Matera 2019

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Lo spettacolo "Mangiafoco" di e con Roberto Latini, realizzato per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stato premiato come "Miglior Spettacolo" alla decima edizione del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano" ideato da Luca De Fusco e Maurizio Giammusso e organizzato quest'anno dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, con il Patrocinio dell'Agis.

La premiazione si è tenuta il 7 settembre a Villa Campolieto ad Ercolano ed è stata trasmessa su Rai 1 con la conduzione di Tullio Solenghi. Le terne finaliste votate da una giuria di circa 800 esperti di settore sono state scelte da una giuria di qualità presieduta da Gianni Letta e composta da Giulio Baffi (critico La Repubblica Napoli), Donatella Cataldi (giornalista Tg3-Chi è di scena), Franco Cordelli (critico Corriere della Sera), Fabrizio Coscia (critico Il Mattino), Masolino d'Amico (critico La Stampa), Maria Rosaria Gianni (capo redattore Cultura Tg1), Katia Ippaso (critico Il Messaggero), Tommaso Le Pera (fotografo di scena), Valerio Santoro (produttore), Pamela Villoresi (Direttore Teatro Biondo Stabile di Palermo).

“Una dedica, molti ringraziamenti e tante condivisioni – ha detto Latini dopo la premiazione - a partire dalla sensibilità, leggerezza e profondissima quiete con cui si sono mossi a tempesta tutti gli attori di questo spettacolo. Poi i ringraziamenti a chi l’ha prodotto e a chi lo ha voluto e chiesto, Matera Capitale Europea della Cultura 2019, il Piccolo Teatro di Milano e la Compagnia Lombardi Tiezzi. Infine, una dedica con tutto il cuore alla memoria del fonico di questo spettacolo, Marco Pasquale”.

"Mangiafoco", che ha debuttato alla Serra del Sole di Matera il 21 novembre 2019, è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, nell'ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti".

“Esprimiamo la nostra immensa soddisfazione per il premio ottenuto da uno spettacolo che è stato parte del programma di Matera 2019 e frutto del lavoro di co-creazione con la scena creativa locale” sottolineano il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva e la Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Francesca Lisbona.

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 Dalla performance di arte pubblica ideata nel 2019 da Mariangela e Vinicio Capossela nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è nato il docufilm “Trenodia”, regia di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, produzione Mariangela Capossela, SponzFest, Fondazione Matera Basilicata 2019.

L’antichissima pratica della trenodìa (pianto rituale) comune nel Sud Italia sino a pochi anni fa e dedicata non solo alla morte, ma a diverse crisi sociali, aveva funzione riparatrice e rigeneratrice della comunità. Nel 2019, i fratelli Mariangela e Vinicio Capossela hanno proposto un’attualizzazione di questa pratica allargandola al concetto più vasto di morte culturale, mettendo in scena per dieci giorni una performance d’arte pubblica itinerante, con la partecipazione attiva degli abitanti di otto paesi e tre regioni. Tra pittura, musica e rito, il film nato dalla performance racconta poeticamente lo svolgersi delle processioni tra paesaggi senza tempo, dalla costa della Calabria ai Sassi di Matera.

Il film “Trenodia” debutterà nei prossimi giorni nel corso di due importanti festival italiani. Giovedì 26 agosto, sarà proiettato a Calitri (Avellino) durante lo SPONZFEST, il festival con la direzione artistica di Vinicio Capossela in programma in Alta Irpinia dal 25 al 29 agosto (prenotazione su www.postoristervato.it ). Il film è inoltre in concorso alla 39esima edizione dell’Asolo Art Film Festival, il più antico Festival internazionale del Film sull’Arte, nato nel 1973 come distaccamento della Biennale d’Arte di Venezia. Il film è inserito nella sezione speciale “ITALIAE” dedicata a opere audiovisive con focus sul patrimonio artistico e paesaggistico italiano e sulle varie espressioni della nostra cultura. Dal 16 al 22 agosto sarà possibile votare per le opere della sezione “ITALIAE” sul sito www.asoloartfilmfestival.com previa registrazione. I film in concorso saranno visibili gratuitamente da lunedì 23 fino a domenica 29 agosto, mentre fra sabato 28 e domenica 29 agosto si svolgeranno in presenza, al Teatro Duse di Asolo (Treviso), gli eventi culturali e le premiazioni dei film vincitori.

« ”Trenodia” – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - è stato un progetto di arte partecipata che ha portato Matera 2019 fuori dalla nostra regione, coinvolgendo in particolare le comunità meridionali di Isola di Capo Rizzuto in Calabria, e di Calitri, Cairano e Lacedonia in Alta Irpinia, diventate anche loro “Capitali per un giorno”, per concludersi in Basilicata fra Tricarico e Matera con il grande concerto di Vinicio Capossela alla Cava del Sole. La decisione di portare il progetto “Capitale per un giorno” fuori dai confini regionali è stata il frutto di una sperimentazione proposta dal Ministero dei Beni culturali alla Fondazione Matera Basilicata 2019, apprezzando il modello di valorizzazione dei territori adottato nei comuni della Basilicata nell’ambito del programma di Matera 2019. Un modello che intendiamo proporre anche nei prossimi mesi con nuove iniziative rivolte in particolare alle aree interne».

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Nella notte di San Lorenzo, cittadini permanenti e temporanei di Matera hanno potuto ammirare, dalla platea naturale del Sasso Caveoso, lo spettacolo di “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”, un evento diffuso organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Regione Basilicata, Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, Francesco Foschino, Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.

A differenze di quanto avvenuto nel 2013 e nel 2019, quando lo sfondo dell’evento erano stati i Sassi, questo nuovo esperimento ha visto al centro della scena l’area della Murgia, che ha brillato come un cielo stellato grazie a 600 lumini a led, scelti proprio per salvaguardare l’integrità di questa area naturalistica, e 200 fiaccole poste lungo l’affaccio che dai Sassi guarda al parco tra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso, dove è stata spenta la pubblica illuminazione.

A rendere ancora più magica l’atmosfera, l’esibizione sulla rupe della chiesa dell’Idris, diffusa in tutto il Sasso Caveoso, di quattro artisti, due italiani e due africani, che hanno intrecciato le loro tradizioni musicali. In apertura, l’omaggio della cantante materana Valentina Pinto (in arte Midorii) e del pianista pugliese Nicola Pannarale a due grandi cantautori italiani che ci hanno lasciato, il lucano Pino Mango con “Lei verrà”, e Franco Battiato con “La cura”. Spazio poi ai ritmi africani di Arsene Duevi, cantante ed etnomusicologo del Togo, e del polistrumentista senegalese Dudu Kouatè. In chiusura, l’esibizione dei quattro artisti insieme, con tre brani di grande impatto emotivo, in un abbraccio simbolico fra culture: una ninna nanna materana ed una africana e “Your Song” di Elton John.

“Con questa serata – commenta Giovanni Oliva, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 - abbiamo voluto lanciare un messaggio di ripartenza dopo i mesi difficili della pandemia, da un lato invitando le persone ad alzare lo sguardo verso il cielo per “riveder le stelle”, di cui troppo spesso si dimentica la bellezza, e dall’altro sensibilizzando sul tema dell’inquinamento luminoso e del risparmio energetico, in connessione ai temi al centro del G20 e tornati di grande attualità dopo la presentazione del report Onu sul cambiamento climatico. Siamo soddisfatti della riuscita dell’evento, i commenti registrati sia dal vivo che sui nostri canali social, sono stati molto positivi e ci spronano a rendere l’iniziativa un appuntamento fisso, da allargare anche al resto della Basilicata, una delle regioni più buie d’Europa e per questo più suggestive per l’osservazione delle stelle. Voglio ringraziare davvero tutti quelli che hanno lavorato a questa iniziativa, in particolare i colleghi della Fondazione, i 18 volontari dell’Associazione Open Culture 2019, che con il loro inconfondibile entusiasmo hanno dato il loro supporto per posizionare i lumini sulla Murgia, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata”.

“Matera cielo stellato – sottolinea il sindaco di Matera, Domenico Bennardi - ha il merito di valorizzare l'identità della nostra città, la magia dei luoghi e del tempo. Un evento di grande suggestione, che ci porta a riflettere anche sulla necessità di fare in modo che il nostro patrimonio possa restare quello che ci è stato consegnato dai nostri avi: dobbiamo puntare a iniziative sostenibili che ci aiutino a ripensare e a progettare lo sviluppo che vogliamo per la nostra comunità. Un plauso alla Fondazione e a quanti hanno lavorato per regalarci un cielo così stellato”.

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“Sei venuto tra la nostra gente e la tua vita è sicura”. Questa frase, incisa in italiano e in arabo, è il messaggio dell’opera scultorea “Pietrapertosa” ideata dall’artista palestinese Emily Jacir, Leone d’oro alla 52a Biennale di Venezia, inaugurata ieri nel borgo di Pietrapertosa, sulle Dolomiti Lucane, a conclusione del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Gardentopia, e dopo la sua esposizione alla mostra PUSH THE LIMITS allestita pressa la Fondazione Merz di Torino tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

L’imponente medaglione di 350 chili, realizzato da una marmeria tutta al femminile di Pignola in pietra di Gorgoglione, è stato istallato in maniera permanente nel giardino di comunità di Gardentopia, dove la Jacir ha condotto una residenza artistica nel 2019, riscoprendo le radici arabe e il grande senso di ospitalità di questa comunità.

Lo svelamento dell’opera è stato preceduto da un incontro pubblico, moderato dall’architetto Marilina Giannotta, cui hanno preso parte la Sindaca di Pietrapertosa, Maria Cavuti, il Sindaco di Brindisi di Montagna, Gerardo Larocca, in rappresentanza del Direttivo ANCI Basilicata, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, la manager sviluppo e relazioni della Fondazione, Rossella Tarantino, l’artista Emily Jacir, con accompagnamento musicale del Complesso Bandistico Città di Pietrapertosa.

“Sono davvero emozionata - ha sottolineato la Sindaca Cavuti in apertura dell’incontro - per il traguardo che abbiamo raggiunto oggi con l’inaugurazione dell’opera di Emily Jacir, frutto di un percorso iniziato ben due anni fa, e che con determinazione abbiamo voluto portare a compimento, come eredità di Matera Capitale Europea della Cultura nella nostra comunità. Da un lato, con questa opera, che valorizza le origini arabe nel nostro borgo, consolidiamo ulteriormente il rapporto con i comuni lucani delle “Rabatane”, come Tricarico e Tursi, e con i quali stiamo lavorando, grazie al supporto di Pietro Laureano, per il riconoscimento Unesco. Dall’altro, l’opera arricchisce ed amplia l’offerta turistica e culturale di Pietrapertosa, mentre la sua collocazione all’interno del giardino di comunità esalta l’incontro che l’artista ha avuto con i pietrapertosani, e che la rende a tutti gli effetti una nostra cittadina temporanea. La presenza del nostro Complesso bandistico oggi, dopo quasi due anni di fermo, è altresì un segnale di ripartenza per il settore e un’occasione per tornare a rianimare le nostre realtà”.

“Gardentopia, Capitale per un giorno e le residenze artistiche, sono i progetti della Fondazione che hanno portato Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nei 131 comuni della Basilicata, anche grazie alla preziosa collaborazione con l’ANCI, dando valore in particolare a quelle aree più remote ma anche più resilienti, come dimostra il lavoro fatto a Pietrapertosa - ha spiegato Giovanni Oliva-. Le radici arabe di molti dei nostri comuni, raccontate nell’opera di Emily Jacir, ci connettono con tutta l’area vasta del Mediterraneo, aprendo l’opportunità di creare ponti, che avremo modo di sviluppare già durante la nostra presenza all’Expo di Dubai a ottobre”.

“Questa opera – è stato evidenziato da Rossella Tarantino – racconta una storia tutta al femminile. Sono infatti donne le protagoniste di questo progetto: la Sindaca di Pietrapertosa, l’artista Emily Jacir, il team della marmeria di Pignola che l’ha realizzata, le artiste della mostra “Push the limits” promossa dalla Fondazione Merz di Torino, guidata da un’altra donna, Beatrice Merz. La scultura è inoltre simbolo di una relazione, indagata da diversi artisti protagonisti di Matera 2019, ovvero quella fra spazi troppo pieni delle città e spazi troppo vuoti delle aree più remote, nei quali gli artisti sentono di avere una maggiore libertà espressiva. Un tema di grande rilievo a livello europeo.”

Per l’incontro è giunto anche il saluto della Presidente della Fondazione Merz di Torino, Beatrice Merz: “Sono felice e anche orgogliosa di aver collaborato a questo progetto. Un progetto di arte pubblica che si è portato a compimento grazie a un innesto sinergico tra istituzioni pubbliche e private. E in questo percorso c'è la visione della Fondazione Merz, quello di andare in luoghi e città in cui, non solo si può portare il proprio contributo, ma anche per imparare un comportamento sociale, attraverso l'idea dello scambio. L'opera di Emily Jacir non poteva essere che perfetta per questo obiettivo”.

“Prima di arrivare a Pietrapertosa – ha raccontato Emily Jacir – mi hanno colpito le radici arabe di questo paese che non conoscevo e così ho iniziato una ricerca sul dialetto locale e su alcune parole che qui si conservavano dal passato. Durante la residenza artistica ho poi incontrato i cittadini per capire cosa si aspettassero di vedere realizzato per il loro giardino di comunità. Un giorno, attraversando il quartiere arabo “Arabata”, una signora mi ha invitato a casa sua a prendere una tazza di caffè o the, spiegandomi l’importanza dell’ospitalità per i pietrapertosani, che deriva proprio dalle loro origini arabe. Tutto questo mi ha fatto sentire a casa e mi ha portata a decidere di lavorare sul tema dell’ospitalità. Ho scelto la pietra per realizzare l’opera sia per utilizzare lo stesso materiale di cui sono fatte le case qui, ma anche per lasciare al borgo un lavoro permanente. La forma del cerchio è nata da una pittura rupestre di forma circolare che ho visto nell’Arabata, ma vuole anche richiamare l’abbraccio fra le nostre culture”.

Sul tema della relazione ha lavorato anche la performance di musica elettronica realizzata dall’artista lucano Daniele Antezza. Antichi echi della terra lucana campionati opportunamente e rielaborati in chiave contemporanea sono stati fusi con i panorami sonori palestinesi, anch'essi rielaborati e decostruiti grazie all'utilizzo di avanguardistiche tecnologie musicali, per creare una sinestesia tra frequenze sonore e potenza visiva della scultura.

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“Comanda il banditore che ciascuna famiglia [dei Sassi] tramontato il sole, immediatamente dimostri il lume davanti le loro case. Onde […] pare a quelli che sono nella terza parte della città sopra il colle, di vedere sotto i piedi il cielo pieno di vaghe stelle distinte in diverse figure” (Leandro Alberti “Descrittione di tutta Italia”, Venezia, 1568)

Il 10 agosto, nella serata di San Lorenzo dedicata all’osservazione della volta e delle stelle, la Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, organizza “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”. Un evento in formato diffuso nel Sasso Caveoso a Matera, che riprende l’antica tradizione di “Matera cielo stellato”, riattualizzata da Francesco Foschino nel 2013, durante la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura, e poi in occasione della Cerimonia inaugurale di Matera 2019, insieme a Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.

L’iniziativa, pensata come occasione per riaccendere le luci sulla cultura dopo l’esperienza della pandemia, intende sviluppare uno dei temi al centro del G20 che ha fatto tappa anche nella città dei Sassi lo scorso 29 giugno, ovvero quello della cura del pianeta. Nel programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, diverse sono state le progettualità che hanno lavorato sul tema della sostenibilità ambientale, e fra queste il progetto Interreg Europe “Night Light”, finalizzato a migliorare le politiche regionali per ridurre l’inquinamento luminoso, sensibilizzare sul risparmio energetico, proteggere e valorizzare il cielo notturno anche con proposte di ecoturismo, come l’astroturismo. La Basilicata risulta, infatti, essere una delle regioni italiane con una maggior percentuale di cielo buio e una grande estensione di parchi naturali, dal Pollino alla Murgia Materana, che possono garantire la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi naturali incluso il cielo. Proprio in questa direzione si muove l’iniziativa del 10 agosto.

All’imbrunire, intorno alle 21.15, in parte del Sasso Caveoso si spegnerà la pubblica illuminazione mentre verranno accesi dei piccoli lumi, trasformando il cuore della città, fino alla Murgia, in un vero e proprio cielo stellato. Dalla rupe della Chiesa di Madonna de Idris si leveranno le voci e i suoni degli artisti Arsene Duevi, musicista, cantante ed etnomusicologo del Togo, e Dudu Kouatè, polistrumentista nato in Senegal, fusi a quelli di Valentina Pinto (in arte Midorii) cantante jazz, arrangiatrice e violinista, astro nascente sulla scena musicale nazionale, accompagnata dal pianista Nicola Pannarale, formati entrambi presso il Conservatorio di Matera. Una fusione di ritmi all’insegna dell’incrocio fra culture. Avvolti da questa speciale atmosfera fruibile dai diversi affacci sul Sasso Caveoso in maniera diffusa, cittadini permanenti e temporanei, saranno quindi invitati a rivolgere lo sguardo dal cielo stellato della città fino in alto, per godere del cielo buio ed osservare le stelle. A supportare l’organizzazione dell’iniziativa ci sarà anche l’Associazione Volontari Open Culture 2019. Per questioni logistiche, dalle 20:30 alle 22:30 resterà chiuso al traffico il tratto compreso fra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso. “Matera cielo stellato. A riveder le stelle” sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social di Matera 2019 e in diretta televisiva su TRM network.

«Con questa iniziativa – spiega Giovanni Oliva, Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 - intendiamo sensibilizzare sul valore del cielo notturno, connesso al tema dell’inquinamento luminoso. Abbiamo così scelto una formula molto suggestiva, per stimolare cittadini e visitatori, nella sera più speciale per l’osservazione delle stelle, a non tenere lo sguardo rivolto verso il basso ma ad alzarlo e ammirare il cielo, riappropriandosi di questo contatto diretto con la natura, sulla scia della celebre riflessione del filosofo Immanuel Kant “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. Ringraziamo per questo i vari soggetti che stanno lavorando sinergicamente insieme a noi per la riuscita del progetto: Francesco Foschino con Saverio Tarasco e Vito Cappuccio, l’APT Basilicata, il Parco della Murgia Materana, il Comune di Matera, la Regione Basilicata e in particolare il Dipartimento Ambiente ed Energia, l’Associazione Volontari Open Culture 2019».

«La Basilicata – sottolinea Antonio Nicoletti, Direttore di APT Basilicata - è una terra da vivere e da scoprire non solo per ciò che offre sulla superficie terrestre, ma anche per il rapporto che lega questo territorio alla volta celeste. Qualcosa che già i nostri antenati avevano percepito e studiato, e che oggi dà testimonianza di sè, oltre che nei siti di interesse archeologico, anche negli osservatori astronomici di Matera, Anzi, Castelgrande, collocati in zone dove il cielo è terso e senza inquinamento luminoso. Iniziative come "Matera cielo stellato", con una forte radice storica, ci consentono di proporre agli appassionati di venire "a riveder le stelle" in Basilicata, dove cielo e terra dialogano con voci pure e immutate da tempo immemore».

 

Video promo

Foto e bio degli artisti

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Dopo essere stata esposta a Torino per la mostra PUSH THE LIMITS allestita pressa la Fondazione Merz dal 7 settembre 2020 al 26 febbraio 2021, l’opera scultorea “Pietrapertosa”, realizzata dall’artista palestinese Emily Jacir, Leone d’oro alla 52a Biennale di Venezia, torna in Basilicata per essere istallata in maniera permanente nel giardino di comunità di Gardentopia a Pietrapertosa (Potenza).

L’inaugurazione dell’opera si terrà mercoledì 4 agosto alle ore 18:00 nel giardino in Via della Speranza alla presenza del Sindaco del Comune di Pietrapertosa, Maria Cavuoti, il Vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma e la manager sviluppo e relazioni, Rossella Tarantino, la Presidente della Fondazione Merz di Torino, Beatrice Merz, e l’artista Emily Jacir, con accompagnamento musicale del Complesso Bandistico Città di Pietrapertosa, seguito dalle sonorizzazioni dai ritmi mediterranei a cura di Daniele Antezza/Dadub.

L’opera scultorea, realizzata con il sostegno della Fondazione Matera Basilicata 2019, è stata concepita da Emily Jacir durante la sua residenza artistica nel 2019 nel comune lucano di Pietrapertosa, nell’ambito del progetto Gardentopia di Matera Capitale Europea della Cultura. Durante questa esperienza, l’artista ha ricercato le radici arabe del paese sulle Dolomiti Lucane, dove è presente un quartiere denominato “Arabata”. Qui ha approfondito l’influenza araba sulla lingua e cultura del borgo, insieme alle tecniche di scavo e modellazione della pietra locale, interagendo con la comunità locale.

Realizzata nel 2020 con la pietra delle cave di Gorgoglione da un’azienda di Pignola tutta al femminile, l’opera “Pietrapertosa” è una scultura di forma circolare, dalle dimensioni di 179 cm di diametro e 6 cm di spessore. Al suo interno sono incise due frasi, una in lingua italiana e una in lingua araba, con lo stesso significato: Sei venuto tra la nostra gente e la tua vita è sicura.

Con questo lavoro Emily Jacir sviluppa due temi principali: l'importanza dell'ospitalità per gli abitanti di Pietrapertosa e l’eredità araba di questa tradizione. La Basilicata, luogo in cui si parlano ancora dialetti di derivazione greca, albanese e araba, è stata in vari momenti della sua storia considerata strategicamente come “l'Oriente”, crocevia di culture. Il viaggio dell’opera d’arte dalla Basilicata a Torino e viceversa, concepito come azione artistica, e il materiale con cui l’opera è stata realizzata, riflettono essi stessi le molteplici storie di movimento tra nord e sud dell’Italia e le diverse realtà culturali che abitano questi luoghi. “L'opera – sottolinea l’artista - proietta il borgo di Pietrapertosa in uno spazio al di là dei confini nazionali e statali, e in una storia condivisa molto più lunga ed antica, un viaggio che lega Pietrapertosa alla Palestina.

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“Night Light - Miglioramento delle politiche regionali per ridurre l'inquinamento luminoso e proteggere e valorizzare i cieli notturni” è il progetto di cooperazione interregionale europea, finanziato nell’ambito del Programma Interreg Europe 2014/2020, di cui la Direzione Generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata e la Fondazione Matera-Basilicata 2019 sono partner per l’Italia. Il progetto, che conta la partecipazione di altri paesi europei quali Olanda, Ungheria, Spagna, Lussemburgo, Danimarca e Slovenia, mira al coinvolgimento diretto dei policy makers e degli stakeholder locali per promuovere politiche regionali finalizzate a contrastare l’inquinamento luminoso, tutelare la risorsa “cielo scuro”, ed incentivare un turismo sostenibile quale l’astroturismo, che ben si presta a convertire il patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale lucano in uno strumento di sviluppo per l’intera regione.
I portatori di interesse diretti e indiretti del progetto si sono confrontati nei giorni scorsi presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Monticchio Laghi (PZ) nel meeting dal titolo “Accendiamo le stelle”, per presentare i risultati del monitoraggio del Piano di Azione e illustrare le conseguenti opportunità turistiche, economico-sociali ed occupazionali che le diverse rappresentanze regionali hanno già colto sinergicamente ed intendono potenziare a beneficio dell’intero tessuto lucano. Al meeting sono intervenuti, esperti del settore sia di livello nazionale che locale: Paolo Gattillo, Delegato CieloBuio, Associazione no-profit per la protezione dell'ambiente notturno; Fabrizio Marra, Fondatore Astonomitaly, il primo progetto di sviluppo del Turismo Astronomico in Italia come nuova forma di turismo responsabile e sostenibile, che rispetti la natura e tuteli il patrimonio celeste; Chiara Di Bello, proprietaria di Atmosfera Bubble Glamping, unico caso di astroturismo regionale in cui si può sperimentare l’esperienza di dormire in una bolla sotto le stelle lucane.
Nel corso del dibattito sono stati raffrontati i dati dell’inquinamento luminoso lucano con quelli nazionali. Sono emersi infatti i costi complessivi dei comuni italiani relativi alle forniture elettriche, che si attestano ogni anno a 1 miliardo e 800 milioni di euro; due terzi dei quali sono destinati alla spesa per illuminazione pubblica, spesa che risulta la più alta a livello europeo. Nel giro di soli 4 anni, dal 2012 al 2016, la superficie terreste illuminata continuativamente durante la notte è cresciuta del 2,2 % all’anno, e la radianza, ossia il flusso di radiazione luminosa per unità di area, è aumentata dell’1,8% all’anno. Il monitoraggio ha confermato come, gli effetti negativi prodotti dall’inquinamento luminoso, non solo si traducono in spreco di denaro, ma anche in spreco di energia e aumento di immissioni di gas serra per la produzione energetica, cattiva illuminazione delle città, ostacolo alla sintesi della melatonina nel corpo umano, con conseguente aumento di neoplasie, disturbi del sonno, obesità, danni ai cicli biologici di flora e fauna, ostacolo alla ricerca astronomica, e a livello culturale perdita della percezione del Cosmo con conseguente caduta delle vocazioni scientifiche.
Diversi gli esempi da replicare per limitare gli effetti dell’inquinamento luminoso: educare le amministrazioni locali ed i privati a non eccedere nella potenza degli impianti, ammodernare i vecchi impianti utilizzando corpi totalmente schermati verso l’alto e di potenza calibrata per non convertire in luce dissipata la maggiore efficienza delle sorgenti di nuova generazione, prevedere flussi adeguati ai volumi di traffico e modulabili a seconda dell’ora della notte mediante l’impiego di regolatori di flusso, spegnere o comunque ridurre le luci dei monumenti e delle strutture che non necessitano di essere illuminate tutta la notte, attivare campagne di sensibilizzazione per la diffusione della buona cultura della luce.

La Basilicata risulta essere una delle regioni italiane con una maggior percentuale di cielo buio e una grande estensione di parchi naturali, dal Pollino alla Murgia Materana, che possono garantire la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi naturali incluso il cielo. Questo vantaggio può favorire l’attivazione di pratiche virtuose, in linea con il Piano di Azione, come sottolineato da Antonio Nicoletti, Direttore Generale APT Basilicata e da Doreen Hagemeister del Centro di Geodesia Spaziale di Matera "Giuseppe Colombo".
Per la Fondazione Matera - Basilicata 2019, sono intervenuti Rita Orlando, Project Manager di “Night Light” e il Direttore Generale Giovanni Oliva che ha moderato il meeting, evidenziando come il progetto parte da un background culturale, ovvero il coinvolgimento di tre Capitali Europee della Cultura, Leeuwarden 2018, Matera 2019 e Aarhus 2017 che avevano nel loro programma un cluster dedicato al tema delle luce e delle stelle, con azioni di sensibilizzazione della comunità e dialogo con le amministrazioni locali per legiferare sulla protezione del cielo buio. In particolare, Matera 2019 ha attivato sul tema due progettualità: Social light, con l’autocostruzione da parte di cittadini permanenti e temporanei di baglight, ovvero dispositivi luminosi portatili alimentati ad energia solare, e “Matera Cielo stellato”, che sia in fase di candidatura sia durante la cerimonia inaugurale ha consegnato lo spettacolo dei Sassi al buio, illuminati da sole piccole fiaccole. La sinergia con la Regione Basilicata ha poi consentito di raggiungere un importante risultato, evidenziato nell’intervento di Domenico Tripaldi, Dirigente Generale Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata e Project Manager di “Night Light”. Nel prossimo Piano Regionale di Indirizzo Energetico e Ambientale, così come nel Piano Paesaggistico Regionale, la risorsa "Dark Sky" apparirà per la prima volta nella storia regionale. La Regione Basilicata sarà quindi una delle prime regioni italiane ad avere questa particolare sezione "Cielo buio” nel documento che influenzerà la futura politica regionale a contrasto all'inquinamento luminoso.

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La mostra "Mediterranea - Visioni di un mare antico e complesso" promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo museale della Basilicata insieme con Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio, (joint venture tra Leonardo e Thales) nell'ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stata selezionata per la pubblicazione sull'ADI Design Index 2020 e concorrerà per il prossimo Compasso D'Oro.

Curata da Viviana Panaccia di "Vivi&Partners" e allestita presso il Museo Archeologico Nazionale D. Ridola di Matera dal 20 settembre 2019 al 19 gennaio 2020, "Mediterranea" è una mostra che di questo continente marino racconta la storia, la bellezza, i popoli, i miti ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano, con immagini satellitari inedite, elaborate da e-GEOS (una società ASI/Telespazio), foto, video e installazioni site-specific, in una sintesi tra scienza e arte, tra passato e presente.

I progetti selezionati per l'ADI Design Index 2020 sono stati esposti dal 3 al 20 giugno all' ADI Design Museum di Milano e dal 28 giugno al 2 luglio alla Casa dell'Architettura di Roma. In quest'ultima occasione, il team di "Vivi&Partners" ha ricevuto per la mostra "Mediterranea" il Premio "Eccellenze del design nel Lazio 2020".

"Questi importanti riconoscimenti per la mostra "Mediterranea" – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - arrivano proprio mentre i Grandi 20 del mondo, riunitisi anche a Matera, si interrogano su come porre le basi per lo sviluppo di un futuro migliore e sostenibile, avendo come priorità le persone, il pianeta, la prosperità. La mostra metteva in luce le potenzialità dell'osservazione satellitare per lo studio dei problemi ambientali e il contrasto al degrado del territorio, e Matera in questo assume un ruolo centrale, per la presenza del Centro di Geodesia Spaziale, eccellenza tecnologica che dialoga con la storia millenaria di questa città. Un connubio perfetto che nel percorso di Matera 2019 abbiamo chiamato "Futuro remoto", e che ci indica la strada su cui continuare a lavorare".

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Lo spettacolo "Mangiafoco" di e con Roberto Latini, realizzato per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è nella terna dei finalisti per la categoria "Miglior Spettacolo" della decima edizione del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano" ideato da Luca De Fusco e Maurizio Giammusso e organizzato quest'anno dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane.

"Mangiafoco" è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, nell'ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti".

Il 7 settembre, durante la serata del Premio trasmessa da Rai Uno e condotta come da tradizione da Tullio Solenghi, verranno premiati gli spettacoli andati in scena nella Stagione 2019/2020 fino allo stop imposto dalla pandemia e 2020/2021 dalla ripresa.

"Siamo orgogliosi - sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 , Giovanni Oliva -che i progetti nati per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 in coproduzione con la scena creativa locale continuino ad avere riconoscimenti sia nazionali che internazionali. Un segnale importante, che ci indica su cosa occorre puntare per valorizzare l'eredità di Matera 2019, ovvero le produzioni culturali di alta qualità e il settore delle industrie culturali e creative del territorio, in modo particolare dopo i mesi difficili attraversati".

"Roberto Latini e Milo Rau sono i grandi artisti protagonisti dei due progetti di Matera 2019 che hanno visto la collaborazione, insieme agli altri partner, del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata – spiega la Presidente Francesca Lisbona-. Una scelta artistica di cui siamo fieri, anche per i traguardi raggiunti da queste progettualità, condivisa sin dal 2018 con la Fondazione Matera Basilicata 2019".

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Si è chiuso nei giorni scorsi, con un incontro a Casa Cava a Matera, il ciclo “Lezioni di volo”, un percorso di accompagnamento promosso e organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con l’associazione “Volontari Open Culture 2019” per imparare a “spiccare il volo” e iniziare nuovi viaggi nel mondo del volontariato culturale dopo l’esperienza del team volontari della Capitale Europea della Cultura. Sviluppato attraverso incontri sia virtuali che in presenza, il percorso ha voluto fornire una “cassetta degli attrezzi” ai volontari dell’associazione nata lo scorso febbraio, con “lezioni di addestramento” su temi operativi e “voli pindarici” per imparare ad essere una squadra sotto diversi punti di vista. L’ultimo appuntamento, dal titolo “Prospettive di futuro”, è stato un’occasione per allargare la rete delle relazioni locali, nazionali e internazionali e costruire nuove collaborazioni che vedranno protagonista l’associazione.

“La Fondazione, in maniera visionaria, ha creato per voi il campo – ha evidenziato il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva in apertura dell’incontro - e voi siete uno dei frutti, anzi dei fiori sbocciati da questo campo. Dei fiori coloratissimi, perché siete un gruppo eterogeneo per età, professione, abilità, ma anche fiori profumatissimi, per l’entusiasmo che siete in grado di trasmettere a chi vi incontra. Un esempio unico in Basilicata e forse anche al Sud che deve portarvi a contaminare altre realtà”.

L’incontro, moderato dal giornalista e direttore editoriale di Ecoc News, media partner dell’evento, Serafino Paternoster, si è aperto con la presentazione dell’associazione alle realtà presenti: “Alla fine del 2019 – ha spiegato il Presidente di Volontari Open Culture 2019, Ferdinando Trotta - il desiderio di molti di noi del team volontari di Matera 2019 era che l’entusiasmo, la voglia di fare e stare insieme, di voler donare qualcosa agli altri non andassero dispersi ma avessero continuità. Facendo eco a una suggestione che ci era arrivata dall’allora Direttore della Fondazione Paolo Verri, abbiamo così deciso di costituirci in associazione. L’anno della pandemia è servito per la preparazione di questa idea, ma è stato anche il periodo in cui ci siamo dedicati alla formazione, senza fermare le attività di volontariato al servizio della comunità. Oggi chiediamo alle istituzioni di coinvolgerci e di sostenerci, mettendoci anche a disposizione un luogo in cui poterci incontrare, accogliere nuovi iscritti e dialogare con la comunità, ma anche fare rete con altre associazioni”.

Il primo volo per delineare le prospettive di futuro è stato quello con i rappresentanti di alcune delle realtà del territorio con cui l’Associazione Volontari Open Culture 2019 ha attivato delle sinergie. Gianleo Iosca del Centro Servizi Volontariato Basilicata, che ha dato un prezioso contributo nella formazione dei volontari e nella costituzione dell’associazione, nella convinzione che la qualità e la competenza siano la chiave per il volontariato di oggi. Simona Spinella della Cooperativa Synchronos, che ha coinvolto i volontari in una residenza d’artista rendendoli parte attiva di un’opera d’arte performativa, frutto di un’esperienza di condivisione e co-creazione. Nicola Palermo dell’Onyx Jazz Club che ha attivato la collaborazione con i volontari per l’edizione 2021 del Festival Gezziamoci, a partire dalle affinità che accomunano le due realtà, ovvero il desiderio di non disperdere l’eredità di Matera 2019, la voglia di ripartire dalla cultura dopo la pandemia, l’attitudine a prestare molta attenzione al tema dell’ascolto.

La seconda tappa del viaggio ha portato ad incontrare tre realtà nazionali, da cui i volontari sono stati invitati per scambi reciproci, durante i quali svolgere sia attività sul campo che come formatori. Francesca Velani per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, ha raccontato il progetto di reclutamento dei volontari “Mi impegno per Parma”, mai fermato ma anzi rafforzato durante la pandemia per continuare a prendersi cura degli altri e dei beni comuni. Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, ha sottolineato la centralità dell’azione di trasformazione civica, partecipazione attiva e cittadinanza culturale nei percorsi sia delle capitali europee che italiane della cultura, e l’idea di costruire a Procida un programma di formazione “peer to peer” sul tema del volontariato culturale invitando volontari da Matera, Parma e dalle Ecoc a fare formazione ai loro pari, già per una prima azione pubblica a luglio. Anna Marino per Fondazione con il Sud ha spiegato come, a partire dallo sviluppo di competenze nel volontariato, possano crearsi anche delle occasione di inclusione professionale, come le imprese sociali che lavorano sulla gestione di beni culturali e la valorizzazione del patrimonio immateriale.

Le opportunità di collaborazione a livello internazionale sono state invece presentate da Mayumi Taniguchi, responsabile di alcune organizzazioni con cui il team dei volontari di Matera2019 aveva già sperimentato alcuni scambi: il Volunteer Bridge Project nato nell’ambito Eu Japan Fest per gli scambi con il Giappone; la rete dei coordinatori dei volontari delle Capitali europee della cultura, che nel corso del 2020 ha stimolato i team con degli incontri virtuali per la condivisione di esperienze; il Festival Internazionale di Teatro di Sibiu, eredità della città della Romania Ecoc nel 2007 che coinvolge ogni anno oltre 500 volontari da tutto il mondo. A livello europeo, un ponte è stato creato grazie al dialogo con Vitalja Lyska, coordinatrice del programma dei volontari di Kaunas 2022, città lituana che si appresta a diventare Capitale Europea della Cultura e che vorrebbe creare delle opportunità di incontro fra il proprio team di volontari e quello di Matera, per imparare dalla loro esperienza fatta nel 2019.

Di prospettive di futuro si è discusso anche con le istituzioni del territorio. Il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha evidenziato l’importanza di sostenere e far conoscere le persone, l’esperienza, la creatività, le professionalità, le competenze, i saperi cresciuti con Matera 2019, vero valore di questi percorsi internazionali, come occasione di riscatto per il Sud. La Direttrice del Museo Nazionale di Matera nonché guida della Direzione Regionale Musei Basilicata, Annamaria Mauro, ha prospettato ai volontari l’opportunità di supportare il personale dei musei materani e lucani, in un’ottica di apertura di questi spazi a tutte le realtà associative del territorio e alle diverse forme di cultura.

“E’ stata una giornata molto produttiva – ha sottolineato in chiusura Rossella Tarantino, Manager sviluppo relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 –, cha ha consentito, grazie al lavoro di relazioni fatto in questi anni, di attivare delle collaborazioni concrete e reali. Con Procida ma anche con le Capitali europee abbiamo condiviso l’idea dello scambio alla pari, in quanto i volontari di Matera 2019 hanno acquisito una esperienza importante, irrobustita da tanti momenti di formazione, che li rende dei veri e propri mentor. In questo modo lo scambio non si riduce a semplice mobilità ma diventa occasione per far crescere una rete. Sono convinta che l’associazione volerà alto, e che porterà avanti la missione che ha saputo svolgere benissimo nel 2019: promuovere il diritto alla cultura, messo a dura prova dalle disuguaglianze innescate dalla pandemia”.

L’associazione Volontari Open Culture 2019 è dunque pronta a spiccare il suo volo, a partire da una lezione imparata in questo percorso: in una associazione bisogna viaggiare come uno stormo. Chi guida non è sempre lo stesso, ma ognuno può dare il suo contributo con la propria personalità e guidare a sua volta gli altri.

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, riunitosi oggi per chiudere la seduta del 27 maggio, ha approvato il bilancio di previsione 2021. Il documento è stato elaborato come un bilancio che inaugura una nuova fase di lavoro della Fondazione, in conformità con l’approvazione degli indirizzi di legacy nel gennaio 2020 e gli intendimenti dei Soci Fondatori. A tal fine, il bilancio del 2021 è impostato su tre tracce di lavoro: presentazione e condivisione dei risultati valutativi e del portale open data; approvazione e lancio del piano di legacy, che apra un nuovo ciclo di attività della Fondazione Matera - Basilicata 2019; realizzazione e chiusura dei progetti del dossier atti a consolidare la legacy di Matera 2019 , che possono contare su finanziamenti residui della dotazione (2015-2020) come l’Open Design School e la partnership con New Europea Bauhaus e la presenza di Matera 2019 a Expo Dubai quale capofila delle Capitali Europee della Cultura. La dotazione finanziaria del 2021 conta su risorse residue del dossier 2015-2020 (1.500.000 euro), finanziamenti attinenti a progetti europei in corso (60.000 euro), nuove allocazioni stanziate per il 2021 dai Soci Fondatori (400.000 euro).

Nel corso della seduta, sono state anche ratificate le dimissioni presentate dalla Direttrice ad interim della Fondazione, Rossella Tarantino, a far data dal 7 giugno 2021. «Con la presentazione degli studi valutativi su Matera 2019 avvenuta alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini, attraverso i quali sono emersi i risultati raggiunti da Matera Capitale Europea della Cultura 2019, considero terminato un ciclo di attività della Fondazione Matera Basilicata 2019, durato dieci anni – ha spiegato Tarantino -. Un lungo percorso durante il quale tante sfide sono state vinte e diverse sono rimaste aperte, come Franceschini ha detto parlando di “Matera 2019 giacimento di sfide”. Temi con forte potenziale di crescita sono la relazione con le aree interne, nuova frontiera per gli artisti e nuovo modello di welfare culturale; la co-creazione che ha visto protagonista i cittadini e la scena creativa locale, su cui è fondamentale costruire il post 2019; le tecnologie abilitanti, anche in relazione agli investimenti che la città di Matera sta facendo con la Casa delle tecnologie; l’Open Design School, riconosciuto dalla Commissione Europea come prototipo del New Europea Bauhaus. Desidero ringraziare tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione con cui ho avuto diverse interlocuzioni per fronteggiare, a partire da giugno 2020 quando ho cominciato l’interim della direzione, le varie fasi delicate che la Fondazione ha attraversato in questi mesi; i cittadini con cui abbiamo pensato un nuovo modo di vivere la cultura, nonché tutto il team della Fondazione che ha lavorato tenacemente, mostrando grande valore, perché crede in questo progetto, a partire da Giovanni Oliva. Continuerò a profondere il mio impegno nel ruolo di Manager sviluppo e relazioni per i progetti che si metteranno in campo perché credo che Matera Basilicata 2019 possa andare ancora verso “magnifiche sorti e progressive” ed essere un simbolo dei vari Sud d’Europa, capace di trasformare i limiti in opportunità rigenerative».

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì assegnato l’incarico di Direttore ad interim e nuovamente di Manager amministrativo e finanziario a Giovanni Oliva, Segretario generale della Fondazione Matera Basilicata 2019.

«A nome dell’intero Consiglio di Amministrazione – ha sottolineato il Vicepresidente della Fondazione, Michele Somma - voglio ringraziare Rossella Tarantino per l’impegno profuso come Direttrice in questo anno importante per la Fondazione, suggellando il percorso iniziato nel 2010 e al contempo aprendo a nuove prospettive di sviluppo di Matera e della Basilicata. Facciamo altresì gli auguri di buon lavoro a Giovanni Oliva che guiderà la Fondazione in questa fase di transizione, ringraziandolo per la determinazione e generosità mostrate nell’accettare l’incarico».

