lavoro ci consentirà da un lato di valutare gli effetti delle azioni messe in campo e delle lezioni da apprendere, e dall’altro di costruire una legacy coerente sia con il dossier che con le aspettative della comunità”.

 

 

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Dal 15 febbraio, saranno due le sessioni laboratoriali e di visite guidate organizzate il sabato e la domenica nell’ambito della mostra di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Blind sensorium, Il paradosso dell’Antropocene”, coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo Museale della Basilicata. L’esposizione, articolata fra la ex scuola Volta e la palazzina FIO del Museo Archeologico Nazionale Ridola, è il risultato di una ricerca decennale condotta dal fotografo e filmmaker Armin Linke sull’Antropocene, la nuova era in cui, per la prima volta, l’uomo diventa un fattore geologico in grado di produrre cambiamenti irreversibili sul pianeta Terra.

I laboratori e le viste guidate, che da diversi mesi vedono impegnati gli studenti di tante scuole, si estenderanno nel fine settimana anche a famiglie e visitatori organizzati in gruppi, con un doppio appuntamento: in mattinata alle 11:00 e nel pomeriggio alle 16:30.

Per partecipare alle attività, a ingresso gratuito, è preferibile prenotare la propria presenza inviando una mail con oggetto "Visita guidata Blind Sensorium" all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. con l’indicazione di nome, cognome, data e orario della visita prescelta. La mostra resterà aperta fino all’8 marzo, visitabile con biglietto di ingresso del Museo.

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In ordine alle notizie diffuse dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gianni Perrino, la Fondazione Matera Basilicata 2019 ricorda che il dossier di candidatura con il programma culturale costantemente monitorato dagli organi della Unione Europea prevede la continuità delle attività oltre il 2019.

Nella seduta solenne del cda del 20 dicembre 2019, alla presenza di tutti i soci fondatori, e dei ministri Franceschini e Provenzano, e del presidente del Parlamento europeo, Sassoli, è stato approvato il documento della legacy dove sono previste diverse attività per il 2020 peraltro già programmate e consolidate nel bilancio di previsione.
Pertanto, non dovrebbe destare alcuna sorpresa che la fondazione non solo "non è finita", ma "cammina insieme alla Basilicata", come dice il consigliere Perrino a cui si ricorda che dal 23 marzo 2019 egli non è più componente del consiglio di indirizzo della Fondazione in quanto dopo le ultime elezioni regionali, il nuovo presidente della Regione non ha fatto alcuna nomina.

Gli affidamenti per servizi e/o forniture della Fondazione Matera Basilicata 2019 vengono effettuati nel rispetto del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. (Codice degli Appalti) nonché del "Regolamento Interno Appalti e Sponsorizzazioni" approvato con Delibera del C.d.A. n. 11 del 16/10/2017.
Le nuove procedure semplificate previste dal decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 convertito dalla legge 14 giugno 2019, n. 55 (Sblocca Cantieri) precisano che, per gli affidamenti di importo inferiore a 40.000 euro di cui alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 36 D.lgs 50/2016, può essere utilizzato l'affidamento diretto anche senza previa consultazione di due o più operatori economici.
Per quanto concerne l'obbligo di uso dei mezzi di comunicazione elettronici, l'art. 40 del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. (Codice degli Appalti), recita, al comma 2, che "a decorrere dal 18 ottobre 2018, le comunicazioni e gli scambi di informazioni nell'ambito delle procedure di cui al citato codice svolte dalle stazioni appaltanti sono eseguiti utilizzando mezzi di comunicazione elettronici"; pertanto, le richieste di preventivo per affidamenti diretti al di sotto della soglia dei € 40.000,00 vengono effettuate attraverso l'utilizzo della piattaforma telematica per la gestione delle gare in uso presso la Fondazione.
Alla luce delle vigenti normative, non sussistono in capo alla Stazione Appaltante obblighi di rispetto di termini minimi per la ricezione delle offerte per la tipologia di affidamenti diretti infra € 40.000,00.
L'art. 79 D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. (Codice degli Appalti) prevede che "nel fissare i termini per la ricezione delle domande di partecipazione e delle offerte, le amministrazioni aggiudicatrici tengono conto in particolare della complessità dell'appalto e del tempo necessario per preparare le offerte, fatti salvi i termini minimi stabiliti negli articoli 60, 61, 62, 64 e 65".
La Fondazione relativamente agli affidamenti diretti, nel definire i termini di ricezione delle offerte pari a uno o più giorni, effettua le seguenti valutazioni preliminari:
1. operatore economico invitato alla procedura già registrato sul portale e-procurement;
2. operatore economico sia inserito nell'elenco degli Operatori Economici
3. servizi analoghi affidati precedentemente

Tra l'altro, al fine di assicurare la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza, è stata sottoscritta, in data 27 giugno 2018, l' "INTESA PER LA LEGALITÀ" con il Comune di Matera e la Prefettura di Matera, al fine di garantire la massima legalità e trasparenza nel pieno rispetto delle disposizioni afferenti alla normativa antimafia di cui al D.LGS. n. 159/2011.
Infine, per quel che riguarda il riferimento alla piattaforma Matera Events (che nulla ha a che fare con la piattaforma delle prenotazioni che invece era gestita da Ticket One, uno fra i più importanti operatori di biglietterie online in Italia) la Fondazione ricorda che ha registrato un enorme successo come testimoniato dai seguenti numeri: in un anno più di 3 milioni di visualizzazioni uniche, 1136 utilizzatori (organizzatori di eventi) di cui 456 iscritti nel 2018 e un incremento di 680 organizzatori solo nel 2019 con la pubblicazione di 2500 eventi. E' una piattaforma di grande utilizzo e di grande utilità che rappresenta una delle eredità che la Fondazione lascerà alla comunità come strumento di pianificazione e programmazione degli eventi organizzati in Basilicata. Anche per questo la Fondazione ha previsto la sua riprogettazione.

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Sarà inoltre illustrata la piattaforma digitale che raccoglierà materiali e documenti d’archivio

Dal progetto di Matera 2019 I-DEA, che nel corso dell’anno di Capitale Europea della Cultura ha esplorato gli archivi e le collezioni della Basilicata attraverso la lente dell'arte, è nata la collana editoriale “Archivi della Basilicata” pubblicata da Humboldt Books. Il progetto editoriale, articolato in 5 volumi, ciascuno dei quali incentrato su un archivio della regione, sarà presentato al pubblico mercoledì 5 febbraio alle 18:30 nella Libreria dell'Arco a Matera.

Come nelle 5 mostre temporanee del progetto I-DEA curate da artisti e designer selezionati in base al loro lavoro di ricerca e allestite presso l’hangar di Cava Paradiso, la collana propone l'unione di due figure artistiche emerse negli ultimi cinquant'anni: l'artista-archivista e l'artista-curatore. Grazie al contributo di artisti, scrittori e critici, e alla soggettività dell'approccio di ciascuno di questi, emergono nuovi orizzonti culturali in stretta relazione con la storia della Basilicata, che possiamo ora esplorare da angolazioni imprevedibili, fornendo allo stesso tempo uno spaccato storico del cammino verso la modernità dell'Italia intera. Durante l’incontro saranno presentati in particolare i primi due volumi della collana: “La Bonifica di Bradano e Metaponto” con i contributi di Andrea Bagnato e Marco Lupo e “Carlo Levi a San Costantino Albanese” con i contributi di Mia Fuller, Massimiliano Tommaso Rezza, Nicola Scaldaferri. Saranno presenti Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, un rappresentante del Consorzio di Bonifica della Basilicata, i curatori Achille Filipponi e Chiara Siravo, gli scrittori Nicola Scaldaferri e Massimiliano Rezza.

Il primo volume riporta alla luce il patrimonio documentale dell'attuale Consorzio Bonifica Bradano e Metaponto, addentrandosi nelle questioni psico-politiche connesse al cambiamento del paesaggio, nelle relative implicazioni sul futuro prossimo e sulla cancellazione del passato. Questa prima uscita segna le coordinate della collana, sia in senso letterario che puramente accademico: i testi affiancano le fotografie, usandole come preziosa fonte originaria per le loro indagini e speculazioni. Le immagini guidano nei territori interessati dalla bonifica e dallo sviluppo della rete idraulica, tra sversamenti di terreno, pozzi artesiani e canali artificiali. Nuove forme costruite si stagliano nel loro lirismo violento dentro paesaggi asfittici e sottrattivi. Abbiamo di fronte un nuovo paesaggio politico-culturale e geologico, la bonifica cambierà per sempre il corso delle cose.

Il secondo volume è interamente dedicato a una giornata del dicembre 1974 a San Costantino Albanese, paesino della Val Sarmento di in cui risiede una comunità di profughi albanesi, noti come arbëreshë, e alle testimonianze fotografiche e pittoriche che ci ha lasciato. I documenti presentati – quattro fotografie di Carlo Levi a cena, in compagnia di politici locali e membri della comunità, e del murale di Levi dipinto quella sera – sono rispettivamente conservati nella Collezione privata frutto delle ricerche di Nicola Scaldaferri e sul muro dellʼex Pro Loco. Dalla lettura dei saggi raccolti nel volume risulta evidente come quattro fotografie di una collezione privata e un murale riescano a produrre una moltitudine di riflessioni che vanno oltre il tempo, il luogo e gli individui immortalati.

I libri sono a cura di Achille Filipponi, Joseph Grima, Matteo Milaneschi, Chiara Siravo.

La presentazione sarà inoltre l'occasione per raccontare il progetto dell'archivio web di I-DEA che sarà online a partire da metà febbraio con una sezione dedicata ad archivi e documenti in costante crescita.

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"Franco Gallo ha accompagnato da protagonista l'evoluzione di Matera in un arco temporale lungo e pieno di grandi eventi". Lo afferma Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019.
"Altri potranno ricordare la sua esperienza di sindaco di Matera in cui mostrò capacità visionarie sia sul versante della trasformazione urbana in un momento cruciale della città che nella promozione di nuove esperienze imprenditoriali. Mi piace qui ricordarlo per il suo entusiasmo nella partecipazione al lungo percorso di Matera 2019. Era orgoglioso della sua città ed era orgoglioso delle persone che avevano realizzato il sogno di farla diventare capitale europea della cultura. Una partecipazione attiva quella di Franco Gallo che ha colto in pieno l'invito a diventare "cittadini culturali" in grado di farsi carico della città mettendola in relazione con il resto del mondo. Avrebbe potuto esercitare a buon diritto soltanto la funzione di padre nobile della politica cittadina e invece fino all'ultimo volle stare in mezzo alla gente, insieme a tutti noi con quell'affetto che ci ha sempre ripagati delle inevitabili difficoltà che l'azione quotidiana riserva. Anche per questo è nostro dovere, mentre lo salutiamo, ringraziarlo".
Salvatore Adduce
Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, riunitosi stamane a Potenza nella sede della Regione Basilicata, ha approvato il bilancio di previsione 2020 e il documento di legacy che già era stato discusso nella seduta del 20 dicembre alla straordinaria presenza del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, del ministro ai Beni e alle Attività culturali, Dario Franceschini e del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.
La Fondazione Matera - Basilicata 2019 ha gestito il programma contenuto nel dossier di candidatura selezionato dalla Giuria. Tale dossier, che ha portato Matera ad essere la Capitale Europea della Cultura nel 2019, prevedeva che il lavoro della Fondazione fosse organizzato come un processo in evoluzione. Dopo il 2019 per gli anni 2020-22 è previsto il consolidamento della legacy finalizzato al rafforzamento del posizionamento acquisito da Matera e dalla Basilicata a livello europeo nel settore della creatività per diventare una piattaforma culturale del Mezzogiorno
I dati del 2019 danno contezza del successo di Matera-Basilicata 2019 testimoniato pubblicamente anche dal presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, e dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
Nelle prossime settimane saranno resi pubblici i dati definitivi del monitoraggio. Intanto sono a disposizione quelli aggiornati al 31 novembre 2019 e dicono che:
- Matera e la Basilicata si sono attestate come luogo internazionale di produzione culturale: l’82% del programma culturale è stato costruito in Basilicata, con il coinvolgimento di circa 268 artisti italiani e 214 artisti internazionali.
- E’ stato effettuato un grande investimento sulla scena creativa lucana che ha avuto l’opportunità di avere per la prima volta un palcoscenico europeo e che è pronta a distribuire le produzioni 2019 in giro per il mondo;
- 18.000 cittadini di varia provenienza e rappresentanti le diverse abilità sono stati coinvolti attivamente nelle produzioni culturali, ponendo all’attenzione europea Matera quale luogo di cocreazione attraverso nuovi modelli culturali che abbattono le barriere tra artisti e pubblico;
- 1500 volontari, di cui il 10% proveniente da vari luoghi di Italia e di Europa;
- La dimensione internazionale si è coniugata con la dimensione regionale della manifestazione: 410 eventi su 1228 eventi si sono realizzati nei vari Comuni della Basilicata. Oltre "Capitale per un giorno" che ha visto protagonisti tutti i 130 comuni della Basilicata, si citano a titolo esemplificativo, i progetti Gardentopia (28 comuni), Altofest - Festival nelle case (11 comuni), e le residenze artistiche (10 comuni), nonché “Patrimonio in gioco” che ha coinvolto 60 scuole della Basilicata.
- Più di 70.000 Passaporti venduti, di cui il 56% a turisti e il 44% a residenti della Regione Basilicata;
- Matera si è rivelata la Capitale Europea della Cultura che in assoluto ha registrato il tasso di crescita turistica più alto.
- Grande visibilità di Matera e della Basilicata: 3.201.398.000 totale “Opportunity to see” (potenziali contatti) equivalenti ad un investimento in Comunicazione pari ad € 116.607.700; oltre 1500 tra servizi radiotelevisivi e approfondimenti realizzati su Matera-Basilicata 2019, più di 60.000 articoli stampa e web; hanno parlato di Matera 2019 le testate di più di 41 paesi del mondo.
L’anno 2020 si configura, così come previsto dallo Statuto della Fondazione e dal Dossier di candidatura, come un anno volto a: monitorare e valutare i risultati; completare le attività di rendicontazione della spesa sostenuta a fronte dei finanziamenti concessi; consolidare le attività ed i progetti realizzati nell’anno 2019.
In particolare nel 2020 il ruolo della Fondazione sarà impostato su quattro tracce di lavoro: ricerca di una nuova visione culturale per le Città di piccole dimensioni e, soprattutto, per le Aree interne, alla luce di un lavoro di monitoraggio e valutazione degli impatti della strategia attuata; co-creazione come stimolo al rafforzamento del protagonismo del ruolo dei cittadini nella produzione culturale di Matera e del Sud nei prossimi dieci anni; continuità del progetto Open Design School sia come spina dorsale della qualificazione dello spazio urbano esistente e degli spazi urbani temporanei, sia legata all’allargamento della città come luogo per la produzione e la fruizione di contenuti culturali e percorsi turistici; elaborazione di nuovi modelli e prodotti fondati su una stretta relazione tra turismo sostenibile e cultura, volta ad esaltare l’incontro tra turisti (Cittadini temporanei) e residenti (cittadini permanenti) e ad allargare l’esperienza di visita esperienziale fondata sulla cultura a tutta la Basilicata, come un unicum che si vuole anche raccontare e proporre come tale, anche attraverso un calendario culturale strutturato.
Per realizzare queste attività il consiglio di amministrazione della Fondazione ha approvato un bilancio di previsione per il 2020 pari a 6 milioni di euro di cui:
- € 1.200.000,00 Premio “Melina Mercouri” già assegnato alla Fondazione Matera – Basilicata 2019
- €. 1.600.000,00 risorse rivenienti da economie anno 2019 (sulla base di un preconsuntivo 2019);
- €. 3.000.000,00 Risorse finanziarie da acquisire dal Governo Nazionale con riferimento nello specifico al Ministero dei beni culturali e al Dipartimento per le politiche di coesione per un importo complessivo di circa 2 Meuro, dalla Regione Basilicata (per un importo di circa 500 mila euro) e dal Comune di Matera (per un importo di 500 mila euro). Tali risorse sono in fase di acquisizione a fronte di progetti culturali volti a rafforzare le aree interne, le filiere creative con particolare riferimento al design e alla circuitazione delle produzioni della scena creativa regionale, al rafforzamento tra turismo e cultura, alla creazione di iniziative culturali di respiro internazionale basati su un forte coinvolgimento dei cittadini
- 200.000,00 sponsorizzazioni.
Per realizzare le attività la dotazione organica della Fondazione, già oggi ridotta a 35 unità, passa a 13 unità.
Soddisfazione viene espressa dal presidente della Fondazione Salvatore Adduce: “Mi preme molto ringraziare, in particolare, la Regione Basilicata e il suo presidente, Vito Bardi, per aver voluto confermare l’impegno già espresso in occasione della seduta straordinaria del cda il 20 dicembre scorso e per aver condiviso con noi la necessità di mettere a valore il lavoro svolto fino ad oggi in modo che la Basilicata rafforzi il suo ruolo di traino culturale del Mezzogiorno e di modello per il Paese e per l’Europa”.

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Dietro ogni grande progetto c’è un burocrate creativo. Con queste parole Franco Bianchini, componente del comitato scientifico di Matera 2019 e fra i massimi esperti di capitali europee della cultura, ha chiuso la giornata di lavoro “Riflessioni e connessioni” organizzata oggi alla Cava del Sole dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per riflettere insieme agli stakeholder locali sul percorso di Matera 2019 fatto sino ad ora e sull’eredità che tale percorso può lasciare.

“Per il futuro di Matera 2019 sarà molto importante fare innanzitutto un bilancio delle competenze che si sono formate in questi anni e trovare il modo per cambiare la burocrazia e renderla più creativa perché, come abbiamo visto in altre capitali europee della cultura, solo in questo modo si può capitalizzare questa esperienza. In tal senso si potrebbe organizzare proprio a Matera un festival della burocrazia creativa finalizzato a stimolare la nascita di nuovi modelli”.

Sul futuro della Fondazione Matera Basilicata 2019, Bianchini ha citato altre esperienze ricordando che alcune capitali hanno consegnato l’eredità nelle mani delle municipalità, mentre altre, come Essen, hanno creato uno specifico fondo per la programmazione culturale, altre ancora hanno costituito specifiche agenzie. “Il raffronto con le altre città ci aiuta per individuare la forma migliore attraverso cui valorizzare il lavoro fatto”.

Ad aprire la discussione in mattinata è stato il Direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri, che ha spiegato come la Fondazione, a partire da quest’anno e sulla scia delle sollecitazioni a proseguire arrivate anche dalle istituzioni europee, punta a diventare una piattaforma per il territorio con obiettivi ben concreti. "Per ragionare insieme sugli scenari futuri del processo innescato da Matera 2019 - ha spiegato Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazione della Fondazione- sono stati individuati 4 temi di discussione: co-creazione, aree interne, turismo, piattaforme e strumenti. Un'occasione per rafforzare l'idea di comunità che si è creata sia all'interno della Fondazione, sia nell'ecosistema Matera-Basilicata".

La giornata è stata organizzata in tavoli di lavoro e interventi di esperti. L’economista dell’impresa sociale Flavio Zandonai ha approfondito gli strumenti utili per valutare l’esito di un processo come quello di Matera 2019: il ritorno sull’investimento mediante l’analisi della redistribuzione delle risorse pubbliche, l’incidenza sulla catena di produzione, la reciprocità nelle relazioni, ed il bilancio delle competenze. Sul tema della migliore piattaforma a cui dare vita nel post-Matera 2019, Zandonai ha suggerito di individuare primariamente la sua natura costitutiva, ragionando su mission e vision, per poi trovare la forma giuridica più idonea.

Roberto Covolo, fra gli ideatori di Bollenti Spiriti, Principi attivi e animatore di Ex Fadda in Puglia, ha spiegato come funziona una piattaforma di attivazione sociale e culturale, ovvero puntando a sviluppare le capacità dei membri, abilitando le persone a realizzare processi, creando fiducia per stimolare appartenenza e attivare l’economia del dono. Se si sarà capaci di far accadere qualcosa di interessante, la piattaforma riuscirà ad essere attrattiva. Pierluigi Sacco, tra i maggiori economisti della cultura in Europa, ha affrontato il tema della co-creazione come tema decisivo nelle politiche europee, ricostruendo l’evoluzione storica dei modelli di partecipazione del pubblico alla cultura e delineando le connessioni che sempre più si amplificano tra cultura e salute/benessere, connessione sociale, innovazione, ambiente. Luciano Argano, Presidente del Consiglio superiore dello spettacolo, ha illustrato alcuni esempi di “habitat” di produzione dal basso, mentre Lucìa Hernàndez ha approfondito il tema del turismo generativo, ovvero quello che consente al visitatore di fare esperienze di rigenerazione del paesaggio e dell’economia del luogo visitato. Mariavaleria Mininni, docente di urbanistica presso l’Università degli studi della Basilicata, ha raccontato lo studio svolto dall’Ateneo lucano sui cambiamenti urbani innescati dal grande processo di Matera 2019. Nonostante la difficoltà di un’azione integrata tra i vari soggetti istituzionali coinvolti nel processo, diverse azioni straordinarie sono state realizzate, da quelle materiali e visibili come la nuova stazione ferroviaria, il Campus universitario, la riqualificazione della Cava del Sole, a quelle immateriali come la rifunzionalizzazione degli spazi in maniera inedita. Questo ha prodotto dei veri e propri processi di rigenerazione urbana, da mettere in connessione con quelli di altre aree della nostra regione.

All’incontro sono intervenuti anche gli Assessori comunali di Matera Mariangela Liantonio, Marianna Dimona e Giampaolo D’Andrea. “Oggi – ha detto Liantonio – ci avete consegnato tante idee che credo vadano nella giusta direzione. Come amministratori credo che dobbiamo cogliere questa opportunità per metterla a valore nei prossimi anni”. Per Dimona “sono stati piantati semi importanti. Dobbiamo fare tesoro delle cose buone, ma anche delle cose che non sono andate bene lo scorso anno. Occorre una visione comune, ma anche una strategia comune per aprirci a un futuro migliore”. Per D’Andrea “il 2019 ha aperto una nuova stagione di opportunità. Troviamo il modo, anche in ruoli diversi, di concorrere a non disperdere questo straordinario capitale che è quello che resta. Dobbiamo continuare a farci portatori dei valori espressi da Matera 2019”. Sono intervenuti infine anche la manager culturale della Fondazione, Ariane Bieou, il segretario generale Giovanni Oliva e il Presidente Salvatore Adduce.

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Prosegue la ricerca sugli archivi: il 5 febbraio si presentano i primi due volumi del progetto editoriale Archivi della Basilicata, ispirato alle cinque mostre di I-DEA

Si è concluso il 20 gennaio 2020 la quinta e ultima mostra per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio, inaugurata il 29 novembre presso Cava Paradiso. Intitolata Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto è a cura di Pelin Tan & Liam Gillick, rispettivamente curatrice e artista di fama internazionale.

Doppio appuntamento per il finissage. Il 29 e il 30 gennaio alle ore 18,30, presso il Cinema Piccolo di Matera sarà proiettato in prima visione mondiale il film Pelin Tan di Liam Gillick, realizzato dall'artista in occasione di Abitare gli archivi. Il lavoro di ricerca condotto dalla curatrice, che ha analizzato il senso di comunità e le evoluzioni nella percezione e appropriazione dei luoghi dopo la riforma agraria nel 1950, le migrazioni dai Sassi e la vita nei nuovi quartieri di Matera, fino all'arrivo dei migranti nel nostro presente, diventa oggetto di questo film di circa 30 minuti sulle tracce di Pelin. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

Il 5 febbraio alle ore 18,30 la Libreria dell'Arco di Matera ospiterà la presentazione dei primi due volumi della collana Archivi della Basilicata, costituita da cinque volumi, ciascuno dei quali incentrato su un archivio della regione. Utilizzando voci diverse per presentare lo stesso corpus di materiali, la collana aspira a superare i confini disciplinari, con un approccio che spazia dal mondo accademico a quello letterario. Il progetto è a cura di Achille Filipponi, Joseph Grima, Matteo Milaneschi, Chiara Siravo: i primi due volumi sono intitolati La Bonifica di Bradano e Metaponto. Archivi della Basilicata Volume I e Carlo Levi a San Costantino Albanese. Archivi della Basilicata Volume II. Sarà inoltre l'occasione per raccontare il progetto dell'archivio web di I-DEA che sarà online a partire da metà febbraio: avrà una sezione dedicata ad archivi e documenti che crescerà con il tempo e verrà presentata ufficialmente nei prossimi mesi.

Con la mostra Abitare gli Archivi si conclude un lungo e articolato viaggio che ha indagato in profondità il ricco e complesso patrimonio degli archivi della Basilicata, cominciato la scorsa primavera con una mostra a cura del fotografo Mario Cresci, proseguito con la Visione Unica dei designer di Studio Formafantasma, per poi affrontare il tema del corpo e degli archivi gestuali con il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, fino ad arrivare al Paese di cuccagna, auspicato dagli artisti James Bridle e Navine G. Kahn-Dossos.

Fondamentale all'interno del progetto anche il ruolo dell'Università degli Studi della Basilicata, che ha realizzato una mappatura di tutti gli archivi della Basilicata ed una ricerca antropologica sul tema dello sfollamento dei Sassi, i cui esiti saranno presentati nell'ambito di una conferenza realizzata insieme alla Fondazione.

A fianco del progetto anche Open Design School che ha studiato per le varie mostre un allestimento multiforme e modulare, capace di trasformarsi a seconda delle necessità del progetto, passando in maniera fluida da un concept all'altro, da un archivio all'altro.

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Riflettere su quanto è avvenuto nel 2019, e capire quali connessioni costruire nell'immediato futuro per valorizzare un patrimonio di esperienze e relazioni che si sono determinate in questo tempo.

Sono questi alcuni dei principali obiettivi della giornata di confronto che si terrà a Matera alla Serra del Sole il 28 gennaio e che vedrà protagonisti tutto team di Matera 2019 e alcuni prestigiosi ospiti come, tra gli altri, Pierluigi Sacco, Lucio Argano, Francesco Monaco, Roberto Covolo, Flavio Zandonan.
La restituzione pubblica – a cui è invitata la stampa - si terrà dalle ore 12 alle ore 16.15 nella Serra del Sole che, nella circostanza, si potrà raggiungere in auto.
Nella mattinata sono stati invitati anche i Project leader e i coproduttori di Matera 2019, rappresentanti tecnici delle istituzioni, persone del terzo settore, della filiera turistica, ecc.il CdA - insieme a rappresentanti politici.

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Per la circostanza sono stati consegnati ai cittadini attestati di onorificenza, la stampa dei discorsi di Mattarella e Sassoli e il documentario “19 gennaio 2019, il film”.

 

Una festa per ringraziare i cittadini per aver accompagnato il viaggio di Matera 2019 e la inaugurazione del nuovo campo di basket in piazza degli Olmi. Due occasioni per segnare un’altra tappa importante di Matera, Capitale europea della cultura.
“Oggi, a un anno esatto dalla cerimonia inaugurale – ha detto il direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri - abbiamo voluto organizzare questo incontro per due ragioni: ringraziare tutti i cittadini che, ciascuno a modo suo, hanno partecipato attivamente al viaggio di Matera, Capitale europea della cultura e inaugurare il nuovo campo di Basket, parte del progetto Open Playful Space coprodotto da Comitato Uisp Basilicata e Fondazione Matera-Basilicata 2019. Questo campo di basket rappresenta la migliore sintesi di Matera 2019 perchè ci dice quanto sia stato importante il lavoro di squadra in questo viaggio e ci dice che Matera 2019 lascia in eredità cose concrete sul campo”.
Per Michele Di Gioia, presidente Uisp, “questa piazza che era grigia è ora tutta colorata grazie alla vita delle persone, grazie ai disegni che abbiamo realizzato insieme a diverse realtà che vivono in questo contesto a partire dalla scuola “Bramante”. Da Matera arriva un messaggio: lo sport, l’arte urbana possono essere elementi di trasformazione sociale e di rigenerazione delle periferie intese come luoghi in cui i cittadini si riconoscono e si riappropriano del loro destino”.
L’opera finale, che ha coinvolto l’artista tedesco Quapos e l’artista italiano Skolp, con la direzione artistica di Monica Palumbo – Momart Gallery e la collaborazione di Marica Montemurro e Gianni Papapietro, rappresenta la sintesi dell’incontro tra Arte Urbana, Gioco e Sport di Strada, che conclude il processo di riqualificazione avviato nel 2018.
“Un lavoro – ha detto Skolp - partito da un altro progetto di riqualificazione sotto i portici per riqualificare l’area. Per me è stata una esperienza straordinaria non solo dal punto di vista artistico, ma anche e soprattutto umano”. Monica Palumbo: “Grazie al dialogo partito da via Saragat quando sindaco era Salvatore Adduce è iniziato un percorso che ha portato la street art a Matera e in tutta la Basilicata”.
Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha ricordato che alcuni anni fa “iniziammo un percorso in questo rione coinvolgendo anche i piccoli studenti. Oggi sono molto felice per aver riacceso i riflettori su questo rione grazie alla collaborazione del sindaco. Le periferie sono molto importanti e non è un caso che Matera 2019 abbia realizzato tantissimi progetti in diverse aree periferiche della città. Questo esempio servirà molto ai cittadini materani per recuperare l’idea di utilizzo intelligente del territorio. La Fondazione si è sempre mossa in questa direzione. Dobbiamo recuperare l’idea della convivenza civile e pacifica, un tema fondamentale. Io colgo questa occasione per condividere con voi la mortificazione per quello che è avvenuto qualche giorno fa in Inghilterra e a Potenza dove due ragazze, una di 20 anni e una di 30 anni, sono state aggredite violentemente solo per essere omosessuali. Attraverso questa comunità che si raccoglie intorno ai grandi temi della cultura dobbiamo dire che la cultura è innanzitutto quella di saper vivere insieme rispettando tutti e le storie di ciascuno. Su questo ci dobbiamo impegnare”.
Le conclusioni sono state affidate al sindaco, Raffaello De Ruggieri: “Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato nella Fondazione per quello che è successo. Noi stiamo lavorando per non spegnere questa fonte di energia. Due considerazioni: La prima è che il risultato di questo 2019 ha avuto un notaio che ne ha consacrato il valore e il successo: il notaio si chiama Sergio Mattarella che nel suo discorso di fine anno ha ringraziato i materani per aver onorato l’Italia e l’Europa. E io da sindaco dico grazie alle donne e agli uomini di Matera. Noi abbiamo costruito una pista di lancio per nuovi progetti e nuove azioni. Ad esempio, l’11 dicembre 2019 ho firmato un contratto con l’attuale ministro per lo sviluppo economico dove è stato ufficializzato che proprio qui, non nel centro storico, sarà realizzata la casa della tecnologia con un investimento di 15 milioni di euro. Nella casa della tecnologia a regime sono previsti 100 posti di lavoro. Matera 2019 ci ha inserito nel mondo e nessuno potrà mai più cancellare l’immagine e la dignità di Matera che voi avete costruito e testimoniato”.
In mattinata I cittadini che hanno partecipato a questo viaggio hanno ritirato gratuitamente un attestato di riconoscimento per il loro lavoro a sostegno di Matera 2019, la stampa dei discorsi di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, e di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, e il video documentario sulla cerimonia inaugurale "19 gennaio 2019, il film".
Il documentario, ideato e prodotto da TRM network e RVM Broadcast, con la regia di Francesco Giase, il soggetto e la sceneggiatura di Sergio Palomba, Annette Tosto e Vito Cea, racconta il 19 gennaio attraverso la voce dei cittadini materani che, a vario titolo, hanno contribuito a rendere indimenticabile quel momento lungo 24 ore. Alla loro si aggiunge quella di un osservatore esterno, Michelangelo Tagliaferri, fondatore e responsabile scientifico dell'Accademia di Comunicazione di Milano, che conosce bene Matera e il suo passato e che traccia un'acuta analisi del presente ma soprattutto del futuro della città.

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Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e Galway, la città irlandese che quest’anno detiene il titolo insieme alla croata Rijeka, sono state al centro dell’incontro “Da Matera a Galway” ospitato presso l'Istituto Italiano di Cultura a Dublino, organizzato dal Direttore, Renata Sperandio.

Il legame di amicizia fra le due città, rafforzato dalla collaborazione fra i team che si occupano del programma della Capitale Europea della Cultura, è stato sottolineato dall’ambasciatore italiano in Irlanda, Paolo Serpi.
A rappresentare Matera 2019 è stata la Manager Sviluppo e Networking della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Rossella Tarantino, che ha spiegato come la città dei Sassi abbia colto l'opportunità della Capitale della Cultura per rafforzare la dimensione europea e il coinvolgimento attivo dei cittadini tramite iniziative locali di sviluppo creativo. Grande interesse ed emozione ha suscitato il lavoro di ingaggio dei cittadini nelle produzioni culturali originali che è stata la cifra del programma di Matera 2019.
Per Galway 2020 sono intervenuti i Cultural Producers Craig Flaherty e Kate Howard, che hanno discusso della sfida rappresentata da una Capitale Europea della Cultura ai confini dell'Europa, affrontando il tema di Lingua, Territorio e Migrazione.
A suggellare l’unione fra la cultura irlandese e quella italiana è stata la musica, con l’esibizione del violoncellista italiano Adrian Mantu nella Lamentatio del compositore Giovanni Sollima, un omaggio al festival internazionale di violoncello “Cellismo” che fa parte dello straordinario programma di Galway 2020.

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La mostra Mediterranea, promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio, in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Polo Museale della Basilicata, in esposizione al Museo Ridola, chiude i battenti dopo 4 mesi in esposizione.

A “chiudere” l’esposizione, inserita nel programma ufficiale di Matera Capitale europea della cultura per il 2019, sarà il Presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia che visiterà la mostra, accompagnato, per l’occasione, dal Presidente della Fondazione, Salvatore Adduce, dal Direttore del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino e dal Prorettore Vicario dell'Università degli Studi della Basilicata, Michele Perniola.

La visita è prevista per le ore 16.00 di domenica 19 gennaio.

La mattina successiva il Presidente Saccoccia sarà al Centro di Geodesia Spaziale di Matera per incontrare il personale ASI e visitare le strutture di e-Geos, joint venture tra ASI e Telespazio.

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Il 19 gennaio, a un anno esatto dalla apertura del 2019, si inaugura il campo basket di Piazza degli Olmi, realizzato nell’ambito del progetto Open Playful Space coprodotto da Comitato Uisp Basilicata e Fondazione Matera-Basilicata 2019

 

Il successo di Matera Capitale europea della cultura è il risultato non solo di un intenso lavoro guidato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, ma anche e soprattutto, dei tantissimi cittadini che hanno regalato il loro tempo partecipando attivamente a questo viaggio. Sono migliaia le persone che hanno partecipato ai laboratori nei quartieri, alla organizzazione della cerimonia inaugurale e di quella finale, ai progetti artistici, ai progetti di comunità, alle residenze in molti casi anche mettendo a disposizione propri spazi e proprie abitazioni.

Per questa ragione, mentre si continua a progettare un percorso di iniziative culturali finalizzato a valorizzare l’eredità di Matera 2019, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Matera, a un anno esatto dalla cerimonia inaugurale, hanno organizzato un momento istituzionale per offrire un riconoscimento a tutti i cittadini che hanno partecipato al percorso di Matera 2019.

Domenica 19 gennaio, in occasione della inaugurazione del campetto di Piazza degli Olmi, realizzato nell’ambito del progetto Open Playful Space coprodotto da Comitato Uisp Basilicata e Fondazione Matera-Basilicata 2019, dalle ore 11 alle ore 13, verrà consegnato a tutte le persone che si sono impegnate in questo anno speciale un attestato di partecipazione, ricordo tangibile del meraviglioso supporto, e un kit ricordo di questa esperienza comprendente il video della cerimonia inaugurale - prodotto da TRM e donato dal Comune di Matera - tenutasi esattamente un anno fa, anche per rivivere insieme i tanti momenti che sono stati condivisi.

Nella circostanza, alle ore 10, verrà inaugurato “Let’s Play Culture”, intervento di arte urbana che ha interessato il campetto di Piazza Degli Olmi a Matera.

L’opera finale, che ha coinvolto l’artista tedesco Quapos e l’artista italiano Skolp, con la direzione artistica di Monica Palumbo – Momart Gallery e la collaborazione di Marica Montemurro e Gianni Papapietro, rappresenta la sintesi dell’incontro tra Arte Urbana, Gioco e Sport di Strada, che conclude il processo di riqualificazione avviato nel 2018.

L’inaugurazione dell’intervento di arte urbana coinvolgerà l’Istituto “D. Bramante, partner integrante del progetto Open Playful Space nel processo di rigenerazione dell’intera piazza, anche in vista dell’Open Day Scolastico in programma il 19 Gennaio.

Qui di seguito il programma:

 

- Ore 10,30 - 11,45

Basket 3vs3 under 18

 

- Ore 11,00 - 11,45

Esibizione e laboratori di capoeira, arti circensi, giocoleria e art du deplacement a cura delle associazioni Lacapaosciuc e Muvt

- Ore 11,00 – 13,00

Consegna attestati ai cittadini

 

- Ore 12 - 12,30

Saluti istituzionali e cerimonia di consegna del campetto di piazza degli olmi con interventi del sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, e il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce

- Ore 12,30 - 13,30

Esibizione e laboratori di capoeira, arti circensi, giocoleria e art du deplacement a cura delle associazioni Lacapaosciuc e Muvt

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Il TAR di Basilicata, con Sentenza n. 40 del 13 gennaio 2019, ha dichiarato la legittimità della procedura di gara bandita dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 per l’affidamento in concessione della realizzazione e gestione di Cava del Sole.

Il TAR ha chiarito che la Fondazione, difesa dall’Avv. Vito Agresti, ha operato nel rispetto di tutte le regole dell’evidenza pubblica.

Il Giudice Amministrativo, nel rigettare il ricorso proposto dal secondo classificato Rti Fiera di Roma-Palazzo Gattini ed altri, ha acclarato che l'unico effetto del ricorso avrebbe potuto essere l'annullamento dell'intera gara e giammai l'affidamento della concessione in favore del ricorrente, affermando al contempo che la Commissione di gara, presieduta dal Direttore della Fondazione, Paolo Verri, ha agito in piena legittimità valutando correttamente le offerte dei concorrenti ed aggiudicando la selezione allo Studio Ega che ha formulato la migliore offerta sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista economico.

Soddisfatto il Presidente della Fondazione, Salvatore Adduce, che ha dichiarato: “Do atto all’intera struttura della Fondazione Matera Basilicata 2019 di aver bene operato, dimostrandosi capace di realizzare una grandissima mole di attività rispettando linearità e trasparenza, attraverso procedure pubbliche particolarmente complesse. Ciò ha permesso il dispiegarsi di tutte le iniziative del programma lungo l’intero percorso di Capitale Europea della Cultura nel pieno rispetto delle norme che regolano la vita di un soggetto molto “originale” quale è una Fondazione. Non meno rilevante è la circostanza che, a conclusione dell’anno della Capitale Europea della Cultura, i Soci fondatori – Comune di Matera, Regione Basilicata, Provincia di Matera, Università degli Studi della Basilicata, Camera di Commercio della Basilicata – possono contare su una struttura non condizionata da contenziosi di tipo amministrativo”.

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L’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è stata al centro della riunione della V Commissione Consiliare del Comune di Torino svoltasi questa mattina preso il Palazzo Civico.

Nel corso dell’incontro, dedicato al tema della candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura per il 2033, è stato invitato, insieme al Rappresentante del Rettore del Politecnico di Torino, prof. Juan Carlos De Martin, delegato per la Cultura e la comunicazione, anche il Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri, che ha illustrato il percorso condotto dalla città lucana.

Erano presenti l'Assessore alla cultura del Comune di Torino, Francesca Paola Leon, e il Presidente della V Commissione, Massimo Giovara.

Verri, in particolare, dopo aver ripercorso la storia delle capitali europee della cultura, si è soffermato sui principali aspetti che hanno caratterizzato la candidatura di Matera e sulle ragioni per cui la città è riuscita a guadagnare questo titolo. Una parte della testimonianza di Verri ha invece riguardato il programma culturale organizzato nel 2019 e il tema dell'eredità che lascia questo anno da capitale. Al termine dell'incontro Verri ha risposto alle domande dei consiglieri comunali presenti.

