Matera 2019

2018 NUOVE CATEGORIE

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Le competenze per il settore culturale e creativo sono state al centro, lo scorso 17 maggio, del primo evento satellite di ArtLAb, la piattaforma dedicata all'innovazione delle politiche e delle pratiche culturali promossa da Fondazione Fitzcarraldo. L’incontro, a cura di Materahub e Fondazione Matera-Basilicata 2019, è stato promosso in collaborazione con Radio Deus, la piattaforma di radio streaming sviluppata nell’ambito del progetto Erasmus + “DeuS- European Open Design School for regional sustainable development”, del quale i due soggetti sono stati capofila insieme ad altri 9 partner europei. Nei due anni di attività del progetto, concluso con una conferenza finale trasmessa proprio su Radio Deus lo scorso dicembre, DeuS ha sviluppato un format innovativo per la formazione professionale continua degli operatori delle industrie culturali e creative, che ha esportato in Europa la metodologia di Open Design School, il laboratorio di design partecipativo, progetto pilastro ed eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

La speciale puntata di Radio DeuS, trasmessa dall’Officina Creativa di Materahub a Matera, ha visto protagonisti rappresentanti della Commissione Europea, relatori di università internazionali e operatori di settore che si sono confrontati sullo stato dell’arte del Pact for Skills, una delle più importanti iniziative europee per colmare il gap di competenze tra i Paesi degli Stati Membri e offrire una formazione costante e di qualità. Un focus specifico è stato inoltre dedicato alle necessità formative in Italia, a partire dai nodi critici di sempre - come il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni culturali - per individuare alcune delle strade che il nostro paese dovrà affrontare per supportare questo percorso di innovazione, tra vecchie e nuove professionalità.

“Attraverso il progetto DeuS – ha evidenziato Rita Orlando, Senior Project Manager Open Design School per la Fondazione Matera-Basilicata 2019 - siamo stati i primi in Italia ad aprire il dibattito sul Pact for Skills per il settore culturale e creativo, partendo proprio dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. In questo contesto abbiamo infatti realizzato dei percorsi specifici per il capacity building sia degli operatori del settore, chiamati a co-produrre il programma del 2019, sia di giovani makers e linkers che hanno fatto formazione sul campo, rafforzando la squadra operativa. Per la complessità di attori che ruota intorno a questo progetto, le Capitali Europee della Cultura possono essere dei modelli e terreno di sperimentazione sui nuovi approcci del capacity building, immaginando percorsi di formazione continua durante tutto l’anno Ecoc, e non solo all’inizio, e un bilancio di competenze finale. Su una scala più nazionale, un primo test potrebbe essere compiuto in questo senso sulle Capitali Italiane della Cultura. Su questa linea si sta infatti muovendo la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, che proprio in questi giorni ha avviato un percorso di capacity building per le città finaliste dell’edizione 2024 del titolo”.

”Dopo il settore dell’automotive, dell’aerospaziale, delle costruzioni e dell’agroalimentare, anche le industrie culturali e creative avranno il proprio Pact for Skills - Patto di settore sulle competenze – sottolinea Paolo Montemurro, Direttore di Materahub-. L’obiettivo della Commissione Europea, che di fatto l’ha inserito per la prima volta tra i 14 Ecosistemi strategici della Nuova Agenda Industriale della UE, è quello di innescare un processo di identificazione e analisi dei fabbisogni formativi del settore, sia su scala nazionale che europea, per permettere alle ICC di affermare la propria centralità nell'economia dell'Unione Europea e dei paesi membri. Si tratta di un momento chiave per le ICC e per il percorso di capacitazione e di senso che hanno compiuto negli ultimi dieci anni. In tal senso, è fondamentale che dal quadro europeo si passi a quello regionale, questo significa ragionare tenendo a mente la dimensione europea e agire sul piano locale, dove i cambiamenti possono essere realmente implementati, soprattutto in Italia in cui alle Regioni è affidata la responsabilità della formazione professionale”.

Puntata di Radio DeuS

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Dopo l’esperienza insieme ai volontari di Procida 2022 per la cerimonia inaugurale da Capitale Italiana della Cultura, arriva una nuova missione nazionale per l’Associazione Volontari Open Culture 2019, nata dal percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Una delegazione composta da venti volontari è in questi giorni a Finale Emilia per affiancare la Banda dei Rulli Frulli durante le iniziative legate all’inaugurazione della loro Stazione, spazio riqualificato per diventare un centro di aggregazione giovanile e inclusione educativa, lavorativa e sociale delle persone con disabilità.

Questa mattina un primo gruppo di volontari, accompagnati dal Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, e da Massimiliano E. Burgi, responsabile dimensione città e cittadini, ha preso parte alla cerimonia istituzionale del taglio del nastro della Stazione Rulli Frulli alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha visitato questo luogo in concomitanza con le celebrazioni per il decennale del terremoto dell’Emilia. Un evento che aveva privato la Banda Rulli Frulli della loro sede, senza però riuscire a scoraggiarli nel proseguire la loro missione.

Fino al 28 maggio, i Volontari Open Culture 2019 daranno il proprio supporto al ricco programma del “Festival generativo” messo in campo per festeggiare la Stazione Rulli Frulli come spazio rigenerato e messo al servizio dell’intera comunità. Nella giornata del 24 maggio, l’associazione VOC 2019 sarà inoltre protagonista di un talk, per raccontare, insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019, la propria storia e il proprio percorso come eredità di Matera 2019. Ad ospitare la delegazione materana saranno le famiglie di Finale Emilia, una modalità di accoglienza che i volontari hanno essi stessi sperimentato durante l’anno di Capitale Europea della Cultura.

La collaborazione tra i Volontari Open Culture 2019 e la Banda Rulli Frulli per l’inaugurazione della loro Stazione, che rinsalda una lunga amicizia fra queste realtà, si inserisce nel Piano di networking messo in campo dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per accompagnare l’associazione nelle attività di scambio e mobilità con Capitali Europee della Cultura, Capitali Italiane della cultura e festival nazionali e internazionali.

La Banda dei Rulli Frulli è stata un pezzo importante nel percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 come modello di aggregazione e inclusione nella diversità. Nel 2016 la marching band è stata protagonista del gran finale di Materadio, la festa di Rai Radio 3 nella città dei Sassi, portando il proprio messaggio al pubblico della città in cammino verso il titolo ECoC. Nel 2019 i Rulli Frulli sono tornati a Matera in occasione della festa dedicata ai volontari della Capitale Europea della Cultura, creando una grande sinergia con questa squadra, fatta anch’essa da persone di diverse età, genere e abilità. Dopo aver costruito insieme gli strumenti a percussione da suonare, le due formazioni hanno portato il loro entusiasmo e la loro musica in diversi luoghi della città, fino ai borghi periferici e alle corsie dell’ospedale, invadendo poi il centro storico con una sfilata e un concerto finale nel segno dell’unione e dell’amicizia. Questo sodalizio con i volontari è continuato nel 2020, quando il Direttore della Banda dei Rulli Frulli, Federico Alberghini, è stato uno dei “piloti di viaggio” delle “Lezioni di volo” destinate all’associazione Volontari Open Culture 2019 da poco costituita, approfondendo proprio il tema dell’essere squadra.

“Arrivando qui abbiamo sentito un grande calore nei confronti di Matera 2019 – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - . Tutti coloro che abbiamo incontrato, dai ragazzi della Banda Rulli Frulli alle loro famiglie e le istituzioni locali, ci hanno detto che la nostra città è stata una delle tappe più belle nei loro dodici anni di attività in giro per l’Italia e ci hanno manifestato il desiderio di volerci tornare al più presto per fare nuove cose insieme. Ci ha molto emozionato vedere poi nella Stazione Rulli Frulli appena inaugurata, le gigantografie del loro concerto a Matera in Piazza San Giovanni. Una relazione che si rafforza ancora di più oggi attraverso la presenza qui dei Volontari Open Culture 2019, che saranno per i Rulli Frulli un prezioso supporto in questa gioiosa iniziativa di ripartenza, a dieci anni dal sisma dell’Emilia”.

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Dopo aver spiccato il volo nel mondo del volontariato culturale regionale, l’associazione Volontari Open Culture 2019, nata nel febbraio 2021 dall’esperienza del progetto volontari di Matera 2019, è ora pronta per la sua prima missione fuori dalla Basilicata. Dal 6 a 10 aprile una delegazione dell’associazione composta da dieci volontari sarà a Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 per dare, attraverso il loro entusiasmo e la grande energia, un supporto nelle attività legate alla cerimonia inaugurale del 9 aprile, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’appuntamento sarà la prima occasione di scambio fra i volontari delle due capitali culturali (europea e italiana), grazie a un accordo di collaborazione tra l’Associazione Volontari Open Culture 2019, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Procida. Nelle scorse settimane, la Fondazione e l’Associazione sono state invitate a portare la propria testimonianza in uno degli incontri on line di formazione per i volontari di Procida 2022, trasferendo rispettivamente la realizzazione e conduzione del Progetto Volontari di Matera 2019 e il “know how” di volontari culturali sviluppato durante l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, poi convogliato nella costituzione dell’Associazione VOC 2019.

«L’Associazione Volontari Open Culture 2019 è una delle più preziose eredità di Matera 2019 sui temi della cittadinanza culturale ampia, aperta e diversificata e di promozione dell’accesso alla cultura – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva-. La collaborazione con Procida 2022, per la quale ringraziamo fortemente il Sindaco Raimondo Ambrosino e il Direttore del Comitato Agostino Riitano, si colloca all’interno di un piano di scambi ampio, condiviso e sostenuto dalla Fondazione con azioni di mobilità e peer mentoring, che consentirà all’Associazione dei volontari di mettere le competenze acquisite nel percorso di Matera 2019 a disposizione di altre Capitali Europee e Italiane della Cultura nonché di festival nazionali e internazionali, allargando la loro rete anche fuori dai confini regionali, dove ormai sono diventati un punto di riferimento fondamentale».

«Per noi è un grandissimo onore essere stati chiamati a dare il nostro contributo al programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, a partire proprio dalla cerimonia inaugurale – evidenzia a nome di tutta l’Associazione Volontari Open Culture 2019 il Presidente Ferdinando Trotta. – La collaborazione tra la nostra Associazione, il Comune di Procida e la Fondazione Matera Basilicata 2019, cui va il nostro grazie, dimostra come la cultura sia davvero un ponte per unire e arricchire comunità fisicamente distanti. Dopo gli anni difficili della pandemia, siamo felici di poter “contagiare” positivamente il team dei volontari di Procida 2022 con il nostro entusiasmo; allo stesso tempo siamo molto emozionati di poter mettere le nostre competenze a disposizione di un territorio diverso dal nostro».

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Un confronto a 360 gradi fra due Capitali europee della cultura: Matera, che lo è stata nel 2019, e "Nova Gorica- Gorizia", designata per il 2025. Nella due giorni conclusa oggi a cavallo del confine italo-sloveno, fra la delegazione della Fondazione Matera- Basilicata 2019 e i team di "Go!2025", del Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) e i Comuni di Gorizia e Nova Gorica si è parlato di tutto, dalle caratteristiche della struttura per la gestione dei progetti al marketing, dal coinvolgimento dei cittadini residenti alla necessità di attivare una formazione specifica per gli operatori economici nei vari ambiti. Nei vari incontri sono stati anche citati i numeri emersi dal monitoraggio e gli studi valutativi su Matera 2019, tutti a evidenziare come la Capitale europea della cultura possa diventare un volano economico straordinario.

"Da queste giornate a Gorizia e Nova Gorica, in cui eravamo chiamati ad ispirare, torniamo invece fortemente ispirati- evidenzia il Direttore della Fondazione, Giovanni Oliva-. Abbiamo potuto toccare con mano come questo sia un territorio denso di storia, dove si sente e si vive davvero il senso dell'Europa unita. Il confine qui non è un elemento che divide, ma al contrario unisce due stati, due città, due comunità. Un messaggio importantissimo, soprattutto in questo momento di conflitti nel cuore dell'Europa. Desideriamo esprimere il nostro grazie più sincero per la grande attenzione che è stata mostrata verso il percorso di Matera 2019 e per la qualità straordinaria delle persone che lavorano al progetto "Go!2025", cui saremo sempre lieti di poter dare il nostro supporto".

Nel corso dell’incontro di ieri dedicato agli operatori economici, aperto dai saluti dei due sindaci di Gorizia e Nova Gorica, Rodolfo Ziberna e Klemen Miklavic, e dall’Assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, il team della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha avuto modo di dialogare anche con il presidente del Gect, Paolo Petiziol, condividendo sia la certezza dell'arrivo di tanti turisti stranieri, sia l'opportunità di coinvolgere anche gli italiani emigrati all'estero, che in queste occasioni diventano i migliori testimonial nei paesi in cui sono ormai radicati. "Sono convinto che "Go!2025" avrà un afflato innanzitutto mitteleuropeo- ha evidenziato Petiziol- e che, quindi, avremo una partecipazione molto sentita in questo ambito ma c'è l'intenzione di allargare sicuramente la platea turistica e, come già accaduto per Matera, oltre alla promozione classica, anche noi stiamo prendendo contatto con le diverse associazioni di italiani all'estero, prontissime a collaborare perché ogni evento positivo che coinvolge il loro paese d'origine riempie d'orgoglio chi questo paese continua a portarlo nel cuore. La sfida della Capitale europea della cultura "Go!2025" avrà davvero uno spirito internazionale e da qui uscirà un forte messaggio di collaborazione e fratellanza fra i popoli".

"Confrontarsi con chi ha avuto esperienze analoghe è sempre estremamente positivo- sottolinea il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna a chiusura delle due giornate- e, in questo caso, ci ha permesso di capire che siamo sulla strada giusta e ci conferma che il grande lavoro che stiamo facendo potrà davvero portare risultati straordinari per questo territorio, con un grande salto di qualità in termini turistici e, più in generale, per tutta l'economia. Siamo attivi su più livelli e ci sarà un forte coinvolgimento sia delle associazioni e di tutta la cittadinanza perché ad essere protagonista della Capitale europea 2025 sarà in primis la gente. Grazie a Matera, quindi, per la disponibilità dimostrata, e a tutti coloro che sono impegnati con entusiasmo a rendere unico e indimenticabile l'appuntamento con "Go!2025".

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Il percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è al centro della due giorni organizzata dal Gect - Gruppo europeo di cooperazione territoriale in collaborazione con "Go2025!" e i Comuni di Gorizia e Nova Gorica che ha preso il via oggi fra Slovenia e Italia. Una delegazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, guidata dal Direttore Giovanni Oliva e composta da Marco Piegari, appalti e contratti, Rita Orlando, Open Design School e networking, Raffaella Pontrandolfi, comunicazione, Elvira De Giacomo, affari generali, è a Nova Gorica oggi e domani per i workshop di teambuilding con i professionisti di "Go!2025" che stanno lavorando per la Capitale europea della cultura 2025 "Nova Gorica- Gorizia", mentre nel pomeriggio di oggi sarà al Kulturni dom di Gorizia per l'incontro con gli operatori economici dal titolo “Nuovi percorsi di sviluppo attraverso la cultura. L'esperienza ECoC di Matera 2019 per le forze economiche della città e del territorio”.

«Siamo davvero onorati per l’invito di Nova Gorica-Gorizia 2025 a raccontare l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 alla platea degli operatori italo-sloveni – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. L’attività di monitoraggio e valutazione sui risultati di Matera 2019 ha dimostrato come il lavoro svolto nei dieci anni di preparazione a questo grande appuntamento sia stato in grado di generare una serie di impatti importanti sul territorio, non solo di carattere sociale e culturale, ma anche economico, dal turismo alle imprese innovative e giovanili, dall’occupazione al settore immobiliare, con un effetto spillover su diverse filiere. Con le lezioni apprese ci mettiamo volentieri a disposizione di Nova Gorica e Gorizia, per affiancarle in questo intenso ed emozionante percorso della Capitale Europea della Cultura, che vede crescere insieme una intera comunità, rendendo protagonisti i cittadini, le istituzioni, gli operatori e le imprese».

«Ringrazio di cuore il team di Matera per il convinto sostegno a "Go!2025" che si sta esplicando non solo a parole ma con incontri diretti e un concreto contributo derivante dalla loro esperienza- commenta il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna-. Sono convinto che per il nostro territorio la Capitale europea rappresenterà una svolta storica non solo in termini culturali ma anche economici e occupazionali con il coinvolgimento di tutti gli operatori locali. Stiamo entrando nel vivo dell'attività preparatoria e, grazie anche al fondamentale apporto della Giunta regionale e al supporto della Camera di commercio e della Fondazione Carigo realizzeremo progetti straordinari».

«Matera è stata Capitale Europea della Cultura nel 2019 ed è nota per essere una delle migliori Capitali Europee della Cultura da quando l'Unione Europea conferisce questo status - sottolinea il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavic-. Ciò che ci interessa maggiormente e che vorremmo che la delegazione presentasse in questa visita è l'impatto che ha avuto lo status di Capitale Europea della Cultura sull'economia locale. A Matera sono stati creati molti nuovi posti di lavoro e la città ha preso vita sia in ambito turistico, che in altri ambiti economici. Come è successo a Matera, vorremo vedere anche a Nova Gorica e Gorizia effetti duraturi sullo sviluppo, sull'aumento dei posti di lavoro e sul successo economico della regione».

«La cooperazione tra le Capitali Europee della Cultura non è solo un impegno, ma un'amicizia profonda da cui si impara e cresce- conclude Kaja Sirok, ceo del team "Go!2025" e direttrice di Zavod, l'ente sloveno che gestirà, insieme al Gect, i progetti della Capitale-. Siamo lieti che gli amici di Matera 2019 abbiano accettato l'invito e condivideranno con noi le loro preziose esperienze sulla realizzazione e il valore aggiunto dell'eredità della capitale culturale. Matera ha saputo esaltare tradizione, arte e orgoglio, ha creato storie incredibili e portato la cultura lucana nel mondo. È una buona strada da seguire, un impegno importante, che le due città hanno intrapreso e porteranno avanti anche dopo il 2025. La ricchezza del Goriziano sono le nostre culture senza confini».

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“Desideriamo rivolgere il nostro plauso al Comune di Rionero in Vulture e i nove limitrofi per il progetto su Monticchio Bagni - sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva – che sarà uno dei 21 borghi italiani ad essere riqualificati grazie al Bando Borghi promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito nel PNRR e scelti dalle rispettive Regioni. Le nostre congratulazioni vanno anche ai comuni di Aliano, Irsina, Colobraro e Rotonda, che fra i 17 lucani candidati al Bando per la linea di azione A sui borghi abbandonati, saranno sostenuti con uno specifico intervento dalla Regione Basilicata per la qualità della loro progettazione e l’impegno profuso. Vogliamo inoltre ringraziare e rinnovare il nostro sostegno a quei comuni, lucani e non, che hanno richiesto la partnership della Fondazione Matera Basilicata 2019, scegliendola come soggetto qualificato per rafforzare la loro candidatura al Bando, sia per la linea A, che per la linea B sull’attrattività dei borghi storici, per la quale sono state presentate 1.791 candidature da tutta Italia, ben 50 dalla Basilicata.

La grande adesione al Bando Borghi ci mostra bene il fermento culturale che anima le comunità delle aree interne della nostra regione, ma anche la volontà delle comunità locali di dare nuova vita a questi luoghi attraverso la cultura. Una sfida che Matera Capitale Europea della Cultura ha voluto cogliere sin dalla fase di candidatura e poi nel 2019 con diversi progetti a dimensione regionale come Gardentopia, AltoFest Matera Basilicata 2019 e Capitale per un giorno. Su questa linea, che rappresenta uno degli indirizzi di legacy di Matera 2019, abbiamo continuato a lavorare anche in relazione alle urgenze poste dalla pandemia, da un lato stimolando il dibattito fra le Capitali europee della Cultura in due grandi appuntamenti internazionali come la European Week of Regions and cities e l’Expo 2020 Dubai, dall’altro promuovendo due nuove azioni nei comuni lucani: il festival di arti performative “So Far So Close” e il progetto “In Linea d’Aria”, che ha ripensato le relazioni fra luoghi apparentemente lontani attraverso le residenze degli artisti accolti dai comitati di cura locali. Di quest’ultima esperienza è ora pronto il podcast, a cura dell’antropologa e giornalista Patrizia Giancotti, nel quale è possibile ascoltare la polifonia di voci fra amministratori, artisti, cittadini e policy maker riuniti a Matera in un’Agorà pubblica lo scorso dicembre, per discutere di come la cultura può essere uno strumento di rigenerazione per le aree interne. Una traccia fertile in linea con la riflessione che anima l’azione del PNRR sui borghi promossa dal Ministero della Cultura e su cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 intende rilanciare per il futuro”.

Link al podcast di "In Linea d'Aria": https://inlineadaria.net/podcast/

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“Siamo felici di poterci congratulare con la città di Pesaro che oggi è stata proclamata dal Ministro Franceschini Capitale Italiana della Cultura 2024 – evidenzia il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -.

Questo traguardo rappresenta innanzitutto un riconoscimento al lavoro svolto dal team di candidatura della città marchigiana, guidato dal nostro Agostino Riitano, già project manager supervisor di Matera 2019 e direttore di Procida 2022, a cui ci lega un rapporto di stima e amicizia. Ma è anche il rafforzamento di un lungo percorso che nelle sue tappe ha incontrato Matera.

Il 19 dicembre 2019, alla vigilia della cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura, la città di Pesaro, insieme a quella di Urbino, presentò proprio qui la candidatura a Capitale Europea della Cultura per il 2033. Un momento di scambio fra le nostre realtà davvero intenso, condiviso con il Presidente della Provincia Giuseppe Paolini e i sindaci delle due città co-capoluogo, Matteo Ricci e Maurizio Gambini, e culminato nell’interpretazione de “Il barbiere di Siviglia smart” da parte dell’Orchestra Sinfonica Rossini e i cantanti dell’Accademia Rossiniana ‘Alberto Zedda’ del Rossini Opera Festival.

A Pesaro, che è anche Città Creativa Unesco della Musica, rinnoviamo dunque la nostra collaborazione per riannodare questo sodalizio, immaginando di poter dare vita, anche insieme al Rossini Opera Festival, ad una nuova opera lirica nei Sassi di Matera, come avvenne nel 2019 con il progetto Abitare l’Opera”.

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Il Vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma, e il Direttore Giovanni Oliva esprimono le loro più vive e sincere congratulazioni per la nomina di Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione, come componente del Panel di Esperti per la selezione e il monitoraggio delle Capitali Europee della Cultura per il triennio 2022-2024. Tale incarico è stato conferito dal Consiglio dei Ministri dell'Unione europea, su proposta del Ministero della Cultura Italiano.

“Donna del Sud con i piedi a Matera e in Basilicata e la testa in Europa, prima italiana a ricoprire questo ruolo nel panel Ecoc, Rossella Tarantino è stata l’anima di Matera 2019 - sottolineano Somma e Oliva-. Sin dall’inizio del percorso di candidatura di Matera per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, Rossella ha svolto un ruolo centrale nel disegnare la strategia coinvolgendo professionisti di alto livello (tra cui il direttore e un comitato scientifico internazionale), preparato le basi per creare un programma culturale che reimmaginasse il territorio attraverso la cultura, lavorato con la scena creativa locale, lanciato iniziative per coinvolgere i cittadini e la regione nel suo insieme, progettato una governance e schemi finanziari per collegare il dossier di Matera 2019 alle politiche e alle strategie e garantirne così la sostenibilità. Se Matera ha guadagnato questo titolo e se il programma culturale realizzato nel 2019 ha avuto così tanto successo a livello internazionale lo si deve a tante persone, ma soprattutto a Rossella Tarantino.

Nello straordinario viaggio che Matera ha compiuto dal 2010 al 2019 Rossella ha tenuto le relazioni sul territorio con la Regione Basilicata e il Comune di Matera, a livello nazionale con il Ministero della Cultura, sul piano internazionale con i diversi partner culturali e istituzionali e con la Commissione Europea, partecipando altresì a tutte le visite della giuria di valutazione a Matera e alle varie audizioni fra Roma e Bruxelles legate al percorso di selezione. A Rossella si deve anche lo sviluppo dei progetti pilota di Matera 2019 e di quelli legati al coinvolgimento della comunità, nonché il coordinamento di tutta l’attività di monitoraggio e valutazione sui risultati di Matera 2019, presentati ad aprile 2021 alla presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Non da ultimo, il suo impegno per organizzare all’Expo di Dubai, lo scorso ottobre, la giornata dedicata alle Capitali Europee della Cultura, proposte come laboratorio di sperimentazione dei progetti ispirati al New European Bauhaus e piattaforma di pratiche per la condivisione delle conoscenze.

La prestigiosa nomina ricevuta da Rossella è un riconoscimento al suo decennale impegno per Matera 2019 all’interno della Fondazione Matera Basilicata 2019 che oggi la saluta e la ringrazia con orgoglio, augurandole buon lavoro. Siamo certi che con il suo bagaglio di esperienze e le sue abilità, Rossella saprà rappresentare al meglio la città di Matera, la regione Basilicata e l’Italia intera in Europa”.

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“Desidero rivolgere i migliori auguri per il rinnovo della sua nomina alla guida dell’Unione delle Province d’Italia di Basilicata al Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea il Direttore, Giovanni Oliva-. Siamo certi che, proseguendo il lavoro svolto nel suo precedente mandato sin dal 2019, il Presidente Marrese continuerà a valorizzare e promuovere le istanze delle nostre Province in sede nazionale, raccogliendo anche le sfide che l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ha lanciato per il futuro della nostra regione”.

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“La Fondazione Matera Basilicata 2019 – evidenzia il Direttore Giovanni Oliva – ha deciso di illuminare con i colori della bandiera della pace la propria sede dell’Ex Convento di Santa Lucia, in Piazza Vittorio Veneto a Matera, per sottolineare con forza il no ad ogni forma di guerra e di violenza, all’uso delle armi per risolvere i contrasti, ai soprusi e alle vessazioni inflitte a innocenti e indifesi. Come ci ricordò il compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli nella sua visita per la cerimonia finale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, l’Europa è stata costruita “dal punto più acuto di dolore del Novecento, dopo un secolo di guerre che hanno riempito di macerie le nostre città e di macerie di morti i nostri paesi”. Per questo oggi non possiamo che continuare a difendere in ogni modo quella pace conquistata con grande coraggio, lavorando tutti insieme per abbattere i muri di odio fra le Nazioni”.