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Parte in questi giorni e proseguirà fino alla fine di giugno “Lezioni di volo”, il percorso di accompagnamento promosso e organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con l’associazione “Volontari Open Culture 2019”. Una “cassetta degli attrezzi” per imparare a volare nel mondo del volontariato culturale e oltre, da mettere a disposizione di quanti hanno voluto dare vita a questa nuova realtà per proseguire e valorizzare l’esperienza dei volontari di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Il percorso, che sarà realizzato attraverso incontri sia virtuali che in presenza, si articolerà in due tipologie di lezioni, condotte da diversi “piloti di viaggio” tra esperti e professionisti nazionali e internazionali: le “lezioni di addestramento” e i “voli pindarici”.

Durante le prime verrà proposta una formazione su temi operativi quali la gestione amministrativa delle associazioni del terzo settore e la costruzione di accordi e protocolli con la guida di Gianleo Iosca direttore del CSV Basilicata, ma anche il fundraising e marketing con l’esperta di marketing e comunicazione Mariateresa Cascino. Attraverso i “voli pindarici” si punterà invece a creare il senso di squadra con Federico Alberghini, direttore della Banda dei Rulli Frulli, lavorare sul social design e team building insieme allo staff di Onde Alte, essere parte attiva del laboratorio di comunicazione teatrale di IAC – Centro arti integrate, imparare a comunicarsi insieme a Tiziana Montalbano, social media e marketing manager di Parole O_Stili.

Le lezioni saranno inoltre l’occasione per costruire relazioni sia con realtà locali che nazionali e internazionali, come le Capitali italiane ed europee della cultura, l’Eu Japan Festival, organizzazione nipponica che promuove scambi artistici con le Capitali Europee della Cultura, il Volunteer Bridge Project che si occupa di scambi di volontariato da e per il Giappone, l’ECoC Volunteer Coordinators Network , la rete informale dei coordinatori dei team di volontari nelle Capitali Europee della Cultura, il Festival Internazionale di Teatro di Sibiu, città della Romania che è stata Capitale Europea della Cultura nel 2007.

I volontari saranno parte attiva di tutto il percorso attraverso dei “voli da copilota”, per diventare essi stessi piloti dei prossimi viaggi e formatori per i viaggiatori alla volta di nuove rotte.

«Con le “Lezioni di volo”- sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino - vogliamo rafforzare l’eredità di uno dei progetti più importanti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, quello dei volontari, espressione tangibile di quella “cittadinanza culturale” cui si è lavorato in tutto il percorso di Matera 2019. L’obiettivo è da un lato quello di rafforzare le competenze di coloro che, dopo l’esperienza di volontariato guidata dalla Fondazione, si trovano ora a gestirsi in maniera completamente autonoma, e dall’altro aiutarli a stringere relazioni con tutta una serie di realtà che potranno avvalersi della loro collaborazione sia sul piano locale, che nazionale e internazionale».

«“Penso che un sogno così non ritorni mai più”, così recita la canzone di Domenico Modugno alla quale vogliamo ricondurre la nostra prima esperienza di Associazione del Terzo Settore – spiega Lucrezia Di Lena, Segretario dell’associazione Volontari Open Culture 2019 -. Siamo lieti dell’opportunità offerta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 che ha accolto il nostro bisogno di acquisire una formazione su alcuni temi specifici, studiando un programma capace di incentivare le singole competenze e sviluppare le rispettive capacità. Gioiosi di prendere parte ad un processo di trasformazione diretto a condurre tutti i partecipanti verso una più forte presa di coscienza del proprio ruolo, nonché dell’impatto che le proprie attività ed i relativi comportamenti svilupperanno sul territorio, siamo pronti a partecipare attivamente al percorso di evoluzione della figura del Volontario Culturale».

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“Che sia soltanto l’inizio di nuovi voli”.
È quanto auspicato dal Teatro delle Forche, al termine dell’evento teatrale “UCCELLI. Esercizi di miracolo” - edizione speciale del progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” -, una riflessione visionaria sulle città che attraversiamo ogni giorno, andata in scena al Palazzo del Casale, nei Sassi di Matera, dal 9 al 16 Dicembre.
Con le ultime due repliche, ieri sera, che hanno riscosso lunghi applausi e notevoli apprezzamenti tra gli spettatori – che sono stati coinvolti dagli artisti in un viaggio esperienziale, chiamati a guardare, scegliere e cominciare ad agire, attraverso “esercizi di miracolo” - è calato il sipario sullo spettacolo coprodotto dal Teatro delle Forche e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Matera 3019”.

Regia e drammaturgia di Gianluigi Gherzi. Direzione artistica e organizzativa di Erika Grillo.
Regia digitale e comunicazione visiva di Alessandro Colazzo. Con gli attori-autori Giorgio Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo, Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo e Fabio Zullino. Disegno luci, scenografie e allestimenti: Walter Pulpito. Sonorizzazioni: Vincenzo Dipierro. Allestimenti tecnici: Angelo Piccinni.

L’evento teatrale ha rappresentato un’edizione speciale del progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” nato a Chiatona (TA) ed approdato a Matera Capitale Europea della Cultura.
«Clessidra – spiega il direttore artistico e organizzativo del progetto, Erika Grillo - è un progetto teatrale orizzontale e generativo che si innesta nel tessuto socio-urbano che lo ospita. Fare ‘teatro a partire dai luoghi’ pone il processo creativo al centro di una pratica politica di rapporto col mondo e con il paesaggio. Pratica che accetta, fin dal proprio momento iniziale, di essere non solo dei teatranti, ma dei teatranti insieme con altri pezzi di mondo: architetti, urbanisti, abitanti del paese.
Fare esplodere il teatro in zone ancora sconosciute, dentro codici e linguaggi contaminati dal mondo, ma che a quel mondo sanno restituire visione e forza poetica.
Un processo creativo che unisce lavoro personale e lavoro collettivo, ricerca artistica e significato culturale e politico del proprio agire. E che ritrova la dimensione del rito, della festa e del sacro; a partire dai giorni di prova condivisi, dagli orari inconsueti delle performance, dal percorrere con gli spettatori tempi e spazi diversi, restituendo la visione del teatro come “Arte della polis”. E da cui la comunità, il paese, non possono rimanere estranei.
Un’utopia, certo, ma di quelle che aiutano a camminare, e che si trasformano in cammino concreto, un passo alla volta, mai da soli. Per definire una modalità possibile di essere artista nella contemporaneità.»

«Debuttare con questa nuova produzione a Matera, città che condivide con Massafra la stessa radice culturale, la civiltà della pietra, ha rappresentato senza dubbio un riconoscimento importante per l’attività artistica del Teatro delle Forche – afferma il presidente Giancarlo Luce –, impegnato da trent’anni a valorizzare un territorio come quello della terra della gravine. Con un’opera che chiama a testimonianza antiche origini e che tratta delle città contemporanee e di quelle future. Siamo orgogliosi del percorso finora fatto e dei risultati raggiunti e auspichiamo per il futuro anche un riconoscimento a Taranto e al territorio ionico».

Soddisfatto anche Emmanuele Curti, project manager Scuole e patrimonio per la Fondazione Matera Basilicata 2019. «Alla fine di questo incredibile anno – dichiara Curti - ci serviva uno spazio di riflessione per immaginare il futuro. “UCCELLI. Esercizi di miracolo” ha avuto la grande capacità di astrarci dal contesto reale, negli spazi che viviamo quotidianamente, e portarci nella dimensione di città altre e diverse. Grazie anche al lavoro fatto con gli studenti delle scuole superiori, siamo stati trascinati nel vortice di città dei corpi, delle gabbie, delle migrazioni, per poi capire, insieme, quanto sia possibile ‘esercitare il miracolo’ e volare, come stormi, verso un “open future”».

Dal 2 al 6 Dicembre, infatti, centinaia di studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Emanuele Duni - Carlo Levi” Liceo Classico e Liceo Artistico e del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, a partire dalle parole che hanno guidato il lavoro di costruzione dei testi e delle azioni teatrali dell’evento teatrale, sono stati chiamati a esprimere visioni, suggestioni, desideri, utopie per un nuovo volo individuale e collettivo che si rivolga alla città, quella presente e quella da costruire insieme.
Sei città per sei classi di studenti, chiamati ad agire attivamente in una dimensione performativa: con la loro presenza, con i loro corpi, con le loro voci, con gli oggetti costruiti insieme. Un esercizio di cittadinanza teatrale che parte dal rapporto con un gruppo di artisti al lavoro, per costruire una realtà di profonda comprensione dei temi trattati e delle scelte artistiche compiute, per passare – in ultimo atto – dalla posizione passiva di chi solo può ascoltare a quella attiva di chi riempie un evento artistico della propria presenza e della propria intelligenza.
In occasione dell’evento teatrale, nell’Open Lab della Fondazione Matera Basilicata 2019, è stato proiettato un video che documenta il lavoro svolto con gli studenti e sono state esposte le foto dei laboratori condotti dagli attori e i lavori realizzati dai ragazzi.

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Dopo essere stata segnalata tra le prime best practices a livello europeo, Open Design School, il laboratorio multidisciplinare e sperimentale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stato selezionato come partner ufficiale del New European Bauhaus, iniziativa voluta dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per reimmaginare il nostro modo di vivere insieme in modo sostenibile e inclusivo, attraverso un dialogo tra arte, cultura, scienza e tecnologia.

La comunicazione ufficiale è arrivata ieri alla Fondazione Matera Basilicata 2019, in una nota della Commissione Europea. A Open Design School è stato quindi riconosciuto di svolgere attività rilevanti per una o più dimensioni del Nuovo Bauhaus europeo ma anche la capacità di agire come promotore e ispiratore dei dibattiti e delle idee che verranno sviluppate attraverso il movimento.

Il nuovo Bauhaus europeo si articola in tre fasi: progettazione collettiva, realizzazione e divulgazione. In un primo tempo è prevista una serie di dialoghi aperti per concepire le linee generali in un ampio processo di co-creazione. Parallelamente, l'iniziativa stabilirà un perimetro entro cui realizzare la fase operativa, in linea con la pianificazione in corso del quadro finanziario pluriennale.

In qualità di partner, Open Design School organizzerà una serie di iniziative, raccogliendo professionisti di tutte le discipline per generare idee, identificare progetti, pratiche o concetti ispiratori, coinvolgendo i cittadini per discutere e far emergere bisogni e aspettative, fungendo da collettore e cassa di risonanza dei diversi contributi raccolti. Quattro in particolare saranno i focus tematici che saranno sviluppati ingaggiando la comunità di riferimento, sia locale che europea, in particolare quella delle Capitale Europee della Cultura: pianificazione urbana / espansione della città e sostenibilità; co-creazione e inclusione per dare forma al futuro; apertura, ovvero affrontare la complessità attraverso la multidisciplinarietà e lo scambio di conoscenze; programmi culturali dopo la pandemia per ripensare gli spazi pubblici verso un modello resiliente.

“Il riconoscimento di Open Design School come partner del nuovo Bauhaus europeo ci rende particolarmente orgogliosi – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino – in quanto rappresenta una evidente eredità di uno dei progetti pilastro di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, grazie alla sua capacità di coinvolgere la comunità in processi di co-creazione legati ai temi europei della sostenibilità, accessibilità, inclusività, rigenerazione urbana, economia circolare, partecipazione e cittadinanza attiva. Un approccio che ha caratterizzato i dieci anni del percorso di Matera 2019. Il design è centrale per la Scuola in quanto strumento essenziale per affrontare la complessità, fornendo molteplici soluzioni e consentendo flessibilità e inclusività. Essere riconosciuti come modello per la New European Bauhaus ci consente di essere uno strumento collettivo per la progettazione del futuro, insieme a chiunque voglia partecipare”.

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“A Matera e in Basilicata si produce cultura”, è stato sottolineato ieri nel corso dell’incontro di presentazione dei risultati di Matera 2019 alla presenza del Ministro Dario Franceschini. Questo obiettivo è stato realizzato non solo a Matera, ma in tutta la Basilicata, grazie al ruolo determinante, coraggioso, visionario che Marta Ragozzino ha avuto in questi undici anni alla guida dei musei della Basilicata, lavorando mano a mano con il Comitato Matera 2019 prima e con la Fondazione Matera Basilicata 2019 dopo. Grazie a questa collaborazione unica, per la prima volta sono state prodotte a Matera, per il programma della Capitale Europea della Cultura, delle mostre altamente innovative, che si sono distinte a livello internazionale e hanno registrato grande successo tra i visitatori. Già nella fase di candidatura, le mostre “Mario Cresci forse fotografia. Attraverso l’umano” e poi “Pasolini a Matera”, che aveva colpito la giuria di selezione il 7 ottobre 2014, e nell’anno da Capitale, le quattro grandi mostre. Prima fra tutte “Rinascimento visto da Sud”, una finestra aperta sull’arte del Mediterraneo, curata in prima persona da Marta Ragozzino insieme ad un team di esperti, realizzata combinando grande rigore scientifico e un lavoro artigianale e corale che ha saputo valorizzare tante professionalità e artisti locali. O ancora “Blind Sensorium” dedicata all’Antropocene, per la quale Marta Ragozzino ha avuto l’intuizione ardita di aprire per la prima volta al pubblico il ricco deposito di reperti del Museo Ridola e l’edificio FIO, creando altresì una nuova continuità spaziale con la ex scuola Volta. Con “La poetica dei numeri primi” si è allargata la scoperta del rapporto fra arte e matematica alla patria di Pitagora, rendendo fruibili in modo nuovo sia il Museo che l’area archeologica di Metaponto, mentre con “Ars Excavandi” il visitatore ha scoperto i percorsi negli Ipogei di Palazzo Lanfranchi. Determinante nella direzione di Marta Ragozzino è stato sin dall’inizio il coinvolgimento dei cittadini, con l’idea di avvicinare tutti al patrimonio culturale, in modo particolare quelli meno abituati a frequentare i luoghi della cultura. In questo modo, i Musei lucani sono diventati casa di tutte e di tutti e allo stesso tempo sono stati portati fuori, tra la gente. A Marta Ragozzino va dunque un enorme grazie per il grande lascito che ha donato alla comunità materana e lucana, e gli auguri per il nuovo percorso alla guida dei musei campani. Alla nuova reggente della Direzione musei della Basilicata, nonché Direttrice del Museo Nazionale di Matera, Annamaria Mauro, facciamo i migliori auguri, certi di nuove e altrettanto sfidanti avventure insieme.

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Accesso alla cultura, co-creazione e cittadinanza culturale, abitare la cultura, produrre cultura. È a queste quattro grandi sfide, lanciate nel dossier di candidatura, che si legano i principali risultati di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 emersi dall’attività di monitoraggio e valutazione, presentati questa mattina nel corso dell’incontro “Matera 2019, un giacimento di sfide”, organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e trasmesso in streaming sul canale YouTube del Ministero della Cultura alla presenza del Ministro Dario Franceschini.

“Quella di Matera 2019 – ha detto in apertura Franceschini - è una storia entusiasmante che ho seguito sin dall’inizio, dalla candidatura alla competizione fino alla proclamazione del titolo, con la gioia della piazza che festeggiava la vittoria. La crescita compiuta da Matera durerà negli anni, poichè grazie al suo programma di altissimo livello è riuscita a diventare una capitale turistica e culturale nota in tutto il mondo, rappresentando una bella storia per il Mezzogiorno. Quando sarà finita la pandemia, il turismo internazionale tornerà imponente, quindi la grande sfida sarà quella di distribuire i flussi su tutto il territorio, a partire dal Sud. E Matera in questo senso è un per tutta l’Italia un esempio di turismo sostenibile. Dalla competizione tra le città finaliste al titolo di Capitale Europea della Cultura poi vinto da Matera, che aveva innescato dei processi virtuosi di progettazione culturale, è nata l’idea di creare la Capitale italiana della Cultura, dapprima nominando le città che non avevano vinto il titolo Ecoc per il 2019, poi avviando una competizione vera e propria che negli anni ha portato grandi risultati, con un sempre maggiore numero di città partecipanti e progetti di grande qualità. Matera è stata in questo senso un modello per il Sud e tutta l’Italia”.

A moderare l’incontro è stato Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura e grande conoscitore di Matera, dove ha guidato come direttore di Radio3 la festa di Materadio sin dal 2011, accompagnando dunque il decennale percorso di Matera 2019. Insieme a lui, in diretta da Roma, la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 Rossella Tarantino ha illustrato i principali dati contenuti nel Report di monitoraggio “A Matera si produce cultura” realizzato dalla Fondazione, pubblicato in nuova edizione ampliata e arricchita con un’appendice sugli impatti economici e le prefazioni del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, del Ministro Franceschini, del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Come emerge dallo studio sugli impatti economici di Matera 2019 condotto da CityO e il team guidato da Giovanni Padula, l’eccezionale riflesso sui media di Matera 2019, in particolare nel periodo 2014-2019, è stato determinante nel provocare lo straordinario aumento nel tasso di crescita dei flussi turistici, molto elevato anche in termini comparativi, sottolineando così una possibile proficua interdipendenza tra il settore turistico, una grande azione comunicativa ed il settore culturale per come connotato nell’esperienza Matera 2019. Il risultato di questa interdipendenza è stato calcolato grazie a 3 moltiplicatori, con i quali si può affermare che per ogni euro speso da un turista culturale a Matera si attivano 1,85 € (+185%), per ogni euro investito direttamente in produzioni culturali si attiva un investimento pari a circa 2€ (+200%), per ogni euro speso in investimenti immobiliari ad uso turistico si attivano 1,5 € (150%), con un impatto sul PIL della città nel 2019 di 224,3 milioni di euro e sul PIL della Basilicata di 422 milioni di euro. Dallo stesso studio emerge inoltre che a fronte di 49.000.000 € investiti nel programma culturale della Capitale Europea della Cultura, si è generato un impatto economico complessivo di 91.000.000 €, dimostrando come l'investimento in produzione culturali originali abbia rappresentato un maggiore stimolo per l'economia del territorio.

Rispetto alla sfida dell’accesso alla cultura, è stata presa in esame da parte di due studi valutativi la policy del Passaporto per Matera 2019, l’abbonamento libero con il quale era possibile assistere a tutti gli eventi di Matera 2019, visitare i musei del Polo Museale Regionale della Basilicata partner di Matera 2019, usufruire del Trasporto Pubblico Locale nel Comune di Matera ad un prezzo simbolico di 19€ per i turisti, 12€ per i residenti in Basilicata, 5€ per le scuole. Lo studio condotto da Carmelo Petraglia professore di economia politica presso il DiMIE - Università degli Studi della Basilicata sull’esperienza e i benefici percepiti dal pubblico durante Matera 2019, ha messo in luce come la policy del Passaporto per Matera 2019 sia risultata cruciale nello stimolare la partecipazione delle persone a basso reddito e di coloro i quali non vengono solitamente coinvolti negli eventi di tipo culturale. Lo studio del team di PtsClas guidato da Lucio Argano sull’analisi del comportamento d’acquisto e di fruizione del Passaporto, ha condotto una comparazione di tale strumento con altri 5 i simili proposti in Italia negli anni scorsi per incoraggiare una fruizione integrata di turismo e cultura, al fine di valutarne la sua scalabilità, il livello di integrazione con altri servizi e il valore potenziale in termini di allargamento dei pubblici.

Alla co-creazione e cittadinanza culturale, perno del percorso di progettazione culturale di Matera 2019, è dedicato lo studio del team di Arteco guidato da Pierluigi Sacco, Senior Advisor OECD e professore di economia della cultura all’Università IULM Milano, nonché uno dei massimi esperti internazionali sui temi della co-creazione, che mette in luce come Matera 2019 si è posta l’obiettivo di essere un’esperienza collettiva e partecipata di costruzione e valorizzazione del patrimonio culturale comune, in cui diverse collettività sono state chiamate a collaborare fra loro e con gli artisti per favorire la più ampia partecipazione attiva possibile; una sperimentazione concreta di pratiche co-creative e politiche partecipative; una buona pratica di processo partecipativo in grado di attivare un’azione culturale socialmente e culturalmente sostenibile. Tre in particolare gli elementi della programmazione di Matera 2019 che occupano un posto di notevole rilevanza nella legacy futura: Open Design School come esempio di un progetto che ambisce ad ‘istituzionalizzare’ le pratiche di cocreazione senza far perdere loro il proprio carattere auto-propulsivo e la propria natura bottom-up; il coinvolgimento progettuale sempre più intenso dei volontari, che ha visto il riconoscimento della crescente importanza di forme di creazione sempre più complesse e distribuite, che esaltano le competenze e l’esperienza dei professionisti invece che deprimerle e aprono orizzonti inediti di sperimentazione; la centralità delle aree interne, che in questo contesto post-pandemico divengono un teatro di azione privilegiato per nuove politiche di sviluppo territoriale e innovazione sociale. Lo studio mette altresì in luce come l’esperienza di Matera 2019 abbia generato in coloro che hanno preso parte al programma culturale effetti amplificati in termini di aumento della fiducia in sé stessi, miglioramento delle proprie competenze professionali, maggiore capacità di collaborare, cooperare, comprendere il prossimo. Viene confermato il valore e le potenzialità dell’esperienza ECoC nell’investire sulle capacità personali e collettive dei cittadini nel creare valore e significato attorno alla costruzione condivisa di beni comuni culturali, attraverso la riscoperta, la cura e la possibilità di re-immaginare gli stessi nel proprio contesto grazie agli interventi artistici. La maggior parte delle persone coinvolte nell’indagine ha visto crescere il proprio interesse nei confronti delle arti, soprattutto performative, un tema di particolare importanza in un contesto come quello dell’Italia Meridionale che soffre storicamente un gap importante nei livelli medi di partecipazione culturale rispetto sia ad altre regioni italiane che ad altri Paesi europei. Matera 2019 dunque come buona prassi nel contesto delle Capitali Europee della Cultura.

La sfida di abitare la cultura è stata analizzata da Mariavaleria Mininni prof.ssa di Urbanistica e Paesaggio presso il DiCEM – Università degli Studi della Basilicata, attraverso lo studio dedicato agli spazi degli eventi e gli eventi negli spazi, da cui emerge Matera 2019 sia riuscita ad attivare pratiche di riuso degli spazi seguendo i parametri più innovativi delle azioni di rigenerazione urbana praticate nelle più avanzate politiche urbane delle città europee, rispondendo ai principi di sostenibilità e innovazione.

Produrre cultura in maniera originale e in loco è risultata un’altra delle sfide vincenti di Matera 2019. A dimostrarlo sono due studi del team di PtsClas guidato da Lucio Argano esperto in progettazione culturale. Il primo relativo agli effetti di Matera 2019 sul sistema delle competenze locali rileva come l’investimento nelle produzioni originali e nel capacity building abbia determinato il rafforzamento delle competenze professionali che hanno lavorato alla realizzazione del programma culturale di Matera 2019, il coinvolgimento di un ampio spettro di professioni, con risvolti in termini di opportunità occupazionali per il futuro. Il secondo studio di PtsClas relativo all’effetto delle produzioni originali sulle filiere coinvolte che ha preso in esame l’articolazione per settori delle imprese e degli operatori coinvolti in Matera 2019, ha evidenziato come a fronte di un investimento nella filiera più strettamente legata alla produzione culturale (il 51% delle risorse investite dalla Fondazione), altri settori risultino stimolati e introdotti nel processo di creazione di valore culturale (il 49% delle risorse). Dall’analisi dei dati sulla provenienza emerge inoltre che il 44% delle risorse investite in Italia è arrivato ad aziende ed esperti lucani, che costituiscono il 59% dei fornitori della Fondazione.

Al tema della produzione culturale si legano anche due studi dell’Università della Basilicata, condotti dal team della prof.ssa Daniela Carlucci. Quello dedicato alle organizzazioni della scena creativa lucana coinvolti nella coproduzione del programma di Matera 2019 evidenzia come tali realtà abbiano rafforzato il proprio business model, definito nuovi obiettivi strategici da perseguire nel prossimo futuro, arricchito il proprio patrimonio di asset tangibili ed intangibili, modificato in parte i propri processi, implementato nuove partnership e potenziato le proprie reti con gli stakeholder. Il secondo studio si concentra invece sull’Open Design School, progetto pilastro di Matera 2019, mettendo in luce come questo laboratorio partecipativo e multidisciplinare abbia esercitato un impatto sulle capacità di fare innovazione e business delle imprese che con esso si sono rapportate. Un’eredità strategica di Matera 2019 da valorizzare e capitalizzare, anche attraverso un maggior dialogo con il settore economico, per continuare a stimolare l’interesse verso la ricerca di nuove idee ed opportunità, lo sfruttamento di nuove soluzioni tecnologiche, nuovi approcci alla creazione di prodotti e servizi, nel settore creativo e culturale in primis e determinare, così, un vantaggio per l’economia del territorio, favorendone il rafforzamento della posizione competitiva anche a livello nazionale e internazionale.

Infine, un ulteriore studio del team di Argano ha preso in esame ruoli e funzioni che la Fondazione Matera Basilicata 2019 può avere nel prossimo futuro, attraverso un’analisi di benchmarking con altre Capitali Europee della Cultura e su un'approfondita attività di ascolto con stakeholders coinvolti a vario titolo nel progetto di Matera 2019 (rappresentanti delle istituzioni componenti la Fondazione; rappresentanti dei Project Leader e della scena creativa lucana e della società civile; cittadini che hanno preso parte a processi di co-creazione, artisti e osservatori di caratura internazionale).

Nella seconda parte dell’incontro hanno preso la parola i rappresentanti della Regione Basilicata e del Comune di Matera.

“Matera - ha sottolineato Antonio Nicoletti, Direttore dell’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata - è diventata simbolo universalmente riconosciuto di rinascita urbana. Ciò che oggi è stato mostrato con rigore analitico, è frutto di un percorso continuo che ha visto una comunità saper capitalizzare il proprio patrimonio, mettendo a valore le energie positive che cittadini e istituzioni hanno saputo produrre negli anni. La lezione di Matera è oggi ancor più utile e attuale in una nazione che dovrà uscire da una terribile crisi. Matera è un messaggio di fiducia da cui ripartire, valorizzando patrimonio culturale, creatività e capacità di innovazione, partecipazione civica, investimento sulle competenze, diffusione e condivisione di opportunità”.

“Matera – ha evidenziato il Sindaco della città dei Sassi, Domenico Bennardi - ha intrapreso con slancio la sfida del passaggio dal capitalismo industriale a quello culturale investendo, più che nei capannoni, nel patrimonio storico, archeologico e identitario. Oggi siamo in grado di riconoscere e valorizzare questa potenzialità, comprenderne il peso, assumere la consapevolezza del fatto che esso rappresenta posti di lavoro, impatto economico, con ricadute positive anche in termini di coesione sociale, di rigenerazione urbana, di turismo e di investimenti provenienti dall'esterno. Il progetto di sviluppo della città si basa sulla cosiddetta “economia arancione”, legata a doppio filo allo sviluppo delle industrie culturali e creative, e che coglie la prospettiva e l’ambizione di diventare sempre più il baricentro stabile di uno sviluppo che comprende anche formazione, innovazione e servizi. Questo progetto - che è la visione della città per i prossimi anni - necessità di investimenti e di un adeguato sostegno, in particolar modo da parte delle istituzioni regionali. La capacità attrattiva di Matera deve servire alla creazione di una città universitaria, che sia in rete con le altre istituzioni culturali esistenti e con quelle in via di realizzazione: la missione dell’Unibas nella nostra città è ancora lontana dall’esercitare il necessario richiamo per studenti italiani e stranieri. Non si può dire che la situazione sia migliore per quel che riguarda la dotazione infrastrutturale. La rete di collegamenti strategici ancora ampiamente incompleta frena il decollo definitivo di Matera e di tutta la sua provincia. C’è, infine, il tema della gestione delle attività e dei servizi attinenti ai luoghi della cultura. Non possiamo continuare a perpetrare l’errore di non avere una struttura comunale in grado di gestire il più grande patrimonio e giacimento di ricchezza che la città possiede”.

A chiudere l’incontro il Vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma: “Dai dati presentati emerge che l’esperienza di Matera 2019 ha ridefinito il ruolo e la prospettiva di Matera e della Basilicata. Si è definito un prima e un dopo il 2019, comprendendo come la cultura può cambiare in meglio i destini di una comunità, diventando determinante per sviluppo sociale ed economico del territorio. I numeri ci dicono del grande innalzamento delle presenze turistiche, della spesa turistica, del PIL della città, ma anche la grande risposta dei privati, che hanno innalzato in questi anni la qualità dei servizi turistici e ricettivi, scegliendo dunque di investire nel valore del patrimonio culturale e di conoscenze con una prospettiva a lungo termine. Per il futuro occorre che tutte le Istituzioni pubbliche e private si impegnino in un disegno coerente con questa linea di sviluppo, facendo in modo che la straordinarietà del 2019 possa diventare ordinarietà. L’obiettivo prefisso nel 2019 è stato colto come dimostrano i dati oggettivi presentati oggi; su questo patrimonio occorre ora investire per il futuro, con la consapevolezza che dovremo fare meglio con meno risorse, ma anche che si tratta di una sfida importantissima da raccogliere anche in nuove forme e da vincere”.

Il Report di monitoraggio e gli studi valutativi su Matera 2019 sono consultabili nella sezione Report 2019 del sito www.matera-basilicata2019.it.

 

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Per ogni euro speso da un turista culturale a Matera ne sono stati attivati 1,85 (+185%), per ogni euro investito direttamente in produzioni culturali si è avuto un ritorno di 2€ (+200%); a fronte di un investimento nella filiera più strettamente legata alla produzione culturale (il 51% delle risorse investite), altri settori economici (il 49% delle risorse) sono stati stimolati e introdotti nel processo di creazione di valore culturale.

Sono solo alcuni dei dati raccolti attraverso l’attività di monitoraggio e valutazione condotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 sui risultati di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Un percorso collettivo avviato ufficialmente ben dieci anni fa con la nascita del Comitato promotore della candidatura, nel luglio del 2011, e che ha coinvolto diversi soggetti a più livelli, dalle Istituzioni ai cittadini, dagli artisti ai volontari, dalla scena creativa alle imprese, in ambito internazionale, nazionale e locale.

I risultati degli studi valutativi, realizzati da alcuni tra i maggiori esperti del settore a livello nazionale e internazionale, saranno illustrati il 19 aprile alle ore 11:00 nell’incontro in streaming “Matera 2019, un giacimento di sfide”, un titolo che riprende quanto ha scritto nella prefazione all’ultima edizione del Report di Monitoraggio su Matera 2019 il Ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha seguito le tappe principali del lungo e appassionante percorso della Capitale Europea della Cultura.

La presentazione sarà un’occasione per riflettere sui risultati economici, culturali e sociali prodotti da Matera 2019, ma anche per lanciare sfide e approfondimenti, alla luce dei cambiamenti prodotti dalla pandemia, su come la cultura possa trainare l’economia, cosa vuol dire co-produrre cultura per una città ai margini dei grandi circuiti culturali, coinvolgendo in modo attivo anche i cittadini, quali sono i benefici in termini sociali della partecipazione alla cultura e quali le pratiche di welfare culturale, come rispondere alle disuguaglianze nell’accesso alla cultura che rischiano di aumentare ulteriormente nei prossimi anni per effetto della pandemia.

L'incontro, che sarà trasmesso sul canale YouTube del Ministero della Cultura, si svolgerà alla presenza del Ministro Dario Franceschini e sarà moderato da Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura nonché guida storica di Radio 3, l’emittente culturale che dal 2011 ha realizzato a Matera la festa di Materadio.

Interverranno alcuni degli autori degli studi valutativi su Matera 2019: Pierluigi Sacco, Senior Advisor OECD e professore di economia della cultura all’Università IULM Milano, Lucio Argano, esperto in progettazione culturale PtsClas, Mariavaleria Mininni prof.ssa di Urbanistica e Paesaggio presso il DiCEM – Università degli Studi della Basilicata, Carmelo Petraglia professore di economia politica presso il DiMIE - Università degli Studi della Basilicata, nonché Michele Somma e Rossella Tarantino, rispettivamente Vicepresidente e Direttrice della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Le conclusioni saranno affidate al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi.

Il Report di monitoraggio e gli studi valutativi su Matera 2019 sono consultabili nella sezione Report 2019 del sito. 

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“Dal 2 aprile lascerò la Rai (per limiti di età, nulla di traumatico...)”. E’ con il suo inconfondibile umorismo che il caro amico Marino Sinibaldi si congeda ufficialmente quest’oggi dal suo viaggio alla guida di Radio 3 a chi gli scrive via mail.
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 gli deve tanto, per quella straordinaria e vincente intuizione di portare nella città dei Sassi la festa dell’emittente radiofonica culturale della Rai, ribattezzata appunto Materadio, che dal 2011 ha accompagnato e raccontato il percorso prima di candidata poi di vincitrice del titolo Ecoc, ma anche dato vita a progetti originali, intrecciando la dimensione locale con quella nazionale ed europea. Un sodalizio profondo quello creato da Marino e la grande squadra di Radio 3 con la città dei Sassi, testimoniato dal pubblico sempre crescente che di anno in anno ha affollato, durante le giornate di Materadio, il centro città e poi la Cava del Sole nelle ultime due edizioni, finanche quella della pandemia del 2020.
A Marino facciamo i nostri migliori auguri per il traguardo raggiunto, certi di continuare a costruire ancora tante belle cose insieme per il prosieguo di Matera 2019. Al nuovo direttore di Radio 3, Andrea Montanari, vanno le nostre più vive congratulazioni, nell’auspicio di consolidare ulteriormente questa decennale collaborazione.

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Si avviano a nuove progettualità i map pointer di Matera 2019, le architetture luminose installate dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 agli ingressi della città di Matera e nei quartieri periferici, nell’ambito del progetto della Capitale Europea della Cultura 2019 “Lumen – Social Light”. Attraverso questo progetto, la comunità è stata chiamata a portare luce nelle aree urbane ed accogliere così i visitatori a partire dalla cerimonia inaugurale dell’anno speciale per la città dei Sassi, attingendo alla tradizione locale delle luminarie.

Oltre 6000 i cittadini che hanno partecipato ai laboratori organizzati in diversi luoghi della città per costruire, con l’ausilio di artigiani locali e ditte specializzate, i map pointer e le bag-light, le borse luminose a forma di tamburelli e setacci, in un grande processo di creazione collettivo e di attivazione della partecipazione.

Concluso l’anno da Capitale Europea della Cultura, la Fondazione ha continuato a tenere le installazioni attive quale segnale di continuità di Matera 2019 e di presenza luminosa nei giorni bui della pandemia.

Le architetture luminose, di cui oggi inizia lo smontaggio per sottoporle ad una operazione di manutenzione e restyling, diventeranno parte di una nuova progettualità di rigenerazione urbana nei diversi quartieri della città.

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A new platform dedicated to updating the world on current affairs within the cultural and creative industries is going live as part of the EU Erasmus + "DeuS" project, based on the Open Design School method, the participatory and multidisciplinary open design laboratory of Matera European Capital of Culture 2019.
The platform, still a work in progress and available on www.deuscci.eu, is a reference point for creative professionals, educators, and policy makers, and invites them to build an informal, open and pan-European community.
For the first time, a dedicated knowledge and community platform is launched to provide the sector with a joint space leveraging creativity to shape economic and societal dynamics.
The brand-new Creative Knowledge Platform will be a one-stop for the cultural and creative industries. It will offer open source educational materials and a variety of training possibilities for creative professionals with the DeuSComp toolkit, tailored to the current needs of the sector (entrepreneurial, digital and transversal skills). Users of the platform will also have the possibility to expand their network, find new opportunities, send their contributions and engage or propose local or national challenges.
“We are extremely proud and excited to be able to launch this platform. It is an ambitious project, but one that is needed on a European scale. The lack of a unified space dedicated to the sector with a specific focus on training opportunities, upskilling and validation of work based competencies has been evident for far too long.” Rita Orlando, Primary Coordinator of DeuS and Open Design School project manager.
The Creative Knowledge Platform is designed, created, and run by the dedicated EU-project DeuS. The project is funded by the Erasmus+ programme of the European Union and aims to address the prevailing and evolving skill gaps needs of cultural and creative professionals, while emphasising the relevance of vocational educational training.
DeuS is a vocational educational training (VET) project that focuses on unlocking the potential of the cultural and creative sector. It brings together 10 partners from 9 EU countries including 4 European Capitals of Culture (ECoC) who will co-create an innovative training path in design, critical thinking and entrepreneurship in response to local challenges.
DeuS works as a “think and do tank" where professionals with different backgrounds can upskill and re-skill while responding collaboratively to current societal and economic challenges.
DeuS builds on the work of the Open Design School pilot initiative, a participatory and multidisciplinary open design laboratory which was pivotal to the successful implementation of ECoC Matera 2019.

Partners
● Fondazione Matera Basilicata 2019 (IT) www.matera-basilicata2019.it/it/
● Consorzio Materahub Industrie Culturali e Creative (IT) www.materahub.com/en/
● Vytautas Magnus University – VMU (LT) www.vdu.lt/lt/
● XAMK – South Eastern University of Applied Sciences (FI) www.xamk.fi/en/frontpage/
● ECBN – European Creative Business Network (NL) www.ecbnetwork.eu/
● University of Wales Trinity Saint David Royal Charter – UWTSD – Creative Industries Research and Innovation Centre – CIRIC (UK) www.uwtsd.ac.uk/research/art-and-design-research/creative-industries-research--innovation-centre/
● Creative Region Linz & Upper Austria GmbH (AT) www.creativeregion.org/
● Creative Business Cup Foundation (DK) www.cbnet.com/
● Valletta 2018 Foundation (MT) www.valletta2018.org/
● Creative Industry Košice – CIKE (SK) www.cike.sk/en/

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In occasione della Pasqua, uscirà in contemporanea mondiale in streaming il film "Il Nuovo Vangelo" del regista svizzero Milo Rau, girato a Matera nel 2019 nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti" e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019. Il film sarà disponibile anche in italiano dall’1 al 4 aprile sul sito www.ntgent.be.

“L’uscita mondiale del film – sottolinea Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 - sarà una straordinaria occasione per raccontare al grande pubblico un progetto multidisciplinare, ideato dal grande regista Milo Rau per il programma della Capitale Europea della Cultura 2019, che ha intrecciato teatro, cinema e rivolta socio-politica. Un progetto che ha visto insieme come protagonisti sia i migranti provenienti da realtà difficili del Sud come la Felandina a Metaponto e Borgo Mezzanone a San Severo, con i loro diritti calpestati dal caporalato e dal capitalismo e le loro richieste di lavoro, dignità, uguaglianza, sia i cittadini di Matera, permanenti e temporanei, chiamati ad essere allo stesso tempo attori e spettatori di due performance pubbliche diventate parte del film, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, girato nei Sassi, e la Passione, realizzata nel Parco della Murgia, nello stesso punto scelto da Pasolini per la crocifissione del suo “Vangelo secondo Matteo”. Una umanità che si unisce nel luogo più emblematico dell’immaginario biblico, per rivendicare un mondo più giusto ed equo”.

“Il percorso nato dal progetto che abbiamo realizzato con Milo Rau, mettendolo in connessione con le varie realtà locali, – spiega Francesca Lisbona, Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata – ha consentito di innescare tutta una serie di percorsi virtuosi sul territorio, di grande impatto sociale. Come ha ricordato Renato Palazzi sul Sole 24 Ore-Domenica del 21 marzo nell’articolo “Il rinnovamento che serve al teatro italiano”, per Milo Rau il teatro del prossimo futuro non deve limitarsi a raccontare la realtà ma contribuire a modificarla, a intervenire su di essa. Il progetto de “Il Nuovo Vangelo” è un chiaro esempio di come lo spettacolo dal vivo, anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, non è mero divertimento, ma un contributo alla trasformazione della società. Non appena sarà possibile tornare a fare eventi in presenza immaginiamo di organizzare a Matera una proiezione del film, dedicata sia alla comunità materana che a quella dei migranti”.

pdf 16x16Dettagli film

 

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In attesa della nomina del nuovo Direttore Generale, la Fondazione Matera Basilicata 2019 sta mettendo in cantiere alcune importanti iniziative, approvate nella seduta odierna del Consiglio di Amministrazione. Già nelle prossime settimane è in programma un tour di presentazioni trasmesse via streaming, dedicate ai risultati conseguiti da Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Si sta inoltre lavorando, in collaborazione con il Comune di Matera, ad un evento culturale di grande scala in occasione del G20 a Matera. Partirà in questi giorni anche il percorso di affiancamento destinato all’associazione Volontari Open Culture 2019, nata lo scorso febbraio dall’esperienza del team dei volontari di Matera 2019. Si arricchiscono inoltre le progettualità che vedono coinvolta l’Open Design School, a partire dalla collaborazione con l’APT Basilicata per il progetto Fucina Madre. Allo studio anche un evento internazionale di grande respiro insieme ad altre città della cultura, in programma in autunno.

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“Le città d’acqua”, “Ghiaccio lucano”, “Bambini, pulcini e cervelli. Le neuroscienze tra cuccioli di homo sapiens e altri animali”, “L’utopia della conoscenza”, “Il gioco dell’evoluzione umana”. Sono alcuni dei geniali titoli scelti da Rossella Panarese, autrice e conduttrice storica di “Radio 3 Scienza”, per le diverse edizioni di Materadio, la festa di Radio 3 dalla città dei Sassi, che l’ha portata qui a Matera sin dal 2011.

La sua straordinaria capacità di comunicare ai radioascoltatori in maniera semplice e affascinante la scienza ha conquistato in questi anni anche il pubblico di Matera che numeroso affollava Casa Cava, l’Auditorium Gervasio, Piazza San Francesco per ascoltarla dal vivo nei sui dialoghi con Samantha Cristoforetti, Luca Mercalli, Paolo Nespoli, Telmo Pievani, Sandra Savaglio, Giorgio Vallortigara, Pippo Bianco, Guido Tonelli, Alberto Cottica, Sandra Lucente, Giuseppe Lupo e tanti esperti lucani.

Nel giorno in cui apprendiamo increduli e sgomenti della sua improvvisa scomparsa, ci stringiamo alla grande famiglia di Radio3, un pezzo importante della storia di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, di cui Rossella Panarese è stata una delle voci portanti.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 saluta il nuovo presidente della Fondazione Sassi, Michele Morelli, e porge i suoi migliori auguri al nuovo Consiglio di amministrazione composto, tra gli altri, dal presidente uscente Vincenzo Santochirico, e al nuovo Consiglio di Fondazione.