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Grazie alla collaborazione con il Comune di Matera e il Polo Museale della Basilicata, è stata prorogata fino all'8 marzo l’ultima delle quattro grandi mostre di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 inaugurata il 6 settembre 2019 presso il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola. Co-prodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo Museale della Basilicata, la mostra è il risultato di una ricerca decennale condotta dal fotografo e filmmaker Armin Linke sull’Antropocene. L’autore indaga l’origine e lo sviluppo della nuova era in cui, per la prima volta, l’uomo diventa un fattore geologico in grado di produrre cambiamenti irreversibili sul pianeta Terra.

Il percorso, articolato tra la ex scuola Volta e la palazzina FIO del Museo Ridola (utilizzata per l’occasione come spazio espositivo), conduce i visitatori in una prima sezione fotografica introduttiva che mostra il lavoro di documentazione e archiviazione condotto da Linke. Si passa poi a esplorare, entrando nei depositi del museo, gli insediamenti umani che a partire dal Paleolitico arrivano ai giorni nostri, facendo riflettere sull’origine dell’Antropocene ed il futuro di questa nuova era geologica.

I laboratori, curati da Studio Obelo, da mesi vedono gli studenti di tutte le scuole impegnati attivamente nel rielaborare propri immaginari e riflessioni sui cambiamenti climatici provocati dalle immagini e dai video di Armin Linke. A partire da sabato 18 gennaio, tutti i fine settimana i laboratori - preceduti dalle visite guidate - saranno estesi anche alle famiglie e ai visitatori organizzati in gruppi. I laboratori si svolgeranno nelle giornate di sabato e domenica pomeriggio, ore 17:00.

Alla mostra si accede con il Passaporto per Matera 2019 - il titolo di accesso agli eventi del programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura 2019 - acquistabile presso l’Infopoint di Via Lucana.

Fino al 31 gennaio, con il Passaporto sarà possibile utilizzare gratuitamente gli autobus urbani e vistare le altre mostre, ancora in corso, del programma di Matera 2019:

Echi d’Acqua – coprodotta con Loxos Concept, Palombaro Lungo, fino al 19 gennaio (dalle ore 09.30 alle 11.00 e dalle ore 15.00 alle 16.30).
Padiglioni Invisibili – coprodotta con SouthHeritage, Fondazione SouthHeritage, fino al 19 gennaio (dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00. Chiuso il lunedì e il martedì).
Abitare gli archivi: vita, movimento, raccolto e Ripetizione Spaziata – progetto I-DEA, Hangar di Cava Paradiso, fino al 20 gennaio (venerdì-sabato-domenica, dalle ore 10:00 alle 19:00).
Terrae Motus, Palazzo Acito, fino al 20 gennaio (dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00).
Mediterranea - coprodotta con Polo Museale della Basilicata, Museo Ridola, fino al 19 gennaio (tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 20:00. Lunedì dalle ore 14:00 alle 20:00)
Shirin Neshat. Matera 2019. Remembrance / In Trance - coprodotta con Polo Museale della Basilicata, Palazzo Lanfranchi, fino al 12 gennaio (tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 20:00. Mercoledì dalle ore 11:00 alle 20:00).
Numbers / Computed art / Elementi di calcolo trascendentale, progetto “La poetica dei numeri primi” - coprodotta con Polo Museale della Basilicata, Palazzo Acito, fino al 20 gennaio (dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00).
Presepio e presepi, progetto “I Cammini” - coprodotto con Parco Culturale Ecclesiale Terre di Luce fino al 10 gennaio (ore 12:00).
Oltre a Blind Sensorium, altre due mostre coprodotte con il Polo Museale della Basilicata saranno visitabili anche dopo il 31 gennaio, utilizzando il biglietto standard acquistabile presso i Musei:

Riempire il vuoto. Le simmetrie da M.C. Escher ai contemporanei / Numeri nel tempo. Contare, misurare, calcolare trascendentale - progetto “La poetica dei numeri primi”, Museo archeologico nazionale di Metaponto, fino al 28 febbraio (tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 20:00. Lunedì dalle ore 14:00 alle 20:00).
Maria Lai e Antonio Marras, Trama Doppia, Matera, Palazzo Lanfranchi fino all’8 marzo (tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 20:00. Mercoledì dalle ore 11:00 alle 20:00).

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 Giovedì 19 dicembre 2019

(dalle ore19.30 alle ore 20.30)

Il direttore Giorgio Barberio Corsetti oggi a Matera con i cittadini

per disegnare insieme il futuro. Dopo Matera 2019.

MANIFESTO

I cittadini presentano alla città un Manifesto artistico poetico partecipato, scritto e concertato collettivamente

con la guida di Giorgio Barberio Corsetti, Massimo Sigillò Massara e Virgilio Sieni.

Una processione laica che diventa un atto politico e democratico per fare cultura e parteciparla.

 

Piazza Vittorio Veneto

Piazza Vittorio Veneto Matera (MT)

Piazza San Francesco

Piazza San Francesco Matera (MT)

 

evento gratuito - fino ad esaurimento posti

I desideri dei cittadini disegnano il futuro! Dopo Matera 2019. Questa sera giovedì 19 dicembre (dalle ore 19.30 alle ore 20.30), il direttore Giorgio Barberio Corsetti e i cittadini saranno ancora protagonisti insieme di un’importante iniziativa pubblica che precede la cerimonia di chiusura della Capitale Europea della Cultura (in programma il 20 dicembre).

I cittadini si racconteranno alla città attraverso un Manifesto artistico poetico partecipato, un testo politico e democratico che diventa un atto collettivo in cui gli stessi cittadini si rendono promotori d’arte e auspicano di continuare a fare cultura e a parteciparla, anche dopo l’esperienza di Matera 2019. Il Manifesto è, infatti, il frutto del lavoro di coloro, cittadini e artisti, che sono stati direttamente coinvolti in alcuni dei progetti e che vogliono immaginare insieme e attivamente nuove pratiche e percorsi di creazione per realizzare una comunità consapevole d’arte partecipata.

Il documento è scritto e concertato collettivamente con la guida dei maestri Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Sigillò Massara, che hanno lavorato con la comunità per la creazione del Prologo sui Sassi e la Cavalleria Rusticana, andate in scena a Matera a inizio agosto nell’ambito del progetto Abitare l’Opera, e il coreografo Virgilio Sieni, che con i cittadini ha costruito il percorso Thauma. Atlante del gesto nell’ambito del progetto I-DEA dedicato agli archivi.

È questo un Manifesto della Partecipazione da restituire alla città di Matera recitato, cantato, danzato, declamato attraverso un corteo che avrà inizio da Piazza Vittorio Veneto e terminerà a Piazza San Francesco. Una processione laica di cittadini e artisti che attraverserà la città, cantando le musiche e i cori del Prologo, dal progetto itinerante e immersivo di Giorgio Barberio Corsetti, per culminare con la declamazione pubblica del Manifesto e terminare con le danze collettive di Virgilio Sieni.

 

Di seguito i punti del MANIFESTO CITTADINI MATERA 2020

 

 

 

 

Manifesto Cittadini Matera 2020

 

Matera è una città liminale
il tempo è in bilico, lo spazio anche, tra alto e basso, salite e discese simbolicamente impervie
essenza minerale, vegetale e animale, passato e presente, tutto risuona nella topografia e nelle pietre
dopo Matera 2019 noi cittadini rivendichiamo un ruolo che è fiorito tra i sassi in questo anno di cultura
la nostra città cosi accogliente e ospitale per i viaggiatori deve essere il luogo dove annualmente si compia una festa estiva delle arti performative
noi cittadini vogliamo essere promotori e partecipanti attivi di questa festa formando un collettivo in collaborazione e fusione costante e creativa con la Fondazione Matera Basilicata 2019
Vogliamo aprire la città agli artisti di tutto il mondo, per sviluppare residenze e percorsi di creazione.
la partecipazione attiva dei cittadini alle pratiche e ai percorsi di creazione ne faranno una festa unica, e porteranno a sviluppare una comunità consapevole
auspichiamo la nascita di un centro culturale irradiante in tutta la regione e in tutto il sud. Desideriamo un luogo per l’arte partecipata, fondata sulla relazione tra linguaggi artistici e il territorio.
Con questa festa intendiamo coinvolgere i piccoli comuni della regione e rilanciare la bellezza del vivere nelle piccole comunità.

Vogliamo che le azioni artistiche si sviluppino dialogando con la morfologia unica della città, per restituire attraverso la festa un’esperienza forte di comunità
desideriamo che più spazi dedicati alle arti possano essere attivati e abitati, cominciando dai teatri già esisterti
desideriamo che a Matera tutte le arti, anche nelle loro ricerche più avventurose e profonde, diano vita a un evento collettivo, una festa laica.
Intendiamo agire sulla nostra città, coinvolgere tutte le persone, portare il dono dell’arte a tutti i concittadini in un percorso di consapevolezza e attenzione. Elaborare le tensioni della nostra comunità. Creare curiosità davanti alle cose nuove, nelle giovani generazioni, nelle scuole, contagiarli con la nostra gioia e felicità
intervenendo con gli artisti ospiti intendiamo avvicinarci alle giovani generazioni per comprenderne i desideri e le necessità, anche impliciti o inespressi, per coinvolgerli nel nostro sogno.
Ascolto e scambio: questa è la chiave.
Attraversare con slancio le periferie.
Che da questo sogno si generi uno slancio inesauribile.
Vogliamo che il sogno iniziato quest’anno continui. Non uccidete il nostro sogno.
Lo spazio di Matera è di tutto il mondo, e accogliamo il mondo senza smettere mai di ascoltare il cielo. Vogliamo con queste azioni rompere l’isolamento e offrire la nostra città con generosità in cambio di esperienza.
Siamo in cammino e non ci fermiamo.
Amiamo l’arte e l’arte ci aiuta a vivere.
Noi giuriamo fedeltà alla bellezza.
La ricerca della bellezza dev’essere una pratica quotidiana di consapevolezza, insita anche nelle piccole cose.
È sempre più necessario educare alla bellezza, alla danza, alla musica, al teatro e ad ogni forma di arte.
Noi crediamo che praticare l’arte, applicarsi ad essa, viverla, sia un percorso per scoprire le innumerevoli narrazioni della nostra persona.
La bellezza è dentro ciascuno di noi, va praticata per lasciarla emergere
È fondamentale lavorare sul corpo, sulla voce e la mente, imparando ad ascoltarsi.

Sosteniamo che la bellezza è generata da tutte le forme della diversità.
la festa deve articolare una geografia di residenze, pratiche, ospitalità che diano durata alle esperienze e ne garantiscano la partecipazione dei cittadini di ogni età, provenienza, abilità e religione
i cittadini sono chiamati a trovare nuovi modi d’incontro dove la poesia si dispieghi nell’ascolto della comunità.
L’arte coglie poeticamente gli enigmi della nostra esistenza, li fa risuonare, apre le nostre stanze segrete, nomina l’indicibile, fa apparire l’invisibile, ci fa risuonare in un canto della vita e della morte.
Solo un tessuto fitto e solidale di cultura può contrastare ogni forza disgregante.

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E' stata definita la scaletta degli interventi istituzionali per la cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 in programma il 20 dicembre alla Cava del Sole alle ore 19:00. Oltre al Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, al Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi interverranno il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Dario Franceschini e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.

A rappresentare invece le Capitali Europee della cultura 2020 ci saranno Nikola Ivaniš, City of Rijeka, Deputy Mayor e Patricia Philbin, CEO Galway 2020.

Chiuderà il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli.

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Dalle 16 alle 18,30 tavola rotonda con i protagonisti di questa esperienza e lectio magistralis di Franco Purini, Università di Roma La Sapienza

 Inaugura il 20 dicembre la Mostra viaggiante "9x100 ='900. 9 itinerari per 100 Architetture del '900 in Basilicata e Puglia" presso il Campus Universitario della Università degli Studi della Basilicata a Matera. L'iniziativa è organizzata dalla Sezione Basilicata e Puglia del DO.CO.MO.MO. Italia, in co-produzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Open Design School.

La Mostra è il risultato di un'attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del '900, intesa come uno strumento 'aperto' e implementabile, con cui ci si propone di conoscere e mettere 'in rete' 100 architetture moderne di qualità riconosciuta. I valori di queste opere nel territorio appulo-lucano, spesso riscontrabili in aspetti analoghi di altre architetture costruite in luoghi, tempi e circostanze differenti, ne escono potenziati rispetto a quelli individuabili attraverso l'autonoma considerazione delle singole opere. Esse sono state selezionate su 151 da un Comitato scientifico internazionale di cui fanno parte tra gli altri: William J. Curtis, Federico Bucci, Franco Purini, Amerigo Restucci che ha curato l'introduzione del Catalogo della Mostra, edito da Gangemi Editore, curato da Mauro Sàito e Antonello Pagliuca.

L'allestimento è realizzato da Open Design School che ancora una volta si pone come uno strumento fondamentale a servizio delle istituzioni per l'attuazione e l'attivazione di progetti, costruendo un design sartoriale che risponde a diverse esigenze, anche su grande scala. In questo caso, seguendo le modalità progettuali di Open Design School, in linea però con le necessità della mostra e con lo spirito dei tempi, Open Design School ha creato un allestimento in legno modulare e flessibile: dal momento, infatti, che la mostra sarà itinerante, la struttura sarà agile e multiforme, ma anche ecologica, in grado di essere adattata a diversi spazi.

L'inaugurazione della mostra, che si concluderà il 24 gennaio 2020, sarà anticipata alle ore 16 da una tavola rotonda cui parteciperanno Aurelia Sole, Rettrice Università degli Studi della Basilicata, Ferdinando F. Mirizzi, Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo, Antonella Guida, Coordinatore del Corso di Studi in Architettura, Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi Culturali e Turistici Regione Basilicata, Rita Orlando, Senior Project Manager, Open Design School Matera, I-Dea, Fondazione Matera-Basilicata 2019, Raffaele Vitulli, Presidente Cluster Basilicata Creativa. Seguono alle 16,30 gli interventi di Antonello Pagliuca, Università degli Studi della Basilicata e curatore insieme a Mauro Sàito, che presenterà la mostra, Antonio Conte, Università degli Studi della Basilicata, che racconterà come Conoscere il patrimonio moderno, e lo stesso Sàito, Docomomo Italia con L'eredità dei maestri moderni. Chiude alle 17 la lectio magistralis di Franco Purini, Università di Roma La Sapienza, "Mediterraneo e Modernità". Appuntamento inoltre per il finissage con la presentazione del volume Materiali Made in Italy. Avanguardia italiana nell'Industria delle costruzioni del primo '900 di Antonello Pagliuca, Università degli Studi della Basilicata.

 

Open Design School:

Santa Nastro This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. +39 3201122513

ods.matera-basilicata2019.it

 

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Oltre ai due appuntamenti organizzati insieme ai partner di Matera 2019 Enel/Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Pesaro Urbino 2033, altri due importanti iniziative arricchiranno la giornata che precede la Cerimonia di chiusura di Matera 2019.

Dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco, nell’ambito dell’Open Culture Festival, sarà possibile partecipare a “ECOC Digital Visions- Le Capitali Europee della Cultura in digitale”, attraverso cui conoscere le migliori produzioni in virtual reality ed augmented reality provenienti da Plovdiv 2019, Novi Sad 2021, Kaunas 2022. Alle 17:00 tali progetti verranno presentati in un incontro pubblico (in inglese). Gli artisti Petko Tanchev e Atanas Dinchev da Plovdiv presenteranno alcune opere multidisciplinari nel campo dei media digitali interattivi e della scenografia teatrale moderna. Snežana Mišić, PhD, consulente museale, Direttore della programmazione alla Galleria di Matica srpska, e Nebojša Zaklan, Direttore creativo di CASE3D da Novi Sad illustreranno l'implementazione di moderni strumenti IT nel lavoro della Galleria, con particolare enfasi sulla digitalizzazione 3D delle iconostasi nell'ambito delle mostre d’arte, e un tour VR di un luogo del patrimonio industriale trasformato in un quartiere creativo. Gli artisti Kristina Buozyte e Vitalijus Zukas da Kaunas faranno conoscere il compositore e pittore M.K. Ciurlionis attraverso il progetto in VR “Trail of Angels”.

Alle 19:30 ci sarà invece la restituzione pubblica del Manifesto artistico poetico partecipato, frutto del lavoro di coloro, cittadini ed artisti, che sono stati coinvolti attivamente in alcuni dei progetti di Matera 2019. A coordinare questo percorso, frutto di incontri svolti ogni sera a partire dal 15 dicembre presso Le Monacelle, sono i maestri Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Sigillò, che hanno lavorato con la comunità per la creazione del Prologo sui Sassi e la Cavalleria Rusticana, andate in scena a Matera a inizio agosto nell’ambito del progetto Abitare l’Opera, e il coreografo Virgilio Sieni, che con i cittadini ha costruito il percorso “Thauma. Atlante del gesto” nell’ambito del progetto I-DEA dedicato agli archivi. La restituzione pubblica del Manifesto avverrà in una modalità performativa, attraverso un corteo con inizio in Piazza Vittorio Veneto.

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È stato presentato questa mattina Sala Mandela del Comune di Matera il programma della Notte Bianca di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Coprodotta da Comune di Matera e Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con il Polo Museale Regionale della Basilicata in programma il 20 dicembre, giornata conclusiva del programma ufficiale del 2019.

Un programma – è stato spiegato – che arricchisce la serata “Open Future Togheter!” ospitato alla Cava del Sole, luogo dedicato ai grandi eventi per la sua capienza, e che propaga i festeggiamenti in tutta la città, attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni sportive, proiettando Matera verso le sue prossime sfide.

A ciò si aggiungono i momenti istituzionali – Consiglio di amministrazione della Fondazione e Conferenza stampa - che vedranno la presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Dario Franceschini, il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli.

Ad illustrare le iniziative sono stati i vari soggetti coinvolti nelle programmazione: il sindaco di Matera Raffello de Ruggeri, il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, l’assessore alla Cultura Giampaolo D’Andrea, l’assessore al Turismo Mariangela Liantonio, l’assessore alle politiche sociali e scuola Marilena Antonicelli, l’assessore allo sport Giuseppe Tragni, con il coordinamento del Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri.

Un ringraziamento è stato rivolto al neo Direttore dell’Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, per aver voluto aprire in occasione della giornata, l’Open Space di Palazzo dell’Annunziata che per la giornata e fino alla conclusione delle celebrazioni della notte bianca, ospiterà video promozionali sui comuni lucani e tavoli con il gioco di società “Lucanum”, dedicato al patrimonio culturale e turistico della Basilicata.

L’intera giornata - è stato sottolineato - non intende solo concludere un percorso ma aprirne uno nuovo, anche in virtù dei brillanti risultati ottenuti. È già in programma, il 19 gennaio 2020, a distanza di un anno dalla cerimonia di apertura di Matera 2019, una giornata in cui rilanciare le attività future, a partire dalle scuole di tutta la regione.

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Ultimi due appuntamenti di Matera 2019 all’interno dello Spazio dell’Angelo, suggestivo luogo ipogeo del rione Sassi a Matera che nel corso del 2019 ha ospitato laboratori e conversazioni.

Il 17 dicembre alle 17:00 ci sarà la conversazione con l’architetto Luigi Acito dell’Associazione Adriano Olivetti sul tema “La Matera tra Modernità e tradizione. Il contributo di Ettore Stella”. Nel corso della prima Conferenza Nazionale sulla Ricostruzione, Ernesto Nathan Rogers lanciò un appassionato messaggio alla comunità degli architetti chiedendo loro di impegnarsi con forza per la ricostruzione e diffusione della buona architettura in tutto il Paese. Ettore Stella fu uno dei giovani architetti a rispondere a questo appello: egli fece ritorno a Matera, città di “frontiera” ancora visibilmente segnata dal declino economico e dalle condizioni di vita degradate dei Sassi. Fu Stella, quindi, a indirizzare gli iniziali apprezzabili cambiamenti della città e a innescare i primi dibattiti sul problema del recupero dei Sassi e a informare la nuova classe politica sul metodo corretto e moderno per sviluppare la città.

Accesso con Passaporto per Matera 2019.

Il 19 dicembre, dalle 11:30 alle 12:30, si svolgerà invece il laboratorio di arte contemporanea di Costellazione, Il Cielo in una stanza, terza fase del progetto dopo la prima svolta per Matera 2019 tra luglio e settembre e la seconda virtuale attraverso il sito costellazione.org, caratterizzate dalla partecipazione dei Cittadini Permanenti e Temporanei. L'opera Costellazione, Il Cielo in una Stanza, si conclude alla vigilia della cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, con la posa dell'ultima tessera: la Stella Polare. Ogni tessera del Cielo di Matera diventa simbolo ed emblema di sogni, ricordi, speranze ed emozioni di quanti hanno partecipato e rilanciano l'hashtag #cimettolafirma! Questa sarà anche l'ultima occasione di avere una tessera appositamente personalizzata, così da portare a casa, in Italia, in Europa e nel Mondo, una parte dell'opera, una parte di Costellazione. Una parte del cielo di Matera2019.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

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Il 18 dicembre alle 18:30 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco a Matera, si terrà l’appuntamento “MateRai – Quando una città fa spettacolo”, per raccontare il lavoro svolto dalla RAI nel corso di questo anno speciale attraverso i suoi canali televisivi, radiofonici e web.

Il servizio pubblico della RAI ha infatti contribuito in maniera determinante al successo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, accompagnando il Paese in questo straordinario viaggio con attenzione e professionalità.

A partire da “Materadio, la Festa di Rai Radio3” che sin dal 2011 ha parlato di Europa da una piccola città del Sud, fino ad arrivare alla cerimonia di apertura di Matera 2019 con la diretta su Rai 1 in prima serata e continuando con diversi programmi di approfondimento come “Matera – Italia” della Tgr, “Tele-Matera2019” su Rai Storia ed i tanti servizi giornalistici realizzati da tutte le redazioni dei canali Rai. E ancora dirette, giornali radio e programmi di Radio 1 e approfondimenti nella trasmissione Sciarada.

All’incontro saranno presenti il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e il direttore dell’Ufficio stampa della Regione, Massimo Calenda, il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, Giuseppe Giannotti, Vice Direttore di Rai Cultura, Alessandro Casarin, direttore della Tgr, Ines Maggiolini, vicedirettore della Tgr, Silvano Barone, caporedattore centrale, curatore della rubrica Matera Italia, Claudio Lanza, Dirigente responsabile Pianificazione e Supporto TGR, Oreste Lo Pomo, caporedattore della TGR Basilicata, Anna Longo, Vicecaporedattore Rai Radio1, Marino Sinibaldi, Direttore di Rai Radio3.

L’incontro sarà moderato da Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019.

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Yesterday in Milan there was a press conference to present the program "Open Future, Together!", the closing ceremony of Matera 2019 to be held on December 20 at 7 pm, in the Cava del Sole in Matera. The artistic coordinator Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo from the Afterhours along with the general director of the Matera Basilicata 2019 Foundation, Paolo Verri, took part in the meeting with the journalists.
"The Afterhours - explained Agnelli - will be the band connecting with the other artists who will go on stage and play with us. It will not be a simple exhibition but an exchange of musical experiences. Thanks go to Stefano Senardi, consultant for the artistic programming of the evening, for having involved me in this magical experience ".
Rodrigo D’Erasmo illustrated the evening's lineup: “First, we will give space to the great international guest, Damon Albarn, a particularly significant presence that has made his music a message characterized by contamination. Then Lous and the Yakuza, the share of contemporaneity both musical and generational, a young promise destined for a great journey. Lastly, there will be the others, Fatoumata Diawara, Carmen Consoli, Daniele Silvestri and Rancore, to close all together with a grand finale: the link both in thematic terms and in the history of rock music of the last 40 years. We can't wait to get on the stage for such an important event, which closes a year of great work, also because during our inspection we found a beautiful city, among whose streets you can breathe all the beauty that has been done ".
"Also for the final evening - said Paolo Verri - we did not want to import productions, but to realize them within the territory. We believe in a repopulation of the South through events modelled on the characteristics of places that host them. The images of all the events of 2019 will be edited by Giorgio Testi in immersive mode inside the Cava, which will thus resonate with music and images, thanks to its conformation as a soundbox that allows the waves to propagate. As usual, the event will be highly sustainable as buses will provide shuttle service from the city center. Before the performances an institutional moment will take place with the presence of the President of the European Parliament, David Sassoli. For this moment we will distribute the flags of Europe to all participants and the Cava will turn all blue with yellow stars, to give a strong message: we cannot imagine a future without Europe. For all those who, due to capacity constraints, will not be able to be in the Cava, the entire event can be followed on a giant screen – placed for several days in Piazza Vittorio Veneto- that will broadcast the live streaming. The morning of December 20 will open with a live broadcast at 6:19 on Radio2 with Filippo Solibello, in the afternoon there will be a live broadcast on Radio3 ".
Access to the event “Open Future, Together!” with the Matera 2019 Passport and reservation. Today at 3:00 pm, reservations will be available both online, on the MateraEvents platform, and from the Info Point. On December 18, at 3:00 pm, last-minute seats can be booked only from the Info Point.

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Giovedì 19 dicembre, alla vigilia della cerimonia di chiusura del suo anno da Capitale Europea della Cultura 2019, Matera ospiterà la presentazione del percorso di candidatura del territorio provinciale di Pesaro e Urbino al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2033.

Alle 18:30, presso Casa Cava, verrà presentato il logo della candidatura fresco di creazione, progettato da ISIA Urbino, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, la più importante istituzione pubblica di livello universitario per l’insegnamento del design, della comunicazione e della progettazione grafica ed editoriale. Saranno presenti il presidente della Provincia Giuseppe Paolini con Matteo Ricci e Maurizio Gambini sindaci delle città co-capoluogo Pesaro e Urbino.

L’iniziativa sarà l’occasione per offrire al pubblico un assaggio delle tante eccellenze culturali del territorio. Dopo la presentazione del logo, alle 19:00, sempre a Casa Cava, andrà in scena “Il barbiere di Siviglia smart” a cura dell’Orchestra Sinfonica Rossini con i cantanti dell’Accademia Rossiniana ‘Alberto Zedda’ del Rossini Opera Festival. L’evento si chiuderà con un momento conviviale che accenderà i riflettori sui tre prodotti DOP della provincia - la casciotta di Urbino, l’olio extra vergine di oliva di Cartoceto, il prosciutto di Carpegna - e del tartufo di Acqualagna. Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o presso l’Infopoint. L’evento sarà preceduto, alle ore 18:00, da un Concerto dal balcone in piazza Vittorio Veneto tenuto dagli interpreti del Barbiere smart, accompagnati al pianoforte da Donatella Dorsi.

“Il barbiere di Siviglia smart” è un progetto predisposto dall’Orchestra Sinfonica G. Rossini per le celebrazioni del 150° anniversario della morte di Gioachino Rossini (1868-2018), protagonista assoluto della musica di tutti i tempi. L’opera di Rossini che maggiormente è stata eseguita e non è mai uscita dal repertorio, fin dal suo tempestoso debutto avvenuto nel 1816, è Il barbiere di Siviglia; un’opera che contiene arie, duetti e pezzi d’insieme di grande valore, assoluta genialità e grande notorietà. Proposto in una versione agile e accattivante, con un’ampia selezione dell’opera e la presenza dei personaggi principali, lo spettacolo è concentrato nella durata di circa 75 minuti fra i numeri musicali e la lettura dei testi di raccordo fra un brano e l’altro; il risultato è un ritmo serrato in un continuo crescendo rossiniano. Il progetto ha riscosso, e continua a riscuotere anche ora, un grande successo, ogni volta che viene ospitato in importanti istituzioni concertistiche in Italia e nel mondo.

 

Il barbiere di Siviglia

“smart”

 

Dal melodramma buffo in due atti di Gioachino Rossini

 

Libretto di Cesare Sterbini

 

Trascrizioni musicali, testi e voce narrante Noris Borgogelli

 

Francesco Tuppo Il conte d’Almaviva

Giorgia Paci Rosina

Francesco Auriemma Figaro

 

Quintetto dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini

 

Lavinia Tassinari violino I

Marco Bartolini violino II

Noris Borgogelli viola

Jacopo Matia Mariotti violoncello

Manuel Mantovani oboe

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La musica è protagonista a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Grazie al supporto di Enel e all’impegno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il 19 dicembre alle ore 21:00 presso il Cinema Comunale Guerrieri, un quartetto di Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ospite per la prima volta nella Città dei Sassi, eseguirà uno concerto straordinario dal titolo “Tra Classicismo e Romanticismo”, nell’ambito del programma ufficiale di Matera 2019.

Il concerto prevede l’esecuzione di alcuni dei brani più significativi della prima scuola di Vienna: il Quartetto op. 64 n. 5 di Haydn, il celebre Adagio e fuga K. 546 di Mozart e il Quartetto op. 18 n. 4 di Beethoven. Un programma focalizzato sul decennio conclusivo del XVIII secolo che, attraverso i suoi tre autori più rappresentativi, evidenzia la svolta decisiva che dal Classicismo indirizza la musica verso il Romanticismo.

Il quartetto d’archi è composto da Alberto Mina (violino primo), Ingrid Belli (violino secondo), David Bursack (viola) e Carlo Onori (violoncello), professori d’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che alternano l'attività cameristica a quella sinfonica, arricchendo le esperienze con il virtuosismo strumentale e la raffinatezza interpretativa che caratterizza i musicisti della compagine romana.

Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o presso l’Infopoint.

 

 

Cinema Comunale Guerrieri

Giovedì 19 dicembre ore 21

TRA CLASSICISMO E ROMANTICISMO

Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Alberto Mina (violino primo),

Ingrid Belli (violino secondo),

David Bursack (viola)

Carlo Onori (violoncello)

Haydn Quartetto op. 64 n.5

Mozart Adagio e fuga K. 465

Beethoven Quartetto op. 18 n.4

 

ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è una delle più antiche istituzioni musicali del mondo. Fondata nel 1585, l’Orchestra ha tenuto più di 14.000 concerti collaborando con i maggiori artisti del secolo. E’ stata diretta, tra gli altri, da Mahler, Debussy, Strauss, Stravinsky, Hindemith, Toscanini, Furtwängler, De Sabata e Karajan. I suoi direttori stabili sono stati Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevitch, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti e Myung-Whun Chung. Da ottobre 2005 il direttore musicale è Antonio Pappano. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario. L’Orchestra ha avuto come prima sede l’Augusteo, il grande teatro costruito sulle rovine del mausoleo dell’imperatore Augusto. Dal 1958 la sua attività si è svolta all’Auditorio Pio XII fino al definitivo trasferimento, nel febbraio 2003, nell’Auditorium Parco della Musica di Roma progettato da Renzo Piano. Ha effettuato tournée in tutto il mondo e ha inciso per le maggiori case discografiche sotto la direzione di De Sabata, Solti, Maazel, Schippers, Giulini, Sinopoli, Bernstein, Gatti, Chung e Pappano.

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Matera 2019 ospita all’interno del programma dell’Open Culture Festival, il dialogo con Mauro Calise, docente di Scienza politica all’Università di Napoli Federico II ed editorialista del “Mattino”, fondatore e direttore di Federica.eu, la piattaforma di didattica multimediale open access leader in Europa.

Al centro del dialogo, in programma il 17 dicembre alle 18:00 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco, il suo ultimo libro edito da Laterza, “Il Principe Digitale”, scritto a quattro mani con Fortunato Musella, dedicato al rapporto fra politica e tecnologie digitali.

Con l’avvento dei social media, la politica è entrata in una nuova era. Gli attori tradizionali – partiti, sindacati, élites – sono rimpiazzati da protagonisti e reti di relazioni inediti e imprevedibili. Un cambiamento che avviene con una velocità senza precedenti. Al centro del processo, la connettività della rete che sostituisce antichi legami e gerarchie. Può la politica riprendere il comando e il destino di questa sfida? Per riuscirvi, il Principe digitale dovrà avere tre teste. Quella carismatica del leader. Quella gramsciana del partito nuovo. E quella del popolo sovrano, cui spetta – in prima e ultima istanza – lo scettro.

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Esiste ancora una questione meridionale? E come ridurre il freno della burocrazia nel pieno rispetto delle norme in vigore? E c’è ancora una possibilità per ridurre il divario fra le due aree del Paese? Insomma, il Sud ce la può ancora fare? A queste domande cercherà di rispondere Sabino Cassese, uno dei più autorevoli giuristi del nostro tempo e che per anni si è dedicato alla semplificazione amministrativa.

Martedì 17 dicembre, alle ore 19, nella Casa Cava, ultimo appuntamento con le Lezioni materane di Rai Radio 3 dedicate ai Sud nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Future Digs”.

Nel corso della serata, condotta da Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio3, Cassese terrà una lezione dal titolo “Le questioni Meridionali. Sud, industria, burocrazia”.

Cassese ha seguito negli anni la storia del Mezzogiorno e della “questione meridionale” cogliendo le sue trasformazioni, passando dai governi della destra e della sinistra storica, al fascismo e alla democrazia del dopoguerra.

Nella scorsa primavera aveva evidenziato in un’intervista il successo di Matera, Capitale europea della cultura. Nel corso del tempo “il Mezzogiorno ha nutrito una letteratura piagnona e di denuncia, talora di protesta. Poche volte di proposta. Sono mancate capacità realizzative, costanza, impegno continuo. Sono abbondate ribellismo, sogni, inerzia. Mentre la trasformazione di Matera, da città della miseria del dopoguerra a capitale europea della cultura, è una lezione doppia per l’Italia. Perché mostra che il riscatto è possibile. Perché premia la concentrazione degli sforzi e il “pensiero lungo”. Chiarezza d’idee, perseveranza, capacità realizzative”. Con Matera “si è sconfitto un sud piagnone e inutilmente ribelle”.

Gli intermezzi musicali vedranno sul palco i cantanti mezzosoprano, Gianna Racamato, basso, Gianvito Ribba e Loredana Paolicelli al pianoforte.

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Il 16 dicembre, alle ore 12, allo studio Germi, a Milano, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo e Paolo Verri presenteranno il programma della serata.

 

Il 16 dicembre, alle ore 12, presso Germi, in Via Cicco Simonetta, 14/A – Milano, si terrà la conferenza stampa di presentazione del programma di “Open Future, Together!” la cerimonia conclusiva di Matera 2019 che si terrà il 20 dicembre alle ore 19, nella Cava del Sole a Matera.

All’incontro con i giornalisti interverranno il coordinatore artistico Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, degli Afterhours, e il direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri. Parteciperà anche Stefano Senardi, consulente per la programmazione artistica della serata.

Intanto oggi è stato definito il cast artistico della serata. Come già annunciato nei giorni scorsi si esibiranno insieme a Manuel Agnelli e agli Afterhours, Daniele Silvestri, Carmen Consoli e Rancore. Gli ospiti internazionali saranno Lous and the Yakuza, Fatoumata Diawara e Damon Albarn.

Si accede con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione.

Per consentire la partecipazione all’evento oggi, a partire dalle ore 15, sono state riaperte le prenotazioni.

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Lunedì 16 dicembre alle 18:30 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco, verrà presentato il volume “I Progetti di Comunità di Matera 2019” in cui sono raccolti i 37 progetti di comunità realizzati nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 dai cittadini di tutta la Basilicata. Proposte nate e diventate realtà grazie alla ricchezza delle reti umane e produttive di questa regione, che si sono messe a sistema per costruire un palinsesto di eventi con una principale caratteristica in comune: la collaborazione.

I progetti sono stati raccolti in una pubblicazione perché il senso di ognuno di essi risiede anche e soprattutto in quello che condividono, ovvero la capacità di mobilitazione nata intorno a un’idea che sta a cuore a una comunità, e il modo in cui, in quella stessa comunità, si possono trovare le risorse per realizzarla.

Le schede di ogni progetto raccolte nel volume, scritte dai cittadini che hanno prima immaginato e poi realizzato il progetto, riportano alcuni dati come il numero di eventi realizzati, le persone che vi hanno partecipato, le collaborazioni innestate in ogni comunità. In accompagnamenti sono riportate una serie di risposte a quesiti posti ai partecipanti, ovvero cosa hanno imparato da questo processo, come lo giudicano, quali sono state le maggiori difficoltà e quali i principali aspetti positivi. Infine un approfondimento sui comuni della regione dove hanno avuto luogo gli eventi, le anagrafiche dei progettisti coinvolti, una descrizione su come si è svolto il processo di tutoraggio e supporto a tutti gli eventi.

Durante l’incontro si racconteranno le varie esperienze, le difficoltà e le sfide di chi si è messo in gioco per realizzare un progetto destinato alla comunità, provando a riflettere sul futuro di questo gruppo. Un futuro le cui basi sono state tracciate grazie agli strumenti messi a disposizione in questi mesi e, soprattutto, all’entusiasmo e alla caparbietà di tutti i progettisti di comunità di Matera 2019.

Per la Fondazione Matera Basilicata 2019 saranno presenti Anna Calise e Ida Leone, referenti per i progetti di comunità, e Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni.

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SAVE for Seniors, iniziativa organizzata da Samsung, torna a Matera nell’ambito dell’Open Culture Festival di Matera 2019 grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019. Il progetto si pone l’obiettivo di aiutare le persone over 55 a familiarizzare con la tecnologia attraverso l’organizzazione di laboratori aperti alla cittadinanza, in programma il 17 e 18 dicembre (10.00 - 12.00, 15.30 - 17.30) nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco.

Nei laboratori vengono insegnati elementi base di tecnologia, quali l’utilizzo di smartphone e tablet, della rete wi-fi, delle e-mail e delle App (Whatsapp, Skype, ecc) per aiutare i senior, anche attraverso il digitale, a coltivare alcune loro passioni: cercare ricette, fare video call con parenti lontani, scrivere messaggi e registrare videomessaggi ai nipoti. I laboratori di SAVE for Seniors saranno tenuti dai Digital Angels, studenti del Liceo Scientifico “D. Alighieri” di Matera, appositamente formati dai dipendenti Samsung, che metteranno a disposizione le proprie competenze per far sì che la tecnologia possa essere utilizzata per migliorare la vita di tutti i giorni. Al termine dei laboratori verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Per partecipare ai laboratori è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione su MateraEvents o presso l’Infopoint di Matera 2019.

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Domenica in Cattedrale concerto multimediale di Felice Limosani e Beatrice Venezi in un dialogo artistico aperto al futuro tra raccoglimento e partecipazione

Remixare il futuro in apparenza è un ossimoro. Re-mixare significa cercare, riutilizzare e interagire con concetti e contenuti esistenti. Il futuro non esiste e non può essere ricombinato ma può essere modificato, migliorato, incoraggiato verso un diritto di copyright universale, aperto, sostenibile e umanizzante.

Con questa premessa la Fondazione Matera Basilicata 2019, nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, presenta “Pensieri Illuminati”, opera digitale di Felice Limosani narrata da Alessandro Preziosi e il concerto diretto dal Maestro Beatrice Venezi con la Time Machine Ensamble che si terrà il 15 dicembre alle 21:00 nella Cattedrale della Madonna della Bruna a Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

Attraverso la metafora artistica la Cattedrale Santa Maria della Bruna, accoglie e invita la comunità a ri-pensare e ri-leggere il presente per re-immaginare e re-inventare il futuro.

Nell'epoca in cui la società esplora il mondo e la vita attraverso esperienze virtuali, la chiesa resta il più grande simbolo di comunità, di richiamo interiore, di speranza individuale e collettiva.

Un evento culturale che suggerisce l’incontro e la fusione tra arte, umanità e tecnologia e indice simbolicamente nella sacralità del luogo “un’assemblea civile dove assemblare il futuro”.

Il programma prevede una video installazione di Felice Limosani con la voce narrante di Alessandro Preziosi, che attualizza attraverso la tecnica di scansione 3d, sculture iconiche del passato, in un racconto tributo a chi ha lasciato idee e pensieri che hanno migliorato la vita delle generazioni future. Un’esperienza resa memorabile dal programma musicale diretto dal maestro Beatrice Venezi, in chiave contemporanea, attraverso re-interpretazioni significative di melodie e composizioni che furono e continuano ad essere potenti nella loro bellezza. Durante il concerto verranno proiettati i pensieri, i concetti e le idee significative del dossier di candidatura di Matera Capitale Europea della Cultura, rielaborati attraverso un programma di grafica digitale in visual generativi astratti proiettati dal vivo sui costumi di scena dell’orchestra.