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“Desideriamo rivolgere i nostri auguri alla città di Ivrea, che è stata proclamata Capitale Italiana del libro 2022 – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. La città piemontese è legata doppiamente a Matera, sia per la figura di Adriano Olivetti, con il suo esperimento visionario nel borgo La Martella, sia perché a guidare la candidatura del progetto di Ivrea è stato Paolo Verri, anima del percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, cui vanno le nostre congratulazioni.

Un grande plauso va poi alla nostra Aliano, per essere arrivata finalista nella competizione per il titolo di Capitale del Libro ed essere prima ancora scesa in campo per quello di Capitale Italiana della Cultura, mostrando la determinazione con cui, sulla scia di Matera 2019, il territorio lucano voglia costruire il proprio futuro attraverso la cultura. In quest’ottica, auspichiamo nuove forme di collaborazione sia con Aliano, affinchè possa essere data continuità al percorso intrapreso, sia con la città di Ivrea, pensando alle prossime celebrazioni per i settant’anni del borgo La Martella”.

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Il percorso di Matera 2019 continua a suscitare grande attenzione a livello accademico anche fuori dai confini nazionali. Nei mesi scorsi in Francia sono stati assegnati due importanti riconoscimenti alla tesi di dottorato in Architettura “La production de la ville en contexte labellisé. Matera, Capitale européenne de la culture en 2019 (Cosa la città produce quando consegue un titolo. Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019) realizzata dalla ricercatrice Marina Rotolo presso l’Università di Parigi Est fra il 2016 e il 2021. A novembre scorso il lavoro di ricerca è risultato vincitore del Premio di tesi "Valois - Giovani ricercatori e ricercatrici” assegnato dal Ministero della Cultura Francese, sotto l’egida del Comitato di storia, che premia tre tesi di dottorato per la loro qualità, originalità e il loro contributo essenziale alle politiche pubbliche portate avanti dal Ministero. A dicembre la tesi ha inoltre ricevuto una menzione nell’ambito del Premio per la ricerca e le tesi di dottorato conferito dall’Accademia di architettura, rivolto a lavori sviluppati nel campo dell'architettura, discussi in Francia o all'estero e scritti in francese.

“Nel corso degli anni numerosissimi sono stati i lavori di tesi dedicati a Matera Capitale Europea della Cultura 2019, analizzata in relazione alle discipline più disparate, dall’economia all’architettura, dalla comunicazione al turismo – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Ci inorgoglisce molto che uno di questi lavori abbia ricevuto dei riconoscimenti così prestigiosi fuori dall’Italia e per tale ragione abbiamo voluto invitare la dott.ssa Marina Rotolo, architetto francese con radici familiari nel Sud Italia, a presentare la sua ricerca a Matera, di cui è diventata a tutti gli effetti una cittadina temporanea per la profonda conoscenza che ha acquisito della città e dei suoi processi".

Attualmente professore associato presso l’ École nationale supérieure d'architecture della Bretagna, nel suo lavoro di tesi di dottorato Marina Rotolo ha seguito a fondo il percorso di Matera dal 2009 al 2019 visitando la città e intervistando architetti, associazioni, ricercatori e docenti dell’Università della Basilicata, attori politici, professionisti, nonché rappresentanti della Fondazione Matera Basilicata 2019, per studiare la trasformazione della città a seguito dei riconoscimenti Unesco e Capitale europea della cultura 2019. Tra gli effetti principali di questi titoli messi in luce dalla ricerca, che intreccia storia dell'architettura, dell'antropologia e dell'etnologia sociale, ci sono il rinnovamento dell'immagine della città, l'internazionalizzazione delle modalità di progettazione e gestione dei progetti, i cambiamenti nelle dinamiche fra gli attori al centro di questo processo. Fra le buone pratiche del programma di Matera 2019 passate in rassegna nello studio, che fa anche una comparazione con altre città europee insignite degli stessi titoli, figurano le progettualità dell’Open Design School, i giardini di comunità di Gardentopia nei quartieri periferici della città, la riqualificazione della Cava del Sole.

Link alla tesi: https://hal.archives-ouvertes.fr/tel-03196825

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Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Comune di Matera, è stato avviato nei giorni scorsi nel giardino di comunità di Casino Padula il progetto “Amico bosco 2050”. Lanciato lo scorso settembre dall’Amministrazione comunale di Matera, il progetto mira a riforestare aree urbane ed extraurbane abbandonate e recuperare il patrimonio arboreo di origine autoctona in via di estinzione, attraverso processi di partecipazione civica.

Nel giardino di comunità di Casino Padula, nato nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Gardentopia”, è cominciata in questi giorni l’istallazione del primo semenzaio del vivaio pubblico e diffuso previsto dal progetto “Amico bosco 2050”, per mettere a dimora le ghiande di Fragno, specie autoctona storica del territorio materano, quasi scomparsa a causa del disboscamento messo in atto durante il Fascismo per lasciare posto alle piantagioni di grano.

A prendersi cura delle ghiande, dietro la guida del Dott. Per. Agr. Eustacchio Ruggieri, coordinatore di “Amico bosco 2050”, saranno diversi gruppi di cittadini che con entusiasmo hanno dato la loro adesione al progetto: il gruppo informale dei cittadini-giardinieri che dal 2019 coltivano gli orti urbani creati nel giardino di comunità di Casino Padula; l’associazione “Noi Ortadini” che rigenera terre abbandonate attraverso l'agricoltura naturale e sostenibile, per restituire spazi di periferia ai cittadini di Matera e farne luoghi di aggregazione; l’associazione Rocciaviva che attua e diffonde i temi della Permacultura, della salvaguardia dell’Ambiente e della Riforestazione a Matera, in Basilicata e nel mondo.

Il giardino di comunità di Casino Padula diventerà presto anche luogo in cui i cittadini potranno adottare, fino a quando saranno pronte per la riforestazione, le piante nate dai semi affidati nei mesi scorsi agli studenti di alcune scuole della città coinvolte nel progetto “Amico bosco 2050”.

“Proseguendo il percorso avviato con Matera Capitale Europea della Cultura 2019 – sottolinea Giovanni Oliva, Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 -, Casino Padula continua ad essere un luogo al servizio della comunità ed una piattaforma in cui le diverse realtà del territorio possono incontrarsi per lavorare insieme. Siamo perciò felici di poter collaborare con il Comune di Matera, grazie al progetto “Amico bosco 2050”, alla creazione del primo vivaio pubblico della città, mettendo ulteriormente a valore l’esperienza di Matera 2019 di “Gardentopia” sui temi della cura del verde attraverso la cittadinanza attiva”.

“Un vivaio pubblico comunale – conclude il Sindaco Domenico Bennardi – offre l’opportunità di creare interconnessioni sociali, in grado di valorizzare l’attività volontaria di giovani competenti e l’esperienza della Fondazione Matera Basilicata 2019, in un contesto quale quello del Casino Padula che può così diventare sempre più un luogo aperto e funzionale alla città. Un vivo ringraziamento alle associazioni coinvolte che insieme alla Fondazione e all’amministrazione possono collaborare per considerare questi beni patrimoniali come beni comuni da valorizzare.”

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“Ci uniamo all’Europa intera nell’esprimere il nostro profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli – sottolineano il Vice Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma, a nome dell’intero Cda, e il Direttore Giovanni Oliva per tutto lo staff -. In occasione della cerimonia di chiusura di Matera Capitale Europea della Cultura il 20 dicembre 2019, dopo una intera giornata trascorsa a Matera fra visite alle mostre, incontri con la comunità e la riunione del Consiglio di amministrazione sulla legacy, una gremita Cava del Sole lo accolse sventolando le bandiere dell’Europa.

Nel suo ringraziamento ai cittadini permanenti e temporanei di Matera, il Presidente Sassoli ricordò i valori che hanno fatto grande il nostro continente e che sono stati anche la guida della sua azione al servizio delle Istituzioni Europee: la cultura e la diversità come nostro DNA, il coraggio di buttare giù i muri dell’odio fra le Nazioni, la necessità della pace per godere della bellezza, il patrimonio storico-artistico utile a formare le coscienze libere e a rafforzare la nostra umanità, l’investimento sul valore della persona e della comunità, la cultura come un bene non elitario ma accessibile a tutti.

E poi il suo grazie a Matera per aver dimostrato all’Europa che il Sud c’è, che le difficoltà del Mezzogiorno possono essere affrontate e prese di petto, ma anche per la capacità di coinvolgere un intero territorio, producendo risultati significativi sia in termini di proposte culturali che economici. Infine il suo invito a tutte le istituzioni e alle autorità a non disperdere il patrimonio acquisito - “Vi siete allenati quest’anno, avete dimostrato a tutti cosa potete fare” - e a sostenerlo, parlando di Matera come di “una città che ha saputo valorizzarsi, che si è aperta al mondo, che ormai è conosciuta in tutto il mondo, e che è riuscita a rappresentare in modo straordinario l’Italia e i più autentici valori dell’Europa”.

Queste sue parole, riprese anche lo scorso aprile nella prefazione al report di monitoraggio sui risultati di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ci guideranno a proseguire con orgoglio questo cammino, grati di averlo potuto condividere insieme a lui”.

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Si è svolta questa mattina in teleconferenza, la riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, cui hanno preso parte il Presidente della Camera di Commercio della Basilicata e Vicepresidente della Fondazione, Michele Somma, il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, il Capo di Gabinetto, Michele Busciolano, su delega del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese. Erano altresì presenti il Direttore ad interim della Fondazione, Giovanni Oliva, la Manager sviluppo e relazioni, Rossella Tarantino, e i componenti del Collegio dei Revisori.

A fronte della grande reputazione acquisita dalla Fondazione, riconosciuta dalle più alte istituzioni, e in considerazione dei successi ottenuti in termini di eredità, tutti i Soci hanno espresso la volontà di far proseguire il lavoro della Fondazione stessa oltre la sua scadenza naturale, procedendo alla modifica dello statuto, del sistema di governance e della mission, essendo ormai terminato l’anno della Capitale Europea della Cultura. Sarà altresì reso operativo il Consiglio di indirizzo, con il completamento delle nomine mancanti in seno alla Regione Basilicata.

Il Cda ha stabilito poi il differimento al 28 febbraio 2022 dei termini per l’approvazione del Bilancio Preventivo della Fondazione per l’esercizio finanziario 2022, che consentirà di progettare al meglio il piano delle attività per il nuovo anno, attraverso l'individuazione delle fonti di finanziamento necessarie. In attesa della nomina imminente del nuovo Direttore generale e del Presidente, il Cda ha prorogato gli incarichi ad interim di Direttore generale e di Manager Amministrativo finanziario al Segretario generale Giovanni Oliva, che resterà in carica fino alla scadenza attuale della Fondazione.

Il Consiglio ha inoltre proceduto all’approvazione di due progettualità di legacy di Matera 2019, da realizzarsi nel 2022. Il progetto Airport City, curato dall’artista di fama internazionale Tomas Saraceno come previsto dal dossier di candidatura, vedrà una rimodulazione del progetto originario, con la realizzazione di una serie di istallazioni quale eredità tangibile di Matera 2019. Tali istallazioni, da realizzarsi in un luogo in fase di individuazione, saranno ispirate ad uno dei filoni di studio dell’opera di Saraceno, che ruota attorno alla ricerca incessante di soluzioni tecniche, visive e progettuali per la creazione di strutture sospese e fluttuanti in grado di rendere possibili modalità di vita a basso impatto ambientale e ad alto potenziale di interazione sociale.

La seconda progettualità lasciata in eredità da Matera 2019 sarà legata invece ad una delle quattro grandi mostre della Capitale Europea della Cultura, ovvero “La poetica dei numeri primi” a cura di Piergiorgio Odifreddi, prodotta dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e il Polo Museale della Basilicata e ospitata presso il Museo Archeologico di Metaponto. Grazie alla collaborazione con la Direzione Regionale Musei Basilicata, una parte di quella mostra, quella dedicata a “Numeri nel tempo. Contare, misurare, calcolare” curata da Luigi Civalleri e Claudio Bartocci, verrà allestita negli spazi dell’Antiquarium di Metaponto attraverso un intervento specifico dell’Open Design School e nelle more dei lavori di riqualificazione del Museo Archeologico.

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JAZZIT A W A R D S 2021

 

JazzIt 100 GREATEST JAZZ ALBUM

 

SUONI DEL FUTURO REMOTO
Partitura per orchestra e Suoni Naturali

 

500 copie in edizione limitata, copertina bellissima realizzata dal giovane Nicola Andrulli sulla quale è riportato uno dei simboli della città di Matera, la scultura dedicata al contadino che attende giornalmente nella piazza di Matera di essere scelto dal proprietario terriero per il lavoro nei campi. Ma nel disco etichetta Onyx, l’immagine riprende il contadino che indossa una cuffia audio che lo trasforma in un attento ascoltatore di musica.
E’ così che si presenta “Suoni del Futuro Remoto (Partitura per Orchestra e Suoni Naturali)” il vinile prodotto dall’Etichetta Onyx Jazz Club di Matera numero di catalogo CdOnyx 029 e 030, del Collettivo Onyx diretto da Joe Johnson con ospite Paolo Fresu, e Massimo Ottoni con i suoni campionati da UniBanda SFR, curato nella parte tecnica da Francesco Altieri di LabSonic.
Il disco testimonia il percorso di ricerca sonora che l’E.T.S. di Matera ha realizzato nel 2019 nella città dei Sassi in occasione dei festeggiamenti di Matera Capitale Europea della Cultura. Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019.
Il disco, notizia delle ore 21 di sabato sera 18 dicembre, è stato selezionato dalla prestigiosa rivista specializzata JAZZIT tra i 100 GREATEST JAZZ ALBUM DEL 2021.
Un prestigioso traguardo che ripaga gli sforzi fatti in questi anni dall’associazione lucana. Fanno parte del JAZZIT Awards 2021 registrazioni di musicisti del calibro di Chris Potter, Enrico Rava, Dave Liebman, Joe Lovano, Branford Marsalis, Pat Metheny e tanti altri ancora.
Suoni del Futuro Remoto non è solamente un disco, ma, come in un libro, è possibile ritrovare il racconto di uno dei luoghi più belli del mondo, un progetto voluto da un gruppo di soci, quelli dell’Onyx, che nonostante alcune paure iniziali e defezioni, ha condotto in porto una esperienza esaltante attraverso il coinvolgimento di tanta gente.
Tutto ciò lo avverti scartando la cellophanatura che sigilla il disco e aprendo la busta gatefold, che contiene all’interno un libretto di 12 pagine ricche di fotografie e contributi scritti da parte di numerosi testimoni del progetto come ad esempio Paolo Verri, Paolo Mele allora rispettivamente Direttore e Project Manager della Fondazione Matera Basilicata 2019, di Antonella Ciervo ufficio stampa Onyx, Angelo Palmas, Presidente di Nuoro Jazz e Mauro Calderoni Sindaco di Saluzzo.
Spiccano subito all’interno due cd che riproducono il concerto completo registrato in Piazza San Francesco il 26 agosto 2019 e un progetto nel progetto “Passeggiando di notte”, che riporta i suoni della città registrati in una notte d’estate.
Dalla tasca laterale della copertina scivola una busta bianca contenente il vinile. Questo disco nero con un diametro di circa 33 cm, che dopo anni di abbandono, sostituito dal più piccolo e maneggevole compact disc, ritorna prepotentemente sulla scena dell’ascolto dell’alta qualità per gli audiofili più incalliti.
Non resta altro che poggiare il nero disco sul piatto dello stereo e accompagnare il braccio del giradischi sui primi solchi, sedersi in poltrona e dedicarsi all’ascolto.
« “Suoni del Futuro Remoto” è frutto di un lavoro sinergico fatto tra la Fondazione e il project leader Onyx Jazz Club, che nel 2019 ha raccontato la città di Matera in modo del tutto inedito, attraverso la suggestione dei suoi suoni più simbolici, da quelli urbani a quelli naturali, trasformati poi in una partitura orchestrale – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva-. Il prestigioso riconoscimento ottenuto dal progetto è l’attestazione della grande qualità prodotta nel percorso di co-creazione con la scena creativa lucana per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che intendiamo rilanciare con forza nei prossimi mesi».

 

 

SUONI DEL FUTURO REMOTO
Testo a cura di Luigi Esposito progettazione Direzione SFR.
Onyx Jazz Club, project leader

TEMA DEL DOSSIER DI CANDIDATURA
Futuro Remoto

Progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ideato e co-prodotto da Onyx Jazz Club e Fondazione Matera Basilicata 2019

COSA
Ogni luogo ha un suono e ogni città ne possiede a volte senza esserne consapevole. È da questi elementi che è nato “Suoni del futuro remoto”, il progetto di Onyx Jazz Club coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. L'attività di soundscaping e soundrecording effettuata dagli studenti del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata (UniBanda) si è unita al lavoro ultratrentennale dell'Onyx che punta da sempre al rapporto stretto fra territorio e musica e che in questo caso ha contato su collaborazioni e partnership che vanno dalla Scuola di Alto perfezionamento musicale e dal Comune di Saluzzo fino all'Università di Hannover. Il risultato è passato da una serie di collaudi sonori e concerti nei quali gli artisti provenienti da tutta Europa si sono lasciati ispirare dal luogo nel quale si sono esibiti, dal chiostro di un museo, al ventre della terra nella profondità di un pozzo, fino ai cortili dei Sassi. Un viaggio nel tempo che non ha trascurato nessuno degli elementi forti di una città millenaria come Matera.
Uno degli eventi più suggestivi è stato il concerto che ha chiuso la serie di sperimentazioni, il 26 settembre 2019 , che ha visto sul palco naturale di piazza San Francesco il Collettivo Onyx, composto da Marta Gadaleta, voce - Gianfranco Menzella, sax tenore - Mike Rubini, sax alto, Pepi Romaniello, sax tenore e soprano - Biagio Orlandi, sax tenore e soprano – Nicolò Petrafesa, pianoforte - Gianni Vancheri, chitarra e clarinetto basso - Rino Locantore, voce, tamburi a frizione, bottiglia, metallofonia (frangizzolle) - Pasquale Gadaleta, contrabbasso - Giacomo Mongelli, batteria, musicisti provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia lucani diretti dallo statunitense Joe Jonhson, con ospiti il videartist Massimo Ottoni e il trombettista Paolo Fresu impegnati nella prima del concerto basato sulla partitura per “Orchestra e Suoni Naturali” composta dallo stesso Johnson con il materiale campionato nelle strade della città e nel Parco della Murgia Materana dagli studenti.
Immaginate, dunque, un'orchestra sinfonica composta da centinaia di elementi: i falchi grillai, il tufo bianco, i mulinelli della Gravina, i pendii della Murgia, le distese di malva selvatica. Il racconto di Matera attraverso uno spartito in grado di leggere l'acustica dei luoghi.
Suoni del Futuro Remoto (SFR) presenta all'Europa, infatti, Matera e il suo paesaggio attraverso i suoi suoni naturali che sono stati catturati, analizzati, mappati, rielaborati in digitale, per coglierne la voce più autentica e trasformati in diversi linguaggi, dalla musica, all'installazione artistica e sonora, fino ad essere tradotti in performance dal vivo.

COME
Il progetto, nato all’interno del percorso di co-produzione avviato dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 nel 2017, ha avviato le sue attività nel 2018 con una serie di “collaudi sonori” di luoghi acusticamente interessanti della città. Performances dal vivo di musicisti e artisti hanno sperimentato le particolari sonorità per raccontare un inedito itinerario sonoro. Il compito di registrare i suoni, è stato affidato agli studenti dell’Università della Basilicata, i ragazzi di UniBanda, che hanno lavorato con i loro colleghi dell’Università di Hannover e ai volontari del Servizio Volontario Europeo (SVE) dopo aver appreso alcune tecniche di post-produzione audio in una residenza presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Dai suoni naturali della Gravina a quelli delle Festa Patronale passando attraverso i suoni delle piazze, dei vicoli, delle botteghe artigiane, tutto si è trasformato, come per magia in note musicali.

 

RISULTATI
I suoni campionati sono diventati i protagonisti di due percorsi paralleli, uno più narrativo-performativo, l’altro più artistico-musicale.
Nel primo caso l’UniBanda ha utilizzato le tracce per ideare, progettare e realizzare in autocostruzione sei installazioni sonore in alcuni dei luoghi più significativi della città, il campus universitario, ma anche il palombaro di S. Giovanni da Matera (antica cisterna di raccolta delle acque piovane), Casa Cava e la Piazza Vittorio Veneto.
Il progetto artistico-musicale si è avvalso di numerosi compositori e musicisti che hanno dato la loro personale lettura del territorio trasformando i suoni della città in partiture musicali originali, tra questi i Gaze of Lisa (Italia), Niels Berg Cinemascope (Svezia), Hilde Marie Holsen (Norvegia) e Joe Jonson (Stati Uniti). Quest’ultimo ha rielaborato i suoni naturali in note musicali dando vita a una partitura per orchestra e suoni naturali eseguita in prima mondiale assoluta dal Collettivo Onyx e dal trombettista jazz Paolo Fresu il 26 settembre 2019 nella splendida cornice di Piazza S. Francesco a Matera. Il progetto è stato successivamente presentato con grande successo di pubblico nel Teatro Magda Olivero della città di Saluzzo, partner di ferro del progetto, l’uno novembre 2019.

Il concerto di Matera del 26 settembre 2019 è oggi conservato nei solchi di questo vinile e nei 2 cd allegati come testimonianza di un processo di condivisione di decine tra artisti, volontari, appassionati, tecnici, studenti, professionisti, Istituzioni, donne e uomini che hanno espresso serenità e competenza. SFR è un omaggio alla città di Matera, ai suoi luoghi fuori dal tempo, ai suoi suoni, agli abitanti permanenti e temporanei protagonisti di uno spettacolo unico e irripetibile.

Grazie Matera, Capitale Europea della Cultura 2019!

 

Suoni del Futuro Remoto
Gruppo di lavoro Onyx: Antonio Alba, Matteo Alba, Nico Andrulli, Gianna Basile, Maria Belfiore, Joseph Burton, Michele Cappiello, Lino Capoccello, Rosario Capoccello, Francesco Cazzetta, Nico Cea, Antonella Ciervo, Vito Cilla, Tina Cuscianna, Luca Devito, Federica Di Bari, Luigi Esposito, Elena Esposito, Gaetano Esposito, Mariangela Figliuolo, Giulia Focaccia, Loredana Franza, Kevin Grieco, Giovanni Lacertosa, Raffaele Lamacchia, Cinzia Luceri, Zoé Marilier, Italo Massari, Antonio Nicoletti, Rossella Palagano, Nicola Palermo, Graziano Pennetta, Cosetta Pines, Alessia Plasmati, Chiara Rizzi, Donato Quarta, Pietro Quarta
UniBanda, gruppo di lavoro Università della Basilicata: Silvana Kuhtz, Chiara Rizzi, Federica Benedetto, Maria Cristallo, Donato Miglionico, Giovanni Ostuni, Giuseppe Sollazzo, Margherita Tursone con Joseph Burton e Zoè Marilier.
Hanno inoltre fatto parte di Unibanda: Antonio Marmora, Bruna Digregorio, Daniele Altamura, Lucia Rubino, Alessia Allkoci, Davide La Grotta, Davide Brindisi, Michele Di Liddo, Mariagrazia Fontana, Marica Boragine
Leibniz University of Hannover: Joerg Schroeder – Riccarda Cappeller - Pia Kampkötter – Valentin Florian - Marie Kristin Schwarz - Simon Trapp – Pierre Martin – Du Fengze – Malte Neumann – Janica Buschbeck - Felix Rutenbeck – Hojun Noh - Lucie Paulina Bock - Carla Schumann - Marijke Kiparski - Giulia Burci - Christian Bischoff - Emil Georgiev
Artisti e Docenti: Ayumi Tanaka - Carmelo Nigrelli - Francesco Altieri - Rino Adamo - Boris Savoldelli - Ettore Fioravanti - Attilio Zanchi - Tino Tracanna - Joerg Schroeder - Hillary Brown - Patrizia Di Monte - Pierdomenico Niglio – Carmelo Fascella – Damiano Niglio - Nils Berg - Konrad Agnas - Josef Kallerdahl - Piernicola Locantore - Joseph Burton - Hilde Marie Holsen
Tecnici audio luci video e comunicazione: Francesco Altieri - Carlo Iuorno – Olindo Linguerri – Marco Morelli – Raphael Onorato – Vito Cassone – Giovanni Pizzillo – Salvatore – Michele Quinto – Davide Sergio – Mattia Collaku – Mario Raele – Giuseppe Giannasio – Annette Tosto – Enzo Fontanarosa
Gruppo Saluzzo Piemonte: Mauro Calderoni - Andrea Momberto - Attilia Gullino - Emilio Sidoli - Silvia Ruffino - Alberto Dellacroce - Mauro Loggia
Grazie a: Mauro Calderoni - Michele Coretti - Sabino Decandia - Angela Festa - Silvia Padula – Angelo Palmas - Nino Paternoster - Marta Ragozzino – Angelo il Rosso – Michele Saponaro - Paolo Scozzafava – Aurelia Sole – TonyAnn Fleig

 

Collettivo Onyx: Marta Gadaleta - Gianfranco Menzella - Mike Rubini - Pepi Romaniello - Biagio Orlandi – Nicolò Petrafesa - Gianni Vancheri - Rino Locantore - Pasquale Gadaleta - Giacomo Mongelli - Massimo Ottoni - Joe Johnson – ospite Paolo Fresu

Direttore Generale Fondazione Matera-Basilicata 2019: Paolo Verri
Manager Culturale Fondazione Matera-Basilicata 2019: Ariane Bieou
Project Manager Fondazione Matera-Basilicata 2019: Paolo Mele
Scrittura e Direzione Suoni del Futuro Remoto: Luigi Esposito Onyx Jazz Club_Matera
Grafica: Nico Andrulli

Suoni del Futuro Remoto è un progetto di
Matera Capitale Europea della Cultura 2019

Fondazione Matera-Basilicata 2019
Project leader: Onyx Jazz Club Matera

 

Partner:
CITTÀ DI SALUZZO (CN)
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
LEIBNIZ UNIVERSITAT HANNOVER
I.I.S. “E. Duni – C. Levi” Liceo Classico – Liceo Artistico Matera
APM (Scuola di Alto Perfezionamento Musicale) Saluzzo (CN)
ENTE MUSICALE DI NUORO
HOOB RECORDS Stoccolma & Associazione Semente
LAB SONIC Matera
RVM Matera
CASA CAVA
POLO MUSEALE REGIONALE DELLA BASILICATA – MATERA
RACCOLTA DELLE ACQUE

Realizzato con: FONDO ETICO DI BCC BASILICATA
Onyx Jazz Club - via Cavalieri di V. Veneto, 20_Matera
331 4711589 - 324 0561747
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
www.onyxjazzclub.com

 

Richiedi il vinile scrivendo a: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o telefonando ali numeri 331/4711589 o 393/0670500.