La Fondazione Sassi è stata una delle realtà lucane protagoniste del programma culturale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 con il progetto “La terra del pane”, festival multidisciplinare sul rapporto fra terra e pane, con ospiti di alto profilo dal mondo della cultura. L’augurio, in un momento difficile dal punto di vista culturale e umano, è che si faccia appello alle nostre comuni migliori energie per proficue collaborazioni future, nell’ intento di valorizzare quanto di meglio può esprimere il territorio e la città di Matera.

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Casino Padula è uno spazio vivo, curato, aperto a tutti, frequentato dai cittadini per passeggiare, leggere un libro sotto gli alberi, fare attività fisica, gestito della Fondazione Matera Basilicata 2019 senza soluzione di continuità con il percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che lo anima attraverso una serie di iniziative, compatibilmente con le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

A illustrare come questo spazio viene messo al servizio della comunità sono stati la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, il Segretario generale e manager amministrativo e finanziario, Giovanni Oliva, Massimiliano Burgi, manager del progetto Gardentopia, e Rita Orlando manager di Open Design School, in un incontro con la stampa questa mattina nel giardino di Casino Padula, cui hanno preso parte anche alcuni cittadini-giardinieri e cittadini-volontari.

In particolare, l’area verde che circonda la struttura, è stata adibita ad orto urbano che i cittadini di diversi quartieri di Matera curano e coltivano sin dalla fine del 2019, guidati dall’artista Luigi Coppola, nell’ambito del progetto Gardentopia. Attraverso dei workshop organizzati mensilmente a distanza con l’artista, i cittadini si scambiano buone pratiche sulla coltura delle piante, la selezione delle sementi, la potatura degli alberi, rafforzando la cura del bene comune. Una sala di Casino Padula è stata inoltre adibita a base operativa della neonata associazione “Volontari Open Culture 2019”, costituita a inizio febbraio da un gruppo di cittadini che hanno fatto parte del team dei volontari di Matera 2019, desiderosi di continuare a dare il proprio contributo, sia a livello locale che internazionale, nelle iniziative di carattere culturale.

Casino Padula è anche la sede di Open Design School, il laboratorio di progettazione e prototipazione di Matera 2019, che continua le sue progettualità e si afferma come modello a livello europeo, candidandosi così ad essere una delle principali eredità della Capitale Europea della Cultura. Nell’estate 2020 ODS ha realizzato tutti gli allestimenti per il Festival So Far So Close, che ha messo al centro le relazioni in fase infra-pandemica attraverso le arti performative, utilizzando fra i vari spazi all’aperto anche il giardino di Casino Padula, e ha dato vita ad un FabLab con workshop per bambini e ragazzi. L’ultima creazione di ODS sono gli allestimenti commissionati dal Comune di Miglionico per il Centro Polivalente “D’Amoroso Foco”, costruiti secondo i principi dell’economia circolare, ovvero riutilizzando i materiali già disponibili, senza buttare nulla. La metodologia di ODS è inoltre al centro del progetto internazionale finanziato dal programma Erasmus + “DeuS”, volto a sviluppare un percorso di formazione continua per le industrie culturali e creative europee. Grazie al suo percorso virtuoso, Open Design School è stato recentemente individuato dalla Commissione Europea quale esempio per il nuovo Bauhaus europeo lanciato dalla Presidente Ursula von der Leyen.

“Un’occasione – ha spiegato Tarantino - da cogliere per il nuovo rilancio di Matera e della Basilicata sulla scena internazionale, anche a partire da appuntamenti di grande rilievo come il G20 di giugno che vedrà nuovamente protagonista la città, a cui è importante legare iniziative di carattere culturale sul modello della co-creazione”.

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Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è la buona pratica europea selezionata dalla Regione Basilicata nell’ambito del progetto Interreg Europe “Cre:hub Politiche per le Industrie Culturali e Creative: l’HUB per lo sviluppo innovativo regionale” gestito per il tramite dell’Autorità di Gestione del PO FESR 2014-2020. Il percorso di Matera 2019 e il suo impatto sulle industrie culturali e creative è stato presentato oggi nel corso dell’evento online “Cultura e creatività: opportunità, sfide future e scenari di sviluppo” che ha chiuso il progetto. A raccontare tale percorso è stata la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, in un viaggio attraverso il portale open data di Matera 2019, uno strumento che propone in formato aperto i dati sulla Capitale Europea della Cultura, affinchè possano essere riutilizzati da ricercatori, giornalisti, studenti e generare così nuova cultura.

“La gran mole di dati relativi ai servizi ed articoli dedicati a Matera 2019 sui media nazionali e internazionali – ha spiegato Tarantino – ci mostrano quanto il processo della Capitale Europea della Cultura sia riuscito a cambiare l’immagine della città, raccontata oggi come un luogo del Sud in cui tutto può diventare possibile. I dati raccontano inoltre l’importante investimento fatto in produzioni culturali originali di carattere internazionale, che ha generato degli impatti sia in termini di competenze e relazioni per la scena creativa locale, chiamata a realizzare una parte importante del programma di Matera 2019, sia a livello economico, con effetto spillover non solo sulle industrie culturali e creative, ma anche su altri settori. Questo ci consente di affermare la capacità della cultura di trainare l’economia, e non solo il contrario. Un assunto da tenere ben presente nel momento in cui si potrà far ripartire tutto il comparto culturale, così duramente colpito dalle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, e che viene rilanciato in questi giorni attraverso le diverse manifestazioni organizzate dai lavoratori dello spettacolo".

“La dimensione internazionale del percorso di Matera 2019, insieme a quella del coinvolgimento attivo dei cittadini - ha concluso Tarantino - sono ben esemplificati da uno dei progetti pilastro della Capitale Europea della Cultura, che si candida a diventare una delle sue principali eredità, ovvero l’Open Design School, centro di ricerca e prototipazione aperto alla comunità, basato sull’apprendimento permanente e lo scambio tra professionisti di provenienza e specializzazioni diverse ”.

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Il percorso di successo di Matera 2019 e in particolare la sua capacità di coinvolgere le forze vive del territorio, stimolando la partecipazione attiva del pubblico, sono stati al centro dell’incontro online di ieri, 11 febbraio, dedicato ai team delle città portoghesi in competizione per il titolo di Capitale europea della cultura 2027. In Portogallo le candidature sono aperte dal 23 novembre 2020 al 23 novembre 2021 e la città vincitrice sarà annunciata nel 2023.

Con questa sessione informativa, il Ministero della Cultura portoghese ha voluto dare a tutte le città che hanno già dimostrato il loro interesse a candidarsi al titolo Ecoc, le migliori informazioni possibili per preparare dei dossier di alta qualità, attraverso l’incontro e la discussione con esperti ECoC, rappresentanti della Commissione Europea, ex e future Capitali europee della Cultura che hanno vissuto questo processo al tempo stesso impegnativo e gratificante.

A presentare l’esperienza di Matera 2019, è stata la direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, in un dibattito cui hanno preso parte il Ministro della Cultura portoghese Graça Fonseca, Fernanda Heitor Direttore Generale dell’Ufficio Strategia, Pianificazione e Valutazione del Ministero della Cultura portoghese, Sylvain Pasqua responsabile delle Capitale Europee della Cultura per la Commissione Europea, Cristina Farinha già membro del panel di monitoraggio Ecoc, Virginija Vitkiené per Kaunas 2022, Carlos Martins e João Serra per Guimarães 2012.

In passato, il Portogallo ha ricevuto tre volte il titolo di Capitale europea della cultura: nel 1994 per Lisbona, nel 2001 per Porto, e nel 2012 per Guimarães.

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È stata costituita oggi l’Associazione “Volontari Open Culture 2019” con la finalità di consolidare il progetto “Volontari Matera 2019” della Fondazione Matera-Basilicata 2019, quale lascito di Matera Capitale Europea della Cultura.

Nata dall’idea di un gruppo di volontari di Matera 2019, l’Associazione persegue gli obiettivi specifici che hanno caratterizzato tale progetto, come rafforzare una cittadinanza culturale ampia, aperta e diversificata, per rendere l’arte, la cultura e l’espressione creativa parte essenziale della vita quotidiana; attivare formazione e scambi, mescolando e facendo interagire generazioni di età differenti; promuovere la cultura e l’arte come strumento che permetta di costruire benessere per le persone e le comunità; condividere e scambiare a livello internazionale, nazionale e locale il patrimonio di esperienze e competenze acquisito nell’anno da Capitale Europea della Cultura. Il volontario culturale è dunque la persona che supporta e promuove la cultura in ogni sua forma a beneficio dell’intera collettività, mettendo a disposizione della comunità il proprio tempo e le proprie competenze.

Per raggiungere questi scopi, l’Associazione intende stipulare protocolli e accordi di collaborazione con Istituzioni pubbliche, enti privati e altre associazioni italiane ed estere; un accordo di collaborazione speciale verrà stipulato con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, con la previsione di una fase iniziale di accompagnamento delle attività dell’Associazione, soprattutto per quello che concerne l’inserimento dei volontari nei circuiti nazionali e internazionali. Tra le attività previste dall’Associazione, c’è inoltre quella della formazione e scambio di esperienze per altre realtà di volontariato culturale.

“L'entusiasmo dei tanti volontari e cittadini che nel 2019 hanno contribuito alla buona riuscita dei numerosi progetti culturali, ha dato impulso alla nascita dell'associazione Volontari Open Culture 2019 – sottolineano i membri del Direttivo, presieduto da Ferdinando Trotta-. L'associazione in continuità con gli obiettivi della Fondazione Matera Basilicata 2019 nasce per supportare e promuovere i prossimi progetti culturali che si svolgeranno nella nostra città e in altri contesti, sia italiani che europei. Invitiamo tutti a cogliere l'opportunità di unirsi a questa grande famiglia. E inoltre siamo aperti alla collaborazione con altre associazioni, enti pubblici e privati che condividono i nostri principi”.

Il team dei volontari di Matera 2019 è nato attraverso una chiamata pubblica promossa nel 2018 dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, che andava a sistematizzare le esperienze di volontariato sviluppatesi negli anni di candidatura di Matera al titolo di Capitale Europea della Cultura, come per esempio quella dei volontari digitali (webteam). La chiamata ha avuto un grandissimo successo, arrivando a registrare fino a 1500 iscrizioni da parte di cittadini con età, provenienza e competenze eterogenee. Nel 2019 i volontari sono stati i principali protagonisti di tutti gli appuntamenti del programma culturale, mettendo a disposizione della collettività le proprie doti. Il 2020, nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, li ha visti nuovamente all’opera nel realizzare e distribuire mascherine alle case famiglia materane, affiancare le attività della Fondazione messe in campo per la Festa della Musica negli ospedali e Rsa di Potenza e Matera e per il festival di arti performative “So Far, So Close” a Matera e in diversi comuni lucani e infine curare l’accoglienza agli ospiti del cartellone natalizio televisivo promosso dal Comune di Matera.

“Salutiamo con grande piacere la nascita dell’Associazione “Volontari Open Culture 2019” – spiega Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 -. Da parte nostra daremo loro tutto il supporto necessario sia per rafforzare il percorso di formazione, accrescimento delle competenze e scambi fatto dai volontari durante Matera 2019, sia per rilanciare il loro inserimento all’interno dei circuiti del volontariato nazionale e internazionale. Questo rappresenta per noi una delle più preziose eredità lasciate sul territorio dalla Capitale Europea della Cultura”.

Il nome dato all’Associazione "Volontari Open Culture 2019" è stato scelto attraverso un sondaggio fatto tra i membri del team dei volontari di Matera 2019 e mette insieme la mission di volontari culturali con lo slogan “Open future” che sintetizzava il programma della Capitale Europea della Cultura. A supportare il gruppo in tutti gli aspetti procedurali per la costituzione dell’associazione nonché nella formazione, è stato il CSV di Matera. Per unirsi all’Associazione "Volontari Open Culture 2019" o per avere maggiori informazioni sul tesseramento, è possibile inviare una mail all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o un messaggio alla pagina Facebook “Volontari Open Culture 2019”.

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"Insieme a tutta la Fondazione Matera Basilicata 2019 desidero esprimere il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa, durante un’escursione sul monte Sirino, di Fabio Limongi, guida escursionistica, esperto di montagna, maestro di sci e soccorritore alpino. Lo ricordiamo quando si unì al gruppo di camminatori che nel 2014 arrivarono a piedi a Matera da 8 luoghi diversi della Basilicata per sostenere la candidatura della città a Capitale Europea della Cultura per il 2019 in occasione della visita della delegazione della giuria che avrebbe assegnato il titolo. Fabio era venuto dalla sua Lauria a capo di un gruppo di escursionisti per spiegare direttamente ai commissari perché questa nomina fosse importante per tutti i giovani della Basilicata. La sua perdita è un grandissimo dolore per tutti noi e per la comunità lucana intera.”

Rossella Tarantino, Direttrice Fondazione Matera Basilicata 2019

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«A nome della Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea la Direttrice Rossella Tarantino - desidero porgere i migliori auguri a Procida, designata oggi Capitale Italiana della Cultura 2022 dal Ministro Franceschini, sulla base della selezione della Giuria di esperti.

Quella appena conclusa è stata una competizione entusiasmante che ha visto protagoniste città differenti per dimensioni, percorsi, collocazione geografica, che si sono messe in gioco per re-immaginare il loro futuro attraverso la cultura.

Prima isola a ricevere il titolo, Procida ha sviluppato un progetto ambizioso che mette al centro le relazioni e la co-creazione con i cittadini, su ispirazione del modello di Matera 2019. Sincere congratulazioni al Sindaco Giuseppe Pugliese e al Direttore di candidatura Agostino Riitano, che ha avuto un ruolo rilevante nel percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Un percorso di grande interesse quello di Procida, con cui intrecciare una collaborazione che, a partire da quanto già avviato con Parma 2020-21 e con Bergamo e Brescia 2023, si possa allargare anche a tutte le altre nove città arrivate finaliste, ovvero Ancona, Bari, Cerveteri, L'Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. A loro infatti va l’invito a continuare a rilanciare il lavoro svolto, per il quale Matera mette a disposizione il suo capitale di relazioni, esperienze e competenze.

Un plauso al Mibact e alla Giuria di selezione per le modalità aperte con cui si sono svolte le audizioni, trasmesse in diretta streaming sul canale Youtube del Ministero. Un’occasione di visibilità per le città, un’opportunità di restituire il valore del lavoro fatto, ma anche un’operazione di grande trasparenza nei confronti delle rispettive comunità e di apprendimento collettivo. Una modalità di condivisione che sarebbe utile poter implementare anche nel processo per la nomina delle Capitali Europee della Cultura come buona pratica di “open culture”».

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 esprime soddisfazione per il risultato emerso dall’indagine su Matera Capitale Europea della Cultura 2019 condotta dalla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata, e chiusa con delibera depositata il 22 dicembre 2020, che non ha riscontrato alcuna inadempienza amministrativa sulla gestione di questo grande appuntamento.
Nell’indagine infatti vengono riportati diversi dati sia relativi agli eventi del programma culturale di Matera 2019, sia agli impatti turistici che l’appuntamento ha determinato, riscontrando che “Matera capitale europea della Cultura è stato un evento di straordinaria rilevanza per la Basilicata e per la città di Matera in particolare, che ha visto in tal modo rafforzarsi il suo ruolo indiscutibile di attrattore culturale”.
Rispetto ai primi, nell’indagine si sottolinea: “Interessante è, sicuramente, il dato relativo alle presenze turistiche per la Cerimonia inaugurale che si è calcolato abbia inciso per circa il 12% sugli accessi registrati agli eventi del 2019. Altra operazione di rilievo è stata quella svolta nelle aree remote della Basilicata. Sul totale eventi che l'anno da Capitale Europea della Cultura ha generato, circa un terzo (il 32%) si è svolto in un Comune della Basilicata, come sede primaria o aggiunta a Matera. Il senso di questa scelta sta non solo nella specifica volontà di allargare l'accesso alla cultura, promuovendo nuovi formati dove esso è tendenzialmente più basso, ma anche nell'offrire agli artisti di Matera 2019 e alle comunità remote la possibilità di esplorare nuove frontiere di coproduzione artistica, Fondamentali in tal senso i risultati dei progetti Capitale per un giorno, Gardentopia e Altofest — Basilicata 2019, con cui sono stati raggiunti tutti i 131 comuni della Basilicata”.
In merito ai dati sui flussi turistici si osserva: “Con ogni evidenza può affermarsi che dai dati su riportati vi è stata una crescita costante delle presenze nella città di Matera, trainante per l’intero turismo lucano, che è iniziata sicuramente negli anni precedenti la manifestazione e che nel 2019 ha portato ad un numero di 730.434 ospiti”.

Nelle conclusioni dell’indagine, i Giudici Contabili sottolineano quanto segue: “Il quadro d’insieme della indagine condotta dalla Sezione, pur tra le difficoltà insorte a seguito del propagarsi per tutto il 2020 dell’epidemia da Covid-19 è sufficiente per poter concludere che ci si è trovati in presenza di un evento culturale importantissimo la cui gestione è stata sostanzialmente esente da gravi criticità : esso non va però sprecato né sminuito a semplice serie di manifestazioni e passerelle ma può e deve segnare una svolta strutturale capace di incidere in profondità sul tessuto culturale e sociale della città (e della regione) che certamente costituisce un attrattore culturale e turistico unico nel panorama italiano”.
La Fondazione Matera Basilicata 2019 ringrazia per i risultati conseguiti ed evidenziati dall’indagine della Corte dei Conti, i Presidenti Aurelia Sole e Salvatore Adduce che, insieme al Direttore Paolo Verri e la direttrice Rossella Tarantino, hanno guidato in questi anni il lavoro di una macchina amministrativa complessa, che è riuscita in tempi stringenti a realizzare il programma di una Capitale Europea della Cultura, nel pieno rispetto delle norme pubbliche vigenti. Un ringraziamento anche al dott. Giuseppe Romaniello, che in qualità di manager amministrativo e finanziario ha impostato l’impianto amministrativo contabile della Fondazione, nonché ai suoi successori Anna Piscinnè e Giovanni Oliva per aver garantito la corretta esecuzione di tutte le procedure amministrative insieme alla puntale attività di rendicontazione conclusa positivamente.

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha approvato, nel corso dell’ultima riunione, l’Avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per il conferimento dell’incarico di Direttore Generale della Fondazione.

Possono manifestare la propria disponibilità ad assumere l’incarico coloro i quali abbiano, fra gli altri requisiti, qualificata e documentata esperienza di almeno 5 anni in materia gestionale e manageriale, in ambito pubblico o privato.

L’incarico sarà legato alle funzioni attribuite al Direttore Generale dall’articolo 18 dello Statuto della Fondazione e avrà durata fino al 31 dicembre 2022. Nel caso in cui vi sia una estensione della durata della Fondazione (ai sensi di quanto indicato nello statuto della Fondazione all’art. 21), l’incarico potrà essere prorogato fino ad un massimo di 12 mesi. Ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto della Fondazione, il Direttore Generale è nominato dal Consiglio di Amministrazione.

La domanda, corredata della documentazione richiesta nell’Avviso, dovrà pervenire a mezzo posta elettronica certificata (PEC) entro le ore 18:00 del 14 gennaio 2021 all'indirizzo PEC This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

L’Avviso viene pubblicato sul sito istituzionale della Fondazione Matera Basilicata 2019 www.matera-basilicata2019.it nella sezione “Amministrazione trasparente > Bandi di concorso”.

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Dopo la prima mondiale alle Giornate degli Autori, sezione parallela e autonoma della Mostra del Cinema di Venezia, e la presentazione a novembre all’ IDFA - International Documentary Film Festival di Amsterdam, da domani 17 dicembre sarà disponibile in streaming in Germania e Austria il film "Il Nuovo Vangelo" (The New Gospel) del regista svizzero Milo Rau, girato a Matera per il progetto di Matera 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti" e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e Fondazione Matera Basilicata 2019.

La pellicola, una produzione Fruitmarket, Langfilm, IIPM – International Institute of Political Murder, distribuita da Port Au Prince, vede protagonista l’attivista Yvan Sagnet nel ruolo del Cristo, migranti, attivisti e braccianti nel ruolo degli Apostoli, con la partecipazione di Marcello Fonte (Ponzio Pilato), Enrique Irazoqui nella sua ultima apparizione cinematografica (Giovanni Battista), Maia Morgenstern (Madonna) e con la voce e le canzoni di Vinicio Capossela. Una collaborazione, quest'ultima, nata proprio a Matera durante lo svolgimento in contemporanea delle riprese del film e dello spettacolo di Capossela per Matera 2019.

Con l’acquisto del biglietto per lo streaming, una parte degli incassi saranno devoluti ai cinema tedeschi e austriaci che non hanno potuto trasmettere il film a causa della chiusura delle sale imposta dall’emergenza Covid. I biglietti sono disponibili sul sito web ufficiale in lingua tedesca http://dasneueevangelium.de

“Il percorso di co-creazione con la scena creativa lucana sviluppato per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ha ricevuto nel corso del 2020 grande visibilità a livello internazionale e questo rappresenta una delle principali eredità del lavoro fatto in questi anni – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino”.

Nei primi mesi dell’anno, il documentario Vado Verso Dove Vengo, frutto del progetto Storylines-The Lucanian ways coprodotto con Youth Europe Service, è stato presentato negli USA, venendo poi distribuito sulle piattaforme digitali in 24 Paesi. Il film “Marghe e sua madre” del grande regista iraniano Mohsen Makhmalbaf, realizzato per il progetto Formula Cinema coprodotto con l’associazione Allelammie, è stato presentato al Locarno Film Festival, alla Mostra Internacional de Cinema di San Paolo del Brasile e ha ricevuto il premio “Gold Remi” come film straniero al World-Fest Houston International Film Festival. Il concerto “Musiche per Matera” del maestro austriaco Georg Friedrich Haas, eseguito per il progetto Voices of the Spirit coprodotto con Lams ha ricevuto il “Premio Abbiati” come migliore novità per l’Italia ed è stato trasmesso via streaming l’8 dicembre dalla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma per l’inaugurazione del Presepe di Guido Strazza. La suite OSA nata dal progetto Open Sound coprodotto da Multietnica è stata ospitata dal vivo sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi a Matera questa estate e poi trasmesso in streaming al Linecheck Music Meeting and Festival. Nei giorni scorsi, infine, l’artista svedese Neil Berg Cinemascope, protagonista del progetto “Suoni del Futuro remoto” coprodotto con l’Onyx Jazz Club, ha voluto rendere omaggio all’esperienza fatta a Matera nel 2019, esibendosi a Goteborg e Stoccarda in un concerto trasmesso in streaming, mentre è stato premiato allo Zebra Poetry Film Festival di Berlino uno degli episodi del film MaTerre, progetto coprodotto con Rete Cinema Basilicata e protagonista di un talk a Maker Faire di Roma.

“In un anno difficile a livello globale e in particolare per il settore culturale, si tratta di un grande risultato- conclude Tarantino - che getta le basi per un rilancio della programmazione già a partire dai prossimi mesi”.

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L’Open Design School, il laboratorio di design partecipativo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, continua a suscitare un grande interesse sia a livello locale che internazionale come esempio di buona pratica operativa e metodologica.

Grazie ad un accordo siglato lo scorso ottobre tra Comune di Miglionico e Fondazione Matera Basilicata 2019, il team di Open Design School ha concluso in questi giorni la realizzazione degli allestimenti per uno spazio dedicato ad attività performative all’interno del Centro Polivalente - palestra di resilienza “D’Amoroso Foco”. L’opera si inserisce nel progetto “Giovani protagonisti” vinto dall’Amministrazione Comunale di Miglionico nell’ambito del bando “Ultimo miglio” e incentrato sulla costruzione di un programma culturale in cui la fruizione degli eventi rende protagonisti i cittadini, in perfetta sintonia e continuazione con l’esperienza di Matera 2019, dando ampio spazio alle giovani generazioni. L’accordo con la Fondazione prevede per il 2021 anche l’allestimento di una mostra di Matera 2019 nel Castello del Malconsiglio di Miglionico.

In questi ultimi mesi inoltre, diversi sono stati gli appuntamenti internazionali in cui è stata presentata la metodologia e il modello Open Design School che, a livello europeo, è oggetto di studio del progetto pilota “DeuS”, finanziato nell’ambito di Erasmus +, dedicato allo sviluppo di competenze per il settore culturale e creativo, che vede la Fondazione Matera Basilicata 2019 come capofila di un partenariato composto da realtà di 9 paesi europei.

Il progetto è stato illustrato alla Settimana Europea delle regioni e delle città (European Week of regions and Cities) fra le piattaforme europee a disposizione dei Centri di eccellenza professionale (CoVEs), in grado di collegare fornitori di competenze di alta qualità a dei settori economici specifici o a sfide locali, strettamente integrate negli ecosistemi di innovazione regionale. Info: https://europa.eu/regions-and-cities/programme/sessions/1148_en

Si è parlato di Open Design School e DeuS anche al decimo Summit delle industrie Creative Europee (ECIS), il più grande vertice annuale delle industrie culturali e creative, che riunisce più di 200 esperti europei per fornire informazioni sugli attuali sviluppi nel settore, elaborare possibili soluzioni e discutere la politica europea. Nell’ambito della sessione di approfondimento dedicata alle esigenze di innovazione nel campo dell’istruzione e acquisizione di nuove competenze per il settore delle industrie culturali e creative (Life long learning) è stata elaborata una Green Paper su formazione e smart skills, consegnata ai rappresentanti della Presidenza tedesca dell'UE e della Commissione UE alla fine del summit,. Info: https://www.ecbnetwork.eu/framing-creative-futures-the-10th-european-creative-industries-summit-ecis-2020/

Il progetto “Piazza dell'Architettura”, realizzato da Open Design School in occasione del Festival Universo Assisi a luglio 2019, ha vinto il premio BigSee Award come miglior progetto per la categoria “città e comunità”. BigSee è una piattaforma che esplora, valuta, espone e promuove sistematicamente l'eccellenza imprenditoriale e creativa del Sud-Est Europa; riunisce 19 Paesi e 350 milioni di persone e rappresenta un forum e una comunità unica per la discussione e lo sviluppo del ruolo culturale, economico e politico del sud-est europeo. La piattaforma BIG SEE è gestita da Zavod Big, organizzazione indipendente e non-profit con sede a Lubiana che incoraggia lo sviluppo dell’economia creativa, nonché motore pulsante di diverse iniziative quali Month of Design, Big Architecture, Wood Icon and Creative Tourism Festivals, City of Design, Hiše magazine. Info https://bigsee.eu/ https://bigsee.eu/piazza-dellarchitettura-assisi/

L’esperienza di Open Design School come forma di pratica culturale collaborativa in un processo di sviluppo della comunità è stata al centro del Kaunas Design Event, un ciclo di attività organizzato da Kaunas Capitale Europea della Cultura 2022 nell’ambito del cluster “Designing Happiness”, pensato per favorire l’uso del design quale metodo di progettazione delle città e di partecipazione culturale. Info: http://dizainaskaune.lt/

Da segnalare infine la collaborazione con realtà internazionali attraverso progettualità legate a Open Design School. Il progetto “I luoghi di Matera 2019” attraverso cui ODS ha mappato nel 2018 i luoghi della Basilicata idonei a ospitare eventi pubblici, è tra le azioni proposte nell’ambito del progetto “From South to South” finanziato dal TEC - Tecnologico de Monterrey per azioni congiunte Italia/Messico finalizzate a scambio di buone pratiche e mobilità internazionale. Prosegue e si consolida poi la collaborazione con le altre Capitali Europee della Cultura: nel 2019 è stata avviata quella con la città austriaca di Bad Ischl 2024 che avvierà il progetto “School of Art and Craft” in collaborazione con Open Design School, attraverso lo scambio tra artisti e artigiani, ispirazione reciproca e condivisione di conoscenze. È stato inoltre siglato un Memorandum of understanding con Piran- Pirano 2025 (Slovenia), candidata al titolo ECoC 2025 su due progetti, Community Resource Lab e Changeadvocacy , entrambi ispirati a Open Design School, sia nella definizione di luoghi di scambio di competenze e produzione sia nell’applicazione del metodo partecipativo e multidisciplinare.

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“Le attività della Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea il Vice Presidente Michele Somma – non si sono mai fermate nel corso di questo anno molto difficile, che avrebbe dovuto rappresentare il rilancio di Matera dopo l’esperienza da Capitale Europea della Cultura nel 2019.

In questi mesi la Fondazione ha lavorato in particolare su tre importanti fronti: la rendicontazione, che ha consentito l’avanzamento dello stato dei pagamenti ai fornitori; l’attività di monitoraggio e valutazione prevista per tutte le Capitali Europee della Cultura , confluita nel report presentato a luglio, nel portale open data, e nelle valutazioni indipendenti degli esperti che saranno presentate nelle prossime settimane; la realizzazione del Festival di arti performative “So far So Close”, che ha consentito di rilanciare la programmazione degli eventi artistici, ragionando sul tema delle relazioni al tempo del Coronavirus, ma rispondendo altresì ad una esigenza di ritrovarsi come comunità cittadina e regionale dopo l’esperienza eccezionale dello scorso anno, mettendo a frutto il lavoro fatto in questi anni da Open Design School.

Come previsto dal dossier di candidatura, molti dei progetti di Matera 2019 realizzati in coproduzione con la scena creativa lucana, hanno avviato o proseguito in questi mesi la loro distribuzione nazionale e internazionale; fra questi il film “Il Nuovo Vangelo” del regista svizzero Milo Rau, esito del progetto realizzato con il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, presentato alle Giornate degli autori, sezione parallela della Mostra del Cinema di Venezia e all’International Documentary Film Festival di Amsterdam; la Suite Osa, nata dal progetto Open Sound coprodotto da Multietnica, trasmessa al Linecheck Music Meeting and Festival; il film Cos Endins, parte del progetto MaTerre di Rete Cinema Basilicata, premiato allo Zebra Poetry Film Festival di Berlino.

In parallelo, la Direttrice ad interim Rossella Tarantino, che da giugno ha accettato di continuare a guidare la Fondazione, garantendo l’avanzamento di tutte le attività, ha presentato un piano di legacy che da un lato mette a valore le migliori esperienze sviluppate per la Capitale Europea della Cultura, come la co-creazione e la riconnessione fra aree urbane e aree remote, dall’altro guarda alle nuove sfide del digitale e alle smart cities.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, rinnovato con l’ingresso del Sindaco di Matera, Domenico Bennardi e del Rettore dell’Università della Basilicata, Ignazio Mancini, è ora al lavoro per dare alla Fondazione un nuovo indirizzo e una nuova governance che possa garantire il rilancio di un percorso che è iniziato dieci anni fa e che vuole guardare lontano, forte anche del nuovo riconoscimento ricevuto dalla città di Matera, che si appresta ad ospitare il G20 la prossima estate”.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 saluta e ringrazia il Questore di Matera, Luigi Liguori, per la preziosa collaborazione messa in campo e lo straordinario impegno profuso, grazie a cui è stata garantita la sicurezza e quindi la buona riuscita di tutte le manifestazioni connesse al programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

La sua grande competenza, messa a disposizione della comunità materana nel periodo di maggiore attenzione che la città dei Sassi ha registrato a livello nazionale e internazionale, è stata determinante per la risoluzione di problematiche che avrebbero privato la stessa comunità di godere di eventi irripetibili. Il Questore Liguori sarà sicuramente una fondamentale risorsa per il territorio pescarese che si appresta ad accoglierlo, con l’augurio di nuove e grandi soddisfazioni al servizio dello Stato.

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Il tema della vicinanza, in risposta al distanziamento fisico, è stato centrale nel Festival “So far, so close” prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, svolto a Matera e in diversi comuni della Basilicata dal 12 settembre al 24 ottobre 2020: vicinanza sia in termini di nuove relazioni tra le persone sia tra aree urbane e aree remote, in un percorso di ripensamento che potesse definire nuovi rituali dello stare insieme e nuove modalità di fruizione dello spazio pubblico.

La ricerca su soluzioni possibili, strategie ed esperienze maturate nell’ambito del Festival e, più in generale, nel settore dello spettacolo dal vivo in risposta alle limitazioni, è confluita nel manuale “So Far So Close. Pratiche di vicinanza infra-pandemiche”, curato dalla Open Design School, il laboratorio di design partecipativo di Matera 2019.

Il Manuale, pubblicato oggi sul sito ods.matera-basilicata2019.it (distribuito con licenza Creative Commons CC BY-SA-NC in forma digitale e liberamente stampabile), ha analizzato i progressivi cambiamenti riguardanti la regolamentazione e le linee guida per lo spettacolo dal vivo ed è organizzato in tre sezioni:

“SO FAR. Ampliare il campo d’indagine”, la parte di ricerca e di approfondimento sulle tematiche che gravitano attorno ai nuovi rituali imposti dal virus, con contributi di artisti, architetti, ricercatori, scienziati, filosofi, antropologi e organizzatori di eventi a cui è stata chiesto di rispondere alla domanda “Quali esercizi di vicinanza proponi per questa fase infra-pandemica?”; “APPARATI. Normative e soluzioni possibili”, la raccolta dei DPCM, degli articoli e dei progetti che hanno accompagnato la fase di ricerca, riferimenti e casi studio che presentano possibili soluzioni creative o spunti di riflessione rispetto alle nuove norme per il contenimento del contagio, con una selezione di manuali, guide e strumenti disponibili; “SO CLOSE. Sperimentare sul campo”, la sezione strettamente operativa che comprende gli strumenti, il metodo di indagine, i progetti, le strutture e i visual ideati, i casi studio affrontati, con l’analisi delle criticità e la restituzione dei risultati e delle soluzioni adottate.

Ad aprire il Manuale è la prefazione del Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, che sottolinea: “Il filo conduttore che ha animato il Festival So Far So Close è stata la ricerca sulla vicinanza, in tutti i suoi molteplici aspetti, in un tempo di relazioni liquide, digitali e virtuali e di dialettica tra centro e periferia, tra vecchie e nuove marginalità, tra realtà urbane e paese e borghi. Più che un Manuale, un seme, un contributo alla riflessione che manterrà una sua fecondità anche quando questo periodo difficile sarà finito”.

Fra i numerosi contributi, anche quelli di Maurizio Carta - urbanista, Maurizio Ferraris - filosofo, Patrizia Giancotti, antropologa, Janet Hetman - architetto, Bertram Niessen - Direttore scientifico di cheFare, Alessandra Pioselli - critico d’arte e curatrice, Marco Petroni - teorico del design. É inclusa una sezione di interviste ad alcuni degli artisti protagonisti del Festival, come il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, il regista e performer Antonio Tagliarini, il coreografo Michele Di Stefano, la danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, l’artista attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica Luigi Coppola, insieme a Joseph Grima, Ideatore di Open Design School.

“Sin dall’inizio – spiega la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino - abbiamo immaginato, insieme a Rita Orlando, di realizzare, a complemento del Festival, un Manuale open source che narrasse il lavoro di ricerca e sperimentazione condotto da Open Design School e raccogliesse anche altri esercizi di vicinanza fatti da designer, artisti, curatori in questo periodo distopico. Un Manuale che possa essere un ulteriore momento di riflessione e di rigenerazione, perché, come abbiamo imparato dal percorso di Matera 2019, il limite è un nuovo inizio”.

“La co-progettazione, insieme all’imparare facendo, è un assunto fondamentale della metodologia di Open Design School - evidenzia Rita Orlando, la manager della School per la Fondazione Matera Basilicata 2019 -. In questo caso, è un principio che ha informato non solo il disegno degli spazi performativi, insieme agli artisti, ma anche lo studio dei comportamenti sociali derivati dalla pandemia, insieme alle comunità, e la loro declinazione in chiave progettuale per un nuovo paradigma di definizione condivisa dello spazio pubblico / collettivo, inteso come momento di incontro di diverse visioni e tensioni sociali”.

Questa ricerca-azione è intesa come un continuo work in progress, un diario di bordo open-source, utile alla mappatura dei casi studio, alla raccolta di testimonianze e ad aggregare le informazioni reperite in itinere. L’auspicio è che i contenuti di questo Manuale vengano utilizzati, arricchiti, discussi, modificati e perfezionati da chiunque ne vorrà far uso.

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Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3
presentano in radio e streaming video

 

“Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone”
con Calibro 35 featuring Roy Paci e Diodato

10 Novembre 2020, ore 20:30

 

Nel giorno in cui il maestro Ennio Morricone avrebbe compiuto i suoi 92 anni, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 lo festeggiano proponendo in radio e streaming video il concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” con protagonista la band dei Calibro 35 e due ospiti speciali come Roy Paci e Diodato. Presentato da Valerio Corzani, il concerto è stato organizzato da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 lo scorso 26 settembre nella Cava del Sole a Matera in occasione di Materadio Special edition, la festa di Radio3 nella città dei Sassi, giunta alla sua decima edizione e realizzata in una versione riadattata causa Covid ma fortemente voluta per rinsaldare il legame fra il territorio, la radio e la grande musica, in un anno flagellato dalla pandemia.

Una produzione totalmente originale, dedicata alle composizioni del grande maestro scomparso il 6 Luglio scorso, che sarà riproposta martedì 10 novembre alle ore 20:30 sulle frequenze di Radio 3 e in streaming video sulla pagina Facebook di Matera 2019. “Passaggi nel tempo” è il titolo di un brano di Ennio Morricone tratto dalla colonna sonora del film western “Il grande silenzio” di Sergio Corbucci poi riutilizzato per il film thriller di Jordan Leondopulos “The Swap” con Robert De Niro.

Il progetto sviluppa un percorso sonoro particolarmente affine al combo costituito da Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere), Enrico Gabrielli (organi e fiati), Fabio Rondanini (batteria), Luca Cavina (basso elettrico), Tommaso Colliva (produzione), che ha sempre prediletto la rivisitazione di suoni e stili dalle grandi colonne sonore italiane degli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Spesso i Calibro35 hanno regalato il loro tocco “retro-modernista” anche ad alcuni pezzi celeberrimi di Morricone, in particolare ad alcuni brani legati all’onda travolgente dei poliziotteschi (i thriller e i polizieschi con ambientazione in Italia che avevano sempre a corredo eccellenti soundtrack). È però la prima volta che il gruppo milanese lavora e propone un programma concertistico interamente dedicato alle opere di Morricone e lo fa tra l’altro convocando sul palco due valenti musicisti che spesso si aggiungono all’ensemble come Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni) e Beppe Scardino (sax baritono), ma anche due stelle della musica italiana come il trombettista e cantante Roy Paci e il cantautore Diodato.
L’excursus dei Calibro35 tocca i vari filoni delle opere di Morricone: quello dei polizieschi, del giallo, del cosiddetto Spaghetti Western, delle escursioni del Maestro nel mondo della canzone e molto altro.

 

Calibro35:
Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere)
Enrico Gabrielli (organi e fiati)
Fabio Rondanini (batteria)
Luca Cavina (basso elettrico)
Tommaso Colliva (produzione)

Ospiti speciali:
Diodato (voce)
Roy Paci (tromba e voce)

Musicisti aggiunti:
Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni)
Beppe Scardino (sax baritono)

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A seguito della verifica di tutte le informazioni presenti sul sito web istituzionale della Fondazione Matera- Basilicata 2019, l'Anac ha comunicato "l'archiviazione della richiesta di notizie ai sensi dell'art. 4 del Regolamento sanzionatorio in ragione della non ricorrenza dei presupposti per l'avvio del procedimento sanzionatorio stante l'intervenuta implementazione dei dati richiesti nel sito web istituzionale della Fondazione, come riscontrato da successiva verifica".

"Grazie a un lavoro fatto in sinergia con i referenti dell'Anac e con il personale amministrativo della Fondazione- spiega il Segretario Generale e manager amministrativo e finanziario ad interim della Fondazione, Giovanni Oliva - abbiamo completato l'inserimento di tutte le informazioni che risultavano non presenti nella sezione Amministrazione Trasparente del nostro sito web. Le segnalazioni fatte dall'Anac erano in gran parte di tipo formale, per cui non andavano a inficiare la trasparenza e legalità delle attività della Fondazione, ma in ogni caso necessarie per l'implementazione del sito dedicato".

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La scomparsa di Gigi Proietti ci riempie di dolore. L'intero programma della Capitale Europea della Cultura è legato alla figura del grande maestro che aprì ufficialmente le manifestazioni del 2019 in quella giornata indimenticabile del 19 gennaio.

Da Piazza San Pietro Caveoso e dalle vie dei Sassi, davanti a migliaia di cittadini, sotto una pioggia che lo stesso definì beneaugurante, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l'allora ministro dei beni Culturali Alberto Bonisoli, Proietti aprì i festeggiamenti con un omaggio alla città dei Sassi: "Io definisco Matera, la città più antica delle continue rinascite, dei continui rinascimenti. Speriamo che questa città del Sud possa far sentire la sua voce ai grandi capi di stato europei. La globalizzazione può funzionare se parte dalla globalizzazione delle culture: quando i popoli si devono conoscere, devono farlo dalle loro radici, dai loro valori. Solo così si potrà avere un'Europa diversa e nuova. Forse può essere un discoro utopistico, ma un po' di utopia non guasta mai".

Della sua abilità istrionica, Proietti diede prova anche in quella serata, recitando i versi di alcuni grandi poeti italiani, fra cui quelli di Rocco Scotellaro, proposti in una versione cantata della poesia "E' fatto giorno" con l'accompagnamento di tre musicisti materani. Un orgoglio per tutti i lucani che in quella serata si univano per festeggiare l'inizio di un anno straordinario. Matera e la Basilicata lo ricorderanno per sempre.

La Fondazione Matera Basilicata 2019

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A few hours after the Prime Minister's Decree suspending public events in theatres, cinemas and open spaces in Italy, the “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” Performing Arts Festival produced by the Matera-Basilicata 2019 Foundation with artistic collaboration from Silvia Bottiroli and Cristina Ventrucci, in partnership with Apt Basilicata and ASM Matera and with the patronage of the Municipalities of Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico and San Severino Lucano, reached its conclusion in Matera.