Non un evento di aggregazione ma una ri-unione di persone indetta temporaneamente per condividere sogni e bisogni, per fare appello alla sostenibilità del tutto, per deliberare visioni e pre-visioni e re-mixare il futuro.

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Il laboratorio si svolgerà a Matera il 14 dicembre 2019. Farm e Open Design School rinnovano inoltre la collaborazione nell'ambito del Festival dell'Architettura che si svolgerà a Favara nel 2020.

 

 

 

Sabato 14 dicembre 2019 Open Design School invita a Matera SOU- La scuola di architettura per bambini di Farm Cultural Park di Favara, in provincia di Agrigento, una delle eccellenze in termini di politiche culturali e rigenerazione urbana nel nostro Paese. Farm, fondata dal notaio Andrea Bartoli, è una galleria d'arte e residenza d'artista, oltre che il primo parco culturale costruito in Sicilia. È inoltre vincitore del Bando "Festival dell'Architettura" promosso dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana: dal 21 marzo al 4 aprile 2020 Favara diventerà una piccola capitale dell'Architettura internazionale. Open Design School rinnova in questa occasione la collaborazione con Farm, partecipando a questa prossima, magnifica avventura.

 

 

A rappresentare la scuola Alice Acquaviva, che dirige SOU, la quale, insieme a Open Design School, proporrà all'interno dell'Open Dome di Piazza San Francesco il laboratorio Landmark Desire, dedicato a bambini dai 6 ai 12 anni.

I bimbi saranno invitati ad immaginare architetture in grado di diventare un simbolo per le città attraverso il confronto e la comprensione del rapporto fra il contesto storico e le icone della contemporaneità all'interno del tessuto urbano. Al termine del laboratorio, alle ore 18, ci sarà una restituzione pubblica dei lavori svolti, aperta a tutti.

 

Il laboratorio si svolgerà Sabato 14 dalle 15.30 alle 18.30, e per partecipare è necessario il passaporto Matera 2019 e la prenotazione inviando una mail a: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

 

Open Design School è un laboratorio di sperimentazione e innovazione interdisciplinare nato come

progetto pilastro al servizio della realizzazione del programma culturale della Capitale Europea della Cultura 2019. Ad oggi, nelle attività di Open Design School sono stati coinvolti 110 artisti e professionisti lucani, italiani ed europei, che insieme, hanno mappato circa 400 luoghi, prodotto 9 grandi mostre, 11 installazioni urbane e 10 eventi culturali, favorendo così l'incontro e la fruizione di contenuti creativi e interattivi... Open Design School è una piattaforma orizzontale, un luogo di condivisione e apprendimento reciproco, mosso dalla necessità di scambio creativo continuo tra arte, scienza e tecnologia. Al suo interno si disegnano, modellano e costruiscono soluzioni attraverso un sistema modulare che, oltre che essere funzionale e reversibile, modifica temporaneamente lo spazio urbano suggerendo nuove possibilità d'uso, invitando il pubblico a fruire dei contenuti artistici e sentirsi parte attiva di Matera 2019.

 

Open Design School:

Santa Nastro This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. +39 3201122513

ods.matera-basilicata2019.it

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Il 14 dicembre, nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, sarà possibile fare una passeggiata nell’arte urbana di Matera, per scoprire alcuni dei luoghi della città contaminati da questa forma d’arte. Negli ultimi anni, diversi sono stati gli interventi artistici realizzati su tutto il territorio lucano. Fra questi ci sono anche quelli realizzati nell’ambito del percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, anche grazie a progetti promossi dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 come le residenze artistiche, i progetti di comunità e il progetto Capitale per un giorno. La periferia e il centro di Matera hanno acquisito nuova identità per mano di artisti dal calibro internazionale (Momo, Jorit, Mister Thoms, Giorgio Bartocci etc.), i quali, in molti casi con il coinvolgimento delle realtà cittadine di riferimento, hanno reso i luoghi protagonisti di nuova luce e colore, generando un rapporto unico e diverso con gli abitanti e i fruitori.

A coloro che parteciperanno alla passeggiata verrà presentata e consegnata una mappa dell'arte urbana, realizzata dalla Fondazione Matera Basilica 2019 insieme alla Momart Gallery. Su di essa sono stati inseriti i progetti di arte urbana sviluppati a Matera e in altri comuni lucani, proponendo al visitatore un percorso turistico alternativo. Alla passeggiata prederanno parte gli artisti, le associazioni e gli studenti coinvolti nei vari progetti di arte urbana realizzati in città e in regione.

L’appuntamento è alle ore 11:00 al Parco Giovanni Paolo II, dove l’artista Giorgio Bartocci ha riqualificato i gradoni della pista di pattinaggio nell’ambito del progetto di Matera 2019 Open Playful Space coprodotto da UISP e Fondazione Matera Basilicata 2019.

Da qui partiranno due diversi itinerari. Uno andrà verso il rione Agna, passando dal parcheggio di via Vena dove si incontrerà l’opera di Salvo Ligama e dei giovani artisti lucani Luca Bia e Francesco Tonno Cortese, realizzata per la Festa dell’Europa 2019. Si farà poi tappa al Liceo artistico e insieme agli alunni dell’istituto si visiterà l’opera realizzata all’interno della scuola dagli artisti Nico Skolp e Daniele Geniale nel 2018 in occasione della Festa dei volontari di Matera 2019. All’esterno dell’edificio scolastico sarà inoltre possibile ammirare l’opera di Jorit Agoch realizzata attraverso il progetto di Residenza artistica di Matera 2019 “Icone per il futuro” promosso dal Centro Carlo Levi di Matera. Il percorso si chiuderà nel quartiere Agna, con la visita agli interventi di Videl Art (Vincenzo Del Vecchio), realizzati grazie all’ATER Matera in collaborazione con Associazione @llopera.

L’altro itinerario avrà come prima tappa il PalaSassi, dove si osserveranno le opere realizzate per la festa dei Volontari di Matera 2019 dagli artisti Gods in love, Daniele Geniale, Caktus & Maria e DPC per poi proseguire e arrivare presso piazza degli Olmi, oggetto di riqualificazione in modo partecipato e coordinato dagli artisti Mister Thoms e Nico Skolp insieme agli studenti e ai condomini del quartiere nell’ambito del progetto Open Playful Space. Il percorso terminerà in via B. Croce con la visita all’intervento di Luis Gomez De Teran, realizzato in occasione di MAAP – Fiera di Arte Pubblica organizzata dall’Associazione MAAP – Atelier d’Arte Pubblica.

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Per celebrare l’incredibile contributo dei volontari al processo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e per aprire una discussione sul futuro di questa brillante squadra, la Fondazione Matera Basilicata 2019 organizza il 15 dicembre un’intera giornata dal titolo “Volontari Matera 2019 in festa” con momenti musicali in diversi quartieri di Matera, una conversazione con le istituzioni e un gran concerto finale.

Ad animare l’intera giornata sarà la Banda Rulli Frulli, marching band nata nel 2010 a Finale Emilia, composta da ben settanta membri tra bambine, bambini, adolescenti e giovani che costruiscono strumenti con materiali di recupero, li suonano e compongono insieme la loro musica. Un gruppo composito per età, genere e capacità che ha fatto della disabilità un valore, e che non si è lasciato fermare dal sisma del 2012 in Emilia, quando rimasero senza una sede per le prove. La Banda tornerà nella Capitale Europea della Cultura dopo esservi stata ospite per il gran finale dell’edizione 2016 di Materadio, la festa di Rai Radio3 nella città dei Sassi.

A partire dalle 10:00, la Banda, accompagnata dai volontari di Matera 2019, farà delle incursioni musicali in 5 quartieri della città di Matera, con l’obiettivo di diffondere lo spirito di festa della giornata e invitare tutti i cittadini a prendervi parte. Una rappresentanza del team dei volontari, insieme al maestro della Banda, farà inoltre una visita al reparto di pediatria dell’Ospedale “Madonna delle Grazie”, per donare ai bambini ricoverati alcuni strumenti musicali.

Alle 11:30 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco ci sarà un incontro pubblico, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni culturali della città, del territorio materano e di esperti del tema, durante il quale si ripercorreranno le tappe di Matera 2019, viste attraverso gli occhi dei volontari. Foto, video e testimonianze racconteranno come il progetto dei Volontari Matera 2019 abbia dato vita ad una squadra di cittadini di età differente che, grazie all’impegno generoso e gratuito, hanno contribuito alla buona riuscita di spettacoli, eventi, laboratori, viaggi e meeting a partire dal percorso di candidatura e fino alla fine dell’’anno da Capitale. Un momento in cui tutta la comunità di cittadini, permanenti e temporanei, che in questi anni hanno avuto modo di essere accolti, informati, guidati e accompagnati dai Volontari di Matera 2019 potranno ringraziarli e spronarli a continuare nella dimensione del volontariato culturale oltre il 2019.

Alle 18:00 in Piazza Duomo partirà la parata della Banda Rulli Frulli che, insieme alla squadra dei Volontari di Matera 2019, attraverserà le strade del centro città al suono di bidoni, coperchi, pentole e padelle trasformati in strumenti musicali. Il percorso si chiuderà sul palco allestito in Piazza San Francesco, dove i musicisti si trasformeranno in una marching band a strumentazione fissa.

Alle 19:30 la Banda Rulli Frulli si esibirà in concerto per l’“Assalto Tribale Tour 2019” estendendo dal palco un importante messaggio di accoglienza e integrazione sociale, con una finale a sorpresa.

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Dieci tavoli di lavoro e una quindicina di speakers di livello internazionale per confrontarsi sul futuro e, in particolare, per provare a rispondere alle principali sfide del nostro tempo, dal rapporto fra tecnologia, etica, natura e medicina alle nuove tendenze dell’arte.

Si è svolta nei giorni scorsi, nella Serra del Sole, a Matera, la conferenza internazionale “Open Future – The Conference”, organizzata dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 in collaborazione con Fiera Milano Media Divisione Business International, con il coordinamento del giornalista Carlo Antonelli.

L’obiettivo è stato quello di provare a individuare le parole chiave utili a indicare le strategie per le prossime capitali europee della cultura, ma anche a capire come la cultura può stimolare nuovi modelli di vita individuale e collettiva sul nostro pianeta.

I dieci tavoli di lavoro composti complessivamente da un centinaio di persone, nel corso di una intera giornata, hanno provato a raccogliere gli stimoli arrivati dagli speakers internazionali, individuando una serie di parole chiave che potranno rappresentare il cuore dei dossier delle prossime capitali europee della cultura, ma anche le fondamenta su cui costruire il futuro di Matera 2019.

Tanti gli stimoli arrivati dalle personalità di fama internazionale sia dal vivo che in collegamento video dagli angoli più disparati del mondo, intervistati da Carlo Antonelli.

E se Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e della Fondazione Francesco Federico Cerruti, si è soffermata sul concetto di tempo e su come cambia la sua percezione nel corso della storia, il giovane filosofo Federico Campagna ha parlato di necessità non tanto di immaginare il futuro, ma di ricostruire il passato perchè sarebbe l’unico modo di lasciare una eredità consapevole a chi verrà dopo di noi. La saggista e filosofa Ida Dominijanni ha rilanciato il tema del rapporto fra uomo e donna e di come i rispettivi ruoli si siano completamente rovesciati, mentre Stefano Gustincich, Vice Diretto di LifeTech e Direttore del Central RNA Laboratory - IIT Genova, ha raccontato come sia cambiato e come cambierà sempre di più e sempre più velocemente il rapporto fra etica e medicina. La virologa Ilaria Capua ha portato la sua testimonianza di impegno per una medicina a portata di tutti, mostrando il recente video #BeautifulScience realizzato dal Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida con le voci di Andrea Bocelli e Giorgia per diffondere la passione per la scienza.

Fra gli altri numerosi interventi quello di Andrea Lissoni, nuovo direttore della Haus der Kunst di Monaco, dal 2014 Curator, Film and International Art presso la Tate Modern di Londra, che si è soffermato sulle nuove tendenze dell’arte contemporanea, e quelli di Matteo Pasquinelli, docente in Media Philosophy all’ University of Arts and Design di Karlsruhe, la cardiologa Victoria Delgado, Bettina Korintenberg, curatrice presso il ZKM - Center for Art and Media di Karlsruhe, il filosofo Emanuele Coccia, l’architetto e designer Paola Antonelli, Curatrice del dipartimento di Architettura e Design presso il Museum of modern art (Moma) di New York. Spazio anche all’esperto di design e comunicazione Stefano Mirti, che a Matera sta costruendo il documento sulla legacy di Matera 2019 attraverso la partecipazione di cittadini, operatori culturali e istituzioni, e al fotografo e film-maker Armin Linke che ha parlato della sua ricerca sull’Antropocene, confluita nella mostra di Matera 2019 “Blind Sensorium – Il Paradosso dell’Antropocene”. Sono quindi intervenuti i due artisti Francesco Urbano e Francesco Ragazzi che hanno mostrato esempi di arte che crea ambiguità e va contro le aspettative, e il fisico Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana, che ha disegnato le nuove frontiere della ricerca spaziale mondiale.

Modello ed esperienze, cultura e politica, incontro e accoglienza sono solo alcune delle parole chiave emerse dai tavoli di lavoro.

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Verrà presentata giovedì 12 dicembre, alle ore 18.30, nell’Open Dome allestita in piazza San Francesco, a Matera, la collaborazione fra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e Google Arts & Culture, grazie alla quale Matera 2019 sarà presente sulla piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online.

La presenza della Fondazione sulla piattaforma, punta a valorizzare le storie ed i processi che hanno accompagnato le iniziative del 2019. "Anche in questo caso come per altre tantissime attività – afferma il direttore generale della Fondazione, Paolo Verri – Matera è la prima capitale europea della cultura a raccontarsi attraverso lo strumento della piattaforma Google. E a differenza di altre istituzioni che hanno valorizzato su questa piattaforma i patrimoni materiali del territorio, la Fondazione ha lavorato e si è concentrata sui processi, le storie, che hanno reso possibile questa esponenziale visibilità mondiale in ambito culturale. Quindi storie dedicate ai volontari, ai cittadini protagonisti delle produzioni culturali, agli artisti che hanno arricchito l'offerta culturale, le grandi mostre, le produzioni filmiche, la cava di tutte le musiche del mondo, il grande laboratorio di Matera 2019 (attività di Casino Padula, i tanti laboratori, Silent Academy, etc.), Matera sotterranea (le produzioni ospitate negli spazi ipogei), la città allargata (le attività a Piccianello, nel borgo La Martella, Serra Venerdì, le cave, la Murgia, il carcere, etc.), i Sassi come palcoscenico della capitale europea della cultura (Abitare l'opera, Open sound, Heritage Games, Matera alberga, etc.) le grandi co-produzioni (Rai Radio3, Teatro San Carlo, Teatro delle Albe, etc.), i murales di Matera 2019, e molto altro ancora".

L’incontro vuole condividere e mettere a sistema l'esperienza della collaborazione della Fondazione Matera-Basilicata 2019 con Google al fine di incentivare e coinvolgere anche nuovi stakeholder regionali, offrendo anche un momento di riflessione sull'importanza dell'uso delle nuove tecnologie e di nuove piattaforme di conoscenza per la promozione della cultura. La Basilicata, con il suo immenso patrimonio culturale e artistico dispone di moltissimo materiale da poter valorizzare attraverso questi nuovi strumenti di promozione.

L'incontro, incentrato sul tema del rapporto fra cultura e piattaforme digitali, sarà diviso in due parti. Nel corso della prima verrà presentata la collaborazione con Google attraverso interventi di Verri, Raffaella Pontrandolfi, Responsabile della Comunicazione Digitale della Fondazione, Marina Gemma, Team Digital Matera 2019, Lorenzo Ortona, Console Generale di San Francisco, Alberto Acito, Head – Foreign Investment Unit Consolato di San Francisco, Chiara Fauda Pichet, Google Arts & Culture Coordinator.

Nella seconda parte, alle 19.30, prenderanno la parola i rappresentanti di diverse Istituzioni interessate: Giampaolo D'Andrea, Consigliere del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e Assessore alla Cultura del Comune di Matera, Antonio Nicoletti, Direttore Generale dell'APT, Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Michele Somma, Presidente della Camera di Commercio della Basilicata.

Nella mattina, dalle ore 10:00 alle 12:30, gli studenti del Liceo artistico di Matera, saranno protagonisti di un laboratorio con la youtuber Lucrezia Oddone, famosa sul web per le sue lezioni di italiano agli stranieri.

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Svelare i segreti nascosti nei materiali delle opere d’arte per conoscerle e conservarle oggi è possibile grazie a tecnologie portatili e non invasive.

Per il secondo appuntamento con le Lezioni di scienza organizzate dal CNR e dal Comune di Matera insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell'ambito del progetto di Matera 2019 "Future digs", Costanza Miliani, Direttore dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, ci guiderà per mano attraverso musei, biblioteche, siti archeologici e centri di restauro europei all’interno del LABoratorio MObile del CNR (MOLAB).

“Arte e scienza on the road. Oltre i segreti dei colori” è il titolo dell’incontro che la vedrà protagonista venerdì 13 dicembre alle 18:30 a Matera nell’Open Dome di Piazza San Francesco (ingresso gratuito fino a esaurimento posti). Con lei scopriremo come e perché i Girasoli di Van Gogh si alterano, oppure come dipingevano le popolazioni pre-colombiane, fino a svelare il possibile ordine nascosto nella pittura di Jackson Pollock.

Dopo i saluti del Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, e del Direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Paolo Verri, ci sarà l’introduzione di Marta Rapallini della Segreteria Tecnica della Presidenza del CNR. Modererà l’incontro Giampiero Pepe dell’Università di Napoli Federico II & CNR SPIN.

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“ONDA. L’immobilità non esiste”: le mappature di volti umani e di itinerari geolocalizzati creano la musica per un’istallazione live performance

 

Il concetto di onda declinato in ogni suo significato è alla base dello spettacolo ideato dal collettivo MaterElettrica nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019

 

Matera, Teatro Guerrieri, 13 dicembre 2019, ore 18:00 e 20:30

 

Indagare ciò che siamo attraverso i suoni, la loro natura e la loro origine, crearli attraverso i nostri tratti somatici e i nostri percorsi sulla terra, è l’idea alla base dello spettacolo ONDA. L’immobilità non esiste, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, prodotto da Fondazione Matera-Basilicata 2019, a cura dell’Associazione Musicale MaterElettrica, in collaborazione con SisInf Lab – Laboratorio Sistemi Informatici del Politecnico di Bari, Al Jalil Centro Studi Yoga e Meditazione e Cooperativa Synchronos Matera, che andrà in scena venerdì 13 dicembre al Teatro Comunale “Gerardo Guerreri” di Matera, in doppia recita alle 18 e alle 20.30.

 

Lo spettacolo unisce l’installazione audio/video e la performance teatrale e si compone di sette parti, all’interno delle quali sarà rappresentata l’onda intesa come movimento, vibrazione, energia, trasmissione di informazioni, suono, impulso cerebrale ed infine come fenomeno sociale. È attraverso l’onda che lo spettacolo racconterà la genesi del mondo, dal Big Bang sino all’universo stellato di cui l’uomo è parte integrante. Il Teatro Guerrieri sarà quindi allestito con un ledwall lungo 6 metri oltre che un sistema di speaker 8.1 per generare un effetto surround. Il pubblico sarà quindi al centro dell’azione scenica: dal suo ingresso in sala e per tutto lo spettacolo fornirà i suoni e ne ascolterà le elaborazioni attraverso il sound design curato da Gianpaolo Cassano, Antonio Colangelo e Mirko Macina.

 

Ogni scena, sia che si svolga sul palcoscenico che in platea, avrà come protagonista una o più forme d’arte: la voce (l’attrice Giovanna Staffieri), il canto (il soprano Yulyia Poleshchuk), la musica (Mike Applebaum, tromba e flicorno, l’Ensemble MaterElettrica), la danza (Francesco Nappa). Ogni forma si intreccerà con la trama e la combinazione degli elementi genererà geometrie diverse in relazione alla collocazione dei singoli elementi rispetto al pubblico, secondo la regia di Antonio Colangelo, Pietro De Ruggieri e Fabrizio Festa.

 

La musica, ideata da Tommaso Colafiglio e Fabrizio Festa, sarà in parte realizzata dal vivo, in parte riprodotta: le composizioni originali, eseguite dall’Ensemble di MaterElettrica insieme agli altri artisti, utilizzeranno i dati musicali generati nei mesi precedenti la messa in scena dalle applicazioni “Musica Humana” ed “Itaca”, realizzate da MaterElettrica in collaborazione con il Sisinf Lab del Politecnico di Bari.

 

Attraverso l’impiego di “Musica Humana” sono state realizzate melodie, accordi e sequenze accordali utilizzando la scansione di volti umani: partendo da un autoritratto digitale dell’utente e le sue scelte sull’uso dell’applicativo, si è generato il materiale musicale. L’esito finale è la risultante tra le proporzioni ottenute dalla mappatura dei parametri biometrici e fisiognomici e le scelte predeterminate dall’utente stesso. “Itaca”, invece, seguendo un itinerario percorso dall’utente e sfruttando la geolocalizzazione, genera in tempo reale una melodia frutto del percorso stesso.

 

Le composizioni musicali, le coreografie, le immagini saranno quindi il frutto di un’elaborazione di dati biometrici e geografici raccolti in precedenza attraverso gli applicativi, in cui volti e percorsi generano melodie e armonia. La polifonia che ne risulterà sarà, dunque, quella della vita. La vita intesa come movimento, come trasformazione, nell’intrecciarsi delle linee dei profili umani con le linee dei tragitti che compiamo ogni giorno o magari desidereremmo percorrere domani.

 

«L’Esistenza è vibrazione e senza vibrazione, non c’è esistenza – commenta Fabrizio Festa – Chi racconta vibra. Di conseguenza, non possiamo raccontare di ciò che c’era prima della vibrazione. La vibrazione è il nostro solo possibile spaziotempo. Pensare ad un inizio, implica pensare a ciò che c’è prima di quel punto. Quel punto però non è collocato in alcun luogo, perché prima di quel punto non c’era alcuno spazio dove collocarlo. Nel raccontare l’onda, raccontiamo la natura e il verso delle cose. Se siamo, come siamo, della stessa natura di cui sono fatti i sogni, allora siamo anche della stessa natura di cui sono fatti suoni, luci, vibrazioni, impulsi. Siamo moto ed energia, siamo rumore».

 

Per accedere allo spettacolo che già si annuncia sold out, è necessario il Passaporto per Matera 2019, con il quale si può partecipare a tutti gli eventi del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, alcuni su prenotazione. Per consultare il programma di tutti gli eventi www.materaevents.it.

 

 

 

venerdì 13 dicembre 2019, ore 18.00 e 20.30

Matera, Teatro Guerrieri

 

ONDA

L’immobilità non esiste

 

Musiche di Tommaso Colafiglio e Fabrizio Festa

Regia di Antonio Colangelo, Pietro De Ruggieri, Fabrizio Festa

 

Tiziano Scarpatesti

Pietro De Ruggieri, Fabrizio Festa, Giuseppe Ranoia altri testi

Kiana Tajammolimmagini

Antonio Colangelo scenografia

Francesco Nappadanzatore e coreografo

Gianpaolo Cassano, Antonio Colangelo, Mirko Macina music e sound design

 

Giovanna Staffieri voce recitante

Yulyia Poleshchuk soprano

Mike Applebaumtromba e flicorno

 

MaterElettrica Ensemble

Nunzia Gargano piano / synth

Gianpaolo Cassano synth / theremin

Tommaso Colafiglio guitar / live electronics

 

Antonio Colangelo, Pietro De Ruggieri, Fabrizio Festa direzione artistica

Antonio Colangelo, Tommaso Colafiglio, Pietro De Ruggieri,

Fabrizio Festa, Mirko Macina, Simona Spinella ideazione e progettazione

Pietro De Ruggieri direttore di produzione

Nunzia Gargano assistente di produzione

 

Una produzione Fondazione Matera-Basilicata 2019 a cura di MaterElettrica

 

 

MaterElettrica è un collettivo nato all’interno della Scuola di Musica Elettronica e Applicata del Conservatorio “Duni” di Matera - Dipartimento Nuove Tecnologie e Linguaggi, e si dedica alla ricerca in ambito elettroacustico, alla performance e al design (Music e Sound Design) nei diversi settori legati alla produzione artistica e all’applicativo sonoro industriale. La diversificazione delle attività ha permesso a MaterElettrica di sviluppare da un lato un’articolata attività in settori che vanno del Music Design alla sonorizzazione performativa alla progettazione e realizzazione d’installazioni multimediali, dall’altro nel contesto della programmazione ed elaborazione di soluzioni digitali per le diverse esigenze, sia artistiche sia applicative, legate alla composizione musicale ed alla sonorizzazione. MaterElettrica è attivo tanto come ensemble, tanto come collettivo di produzione e ricerca in un fecondo intersecarsi tra arte e tecnologia. Ha realizzato produzioni per: L’Altro Suono Festival (Modena), Lugo Opera Festival, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Festival Pergolesi Spontini (Jesi), Festival di Spoleto – Musica da Casa Menotti, SpazioMusica Festival (Cagliari), Pinacoteca Nazionale (Ferrara), Mysterium Festival (Taranto), Festival Duni (Matera), MUSMA Museo della Scultura Contemporanea (Matera), Rupextre Festival Matera, Polo Museale della Basilicata, Al Jalil - Centro Studi di Yoga e Meditazione, VisitMatera. Ha collaborato e collabora con: CDM Centro di Musica Contemporanea (Milano), D.E.R. Documentaristi dell’Emilia Romagna, Politecnico di Bari-SisInfLab, DAR Dipartimento delle Arti - Università di Bologna, Saul Saguatti - Basmati, Ethnos Film, Sonne Film, Minerva Scienza. www.materelettrica.it

 

 

 

Ufficio stampa

Walter Vitale, +39 3335243419

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Si è concluso domenica 1 dicembre, con l'ultimo Gardentopia Day il progetto a cura di Pelin Tan per Matera 2019 sulla cultura del verde, con un grande successo in termini di partecipazione e il coinvolgimento delle comunità che hanno lavorato insieme al team, agli artisti e agli architetti per la creazione di un Cosmos of Ecologies. Tutti insieme, presso Casino Padula, nella sede di Open Design School, hanno reso viva una discussione aperta sull'arte, le pratiche di coltivazione e lo sviluppo sostenibile, che ha coinvolto storici dell'arte, agronomi, artisti e tutto lo staff di Matera 2019. Il progetto "Gardentopia: Cosmos of Ecologies" ha avuto varie fasi, tutte ambientate a Matera o in altre località lucane; è un progetto di arte socialmente impegnata e di design che si è sviluppato in varî giardini, sia a Matera che altrove in Basilicata. "La prima fase di questo progetto è stata attivata a settembre 2018, grazie ad un incontro organizzato con Sindaci e cittadini della Basilicata. L'obiettivo era sensibilizzare una migliore comprensione del futuro dei finanziamenti pubblici e delle potenzialità della relazione tra arte, design e coltivazione dei giardini. Da marzo 2019, sono stati sviluppati molti eventi che hanno coinvolto diversi luoghi della Basilicata". Il primo Gardentopia Day, a marzo, è stato dedicato a raccontare il progetto, mettendo l'accento sul fatto che non si tratta soltanto di piantare alberi e disegnare giardini con i residenti, ma piuttosto di creare nuove forme di coesistenza tra le comunità. "I significati simbolici legati alla coltivazione e al mondo delle piante sono l'indice di un problema più ampio: quello della giustizia climatica mondiale, nel contesto degli effetti sempre più visibili dell'Antropocene. Esso non si riduce certo agli effetti negativi causati dagli esseri umani sul paesaggio e il pianeta; all'interno di questo dibattito siamo costretti a ripensare anche la gerarchia e il coinvolgimento degli elementi umani e non-umani sulla Terra", ha spiegato la curatrice Pelin Tan.

Ecco tutti i numeri di Gardentopia

32 sono stati i giardini di comunità riattivati e riconsegnati alla collettività nell'ambito del progetto: Giardino dei MOMenti, Giardino Spighe Bianche, Giardino Agoragri, Giardino L'erba del vicinato, Giardino Namastè, Giardino Matera 2000, Giardino Casino Padula a Matera, Giardino Boschetto orizzontale a Potenza e giardini dei Comuni di: Barile, Bernalda-Metaponto, Campomaggiore, Castelsaraceno, Chiaromonte, Cirigliano, Irsina, Lavello, Maschito, Montemilone, Muro Lucano, Oliveto Lucano, Palazzo San Gervasio, Pietragalla, Pietrapertosa, Rapone, Rionero in Vulture, Salandra, San Costantino Albanese, San Mauro Forte, Sasso di Castalda, Stigliano, Vaglio, Vietri di Potenza;

Nei 26 Comuni coinvolti (Barile, Bernalda-Metaponto, Campomaggiore, Castelsaraceno, Chiaromonte, Cirigliano, Irsina, Lavello, Matera, Maschito, Montemilone, Muro Lucano, Oliveto Lucano, Palazzo San Gervasio, Pietragalla, Pietrapertosa, Potenza, Rapone, Rionero in Vulture, Salandra, San Costantino Albanese, San Mauro Forte, Sasso di Castalda, Stigliano, Vaglio, Vietri di Potenza).

 

18 gli artisti, architetti, progettisti provenienti dalla Basilicata, dall'Italia intera e da tutto il mondo quali: About a Worker (Francia), Anton Vidokle (Russia/USA), Atelier delle Vedure (Italia), Emily Jacir (Mediterraneo), Errands (Grecia), Jeanne van Heeswijk (Olanda), Leone Contini (Italia), Luigi Coppola (Italia), Martina Muzi (Italia), meson ro studio (Italia), Michael Leung (Hong Kong), Michela Pasquali (Italia),Nomeda & Gediminas Urbonas (Lituania/USA), Orti Alti (Italia), Otobong Nkanga (Nigeria, Belgio), Rirkrit Tiravanija (USA, Tailandia), Volumezero (Italia).

 

3800 le persone che hanno partecipato ai progetti di Gardentopia, 2850 alberi e piante messi a dimora,64 i laboratori attivati, 14 i giardini riqualificati, 13 gli orti dati in affidamento a singoli cittadini, 7 gli orti dati in affidamento alle scuole,14 gli interventi artistici (installazioni performative, teatro, danza, musica) realizzati, 4 gli incontri con tutti i Comuni e i giardini coinvolti (Gardentopia day 1, Gardentopia day 2, Viaggio Notte Verde, Gardentopia day 3), 4 le produzioni editoriali firmate dal progetto, 2 le produzioni di film originali by Gardentopia.



Gardentopia
Responsabile della Comunicazione:
Santa Nastro +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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Mercoledì 11 dicembre alle 18.30 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco a Matera, verrà presentato “La forza silenziosa delle donne”, un documentario, a cura di CGIL FILCAMS, in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, che narra la storia e le tradizioni della Basilicata, attraverso gli occhi e le voci di 12 donne.

Un racconto della vita quotidiana, per consegnare uno spaccato, spesso trascurato, sulla condizione femminile: uno spaccato del mondo lavorativo lucano, dalla bracciante alla magistrata, dall'ostetrica alla prima sindaca donna, che raccontano le esperienze di vita, di lavoro e di emancipazione culturale per l’affermazione dei diritti civili e per la parità.

Saranno presenti le protagoniste del documentario, insieme a Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Manuela Taratufolo e Marcella Conese della CGIL.

Modererà l’incontro la giornalista Antonella Ciervo.

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Il cantautore Ron e i suoi grandi successi saranno gli ospiti speciali, il 14 dicembre alle 21:00, dell’inaugurazione di Essenza Lucano, lo spazio espositivo di Amaro Lucano, Essential Partner di Matera 2019, dedicato alla storia dell’azienda di Pisticci e al celebre Amaro.

Si tratta del secondo appuntamento musicale, dopo il primo di settembre con la cantante Teresa De Sio, organizzato nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Rosalino Cellamare, in arte Ron (Dorno, 13 agosto 1953), è uno dei più importanti e amati cantautori italiani. La sua carriera inizia nel 1970 quando, non ancora diciassettenne, sale sul palco del Festival di Sanremo con "Pa’ diglielo a Ma’", conquistando da subito notorietà e favore del pubblico.

Negli anni ‘70, Rosalino mette le basi per la sua carriera: l’amicizia e la collaborazione con Lucio Dalla (si deve a lui anche la scelta del nome Ron), la stesura delle prime musiche (di Ron e Lucio, ad esempio, è “Piazza Grande”, che Dalla porterà a Sanremo nel 1972), gli album sperimentali, i concerti impegnati (tra cui il celebre “Banana Republic”, con Dalla e De Gregori nel 1979) e una parentesi nel cinema (“Lezioni private”, “In nome del Papa Re”, “L’Agnese va a morire”, “Turi e i Paladini”, “Mascagni”) formano l’artista e lo lanciano definitivamente nel mondo della musica italiana.

Costellata di grandissimi successi, la sua carriera continua a brillare e, in onore dell’amicizia con Lucio Dalla, nel 2018, Ron partecipa al 68° Festival di Sanremo con il brano inedito di Lucio Dalla "Almeno Pensami” dove vince il premio della critica "Mia Martini”, classificandosi al quarto posto. Segue l'uscita dell'album "Lucio!", un omaggio all'amico Lucio Dalla attraverso la reinterpretazione di 12 tra le sue canzoni più amate, che Ron trasforma in uno spettacolo che porta in giro nei migliori teatri.

Nel 2019 esce “Lucio!!”, il disco live registrato al Teatro Romano di Verona contenente 11 brani tra cui 9 duetti unici ed emozionanti interpretati con Ron dalle grandi voci di Fiorella Mannoia, Massimo Ranieri, Serena Autieri, Paola Turci, Ornella Vanoni, Gigi D'Alessio, Luca Carboni, Alice e Federico Zampaglione e due brani registrati in studio per l'occasione. Dall'album è stato estratto il singolo “Tutta la vita”.

Prestigiosa location della performance è Essenza Lucano, il nuovo spazio espositivo di Amaro Lucano che si lascia esplorare attraverso un’esperienza unica nel suo genere. Capace di far rivivere i 125 anni di tradizione, cultura, arte, usi e costumi, il visitatore viene immerso nella storia di Lucano, a partire dalla base del prodotto, le erbe, e della famiglia Vena, attraverso un’esperienza tecnologica con video e tool interattivi, volta a valorizzare il legame tra Amaro Lucano e la Basilicata.

Per accedere all’Opening Party è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione su Matera Events o presso l’Infopoint di Matera 2019. Sarà disponibile un servizio di autobus navetta per Pisticci Scalo da Matera centrale con partenza alle ore 19.45 e rientro alla fine dell’evento al costo di 5 euro. Per info e prenotazioni, rivolgersi a Ridola Viaggi, Via Domenico Ridola, 54 (MT) | 0835/314233 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. www.ridolaviaggi.it

L’appuntamento si svolgerà all’aperto, pertanto è consigliabile indossare abbigliamento comodo e caldo.

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Onda – Conversazioni

All’inizio fu l’onda. Lo spaziotempo

11 Dicembre 2019 ore 17:00 – MUSMA via San Giacomo, Matera

Ingresso gratuito

 

 

Per la terza ed ultima conferenza del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Onda a cura di MaterElettrica, Francesco Fidecaro e Rosalia Stellacci si confronteranno sul concetto di spaziotempo tra l’antica filosofia dello yoga e le più recenti teorie nel campo della fisica. Nella precedente conferenza sulle onde gravitazionali si è visto come queste abbiano segnalato all’intero universo la fusione di due buchi neri, un evento invisibile anche al più potente dei telescopi normali pur irraggiando una enorme quantità di energia. Si tratta dell’importante risultato di una rivoluzione scientifica iniziata con il ventesimo secolo: prima con la Teoria Speciale della Relatività formulata nel 1905 da Einstein, poi con l’estensione alla Teoria Generale. E’ cambiata l’idea di spazio e di tempo e la forza di gravità è stata vista in una ottica nuova così come lo studio dell’evoluzione dell’Universo. Tutto questo è stato possibile con i progressi della strumentazione, frutto degli sviluppi della Meccanica Quantistica. Solo con misure di grandissima precisione si sono potuti osservare gli effetti più minuti descritti dalla nuova teoria, dalle onde gravitazionali alle fluttuazioni della gravità sul globo terrestre.

Nel corso dell'incontro verranno presentati i fatti sperimentali e le idee che hanno condotto alla Relatività Speciale e Generale, per poi descrivere come è cambiata la comprensione dello spazio e del tempo, fino a prevedere effetti in netto contrasto con l’esperienza comune. Infine verrà illustrato il legame concreto della Relatività Generale con attività che si affidano alla conoscenza dello spazio e del tempo, come la navigazione con il sistema GPS e la geodesia, cui contribuisce il Centro di Geodesia Spaziale di Matera, ma anche progetti rilevanti per la geologia, la geofisica e i terremoti.

L'incontro con Fidecaro e Stellacci cercherà di creare un ponte e un dialogo tra la filosofia occidentale e le filosofie orientali, tra le più recenti ricerche scientifiche e i contenuti delle antiche discipline olistiche, tra queste ultime e i credi religiosi di qualsiasi tradizione.

 

Francesco Fidecaro è Professore Ordinario di Fisica applicata all’Università di Pisa dove si è laureato. Allievo della Scuola Normale Superiore, ha svolto attività di ricerca in Fisica delle Alte Energie presso il CERN, per poi passare a occuparsi della rivelazione delle Onde Gravitazionali con l’interferometro Virgo, seguendo lo sviluppo dei sistemi di isolamento sismico e studiando l’influenza del rumore ambientale sulle misure. Attualmente si occupa della rivelazione di onde gravitazionali di bassa frequenza e del rumore proveniente dagli specchi di Virgo, originato dai film sottili usati per dare la riflettività richiesta. Dedica parte del suo tempo alle problematiche di inquinamento acustico da parte delle infrastrutture di trasporto.

 

Rosalia Stellacci dal 2012 è presidente del Centro Studi di Yoga e Meditazione Al Jalil Yoga e conduce corsi e seminari sulla fisica quantistica, la biofisica e lo yoga. Arrivata allo yoga attraverso lo studio della Fisica Applicata e della Meccanica Quantistica, tra il 2001 e il 2002 lavora negli Stati Uniti come ricercatrice presso l’istituto di ricerche sulle Onde Gravitazionali (LIGOLab – Caltech – MIT) predette da Einstein, dove, oltre che approfondire i suoi studi di fisica, segue anche corsi sulla filosofia dello yoga e dello zen e sull’influenza della coscienza sulla realtà, in seminari tenuti dai docenti della stessa università nella quale opera (Caltech – Pasadena _ CA).

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Saranno Moni Ovadia e Piergiorgio Odifreddi a chiudere il ciclo di appuntamenti pubblici legati alla grande mostra di Matera 2019 La poetica dei Numeri primi, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica dello stesso Odifreddi.

Martedì 10 dicembre alle 21:00 nell’Auditorium Gervasio, Ovadia e Odifreddi saranno protagonisti dell’incontro su “Ebraismo e Matematica. Dalla Bibbia alle medaglie Fields”, in cui ripercorreranno l'uso cabalistico che gli Ebrei hanno fatto nell'antichità dei numeri nella gematria, raccontando le storie dei più famosi matematici ebrei della modernità.

Nel Primo Libro dei Re si trova infatti un brano da cui sembra che gli Ebrei usassero 3 come valore di pi greco (approssimato invece dai Greci con il famoso 3,14), mentre il 25% delle medaglie Fields, l'analogo del premio Nobel per la matematica, sono andate a ebrei. I due esperti illustreranno quindi il percorso di un popolo che è partito in maniera tanto approssimativa nel campo della matematica, ed è arrivato a esserne l'avanguardia più avanzata. Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o presso l’Infopoint di Matera 2019.