 

 

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Sabato 18 dicembre, nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti, la Fondazione Matera Basilicata 2019 presenta in prima visione lo speciale su “Il Nuovo Vangelo - un film di Milo Rau”, nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione. Girato nel 2019 fra la città dei Sassi e i ghetti circostanti, “Il Nuovo Vangelo” mescola realtà e fiction immaginando un Gesù nero che guida i migranti sfruttati a lottare per la loro dignità.

Lo speciale, una produzione TRM Network, è dedicato alla presentazione del film a Matera nell’ambito del Matera Film Festival il 4 ottobre scorso e all’incontro con i protagonisti del progetto, organizzato dalla Fondazione in collaborazione con la Diocesi di Matera Irsina a “Casa Betania” (Serramarina di Bernalda). La casa di accoglienza per migranti è una delle “Case della dignità” nate per dare un posto dignitoso e accogliente in cui vivere, ma anche fare formazione e imparare un lavoro. Inaugurata a inizio 2020, “Casa Betania” è nata in una struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti “8xmille” concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo Organismo Caritas Italiana.

In questo luogo simbolico, lo scorso 3 ottobre – giorno dell’anniversario della strage di Lampedusa- è stato organizzato l’incontro “Processi culturali attivatori di cambiamento sociale. Il docufilm Il Nuovo Vangelo di Milo Rau”, durante il quale il regista ha dialogato con alcune figure chiave del territorio che hanno nutrito di contenuti e valori il film, stimolando il rafforzamento di processi sociali già in atto e contribuendo a generarne di nuovi.

Lo speciale su “Il Nuovo Vangelo - un film di Milo Rau” sarà trasmesso il 18 dicembre alle 15:00 in contemporanea sulle pagine Facebook di Matera 2019 e TRM TV e su TRM h24 al canale 16 del digitale terrestre (Puglia e Basilicata) e 519 SKY e Tivusat.

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Il 16 dicembre, a partire dalle 9:30, in diretta radio da Open Design School Matera, a Casino Padula, sarà trasmesso l’evento finale del progetto “DeuS” - European Open Design School for regional sustainable development.

Il progetto, finanziato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea, ha visto la Fondazione Matera- Basilicata 2019 capofila di un partenariato con altri istituti di ricerca di 9 Paesi europei, tra cui il Consorzio Materahub quale altro partner italiano.

Tra gli obiettivi principali, lo sviluppo di un format innovativo per la formazione professionale continua degli operatori delle industrie culturali e creative, che ha esportato in Europa la metodologia di Open Design School.

Per presentare i risultati raggiunti nei 2 anni di attività del progetto, si è deciso di utilizzare una web radio creata ad hoc, che suggella la lunga relazione tra Matera 2019 e la radio: Radio DeuS trasmetterà dal laboratorio di Open Design School e sarà articolata in sette show basati sui temi centrali del progetto, intervallati da musica open source e spot promozionali relativi a progetti e prodotti culturali.

Numerosi saranno gli ospiti da tutta Europa, esperti di formazione e imprenditorialità, rappresentanti della Commissione Europea e future Capitali europee della cultura alle quali consegnare in eredità la metodologia sviluppata.

La programmazione si chiuderà alle 16:15 con un passaggio di consegna di DeuS alle future Capitali europee della cultura, attraverso un dialogo tra Matera 2019 ed Eleusis 2023, Bad Ischl -Salzkammergut 2024, Chemnitz 2025 e Oulu 2026.

La diretta di Radio DeuS sarà trasmessa sul sito (www.deuscci.eu) e sui canali social del progetto (Facebook, Linkedin, Youtube), sugli account Facebook e Linkedin di Matera 2019, Open Design School, Materahub e su Spreaker.

È consigliato registrarsi all’evento utilizzando il seguente link: https://www.eventbrite.it/e/deus-the-final-conference-tickets-213463143007

Di seguito il programma completo.

Radio DeuS, radio effimera

Giovedì 16 dicembre, ore 09:30 – 17:00

 

09:30 – 09:50

Welcome to RADIO DEUS, con Boris Meggiorin (Materahub)

L’origine di DeuS: Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera-Basilicata 2019, racconta la nascita del progetto nell’ambito della legacy di Matera 2019.

Presentazione del programma della giornata con Rita Orlando, Coordinatrice del progetto DeuS per la Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Montemurro, Direttore di Materahub, e Franco Bianchini, Centre for Cultural Value, Università di Leeds, l’ascoltatore d’eccezione che avrà il compito di restituire gli esiti della conferenza.

 

10:00-10:45

Le competenze del futuro per il settore culturale e creativo, con Shelley Doolan (University of Wales Saint David Trinity, Regno Unito) e Silja Suntola (Xamk University of Applied Sciences, Finlandia).

Insieme a Barbara Stacher, Direzione generale dell'Istruzione e della cultura della Commissione europea (DGEAC), Piia Rantala-Korhonen, Oulu 2026 (Finlandia), Georgia Voudouri, Eleusis 2023 (Grecia) e Rita Orlando, Matera 2019, si discuterà di nuove competenze e di Capitali Europee della Cultura come piattaforme di apprendimento innovativo.

10:50 - 11:15

Pact for skills for CCI: cosa bolle in pentola a Bruxelles?

Paolo Montemurro (Materahub, Italia) e Bernd Fesl (European Creative Business Network, Germania) presenteranno, per conto di DeuS, il “Pact for skills” per le industrie culturali e creative, una iniziativa lanciata nel 2021 dalla Commissione Europea per comprendere le carenze in termini di competenze, i bisogni futuri del mercato, l'offerta esistente e quali siano i margini di innovazione.

Con Barbara Stacher, Dave Crombie, Università di Utrecht (Paesi Bassi) /Rete ELIA e Rita Orlando.

 

11:30 - 12:15

Attenzione alle lacune: le idee non sono sufficienti

I partner di DeuS Becky Riches, project manager per la Fondazione Matera-Basilicata 2019, e Boris Meggiorin esploreranno come la creatività e l'innovazione abbiano bisogno di capacità imprenditoriali per essere efficaci, dialogando con Kath Penaluna, University of Wales Saint David Trinity - Regno Unito, Georgios Zisimos, European Training Foundation - Italia, Maisa Kantanen, Xamk University of Applied Sciences - Finlandia, e Rita Orlando.

 

12:30 - 13:15

La scuola è finita: riconoscere l'apprendimento non formale

Karsten Xuereb, Università di Malta, e Silja Suntola esploreranno le attuali sfide sulla valutazione delle competenze creative con Margherita Bacigalupo, Joint Research Centre (JRC) - Servizio scientifico della Commissione europea, Alessia Tripaldi, Sineglossa / Creative Soft Skills, Hazel Israel, Bantani Education, Denise Stanley-Chard, Clock your skills (Regno Unito), Raffaele Vitulli, Materahub / EntreComp Europe.

 

13:15 – 15:00 break

 

15:00 – 16:00

Le persone hanno il potere

Karoline Haulund, Creative Business Network (Danimarca), e Rita Orlando parleranno dell'importanza di "spazi" e "metodologie" per stimolare il networking intersettoriale, la sperimentazione e il miglioramento delle relazioni tra imprese e comunità, insieme agli ospiti Chryssa Vlachopoulou, European Creative hubs network (Grecia), Boris Kaiser, Chemnitz 2025 (Germania), Andrea Stegani, Valletta Design Cluster (Malta), Gisa Schosswohl, CREARE (Austria), Eva Mair, Bad Ischl - Salzkammergut 2024 (Austria), Zuzana Kupcova, Creative Industries Košice (Slovacchia), Jurate Tytule, Università Vytautas Magnus (Lituania) e Boris Meggiorin.

 

16:15 – 16:45

La cerimonia di consegna di DeuS: da Matera 2019 alle future Capitali europee della cultura

Dopo una breve sintesi della giornata, a cura di Franco Bianchini, ascoltatore d’eccezione, Giovanni Oliva e Rossella Tarantino, rispettivamente Direttore e Manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera-Basilicata 2019, apriranno una cerimonia di consegna virtuale in cui Matera 2019 passerà il testimone di DeuS alle future Capitali Europee della Cultura come campi privilegiati per il potenziamento delle industrie creative. Con Sylvain Pasqua, Direzione generale dell'Istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura della Commissione europea, Eleusis 2023, Bad Ischl -Salzkammergut 2024, Chemnitz 2025, Oulu 2026.

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È di Armin Linke, il fotografo e regista che ha curato una delle quattro grandi mostre di Matera 2019, “Blind Sensorium. Il paradosso dell’Antropocene”, l’immagine guida scelta per la diciassettesima edizione della Giornata del Contemporaneo, la manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per raccontare la vitalità dell’arte contemporanea nel nostro Paese, in programma l’11 dicembre.

L’immagine “Jurong Bird Park” di Armin Linke, scelto come rappresentante di questa edizione simbolo della ripartenza, «è una messa in scena teatrale, un display di elementi che rappresentano un concetto di Paesaggio naturale – viene evidenziato sul sito del Ministero della Cultura -. Nella fiction architettonica modernista, la natura lussureggiante, apparentemente spontanea, che accoglie i pappagalli multicolori è intrisa di elementi naturali e artificiali, a partire dal fungo in cemento armato che imita l’accogliente rifugio ligneo per i volatili protagonisti della fotografia. Con la sua inconfondibile capacità di cogliere aspetti inediti della realtà che ci circonda, Linke apre una profonda riflessione sulle azioni dell’uomo e sui luoghi fortemente antropizzati come Jurong Bird Park (Singapore), il più grande parco ornitologico al mondo, in cui la Natura è piegata al servizio dell’uomo e dei suoi inarrestabili desideri di appropriazione».

Questa contraddizione è stata al centro della mostra “Blind Sensorium. Il paradosso dell’Antopocene” di Armin Linke in collaborazione con Giulia Bruno e Giuseppe Ielasi, coprodotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la Direzione Regionale Musei della Basilicata (già Polo Museale della Basilicata), allestita presso il Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” e nei locali dell’ex scuola “Alessandro Volta”, a Matera, dal 6 settembre 2019 all’8 marzo 2020.

La mostra, che rappresenta una vasta antropologia visiva del controverso ruolo svolto dagli esseri umani e dalle moderne società capitalistiche nella trasformazione della Terra, viene raccontata in un catalogo scaricabile in formato pdf dal sito blindsensorium.net. La pubblicazione si configura come una cartografia spaziale della mostra, ma anche lo storyboard, la partitura o la stratigrafia dell’esposizione in forma bidimensionale. Consultabile in formato pdf, come e-book oppure in versione cartacea stampata in due volumi, essa è anche un “giornale di bordo” del processo di ricerca artistico e curatoriale collettivo del team di Linke e delle istituzioni che hanno collaborato allo sviluppo e alla progettazione della mostra. L’approccio stratigrafico evidente nelle pagine riflette una convinzione: se l’obiettivo è stabilire il sincronismo delle diverse forze che stanno cambiando l’aspetto del pianeta, il lavoro fotografico non può prescindere dalla collaborazione con studiosi di diversi campi disciplinari e l’appropriazione dei contenuti non può che passare attraverso diverse forme di trasmissione. All’interno del catalogo è inoltre presente la documentazione dei workshop organizzati per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori nell’ambito della mostra, con l’intento di renderli interlocutori della ricerca di Armin Linke.

Copie a colori del libro sono disponibili su ordinazione su Printered, all’indirizzo: www.printered.it/blindsensorium

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La cultura e l’arte sono strumenti fondamentali per portare nuove energie ai comuni delle aree interne e per connettere le loro comunità, che “in linea d’aria” sono molto più vicine di quello che possa sembrare. È stato questo il messaggio emerso nel corso dell’Agorà finale svoltasi domenica a Matera, nell’Open Space dell’Apt Basilicata, a chiusura di “In Linea d’Aria”. Il progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, curato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono di Teatringestazione, con il sostegno del Goethe Institut Napoli, ha coinvolto dal 29 novembre al 5 dicembre, sotto il coordinamento di Massimiliano E. Burgi, project manager di “In Linea d’Aria”, cinque comuni lucani - Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano, Pietrapertosa - nel cuore delle aree interne della Basilicata. Il programma è stato articolato in residenze artistiche e spettacoli in presenza e via radio, costruiti insieme alle comunità, per riflettere sulle nuove narrative e prospettive possibili per queste aree, in particolare dopo le nuove sfide poste dalla pandemia e oltre gli stereotipi.

L’Agorà, guidata dall’antropologa e giornalista Patrizia Giancotti, è stata costruita intorno ad un tavolo circolare, a cerchi concentrici, una sorta di “banchetto del pensiero” a cui sono state invitate diverse persone per capire in quale modo si possono collegare le aree troppo vuote con quelle troppo piene e il ruolo che in questo possono svolgere nelle aree remote i cittadini temporanei – migranti, turisti, lavoratori e studenti stagionali, artisti - nel momento in cui si mettono in relazione con quelli permanenti, come spiegato da Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione. Tra le prime suggestioni portate al centro del dialogo ci sono state quelle di coloro che hanno preso parte al progetto “In Linea d’Aria”: l’idea del “migrante temporaneo”, ovvero colui che si allontana dal proprio paese, vivendo questo distacco non con il dolore di chi si sente espulso, ma con la gioia di chi sa di potervi fare ritorno (Andrea Santantonio, IAC). L’umanità vibrante dei piccoli paesi, divisa tra l’attesa di una imminente fine e la proposta di ripartire da zero (Antonella Iallorenzi, compagnia teatrale Petra). L’opportunità offerta dall’arte di rileggere tradizioni e costumi di questi luoghi in chiave contemporanea (Lara Russo e Paola Bianchi, danzatrici). La necessità di continuare a connettere queste aree con nuove progettualità, di stimolarle dopo l’ulteriore isolamento provocato dalla pandemia, di mettere a valore le ricchezze di cui ciascuno di esse è dotata, di sostenere quei giovani che scelgono di investire nei propri paesi di origine, di non lasciare soli gli amministratori locali (sindaci di Cirigliano, Campomaggiore, Pietrapertosa e Accettura). Il contributo che l’arte e la cultura possono dare per provare a trasformare in un nuovo inizio quella che può sembrare la fine (Giovanni Trono, Teatringestazione).

Il dialogo è stato arricchito anche dalle riflessioni di policy maker, operatori culturali ed esperti locali e nazionali che lavorano sul tema delle aree interne. Tra i temi affrontati, il ruolo di arte e cultura come strumenti per ripensarsi e fare comunità, ma anche la cittadinanza temporanea come sfida per il futuro per i giovani di queste aree, andando oltre il concetto di residenza (Filippo Tantillo, ricercatore già coordinatore scientifico del team di supporto al Comitato Nazionale per le Aree Interne). La capacità della pratica artistica di intercettare e restituire la pluralità di flussi che si compenetrano in un luogo (Alessandra Pioselli, critica d’arte e curatrice, già direttore dell’Accademia di belle arti G. Carrara di Bergamo). L’invito a non disperdere la ricchezza custodita in queste aree, valorizzandola attraverso sistemi innovativi e sperimentali (Giampaolo D'Andrea, Consigliere del Ministro della Cultura Dario Franceschini). I risultati della ricerca sui giovani delle aree interne condotta da Riabitare l'Italia, dalla quale emerge che molti di questi ragazzi, che hanno studiato e che sono andati via, vogliono tornare a vivere nelle aree di provenienza (Giulia Cutello, ricercatrice). L’esperienza dell’associazione South Working – Lavorare dal Sud e della sua azione per creare “presidi di comunità” in modo da agevolare il lavoro ma anche la vita sociale di chi fa questa scelta (Ilaria d'Auria, esperta di progettazione europea che lavora da Maratea per Bruxelles). Lo stretto legame che l’Ateneo lucano ha con il suo territorio, di cui condivide le criticità, essendo nato come sfida post sisma del 1980, ma anche il suo continuo trovare nuove ragioni di esistere, percependosi esso stesso come comunità, e il suo lavorare per fare insieme alle persone, in virtù della “terza missione” di cui è investita l’Università (Chiara Rizzi del NatureCityLAB - DiCEM, Università degli Studi della Basilicata). La drammaticità dei dati sullo spopolamento e le difficoltà incontrate ogni giorno dagli amministratori locali per riuscire a garantire i servizi essenziali da un lato e l’attrattività turistica dei propri paesi dall’altro (Andrea Bernardo, Presidente ANCI Basilicata e Sindaco di Colobraro- MT). Il lavoro sinergico che Matera può fare con i comuni della provincia, per intercettare i visitatori e indirizzarli verso questi territori, anche dando una reale percezione delle distanze in maniera creativa (Domenico Bennardi, Sindaco di Matera). Il lavoro di Officina Giovani Aree Interne per costruire strumenti di policy in grado di aiutare i ragazzi che hanno desiderio di fare sperimentazione in queste aree, superare l’isolamento, scambiare pratiche, guardando ad esse come territori del possibile, del fare (Antonia Marano, esperta di processi partecipativi). L’attivazione di processi artistici in un territorio interno come quello dell’Irpinia da parte dello Sponz Fest ideato e diretto da Vinicio Capossela, da cui è nata una comunità di cittadini temporanei che si ricrea ogni anno, facendo del vuoto una risorsa per generare accoglienza (Maria Scalisi, architetto e ricercatrice sulle aree interne). Il lavoro sul tema dell’autorappresentazione di queste aree anche in relazione alle mappe geografiche (Rita Orlando, project manager Open Design School). Un approccio non da “supereroi” ma che tenga conto delle peculiarità del posto quando si progettano azioni di rigenerazione delle aree interne (Raffele Vitulli, Materahub). L’esperienza di residenze formative e di ricerca nei paesaggi culturali del Cilento per il progetto Transluoghi che genera incontro tra comunità temporanee e comunità stanziali (Liviano Mariella, Recollocal). I nuovi processi di immigrazione che possono contribuire a ripopolare le aree meno abitate del Paese, utilizzando la cultura come collante fra i nuovi arrivati e chi li accoglie (Giovanni Oliva, Direttore Fondazione Matera Basilicata 2019). Da parte dei sindaci lucani presenti, è inoltre stato sottolineato il ruolo della Fondazione Matera Basilicata 2019 come soggetto aggregatore rispetto all’attivazione delle aree interne, e di come essa sia stata in grado di cogliere l’invito all’inclusione lanciato dal Presidente Mattarella in occasione della cerimonia di apertura di Matera 2019. Da parte degli operatori culturali locali è emersa infine l’esigenza di un’azione di sistema a livello regionale sul tema delle residenze artistiche.

L’Agorà si è conclusa con lo show cooking del trio tedesco Radio Cashmere che nella loro residenza artistica hanno girato nei mercati rionali di Matera, scoprendo i prodotti locali e reinterpretandoli in una nuova ricetta di Canederli, per creare un ponte fra la cultura tedesca e quella lucana. Un prezioso supporto all’organizzazione dell’Agorà è stato fornito dall’associazione Volontari Open Culture 2019, una delle eredità di Matera Capitale Europea della Cultura, celebrando in questo modo la Giornata Internazionale del Volontariato. Tutto il materiale raccolto durante le residenze, gli spettacoli e l’Agorà del progetto “In Linea d’Aria” sarà restituito prossimamente in un audio racconto.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 lo scorso aprile ha sottoscritto, insieme ad altre 31 realtà del mondo italiano della cultura (tra cui, a livello regionale anche IAC Centro Arti Integrate, Compagnia Teatrale L’Albero e C-FARA), un protocollo d’intesa nato su iniziativa di Oriente Occidente per la creazione della Rete italiana Europe Beyond Access 2021-2023, un network di alleati che si interroga e invita il panorama culturale alla discussione sui temi di accessibilità ed inclusione nelle arti performative per generare consapevolezza, diffondere conoscenze ed esperienze di buone pratiche, incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità.

Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ha lavorato per promuovere l’accesso di persone con abilità diverse alla cultura e la sensibilizzazione del pubblico. In tal senso ha dato vita a due specifiche progettualità: “Movimento libero”, progetto realizzato in coproduzione con il British Council e in collaborazione con IAC - Centro Arti Integrate e Oriente Occidente Dance Festival, che ha esplorato la relazione tra l’arte e le diverse abilità, producendo tra l’altro uno spettacolo che ha coinvolto danzatori abili e disabili; “Silent City”, progetto di community opera co-prodotto con la compagnia teatrale L’Albero, per il quale è stato realizzato uno studio finalizzato a rendere totalmente accessibile sia lo spettacolo finale, sia il teatro che l’ha ospitato, progettato da Open Design School.

Come membro della Rete italiana Europe Beyond Access 2021-2023, la Fondazione segnala che domani, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra ogni anno il 3 dicembre, British Council e Europe Beyond Access – progetto co-finanziato dal programma Creative Europe dell'Unione Europea a cui la aderisce con altre importanti istituzioni culturali di tutta Europa – lanceranno in un evento online riservato a politici e operatori culturali i risultati della ricerca condotta da On the Move “Time to Act: How lack of knowledge in the cultural sector creates barriers for disabled artists and audience” (Come la mancanza di conoscenza nel settore culturale crea barriere per artisti e pubblico disabili).

Grazie alla rete di Europe Beyond Access, la ricerca è stata condotta attraverso un sondaggio a operatori culturali di 40 paesi europei tra cui l’Italia ed evidenza che l'87% delle sedi culturali e dei festival non coinvolgono persone disabili nelle commissioni di selezione o nei processi di gestione. Più della metà degli operatori culturali – il 52,4% degli intervistati – valuta la propria conoscenza degli artisti disabili come scarsa o molto scarsa. L'87% delle istituzioni culturali non adegua i propri materiali di comunicazione alle regole dell’accessibilità e solo l'11,9% offre un processo di prenotazione accessibile. Infine, il 57% delle realtà culturali afferma di aspettarsi un intervento da parte degli enti finanziatori, ma gli stessi finanziatori dichiarano un’assenza di competenza su questi temi. Il rapporto è innovativo e fornisce la prima prova transnazionale che la mancanza di conoscenza nel settore culturale tradizionale è una barriera chiave che impedisce agli artisti disabili, ai professionisti delle arti e ai pubblici di partecipare equamente alla cultura europea.

Link di registrazione all’evento online

Risultati della ricerca

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Si è svolto questa mattina nella sede della Fondazione Matera Basilicata 2019, l’incontro di accoglienza della delegazione giunta a Matera in rappresentanza della città di Clervaux e del Nature Park Our in Lussemburgo, già partner della Fondazione per il progetto Interreg Europe “Night Light”e in visita in Basilicata per attivare nuove collaborazioni fra i due territori.

Il Direttore Giovanni Oliva, la manager sviluppo e relazioni Rossella Tarantino, la referente del progetto “Night Light” Rita Orlando hanno dato il benvenuto a Emile Eicher, sindaco di Clervaux e responsabile delle associazioni lussemburghesi delle città e dei paesi, nonché membro del parlamento e presidente del Parco naturale Our, Romain Braquet, membro del Consiglio comunale di Clervaux, Danielle Schroeder, direttore dell'amministrazione del Comune di Clervaux, Nadine Nicks, dirigente del Comune di Clervaux, Jean Zeches, capo del Centro turistico di Clervaux e Christian Kayser, direttore del Parco.

Dopo l’incontro in Fondazione, incentrato sulle attività messe in campo per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, la delegazione ha incontrato il Presidente del Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia, che ha introdotto la visita guidata del pomeriggio. Nella giornata di domani, il gruppo incontrerà in mattinata il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, per poi spostarsi nel pomeriggio a Senise e Aliano. Nel primo borgo è prevista la visita ad un’azienda agricola locale in vista del Salone dell’agroalimentare che si terrà a marzo in Lussemburgo, mentre ad Aliano, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024, ci sarà l’incontro con il Sindaco Luigi De Lorenzo e il gruppo di artisti tedeschi O-Team in residenza per il progetto “In Linea d’Aria” organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e che vede protagonisti cinque comuni dell’area interna della Basilicata.

“E’ un grande onore per noi accogliere nuovamente, dopo la prima visita del 2019 per il meeting dei partner del progetto europeo “Night Light”, la delegazione degli amici lussemburghesi – sottolinea il Direttore Giovanni Oliva- . Questa visita, così come le numerose altre ricevute in questi anni, testimonia ancora una volta la grande attenzione a livello internazionale per ciò che Matera e la Basilicata hanno costruito, e che per noi è importante mettere a valore creando dei ponti fra territori e comunità”.

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Dal 29 novembre al 5 dicembre, cinque comuni nel cuore delle aree interne della Basilicata saranno i protagonisti di “In Linea d’Aria”, un progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, curato da Anna Gesualdi e Giovanni Trono di Teatringestazione, ospitato nello spazio digitale di Radio Leib e dal vivo nei comuni di Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano, Pietrapertosa e Matera- La Martella, con il sostegno del Goethe Institut Napoli. Con la sua formula sperimentale, il progetto abita simultaneamente spazi diffusi e di natura diversa, per mettere in connessione persone e luoghi apparentemente lontani: lo spazio in presenza, dal vivo; quello sonoro della radio, in diretta e in differita, intesa come spazio abitato ed esteso e non come semplice media; quello digitale attraverso un dispositivo di audio-prossimità che permette l’ascolto da smartphone.

Per una settimana intera, le comunità di Accettura, Aliano, Campomaggiore, Cirigliano e Pietrapertosa, ospiteranno residenze artistiche con formazioni regionali, nazionali e tedesche, culminanti in una serie di performance dal vivo ispirate al tema "Natura/Cultura", elaborate dagli artisti per essere offerte ad un pubblico in presenza e a coloro che saranno in ascolto su Radio Leib (radioleib.com), spazio radiofonico digitale che manterrà la connessione tra i paesi coinvolti.