The Festival, which opened, on 12 September in the Cava del Sole in Matera, the iconic location of the 2019 European Capital of Culture, explored both the new inter-personal relationships in a time of social distancing and the new relations that can be developed between urban and remote areas. Through a process of collective re-education, it established new rituals around being together through new ways of exploiting public spaces. Seven artists and companies (Emma Dante, Virgilio Sieni, Chiara Guidi, Annamaria Ajmone, Luigi Coppola, the Compagnia MK and Daria Deflorian and Antonio Tagliarini were called on for this purpose. They updated their questions in the middle of a pandemic time, placing proximity – including in relation to the relationship between interpreting reality and constructing the imaginary – at the heart of their work, and focusing on the relationship between the human and non-human, and between the visible and invisible. Ten works and sixteen repeat performances were staged, including theatre, dance, cinema and public and relational art, characterised by interventions in a redesigned public space using forms of opening that were able to include the public not only in the enjoyment of a finished work, but in very different ways, in the responsibility for constructing it. Approximately 2,000 spectators attended the performances, while around 50 citizens were involved in the three workshops set up in Matera with the artists. Seven municipalities from different parts of Basilicata (Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Latronico, San Severino Lucano and Cirigliano) were selected, from Colina Materana to Vulture and Pollino Park, using frequently unconventional open-air spaces such as the wood or the gallery of a shopping centre as stages for the performances.

All the events were held in full compliance with the laws on preventing contagion, which were communicated using the arrangements set up by the Open Design School, which over the past months studied and tried out the system for hosting the public so that in spite of the distance, those taking part in a performance would be able to feel that they were fully involved in it and were protagonists in complete safety. Judging by the data from the monitoring questionnaires at the end of the performances, which successfully involved not only Matera 2019’s loyal public but also a completely new audience, with a fifth of the attendees arriving from Puglia, especially from Bari, Taranto and Valle d'Itria, the objective was reached. 70.7% of the participants stated that the physical distancing measures that were adopted did not affect their participation, while 90.4% reported that they were satisfied with the security and the contagion prevention methods that were adopted. The status of the work of the Open Design School was shared with the public at six open meetings, the Open Reviews, some of which were organised at the Teatro Quaroni in La Martella di Matera. They were attended by the Festival artists, with whom an ongoing dialogue was created so as to adapt the arrangements to the specific requirements of the individual performances. The results of this work have been gathered together in an Open Source Manual, which will be available to anyone wanting to put on live events during Covid. The Manual will be downloadable from the Open Design School's website ods.matera-basilicata2019.it/ in the next few weeks.

"The attention paid to proximity", explain the curators Bottiroli and Ventrucci, "may be a gift the pandemic experience has given us. The virus is a tragic collective event that has provided us, as men and women of the twenty-first century, with a Greek chorus that has rediscovered existential questions that are often buried beneath the temples of consumerism or dissolved in the itch for communication. The first step we wanted to take here, through an intense, crazy action, was to turn to the performing arts as a preferred way of rediscovering the extent of our feelings, in the space between ourselves and others. The artists on the stage and their constant search have become the horizon at which we can track down ancient impulses and multiple instincts; they have been the body we can ask how we can expand our ability to understand".

"The aim of the exercises in closeness we have proposed with the So Far So Close Festival", underlines Rossella Tarantino, the Development and Relations Manager of the Matera-Basilicata 2019 Foundation, "was to reactivate social relations after the difficult period of physical distancing caused by the lockdown, using the disciplines that were most seriously affected in relational terms – the performing arts. By adopting the anti-contagion provisions in a timely manner, we have shown – like everyone who has organised cultural activities during this period – that they can be put on in total safety. The stop imposed on public performances has therefore pained us greatly, not only because culture is something we need in order to feel good, but also because it impacts society in many important ways. With the experience of Matera 2019 Capital of Culture, we have been able to prove that investment in culture has a social impact in terms of bringing people who do not usually have access closer to it, has psycho-physical benefits, leads to a growth in the community and a desire to get involved in one's local territory and also has significant economic impacts, by providing work to many sectors associated with culture. For this reason, we hope that investments in culture will continue to be made in the near future, looking at Matera and Basilicata not only as a tourist destination and a place to be passed through, but also as one where culture is produced and inhabited".

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Corpi che si sfiorano senza mai toccarsi, ma in grado di generare un campo energetico molto intenso, dando vita a un rituale collettivo che ha assorbito linguaggi e tendenze artistiche differenti. E’ Bermudas pluripremiato spettacolo di danza che ha ricevuto nel 2018 il premio Danza&Danza come miglior produzione italiana e nel 2019 il premio Ubu come miglior spettacolo di danza, portato in scena a Matera sabato sera dalla compagnia MK, nella Galleria del Centro Commerciale Il Circo per l’ultimo appuntamento con il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Un lavoro complesso, dinamico, ipnotico, magnetico, che ha visto in scena sette eccezionali performers che, con movimenti fluidi e veloci sono stati capaci di trascinare gli spettatori nel ritmo ossessivo di un sistema coreografico studiato nei minimi dettagli, in cui nulla è lasciato al caso e all’improvvisazione. Ideatore del lavoro ispirato alle teorie del caos, il coreografo e danzatore Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, tornato a Matera con un lavoro che, attraverso la danza, permette di costruire uno spazio sempre accessibile a qualunque nuovo ingresso, riuscendo a portare la danza nell’ambiente circostante.

“Il lavoro- ha spiegato Di Stefano- è un sistema coreografico lavorato su un cast di 13 performers ma ogni volta in scena ce ne sono sette, proprio perché con questo principio di rotazione si crea una sorta di instabilità degli elementi che vengono messi in campo. E’ uno spettacolo di pura danza, di puro movimento, che va avanti accelerando in maniera consistente la sua velocità ed è costruito su regole molto semplici, su quattro gesti base che definiscono la posizione, l’atteggiamento, la postura del corpo nello spazio. Questi gesti combinati in maniera personale da ogni singolo performer, formano un linguaggio che per esistere deve cogliere il linguaggio che gli sta accanto. Non è basato sull’improvvisazione, anzi, al contrario, su una ferrea regola di valutazione delle circostanze in cui il corpo si muove e per questo richiede una grossa concentrazione da parte dei danzatori, e di rinuncia al disegno della figura per permettere all’organismo generale di evolversi. E’ uno spettacolo che parla moltissimo al pubblico e siamo già a un numero molto consistente di repliche. Avevamo pensato di presentare al pubblico la versione estesa dello spettacolo, Bermudas Forever, della durata di 3 ore e che prevedeva il coinvolgimento del pubblico ma in questo periodo eccezionale, in cui è necessario il distanziamento, abbiamo dovuto ridimensionare”- afferma il coreografo.

Il coreografo Di Stefano è tornato a Matera dopo aver curato lo scorso anno la sezione “Giacimenta” del progetto Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene co-prodotto da Associazione Basilicata 1799 e Fondazione Matera-Basilicata 2019. “Sono molto legato a Matera e sono affascinato dal perimetro di questa città, da questa dimensione di un confine dissolto che parla alla città e rende molto speciale l’intrico che c’è. A Matera – aggiunge- riconosco una raffinatezza intellettuale tipica della provincia italiana, luoghi che sono grossi focolai di creatività ma che sembrano fermi rispetto ai circuiti e ai cicli di produzione culturale; in realtà è proprio quel tipo di passo diverso che permette una evoluzione della creatività e della fantasia su un’altra velocità e questo per me Matera l’ha sempre dimostrato”. Creative e sperimentali sono state anche le soluzioni ideate dall’Open Design School per allestire uno spazio non convenzionale come la galleria di un centro commerciale, trasformato in un teatro in grado di ospitare spettacoli di arti performative, che sono ritornate così in uno dei quartieri periferici della città, in un nuovo esercizio di vicinanza fra spazi urbani.

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Si rovesciano i paradigmi, si ribaltano schemi mentali precostituiti, per provare a vedere il “presente vivente”, cioè quello che di vivo c’è in una comunità e che può spingere a restare in Basilicata e costruire qui il proprio futuro. A farsi promotore di un percorso di cambiamento che ha interessato il comune di San Mauro Forte, l’artista, attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica, Luigi Coppola che è tornato domenica scorsa nel borgo lucano, riallacciando un legame creato lo scorso anno con il progetto di Matera 2019 Gardentopia, per proporre una intera giornata di attività dal titolo “Il paese dell’abbondanza. Visioni per una festa delle agriculture e delle transumanze” inserita nel Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Nella mattinata gli spettatori e i residenti hanno potuto immergersi nel centro storico di San Mauro Forte, osservato però con occhi diversi grazie alla presenza di installazioni artistiche, allestite nelle corti e nelle piazzette insieme alle associazioni locali e ai produttori agricoli, ascoltando risuonare nei vicoli e nelle stradine del centro, i suoni arcaici dei campanacci e le urla cantate del gioco della morra. Suoni antichi dei pastori e degli animali che hanno fatto da sottofondo alle domande e riflessioni riportate su teli blu, sistemati in punti privilegiati di osservazione, accuratamente scelti dall’artista per indurre lo spettatore ad interrogarsi su come trasformare l’abbondanza in condivisione e la cooperazione come strategia necessaria per la “restanza”. «Come artista il mio contributo è stato quello di aprire un immaginario positivo per il paese- racconta Coppola - È un paese in spopolamento ma con una ricchezza enorme dovuta alla produzione agricola che è incredibilmente varia e abbondante, anche se questa abbondanza paradossalmente non produce abbastanza ricchezza per poter permettere alle persone di rimanere. Così, dopo essere tornato spesso nell’arco di un anno, e dopo aver conosciuto la gente e diverse associazioni con cui ho legato, ho ideato per questa occasione una narrazione complessa all’interno del paese, per provare a rivedere i luoghi con uno sguardo diverso, a ripensare le tradizioni ma senza essere legati alla nostalgia, per riuscire a vedere il “presente vivente”, ciò che c’è di vivo nella società, quindi non solo la produzione agricola ma anche le relazioni sociali, i rituali, i legami, e ho provato a metterli tutti insieme in un grande momento di comunità. L’idea- prosegue- è di provare a sovvertire il presente, di ricomporre i cocci, di riflettere attraverso una serie di slogan che potrebbero orientare la comunità in modo diverso».

Nel pomeriggio, nella piazza in cui si erge l’imponente Torre Normanna, amministratori, attivisti e artisti si sono interrogati su come “Praticare la restanza". Fra le esperienze virtuose presentate come riferimento per la comunità di San Mauro Forte, quella di Valentina Avantaggiato, sindaco di Melpignano, comune che ha saputo valorizzare le filiere agricole locali attraverso una cultura della terra incentrata sul biologico; quella di Donato Nuzzo di Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto, con l’esperimento di democrazia partecipata che ha portato alla condivisione dei beni della terra; quella di Nico Angiuli dell’Associazione di Promozione Sociale Tipica di Adelfia, che da qualche anno ha in gestione una vecchia stazione dismessa della Ferrovie dello Stato dove insieme a diverse scolaresche si sta cercando di rimettere in produzione una varietà antica di vitigno, ripensando spazi e tradizioni. “Il Festival So Far So Close a San Mauro Forte – ha spiegato Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 – rappresenta la prosecuzione del lavoro avviato lo scorso anno con Gardentopia, uno dei progetti di Matera Capitale Europea della Cultura che hanno coinvolto i comuni della Basilicata, con l’idea di creare un dialogo fra comunità e artisti, aprendo nuovi orizzonti. Gli esercizi di vicinanza che abbiamo proposto qui con il Festival mirano a creare connessioni fra diverse realtà per praticare la restanza, che significa restare, resistere, inventare nuove soluzioni”. Fondamentale nell’intero percorso è stato l’apporto dell’Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte guidata da Giancarlo Mita e Marco Diluca, due giovani passionari che hanno deciso di restare nel borgo lucano e di valorizzarne le eccellenze: «Le difficoltà sono tante in un paese che vive una condizione di spopolamento e di isolamento. Luigi Coppola, arrivato lo scorso anno nella nostra comunità grazie al progetto di Matera 2019, Gardentopia, è stato una figura fondamentale per noi, perché ci ha aiutati a guardare il nostro paese con uno sguardo altro, esterno, in grado di cogliere tutte le potenzialità inespresse della nostra terra. Con lui si è creata una bella collaborazione a partire dallo scorso anno e ormai tutti in paese lo conoscono e gli vogliono bene. Da lui ci è arrivata una grande spinta a continuare sul percorso che abbiamo intrapreso, per poter pianificare il nostro futuro qui a San Mauro Forte. “A Luigi Coppola – ha sottolineato l’assessore comunale alla cultura, Angelo Tricarico – vogliamo dire grazie perché con i progetti costruiti nella nostra comunità ha fatto capire ai ragazzi che hanno deciso di investire nell’agricoltura, quanto la cooperazione sia importante per lavorare all’obiettivo comune di valorizzare questa abbondanza, sia enogastronomica che culturale, presente nel nostro paese”.

A chiudere la giornata, il concerto dell’arpista Daniela Ippolito, originaria di San Mauro Forte e che spesso qui fa ritorno, che con le sue note e la sua voce ha appassionato il pubblico, proponendo una selezione di brani della tradizione lucana insieme a celebri successi della musica rock, in un viaggio sonoro fra passato, presente e futuro.

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EVENTO ANNULLATO CAUSA METEO

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La seconda edizione de “La parata delle stagioni che verranno” ideata dall’artista Luigi Coppola, in programma domenica 25 ottobre nel borgo di Cirigliano (Matera), sarà l’appuntamento conclusivo del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Esattamente un anno fa, per le iniziative legate al progetto di Matera 2019, Gardentopia, l’artista e attivista Luigi Coppola, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica, ha ideato e guidato a Cirigliano la riapertura festiva e poetica di un percorso rurale, il “tratturo regio delle Girivolte” abbandonato da decenni. Sempre in stretta relazione con gli abitanti del paese, coinvolti in laboratori di teatro dal 20 al 24 ottobre, propone ora l’apertura di un secondo tratturo, che sarà inaugurato attraverso un’azione performativa itinerante ispirata alla tradizione del carnevale agricolo di Cirigliano, uno dei più antichi in Italia, e ad altri rituali rurali e arborei lucani. La riapertura simbolica di questi percorsi vuole generare un’attenzione rispetto alle bellezze paesaggistiche e ambientali di Cirigliano e riportare il paese al centro di una geografia che lo ricolleghi ai paesi limitrofi e alla sua stessa storia.

Gli spettatori sono invitati a mettersi in cammino insieme alla comunità locale per celebrare questa preziosa riapertura. Appuntamento nel centro storico di Cirigliano alle 10.30 in Piazza IV Novembre (Palazzo Baronale) per visitare il borgo e la Torre Ellittica. Da lì con mezzo proprio si raggiunge il tratturo, in località Montepiano, da dove prenderà il via l’azione performativa itinerante. Il punto di arrivo del cammino sarà in località Tre Confini, nel Bosco di Montepiano, luogo di incontro di Cirigliano con i vicini paesi di Accettura e Pietrapertosa, una connessione di valore paesaggistico fra diverse comunità. Pronta a ritrovare la forza del lavoro collettivo, e certa della capacità vivifica dell’arte, la comunità di Cirigliano si appresta a combattere lo spopolamento e l’isolamento territoriale. L’accesso all’evento, organizzato nel rispetto nel norme anti-Covid, è gratuito, previa prenotazione su materaevents.it.

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Lo spettacolo di danza Bermudas della compagnia MK, in programma a Matera sabato 24 ottobre alle 21:30 presso la galleria del centro commerciale Il Circo, sarà l'ultimo appuntamento materano del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Creato dalla compagnia diretta da Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, Bermudas è un sistema coreografico basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso. Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni semplici, e dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia.

Il risultato finale tende alla costruzione di un luogo carico di tensione relazionale, un campo energetico molto intenso (a cui il nome Bermudas ironicamente fa riferimento) attraversato da una spinta alla comunicazione immediata, necessaria per generare uno spazio sempre accessibile a qualunque nuovo ingresso. La versione estesa del lavoro, Bermudas Forever, progettato per testare la permeabilità della coreografia al mondo esterno attraverso il coinvolgimento libero degli spettatori, ha ricevuto il premio UBU 2019 come miglior spettacolo di danza. Per le norme sul distanziamento, lo spettacolo sarà eseguito in versione non estesa.

La partecipazione all'evento, organizzato nel piano rispetto delle norme anti-Covid in vigore, è gratuita previa prenotazione su materaevents.it .

 

MK - Bermudas

cast variabile con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Giovanni Leone, Flora Orciani, Laura Scarpini, Loredana Tarnovschi, Francesca Ugolini

ideazione e coreografia Michele Di Stefano

musica Kaytlin Aurelia Smith, Juan Atkins/Moritz Von Oswald, Underworld

luci Giulia Broggi in collaborazione con Cosimo Maggini

meteo Antonio Rinaldi

custom styling Marco Mazzoni e Michele Di Stefano

consulenza matematica Damiano Folli

management Carlotta Garlanda

distribuzione Jean François Mathieu

coproduzione mk e Bolzano Danza / Tanz Bozen

in collaborazione con AMAT Civitanova Casa della Danza, Residance/DanceHaus PIù Milano, Dialoghi - residenze delle arti performative a Villa Manin Udine, Una diversa geografia/Villa Pravernara Valenza, AngeloMai Roma, L' Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

con il contributo Regione Lazio - Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili

con il contributo MIBAC

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Dopo l’esperienza dello scorso anno con il progetto Gardentopia di Matera 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall’arte contemporanea, l’artista Luigi Coppola torna a lavorare con la comunità di San Mauro Forte nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Gli appuntamenti in programma, rinviati lo scorso 27 settembre causa maltempo, si svolgeranno domenica 18 ottobre, nel pieno rispetto della normativa anti-Covid in vigore. A partire dalle 10:30 sarà possibile immergersi nel borgo storico di San Mauro Forte attraverso l’istallazione artistica “Il paese dell’abbondanza. Visioni per una festa delle agriculture e delle transumanze” a cura di Luigi Coppola in collaborazione con Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte, i cittadini e i produttori locali. Allo spettatore saranno indicati dei punti di vista privilegiati attraverso un'opera visiva che si interroga su come trasformare questa abbondanza in condivisione e cooperazione come strategia necessaria per la “restanza”. Non è il presepe, ma il “presente vivente”; non è la tradizione che si ripete stanca, ma uno sguardo attivo sui rituali e sulla loro funzione di motore sociale e comunitario. Nel borgo saranno visitabili le corti, allestite insieme alle associazioni locali e ai produttori agricoli, nei vicoli riecheggeranno suoni arcaici di campanacci e urla cantate della morra. Il paese sarà abitato dai gesti e suoni antichi (vivi nel presente) dei pastori e degli animali. Lo sguardo artistico vuole infatti aprire la visione su questo luogo, ricco di risorse paesaggistiche e naturalistiche, di patrimonio storico, di biodiversità e di tradizioni rurali e culturali. Per chi volesse restare a San Mauro Forte fino al pomeriggio, le attività gastronomiche del paese potranno offrire menu ad hoc per degustare i prodotti locali.

Alle 15:00, in Piazza dei Caduti (Torre Normanna), sarà possibile prendere parte al dialogo Praticare la “restanza", aperto alla comunità, ai visitatori, agli amministratori locali ed esperti sulle strategie della restanza attraverso alcuni esempi chiave che si stanno sviluppando a Sud. San Mauro Forte è infatti, tra le comunità lucane, una di quelle che sta scegliendo di combattere il pericolo di estinzione anche avviando un processo di appartenenza e rigenerazione culturale grazie agli stimoli mossi dall’arte. Con l’esperienza di Gardentopia, guidata l’anno scorso da Luigi Coppola in collaborazione con Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto, San Mauro Forte ha fatto una scommessa verso un futuro sostenibile. La consapevolezza di una narrazione nuova, i moti di un’utopia calata nel reale, hanno cercato di costruire un orizzonte nuovo rinnovando i legami di comunità e ponendo le basi di una vera restanza. Al dialogo prenderanno parte Valentina Avantaggiato, sindaco del Comune di Melpignano (LE), Donato Nuzzo e Rocco Botrugno della Cooperativa Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (LE), l’artista Nico Angiuli (Adelfia, BA), Emanuele Derobertis dell’Associazione di Promozione Sociale Tipica Adelfia (BA), Marco Diluca e Giancarlo Mita dell’Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte, Rossella Tarantino, direttore generale Fondazione Matera Basilicata 2019 e l’artista Luigi Coppola, con un saluto del sindaco di San Mauro Forte, Francesco Diluca. Alle 16:30 ci sarà infine il concerto di Daniela Ippolito “L'arpa, il canto, il disincanto”.

La partecipazione alla manifestazione è gratuita. Per l’appuntamento pomeridiano è necessaria la prenotazione sulla piattaforma materaevents.it

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Attraversare la città, perdersi fra le strade del centro storico per creare nella propria mente un film immaginario, usando come telecamera i propri occhi e le proprie orecchie come microfoni. È Cinéma Imaginaire, performance site-specific proposta per il Festival di arti performative “So far So Close- Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano. Nata dall’incontro artistico tra la regista olandese Lotte van der Berg e il duo di autori, registi e performer, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini dal 2008 ideatori di lavori pluripremiati e di una serie di progetti, spettacoli e opere site-specific, la performance itinerante in corso di svolgimento a Matera fino al 15 ottobre, invita i partecipanti a “girare” un film attraverso il loro sguardo personale e a immaginarne le cinque scene che lo compongono. Un percorso di scoperta di se stessi, delle proprie potenzialità ma anche un’occasione per guardare con occhi diversi il paesaggio urbano, scoprendo dettagli e particolari che spesso sfuggono a causa dei ritmi frenetici della quotidianità. Il progetto è pertanto un invito a vivere la realtà in modo non ordinario, cercando nuove prospettive di osservazione, che nella mente del partecipante diventano improvvisamente gli elementi portanti del proprio film, trasformando la realtà in finzione cinematografica.

Il progetto ideato dal duo Deflorian/Tagliarini nasce alcuni anni fa da un lavoro triennale di ricerca sul territorio che ha preso il via dal Teatro India di Roma. “Il primo anno - racconta Antonio Tagliarini - abbiamo organizzato un laboratorio con gli urbanisti che ci hanno presentato degli esercizi di visione - studio su come una città cambia e si trasforma. Dopo di che è nato un lavoro fatto nello spazio pubblico ideato da me e Daria dal titolo “Quando non so che fare cosa faccio” che parte dal teatro e finisce nel teatro, ed è collegato al film di Antonio Pietrangeli che parla del momento storico in cui le persone lasciano il centro e cominciano a trasferirsi in zone un po' più periferiche”. Il secondo anno abbiamo contattato Lotte van der Berg, un’artista olandese molto interessante che ha scelto di lavorare sullo spazio pubblico e che aveva già collaborato con Daria Deflorian a un progetto su questo tema. Siamo così andati ad Amsterdam e abbiamo deciso di fare “Cinéma Imaginaire”, ma nella versione italiana, partendo dal suo concept e adattandolo alla nostra quotidianità, un po' più morbida, in cui la relazione scalda pian piano il percorso. In due ore e mezza i partecipanti diventano una piccola comunità che ha fatto un’esperienza speciale sul guardare il mondo e sul riuscire a immaginarlo”.

E’ possibile partecipare alla performance tutti i giorni fino al 15 ottobre (eccetto lunedì 12 ottobre), con ritrovo alle ore 18:00 presso la sede della Fondazione Matera Basilicata 2019 in Via La Vista n.1. L’accesso è gratuito previa prenotazione su www.materaevents.it. Lunedì 12 ottobre Antonio Tagliarini sarà protagonista della sesta Open Review organizzata da Open Design School, in programma alle ore 19:00 al Teatro Quaroni, nel Borgo La Martella di Matera. L’accesso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Nel corso degli appuntamenti saranno rispettate tutte le norme anti contagio.

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Avvolti dai suoni e dai profumi del Parco della Murgia materana, i bambini si trasformano da spettatori a protagonisti di un lavoro che dà valore alle emozioni e che segue sviluppi diversi e imprevedibili a seconda della risposta del pubblico. È lo spettacolo La terra dei lombrichi, uno dei più importanti lavori di teatro infantile della drammaturga, regista, attrice e didatta Chiara Guidi, proposto in un allestimento site- specific in due date a Masseria Radogna a Matera, venerdì 2 e domenica 4 ottobre, per il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci.

Una “tragedia per bambini” che si avventura oltre la soglia, nel mondo in cui i lombrichi, rimestando incessantemente la terra, portano in superficie ciò che è sepolto. Un lavoro ispirato ad Alcesti, eroina del mito greco resa immortale da Euripide e che si offre di morire al posto del marito Admeto, re di Fere in Tessaglia. Un gesto di generosità e di affetto che verrà premiato dagli dei, cosicché ella tornerà a vivere con lo sposo amatissimo. Lo spettacolo della Guidi, prodotto dalla Socìetas Raffaello Sanzio, ha proposto un percorso errante, un viaggio a lieto fine, in cui si sono alternati personaggi reali e figure mitologiche, che hanno condotto i bambini in un mondo sospeso, permettendo loro non solo di riflettere sul valore e sulla diversità delle emozioni, ma ponendoli davanti all’annosa questione dell’esistenza dell’anima e del aldilà, narrata con linguaggio fresco e ricercato.

Intorno a loro, ci sono gli adulti accompagnatori, che restano sempre un passo indietro rispetto ai bambini, mentre in scena, a tenere per mano in questo universo “altro” gli spettatori grandi e piccoli, compaiono diversi attori non professionisti, preparati durante il laboratorio svolto dal 29 settembre al 2 ottobre intitolato Il lavoro dell’attore davanti agli occhi di un bambino, basato sul Metodo errante di Chiara Guidi, così chiamato perché mette in primo piano il processo di lavoro come esperienza di una forma che si forma. “È un metodo che si rivolge ai bambini, agli attori e agli adulti - spiega la regista - e che sa dove procedere. Il bambino entra a far parte di questo meccanismo che è il risultato di mesi di lavoro e di progettazione”. Lo spettacolo affronta il tema della morte raccontata ai più piccoli. “Non lo ritengo un argomento delicato o troppo difficile da affrontare. È il tema della vita che prende ispirazione dalla tragedia greca di Euripide, Alcesti, che si offre di morire al posto del marito Admeto. Una tragedia a lieti fine perché l’ospite, Ercole, venendo a conoscenza di questo lutto, dopo una dura lotta riuscirà a strappare Alcesti a Thanatos, riportandola in vita. È un po' un’associazione con il lombrico, che scava la terra, va sotto e poi viene sopra. Il lombrico metteva sotto sopra i territori, addirittura le pavimentazioni di certe chiese sono state sollevate dai lombrichi. È un tema che rispetta la cultura dei bambini a cui non va sottratta la vita, né va edulcorata. È un lavoro - aggiunge - che non ha alcuna pretesa di dare delle risposte, ma come la fiaba, ti fa attraversare la fatica, la prova, per giungere al lieto fine, che è il completamento di una vita dove Amore vince la Morte”. È anche un lavoro che parla di relazioni umane e di emozioni. “Quando si parla di sentimenti molti forti proviamo emozioni molto forti che sono anche l’origine della nostra cultura - sottolinea la drammaturga. Sono le emozioni che stabiliscono le risposte, che trovano le soluzioni e che ti permettono di dare una risposta alle difficoltà dell’esistenza. I bambini in questo lavoro portano il nome delle emozioni. Sono le emozioni di ogni vita vera, di ogni esperienza e fanno capo al sentimento più forte che è Amore, che qui aspetta la sua amica perché dove affrontare un lungo viaggio”.

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Il vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma, e il direttore, Rossella Tarantino, porgono i migliori auguri a Domenico Bennardi, nuovo sindaco di Matera.
La città che è stata Capitale Europea della Cultura 2019 ha davanti la grande sfida di riuscire a valorizzare al meglio l’eredità di questa straordinaria esperienza, e in questo sarà centrale il ruolo che il Sindaco di Matera avrà nel rafforzare il posizionamento sulla scena culturale internazionale ad oggi conseguito.

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Il connubio fra arte contemporanea e natura è stato al centro del lungo weekend dal 2 al 4 ottobre fra i borghi del Parco del Pollino, trasformati in palcoscenico a cielo aperto per gli appuntamenti del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Le distese aree verdi del Parco delle Terme di Latronico e la fitta foresta di Bosco Magnano a San Severino Lucano sono stati lo scenario di “Trigger”, un’azione coreografica immaginata dall’affermata danzatrice e coreografa italiana Annamaria Ajmone per trasformare spazi aperti in dimore temporanee, creando paesaggi “altri” che si intersecano, dando vita a sovrapposizioni temporali. Una performance dinamica, ricercata, che ripensa la disposizione scenica in relazione a paesaggi o architetture. «Si tratta di un lavoro “nomade” che è stato immaginato per ricollocarsi sempre in spazi differenti- spiega la danzatrice. L’idea di base che ha dato vita al lavoro era di immaginare una sorta di struttura coreografica che si potesse ricollocare e modificare a seconda dello spazio in cui viene ospitato. Una specie di “kit da campeggio” costruito su vari elementi di serie che in qualche modo vanno a rigenerarsi a seconda dello spazio dato». Per idearlo e realizzarlo Annamaria Ajmone ha lavorato sulle fotografie dei luoghi. «Trigger è immaginato per essere l’anti-site specific per eccellenza- sottolinea. Il vero contatto con l’ambiente avviene nell’istante in cui lo faccio vivere e in cui lo spettatore lo guarda e lo subisce, perché anche lui è parte della scena. E’ una performance dunque che cambia a seconda del luogo e che ha una struttura modificabile. Un aspetto fondamentale di Trigger è come oriento lo sguardo del pubblico- prosegue-. Con il mio movimento e il mio spostamento posso creare spazi e una visione altra e quindi altri paesaggi. Mi piace questo sovraffollarsi di possibilità che la performance ha quando si inserisce all’interno di qualcosa che è vivo anche a livello sonoro». Quanto al rapporto con lo spazio e con l’ambiente, «Ho lavorato in spazi non teatrali, sia chiusi che aperti – racconta -, e questo per me è stata una grossissima pratica per la costruzione dello spettacolo in teatro. Quello che mi affascina soprattutto negli spazi aperti è questa impossibilità di controllo, in cui c’è l’aspetto dell’imprevedibile, in cui qualsiasi cosa accada devi gestirla. Questo aspetto di non aver il completo controllo è una pratica che mi elettrizza».

La performance di danza è stata una tappa dei percorsi di visita delle opere del progetto ArtePollino, voluto nel 2009 dalla Regione Basilicata e dal Ministero per valorizzare attraverso l’arte contemporanea il Parco del Pollino. A condurre queste visite è stata l’associazione ArtePollino che da oltre dieci anni promuove la scoperta di queste opere, realizzate da artisti internazionali in dialogo con il paesaggio e le comunità. “Questa estate abbiamo avuto un incremento di richieste per le visite alle istallazioni artistiche – spiega Gaetano Lofrano, Presidente di ArtePollino-. Nel tempo si è infatti completamente trasformata la percezione di questa area da parte dei visitatori, passando da una iniziale richiesta di turismo religioso, legata al santuario della Madonna del Pollino, a quella di tipo escursionistica, prevalente fino agli ultimi anni, quando l'attenzione si è spostata sul turismo culturale”. Nelle giornate del Festival, ai partecipanti è stata data la possibilità di conoscere due di queste opere d’arte: a Latronico Earth Cinema dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor, in cui centrale è il concetto di profondità sia storica che concettuale, a San Severino Lucano la giostra RB Ride di Carsten Höller che richiama momenti di svago e di gioco, trasportando il visitatore in una dimensione surreale dominata dalla circolarità dello sguardo e dalla lentezza. I percorsi guidati hanno inoltre portato i visitatori lungo il corso del fiume Frido a San Severino Lucano e nella frazione Calda di Latronico fra grotte preistoriche, sorgenti di acque minerali e resti della vecchia centrale idroelettrica. Il programma sul Pollino si è concluso negli spazi del MULA+ Museo di Latronico, con la presentazione degli esiti del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata – coprodotto da ArtePollino e Fondazione Matera Basilicata 2019 – che, come un’opera aperta, ha intrecciato energie artistiche e sociali per fare emergere le ricchezze dei luoghi. I percorsi sviluppati per il progetto sono stati raccolti all’interno di due volumi pubblicati dalla casa editrice Corraini.

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Da martedì 6 a giovedì 15 ottobre il centro storico di Matera sarà attraversato dalla performance itinerante Cinéma Imaginaire, progetto di Lotte van den Berg e drammaturgia di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

La coppia di registi e performer Deflorian/Tagliarini – affermatasi in questi anni per un teatro che scardina la percezione della realtà attraverso un delicato quanto incisivo straniamento – riprende il lavoro dell’artista olandese Lotte van den Berg invitando piccoli gruppi di spettatori a osservare la vita della città come se fosse un film e scrivendo su questa carrellata personale la propria sceneggiatura. Infatti, per Lotte van den Berg che da anni da vita a progetti partecipativi, “per creare immagini forti non c’è bisogno di attori, registi e scenografie: basta solo il coraggio di guardare”. Cinéma Imaginaire/Matera è dunque una performance creata dagli spettatori, i quali sono invitati a realizzare un film che sarà reale solo nella loro immaginazione.

Dopo aver già realizzato il progetto in Italia una prima volta nel 2017 grazie al network Finestate Festival, Deflorian e Tagliarini hanno scelto di lavorare nuovamente alla drammaturgia della performance per adattarla – nel totale rispetto della forma originale – al loro linguaggio. I due artisti inviteranno i partecipanti, attraverso semplici istruzioni e suggerimenti, a “girare” un film su Matera, personale e collettivo allo stesso tempo. Esercitando lo sguardo su ciò che già si conosce, questa esperienza ritrova la capacità di proiettarvi nuove narrazioni e visioni, come un percorso a ritroso all’origine del cinema.

La performance si svolgerà dal 6 al 15 ottobre alle 18:00, replica sabato 10 ottobre alle 11:00 e riposo lunedì 12 ottobre, partendo dalla sede della Fondazione Matera Basilicata 2019 in Via La Vista 1 e muovendosi fra Piazza San Francesco e Piazza Vittorio Veneto. L’accesso all’evento è gratuito previa prenotazione su www.materaevents.it . Durante la performance saranno rispettate tutte le norme anti-Covid, pertanto il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

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“Cultura per rigenerare le aree remote” è il titolo del panel promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell’ambito della diciottesima European Week of Regions and cities, la Settimana europea delle regioni e delle città che si terrà a Bruxelles dal 5 al 22 ottobre.

Il panel, in programma martedì 6 ottobre dalle 11:30 alle 13:00, vede il coinvolgimento di quattro Capitali Europee della Cultura presenti, passate e future dai quattro angoli dell’Europa: Kaunas 2022 (Lituania) da Nord, Matera 2019 da Sud, Plovdiv 2019 (Bulgaria) da Est, Galway 2020 (Irlanda) da Ovest. Facendo leva sull’esperienza di queste città, il panel mira a definire il ruolo della cultura nelle aree remote o scarsamente popolate, ponendo la riflessione su alcune questioni: come la cultura può essere rigenerativa e qual è l'impatto in termini di attrattiva per gli artisti, costruzione di comunità e sviluppo futuro? Possono i piccoli borghi essere il luogo ideale per ripensare e ridisegnare nuove pratiche culturali, tenendo conto anche delle restrizioni della pandemia Covid?

Al dibattito, moderato da Erminia Sciacchitano dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo italiano, interverranno Marilyn Gaughan Reddan, capo del programma di Galway 2020, Gina Kafedzhian, vicedirettore del programma della Fondazione municipale di Plovdiv 2019, Ana Kočegarova, responsabile del programma di Kaunas 2022, Rossella Tarantino Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019. Fra i 150 partecipanti al panel, che ha registrato il tutto esaurito, ci saranno policy makers, artisti, ricercatori, rappresentanti di istituzioni culturali.

L’European Week of Regions and cities è il più importante appuntamento annuale basato a Bruxelles durante il quale le città e le regioni mostrano la loro capacità di creare crescita e lavoro, implementando la politica di coesione dell’Unione Europea e dando prova dell’importanza del livello locale e regionale per una buona governance europea. L’edizione 2020 si sviluppa in tre settimane successive, dal 5 al 22 ottobre, ciascuna dedicata a un tema: Potenziamento dei cittadini (5-9 ottobre), Coesione e cooperazione (12-16 ottobre), Europa verde (12-22 ottobre). Programma completo su europa.eu/regions-and-cities 

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«Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa indagine che conferma l’impatto straordinario sulla città generato dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Culturale 2019» – commenta così la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, il rapporto "Matera 2019, impatto economico e sociale. Scenari e idee per gestire l'eredità ed il rilancio post COVID-19", realizzato da Srm services per conto del Comune di Matera, presentato mercoledì dall'Ad di Srm Services, Massimo De Andreis, e dal coordinatore del gruppo di ricerca, Salvio Capasso.

«Effettuando un’analisi sul quienquennio 2015-2019, ovvero da quando Matera è stata insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, lo studio mette in luce infatti la crescita della ricchezza, dell’attrattività, della vitalità culturale della città, ovvero quelle che erano le sfide poste dal dossier di candidatura di Matera 2019, confermando altresì la percezione rilevata su cittadini e turisti nell’indagine “Il vissuto del 2019 e l’eredità della Capitale Europea della Cultura” compiuta fra dicembre 2019 e gennaio 2020.

Una dato di grande rilievo è senza dubbio la crescita delle imprese del comparto culturale e creativo, con un +8% (dato medio nazionale +4,9%) e in generale il tasso di crescita delle imprese che registrano un +2,9%, mostrando un tessuto imprenditoriale irrobustito soprattutto grazie ai giovani (+3%) e un’ incidenza di start-up innovative del 17,7%, con un’importante ricaduta in termini occupazionali (tasso di occupazione passato dal 48% al 52,7%) .

L’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 quale attrattore culturale e turistico di livello internazionale, ha accresciuto il valore del moltiplicatore turistico, con un importante impatto sulla filiera turistica, il cui valore è cresciuto di 133 mln, pesando sull’economia della città per +7,6 p-p. In crescita anche la variazione degli occupati medi annui per settore, con il comparto turistico-culturale che registra un +28%.

I dati fortemente positivi che emergono dallo studio, effettuato da un soggetto indipendente, risultano in linea con gli studi valutativi degli esperti che presenteremo, insieme a tutta una serie di dati, nel corso di una conferenza internazionale in programma a novembre, per dare uno scenario più preciso e completo degli effetti di Matera 2019» - conclude la Tarantino.

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Ha carattere esclusivo l‘allestimento site-specific di uno dei più importanti lavori di teatro infantile di Chiara Guidi, La terra dei lombrichi, in programma nel weekend dal 2 al 4 ottobre a Matera nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Un’esperienza itinerante, ambientata negli spazi esterni di Masseria Radogna, in programma venerdì 2 ottobre ore 15.00 e 17.00, sabato 3 e domenica 4 ottobre ore 11.00 e 17.00, che coinvolge i bambini – guidati dalle figure della narrazione – nello sviluppo emotivo dell’agire scenico. Fondatrice di una delle più note compagnie al mondo di teatro contemporaneo, Societas (già Socìetas Raffaello Sanzio) impegnata da decenni nella ricerca di un teatro che reinventa il linguaggio anche attraverso lo sguardo infantile, Chiara Guidi ha riscritto per Matera la drammaturgia “errante” di un viaggio a lieto fine che – ispirato ad Alcesti di Euripide – si avventura oltre la soglia, nel mondo in cui i lombrichi, rimestando incessantemente la terra, portano in superficie ciò che è sepolto. L'ingresso allo spettacolo, gratuito previa prenotazione su www.materaevents.it, è consentito a bambine e bambini dai 6 agli 11 anni (spettatori) accompagnati da un adulto responsabile (accompagnatore).

“Per incontrare i lombrichi occorre scavare ed entrare nella terra perché solo stando un po’ con loro è possibile comprendere bene il loro segreto. Oh! È un’impresa impossibile, perché nessuno può andare sottoterra, stare con i lombrichi e restare vivo! Occorre, allora, fare come Alcesti, diventare come lei, seguendo la sua storia così come ce la racconta Euripide, un poeta dell’antica Grecia. Alcesti, accettando di morire al posto del marito Admeto, scende nelle viscere della terra e poi, grazie all’aiuto di Eracle, risale in superficie lasciando i lombrichi alla loro infaticabile azione: andare sotto e poi risalire sopra… sotto… sopra… sottosopra…un movimento inestinguibile che illumina di speranza anche la tragedia”. Il progetto prevede il coinvolgimento di attori ed educatori del posto attraverso un laboratorio in svolgimento dal 29 settembre al 2 ottobre intitolato Il lavoro dell’attore davanti agli occhi di un bambino, basato sul Metodo errante di Chiara Guidi, così chiamato perché mette in primo piano il processo di lavoro come esperienza “di una forma che si forma”.

La drammaturga, regista, attrice e didatta sarà ospite della terza delle Open reviews organizzate da Open Design School, in programma mercoledì 30 settembre alle 18:30 presso il teatro Quaroni, nel borgo La Martella. Insieme a lei ci sarà Vito Matera, scenografo e scultore da diversi anni in dialogo con la Guidi per la realizzazione di spettacoli sia per l’infanzia che per un pubblico adulto.

 

La terra dei lombrichi

Una tragedia per bambini, da Alcesti di Euripide

di Chiara Guidi
con i partecipanti del laboratorio sul Metodo errante
assistente Vito Matera
tecnica Gionni Gardini, Carmen Castellucci, Francesca Di Serio, Eugenio Resta
organizzazione Elena de Pascale
produzione Societas
realizzato, a Matera, in collaborazione con IAC (Centro Arti Integrate)

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I comuni del Parco del Pollino saranno lo sfondo, nel weekend dal 2 al 4 ottobre, di una serie di appuntamenti del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Protagonista del weekend sarà la giovane ma già affermata danzatrice e coreografa italiana Annamaria Ajmone che porterà il suo solo Trigger, una partitura coreografica che ripensa la disposizione scenica in relazione a paesaggi o architetture. La performance della Ajmone, al centro della cui ricerca c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare gli spazi in dimore temporanee e di farsi trasformare da essi creando parallelismi e sovrapposizioni, sarà presentato in luoghi speciali del parco del Pollino : venerdì 2 ottobre alle 18:00 al Parco delle Terme presso l'installazione Earth Cinema di Anish Kapoor a Latronico e sabato 3 ottobre alle 16:30 a Bosco Magnano a San Severino Lucano. Grazie alla collaborazione con l’associazione ArtePollino, le performance saranno precedute o seguite da un itinerario di cammino e visita dei territori in cui il lavoro si innesterà, dal titolo “Tra arte e natura. Alla scoperta del Pollino. Dal paesaggio all’arte contemporanea”: il 2 ottobre nella frazione Calda di Latronico con visita alle grotte preistoriche, alle sorgenti di acque minerali, ai resti della vecchia centrale idroelettrica (partenza del percorso alle 15.30 dal MULA+ di Latronico) e il 3 ottobre nella Valle del Frido, con camminata lungo il Torrente Peschiera e visita alla giostra RB Ride di Carsten Höller (partenza del percorso alle 15.00 dall’area parcheggio di Bosco Magnano a San Severino Lucano e ripartenza per la giostra alle 17:30).