Nel pomeriggio, alle 18:30 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco, Odifreddi racconterà il progetto La poetica numeri primi, una mostra che ha riscontrato un grande apprezzamento da parte del pubblico, in particolare di quello scolastico, non solo a Matera ma anche a Metaponto, tanto da essere prorogata anche nel prossimo anno. I visitatori potranno scoprire le opere esposte a Palazzo Acito a Matera fino al 20 gennaio 2020 e quelle presenti nel Museo Archeologico di Metaponto fino al 28 febbraio.

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“UCCELLI. Esercizi di miracolo” dal 9 al 16 Dicembre 2019

UCCELLI. Esercizi di miracolo
Dal 9 al 16 Dicembre, ore 18.00 e ore 21.00
MATERA - Palazzo del Casale
Il progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” - una produzione del Teatro delle Forche
- sbarca a Matera - Capitale Europea della Cultura 2019.
Dal 9 al 16 Dicembre, alle ore 18.00 e alle ore 21.00, presso il Palazzo del Casale, nei Sassi di
Matera, andrà in scena “UCCELLI. Esercizi di miracolo”, evento teatrale co-prodotto dal
Teatro delle Forche e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, nell’ambito del progetto di
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Matera 3019”.
Accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione sul sito ufficiale
https://www.materaevents.it/events/view/teatro/4649/uccelli
Regia e drammaturgia di Gianluigi Gherzi. Direzione artistica e organizzativa di Erika Grillo.
Regia digitale e comunicazione visiva di Alessandro Colazzo. Con gli attori-autori Giorgio
Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo, Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo e Fabio Zullino.
Disegno luci, scenografie e allestimenti: Walter Pulpito. Sonorizzazioni e allestimenti tecnici:
Angelo Piccinni e Vincenzo Dipierro.
“UCCELLI. Esercizi di miracolo” interroga la città contemporanea, nelle sue compressioni,
nelle sue linee di fuga, nelle sue linee di sogno e utopia.
All’interno del complesso architettonico del Casale cinque stanze. In ognuna gli spettatori
incontreranno una città possibile. Città dello spasso, dei corpi morti, della persuasione, delle
gabbie, del sogno di chi si muove e migra, del ritorno ai cerchi.
Fuori, c’è Matera. Le sue strade, il suo paesaggio, dove un attore e gli spettatori svolgeranno
insieme degli esercizi di utopia, esercizi di miracolo, esercizi d’immaginazione di un’altra
modalità dell’essere e dello stare.
Fuori dal Casale la promessa di un volo, con ali leggere da costruire tutti insieme e parole
nuove da far volare.
Peculiarità dell’evento teatrale, il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori di
Matera con un grande momento di confronto già prima della presentazione finale al
pubblico, nell’ambito del progetto “Matera 3019”, rientrante nel programma Education di

Matera 2019 e incentrato sull'ascolto delle parole e delle suggestioni dei giovani, lavorando
sul divario sempre più forte che loro vivono, fra il mondo virtuale del digitale e quello
corporeo del reale.
Sino al 6 Dicembre, a partire dalle parole che hanno guidato il lavoro di costruzione dei testi
e delle azioni teatrali dell’evento, centinaia di ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore
“Emanuele Duni - Carlo Levi” Liceo Classico e Liceo Artistico e del Liceo Scientifico “Dante
Alighieri” di Matera saranno chiamati a esprimere visioni, suggestioni, desideri, utopie per
un nuovo volo individuale e collettivo che si rivolga alla città, quella presente e quella da
costruire insieme. Ogni attore-performer incontrerà un gruppo classe e farà incontrare il suo
lavoro con quello degli studenti, chiamati ad agire attivamente in una dimensione
performativa: con la loro presenza, con i loro corpi, con le loro voci, con gli oggetti che si
costruiranno insieme. L’esito di questo lavoro sarà un incontro e un riscontro all’esterno, in
forma di brevi performance urbane in piazze, mercati, luoghi abitati e importanti della “città
dei Sassi”. Ai ragazzi verrà anche proposto non solo di essere spettatori durante l’evento
teatrale “UCCELLI. Esercizi di miracolo”, ma – in piccoli gruppi – di partecipare attivamente al
momento conclusivo dell’evento insieme con il pubblico.
Un esercizio di cittadinanza teatrale che parte dal rapporto con un gruppo di artisti a lavoro,
per costruire una realtà di profonda comprensione dei temi trattati e delle scelte artistiche
compiute, per passare – in ultimo atto – dalla posizione passiva di chi solo può ascoltare a
quella attiva di chi riempie un evento artistico della propria presenza e della propria
intelligenza.

Matera, 4 Dicembre 2019

Teatro delle Forche
Il Teatro delle Forche è una compagnia pugliese che nasce a Massafra (TA) nel 1994,
costituendosi in Società Cooperativa nel 2000.
Il gruppo, oltre a produrre spettacoli, organizza rassegne e promuove incontri di formazione
e di ricerca teatrale, collaborando con reti, enti, associazioni e compagnie nazionali ed
internazionali, nonché con le istituzioni scolastiche.
Realizza spettacoli di teatro dei luoghi nei siti di interesse naturalistico e storico-artistico e
nelle periferie e conta al suo attivo numerosi allestimenti teatrali.
Dal 2010 gestisce il Teatro Comunale “Nicola Resta” di Massafra, sede di Residenza Artistica,
promuovendo lo spettacolo dal vivo contemporaneo e di teatro ragazzi.
La direzione artistica è di Giancarlo Luce, attore e regista.
www.teatrodelleforche.com
Progetto Clessidra “Il teatro a partire dai luoghi”
Il progetto nasce nel 2014 nella località Marina di Chiatona (Massafra, TA), ideato e curato
dall’attrice Erika Grillo come un’indagine mirata a ricercare e ridefinire la memoria storica
individuale e collettiva di una piccola comunità. Il progetto Clessidra, avvalendosi di attori

professionisti e affidando di anno in anno la conduzione della residenza artistica a un regista
affermato, attraverso il mezzo del Teatro sperimenta poetiche innovative, che ambiscono a
coinvolgere, assieme ai luoghi, il sistema di relazioni che questi stessi luoghi ospitano.
Protagonista dell’intervento è il rapporto con il paesaggio. Il lavoro di creazione collettiva
consiste nel mettere il proprio corpo, le proprie parole, in rapporto con un luogo, capendone
tutte le possibilità, senza usarlo come “scenografia naturale”, ma restituendo al paesaggio lo
statuto di protagonista all’interno dell’azione teatrale. Attraverso il rapporto tra proposta
testuale, paesaggio e presenza del pubblico itinerante, si costruiscono le partiture d’azione
dei singoli attori, che poi vengono montate a livello registico in un evento teatrale unico nel
suo genere. 
www.clessidrateatro.it #clessidrateatro

CREDITS
Il progetto CLESSIDRA è una produzione del Teatro delle Forche.
Giancarlo Luce_direzione artistica Teatro delle Forche
Erika Grillo_direzione artistica e organizzazione progetto CLESSIDRA
Gianluigi Gherzi_regia e drammaturgia
Erika Grillo_assistente alla regia
Alessandro Colazzo_regia digitale e comunicazione visiva
Con gli attori-autori dal progetto CLESSIDRA_ Giorgio Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo,
Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo, Fabio Zullino
Walter Pulpito_disegno luci, scenografie e allestimenti
Angelo Piccinni e Vincenzo Dipierro_sonorizzazioni e allestimenti tecnici
Francesca Piccolo_ufficio stampa e promozione
Lilia Carucci e Francesca Greco_segreteria di produzione
Mariella Putignano_amministrazione
Claudia Fuggiano_segreteria amministrativa
Un ringraziamento speciale a: IAC – Centro Arti Integrate, Vincenzo Madaro e Il Serraglio –
ass. culturale, Marcello Santantonio e Makera – cooperativa sociale, La Factory –
Handmade in Italy, Daniela Scapin e Andrea Semplici, Giuseppe Grillo e Giovanna Lo Gatto.

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La storia non è soltanto un insieme di date, ma un archivio di fatti, eventi, memorie individuali e collettive. Memorie che raccogliamo nelle forme più disparate, dalle carte degli archivi ad oggetti di collezioni, a video e registrazioni delle memorie orali che ci riportano immagini e voci del passato.

Su questo si interroga la mostra di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Scuole tra passato e futuro" che si inaugura domani, 10 dicembre, alle 10:30 presso Ipogei di Piazza San Francesco D'Assisi, visitabile fino al 31 Dicembre (dal martedì alla domenica, ore 09.30 – 13.00 ; 15.30 – 20.00). Ingresso gratuito.

La mostra raccoglie i lavori realizzati dai ragazzi delle oltre 70 scuole lucane coinvolte nei progetti di Matera 2019 “19 Scuole X 19 Archivi” e “Patrimonio In Gioco”, sostenuti dalla Dileo Pietro SpA, School Partner di Matera 2019. Attraverso gli occhi degli studenti viene rianimato il rapporto fra passato e presente, immaginando un futuro costruito sulle memorie di chi vi ha abitato.

Con il progetto Patrimonio in Gioco, è stato chiesto alle scuole elementari e medie inferiori di costruire storie ed oggetti, utilizzando nel primo caso il coding per creare cartoni animati basati su figure femminili che si sono distinte nella tradizione popolare autoctona e, nel secondo caso, la stampa 3D per rielaborare in chiave moderna gli oggetti della tradizione locale.

Attraverso 19 scuole x 19 archivi, invece, i ragazzi delle scuole superiori hanno immaginato il futuro a partire dal patrimonio dei nostri archivi, cui è dedicato il progetto di Matera 2019 I-DEA. Per raccontare la loro scoperta, i ragazzi hanno usato strumenti a loro vicini, la scrittura creativa, il video, il fumetto, indagando memorie profonde, dalle prime emigrazioni alla condizione femminile, dalle riforme agrarie alla costruzione di nuovi insediamenti, fino ai primi documentari dell'antropologia italiana filmati nella terra lucani.

“La mostra dedicata ai lavori fatti con i ragazzi – sottolinea Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 - è un modo per interrogarci su cos'è per noi e per le nuove generazioni la memoria, e chiederci se sta cambiando il modo di catalogare e immaginare il passato, se l’enorme quantità di dati che il mondo digitale ci riversa quotidianamente sta cambiando il nostro modo di ricordare ed archiviare, se le giovani generazioni iniziano a ricordare in forme diverse da quelle delle persone più adulte. Siamo forse ad una svolta cruciale, nel mondo occidentale, nel nostro modo di percepirci e raccontarci: questo è un piccolo passo per prendere coscienza del cambiamento ed interrogarci consapevolmente sul futuro”.

«Per la nostra azienda è stato un onore affiancare Matera – dichiara Francesco Altieri, presidente della Dileo Pietro SpA– durante questo storico anno. Con il ruolo di school partner, abbiamo apprezzato le tante attività sviluppate da migliaia di bambini e adolescenti finalizzate alla scoperta, in un'ottica nuova, del concetto di patrimonio. Concetto che da sempre ispira le scelte della Di Leo, impegnata a far rivivere 'tutto il buono di una volta', cioè quel patrimonio di tradizione, genuinità e artigianalità che si tramanda da centinaia di anni. La mostra inaugurata oggi ospita, tra i vari progetti che hanno coinvolto le scuole del territorio, anche alcuni innovativi prototipi di biscotto stampati in 3D e ispirati a Matera 2019, ora all'esame del nostro ufficio marketing».

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Prederanno il via l’8 dicembre a Casino Padula i laboratori di ricerca e co-progettazione "XYZ 2019" frutto della chiamata pubblica lanciata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e La Scuola Open Source nell'ambito del progetto Matera 3019, dedicato all'ascolto delle parole e delle suggestioni dei giovani, che lavoreranno per generare una piattaforma digitale e un processo di community development attraverso la cultura.

Sul sito http://www.lascuolaopensource.xyz/xyz-hbfs sono disponibili i nomi e le biografie dei giovani selezionati da tutta Italia che parteciperanno ai laboratori fino al 15 dicembre, con l’obiettivo di creare, insieme alla Open Design School di Matera 2019, uno strumento con i seguenti obiettivi: raccogliere, misurare, sistematizzare e valorizzare quanto fatto durante Matera 2019; connettere tutte le persone che hanno partecipato alle attività, promuovere l'auto-organizzazione e la collaborazione; costruire un ecosistema di possibilità per la produzione culturale indipendente anche attraverso la condivisione dei mezzi di produzione.

La restituzione pubblica delle attività svolte durante i laboratori si svolgerà domenica 15 dicembre alle 17:30 presso l’Open Dome allestita in Piazza San Francesco. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

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Con l’iniziativa “Open Factory” alcune delle imprese del territorio che sostengono il percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, aprono le proprie porte alle scuole, per raccontarsi e condividere competenze, saperi, patrimoni tecnici e scientifici che contraddistinguono le loro produzioni.

Il 10 dicembre la Di Leo Biscotti, school partner di Matera 2019, mette a disposizione una visita guidata presso il suo stabilimento. Durante la visita verranno illustrati i risultati dei laboratori per la produzione di prototipi di biscotti con stampante 3D realizzati a novembre con gli allievi delle scuole Minozzi-Festa di Matera e Lorenzo Milani di Potenza.

Il 12 e 16 dicembre 2 classi dell’Istituto Professionale Isabella Morra di Matera visiteranno lo stabilimento di produzione Calia Italia, Comfort Supplier di Matera 2019.

L’11 e 17 dicembre gli allievi dell' ITCG Olivetti potranno esplorare il Centro di Geodesia Spaziale di Matera, gestito da Telespazio-Asi, project partner di Matera 2019.

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Una linea orizzontale proiettata sui tremori dello schermo. All'improvviso, per caso, la linea si moltiplica drasticamente come per scaricare la sua energia immanente. Allo stesso modo, quando l’artista giapponese Hiroaki Umeda trema sul palco, l'energia nascosta trattenuta nel suo corpo viene trasmessa dal bacino alla colonna vertebrale, alle braccia e, infine, allo schermo digitale situato nella parte posteriore, in cui l'energia viene visualizzata attraverso linee curve che ricordano una corona solare. Quando cascate e fiumi vengono osservati da lontano, sembrano mantenere forme statiche; tuttavia, se si esegue lo zoom sugli stessi oggetti a livello microscopico, si nota che essi sono costituiti da movimenti incessanti come gonfiori, onde, vortici e correnti incrociate. Sulla base di questo concetto creativo, Umeda reinterpreta le particelle nello spazio non come molecole statiche ma piuttosto come "particelle attive (o punti di massa)"; e, visualizza, nello spazio, la "forza intenzionale" che le particelle nascondono.

L’unione dei linguaggi della danza e dell’arte digitale è alla base della performance “Intensional Particle”, ideata e messa in scena dall’artista nipponico Hiroaki Umeda, che andrà in scena, nell’ambito dell’Open Culture Festival di Matera 2019, l’8 e il 9 dicembre alle 19:00 e alle 21:00 presso il Cinema Comunale Guerrieri (Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o in Infopoint).

Sul palco, le forze corporee, fotiche e sonar convergono a velocità esponenziale e, ad un certo punto, raggiunge il punto critico dell'energia. Le forme transitorie di particelle digitali che evocano immagini di dissoluzione di solidi, sublimazione di liquidi e algoritmi di trasferimento di calore, si sincronizzano e si sintetizzano con i movimenti di Umeda, producendo un intero universo che danza come un organismo vivente. Il pubblico vivrà una realtà digitale satura di "stabilità instabile": le linee di flusso impetuose svaniscono dopo un minuto e la cascata luminosa si vaporizza dopo un secondo. Come per incarnare l'estetica effimera alla base della performance, sul palco le forze invisibili vengono alla ribalta e l'universo visivo sprofonda alla vista. Tuttavia, il residuo di calore ancora bollente dopo l'esperienza del sovraccarico informativo rimarrà a lungo nei corpi del pubblico.

Hiroaki Umeda è un coreografo e un artista multidisciplinare riconosciuto come una delle figure di spicco della scena artistica giapponese d'avanguardia. Sin dal lancio della sua compagnia S20, le sue performance di danza sottili ma violente hanno girato il mondo ottenendo il plauso del pubblico e della critica. Il suo lavoro è riconosciuto per la metodologia artistica altamente olistica con un forte background digitale, che considera non solo elementi fisici come la danza, ma anche componenti ottici, sonori, sensoriali e, soprattutto, spaziotemporali come parte della coreografia. A partire dal suo profondo interesse per la coreografia di tempo e spazio, Umeda ha diffuso il suo talento non solo come coreografo e ballerino, ma anche come compositore, lighting designer, scenografo e artista visivo.

Nelle stesse giornate, sullo schermo istallato in Piazza Vittorio Veneto, verranno trasmesse (negli orari 18.30 - 18.40, 20.30- 20.40, 21.45 - 21.55), le animazioni audiovideo dell’artista Ryoichi Kurokawa, che presentano all'osservatore motivi visuali e sonori apparentemente casuali e caotici, rivelando ad uno sguardo più attento abbinamenti di elaborati modelli astratti, sviluppati a partire dalla riflessione dell'artista sui temi della sensazione e della percezione. Le animazioni fanno parte del progetto “ground.alt”, frutto di una collaborazione tra Kurokawa e il regista e cameraman belga Daniel Demoustier. L'opera vuole proporre un nuovo approccio alle immagini di guerra e di disastri naturali, focalizzandosi sul paesaggio, abbandonato dall'uomo a causa degli sconvolgimenti occorsi.

Le iniziative sono organizzate con il sostegno dell'EU Japan Fest e della Japan Foundation. 

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Nelle giornate dell’8 e del 10 dicembre per la quarta grande mostra di Matera 2019, Blind Sensorium. Il paradosso dell'Antropocene di Armin Linke, ci sarà un programma pubblico con presentazioni e workshop, realizzato grazie al Goethe Institute di Napoli e il Ministero Federale degli Affari Esteri di Berlino.

L’8 dicembre dalle 10:00 alle 18:30 presso il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola che ospita la mostra, si alterneranno una serie di presentazioni frontali in lingua inglese, tenute da artisti, attivisti, scienziati e ricercatori che indagano l’Antropocene.

Fra gli altri interverranno Armin Linke, fotografo e filmmaker; Colin Waters, segretario dell'Anthropocene Working Group; Bettina Korintenberg, curatrice dello ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe; Daniel Irrgang, coordinatore della Masterclass di Bruno Latour alla HfG di Karlsruhe; 10 ricercatori della Masterclass di Bruno Latour alla HfG di Karlsruhe; xtro realm, un collettivo di artisti ungherese divulgatori di teorie ecologiste; Studio Obelo, curatrici del programma education della mostra Blind Sensorium. Alle 18.30 nell’Open Dome allestita in Piazza San Francesco verrà presentato il catalogo della mostra, composto da due volumi. Le iniziative della giornata sono sempre a ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti.

Il 10 dicembre, sempre presso il Museo Ridola, si svolgeranno invece una serie di laboratori aperti al pubblico. Dalle 10:00- 13:00 si lavorerà con lo Studio Obelo per la produzione di un Manifesto dell'Antropocene; dalle 14:30 – 18:30 con i ricercatori della masterclass di Bruno Latour alla HfG di Karlsruhe si esplorerà il tema dell'Antropocene da un punto di vista artistico. Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione al seguente indirizzo: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. .

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Si terrà dal 8 al 20 dicembre a Matera nell’ambito dell’Open Culture Festival della Capitale Europea della Cultura 2019, la prima rassegna decentrata di opere della sezione Venice Virtual Reality e di Biennale College Cinema – Virtual Reality, provenienti dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

 

La rassegna, che presenta 10 opere di Virtual Reality e che si tiene negli spazi degli Ipogei Motta (Via San Bartolomeo), è organizzata dalla Biennale di Venezia e dalla Fondazione di Partecipazione Matera-Basilicata 2019, costituita per attuare le linee di intervento per Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione sul sito www.materaevents.it o presso l’Infopoint di Matera 2019.

 

Venice Virtual Reality è la prima competizione assoluta di opere in Realtà Virtuale (VR), che dal 2017 si svolge durante la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

 

Biennale College Cinema – Virtual Reality è il progetto che dal 2017 seleziona ogni anno team formati da un regista e un produttore giovani che lavorano allo sviluppo di progetti di Realtà Virtuale, supportandoli nel loro percorso, che vengono poi presentati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

 

La rassegna decentrata di Matera presenta 10 opere di Virtual Reality provenienti dalla 76. Mostra del Cinema 2019 e dalla 75. Mostra del Cinema 2018, e in particolare:

 

Venice Virtual Reality della 76. Mostra /
In competizione:

BATTLE HYMN; Yair Agmon, Israele, 2019, 11’

BLACK BAG; Qing Shao, Cina, 2019, 12’

DAUGHTERS OF CHIBOK; Joel Kachi Benson, Nigeria, 2019, 11’

GHOST IN THE SHELL: GHOST CHASER; Hiroaki Higashi, Giappone, 2018, 8’

PASSENGER; Isobel Knowles, Van Sowerwine, Australia, 2019, 10’

THE WAITING ROOM VR; Victoria Mapplebeck, Regno Unito, 2019, 16’

VR FREE; Milad Tangshir (Iran), Italia, 2019, 10’

 

Biennale College Cinema Virtual Reality

WHISPERS; Jacek Nagłowski; Patryk Jordanowicz, Polonia, 2019, 21’

 

Venice Virtual Reality della 75. Mostra
Biennale College Cinema Virtual Reality

ELEGY; Marc Guidoni, Francia, 2018, 30’

METRO VEINTE: CITA CIEGA (4 FEET: BLIND DATE); María Belén Poncio, Argentina, 2018, 17’

 

Le attività formative dei progetti Biennale College Cinema – Virtual Reality ottengono un importante finanziamento dal Programma MEDIA – Europa Creativa della Commissione europea – Direzione Generale Connect. Tale contributo si aggiunge al sostegno che il Programma MEDIA ha dato allo sviluppo del Venice Production Bridge.

 

La 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si è tenuta al Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2019. La prossima 77. Mostra si terrà dal 2 al 12 settembre 2020.

 

 

 

Per ulteriori informazioni

Ufficio Stampa Biennale di Venezia

Tel. +39 041 5218 - 857/859

www.labiennale.org

Facebook: La Biennale di Venezia

@twitter.com/la_Biennale

Instagram: la_biennale_di_venezia

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Sono passati 6 anni da quel 6 settembre del 2013 quando tutti i sindaci della Basilicata si diedero appuntamento nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi per sostenere la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura e per scattare la foto di gruppo che sarebbe poi finita nel primo dossier “Together”. Oggi tutti i sindaci della Basilicata si sono rivisti nello stesso luogo, anche questa volta tutti con la fascia tricolore, per chiudere simbolicamente il progetto “Capitale per un giorno” voluto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con l’Anci Basilicata.

All’incontro hanno partecipato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il vicepresidente della Regione Basilicata, Francesco Fanelli, il sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, il presidente e il segretario generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce e Giovanni Oliva.

Dopo i saluti di Marta Ragozzino, direttore del Polo museale della Basilicata, è stato presentato un video realizzato dalla Tgr Basilicata, con il quale si racconta in sintesi il significato di Capitale per un giorno. “E’ stata una esperienza straordinaria – ha detto Oliva – perché ha consentito a tutti i Comuni della Basilicata di produrre progetti di qualità coerenti con il programma di Matera 2019 e, soprattutto, di diventare una vera e propria comunità. Per l’impegno profuso i comuni lucani meritano di essere capitale non solo per un giorno ma per sempre”.

Ma il progetto “Capitale per un giorno” non è l’unico che ha visto coinvolti i comuni lucani, come ha spiegato Massimiliano Burgi, referente per la Fondazione della dimensione città e cittadini. “Penso soprattutto – ha detto Burgi – al grande programma delle residenze che si è sviluppato intorno a due iniziative su base regionale, Gardentopia e Altofest. Nel primo caso abbiamo messo in relazione la riqualificazione di aree verdi dismesse con artisti di fama internazionale, nel secondo caso abbiamo invitato i cittadini a mettere a disposizione di numerosi artisti le loro abitazioni per produrre spettacoli “human specific”. In ambedue i casi abbiamo coinvolti complessivamente una trentina di comuni”.

All’incontro odierno hanno partecipato anche i sindaci di Isola Capo Rizzuto e di Calitri che sono diventati capitale per un giorno nell’ambito del progetto “Trenodia” curato da Mariangela e Vinicio Capossela.

Dopo l’intervento del vicepresidente della Regione Basilicata, Francesco Fanelli, il sindaco di Matera si è soffermato sull’emergenza occupazione. “Sono davvero grato a tutti i sindaci della Basilicata – ha detto de Ruggieri – per aver compreso fino in fondo il nostro cammino. I sindaci sono dei veri e propri missionari che impiegano il loro tempo per far guadagnare ai comuni quello che io chiamo profitto sociale, ovvero la possibilità per i cittadini di vivere nella piena coesione e condivisione. Un obiettivo non facile in una terra come la nostra dove manca il lavoro. Occorre il massimo impegno di tutti per rafforzare le possibilità occupazionali dei nostri giovani e ridurre il rischio spopolamento molto forte nei nostri piccoli comuni”.

Il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, nel ripercorrere il tragitto che ha portato a “Capitale per un giorno” ha sottolineato “lo straordinario impegno di tutti i sindaci che ha prodotto risultati molto al di là delle pur ambiziose previsioni. E’ stata un’occasione per migliorare la qualità delle proposte incentivando la produzione di eventi originali e interpellando la scena creativa locale e nazionale. Voglio rimarcare, infine, non solo l’impegno dei singoli sindaci, ma anche quello di alcuni comuni che si sono messi insieme creando reti molto interessanti anche per il futuro”.

La giornata si è conclusa con l’intervento del ministro Lamorgese: “Voglio ringraziare tutti i sindaci lucani per essere qui oggi. Lo dico sempre: il ministero dell’Interno deve essere la casa dei sindaci, deve avere un ruolo di ascolto e di confronto. Oggi vedo con soddisfazione che è la Basilicata una regione sempre più conosciuta. Un traguardo reso possibile dal lavoro di squadra fatto in questi anni. Il fatto che siamo tutti qui presenti e vedere tutte le fasce tricolori sono motivi di grande orgoglio. Nel decreto fiscale abbiamo aumentato l’indennità dei sindaci. Solo un piccolo segnale, ma tante altre cose faremo per valorizzare il ruolo dei comuni”.

Subito dopo il presidente della Fondazione e il ministro hanno consegnato l’attestato di partecipazione al progetto “Capitale per un giorno” a tutti i sindaci presenti. Inoltre, tutti i sindaci hanno colto l’occasione anche per firmare il “Manifesto della comunicazione non ostile”, una carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete. Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa. Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili. Vuole che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti.

Al termine foto di gruppo con il ministro Lamorgese.

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Si è parlato anche di Matera 2019 ieri a Bruxelles, presso l’edificio Altiero Spinelli, durante l’audizione pubblica “Le Capitali Europee della Cultura: impatti, sfide e prospettive” davanti alla Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento Europeo.

All’incontro, moderato dalla Presidente della Commissione Sabine Varheyen, che è stata in visita a Matera insieme ad altri eurodeputati a fine ottobre, sono state raccontate le esperienze di precedenti Capitali Europee della Cultura come Donostia / San Sebastian 2016, Pilsen 2015, Pécs 2010, Riga 2014 e quella in fase di chiusura di Matera 2019.

A parlare del percorso di Matera 2019 è stata la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, che ha illustrato come una piccola città del Sud abbia voluto lanciare la sfida di produrre cultura coinvolgendo i suoi cittadini e facendo dialogare i creativi locali con gli artisti internazionali. “Un’esperienza raccolta nel Manifesto della co-creazione in fase di produzione – ha detto Tarantino - e che sarà presentato al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, il 20 dicembre in occasione della cerimonia di chiusura dell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura. Una buona pratica, quella di unire locale e globale, da suggerire anche alle future città Capitali”.

Nel corso dell’audizione, Tarantino ha sottolineato anche l’esigenza, condivisa da diverse Ecoc, di creare una rete strutturata e ufficiale delle Capitali Europee della Cultura, funzionale sia a condividere e scambiare esperienze che a promuovere e comunicare i progetti delle diverse città a livello internazionale.

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FINO AL 20 GENNAIO, L'ULTIMA TAPPA DI I-DEA: ABITARE GLI ARCHIVI: VITA, MOVIMENTO, RACCOLTO. ASPETTANDO IL FILM DI LIAM GILLICK SU PELIN TAN

Il 9 dicembre alle ore 18 evento collaterale con la installazione Ripetizione Spaziata di Giulia Bruno

SCARICA LE IMMAGINI E I VIDEO DI I-DEA QUI https://we.tl/t-MsTjUYc5WX

 

 

Parla di musica, sottoculture, architettura, migranti il quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio, inaugurato il 29 novembre (fino al 20 gennaio 2020) presso Cava Paradiso. Intitolato

Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto è a cura di Pelin Tan & Liam Gillick, curatrice e artista di fama internazionale.

 

La mostra attinge a una ricca mole di archivi e di casi-studio per intrecciare vicende, ufficiali e non, incentrate sul tema dell'abitazione, vicende accomunate dall'impulso che le ha generate: la volontà di cambiare la società da cima a fondo, nel micro come nel macro. Si scrive così una microstoria dell'Italia del dopoguerra osservata dalla prospettiva della Basilicata. Queste storie non sono slegate l'una dall'altra. La mostra si sofferma sui temi del quotidiano, delle condizioni di lavoro e del vissuto di un luogo e di una comunità partendo dalla riforma agraria del 1950 e dall'esodo dai Sassi verso quartieri di nuova costruzione edificati a partire dai decenni successivi, passando attraverso la loro ri-occupazione da parte degli attivisti extraparlamentari di sinistra negli anni '70 e arrivando all'odierno afflusso di migranti dal Mediterraneo. La presenza del passato nel contemporaneo è indagata con l'intento di comprendere in che modo il primo sia archiviato e in che modo possa essere de-archiviato in funzione di una narrazione futura delle nostre storie condivise. Percorrendo i corridoi della mostra lo spettatore può scoprire le immagini dei concerti organizzati dagli istituti liceali locali, invitando cantanti come Patty Pravo o i New Trolls, negli anni '70, ma anche la storia del movimento sociale e politico Malve, in una intervista a cura di Pelin Tan ad uno dei membri fondatori, Rita Montinaro, fino all'analisi delle condizioni dei migranti in Basilicata documentate attraverso gli scatti, i documenti, i video dell'Osservatorio Migranti Basilicata.

 

 

Il 9 dicembre alle ore 18 presso Cava Paradiso, evento collaterale della mostra I-DEA, si inaugura inoltre Ripetizione Spaziata, installazione sul tema degli archivi e sul linguaggio dell'artista Giulia Bruno. "Il linguaggio risente di un territorio, di una Storia, di una letteratura, di un movimento, di una appartenenza, spiega la Bruno. Il linguaggio diventa una funzione tecnologica". In un territorio come la Basilicata, per Storia, per conformazione, per forma si sono verificati movimenti migratori di varia natura che rendono, articolano, muovono e supportano una loro specificità, peculiarità e identità. Il movimento di spostamento dai "Sassi" e il connesso processo di alfabetizzazione, e in un contesto semanticamente diverso il movimento di migrazione che ha dato origine alle comunità arbëreshë sono tutti noti e straordinari fenomeni linguistici del territorio. L'incontro porta ad una costruzione di modelli condivisi di comunicazione, la spinta umana allo spostamento non si esaurisce mai, i flussi globali cambiano nel tempo e diventano flussi di dati, che arrivano a cambiare un linguaggio anche in assenza di movimento. non sono movimenti casuali ma portano ad una oggettività e all'analisi di un processo, di uno svolgimento. L'installazione attinge da vari archivi: quello personale dell'artista, l'archivio Nicola Scaldaferri, l'Atlante Linguistico Italiano, tra gli altri.

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

 

 

 

 

I-DEA: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto

Opening (accesso senza Passaporto) fino al 20 gennaio 2019

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Matera Capitale Europea della Cultura 2019 si configura anche come una straordinaria opportunità di partecipare a scambi culturali in tutto il mondo per coloro che hanno deciso di unirsi al team dei volontari.

Diverse le esperienze europee fatte dai volontari di Matera 2019 nel corso dell’anno: a gennaio alcuni di loro sono stati a Plovdiv, la città bulgara con cui Matera condivide il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, per dare il loro contributo alla cerimonia inaugurale; altri vi sono tornati a maggio per l’"Alyak parade", mentre a giugno un altro gruppo è stato per 3 settimane a Sibiu, ECoC romena nel 2007, per collaborare al FITS - Sibiu International Theatre Festival.

A ottobre due volontari hanno varcato i confini europei per raggiungere il Giappone, dove hanno dato il loro contributo al Tokyo Festival 2019 - Outdoor Theatre "I am a cat", caratterizzato da 27 programmi sul tema “Incontrarsi, cambiare il mondo” in cui il teatro è stato il viaggio per incontrare qualcun altro, lasciarsi cambiare da questo incontro e cambiare il mondo.

Numerosi sono scatti inoltre gli scambi che nel corso del 2019 hanno portato a Matera volontari da tutta Europa, grazia alla collaborazione con B-Link. Sino ad oggi sono oltre 50 i volontari arrivati da Bulgaria, Francia, Spagna, Grecia, Ungheria, Serbia, Russia, Turchia, Portogallo, Russia, Lettonia, Germania, Malta.

A ciò si aggiunge la presenza di un gruppo di volontari giapponesi arrivati a Matera grazie alla collaborazione con Eu Japan Fest, organizzazione giapponese di imprese private che da 30 anni collabora con tutte le Capitali europee della cultura per creare occasioni di scambio e lavoro fra i rispettivi Paesi.

Importanti sono infine gli scambi con altre le Capitali europee della cultura, che hanno fatto arrivare volontari da Plovdiv 2019, Rijeka e Galway 2020. Molti dei volontari internazionali sono stati ospitati presso le case dei volontari di Matera 2019, nello spirito di accoglienza che contraddistingue la comunità materana e permea tutto il programma culturale del 2019.

Nei giorni scorsi, una delegazione dei volontari di Aarhus, città danese che è stata Capitale Europea della Cultura nel 2017, è giunta in città per incontrare il team dei volontari di Matera 2019 e per raccontare la loro esperienza di team ancora operativo, essendo stato inglobato dall’ente di promozione turistica della città (Visit Aarhus). Il team ha preso il nome di “Rethinkers” ed è diventato un punto di riferimento per la città e l’intera Danimarca, supportando tutta una serie di iniziative culturali e sportive.

Per celebrare l’incredibile contributo dei volontari al processo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e per aprire una discussione sul futuro di questa brillante squadra, è in programma il 15 dicembre un’intera manifestazione dal titolo “Volontari Matera 2019 in festa”. Dettagli su www.materaevents.it .

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L’Open Culture Festival, dedicato al tema della cultura aperta, al centro del dossier di Matera 2019, prende il via sabato 7 dicembre presso la Serra del Sole a Matera con la conferenza internazionale “Open Future – The Conference” organizzata in collaborazione con Fiera Milano Media SpA Divisione Business International, con il coordinamento di Carlo Antonelli, giornalista e CEO di Fiera Milano Media.

La conferenza proverà a rispondere alle domande sul futuro della produzione culturale e sulla sua relazione con i principali temi del dibattito culturale contemporaneo: rapporto uomo natura, arte e medicina, dall’homo sapiens all’uomo ridisegnato da strutture sintetiche e dati, all’inborg.

Come possiamo esplorare le possibilità di convivenza tra tre diverse specie viventi in modo che possano creare una possibilità di futuro e di coabitazione, ad ogni costo? La specie umana, sottoposta ad una necessità di adattamento ai cambiamenti mai esperita prima; le specie vegetali e animali, in lotta per l’estinzione o comunque sotto impetuosa mutazione, entrambe darwiniane; la specie non umana, delle creature o intelligenze tecnologiche/digitali/artificiali dotate di potenza esponenziale e anch’essa potenzialmente definitiva.

Il tema è specificatamente italiano essendo paese maestro nella capacità unica di unione tra uomo e paesaggio naturale. L’evento vuole quindi tracciare la strada per la designazione della prossima capitale europea della cultura in Italia, nel 2033, ascoltando i più autorevoli esponenti internazionali e italiani sul tema, quali Andrea Lissoni, Carolyn Christov-Bakargiev, Francesco Urbano Ragazzi, Paola Antonelli, Stefano Gustincich, Federico Campagna, Ilaria Capua, Ida Dominijanni, Armin Linke, Victoria Delgado, Emanuele Coccia, Matteo Pasquinelli, Stefano Mirti, Bettina Korintenberg.

Gli esiti dei lavori svolti nel corso della giornata verranno presentati al pubblico alle ore 18:30 presso la Serra del Sole. Ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione su MateraEvents o presso l’Infopoint di Matera 2019.

Per raggiungere la Cava del Sole sarà istituito un servizio navetta con partenza da Piazza Matteotti dalle 17:45 alle 18:00 con fermata intermedia a Villa Longo e rientro alla fine dell’evento. Il servizio navetta non è tratta ordinaria e richiede per questo l'acquisto del biglietto (€0,80 a persona a tratta se acquistato preventivamente, €1,50 se acquistato direttamente sul mezzo).