Dal 29 novembre al 2 dicembre, gli artisti lavoreranno e si esibiranno in spazi pubblici significativi per la comunità locale e individuati con la collaborazione dei "comitati di cura", ovvero gruppi di cittadini permanenti che si prenderanno cura degli artisti in residenza, quali cittadini temporanei. Dal 3 al 5 dicembre andranno in scena le performance di Compagnia Petra (Cirigliano, 3 dicembre ore 18:00 Centro Espositivo della cultura rurale), O-Team (Aliano, 3 dicembre ore 21:00, Sala convegni), IAC (Campomaggiore, 4 dicembre ore 11:30, Atrio dell'Istituto Comprensivo Laurenzana/plesso di Campomaggiore), Lara Russo (Accettura, 4 dicembre ore 17:00, Museo dei culti arborei), Paola Bianchi (Pietrapertosa, 4 dicembre ore 20:00, Sala Consiliare), Radio Cashmere (Matera, 5 dicembre ore 13:30 Sala Conferenze Open Space Apt Basilicata - Piazza Vittorio Veneto). A Campomaggiore, nella giornata del 4 dicembre alle 11:00, sarà inoltre inaugurato il giardino di comunità “Bibi Testalunga” progettato da Mimì Coviello e Lucrezia Di Dio di meson ro studio nell’ambito del progetto di Matera 2019 “Gardentopia”. All’antropologa e giornalista Patrizia Giancotti è affidata la tessitura dei dialoghi che animeranno l’Agorà finale il 5 dicembre a Matera (ore 10:00, Sala Conferenze Open Space Apt Basilicata - Piazza Vittorio Veneto): una tavola rotonda aperta, dinamica, un luogo di condivisione dei progetti culturali di Matera 2019 e di altre realtà nelle aree interne, nonchè un'occasione per misurare mancanze e lanciare proposte alla luce delle voci invitate, tra artisti, curatori, policy-maker, ricercatori, operatori culturali, cittadini delle aree remote. La giornata si chiuderà alle 19:00 nel quartiere La Martella, in Piazza Montegrappa, con il dj set e live painting di DJ Flower e Papa Massi, per festeggiare tutti insieme la nuova piazza del quartiere olivettiano recentemente riqualificata dal Comune di Matera. Grazie alla conduzione di Giovanni Passariello e Silvio Impegnoso sarà inoltre possibile seguire tutta la programmazione dedicata a “In Linea d’Aria” su Radio Leib, uno spazio che accoglie proposte di radiofonia sperimentale e di comunità.

«”In Linea d’Aria” – spiega Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 - vuole essere l’occasione di una riflessione su una delle sfide che hanno attraversato il percorso di Matera e della Basilicata di questi anni: come ricercare attraverso la cultura una relazione tra le aree remote, caratterizzate da rarefazione abitativa, e le aree urbane? La relazione tra il “troppo pieno” e il “troppo vuoto” è un tema che la pandemia ha reso ancora più attuale, evidenziandone le gravi implicazioni in termini di cambiamenti climatici, sostenibilità sociale e culturale. È una sfida internazionale, che riguarda non solo la polpa e l’osso dell’Italia, secondo la nota metafora di Rossi Doria, ma investe trasversalmente tutta l’Europa e il mondo, come abbiamo osservato all’Esposizione Universale di Dubai indagando il tema del “remoto” con le altre Capitali Europee della Cultura. Attraverso questa iniziativa, vogliamo dare evidenza di come la cultura possa connettere “In Linea d’Aria” paesi apparentemente remoti e di come gli artisti -novelli cittadini temporanei- possano lavorare con le comunità permanenti per immaginare nuove prospettive e narrative al di là degli stereotipi o dei comuni sentire, consegnando da Matera Capitale Europea della Cultura tracce di futuro».

«Il progetto – evidenziano i curatori - pone un fuoco sulle aree remote, sull'isolamento delle aree interne tra limite e risorsa, sulla necessità di immaginare nuove strategie di accessibilità culturale e ulteriori forme di vicinanza; e lo fa attraverso una iniziativa che ha un formato inedito. Una proposta concreta, capace di portare l'arte contemporanea in luoghi spesso tagliati fuori dalle programmazioni ufficiali. Grazie alla dimensione radiofonica, il progetto intende sperimentare una forma ibrida di partecipazione e coesistenza, che possa mettere in connessione persone e luoghi apparentemente lontani, ma compresenti nello spazio sonoro e diversamente abitabile della Radio. Sfidiamo la distanza con l’immediatezza dell’ascolto e la sublimazione dello spazio fisico in spazio poetico, senza rinunciare all’incontro dal vivo».

«Amo molto la Basilicata, Matera e i paesi circostanti che dalla cima di una roccia si affacciano su di noi come se volessero auguraci il benvenuto – sottolinea la Direttrice del Goethe Institut di Napoli, Maria Carmen Morese-. Osservando le maestose rocce, la natura selvaggia, forte è la sensazione di essere stati da lungo tempo attesi. Di queste e altre impressioni discuteremo con gli artisti di O-Team e con Gesualdi | Trono di Teatringestazione tra il 3 e il 5 dicembre. Il Goethe-Institut Neapel ha collaborato sin dal primo momento alle attività della Fondazione Matera Basilicata 2019, instaurando un vivace dialogo tra Germania e le cittadine lucane, ricche di storia e di cultura. Sono felice della residenza di O-Team come pure di Radio Cashmere da Berlino. Un vivissimo ringraziamento va a Rossella Tarantino e al direttore Giovanni Oliva e a tutto il team della Fondazione per l'appassionato lavoro di collaborazione con gli artisti e gli enti culturali tedeschi».

Per partecipare alle iniziative in programma, è necessario essere muniti di Green Pass. L’accesso è gratuito fino ad esaurimento posti. Tutte le informazioni sono disponibili su www.matera-basilicata2019.it e inlineadaria.net .

In allegato sinossi e bio degli artisti e locandina del festival.

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Un progetto di arte pubblica, che ha rivisitato una tradizione arcaica e comune a diverse culture, come quella della lamentazione funebre, per raccontare in modo nuovo il Sud dando centralità alla partecipazione delle comunità. È stato questo “Trenodia”, il progetto di Mariangela e Vinicio Capossela coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019 per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Il docufilm che racconta in maniera poetica le tappe di questo viaggio in forma di corteo fra tre diverse regioni meridionali, Calabria, Campania e Basilicata, è stato presentato ieri sera al Cinema Piccolo di Matera in occasione del Matiff – Matera Art International Film Festival.

La proiezione è stata preceduta dai saluti dei rappresentanti di alcuni dei comuni coinvolti nel progetto, il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, il Sindaco di Colobraro e Presidente Anci Basilicata, Andrea Bernardo, il Sindaco di Tricarico, Vincenzo Carbone, la consigliera di Isola Capo Rizzuto, Carmen Esposito. Da parte loro è arrivato il plauso al processo di partecipazione attivato da Matera 2019 e l’augurio di proseguire questo percorso a beneficio di tutta la comunità. Il Direttore della Fondazione, Giovanni Oliva, ha ricordato in apertura come “Trenodia” abbia consentito di portare Matera 2019 in altre regioni italiane, rendendo i comuni calabresi e campani “Capitale per un giorno” come quelli lucani, e ha evidenziato l’enorme energia presente nelle aree interne, insieme alla necessità che esse vengano messe in relazione anche grazie a progetti culturali in grado di emozionare chi vi partecipa.

Dopo la proiezione, il progetto è stato approfondito nel talk “Sui passi di Trenodìa. Dalla lamentazione alla performance” moderato dal giornalista Sergio Palomba, attraverso un dialogo fra tre ospiti. Il critico d’arte Tommaso Evangelista, che con un excursus nella storia dell’arte, dalla pittura vascolare alle opere rinascimentali, fino alle istallazioni più contemporanee, ha individuato i parallelismi con le azioni performative di “Trenodia”. Il filosofo Pietro De Ruggieri, che ha allargato il confronto con altre culture, illustrando il suo studio sul lamento funebre nella cultura sciita documentato fra il 2015 e il 2018 in Iran. L’artista Mariangela Capossela, che ha ripercorso la genesi e le caratteristiche di “Trenodia”, un progetto nato per unire due realtà come Matera 2019 e lo Sponzfest accumunate dal lavoro di coinvolgimento delle comunità del Sud, in una azione corale a metà fra teatro, musica, pittura e letteratura, per riscoprire questi luoghi a partire dal patrimonio culturale di cui sono impregnati, rileggendolo attraverso lo strumento dell’arte. In questo modo il lamento funebre del passato è stato trasformato in un rito collettivo nuovo, per superare la morte intesa anche come crisi di elementi simbolici – i valori, le tradizioni, la natura -, e ristabilire la coesione della comunità, secondo la lezione di Ernesto De Martino.

Questo effetto di catarsi, insieme alle forti emozioni vissute, è stato sottolineato anche da alcune delle persone presenti in sala e che hanno preso parte al progetto “Trenodia” nel ruolo di prèfiche, le quali hanno condiviso il desiderio di voler continuare le esperienze di cittadinanza culturale fatte durante Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

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SPECIAL EVENT
Sui passi di Tenodìa
Dalla lamentazione alla performance
Un evento in collaborazione con Fondazione Matera Basilicata 2019

Cinema Il Piccolo 19 novembre ore 18:00

In collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, il Matiff presenta la proiezione del docufilm “Trenodia” (2020, ‘27) di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, nato dall’omonimo progetto di arte pubblica partecipata di Vinicio e Mariangela Capossela, coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019 per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Ospiti in sala, l’artista Mariangela Capossela, in dialogo con il critico d’arte Tommaso Evangelista e il filosofo Pietro De Ruggieri, per approfondire il progetto e la sua realizzazione. L’incontro sarà aperto dai saluti del Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, e dei sindaci dei comuni lucani, calabresi e campani coinvolti nel progetto.
L’evento è su prenotazione, disponibile sul sito ufficiale del festival, www.matiff.it

L’antichissima pratica della trenodìa (pianto rituale) era comune nel Sud Italia sino a pochi anni fa. Dedicata non solo alla morte, ma a diverse crisi sociali, aveva funzione riparatrice e rigeneratrice della comunità. Nel 2019, i fratelli Mariangela e Vinicio Capossela propongono un’attualizzazione di questa pratica allargandola al concetto più vasto di morte culturale, mettendo in scena per 10 giorni una performance d’arte pubblica itinerante, con la partecipazione attiva degli abitanti di 8 paesi e 3 regioni. Tra pittura, musica e rito, il film racconta poeticamente lo svolgersi delle processioni tra paesaggi senza tempo, dalla costa della Calabria ai Sassi di Matera.

«Dopo essere stato presentato allo Sponzfest, all’Asolo Art Film Festival, nella rassegna "Il Rumore del Lutto" a Parma e al festival “Visioni Italiane” della Cineteca di Bologna, il film “Trenodia”, coprodotto con la Fondazione Matera Basilicata 2019, arriva a Matera, grazie alla sinergia con il Matera Art International Film Festival. E lo fa attraverso un incontro che vuole celebrare l’unione fra le diverse comunità coinvolte nel progetto di arte pubblica partecipata, ideato da Mariangela e Vinicio Capossela per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Da Isola Capo Rizzuto in Calabria, passando per Calitri, Cairano e Lacedonia in Alta Irpinia, fino ad arrivare a Tricarico e poi Matera in Basilicata, il corteo di Trenodia ha attraversato il Sud, chiamando a raccolta centinaia di cittadini insieme ad attori, musicisti e scrittori, portando così fuori dai confini regionali il processo di co-creazione di Matera 2019, insieme al progetto Capitale per un giorno, una delle eredità che intendiamo fortemente rilanciare». Giovanni Oliva, Direttore Fondazione Matera Basilicata 2019

«In un momento in cui le relazioni e i desideri umani sono determinati sempre più da complessi sistemi di algoritmi, l'arte pubblica è invece un esperimento sociale, un'arte relazionale. La lamentazione funebre poi, specialmente quando diventa rito collettivo, è una forma espressiva molto particolare perché capace di articolare narrazioni condivise e ideologie». Pietro De Ruggieri, filosofo

 

«Trenodia è un'opera collettiva e corale, sospesa tra azione e meditazione ovvero tra presenza e assenza, e proprio in questa forma d'arte in bilico tra mondi diversi e lontanissimi è sfuggente a qualsiasi definizione. Si tratta sostanzialmente di una performance, ma anche di un'azione teatrale, di una recita, della messa in atto della vita stessa satura di dolore e di presenza. Sospesa in questa dimensione metafisica, fatta di gesti minimi e carichi di azioni metaforiche, la forma della lamentazione diviene visione (melo)drammatica nella ricerca di un dialogo, perché è solo nello scambio e nel dono che può celarsi lo sguardo». Tommaso Evangelista, critico d’arte.

Trailer docufilm (Boato/Danesin, 2020, 27’) https://vimeo.com/400955856/a5a874af07

Bio

Pietro De Ruggieri. Ha studiato Filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, specializzato in Estetica. Tra il 2015 e il 2018 ha vissuto a Tehran, Iran, dove ha frequentato il Dekhoda Lexicon Institute for Persian Studies e si é dedicato ad una documentazione del lamento funebre nella cultura sciita in collaborazione con l'Institute for Islamic Culture and Thought e con il Mahoor Institute for Culture and Arts di Tehran.

Tommaso Evangelista (Isernia 1983) è storico e critico d'arte, dottore di ricerca in storia dell'arte contemporanea. Curatore presso il Camusac di Cassino ha curato mostre per istituzioni pubbliche e private. Nel 2017 insieme a Mariangela Capossela ha curato Sponzarti, sezione d'arte contemporanea dello Sponz Fest.

IL PROGETTO

TRENODIA un progetto di arte pubblica di Mariangela Capossela e Vinicio Capossela
TRENODIA è un progetto di arte pubblica partecipata ideato e curato da Mariangela Capossela e Vinicio Capossela. Nel 2019 é stato promosso da Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019. Trenodia ha toccato 3 regioni e coinvolto centinaia di persone provenienti da tutta Italia.
Trenodia è un’opera d’arte interdisciplinare che mescola letteratura, musica, arti visive e performative, e che propone di condividere, attraverso una performance itinerante che reinterpreta la forma del pianto rituale, il bisogno diffuso di affrontare ed elaborare insiemeil momento di crisi che stiamo attraversando. La sua realizzazione è il frutto dei laboratori che Mariangela Capossela, artista impegnata da anni in progetti di arte pubblica, ha tenuto nei territori che hanno ospitato il progetto coinvolgendo diverse realtà e associazioni locali.
Nell’edizione 2019, l’opera ha visto la partecipazione di artisti e cittadini in un corteo funebre che dal 18 al 29 agosto 2019 ha attraversato paesi e campagne della Calabria Ionica, dell’Alta Irpinia e della Lucania. In particolare presso i comuni di Isola di Capo Rizzuto (KR), Calitri (AV), Cairano (AV),
Lacedonia (AV), Tricarico (MT) e Matera. Durante il corteo si sono alternati momenti di danza, di musica e di orazione in forme che ricalcano il rito funebre tradizionale. L’ultima stazione di Trenodia a Matera si é chiusa con un concerto di Vinicio Capossela.
Oltre a centinai di cittadini hanno partecipato al progetto attori, musicisti e scrittori: Elio Germano, Mario Brunello, Raiz, Daniele Sepe, Michela Murgia, Michele Riondino, Dimitri Mystakidis, Manolis Pappos, Gabriella Rusticali, Riccardo Manfredi, Sergio Scarlatella, Andrea Tartaglia, Peppe Leone.
Il Progetto si propone di trasformare la lamentela in pianto rituale, il piagnisteo in altisonante lamentazione collettiva, in forma creatrice e aggregatrice per, come dice Ernesto De Martino, potersi rialzare e tornare ai doveri della vita. E’ un pianto per la comunità. Un pianto rituale collettivo, sonoro, rigenerante. Un corteo come forma d’arte composto da centinaia di prefiche senza limitazioni di genere, che dà vita ad una lamentazione funebre.
La performance si svolge interamente all’aperto: per strade, vicoli, piazze e sentieri in cui si alternano singole orazioni civili dove vengono declamati testi letterari di varia estrazione, tableaux vivants, performances pittoriche e cammini gestuali. La realizzazione di Trenodía si basa su un coinvolgimento della popolazione locale e a distanza.
Trenodía inizia con una stazione preparatoria: L’opificio del nero, una performance in cui viene intinto nel colore nero il tessuto che serve a vestire il corteo. I gesti sono accompagnati da lamentazioni musicali e voci recitanti. La parte centrale é quella dei Cortei di Trenodía, che hanno due modalità: Trenodía sul selciato – quando il corteo attraversa i paesi – e Trenodía sulla terra – quando si muove in campagna.
Il Banchetto funebre, é invece il momento conclusivo nella condivisione che opera una transizione verso una lamentatio più carnale e di affermazione della vita, in cui le tradizioni culinarie funebri si uniscono alle declamazioni poetiche e alla musica.

Gli oggetti del compianto (materiali e immateriali) nonché i testi vengono raccolti in via indiretta sui siti e social di Trenodia nonché direttamente nei luoghi coinvolti attraverso il lavoro in rete con le associazioni locali. In situ vengono raccolte testimonianze e variazioni di melodie e gestualità legate alla tradizione del pianto rituale. In ciascuno dei paesi avvengono incontri di coinvolgimento della popolazione e laboratori teatrali e vocali per la preparazione dei cortei cittadini, degli opifici e dei banchetti.

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Si è concluso questa mattina, con la presentazione dei progetti finali nell’Auditorium dell’Istituto Sant’Anna a Matera, il percorso laboratoriale in stampa 3D che ha coinvolto fra settembre e ottobre cinque classi della scuola secondaria di primo grado Minozzi- Festa, frutto di un accordo di collaborazione fra l’Istituto materano e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Articolato in cinque appuntamenti, il percorso ha voluto avvicinare gli studenti alle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) attraverso l’approccio formativo di Open Design School, il laboratorio sperimentale di progettazione di Matera 2019. Nel corso di cinque incontri laboratoriali ospitati a Casino Padula, i ragazzi delle classi seconde si sono misurati con il disegno CAD per realizzare, attraverso l’uso di un software aperto e la stampa 3D, i componenti di una mini pala eolica. A guidarli nel percorso, il lab manager di Open Design School, Pasquale Montemurro, e i docenti della Minozzi-Festa, Saverio Tarasco, Daniela Martinelli, Alessandro Dragone, Ornella Altamura, Giuditta Coretti.

L’incontro di questa mattina, cui hanno preso parte circa cento studenti, è stato aperto dalla Dirigente Scolastica, Maria Rosaria Santeramo e dalla project manager di Open Design School, Rita Orlando, che hanno illustrato le peculiarità dell’esperienza formativa svolta dai ragazzi, attraverso la quale è stato sia possibile approfondire le discipline curricolari, sia allenare la capacità a risolvere problemi, tirando fuori la loro curiosità e consentendo loro di misurarsi con strumenti aperti, accessibili e generativi di nuove idee.

Dopo aver presentato i rispettivi progetti, che li hanno visti calarsi nei panni di architetti e ingegneri, i ragazzi si sono sfidati per testare quale delle pale eoliche costruite nel laboratorio fosse più veloce e potente. Prima della consegnata delle targhe e degli attestati finali a tutti gli studenti, il Direttore della Fondazione, Giovanni Oliva, ha ringraziato la scuola per la sinergia attivata e per l’apertura all’innovazione che la contraddistingue. “In questo progetto – ha sottolineato Oliva – abbiamo trovato un terreno davvero fertile, preparato dal grande impegno della Dirigente e dei docenti e reso tale anche dalla sensibilità ai temi della sostenibilità ambientale che contraddistingue i ragazzi di oggi rispetto alle generazioni passate. Tutti questi elementi rappresentano il punto di incontro con le pratiche di progettazione di Open Design School, eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 al servizio del territorio”.

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"We are here because we want to try to change the world around us through sustainability, people, culture, beauty, and by raising awareness of these issues in communities and governments on the one hand, and by inspiring small municipalities to think differently on the other." These were the words by Giovanni Oliva, Director General of the Matera Basilicata 2019 Foundation, at the Italian Pavilion at Expo 2020 Dubai, bringing to an end the second International Forum as part of the European Capitals of Culture Day, organized by the Foundation in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of the European Commission".
The session, moderated by Beatriz Garcia, Associate Director of the Centre for Cultural Value at the University of Leeds, explored how culture is able to create connections between overcrowded and sparsely populated areas, presenting the activities that the European Capitals of Culture are conducting in this context. In particular, Veszprem Balaton 2023, represented by Friderika Mike, Director of Programme Development, is working with the community to harness the potential offered by the lake environment surrounding the city. Eleusis 2022, with Chryssa Martini, Director of Premises & Infrastructure, Location Planning of the Artistic Programme, extols the architectural beauty of the past, leveraging its reputation as one of the "mysterious" cities of antiquity. Oulu 2026, with Mika Vierimaa, Head Of Administration, on the other hand, puts biodiversity at the center of its cultural proposal, working both on flora and fauna, and on the appreciation and valorization of local crops for culinary uses. For Matera 2019, Giovanni Oliva talked about the different projects in which the various municipalities of the Basilicata region have participated. Among these for example Pietrapertosa and Tricarico, two of the Lucanian centers that still preserve traces of their Arab origins. This aspect was highlighted through two projects carried out together with Matera 2019: the work of the Palestinian artist Emily Jacir for the community garden in Pietrapertosa, illustrated by mayor Maria Cavuoti, and one of the stages of the participatory art project of Vinicio and Mariangela Capossela, "Trenodia", conducted in the Arab quarter of Tricarico, as described by mayor Vincenzo Carbone.
The connections between European and Arab culture were also at the heart of the performance "Open Sound - Dubai Session," which had evolved from one of the original projects of Matera 2019 and the local creative scene, in which the sounds of Arab tradition met and fused with those of the Lucanian tradition and, in turn, with electronic music. On October 28 and 29 in the aperitif area of the Italy Pavilion and then again in the Amphitheatre on October 30 at the end of the Ecoc Day, the audience was invited to dance during the performance, born from a co-creation and cultural hybridization work made by Gaetano Dragotta, aka go-Dratta (producer), the Arab musician Imad Kawala (caval) and the traditional musicians from Basilicata, Agostino Cortese (percussion and cupa-cupa friction drum) and Alberico Larato (bagpipes and lyre). The backdrop for the musicians was provided by the images of the Open Sound Festival, co-produced by Multietnica and Fondazione Matera Basilicata 2019, staged for the programme of the European Capital of Culture. "After three years of work on the Open Sound project - said Alioscia Bisceglia, in the dual role of performer and ambassador of the project - being here at the Expo in Dubai is definitely a huge gratification. It is an important and complex location, due to its gigantic scope. What we have come to realize is that the codes we have synthesized in our library in Lucania and reworked in a contemporary way, have aroused the attention of a very heterogeneous audience, especially among Arab music lovers. Italy is a country through which many cultures have passed, and in the South the Arabs have left various traces in our cultural heritage, from architecture to food. Now we have discovered that they have left us something in music, too. Open Sound is a project of cross-fertilization, just like the Expo, conceived centuries ago, bringing together cultures from all over the world. We are therefore in the right place."
Another initiative for promoting encounters between people from different parts of the world, united by the desire to learn by playing, was "The ECoC game", a moving workshop on cultural geography developed and produced by the Open Design School of Matera 2019. More than 80 people embarked on the journey for discovering stories and curious facts about the European Capitals of Culture through an immersive game. Among them were visitors to the Italian Pavilion (including families with children), Expo volunteers and representatives of the participating ECoCs. For the latter in particular, the game proved to be a useful team-building tool for project planning. In addition to being available in the program of activities of the Italian Pavilion at Expo Dubai, the "The ECoC game" can be enjoyed by anyone who is interested: the kit can be downloaded from the Open Design School website.

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"The European Capitals of Culture network can be the experimentation laboratory for projects inspired by the New European Bauhaus, and the platform for exchanging and sharing knowledge." This is the message proclaimed by Rossella Tarantino, Development and International Relations Manager of the Matera Basilicata 2019 Foundation, at the Italy Pavilion at Expo 2020 Dubai. The occasion was the International Forum, the opening event of the European Capitals of Culture Day, organized by the Foundation in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of the European Commission.
The conference, moderated by RAI journalist Barbara Carfagna, was opened by the volunteers of the Italy Pavilion, young people from various Italian universities, who brought to the fore both the experiences they are living and the themes of the day. This was followed by the speech of Paolo Glisenti, Commissioner General of the Italy Pavilion, who spoke of "a historic day in which the European Capitals of Culture come together for the first time outside Europe, in a place like the Italy Pavilion, which is the synthesis of all the values of which these cities are the bearers". He then read out the message from the Minister of Culture Dario Franceschini: "Italy firmly believes in the role of culture as an engine for sustainable and inclusive development, a concept widely reiterated at the G20 Culture Minister’s meeting. A culture that we have defined as a central factor of economic and human growth, a culture whose role it is to unite the world - a role that we recognize as even more crucial in this post-pandemic phase. The experience of Matera European City of Culture 2019 is particularly significant in highlighting how the European City of Culture has been able to anticipate and develop innovative approaches in line with the aims of the New European Bauhaus", demonstrating that "the Open Design School of Matera 2019 is a visionary and forward-looking project".
In her contribution, given remotely, Barbara Gessler, Head of the "Creative Europe and ECoC programme" Unit - European Commission, recalled how difficult these two years of pandemic have been for the world of culture and therefore also for the European Capitals of Culture 2020, Rijeka in Croatia and Galway in Ireland, which have had to reshape their program, while managing to find solutions for getting citizens involved in alternative ways. "In this way," Gessler concluded, "they have confirmed their resilience, creativity and farsightedness, exemplifying once again the role of culture for connecting people, recreating locations, and creating social inclusion".
In his video message, Benedetto Della Vedova, Deputy Ministry of Foreign Affairs and International Co-operation, pointed out that "Matera 2019, along with the other European Capitals of Culture, is a prime example of how culture can initiate processes of urban transformation and create sustainable cities and communities." A concept also expressed by Giuseppe Finocchiaro, Consul General of Italy in Dubai, who spoke of Matera as the proof that culture is a driver of development for the economy of our country, and an invitation to capitalize on the virtuous processes set in motion by the European Capitals of Culture.
The floor was then given to Rossella Tarantino, who explained the objectives of the Ecoc Day: "With this initiative we wanted to bring the talent, the genius of the European Capitals of Culture to the Expo in Dubai. The path to building the European Capitals of Culture brings together three elements: beauty, unity, sustainability. These cities experiment with unconventional use of space and new, iconic cultural infrastructures are designed on the basis of sustainable principles, engaging people, expanding city boundaries, and bringing life to more remote areas. The European Capital of Culture is also a symbol of beauty, not only as external beauty, since it allows to reconnect the city to nature, to increase the sense of belonging, to encourage opening up communities and building bridges - guaranteeing to everyone the right of access to culture, in an endeavour not to leave anyone behind. These cities are therefore a platform for experimentation in the practices promoted by the New European Bauhaus."
The floor was then taken by keynote speaker Carlo Ratti, director of the Senseable City Lab at MIT and one of the designers of the Italy Pavilion, totally inspired by the principles of sustainability, circularity, reuse, creative genius and beauty. "The relationship between the New European Bauhaus and the European Capitals of Culture," said Ratti, "is the possibility for experimentation, for exploring the concept of the sustainable city". They are a living and perpetual laboratory where we can investigate and improve the integration of nature and human intervention. Here we can explore how to evolve this relationship and make our environment increasingly part of our cultural values."
The second part of the conference was dedicated to the projects of the European Capitals of Culture inspired by the principles of the New European Bauhaus. Novi Sad 2022, represented by Sara Vuletić, Programme Director, divided the city into five hubs, creating in each of them a "cultural station" allowing the implementation of new participatory policies vis-a-vis its citizens. Esch 2022, with Thierry Kruchten, Head of Tourism, Mobility and Sustainable Development, has reclaimed urban areas, working on peripheral regions and the conversion of spaces for use by citizens and tourists. Kaunas 2022, with Dovilė Butnoriūtė, Head of International Relations, included in the programme projects of integration between cityscape and nature, with multipurpose spaces where the environment is linked to people's everyday activities. Nova Gorica 2025, with Kaja Širok, Head of the EPICenter programme of a joint cross-border European Capital of Culture, aims to create a city without borders, uniting the Slovenian and Italian sides, a theme that they wants to export to Europe, for the benefit of integration policies. Matera 2019, with project manager Rita Orlando, talked about the activities of the Open Design School, a laboratory for experimenting open, sustainable and inclusive design solutions, which fully embraces the principles of the New European Bauhaus, of which it is a partner.
The Forum was closed by the presentation of the Mayor of Matera, Domenico Bennardi, who emphasized the immense value of Matera's heritage and how this can be used for the further development of the city.