In particolare, nel primo itinerario si snoderà il racconto della terra, intesa come luogo di creazione e rigenerazione da cui nasce la storia dell’uomo che si dispiega nel tempo, partendo dalle grotte preistoriche sino ad arrivare all’opera dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor, che apre un nuovo punto di vista artistico sul territorio. In quest’opera infatti è importante il contatto con la terra, entrarvi dentro. La scultura è monumentale, introduce la relatività della dimensione umana, la dimensione fisica e storica. Centrale è il concetto di profondità esplorabile da diversi punti di vista sia storico – che ci riporta all’anima della terra, rappresentata dalla stratificazione geologica, e a quella dell’uomo, ovvero il suo insediamento nel territorio – sia concettuale, quando induce a un movimento partecipato che ci permette di andare a ritroso per poi tornare alla contemporaneità rinnovati nelle conoscenze e nella consapevolezza. Il secondo itinerario partirà invece dal movimento circolare della “macina” per giungere al movimento circolare della giostra dell’artista Carsten Höller, RB Ride, che richiama momenti di svago e di gioco, trasportando il visitatore in una dimensione surreale dominata dalla circolarità dello sguardo e dalla lentezza. La Valle del Frido è ricca di vegetazione ed è attraversata in tutta la sua lunghezza dalle acque del fiume Frido e dei suoi affluenti. Alle spalle i cinque giganti della catena del Pollino che segnano il confine tra Calabria e Lucania.

I percorsi curati da ArtePollino si completeranno con una terza giornata a Latronico, domenica 4 ottobre a partire dalle 10:00, con la presentazione presso il MULA+ Museo di Latronico degli esiti del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata – coprodotto da ArtePollino e Fondazione Matera Basilicata 2019 – che, come un’opera aperta, ha intrecciato energie artistiche e sociali per fare emergere le ricchezze dei luoghi. Alla presentazione seguirà una visita guidata all’istallazione Earth Cinema di Anish Kapoor e una sosta conviviale nei pressi delle cascate del Parco delle Terme.

La partecipazione agli appuntamenti è gratuita, previa prenotazione su www.materaevents.it . Durante l’evento saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

 

Trigger

performance di e con Annamaria Ajmone

musiche Palm Wine

costumi Jules Goldsmith

produzione CAB 008

www.annamariajmone.com

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Le più celebri colonne sonore di film western, polizieschi e gialli composte dal compianto maestro Ennio Morricone, ma anche i grandi successi della canzone pop italiana di cui è stato autore o arrangiatore hanno reso magica l’atmosfera della Cava del Sole di Matera, sabato 26 settembre, nel concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” con protagonista la band dei Calibro 35 e due ospiti speciali, il trombettista e cantante Roy Paci e il cantautore Diodato, organizzato da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 in occasione della decima edizione di Materadio, la festa di Rai Radio3 nella città dei Sassi.

Un’edizione speciale, in formato più limitato rispetto alle tradizionali tre giornate a causa delle restrizioni Covid, ma che non ha mancato di regalare emozioni al numeroso pubblico accorso per una seconda volta alla Cava del Sole, luogo simbolo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, dopo l’annullamento del concerto di venerdì 25 a causa del forte maltempo, rinviato alla sera successiva. Il progetto musicale, pensato appositamente per Materadio con l’intento di omaggiare il grande maestro scomparso lo scorso 6 luglio, è stato presentato dal conduttore di Radio3, Valerio Corzani, che ha guidato gli spettatori in un viaggio nella storia del cinema musicato da Morricone, attraverso un percorso sonoro proposto dalla band milanese dei Calibro 35, con Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere), Enrico Gabrielli (organi e fiati), Fabio Rondanini (batteria), Luca Cavina (basso elettrico), Tommaso Colliva (produzione), a cui si sono aggiunti i musicisti Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni) e Beppe Scardino (sax baritono). Tra i grandi titoli eseguiti, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Svegliati e uccidi”, “Milano odia: la polizia non può sparare”, “Una stanza vuota”, “Un tranquillo posto di campagna”, “Cosa avete fatto a Solange?”, “Una lucertola con la pelle di donna”, “Allegretto per signora”, “Il gatto a nove code”, “L’uomo dell’armonica”. Ad affiancare la band sul palco, in successi come “Passaggi nel tempo” e “La classe operaia va in paradiso”, oltre che in un medley Western, la tromba di Roy Paci, che ha inoltre cantato “Quello che conta”, e la voce di Diodato che ha interpretato “Il mondo”, “ Se telefonando” e “C’era una volta il West”.

“Come nella tradizione di Materadio e di Matera 2019, anche per questa decima edizione della festa di Radio3 dalla città dei Sassi abbiamo messo in piedi una produzione totalmente originale, esaltata dalla suggestione e dall’acustica di un luogo per noi fortemente simbolico come la Cava del Sole – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino. Materadio ha accompagnato la crescita della nostra città per un decennio. Un appuntamento che abbiamo voluto non mancare anche quest’anno, seppure in un’edizione riadattata che però è riuscita ad emozionare attraverso un omaggio al maestro Morricone, uno dei simboli della cultura italiana nel mondo”.

Ad anticipare il concerto su Radio3 nel pomeriggio di venerdì 25, è stata la puntata di Fahrenheit, in cui è stato presentato anche il programma del Festival “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in programma fino alla fine di ottobre a Matera e in diversi comuni della regione. Ospiti di Loredana Lipperini sono stati, insieme alla Direttrice della Fondazione, Silvia Bottiroli, curatrice del Festival insieme a Cristina Ventrucci, e due degli artisti coinvolti nel palinsesto, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni e l’artista e attivista Luigi Coppola.

“L'edizione per forza di cose ridotta di Materadio ha però confermato la relazione profonda e ormai antica tra Radio3 e la città anche dopo il suo anno di Capitale Europea della Cultura – spiega il Direttore di Radio3, Marino Sinibaldi. In particolare il grande concerto serale, che ha superato pure la sfida del maltempo, ha ribadito che Matera e Radio3 insieme sono in grado di proporre prodotti originali, di grande valore spettacolare e culturale”.

Il concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” verrà trasmesso su Radio3 e in streaming sulla pagina Facebook di Matera 2019.

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Un rito collettivo che attraverso la sinuosità del gesto si interroga sulla complessa relazione tra l’ uomo e la natura oppure come in una dolce lotta permette di addentrarsi nei ricordi, scoprendo, attraverso il rapporto con oggetti cari e dimenticati, la parte più intima di sé. Sono le armoniche pratiche di vicinanza ideate dal grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni per il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, portate in scena nella città dei Sassi in due serate, giovedì 24 e sabato 26 settembre. Nel primo lavoro “La tattilità delle chiome” presentato nel giardino di Casino Padula, nel Rione Agna, la performance ha preso forma intorno alla chioma di un albero dove i performers hanno costruito sequenze di movimento, utilizzando il proprio corpo come strumento di conoscenza e relazione con la pianta. Pratiche che invitano ad assumere una nuova postura chiedendo all’albero il dono di abilità e di virtù capaci di indicare nuovi modi di abitare lo spazio. “La tattilità delle chiome - spiega il maestro Sieni- è un lavoro che si concentra sulla relazione dell’uomo con la natura. Tutta l’esperienza con i cittadini ha ruotato intorno alla chioma di un gelso, preso come tramite ma anche mediatore di cura della distanza. Si tratta di sofisticare, addolcire, sensibilizzare il gesto rispetto anche alle traiettorie che la chioma che ci indica. Mettersi in ascolto degli alberi, della natura è in questo momento uno dei temi fondamentali del mio lavoro”.

Sabato sera in Piazza Montegrappa nel borgo La Martella, che ha riaccolto con emozione il coreografo ospitato lo scorso anno nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stata presentata la seconda performance “Dolce lotta. La Martella #Ballo 1952”. Un lavoro di creazione incentrato sul senso della memoria in relazione alla pratica del gesto. Un percorso esperienziale ed emozionale che ha visto il coinvolgimento dei cittadini, molti dei quali provenienti dal borgo La Martella, chiamati a portare con loro un oggetto di affezione, caro, dimenticato. “Attraverso questo oggetto - racconta il maestro - abbiamo dato vita a un rito fisico e gestuale in cui ogni azione coreografica singola è stata collegata all’altra, fino a comporre una coreografia rituale che ha fatto emergere il concetto di relazione sia con gli oggetti che con il proprio corpo”. Con questo lavoro, aggiunge il coreografo “abbiamo continuato un percorso iniziato lo scorso anno. Abbiamo fatto una cosa semplice ma al tempo stesso molto complessa, durata pochi giorni. Ho invitato i cittadini a portare degli oggetti cari e io stesso ho utilizzato un mattone antico de La Martella, che avevo fatto mettere da parte lo scorso anno durante i laboratori di Matera 2019. È un oggetto per me molto bello oltre ad avere una storia. Tutti questi oggetti rappresentano il vissuto, per cui l’idea che ha animato il lavoro, era quella di stare intorno all’oggetto che ha fatto parte della nostra esistenza”.

Entrambi i lavori sono stati il risultato di laboratori aperti a tutti i cittadini e curati dal maestro Virgilio Sieni nelle due aree periferiche di Matera. Percorsi che hanno fatto emergere la volontà dei partecipanti di mettersi in gioco, di partecipare, di accettare sfide e provocazioni. “I cittadini che partecipano ai laboratori immediatamente esprimono con la loro presenza un desiderio di esserci – sottolinea il coreografo- La proposta nasconde sempre elementi di una certa meravigliosa complessità e quindi il cittadino reagisce bene nel momento in cui riesce a comprenderne il significato. La cosa più importante da annotare – aggiunge - è che i partecipanti vanno a comporre giorno dopo giorno una piccola comunità che si conosce ed insieme sorreggono il lavoro con forza, grazie alla loro capacità di interloquire.” Gli spettacoli hanno profondamente colpito il pubblico che ha salutato con lunghi applausi il ritorno del danzatore in Basilicata. “Una terra dalle risorse inestimabili dalle quali attingere per imparare tutte le strategie più sofisticate e più sottili per abitare il mondo - dice - Basta percorrere questi luoghi o semplicemente camminare in questi spazi per avvertirlo. Dopo l’esperienza dello scorso anno, ho preso casa nel borgo La Martella, un luogo che amo, perché camminando tra quelle case è come se ritrovassi delle misure, un modo di stare in piedi.”

Il prossimo 11 ottobre il maestro Sieni e i cittadini di Matera coinvolti nel percorso di “Dolce lotta” porteranno la creazione andata in scena nella città dei Sassi al “Talos Festival” di Ruvo di Puglia.

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Si comunica che il concerto di Materadio, annullato ieri sera causa maltempo, è rinviato a questa sera, 26 settembre, sempre alle 21:30 nella Cava del Sole a Matera.

Restano valide le prenotazioni già effettuate. Alle ore 20:00, esclusivamente in Piazza Matteotti, sarà aperta una lista d’attesa per tutti coloro che non sono muniti di prenotazione. Per coloro che hanno disdetto la prenotazione causa altri impegni ma sono interessati a partecipare all’evento visto il cambio di data, sarà necessario procedere sempre attraverso lista d’attesa. Valutate le eventuali nuove disponibilità di posto in Cava, si farà accedere all'evento il pubblico della lista d’attesa, tenendo sempre conto delle restrizioni imposte dal regolamento anti Covid. Si ricorda che non sarà possibile raggiungere il luogo dell'evento con i propri mezzi. Sarà attivo servizio navette straordinario a pagamento a partire dalla 19:15 in partenza esclusivamente dall'autostazione di Piazza Matteotti (NON sono previste fermate intermedie). Per agevolare le operazioni di accesso agli autobus, si invita a munirsi preventivamente del biglietto presso le rivendite autorizzate (€0,80 corsa singola)

Resta confermato per questa sera alle ore 18:00 lo spettacolo “Dolce lotta” di Virgilio Sieni in programma nel borgo La Martella a Matera.

Causa maltempo, sono invece rinviati al 18 ottobre gli eventi in programma domani 27 settembre a San Mauro Forte nell’ambito del Festival So Far So Close.

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Grazie alla collaborazione tra Fondazione Matera Basilicata e APT Basilicata, da domani l’Open Space Basilicata di Piazza Vittorio Veneto, vetrina turistica di tutta la Basilicata, sarà anche un punto informativo per scoprire gli appuntamenti del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

“Il Festival So far So Close si connota per la sua forte dimensione regionale – spiega Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 -, poiché parte da Matera per arrivare, di settimana in settimana, in diversi comuni della Basilicata. Gli appuntamenti in programma diventano una grande occasione di incontro con le comunità delle aree interne, ma anche un momento di scoperta delle bellezze che esse custodiscono, anche grazie a percorsi guidati realizzati in collaborazione con le associazioni locali. Attraverso la sinergia con APT, l’Open Space Basilicata sarà il luogo in cui poter raccogliere informazioni sull’offerta culturale e turistica della nostra regione, a beneficio di tutti i cittadini permanenti e temporanei di Matera”.

“Con questa iniziativa – afferma Antonio Nicoletti, direttore generale Apt Basilicata – facciamo un ulteriore passo in avanti nella promozione del ricco ventaglio di iniziative che si organizzano in città e in regione rafforzando ulteriormente la proficua collaborazione con la Fondazione. L’Apt è fortemente impegnata a promuovere in tutta Italia e nel resto del mondo le grandi potenzialità del nostro territorio, sia sotto il profilo degli eventi culturali sia sotto il profilo dell’offerta paesaggistica ed enogastronomica. In questo senso l’Open space di piazza Vittorio Veneto diventa, grazie anche a questa collaborazione, un importante punto informativo per i turisti e per i tanti cittadini che vogliono partecipare agli eventi organizzati a Matera e nel resto della regione”.

L’Open Space Basilicata è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

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Dopo la tappa di Matera a giugno, è in corso dal 23 al 26 settembre a Bergamo il secondo appuntamento di “ArtLab. Territori, Cultura, Innovazione”, la piattaforma per l'innovazione delle politiche e delle pratiche culturali promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo.

Un doppio filo rosso lega Matera e Bergamo, dopo la decisione del Governo italiano di assegnare a Bergamo, insieme a Brescia, il titolo di capitale italiana della cultura per il 2023 a seguito del duro colpo subito dalle due città lombarde nei mesi più difficili dell’emergenza Coronavirus. Ed è proprio a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, che Bergamo e Brescia stanno guardando quale modello per la costruzione del proprio percorso verso il prestigioso titolo, come sottolineato nella chiusura della tappa materana di Artlab dall’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti, raccogliendo dalla città dei Sassi la spinta alla rinascita e al coinvolgimento di tutta la comunità nel processo di ricostruzione del territorio incentrato sulla cultura.

Le lezioni emerse dall’esperienza di Matera e di altre capitali europee ed italiane della cultura per contribuire al lavoro di progettazione delle due città lombarde, saranno al centro del panel di Artlab “Verso Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura 2023” in programma il 26 settembre alle ore 11:30, fruibile sia in presenza (su invito) che online attraverso il sito web artlab.fitzcarraldo.it .

Al dibattito, moderato da Cristina Loglio, esperta in Politiche Europee per la Cultura, e introdotto da Franco Bianchini, Associate Director, Centre for Cultural Value, UK, prenderanno parte anche Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera-Basilicata 2019, e Steve Green, ex Presidente della Commissione di valutazione delle candidature delle Capitali Europee nonché colui che selezionò Matera, insieme a Stefano Baia Curioni, ex Presidente della commissione MiBACT di selezione della Capitale della Cultura 2020 e Direttore della Fondazione Palazzo Te (Mantova). Le conclusioni saranno affidate a Laura Castelletti, Vicesindaco e Assessore con delega a Cultura, Creatività e Innovazione del Comune di Brescia, e Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo.

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Il 26 e 27 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), iniziativa promossa dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea far apprezzare e conoscere a tutti i cittadini il patrimonio culturale condiviso e incoraggiare la partecipazione attiva per la sua salvaguardia e trasmissione alle nuove generazioni, la Fondazione Matera Basilicata 2019 propone delle visite guidate al Teatro Quaroni, nel Borgo La Martella di Matera. Nelle due giornate, durante tre turni di visita di 45 minuti (ore 10:00, ore 11:00 e ore 12:00) la scoperta e la rinascita del teatro, del borgo e dei suoi abitanti sarà raccontata attraverso la voce di cittadini, architetti e artisti.

Il piccolo Teatro Quaroni fu realizzato negli anni ‘50 su progetto degli architetti L. Quaroni e F. Gorio per gli abitanti del Borgo rurale La Martella, costruito a seguito dello svuotamento dei Sassi, seguendo i principi di Adriano Olivetti che in quegli anni trasformò Matera in una città laboratorio. Il teatro, insieme alla biblioteca, al cinema all’aperto, alla piazza e alla chiesa furono concepiti come il luogo principe per la crescita e lo sviluppo della nascente comunità. Tuttavia dopo la sua realizzazione il teatro ha avuto varie destinazioni ma mai quella di teatro di comunità, fino a divenire uno spazio dimenticato. Nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 il Quaroni, pur essendo oggetto di lavori di ristrutturazione, è tornato ad essere un luogo di comunità grazie alla realizzazione e produzione di spettacoli, laboratori e incontri concepiti con il metodo della co-creazione.

Le visite guidate per le Giornate Europee del Patrimonio sono un appuntamento collaterale del festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

La partecipazione alle visite è gratuita, previa prenotazione sulla piattaforma www.materaevents.it. Durante le visite saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

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Una ricerca sul corpo, sui linguaggi della danza e dell’arte figurativa che ha fatto riaffiorare memorie pittoriche, in un fluire di gesti e figure mai direttamente citati, ma solo accennati, che hanno permesso al pubblico di rivivere attraverso la musica di Bach quel pathos, quelle suggestioni, quella carica emotiva che solo i grandi capolavori dell’arte italiana dal ‘300 al ‘600 sono in grado di trasmettere. “Solo Goldberg Variations” del coreografo e danzatore d’eccellenza Virgilio Sieni portato in scena venerdì a Venosa in Piazza Municipio e domenica in piazza Giovanni Paolo II a Montescaglioso per il Festival “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci.

Si tratta del solo di danza più emblematico del percorso del maestro Sieni- artista pluripremiato, impegnato in esperienze corali, che lo hanno visto tra i protagonisti del programma di Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019- e che in questi giorni ha proposto agli spettatori lucani, creando un’atmosfera altamente suggestiva tra luci soffuse, proiezioni di ombre sulle mura di edifici storici, e il ritmo scandito dalle musiche magistralmente suonate dal vivo dal pianista Andrea Rebaudengo. “Lo spettacolo Solo Goldberg nasce più di 20 anni fa - racconta il maestro - si sviluppa attraverso 30 variazioni e due aree, in tutto 32 brani ognuno associato a opere d’arte del Rinascimento. Opere che narrano di sospensione, di sostegno, di compassione, di pietà, di deposizione, tutto un atlante che si rivolge al dolore degli altri, e che per me significa tutte le volte pormi di fronte alle urgenze delle umanità. Il povero corpo, il corpo di tutti, che tutte le volte si deve applicare per andare incontro agli altri, includerli, abbracciarli”. Portare in scena il Solo Goldberg, “è sempre una prova estremamente complessa- prosegue Sieni - È come mettermi alla prova, perché è estremamente faticoso. Quando l’ho creato 20 anni fa, abitavo il mio corpo in un’altra maniera, adesso ho dovuto escogitare altre forme di narrazione. Quindi questa elaborazione delle tecniche, il virtuosismo, queste strategie per dare il meglio di se stessi, sono uno dei temi del lavoro, che mostra anche come l’uomo ha la possibilità, la capacità, in ogni istante, in ogni momento di cambiare”. Uno spettacolo che ha ancora una volta messo in luce l’abilità, la tecnica impeccabile del maestro e soprattutto il suo carisma, riuscendo a coinvolgere sul palco alcuni spettatori in un esercizio di vicinanza al tempo del distanziamento sociale, ricreando tra le altre, l’immagine della Pietà di Michelangelo.

“Ritorniamo a fare cultura dopo la chiusura del lockdown sotto l’egida di Matera 2019, che ringraziamo per questo dono fatto alla nostra comunità – ha sottolineato il sindaco di Venosa, Marianna Iovanni -. Con la candidatura di Venosa a Capitale Italiana della Cultura 2022 abbiamo voluto raccogliere l’esempio di Matera 2019 per fare in modo che la Basilicata tutta non vada disperdendo quello che è stato costruito lo scorso anno, ma possa portarlo avanti in maniera sinergica".

“Attraverso questo festival che siamo felici di ospitare anche nella nostra comunità – ha spiegato Francesca Fortunato, Assessore alla cultura del Comune di Montescaglioso -, Matera 2019 sta fungendo da modello nell’organizzazione, gestione e allestimento degli eventi dal vivo in questa fase infrapandemica; un modello che vogliamo seguire come esempio per la programmazione dei nostri futuri appuntamenti, avviati in forma ridotta durante l’estate”.

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RINVIATO AL 18 OTTOBRE CAUSA MALTEMPO

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Dopo l’esperienza dello scorso anno con il progetto Gardentopia di Matera 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall’arte contemporanea, l’artista Luigi Coppola torna a lavorare con la comunità di San Mauro Forte nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Domenica 27 settembre alle 10:30 in Piazza dei Caduti (presso la Torre Normanna) si terrà l’azione pubblica “Il paese dell’abbondanza. Visioni per una festa delle agriculture e delle transumanze” a cura di Luigi Coppola in collaborazione con Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte, i cittadini e i produttori locali. Un evento straordinario radicato fortemente nella naturale predisposizione dei sanmauresi a celebrare con generosità (di produzione agricola, di ospitalità, di bellezza, di socialità). Lo spettatore sarà immerso nel cuore del borgo storico, dove saranno indicati dei punti di vista privilegiati attraverso un'opera visiva che si interroga su come trasformare questa abbondanza in condivisione e cooperazione come strategia necessaria per la “restanza”. Non è il presepe, ma il “presente vivente”; non è la tradizione che si ripete stanca, ma uno sguardo attivo sui rituali e sulla loro funzione di motore sociale e comunitario. Nel borgo saranno visitabili le corti, allestite insieme alle associazioni locali e ai produttori agricoli, nei vicoli riecheggeranno suoni arcaici di campanacci e urla cantate della morra. Il paese sarà abitato dai gesti e suoni antichi (vivi nel presente) dei pastori e degli animali. Lo sguardo artistico vuole infatti aprire la visione su questo luogo, ricco di risorse paesaggistiche e naturalistiche, di patrimonio storico, di biodiversità e di tradizioni rurali e culturali. Per chi volesse restare a San Mauro Forte fino al pomeriggio, le attività gastronomiche del paese potranno offrire menu ad hoc per degustare i prodotti locali.

Alle 15:00, sempre in Piazza dei Caduti, sarà possibile prendere parte al dialogo Praticare la “restanza", aperto alla comunità, agli spettatori, agli amministratori locali ed esperti sulle strategie della restanza attraverso alcuni esempi chiave che si stanno sviluppando a Sud. San Mauro Forte è infatti, tra le comunità lucane, una di quelle che sta scegliendo di combattere il pericolo di estinzione anche avviando un processo di appartenenza e rigenerazione culturale grazie agli stimoli mossi dall’arte. Con l’esperienza di Gardentopia, guidata l’anno scorso da Luigi Coppola in collaborazione con Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto, San Mauro Forte ha fatto una scommessa verso un futuro sostenibile. La consapevolezza di una narrazione nuova, i moti di un’utopia calata nel reale, hanno cercato di costruire un orizzonte nuovo rinnovando i legami di comunità e ponendo le basi di una vera restanza. Al dialogo prenderanno parte Valentina Avantaggiato, vicesindaco uscente Comune di Melpignano (LE), Donato Nuzzo e Rocco Botrugno della Cooperativa Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (LE), l’artista Nico Angiuli (Adelfia, BA), Emanuele Derobertis dell’Associazione di Promozione Sociale Tipica Adelfia (BA), Marco Diluca e Giancarlo Mita dell’Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte, Rossella Tarantino, direttore generale Fondazione Matera Basilicata 2019 e l’artista Luigi Coppola, con un saluto del sindaco di San Mauro Forte, Francesco Diluca. Alle 16:30 ci sarà infine il concerto di Daniela Ippolito “L'arpa, il canto, il disincanto”.

La partecipazione alla manifestazione è gratuita. Per l’appuntamento pomeridiano è necessaria la prenotazione sulla piattaforma Matera-Basilicata Events www.materaevents.it. Durante gli eventi saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

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A nome di tutto lo staff, voglio ringraziare il presidente Salvatore Adduce per l’autorevolezza con cui ha guidato sia la candidatura di Matera a capitale europea della cultura in qualità di sindaco, sia la Fondazione Matera Basilicata 2019, in qualità di presidente del Cda, sin dal momento della sua costituzione per il grande senso di responsabilità e dedizione, per la capacità di interlocuzione e negoziazione ai più alti livelli istituzionali, per la leggerezza e la serenità con cui ci ha fatto lavorare, e per aver considerato Matera 2019 un bene pubblico, solo così in grado di produrre i migliori benefici per la collettività.
Sin dall’inizio di questo lungo e straordinario viaggio decennale, ho avuto modo di apprezzare il modo in cui Adduce, di intesa con tutti i maggiori rappresentanti delle istituzioni lucane, ha condiviso e spronato il gruppo di lavoro guidato da Paolo Verri a costruire un progetto dall’orizzonte lungo, fortemente sfidante, in cui Matera e la Basilicata potessero diventare un esempio da seguire.
A riprova di ciò, citiamo la cerimonia di chiusura del 2019, alla quale Adduce ha invitato il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, e il consiglio di amministrazione straordinario organizzato lo stesso giorno alla presenza anche dei Ministri Provenzano e Franceschini, in cui si è celebrata Matera 2019 come esempio da seguire e da rafforzare negli anni a venire; ma anche la guida sicura in un anno difficile come quello del 2020, in cui la pandemia ha bloccato molte delle attività di legacy in programma. Doti di responsabilità istituzionale, visione aperta e concretezza operativa che hanno caratterizzato anche la presidenza di Aurelia Sole, in una fase molto delicata e difficile del percorso di Matera 2019.
Facciamo i migliori auguri al neo Vicepresidente Somma che ha svolto un ruolo importante in questi anni per accrescere il capitale relazionale di Matera e della Basilicata e siamo certi che il prossimo Presidente coglierà e valorizzerà il posizionamento di Matera e della Basilicata acquisito sulla scena internazionale come luoghi di produzione culturale e di frontiera innovativa.

Rossella Tarantino
Direttrice Fondazione Matera Basilicata 2019

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Grande ritorno a Matera per il coreografo e danzatore Virgilio Sieni che, dopo le tappe a Venosa e Montescaglioso di “Solo Goldberg Variation”, incontra le comunità di Agna e del borgo La Martella attraverso due percorsi di coinvolgimento disegnati con la collaborazione e cura di Giulia Mureddu e Delfina Stella nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

“La tattilità delle chiome” è un laboratorio aperto a tutti, che prende forma intorno alla chioma di un albero, e la cui presentazione pubblica si terrà giovedì 24 settembre presso Casino Padula, nel quartiere di Agna, alle ore 18.00. La proposta consiste in una serie di pratiche di vicinanza tra i corpi e le persone, svolte attraverso un ascolto della natura. Con grande semplicità i partecipanti saranno accompagnati all’apprendimento di sequenze di movimento, utilizzando il proprio corpo come strumento di conoscenza e relazione con la pianta. L’esperienza attiverà alcuni aspetti dell’osservare la natura, quali la luce, la forma, il frastagliamento dei dettagli e la trasmissione di volumi e vuoti, il suolo e l’aria, l’essere compresi e il sentirsi spostati dallo spazio. Sono pratiche che ci invitano ad assumere una nuova postura chiedendo all’albero il dono di abilità a noi sconosciute, di virtù capaci di indicarci nuovi modi di abitare e costruire. Ogni gesto nascerà in relazione all’albero e all’ambiente circostante, ovvero le altre persone, i loro spostamenti e le loro azioni. Lo scopo è quello di creare una sequenza di movimenti che si possa ricordare, ma resti sensibile ai minimi cambiamenti. La sequenza diverrà così rito collettivo dove ogni interprete è responsabile dell’altro e partecipa della relazione. Il percorso artistico coinvolge nel processo di creazione dal 19 al 24 settembre, gli abitanti del quartiere di Agna e i cittadini che hanno scritto il Manifesto della partecipazione per Matera 2019.

“Dolce lotta. La Martella #Ballo 1952” è invece un percorso di creazione rivolto a cittadini di ogni età, abilità e professione, ma anche ad artisti e performer interessati a un’esperienza poetica fondata sul senso della memoria in relazione alla pratica del gesto. La presentazione pubblica del percorso costruito nel laboratorio in programma dal 19 al 26 settembre, sarà ospitata in Piazza Montegrappa nel borgo La Martella, sabato 26 settembre alle ore 18.00. Il percorso si sviluppa a partire dallo studio di sequenze di gesti inventati, attivando il corpo attraverso esercizi mirati all’ascolto e alla consapevolezza percettiva di un oggetto dal valore affettivo: un oggetto come simbolo di racconti, immagini, affezioni, viaggi. Oggetti cari ma allo stesso tempo dimenticati, accuditi ma riposti in luoghi nascosti della casa, inamovibili, che ci hanno accompagnato nella vita e che lasciano emergere ricordi. Il lavoro mira a individuare momenti della memoria che s’incontrano con l’ascolto del corpo, avviando una riflessione condivisa sull’origine del gesto e su come la ripetizione e la formalizzazione mnemonica arricchisce la percezione di momenti nuovi e sempre più profondi. Si costruiranno sequenze di gesti in cui anche il movimento più semplice e piccolo troverà la propria vita e la modalità di essere condiviso dagli altri. Tutti i partecipanti andranno a formare, con i loro oggetti, un grande quadrilatero all’aperto: una sorta di agorà-paesaggio composto da stati d’affezione e gesti rituali.

La partecipazione ai due appuntamenti è gratuita previa prenotazione sulla piattaforma Matera-Basilicata Events www.materaevents.it . Nel caso di sold-out, verrà aperta una lista d’attesa a partire dalle ore 17:00. Durante l’evento saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, riunitosi questa mattina a Potenza presso la sede della Regione Basilicata, ha approvato, con il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti e della commissione di controllo sulle fondazioni della Regione Basilicata, il bilancio consuntivo del 2019, l’anno più importante nel lungo percorso di Matera Capitale Europea della Cultura, durante il quale la città dei Sassi e l’intera regione sono state al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, raggiungendo risultati in termini economici, di partecipazione, di immagine, di competenze che ne hanno attestato il successo.

Per la parte relativa alle fonti istituzionali il bilancio si è chiuso in pareggio con entrate e spese pari a circa 28 milioni e 600 mila euro. Per la parte relativa alle attività commerciali il bilancio 2019 si è chiuso con un attivo di circa 731 mila euro derivante in parte dalle sponsorizzazioni, in parte da una quota della vendita dei passaporti, in parte derivante dal merchandising.

“L’approvazione in pareggio del bilancio dell’anno da Capitale europea della cultura è un risultato di grande importanza – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino-. Si tratta del bilancio più importante di questi anni, dai numeri finanziari consistenti a cui corrisponde il grande investimento nella produzione e realizzazione della manifestazione culturale che Matera ha messo in piedi per l’Europa ed il mondo. Un plauso a Giovanni Oliva, Segretario generale e manager amministrativo e finanziario e a tutto il team amministrativo per questo risultato. E a Paolo Verri che mi ha preceduto nell’incarico di Direttore generale, per averci guidato nel conseguire questi risultati che hanno fatto brillare Matera e la Basilicata”.

Nel corso della riunione, il Cda ha altresì provveduto alla nomina del Vicepresidente della Fondazione, incarico assegnato al Presidente della Camera di Commercio della Basilicata, Michele Somma, uno dei Soci che ha svolto un ruolo di rilievo nell’anno da Capitale europea della Cultura, contribuendo a rafforzare la visibilità di Matera e della Basilicata sulla scena economica internazionale.

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Ho sentito il dovere di accompagnare la Fondazione Matera 2019 fino all’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno della Capitale Europea della Cultura avvenuta nella seduta del cda svoltosi nella mattinata di oggi a Potenza. A conclusione di questo straordinario lavoro, che ho svolto con dedizione ed entusiasmo a titolo gratuito, rassegnerò le dimissioni da Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Ringrazio i soci fondatori che mi hanno dato fiducia in questi anni molto intensi: dal Presidente Marcello Pittella al Presidente Vito Bardi, dalla Rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole, Presidente della Fondazione per due anni, ai Presidenti della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo e Piero Marrese, ai Presidenti della Camera di Commercio Angelo Tortorelli e Michele Somma. Sono particolarmente grato al Sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, per avermi delegato nel CdA, riuscendo a ricomporre una frattura che avrebbe potuto provocare danni irreparabili all’immagine della città, ma soprattutto avrebbe potuto costituire un impedimento al regolare svolgimento del ricco programma contenuto nel dossier di candidatura.
La Fondazione è stata diretta in modo impareggiabile da Paolo Verri, affiancato da un gruppo di manager, Rossella Tarantino, Giuseppe Romaniello, Ariane Bieu, Giovanni Oliva, Anna Piscinnè, e da un formidabile professionista della comunicazione come Serafino Paternoster che hanno fronteggiato situazioni complesse in un clima spesso turbolento, in particolar modo dal punto di vista politico. Ci tengo a sottolineare che il personale che ha collaborato in questi anni è stato selezionato con cura e ha dato risultati eccezionali: a loro vanno i mie complimenti e la gratitudine per aver lavorato instancabilmente alla realizzazione dei circa 1.200 eventi in programma, che hanno rappresentato il grande racconto della città e della regione.
Siamo riusciti a mantenere con le autorità nazionali del Governo un rapporto positivo, lungo un percorso che ha visto alternarsi nel corso degli anni Primi Ministri e rappresentanti di diversi Ministeri: a tutti loro ed ai responsabili dei diversi uffici centrali va il mio ringraziamento. Con il Polo Museale della Basilicata e la sua Direttrice, Marta Ragozzino, abbiamo stabilito rapporti stabili e fruttuosi che sono stati una base solida per le produzioni culturali proposte al grande pubblico, recatosi a Matera da tutto il mondo.
Possiamo essere orgogliosi di quanto è stato realizzato e soprattutto della vitalità e dell’energia dimostrate dai nostri cittadini. A tal proposito ringrazio ciascuno dei 1570 volontari iscritti, 590 quelli attivi, di cui il 10% stranieri, che hanno collaborato con gioia ed entusiasmo al lavoro di accoglienza e sicurezza. Le forze dell’ordine sono state il caposaldo della sicurezza nell’anno 2019. Il coordinamento effettuato dalla Prefettura e dalla Questura di Matera è stato efficacissimo. Nel ringraziare i Prefetti Antonella Bellomo e Demetrio Martino, dedico un pensiero particolare al Questore, Luigi Liguori, con cui abbiamo condiviso le fasi più delicate del lavoro per l’ordine pubblico e la sicurezza, che ha consentito di confermare Matera come la città più sicura d’Italia. Non era affatto scontato che questa straordinaria avventura si svolgesse in modo così coinvolgente ed ordinato. Tutto questo deve renderci particolarmente orgogliosi e ci ha fatto meritare non solo la presenza del Capo dello Stato alla cerimonia di apertura, ma anche i suoi più sentiti ringraziamenti, per quanto realizzato nella nostra città, nel messaggio di fine d’anno agli italiani.
Il bilancio 2019 si chiude con un volume complessivo di 28,6 milioni di euro che hanno assicurato la produzione originale di 1.200 eventi tutti di grande profilo internazionale. Questo risultato ha comportato una spesa di personale di circa 3,0 milioni di euro, pari al 10,4%, un rapporto assolutamente virtuoso in un settore dove la spesa per il personale è per definizione quella più rilevante. Sono stati coinvolti attivamente nelle produzioni culturali 57.000 cittadini di varia provenienza e con diversi talenti e abilità, ponendo la città di Matera all’attenzione europea, quale luogo di co-creazione attraverso nuovi modelli culturali che abbattono le barriere tra artisti e pubblico. La dimensione internazionale si è coniugata con la dimensione regionale della manifestazione: 394 eventi su 1200 si sono realizzati nei vari Comuni della Basilicata, e più di 74.424 Passaporti sono stati venduti, di cui il 40% a turisti, il 28,2% a residenti della Regione Basilicata e il 20% a studenti.
Matera si è rivelata la Capitale Europea della Cultura che in assoluto ha registrato il tasso di crescita turistica più alto. Matera e la regione Basilicata hanno guadagnato una grande visibilità: 3,4 miliardi sono state le “Opportunity to see” (potenziali contatti), equivalenti ad un investimento in Comunicazione pari 110 milioni di euro; sono stati oltre 1500 i servizi radiotelevisivi e gli approfondimenti realizzati su Matera-Basilicata 2019; inoltre, sono stati pubblicati più di 68.000 articoli di stampa e web; infine, hanno parlato di Matera 2019 le testate di più di 41 paesi del mondo.
E’ compito degli osservatori dell’economia fare i conti sulle ricadute che il percorso e l’evento Matera 2019, durato quasi dieci anni, ha avuto e continuerà ad offrire alla città, alla Basilicata e all’intero Mezzogiorno. I numeri che abbiamo sotto gli occhi sono impressionanti, in primis la crescita esponenziale dei visitatori e volumi di affari che nel corso del tempo sono andati aumentando.
A fine dicembre 2019 abbiamo assunto l’impegno di continuare questo percorso. I Ministri Giuseppe Provenzano e Dario Franceschini avevano aderito entusiasticamente a quel programma e già nei primi due mesi del 2020 abbiamo sviluppato proposte e progetti che presto avrebbero prodotto risultati. Purtroppo l’emergenza sanitaria ha di fatto bloccato le attività. Ciononostante la Fondazione ha continuato ad operare non solo per chiudere e rendicontare le attività – e soprattutto pagare i fornitori (a tal proposito giova ricordare che, nonostante il blocco dovuto al covid-19 nel 2020, abbiamo effettuato pagamenti per oltre 9 milioni di euro corrispondenti a circa 2.000 operazioni) – ma anche per tener fede agli impegni assunti, finalizzati a tenere alta la reputazione della città in campo culturale. Non abbiamo mancato di partecipare alla gara di solidarietà nei confronti del personale sanitario, collaborando alla predisposizione di appositi box in plexiglass e di schermi facciali per aumentare la protezione dei medici e degli infermieri e che abbiamo donato agli ospedali.
Nei primi due mesi di quest’anno sono state predisposte specifiche attività per coinvolgere le associazioni e le imprese del settore e costruire insieme una piattaforma per il futuro. Al tempo stesso non sono mancati specifici eventi come quello del 23 febbraio 2020 quando le maschere dei carnevali lucani di Tricarico, Montescaglioso e Lavello sono state protagoniste della Parata internazionale del Carnevale di Rijeka2020, la città croata cui Matera ha passato il testimone da Capitale Europea della Cultura, insieme all’irlandese Galway. Questo è stato l’ultimo evento prima del lockdown. Da quel momento in avanti, come è noto, abbiamo dovuto rivedere tutti i nostri programmi. I giorni 8‐9 maggio 2020 abbiamo partecipato alla quarta edizione del “Festival della comunicazione non ostile”, che si è svolto interamente online. Il 5‐8 giugno 2020, il progetto pilastro di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, “I‐DEA”, dedicato ai materiali d’archivio della Basilicata, reinterpretati in chiave artistica, è stato presentato alla terza edizione di “Archivissima”, il festival che promuove al grande pubblico i patrimoni e le storie conservate negli archivi storici. Dal 9 al 13 giugno con un formato interamente online, è ripartita da Matera “Artlab. Territori, Cultura, Innovazione”, la piattaforma indipendente italiana dedicata all'innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali, promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo. Lo scorso 21 giugno 2020, con la “Festa della Musica” abbiamo ripreso il viaggio di Matera 2019 lì dove è stato interrotto. Abbiamo deciso di ripartire da alcune delle fasce più colpite dall’emergenza Coronavirus: i malati, gli anziani, gli operatori sanitari e i musicisti. Dal 12 settembre alla fine di ottobre, Matera e diversi comuni della Basilicata sono lo scenario del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.
E, nonostante le stringenti regole dovute alla pandemia non abbiamo voluto rinunciare neanche quest’anno a "Materadio”, la festa di Rai Radio3, grazie alla preziosa disponibilità del direttore, Marino Sinibaldi e del suo staff. Un evento ormai consolidato in un arco temporale di ben dieci anni, e che quest’anno costituirà anche l’occasione per verificare le nuove forme di organizzazione degli spettacoli al tempo del Covid-19 grazie alle professionalità dell’Open design school.
Il 25 settembre Cava del Sole tornerà a risuonare attraverso il concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” con protagonista la band dei Calibro 35 e due ospiti speciali come Roy Paci e Diodato. Il tempo che stiamo vivendo non è dei più facili, ma l’intero territorio nazionale ha dato forti segnali di coraggio e di ripresa, per poter ricominciare proprio da alcuni “esercizi di vicinanza”.
Il mio augurio, a conclusione di questo indimenticabile percorso che ho vissuto in questi anni, prima da Sindaco di Matera e poi da Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, è che questo viaggio possa continuare in futuro con lo stesso spirito e la stessa dedizione e impegno, nell’offrire ai cittadini e ai visitatori sempre nuove risposte alle domande e alle esigenze di una città e di una regione, che hanno raggiunto una visibilità internazionale da cui non si può più tornare indietro.
Salvatore Adduce

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Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3
presentano
Materadio special edition

“Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone”
con Calibro 35 featuring Roy Paci e Diodato

Cava del sole - 25 Settembre 2020, ore 21:30

 

“La musica è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno”
Ennio Morricone

Materadio, la festa di Radio3 dalla città dei Sassi, torna per il decimo anno a Matera con una Special edition in programma venerdì 25 settembre, realizzata da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 con l’intento di rilanciare, anche in questo 2020 flagellato dalla pandemia, il legame fra questo territorio, la radio e la grande musica.