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TRAMA DOPPIA: Maria Lai, Antonio Marras
Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata

Palazzo Lanfranchi, Matera
Inaugurazione: sabato 7 dicembre 2019, ore 21.00
Apertura al pubblico: 8 dicembre 2019 - 8 marzo 2020

NOTA STAMPA

Dall’8 dicembre 2019 all’8 marzo 2020 nel Museo nazionale d’arte medievale e moderna della
Basilicata all’interno del seicentesco Palazzo Lanfranchi di Matera sarà aperta al pubblico la
mostra Trama doppia. Maria Lai, Antonio Marras, coprodotta, organizzata e coordinata dal Polo
Museale regionale della Basilicata, e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, nell’ambito del
programma culturale della Capitale Europea della Cultura.
L’esposizione è fortemente voluta da Antonio Marras, che l’ha ideata insieme a Francesco
Maggiore e che, da sempre, ha visto in Maria Lai “una compagna di viaggio, una musa, un’amica
geniale affettuosa e custode dell’anima”. Un percorso di oltre 300 opere di Maria Lai e di Antonio
Marras: lavori inediti della grande artista sarda, selezionati dall’archivio personale di Antonio
Marras e dall’Archivio Maria Lai che dialogano con opere e installazioni di Antonio Marras, ma
anche con opere realizzate da entrambi a quattro mani.
Pensando a Italia 2019, con questa mostra Matera vuole celebrare Maria Lai, a cui era dedicata la
candidatura di Cagliari (che fu una delle città finaliste alla selezione della Capitale Europea della
Cultura) nell’anno in cui ricorre il centenario della sua nascita. Lo speciale progetto espositivo
racconta il singolare incontro con Antonio Marras ripercorrendo le tappe di un dialogo intimo,
determinante e operoso, basato sulla leggerezza e sulle sensibilità dell’inusuale connubio; una
relazione sorta tra i due spiriti, accomunati dalla libertà di sottrarsi ai sistemi organizzati e dalla
capacità di unire, assemblare, tenere insieme pensieri, esistenze, luoghi, persone, progetti.
Ancora una volta Palazzo Lanfranchi, al centro della rete del Polo museale della Basilicata e del
processo di Matera-Basilicata 2019, si apre ai linguaggi contemporanei e accoglie la sfida di una
mostra che indaga, in primo luogo, il rapporto umano e artistico tra due figure che hanno trovato
nel fare insieme, spesso lavorando con le mani, la cifra di un’intesa speciale che si riverbera ben
oltre la produzione di opere, permeando una dimensione culturale e spirituale che il raffronto e
l’intersecarsi dei lavori restituisce in maniera del tutto inedita. Rispecchiamenti, riverberi e
semplici suggestioni accendono piccole e grandi luci su questo legame generativo, che rappresenta
la ragione prima di questa esposizione.
Il legame tra Maria Lai e Antonio Marras ha radici profonde: è stata proprio l’artista la prima
persona ad aver visto e sostenuto le opere di Antonio. Entrambi sono accomunati dalla capacità di
ridare vita a scarti e frammenti, di ridare nuovi significati a oggetti dismessi; sostiene, infatti,
Marras: “La cosa che più mi appassiona e mi interessa è dar voce a degli elementi che
apparentemente sono muti e forse colpiscono solo me, ma poi lavorandoci cerco di creare un
linguaggio perché questa ispirazione diventi cosa reale e si traduca negli ‘oggetti’ che mostro…”.
La mostra pone l’attenzione sulle ossessioni dei due artisti, sul soggetto pressato dalla necessità di
compiere un atto creatore e, a sua volta, indagato attraverso una continua analisi della propria
memoria e dei propri luoghi di appartenenza, secondo un assioma che Maria Lai sintetizza in:
“L’uomo ha bisogno di mettere insieme il visibile e l’invisibile perciò elabora fiabe, miti, leggende,
feste, canti, arte” (1999).
Il percorso espositivo si snoda attraverso gli spazi di Palazzo Lanfranchi su tre livelli.
La prima sala ospita libri sfilacciati, pagine ricamate, disegni, acquerelli e un grande lenzuolo con
fogli cuciti, opere realizzate nel corso degli anni da Maria Lai e che oggi Antonio Marras fa
dialogare con le sue “Orfanelle”, creature luminose che occupano lo spazio espositivo e che
conducono all’abito “Fililailai”, realizzato da Antonio per Maria, allestito per l’occasione come un
dipinto.
Il lungo corridoio d’ingresso del Museo è scandito dalla successione di nove grandi arazzi di
Marras, tessuti in Afganistan e ricamati in Sardegna con l’applicazione di pezzi di vecchie giacche.
Ad accogliere il visitatore al primo piano 120 disegni che ritraggono gli abitanti del borgo La
Martella, realizzati a più riprese da Marras nel corso del 2019 durante i suoi soggiorni materani.
L’accesso alle sale successive è segnato da un passaggio simbolico, fatto di camice e campanacci,
che introducono alle 88 federe dipinte da Maria Lai che Marras fa dialogare con un suo grande
arazzo bianco e nero che incornicia una scultura in ceramica realizzata in omaggio a Maria Lai,
grande sostenitrice dei lavori a quattro mani in argilla.
Si susseguono altre stanze che ospitano “Notti bianche”, installazione con tappeto sardo a
Pibiones e peluche, un cuore di stoffa di Maria Lai, 73 ritratti con vecchie cornici e due telai
realizzati da Antonio Marras che dialogano con quelli di Maria Lai.
Al secondo e ultimo piano il visitatore è idealmente accolto da 14 braccia in ceramica, opere in
stoffa, un vecchio sportello disegnato, 20 campane di vetro disposte su tavoli di ferro che
custodiscono taccuini di appunti di Marras, circondati da trenta bozzetti preparatori di Maria Lai
per la realizzazione dell’opera sul grande muro di casa Marras “Tra fili e pensieri” (2004).
Nella grande Sala delle Arcate interagiscono diversi lavori realizzati dai due artisti: camicie rifinite
da Maria con il filo rosso; materassini su cui ha scritto e cuscini su cui ha dipinto; sottovesti fatte
ricamare da Marras con le frasi recuperate da Lai in un lavoro con i bambini delle elementari
“..prima che la scuola li rovinasse..” diceva Maria; teche con lavori di Maria Lai realizzati con ricami
ed elementi di stoffa; disegni su carta e dizionari d’artista; una scatola con un lavoro di Maria fatto
di nodi e corde. Chiude il percorso espositivo la grande installazione “Llencols de aigua” che corre
lungo la parete di fondo: su un grande telo bianco, lavoro a quattro mani di Antonio Marras e
Maria Lai, sono cucite vecchie sottovesti, che fanno da sfondo a 200 Janas (le piccole fate della
mitologia sarda), piccoli abiti, sospesi davanti al lenzuolo.
In mostra alcune fotografie di Daniela Zedda, testimone per immagini degli incontri dei due artisti
e del loro profondo legame.
Dichiara Antonio Marras: “L’incontro con Maria Lai. Una vera e propria svolta. Con lei ho sempre
avuto un rapporto speciale, una sintonia di interessi e di idee che continuano a vivere, immutati.
Un dialogo ininterrotto. Una volta le dissi che avevo copiato un suo disegno. Mi rispose: ‘Fare arte
è un continuo rubare. Non preoccuparti, io rubo dappertutto. Nel momento in cui la rubi, l’opera
diventa tua’. Maria Lai è stata una presenza straordinaria nella mia vita. Una vagabonda.
La jana che tiene per mano il sole e l’ombra. Cuce e ci lega alle favole, ai sogni e all’infinito. Dice
che le montagne non sono tanto terribili se, oltre ai precipizi e ai lupi, ci sono anche le nuvole.
L’incontro con Maria ha segnato il mio approccio con l’arte e non solo… Ha dato spazio alle mie
visioni. Ci siamo divertiti a confondere spazi e tempi, a tessere fili e trame. Mi ha dato il coraggio di
esplorare me stesso; mi ha traghettato verso un universo che mi affascinava e mi faceva paura. ‘Ti
ho lasciato bambino e ti ritrovo artista’, mi ha detto un giorno. Conservo gelosamente questa frase
dentro di me. Lei mi ha dato la forza di parlare attraverso le immagini”.

Note biografiche:
Maria Lai è nata a Ulassai nel 1919. Per la sua salute cagionevole viene affidata fin dall’infanzia a degli zii
che vivono in campagna, rinviando il suo inserimento nella scuola e permettendole di prolungare il tempo
della libertà e del gioco. A nove anni, trasferita a Cagliari, inizia a frequentare la scuola pubblica.
Adolescente conosce lo scrittore Salvatore Cambosu, suo professore d’Italiano, con cui impara a leggere e
ad amare la poesia. A quindici anni riesce a convincere la famiglia a mandarla a lezione da Francesco Ciusa e
successivamente dal pittore futurista Gerardo Dottori, a Cagliari. Nel 1940 lascia la Sardegna per iscriversi al
Liceo Artistico a Roma. Per la sua formazione artistica furono determinanti dapprima l’incontro con Marino
Mazzacurati, a Roma, e successivamente il Corso di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia,
frequentato (era l’unica donna) dal 1943 al 1945, sotto la guida severa di Arturo Martini. Dopo la guerra,
tornata in Sardegna dove ritrova Salvatore Cambosu. La ricerca di tecniche, materiali diversi e nuovi
linguaggi è ricca ed originale: pani, telai, ceramiche, terracotte, tele e libri cuciti, che generano scritture
illeggibili e materiche, evocative di stati d’animo e di pensieri, fino agli interventi ambientali ed alle
performances collettive, con la partecipazione alla Biennale di Venezia di un progetto multimediale di
Mariella Bentivoglio. A partire dagli anni Ottanta la sua ricerca artistica è stata rivolta soprattutto agli
interventi sul paesaggio su vasta scala, come l’azione Legarsi alla montagna del 1981 sulla quale Filiberto
Menna scrisse delle pagine importanti, o di contenuto come l’installazione per il Museo dell’Olio a Farfa,
vicino Rieti. Muore a Cardedu il 16 aprile 2013.

Antonio Marras nasce ad Alghero, Sardegna. Nel 1997 a Roma espone per la prima volta, su invito di
Francesco Moschini, cinquanta disegni presso l’Istituto Europeo di Design. È del 1999 la prima collezione di
prêt-à-porter con il suo nome e fin dalle sue prime esperienze nella moda Marras si distingue per le
sperimentazioni e per le commistioni con l’arte, con la musica, con la danza, con teatro, con il cinema: la
moda, per lui, è il legame con gli altri linguaggi. Nel 2003 viene nominato direttore artistico di Kenzo.
Numerose le incursioni nell’arte, nella letteratura, nella poesia, e nel 2001, a Bologna, gli viene assegnato il
premio Francesca Alinovi. Parallelamente alle sue creazioni e presentazioni nel mondo della moda realizza
e partecipa a numero mostre dal 2003. Partecipa nel 2011 alla Biennale di Venezia con un’installazione nel
Padiglione Italia dal titolo “Archivio Provvisorio”. Nel 2016 alla Triennale di Milano è protagonista della
mostra personale “Antonio Marras: Nulla die sine linea”, a cura di Francesca Alfano Miglietti. Nel 2018
debutta alla regia della pièce “Mio cuore sto soffrendo, cosa posso fare per te?”, al Teatro Massimo di
Cagliari e al Teatro Civico di Alghero, nata da una performance alle Ex Cantine Folonari di Brescia nel 2017,
e in scena a Milano al Pac nel 2018. Nel 2018 è autore di sedici opere per il progetto “laculturasifastrada”,
un’iniziativa promossa dalla casa editrice Zanichelli. Nel 2019 è a Venezia, nel progetto NOMAD con una
serie di sculture in ceramica per la Galleria Rossella Colombari.

 

Matera, dicembre 2019
FOTO: https://www.dropbox.com/sh/pbnd4jdqjg47xen/AAAs1a1dazrc4tcqzPR8YDgLa?dl=0

INFORMAZIONI MOSTRA:
Mostra: Trama doppia. Maria Lai, Antonio Marras
Sede: Palazzo Lanfranchi, piazzetta Pascoli, Matera
Inaugurazione: sabato 7 dicembre 2019, ore 21.00
Apertura al pubblico: 8 dicembre 2019 – 8 marzo 2020

Orari: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 20.00; il mercoledì dalle ore 11.00 alle ore 20.00.
Giornate di CHIUSURA: Natale e Capodanno
Aperture festività: chiuso 25 dicembre e 1° gennaio
Ingresso: Passaporto per Matera 2019

 

INFORMAZIONI PER LA STAMPA:
Ufficio Stampa mostra
Maria Bonmassar
+39 06 4825370; +39 335490311
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Ufficio Stampa e Comunicazione Istituzionale
Polo Museale della Basilicata
Tel. +39 0835 256 2245
Fax +39 0835 256 2233
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sito: http://musei.basilicata.beniculturali.it
fb: Polo museale della Basilicata
twitter@MUSEIBasilicata

Ufficio stampa
Fondazione Matera Basilicata 2019
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L’esperienza di AltoFest Matera Basilicata 2019, il progetto che da inizio novembre sta attraversando la regione, portando artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei cittadini lucani, trasformate in spazi performativi aperti al pubblico, arriva alla sua tappa conclusiva dal 4 all’8 dicembre.

Dopo aver coinvolto ed emozionato i comuni di Melfi, Venosa, Moliterno, Sarconi, Montalbano Jonico e Tursi, il progetto approda nella collina materana, fra Grassano, Tricarico, Miglionico, Montescaglioso e Matera- Borgo La Martella. Dodici famiglie dei cinque comuni ospitano altrettanti spettacoli, performance e istallazioni performative, in replica nelle cinque giornate.

A Tricarico, l’artista spagnolo Marc Vilanova propone “Kerosene”, una performance audiovisiva site-specific. Un'installazione di luci, progettata utilizzando le caratteristiche architettoniche dello spazio e innescata e manipolata dall'input dello strumento musicale e da componenti elettronici. Il risultato è un'esperienza immersiva in cui lo spazio è modellato e trasformato dal suono e dalla luce. La compagnia svizzera Inkörper Company presenta “Mouvement d'ensemble (Sacre)”, un’opera che mette in discussione la nuova relazione tra uomo e natura sotto forma di un'installazione in evoluzione. Nelle modalità di ripetizione e resistenza, l'esecutore intraprende una paziente impresa di costruzione e decostruzione di materiali naturali elementari che manipola per organizzare lo spazio.

A Grassano la Compagnia italiana Menhir si prepara per “Genesi”, in cui un paio di danzatori generano dinamiche fluide, incroci, pause e sospensioni. Nessuna coppia mitica all'origine delle generazioni future. Nessun giardino terrestre su cui segnare limiti e proprietà. “Daughters” della compagnia romena Tangaj Dance, è una performance sulla trasformazione, in cui tre micro-storie immaginarie, caricate di ironia e suspense, si intrecciano e creano una nuova identità. Siamo le figlie di una generazione, una comunità, un iperuniverso in cui la realtà è narrata in esplosivi frammenti di informazione.

Montescaglioso accoglie il progetto artistico Chiasma con “B-side” uno spettacolo\installazione creato tra il 2014 e il 2015 da Salvo Lombardo raccogliendo un archivio di gesti e movimenti, osservando i passanti occasionali in luoghi pubblici. Daria Greco "traduce" l'opera originale creando il suo archivio personale, catturando nuovi frammenti della vita quotidiana dei suoi "ospiti". Con “Lì dove l'ombra appare [remixed] (2014-2019)” l’artista italiana Isabella Bordoni, riprende un’opera del 2004, in cui poneva un corpo femminile al centro di un complesso progetto scenico. L’autrice torna a quel testo a quindici anni di distanza, come puro reperto archeologico, privato di tutto l'apparato tecnologico e performativo che ne era parte, aprendosi allo spazio domestico e a esiti ignoti. In “Sembra ma non soffro” della compagnia italiana Quotidiana.com, gli attori, posti su due inginocchiatoi bianchi, intrecciano un dialogo dalle forti tinte surreali eppure allo stesso tempo realissime che si avvalgono di un’ironia tagliente e spiazzante. Come figure incasellate nella striscia di fumetto aspirano a un altrove e si dibattono un come sbavature del disegno nel recinto angusto della vignetta.

A Miglionico, “Backstage” dell’artista spagnola Raquel Ponce, indaga il concetto di backstage, cosa succede dal punto di vista dello spettatore e quindi cosa immagina lo spettatore; lavorare su ciò che accade dopo l'azione, in quell'immediato futuro, quel futuro imprevedibile, sfuggente con molteplici possibilità. “In your face” del collettivo italiano Ateliersì usa il linguaggio di Facebook per la riscrittura di “Trovarsi” di Pirandello, concentrandosi sulla relazione tra la vita intima e il suo doppio on line. Si manifesta in un flusso teatrale e musicale che accoglie le irruzioni del reale e propone un nuovo punto di vista per osservare il rapporto tra l’io e la sua rappresentazione.

Il Borgo La Martella di Matera ospita gli artisti italiani Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani con “Sempre Verde”, che vede protagonisti un’Antigone e un Polinice contemporanei. Il fratello torna da un lungo vagare. La sorella non si è mossa da dove è nata. L'incontro è come un viaggio per riconoscersi. Un tempo per trovare le radici e il senso del futuro in un presente fragile, evanescente, nel quale i due si ritrovano bambini, sognanti, giocanti. In “Chiusi in un cerchio” l’artista italiano Giuseppe Valentino si interroga su quanto in un luogo (un agglomerato di case, una piccola città) la gente si sente parte di una comunità. Roberto Rossellini ha detto “l’anima di una società è la legge, l’anima che tiene assieme una comunità è l’amore”. E’ ancora il caso?

Il 5 dicembre, dalle 19:30 alle 21:00 nel Teatro Quaroni del Borgo La Martella di Matera, si tiene la consueta Agorà, l’assemblea a porte aperte in cui i cittadini delle comunità accoglienti si confrontano. Il Palazzo Materi di Grassano, ospita invece, nella giornata di domenica 8 dicembre dalle 11:00 alle 13:00, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera. La programmazione viene chiusa l’8 dicembre al Borgo la Martella di Matera con la performance notturna “Elementare” del collettivo italiano Amigdala che ha inizio alle 22:30 presso l’abitazione di un donatore di spazio e prosegue fino all’alba al Teatro Quaroni. Un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte in uno spazio attrezzato per il sonno. Cosa ci spinge a cantare per una notte intera? Il rischio, la durata, la fatica, il raduno, il cambiamento, l’attesa, il risveglio, e il silenzio.

Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospitano la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli viene aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.

Nella giornata di sabato i comuni di Grassano, Tricarico, Miglionico, Montescaglioso e Matera-Borgo La Martella possono essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

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L’anno di Matera Capitale Europea della Cultura si chiude con l’Open Culture Festival, due settimane dedicate al tema centrale del dossier di candidatura e che rilancia l’eredità di questo percorso straordinario: la cultura aperta, che è inclusione, contaminazione, partecipazione, sguardo verso il futuro. Dal 7 al 19 dicembre si svolgeranno in città una serie di iniziative dedicate alla cultura digitale, all’innovazione tecnologica, ai dibattiti sulle sfide del domani, con panel di approfondimento, laboratori dedicati a giovani e meno giovani, spettacoli teatrali, performance musicali e mostre interattive.

La programmazione si aprirà il 7 dicembre presso la Serra del Sole con la conferenza internazionale “Open Future – The Conference” organizzata in collaborazione con Fiera Milano Media SpA Divisione Business International, con il coordinamento di Carlo Antonelli, giornalista e CEO di Fiera Milano Media. La conferenza proverà a rispondere alle domande sul futuro della produzione culturale e sulla sua relazione con i principali temi del dibattito culturale contemporaneo: rapporto uomo natura, arte e medicina, dall’homo sapiens all’uomo ridisegnato da strutture sintetiche e dati, all’inborg. La giornata sarà articolata in tavoli di discussione, dalle 10:00 alle 18:00, e un momento di restituzione aperto al pubblico alle 18:30. Fra gli interventi: Andrea Lissoni, Carolyn Christov-Bakargiev, Francesco Urbano Ragazzi, Paola Antonelli, Stefano Gustincich, Federico Campagna, Ilaria Capua, Ida Dominijanni, Colin Waters, Armin Linke, Victoria Delgado, Emanuele Coccia, Matteo Pasquinelli, Stefano Mirti. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

Nella stessa giornata verranno allestite in Piazza San Francesco e a Casino Padula due “Open Dome”, spazi temporanei che ospiteranno eventi digitali, installazioni e riflessioni collettive per tutte le giornate del Festival. Nell’Open Dome di Piazza San Francesco si insedierà inoltre la Matera Factory coordinata dall’esperto di comunicazione digitale Stefano Mirti, che avrà il compito di raccogliere nel corso del Festival, le idee e le testimonianze delle persone - cittadini, volontari, artisti, progettisti, creativi - che hanno partecipato a diverso titolo al processo di Matera 2019. L’esito di questa attività, a cui saranno legati i principali appuntamenti del Festival, confluiranno nel Manifesto della co-creazione che sarà presentato nella mattina del 20 dicembre al presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, come vero e proprio punto di arrivo dell’anno 2019, ma nel contempo punto di partenza per il progetto “legacy” di tutta la manifestazione.

 

Dall’8 al 20 dicembre gli Ipogei Motta accoglieranno la mostra di realtà virtuale “Biennale di Venezia /Virtual reality experience - edizione Matera 2019”, con visite dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 20:00. La mostra porta a Matera una selezione di 13 opere dalla Sezione Venice Virtual Reality della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de la Biennale di Venezia e dalle ultime due edizioni di Biennale College Cinema Virtual Reality, il programma de La Biennale di Venezia che promuove i nuovi talenti emergenti sostenendo la produzione di progetti VR. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

L’8 e il 9 dicembre presso il Cinema Guerrieri andrà in scena, alle 19:00 e alle 21:00, la performance “Intentional Particle” del danzatore giapponese Hiroaki Umeda, che unisce i linguaggi artistici della danza e dell’arte digitale. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

Pilastro di tutto il Festival il progetto “Matera 3019” che porta al centro l’ascolto delle parole e delle suggestioni dei giovani, la loro idea di futuro, lavorando sul divario sempre più forte che vivono fra il mondo virtuale del digitale e quello corporeo del reale. Queste due dimensioni saranno indagate attraverso due percorsi. Dall’8 al 15 dicembre presso Casino Padula, la Scuola Open Source e la Open Design School, realizzeranno con 60 giovani selezionati attraverso chiamata pubblica, i laboratori di ricerca e co-progettazione "XYZ 2019” durante i quali si lavorerà a una piattaforma digitale per raccogliere, misurare e sistematizzare quanto fatto durante Matera 2019, valorizzando la produzione culturale indipendente. Gli esiti dei laboratori saranno presentati al pubblico il 15 dicembre ore 17:30 nell’Open Dome di Piazza San Francesco.

Dal 9 al 16 dicembre, presso il Palazzo del Casale, andrà invece in scena alle 18:00 e alle 21:00, l’evento teatrale “Uccelli. Esercizi di miracolo” a cura del collettivo artistico del progetto "Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi", una produzione del Teatro delle Forche, che interroga la città contemporanea, nelle sue compressioni, nelle sue linee di fuga, nelle sue linee di sogno e utopia. Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione. Dal 2 al 6 dicembre, in preparazione dell’evento teatrale, verranno realizzati dei laboratori con i ragazzi delle scuole superiori materane e delle performance nei quartieri della città, in centro così come in periferia.

Dal 12 dicembre, alcuni contenuti multimediali di Matera 2019 saranno disponibili su Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online. La presentazione della collezione digitale di Matera 2019 sulla piattaforma si terrà alle ore 18:30 presso l’Open Dome, di piazza San Francesco. Nella mattina, dalle ore 10:00 alle 12:30, gli studenti del Liceo classico e artistico di Matera, saranno protagonisti di un laboratorio con la youtuber Lucrezia Oddone, famosa sul web per le sue lezioni di italiano agli stranieri.

La cattedrale di Matera ospiterà il 15 dicembre alle 21:00 “Remix the future” un progetto in due tempi composto dalla video installazione “Pensieri Illuminati", opera digitale di Felice Limosani narrata da Alessandro Preziosi, e il concerto diretto dal Maestro Beatrice Venezi con la Time Machine Ensamble. Un evento culturale che suggerisce l'incontro e la fusione tra arte, umanità e tecnologia e indice simbolicamente nella sacralità del luogo "un'assemblea civile dove assemblare il futuro". Ingresso con Passaporto Matera 2019 e prenotazione.

“SAVE for Seniors” è il progetto di educazione all'uso della tecnologia rivolto agli anziani, pensato da Samsung. Il 17 e 18 dicembre, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:30 alle 18:30 nell’Open Dome di Piazza San Francesco, i “Digital Angels”, studenti del Liceo scientifico Dante Alighieri di Matera formati dall’azienda coreana, affiancheranno persone over 55 per offrire loro nuovi strumenti con cui migliorare la propria vita quotidiana.

Il 17 dicembre alle 18:30, all’interno dell’Open Dome di Piazza San Francesco, verrà presentato il libro “Il Principe digitale” di Mauro Calise e Fortuna Musella (Laterza 2019), una riflessione del ruolo della politica nell’era dei social media.

Nella giornata del 19 dicembre le Capitali Europee della Cultura del passato e del futuro, presentano nell’Open Dome di Piazza San Francesco, le loro migliori produzioni realizzate nell'ambito dell'arte digitale, realtà virtuale e aumentata, alla presenza di alcuni dei loro ideatori.

Fino alla cerimonia di chiusura, in programma il 20 dicembre con l’evento “Open Future, Together!”, ogni giornata di dicembre ospiterà uno o più appuntamenti del programma ufficiale di Matera 2019.Come già previsto, numerose mostre e attività continueranno anche nel 2020, visto l’alto numero di richieste da parte delle scuole e del pubblico. Il calendario aggiornato è disponibile su www.materaevents.it

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La delegazione è rimasta particolarmente colpita dal coinvolgimento dei cittadini e l’allargamento dell’accesso alla cultura

Si è svolta questa mattina presso Palazzo Gattini a Matera la conferenza stampa finale sulla visita della delegazione della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo iniziata lunedì 28 ottobre. Della delegazione, composta da 19 membri tra tecnici e politici, facevano parte gli eurodeputati Sabine Verheyen, Presidente della Commissione cultura e istruzione, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa, Irena Joveva e il Capo dell’Unità Europa Creativa della Commissione Europea - Direzione generale Istruzione, gioventù, sport e cultura, Barbara Gessler.

Durante la visita, i delegati hanno potuto conoscere sia i luoghi della città di Matera, dal Belvedere Murgia, alle Cave, dal centro storico al quartiere di Agna Le Piane, sia alcune delle iniziative del programma della Capitale Europea della Cultura 2019, come le mostre “Blind Sensorium – Il paradosso dell’Antropocene” e “Mediterranea” allestite presso il Museo Ridola, il percorso interattivo dell’Atlante delle emozioni delle città nella Biblioteca Stigliani, la terza mostra del progetto pilastro I-DEA a Cava Paradiso, le attività dell’Open Design School e le progettualità con la cittadinanza. Le giornate sono state anche occasione per approfondire il lavoro fatto per la Capitale Europea della Cultura 2019, attraverso gli incontri con il team della Fondazione Matera Basilicata 2019, l’assessore alla cultura del Comune di Matera, Giampaolo D’Andrea, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, il Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese e i rappresentanti della scena creativa lucana che hanno coprodotto il programma culturale.

Nel corso della conferenza finale, la Presidente Sabine Verheyen ha sottolineato, a nome di tutta la Commissione, di essere stata colpita dall’impostazione partecipativa del programma di Matera 2019, che ha saputo coinvolgere attivamente i cittadini, rendendoli realmente protagonisti delle attività messe in campo, e allargare l’accesso alla cultura in una logica anti elitaria. La stessa formula del Passaporto è risultato uno strumento che al contempo consente l’accesso a tutti eventi di Matera 2019 e dà a tutti l’identità di cittadino di Matera, un messaggio fortemente inclusivo. L’incoraggiamento alla partecipazione del pubblico di tutte le età, la creatività portata nelle case, le produzioni realizzate sul territorio sono tutti elementi che conferiscono al lavoro svolto un valore di tipo pedagogico. Per la Verheyen questa è una delle buone pratiche di Matera 2019 che le altre Capitali Europee della Cultura dovrebbero seguire. La Presidente ha invitato quindi a non disperdere il grande entusiasmo che ha contraddistinto il lavoro fatto fino ad ora, potendo contare su tre grandi eredità: la valorizzazione di alcuni luoghi in cui creare cultura quali l’Open Hesign School, l’hangar di Cava Paradiso con il progetto degli archivi e la Cava del Sole; la rete fra Matera e le altre città italiane ed europee con cui sono state attivate delle collaborazioni, che può essere funzionale allo scambio di esperienze; l’essere partiti dalle bellezze della città per andare oltre e creare nuove forme di cultura, guardando al futuro. Il successo di quanto è stato fatto a Matera è stato sottolineato anche dagli altri eurodeputati presenti alla conferenza, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa e da Barbara Gessler, la quale ha inoltre auspicato la creazione di uno strumento con cui le Capitali Europee della Cultura possano scambiarsi le buone pratiche, anche in virtù del fatto che questo processo sta suscitando molto interesse anche fuori dal contesto europeo, e in particolare nel mondo asiatico.

A chiudere l’incontro è stato il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, che ha parlato di “un progetto politico a cui si sta lavorando per i prossimi anni, in grado di far fruttare quanto messo in campo in 10 anni di lavoro, e di implementare le politiche europee di cui Matera è diventata orgogliosamente il simbolo”. Adduce ha infine invitato i membri della delegazione a trasferire le loro sensazioni alle massime Istituzioni europee, nazionali e regionali, affinché possano continuare a sostenere il processo avviato con Matera 2019.

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Continua a essere un esempio per tante città europee il modello Matera 2019. In questi giorni una delegazione di sindaci, vicesindaci, rappresentanti dei Comuni e responsabili della candidatura di "Piran-Pirano 4 Istria 2025" è a Matera per ascoltare i vertici della Fondazione Matera Basilicata 2019, i cittadini, e comprendere le ragioni che hanno portato Matera a diventare capitale europea della cultura. "Siamo qui - ha detto Denio Zadkovic, sindaco del Comune di Pirano - per avere suggerimenti e imparare da quanto ha fatto Matera. Per noi rappresenta un bell'esempio di capitale europea della cultura".

Della delegazione fanno parte anche, Danilo Markocic, Sindaco del Comune di Isola, Ales Brzan, Sindaco del Comune di Capodistria, Barbara Svagelj, Vicesindaco del Comune di Ancarano, Manuela Rojec, Vicesindaco del Comune di Pirano, Natasa Killough, rappresentante del Comune di Isola, Martina Gamboz, project manager candidatura Piran-Pirano 2025, Borut Jerman, vice project manager candidatura Piran-Pirano 2025, Alberto Cotrona, responsabile organizzazione.

In mattinata, al sesto piano del municipio, la delegazione ha incontrato il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, con cui hanno firmato una lettera di intenti. Se la candidatura "Piran-Pirano 4 Istria 2025" sarà selezionata per la fase finale (che verrà decisa nel febbraio 2020), la Lettera di intenti costituirà la base per una pianificazione più precisa e concreta delle attività congiunte da includere nel dossier finale. Qualora "Piran-Pirano 4 Istria 2025" conseguisse il titolo di ECoC 2025, verrà progettato un piano di attuazione delle attività chiaramente definito.

All'incontro in municipio hanno partecipato anche il vicesindaco, Giuseppe Tragni, che ha ricordato le principali fasi della candidatura, e Antonio Nicoletti, dello staff del sindaco.

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Il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese sarà presente, giovedì 5 dicembre alle ore 12:00 presso la Sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera, alla cerimonia conclusiva del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Capitale per un giorno”, dedicato a tutti i comuni lucani, grazie al quale l’intera regione Basilicata è stata animata da produzioni culturali legate al dossier di Matera 2019, realizzate dai soggetti attivi sul territorio.

All’incontro, organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Anci Basilicata, prenderanno parte, insieme a tutti i sindaci dei comuni che hanno aderito al progetto, il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, il Segretario generale, Giovanni Oliva, il presidente dell'Anci nazionale, Antonio Decaro, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il prefetto di Potenza, Annunziato Vardé e il prefetto di Matera, Martino Demetrio.

Nel corso dell’incontro si parlerà anche dei progetti di Matera 2019 "Gardentopia" e "AltoFest Matera Basilicata 2019", che hanno coinvolto tanti comuni lucani.

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Co-prodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Intesa Sanpaolo, Gold Partner di Matera 2019, il filmato servirà a promuovere la cerimonia di chiusura in programma il 20 dicembre alla Cava del Sole

Sarà Manuel Agnelli, il grande musicista e leader degli Afterhours, il coordinatore artistico di “Open Future, Together!”, la cerimonia di chiusura in programma il 20 dicembre nella Cava del Sole.

L’artista, insieme a uno dei suoi storici compagni di viaggio, il violinista e compositore Rodrigo D’Erasmo, è stato nei giorni scorsi a Matera per realizzare il trailer di lancio di “Open Future, Together!” coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e da Intesa Sanpaolo, Gold Partner di Matera 2019.

Il breve filmato, realizzato da Indiana Production e da Pulse Films, con la regia di Giorgio Testi, racconterà il 2019 celebrando Matera attraverso i volti e le storie di chi ci è passato. Le musiche originali del video sono di Rodrigo D’Erasmo.

Si tratta di un inspirational film come trailer della serata. Una camminata metaforica per le vie della città a simboleggiare il percorso di quest’anno ricordando, attraverso brevi flashback, gli eventi più significativi che lo hanno caratterizzato.

Nel trailer Manuel Agnelli viene ripreso mentre cammina per le vie del centro storico di Matera, dei Sassi, e del Parco della Murgia materana. Un’astratta “walk to the stage”, accompagnata dalla voce fuori campo di Manuel stesso, come se lo spettatore ascoltasse i suoi pensieri mentre osserva Matera attraverso gli occhiali da Temponauta, device per guardare la città in modo diverso e originale.

Attraversando i luoghi che hanno ospitato eventi e momenti importanti di questo 2019, Manuel Agnelli attiva con il suo passaggio una serie di flashback che per un istante ci fanno vivere, o meglio rivivere, quanto accaduto in quel luogo.

“Sono molto orgoglioso - ha detto Manuel Agnelli - di entrare nella lunga schiera di artisti e cineasti che si sono lasciati ispirare da questa originalissima e straordinaria città che oggi rappresenta un modello per la produzione culturale in Italia. Così come sono molto felice di coordinare la parte artistica del 20 dicembre. Sarà una bellissima festa che attraverso la musica ci aiuterà a comprendere la storia delle capitali europee della cultura e l’essenza del loro significato”.

Il programma di “Open Future, Together!” verrà annunciato nei prossimi giorni con un apposito comunicato stampa e in una conferenza stampa nazionale che si terrà il 16 dicembre a Milano.

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Gran finale per il progetto che ha messo insieme arte, paesaggio e comunità. Al Casino Padula a Matera una giornata di incontri, musica, presentazioni e cibo sostenibile aperta a tutti. Dalle 10 alle 18.

 

Gran finale per Gardentopia, il progetto a cura di Pelin Tan per Matera 2019 sulla cultura del verde e della cittadinanza attiva che ha coinvolto 32 giardini e 18 artisti, architetti, landscape designer, in un lavoro con le comunità e con un network di cittadine diffuse su tutto il territorio della Basilicata. Il primo dicembre 2019 dalle 10 alle 18 si svolgerà il terzo e ultimo Gardentopia Day, una grande festa con incontri, workshop, musica, cibo e racconti, all'insegna dell'arte e delle riflessioni legate all'ecosostenibilità sotto il titolo Terreno, coltivazioni, diritti. Si partirà alle 10 con gli interventi di Salvatore Adduce (Presidente Fondazione Matera-Basilicata2019) e Giuseppe Tragni (Vice sindaco Comune di Matera).

 

Seguirà la presentazione del progetto, coordinato dall'artista Luigi Coppola, Giardino Evolutivo di Casino Padula di Matera, sede dell'Open Design School, del progetto Olio per il Giardino Evolutivo, dove gli abitanti del quartiere presenteranno quanto realizzato nell'ambito di Gardentopia e del giardino da loro adottato. Successivamente Stefano Chiodi, storico e critico d'arte contemporanea parlerà di implicazioni e potenzialità dell'arte partecipata e darà una lettura critica sulle pratiche artistiche coinvolte nell'ambito di Gardentopia. Seguirà la presentazione di tutte le esperienze realizzate nell'ambito di Gardentopia e un approfondimento su 8 esperienze raccontante direttamente dai cittadini.

 

Il pomeriggio sarà arricchito dallo screening di Autotrophia, il film girato dall'artista Anton Vidokle a Oliveto Lucano e dal workshop a cura dell'esperto di biodiversità Angelo Giordano. Gerardo Sassano ,di Volumezero, tra gli artisti coinvolti in Gardentopia, racconterà la propria esperienza e cosa significa coltivare gli spazi pubblici, affrontando quali sono le pratiche contemporanee per la riattivazione di paesaggi urbani.

Si chiuderà con la tavola rotonda Fare Comune, una conversazione tra Pelin Tan, Luigi Coppola, Rossella Tarantino (Manager Area Sviluppo e Relazioni - Fondazione Matera-Basilicata2019) e Roberto Covolo (Assessore alla Programmazione economica del Comune di Brindisi).

"Gardentopia si basa sul valore della dimensione regionale, che viene esaltata portando il progetto nelle aree interne della Basilicata attraverso una costellazione di 32 giardini in residenza che valorizza e rigenera i nostri territori. Con Gardentopia il tema della partecipazione è stato centrale: questo progetto non sarebbe stato possibile se non lo avessero sposato i Comuni, i sindaci, i cittadini dei tanti paesi diffusi in tutto il territorio regionale. Tutti loro hanno lavorato insieme con gli artisti e con gli architetti coinvolti da Pelin Tan, hanno messo a disposizione le proprie competenze e hanno imparato; hanno inoltre costruito un percorso virtuoso di riattivazione dei giardini in un processo di analisi delle esigenze della comunità", ha commentato Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni Fondazione Matera-Basilicata 2019.

 

Gardentopia desidera aprire una riflessione su come possiamo creare e condividere attraverso gli spazi coltivati, creare consapevolezza transgenerazionale sulla giustizia climatica attraverso arte e design, ma anche su come le comunità agro-ecologiche possano essere sostenibili, ad esempio. L'azione di Gardentopia si basa sull'immaginazione di artisti e architetti, insieme al coinvolgimento dei cittadini, ha commentato Pelin Tan.

 

Gardentopia

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Viene lanciata da Matera la Carta delle Residenze artistiche, frutto di un lavoro congiunto di Istituzioni, associazioni e privati, sia nazionali che internazionali, riuniti nella città dei Sassi nei giorni scorsi in occasione del simposio “Come&Seed – Coltivare nuovi modelli di residenza” promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

La carta di Matera è l’esito di un percorso sul tema delle residenze artistiche avviato dalla Fondazione a partire dall’Avviso Pubblico Residenze Matera Basilicata 2019, che ha finanziato 9 progetti candidati dagli operatori lucani su tutto il territorio regionale. A questo si aggiungono le residenze artistiche organizzate nell’ambito dei progetti AltoFest Matera Basilicata 2019, Gardentopia, Matera Alberga. Durante il simposio, i rappresentanti di questa realtà sono stati chiamati a partecipare, insieme ad altre realtà nazionali e internazionali, a un momento di presentazione, dialogo, confronto, approfondimento sui modelli e modalità di gestione dei progetti di residenze in Basilicata, in Italia e in Europa.

La carta di Matera chiede alle Istituzioni Pubbliche e Private, e nello specifico a Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, alle Regioni e ai Comuni di mettere in atto tutte le misure in possesso per concedere: il riconoscimento formale del valore del lavoro delle residenze e del loro impatto nell’ambito della formazione, educazione, rigenerazione territoriale, engagement, sulla società civile facilitando il dialogo con università e altri enti pubblici e privati; il riconoscimento formale delle residenze artistiche, prendendo a ispirazione quanto fatto per le residenze dello spettacolo tramite la conferenza tra Stato e Regioni che ha dato origine all’articolo 43 del Decreto Ministeriale del 27 Luglio 2017. Attraverso la carta, i firmatari prendono inoltre degli impegni concreti sul tema delle residenze, come la costituzione di un consorzio o una forma giuridica simile, e avanzano delle proposte per valorizzare al meglio questo strumento.

La carta è stata sottoscritta dal gruppo informale di organizzatori di residenze artistiche presenti a Matera, costituito da: esperienze sostenute da Fondazione Matera Basilicata 2019 all’interno del percorso di co-creazione e nello specifico Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Coop. Synchronos – MUSMA, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, Gardentopia, Materalberga, AltoFest; esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, FARE, Associazione Limiti Inchiusi e con la partecipazione di Regione Lombardia, Regione Piemonte, Maxxi e dei network nazionali ed internazionali AIR- artinresidence, Res Artis, On The Move, In Situ.

In continuità con gli intenti espressi dalla carta, già dal prossimo mese verranno attivati due programmi di residenza artistica come una delle molteplici eredità di Matera 2019: quello realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio della Basilicata, che porterà a Matera dall’8 al 22 dicembre l’artista giapponese Yu Araki, il quale lavorerà con il network di aziende legate a Casamatera.net; quello attivato con la città austriaca di Feldkirch, candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2024, dove saranno accolti due artisti lucani, Giandomenico Palazzo e Mida Fiore, selezionati attraverso una call pubblica.

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Dal 29 novembre al primo dicembre è in programma la terza tappa del progetto AltoFest Matera Basilicata 2019 che porta artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei cittadini lucani, attraverso residenze e spettacoli aperti al pubblico. Dopo l’area del Vulture con Melfi e Venosa e la Val d’Agri con Moliterno e Sarconi, nel prossimo weekend il progetto si sposta nell’entroterra jonico, nei comuni di Tursi e Montalbano Jonico. Tre famiglie per comune ospiteranno sei formazioni artistiche con i loro spettacoli di teatro, danza, arte performativa, in replica nelle tre giornate.

A Montalbano il collettivo artistico messicano Colectivo Querido Venado propone “Mr Arigato and Mrs Gozaimasu”, due giapponesi in uno spazio che non si trova da nessuna parte e che potrebbe essere ovunque. Collocati nel vuoto, evocano l'esercizio contemplativo della ripetizione. I loro corpi convergono in un dialogo assurdo, il loro movimento è robotico, preciso e sarcastico. Entrambi, in sincronia precisa, modellano un paesaggio oscuro che sibila come l’autotune di un karaoke. “Materia” dell’artista italiano Andrea Salustri è invece una coreografia per diverse forme di polistirolo ed un umano. Esplora le possibilità di un materiale, il polistirolo, fino a renderlo vivo e protagonista dello spettacolo. Il ruolo del performer scivola verso quello del facilitatore, e il focus viene continuamente negoziato fra oggetto, manipolatore, e manipolazione. La compagnia spagnola Babirusa Danza si esibisce in “La naturaleza del silencio”, un'opera per quattro danzatori. Il silenzio ha molte qualità. C'è il silenzio tra due rumori, il silenzio tra due note musicali e il silenzio che si espande nell'intervallo tra due pensieri. C'è il silenzio condiviso da due esseri umani quando entrambi hanno visto la stessa cosa, hanno provato la stessa cosa e hanno agito.