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The “European Capitals of Culture Day at the Universal Exhibition 2020 Dubai” is an initiative that Matera-Basilicata 2019 Foundation is organising on the 30th October 2021 in the Italy Pavilion at the Expo of Dubai, in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of the European Commission. The event is of highly symbolic value considering the fact that it will see the European Capitals of Culture reunite for the first time at the biggest international event post pandemic. Taking its cue from the concept that inspired the Italy Pavilion itself, the initiative is designed to present the European Capitals of Culture that, with their enormous and varied potential of cultural experiences and practices, transform cities, generating beauty and inclusiveness.
The day’s events will start at 11:00 am (9:00 am CET), in the Anfiteatro space, with an International Forum on “The European Capitals of Culture and the New European Bauhaus: how to build beautiful, sustainable, inclusive places”. The conference aims to bring to the fore the contribution of the Capitals to the New European Bauhaus, an innovative initiative launched by the European Commission aimed at fostering cooperation between thinkers and doers in imagining and creating places that are “beautiful for our eyes, minds and souls”. The examples that will be presented will show how the Capitals are redesigning our living spaces by bridging the worlds of culture and science, getting citizens involved, leaving no one behind and promoting accessibility. The conference, moderated by the RAI journalist Barbara Carfagna, will be opened by Paolo Glisenti, Commissioner General of the Italy Pavilion, followed by Barbara Gessler, Head of the “Creative Europe and ECoC programme” Unit - European Commission (remote connection), and Benedetto Della Vedova, Deputy Ministry Foreign Affairs (remote connection), Giuseppe Finocchiaro, Consul General of Italy-Dubai. Rossella Tarantino, Development and Relations Manager of Matera-Basilicata 2019 Foundation, will introduce the key topics of the Forum, followed by the keynote speaker Carlo Ratti, director of Senseable City Lab at MIT, who is also one of the designers of the Italy Pavilion. The European Capitals of Culture projects will be presented by Thierry Kruchten, Head of Tourism, Mobility and Sustainable Development - Esch 2022, Sara Vuletić, Programme Director - Novi Sad 2022, Dovilė Butnoriūtė, Head of International Relations- Kaunas 2022, Kaja Širok, Head of the EPICenter programme of a joint cross-border European Capital of Culture - Nova Gorica 2025, Rita Orlando, Project Manager at Open Design School of the Matera-Basilicata 2019 Foundation. Concluding remarks will be drawn by the Mayor of Matera, Domenico Bennardi.
“Urban/rural: designing through culture new connections between overcrowded and sparsely populated areas” will be the focus of the second International Forum, scheduled for 4:00 pm (2:00 pm CET) in the Anfiteatro space. This conference will centre on several urgent issues raised by the pandemic, such as the need to imagine a more sustainable world based on a more balanced connection between these geographic areas, the role that culture can have in regenerating rural areas, overcoming stereotypes and building contemporary narratives about the resilient communities inhabiting these areas, and the “temporary citizenship” of artists and 21st century nomadic communities as a new way of repopulating these places.The Forum, opened by Rossella Tarantino and moderated by Beatriz Garcia, Associate Director of the Centre for Cultural Value at the Universityof Leeds, will host the following speakers: Chryssa Martini, Director of Premises & Infrastructure, Location Planning of the Artistic Programme - Eleusi 2022, Friderika Mike, Director of Programme Development - Veszprem Balaton 2023, Mika Vierimaa, Head of Administration- Oulu 2026, Giovanni Oliva, Director General of the Matera-Basilicata 2019 Foundation. The Mayor of Pietrapertosa, Maria Cavuoti, and the Mayor of Tricarico, Vincenzo Carbone, two of the Lucanian communities that still retain traces of Arab culture, will also be in attendance.
Both forums will be streamed on Italy Expo’s and Matera 2019’s Facebook pages, as well as on the pages of the European Capitals of Culture involved.
The Accademia space will be host to an event (with both a morning and afternoon session) called “The ECoC game”, a moving workshop on cultural geography developed by the Open Design School, a Matera-Basilicata 2019 Foundation initiative offering best practices at an international level in the field of new design practices, which has also become a partner of the New European Bauhaus. By playing live in an immersive and engaging way, Expo visitors will be able to embark on an imaginary journey into present and past European Capitals of Culture, in order to discover the highlights, curiosities and characters connected to the history of this project, which is fundamental to the lives of dozens of cities across the entire European continent.
The day’s events will end in the Anfiteatro space at 6:30 pm with the performance of “Dubai Session”, presented by Open Sound, an original project by Multietnica, co-produced by the Foundation for the official programme of Matera European Capital of Culture 2019. The format creates new repertories and stages original collective performances based on the fusion of contemporary electronic music and traditional sounds, transforming a musical archive into a promise for the future. The performance designed for Expo 2020 will be a moment of acoustic dialogue which will offer a live return to the result of the artistic co-creation and cultural hybridisation with Arab culture, generated by the encounter between Gaetano Dragotta, known as go-Dratta (the producer), the Arab musician Imad Kawala (caval) and the traditional percussionists from Basilicata - Agostino Cortese (percussion and cupa cupa friction drum) and Alberico Larato (zampogna bagpipe and lyre). The event will open with the spoken DJ set “Road to Open Sound” by Alioscia Bisceglia, where he, in the dual role of performer and project ambassador, will narrate, using music and words, the genesis and journey of Open Sound from 2019 to today.

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Dopo il debutto lo scorso agosto allo Sponzfest e all' Asolo Art Film Festival, continua la circuitazione nazionale del film "Trenodia" nato dal progetto di arte pubblica partecipata ideato e curato da Mariangela e Vinicio Capossela nell'ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e coprodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 insieme a Sponzfest Sottaterra 2019.

Sabato 16 ottobre il mediometraggio di Giulio Boato e Lorenzo Danesin verrà presentato a Parma alla XV edizione de "Il Rumore del Lutto", rassegna culturale diretta da Maria Angela Gelati e Marco Pipitone, promossa da Segnali di Vita aps, evento realizzato in collaborazione con Visioni Italiane - Festival della Cineteca di Bologna. La proiezione sarà preceduta da una conversazione con l'artista Mariangela Capossela, il regista Riccardo Manfredi e l'antropologo Vito Teti, intitolata "Sui passi di Trenodia, un'opera d'arte pubblica partecipata" di Mariangela e Vinicio Capossela.

Domenica 31 ottobre, "Trenodia" sarà invece protagonista di un evento speciale della ventisettesima edizione di "Visioni Italiane | Festival degli esordi, concorso nazionale per corto, mediometraggi e documentari" organizzato dalla Cineteca di Bologna nel capoluogo emiliano. All'uscita dalla sala, il pubblico potrà partecipare a un corteo guidato dal trenodòs Andrea Tartaglia, accompagnato da prefiche e guidato da musicisti, suoni, lamentazioni e orazioni civili. L'esperienza live di Trenodìa e della sua restituzione cinematografica, tra azione, visione e documentazione, saranno inoltre al centro del successivo incontro intitolato "Avant et après l'image", a cura di Francesca Comisso (a.titolo) con lo storico e critico d'arte Francesco Bernardelli, Mariangela e Vinicio Capossela, Giulio Boato e Lorenzo Danesin. L'evento è organizzato in collaborazione con MAMbo e a.titolo di Torino.

A Matera il film sarà presentato nell'ambito del "Matera Art International Film Festival - Festival internazionale di cinema, arte, fotografia e architettura" in programma dal 17 al 20 novembre 2021.

"Ci riempie di orgoglio vedere come le progettualità nate da Matera 2019 continuino a riscuotere grande interesse a livello nazionale e oltre – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Ringraziamo sia gli organizzatori delle due kermesse emiliane che Mariangela e Vinicio Capossela per avere invitato la Fondazione Matera Basilicata 2019 a rappresentare Matera, Tricarico e la Basilicata, protagoniste insieme a Isola di Capo Rizzuto in Calabria, Cairano, Lacedonia e Calitri in Alta Irpinia, di un progetto di arte pubblica che ha unito le comunità del Sud".

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Si è svolta nei giorni scorsi a Debrecen, in Ungheria, la conferenza internazionale che ha chiuso la cooperazione quinquennale del progetto Interreg Europe "Night Light" dedicato alla riduzione dell'inquinamento luminoso e la protezione del cielo buio, coinvolgendo 9 istituzioni di 7 paesi europei, tra cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Regione Basilicata per l'Italia.

Nel corso della conferenza, organizzata dal governo della contea di Hajdú-Bihar, è stata fornita una panoramica delle attività tematiche delle regioni partner e dei risultati del lavoro congiunto, formulando altresì le sfide per i prossimi anni, a partire dalla necessità di continuare a lavorare insieme per rafforzare la consapevolezza e responsabilità dei cittadini su un uso più sostenibile delle risorse naturali disponibili.

Proprio su questi temi è stato incentrato l'intervento del team della Fondazione Matera Basilicata 2019 che nel corso dell'incontro ha illustrato le progettualità messe in campo nel percorso di Matera capitale europea della cultura 2019, a partire dal cluster del dossier di candidatura "Dark skies", per sensibilizzare le comunità e stimolare l'attivazione di policy regionali. Fra i progetti di Matera Basilicata 2019 dedicati alla valorizzazione della risorsa cielo notturno anche in chiave turistica, ci sono le tre edizioni di "Matera cielo stellato", iniziativa di grande impatto per il pubblico, attraverso cui si è spenta la pubblica illuminazione della città, trasformata in un cielo stellato grazie alla presenza di fiaccole nei Sassi (edizione 2013, in fase di candidatura, ed edizione 2019, durante la cerimonia inaugurale) e sulla Murgia (edizione 2021, proposta in occasione della notte di San Lorenzo). A ciò si aggiunge il progetto "Social Light", che nel 2019 ha visto protagonisti oltre 6.000 cittadini nei laboratori di realizzazione delle "bag-light", le borse luminose ad energia solare, utilizzate per illuminare Matera in occasione della Cerimonia inaugurale del 19 gennaio.

«Attraverso il progetto "Night Light" – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - abbiamo lavorato ad una maggiore sensibilizzazione della società civile al problema dell'inquinamento luminoso, anche attraverso incontri ed eventi che hanno stimolato il pubblico a recuperare un migliore rapporto con il cielo stellato. Tutto ciò ha determinato una riflessione di tipo politico e amministrativo sull'uso eccessivo dell'illuminazione, attivando un lavoro su proposte di legge dirette a migliorare la qualità delle luci nella nostra regione, per arrivare ad un minore spreco energetico ed economico. Grazie al progetto si sono inoltre aperte in Basilicata nuove prospettive per il futuro, sia sul filone dell'astroturismo, che consentirebbe di mettere ulteriormente a valore il patrimonio naturalistico della regione, sia sullo sviluppo e l'applicazione di smart technologies per la riduzione dell'inquinamento luminoso e ambientale».

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“Lumina”, il film indipendente e low budget del regista Samuele Sestieri, girato in diverse location della Basilicata, sarà presentato al Matera Film Festival il prossimo 8 ottobre alle 20:00 nell’Auditorium “Gervasio” di Matera. Seguirà il talk con l’autore e con l’attrice Carlotta Velda Mei.

Prodotto dalla Studio Ma.Ga., una giovane realtà produttiva fondata a Matera nel 2019, proprio nell’anno in cui la città è stata Capitale Europea della Cultura, in associazione con la produzione romana Il Varco e con Mario Cattaneo, “Lumina” utilizza le ambientazioni più apocalittiche e suggestive del territorio lucano come sfondo per una storia a metà fra documentario di fantascienza e racconto di formazione.

Una donna nuda (Carlotta Velda Mei) si sveglia su una spiaggia deserta. Dopo aver vagato, finisce tra le rovine di una città abbandonata. I vivi se ne sono andati molto tempo fa. In una casa diroccata trova artefatti dell’esistenza: vestiti, mobili, un giradischi e un telefono. Quest’ultimo contiene foto e video di una giovane coppia. Arianna e Leonardo (interpretati da Laura Sinceri e Matteo Cecchi) adoravano fare selfie e registrare meticolosamente le loro vacanze ed escursioni, ma anche i loro momenti intimi a casa.

Realizzato con il patrocinio morale del Comune di Matera e della Fondazione Matera Basilicata 2019, nonché la collaborazione dei Comuni di Irsina, Aliano, Tursi, Pisticci, “Lumina” è stato presentato in anteprima mondiale all’International Film Festival di Rotterdam a giugno 2021 come unico film italiano della sezione “bright future” dedicata ai talenti emergenti più promettenti della scena cinematografica europea e tra gli altri anche alla mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.

"Per noi è molto emozionante presentare Lumina al Matera Film Festival – sottolinea il regista Samuele Sestieri-, in fondo la nostra avventura è partita proprio nell'anno di Matera Capitale Europea della Cultura qui in Basilicata e senza la Basilicata non sarebbe mai stato possibile realizzare il film. Non vediamo l'ora di riportare Lumina a casa".

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«“Il Nuovo Vangelo” di Milo Rau contiene in sé tutti gli elementi cardine del percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019: bellezza, co-creazione, condivisione e spinta al cambiamento. Questo progetto mostra concretamente quanto la cultura sia un processo in grado di generare dei risultati che possono incidere sulla realtà e l'incontro con la comunità di Casa Betania a Serramarina ne è la conferma».

Così il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva ha salutato il regista svizzero Milo Rau, tornato dopo due anni a Matera, in occasione della prima proiezione in Basilicata del suo docufilm “Il Nuovo Vangelo” fuori concorso al Matera Film Festival, lo scorso 4 ottobre. Girato nel 2019 fra la città dei Sassi e i ghetti circostanti, “Il Nuovo Vangelo” mescola realtà e fiction immaginando un Gesù nero che guida i migranti sfruttati a lottare per la loro dignità. Il film è nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019. La proiezione nell’Auditorium “Gervasio” di Matera, cui hanno preso parte diversi cittadini coinvolti nelle riprese, è stata seguita da un talk moderato dalla giornalista Angela Mauro, che ha visto protagonista Milo Rau insieme ad Yvan Sagnet, l’attivista camerunense scelto per interpretare il ruolo del Cristo.

Al centro dell’incontro le diverse forme di lotta per la dignità, dal caso Riace (il regista ha voluto alle sue spalle il manifesto “La solidarietà non è un reato. Giustizia per Mimmo Lucano”) fino a tutte quelle realtà raccontate ne “Il Nuovo Vangelo”, e il fatto che intorno a questi temi si stia pian piano creando una coscienza e un’attenzione collettiva, tali da rendere possibile un vero cambiamento dal basso, grazie alla creazione di una rete fra diversi soggetti. In questo senso, il film di Milo Rau – è stato spiegato - ha funzionato da stimolo per una serie di processi virtuosi, come l’attivazione di contratti regolari di lavoro per oltre 700 ragazzi migranti in due anni, la diffusione sul mercato europeo di prodotti rispettosi dei diritti dei lavoratori, la sensibilizzazione della filiera produttiva, dal distributore all’imprenditore, dal bracciante al consumatore che fa la scelta finale di acquisto. Un altro esempio di spinta al cambiamento innescato dal film è rappresentata da “Casa Betania” a Serramarina di Bernalda, una casa di accoglienza per migranti nata in una struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti 8xmille concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo Organismo Caritas Italiana. Inaugurato a inizio 2020 anche in risposta agli sgomberi del ghetto della Felandina, questo spazio è diventato una delle “Case della dignità” nate dal film, dando la possibilità a circa 40 migranti di vivere in un posto dignitoso, accogliente, in cui poter fare anche formazione e imparare un lavoro.

In questo luogo simbolico, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Diocesi di Matera Irsina hanno organizzato il 3 ottobre – nel giorno dell’anniversario della strage di Lampedusa- l’incontro “Processi culturali attivatori di cambiamento sociale. Il docufilm “Il Nuovo Vangelo” di Milo Rau”, durante il quale il regista, con la moderazione della giornalista Patrizia Giancotti, ha dialogato con alcune figure chiave che hanno nutrito di contenuti e valori il film, stimolando il rafforzamento di processi sociali già in atto e contribuendo a generarne di nuovi.

Insieme ai cittadini coinvolti alle riprese del film, a diverse realtà del territorio attive nel sociale e ad alcuni imprenditori che hanno offerto contratti di lavoro regolari ai migranti, come il dott. Appio, all’incontro hanno preso parte il Vescovo della Diocesi di Matera Irsina, S.E. Antonio Giuseppe Caiazzo, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, il responsabile di Casa Betania, Don Antonio Polidoro, il Presidente di Altragricoltura, Gianni Fabbris, il Presidente della Cooperativa Il Sicomoro, Michele Plati, la Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Francesca Lisbona, e due attivisti nonché attori nel film, Yvan Sagnet e Muda. Un’occasione per ritrovarsi di nuovo tutti insieme e testimoniare una sfida vinta grazie alle sinergie di chi prova a smuovere le coscienze, a rompere i muri dell’indifferenza, lavorare sull’integrazione, l’accoglienza e lo scambio fra culture, lottare per i diritti di chi è sfruttato ed emarginato, costruire alleanze, ma anche di chi è riuscito a dare dignità artistica all’azione sociale, generando “il miracolo del cambiamento”. «Il film è per me la realizzazione di una “fantasia socialista” attraverso cui tante persone diverse si sono messe insieme e sono riuscite collettivamente a incidere sulla realtà», ha sottolineato Milo Rau, commentando l’eredità del suo progetto.

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The “The European Capitals of Culture Day at the Universal Exhibition 2020 Dubai” is the event that the Matera Basilicata 2019 Foundation is organizing on October 30, 2021 in the Italian Pavilion at the Expo 2020 Dubai, in partnership with the Commissioner General of Italy and under the patronage of EU Commission. The initiative is the result of the Memorandum of understanding signed in October 2018 between the Foundation and the Commissariat, which envisaged the involvement of the network of European Capitals of Culture, headed by Matera, as a lever for strengthening the dialogue and cooperation between Europe and the vast region of Arab countries. Symbolically, the ceremony that marked the start of the one-year countdown of the Italian presence at the Expo 2020 Dubai was held in Matera, at Cava del Sole, in October 2019, the year the city was European Capital of Culture. Two of the main attendees were the Italian Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Luigi Di Maio and the Minister of Foreign Affairs and International Cooperation of the United Arab Emirates, H.H. Sheikh Abdallah Bin Zayed Al Nahyan.
The ‘Day’ on 30 October 2021 will highlight the most significant cultural experiences of the European Capitals of Culture and their huge contribution to the themes that the Dubai World Expo is promoting: building bridges, leaving no one behind, living in an equilibrium.”
This day in the context of the most important event of the year acquires a special value during this prolonged period that has been marked by the pandemic and the compulsory cancellation of so many major live events. Not only by shining a spotlight on the European Capitals of Culture in the months when for the first time since 1985 there are no ECoCs, but also by creating a connection between the closing ceremonies of Galway and Rijeka in April 2021 and the opening ceremonies of Esch, Kaunas and Novi Sad in 2022. The event will bring to the fore the network of European Capitals of Culture that represent a huge and varied potential of experiences and practices of the transformative and regenerative impact of culture on the cities and their communities.
The program will be played out in four events: the International Forum “The European Capitals of Culture and the New European Bauhaus: how to build sustainable, inclusive and beautiful places”; the International Forum: “Urban/Rural: designing through culture new connections between overcrowded and sparsely populated areas”; “The ECoC game”, an interactive experience designed by the Open Design School aimed at taking visitors on an imaginary journey through the history of the European Capitals of Culture; the performance “Open Sound” – one of the original co-productions of Matera 2019 realized with Multietnica association-, a bridge between the production of contemporary electronic music and sound practices related to the most representative rituals of Lucanian tradition. The performance will involve Italian and Arab musicians and producers, celebrating the encounter of different and similar cultures.
Eight European Capitals of Culture will be participating in the discussions around the themes of the two forums: Esch 2022 (Luxembourg), Novi Sad 2022 (Serbia), Kaunas 2022 (Lithuania), Veszprém-Balaton 2023 (Hungary), Eleusis 2023 (Greece), Nova Gorica/Gorizia 2025 (Slovenia), Oulu 2026 (Finland), and Matera 2019. Major guests at the forum on European Capitals of Culture and New European Bauhaus will include architect Carlo Ratti, co-designer of the Italian Pavilion at Expo, and Mariya Gabriel, European Commissioner for Innovation, Research, Culture, Education and Youth (on video).
“It is a source of immense pride for us that Matera 2019 will lead the European Capitals of Culture to the Expo 2020 Dubai”, says Michele Somma, Vice President of the Matera Basilicata 2019 Foundation. “We wanted to organize this initiative together with the Italian Pavilion and the network of European Capitals of Culture to relaunch this network and to highlight the resilience and ability to reinvent a major event by overcoming the unforeseen challenges posed by the pandemic. It is particularly significant for us to give a sign of rebirth and openness to the world by bringing together the capital cities in one of the few outside EU events, allowing them to be seen together as protagonists, live. Particular attention will be paid to the contribution that the European Capitals of Culture bring to the “New European Bauhaus”, an initiative launched by the European Commission, through an innovative process of co-design in which Matera 2019 is participating with the Open Design School to design more beautiful, more inclusive and more sustainable spaces”.

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Il 4 ottobre il talk con il regista Milo Rau e l’attivista Yvan Sagnet

 

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, l’edizione 2021 del Matera Film Festival ospita fuori concorso, il 4 ottobre alle 19:30 nell’Auditorium “R. Gervasio”, la prima proiezione a Matera e in Basilicata de Il Nuovo Vangelo del regista svizzero Milo Rau. Il docufilm è nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” ed è stato realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019. Al termine della proiezione, il regista Milo Rau sarà protagonista di un incontro con il pubblico, insieme all’attivista Yvan Sagnet, moderato dalla giornalista Angela Mauro. Il docufilm sarà proiettato anche il 10 ottobre alle ore 20:30.

Regista, scrittore e direttore artistico di NTGent, Milo Rau è tornato alle origini del Vangelo, portando per la prima volta nella storia del cinema europeo un Gesù nero, l’attivista camerunense Yvan Sagnet, bracciante nella raccolta dei pomodori e promotore nel 2011 del primo sciopero dei braccianti migranti in Italia. Nei grandi campi di rifugiati del Sud Italia e in quei luoghi attorno a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, la stessa città dove Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson hanno girato i loro film biblici, Yvan/Gesù ha trovato i suoi discepoli, avviando con loro la Rivolta della Dignità. Rifugiati, attivisti, semplici cittadini di Matera sono i protagonisti di questa storia accanto a Marcello Fonte/Ponzio Pilato, Enrique Irazoqui/Giovanni Battista (il Gesù de Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, scomparso nel Settembre 2020), Maia Morgenstern/Maria di Nazaret (la Maria de La Passione di Cristo di Mel Gibson), con la voce narrante e le canzoni di Vinicio Capossela.

“Il Nuovo Vangelo” ha avuto la sua uscita internazionale in streaming ad aprile 2021, in occasione della Pasqua, dopo essere stato presentato in anteprima alle Giornate degli Autori durante la Mostra del Cinema di Venezia 2020. Il docufilm ha ricevuto varie nomination, risultando vincitore come “Miglior Documentario” ai Premi del Cinema Svizzero 2021, ed ha partecipato a diversi festival tra cui l’IDFA - International Documentary Film Festival di Amsterdam, con grande successo sulla stampa internazionale.

La Rivolta della Dignità nata dal film ha generato una campagna politica mondiale ed una vera e propria rete per supportare, mediante raccolta fondi, le iniziative coinvolte nel film. Uno di questi progetti è quello de Le Case della Dignità – in parte sostenuto da GEA/Waldviertler – che ha già dato a 30 braccianti migranti nel Sud Italia un lavoro regolare ed indipendente e un’abitazione. Tra le Case della dignità nate, c’è “Casa Betania”, struttura acquistata, ristrutturata e sostenuta dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina grazie ai finanziamenti 8xmille concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal suo Organismo Caritas Italiana. Altri progetti sostenuti sono quelli dell’associazione “No-Cap” a difesa dello sfruttamento dei braccianti nei campi, “Casa Sankara”, comunità di migranti gestita da migranti per l'accoglienza, supporto e affiancamento nell'inserimento lavorativo e sociale degli stranieri nel tessuto italiano, “AgricoLa Leggera”, luogo dove si praticano scelte sostenibili per Ambiente, Agricoltura, Alimentazione e Accoglienza. Inoltre i prodotti delle associazioni partner oggi possono essere acquistati nei supermercati di tutta Europa. È possibile sostenere tutti questi progetti su http://nocap.oeko-und-fair.de.