A partire dalle 21:30, l’arena della Cava del Sole tornerà a risuonare attraverso il concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” con protagonista la band dei Calibro 35 e due ospiti speciali come Roy Paci e Diodato. Presentato da Valerio Corzani e trasmesso in diretta da Radio 3 e in streaming sui canali web di Matera 2019, il concerto sarà interamente dedicato alle composizioni del grande maestro scomparso il 6 Luglio scorso. “Passaggi nel tempo” è infatti il titolo di un brano di Ennio Morricone tratto dalla colonna sonora del film western “Il grande silenzio” di Sergio Corbucci poi riutilizzato per il film thriller di Jordan Leondopulos “The Swap” con Robert De Niro.

Il progetto sviluppa un percorso sonoro particolarmente affine al combo costituito da Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere), Enrico Gabrielli (organi e fiati), Fabio Rondanini (batteria), Luca Cavina (basso elettrico), Tommaso Colliva (produzione), che ha sempre prediletto la rivisitazione di suoni e stili dalle grandi colonne sonore italiane degli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Spesso i Calibro35 hanno regalato il loro tocco “retro-modernista” anche ad alcuni pezzi celeberrimi di Morricone, in particolare ad alcuni brani legati all’onda travolgente dei poliziotteschi (i thriller e i polizieschi con ambientazione in Italia che avevano sempre a corredo eccellenti soundtrack). È però la prima volta che il gruppo milanese lavora e propone un programma concertistico interamente dedicato alle opere di Morricone e lo fa tra l’altro convocando sul palco due valenti musicisti che spesso si aggiungono all’ensemble come Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni) e Beppe Scardino (sax baritono), ma anche due stelle della musica italiana come il trombettista e cantante Roy Paci e il cantautore Diodato.
L’excursus dei Calibro35 toccherà i vari filoni delle opere di Morricone: quello dei polizieschi, del giallo, del cosiddetto Spaghetti Western, delle escursioni del Maestro nel mondo della canzone e molto altro.

Il concerto è gratuito, come tutti gli appuntamenti realizzati in collaborazione fra Matera 2019 e Radio 3, previa prenotazione sulla piattaforma www.materaevents.it, disponibile dal pomeriggio di lunedì 21 settembre con tutte le informazioni sulle modalità di accesso. Durante il concerto saranno rispettate scrupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

Nella stessa giornata, dalle 15:00 alle 16:30, Rai Radio3 dedicherà la puntata di “Fahrenheit” alla Capitale Europea della Cultura 2019 ad un anno di distanza, anche alla luce delle questioni e riflessioni poste dalla lunga pausa della pandemia.

 

Calibro35:
Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere)
Enrico Gabrielli (organi e fiati)
Fabio Rondanini (batteria)
Luca Cavina (basso elettrico)
Tommaso Colliva (produzione)

Ospiti speciali:
Diodato (voce)
Roy Paci (tromba e voce)

 

Musicisti aggiunti:
Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni)
Beppe Scardino (sax baritono)

 

 

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Apprendiamo con profonda tristezza della scomparsa di Enrique Irazoqui, attivista e artista cui la nostra città è stata fortemente legata nel corso degli anni. Fu suo il volto del Cristo scelto da Pier Paolo Pasolini per il suo “Vangelo secondo Matteo”, girato in una Matera d’altri tempi, contribuendo a consacrarla quale set biblico a livello internazionale ma anche a riaccendere l’interesse verso i Sassi, che da lì a qualche anno sarebbero diventati Patrimonio mondiale dell’umanità. «Proprio per questa ragione – sottolinea il Presidente della Fondazione, Salvatore Adduce - nel 2011, mentre Matera si candidava al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, in qualità di sindaco conferii ad Irazoqui la cittadinanza onoraria su proposta dell’associazione “Pasolini” del compianto Mimì Notarangelo». Nel 2019, quando Matera celebrava il suo anno speciale, il maestro è tornato a Matera per il progetto della Capitale Europea della Cultura “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” coprodotto, fra gli altri, da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, chiamato dal regista svizzero Milo Rau a prendere parte al suo lavoro teatrale e poi cinematografico “Il Nuovo Vangelo”, nel ruolo di Giovanni Battista. Un film che è un manifesto di solidarietà agli ultimi del mondo contemporaneo, i migranti, nei giorni scorsi applaudito alle Giornate degli Autori, la sezione parallela del Festival del Cinema di Venezia. Il ricordo di Enrique Irazoqui rimarrà indelebile in tutti coloro che hanno avuto l’onore e il privilegio di conoscerlo.

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“A nome di tutto il Cda, del Direttore Tarantino e dello staff della Fondazione Matera Basilicata 2019 rivolgo i migliori auguri al nuovo rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, prof. Ignazio Mancini, che succede ad Aurelia Sole nell’importante ruolo di guida di una istituzione cardine per la crescita del nostro territorio. Siamo certi che il contributo del rettore Mancini in rappresentanza dell’Ateneo lucano all’interno del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019 sarà di fondamentale importanza per il futuro del percorso tracciato dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 a beneficio dell’intera Basilicata”.
Il Presidente Salvatore Adduce

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Nello scenario della Cava del Sole, luogo iconico di Matera 2019, presentato lo spettacolo “I Messaggeri” di Emma Dante, primo appuntamento del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, salutato dal lungo applauso del pubblico.

Uno spettacolo intenso, profondo, che ha trasformato il palcoscenico nel teatro di orrendi delitti, consumati davanti agli occhi attoniti di un pubblico inerme. Un lavoro straordinario dalla forte valenza comunicativa in grado di unire in un unico atto, l’intramontabile fascino delle tragedie greche con i drammi della contemporaneità. E’ lo spettacolo “I Messaggeri” di Emma Dante portato in scena ieri sera nel suggestivo scenario della Cava del Sole di Matera, per il primo appuntamento del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Un lavoro tra recitazione, canti e musica in cui si sono alternati sul palco i messaggeri, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Adriano Di Carlo, Naike Anna Silipo e Sabrina Vicari che con grande maestria hanno fatto rivivere al numeroso pubblico in Cava, la furia omicida e le nefaste vicende narrate ne Le Baccanti, in Medea, nell’ Epido Re e ne L’Eracle, che hanno duramente colpito poveri sventurati. A rendere ancora più incisiva la scena, la musica e i canti eseguiti dai Fratelli Mancuso - cantanti, compositori e polistrumentisti originari della Sicilia che hanno aperto lo spettacolo, stretti in un abbraccio, “un gesto – raccontano - che rappresenta quello che siamo. Le nostre voci abbracciandoci si uniscono, diventano una voce unica che vuole scavare profondamente nel nostro animo e arrivare agli altri con una forza sincera e drammatica”, la stessa che pervade l’intera l’opera. “E’ un lavoro che cerca di collegare i testi degli antichi greci a quello che oggi stiamo vivendo con la pandemia: l’isolamento, il distanziamento, la tragedia che rappresenta questo momento della nostra esistenza e che vuole approfondire con l’arte, la poesia e la musica questo aspetto- spiegano i compositori-Noi ci troviamo dentro quest’opera e con le nostre musiche, con le nostre voci e i nostri strumenti cerchiamo di tornare a una dimensione ancestrale per riproporre attraverso la voce e il lamento, quello che nell’antica Grecia poteva essere la comunicazione musicale dell’epoca”. A rendere ancora più incisiva la narrazione, l’utilizzo di strumenti antichi. “La musica anche in questo ultimo lavoro di Emma Dante ha la funzione di rendere antico il contemporaneo e viceversa, attraverso gli strumenti che accompagnano le nostre voci - sottolineano i musicisti- Gli strumenti sono il risultato di una lunga ricerca, e si fondono di volta in volta con le nostre voci e con l’ evolversi tragico delle storie narrate dagli attori sulla scena”. Un perfetto connubio tra arte, musica e testi che nasce da una collaborazione di lunga data. “L’incontro con Emma Dante risale a tantissimi anni fa- affermano - Lei aveva comprato un nostro disco “Bella Maria”- era tornata a Palermo per mettere in piedi una compagnia- e attraverso questo disco scoprì le nostre musiche , le nostre canzoni i e le usò per le musiche di scena. Da lì nacque la collaborazione per lo spettacolo Medea e per il film via Castellana Bandiera- e aggiungono- Il rapporto artistico con Emma Dante è molto profondo. Entriamo tutti e tre in una visione della drammaturgia musicale molto sentita ed essenziale capace con poche cose di emozionare e di dare segno tangibile in scena di quello che lei con la scrittura, con la sceneggiatura e con il testo vuole rappresentare. Noi siamo onorati del rapporto privilegiato che abbiamo con lei e ogni volta che ci chiama siamo molto motivati nel creare musiche e andare in scena”. Anche il luogo fa la sua parte e Matera ha saputo emozionarvi ? “Questo è un luogo magnifico, Matera è unica, e ogni volta che vediamo tutto questo grande patrimonio non possiamo che emozionarci e sentirci parte di ogni pietra di questa città”- concludono i Fratelli Mancuso.

A rendere calda l’accoglienza al pubblico nella Cava del Sole, luogo iconico che ha ospitato i maggiori appuntamenti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e oggi, con i protocolli Covid, in grado di accogliere fino a 1000 persone nella sua arena, sono stati il team dei volontari di Matera 2019 e gli allestimenti realizzati da Open Design School. Frutto di uno studio sulle relazioni sociali in questo periodo infrapandemico, tali strutture modulari, leggere e intercambiabili, consentono di comunicare un nuovo dizionario di gesti per far sì che il pubblico possa sperimentare nuovi esercizi di vicinanza durante gli eventi dal vivo, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti contagio.

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Il secondo appuntamento del Festival “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” - prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano - muove verso le aree interne del territorio lucano con la presentazione di un lavoro estremamente poetico nelle piazze di Venosa e Montescaglioso, rispettivamente il 18 e 20 settembre: “Solo Goldberg Variations” di Virgilio Sieni. Si tratta del solo di danza più emblematico del percorso di questo coreografo e danzatore d’eccellenza, artista pluripremiato nella scena internazionale quanto impegnato in esperienze corali che ne tratteggiano il lavoro degli ultimi anni, nonché tra i protagonisti del programma di Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019.

“Solo Goldberg Variations”, che andrà in scena venerdì 18 settembre in Piazza Municipio a Venosa (PZ) e domenica 20 settembre in Piazza Giovanni Paolo II (presso Abbazia) a Montescaglioso (MT) alle ore 21.00, rappresenta il manifesto dell’arte coreografica di Sieni, apice delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte figurativa, sempre protese a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni per lasciar emergere la visione profonda. Nella metrica e nell’architettura immateriale delle Variazioni Goldberg, suonate dal vivo al pianoforte da Andrea Rebaudengo, la danza fa affiorare memorie pittoriche, accennando a un articolato fluire di figure prostrate, tratte dall'arte italiana dal '300 al '600, mai citate direttamente, piuttosto affettuosamente evocate in un atto intimo che chiede condivisione.

«Penso che le Variazioni Goldberg non siano un invito alla danza, ma un atto di riflessione e introspezione dove niente appare se non un corpo “spellato” – spiega Virgilio Sieni -. Ecco che questo lavoro mi appare come un manifesto, qualcosa di più di un vocabolario di percorso, un atto sulle debolezze, le imperfezioni, lo sforzo, le pieghe e le polveri, qualcosa che vuol trapassare il corpo per donarsi alla figura, qualcosa che rende il corpo pagliaccio tragicomico dell’oggi».

L’evento è gratuito previa prenotazione sulla piattaforma Matera-Basilicata Events www.materaevents.it. Nel caso di sold-out, verrà aperta una lista d’attesa a partire dalle ore 20:00 esclusivamente presso il luogo dell’evento.

Durante l’evento saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

 

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Sotto la guida di Aurelia Sole l'Università degli studi della Basilicata, la più importante istituzione culturale della regione, ha assunto via via un ruolo strategico a livello nazionale ed ancor più a livello meridionale. Straordinario è stato l'apporto al percorso di Matera, Capitale europea della cultura per il 2019. Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo della governance dell'Unibas, sento il dovere di ringraziare la magnifica rettrice per il grande impegno profuso in questi anni nei diversi ruoli ricoperti, sia come presidente pro tempore della Fondazione sia come componente del cda. La sua preziosa collaborazione oltre alla sua visione culturale sono state fondamentali per la buona riuscita del programma e del grande consenso ricevuto dalle massime istituzioni nazionali ed europee. Sono certo che la sua ricca esperienza ed i suoi consigli potranno essere ancora di grande aiuto alla Fondazione in particolare per quel che riguarda il monitoraggio e la valutazione di tutto quello che è successo in questi anni straordinari. Alla magnifica rettrice, a nome del cda, dei dirigenti e di tutti i dipendenti della Fondazione vanno gli auguri più sinceri per un buon futuro.
Salvatore Adduce
Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019

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From 12 September to the end of October, Matera and various municipalities across Basilicata are the venues for the “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” Festival of Performing Arts produced by the Matera Basilicata 2019 Foundation, with artistic collaboration from Silvia Bottiroli and Cristina Ventrucci, in partnership with APT Basilicata and ASM Matera and under the patronage of the Municipalities of Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico and San Severino Lucano.

The “So Far So Close" programme offers exercises in proximity as a way of re-embracing the existing reality through the performing arts, with a new awareness of our shared lives in an "infected planet", and rediscovering the force of collective action. These exercises also form part of a renewed citizenship, in the wake of the experience that made Matera and the whole of Basilicata a special place for shared creative processes and the relationship between art and space in the course of 2019.

Through the research carried out by the Open Design School, the Festival is an experiment aimed at putting on live events in the time of COVID by means of a study of new relationships and codes of social behaviour so that notwithstanding the distance between them, participants in the performance can feel that they are fully involved and protagonists in it. Emblematically, the name "So Far So Close" is an expression both of the work that is intended to be done on the new relations among people in the time of social distancing and the new relations that can be constructed between urban and remote areas, as part of a collective re-education that will define new rituals for spending time together and new ways of exploiting public spaces. As part of this experiment, all the artists will be called on to engage with the methods of the Open Design School, which in a co-creative logic that proved to be a highlight of Matera 2019, will bring together professional expertise from various disciplines: from experts in infectious diseases to security engineers, from designers to artisans and from architects to cultural inhabitants. The outcomes of the process of research and experimentation will come together in an open source manual, a kind of box of tools or vademecum that will be available to everyone.

The visionary crossovers that go to make up the programme are led by artists from the performing arts who have renewed their demands at this time of the pandemic, in which negotiating the distance between bodies is of crucial importance and requires particular care and delicacy when thinking anew about opportunities for live encounters. Proximity is a central element of their work, including in terms of the relationship between interpreting reality and constructing the imagination, in which the theatre in all its forms and with all its influences – from drama to performance, from the relationship with the cinema and music to dance and from the experience of public and relational art – becomes a tool for studying relations and places through intertwined narratives, and dedicating attention to the relationship between the human and the non-human and between the visible and invisible in a city that has always brought these dimensions together as its vocation. When reflecting on these hubs, the curators have focused on artists and works that use public spaces by giving them a new significance and making them more complex through forms of openness that can include audiences not only through the enjoyment of a finished work but, in very different ways, through the responsibility for constructing it; that are interested in the relationship with the various communities that make up the urban fabric, rural areas and the places within them; and that develop an idea of childhood and play capable of breaking through conventions.

In Matera, Emma Dante brings an evocative performance-concert to the stage at Cava del Sole to sublimate the pain the pandemic has brought with it, leaning on Greek tragedy as a form of catharsis; Virgilio Sieni returns with two new pathways involving citizens between Agna and Borgo La Martella; Chiara Guidi stages one of the most important works from children's theatre; the Deflorian/Tagliarini duo return to the work of the Dutch artist Lotte van den Berg with an itinerant pathway through the centre of the city; and the MK company performs in the Via Saragat car park, which becomes a new location for artistic visions of the city. The programme also extends into the inland areas of Basilicata: Venosa, the Lucanian city which is a candidate to become Italian Capital of Culture for 2022, and Montescaglioso host Sieni's manifesto of the art of choreography; Annamaria Ajmone performs a choreographic score in Latronico and San Severino Lucano, at two locations where nature meets the contemporary works of ArtePollino; and Luigi Coppola returns to Cirigliano and San Mauro Forte with two public art works in close contact with local communities. The schedule is completed by the Open Design School's Open Reviews in Casino Padula, a time of reflection to present the status of its work on participatory conception and planning, and the European Heritage Days, which will make it possible for visitors to discover the Teatro Quaroni in Borgo La Martella in Matera.

Access to all the Festival events is free of charge, but must be reserved on the Matera-Basilicata Events platform (www.materaevents.it). All the current anti-COVID measures will be scrupulously complied with during the events, and the public are invited to collaborate fully with these efforts.

 

Statements

"With this Festival", explains Rossella Tarantino, the Direttor of the Matera Basilicata 2019 Foundation, "we want to start putting on live events again to fill a gap left by the cancellation of numerous cultural productions in a year that is so important for relaunching the activities and cultural ferment we have successfully generated in previous years. We will achieve this by asking the questions posed by the pandemic in terms of social relations. Finally, we will seek to consolidate the legacy principles of Matera 2019: co-creation, breaking down the barriers between artists, designers, professionals and audiences and the relationship between urban areas and inland and marginal areas, further strengthening the ties between culture and tourism, thanks also to our collaboration with APT, so that we can enable permanent and temporary citizens to "inhabit culture"".

"As soon as we arrived in Matera, one of the first words we heard, as if it had been sculpted into the rock, was "neighbourliness", a term that characterises the structure of this unique city and its original sociability", say Bottiroli and Ventrucci. “We worked on closeness as a topic that relates to both the relationship between human bodies – and therefore community relationships and the trans-individual dimension – and public spaces in the city as a place where desires and needs remind us of the dimension of the many, and no less importantly, the essential connection between humans and non-humans, and therefore the profound need to look at ourselves today in relation to natural landscapes and elements. When we prepared our programme, we also focused on artists and practices that can include the public in the construction of the work, and not only in its performance. We were very well aware of the pitfalls hidden in every proposal to participate, and of the initiatory potential of emotion in an artistic process. We also pay close attention to childhood in terms of both an original gaze and a reinvention of language through the potential of play".

"Culture offers one of the principal opportunities for travel, and for this reason it is fundamental to the development of tourism in the territory", emphasises the Director of APT Basilicata, Antonio Nicoletti. “With a programme spread between Matera and various Lucanian municipalities, the So Far So Close Festival enables our region to return to the cultural tourist scene, empowered by significant numbers in terms of the presences recorded during the summer season, which gives us a good deal of hope for the autumn".

"Despite the great difficulties the tourist sector has faced as a result of the pandemic", notes Marianna Dimona, the Deputy Mayor and Tourism Councillor of the Municipality of Matera, "we are pleased that the city has still succeeded in attracting tourists. With the So Far So Close Festival, Matera is starting out again with its programme of events open to the public, and is doing so from an iconic location, the Cava del Sole, one of the few places in the South that can hold up to 1,000 people in the open air. It's a showpiece for us, but also a model we need to continue to enhance".

Salvatore Adduce, President of the Matera Basilicata 2019 Foundation: "With the festival that begins on Saturday with the Emma Dante performance, we are starting out anew with a series of activities that further strengthen Matera's position at the top of the list of cities that produce culture in Italy. We may be the only place in the South to have organised a festival of this kind under circumstances as difficult as the pandemic. Our strength is that we can also rely on a place like the Cava del Sole, that we are able to exploit certain features of cultural production such as co-creation, which is very much in demand among our citizens, and that we understood some time ago the need to move our events into the inland areas throughout Basilicata in the belief that culture can help reduce the risks of depopulation and social decline".

 


Artistic programme

The programme ranges across different kinds of artistic world that have emerged from the karstic dimension of the flows the curators have identified as they prepared the itinerary, brought together by the same thirst for the search for beauty.
With I Messaggeri, Emma Dante, with the participation of the Sicilian musicians Fratelli Mancuso, has created an evocative concert performance to sublimate the pain the pandemic has brought with it, using Greek tragedy as a format that purifies a community that has passed through a mystery of existence in unison through a process of catharsis. It is this work, which has recently debuted at the Spoleto Festival, that we wanted to inaugurate the programme at 9:00 p.m. on Saturday 12 September by summoning citizens to the expansive and evocative Cava del Sole.
The second Festival event takes us to the inland areas of Lucania, with the presentation of a highly poetic work in the squares of Venosa (Friday 18 September at 9:00 p.m.) and Montescaglioso (Sunday 20 September at 9:00 p.m.). This is Solo Goldberg Variations, the most iconic solo dance in the career of Virgilio Sieni, a world-class choreographer and dancer, and a multi-award-winning artist on the international scene. This solo performance, which represents the manifesto of the artist's choreographic art, the apex of his study of the body and the languages of dance and figurative art, extends beyond formal approaches and codifications to allow a profound vision to emerge. In the metrics and intangible architecture of Bach's Goldberg Variations, which are played live on the piano, Sieni's dance evokes picturesque memories, hinting at a complex flow of prostrate figures drawn from Italian art from the 14th to the 17th centuries. They are never cited directly, but are affectionately evoked in an intimate act that asks to be shared.
Alongside this performance, Sieni, with his company, has developed two separate participatory events, Dolce Lotta, which focuses on our emotional and tactile relationship with objects, and La Tattilità delle Chiome, which encourages us to listen to nature. They are respectively targeted at citizens who signed the Manifesto for participation in Matera 2019 in the La Martella district (from 19 to 26 September, with a presentation to the public at 6:00 p.m. on Saturday 26 September), and at the community of the Agna district near Casino Padula (from 19 to 24 September, with a presentation to the public at 6:00 p.m. on 24 September).
The site-specific staging of one of Chiara Guidi's most important works for the children's theatre, La Terra dei Lombrichi, has an exclusive feature: it is an itinerant experience set in the outside spaces of Masseria Radogna, involving children in the emotional development of scenic action. Founder of one of the world's best known contemporary theatre companies, Societas (formerly known as Socìetas Raffaello Sanzio), working for decades in search of a form of theatre that reinvents language partly through a child's gaze, Chiara Guidi has rewritten – especially for Matera – the "errant" drama of a journey with a happy ending that takes its inspiration from Euripides' Alcestis and ventures beyond the threshold into a world in which by constantly stirring the earth, earthworms bring what had been buried back to the surface. The project calls for the involvement of locally-recruited actors and teachers through a workshop entitled An actor's work before the eyes of a child, and will take place between 29 September and 4 October, with a presentation to the public on Friday 2 October (at 11:00 a.m. and 5:00 p.m. and Saturday 3 and Sunday 4 October (at 11:00 a.m. and 5:00 p.m. Places are limited).
The choreographer Annamaria Ajmone presents her solo work Trigger in two different locations curated by ArtePollino in Parco del Pollino, where nature meets art. Trigger is a choreographic piece that places itself in the locations it inhabits and takes a fresh look at stage layouts in relation to landscapes and architecture. This is why it was decided to complete the vision with walks and visits across the places where the work will be implanted: to Anish Kapoor's Earth Cinema on Friday 2 October at 6:00 p.m., with a walk in the Valle del Sinni starting at 3:30 p.m.; and to Carsten Höller's RB Ride carousel on Friday 3 October, with a walk in the Valle del Frido starting at 3:00 p.m. (places are limited on both days). The programme for the days curated with ArtePollino concludes on the morning of Sunday 4 October with the presentation (in Latronico at MULA+, the Museum and Library of Latronico, at 9:45 a.m.) of the results of the Ka Art. Towards a choral mapping of Basilicata project developed for Matera 2019, followed by the walk in the Valle del Sinni and the guided visit to Earth Cinema.
In Cinema Imaginaire, Daria Deflorian and Antonio Tagliarini, who have become well-known in recent years for a form of theatre that goes beyond the perception of reality through delicate, incisive disorientation, return to the work of the Dutch artist Lotte Van den Berg, and ask small groups of spectators to look at the life of the city as if it were a film, writing their own script for this personal overview. By pointing the gaze at something that is already known, this experience, which will take place around Piazza San Francesco and Piazza Vittorio Veneto and will be based in the Hall of Palazzo Santa Lucia, rediscovers the ability to project new narratives and visions, like a pathway back to the origins of the cinema (from Tuesday 6 to Thursday 15 October at 6:00 p.m., with two performances on Saturday 10 October at 11:00 a.m. and 6:00 p.m. There will be no performance on Monday 12 October).
In the same space, we also find the joyous invasion by MK, the company directed by Michele Di Stefano, with Bermudas Forever, a wild choral choreographic work based on powerful music and a system of gestures that produces perpetual movement. Designed to be "a condition for existing next to others and building a rhythmically shared world", this performance was included in the programme with the precise purpose of representing a bath of vital energy that then ultimately involves the audience in its turbine of energy in a free and protected form (Saturday 24 October at 9:00 p.m.).
Luigi Coppola, who has previously been the author of itineraries in 2019, continues his public work art in close contact with the communities of the inland areas. His project entitled Il Paese dell'Abbondanza (Visions for a festival of agriculture and pastoralism), which originated from his desire to work on certain signs and gestures in communications between humans and animals by creating an installation inspired by the passage of transhumance in the borgo, will take place in San Mauro Forte on Sunday 18 October, starting at 10:30 a.m. His initiative will be completed by a meeting entitled Praticare la restanza (at 3:00 p.m.) on topics around the depopulation of rural areas. The second edition of La parata delle stagioni che verranno, which is inspired by the traditions of the agricultural carnival and dedicated to the reopening of the abandoned sheep-tracks, will be held in Cirigliano starting at 10:30 a.m. on Sunday 25 October.

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Continuano a circuitare in Italia, in Europa e nel resto del mondo, i progetti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. In questi mesi, alcuni dei progetti cinematografici nati dal percorso di Matera 2019, frutto di coproduzioni con la scena creativa locale e il coinvolgimento di artisti di fama mondiale, sono protagonisti di importanti appuntamenti internazionali.

Alle Giornate degli Autori, sezione parallela e autonoma della Mostra del Cinema di Venezia, in programma fino al 12 settembre, tra gli eventi speciali fuori concorso ci sarà "Il Nuovo Vangelo" (The New Gospel) del regista svizzero Milo Rau, girato a Matera per il progetto di Matera 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti" e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e Fondazione Matera Basilicata 2019. La prima mondiale del film, una produzione Fruitmarket, Langfilm, IIPM – International Institute of Political Murder, che vede protagonista l’attivista Yvan Sagnet nel ruolo del Cristo, migranti, attivisti e braccianti nel ruolo degli Apostoli, con la partecipazione di Marcello Fonte, Enrique Irazoqui, Maia Morgenstern e con la voce e le canzoni di Vinicio Capossela, si terrà il 6 settembre alle 11:00. Saranno presenti la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, Yvan Sagnet, Marcello Fonte, Vinicio Capossela e gli interpreti degli Apostoli. La proiezione del film a Matera è prevista nella primavera del 2021.

A inizio agosto è stato invece presentato al Locarno Film Festival “Marghe e sua madre” (Marghe and her Mother), il film del regista iraniano Mohsen Makhmalbaf, nato nell’ambito del progetto di Matera 2019 “Formula Cinema” coprodotto da Allelammie, Fondazione Matera Basilicata 2019, Lucana Film Commission, Rai Cinema, Makhmalbaf Film House. Il film ha inoltre ricevuto due premi a fine agosto allo Scandinavian International Film Festival: il premio come miglior lungometraggio e il premio come miglior attrice ad Ylenia Galtieri, che nel film interpreta il ruolo della madre. Girato a Matera e altre località al confine tra Basilicata e Calabria, con il coinvolgimento di attori non professionisti, il film ha iniziato la sua circuitazione internazionale lo scorso anno, venendo presentato al Vancouver International Film Festival, Busan International Film Festival (Corea), International Film Festival of India (Goa), Hainan Island International Film Festival (Cina), São Paulo International Film Festival (Brasile). In primavera gli è stato assegnato il premio “Gold Remi” come film straniero al World-Fest Houston International Film Festival.

“La presenza di questi film in prestigiose manifestazioni cinematografiche – sottolinea Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 - è il riconoscimento del valore internazionale delle produzioni nate dall’esperienza di Matera 2019 sperimentate dalla scena creativa locale”.

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Dal 12 settembre e fino alla fine di ottobre, Matera e diversi comuni della Basilicata saranno lo scenario del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con il Comune di Matera e Apt Basilicata, curato da Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci. Il Festival propone esercizi di vicinanza per riabbracciare l’esistente attraverso le arti performative con una nuova consapevolezza rispetto alla nostra vita comune in un “pianeta infetto”, e per ritrovare la forza dell’agire collettivo. Esercizi, anche, di una rinnovata cittadinanza, dopo l’esperienza che nel 2019 ha fatto di Matera e dell’intera Basilicata un territorio privilegiato per i processi creativi condivisi e per la relazione tra arte e spazio.

Il Festival si aprirà il 12 settembre alle 21.00 nell’ampia arena della Cava del Sole a Matera, il luogo delle cerimonie di apertura e chiusura e dei grandi concerti di Matera 2019, con “I messaggeri” per la regia di Emma Dante, fresco di debutto al festival di Spoleto. Uno spettacolo-concerto evocativo per sublimare il dolore che la pandemia ha portato con sé costellando la nostra epoca di domande nuove, ma anche evocando crepe ataviche. “I messaggeri della tragedia greca ci riguardano da vicino, assomigliano ai nostri messaggeri contemporanei, portatori di dolore e lutto” – scrive Emma Dante, regista e drammaturga siciliana capace di innestare la parola in una corporeità irruenta, poetica e a tratti sottilmente grottesca. “Se accostiamo il racconto della Protezione Civile – che per circa settanta giorni alle 18.00 in punto ha scandito con notizie tremende le nostre giornate in quarantena – a quelli dei testi di Euripide e Sofocle, troveremo molte analogie. Il messaggero arriva più o meno verso la fine della giornata in cui si svolge la storia e, rivolgendosi direttamente al pubblico, come in un telegiornale, descrive per filo e per segno il racconto dell’orrendo evento senza risparmiarci i particolari che sono punte di coltelli affilati. Porta nel suo messaggio la parte più cruenta, quella che rende la storia insopportabile al cuore e alla mente. Attraverso il processo doloroso della catarsi, cerca di impietosire la comunità per mondare il corpo e l’anima da ogni contaminazione”. Nella grande cavità terrena di Matera, che raduna la cittadinanza sotto il cielo, ci si raccoglie intorno una compagnia unica nel suo genere, capace di riaccendere una piccola luce sui misteri dell’esistenza attraverso le parole delle Baccanti, di Medea, di Edipo e di Eracle, con le vocalità dagli echi lontani dei Fratelli Mancuso, per inaugurare un nuovo modo di stare insieme e per purificare l’atto di pensare l’arte e il teatro.

Lo spettacolo, così come tutti gli eventi del Festival, è gratuito previa prenotazione sulla piattaforma Matera-Basilicata Events (www.materaevents.it). Sulla base dell’esperienza di successo dello scorso anno, sarà possibile raggiungere la Cava del Sole a piedi o attraverso il servizio navette a pagamento, con partenza dall’autostazione di Piazza Matteotti, attivo dalle 18:45 alle 19:45. Per agevolare le operazioni di accesso agli autobus, il pubblico è invitato a munirsi preventivamente di biglietto presso le rivendite autorizzate.

Nel caso di sold-out dell’evento, verrà aperta una lista d’attesa a partire dalle ore 20:00 esclusivamente presso l’autostazione di Piazza Matteotti, da cui partiranno ulteriori navette, sulla base dell’effettiva disponibilità dei posti in Cava. Per i disabili che avranno effettuato la prenotazione, è previsto un parcheggio dedicato (massimo 5 posti), a cui potranno accedere solo i mezzi in possesso di regolare contrassegno, previo invio di una mail all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. indicante la targa del veicolo da autorizzare, nome e cognome del conducente e del passeggero disabile. Durante l’evento saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

I successivi appuntamenti del Festival verranno presentati nel corso di una conferenza stampa in programma nei prossimi giorni.

ACCREDITI STAMPA

I giornalisti dovranno accreditarsi, inviando una mail a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. indicante nome, cognome, numero di telefono. Il giorno dell'evento ai giornalisti accreditati sarà inviata una mail per la compilazione dell'autodichiarazione sullo stato di salute, ai sensi della normativa anti COVID 19.

 

EMMA DANTE

I messaggeri

Spettacolo-concerto da Euripide e Sofocle

Regia di Emma Dante

Canti e musica dei Fratelli Mancuso

 

Messaggero de Le Baccanti

traduzione di Edoardo Sanguineti

Messaggero di Medea

traduzione di Emma Dante

Messaggero di Edipo re

traduzione di Adriano Di Carlo

Messaggero de L’Eracle

traduzione di Giorgio Ieranò

 

Con Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Adriano Di Carlo, Naike Anna Silipo, Sabrina Vicari

 

Scene Carmine Maringola

Luci Cristian Zucaro

Costumi Italia Carroccio

Assistente alla Regia Federico Gagliardi

Writer Riccardo Spina

 

Coproduzione Spoleto63 Festival dei Due Mondi

e Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale

 

Coordinamento e distribuzione

Aldo Miguel Grompone, Roma

Coordinamento di Produzione Daniela Gusmano

 

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“A Matera si produce cultura” è il titolo del report di monitoraggio di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 presentato giovedì a Casa Cava nel corso di un incontro organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 in formula ibrida, ovvero con partecipanti e pubblico dal vivo e altri collegati in streaming.

Come ha spiegato la direttrice della Fondazione, Rossella Tarantino, il documento offre una ricchezza di dati, che raccontano quanto si è vissuto nel 2019, quanto si è investito in produzioni originali, quante relazioni internazionali si sono costruite, quanti cittadini temporanei sono venuti in questi anni, quante volte Matera e la Basilicata sono state sulla mappa della stampa e dei media nazionali e internazionali, quanti cittadini hanno preso parte al processo della produzione culturale, quanti spazi nuovi sono stati reinventati, in che modo si è abitato la cultura, quanto i comuni e le comunità remote e spesso isolate della Basilicata sono state Capitali con Matera. Molte delle sfide lanciate nel dossier di candidatura sono state colte appieno, altre solo in parte e restano perciò non solo aperte ma ancora molto attuali. Il contributo che il report e le valutazioni indipendenti, in pubblicazione nel periodo settembre-ottobre 2020, intendono offrire è quello di mettere a disposizione queste riflessioni per ripensare un futuro lungo per Matera e la Basilicata, per consolidare i risultati positivi della Capitale Europea della Cultura e anche perché “un anno a Matera non duri solo un anno”.

I dati di Matera 2019 sono stati resi altresì disponibili attraverso il nuovo portale open data opendata.matera-basilicata2019.it realizzato con la collaborazione di Sheldon Studio, rappresentato da Matteo Moretti, che ha illustrato le caratteristiche della piattaforma: l’integrazione fra dati qualitativi e quantitativi, attraverso l’uso di stratagemmi narrativi come foto, video, suoni, interviste, micro-storie che rendono i contenuti più coinvolgenti e orientati alle persone; le diverse forme di alfabetizzazione, per consentire la fruizione a pubblici diversi, dai cittadini agli attivisti ai data analists; la multimedialità, resa possibile dalla collaborazione tra professionalità diverse che hanno lavorato al progetto, dando vita ad un racconto organico e sfaccettato. Fra agosto e settembre si aggiungeranno, alle due già presenti, altre 4 sezioni, in vista dell’Open data school in programma in autunno.

I risultati di Matera 2019, in special modo la capacità di tale percorso di attivare le comunità attraverso la cultura, sono stati lo spunto di dibattito della successiva tavola rotonda sulle sfide future per Matera, il Mezzogiorno, l’Italia e l’Europa, cui hanno preso parte Raffaello de Ruggieri (Sindaco di Matera), Giuseppe Laterza (Editori Laterza), Carlo Borgomeo (Presidente Fondazione con il Sud), Pierluigi Sacco (IULM), Carola Carazzone (presidente Assifero), Giuseppe Bruno (presidente CGM), Marta Ragozzino (Direzione Regionale Musei Basilicata), Vania Cauzillo (scena creativa lucana), Giampaolo d'Andrea (consigliere del Ministro Franceschini), Paolo Verri, (manager culturale già Direttore di Matera 2019).

Fra i temi dibattuti, la stretta relazione che deve crearsi fra settore culturale e terzo settore; le politiche di welfare culturale, come ad esempio l’invecchiamento attivo e l’integrazione dei migranti; la necessità di coinvolgere le comunità nelle programmazione che le riguarda; la responsabilità che in questo hanno le istituzioni sia in termini di governance che di sostegno economico a quei settori che con la pandemia sono risultati strategici per lo sviluppo dei territori; il continuum fra capitale sociale, relazionale ed economico; i nuovi asset della programmazione europea incentrati su crossover tra cultura, coesione sociale, benessere; l’importanza di non chiudersi nei localismi a causa delle paure generate dalla pandemia, ma al contrario vincerle attraverso il dialogo con altre culture; la necessità di sostenere quei progetti di grande innovazione che partono dal basso; il valore generativo della cultura nelle aree remote; la necessità di dotare le Capitali Europee della Cultura di un sostegno per lo sviluppo della legacy e di un programma di comunicazione da parte di Bruxelles; l’opportunità di continuare l’attività della Fondazione per non disperdere i risultati conseguiti. Unanime in questo senso, da parte degli esperti intervenuti, è stato infatti il riconoscimento del grande successo dell’esperienza di Matera 2019 indicata come un modello sia a livello nazionale che internazionale.

Fra le testimonianze dei protagonisti di questo percorso presentate, quella del Polo Museale della Basilicata, che ha lavorato sin dalla fase di candidatura sull’avvicinamento sociale attraverso la cultura, e che dopo la pandemia va ricostruito in una nuova prospettiva; quella dei creativi lucani che hanno coprodotto il programma culturale di Matera 2019, da poco costituitisi in Comitato per mettere a valore questa grande occasione di sperimentazione e di crescita sia in termini relazionali che lavorativi, chiedendo con forza un confronto con le istituzioni e poter così progettare e costruire il futuro di chi ha scelto di lavorare e vivere in Basilicata. Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Franco Bianchini dell’Università di Hull, esperto di Capitali Europee della Cultura nonché membro del comitato scientifico di Matera 2019, che ha evidenziato i diversi temi sollevati dal report a partire da quali progettare i prossimi anni e al Presidente della Fondazione, Salvatore Adduce, che ha auspicato per il prosieguo dell’ente, l‘apertura ad altri soggetti oltre a quelli istituzionali. L’incontro è stato arricchito dalla moderazione digitale del team di Onde Alte che ha ingaggiato il pubblico presente in sala e in streaming attraverso domande e sondaggi, sia rispetto ai temi sollevati dai relatori, sia rispetto al futuro di Matera 2019.

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“Quanto dura un anno a Matera?” è questo il titolo dell’appuntamento che sarà trasmesso giovedì 30 luglio dalle ore 17:00 in diretta streaming da Casa Cava sul canale Youtube di Matera 2019 dedicato alla presentazione del report di monitoraggio e del portale open data, due strumenti attraverso cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha raccolto e sistematizzato i dati emersi durante l’esperienza straordinaria di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

In particolare il report, realizzato con il coordinamento scientifico di Franco Bianchini, analizza le sfide poste già dal dossier di candidatura di Matera 2019: l'investimento sulle produzioni originali, la cittadinanza culturale, gli impatti sociali. Il portale open data, creato grazie alla collaborazione con Sheldon Studio, rende invece Matera la prima Capitale Europea della Cultura a rilasciare tutti i propri dati in formato aperto, mettendoli a disposizione di analisti, giornalisti, policy maker, studenti, per consentirne un loro riutilizzo.

Attraverso una tavola rotonda, si interrogheranno i dati raccolti per provare a rispondere a una serie di domande universali: Può una media-piccola città come Matera produrre cultura? Come Matera 2019 ha risposto alla sfida dell’accesso alla cultura? Quale ruolo ha avuto il Passaporto per Matera 2019 nel favorire l’accesso in una regione dai tassi di partecipazione culturale piuttosto bassi? Cosa vuol dire co-creazione? Quali sono le nuove forme di impatto sociale della cittadinanza culturale? Quale la prospettiva del welfare culturale?

Al dibattito prenderanno parte esperti del terzo settore e della cultura tra cui Carlo Borgomeo (Presidente Fondazione con il Sud), Pierluigi Sacco (IULM), Carola Carazzone (presidente Assifero), Giuseppe Bruno (presidente CGM), Marta Ragozzino (Direzione Regionale Musei Basilicata), Giampaolo d'Andrea (consigliere del Ministro Franceschini), Franco Bianchini (Università di Hull), Rossella Tarantino (Fondazione Matera Basilicata 2019), Paolo Verri, Giuseppe Laterza (Editori Laterza), Marianna Dimona (Comune di Matera), un rappresentante dei produttori culturali di Matera 2019, da poco costituitisi in Comitato. Concluderanno i lavori i rappresentanti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera-Basilicata 2019.

L’incontro verrà moderato digitalmente da Onde Alte che ingaggerà il pubblico presente in sala e in streaming attraverso domande e sondaggi, raccogliendo spunti utili ad arricchire e stimolare la conversazione dei relatori.

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Il cda della Fondazione Matera Basilicata 2019, riunito questa mattina su convocazione del presidente Salvatore Adduce, ha esaminato le questioni relative alle stato di avanzamento dell’attività di rendicontazione e dei pagamenti, offrendo al Consiglio tutti gli elementi per una valutazione della situazione economica e riferita in particolare alle somme che la Fondazione vanta da Regione e Ministeri.
Nell'occasione è stato offerto ai partecipanti un'ampia informazione sulle prossime iniziative a cominciare dalla presentazione il 30 luglio p.v. del report di monitoraggio su numeri e sfide del 2019.
Il Consiglio inoltre, su proposta del presidente Adduce, ha deciso di prorogare l’incarico ad interim di direttore generale alla dott.ssa Rossella Tarantino, fino al 15 ottobre 2020, ringraziandola per il lavoro che sta svolgendo.