Tursi ospita Park Keito, che riunisce i lavori di Kotomi Nishiwaki e Miquel Casaponsa, presentando “NewAdays”, una riflessione su come si muovono gli esseri umani. Dai movimenti inconsci, innati, da quelli coscienti di base, alla costruzione di movimenti più complessi legati alla comunicazione, ai rituali, alla danza, alle tradizioni e alla propria evoluzione. Basato sul lavoro di Donna Haraway, Vinciane Despret, Tristan Garcia and Ilda Teresa de Castro, l'opera “Refugio” dell’artista nata alle Canarie Acerina Amador, nasce dalla necessità di creare uno spazio di riflessione attorno all'animale umano-non umano. Una partitura coreografica realizzata da un corpo nell'era capitalista-preapocalittica e con desideri di nidi e giungla. Un lampo di luce prima della possibilità reale di stare insieme. Una delicata canzone di comunione. Infine “Hombre, la riVelazione della luce” dell’artista padovana Claudia Fabris nasce dalla fotografia. Se la luce è accecante l’ombra si fa rivelazione, capovolgendo la percezione consueta; punto di partenza per la trasfigurazione dell’ombra nella vita quotidiana di una casa, nel suo aspetto iconografico e simbolico. Quanto ti esponi alla luce e allo sguardo determina la qualità e la quantità della tua ombra.

La programmazione nelle abitazioni sarà preceduta, nella giornata di giovedì 28 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nel Centro Polifunzionale “San Giuseppe” a Tursi, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. La Falegnameria Ditursi a Montalbano, ospiterà invece, nella giornata di domenica 1 dicembre dalle 11:30 alle 12:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera

Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Tursi e Montalbano Jonico potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

Biografie

 

Querido Venado è un collettivo artistico dedicato alla creazione di processi nel campo della danza contemporanea attraverso laboratori sperimentali che coinvolgono diverse discipline, discorsi e concetti creativi. È stato fondata nel 2013 dagli artisti: Guillermo Aguilar, Isis Piña e Sergio Valentín. Immagini, film ed esperienze visive sono gli elementi principali che ispirano le loro opere, caratterizzate da movimenti minimi, ossessione per i temi di simmetria, electro, pop e mainstream. L’obiettivo è quello di offrire allo spettatore esperienze significative estetiche, collocandole in uno spazio e un tempo di contemplazione. Il minimalismo è il punto di partenza per lo sviluppo di discorsi che, in combinazione con segni visivi, consentono l'amplificazione delle possibilità della realtà. Crediamo nell'importanza dei segni in una società completamente visiva e nella rilevanza di una sintassi che va di pari passo con la sua contemporaneità. Il lavoro del Collettivo ha fatto parte di festival in Messico, Cuba, Spagna, Costa Rica, Guatemala e Italia.

 

Andrea Salustri viene da Roma, dove ha appreso il contact juggling, la manipolazione del fuoco, ed ha lavorato come artista di strada. Nel 2013 si è laureato con lode in filosofia a La Sapienza Università di Roma, di seguito si è trasferito a Berlino per conseguire un’educazione in danza contemporanea. Ha dapprima completato il programma Dance Intensive presso Tanzfabrik Berlin, e successivamente ha studiato danza e coreografia alla HZT Berlin University, università delle arti di Berlino. Andrea è un’artista premiato da circusnext 2018-2019.

Babirusa Danza è stata fondata nel 2006 da Beatriz Palenzuela e Rafael de la Lastra. Fin dalla sua creazione ha presentato in anteprima varie produzioni, per teatri e spazi non convenzionali: danza contemporanea, teatro fisico, video dance e video mapping. La coreografa Beatriz Palenzuela ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Primo Premio Festival Molina de Segura 2014, il Primo Premio al Concorso DeUnaPieza all'Università Carlos III di Madrid 2013, il secondo premio per Video Dance II Capturadanza 2010 e il Premio AISGE come miglior danzatore al Certamen Coreográfico de Madrid 2006. La compagnia ha presentato i suoi lavori in diversi festival tra cui Body Navigation Festival a San Pietroburgo, International Tanzmesse Dusseldorf, IDN Festival Mercat de Les Flors, Madrid en Danza, American Dance Festival USA, International Theatre e Street Arts Festival a Valladolid, Festival Vila-Real en Dansa, il Concorso coreografico di Madrid, Centro Botín Santander, Festival Iberoamericano di Cadice, dan-za_MOS Conde Duque Madrid, tra gli altri.

Con sede a Barcellona, ​​Park Keito riunisce il lavoro di Kotomi Nishiwaki e Miquel Casaponsa. Sviluppano i loro interessi e la loro ricerca in varie discipline, come la performance, il suono e l'arte visiva, in collaborazione con altri artisti. Le loro esibizioni e installazioni giocano con il corpo, gli oggetti e altri elementi, come la luce e lo spazio. Mettendo insieme questi elementi, ne esibiscono i contrasti: con paesaggi artificiali, finzione, paesaggi sonori organici, movimento cinetico, costruendo strutture e spazi in cui tutti i ruoli possono essere continuamente scambiati.

Acerina Amador, nata a Tenerife, Isole Canarie. Si è laureata al PEPCC (Programma di ricerca e creazione coreografica) al Forum Dança (Lisbona), con Meg Stuart, Joao Fiadeiro, Deborah Hay, Miguel Pereira, Patricia Portela, Vera Mantero, Loic Touzé, Emmanuelle Huyhn, Mark Tompkins, Nuno Bizarro. MA in Prácticas Escénicas y Cultura Visual de l'Universidad Alcalá de Henares. I suoi lavorisono stati rappresentate in diversi paesi e contesti. Come interprete ha lavorato con Deborah Hay, Ana Borralho e Joao Galante, Javier Cuevas, Superamas, Josep María Martín, Michelle Boulé, Wojtekz Ziemilski, Vera Sofia Mota, Ana Trincao, Viviane Moin, Mauricio Glez, Javier Alemán, Mariana Tengner Barros, Margarida Bettencourt, artisti con cui ha collaborato negli ultimi anni. Ha collaborato con Danceweber nel 2010 e nel 2013 e ha partecipato a SKITE 2011 a Caen, Interferencias in Messico. L’Auditorio de Tenerife ha prodotto il suo lavoro negli ultimi dieci anni.

 

Claudia Fabris nasce a Padova nel 1973. Progetta spazi, installazioni ed interventi performativi che creano relazioni e sinergie tra parola e visione, ascolto e gusto, in una ricerca che trova il fulcro nel corpo, coinvolgendo gli spettatori su differenti piani percettivi nella convinzione che la Bellezza e lo stupore silenzioso che genera possano ancora ricondurre l’ uomo allo spazio intimo e sacro della propria anima, dove ogni trasformazione e rinascita trae origine, forza e nutrimento. Cresce con TamTeatromusica, premio speciale Ubu 2014. Nel 2011 crea La Cameriera di Poesia, ristorazione itinerante di poesie in cuffia. Aderisce con entusiasmo dall’inizio al processo di rigenerazione di AltoFest a Napoli. Dal 2013 scrive Parole Sotto Sale, il suo piccolo vocabolario poetico, e appare come Nostra Signora dei Palloncini, regalando parole a chi le parla. Crede che la tecnologia più potente oggi in uso sulla terra sia la lingua. È presenza fissa a La Luna e i Calanchi e dal 2016 collabora con VersoSud Festival (Corato). Ama il Sud. Crede al corpo come luogo della rivelazione e che l’Arte non dovrebbe essere un evento, ma parte integrante della vita quotidiana. Per questo lavora.

 

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Matera2019, si inaugura l'ultima mostra del progetto pilastro I-Dea: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto
Presso Cava Paradiso, il 29 novembre, l'ultima tappa del percorso espositivo dedicato agli archivi. Protagonisti la curatrice Pelin Tan e l'artista di fama internazionale Liam Gillick. La mostra chiude un percorso che ha coinvolto nelle vesti di curatori il fotografo Mario Cresci, i designer Studio Formafantasma, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, gli artisti James Bridle & Navine G. Khan Dossos.

 

Per scaricare tutte le immagini del progetto I-DEA https://bit.ly/2CoZcy9

Inaugurazione: 29 novembre ore 18, Cava Paradiso.

 

Quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Si inaugura il 29 novembre (fino al 20 gennaio 2020) Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto l'ultima tappa con la mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick. Gli archivi scelti nell'ambito della ricerca condotta dalla curatrice e dall'artista, entrambi di fama internazionale, sono stati inquadrati all'interno di un approccio critico nei confronti del modernismo e in linea con la storia del territorio dagli anni '50 ad oggi. Si parlerà ad esempio dei quartieri Spine Bianche e La Martella, il primo progettato da Carlo Aymonino, il secondo da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Si intrecceranno vicende parallele che comprendono quindi lo sviluppo dell'architettura, delle abitazioni e degli insediamenti dagli anni '50 in poi a Matera e nel territorio Lucano, il movimento di persone dai Sassi alle nuove architetture, dai villaggi ai borghi rurali, fino alle sottoculture dagli anni '60 agli anni '80 nei Sassi e ai migranti oggi.

 

La mostra attinge dai seguenti archivi: Fondazione Adriano Olivetti, Roma e Ivrea, Associazione Culturale Adriano Olivetti, Matera, Archivio dell'Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione Agricola (ALSIA), Osservatorio Migranti della Basilicata, Palazzo San Gervasio, Centro Archivi di Architettura – MAXXI, Roma, Archivio privato di Enzo Viti, Matera, Archivio privato del gruppo Malve, Matera, Cartoline di Matera, archivio privato Matera. Vanta inoltre un corpus di video, contributi radiofonici e 3D. Tra questi, per citarne alcuni 'Spine Bianche and La Martella', un video di Pelin Tan che si concentra sui racconti orali degli abitanti che furono sfollati dai Sassi e dei loro discendenti e su un'intervista a Luigi Acito, architetto del luogo che, per tutta la sua vita professionale, ha studiato la storia dell'architettura di Matera.O ancora il documentario del 1954 di Giancarlo De Carlo, Cronache dell'urbanistica Italiana, Archivio della Triennale di Milano, come il documentario "The Mayor of Montemilone: The politics of a small Italian town and its communist mayor, Dino Labriola", Italians, 1984, BBC One Archivio. Inoltre l'intervista video a cura di Pelin Tan a Rita Montinaro che racconta il suo punto di vista sul movimento delle Malve di cui fu membro fondatore. Sono pochissimi i documenti rimasti sull'occupazione del rione Malve, nei Sassi di Matera, iniziata nel 1977. Il gruppo clandestino era piuttosto allergico alle telecamere e la sistematizzazione di una storia orale del movimento è quanto mai urgente.

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

 

 

 

 

I-DEA: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto

Opening (accesso senza Passaporto) 29 novembre alle ore 18

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Il 26 e 27 novembre, lo Spazio dell’Angelo, un luogo ipogeo del Sasso Caveoso, ospiterà, nell’ambito del programma ufficiale di Matera 2019, il laboratorio di terracotta e ceramica, condotto dall’artista lucano Nisio Lopergolo.

Gli oggetti in terracotta e ceramica fanno parte della grande tradizione lucana. Vasi, anfore, piatti e bicchieri sin dai tempi antichi sono stati ricavati dall’argilla essiccata o cotta diventando da prima oggetti di solo uso quotidiano e poi elementi artistici ed estetici, attraverso la decorazione pittorica. Nei due laboratori coordinati dal maestro Nisio Lopergolo si potranno apprendere e sperimentare le tecniche alcune volte “segrete” per la realizzazione di oggetti in terracotta e ceramica, in un intreccio tra sapienza artigianale locale e cura artistica.

Dopo il diploma in scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e Firenze, Nisio Lopergolo ha dato avvio ad una produzione artistica molto ricca, testimoniata da numerose mostre personali e collettive. Ha partecipato a molte mostre collettive, ricevendo premi importanti tra i quali spicca quello nel 2017 del concorso Waiting for Florence Biennale, per il quale è stato premiato come vincitore assoluto, nella sezione scultura.

Tutti i cittadini sono inviati a partecipare al laboratorio, che si svolgerà dalle 16 alle 18. Per l’accesso, è necessario il Passaporto per Matera 2019.

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Open Design School ha guadagnato tre importanti riconoscimenti internazionali che proiettano il laboratorio di sperimentazione nel mondo e nel futuro della progettazione globale, configurandosi sempre più come pilastro della legacy di Matera 2019.

Il primo riconoscimento viene da Bad Ischl, in Austria, con la regione di Salzkammergut la Capitale Europea della cultura 2024, insieme alle città di Tartu (Estonia) e Bodø (Norvegia). La cittadina austriaca è stata dichiarata patrimonio Unesco nel 1997. Matera 2019 è stata fonte di ispirazione per la candidatura di Bad Ischl, soprattutto per ciò che concerne il progetto pilastro Open Design School. "In collaborazione con Matera 2019 e la sua Open Design School, desideriamo mettere in comune esperienze organizzative e lo sviluppo del progetto. Il know-how di Open Design School, acquisito nel corso dell'Anno Europeo della Cultura 2019, ma anche durante il periodo di preparazione, è per noi un riferimento reale e concreto. Una cooperazione tra le nostre "Open School" crea le basi per uno scambio tra artisti e artigiani, ispirazione reciproca e condivisione di conoscenze",si legge nel dossier.

Nelle giornate dal 5 all'8 novembre 2019 l'Ambasciata Italiana di Riyadhha invitato invece Open Design School a presentare il suo programma nell'ambito della sesta edizione della Saudi Design Week, importante settimana del design nella penisola arabica, che si svolge annualmente in Arabia Saudita. La delegazione, composta da Achille Andriulo,relazioni esterne Fondazione Matera-Basilicata 2019,Marco Laterza, coordinatore,e Pasquale Montemurro, lab manager, ha avuto la possibilità di incontrare diversi operatori culturali, artisti, designer, accademici per presentare non solo le attività della scuola ma tutto il ricco programma culturale di Matera 2019.

Il modello innovativo di Open Design School, di grande interesse per il mondo saudita, è stato al centro di un talk nell'ambito della Saudi Design Week, davanti al mondo del design internazionale, in Arabia Saudita per l'occasione; l'appuntamento è stato accompagnato da un workshop di stampa su tessuto mediante timbri in gomma, autoprodotti nel laboratorio di Open Design School, con forme che rimandavano ai segni dell'architettura e dell'iconografia araba.

Di grande importanza è stato anche l'incontro bilaterale presso la Royal Commission for Riyadh City, preposto allo sviluppo urbano della città, con l'obiettivo di capitalizzarne l'appeal da un punto di vista turistico e di migliorare la qualità della vita dei residenti. Un ulteriore appuntamento ha visto Open Design School e Matera 2019 protagoniste di un confronto con le studentesse della Facoltà di Design della Prince Sultan University di Riyadh.



Infine Open Design School è stato scelto come modello per lo sviluppo di una nuova metodologia nell'ambito del progetto DeuS, finanziato dal programma europeo Erasmus +, coordinato da Materahub, e di cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 è capofila. DeuS coinvolge 9 Paesi e 4 Capitali Europee della Cultura passate, presenti e future.

Finanziato dal programma ERASMUS+ - Sector Skills Alliances for the development of sectoral approaches through "Platforms of vocational excellence", DeuS costruirà una rete articolata di partner provenienti da Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Lituania, Malta, Olanda, Slovacchia e Regno Unito.

La metolodogia di Open Design school verrà usata per guidare i decisori pubblici europei nello sviluppo di nuove politiche a supporto delle industrie culturali e creative nei territori di riferimento.

La storia e il modello altamente innovativo di Open Design School, coordinato da Rita Orlando, Senior Project Manager, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, avrà modo così di crescere, misurare e di diffondere le proprie buone pratiche in un think thank internazionale, incoraggiando il consolidamento della legacy del progetto, perfettamente in linea con gli obiettivi di Matera 2019.

Open Design School:

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ods.matera-basilicata2019.it

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La Fondazione Carlo Levi di Roma, il Centro Carlo Levi di Matera e la Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata, organizzano il 26 e 27 novembre nella Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera, il seminario su Carlo Levi e la crisi della civiltà. Riflessioni su “Paura della Libertà”, nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Future Digs”.

“Paura della libertà” è il primo libro scritto nel 1939 da Carlo Levi, fuoriuscito antifascista in Francia a fronte della persecuzione politica e “razziale” del regime. L’autore di Cristo si è fermato a Eboli, che con straordinaria profondità ha rappresentato universalmente la Lucania e Matera, verrà raccontato nella preveggenza di un testo che, subito prima della seconda Guerra Mondiale, indagava sulle oscure tendenze delle società di massa che portarono ai regimi totalitari e alla catastrofe della guerra, tendenze che ora in forme riconoscibili, tornano a serpeggiare in Europa e nel mondo. Per questo, concepito settanta anni fa, Paura della libertà si presenta ora come un testo di un’attualità allarmante e insieme ricco di prospettive.

Il testo condensa la ricca esperienza (di artista, di intellettuale e di politico) già accumulata da Carlo Levi, nel mezzo del cammino di sua vita: dal sodalizio politico e intellettuale con Piero Gobetti, poi con Carlo e Nello Rosselli e Leone Ginzburg nella militanza antifascista in “Giustizia e Libertà”, poi nelle profonde rivelazioni antropologiche del mondo contadino nel confino in Lucania. E’ un testo che l’autore considerava come il nucleo fondamentale di un raggiungimento teorico e poetico, che infatti riaffiorerà sottotraccia in tutte le sue opere successive, letterarie e pittoriche.

Alle due giornate di seminario, ad accesso gratuito fino ad esaurimento posti, parteciperanno studiosi di diverse discipline: Stefano Levi Della Torre, pittore e scrittore, già docente alla Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, Luca Beltrami, ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Genova, Marcella Marmo, già ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Napoli "Federico II”, Giacomo Corazzol dell'Institut de recherche et d'histoire des textes (IRHT) di Parigi, Alberto Cavaglion, docente di Storia dell'Ebraismo presso l'Università di Firenze, Maria Cristina Barducci, psicologa e psicoanalista junghiana, Girolamo Imbruglia, professore ordinario di Storia moderna presso l'Università di Napoli "l'Orientale", Filippo La Porta , saggista e critico letterario, Mario Manfredi, già ordinario di Filosofia morale nell'Università di Bari, Giuseppe Mininni, professore ordinario di Psicologia della comunicazione e dei media nell'Università di Bari, Silvia Valentini, neolaureata a Parma in Lettere Moderne con una tesi su L'Orologio di Carlo Levi.

Il seminario si aprirà il 26 novembre alle ore 15:00 con i saluti di Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, Raffaello De Ruggeri, Sindaco di Matera, Salvatore Adduce e Paolo Verri, Presidente e Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Marta Ragozzino, Direttore del Polo Museale della Basilicata, Lorenzo Rota, Presidente del Centro Carlo Levi Matera.

A chiusura del seminario, il 27 novembre alle 20:45 presso il Cinema Piccolo (ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione), verrà presentato in anteprima il film “Lucus a Lucendo. A proposito di Carlo Levi” di Alessandra Lancellotti ed Enrico Masiuna, un viaggio per luoghi, immagini, e tracce dell’eredità di un grande pittore, un grande scrittore, un grande uomo del nostro Novecento. Il film è una produzione Caucaso con Istituto Luce Cinecittà, e in collaborazione con Domus Films, realizzato con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, con il Fondo Etico BCC Basilicata, il supporto della Fondazione Carlo Levi, del Comune di Tursi, del Comune di Aliano e con il Patrocinio della Città di Torino, Città di Matera e Lucana Film Commission. Il 28 novembre, nel giorno che precede il compleanno di Carlo Levi, il Comune di Aliano, luogo dove Carlo visse il suo confino e fu sepolto, ospiterà una nuova anteprima del film, nell'ambito dell'evento "Aliano Capitale per un giorno" coprodotto dal Comune di Aliano e Fondazione Matera Basilicata 2019.

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Il nome “onda”, al solo pronunciarlo, evoca suggestioni che si perdono nella notte dei tempi e insieme ci proiettano nel più lontano futuro. Onda è prima di tutto una visione poetica, poi è un viaggio per mare, una lunga meditazione sotto il cielo stellato o raccolti in una grotta. Onda è l’inizio della vita, un’onda si propaga nell’universo fin dalla prima scintilla del Big Bang, l’onda è una metafora politica e sociale, è un gesto estetico. E’ questa l’idea che sta alla base di “Onda”, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, realizzato in partnership con MaterElettrica. Il progetto prende il via con un ciclo di conferenze tra scienza, arte e spiritualità all’interno del Musma, museo dove i materiali più antichi, la pietra e il metallo, si combinano con l’esigenza di una modernità sempre in evoluzione, un luogo dove la profondità ipogea si mescola al vento e alla luce.

Attraverso tre conversazioni, scienziati, artisti, esperti di yoga e di spiritualità affronteranno da diverse angolazioni l’idea di Onda nelle sue differenti declinazioni: dalla cosmologia passando attraverso la geografia per giungere alla teoria dell’informazione.

I tre incontri, realizzati con il supporto di SisInf Lab - Politecnico di Bari, Al Jalil Yoga Matera e Cooperativa Synchronos. hanno due finalità: una prima di carattere divulgativo e una seconda di ordine artistico e produttivo. Durante gli incontri verranno infatti presentati al pubblico gli applicativi informatici progettati da MaterElettrica e dal SisInf Lab del Politecnico di Bari. Una postazione allestita all'interno del Musma permetterà al pubblico di interagire con gli applicativi che saranno utilizzati come strumenti di campionamento e data capture. I dati raccolti costituiranno il materiale sonoro e visuale della performance finale del progetto “Onda”, in programma il 13 dicembre.

Il ciclo di incontri si apre il 23 Novembre parlando della Prima Onda con Riccardo De Salvo, professore presso la California State University di Los Angeles, tra i protagonisti dei progetti internazionali Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory - USA) e Virgo (Interferometro Europeo situato nei pressi di Pisa), che hanno portato alla scoperta delle onde gravitazionali, premiata con il Nobel per la Fisica nel 2017. Insieme a lui, Jasmine Pignatelli e Tommaso Evangelista, rispettivamente artista e curatore di Heimat – Sharing The Land attualmente in mostra presso il Musma, di cui una parte è dedicata proprio ai laboratori di Virgo.

L’incontro del 4 Dicembre sarà, invece, dedicato all’Intelligenza Artificiale, raccontata attraverso la collaborazione tra il SisInf Lab del Politecnico di Bari e MaterElettrica nella progettazione e sviluppo degli applicativi Itaca e Musica Humana.

Infine, l’11 Dicembre Francesco Fidecaro e Rosalia Stellacci si confronteranno sul concetto di spaziotempo tra l’antica filosofia dello yoga e le più recenti teorie nel campo della fisica.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

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L'affascinante storia di Joseph Stella a Muro Lucano, il film di Martina Muzi sui luoghi non convenzionali di Potenza, L'utopia nella realtà di Luigi Coppola. Dal 21 al 23 novembre 2019

 

 

 

Continuano gli appuntamenti di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea, a cura di Pelin Tan.

 

Si è svolta a Muro Lucano la residenza dell'artista thailandese Rirkrit Tiravanija, tra i pionieri e i protagonisti dell'arte relazionale internazionale. Qui Tiravanija ha lavorato sulla coltivazione delle patate tra le colture principali del paese in provincia di Potenza e ha tenuto dei workshop con le associazioni locali sul tema dello spazio. Inoltre, a partire da questa esperienza, sta conducendo un progetto di ricerca sulla storia affascinante di Joseph Stella, artista nato nel 1877 originario di Muro, naturalizzato statunitense e scomparso a New York nel 1946, militante nel movimento New York Dada con Duchamp, Picabia, Man Ray e tra i fondatori della Society of Independent Artists, di cui fu anche tra i primi direttori.

 

Nel frattempo, sempre a Potenza, Martina Muzi, designer e ricercatrice indipendente che lavora in Italia, in Olanda e in Cina sta lavorando con gli studenti utilizzando il giardino Boschetto Orizzontale come stage per la realizzazione di uno short film sui luoghi non convenzionali della città.

 

Fine settimana a San Mauro Forte, in provincia di Matera, con Luigi Coppola, dal 22 al 23 novembre, con L'Utopia nella realtà. L'artista sta attivando un gruppo di lavoro formato da artisti, giornalisti, attivisti, esperti di agroecologia e filiere locali per costruire una narrazione consapevole e partecipata, un'utopia calata nel reale, insieme agli abitanti e agli agricoltori, giovani o meno.

 

Il progetto nasce a partire da una particolarità straordinaria di San Mauro Forte: la produzione agricola è molto differenziata ed è tutta naturale o biologica certificata. Qui la rivoluzione agrochimica ha toccato solo marginalmente il territorio e questo stare ai margini diventa oggi una chiave per costruire un futuro sostenibile. Le due giornate prevedono la partecipazione di Tiziana Colluto (giornalista e presidente Ass. Casa delle Agriculture Tullia e Gino), Donato Nuzzo (mediatore culturale e presidente Coop Casa delle Agriculture e Mulino di Comunità), Alessia Rollo (artista e fotografa), Barbara Simone (comunicazione e sviluppo editorale), Pelin Tan (curatrice Gardentopia) e Luigi Coppola (artista).

 

 

Il progetto è anche un gemellaggio con la realtà di Castiglione d'Otranto e di Casa delle Agriculture in provincia di Lecce, che ha avviato da molti anni un progetto di ripensamento radicale della realtà rurale. In allegato il programma aperto al pubblico.

 

 

Programma pubblico:

 

22 Novembre

San Mauro Forte incontra la Casa delle Agriculture.

 

h. 18.30 Agriculture, utopie e comunità. L'esperienza del festival Notte Verde a Castiglione d'Otranto. Con Tiziana Colluto

 

h. 19.00 Il cibo per la restanza. Il Mulino di comunità e i patti di filiera. Con Donato Nuzzo

h. 19.30 Quali narrazioni per un futuro sostenibile? Con Luigi Coppola

 

23 Novembre

Quando l'utopia occupa i luoghi

San Mauro Forte ha un futuro sostenibile?

 

h. 18.30 Presentazione dei primi risultati del laboratorio di narrazione collettiva

h. 20.00 degustazione / buffet Il tavolo dei desideri

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Rebibbia -Matera come un respiro di libertà

Il viaggio di due detenute che vedono per la prima volta la città dei Sassi

 

Il 24 novembre speciale “Lezioni Materane di Radio3”

 

Conduce Marino Sinibaldi

 

Matera è stata vista, letta e raccontata da tantissimi artisti, scrittori, registi, fotografi, poeti. Ma mai dai detenuti, da chi si trova nelle condizioni di vivere una condizione limitata di libertà. Quali potrebbero essere le loro sensazioni, le loro emozioni, in un contesto urbano e umano che ha conosciuto una storia antichissima fatta anch’essa di vergogna e di possibile riscatto?

Sarà possibile scoprirlo domenica, 24 novembre, alle ore 18, al cinema “Guerrieri”, nel corso dell’ottavo appuntamento con “Lezioni materane di Radio3”, il ciclo di incontri voluto da Rai Radio3 e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per confrontarsi sui Sud del mondo.

Ma questa sarà una lezione davvero speciale perché nasce da un progetto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il 2019 che ha invitato le carceri italiane a confrontarsi con il meraviglioso patrimonio di Matera attraverso l'elaborazione di liberi progetti.

Così, nel Carcere di Rebibbia, a Roma, è stato raccolto questo invito ed è stato realizzato un film diretto da Tiziano Gagnor (regista) e Antonella Cristofaro (insegnante a Rebibbia). Si intitola: Rebibbia Matera. Come un respiro di libertà.

Tredici studentesse e un musicista detenuti nel carcere romano intraprendono un viaggio immaginario verso una località a loro sconosciuta: Matera. L’esplorazione verso/di Matera, comprende incontri significativi come quello con Mario Carbone, oggi novantacinquenne, grande fotografo e documentarista, che ha accompagnato e fotografato nei primi anni Sessanta il viaggio di Carlo Levi in Lucania.

Le detenute riflettono sulla storia di Matera e fanno un confronto con le loro storie di possibile riscatto accompagnate da musiche originali eseguite alla fisarmonica.

Se i Sassi, che abitano da millenni quel paesaggio ancestrale, hanno saputo raccontare il faticoso vivere dell'uomo, il superamento della vergogna e del pregiudizio, così lo spazio moltiplicato del carcere, colto nella sua quotidianità, durante il dipanarsi di questo film assiste a un percorso di scoperta e di riscatto.

L’esplorazione verso/di Matera, con il suo carico di verità, di mito e di umanità, si fa occasione di importanti incontri, di rivelazioni e di esperienze attese "come un respiro di libertà".

La profondità e la poesia dei testi delle detenute si intreccia alla loro quotidianità, con un tocco lieve, contraddistinto da uno sguardo cinematografico di autentico rispetto per questo percorso non comune.

Dopo la proiezione del film Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, intervisterà alcune delle protagoniste di questo progetto che per la prima volta avranno visto Matera e potranno confrontare la città reale con quella immaginata nel loro laboratorio.

Ingresso con Passaporto per Matera 2019 fino a esaurimento posti.

 

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La Fondazione Matera Basilicata 2019, nell'ambito della Settimana della cucina italiana organizzata dall'Ambasciata a Bruxelles, ha organizzato una serie di attività collaterali finalizzate a far conoscere il viaggio di Matera Capitale europea della cultura svolto nel 2019 e le prossime iniziative in programma nel mese di dicembre.

In particolare, il 19 novembre, alla presenza di Paolo Sabbatini, direttore dell'Istituto Italiano di cultura a Bruxelles, sono state inaugurate, nella prestigiosa e centrale Galleria d'arte Dauwens & Bernaert, due esposizioni: la mostra "La città EUemozionale" comprendente i video delle principali iniziative svolte a Matera e in Basilicata nell'ambito del programma culturale di Matera 2019 e una selezione di foto della mostra "Visions from Europe" prodotta insieme a Canon, Matera European Photography in partnership con Matera diffusa. Le due mostre resteranno aperte per una settimana.
Nello stesso spazio, il 20 novembre, il direttore della Fondazione, Paolo Verri, e la manager Sviluppo e relazioni internazionali, Rossella Tarantino, hanno presentato il lavoro svolto fino ad oggi caratterizzato dalla vendita di circa 80 mila passaporti (54 percento cittadini permanenti, 46 percento cittadini temporanei), circa 312 mila accessi a 940 eventi. Gli artisti coinvolti sono stati ad oggi 450, dei quali 193 internazionali. I cittadini coinvolti attivamente sono stati 16 mila coinvolgendo 325 luoghi della Basilicata. Il budget impegnato (non ancora interamente speso) nel periodo 2015-2019 ammonta a circa 46 milioni di euro.
"Abbiamo rispettato tutto quello che avevamo scritto nel dossier", ha detto Verri. "Il risultato è sotto gli occhi di tutti in termini di visibilità della città a livello internazionale. Matera oggi è una città riconosciuta ovunque e i dati ci dicono che siamo la capitale europea della cultura che più di altre ha sviluppato una maggiore attrattività". Rossella Tarantino si è invece soffermata sulla originalità dei progetti messi in campo, l'85 percento del programma culturale, e su alcuni principali elementi come la co-creazione sperimentata con alcune fra le più prestigiose istituzioni culturali europee, la partecipazione dei cittadini e le residenze artistiche che in questi giorni stanno portando nelle case di 11 comuni della Basilicata produzioni di straordinario livello".
All'incontro hanno portato i saluti istituzionali il vicesindaco di Matera, Giampaolo D'Andrea, il direttore dell'Istituto Italiano di cultura, Paolo Sabbatini, il responsabile della sede Enit di Bruxelles, Alfonso Santagata, Gregorio De Felice, chief economist di Banca Intesa, Gold Partner di Matera 2019.
D'Andrea ha ricordato la specificità dell'Italia che, attraverso una decisione del ministro Dario Franceschini, ha istituito la competizione per diventare capitale italiana della cultura. "Una competizione che ci consente – ha detto D'Andrea – di monitorare i territori sul piano della effettiva produzione e distribuzione culturale".
Subito dopo si è tenuto un focus sulla comunicazione di Matera 2019. In particolare, il coordinatore dell'Ufficio stampa, Serafino Paternoster, davanti alla platea di funzionari della commissione e del parlamento europeo, giornalisti, associazioni ed aziende, ha raccontato la strategia comunicativa, che ha consentito a Matera 2019 di essere raccontata a livello locale, nazionale, europeo e internazionale. Nel suo intervento ha espresso inoltre la necessità che le istituzioni europee governino la comunicazione delle Capitali europee della cultura mettendo a disposizione specifici servizi come un sito internet dove far confluire i dossier, i programmi e le attività delle Ecoc, e organizzando incontri per rendere più forte la rete della comunicazione delle città e gli scambi di buone pratiche. Ad esempio, le istituzioni europee potrebbero individuare, attraverso un bando pubblico, un'unica emittente televisiva europea capace di raccontare il lavoro fatto in ciascuna Ecoc.
Subito dopo è intervenuta Rita Echeverria, international account manager di Euronews, l'emittente televisiva internazionale che nel 2019 ha raccontato attraverso la tv e i suoi canali digitali in tutta Europa e in 12 lingue, il lavoro di Matera 2019 svolto fino ad oggi. Un'attività di racconto seguita da 10.6 milioni di persone raggiunte in Europa, 122 milioni di contatti generati.
Euronews ha anche anticipato i primi dati di un sondaggio condotto per una verifica dei risultati della campagna promozionale. In particolare, Euronews ha intervistato circa 1000 cittadini europei ai quali ha posto una serie di domande. Dai risultati è emerso che il 44 percento dei telespettatori di Euronews ha visto la campagna promozionale, mentre il 61 percento ha riconosciuto Matera. Il 75 percento ha riconosciuto in Matera un brand assolutamente positivo, mentre il 30 percento dei gruppi intervistati consiglierebbero Matera come destinazione. Le caratteristiche più diffuse associate a Matera sono: una città di qualità, che ispira, emozionante, affidabile, creativa e collaborativa. Per quel che riguarda la parte social sono state raggiunte oltre 6 milioni di persone, soprattutto da Italia, Francia e Germania.
Fra i 6 episodi dedicati a Matera hanno destato maggiore interesse quelli relativi alla cerimonia inaugurale e alla settimana dedicata alla luna.
Nella stessa serata il direttore della Fondazione, Paolo Verri, ha mostrato i risultati di Matera 2019 nel corso di una cena di gala organizzata dall'Ambasciata italiana a Bruxelles, davanti ad alcune fra le principali cariche istituzionali e politiche del Belgio.

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Dal 22 al 24 novembre mostre fotografiche e pittoriche, film, opere teatrali, libri e percorsi di lettura, realizzati all’interno degli istituti penitenziari italiani

 

La manifestazione Con lo sguardo “di dentro”: Matera 2019, capitale europea della cultura. Diritto di accesso e partecipazione dei detenuti alla vita culturale della comunità, organizzata dal CESP-rete delle scuole ristrette e Fondazione Matera Basilicata 2019 e il sostegno del Mibac, vuole essere la narrazione del percorso di ricerca compiuto dai docenti e dagli studenti della rete delle scuole ristrette nell’ambito dei Laboratori interdisciplinari e di Educazione diffusa che la rete ha progettato e realizzato.

Le tre giornate seminariali, che si svolgeranno presso il Teatro Comunale Guerrieri di Matera il 22-23-24 novembre prossimi, presentano mostre fotografiche e pittoriche, film, opere teatrali, libri e percorsi di lettura, realizzati all’interno degli istituti penitenziari di riferimento dei docenti della rete.

Si inizia con le mostre, che rimarranno esposte nei locali del Teatro Comunale Guerrieri di Matera per le tre giornate. Mostre di pittura: i ritratti ad acquerello di detenuti e sorveglianti della Casa di Reclusione di Spoleto, dell’artista Paola de Rose, i cui “Sguardi, da dentro” accompagnano gli spettatori nel viaggio e “I Tarocchi reclusi”, i 21 arcani maggiori delle carte, realizzati nella Bottega di Pittura del maestro Piero Sacchi (interna al penitenziario) dai detenuti della Casa di Reclusione San Michele di Alessandria. Una ricerca basata sulla presenza dei tarocchi come esperienza culturale nella vita dei detenuti e sulla necessità di individuare identità simboliche capaci di rappresentare il detenuto artista.

Si prosegue con gli scatti di backstage e ritratti di Viniie Porfilio, “Lo sguardo di dentro” realizzati durante lo spettacolo NESSUNO al 60’festival dei 2 Mondi di Spoleto e le Fotocomposizioni di Bruno Appiani, Monica Dorato e Valter Ravera Tra il dentro e l’Inferno di Dante dei laboratori di Artiviamoci, che hanno riprodotto insieme agli allievi “ristretti” le parti più significative della Divina Commedia, realizzando ritratti che hanno interpretato i sentimenti dei canti danteschi. La mostra “Riscatti” è invece frutto di un laboratorio che il fotografo pratese Andrea Abati ha condotto con i detenuti della Casa Circondariale La Dogaia durante l’attività didattica del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Prato, nel corso del quale sono state selezionate opere di pittori appartenenti ad un periodo che va dal XV al XIX secolo, che sono diventate la base per un serio gioco di interpretazione e sostituzione, nel quale i detenuti si ritraggono nella stessa posa e con la stessa luce usata per il personaggio protagonista del dipinto da loro scelto.

Si continua con la sezione proiezioni: la prima dedicata alle donne in carcere, come contributo e partecipazione della rete alla giornata internazionale contro la violanza sulle donne, con la proiezione del lavoro teatrale Desdemona non deve morire, della Compagnia gli Scatenati-Teatro dell’Arca-Teatro Necessario, realizzato dai detenuti della Casa di Reclusione di Marassi-Genova e (nella giornata successiva del 23 novembre) del Film Sezione Femminile, per la regia di Eugenio Melloni, film che nasce da un laboratorio di cinema tenutosi all'interno del Carcere femminile di Bologna, un'elaborazione artistica e toccante della prigionia e della solitudine. Accanto a queste Maria e la Luna di Egle Mazzamuto, viaggio tra la violenza e la poesia delle anime vaganti , nella quale Maria, anima che popola una delle tante zone fatiscenti di Palermo, delinea gli ultimi momenti della sua umile vita di ragazza richiusa in un "carcere" sociale in cui la sottomissione di genere e la violenza divengono pane quotidiano.

In posizione centrale nelle produzioni della rete, si collocano poi le azioni teatrali (accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione) della Compagnia #SIneNOmine della Casa di Reclusione di Maiano/Spoleto, direttore artistico e regista Giorgio Flamini, che presenta due lavori, il “Cantico dei Cantici” nella versione laica di Guido Ceronetti, con 3 detenuti, due attrici e musica registrata, un mezzosoprano e “Storia vera ‘e capite comm’è”, già rappresentato nell’ambito del Festival dei 2 Mondi da #SIneNOmine con un adattamento sul romanzo in due libri “La Storia VERA”, racconto fantastico scritto in forma immaginaria e autobiografica da Luciano di Samosata, unito a Pinocchio di Collodi e alle città invisibili di Calvino. Un contributo importante proviene dalla FUNDACJA JUBILO (Wroclaw-Polonia, capitale europea della cultura 2016), direttore artistico e regista Diego Pileggi che presenta, con attori detenuti del penitenziario di Wroclaw, KAIN in Absentia – Installazione performativa presentata per la prima volta a Poznan nell’aprile 2019, all’interno del VI Festival nazionale polacco di teatro in carcere (accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione). Durante questa occasione l’installazione ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del Festival con la seguente motivazione: “Per la toccante interpretazione della tematica di “Caino e Abele”, la proposta di una forma alternativa alla presenza dal vivo ed il costante atteggiamento degli attori”.