“Per presentare uno dei prodotti audiovisivi più importanti nati da Matera 2019, quale è Il Nuovo Vangelo di Milo Rau, non potevamo immaginare occasione migliore del Matera Film Festival, una kermesse che dalla nostra città, riconosciuta ormai come terra di cinema, sta crescendo notevolmente, anche per il richiamo delle produzioni e dei nomi ospitati – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -. Il docufilm del grande regista Milo Rau nasce da un progetto interdisciplinare a metà fra teatro, cinema e rivolta socio-politica, chiamando a raccolta cittadini permanenti e temporanei di Matera, migranti dei ghetti come la Felandina di Metaponto e Borgo Mezzanone a San Severo, realtà che si battono contro il caporalato e per la difesa dei diritti umani, esponenti della chiesa locale, nomi noti del grande cinema, per porre l’attenzione su coloro che sono sfruttati, emarginati e calpestati nella società contemporanea. Gli esiti del progetto, frutto di un percorso di co-creazione con la scena creativa locale, sono un esempio evidente della capacità dell’arte, del cinema, del teatro, di smuovere le coscienze su questioni di urgente attualità, sensibilizzare le amministrazioni e attivare processi virtuosi in grado generare impatti sociali. Un ringraziamento speciale va in tal senso al project leader Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, per aver creato le connessioni fra il team artistico guidato da Rau e le varie realtà locali sensibili ai temi affrontati dal progetto, che rappresenta una delle grandi eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.

 

Biografia
Milo Rau è regista, scrittore e direttore artistico di NTGent (Belgio). Rau ha studiato sociologia, lingue e letterature tedesche e romanze a Parigi, Berlino e Zurigo. I critici lo definiscono il "più influente" (Die Zeit), "più premiato" (Le Soir), "più interessante" (De Standaard), "più controverso" (La Repubblica), "più scandaloso" (New York Times) o l'artista "più ambizioso" (The Guardian) del nostro tempo. Dal 2002 ha pubblicato oltre 50 opere teatrali, film, libri e azioni per le quali ha ricevuto numerosi premi. Le sue produzioni teatrali sono state presentate in tutti i principali festival internazionali e sono state in tournée in oltre 30 paesi in tutto il mondo.
I film di Rau (tra cui Die letzten Tage der Ceausescu, Hate Radio, Die Moskauer Prozesse, Das Kongo Tribunal, Das Neue Evangelium) hanno ricevuto numerosi premi (tra cui un premio speciale al Festival des Deutschen Films, lo Zürcher Filmpreis o l’Amnesty International Prize); il suo ultimo film Das Kongo Tribunal è stato nominato per gli Awards del cinema tedesco e svizzero, tra gli altri. "Milo Rau nobilita il cinema", ha affermato ad esempio la giuria dello Zürcher Filmpreis. Oltre al suo lavoro di regista, Rau è anche critico televisivo, docente e scrittore estremamente prolifico con 15 pubblicazioni ad oggi, tradotte in inglese, francese, italiano, olandese, cinese e norvegese, tra le altre. L'opera letteraria di Rau ha ricevuto alcuni dei più prestigiosi premi letterari tedeschi.

 

IL NUOVO VANGELO
Titolo originale: Das neue Evangelium Germania, Svizzera, Italia, 2020, 107' Regia: Milo Rau
Con: Yvan Sagnet, Papa Latyr Faye, Samuel Jacobs, Yussif Bamba, Jeremiah Akhere Ogbeide, Mbaye Ndiaye, Kadir Alhaji Nasir, Ali Soumaila, Vito Castoro, Marie Antoinette Eyango, Anthony Nwachukwu, Mohammed Souleiman, Alexander Kwaku Marfo, Blessing Ayomonsuru, Marcello Fonte, Enrique Irazoqui, Maia Morgenstern e molti altri.

Una produzione Fruitmarket (Germania), Langfilm (Svizzera) & IIPM – International Institute of Political Murder in coproduzione con SRF Schweizer Radio und Fernsehen / SRG SSR, ZDF in cooperazione con ARTE, in collaborazione con Fondazione Matera Basilicata 2019, Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e Teatro di Roma supportata da Film- und Medienstiftung NRW, Bundesamt für Kultur (BAK), Zürcher Filmstiftung, DFFF - Deutscher Filmförderfonds, Kanton St.Gallen Kulturförderung / Swisslos, BKM - Die Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien, Volkart Stiftung, Suissimage Kulturfonds.

Foto, video e testi
https://www.dropbox.com/sh/tnttxnbis7vra79/AACqVTtL3jbW5LD-R2ArLResa?dl=0
https://dasneueevangelium.de/#downloads

 

Per ulteriori informazioni si prega di contattare:
Giacomo Bisordi This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
+39 340 54 16 720

Coordinamento stampa per NTGent:
Tom De Clercq This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
+32 476 74 98 74

PR-Manager Milo Rau / IIPM:
AugustinPR Yven Augustin
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
+49 160 801 52 35

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È stata sottoscritta questa mattina a Casino Padula a Matera la convenzione di ricerca tra Fondazione Matera Basilicata 2019 e CNA Basilicata per lo sviluppo di progetti comuni nell’ambito dell’artigianato artistico, del design e dell’innovazione dei processi artigianali. A firmare l’accordo sono stati il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva e il Presidente di CNA Basilicata, Leo Montemurro.

Grazie alla convenzione, tra ottobre e novembre saranno sviluppati nove incontri formativi e di contaminazione tra artigiani, artisti, microimprenditori lucani con giovani designer selezionati nell’ambito del Progetto “Artigi@ni” promosso da CNA Basilicata, finalizzato a sviluppare figure professionali in grado di combinare la tradizione artistica con le nuove tecnologie, mantenendo fissa l’attenzione al binomio “innovazione-tradizione”. Gli incontri si baseranno sulla metodologia di Open Design School, progetto pilastro ed eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Nell’ottica della più ampia collaborazione e al fine di massimizzare l’efficacia degli interventi, la Fondazione e CNA Basilicata si impegnano a collaborare nel coordinamento scientifico delle attività, compartecipare alle diverse fasi di realizzazione della ricerca, collaborare all’organizzazione di seminari, conferenze, dibattiti, workshop ed eventi per la diffusione dei risultati ottenuti, proporre nuove attività di ricerca, mettere a disposizione le proprie expertise, il proprio personale e le strutture organizzative e fisiche per lo sviluppo delle attività comuni. Fra queste ultime, un ruolo centrale sarà assunto dal Laboratorio di Open Design School a Casino Padula.

“Dopo l’accordo con la scuola Minozzi- Festa per i laboratori di stampa 3D – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva -, questa nuova collaborazione avviata con CNA Basilicata evidenzia il valore di Open Design School a servizio del territorio, grazie alla sua capacità di lavorare con soggetti eterogenei, dai cittadini ai creativi, dalle scuole alle imprese, fino alle istituzioni. Siamo onorati della scelta di CNA Basilicata e del suo Presidente Leo Montemurro di voler essere parte di un progetto comune, cogliendo in pieno le potenzialità di Open Design School, una best practice di riferimento a livello internazionale, tanto da essere annoverata tra i partner del New European Bauhaus lanciato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen”.

Da parte sua il Presidente di Cna Basilicata, Leonardo Montemurro, evidenzia come “il Progetto Artigi@ani ha coinvolto imprese provenienti da ogni parte del territorio regionale che con convinzione hanno dato la propria adesione partecipando alle attività sinora svolte e poi sospese a causa della pandemia da Covid-19. Il nostro impegno è quello di irradiare in ogni parte della Regione partendo da Matera i positivi risultati dell’esperienza dell’Open Design School coinvolgendo il maggior numero possibile di imprese con particolare attenzione a quelle più attente ai temi della contaminazione con il design e della introduzione di innovazione nei propri processi produttivi”.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 e il Consorzio Materahub nei giorni scorsi hanno presentato i primi risultati del progetto DeuS (European Open Design School for regional sustainable development) all’edizione 2021 del Summit delle industrie culturali e creative a Lubiana (Slovenia), evento organizzato dal Ministro delle politiche economiche sloveno, nell’ambito delle manifestazioni per la Presidenza di turno dell'Unione europea, e dallo European Creative Business Network (ECBN), la rete europea che associa le più importanti organizzazioni operanti nei settori delle industrie culturali e creative in Europa, di cui Materahub è partner.

Il progetto DeuS ( www.deuscci.eu ) è dedicato alla formazione professionale continua e all’imprenditorialità degli operatori culturali e creativi, esportando in Europa la metodologia di “Open Design School” (ODS), progetto pilastro ed eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, selezionato come partner del “New European Bauhaus” per la sua capacità di coinvolgere la comunità in processi di co-creazione legati ai temi europei della sostenibilità, accessibilità, inclusività, rigenerazione urbana, economia circolare, partecipazione e cittadinanza attiva.

ODS e il suo approccio innovativo al concetto di “formazione e apprendimento” (alla pari, imparare facendo, multidisciplinare, post-disciplinare ed intergenerazionale) hanno generato due importanti output open source: un toolkit di formazione per le ICC e il DeuS Living Lab, ossia una metodologia di design partecipativo per individuare sfide reali a livello locale e proporre soluzioni concrete che possano essere applicate in Europa.

Rita Orlando (Manager di Open Design School) e Raffaele Vitulli (Vicepresidente di Materahub) hanno presentato le attività del progetto in un panel del Forum degli esperti, focalizzato sul contributo delle Industrie Culturali e Creative al Green Deal europeo, nonché sulle capacità e le competenze necessarie per affrontare le sfide presenti e future.

Il progetto DeuS, che vede la Fondazione Matera Basilicata 2019 come capofila, aggrega altri 8 paesi europei, insieme ad altre Capitali Europee della Cultura (Kaunas, La Valletta, Kosice), allo scopo di identificare soluzioni creative e innovative alle sfide economiche e sociali multisettoriali dei contesti locali. Un processo aperto che evidenzia come un'iniezione di pensiero creativo e abilità creative possano portare a soluzioni efficaci per sfide complesse.

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Sono cominciati oggi a Casino Padula, con un momento di presentazione che ha coinvolto circa 100 ragazzi, i laboratori in stampa 3D per gli studenti delle seconde classi della secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Minozzi- Festa di Matera, frutto di un accordo di partnership fra la scuola e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Obiettivo del percorso formativo è quelli di avvicinare gli studenti alle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) attraverso l’approccio formativo orizzontale, collaborativo, partecipativo, incentrato sul metodo “imparare facendo” e apprendimento tra pari di Open Design School, progetto pilastro ed eredità di Matera capitale europea della cultura 2019.

Durante i laboratori, gli studenti realizzeranno i componenti per un dispositivo di rilevazione di parametri ambientali, a partire dal disegno CAD, attraverso l’uso del software gratuito TinkerCAD, per arrivare alla produzione in stampa 3D. Ognuna delle classi coinvolte (2A, 2B, 2C, 2D, 2E) realizzerà una parte del dispositivo che sarà poi assemblato. Il percorso si svilupperà in cinque appuntamenti fra settembre e novembre, ospitati a Casino Padula, per un totale di 20 ore di formazione, e si chiuderà con un momento di restituzione finale.

“Le scuole sono state protagoniste di numerose progettualità di Matera Capitale Europea della Cultura e nel 2019 a loro è stato dedicato uno specifico calendario per le visite guidate, con attività che spaziavano per contenuti e tipologia di esperienza – ha sottolineato il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, parlando agli studenti presenti all’incontro di oggi -. Attraverso Open Design School, in questi anni abbiamo inoltre messo in campo diverse attività laboratoriali a Casino Padula, proseguite anche nell’estate 2020 con l’attivazione del FabLab “Open Maker Space”, uno spazio aperto all’apprendimento, all’invenzione, alla prototipazione, mettendo al centro la comunità delle persone che partecipano alle iniziative proposte. Siamo stati perciò entusiasti della collaborazione richiesta dall’Istituto Minozzi Festa di Matera, una nuova occasione per Open Design School per continuare a lavorare sui temi sviluppati nel percorso di Matera 2019, a beneficio del tessuto locale, rilanciando al contempo la centralità di Casino Padula come spazio di comunità e di creatività”.

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 MATERA FILM FESTIVAL

DAL 2 AL 10 OTTOBRE - Seconda edizione

IL 14 SETTEMBRE AL VIA LE PRENOTAZIONI PER LA MASTERCLASS DI DAVID CRONENBERG, IL CONCERTO DI NICOLA PIOVANI E IL FILM “IL NUOVO VANGELO” DI MILO RAU.

UFFICIALIZZATE LE GIURIE DEL CONCORSO

Venerdì 24 settembre 2021 alle 11,00

Conferenza stampa di presentazione dell’intero programma a Matera nel palazzo “Malvinni Malvezzi” e in streaming sul canale Facebook del festival https://www.facebook.com/MateraFilmFestival/

PRENOTAZIONE EVENTI SPECIALI

Il Matera Film Festival svela in anteprima tre eventi speciali della seconda edizione della kermesse. Gli appuntamenti sono prenotabili sul sito www.materafilmfestival.it

Il 2 ottobre alle 21,00 il Maestro Nicola Piovani, compositore tra i più importanti ed amati del cinema e del teatro, inaugurerà la seconda edizione del Matera Film Festival a “Cava del Sole” con il concerto “La musica è pericolosa”.

 

Il 4 ottobre il Maestro David Cronenberg, ospite d’onore del Festival, terrà una conferenza stampa riservata ai media e il 6 ottobre alle 19,00 una masterclass aperta al pubblico.

Il programma del Matera Film Festival si arricchisce di una retrospettiva a lui completamente dedicata. Questi i titoli dei lungometraggi che saranno presentati al pubblico: The Fly (La mosca, 1986); Dead Ringers (Inseparabili, 1988); Videodrome (1983); eXistenZ (1999); Spider (2002); M. Butterfly (1993); A History of Violence (2005).

Il 4 ottobre alle 19,30 nell’Auditorium “R. Gervasio”, il Matera Film Festival ospita fuori concorso, grazie alla collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, la prima proiezione a Matera e in Basilicata de Il Nuovo Vangelo del regista svizzero Milo Rau, che incontrerà il pubblico insieme all’attivista Yvan Sagnet in un talk moderato dalla giornalista Angela Mauro.

Il docufilm è nato dal progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Topoi. Teatro e Nuovi Miti” ed è stato realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019.

Insieme al suo team, Milo Rau è tornato alle origini del Vangelo, portando per la prima volta nella storia del cinema europeo un Gesù nero, l’attivista camerunense Yvan Sagnet. Nei grandi campi di rifugiati del Sud Italia e nei luoghi attorno a Matera, la stessa città dove Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson hanno girato i loro film biblici, Yvan/Gesù ha trovato i suoi discepoli, avviando con loro la Rivolta della Dignità.

Per Michelangelo Toma, codirettore artistico del Festival insieme a Nando Irene e Silvio Giordano “queste tre anticipazioni segnano la rotta del Matera Film Festival: la grande musica, l’attenzione all’attualità, all’impegno civile e sociale e il confronto con i maestri del cinema internazionale sono i punti qualificanti di un progetto culturale di ampio respiro che ha l’ambizione di ibridare linguaggi, generi e pubblici”.

Le giurie

Di assoluto prestigio e qualità le giurie chiamate a valutare le opere presentate nelle tre sezioni del concorso: lungometraggi, documentari e cortometraggi.

 

Giuria lungometraggi:

Maria Sole Tognazzi è una regista e sceneggiatrice italiana. Il suo primo lungometraggio, Passato prossimo, viene premiato con un Nastro d’argento e un Globo d’oro come miglior regista esordiente. Nel 2015 esce Io e lei, che vince il Nastro d’Argento come Miglior Soggetto dell’anno, il Nastro d’Argento speciale 70 anni e un Ciak d’Oro come Migliore Commedia. Nel 2019 dirige Petra, la serie originale, tratta dai gialli best seller dell'autrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett.

Roberta Torre è una regista e sceneggiatrice italiana. Dirige due musical, entrambi ambientati a Palermo: il primo è il film cult, Tano da morire, e il secondo, Sud Side Story, presentato alla 57° Mostra del Cinema di Venezia. Da allora si dedica principalmente ai lungometraggi, premiati nei maggiori festival tra cui ricordiamo quelli di Venezia, Cannes e il Sundance Film Festival. Affianca all’impegno nel cinema anche una ricca attività teatrale.

Igort, pseudonimo di Igor Tuveri, è dal 2018 direttore di Linus , la storica rivista di fumetti fondata da Giovanni Gandini nel 1965. E’ autore di fumetti, illustratore, saggista e musicista. Nel 1994 espone i suoi lavori plastici e musicali alla Biennale di Venezia e nel 2000 fonda e dirige la casa editrice Coconino Press. Nel 2002 esce il suo romanzo a fumetti 5 è il numero perfetto, pubblicato in 15 paesi e diventato un film nel 2019, da lui stesso sceneggiato e diretto.

Roberto De Feo è un regista e sceneggiatore. Nel 2019 ha realizzato il suo primo lungometraggio The Nest (Il Nido), presentato in anteprima mondiale al Festival di Locarno 2019. Nel 2020 co-dirige la sua opera seconda A Classic Horror Story con protagonista Matilda Lutz. Il film è un Originale Netflix prodotto da Colorado Film, disponibile su Netflix in 190 paesi. Uscito il 14 Luglio, durante la prima settimana "A Classic Horror Story" è arrivato sul podio dei più visti al mondo su Netflix.

Paola Squitieri è una production coordinator italiana. Dopo una lunga collaborazione con la società di produzione di Pasquale Squitieri - la Vidi Cinematografica - ed una laurea in cinema alla New York University, ha lavorato come aiuto regista e casting director per produzioni italiane ed internazionali. Il suo ultimo film come casting La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko è in concorso nella sezione Orizzonti Extra alla 78° Mostra del Cinema di Venezia. Dal 2015 è production coordinator per la Baires Produzioni di Maurizio e Manuel Tedesco.

 

 

Giuria Documentari:

Michela Occhipinti è una regista e sceneggiatrice italiana. Nel 2003 debutta nella regia con il documentario, ¡Viva la Pepa! (ridateci la Costituzione), sulla situazione sociale in Argentina. Inizia poi una collaborazione con RAI 2 dove cura la regia di vari reportages su questioni legate all’immigrazione. Nel 2018 dirige il suo primo lungometraggio di finzione Il corpo della sposa (Flesh Out) in Mauritania, presentato in prima mondiale al Festival di Berlino nel 2019.

Steve Della Casa è un critico cinematografico e direttore artistico italiano. Ha ricoperto la carica di direttore del Torino Film Festival, dal 1999 al 2002. Dal 1994 conduce Hollywood Party, programma radiofonico di Radio 3. Dal 2008 è direttore artistico del Roma Fiction Fest. Collabora con il quotidiano La Stampa e con numerose riviste di cinema. Dal 2006 al 2013 presiede la Torino Film Commission. Ha curato la regia di alcuni documentari e dal 2015 è autore televisivo per la serata dedicata ai David di Donatello.

Marcello Sannino è un regista italiano. Dal 2002 decide di dedicarsi a tempo pieno all’attività cinematografica. Dal 2008 al 2016 collabora con l'Arci Movie di Ponticelli, Parallelo41 e Figli del Bronx curando alcuni laboratori sul linguaggio cinematografico presso gli Istituti di Istruzione Superiore e realizzando insieme agli allievi cortometraggi che hanno partecipato ai festival di categoria. Tra i suoi film come regista: Rosa Pietra Stella (2020), La seconda natura (2012).

Antonio Calbi è Sovrintendente della Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa dal 2018. E' stato direttore del Teatro di Roma - Teatro Nazionale e del Teatro Eliseo. Manager culturale, critico e studioso delle arti sceniche e delle discipline del progetto, giornalista professionista. Ha ideato e diretto festival, rassegne e eventi con l’associazione Teatri 90 progetti. A Matera ha diretto le stagioni 2011/12 e 2012/13 presso il Teatro Duni, il Teatro Comunale e in altri spazi della città. Ha realizzato progetti e attività anche in altri paesi della Basilicata e promosso la istituzione del consorzio TUB - Teatri Uniti di Basilicata. Dal 2007 al 2014 ha diretto il settore Spettacolo del Comune di Milano (sindaci Moratti e Pisapia, con assessori Sgrabi e Boeri), dove si è occupato di teatro, danza, musica, cinema, multimedia, creatività giovanile, eventi, ma anche di moda e design. E' stato consulente delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Torino 2006 e fra i promotori di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Ha preso parte a numerose giurie di premi e concorsi, curato convegni, mostre, pubblicazioni. E' stato membro della Consulta per lo Spettacolo del Ministero della Cultura. E' Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

 

 

Giuria Cortometraggi:

Margareth Madè è un’attrice e modella italiana. Nel 2008 viene scelta da Giuseppe Tornatore per il ruolo della protagonista in Baarìa. In televisione interpreta il ruolo di Sophia Loren da giovane in La mia casa è piena di specchi. Nel 2011 è nel cast de II paese delle piccole pioggie per la regia di Sergio Martino. Nel 2014 partecipa al film Andron, accanto ad attori del calibro di Alec Baldwin e Danny Glover. Nel 2019 conduce la trasmissione Sky #Cinepop!. Attualmente è impegnata con le riprese della docu-fiction Donne di Calabria e nel progetto Il segno delle donne 2, dove interpreta la protagonista Alida Valli.

Silvia Luzi è sceneggiatrice, regista e produttrice. Con Luca Bellino è CEO di Tfilm. Tra le principali produzioni di cui Silvia Luzi è anche regista e sceneggiatrice con Luca Bellino: La Minaccia (2008) e Dell’Arte Della Guerra (2012). I due collaborano con numerosi broadcaster internazionali (NHK, SVT, PRESS TV UK, The Guardian, Journeyman Pictures e altri) per la realizzazione di documentari current affair. Nel 2017 producono e dirigono Il Cratere, unico film italiano in concorso alla 74° Mostra del Cinema di Venezia – Settimana Internazionale della Critica. Nel 2019 realizzano per la Festa del Cinema di Roma la sigla di apertura della sezione parallela Alice Nella Città.

Anastasia Michelagnoli è una produttrice. Dal 1998 comincia la duratura collaborazione con la società di produzione IBC Movie per la quale è responsabile degli sviluppi cinema e tv. Tra i titoli che ha curato si trovano Martin Eden di Pietro Marcello, Il traditore di Bellocchio e Lacci di Daniele Luchetti.

La seconda edizione del Matera Film Festival si svolgerà in presenza, compatibilmente con le misure di contenimento della pandemia da Covid-19 che saranno attuate nel periodo di svolgimento del festival.

Ingresso libero, con Green Pass obbligatorio. Avranno precedenza le prenotazioni effettuate sul sito del Festival. Successivamente si procederà all’ingresso del resto del pubblico, fino a esaurimento posti.

Info: www.materafilmfestival.it

Facebook: https://www.facebook.com/MateraFilmFestival/

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Lo spettacolo "Mangiafoco" di e con Roberto Latini, realizzato per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stato premiato come "Miglior Spettacolo" alla decima edizione del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano" ideato da Luca De Fusco e Maurizio Giammusso e organizzato quest'anno dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, con il Patrocinio dell'Agis.

La premiazione si è tenuta il 7 settembre a Villa Campolieto ad Ercolano ed è stata trasmessa su Rai 1 con la conduzione di Tullio Solenghi. Le terne finaliste votate da una giuria di circa 800 esperti di settore sono state scelte da una giuria di qualità presieduta da Gianni Letta e composta da Giulio Baffi (critico La Repubblica Napoli), Donatella Cataldi (giornalista Tg3-Chi è di scena), Franco Cordelli (critico Corriere della Sera), Fabrizio Coscia (critico Il Mattino), Masolino d'Amico (critico La Stampa), Maria Rosaria Gianni (capo redattore Cultura Tg1), Katia Ippaso (critico Il Messaggero), Tommaso Le Pera (fotografo di scena), Valerio Santoro (produttore), Pamela Villoresi (Direttore Teatro Biondo Stabile di Palermo).

“Una dedica, molti ringraziamenti e tante condivisioni – ha detto Latini dopo la premiazione - a partire dalla sensibilità, leggerezza e profondissima quiete con cui si sono mossi a tempesta tutti gli attori di questo spettacolo. Poi i ringraziamenti a chi l’ha prodotto e a chi lo ha voluto e chiesto, Matera Capitale Europea della Cultura 2019, il Piccolo Teatro di Milano e la Compagnia Lombardi Tiezzi. Infine, una dedica con tutto il cuore alla memoria del fonico di questo spettacolo, Marco Pasquale”.

"Mangiafoco", che ha debuttato alla Serra del Sole di Matera il 21 novembre 2019, è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, nell'ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti".

“Esprimiamo la nostra immensa soddisfazione per il premio ottenuto da uno spettacolo che è stato parte del programma di Matera 2019 e frutto del lavoro di co-creazione con la scena creativa locale” sottolineano il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva e la Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Francesca Lisbona.

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 Dalla performance di arte pubblica ideata nel 2019 da Mariangela e Vinicio Capossela nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è nato il docufilm “Trenodia”, regia di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, produzione Mariangela Capossela, SponzFest, Fondazione Matera Basilicata 2019.

L’antichissima pratica della trenodìa (pianto rituale) comune nel Sud Italia sino a pochi anni fa e dedicata non solo alla morte, ma a diverse crisi sociali, aveva funzione riparatrice e rigeneratrice della comunità. Nel 2019, i fratelli Mariangela e Vinicio Capossela hanno proposto un’attualizzazione di questa pratica allargandola al concetto più vasto di morte culturale, mettendo in scena per dieci giorni una performance d’arte pubblica itinerante, con la partecipazione attiva degli abitanti di otto paesi e tre regioni. Tra pittura, musica e rito, il film nato dalla performance racconta poeticamente lo svolgersi delle processioni tra paesaggi senza tempo, dalla costa della Calabria ai Sassi di Matera.

Il film “Trenodia” debutterà nei prossimi giorni nel corso di due importanti festival italiani. Giovedì 26 agosto, sarà proiettato a Calitri (Avellino) durante lo SPONZFEST, il festival con la direzione artistica di Vinicio Capossela in programma in Alta Irpinia dal 25 al 29 agosto (prenotazione su www.postoristervato.it ). Il film è inoltre in concorso alla 39esima edizione dell’Asolo Art Film Festival, il più antico Festival internazionale del Film sull’Arte, nato nel 1973 come distaccamento della Biennale d’Arte di Venezia. Il film è inserito nella sezione speciale “ITALIAE” dedicata a opere audiovisive con focus sul patrimonio artistico e paesaggistico italiano e sulle varie espressioni della nostra cultura. Dal 16 al 22 agosto sarà possibile votare per le opere della sezione “ITALIAE” sul sito www.asoloartfilmfestival.com previa registrazione. I film in concorso saranno visibili gratuitamente da lunedì 23 fino a domenica 29 agosto, mentre fra sabato 28 e domenica 29 agosto si svolgeranno in presenza, al Teatro Duse di Asolo (Treviso), gli eventi culturali e le premiazioni dei film vincitori.