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Raccogliere e analizzare i dati del 2019, consolidare i risultati ottenuti, chiudere pagamenti e rendicontazioni. Sono questi i tre obiettivi su cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 sta lavorando in questi mesi. I dettagli delle attività messe in campo sono stati approfonditi nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la sede dell’Ex Convento di Santa Lucia a Matera, durante la quale sono intervenuti il Presidente della Fondazione, Salvatore Adduce, la Direttrice Rossella Tarantino e il Segretario Generale, Giovanni Oliva.

Centrale in questo momento – è stato sottolineato - risulta la chiusura della fase 1, ovvero la rendicontazione agli enti finanziatori e il conseguente completamento dei pagamenti ai fornitori. Grazie all’accelerazione impressa al lavoro, sono stati rendicontati ad oggi 38,7 milioni di euro, pari al 77% dei finanziamenti complessivi. In virtù di questa spinta, la Fondazione è in attesa di ricevere 5 milioni di euro con cui poter procedere ai pagamenti. Nei passati tre mesi sono stati effettuati 1.070 pagamenti per un totale di 3,791 milioni di euro.

Al tempo stesso, la Fondazione è chiamata a “riflettere e ri-connettere” rispetto a quanto accaduto nell’anno straordinario della Capitale Europea della Cultura. In questo senso, si sta perciò lavorando alla raccolta di tutti i dati del 2019, che saranno presentati attraverso due modalità: la piattaforma open data, che rende Matera la prima Ecoc a mettere i propri dati aperti a disposizione di analisti, giornalisti, policy maker, anche attraverso un programma di webinar incentrati sull’utilizzo di tali dati per raccontare delle storie; il report di monitoraggio, realizzato con il coordinamento scientifico di Franco Bianchini, che verrà presentato nel corso di un convegno in programma il prossimo 30 luglio dal titolo “Quanto dura un anno a Matera”. Il documento parte dalle sfide lanciate nel dossier di candidatura, provando a verificare cosa rispetto a queste è accaduto in termini di capacità di una piccola città del Sud di produrre cultura e di affermarsi sul piano internazionale, opportunità per i cittadini di diventare essi stessi produttori, cittadinanza temporanea, coinvolgimento delle aree interne.

Alla raccolta dei dati segue poi l’attività di analisi, per valutare cosa si è imparato; un processo nel quale sono stati chiamati diversi esperti come Carmelo Petraglia, Mariavaleria Mininni e Daniela Carlucci dell’Università della Basilicata, Giovanni Padula, Lucio Argano, Pierluigi Sacco a valutare diversi aspetti quali l’utilizzo degli spazi, gli impatti economici, il turismo, lo strumento del Passaporto, le filiere, la co-creazione e il welfare culturale. Tali valutazioni saranno presentate nella seconda settimana di ottobre a Matera in una conferenza internazionale cui prenderanno parte rappresentanti di Commissione europea, Ministeri, altre Capitali Europee della cultura, nonché tutti i soci della Fondazione, a partire dalla Regione Basilicata. A settembre invece è previsto un focus sugli impatti che il 2019 ha avuto sul turismo. Sempre nell’ottica della raccolta dei dati relativi agli eventi che si svolgono a Matera e in Basilicata, è stato rinnovato nelle funzionalità e nell’interfaccia grafica il portale www.materaevents.it , che nel corso del 2019 ha ospitato il programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura, per essere ancora di più al servizio degli organizzatori di eventi del territorio e degli utenti interessati a ciò che accade in regione.

I primi effetti della legacy del 2019 iniziano a emergere pubblicamente: a Matera viene riconosciuta la capacità di aver messo la cultura al servizio della rigenerazione del territorio, con particolare attenzione alle aree interne, come dimostrano i riferimenti contenuti nel Piano per il Sud voluto dal ministro Provenzano. Tale leadership ha avuto attestazioni sia a livello nazionale, come evidenziato nel corso della cerimonia di chiusura del 2019 da parte delle maggiori cariche istituzionali, sia a livello europeo. A ottobre infatti, la Fondazione terrà a Bruxelles un tavolo proprio sulla cultura che rigenera le aree interne, confrontando la propria esperienza con quella di tre Capitali Europee della Cultura collocate a diverse latitudini: Kaunas, Plovdiv, Galway. Con l’Open Design School, progetto pilastro di Matera 2019, è stato inoltre vinto il progetto Erasmus + “DeuS” da 1 milione di euro attraverso il quale ben 14 partner europei stanno lavorando all’applicazione del metodo ODS alle industrie culturali e creative.

Con l’idea di non dover disperdere quanto fatto fino ad ora e dare un segnale di continuità in tema di sperimentazione e dimensione comunitaria, la Fondazione ha previsto alcuni speciali appuntamenti fra agosto e ottobre. Alla fine di settembre ci sarà la decima edizione di Materadio, la festa di Radio3 nella città dei Sassi, in una versione a Cava del Sole rivisitata e adattata alle necessità poste dal Covid, ma che parlerà sempre dei Sud e dell’Europa dalla prospettiva di una piccola città come Matera.

Fra agosto e ottobre 2020 si svolgerà invece il festival “Così lontani, così vicini”, attraverso cui Matera ancora una volta vuole ribaltare il suo destino facendo dell’impossibile il possibile. Il festival metterà insieme varie professionalità per dare vita a nuove progettualità che intendono ripensare lo spettacolo dal vivo, partendo dai limiti imposti dall’emergenza Covid. Dottori, designer, falegnami, artisti, volontari lavoreranno fianco a fianco attraverso l’Open Design School per ridisegnare gli spettacoli, lavorando su un nuovo sistema di relazioni e sulla codifica dei comportamenti sociali, affinchè gli spettatori possano sentirsi coinvolti, nonostante il distanziamento sociale. Il ragionamento nuovo sugli spazi porterà a rendere protagonisti sia luoghi urbani come la Cava del Sole, sia quelli delle aree interne della Basilicata. A curare il festival, che si svilupperà in 12 appuntamenti replicabili, è stata chiamata Silvia Bottiroli, direttrice del Festival di Santarcangelo di Romagna, Direttrice dell’Istituto teatrale di Amsterdam, docente alla Bocconi, coadiuvata da Cristina Ventrucci. Esito di tale sperimentazione sarà la produzione di un manuale open source per reimpostare gli spettacoli dal vivo, a disposizione di tutti gli organizzatori di eventi. Il festival avrà sia una portata internazionale ma anche una forte componente locale grazie al coinvolgimento dei project leader della scena creativa lucana, con cui la Fondazione vuole proseguire il percorso di co-creazione iniziato nel 2018 e diventato esemplare a livello europeo. Saranno inoltre valorizzati i bambini e gli adolescenti, una fascia molto penalizzata dall’isolamento causato dal Covid ma anche forse poco coinvolta nel 2019, in linea con quanto si sta già facendo con il FabLab di Open Design School.

A conclusione della conferenza il Presidente Adduce ha sottolineato la necessità di aprire una nuova fase attraverso il ruolo determinante delle istituzioni pubbliche che hanno il dovere di offrire una visione per gli anni futuri. Soprattutto dopo la pandemia che ha messo in ginocchio in particolare le attività culturali. “Comune, Regione, Università, Provincia, Camera di Commercio ma anche la stessa città di Potenza capoluogo di Regione - ha aggiunto Adduce - devono incontrarsi per stringere un nuovo patto per la cultura centrato sull’intero territorio lucano. Occorre reperire risorse a favore di un progetto visionario che guardi al prossimo decennio con rinnovata fiducia”.

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Con i primi workshop dedicati a bambini e ragazzi prendono il via, il 23 luglio presso Casino Padula a Matera, le attività del Fablab di Open Design School “O.Ma.S.” ovvero “Open Maker Space”, abbreviato in “O+”, un laboratorio di fabbricazione, analogica e digitale, in cui si promuove la sperimentazione ma anche uno spazio aperto all’apprendimento, all’invenzione, alla prototipazione, in cui centrale è il ruolo della comunità delle persone che partecipano alle iniziative.

Utenti del FabLab “O+”, che rappresenta una delle eredità di Matera Capitale Europea della Cultura volute dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, saranno gli utenti esperti, che potranno usarlo come piattaforma di ricerca e sviluppo di progetti, gli utenti occasionali per soddisfare esigenze progettuali individuali, le persone di ogni età che desiderano acquisire nuove competenze, le imprese che intendono innovare un prodotto o processo, e la comunità dei FabLab per attività condivise.

Fra i servizi offerti dal FabLab "O+" ci saranno l’utilizzo di macchinari avanzati, la consulenza su prototipazione e produzione, i corsi di formazione, lo spazio coworking, gli eventi su temi di interesse dell’utenza. Grazie alla collaborazione con aziende locali, verrà inoltre sperimentata la formula del FabLab diffuso, che si avvarrà anche della partnership con la rete dei FabLab locali Officine Mediterranee, con cui Open Design School lavora da tempo.

Nella prima fase di attività, fra luglio e agosto, verranno attivati dei workshop gratuiti per i bambini dai 7 ai 12 anni e i ragazzi dai 13 ai 19 anni. Le attività proposte saranno differenziate in base alla fascia di età, ma avranno un comune denominatore nell’approccio non formale, nel learning by doing e nell’apprendimento tra pari, caratteristiche tipiche dei FabLab e anche del modello Open Design School. I principali ambiti di formazione saranno il design e la stampa 3D, il coding e la robotica, la fabbricazione analogica e digitale.

In particolare, le attività per i bambini dai 7 ai 12 anni si avvarranno di strumenti semplificati, che consentano un approccio alle tecnologie nella forma del gioco e con il raggiungimento di obiettivi immediati. La stampa 3D, ad esempio, sarà introdotta mediante l’uso di penne 3D, strumenti che consentono la comprensione della trasformazione fisica della materia e dei principi base della stampa in modo diretto e per mezzo della manualità del bambino. Il disegno 3D al computer utilizzerà il software TinkerCAD, pensato proprio per avvicinare i più piccoli ai principi del disegno virtuale. Il coding sarà applicato all’interazione con semplici robot autocostruiti e alla realizzazione di storie di fantasia in ambienti in cui l’architettura avrà un ruolo fondamentale. Saranno inoltre sperimentate applicazioni ludiche di Arduino.

Nei workshop destinati ai ragazzi dai 13 ai 19 anni saranno impiegati anche gli strumenti tecnologici disponibili in laboratorio, come la vinyl cutter, le stampanti 3D, il taglio laser. La formazione avrà lo scopo di sviluppare in loro la volontà di proporre e produrre, collettivamente, progetti originali nei campi della tecnologia, del design e dell’architettura mediante l’utilizzo di software professionali e kit Arduino.

I workshop si terranno il giovedì e venerdì, dalle 18:00 alle 20:00 a Casino Padula, e saranno accessibili ad un massimo di 8 utenti.

Il calendario degli appuntamenti, in costante aggiornamento, è consultabile sul sito www.odsmatera.it . Per l’iscrizione è necessario inviare una mail all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. entro il martedì della settimana in cui si tiene il workshop di interesse.

Tutti i workshop si svolgeranno nel rispetto della normativa anti-Covid, pertanto gli utenti avranno l’obbligo di indossare la mascherina e saranno sottoposti alla rilevazione della temperatura in ingresso.

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"L’intimidazione che ha raggiunto il giornalista del Quotidiano del Sud, Piero Quarto, attraverso un bigliettino fatto trovare sulla sua auto rappresenta il maldestro tentativo di mettere il bavaglio a una informazione libera e indipendente. E’ un segnale che non va sottovalutato e richiede una ferma condanna da parte di tutti, istituzioni e cittadini".
Lo afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce.
"Occorre fermare sul nascere questi sentimenti di violenza e di odio, prima che possano diffondersi come una gramigna diventando poi difficili da estirpare. Matera, città della pace e Capitale europea della cultura, non può girarsi dall’altra parte.
La violenta e gravissima minaccia nei confronti del giornalista rappresenta il segnale di una crisi sociale che va affrontata con tutti gli strumenti possibili, economici e culturali.
Sono certo che le forze dell’ordine faranno subito chiarezza su quanto accaduto. E sono altrettanto certo che Piero Quarto non si farà intimidire e continuerà con maggiore determinazione il suo lavoro quotidiano sapendo che troverà al suo fianco sempre l’intera comunità materana e lucana".

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Ripartire da alcune delle fasce più colpite dall’emergenza Coronavirus, i malati, gli anziani, gli operatori sanitari e i musicisti, per riprendere il viaggio di Matera 2019 lì dove è stato interrotto. È stato questo lo spirito che ha animato le iniziative organizzate dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Matera fra la città dei Sassi e Potenza per la 26esima edizione della Festa della Musica, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dall’Associazione italiana per la promozione della festa della musica. 

In particolare la Fondazione Matera Basilicata 2019 ha scelto di portare la musica nei luoghi emblemi della battaglia al Covid-19 dei due capoluoghi lucani, per ringraziare e portare conforto a operatori e degenti, mentre il Comune di Matera ha raccolto sul palco di Casa Cava cantanti, cantautori, musicisti e gruppi musicali che hanno aderito ad una call pubblica, in un’esibizione trasmessa in diretta streaming.
La giornata è iniziata a Matera con le note della Bassa Musica “Nunzio Paolicelli”- Città di Matera che ha portato allegria nello spazio esterno della Residenza Sanitaria Assistenziale "Brancaccio", per proseguire all’Ospedale Madonna delle Grazie con i violini, il violoncello e il contrabbasso del quartetto "L'altro 900", esibitosi fra la hall e gli spazi antistanti il reparto infettivi e la zona di osservazione. A portare il saluto della Fondazione Matera Basilicata 2019, sono stati il Presidente Salvatore Adduce e la Direttrice Rossella Tarantino, insieme al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, Michele Plati, Presidente della Cooperativa Sicomoro che gestisce la RSA e il Direttore del nosocomio materano, Gaetano Annese.
“La Fondazione ha sempre organizzato iniziative pubbliche per la Festa della musica – ha evidenziato Salvatore Adduce-. Quest’anno, abbiamo voluto portare concerti negli ospedali ed RSA, per dare un messaggio di ripartenza. Come gli anziani, i malati, i sanitari, anche gli artisti, quindi i musicisti, sono stati fra le fasce più fragili ed esposte, rischiando di perdere il loro lavoro. Per questo, come Fondazione, vogliamo contribuire a ripartire, insieme alle altre istituzioni, associazioni e persone che si occupano di cultura, riprendendo insieme il cammino fatto in questi anni con Matera 2019”.
“L’Ospedale di Matera – ha detto Annese - viene fuori da un momento drammatico, avendo ospitato sia pazienti ordinari, sia Covid. È importante che la musica riparta da qui, luogo di sofferenze ma anche di cura e quindi di gioia. Dobbiamo infatti pensare a tutti coloro che pur colpiti dalla malattia, ne sono usciti guariti”.
Nel pomeriggio gli anziani della RSA “Raffaele Acerenza" di Potenza hanno accolto con gioia i brani della migliore tradizionale italiana del “Soranno Sax Quartet”, mentre il “Trio Accord” con violino, violoncello e fisarmonica, accompagnato dalla possente voce del soprano, ha fatto risuonare di note e canto l’Ospedale “San Carlo”, fra la hall, il corridoio del reparto di rianimazione e l’ingresso della pneumologia. Insieme ai rappresentanti della Fondazione Matera Basilicata 2019, sono intervenuti l’assessore alle politiche sociali del Comune di Potenza, Fernando Picerno, la Direttrice della RSA, Valentina Milano, il Direttore del nosocomio potentino Massimo Barresi. Ad emozionare, in particolari i presenti, fra medici, infermieri e operatori, l’Ave Maria di Schubert, “forse la più celebre preghiera in musica, in grado di toccare tutti i cuori provati da questo difficile periodo”, come ha sottolineato Giovanna D’Amato, di Ateneo Musica Basilicata, che ha collaborato all’organizzazione dell’iniziativa. “E’ un’emozione fortissima ritornare a suonare in pubblico proprio in occasione della Festa della Musica – ha detto la D’Amato-. La nostra missione è portare la musica nelle comunità e il filtro della tecnologia può aiutare in certi momenti, come accaduto nei mesi scorsi, ma non può sostituirla”.
“Dopo il periodo di totale isolamento e nel momento in cui le nostre residenze non sono ancora aperte alle visite, portare qui la musica significa provare ad accorciare le distanze – ha spiegato Valentina Milano -. La musica è infatti un linguaggio universale che arriva a tutti, quindi anche agli anziani, al di là delle patologie che ciascuno di loro ha. Fa inoltre da stimolo agli operatori, perché è un elemento di unione”.
“L’Ospedale pubblico è l’ospedale di tutti – ha detto Barresi – e per questo siamo stati ben lieti di accogliere la proposta della Fondazione di portare qui la musica, con l’augurio che si possano realizzare altre attività di questo tipo nel futuro. Cultura e assistenza sono infatti un connubio perfetto”.
“Dopo i grandi passi compiuti nel 2019 e lo stop forzato dei mesi scorsi – ha sottolineato Rossella Tarantino - abbiamo voluto ricominciare ad animare la città, scegliendo di andare a trovare chi è stato più isolato in questo periodo. Portare la cultura a tutti i cittadini è stato sempre un obiettivo primario nel percorso di Matera 2019. Questa azione si ricollega ad altre esperienze da noi fatte negli ospedali, a partire dai laboratori di costruzione delle luci per la cerimonia inaugurale, fino alle incursioni della banda dei Rulli Frulli durante le celebrazioni di chiusura del 2019. Il nostro obiettivo è continuare a realizzare cose belle insieme alla comunità”.

 

 

 

 

 

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Conclusa la prima tappa di Artlab 2020

Si è conclusa con il passaggio di testimone fra Matera e Bergamo la prima tappa di Artlab 2020, la piattaforma per l'innovazione delle pratiche e delle politiche culturali promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo. Un’edizione realizzata dal 9 al 13 giugno totalmente online, incentrata sulla condizione del settore culturale durante l’emergenza sanitaria e sulle sue prospettive future. La città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, che ha fatto da sfondo virtuale alla manifestazione, è stata un punto di riferimento in questo senso, come ha sottolineato Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo. Nel raccogliere il testimone della tappa materana di Artlab, che a settembre si sposterà proprio nella città lombarda duramente colpita dal Coronavirus, la Ghisalberti ha evidenziato: “Matera ha una storia di rinascita importante e ha fatto vedere un cambiamento significativo diventando Capitale Europea della Cultura. Auspico che questo possa avvenire anche per Bergamo, una città che si era reinventata proprio attorno alla produzione culturale e al turismo, ora messi totalmente in ginocchio dal Covid. Tra le azioni previste per la ripartenza, c’è l’unione con la città di Brescia, anch’essa fortemente colpita dalla pandemia, per la candidatura al titolo di Capitale italiana della cultura 2023, sulla scia di Matera 2019. Ciò che è importante per noi non è tanto vincere il titolo, ma l’aver avviato un percorso per ridare entusiasmo al territorio, mettendo la cultura al centro della ricostruzione futura”. 

La spinta alla ripartenza che arriva da Sud è stato il cuore del messaggio lanciato da Matera per questa speciale edizione di Artlab  che ha visto come main partner la Fondazione Matera Basilicata 2019, il cluster Basilicata Creativa e il Consorzio Materahub. Matera ha scelto di raccontare il suo percorso attraverso la presentazione di alcuni dei processi di rigenerazione a base culturale sperimentati nelle aree interne della Basilicata, agganciandosi alla riflessione suoi luoghi marginali del nostro Paese avviata già prima dell’emergenza Covid e riesplosa oggi nel dibattito nazionale.  

In diretta dal Centro Polivalente - Palestra di Resilienza “D’amoroso foco” di Miglionico è arrivata la testimonianza di uno spazio pubblico rigenerato per far sì che la creatività giovanile possa essere il cuore pulsante di una intera comunità. “Un’operazione – ha spiegato Giulio Traietta, Assessore Turismo e cultura del Comune di Miglionico – attraverso cui abbiamo voluto prendere il meglio di Matera 2019, ovvero il tema della coproduzione e della co-creazione, per portarlo in uno spazio pubblico dove poter formare e coinvolgere i nuovi cittadini, creando una rete con i comuni circostanti”. La comunità è anche al centro del progetto “Wonder Grottole”: “Lo scorso anno, grazie alla partnership con Matera 2019 e Airbnb – ha raccontato Andrea Paoletti, co-founder di Wonder Grottole  –  abbiamo dato vita ad Italian Sabbatical, iniziativa che ha portato 5 volontari provenienti da diverse parti del mondo a vivere per i mesi estivi nel borgo di Grottole come “cittadini temporanei”, innescando uno scambio di esperienze, competenze e sguardi sul territorio con la comunità locale”.  

La riflessione sul turismo e il concetto di “cittadino temporaneo”, che sposta l’attenzione dai luoghi alle persone, è stato sin dall’inizio al centro del programma di Matera 2019. “Abbiamo voluto vedere i turisti non come consumatori – ha sottolineato Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 - ma come persone che vogliono scambiare mondi. Una delle strade per evitare la competizione fra residenti e turisti causata dall’overtourism, è secondo noi quella di allargare i confini della città e della regione. In questo senso le aree interne hanno un ruolo fondamentale. Diversi sono stati i progetti di Matera 2019 che hanno coinvolto le comunità “remote” della regione, da Capitale per un giorno ad AltoFest, a Gardentopia. In queste comunità la presenza degli artisti, che hanno lavorato sulla valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali del luogo, ha consentito di generare uno sguardo differente sul proprio territorio in chi lo abita e di portare nuovi stimoli”. Questo è ciò che è accaduto, per esempio, nei comuni lucani di San Mauro Forte e Cirigliano con il progetto Gardentopia: “La potenzialità dell’arte in queste comunità fragili ma allo stesso tempo ricche di energia ed estremamente aperte a nuovi immaginari, è davvero molto interessante da sperimentare in questa fase post-Covid – ha detto Luigi Coppola, artista del progetto Gardentopia-.”.

Il tema dello spazio pubblico è anche al centro delle ricerche e delle attività dell’Open Design School, il laboratorio sperimentale di Matera 2019, che ha realizzato una mappatura dei luoghi della Basilicata in cui poter ospitare gli appuntamenti della Capitale Europea della Cultura. “Un’attività attraverso cui abbiamo potuto rileggere il territorio – ha spiegato Rita Orlando, manager della Open Design School – realizzata con il coinvolgimento di tecnici, ma anche di creativi e delle comunità che hanno svelato tali spazi.  Il concetto di patrimonio culturale in questo modo si amplia, abbracciando anche la valenza sociale dei luoghi, ossia quanto un luogo ha un portato di valore per le comunità che lo abitano. Nei luoghi si sedimentano storie; sono come organismi viventi, che si trasformano nel tempo”.

Uno dei luoghi coinvolti per raccontare Matera all’interno di Artlab 2020 è stato il quartiere de La Martella, nato nella periferia della città, a seguito dello sfollamento dei Sassi e frutto della sperimentazione urbanistica di Adriano Olivetti, incentrata sui bisogni della comunità. La piazza centrale del borgo, insieme al Teatro Quaroni, hanno ospitato la performance “Sono qui” realizzata da #reteteatro41, una rete di 4 compagnie teatrali lucane protagoniste di Matera 2019: IAC (Matera), L’Albero (Melfi), Petra (Satriano), Gommalacca (Potenza). Una riflessione performativa sulle nuove relazioni tra spazio abitato e comunità. Un vero e proprio manifesto dei creativi lucani per la ripartenza post-Covid e post-Matera 2019, che mira a rimettere al centro delle politiche culturali regionali il teatro, l’arte, la musica, lavorando insieme alle comunità, negli spazi pubblici di tutta la Basilicata.  “Serve creare maggiori occasioni di sperimentazione, per dare vita a nuovi prototipi, nuove forme di collaborazione tra innovatori, ricercatori, imprenditori, artisti, creativi – ha osservato Raffaele Vitulli, Presidente del Cluster Basilicata Creativa -. Matera deve gran parte del suo risveglio culturale e del suo successo internazionale proprio a forme di contaminazione positiva tra visionari, pensatori, artisti registi e menti creative che hanno costruito forti legami con persone ed energie territoriali, soprattutto giovani. Questa eredità va estesa a tutto il territorio lucano, perchè si generino nuove sperimentazioni pluriennali e nuove anticipazioni di futuro, come è stato per Matera 2019. Il Cluster Basilicata Creativa sta lavorando in tal senso, con l’intento di mettere in campo laboratori creativi e sperimentazioni a cura di gruppi di lavoro multidisciplinare in tutta la Regione nei prossimi anni”.  

Artlab Matera si è chiuso con un confronto sulle pratiche e le politiche culturali per le aree interne, cui hanno preso parte operatori culturali, policy makers, fondazioni fra cui Fondazione Matera Basilicata 2019, Fondazione Simbola, Fondazione con il Sud, con le conclusioni affidate a Francesco Monaco, Consulente del Ministro Provenzano per le Aree Interne e Coordinatore SNAI - Strategia Nazionale Aree Interne. “La riflessione sulle aree interne lanciata da ArtLab – ha sottolineato Emmanuele Curti del Consorzio Materahub - è stata un’occasione speciale per riavviare il dibattito sul welfare culturale, diventato cruciale in questo tempo ‘sospeso’ della pandemia. La cultura è sempre più evidente lo strumento di cura della comunità, in particolare nelle aree più fragili, quelle della nostra Italia interna. È stato inoltre importante, nella dimensione nazionale ed europea, partire da Miglionico e Matera, per far capire come questo Sud sia in grado di rispondere alle crisi con visioni nuove del sistema economico e sociale”. 

"Passare online non è stato facile – spiega Ugo Bacchella, Presidente Fondazione Fitzcarraldo - ma siamo felici che oltre 2.300 persone abbiano seguito i 19 incontri di ArtLab in questi cinque giorni di eventi online (9-13 giugno). Le oltre 29.288 visualizzazioni del sito, i 5.125 utenti e una community con oltre 3644 iscritti sono alcuni dei dati di un successo, ottenuti anche grazie alla collaborazione dei partner. La partecipazione agli eventi e la qualità del dibattito confermano che Artlab continua a rappresentare un evento chiave per tutti coloro che sono accomunati da una visione di cultura capace di guardare all'interesse generale e al futuro". Sul sito artlab.fitzcarraldo.it  è possibile rivedere tutte le sessioni plenarie, le pillole di approfondimento e i webinar di Artlab Matera. 

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Il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, ha inviato un messaggio di congratulazioni al nuovo Presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma.

“L’unanime consenso che la tua candidatura ha raccolto nella più importante Associazione d’imprese della nostra regione è segno di una coesione di cui c’è grande bisogno tanto più in questo momento di gravi sofferenze e difficoltà dovute alle conseguenze dell’emergenza sanitaria che rischiano di compromettere la tenuta del sistema economico del nostro territorio. Sono certo che saprai guidare con intelligenza e spirito innovativo la Confindustria con cui abbiamo condiviso alcune tappe significative del percorso culturale che ha portato Matera e la Basilicata ad un eccezionale posizionamento internazionale. L’industria culturale e creativa sempre più deve diventare parte integrante del sistema economico della Basilicata. A nome del Consiglio di Amministrazione e dell’intera Fondazione Matera-Basilicata 2019 giunga a te e alle donne e agli uomini che ti affiancheranno l’augurio di buon lavoro”

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Da Matera e Miglionico riparte il dibattito sulle politiche culturali in Italia. Anche un focus sullo sviluppo delle aree interne e marginali connesse ai percorsi di innovazione culturale sperimentati durante Matera 2019.

Dal 9 al 13 giugno con un formato interamente online, riparte da Matera “Artlab, Territori, Cultura, Innovazione”, la piattaforma indipendente italiana dedicata all'innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali, promossa dalla Fondazione Fizcarraldo. L’edizione 2020 - di cui sono main partner la Fondazione Matera Basilicata 2019, il cluster Basilicata Creativa e il Consorzio Materahub, intende accendere i riflettori sullo scenario di emergenza che la cultura sta vivendo a seguito della pandemia, ma anche provare a capire quale ruolo potrà giocare la cultura nella fase di ripartenza in termini di contributo alla rigenerazione sociale ed economica.

Matera torna quindi al centro del dibattito culturale nazionale grazie a un evento consolidato che da anni è un punto di riferimento per importanti player della cultura, istituzioni, fondazioni, grandi imprese culturali italiane, università e agenzie territoriali, patrocinato fra gli altri, da MiBACT, ANCI, ICOM e sostenuto da partner come Fondazione con il Sud, Intesa San Paolo, Symbola, British Council e tanti altri.

Un dibattito che soprattutto oggi vuole condividere nuovi modi di supportare il settore culturale, lavorando con le amministrazioni regionali, comunali, il Ministero e le fondazioni anche sul nuovi modelli di finanziamento e supporto alle imprese e alle associazioni culturali che operano sui territori. Quest’anno ArtLab ha scelto Matera come prima tappa, per arrivare poi a Bergamo a settembre. Un segnale forte che ci fa intendere quanto la città e il territorio lucano può continuare ad assumere un ruolo importante sulle politiche culturali in Italia.

Oltre a Matera, sarà protagonista anche Miglionico, dove si aprirà un dibattito online sui processi di sviluppo territoriale a base culturale nelle aree interne e marginali del nostro Paese: esperienze in cui la produzione artistica e culturale ha saputo generare contaminazioni ed esperimenti innovativi nel campo dell'educazione, del welfare e del turismo. Saranno presentati anche progetti e azioni sviluppate nell’ambito di Matera 2019, come ad esempio “Gardentopia”, che ha sperimentato la collaborazione fra artisti e cittadini, con gli esperimenti dei giardini di comunità realizzati nei comuni di San Mauro Forte e Cirigliano; oppure il progetto “Wonder Grottole”, che ha consentito a persone provenienti da tutto il mondo di scoprirsi cittadini temporanei del piccolo borgo lucano. L’appuntamento, a cura di Basilicata Creativa, Materahub e Fondazione Matera-Basilicata 2019, sarà trasmesso in streaming martedì 9 giugno alle 16:30, in diretta dal Centro Polivalente - Palestra di Resilienza di Miglionico, con la conduzione di Emmanuele Curti del Consorzio Materahub, e vedrà protagonisti Luigi Coppola, artista del progetto Gardentopia, Andrea Paoletti, co-founder di Wonder Grottole, Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Giulio Traietta, Assessore Turismo e cultura del Comune di Miglionico.

“La Basilicata dopo il 2019 e dopo il Covid - sottolinea Raffaele Vitulli, presidente del Cluster Basilicata Creativa, co-founder e project manager di Materahub - deve continuare a essere una terra dove sperimentare nuovi modelli di convivenza, ma serve continuare a investire in progetti culturali per sconfiggere le fragilità dei lucani, soprattutto dei giovani che vivono le aree interne. Per questo Basilicata Creativa ha supportato anche la candidatura di Venosa a Capitale Italiana della cultura 2022 e per questo Materahub sta continuando a investire in progetti europei pilota, che supportano la cross innovation tra industrie culturali e creative e altri settori strategici come il Turismo”.
Una incursione creativa dalla città dei Sassi, in programma giovedì 11 giugno alle 15:00, sarà quella di “SONO QUI”, a cura di #reteteatro41 che raggruppa quattro compagnie teatrali lucane, protagoniste del percorso di Matera 2019. Una riflessione performativa sul valore delle relazioni sociali tra le persone, soprattutto quelle relazioni che si possono generare attraverso il teatro, perché gli “spazi della gente non sono di muri e altezze, metri cubi d’aria da respirare, ma sono sistemi di storie millenarie che si intrecciano”.
Servirà ripensare nuove relazioni tra spazio abitato e comunità, oltre il distanziamento fisico dovuto all’emergenza COVID. La performance è stata realizzata nella piazza centrale del quartiere La Martella di Matera e all’interno del teatro Quaroni, ponendo l’accento sulla necessità che abbiamo oggi di riportare il teatro, l’arte e la cultura nelle aree marginali e negli spazi pubblici periferici, una visione che ebbe Adriano Olivetti con la sua idea che le comunità potessero crescere ed autodeterminarsi, grazie alla scienza, all’arte, alla cultura, alla giustizia sociale e al lavoro dignitoso.
Matera sarà protagonista anche giovedì alle ore 17:00 nel panel “Spazi, Attività, Persone: Come cambiano i processi di valorizzazione e fruizione del patrimonio?”, durante il quale Rita Orlando, manager della Open Design School - il laboratorio sperimentale di design della Fondazione Matera-Basilicata 2019, presenterà il lavoro di mappatura e open data di oltre 400 luoghi utilizzabili per eventi culturali sul territorio lucano, realizzato nell’ambito di Matera 2019.
L’edizione materana di ArtLab si concluderà sabato 13 giugno alle 11:45, con un confronto fra operatori culturali, policy maker e fondazioni attraverso cui lanciare proposte per la prossima programmazione nazionale 2021-2027. La tavola rotonda sarà introdotta da un prologo dedicato all’eredità di Matera 2019.
“Siamo molto lieti che ArtLab si svolga ora a Matera – spiega Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 - . È un’edizione particolarmente importante, perché consentirà di dibattere sulle numerose sfide che la pandemia ha posto alla cultura e al modo di stare insieme. Matera 2019, che ha considerato i vincoli delle opportunità per ripensarsi e che ha lavorato sui ribaltamenti dei paradigmi, può offrire il suo contributo alla riflessione, partendo dalle esperienze di co-creazione nelle aree interne, dalle pratiche dell’Open Design School e da uno dei suoi luoghi simbolo: il teatro Quaroni voluto da Adriano Olivetti, che con Materahub e Basilicata Creativa abbiamo voluto riaprire per riportare in scena #reteteatro41, tra i principali protagonisti dell’anno da Capitale europea della cultura”.
Il ricco programma di ArtLab, fra sessioni plenarie, pillole di approfondimento, webinar, sarà fruibile sul sito artlab.fitzcarraldo.it e sulla relativa pagina Facebook. Iscrivendosi alla community sarà possibile commentare in diretta le sessioni, scaricare documenti aggiuntivi e fare networking online. Una importante occasione di formazione e confronto, in particolare per gli amministratori lucani e gli operatori locali, per costruire innovazione e futuro nella fase di post-pandemia all’interno della nostra regione.

 

 

 

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Il progetto pilastro di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “I-DEA”, dedicato ai materiali d’archivio della Basilicata, reinterpretati in chiave artistica, sarà presentato alla terza edizione di Archivissima, il festival che promuove presso il grande pubblico i patrimoni e le storie conservate negli archivi storici, in programma dal 5 all’8 giugno in diretta live.

Quattro giorni per gli archivi, al centro di una intensa programmazione fatta di podcast, dirette live, colazioni a tema, mostra digitale, dialoghi e riflessioni, con un focus tematico sul ruolo delle donne come protagoniste di percorsi di cambiamento e trasformazione. L’edizione 2020 vede la nascita del primo ciclo di Podcast interamente dedicato agli Archivi, lanciato nei giorni del Festival e distribuito sulle principali piattaforme di ascolto (Apple Podcasts, Google Podcasts, iHeartMedia, Spotify…).

Lunedì 8 giugno alle 17:00 in diretta live sul canale Instagram di Matera 2019 e Archivissima il progetto I-DEA sarà illustrato da Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, e Joseph Grima, Curatore di I-DEA, in dialogo con Alessandro Bollo del Polo del 900 di Torino.

Alle 17:30 sull’account Facebook di Matera 2019 e Archivissima verrà trasmesso il documentario "La forza silenziosa delle donne" realizzato nel 2019 da FILCAMS CGIL di Matera e RVM in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e che ha visto in questo progetto l'impronta di I-DEA diffusa come patrimonio comune. Questo documentario, infatti, raccoglie le storie di 12 donne (archivi viventi) che in modo diverso hanno contribuito in modo spesso invisibile all’evoluzione della Basilicata.

IDEA è uno dei progetti della legacy di Matera 2019 che vuole creare un archivio degli archivi del Sud, attraverso anche un lavoro di riappropriazione e rielaborazione delle proprie storie da parte delle comunità locali e offrendo tale materiale ad artisti e designer internazionali per una loro rilettura e narrazione contemporanea da realizzare attraverso mostre, performance e workshop con le comunità. Il gruppo di ricerca del progetto ha costruito le fondamenta di I-DEA partendo da uno studio ed una mappatura degli archivi e collezioni presenti nella regione effettuato dall’Università della Basilicata. Cinque sono stati i percorsi di esplorazione dei materiali realizzati dagli artisti nel corso del 2019: “Le Due Culture. Artefatti e Archivi” a cura dall’artista e fotografo Mario Cresci; “Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulation” a cura dello Studio Formafantasma; “Thauma, Atlante del Gesto”, una riflessione del coreografo e danzatore Virgilio Sieni; “The Land of Cockaigne/ Il Paese della Cuccagna”, curata da Navine G. Khan-Dossos e James Bridle; “Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto” a cura di Pelin Tan & Liam Gillick.

“Con la partecipazione ad Archivissima – sottolinea Rossella Tarantino - il progetto I-DEA si apre ad una nuova dimensione di partecipazione e collaborazione con altre realtà al di fuori dell'anno da Capitale Europea della Cultura 2019. La manifestazione sarà la prima vetrina in cui il progetto verrà presentato nella sua visione, specificità e prospettiva di sviluppo. Presto verrà lanciato il sito di IDEA, una sorta di catalogo delle mostre e degli archivi e collezioni della Basilicata che hanno ispirato tali esposizioni”.

Il programma completo di Archivissima è disponibile sul sito https://www.archivissima.it/programma

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera-Basilicata 2019 nella seduta odierna ha deciso di conferire alla dott. Rossella Tarantino l’incarico ad interim della Direzione Generale della Fondazione fino al 31 luglio p.v.. La decisione è stata assunta a seguito della scadenza a fine aprile del contratto del dr. Paolo Verri. La dott. Tarantino è la manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione ed ha progettato la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019 e successivamente ha avuto un ruolo di primissimo piano nella elaborazione dei dossier e nella realizzazione del programma con straordinario spirito innovativo. Il C.d.A. della Fondazione ha richiesto alla dott. Tarantino questo impegno supplementare che sarà svolto senza ulteriori oneri per la Fondazione. “Sono giorni molto complessi quelli che stiamo vivendo, - ha commentato il Presidente Salvatore Adduce -, a causa dell’emergenza sanitaria e la Fondazione sta comunque provvedendo a far fronte a tutti gli adempimenti soprattutto quelli relativi ai pagamenti dei fornitori. Ma la cosa non meno importante è progettare il futuro. Anche per questo l’incarico a Rossella Tarantino sarà utile per definire in poche settimane un programma che per grandi linee era stato già presentato alla conclusione del 2019 per consolidare il posizionamento di Matera e della Basilicata sulla scena culturale internazionale ”. Rossella Tarantino sarà affiancata dal Segretario Generale Giovanni Oliva a cui il C.d.A. ha conferito l’incarico ad interim di direttore amministrativo. "Le decisioni della Fondazione, come si può comprendere, sono state assunte anche nell’ottica della massima riduzione delle spese".

 

Biografia Rossella Tarantino

Come Manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha sviluppato e seguito i progetti pilastro di Matera 2019 Open Design School e I-dea, i progetti di coinvolgimento dei cittadini (volontari, scuole, Gardentopia, Altofest, Community, Matera Alberga, Movimento libero) e le relazioni internazionali con la Commissione e Parlamento Europeo, nonché con le Capitali europee della cultura, in primis Plovdiv. Materana, si è laureata a Siena in Economia e Banca e contestualmente ha preso il diploma a Firenze di “Interprete -Traduttrice” ed è specializzata nel disegno di politiche pubbliche nel settore culturale ed innovazione sociale. Dal 2010 al 2014 è stata la project manager del Comitato (e componente del Comitato Scientifico) che ha preparato la candidatura con cui Matera ha vinto la competizione per il titolo di ECOC. Come project manager, ha curato i progetti e le residenze atte a rafforzare la dimensione europea e il coinvolgimento della città e dei cittadini, si è occupata di tutti gli aspetti concernenti la legacy del progetto, la sua fattibilità finanziaria, la sua connessione con le politiche urbane e regionali. Dal 2002 al 2014 ha lavorato nel Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici della Regione Basilicata, elaborando piani strategici -i.e.DPEF-, conducendo valutazioni, lanciando progetti pilota sullo sviluppo locale e creatività (i.e.Visioni Urbane). Dal 1995 al 2001 ha lavorato a Bruxelles maturando una lunga esperienza nella gestione e valutazione di progetti di cooperazione nel settore culturale ed educativo con paesi terzi (paesi Mediterranei e India), anche attraverso numerose missioni in loco. Ha inoltre lavorato a supporto della progettazione comunitaria dei Comuni, in collaborazione con l’Anci, e progettato e gestito un progetto europeo sullo storytelling e merchandising dei musei. Per la Commissione europea, ha preso parte a numerosi panel di valutazione di progetti europei nel settore culturale e media. Europeista convinta, ha avuto il privilegio di essere una delle prime studentesse Erasmus (Università di Louvain, 1988).

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“Come possiamo continuare ad essere d’aiuto alla nostra comunità nell’emergenza da Coronavirus?” E’ questa la domanda che si sono posti alcuni membri del team volontari di Matera 2019, quei cittadini che nel percorso della Capitale Europea della Cultura hanno messo il proprio tempo e le proprie abilità al servizio della comunità materana e dei visitatori arrivati in città.

La pandemia ha temporaneamente fermato le attività della Fondazione Matera Basilicata 2019 che li avrebbero visti ancora una volta protagonisti, ma non il loro desiderio di mettersi a disposizione degli altri, come fatto negli anni scorsi. Da questa precisa volontà e sulla scia della partecipazione dei volontari ai laboratori di sartoria organizzati dalla Silent Academy della Cooperativa sociale il Sicomoro, è nata l’idea di unire nuovamente le forze per realizzare delle mascherine di comunità per la protezione dal virus, da donare a chi ne avesse più bisogno, proprio attraverso la collaborazione con Il Sicomoro. Cultura e tradizione del cucito ma anche del riciclo. Mettendo mano ad ago, filo e macchina da cucire e recuperando tessuti fra lenzuola, tende o abiti non più in uso, grazie al sostegno della Fondazione Matera Basilicata 2019 che ha fornito elastici, bandierine in TNT rimaste in magazzino durante il 2019, riutilizzate per creare i filtri interni, e il contributo di Open Design School per il taglio delle dime, i volontari di Matera 2019 hanno realizzato 140 mascherine che, in accordo con il Sicomoro, si è deciso di donare agli operatori ed ospiti delle case famiglia della città.