All’interno di questa cornice si svolgerà il seminario, che inizierà nel pomeriggio, con i docenti delle scuole della rete che faranno il punto sui laboratori formativi-interattivi, da quelli teatrali a quelli di lettura alle biblioteche carcerarie, con la presentazione del libro di un ergastolano, Pierdonato Zito, “Indimenticabile padre: ricordi di un ergastolano”, che sarà presente in sala, insieme al Magistrato di sorveglianza Margherita Di Giglio e la Presentazione del teaser, del cast del Docu-film “Lo cunto dei ristretti” in corso di produzione, con finanziamento Monitor 440 2018-2019 MIUR-MIBACT Prodotto da Rete delle scuole ristrette e CESP. Al termine del seminario la rete delle scuole ristrette dopo un anno vissuto all’insegna della cultura trarrà un Bilancio dell’attività della rete e traccerà le linee degli interventi futuri.

 

Lì dove non specificato, l’accesso agli appuntamenti è libero fino ad esaurimento posti. La prenotazione degli spettacoli che richiedono il Passaporto per Matera 2019 è disponibile sul sito www.materaevents.it o presso L’Infopoint di Matera 2019.

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Dopo il grande successo della prima tappa a Venosa e Melfi, Altofest Matera Basilicata 2019 si sposta in Val d’Agri, nei comuni di Sarconi e Moliterno, dove le comunità continueranno ad accogliere nelle proprie abitazioni artisti nazionali e internazionali, prima attraverso una residenza di due settimane, poi mediante appuntamenti aperti al pubblico. Dal 22 al 24 novembre 4 case, un centro culturale ed uno scuolabus ospiteranno 6 performance di teatro, danza e musica, con repliche nelle tre giornate.

A Moliterno Enzo Mirone, artista di Benevento, porta il suo “Ho stretto i pugni e sono nato”, un lavoro sulla persistenza, una riflessione su quel che resta di quello che non c’è più affidata alla compresenza e all’interazione di linguaggi diversi scarnificati nell’uso e intenzionalmente ridotti alla loro forma più elementare. Il croato Boris Kadin, con la sua “Orestea. Post-Truth” si focalizza sul post-spettatore come attore attivo e come collettivo/comunità. “The Free Besieged” della compagnia londinese fondata da due artiste greche Monamas Theatre Co, è una performance basata su un'opera incompiuta composta da Dionysios Solomos scritta in greco e italiano.

Sarconi ospita “The Last Zuppa” della compagnia tedesca O-Team, uno spettacolo interattivo che parla di regole, sicurezza, casa, paura, comunità e fine del mondo. Antonino Talamo, artista napoletano, in “Cosaltro Esperimenti” crea un concerto, in movimento, su uno scuolabus. La città intorno. La musica dentro. Il primo passo è costruire quel silenzio necessario ad azzittire le scansioni ritmiche della quotidianità urbana che ci sovrasta. Solo allora la visione si fa chiara, e la musica che batte dentro si affaccia allo stupore del silenzio. Allora appare il paesaggio. Tra arte performativa e figurativa, “Uniforme” dell’artista belga Sabina Scarlat, si compone di una installazione abitata e trasformata dal performer. Il lavoro crea e rivela un dialogo, costruttivo e distruttivo allo stesso tempo, tra differenti forze appartenenti alla natura e alla società umana. La costruzione dello scenario è un’operazione che si estende allo spettacolo stesso, così come la sua gioiosa distruzione.

La programmazione nelle abitazioni sarà preceduta, nella giornata di giovedì 21 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nella BiblioMediateca Comunale “G. Riacioppi” di Moliterno, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. Il Centro Panta Rei di Sarconi, già luogo di performance, ospiterà inoltre, nella giornata di domenica 24 dicembre dalle 11:30 alle 13:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera

Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Moliterno e Sarconi potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

Biografie

Enzo Mirone (1973). Attore, regista, video - maker e, all’occorrenza, musicista. Incontra e mette in bilico a mezzo dei suoi principali progetti/laboratorio chiunque sia disposto a condividere la sua poetica e le sue visioni. Si dà briga, quindi, di spremersi idee e di realizzarle coinvolgendo, eterni passeggeri, pochi vicini di culla/banco. Operina, di queste, è l’ultima arrivata.

Boris Kadin (1980) è un artista croato attivo a livello internazionale che spesso, nei suoi progetti, radicalizza e interroga il proprio ruolo di performer. Kadin realizza spettacoli, media art e film. Attraverso lo studio dei processi linguistici e di comunicazione, crea opere che generano significati diversi: lo spazio diventa tempo e la lingua diviene immagine. Boris Kadin si è esibito in molti Festival e contesti internazionali, a Marsiglia, New York, Atene, Barcellona, Lubiana, Belgrado, Praga, Parma, Dusseldorf. E’ membro di HDLU (associazione croata per le arti visive), Via Negativa (Ljubljana, Slovenia), Vasistas (Athens/Marseille-based company) e Happy Gorilla Dance Company di Bergen, Norway. Boris è un filosofo, un essere libero, un attivista, un artista. Un padre.

Monamas Theatre Company, fondata dalle artiste greche Chrysanthi Avloniti & Anna Kritikou, è una compagnia teatrale internazionale con sede a Londra. Il lavoro di Monamas si fonda sull’alterazione delle convenzioni tradizionali di spazio, movimento, linguaggio e regole teatrali. Ogni esibizione è il frutto di lunghi periodi di ricerca, sperimentazione e sviluppo.

O-Team è una compagnia teatrale indipendente. È stata fondata nel 2005 e ha sede a Stoccarda, in Germania. Attualmente è composta da Nina Malotta, Samuel Hof, Antonia Beermann, Folkert Dücker e Pedro Pinto. Il gruppo collabora anche con altri artisti, musicisti e specialisti legati ai singoli progetti. Sviluppano un lavoro costante di ricerca teatrale con l’obiettivo principale di sviluppare stati scenici eccezionali che sfidano il pubblico a mettere in discussione la propria posizione. La forma dei progetti si evolve tematicamente, riferendosi alla performance, a la teatro di narrazione, alla manipolazione di oggetti, all’azione urbana e a formati immersivi. Ad oggi, sono stati creati più di 25 progetti teatrali, che sono stati presentati in numerosi festival in Germania e all'estero.

Antonino Talamo, Musicista, Percussionista, Strumentista Live & Studio Recording. Capace di un virtuosismo ludico con cui dosa sonorità e ritmi, creando estemporaneamente partiture travolgenti in cui si incrociano le fonti disparate, dall’elettronico al tribale, con una spiccata capacità di coinvolgere il pubblico in un qui ed ora inatteso, continuamente sorprendente. In lui si incrociano i linguaggi musicali del sud del mondo.

Con un background eclettico, Sabina Scarlat è una performer, coreografa, curatrice e psicologa che vive a Bruxelles. Ha studiato danza al Conservatorio Nazionale di Bucarest e psicologia all'Università di Bruxelles. Nel 2010 crea Garage 29: uno luogo aperto alla ricerca e alla creazione per le arti dello spettacolo, in cui sviluppa un programma di residenze e presentazioni pubbliche, offrendo a coreografi emergenti l’occasione di sperimentarsi. I suoi lavori sono stati presentati in Belgio, Francia, Olanda, Romania, Lituania.

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“Il tempo del dopo. Narrazioni, analisi e visioni del doposisma in italia”

A Matera, capitale europea della cultura per il 2019, dal 22 a 24 novembre

la prima rassegna multidisciplinare dedicata all’Italia fragile

Fra gli ospiti l’antropologo della restanza Vito Teti, la storica dei terremoti Emanuela Guidoboni, i geologi Gianluca Valensise e Carlo Meletti dell’Invg,

l’archeologo Giuliano Volpe e Antonio Borri dell’Università di Perugia

 

“Il tempo del dopo. Narrazioni, analisi e visioni del doposisma in Italia” è il titolo della tre giorni di eventi in programma a Matera da venerdì 22 a domenica 24 novembre 2019. La rassegna di incontri, proiezioni e seminari è promossa nel quadro delle iniziative di approfondimento legate alla grande mostra fotografica Terræ Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile in corso fino al 20 gennaio 2020 a palazzo Acito, prodotta dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e curata da Antonio Di Giacomo.

 

L’obiettivo che si vuole realizzare attraverso “Il tempo del dopo” - che di fatto è la prima rassegna multidisciplinare dedicata alle tematiche dell’Italia fragile - è superare i confini che separano le due culture e mettere in dialogo discipline e competenze umanistiche e scientifiche attorno alle problematiche del doposisma in Italia, soprattutto per richiamare l'attenzione sulla prevenzione del rischio sismico che non può essere sempre quella del giorno dopo come purtroppo è finora avvenuto. Giornalisti, antropologi, sismologi, geologi, storici, scrittori, registi, fotografi, ingegneri e architetti – e fra questi l’antropologo della restanza Vito Teti, la storica dei terremoti Emanuela Guidoboni, i geologi Gianluca Valensise e Carlo Meletti dell’Invg, l’archeologo Giuliano Volpe, già presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici del Mibact, e Antonio Borri, esperto di ingegneria sismica dell’Università di Perugia - si ritroveranno così a riflettere insieme, attraverso un reciproco scambio di saperi, sui destini dell’Italia fragile nell’ultimo mezzo secolo di terremoti, sulla necessaria prevenzione del rischio sismico e la salvaguardia del patrimonio culturale. A curare la rassegna “Il tempo del dopo” Antonio Di Giacomo, giornalista di Repubblica, e Antonello Fiore, presidente della Società italiana di geologia ambientale. Tutti gli appuntamenti sono con ingresso libero.

 

Il programma, giorno per giorno

 

Venerdì 22 novembre, Museo Ridola – ore 16.30-21.30

Incontro con ingresso libero*

 

“Cronache del doposisma. Oltre il racconto dell’emergenza le narrazioni dell’Italia fragile tra giornalismo, fotografia, ricerca e cinema documentario”

 

Dal terremoto del 23 novembre 1980 in Irpinia e Basilicata fino ai terremoti del 6 aprile 2009 a L’Aquila e del Centro Italia nel 2016/2017: giornalisti, scrittori, fotografi e sociologi a dialogo sullo stato della ricostruzione e sulle narrazioni a lungo termine di comunità e luoghi nel tempo del doposisma. Ci si confronterà, inoltre, a fronte delle trasformazioni in quarant’anni di storia dell’informazione, a cominciare dalla rivoluzione del web, sulle modalità con le quali il doposisma è stato e viene raccontato dai media.

Interventi, testimonianze e contributi di: Flavia Amabile, giornalista e scrittrice (La Stampa); Pino Bruno, giornalista. Cronista dell’Ansa per il terremoto del 23 novembre 1980, fu il primo giornalista dell’agenzia a raggiungere Balvano; Alessandro Chiappanuvoli, scrittore e autore del volume “Sopra e sotto la polvere. Tutte le tracce del terremoto” (Effequ edizioni, 2019); Linda Cittadini, giornalista e ideatrice del programma televisivo “Sibilla, le voci della ricostruzione” (Etv Marche); Mario Di Vito, giornalista e scrittore. Autore del volume “Dopo. Storie da un terremoto negato” (Poiesis editrice, 2019); Simone Donati, fotografo e fondatore del collettivo TerraProject; Marco Giovagnoli, sociologo all’Università di Camerino e autore del volume “Piccolo dizionario sociale del terremoto” (Cromo edizioni, 2018); Federica Tourn, giornalista e curatrice con Stefano Stranges del progetto Anime Terremotate. Coordina Antonio Di Giacomo, giornalista di Repubblica e curatore della mostra fotografica Terrae Motus. Nel corso dell’incontro è in programma la videoproiezione dei documentari “ArtQuake. L’arte salvata” di Andrea Calderone, coprodotto da SkyArte e Tiwi, e “Vista mare obbligatoria” di Marco Di Battista e Mario Di Vito, prodotto dallo Stato delle cose.

 

Sabato 23 novembre 2019, Chiesa del Cristo Flagellato (ex ospedale di San Rocco)

ore 10.00-18.00. Seminario con ingresso libero*

 

La fragilità della bellezza. Riflessioni sull’Italia vulnerabile, la necessaria prevenzione del rischio sismico e la salvaguardia del patrimonio culturale

Nel giorno del 39° anniversario del devastante terremoto che il 23 novembre 1980 portò morte e distruzione in Irpinia e Basilicata un seminario che vedrà a confronto storici, sismologi, geologi, ingegneri, architetti, antropologi e giornalisti sull’ultimo mezzo secolo di eventi sismici nel Paese, fino ai terremoti del 6 aprile 2009 a L’Aquila e del 2016/2017 in Centro Italia. Al centro della discussione la vulnerabilità dimenticata, a fronte dei terremoti storici che hanno colpito nei secoli il Paese, gli strumenti e le pratiche per la prevenzione del rischio sismico e la salvaguardia del patrimonio culturale.

 

Saluti e interventi di indirizzo: Antonello Fiore, presidente Società italiana di geologia ambientale (Sigea) Aurelia Sole, rettrice dell’Università della Basilicata Marta Ragozzino, direttrice del Polo museale della Basilicata Salvatore Adduce e Paolo Verri, presidente e direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Egidio Comodo, presidente Fondazione Inarcassa Leo De Finis, presidente Ordine Architetti provincia di Matera Gerardo Colangelo, presidente Ordine Geologi della Basilicata Giuseppe Sicolo, presidente Ordine Ingegneri Provincia di Matera.

Contributi di Emanuela Guidoboni Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e Centro Eedis, Bologna; Carlo Meletti Ingv, Roma; Gianluca Valensise Ingv, Roma; Roberto De Marco Sigea, Roma; Angelo Masi Università della Basilicata; Antonio Borri Università di Perugia; Giuliano Volpe Università di Foggia; Sergio Bianchi e Umberto Braccili Associazione vittime universitarie del sisma del 6 aprile 2009 a L’Aquila; Fabrizio T. Gizzi Ispc-Cnr a Tito, Potenza; Raffaello Fico Ufficio speciale ricostruzione Comuni del cratere sisma Abruzzo 2009; Antonio Conte Università della Basilicata; Antonio Di Giacomo curatore della mostra Terrae Motus e Vito Teti Università della Calabria.

Moderano il geologo Antonello Fiore e la giornalista Federica Tourn.

 

24 NOVEMBRE, Cinema Il Piccolo – 16.30-23.00

Proiezioni a ingresso libero

 

Sguardi sull’Italia fragile. Il cinema documentario e di finzione sul tempo del doposisma

 

Quattro sguardi dalla parte dell’Italia fragile, nel tentativo comune di restituire attenzione da parte di documentaristi e registi sulle vicende delle Italie colpite dai terremoti. A partire dal documentario “La botta grossa” del regista umbro Sandro Baldoni che, all’indomani della scossa del 30 ottobre 2016, racconta alcune storie vissute da dentro il terremoto. Quattro storie di resilienza tutte al femminile, fra L’Aquila e il Centro Italia, invece, nel documentario “Io prometto” della giovane regista aquilana Cecilia Fasciani.

A fare il punto sulla sorte del patrimonio culturale e artistico colpito nell’ultimo mezzo secolo di terremoti provvede il documentario “ArtQuake. L’arte salvata” di Andrea Calderone, mettendo a fuoco anche l’utopia di Gibellina e l’avventura della collezione Terrae Motus di Lucio Amelio. Una storia plausibile, infine, perché già avvenuta decine di volte altrove nel film “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa che racconta la scelta di Elia, l’ultimo abitante di un paese terremotato che non vuole andarsene via. Una storia di “restanza” nell’accezione che gli ha dato l’antropologo Vito Teti, quando ci ricorda che “restare non è stata, per tanti, una scorciatoia, un atto di pigrizia, una scelta di comodità. Restare è stata un’avventura, un atto di incoscienza e, forse, di prodezza, una fatica e un dolore”.

 

IN PROGRAMMA:

 

Ore 16.30 - ARTQUAKE. L’ARTE SALVATA

(documentario, Italia 2018, 65 minuti)

Regia di Andrea Calderone

 

Ore 17.40 - IO PROMETTO

(documentario, Italia 2018, 68 minuti)

Regia di Cecilia Fasciani

 

Ore 19 - LA BOTTA GROSSA

(documentario, Italia 2017, 82 minuti)

Regia di Sandro Baldoni

(Premiato nel 2018 col Nastro d’argento per il miglior documentario italiano)

 

Ore 20.30 - IL BENE MIO

(film, Italia 2018, 94 minuti).

Regia di Pippo Mezzapesa

con Sergio Rubini e Teresa Saponangelo

Interviene la sceneggiatrice Antonella Gaeta

 

 

La rassegna “Il tempo del dopo” è promossa nel quadro della mostra Terrae Motus dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 in collaborazione con la Sigea (Società italiana di geologia ambientale) e l’Università degli studi della Basilicata e il patrocinio dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). L’incontro del 22 novembre è realizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Basilicata, il seminario del 23 novembre insieme con l’Ordine dei geologi della Basilicata, e gli Ordini degli ingegneri e degli architetti della provincia di Matera.

 

La mostra fotografica “Terrae Motus. Geografie e storie dell’Italia fragile” è aperta tutti i giorni fino al 20 gennaio 2020, dalle 9 alle 13 e dalle 16, a palazzo Acito. L’ingresso è libero con passaporto per Matera 2019. Info su matera-basilicata2019.it.

 

Con preghiera di diffusione e partecipazione

 

Immagini (a questo link foto della mostra Terrae Motus allestita a palazzo Acito)

 

https://drive.google.com/drive/folders/1RIYityZOAcMUDTxj5VY1aomzY_aWusbn?usp=sharing

 

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I segreti delle api affrontati da Michael Leung, che invita cittadini e pubblico ad un doppio evento aperto a tutti nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 novembre. Sabato 16 novembre alle ore 15 a Salandra, nell'ex Minigolf, si presenta invece Playground il progetto di Linaria.

Continuano gli appuntamenti di Gardentopia, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea.

Fino al 19 novembre è in corso a Matera la residenza di Michael Leung di Hong Kong. Contadino e artista, Leung mappa le
conoscenze legate al tema della cura. Sta inoltre lavorando con le api e su come l'apicoltura ci insegna un metabolismo dell'ecologia. In passato ha costruito un Almanacco dell'Agricoltore di Hong Kong; per Gardentopia sta condividendo le sue pratiche e conoscenze con i cittadini dei giardini Agoragri e Namastè a Matera per diffondere anche in futuro le pratiche legate all'agricoltura e al mondo delle api. Il 16 novembre Leung inviterà cittadini e pubblico alle ore 15 ad un rito collettivo di piantumazione con gli abitanti del quartiere Spine Bianche a Matera all'interno del giardino Namasté, mentre domenica 17 novembre alle 11 presenterà i risultati del suo lavoro sugli hotel delle api, le pratiche della apicultura e il compost building presso il Parco Urbano di Agoragri.

Michela Pasquali e Paola Primavera del team Linaria, organizzazione non profit fondata nel 2011 a Roma, hanno mappato, insieme ai cittadini di Stigliano, il patrimonio botanico. Il loro progetto si chiamaAtlante Botanico Mediterraneoe riguarda la rigenerazione dello spazio pubblico, attivando molteplici azioni e progetti, da installazioni a design per lo spazio pubblico. Ora il team di Linaria (con Federica Cornalba e Michela Pasquali) si è spostato a Salandra dove si è concentrato esclusivamente sul mondo dell'infanzia e sul recupero delle piste di cemento dell'ex minigolf per costruire un nuovo playground e dare a tutto lo spazio un nuovo assetto, la base di partenza per un nuovo immaginario del giardino, e per sviluppare un progetto che dia coerenza percettiva a tutto l'insieme.
Il nuovo PLAYGROUND a Salandra si prepara a diventare, quindi, un luogo in cui proiettare mondi sempre diversi, uno spazio multisensoriale dove si integrano arte, design e gioco, che sorprende e che coinvolge tutti i sensi con colori, forme e texture differenti. Un giardino ludico può allora diventare quel micro-cosmo multisensoriale in cui, per usare le parole di Bruno Munari, occuparsi dei bambini significa "dare loro la possibilità di formarsi una mentalità più elastica, più libera, meno bloccata, capace di decisioni." L'inaugurazione sarà il 16 novembre alle ore 15 presso l'ex Minigolf di Salandra.

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Il 16 novembre alle 18.30 nella Chiesa rupestre di Santa Maria de Armenis a Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione) tornano in città due dei protagonisti della grande mostra “La poetica dei numeri primi” coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi. Federico Giudiceandrea, curatore della sezione "Riempire il vuoto. Le simmetrie da M.C. Escher ai contemporanei" allestita presso il Museo Archeologico di Metaponto, e Tobia Ravà con i suoi "Elementi di calcolo trascendentale" esposti a Palazzo Acito a Matera, si incontreranno per un dialogo dal titolo “La congettura di Ravà”.

Le opere di questo artista sono innervate di cultura esoterica ebraica, la cabala, e in particolare di un metodo di analisi delle scritture chiamato ghematria. Questo metodo sfrutta la proprietà della notazione numerica ebraica che rappresenta i numeri non usando simboli speciali, ma alla pari dei Greci, usa le lettere dell'alfabeto in una notazione additiva. Ogni parola scritta, quindi, oltre a rappresentare un concetto rappresenta anche un numero. Questo permette lo studio delle parole e dei testi anche dal punto di vista numerologico. Ogni numero associato ad una parola può inoltre essere ridotto ad un unico numero minore di 10 sommandone le cifre ed ottenendo così un numero derivato. Se questo risulta maggiore o uguale di 10 questo processo viene ripetuto fino ottenere un numero ad una solo cifra. Ravà chiama questo numero “numero teosofico” della parola o del numero di partenza. In matematica questo processo è definito come la radice digitale di un numero e trova applicazione nei criteri di divisibilità e nella “prova del nove” usata per il controllo della correttezza delle operazioni aritmetiche. I cabalisti, invece, usavano questi numeri per interpretare le scritture sacre. Secondo loro, la struttura numerica della lingua ebraica e delle sacre scritture ne rivela la provenienza divina. Infatti, alcune coincidenze svelano un ordine nascosto nella lingua ebraica. Ravà ha inoltre uno spiccato interesse per le sequenze numeriche, specialmente per la sequenza di Fibonacci. Aveva scoperto che se calcolava i numeri teosofici della sequenza, questi si ripetevano ogni 24 numeri della sequenza. Aveva inoltre testardamente verificato la veridicità di questa regolarità della sequenza fino ad indici elevati e supponeva che questa regolarità si potesse protrarre all’infinito. La verifica numerica, anche se protratta per indici molto elevati della sequenza, chiaramente non dimostrava nulla, ma si poteva solo congetturarne la veridicità.

Federico Giudiceandrea, imprenditore e ingegnere di formazione, ma anche collezionista di opere d'arte con contenuto matematico nonché curatore di mostre su Escher in tutto il mondo e autore di diversi saggi su Escher e in generale su arte e matematica, spiegherà al pubblico "la congettura di Ravà" da lui dimostrata. L’incontro sarà moderato dalla prof.ssa Maria Luisa Trevisan, storica dell'arte e critico d'arte contemporanea.

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Le residenze oggi rappresentano uno degli strumenti principali di indagine, studio e produzione artistica. Una costellazione di realtà che offre un quadro della scena creativa contemporanea molto effervescente e saldamente radicata sui territori; un lavoro che svolge un ruolo importante nella rigenerazione dei territori e nell’accessibilità al mondo dell’arte contemporanea. All’interno del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, largo spazio è stato dedicato ai progetti di residenza artistica: l’Avviso Pubblico Residenze Matera Basilicata 2019 rivolto a operatori culturali con sede operativa e legale in Basilicata (9 progetti selezionati e finanziati); il progetto AltoFest Matera Basilicata 2019, che dal 4 novembre all’8 dicembre porta artisti nazionali e internazionali nelle abitazioni dei lucani; le residenze artistiche nei comuni lucani coinvolti nel progetto Gardentopia, dedicato alla cultura del verde e alla cittadinanza attiva; il progetto Pulverturm, creato con l’obiettivo di stringere una relazione fra artisti lucani e la città austriaca di Feldkirch, candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2024; il Passport Program promosso con Eu Japan Fest per offrire agli artisti lucani l’opportunità di confrontarsi con artisti e professionisti della cultura giapponesi attraverso un Programma Congiunto di Scambi Culturali.

In tale contesto, la Fondazione Matera Basilicata 2019 organizza il 15 e 16 novembre a Matera presso il Complesso Le Monacelle a partire dalle ore 10:00, “MAT-A.I.R. 2019. Come & Seed: coltivare nuovi modelli di residenza” (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). La due giorni vuole offrire un momento di presentazione, dialogo, confronto, approfondimento sui modelli e modalità di gestione dei progetti di residenze in Basilicata, in Italia e in Europa. E, in un anno così importante per la cultura, da Matera e dal Sud Italia avviare, con operatori del settore, artisti, istituzioni pubbliche e private, una discussione sul ruolo e l'importanza culturale, sociale e artistica delle residenze, spesso non riconosciuto e adeguatamente supportato. La due giorni sarà anticipata da un’anteprima il 14 novembre a Venosa, in programma alle ore 19:00 presso l’Auditorium dei Padri Trinitari, dove sarà possibile partecipare all’Assemblea a porte aperte organizzata nell’ambito di AltoFest Matera Basilicata 2019, che prende il via proprio nell’area del Vulture. Un’occasione di confronti e idee con le comunità ospitanti e residenti coinvolte nel progetto.

Le giornate materane saranno caratterizzate da discussioni aperte nell’ambito di tre tavoli di lavoro sul suolo delle residenze, rispettivamente come strumento di rigenerazione territoriale, di engagement e di creazione e produzione artistica. Per ciascun tavolo saranno presentate le testimonianze di progetti di residenza sperimentati a livello locale nell’ambito delle Residenze di Matera 2019 (Basilicata Link, Gardentopia, Associazione Terrarossa, MaterAlberga) e a livello nazionale (Progetto Diogene / Piemonte, Guilmi Art Project / Abruzzo, Fare e network AIR-artinresidence.it / Lombardia, Viaindustriae / Marche, The Blank / Lombardia). Per ogni tavolo tematico, sarà infine presentata l’esperienza di un network che lavora sulle residenze artistiche a livello internazionale: Res Artis (modelli in Europa), On the move (sostegno alla mobilità), In Situ (strumento di produzione artistica). I tavoli di lavoro saranno coordinati da esperti del settore come Aria Spinelli, curatrice Indipendente e Research Associate MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la giornalista di Artribune Desirée Maida, e Matteo Innocenti, curatore e giornalista.

Nel pomeriggio di sabato, ci sarà il momento di restituzione delle discussioni agli stakeholder locali e nazionali, fra cui rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali e della Direzione Creatività contemporanea e rigenerazione urbana, delle Regioni Piemonte, Basilicata, Lombardia, Puglia, della Fondazione Matera Basilicata 2019, della SIAE - Per Chi Crea, e di Aziende e Fondazioni. Obiettivo è restituire una bozza di “Carta di Matera” che impegni le istituzioni pubbliche e private a riconoscere le residenze come luogo dell’avanguardia artistica, da non limitare al pubblico spettacolo ma da allargare ad ogni forma di espressione artistica possibile.

Parteciperanno alla discussione le associazioni coinvolte nei progetti di residenza di Matera 2019 come Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Synchronos – Musma, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, insieme a esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, Fare Network, Vis A Vis, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Fondazione Enrico Mattei, Res Artis, Maxxi, Air - Artist In Residence, On The Move, In Situ, Gardentopia, Materalberga.

 

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Il 15 e 16 novembre a Matera, presso la sala Congressi della Camera di Commercio, opera dell’architetto Ernesto la Padula e dell’ingegnere Vincenzo Corazza, anno 1935, si svolgerà il Convegno internazionale di studi sulle architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia.

L’iniziativa è organizzata dalle Sezioni territoriali Do.co.mo.mo Italia in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019. Le Sezioni territoriali Do.co.mo.mo sono realtà radicate in un territorio antico, reso moderno dall’assimilazione di opere architettoniche del ‘900 che ne hanno interpretato in modo originale le caratteristiche originali ed identitarie.

Nel corso del convegno verrà presentata la Mostra itinerante “9 itinerari per 100 Architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia” che sarà inaugurata a dicembre a Matera presso il Campus Universitario della Università degli Studi della Basilicata, organizzata dalla Sezione Basilicata e Puglia del DO.CO.MO.MO. Italia, in co-produzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Open Design School.

La Mostra è il risultato di un’attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del ‘900, intesa come uno strumento ‘aperto’ e implementabile, con cui ci si propone di conoscere e mettere ‘in rete’ 100 architetture moderne di qualità riconosciuta. I valori di queste opere nel territorio appulo-lucano, spesso riscontrabili in aspetti analoghi di altre architetture costruite in luoghi, tempi e circostanze differenti, ne escono potenziati rispetto a quelli individuabili attraverso l’autonoma considerazione delle singole opere. Esse sono state selezionate su 151 da un Comitato scientifico internazionale di cui fanno parte tra gli altri: William J. Curtis, Federico Bucci, Franco Purini, Amerigo Restucci che ha curato l’introduzione del Catalogo della Mostra, edito da Gangemi Editore, curato da Mauro Sàito e Antonello Pagliuca.

L’allestimento sarà realizzato da Open Design School che ancora una volta si pone come uno strumento fondamentale a servizio delle istituzioni per l’attuazione e l’attivazione di progetti, costruendo un design sartoriale che risponde a diverse esigenze, anche su grande scala. In questo caso, seguendo le modalità progettuali di Open Design School, in linea però con le necessità della mostra e con lo spirito dei tempi, Open Design School ha creato un allestimento in legno modulare e flessibile: dal momento, infatti, che la mostra sarà itinerante, la struttura sarà agile e multiforme, ma anche ecologica, in grado di essere adattata a diversi spazi.

Nei primi anni ’60, Italo Calvino scrive “I nostri antenati”, titolo che rispecchia la tesi della Mostra mirata a sottolineare che l’identità dell’architettura delle nostre regioni meridionali non può fare a meno dell’eredità culturale degli antenati moderni su cui si basa lo sviluppo della città contemporanea, i cosiddetti “monumenti moderni”. L’avvento della industrializzazione nel settore delle costruzioni ha trasformato il concetto vitruviano di ars costruendi. Innovazioni costruttive, tipologiche, funzionali e formali caratterizzano la produzione architettonica del ‘900. Ludovico Quaroni, in “Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura”, afferma che in tale processo di trasformazione «non c’è stato edificio che abbia mantenuto, a rivoluzione compiuta, il tipo o i tipi, il modello o i modelli che esistevano prima».

La Mostra 9x100=‘900 attraversa le “storie” sociali, politiche ed economiche del XX secolo di questo territorio e si articola in percorsi tematici, non cronologici, che collegano la “originalità” delle opere delle due regioni al dibattito culturale nazionale. L’idea “olivettiana” di un’opera di architettura, intesa come espressione della Comunità che l’ha generata, costituisce la chiave di lettura per un percorso sviluppato lungo un secolo attraverso regioni riunite in una continuità fisica e culturale narrata tramite le 100 architetture in mostra. Esse uniscono realismo e visione, pragmatismo e sperimentazione, capacità di confrontarsi con la tradizione ma anche una forte spinta verso il futuro del ‘900 nel Sud d’Italia. Queste caratteristiche originali dell’approccio progettuale italiano ad una “altra modernità”, sono esempi preziosi di un patrimonio moderno rispetto a cui abbiamo la responsabilità culturale e sociale di conservarlo senza disperdere l’unicità dell’immagine e della visione di una nuova Comunità sognata e solo in parte realizzata.

I titoli dei 9 (6+3) itinerari tematici (Infrastrutture e industria, Abitare la campagna, Architetture per la comunità, Insegnare all’italiana, Residenza moderna dentro e fuori le mura, Moderno Sensus Fidei, oltre a Tutela del Moderno, Moderno restaurato, ARCH(XX): un percorso al femminile) sono i primi strumenti di comunicazione, ispirati alla modernizzazione dell’Italia nell’inizio secolo, al periodo del regime fascista fra le due guerre, alla ripresa produttiva degli anni ’50 e ’60, all’evoluzione della società e dell’economia fino al 2000, segnano la partenza per un percorso collettivo da ciò che eravamo a ciò che siamo.

Occuparsi dell’architettura del ‘900, è come frugare fra le foto di famiglia alla ricerca di immagini di parenti e della nostra gioventù. I vincoli statali e le leggi regionali sulla qualità dell’architettura proteggono l’esistenza del patrimonio moderno, invitano alla conoscenza ed alla tutela dell’architettura del ‘900.

Qual è oggi la consapevolezza sociale e culturale del valore dell’architettura moderna nell’uso quotidiano e nell’ambito del processo di restauro del moderno? La tesi strategica della Mostra è quella che i progettisti contemporanei siano “interni” alla storia del modernità, che il processo aperto della “progettualità moderna” sia ancora in corso. L'era della modernità ci appare come una storia in continua trasformazione, una condizione presente caratterizzata da una potenziale "rivoluzione spirituale permanente". Ne facciamo ancora parte?

Antonello Pagliuca e Mauro Sàito (curatori della mostra)

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IL SIMPOSIO INTERNAZIONALE R.E.D.S. – Resilient Ecological Design Strategies

Dal 14 novembre ore 14.30 al 16 novembre a Matera – Aula Magna del Campus Università della Basilicata

MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 OSPITA

R.E.D.S._LEGACY,

Resilient Ecological Design Strategies, è dedicato al progetto contemporaneo del patrimonio, materiale e immateriale. Più di 7 milioni di case vuote, più di 6.000 Km di infrastrutture inutilizzate, il continuo processo di abbandono di centri storici, siti industriali ed esercizi commerciali, rendono la questione del patrimonio esistente inderogabile in Italia come in tutto il mondo occidentale. La stessa Legacy sarà per i prossimi anni e per le generazioni a venire il principale habitat. Matera è oggi l’icona indiscussa della qualità dell’abitare nella città esistente.

Jean Philippe Vassal (premio Mies Van Der Rohe 2019), Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (menzione d’onore alla Biennale di Venezia 2018), Alfredo Pirri (Advisor in Visual Art 2015/2016, American Academy in Rome) , Alfredo Brillembourg (Leone di pietra alla Biennale di Venezia 2012 ) , Paolo Portoghesi (Curatore Biennale Venezia 1980), Elena Barthel (Rural Studio, premio American Academy Of Arts & Letters), Manuel Gausa (Actar arcquitectura), Yannis Aesopos (Membro del Consiglio Nazionale del Patrimonio in Grecia), Nicola Russi (vincitore del Concorso Internazionale degli scali ferroviari a Milano) , e tanti altri tra i più importanti architetti, artisti e ricercatori che devono la loro fama internazionale alla riflessione sul progetto della città esistente, descriveranno il loro lavoro sulla LEGACY.

 

Il Simposio Internazionale R.E.D.S. Legacy che si svolgerà a Matera dal 14 al 16 novembre 2019 presso l’aula magna del Campus dell’Università della Basilicata a Matera è curato da Maddalena Ferretti (Università Politecnica delle Marche), Silvana Kuhtz (Università della Basilicata), Ina Macaione (Università della Basilicata), Mosè Ricci (coordinamento generale, Università di Trento), Chiara Rizzi (coordinamento per Università della Basilicata), Pino Scaglione (Università di Trento) con Maura Mantelli (segreteria scientifica, Università di Chieti Pescara) e WOO mezzometroquadro (comunicazione e media manager).

Il simposio è co-prodotto da Università degli Studi della Basilicata e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 nell’ambito del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

 

Oltre 150 i partecipanti, provenienti da tutta Italia ed Europa, ricercatori, docenti, progettisti selezionati da un Comitato Scientifico internazionale e soprattutto giovani, saranno a Matera per presentare i loro contributi scientifici e progettuali sul tema della legacy appunto, intesa come il patrimonio materiale e immateriale che riceviamo dal passato e anche che trasferiamo nel futuro. Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 incarna proprio questo incrocio fra “Futuro e Passato”, tra “Utopie e Distopie”, tra “Continuità e Rotture” sin dalla sua candidatura.

Dopo la prima iniziativa del 2013 (svoltasi presso l’Università La Sapienza di Roma) e le altre successive edizioni svolte tra Bolzano,Trento e Venezia, quest’anno R.E.D.S. approda a Matera per approfondire e rilanciare, proprio a partire dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura, un dibattito su quelle nuove idee e pratiche che nell’arte, nel design e nella tecnologia stanno cambiando la nostra percezione e sensibilità rispetto al tempo e allo spazio che viviamo.

Il Simposio, aperto alla partecipazione di tutti gli interessati e non solo agli architetti, oltre che dalle lezioni e relazioni degli ospiti, sarà caratterizzato da momenti di coinvolgimento della comunità che apriranno ciascuna delle quattro sessioni e da dibattiti, come quello che si svolgerà in Casa Cava a partire dalle 19.30 di venerdì 15 novembre. Ingresso con Passaporto per Matera 2019, senza prenotazione.

Si allega programma completo dell’evento.

 

Contatti

Segreteria: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Chiara Rizzi: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.; 3939977314

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facebook: REDS Cloud

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Matera2019, si inaugura l'ultima mostra del progetto pilastro I-Dea: Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto
Presso Cava Paradiso, il 29 novembre, l'ultima tappa del percorso espositivo dedicato agli archivi. Protagonisti la curatrice Pelin Tan e l'artista di fama internazionale Liam Gillick. La mostra chiude un percorso che ha coinvolto nelle vesti di curatori il fotografo Mario Cresci, i designer Studio Formafantasma, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, gli artisti James Bridle & Navine G. Khan Dossos. Per scaricare tutte le immagini del progetto I-DEA https://bit.ly/2CoZcy9

Inaugurazione: 29 novembre ore 18, Cava Paradiso.

 

 

Quinto e ultimo appuntamento per I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio. Si inaugura Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto l'ultima tappa con la mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick. Gli archivi scelti nell'ambito della ricerca condotta dalla curatrice e dall'artista, entrambi di fama internazionale, sono stati inquadrati all'interno di un approccio critico nei confronti del modernismo e in linea con la storia del territorio dagli anni '50 ad oggi. Si parlerà ad esempio dei quartieri Spine Bianche e La Martella, il primo progettato da Carlo Aymonino, il secondo da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti nell'ambito del grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Si intrecceranno vicende parallele che comprendono quindi lo sviluppo dell'architettura, delle abitazioni e degli insediamenti dagli anni '50 in poi a Matera e nel territorio Lucano, il movimento di persone dai Sassi alle nuove architetture, dai villaggi ai borghi rurali, fino alle sottoculture dagli anni '60 agli anni '80 nei Sassi e ai migranti oggi.

 

Nel frattempo, a Cava Paradiso, è in corso la mostra Il Paese della Cuccagna, a cura degli artisti James Bridle e Navine G. Khan Dossos, fino al 17 novembre.

 

L'allestimento della mostra è a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School.

 

I-Dea e Open Design School e sono i due progetti pilastro di Matera Capitale Europea della cultura 2019 a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.

 

I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d'archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento. Il primo a appuntamento è stato a cura del fotografo Mario Cresci, con la mostra Le Due Culture. Artefatti e Archivi (22 marzo – 7 giugno 2019), il secondo con Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation a cura dei duo di designer Studio formafantasma (8 giugno – 11 settembre 2019). Il terzo è stato Thauma, Atlante del Gesto a cura di Virgilio Sieni (12 settembre – 7 ottobre).