« ”Trenodia” – spiega il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - è stato un progetto di arte partecipata che ha portato Matera 2019 fuori dalla nostra regione, coinvolgendo in particolare le comunità meridionali di Isola di Capo Rizzuto in Calabria, e di Calitri, Cairano e Lacedonia in Alta Irpinia, diventate anche loro “Capitali per un giorno”, per concludersi in Basilicata fra Tricarico e Matera con il grande concerto di Vinicio Capossela alla Cava del Sole. La decisione di portare il progetto “Capitale per un giorno” fuori dai confini regionali è stata il frutto di una sperimentazione proposta dal Ministero dei Beni culturali alla Fondazione Matera Basilicata 2019, apprezzando il modello di valorizzazione dei territori adottato nei comuni della Basilicata nell’ambito del programma di Matera 2019. Un modello che intendiamo proporre anche nei prossimi mesi con nuove iniziative rivolte in particolare alle aree interne».

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Nella notte di San Lorenzo, cittadini permanenti e temporanei di Matera hanno potuto ammirare, dalla platea naturale del Sasso Caveoso, lo spettacolo di “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”, un evento diffuso organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Regione Basilicata, Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, Francesco Foschino, Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.

A differenze di quanto avvenuto nel 2013 e nel 2019, quando lo sfondo dell’evento erano stati i Sassi, questo nuovo esperimento ha visto al centro della scena l’area della Murgia, che ha brillato come un cielo stellato grazie a 600 lumini a led, scelti proprio per salvaguardare l’integrità di questa area naturalistica, e 200 fiaccole poste lungo l’affaccio che dai Sassi guarda al parco tra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso, dove è stata spenta la pubblica illuminazione.

A rendere ancora più magica l’atmosfera, l’esibizione sulla rupe della chiesa dell’Idris, diffusa in tutto il Sasso Caveoso, di quattro artisti, due italiani e due africani, che hanno intrecciato le loro tradizioni musicali. In apertura, l’omaggio della cantante materana Valentina Pinto (in arte Midorii) e del pianista pugliese Nicola Pannarale a due grandi cantautori italiani che ci hanno lasciato, il lucano Pino Mango con “Lei verrà”, e Franco Battiato con “La cura”. Spazio poi ai ritmi africani di Arsene Duevi, cantante ed etnomusicologo del Togo, e del polistrumentista senegalese Dudu Kouatè. In chiusura, l’esibizione dei quattro artisti insieme, con tre brani di grande impatto emotivo, in un abbraccio simbolico fra culture: una ninna nanna materana ed una africana e “Your Song” di Elton John.

“Con questa serata – commenta Giovanni Oliva, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 - abbiamo voluto lanciare un messaggio di ripartenza dopo i mesi difficili della pandemia, da un lato invitando le persone ad alzare lo sguardo verso il cielo per “riveder le stelle”, di cui troppo spesso si dimentica la bellezza, e dall’altro sensibilizzando sul tema dell’inquinamento luminoso e del risparmio energetico, in connessione ai temi al centro del G20 e tornati di grande attualità dopo la presentazione del report Onu sul cambiamento climatico. Siamo soddisfatti della riuscita dell’evento, i commenti registrati sia dal vivo che sui nostri canali social, sono stati molto positivi e ci spronano a rendere l’iniziativa un appuntamento fisso, da allargare anche al resto della Basilicata, una delle regioni più buie d’Europa e per questo più suggestive per l’osservazione delle stelle. Voglio ringraziare davvero tutti quelli che hanno lavorato a questa iniziativa, in particolare i colleghi della Fondazione, i 18 volontari dell’Associazione Open Culture 2019, che con il loro inconfondibile entusiasmo hanno dato il loro supporto per posizionare i lumini sulla Murgia, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata”.

“Matera cielo stellato – sottolinea il sindaco di Matera, Domenico Bennardi - ha il merito di valorizzare l'identità della nostra città, la magia dei luoghi e del tempo. Un evento di grande suggestione, che ci porta a riflettere anche sulla necessità di fare in modo che il nostro patrimonio possa restare quello che ci è stato consegnato dai nostri avi: dobbiamo puntare a iniziative sostenibili che ci aiutino a ripensare e a progettare lo sviluppo che vogliamo per la nostra comunità. Un plauso alla Fondazione e a quanti hanno lavorato per regalarci un cielo così stellato”.

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“Sei venuto tra la nostra gente e la tua vita è sicura”. Questa frase, incisa in italiano e in arabo, è il messaggio dell’opera scultorea “Pietrapertosa” ideata dall’artista palestinese Emily Jacir, Leone d’oro alla 52a Biennale di Venezia, inaugurata ieri nel borgo di Pietrapertosa, sulle Dolomiti Lucane, a conclusione del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Gardentopia, e dopo la sua esposizione alla mostra PUSH THE LIMITS allestita pressa la Fondazione Merz di Torino tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

L’imponente medaglione di 350 chili, realizzato da una marmeria tutta al femminile di Pignola in pietra di Gorgoglione, è stato istallato in maniera permanente nel giardino di comunità di Gardentopia, dove la Jacir ha condotto una residenza artistica nel 2019, riscoprendo le radici arabe e il grande senso di ospitalità di questa comunità.

Lo svelamento dell’opera è stato preceduto da un incontro pubblico, moderato dall’architetto Marilina Giannotta, cui hanno preso parte la Sindaca di Pietrapertosa, Maria Cavuti, il Sindaco di Brindisi di Montagna, Gerardo Larocca, in rappresentanza del Direttivo ANCI Basilicata, il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva, la manager sviluppo e relazioni della Fondazione, Rossella Tarantino, l’artista Emily Jacir, con accompagnamento musicale del Complesso Bandistico Città di Pietrapertosa.

“Sono davvero emozionata - ha sottolineato la Sindaca Cavuti in apertura dell’incontro - per il traguardo che abbiamo raggiunto oggi con l’inaugurazione dell’opera di Emily Jacir, frutto di un percorso iniziato ben due anni fa, e che con determinazione abbiamo voluto portare a compimento, come eredità di Matera Capitale Europea della Cultura nella nostra comunità. Da un lato, con questa opera, che valorizza le origini arabe nel nostro borgo, consolidiamo ulteriormente il rapporto con i comuni lucani delle “Rabatane”, come Tricarico e Tursi, e con i quali stiamo lavorando, grazie al supporto di Pietro Laureano, per il riconoscimento Unesco. Dall’altro, l’opera arricchisce ed amplia l’offerta turistica e culturale di Pietrapertosa, mentre la sua collocazione all’interno del giardino di comunità esalta l’incontro che l’artista ha avuto con i pietrapertosani, e che la rende a tutti gli effetti una nostra cittadina temporanea. La presenza del nostro Complesso bandistico oggi, dopo quasi due anni di fermo, è altresì un segnale di ripartenza per il settore e un’occasione per tornare a rianimare le nostre realtà”.

“Gardentopia, Capitale per un giorno e le residenze artistiche, sono i progetti della Fondazione che hanno portato Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nei 131 comuni della Basilicata, anche grazie alla preziosa collaborazione con l’ANCI, dando valore in particolare a quelle aree più remote ma anche più resilienti, come dimostra il lavoro fatto a Pietrapertosa - ha spiegato Giovanni Oliva-. Le radici arabe di molti dei nostri comuni, raccontate nell’opera di Emily Jacir, ci connettono con tutta l’area vasta del Mediterraneo, aprendo l’opportunità di creare ponti, che avremo modo di sviluppare già durante la nostra presenza all’Expo di Dubai a ottobre”.

“Questa opera – è stato evidenziato da Rossella Tarantino – racconta una storia tutta al femminile. Sono infatti donne le protagoniste di questo progetto: la Sindaca di Pietrapertosa, l’artista Emily Jacir, il team della marmeria di Pignola che l’ha realizzata, le artiste della mostra “Push the limits” promossa dalla Fondazione Merz di Torino, guidata da un’altra donna, Beatrice Merz. La scultura è inoltre simbolo di una relazione, indagata da diversi artisti protagonisti di Matera 2019, ovvero quella fra spazi troppo pieni delle città e spazi troppo vuoti delle aree più remote, nei quali gli artisti sentono di avere una maggiore libertà espressiva. Un tema di grande rilievo a livello europeo.”

Per l’incontro è giunto anche il saluto della Presidente della Fondazione Merz di Torino, Beatrice Merz: “Sono felice e anche orgogliosa di aver collaborato a questo progetto. Un progetto di arte pubblica che si è portato a compimento grazie a un innesto sinergico tra istituzioni pubbliche e private. E in questo percorso c'è la visione della Fondazione Merz, quello di andare in luoghi e città in cui, non solo si può portare il proprio contributo, ma anche per imparare un comportamento sociale, attraverso l'idea dello scambio. L'opera di Emily Jacir non poteva essere che perfetta per questo obiettivo”.

“Prima di arrivare a Pietrapertosa – ha raccontato Emily Jacir – mi hanno colpito le radici arabe di questo paese che non conoscevo e così ho iniziato una ricerca sul dialetto locale e su alcune parole che qui si conservavano dal passato. Durante la residenza artistica ho poi incontrato i cittadini per capire cosa si aspettassero di vedere realizzato per il loro giardino di comunità. Un giorno, attraversando il quartiere arabo “Arabata”, una signora mi ha invitato a casa sua a prendere una tazza di caffè o the, spiegandomi l’importanza dell’ospitalità per i pietrapertosani, che deriva proprio dalle loro origini arabe. Tutto questo mi ha fatto sentire a casa e mi ha portata a decidere di lavorare sul tema dell’ospitalità. Ho scelto la pietra per realizzare l’opera sia per utilizzare lo stesso materiale di cui sono fatte le case qui, ma anche per lasciare al borgo un lavoro permanente. La forma del cerchio è nata da una pittura rupestre di forma circolare che ho visto nell’Arabata, ma vuole anche richiamare l’abbraccio fra le nostre culture”.

Sul tema della relazione ha lavorato anche la performance di musica elettronica realizzata dall’artista lucano Daniele Antezza. Antichi echi della terra lucana campionati opportunamente e rielaborati in chiave contemporanea sono stati fusi con i panorami sonori palestinesi, anch'essi rielaborati e decostruiti grazie all'utilizzo di avanguardistiche tecnologie musicali, per creare una sinestesia tra frequenze sonore e potenza visiva della scultura.

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“Comanda il banditore che ciascuna famiglia [dei Sassi] tramontato il sole, immediatamente dimostri il lume davanti le loro case. Onde […] pare a quelli che sono nella terza parte della città sopra il colle, di vedere sotto i piedi il cielo pieno di vaghe stelle distinte in diverse figure” (Leandro Alberti “Descrittione di tutta Italia”, Venezia, 1568)

Il 10 agosto, nella serata di San Lorenzo dedicata all’osservazione della volta e delle stelle, la Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Comune di Matera, APT Basilicata, Parco della Murgia Materana, Associazione Volontari Open Culture 2019, organizza “Matera cielo stellato. A riveder le stelle”. Un evento in formato diffuso nel Sasso Caveoso a Matera, che riprende l’antica tradizione di “Matera cielo stellato”, riattualizzata da Francesco Foschino nel 2013, durante la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura, e poi in occasione della Cerimonia inaugurale di Matera 2019, insieme a Saverio Tarasco e Vito Cappuccio.

L’iniziativa, pensata come occasione per riaccendere le luci sulla cultura dopo l’esperienza della pandemia, intende sviluppare uno dei temi al centro del G20 che ha fatto tappa anche nella città dei Sassi lo scorso 29 giugno, ovvero quello della cura del pianeta. Nel programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, diverse sono state le progettualità che hanno lavorato sul tema della sostenibilità ambientale, e fra queste il progetto Interreg Europe “Night Light”, finalizzato a migliorare le politiche regionali per ridurre l’inquinamento luminoso, sensibilizzare sul risparmio energetico, proteggere e valorizzare il cielo notturno anche con proposte di ecoturismo, come l’astroturismo. La Basilicata risulta, infatti, essere una delle regioni italiane con una maggior percentuale di cielo buio e una grande estensione di parchi naturali, dal Pollino alla Murgia Materana, che possono garantire la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi naturali incluso il cielo. Proprio in questa direzione si muove l’iniziativa del 10 agosto.

All’imbrunire, intorno alle 21.15, in parte del Sasso Caveoso si spegnerà la pubblica illuminazione mentre verranno accesi dei piccoli lumi, trasformando il cuore della città, fino alla Murgia, in un vero e proprio cielo stellato. Dalla rupe della Chiesa di Madonna de Idris si leveranno le voci e i suoni degli artisti Arsene Duevi, musicista, cantante ed etnomusicologo del Togo, e Dudu Kouatè, polistrumentista nato in Senegal, fusi a quelli di Valentina Pinto (in arte Midorii) cantante jazz, arrangiatrice e violinista, astro nascente sulla scena musicale nazionale, accompagnata dal pianista Nicola Pannarale, formati entrambi presso il Conservatorio di Matera. Una fusione di ritmi all’insegna dell’incrocio fra culture. Avvolti da questa speciale atmosfera fruibile dai diversi affacci sul Sasso Caveoso in maniera diffusa, cittadini permanenti e temporanei, saranno quindi invitati a rivolgere lo sguardo dal cielo stellato della città fino in alto, per godere del cielo buio ed osservare le stelle. A supportare l’organizzazione dell’iniziativa ci sarà anche l’Associazione Volontari Open Culture 2019. Per questioni logistiche, dalle 20:30 alle 22:30 resterà chiuso al traffico il tratto compreso fra Porta Pistola e Piazza San Pietro Caveoso. “Matera cielo stellato. A riveder le stelle” sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social di Matera 2019 e in diretta televisiva su TRM network.

«Con questa iniziativa – spiega Giovanni Oliva, Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 - intendiamo sensibilizzare sul valore del cielo notturno, connesso al tema dell’inquinamento luminoso. Abbiamo così scelto una formula molto suggestiva, per stimolare cittadini e visitatori, nella sera più speciale per l’osservazione delle stelle, a non tenere lo sguardo rivolto verso il basso ma ad alzarlo e ammirare il cielo, riappropriandosi di questo contatto diretto con la natura, sulla scia della celebre riflessione del filosofo Immanuel Kant “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. Ringraziamo per questo i vari soggetti che stanno lavorando sinergicamente insieme a noi per la riuscita del progetto: Francesco Foschino con Saverio Tarasco e Vito Cappuccio, l’APT Basilicata, il Parco della Murgia Materana, il Comune di Matera, la Regione Basilicata e in particolare il Dipartimento Ambiente ed Energia, l’Associazione Volontari Open Culture 2019».

«La Basilicata – sottolinea Antonio Nicoletti, Direttore di APT Basilicata - è una terra da vivere e da scoprire non solo per ciò che offre sulla superficie terrestre, ma anche per il rapporto che lega questo territorio alla volta celeste. Qualcosa che già i nostri antenati avevano percepito e studiato, e che oggi dà testimonianza di sè, oltre che nei siti di interesse archeologico, anche negli osservatori astronomici di Matera, Anzi, Castelgrande, collocati in zone dove il cielo è terso e senza inquinamento luminoso. Iniziative come "Matera cielo stellato", con una forte radice storica, ci consentono di proporre agli appassionati di venire "a riveder le stelle" in Basilicata, dove cielo e terra dialogano con voci pure e immutate da tempo immemore».

 

Video promo

Foto e bio degli artisti

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Dopo essere stata esposta a Torino per la mostra PUSH THE LIMITS allestita pressa la Fondazione Merz dal 7 settembre 2020 al 26 febbraio 2021, l’opera scultorea “Pietrapertosa”, realizzata dall’artista palestinese Emily Jacir, Leone d’oro alla 52a Biennale di Venezia, torna in Basilicata per essere istallata in maniera permanente nel giardino di comunità di Gardentopia a Pietrapertosa (Potenza).

L’inaugurazione dell’opera si terrà mercoledì 4 agosto alle ore 18:00 nel giardino in Via della Speranza alla presenza del Sindaco del Comune di Pietrapertosa, Maria Cavuoti, il Vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma e la manager sviluppo e relazioni, Rossella Tarantino, la Presidente della Fondazione Merz di Torino, Beatrice Merz, e l’artista Emily Jacir, con accompagnamento musicale del Complesso Bandistico Città di Pietrapertosa, seguito dalle sonorizzazioni dai ritmi mediterranei a cura di Daniele Antezza/Dadub.

L’opera scultorea, realizzata con il sostegno della Fondazione Matera Basilicata 2019, è stata concepita da Emily Jacir durante la sua residenza artistica nel 2019 nel comune lucano di Pietrapertosa, nell’ambito del progetto Gardentopia di Matera Capitale Europea della Cultura. Durante questa esperienza, l’artista ha ricercato le radici arabe del paese sulle Dolomiti Lucane, dove è presente un quartiere denominato “Arabata”. Qui ha approfondito l’influenza araba sulla lingua e cultura del borgo, insieme alle tecniche di scavo e modellazione della pietra locale, interagendo con la comunità locale.

Realizzata nel 2020 con la pietra delle cave di Gorgoglione da un’azienda di Pignola tutta al femminile, l’opera “Pietrapertosa” è una scultura di forma circolare, dalle dimensioni di 179 cm di diametro e 6 cm di spessore. Al suo interno sono incise due frasi, una in lingua italiana e una in lingua araba, con lo stesso significato: Sei venuto tra la nostra gente e la tua vita è sicura.

Con questo lavoro Emily Jacir sviluppa due temi principali: l'importanza dell'ospitalità per gli abitanti di Pietrapertosa e l’eredità araba di questa tradizione. La Basilicata, luogo in cui si parlano ancora dialetti di derivazione greca, albanese e araba, è stata in vari momenti della sua storia considerata strategicamente come “l'Oriente”, crocevia di culture. Il viaggio dell’opera d’arte dalla Basilicata a Torino e viceversa, concepito come azione artistica, e il materiale con cui l’opera è stata realizzata, riflettono essi stessi le molteplici storie di movimento tra nord e sud dell’Italia e le diverse realtà culturali che abitano questi luoghi. “L'opera – sottolinea l’artista - proietta il borgo di Pietrapertosa in uno spazio al di là dei confini nazionali e statali, e in una storia condivisa molto più lunga ed antica, un viaggio che lega Pietrapertosa alla Palestina.

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“Night Light - Miglioramento delle politiche regionali per ridurre l'inquinamento luminoso e proteggere e valorizzare i cieli notturni” è il progetto di cooperazione interregionale europea, finanziato nell’ambito del Programma Interreg Europe 2014/2020, di cui la Direzione Generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata e la Fondazione Matera-Basilicata 2019 sono partner per l’Italia. Il progetto, che conta la partecipazione di altri paesi europei quali Olanda, Ungheria, Spagna, Lussemburgo, Danimarca e Slovenia, mira al coinvolgimento diretto dei policy makers e degli stakeholder locali per promuovere politiche regionali finalizzate a contrastare l’inquinamento luminoso, tutelare la risorsa “cielo scuro”, ed incentivare un turismo sostenibile quale l’astroturismo, che ben si presta a convertire il patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale lucano in uno strumento di sviluppo per l’intera regione.
I portatori di interesse diretti e indiretti del progetto si sono confrontati nei giorni scorsi presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Monticchio Laghi (PZ) nel meeting dal titolo “Accendiamo le stelle”, per presentare i risultati del monitoraggio del Piano di Azione e illustrare le conseguenti opportunità turistiche, economico-sociali ed occupazionali che le diverse rappresentanze regionali hanno già colto sinergicamente ed intendono potenziare a beneficio dell’intero tessuto lucano. Al meeting sono intervenuti, esperti del settore sia di livello nazionale che locale: Paolo Gattillo, Delegato CieloBuio, Associazione no-profit per la protezione dell'ambiente notturno; Fabrizio Marra, Fondatore Astonomitaly, il primo progetto di sviluppo del Turismo Astronomico in Italia come nuova forma di turismo responsabile e sostenibile, che rispetti la natura e tuteli il patrimonio celeste; Chiara Di Bello, proprietaria di Atmosfera Bubble Glamping, unico caso di astroturismo regionale in cui si può sperimentare l’esperienza di dormire in una bolla sotto le stelle lucane.
Nel corso del dibattito sono stati raffrontati i dati dell’inquinamento luminoso lucano con quelli nazionali. Sono emersi infatti i costi complessivi dei comuni italiani relativi alle forniture elettriche, che si attestano ogni anno a 1 miliardo e 800 milioni di euro; due terzi dei quali sono destinati alla spesa per illuminazione pubblica, spesa che risulta la più alta a livello europeo. Nel giro di soli 4 anni, dal 2012 al 2016, la superficie terreste illuminata continuativamente durante la notte è cresciuta del 2,2 % all’anno, e la radianza, ossia il flusso di radiazione luminosa per unità di area, è aumentata dell’1,8% all’anno. Il monitoraggio ha confermato come, gli effetti negativi prodotti dall’inquinamento luminoso, non solo si traducono in spreco di denaro, ma anche in spreco di energia e aumento di immissioni di gas serra per la produzione energetica, cattiva illuminazione delle città, ostacolo alla sintesi della melatonina nel corpo umano, con conseguente aumento di neoplasie, disturbi del sonno, obesità, danni ai cicli biologici di flora e fauna, ostacolo alla ricerca astronomica, e a livello culturale perdita della percezione del Cosmo con conseguente caduta delle vocazioni scientifiche.
Diversi gli esempi da replicare per limitare gli effetti dell’inquinamento luminoso: educare le amministrazioni locali ed i privati a non eccedere nella potenza degli impianti, ammodernare i vecchi impianti utilizzando corpi totalmente schermati verso l’alto e di potenza calibrata per non convertire in luce dissipata la maggiore efficienza delle sorgenti di nuova generazione, prevedere flussi adeguati ai volumi di traffico e modulabili a seconda dell’ora della notte mediante l’impiego di regolatori di flusso, spegnere o comunque ridurre le luci dei monumenti e delle strutture che non necessitano di essere illuminate tutta la notte, attivare campagne di sensibilizzazione per la diffusione della buona cultura della luce.

La Basilicata risulta essere una delle regioni italiane con una maggior percentuale di cielo buio e una grande estensione di parchi naturali, dal Pollino alla Murgia Materana, che possono garantire la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi naturali incluso il cielo. Questo vantaggio può favorire l’attivazione di pratiche virtuose, in linea con il Piano di Azione, come sottolineato da Antonio Nicoletti, Direttore Generale APT Basilicata e da Doreen Hagemeister del Centro di Geodesia Spaziale di Matera "Giuseppe Colombo".
Per la Fondazione Matera - Basilicata 2019, sono intervenuti Rita Orlando, Project Manager di “Night Light” e il Direttore Generale Giovanni Oliva che ha moderato il meeting, evidenziando come il progetto parte da un background culturale, ovvero il coinvolgimento di tre Capitali Europee della Cultura, Leeuwarden 2018, Matera 2019 e Aarhus 2017 che avevano nel loro programma un cluster dedicato al tema delle luce e delle stelle, con azioni di sensibilizzazione della comunità e dialogo con le amministrazioni locali per legiferare sulla protezione del cielo buio. In particolare, Matera 2019 ha attivato sul tema due progettualità: Social light, con l’autocostruzione da parte di cittadini permanenti e temporanei di baglight, ovvero dispositivi luminosi portatili alimentati ad energia solare, e “Matera Cielo stellato”, che sia in fase di candidatura sia durante la cerimonia inaugurale ha consegnato lo spettacolo dei Sassi al buio, illuminati da sole piccole fiaccole. La sinergia con la Regione Basilicata ha poi consentito di raggiungere un importante risultato, evidenziato nell’intervento di Domenico Tripaldi, Dirigente Generale Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata e Project Manager di “Night Light”. Nel prossimo Piano Regionale di Indirizzo Energetico e Ambientale, così come nel Piano Paesaggistico Regionale, la risorsa "Dark Sky" apparirà per la prima volta nella storia regionale. La Regione Basilicata sarà quindi una delle prime regioni italiane ad avere questa particolare sezione "Cielo buio” nel documento che influenzerà la futura politica regionale a contrasto all'inquinamento luminoso.

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La mostra "Mediterranea - Visioni di un mare antico e complesso" promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Polo museale della Basilicata insieme con Agenzia Spaziale Italiana e Telespazio, (joint venture tra Leonardo e Thales) nell'ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stata selezionata per la pubblicazione sull'ADI Design Index 2020 e concorrerà per il prossimo Compasso D'Oro.

Curata da Viviana Panaccia di "Vivi&Partners" e allestita presso il Museo Archeologico Nazionale D. Ridola di Matera dal 20 settembre 2019 al 19 gennaio 2020, "Mediterranea" è una mostra che di questo continente marino racconta la storia, la bellezza, i popoli, i miti ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano, con immagini satellitari inedite, elaborate da e-GEOS (una società ASI/Telespazio), foto, video e installazioni site-specific, in una sintesi tra scienza e arte, tra passato e presente.

I progetti selezionati per l'ADI Design Index 2020 sono stati esposti dal 3 al 20 giugno all' ADI Design Museum di Milano e dal 28 giugno al 2 luglio alla Casa dell'Architettura di Roma. In quest'ultima occasione, il team di "Vivi&Partners" ha ricevuto per la mostra "Mediterranea" il Premio "Eccellenze del design nel Lazio 2020".

"Questi importanti riconoscimenti per la mostra "Mediterranea" – sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva - arrivano proprio mentre i Grandi 20 del mondo, riunitisi anche a Matera, si interrogano su come porre le basi per lo sviluppo di un futuro migliore e sostenibile, avendo come priorità le persone, il pianeta, la prosperità. La mostra metteva in luce le potenzialità dell'osservazione satellitare per lo studio dei problemi ambientali e il contrasto al degrado del territorio, e Matera in questo assume un ruolo centrale, per la presenza del Centro di Geodesia Spaziale, eccellenza tecnologica che dialoga con la storia millenaria di questa città. Un connubio perfetto che nel percorso di Matera 2019 abbiamo chiamato "Futuro remoto", e che ci indica la strada su cui continuare a lavorare".

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Lo spettacolo "Mangiafoco" di e con Roberto Latini, realizzato per il programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è nella terna dei finalisti per la categoria "Miglior Spettacolo" della decima edizione del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano" ideato da Luca De Fusco e Maurizio Giammusso e organizzato quest'anno dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane.

"Mangiafoco" è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, Compagnia Lombardi-Tiezzi, Fondazione Matera Basilicata 2019 in collaborazione con Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, nell'ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti".

Il 7 settembre, durante la serata del Premio trasmessa da Rai Uno e condotta come da tradizione da Tullio Solenghi, verranno premiati gli spettacoli andati in scena nella Stagione 2019/2020 fino allo stop imposto dalla pandemia e 2020/2021 dalla ripresa.