Nel pomeriggio di ieri e nella mattinata di oggi, c’è stata la prima consegna presso le case famiglia “Il glicine”, “La casa di Robin”, “La casa di Abram”, “La casa sull’albero” e “L’individuo”. In ogni realtà i volontari hanno avuto una cauta ma festosa accoglienza da parte degli operatori che hanno apprezzato l’attenzione rivolta ad una fascia sociale così importante e delicata.

“Il dono – sottolinea Massimiliano E. Burgi della Fondazione Matera Basilicata 2019 - è uno degli aspetti che caratterizza l'attività dei volontari. Nella condizione di distanziamento fisico imposta dall’emergenza virus, questo dono diventa anche occasione per sentirsi vicini, sia come squadra che rispetto alla comunità. Questa della realizzazione e distribuzione delle mascherine è la prima attività che ha coinvolto i volontari dopo l’anno da Capitale, e grande è stata la loro emozione di rindossare maglietta e felpa marchiati “1+1 Fa 2019” (lo slogan dei volontari) e di tornare in azione, ma anche di buon auspicio per una ripartenza dei progetti di Matera 2019 con i cittadini, all’insegna di nuove relazioni in cui le stesse mascherine diventano occasione di abbattimento delle barriere. L’esperienza del team dei volontari è sicuramente fra le migliori eredità di Matera 2019: alcuni di loro hanno infatti deciso di dare vita ad una associazione con l’obiettivo di continuare a mettersi a disposizione della collettività in ambito culturale”.

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The project aims to create solutions for local development, through education in creative skills

“DeuS – European Open Design School for Sustainable Regional Development”, a project funded by the Erasmus + program, is coming to life. An international Vocational Educational Training project which aims to co-create a European-wide learning and training approach in design, critical thinking, and entrepreneurship to find creative and cost-effective solutions to local challenges, by unlocking the potential of the cultural and creative sector.

The project, which sees the Matera Basilicata 2019 Foundation as the leader and the participation of the Consorzio Materahub, with considerable experience of European projects in support of cultural and creative industries, will be implemented by a partnership of 9 European countries including Austria, Denmark, Finland, Italy, Lithuania, Malta, Netherlands, Slovakia, United Kingdom, and including the participation of three European Capital of Culture Cities (Kosice, Valletta, Kaunas).

DeuS is shaped around Open Design School, the pillar project of Matera European Capital Of Culture 2019. Its methodology - a design laboratory using a peer-to-peer approach, where professionals of any discipline work together sharing knowledge and expertise and testing the design solutions with the local community - will be used for DeuS training activities.

This training methodology will be used to develop a toolkit that will be made available on a Creative Knowledge Platform where the education system, in particular VET (vocational and educational training), and the cultural and creative industries (ICC) professionals will be able to draw on an open-source training offer, based on a participatory and co-creation approach. The platform also aims to establish a community for the different target groups across the ICC sector, encouraging cross-sector and cross-border collaboration and promoting the meeting between creatives, policymakers, and citizens.

Users can expect high-level and user-friendly training, tools, and sources in support of lifelong learning in the cultural and creative industries with a focused and pragmatic response also to the critical needs of the CCI sector apparent as a result of the COVID-19 crisis. Alongside the digital universe, the project will organize collaborative problem-solving sessions across Europe. The project will challenge the concept of sustainable local development by focusing on the transformative power of the cultural and creative industries.

The DeuS projects’ ultimate goal is to put human capital, local communities, and the creative and cultural operators at the forefront of regional development strategies, which is exactly what the combination of the Creative Knowledge Platform and the physical training and co-creation events can provide. The goal is to foster open dialogue with policymakers and to show them that the community of educators, creatives and local forces that the project is building is the key to enabling the innovative, sustainable and lasting solutions we need.

The first phase of the project involves the launch of four surveys aimed at everyone active within the cultural and creative sector - freelancers, companies, educators, researchers /institutions -, with the aim of understanding their needs, challenges, obstacles, innovative solutions, from which to create an optimized training program.

DeuS project which will develop over the course of two years and will also work towards future sustainability beyond the project timeframe. Together with the Matera Basilicata 2019 Foundation and Materahub, the other partners of the DeuS project are: Vytautas Magnus University – VMU (LT), XMAK – South Eastern University of Applied Sciences (FI), ECBN – European Creative Business Network (NL), University of Wales Trinity Saint David Royal Charter – UWTSD – Creative Industries Research and Innovation Centre – CIRIC (UK), Creative Region Linz & Upper Austria GmbH (AT), Creative Business Cup Foundation (DK), Valletta 2018 Foundation (MT), Creative Industry Košice – CIKE (SK). Info at www.deuscci.eu and This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

"Through the DeuS project - underlines Rossella Tarantino, development and relations manager of the Matera Basilicata 2019 Foundation - the legacies of the experience of Matera European Capital of Culture 2019 are beginning to be harnessed. The wealth of skills and good practices developed in this path from Open Design School, will be transferred to an international think tank, offering innovative solutions for the benefit of the local and European creative and cultural sector ".

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Ci sarà anche Matera 2019 alla quarta edizione del Festival della comunicazione non ostile che si svolgerà interamente online l’8 e 9 maggio prossimi. Organizzato dall’associazione di Trieste Parole O_Stili, attiva nel responsabilizzare ed educare gli utenti della Rete a un uso consapevole del linguaggio attraverso il “Manifesto della comunicazione non ostile”, il Festival di quest’anno, in un’edizione sperimentale rispetto al solito, sarà una finestra sulle dinamiche attivate sul web dall’attuale emergenza Coronavirus.

Il programma delle due giornate sarà articolato in una serie di panel tematici, che vedranno come ospiti personalità celebri e professionisti di diversi settori, per arrivare in chiusura alla presentazione del nuovo “Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva”. I canali social ufficiali dell’evento, durante i panel dedicati ai temi innovazione, politica e social media, saranno gestiti dal team digitale della Fondazione Matera Basilicata 2019 che ha sottoscritto il “Manifesto della comunicazione non ostile” sin dal febbraio 2017, adottandolo nella comunicazione web di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e promuovendolo fra le proprie relazioni.

Nel maggio 2017 infatti, grazie alla collaborazione tra la Fondazione e Parole O_Stili, circa 250 studenti degli istituti superiori lucani (quattro di Matera e due di Potenza) vennero chiamati a confrontarsi in rete con i loro coetanei di Milano, Trieste, Cagliari sui diversi punti del Manifesto. A ottobre 2018, il Manifesto e l’esperienza di Parole O_Stili furono presentati a Matera nel corso dell’Ecoc Family Meeting, l’annuale raduno dei rappresentanti delle Capitali Europee della Cultura passate e future. Nel 2019, l’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, il Manifesto è stato sottoscritto da tutti i sindaci della Basilicata in occasione della giornata finale del progetto “Capitale per un giorno” dedicato ai comuni lucani, alla presenza del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Il 20 dicembre 2019 anche il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli ha firmato il Manifesto a Matera, in occasione della cerimonia di chiusura della Capitale Europea della Cultura.

“Quando Parole O_stili ha dovuto modificare, a causa dell'emergenza sanitaria, il programma del suo Festival annuale, scegliendo di puntare su un palinsesto tutto on line – spiega Raffaella Pontrandolfi, responsabile della comunicazione digitale di Matera 2019 - abbiamo pensato di dare il nostro contributo, aiutando a gestire proprio l'interazione del pubblico sui social network, principali canali di accesso per la partecipazione attiva alla manifestazione. In questo modo, abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno a fare nostro il quinto principio del Manifesto della comunicazione non ostile, presente in home page sul sito web di Matera 2019 e sul Passaporto per Matera 2019, che dice “Le parole sono un ponte” ”.

Il programma completo del Festival della comunicazione non ostile con le informazioni sui canali per seguire la diretta streaming è disponibile sul sito ufficiale https://paroleostili.it/quarta-edizione-2020/

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“La notizia di un giornale che chiude non può che essere una brutta notizia. L’annunciata riduzione delle pagine del Corriere del Mezzogiorno, edizione Puglia, con la conseguente chiusura delle pagine di Matera, è un grave segnale di cui avremmo volentieri fatto a meno già in tempi normali, tanto più in un tempo così difficile come quello che stiamo vivendo”. Lo afferma il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce. “E’ proprio in questi periodi che è indispensabile avere a disposizione un robusto e plurale sistema di informazione capace di approfondire temi così delicati come quelli che stiamo affrontando ed evitando di lasciare ai social network questa pesante responsabilità.
Sono passati pochi giorni da quando, insieme al direttore, abbiamo tutti quanti celebrato un anno di vita delle pagine di Matera del Corriere del Mezzogiorno e la felice intuizione di accompagnare il nostro viaggio nell’anno da capitale europea della cultura. I risultati sono stati esaltanti, in tutte le direzioni. Chiudere questa voce autorevole su Matera significa ridurre l’attenzione su una città che ha saputo posizionarsi su livelli internazionali. E che si prepara ad affrontare un nuovo viaggio candidandosi a diventare un esempio nella gestione della produzione culturale post-covid.
Mi auguro come presidente della Fondazione Basilicata Matera 2019 e come presidente dell’Anci Basilicata che l’editore possa rivedere questa scelta anche alla luce delle risorse che le principali istituzioni nazionali e territoriali si preparano a mettere a disposizione dell’intero sistema imprenditoriale per uscire da questa fase con il minor trauma possibile".

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Con una istallazione sonora dalla Torre Normanna e una lettura di poesie a più voci in diretta streaming, è stato celebrato ieri a Tricarico il 97° anniversario della nascita del poeta, scrittore, politico lucano Rocco Scotellaro, su iniziativa dell’associazione di promozione sociale PLANAR di Tricarico, in collaborazione con il Comune di Tricarico, la Pro Loco di Tricarico, la Caritas diocesana e la Fondazione Matera Basilicata 2019. Una speciale festa di compleanno, celebrata “a distanza” data l’emergenza Coronavirus, che ha voluto rimettere al centro il patrimonio culturale, sulla scia di Matera 2019.

Dopo l’anticipazione in mattinata dello spot video dell’iniziativa, con i versi della poesia di Scotellaro "Sempre nuova è l'alba", nel pomeriggio, nella cittadina del materano sono risuonati i versi delle poesie di Scotellaro, trasmesse dall'alto della Torre Normanna, lette da personaggi della cultura e delle istituzioni che hanno unito le loro voci in un coro: il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, il paesologo Franco Arminio, l’attore Rocco Papaleo, lo scrittore Paolo Rumiz, l’attivista Vladimir Luxuria, l’artista Mariangela Capossela (accompagnata da Sergio Scarlatella, Riccardo Manfredi, Andrea Tartaglia), il compositore Yuval Avital (accompagnato da Dario Vista, Rocco Spagnoletta, Antonio Paciello), il giornalista Oscar Iarussi, il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il Presidente del Consiglio Regionale Carmine Cicala, il Sindaco di Tricarico Vincenzo Carbone, il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 Salvatore Adduce insieme al Direttore Paolo Verri, il Segretario Generale Giovanni Oliva e la manager Rossella Tarantino, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino, il Direttore del Lucania Film Festival Rocco Calandriello, i musicisti Rocco Spagnoletti, Erriquez della Bandabardò accompagnato da Giuseppe Oliveto dei Radio Lausberg, il giornalista e fotografo Lorenzo Scaraggi, gli artisti Nicoletto D'Imperio e Beatrice Candreva. Le letture, accompagnate da musiche e viste panoramiche della cittadina di Tricarico, sono state trasmesse in diretta streaming sui canali social degli organizzatori e condivise su quelli di Matera 2019.

Il video della diretta sarà trasmesso su TRM Art (digitale terrestre canale 602 Basilicata, 296 Puglia) e in streaming web anche da app su Trmtv stasera alle ore 20.00 e domani alle ore 09.00, 15.00, 23.00. Il video è inoltre disponibile sul canale Youtube dell’APS Planar (Link: https://www.youtube.com/watch?v=_6C-dfTMmqc&feature=youtu.be )

Le celebrazioni per Scotellaro si sono chiuse nella serata, con un video trasmesso sulla pagina Facebook del Comune di Tricarico, realizzato con il contributo di cittadini, artisti, docenti e personalità locali che hanno dato voce a poesie e riflessioni sulla figura del sindaco-poeta della cittadina lucana.

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Dal Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano al paesologo Franco Arminio, dall’attore Rocco Papaleo allo scrittore Paolo Rumiz, dall’attivista Vladimir Luxuria all’artista Mariangela Capossela, dal musicista Brunori Sas al compositore Yuval Avital fino ai cittadini di Tricarico, uno speciale ricordo dell’alfiere del mondo contadino

 

Il 19 aprile, nel silenzio di uno dei tanti paesi italiani lasciati vuoti a causa dell’epidemia da Coronavirus, un coro di voci, fra cui quelle di alcuni personaggi della cultura e delle istituzioni, festeggerà il 97esimo anniversario dalla nascita di un illustre cittadino di Tricarico, che nella sua breve ma intensa vita si è battuto per dare voce e speranza a coloro che non ne avevano: il poeta, scrittore, politico lucano, Rocco Scotellaro.

Questa speciale festa di compleanno, nata da un’idea dei giovani dell’associazione di promozione sociale PLANAR di Tricarico, in collaborazione con il Comune di Tricarico, la Pro Loco di Tricarico, la Caritas diocesana e la Fondazione Matera Basilicata 2019, sarà trasmessa via web, per allargare il più possibile la partecipazione in tempo di quarantena.

L’iniziativa, che rappresenta una nuova tappa di avvicinamento alle celebrazioni del centenario della nascita di Scotellaro, si inserisce sulla scia del progetto di Matera 2019 “Capitale per un giorno”, attraverso cui ogni comune lucano è stato chiamato a valorizzare il proprio patrimonio nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, con l’obiettivo di rilanciare la centralità della cultura in questo particolare momento storico.

Alle 11:30 sarà lanciato via social lo spot video dell’iniziativa, con i versi della poesia di Scotellaro "Sempre nuova è l'alba", definita da Carlo Levi “la marsigliese contadina”.

Alle 16:30, dalla Torre Normanna che domina la cittadina di Tricarico, un’istallazione farà risuonare fra le vie del centro lucano le letture di poesie e racconti di Scotellaro, con le voci di personaggi noti, legati in qualche modo alla figura del poeta: il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, il paesologo Franco Arminio, l’attore Rocco Papaleo, lo scrittore Paolo Rumiz, l’attivista Vladimir Luxuria, l’artista Mariangela Capossela, il musicista Brunori Sas, il compositore Yuval Avital, il giornalista Oscar Iarussi, il Direttore di Matera 2019, Paolo Verri e la manager Rossella Tarantino. Le letture di questo coro di voci saranno trasmesse in diretta streaming sui canali social degli organizzatori e condivise su quelli di Matera 2019.

Alle 20:30 sarà trasmesso infine sulla pagina Facebook del Comune di Tricarico un video realizzato con il contributo di cittadini, artisti, docenti e personalità locali che daranno voce a poesie e riflessioni sulla figura del sindaco-poeta della cittadina lucana.

Quella di celebrare con una festa la nascita di Scotellaro, è un’idea nata nel 2018 dalla collaborazione fra Pro Loco di Tricarico, Comune di Tricarico e Fondazione Matera Basilicata 2019, quando per l’occasione venne organizzata una giornata intera di attività nel comune del materano, fra cui la realizzazione di un grande murale con il volto del poeta, i laboratori di poesia per bambini, e lo spettacolo teatrale “I fuochi di San Pancrazio” ispirato al soggetto cinematografico inserito nella raccolta di inediti “Giovani soli” di Scotellaro, scritto con la supervisione di Carlo Levi. Nell’agosto 2019, per Tricarico “Capitale per un giorno” il Comune, con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e in collaborazione con il Teatro Rigodon di Rieti, ha invece portato in scena “Il Battello Ebbro”, rappresentazione teatrale ispirata ai versi metafisici di Scotellaro, in una lettura inedita della sua opera, ed inaugurato una mostra- installazione fotografica dedicata al Poeta.

 

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Si allunga la lista dei personaggi del mondo della cultura e delle istituzioni che domani contribuiranno con le loro letture di poesie ai festeggiamenti per il 97° anniversario dalla nascita di Rocco Scotellaro. Fra questi ci sono anche il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il Presidente del Consiglio Regionale Carmine Cicala, il Sindaco di Tricarico Vincenzo Carbone, il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 Salvatore Adduce e il Segreterio Generale Giovanni Oliva, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino, il Direttore del Lucania Film Festival Rocco Calandriello, i musicisti Rocco Spagnoletti, Erriquez e Radio Lausberg.

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A Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea il 25 e il 26 ottobre
Prima edizione del Festival delle città narranti.
Oggetto del “numero zero” il racconto dell’esperienza di Matera 2019
Un progetto di Fondazione Francesco Saverio Nitti e Fondazione Matera Basilicata 2019
con Osservatorio Public branding Università IULM Milano e la collaborazione di Università della Basilicata

Venerdi 25 ottobre e sabato 26 ottobre si svolgerà a Villa Nitti a Maratea, la prima sperimentale edizione del “Festival delle Città Narranti”, progetto promosso dalla Fondazione Nitti di Melfi – nel quadro dello svolgimento degli eventi riguardanti il centenario del Governo Nitti – e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con il supporto dell’Università IULM di Milano (e del suo Osservatorio sul Public Branding) e dell’Università della Basilicata. Nella prima giornata la membership di questo progetto illustrerà le ragioni, le motivazioni, gli ambiti di coinvolgimento e le prospettive di una iniziativa che andrà a regime nel 2020.
Saranno il presidente della Fondazione Nitti Stefano Rolando (anche direttore scientifico dell’Osservatorio che si occupa di questa materia presso l’Università IULM di Milano) e gli esponenti di Fondazione Matera Basilicata 2019 – il presidente Salvatore Adduce e il direttore Paolo Verri – a tracciare le indicazioni per il 2020 che hanno già nella formula sintetica del Festival una efficace sintesi:
“Ogni città, ogni territorio, ogni luogo raccontano e fanno raccontare un grande patrimonio simbolico. Che muta. Ma anche si tramanda nel tempo. Esso forma identità e contribuisce alla attrattività. L’idea del Festival è mostrare questa complessità. Casi, modi, vicende, protagonisti. Quest’anno – “numero zero” – il caso di Matera 2019. A confronto con esperienze interessanti che, dal 2020, diventeranno una più ampia rassegna”.
Tra gli interventi istituzionali di apertura il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli, i rettori di IULM-Milano Gianni Canova e di Unibas Aurelia Sole, l’Assessore alla Cultura della città di Matera (e consigliere del Ministro del Beni Culturali Franceschini) Giampaolo D’Andrea.
Nel pomeriggio di venerdi 25 ottobre il modello stesso di futuro Festival si misurerà con operatori impegnati nel citytelling di alcune città che hanno svolto esperienze significative a ridosso di grandi eventi: Enric Truñó i Lagares (Barcellona), Radosław Michalski (Wroclaw), Marco Biazzetti (Petra). A conclusione Franz Cerami presenterà Lighting Flowers, installazioni digitali realizzate in alcune periferie nel mondo.
Sabato 26 ottobre al mattino il racconto dell’esperienza comunicativa e narrativa di Matera si aprirà con il team della Fondazione Matera Basilicata 2019 e in particolare con gli interventi di Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni internazionali, Serafino Paternoster coordinatore dell’ufficio stampa, Raffaella Pontrandolfi, responsabile della comunicazione digitale. Nel pomeriggio il concerto per piano e violino di Riccardo Galimi e Riccardo Perrone e letture a cura di Antonio Fulfaro.
Dice Stefano Rolando: “Le città sono luoghi che raccontano. Sono telai di narrazioni corali, complesse e composite, tessute da società, istituzioni e identità. Le città sono luoghi di armonie e contraddizioni; spazi di luce e di ombra; di conflitto ma anche di ricomposizione sociale e politica, attraverso cui tendere ad obiettivi riconosciuti e riconoscibili. Tutto questo costruisce storia e patrimonio, materiale e simbolico, delle città”. E Paolo Verri completa questa riflessione: “Questo patrimonio è in continuo movimento che rende le città potenzialmente più riconoscibili, caratterizzandole per le loro architetture; per l'ambiente naturale e quello antropizzato; per il clima; le tradizioni; la capacità di ospitare e produrre cultura, oggetto delicato e possente allo stesso tempo”.
Il Festival delle Città Narranti, ha deciso di svolgere la sua anteprima autunnale sulle coste della Basilicata, per lanciare un luogo stabile che richiami esperienze e dibattiti. Un luogo affacciato sul suggestivo mare che avvolge la villa che fu di Francesco Saverio Nitti a Maratea nell’obiettivo di comprendere come questo patrimonio possa riunire in positiva sinergia istituzioni, soggetti creativi e d’arte, sistema mediatico, operatori del turismo e dei beni culturali. Nel 2020 l’edizione sarà più lunga e articolata. A Maratea si passerà dall’idea al progetto.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019, attraverso la sua Open Design School, il laboratorio sperimentale di design, progetto pilastro del programma e della legacy di Matera 2019, sta mettendo in campo una serie di attività a supporto del personale sanitario che si trova in prima linea nell’attuale emergenza da Coronavirus.

La Fondazione ha messo a disposizione strumenti e professionisti di Open Design School per la creazione di 500 scudi facciali da destinare agli operatori che lavorano in strutture sanitarie della Basilicata. Tale attività è inserita nel progetto di fabbricazione digitale diffusa sviluppato da Officine Mediterranee, rete di fab lab del Sud Italia, coordinata dall’associazione Syskrack di Grassano (MT), mediante il coinvolgimento di makers, professionisti, artigiani digitali e medici, su richiesta del 118 Basilicata e in coordinamento con la Protezione Civile Regionale per l’attività di distribuzione. Vista la nuova richiesta di altri 500 scudi, l’associazione Syskrack ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto dei materiali necessari alla produzione, fino ad ora recuperati dagli stessi makers: supporti in plastica creati con stampante 3D, elastici, supporti in gomma, fogli in PVC/PET.

Per la terapia intensiva dell'Ospedale “Madonna delle Grazie di Matera”, la Fondazione ha prodotto, in collaborazione con makers locali, teche in plexiglass che permettono di ridurre il rischio di contaminazione del personale sanitario durante le manovre a cui viene sottoposto il paziente Covid-19, a cominciare dalla intubazione, fornendo un ulteriore sistema di protezione. L’idea è nata da una sollecitazione di Francesco Zuccaro, medico presso il nosocomio materano, nonché appassionato di open data e open culture, che ha proposto al team di Open Design School la realizzazione di un “aerosol box” ideato da un medico di Taiwan e validato in un articolo del “The New England Journal of Medicine” da un team di medici di Boston (link: https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2007589) che ne ha testato l’efficacia protettiva attraverso simulazione. Dopo la riuscita di questo primo esperimento, il team di Open Design School realizzerà delle nuove teche da destinare ad altri ospedali lucani.

Infine, la Fondazione Matera Basilicata 2019, sempre con l’Open Design School, fornirà il suo sostegno al laboratorio di sartoria della Silent Academy della Cooperativa Il Sicomoro, dove i ragazzi del progetto SPRAR e gli operatori hanno avviato una piccola produzione di mascherine realizzate con tessuti africani, con il comune obiettivo di rendersi utili in un momento così difficile per l’intera comunità. “Continuiamo a sentire forte - spiega Michele Plati, Presidente della cooperativa - il bisogno di raccontare e scrivere “storie di integrazione” attraverso i colori vivaci delle stoffe, attraverso quelle cuciture profonde che uniscono tessuti e vissuti”. Le mascherine sono realizzate con due strati di cotone; quello interno è apribile per permettere l’inserimento di un panno filtrante. Le mascherine vengono tagliate, cucite, lavate a 40° e stirate con ferro a vapore a 100°. Il prodotto finale è lavabile per poter essere igienizzato e il filtro può essere giornalmente sostituito.

“Siamo molto orgogliosi - sottolinea il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce - di poter mettere le migliori competenze sviluppate attraverso l’esperienza di Matera 2019 a disposizione del territorio in questa grande emergenza sanitaria. Cultura è infatti anche prendersi cura, in maniera concreta, delle persone, unendo le forze e cercando sempre nuove soluzioni alle sfide della contemporaneità. In questo, l’Open Design School della Fondazione rappresenta davvero un laboratorio di sperimentazione al servizio della comunità, che vogliamo valorizzare tra le principali eredità del 2019”

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La magia dell’opera lirica, ambientata nel teatro naturale della Capitale Europea della Cultura 2019, torna ed emozionare il grande pubblico.

Domani, 9 aprile, alle 21:15, Rai 5 trasmetterà la “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni diretta da Juraj Valčuha, andata in scena ad agosto scorso nel teatro naturale di Piazza San Pietro Caveoso a Matera per il programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura 2019.

L’esecuzione della “Cavalleria Rusticana”, insieme al suo Prologo nei Sassi, è stata infatti parte del progetto “Abitare l’Opera”, coprodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Teatro di San Carlo di Napoli, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti, finalizzato a portare l’opera lirica nei Sassi di Matera attraverso il coinvolgimento attivo della comunità, chiamata a prendere parte alla costruzione dello spettacolo.

Nel Prologo, intitolato “I sette peccati capitalisti”, costituito da brevi quadri teatrali e danzanti ispirati ai sette peccati capitali, che ritraggono gli eccessi del neoliberismo contemporaneo, cittadini e performer professionisti, guidati da Giorgio Barberio Corsetti, hanno lavorato sul teatro canzone, trasformando i canti tradizionali di Matera e della Basilicata in partiture per coro e dando vita ad un corteo fra i Sassi guidato da due marionette giganti, il bene e il male. Nella messa in scena dell’opera di Mascagni, i cittadini-spettatori sono invece diventati parte integrante dello spettacolo, attraverso una soluzione scenica che ha portato gli artisti fra di loro: l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo e il cast di alto livello con Veronica Simeoni (Santuzza), Roberto Aronica (Turiddu), George Gagnidze (Alfio), Agostina Smimmero (Mamma Lucia), Leyla Martinucci (Lola). Le scene sono state firmate da Massimo Troncanetti, i costumi da Francesco Esposito e Maestro del Coro Gea Garatti. Il tutto reso ancora più emozionante da proiezioni in grande scala sulla roccia della chiesa rupestre di Santa Maria di Idris.

Ad agosto 2019 lo spettacolo è stato trasmesso in diretta tv, oltre che da Rai 5, anche dalle emittenti Rsi in Svizzera e Artè in Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Austria, Lichtenstein, Lussemburgo, Principato di Monaco e nei paesi francofoni d'oltremare.

Domani, al termine della trasmissione della "Cavalleria Rusticana" (ore 22:45) andrà in onda, sempre su Rai 5, lo speciale “Prima della prima”, con un’intervista a Giorgio Barberio Corsetti sull’intero progetto “Abitare l’Opera”.

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“Durante la rappresentazione di “Cavalleria” gli eterni duellanti, raffigurati dalle enormi e affascinanti marionette dell’Angelo e del Demonio, hanno seguito dall’alto i momenti del dramma fungendo da perfetto raccordo col Prologo. Per una sera tutti si sono sentiti figli della stessa magica terra”. Dinko Fabris, La Repubblica

“Fin dalle prime note si rivela uno straordinario accordo tra la vibrante interpretazione musicale e la linea registica. Il dramma della gelosia ispirato dall’omonima novella di Verga diventa una grande fantasmagoria a cielo aperto, capace di abbracciare l’alto e la piazza”. Katia Ippaso, Il Messaggero

“Mai come in questa serata sentiamo l’opera sprigionata dal nostro tessuto linguistico e visivo. Mai come nella piazza di Matera diventa specchio riflesso della nostra storia. La breve ora di Cavalleria suona ancora più veloce, nel contesto abbarbicato, oasi fuori dal mondo. Ogni numero si staglia nel tufo delle pietre, quasi estemporaneo, scaturito da esse: la canzone in dialetto, la preghiera di Pasqua, il brindisi, l’organo, le campane, l’Intermezzo, tutto appare come frutto di questa cultura. Siamo noi.” Carla Moreni, Il Sole 24 Ore – Domenica

“La parte ‘moderna’ y sorprendente era la ilustración en video sobre la roca, de un efecto singular, pero en la que desfilaron desde florecillas más bien ‘kitsch’ hasta los rostros de los artistas, cuyo primeros planos eran muy impresionantes y eficaces”. Jorge Binaghi, Mundoclasico

“Poi ti capita di girare la testa verso il fondo della piazza e si accende l’ennesima magia. Di questa non ti eri ancora reso conto, irretito da Cavalleria. Lo sfondo del teatro sono i vicoli di Matera illuminati da piccoli lampioni di un altro secolo. Luci rosate, ombre, finestre, miracolo di scenografia. (…) Così attacca l’intermezzo, il mai più eguagliato pezzo di Mediterraneo in musica. Nessuno fiata, nessuno batte le ciglia, nessuno respira”. Gianni Morelli, Touring Club Italiano

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Le immagini immersive proiettate sulle pareti della Cava del Sole il 20 dicembre 2019 durante il concerto della serata finale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, diretto da Manuel Agnelli, che ha portato tutti insieme sul palco gli Afterhours, Damon Albarn, Lous and the Yakuza, Fatoumata Diawara, Carmen Consoli, Daniele Silvestri e Rancore, sono diventate un nuovo progetto video con le musiche di Max Casacci.

“Matera 2019 Open Future /live visuals” è frutto della rielaborazione artistica del materiale d’archivio video della Fondazione Matera Basilicata 2019 realizzato durante la maggior parte delle iniziative di Matera Capitale della Cultura 2019. Fra queste, solo per citarne alcune, la Cavalleria Rusticana e il suo Prologo nei Sassi, il Purgatorio di Dante, le quattro grandi mostre, i progetti della scena creativa lucana, le mostre del progetto sugli archivi I-Dea, la cerimonia di apertura, i grandi concerti alla Cava del Sole, gli spettacoli di circo contemporaneo, mescolati al suggestivo scenario della città di Matera e della Murgia materana.

Commissionato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, il progetto video è stato realizzato da Donato Sansone con le musiche di Max Casacci, la direzione artistica e produzione esecutiva di Giorgio Testi e Martina Zambeletti, ed è una produzione Pulse Films powered by Indiana Production.

“Ho cercato di realizzare – spiega Donato Sansone, videomaker esperto di animazione, che ha all’attivo collaborazioni con importanti agenzie e musicisti italiani - un visual con un unico piano sequenza in cui tutti gli elementi video preesistenti si intersecano e si penetrano l'uno dentro l'altro, creando un’esperienza caleidoscopica e visivamente festosa”.

«Per il brano “Open future” ho seguito il flusso delle immagini, cercando soprattutto di tradurre in suono il linguaggio di Donato Sansone: artista che seguo e apprezzo da molti anni. – commenta Max Casacci - È la prima volta che io e lui lavoriamo direttamente insieme, anche se il suo stile mi è molto familiare (l’ho coinvolto anche in diversi video clip dei Subsonica). Credo che una specie di mood “torinese” contemporaneo ci accomuni. In questo “video” il suo tratto irrequieto conduce attraverso differenti stati d’animo, ho scelto quindi di imperniare tutto su una linea di basso costante, velatamente ossessiva in grado di supportare i vari cambi di scenario. La “serialità” del fraseggio visivo che viene puntualmente scompaginata da elementi a sorpresa è stata sottolineata dall’utilizzo di linee melodiche ripetute in modo matematico. Ma luminosità dei colori, la solarità della città di Matera, e la vitalità dei soggetti mi hanno suggerito l’innesto con percussioni acustiche, cercando di creare un progressivo “crescendo”.»

“La serata finale di Matera 2019 è stata doppiamente indimenticabile – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri - per la straordinaria qualità del concerto e per le incredibili immagini che lo accompagnarono e fecero sentire Matera sul tetto del mondo. Ringraziamo Giorgio Testi per il lavoro fatto, per l’idea di Donato Sansone, Max Casacci per le sue musiche, che vanno ad arricchire il ricordo di quella serata, e tutti quelli che c’erano e si sono emozionati insieme a noi. Un pensiero molto sentito va a tutte le Capitali Europee della Cultura che stanno fronteggiando il Coronavirus, e agli amici della Capitale italiana della cultura, Parma, con la speranza di poter fare una festa insieme a loro alla fine del 2020. Che questo video sia di buon auspicio per le Capitali a venire. Ora più che mai possiamo capire quanto siamo stati fortunati ad avere un 2019 straordinario dal punto di vista climatico, del rapporto con la cittadinanza e con i media. Questo video è un po’ la “ciliegina sulla torta” che rilancia con forza il successo di Matera 2019”.

 

Il video è disponibile sul canale Youtube della Fondazione Matera Basilicata 2019 al seguente link: https://youtu.be/6_S-8b4Qip4

 

Biografia Donato Sansone

 

Dopo il diploma dell'Accademia di belle arti di Napoli, ha frequentato il Centro sperimentale di cinematografia, Dipartimento animazione di Torino, specializzandosi in animazione sperimentale e compositing di tecniche d'animazione e live action. I suoi lavori includono la realizzazione di spot pubblicitari, cortometraggi e videoclip. I suoi cortometraggi sono stati selezionati nei migliori Festival del mondo (Annecy Animation Film Festivam , Anima mundi Festival Brasil , Hiroshima animation.....) e linkati in molti blog popolari (stashmedia.tv, creativeapplications.net, motiongraphics.nu, wired.com, Vimeo, Staff Picks e molti altri. Nel 2011 the Cinemateque Quebecoise ha annoverato " Videogioco" tra i 50 cortometraggi brevi che hanno cambiato la storia dell'animazione. Nel 2009 il magazine francese "Cahiers du cinema " ha scritto su "Videogioco" e nel 2013 Canal+ ha realizzato un reportage sul suo lavoro. Nel 2014 "Grotesque Photobooth" è stato selezionato da Saatchi & Saatchi nello showcase di Cannes International Festival of creativity tra i 20 video dell'anno. Attualmente i suoi cortometraggi sono prodotti e distribuiti dalla compagnia francese "Autour de minuit" che ha prodotto anche un dvd di tutti i suoi lavori col supporto di Canal+. Lavora come freelance per importanti agenzie e musicisti italiani (Afterhours , Subsonica ,Verdena, Francesco de Gregori , Spaccamonti , Ferrari , Ford , Grom, ecc). Nel novembre 2015 ha realizzato il cortometraggio "Journal animè" prodotto da Canal+ per la "Collection dessine toujours " e nel novembre 2016 Journal animè è tra i finalisti del Premio “Cèsar” ed è nella lista dei 70 cortometraggi in corsa per gli Oscar. Nel giugno 2018 il suo video "Ghostcrash" è diventato virale su Facebook raggiungendo le 220 milioni di visualizzazioni. Oggi il cortometraggio "Bavure" è candidato tra i 12 finalisti del Premio Cèsar 2020.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha pubblicato il catalogo “Diario di un incontro” in cui sono raccolte tutte le iniziative realizzate nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 grazie alla collaborazione con l’Eu Japan Fest, organizzazione giapponese di imprese private che da 30 anni collabora con tutte le Capitali europee della cultura per creare occasioni di scambio e lavoro comune tra artisti giapponesi ed europei. Il catalogo, con testi di Edoardo Delle Donne e la cura di Tommaso Delvecchio, presentato in lingua italiana, inglese e giapponese, è scaricabile dal sito web della Fondazione Matera Basilicata 2019 www.matera-basilicata2019.it, nella sezione “News”.

Per Matera 2019, tanti sono stati gli artisti provenienti dal Giappone, coinvolti nelle diverse produzioni culturali: l’attrice Ema Tashiro nell’ambito dello spettacolo “Humana Vergogna”, parte del progetto la “Poetica della vergogna” coprodotto da #Reteteatro41; l’artista Kaori Kato nell’ambito dei workshop sulla carta e la creazione di installazioni per il progetto “M.e.m.o.ri. – Museo Euromediterraneo dell’oggetto rifiutato” coprodotto da La Luna al guinzaglio; il giocoliere e contorsionista Hisashi Watanabe, della compagnia Atama to Kuchi, in scena con "Inverted Tree" nell’ambito del progetto dedicato al circo contemporaneo “Circus+” ; l'artista Takashi Kuribayashi, con le sue due installazioni artistiche “Entrances” e “Cielo Capovolto”; l’artista intermediale Ryoichi Kurokawa con la sua performance audiovisiva “Subassemblies” nell’ambito del progetto “In Vitro - Artificial Sonification” coprodotto da LOXOSconcept e le sue animazioni del progetto “ground.alt” proiettate nella piazza centrale di Matera per l’Open Culture Festival; l’artista Hiroaki Umeda nella performance di danza e arte digitale “Intensional Particle” per il progetto “Quantum Danza”; l’architetto Gakutoshi Kojima, partecipante al concorso internazionale per il recupero dei Rioni Sassi nel 1974, protagonista di un workshop di progettazione e un talk organizzato da Open Design School, progetto pilastro di Matera 2019.

Nell’ambito del progetto “City Pop Up”, sempre l’Open Design School ha ospitato il workshop Solar Cooking Club con gli architetti giapponesi Yoshiharu Tsukamoto e Momoyo Kaijima dello studio Atelier Bow Wow, dedicato all'autocostruzione di un Solar Cooker, un forno che utilizza l'energia solare per riscaldare, cuocere, pastorizzare bevande e alimenti. Il workshop ha coinvolto l'Istituto Comprensivo Pascoli e la Scuola Don Milani di Matera, insieme alle comunità di Casa Netural e di Gardentopia. Inoltre, nell’ambito del progetto di Residenze artistiche, grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio della Basilicata, è arrivato a Matera l’artista giapponese Yu Araki, che ha lavorato a due progetti con il network di aziende legate a Casamatera: uno ha portato alla realizzazione di un timbro speciale per il pane dedicato a James Bond, la cui ultima avventura è stata girata proprio nella città dei Sassi; nell’altro l’artista ha immaginato le persone partecipanti a uno spettacolo collettivo, come denti di tante bocche, un’idea suscitata in lui dalle cave nei Sassi, bocche aperte a innalzare un unico grande urlo della città.

A ciò si aggiungono altre due importanti iniziative gestite in partenariato tra Fondazione Matera Basilicata 2019 ed EU-Japan Fest: il progetto “European Eyes On Japan”, che porta fotografi delle Capitali Europee in Giappone per una residenza artistica finalizzata a proporre uno “sguardo europeo” sulle zone rurali e marginali del Sol Levante, mostrando al pubblico occidentale la realtà del Giappone contemporaneo; e il progetto “Passport Program”, un Programma Congiunto di Scambi Culturali fra artisti e professionisti della cultura lucani e giapponesi che continueranno anche nel corso del 2020. Proseguiranno inoltre gli scambi fra volontari dei due Paesi grazie al programma “Volunteers exchange” che nel 2019 ha portato a Matera un entusiasta gruppo di volontari giapponesi, coinvolti in alcuni dei principali progetti della Capitale Europea della Cultura.

Infine, nel catalogo sono state inserite anche le collaborazione con l’EU Japan Fest da parte di alcune realtà del territorio lucano. Quella della FIJLKAM Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali che nell’ambito del progetto Movi…Mente ha organizzato il Convegno “I Pilastri Del Futuro: Salute, Scuola, Sport, Società Civile” e il Campus Internazionale per l’insegnamento delle discipline sportive nell’età scolare con un approccio di tipo ludico-sportivo. Quella dell’Associazione Musicale Fadiesis che ha dedicato l'VIII edizione del Fadiesis Accordion Festival, evento musicale internazionale di fisarmonica, all'incontro tra artisti Italiani e Giapponesi. In particolare, nel Santuario di San Francesco da Paola a Matera si è esibito il gruppo d’archi Giappone Matera Pordenone diretto del M° Ota Keisuke con la partecipazione delle giovani fisarmoniciste giapponesi Aoi Uegata, Naomi Okabe, Yumiko Tanaka; la Chiesa del Purgatorio ha ospitato il concerto del Rainbow Chorus Aichi, coro femminile istituito nel 1994 e composto da oltre sessanta membri che vivono nell'area di Tokai (Nagoya), mentre nell’Auditorium Gervasio si è esibito il fisarmonicista Yasuhiro Kobayashi, in arte Coba.

Il volume è costruito come una sorta di diario in versi, nel quale sono disseminate delle terzine, in omaggio alla tradizione dell’haiku giapponese, scritte da Edoardo Delle Donne, lo scrittore lucano autore del “Manifesto per Matera”, una mappa emozionale in otto punti da cui l’artista Kuribayashi ha ricavato i versi che hanno costituito il materiale verbale della sua installazione “Cielo Capovolto”.

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“Desidero esprimere il mio più profondo cordoglio per la scomparsa del premio Nobel della Pace, Betty Williams, protagonista di una delle pagine più belle e significative della storia recente della Basilicata”. Lo afferma Salvatore Adduce, sia come presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, sia come presidente dell’Anci Basilicata.

“Esattamente due anni fa – ricorda Adduce – nel mese di marzo 2018, posammo insieme la prima pietra della Città della pace e dei bambini, una felice intuizione proprio di Betty Williams per realizzare a Scanzano Jonico un rifugio per i bambini scappati dalle zone di guerra. Un progetto quanto mai attuale e importante che rende onore alla nostra regione. Betty Williams ha sempre creduto, poi, nel percorso di Matera verso il titolo di capitale europea della cultura. E su questo solco insieme a lei organizzammo la visita a Matera del Dalai Lama. Fu un avvenimento straordinario che contribuì non poco a far conoscere in Italia e nel mondo il viaggio che Matera aveva intrapreso. A marzo dello scorso anno, Betty William ha inoltre incontrato nella nostra città i migranti coinvolti nel progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Silent Academy", coprodotto dalla cooperativa sociale Il Sicomoro e la Fondazione Matera Basilicata 2019 e di cui la Fondazione Città per la Pace è Partner. Persona sensibile e sempre impegnata nella difesa dei diritti dei più deboli, Betty Williams nella nostra terra si è sempre sentita a casa. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per la Basilicata, per il Paese e per il mondo intero”.

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