 

 

 

I-DEA:

Opening (accesso senza Passaporto) 29 novembre alle ore 18

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Le case di Venosa e Melfi si fanno luoghi di produzione culturale aperta al pubblico dal 14 al 17 novembre in occasione di AltoFest Matera Basilicata 2019, festival diffuso su tutto il territorio della Basilicata, costruito con la partecipazione dei cittadini residenti, che accolgono nelle proprie abitazioni artisti nazionali ed internazionali. Dopo una residenza artistica di due settimane avviata lo scorso 4 novembre, 4 case e un circolo privato dislocati fra i due comuni del Vulture ospiteranno 5 appuntamenti di teatro e danza, con repliche in ciascuna delle tre giornate. La programmazione inaugura a Venosa con un’installazione performativa e partecipata della durata di 24 ore, dalle 11:30 del 15 novembre alle 11:30 del 16 novembre, nell’Accademia del Biliardo di Venosa. Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten (MVEMJSUNP) di Francesca Sproccati e Alan Alpenfelf/V XX Zweetz, di base in Svizzera. La performance si compone di una parte sonora trasmessa in diretta streaming all’indirizzo http://bit.lyMVEMJSUNP . L’installazione sarà lunga 24 ore, ovvero la durata totale del viaggio di un astronauta, 5’906’376’272 km (corrispondente alla distanza tra il Sole e Plutone). Uno spazio eterotopico, un luogo dove fare esperienza dell’ascolto e della condivisione della solitudine. Un archivio di memorie ispirate all’Universo. L'astronauta si allontana da una Terra satura di significati verso una ricerca più ampia di immaginazioni e sfide, antiche o inedite.

A Melfi l’artista Roberto Corradino (Bari) porta “L'unica casa certa/ Progetto Genealogia”, un progetto di genealogia condivisa, una commedia biografica curativa - ogni biografia è invenzione - che fonda la comunità teatrale, temporanea e nomade e trova la sua politica a venire, la sua casa. La storia futura, il sogno, gli antenati, e i devices emozionali del contemporaneo come opera alchemica per un "Noi" che deve venire. L’artista Yotam Peled and the Free Radicals, di base a Berlino, presenta invece “Alpha”, un universo parallelo, in cui la narrazione biblica della creazione è stata alterata: Eva non ha mai condiviso la mela con Adamo, e il risultato è un'esistenza matriarcale oscura. Le tre figure femminili che conducono la storia hanno ciascuna un ruolo e un approccio diversi nei confronti del potere e della libertà. Il lavoro si ispira alle esperienze nei techno club di Berlino.

Venosa accoglie invece l’artista Elisabetta Di Terlizzi della compagnia italo-svizzera Progetto Brockenhaus con “Verso la terra”, un’indagine che parte da tre figure femminili, archetipi che abitano le opere filmiche di Pasolini; da Teorema a La Terra Vista dalla Luna, fino a Mamma Roma, l'etereo prende corpo e si fonde col paesaggio urbano. In “HEDVIG studio” gli artisti Federica Santoro e Luca Tilli (Roma) lavorano su un testo di Ibsen da subito in modo estrattivo, ricavandone una originale riscrittura vicina al collasso della materia linguistica, sonora e soprattutto umana.

La programmazione nelle case sarà preceduta, nella giornata di giovedì 14 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nell’Auditorium dei Padri Trinitari a Venosa, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. L’Accademia del Biliardo, già luogo di performance, ospiterà inoltre, nella giornata di domenica 17 dicembre dalle 11:30 alle 13:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera

Gli orari e gli indirizzi delle case che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’installazione, l’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Venosa e Melfi potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

 

Biografie artisti

Roberto Corradino & reggimento carri | teatro esplora la tradizione del teatro d’attore in una dimensione performativa e vicina all’happening, attraverso riscritture di classici del teatro e della letteratura, tentando una rifondazione del gesto attoriale e drammaturgico fuori dalla rappresentazione ma diretta al senso dell’evento scenico, in una vicinanza pericolosa e artaudiana allo spettatore, una sorta di domanda in tempo reale di partecipazione e stimolazione del pubblico fuori dalle categorie formali di rappresentazione e narrazione. Segnalato come miglior attore under 30 ai premi Ubu 2008, nell’ottobre 2000 crea reggimento carri | teatro, la sua compagnia e sigla produttiva. Finalista al Premio Scenario 2003 ha prodotto con reggimento carri | teatro riscritture e scritture originali e cantieri laboratoriali (come il Censimento dell’Attore del Polo Sud) che gli sono valse segnalazioni e coproduzioni con festival e strutture del territorio nazionale quali festival Gender Bender festival, Es.terni, Fit Lugano Festival, teatro Kismet OperA, Festival Castel dei Mondi, Teatri di vetro Festival.

Yotam Peled and the Free Radicals è nato in un Kibbutz nel nord di Israele nel '89. Fin da bambino ha praticato belle arti, atletica e Capoeira. All'età di 21 anni, dopo aver terminato il servizio militare nelle forze armate israeliane, inizia il suo percorso nella danza e nel circo contemporaneo. Nel 2015 si trasferisce a Berlino. Lavora come performer freelance con diversi coreografi europei e inizia il suo percorso come coreografo. Le sue opere sono state presentate in festival e rassegne in Israele, Germania, Polonia, Italia, Spagna, Francia, Giappone, Thailandia e Vietnam, e hanno ricevuto numerosi premi. La sua prima opera d'ensemble "Entropia" è stata creata nell'ambito del progetto "THINK BIG", una collaborazione tra la città di Hannover e il festival internazionale TANZtheater. Yotam è stato selezionato per la prestigiosa piattaforma TalentLAB nel Grand Theatre de la Ville di Lussemburgo, dove gli è stato offerta la residenza artistica sotto la guida del coreografo Hofesh Shechter per il suo progetto 'ALPHA', presentato in anteprima ad agosto 2019 a Berlino. A novembre 2019 sarà coreografo residente allo Skopje Dance Theatre, e tra marzo e maggio 2020 opererà per l’EDCM, in Canada.

Elisabetta di Terlizzi (1972), danzatrice, coreografa e co-fondatrice della compagnia italo svizzera Progetto Brockenhaus. Fin dalla fine degli anni '90 inizia il suo proprio percorso coreografico, sviluppando inoltre un metodo proprio di allenamento e formazione. Ha lavorato e tuttora collabora con le più interessanti realtà della danza italiana e del teatro, tra cui Sosta Palmizi, Compagnia Enzo Cosimi and Teatro Kismet Opera/Teresa Ludovico. Ha inoltre lavorato con: Habillé d'eau/Silvia Rampelli, Vera Stasi, Alef danzateatro, Altroteatro, Prima Materia, Cooperativa teatrale Dioniso, Compagnia Efesto. Tra le più recenti collaborazioni: TIR danza/Teatro Massimo/Maurizio Saiu/Morte Araba, la genesi; Hamelin/Cristina Zamboni/300 grams of heart (selezionato per il Festival Schweizer Theatertreffen 2014).

Alan Alpenfelt e Francesca Sproccati/V XX Zweetz lavorano utilizzando diversi linguaggi artistici esplorando argomenti legati al Tempo, allo Spazio e all'Essere Umano. Francesca Sproccati è un'artista svizzera attiva nel campo della danza e della performance. Ha collaborato con diversi coreografi e registi, soprattutto in Svizzera italiana e nel Nord Italia. Nel 2013 è selezionata da RESO per partecipare alla residenza coreografica “Choreo Lab” alla Gessnerallee (Zurigo) e nel 2017 è una dei giovani coreografi svizzeri selezionati da Pro-Helvetia per il programma “Camping” presso il Centre National de la Danse (Parigi). Nel 2018 ha debuttato con la sua prima produzione "EXP: je voudrais commencer par sauter" - un'installazione vivente e immersiva. Alan Alpenfelt è un regista svizzero di teatro e radio. Ha fondato vari tipi di radio socio-culturali. Il suo adattamento contemporaneo di “Words and Music” di Samuel Beckett è stato selezionato al Rencontre du Théâtre Suisse 2016 a Ginevra. Nel 2017 ha diretto tre drammi radiofonici di Friedrich Dürrenmatt utilizzando diverse esperienze di ascolto binaurale e immersivo. Durante il 2018 ha completato un programma di master in regia teatrale con un lavoro su Elfriede Jelinek.

Dal 2009 Federica Santoro e Luca Tilli condividono un alterno percorso di ricerca, che ha come origine la convivenza di suono, materia letteraria, voce/parole e azione, in un loro originale e radicale senso polifonico. Collaborano con altri musicisti o performers. Federica Santoro dirige e interpreta i suoi spettacoli. Vince il premio Ubu nel 2012 miglior attrice non protagonista ne L’origine del Mondo di L. Calamaro. 2016 candidata premio Duse per il Teatro. Lavora/ato come attrice con G. B. Corsetti, Societas Raffaello Sanzio, A. Santagata, R. Rustioni, T. C. Circus, L. Calamaro. Luca Tilli studia violoncello con M. Chiapperino. Dal 2005 suona e collabora con L. Venitucci, F. Spera, S. Tramontana, P. Lytton, J. Edwards, P. Minton, M. Pupillo, L. Coxhill, Mike Cooper. 2007 Ensemble B for Bang di K. Labéque. 2011 “Mirror emperor” Zu D. Tibet Current 93. 2017 “Kammermusik” con G. Schiaffini, ottetto di N. Locatelli “Pipeline” e con S. Tramontana “Down at the docks”. Collabora con Biancofango e Santa Sangre. Suona in duo con M. Demuru. Dal 2009 collabora stabilmente con Federica Santoro.

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Hanno girato in lungo e in largo la città scoprendo spesso angoli mai visti, scorci inesplorati del centro storico e dei quartieri più recenti alla ricerca di oggetti nascosti, fantasmi del passato, poemi urbani, sciamani virtuali. Sono i partecipanti alla tre giorni di giochi urbani “Fusion Urban Games Festival”, il festival coprodotto dalle due Capitali Europee della Cultura 2019, Matera e Plovdiv, all’interno del più ampio programma congiunto di attività "Plotera weeks - Plovdiv and Matera together for an Open Future". Al centro della prima giornata di “Fusion” c’è stato il quartiere di Agna Le Piane, una delle aree periferiche della città che i partecipanti al festival, fra cui le tante scuole materane coinvolte, hanno avuto la possibilità di scoprire o riscoprire, nello spirito di allargamento della città promosso da Matera 2019.

Una iniziativa che ha riscontrato un grande interesse fra i turisti e i materani che, cogliendo appieno lo spirito di Matera2019, hanno giocato insieme per vincere le sfide più originali e scoprire una città inedita. Sono infatti state più di mille le persone, giovani e meno giovani, che hanno partecipato, in due giorni e mezzo, ai 15 giochi urbani, esplorando spazi, cercando indizi, risolvendo misteri, sfidando altri giocatori.

Meno della metà dei partecipanti si sono messi alla prova con i giochi gratuiti. Mentre circa 500 persone hanno utilizzato il Passaporto per Matera 2019 per partecipare ai giochi più impegnativi. Solo nella giornata di lancio, il 31 ottobre, al casino Padula, hanno partecipato 130 ragazze e ragazzi fra i 15 ed i 17 anni. Il gioco più partecipato, durante il festival, è stato “Detective tra i Sassi” che ha registrato il sold out. Un’occasione per scoprire, attraverso una serie di indizi, chi uccise il conte Tramontano nel 1514.

Non sono invece calcolabili i partecipanti a giochi come “Red lady's case”, che sono ancora in corso visto che le bambole nascoste in città sono ancora lì e chi vuole può in qualsiasi momento trovarle, scattare una foto e utilizzare l'hashtag relativo. Idem per “Puzzle narrativo” e “Poema urbano”, i cui QR code sono ancora sparsi per la città. Punto di ritrovo per tutti i giocatori sono stati gli Infopoint allestiti da Open Design School a Casino Padula e in Piazza San Francesco, presso cui è stato possibile chiedere informazioni sul festival, effettuare la registrazione ad alcuni giochi e trovare materiale informativo e promozionale sulla capitale europea della cultura gemella, Plovdiv.

Tantissimi i feedback positivi registrati agli infopoint di Matera 2019. Apprezzamenti sono giunti per il clima di festa che ha investito la città nelle giornate del primo e del 2 novembre, ma anche per l’originalità dei giochi, per la qualità dell’organizzazione, per aver fatto incontrare in uno stesso gioco cittadini temporanei e cittadini permanenti. E per molti genitori “un’occasione per i propri ragazzi per uscire dalla routine quotidiana”.

“Abbiamo registrato anche in questa circostanza – afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce – un grande consenso rispetto a un’iniziativa che puntava a far conoscere, valorizzare e quindi anche a proteggere la città in un modo diverso e a far incontrare cittadini permanenti e temporanei. Gli urban games sono un’ulteriore via di coinvolgimenti attivo della comunità e possono, se organizzati due o tre volte l’anno, far vivere la città in una chiave davvero positiva. Ringrazio la manager Rossella Tarantino e tutto il suo team per aver saputo intraprendere questa strada sin dai tempi della candidatura e per il positivo risultato raggiunto con questa prima edizione del festival che si è appena conclusa”.

Il Fusion Urban Games Festival continuerà a Plovdiv, dall’8 all’11 novembre, dove sarà replicato il gioco “Reshape the City” ideato dai professionisti lucani Lorena Barbalinaldo e Danilo Chiaradia, selezionato attraverso una call pubblica per rappresentare in Bulgaria, Matera 2019 e la Basilicata.

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Nuovo appuntamento legato alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi. Il 5 novembre alle 19:00 a Casa Cava il Prof. Alberto Conte, già ordinario di Geometria Superiore all'Università di Torino e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, di cui è stato anche Presidente, terrà una lezione su “Leonardo Matematico. Dai solidi platonici alla quadratura del cerchio” (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

Un talento, quello del matematico, che non si rivelò immediatamente nel da Vinci. Da giovane era infatti, come lui stesso si definisce, "homo sanza numeri", che non sapeva sommare due frazioni né calcolare le percentuali. Le cose cambiarono radicalmente dopo l'incontro, avvenuto nel 1497 a Milano alla corte di Ludovico il Moro, con Frà Luca Pacioli, l'inventore della ragioneria e autore del più diffuso trattato di Aritmetica dell'epoca, che lo spinse a studiare le opere classiche di Euclide e Archimede e gli chiese di illustrare il suo trattato dedicato alla sezione aurea, il "De Divina Proportione", con le meravigliose immagini dei cinque solidi platonici. Da allora Lonardo studia il problema della quadratura del cerchio, ottiene risultati importanti sulle aree delle lunule e applica le sue conoscenze matematiche a problemi di meccanica, d'idraulica, di ottica geometrica, alla costruzione di macchine, alla fisiologia, all'anatomia. Le sue ricerche culminano nella famosa immagine dell'uomo vitruviano, che tutti conosciamo perché è riprodotto al verso della moneta italiana da 1 euro. E non dimentichiamo la sua passione per i nodi, che anticipa ricerche matematiche della fine dell'ottocento, e che lui utilizza come una specie di marchio di fabbrica in alcuni dei suoi dipinti più famosi, mentre la moda femminile dell'epoca si impadronisce dei nodi vinciani, che continueranno a furoreggiare per più di cinquant'anni dopo la sua morte.

Il Prof. Alberto Conte è autore di 136 pubblicazioni scientifiche e di 7 monografie nell’ambito della Topologia e della Geometria algebrica, nell’ambito della quale ha studiato in particolare i problemi di (uni)razionalità per le varietà algebriche di dimensione maggiore o uguale a tre. Ha svolto inoltre un’intensa attività di promozione e coordinamento della ricerca scientifica come coordinatore del Gruppo Nazionale per le Strutture Algebriche e Geometriche e le loro Applicazioni (GNSAGA) del CNR e come coordinatore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei. E’ stato inoltre Presidente dell'UMI (Unione Matematica Italiana), membro del Comitato esecutivo della European Mathematical Society (EMS), Presidente del Committee on Special Events dell'EMS e Membro del Council dell'EMS, nonchè rappresentante italiano presso l'International Mathematical Union (IMU).

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Un festival che coniuga residenze e produzione culturale per costruire nuove relazioni fra cittadinanza e arte.

 

Prende il via il 4 novembre da Venosa e Melfi il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Altofest Matera Basilicata 2019". Si tratta di un festival, diffuso su tutto il territorio della Basilicata, costruito con la partecipazione dei cittadini residenti, che accolgono nelle proprie case artisti nazionali ed internazionali. Le abitazioni diventano così sia spazio di creazione artistica durante due settimane di residenza, sia luoghi di programmazione aperta al pubblico durante i giorni del festival. In programma opere che sono espressione dell'arte contemporanea dal vivo, autori che sperimentano prassi ibride. Produzioni "human specific", vale a dire esposte alle relazioni fra artisti e residenti, riscritte per lo spazio domestico che le accoglie.

Nato a Napoli nel 2011, ideato e curato da TeatrInGestAzione, Altofest inaugura un dialogo sul senso profondo dell'ospitalità, dando luogo ad un processo di rigenerazione umana, miscelando la dimensione intima e quella pubblica, predisponendo uno spazio di promiscuità tra artisti e cittadini, chiamati "donatori di spazio", tendendo al superamento dei ruoli, a favore di una partecipazione corale, di un'esperienza totale che genera "relazioni inedite". Non si tratta solo di ospitare un'opera nella propria casa, ma di lasciare che la presenza quotidiana di un artista al lavoro contamini la visione di chi abita. Il tema di Altofest Matera Basilicata 2019 è "Abitare futuro". Un viaggio visionario attraverso una possibile iconografia dell'abitare declinata al futuro assieme ai cittadini della Basilicata.

Vincitore del prestigioso EFFE AWARD 2017-18, che consacra Altofest tra i 6 più importanti festival d'Europa, nel 2018 Alfofest è uscito per la prima volta dalla città di Napoli per approdare a Valletta nel suo anno da Capitale Europea della Cultura. In previsione altre due edizioni speciali, nel 2021 ancora a Valletta, nel 2022 a Kaunas Capitale Europea della Cultura, creando in questo modo una sorta di network fra le città che condividono questo titolo. Alcuni rappresentanti di Valletta e Kaunas saranno inoltre in Basilicata durante le residenze di Altofest Matera Basilicata 2019.

Il progetto si svolgerà dal 4 novembre all'8 dicembre e coinvolgerà 11 diversi comuni della Basilicata, suddivisi per 4 macro aree: Vulture (Melfi, Venosa), Val d'Agri (Moliterno, Sarconi), entroterra Jonico (Montalbano Jonico, Tursi), Collina Materana (Tricarico, Grassano, Miglionico, Montescaglioso, Matera-Borgo La Martella).

I 30 artisti coinvolti, provenienti da Croazia, Giappone, Inghilterra, Messico, Grecia, Germania, Israele, Svizzera, Belgio, Spagna, Romania e Italia svolgeranno una residenza di 15 giorni nei comuni coinvolti, di cui 12 giorni di ricerca artistica seguiti da 3 giorni di programmazione aperta gratuitamente al pubblico, che spazierà dalla danza al teatro, dalla musica all'istallazione, con un minimo di 3 repliche. Le residenze seguiranno un sistema a staffetta, a periodi alternati e sovrapposti, secondo il seguente calendario: 4 - 18 novembre Vulture, 11 - 25 novembre Val d'Agri, 18 novembre - 1 dicembre entroterra Jonico, 25 novembre - 8 dicembre Collina Materana.

Altofest Matera Basilicata 2019 accoglierà momenti di riflessione e dibattito a cura della Comunità di Ricerca (Co.R) animata da diversi sguardi ospiti, chiamati ad interagire con le attività in programma. Le CorActvity di questa edizione speciale saranno: il Foglio del Fest, una guida estetico-teorica per la comunità del Festival; Voiceover, conversazioni con gli artisti trasmesse su una web radio; Agorà, assemblea aperta della comunità, un’occasione di incontro per cittadini ed artisti coinvolti nel progetto e provenienti da due diverse aree geografiche. La Co.R di Altofest Matera-Basilicata 2019 è composta da Loretta Mesiti, Silvia Mei, Raffaele Marone, Vincenza Di Vita, Dario Gentili, Rosa Coppola, Mariavaleria Mininni e Chiara Rizzi.

“Con Altofest Matera Basilicata 2019 – sottolinea la manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino - investiamo su nostri due valori fondanti: il valore delle comunità, che aprono le porte delle loro case ad artisti internazionali e ai vari pubblici di Matera 2019; ed il valore della dimensione regionale, che viene esaltata portando il festival nelle aree interne della Basilicata attraverso uno schema itinerante che, come sta avvenendo già con Gardentopia, interconnette e rigenera i nostri territori”.

Le informazioni dettagliate sulla programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione (link diretto: https://www.materaevents.it/progetti/86/altofest_matera_basilicata_2019/1 ). Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show Le istallazioni performative di lunga durata sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.

Tutti i sabato compresi tra il 16 novembre e il 7 dicembre, gli 11 comuni della Basilicata in cui si svolgono gli eventi di Altofest Matera-Basilicata 2019 potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per info sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - www.ridolaviaggi.it

 

 

Programma degli spettacoli aperti al pubblico

 

14-18 novembre

Melfi

Roberto Corradino (IT-Bari): L'unica casa certa/ Progetto Genealogia

Yotam Peled Co. (IL/DE): Alpha

 

Venosa

Elisabetta Di Terlizzi / Progetto Brockenhaus (CH/IT): Verso la terra

V XX Zweetz (CH): Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten

Santoro/ Tilli (IT-Roma): HEDVIG studio

 

21-25 novembre

Moliterno

Enzo Mirone (IT-Benevento): Ho stretto i pugni e sono nato

Boris Kadin (HR): Orestea. Post-Truth

Monamas Theatre Co (GR/UK): The Free Besieged

 

Sarconi

O-Team (DE): The Last Zuppa

Antonino Talamo (IT-Napoli): Cosaltro Esperimenti

Sabina Scarlat (BE): Uniforme

 

28 novembre-1 dicembre

Montalbano Jonico

Colectivo Querido Venado (MX): Mr Arigato and Mrs Gozaimasu

Andrea Salustri (IT/DE): Materia

Babirusa Danza (ES): La naturaleza del silencio

 

Tursi

Park Keito (ES/JP): NewAdays

Acerina Amador (ES-CN): Refugio

Claudia Fabris (IT-Padova): Hombre, la riVelazione della luce

 

4-8 dicembre

Tricarico

Marc Vilanova (ES): Kerosene

Inkörper Company (CH/FR): Mouvement d'ensemble (Sacre)

 

Grassano

Compagnia Menhir (IT-Bisceglie): Genesi

Tangaj Dance (RO): Daughters

 

Montescaglioso

Chiasma (IT-Roma): B-side

Isabella Bordoni (IT-Rimini): Lì dove l'ombra appare [remixed] (2004 - 2019)

Quotidiana.com (IT-Rimini): Sembra ma non soffro

 

Miglionico

Raquel Ponce (ES-CN): Backstage

Ateliersì (IT-Bologna): In your face

 

Matera - Borgo La Martella

Bellani/Baglioni (IT-Foligno): Sempre Verde

Amigdala (IT-Modena): Elementare

Giuseppe Valentino (IT-Cerignola): Chiusi in un cerchio

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Basta una piccola scintilla per accendere la mente di un bambino. Lo sa bene Chris Ferrie, ricercatore presso il Centro di Quantum Software and Information di Sidney (Australia) ed autore di successo della celebre serie di libri come Quantum Physics for Babies, dove disegni semplici e linguaggio immediato suscitano il piacere della scoperta (anche) nei più piccoli. Lo studioso sarà protagonista di una delle Lezioni di scienza organizzate dal CNR e dal Comune di Matera insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell'ambito del progetto di Matera 2019 "Future digs" che scava sul futuro. L'appuntamento è per venerdì 1 novembre alle 19:30 a Casa Cava a Matera con la lezione "Non è mai troppo presto...L'inatteso incontro dei bambini con la grande scienza!" ad ingresso libero.

Come riuscire a comunicare ai bambini le leggi dell'Universo o del mondo appartenente all'infinitamente piccolo? E quanto è importante l'alfabetizzazione scientifica fin dalle prime fasce d'età? "Insegniamo ai nostri bambini parole lunghissime come per es. ippopotamo— perchè non insegnare loro anche parole come protone, neutrone, oppure elettrone?" Un incontro per scoprire come promuovere in modo efficace la conoscenza scientifica a scuola ed in famiglia. Attraverso molti esempi di grande impatto comunicativo, Chris Ferrie svelerà le più affascinanti e sconvolgenti rivoluzioni della scienza moderna in grado di provocare nei bambini la tanto ambita serendipità.

L'incontro sarà aperto dai saluti di Raffaello De Ruggieri, Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, Presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A seguire, l'introduzione di Giampiero Pepe dell'Università di Napoli Federico II e CNR SPIN. Modererà l'incontro Francesco Cataliotti dell'Università degli Studi di Firenze e dell' European Laboratory for Non Linear Spectroscopy (LENS).

Chris Ferrie è ricercatore di Fisica Matematica presso la University of Technology ed il Centre for Quantum Software and Information di Sidney. È autore della serie di libri Baby scienziati rivolta ai piccolissimi, grazie alla quale spiega le idee più complesse alla base della scienza moderna, servendosi di concetti intuitivi ed immediati. La serie, con oltre 200.000 copie vendute negli Stati Uniti, rappresenta un vero e proprio fenomeno editoriale che ha conquistato persino Mark Zuckerberg e famiglia. Delle serie Baby scienziati, sono disponibili i titoli: Relatività generale, Ingegneria spaziale, Fisica quantistica e Ottica fisica, editi da Il Castoro.

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Un'opportunità per le ragazze ed i ragazzi di immaginare il futuro partendo dall'anno da capitale europea della cultura e andando oltre

 

Raccogliere, misurare, sistematizzare e valorizzare quanto fatto durante Matera 2019 (eventi, relazioni, contenuti, idee, etc.); connettere tutte le persone che hanno partecipato alle attività, promuovere l'auto-organizzazione e la collaborazione dal basso; costruire una piattaforma digitale che abiliti in maniera efficace la produzione culturale indipendente.

Sono questi i tre principali obiettivi del progetto Matera 3019 che sarà fra i protagonisti dell'Open Culture Festival, in programma a Matera dal 7 al 20 dicembre.

Si tratta di un progetto che chiuderà e riaprirà il programma culturale dell'anno da Capitale europea della cultura con un'attenzione speciale ai giovani. È un'occasione di riflessione, di sintesi, di visione, per capire cosa è successo e per lanciare proposte sulle città che i ragazzi e le ragazze desiderano per il prossimo millennio. Due sono le attività laboratoriali in programma: con il Teatro delle Forche, coinvolgendo ragazze e ragazzi, si attraverserà Matera immaginando le possibilità di futuro; con La Scuola Open Source e la Open Design School si lavorerà su uno strumento digitale capace di abilitare conversazioni per costruire il domani.

Nell'ambito del progetto Matera 3019, la Fondazione Matera Basilicata e La Scuola Open Source lanciano una chiamata pubblica per partecipare ai laboratori di ricerca e co-progettazione "XYZ 2019" dal 7 al 16 dicembre a Matera.

I laboratori si terranno presso la Open Design School, a Matera, e saranno concentrati nelle giornate tra il 7 e il 15 dicembre. Si inizia con un'accoglienza (il 7 dicembre) e brief (l'8 dicembre) e si chiude con una restituzione dei risultati in un'assemblea pubblica e festa finale (il 15 dicembre).

Al termine del percorso verrà inoltre redatto un documento che verrà consegnato il 20 dicembre 2019 alle massime autorità italiane ed europee.

La partecipazione al laboratorio è aperta a tutte e tutti coloro che sono interessati a prendere parte ad un processo di rigenerazione urbana partecipativa, provenienti da qualsiasi background professionale/accademico. I partecipanti, per un numero massimo di 60, saranno selezionati sulla base della propria motivazione ed esperienza.

Per partecipare ai laboratori è necessario compilare, entro le 23:59 del 20 novembre 2019, il form presente sul sito della Scuola Open Source (link: http://www.lascuolaopensource.xyz/xyz-hbfs ), dove sono indicati tutti i dettagli della chiamata e le informazioni sulla documentazione da inviare per la candidatura. Nel caso in cui le domande di iscrizione dovessero superare i posti disponibili, verranno selezionati 15 / 20 partecipanti per ogni laboratorio. La lista dei partecipanti selezionati sarà pubblicata sul sito del laboratorio entro il 22 novembre 2019.

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Nell’ambito degli appuntamenti legati alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica del matematico Piergiorgio Odifreddi, andrà in scena “La musica è pericolosa – Concertato”, un racconto musicale con il maestro Nicola Piovani, narrato dagli strumenti che agiscono in scena – pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. L’appuntamento, in programma mercoledì 30 ottobre alle 21:00 all’Auditorium Gervasio di Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione), ha già registrato il sold out. Sarà comunque aperta una lista d’attesa prima dell’inizio dell’evento, che consentirà l’accesso in caso di no-show.

A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconterà al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione.

Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Milo Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.

Che ogni accordo musicale si configuri come un rapporto numerico è consapevolezza che viene da lontano, addirittura dalla Repubblica e dal Timeo di Platone. Per Cassiodoro (VI sec.), «la musica è una disciplina in cui si parla di numeri». Agostino (IV sec.) afferma che la musica è una «emanazione sensibile di strutture matematiche». Non stupisce dunque che nelle arti liberali la musica sia inclusa, insieme ad aritmetica, geometria e astronomia, tra le scienze del quadrivio, che con le discipline letterarie del trivio hanno costituito lo standard educativo occidentale dal medioevo all’Ottocento.

I prossimi appuntamenti legati a “La poetica dei numeri primi” saranno il 5 novembre con il talk su “Leonardo Matematico” del prof. Alberto Conte (Casa Cava ore 19:00) e il dialogo tra Federico Giudiceandrea e Tobia Ravà, due dei curati della mostra, il 16 novembre (Chiesa di Santa Maria De Armenis, ore 18:30).

 

La musica è pericolosa – Concertato

 

Marina Cesari Sax/Clarinetto

Pasquale Filastò Violoncello/Chitarra/Mandoloncello

Ivan Gambini Batteria/percussioni

Marco Loddo Contrabbasso

Rossano Baldini Tastiere/Fisarmonica

Nicola Piovani/Pianoforte

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Valorizzare i territori delle due Capitali europee della cultura 2019 tramite la riscoperta e la riappropriazione del patrimonio culturale materiale e immateriale e la sperimentazione di nuovi modelli, utili a far incontrare e interagire cittadini permanenti e temporanei interessati alla partecipazione attiva alla vita civile. È questo l’obiettivo del “Fusion Urban Games Festival”, il festival di giochi urbani coprodotto dalle due Capitali Europee della Cultura 2019, Matera e Plovdiv, all’interno del più ampio programma congiunto di attività "Plotera weeks - Plovdiv and Matera together for an Open Future". Per le due città il gioco e, nella fattispecie i giochi urbani, sono stati considerati sin dall'inizio della candidatura al titolo di Capitale Europea della Cultura come importanti strumenti di attivazione sociale, di inclusione territoriale e come modalità sostenibili di creazione di reti di cittadini virtuosi.

Il Festival è il frutto di una chiamata pubblica lanciata congiuntamente da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Fondazione Plovdiv 2019, rivolta a game designer provenienti da tutta Europa; i giochi selezionati provengono da Russia, Polonia, Bulgaria, Germania, Inghilterra, Slovenia, Romania e dall’Italia. Fra questi ultimi, ci sono anche i giochi ideati dalle realtà lucane Giallo Sassi e Il Vagabondo e dai professionisti lucani Lorena Barbalinaldo e Danilo Chiaradia. I partecipanti al Festival - che si terrà a Matera dal 31 Ottobre al 2 novembre e a Plovdiv dall’8 all’11 novembre - potranno partecipare a 15 diversi giochi con l’opportunità di esplorare la città, cercare indizi, risolvere misteri, cooperare e combattere, sfidare gli altri giocatori e provare ad essere i vincitori. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti e per tutte le età: dalla realtà virtuale alla riscoperta dei giochi tradizionali, dall’incontro con fantasmi, bambole di porcellana e personaggi bizzarri alla ricerca di gemme e code, dal mistero della morte del conte Tramontano alle missioni ecologiche, alla poesia urbana.

Al centro della prima giornata di “Fusion” ci sarà il quartiere di Agna Le Piane, una delle aree periferiche della città che i partecipanti al festival, fra cui le tante scuole materane coinvolte, avranno la possibilità di scoprire o riscoprire, nello spirito di allargamento della città promosso da Matera 2019. Il punto di incontro dei giochi sarà Casino Padula, sede dell’Open Design School, che qui allestirà già a partire dal 29 ottobre, lo spazio Village creato per l’ultima edizione di Materadio. Negli stessi giorni, un’altra parte del Village verrà adibita ad Infopoint in Piazza San Francesco, aperto dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 dal 29 al 31 ottobre e negli orari dei giochi l’1 e 2 novembre. Qui si potranno chiedere informazioni sul festival, effettuare la registrazione ad alcuni giochi e trovare materiale informativo e promozionale sulla capitale europea della cultura gemella, Plovdiv. Il Festival sarà anche l’occasione per Open Design School di lavorare con i game designer presenti sulle possibili implementazioni, legate al tema dei giochi urbani, della piattaforma venuesofmatera.matera-basilicata2019.it/, dedicata alla mappatura di oltre 400 luoghi in Basilicata in grado di ospitare eventi.

Per partecipare al Fusion Urban Games Festival è necessario il Passaporto per Matera 2019. Per alcuni giochi occorrerà prenotarsi attraverso il portale Matera Events, dove è disponibile il dettaglio di ogni attività (link: https://www.materaevents.it/progetti/87/fusion_-_urban_games_festival/1 ).

 

Programma

 

31 ottobre/ Casino Padula (Quartiere Agna Le Piane)

Sciamanismo Virtuale: ore 10:30

Caccia Leggendaria – I fantasmi di Matera: ore 10:30

Generatore di giochi: 10:30

Vecchi giochi bulgari: 10:30

Dreamlike: ore 12:00 e ore 17:00

Clean game: ore 12:00

Play-work-shop: ore 16:00

Play Ces: ore 19:00

 

01 novembre

Play Ces: ore 10:30 Piazza San Francesco

Reshape the city: ore 12:00 Piazza San Francesco

Clean Game: ore 15:00 Parco di Serra Venerdì

Play Work Shop: ore 15:00 Palazzotto del Casale

Puzzle narrativo: ore 16:30 Piazza San Francesco

Caccia leggendaria I fantasmi di Matera: ore 18:00 Piazza San Francesco

Racoon: ore 18:00 Piazza San Francesco

Detective tra i Sassi, 1514, Scacco al Conte – ore 18:00 Piazza San Francesco

Matera poema urbano: ore 19:30 Piazza San Francesco

BetwENers: ore 21:30 Piazza San Francesco

 

01-02 novembre

Sciamanismo virtuale ore 10:30 Piazza San Francesco

 

02 novembre

Generatore di giochi: ore 10:30 Piazza San Francesco

Racoon: ore 10:30 Piazza San Francesco

Vecchi Gioghi Bulgari: ore 10:30 Piazza San Francesco

La missione dell’acqua e dei Sassi: ore 10:30 Piazza San Francesco

Penombra: ore 16:49 Piazza San Francesco

Matera poema urbano: ore 17:00 Piazza San Francesco

Dreamlike: ore 18:30 Piazza San Francesco

 

31 ottobre – 02 novembre

Red Lady’s Case: tutto il giorno

 

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Si è inaugurata lo scorso 18 ottobre la quarta mostra di I-DEA, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sul tema dell'archivio, dal titolo The Land of Cockaigne/ Il Paese di Cuccagna, curata Navine G. Khan-Dossos e James Bridle. Allestita presso Cava Paradiso, la mostra mette insieme storie ed oggetti provenienti dal ricchissimo patrimonio della Basilicata che testimoniano la vivacità e la grande quantità di leggende, storie di finzione e personaggi fantastici che popolano questo territorio - e che ancora oggi interagiscono con le nostre vite-. Dagli strumenti musicali costruiti con legno d'alberi e pelli, ai green screen dei set cinematografici: tutto ciò promette altre realtà e attende la nostra meraviglia e la nostra cura.

La mostra coinvolge i seguenti archivi: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Archivio di, Etnomusicologia, Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, Archivio Domenico Notarangelo, Archivio Luchino Visconti, Fondazione Gramsci, Archivio di Stato Matera, Collezione privata Alberico Larato, Collezione Privata Gianfranco Lionetti, Collezione privata Nicola Scaldaferri, Consorzio di Bonifica della Basilicata, e-GEOS, Fondazione Cineteca di Bologna NASA, Volontari della Parrocchia B.V.M. del Carmelo, Wikimedia commons, Titanus Film.

 

Nel corso della serata si sono esibiti alla zampogna Nicola Scaldaferri e Alberico Larato ed è stata invitata a partecipare l'asino Nicoletta, di proprietà di Vincenzo Castellucci, simbolo delle proteste antinucleari a Scanzano, ritratta da Tony Vece in diverse fotografie presenti in mostra. Alcuni manufatti inseriti nell'allestimento sono stati realizzati dai cittadini nell'ambito dei laboratori di cartapesta coordinati dall'artigiano Raffaele Pentasuglia.

I-DEA: Il Paese di Cuccagna

 

Cava Paradiso – Contrada La Palomba

SS7 Matera, 75100

Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso

 

 

Responsabile della Comunicazione:

Santa Nastro - +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

www.ideamatera.eu

www.matera-basilicata2019.it

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Dopo la residenza svoltasi dal 21 al 24 ottobre a Cirigliano Luigi Coppola, invita il pubblico e i cittadini alla Parata delle Stagioni che si svolgerà il 27 ottobre alle ore 11 con partenza dal Palazzo Baronale di Cirigliano. L'iniziativa è organizzata nell'ambito delle azioni condotte per Gardentopia, un progetto di Matera 2019.

La parata sarà un'inaugurazione e una riapertura festiva e poetica di un percorso rurale (tratturo regio delle Girovolte) abbandonato oramai da decenni. La parata sarà ispirata alla tradizione del carnevale agricolo di Cirigliano, uno dei più antichi rituali italiani, e ad altri rituali lucani. La riapertura simbolica del percorso vuole generare un'attenzione rispetto alle bellezze paesaggistiche e ambientali del paese e aprire un progetto di riqualificazione che metterà Cirigliano al centro di una serie di percorsi di ecoturismo che lo collegheranno agli altri paesi limitrofi. La parata terminerà con un pranzo rurale, con prodotti e ricette tipiche locali, offerto dalla comunità di Cirigliano in un luogo accessibile nel fondovalle.

Luigi Coppola è un artista, attivista e promotore di progetti nei campi dell'agroecologia, processi partecipativi e la gestione condivisa dei beni comuni. Attraverso le sue azioni attiva potenziali e immaginari collettivi, partendo dall'analisi di specifici contesti sociali, politici e culturali. Produce progetti nei campi dell'arte pubblica, performance, video e installazioni. È coattivatore del movimento legato alla Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (Lecce) con cui, oltre a partecipare alla direzione artistica del festival Notte Verde: Agriculture, utopie e comunità. È stato Direttore Artistico della Biennale di arte urbana di Bordeaux - Evento 2011, arte per una ri-evoluzione urbana insieme a Michelangelo Pistoletto e parte del gruppo Arte e Società alla Fontys School for Art di Tilburg (2008- 2009, NL).

Dal 28 ottobre al 2 novembre arriva invece a Matera, nel Giardino dei MOMenti e a Pietragalla (Potenza), l'artista Otobong Nkanga (Nigeria) con il progetto Carved to Flow, azione di condivisione della conoscenza legata al patrimonio floreale, la fabbricazione dell'olio e del sapone.
Carved to Flow inizierà con una introduzione al patrimonio naturale disponibile e con dei workshop di fabbricazione di sapone, insieme con i cittadini e gli alunni della scuola nel giardino dei MOMenti a Matera, e con i cittadini della comunità rurale di Pietragalla.

Gardentopia è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall'arte contemporanea: un'utopia green che trasforma i giardini in luoghi di comunità accessibili a tutta la cittadinanza, con il coinvolgimento di 18 artisti coordinati dalla curatrice Pelin Tan che lavorano e lavoreranno su 32 giardini di comunità diffusi in tutta la regione Basilicata. I primi progetti hanno coinvolto in workshop e performance artisti e collettivi come i Futurefarmers (USA), Errands (Grecia), Leone Contini (ITA), Rirkrit Tiravanija (Thailandia), Volumezero (ITA), Luigi Coppola (ITA), Jeanne Van Heeswiijk (Paesi Bassi), OrtiAlti (ITA), Anton Vidokle(RU), Martina Muzi (ITA), meson ro (ITA), Atelier delle Verdure (ITA).

Gardentopia
Responsabile della Comunicazione:
Santa Nastro +39 3201122513 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

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