"Siamo orgogliosi - sottolinea il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 , Giovanni Oliva -che i progetti nati per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 in coproduzione con la scena creativa locale continuino ad avere riconoscimenti sia nazionali che internazionali. Un segnale importante, che ci indica su cosa occorre puntare per valorizzare l'eredità di Matera 2019, ovvero le produzioni culturali di alta qualità e il settore delle industrie culturali e creative del territorio, in modo particolare dopo i mesi difficili attraversati".

"Roberto Latini e Milo Rau sono i grandi artisti protagonisti dei due progetti di Matera 2019 che hanno visto la collaborazione, insieme agli altri partner, del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata – spiega la Presidente Francesca Lisbona-. Una scelta artistica di cui siamo fieri, anche per i traguardi raggiunti da queste progettualità, condivisa sin dal 2018 con la Fondazione Matera Basilicata 2019".

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Si è chiuso nei giorni scorsi, con un incontro a Casa Cava a Matera, il ciclo “Lezioni di volo”, un percorso di accompagnamento promosso e organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con l’associazione “Volontari Open Culture 2019” per imparare a “spiccare il volo” e iniziare nuovi viaggi nel mondo del volontariato culturale dopo l’esperienza del team volontari della Capitale Europea della Cultura. Sviluppato attraverso incontri sia virtuali che in presenza, il percorso ha voluto fornire una “cassetta degli attrezzi” ai volontari dell’associazione nata lo scorso febbraio, con “lezioni di addestramento” su temi operativi e “voli pindarici” per imparare ad essere una squadra sotto diversi punti di vista. L’ultimo appuntamento, dal titolo “Prospettive di futuro”, è stato un’occasione per allargare la rete delle relazioni locali, nazionali e internazionali e costruire nuove collaborazioni che vedranno protagonista l’associazione.

“La Fondazione, in maniera visionaria, ha creato per voi il campo – ha evidenziato il Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019, Giovanni Oliva in apertura dell’incontro - e voi siete uno dei frutti, anzi dei fiori sbocciati da questo campo. Dei fiori coloratissimi, perché siete un gruppo eterogeneo per età, professione, abilità, ma anche fiori profumatissimi, per l’entusiasmo che siete in grado di trasmettere a chi vi incontra. Un esempio unico in Basilicata e forse anche al Sud che deve portarvi a contaminare altre realtà”.

L’incontro, moderato dal giornalista e direttore editoriale di Ecoc News, media partner dell’evento, Serafino Paternoster, si è aperto con la presentazione dell’associazione alle realtà presenti: “Alla fine del 2019 – ha spiegato il Presidente di Volontari Open Culture 2019, Ferdinando Trotta - il desiderio di molti di noi del team volontari di Matera 2019 era che l’entusiasmo, la voglia di fare e stare insieme, di voler donare qualcosa agli altri non andassero dispersi ma avessero continuità. Facendo eco a una suggestione che ci era arrivata dall’allora Direttore della Fondazione Paolo Verri, abbiamo così deciso di costituirci in associazione. L’anno della pandemia è servito per la preparazione di questa idea, ma è stato anche il periodo in cui ci siamo dedicati alla formazione, senza fermare le attività di volontariato al servizio della comunità. Oggi chiediamo alle istituzioni di coinvolgerci e di sostenerci, mettendoci anche a disposizione un luogo in cui poterci incontrare, accogliere nuovi iscritti e dialogare con la comunità, ma anche fare rete con altre associazioni”.

Il primo volo per delineare le prospettive di futuro è stato quello con i rappresentanti di alcune delle realtà del territorio con cui l’Associazione Volontari Open Culture 2019 ha attivato delle sinergie. Gianleo Iosca del Centro Servizi Volontariato Basilicata, che ha dato un prezioso contributo nella formazione dei volontari e nella costituzione dell’associazione, nella convinzione che la qualità e la competenza siano la chiave per il volontariato di oggi. Simona Spinella della Cooperativa Synchronos, che ha coinvolto i volontari in una residenza d’artista rendendoli parte attiva di un’opera d’arte performativa, frutto di un’esperienza di condivisione e co-creazione. Nicola Palermo dell’Onyx Jazz Club che ha attivato la collaborazione con i volontari per l’edizione 2021 del Festival Gezziamoci, a partire dalle affinità che accomunano le due realtà, ovvero il desiderio di non disperdere l’eredità di Matera 2019, la voglia di ripartire dalla cultura dopo la pandemia, l’attitudine a prestare molta attenzione al tema dell’ascolto.

La seconda tappa del viaggio ha portato ad incontrare tre realtà nazionali, da cui i volontari sono stati invitati per scambi reciproci, durante i quali svolgere sia attività sul campo che come formatori. Francesca Velani per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, ha raccontato il progetto di reclutamento dei volontari “Mi impegno per Parma”, mai fermato ma anzi rafforzato durante la pandemia per continuare a prendersi cura degli altri e dei beni comuni. Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, ha sottolineato la centralità dell’azione di trasformazione civica, partecipazione attiva e cittadinanza culturale nei percorsi sia delle capitali europee che italiane della cultura, e l’idea di costruire a Procida un programma di formazione “peer to peer” sul tema del volontariato culturale invitando volontari da Matera, Parma e dalle Ecoc a fare formazione ai loro pari, già per una prima azione pubblica a luglio. Anna Marino per Fondazione con il Sud ha spiegato come, a partire dallo sviluppo di competenze nel volontariato, possano crearsi anche delle occasione di inclusione professionale, come le imprese sociali che lavorano sulla gestione di beni culturali e la valorizzazione del patrimonio immateriale.

Le opportunità di collaborazione a livello internazionale sono state invece presentate da Mayumi Taniguchi, responsabile di alcune organizzazioni con cui il team dei volontari di Matera2019 aveva già sperimentato alcuni scambi: il Volunteer Bridge Project nato nell’ambito Eu Japan Fest per gli scambi con il Giappone; la rete dei coordinatori dei volontari delle Capitali europee della cultura, che nel corso del 2020 ha stimolato i team con degli incontri virtuali per la condivisione di esperienze; il Festival Internazionale di Teatro di Sibiu, eredità della città della Romania Ecoc nel 2007 che coinvolge ogni anno oltre 500 volontari da tutto il mondo. A livello europeo, un ponte è stato creato grazie al dialogo con Vitalja Lyska, coordinatrice del programma dei volontari di Kaunas 2022, città lituana che si appresta a diventare Capitale Europea della Cultura e che vorrebbe creare delle opportunità di incontro fra il proprio team di volontari e quello di Matera, per imparare dalla loro esperienza fatta nel 2019.

Di prospettive di futuro si è discusso anche con le istituzioni del territorio. Il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha evidenziato l’importanza di sostenere e far conoscere le persone, l’esperienza, la creatività, le professionalità, le competenze, i saperi cresciuti con Matera 2019, vero valore di questi percorsi internazionali, come occasione di riscatto per il Sud. La Direttrice del Museo Nazionale di Matera nonché guida della Direzione Regionale Musei Basilicata, Annamaria Mauro, ha prospettato ai volontari l’opportunità di supportare il personale dei musei materani e lucani, in un’ottica di apertura di questi spazi a tutte le realtà associative del territorio e alle diverse forme di cultura.

“E’ stata una giornata molto produttiva – ha sottolineato in chiusura Rossella Tarantino, Manager sviluppo relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 –, cha ha consentito, grazie al lavoro di relazioni fatto in questi anni, di attivare delle collaborazioni concrete e reali. Con Procida ma anche con le Capitali europee abbiamo condiviso l’idea dello scambio alla pari, in quanto i volontari di Matera 2019 hanno acquisito una esperienza importante, irrobustita da tanti momenti di formazione, che li rende dei veri e propri mentor. In questo modo lo scambio non si riduce a semplice mobilità ma diventa occasione per far crescere una rete. Sono convinta che l’associazione volerà alto, e che porterà avanti la missione che ha saputo svolgere benissimo nel 2019: promuovere il diritto alla cultura, messo a dura prova dalle disuguaglianze innescate dalla pandemia”.

L’associazione Volontari Open Culture 2019 è dunque pronta a spiccare il suo volo, a partire da una lezione imparata in questo percorso: in una associazione bisogna viaggiare come uno stormo. Chi guida non è sempre lo stesso, ma ognuno può dare il suo contributo con la propria personalità e guidare a sua volta gli altri.

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019, riunitosi oggi per chiudere la seduta del 27 maggio, ha approvato il bilancio di previsione 2021. Il documento è stato elaborato come un bilancio che inaugura una nuova fase di lavoro della Fondazione, in conformità con l’approvazione degli indirizzi di legacy nel gennaio 2020 e gli intendimenti dei Soci Fondatori. A tal fine, il bilancio del 2021 è impostato su tre tracce di lavoro: presentazione e condivisione dei risultati valutativi e del portale open data; approvazione e lancio del piano di legacy, che apra un nuovo ciclo di attività della Fondazione Matera - Basilicata 2019; realizzazione e chiusura dei progetti del dossier atti a consolidare la legacy di Matera 2019 , che possono contare su finanziamenti residui della dotazione (2015-2020) come l’Open Design School e la partnership con New Europea Bauhaus e la presenza di Matera 2019 a Expo Dubai quale capofila delle Capitali Europee della Cultura. La dotazione finanziaria del 2021 conta su risorse residue del dossier 2015-2020 (1.500.000 euro), finanziamenti attinenti a progetti europei in corso (60.000 euro), nuove allocazioni stanziate per il 2021 dai Soci Fondatori (400.000 euro).

Nel corso della seduta, sono state anche ratificate le dimissioni presentate dalla Direttrice ad interim della Fondazione, Rossella Tarantino, a far data dal 7 giugno 2021. «Con la presentazione degli studi valutativi su Matera 2019 avvenuta alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini, attraverso i quali sono emersi i risultati raggiunti da Matera Capitale Europea della Cultura 2019, considero terminato un ciclo di attività della Fondazione Matera Basilicata 2019, durato dieci anni – ha spiegato Tarantino -. Un lungo percorso durante il quale tante sfide sono state vinte e diverse sono rimaste aperte, come Franceschini ha detto parlando di “Matera 2019 giacimento di sfide”. Temi con forte potenziale di crescita sono la relazione con le aree interne, nuova frontiera per gli artisti e nuovo modello di welfare culturale; la co-creazione che ha visto protagonista i cittadini e la scena creativa locale, su cui è fondamentale costruire il post 2019; le tecnologie abilitanti, anche in relazione agli investimenti che la città di Matera sta facendo con la Casa delle tecnologie; l’Open Design School, riconosciuto dalla Commissione Europea come prototipo del New Europea Bauhaus. Desidero ringraziare tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione con cui ho avuto diverse interlocuzioni per fronteggiare, a partire da giugno 2020 quando ho cominciato l’interim della direzione, le varie fasi delicate che la Fondazione ha attraversato in questi mesi; i cittadini con cui abbiamo pensato un nuovo modo di vivere la cultura, nonché tutto il team della Fondazione che ha lavorato tenacemente, mostrando grande valore, perché crede in questo progetto, a partire da Giovanni Oliva. Continuerò a profondere il mio impegno nel ruolo di Manager sviluppo e relazioni per i progetti che si metteranno in campo perché credo che Matera Basilicata 2019 possa andare ancora verso “magnifiche sorti e progressive” ed essere un simbolo dei vari Sud d’Europa, capace di trasformare i limiti in opportunità rigenerative».

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì assegnato l’incarico di Direttore ad interim e nuovamente di Manager amministrativo e finanziario a Giovanni Oliva, Segretario generale della Fondazione Matera Basilicata 2019.

«A nome dell’intero Consiglio di Amministrazione – ha sottolineato il Vicepresidente della Fondazione, Michele Somma - voglio ringraziare Rossella Tarantino per l’impegno profuso come Direttrice in questo anno importante per la Fondazione, suggellando il percorso iniziato nel 2010 e al contempo aprendo a nuove prospettive di sviluppo di Matera e della Basilicata. Facciamo altresì gli auguri di buon lavoro a Giovanni Oliva che guiderà la Fondazione in questa fase di transizione, ringraziandolo per la determinazione e generosità mostrate nell’accettare l’incarico».

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Parte in questi giorni e proseguirà fino alla fine di giugno “Lezioni di volo”, il percorso di accompagnamento promosso e organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con l’associazione “Volontari Open Culture 2019”. Una “cassetta degli attrezzi” per imparare a volare nel mondo del volontariato culturale e oltre, da mettere a disposizione di quanti hanno voluto dare vita a questa nuova realtà per proseguire e valorizzare l’esperienza dei volontari di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Il percorso, che sarà realizzato attraverso incontri sia virtuali che in presenza, si articolerà in due tipologie di lezioni, condotte da diversi “piloti di viaggio” tra esperti e professionisti nazionali e internazionali: le “lezioni di addestramento” e i “voli pindarici”.

Durante le prime verrà proposta una formazione su temi operativi quali la gestione amministrativa delle associazioni del terzo settore e la costruzione di accordi e protocolli con la guida di Gianleo Iosca direttore del CSV Basilicata, ma anche il fundraising e marketing con l’esperta di marketing e comunicazione Mariateresa Cascino. Attraverso i “voli pindarici” si punterà invece a creare il senso di squadra con Federico Alberghini, direttore della Banda dei Rulli Frulli, lavorare sul social design e team building insieme allo staff di Onde Alte, essere parte attiva del laboratorio di comunicazione teatrale di IAC – Centro arti integrate, imparare a comunicarsi insieme a Tiziana Montalbano, social media e marketing manager di Parole O_Stili.

Le lezioni saranno inoltre l’occasione per costruire relazioni sia con realtà locali che nazionali e internazionali, come le Capitali italiane ed europee della cultura, l’Eu Japan Festival, organizzazione nipponica che promuove scambi artistici con le Capitali Europee della Cultura, il Volunteer Bridge Project che si occupa di scambi di volontariato da e per il Giappone, l’ECoC Volunteer Coordinators Network , la rete informale dei coordinatori dei team di volontari nelle Capitali Europee della Cultura, il Festival Internazionale di Teatro di Sibiu, città della Romania che è stata Capitale Europea della Cultura nel 2007.

I volontari saranno parte attiva di tutto il percorso attraverso dei “voli da copilota”, per diventare essi stessi piloti dei prossimi viaggi e formatori per i viaggiatori alla volta di nuove rotte.

«Con le “Lezioni di volo”- sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino - vogliamo rafforzare l’eredità di uno dei progetti più importanti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, quello dei volontari, espressione tangibile di quella “cittadinanza culturale” cui si è lavorato in tutto il percorso di Matera 2019. L’obiettivo è da un lato quello di rafforzare le competenze di coloro che, dopo l’esperienza di volontariato guidata dalla Fondazione, si trovano ora a gestirsi in maniera completamente autonoma, e dall’altro aiutarli a stringere relazioni con tutta una serie di realtà che potranno avvalersi della loro collaborazione sia sul piano locale, che nazionale e internazionale».

«“Penso che un sogno così non ritorni mai più”, così recita la canzone di Domenico Modugno alla quale vogliamo ricondurre la nostra prima esperienza di Associazione del Terzo Settore – spiega Lucrezia Di Lena, Segretario dell’associazione Volontari Open Culture 2019 -. Siamo lieti dell’opportunità offerta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 che ha accolto il nostro bisogno di acquisire una formazione su alcuni temi specifici, studiando un programma capace di incentivare le singole competenze e sviluppare le rispettive capacità. Gioiosi di prendere parte ad un processo di trasformazione diretto a condurre tutti i partecipanti verso una più forte presa di coscienza del proprio ruolo, nonché dell’impatto che le proprie attività ed i relativi comportamenti svilupperanno sul territorio, siamo pronti a partecipare attivamente al percorso di evoluzione della figura del Volontario Culturale».

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“Che sia soltanto l’inizio di nuovi voli”.
È quanto auspicato dal Teatro delle Forche, al termine dell’evento teatrale “UCCELLI. Esercizi di miracolo” - edizione speciale del progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” -, una riflessione visionaria sulle città che attraversiamo ogni giorno, andata in scena al Palazzo del Casale, nei Sassi di Matera, dal 9 al 16 Dicembre.
Con le ultime due repliche, ieri sera, che hanno riscosso lunghi applausi e notevoli apprezzamenti tra gli spettatori – che sono stati coinvolti dagli artisti in un viaggio esperienziale, chiamati a guardare, scegliere e cominciare ad agire, attraverso “esercizi di miracolo” - è calato il sipario sullo spettacolo coprodotto dal Teatro delle Forche e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Matera 3019”.

Regia e drammaturgia di Gianluigi Gherzi. Direzione artistica e organizzativa di Erika Grillo.
Regia digitale e comunicazione visiva di Alessandro Colazzo. Con gli attori-autori Giorgio Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo, Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo e Fabio Zullino. Disegno luci, scenografie e allestimenti: Walter Pulpito. Sonorizzazioni: Vincenzo Dipierro. Allestimenti tecnici: Angelo Piccinni.

L’evento teatrale ha rappresentato un’edizione speciale del progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” nato a Chiatona (TA) ed approdato a Matera Capitale Europea della Cultura.
«Clessidra – spiega il direttore artistico e organizzativo del progetto, Erika Grillo - è un progetto teatrale orizzontale e generativo che si innesta nel tessuto socio-urbano che lo ospita. Fare ‘teatro a partire dai luoghi’ pone il processo creativo al centro di una pratica politica di rapporto col mondo e con il paesaggio. Pratica che accetta, fin dal proprio momento iniziale, di essere non solo dei teatranti, ma dei teatranti insieme con altri pezzi di mondo: architetti, urbanisti, abitanti del paese.
Fare esplodere il teatro in zone ancora sconosciute, dentro codici e linguaggi contaminati dal mondo, ma che a quel mondo sanno restituire visione e forza poetica.
Un processo creativo che unisce lavoro personale e lavoro collettivo, ricerca artistica e significato culturale e politico del proprio agire. E che ritrova la dimensione del rito, della festa e del sacro; a partire dai giorni di prova condivisi, dagli orari inconsueti delle performance, dal percorrere con gli spettatori tempi e spazi diversi, restituendo la visione del teatro come “Arte della polis”. E da cui la comunità, il paese, non possono rimanere estranei.
Un’utopia, certo, ma di quelle che aiutano a camminare, e che si trasformano in cammino concreto, un passo alla volta, mai da soli. Per definire una modalità possibile di essere artista nella contemporaneità.»

«Debuttare con questa nuova produzione a Matera, città che condivide con Massafra la stessa radice culturale, la civiltà della pietra, ha rappresentato senza dubbio un riconoscimento importante per l’attività artistica del Teatro delle Forche – afferma il presidente Giancarlo Luce –, impegnato da trent’anni a valorizzare un territorio come quello della terra della gravine. Con un’opera che chiama a testimonianza antiche origini e che tratta delle città contemporanee e di quelle future. Siamo orgogliosi del percorso finora fatto e dei risultati raggiunti e auspichiamo per il futuro anche un riconoscimento a Taranto e al territorio ionico».

Soddisfatto anche Emmanuele Curti, project manager Scuole e patrimonio per la Fondazione Matera Basilicata 2019. «Alla fine di questo incredibile anno – dichiara Curti - ci serviva uno spazio di riflessione per immaginare il futuro. “UCCELLI. Esercizi di miracolo” ha avuto la grande capacità di astrarci dal contesto reale, negli spazi che viviamo quotidianamente, e portarci nella dimensione di città altre e diverse. Grazie anche al lavoro fatto con gli studenti delle scuole superiori, siamo stati trascinati nel vortice di città dei corpi, delle gabbie, delle migrazioni, per poi capire, insieme, quanto sia possibile ‘esercitare il miracolo’ e volare, come stormi, verso un “open future”».

Dal 2 al 6 Dicembre, infatti, centinaia di studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Emanuele Duni - Carlo Levi” Liceo Classico e Liceo Artistico e del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, a partire dalle parole che hanno guidato il lavoro di costruzione dei testi e delle azioni teatrali dell’evento teatrale, sono stati chiamati a esprimere visioni, suggestioni, desideri, utopie per un nuovo volo individuale e collettivo che si rivolga alla città, quella presente e quella da costruire insieme.
Sei città per sei classi di studenti, chiamati ad agire attivamente in una dimensione performativa: con la loro presenza, con i loro corpi, con le loro voci, con gli oggetti costruiti insieme. Un esercizio di cittadinanza teatrale che parte dal rapporto con un gruppo di artisti al lavoro, per costruire una realtà di profonda comprensione dei temi trattati e delle scelte artistiche compiute, per passare – in ultimo atto – dalla posizione passiva di chi solo può ascoltare a quella attiva di chi riempie un evento artistico della propria presenza e della propria intelligenza.
In occasione dell’evento teatrale, nell’Open Lab della Fondazione Matera Basilicata 2019, è stato proiettato un video che documenta il lavoro svolto con gli studenti e sono state esposte le foto dei laboratori condotti dagli attori e i lavori realizzati dai ragazzi.

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Dopo essere stata segnalata tra le prime best practices a livello europeo, Open Design School, il laboratorio multidisciplinare e sperimentale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stato selezionato come partner ufficiale del New European Bauhaus, iniziativa voluta dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per reimmaginare il nostro modo di vivere insieme in modo sostenibile e inclusivo, attraverso un dialogo tra arte, cultura, scienza e tecnologia.

La comunicazione ufficiale è arrivata ieri alla Fondazione Matera Basilicata 2019, in una nota della Commissione Europea. A Open Design School è stato quindi riconosciuto di svolgere attività rilevanti per una o più dimensioni del Nuovo Bauhaus europeo ma anche la capacità di agire come promotore e ispiratore dei dibattiti e delle idee che verranno sviluppate attraverso il movimento.

Il nuovo Bauhaus europeo si articola in tre fasi: progettazione collettiva, realizzazione e divulgazione. In un primo tempo è prevista una serie di dialoghi aperti per concepire le linee generali in un ampio processo di co-creazione. Parallelamente, l'iniziativa stabilirà un perimetro entro cui realizzare la fase operativa, in linea con la pianificazione in corso del quadro finanziario pluriennale.

In qualità di partner, Open Design School organizzerà una serie di iniziative, raccogliendo professionisti di tutte le discipline per generare idee, identificare progetti, pratiche o concetti ispiratori, coinvolgendo i cittadini per discutere e far emergere bisogni e aspettative, fungendo da collettore e cassa di risonanza dei diversi contributi raccolti. Quattro in particolare saranno i focus tematici che saranno sviluppati ingaggiando la comunità di riferimento, sia locale che europea, in particolare quella delle Capitale Europee della Cultura: pianificazione urbana / espansione della città e sostenibilità; co-creazione e inclusione per dare forma al futuro; apertura, ovvero affrontare la complessità attraverso la multidisciplinarietà e lo scambio di conoscenze; programmi culturali dopo la pandemia per ripensare gli spazi pubblici verso un modello resiliente.

“Il riconoscimento di Open Design School come partner del nuovo Bauhaus europeo ci rende particolarmente orgogliosi – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino – in quanto rappresenta una evidente eredità di uno dei progetti pilastro di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, grazie alla sua capacità di coinvolgere la comunità in processi di co-creazione legati ai temi europei della sostenibilità, accessibilità, inclusività, rigenerazione urbana, economia circolare, partecipazione e cittadinanza attiva. Un approccio che ha caratterizzato i dieci anni del percorso di Matera 2019. Il design è centrale per la Scuola in quanto strumento essenziale per affrontare la complessità, fornendo molteplici soluzioni e consentendo flessibilità e inclusività. Essere riconosciuti come modello per la New European Bauhaus ci consente di essere uno strumento collettivo per la progettazione del futuro, insieme a chiunque voglia partecipare”.

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“A Matera e in Basilicata si produce cultura”, è stato sottolineato ieri nel corso dell’incontro di presentazione dei risultati di Matera 2019 alla presenza del Ministro Dario Franceschini. Questo obiettivo è stato realizzato non solo a Matera, ma in tutta la Basilicata, grazie al ruolo determinante, coraggioso, visionario che Marta Ragozzino ha avuto in questi undici anni alla guida dei musei della Basilicata, lavorando mano a mano con il Comitato Matera 2019 prima e con la Fondazione Matera Basilicata 2019 dopo. Grazie a questa collaborazione unica, per la prima volta sono state prodotte a Matera, per il programma della Capitale Europea della Cultura, delle mostre altamente innovative, che si sono distinte a livello internazionale e hanno registrato grande successo tra i visitatori. Già nella fase di candidatura, le mostre “Mario Cresci forse fotografia. Attraverso l’umano” e poi “Pasolini a Matera”, che aveva colpito la giuria di selezione il 7 ottobre 2014, e nell’anno da Capitale, le quattro grandi mostre. Prima fra tutte “Rinascimento visto da Sud”, una finestra aperta sull’arte del Mediterraneo, curata in prima persona da Marta Ragozzino insieme ad un team di esperti, realizzata combinando grande rigore scientifico e un lavoro artigianale e corale che ha saputo valorizzare tante professionalità e artisti locali. O ancora “Blind Sensorium” dedicata all’Antropocene, per la quale Marta Ragozzino ha avuto l’intuizione ardita di aprire per la prima volta al pubblico il ricco deposito di reperti del Museo Ridola e l’edificio FIO, creando altresì una nuova continuità spaziale con la ex scuola Volta. Con “La poetica dei numeri primi” si è allargata la scoperta del rapporto fra arte e matematica alla patria di Pitagora, rendendo fruibili in modo nuovo sia il Museo che l’area archeologica di Metaponto, mentre con “Ars Excavandi” il visitatore ha scoperto i percorsi negli Ipogei di Palazzo Lanfranchi. Determinante nella direzione di Marta Ragozzino è stato sin dall’inizio il coinvolgimento dei cittadini, con l’idea di avvicinare tutti al patrimonio culturale, in modo particolare quelli meno abituati a frequentare i luoghi della cultura. In questo modo, i Musei lucani sono diventati casa di tutte e di tutti e allo stesso tempo sono stati portati fuori, tra la gente. A Marta Ragozzino va dunque un enorme grazie per il grande lascito che ha donato alla comunità materana e lucana, e gli auguri per il nuovo percorso alla guida dei musei campani. Alla nuova reggente della Direzione musei della Basilicata, nonché Direttrice del Museo Nazionale di Matera, Annamaria Mauro, facciamo i migliori auguri, certi di nuove e altrettanto sfidanti avventure insieme.

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Accesso alla cultura, co-creazione e cittadinanza culturale, abitare la cultura, produrre cultura. È a queste quattro grandi sfide, lanciate nel dossier di candidatura, che si legano i principali risultati di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 emersi dall’attività di monitoraggio e valutazione, presentati questa mattina nel corso dell’incontro “Matera 2019, un giacimento di sfide”, organizzato dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e trasmesso in streaming sul canale YouTube del Ministero della Cultura alla presenza del Ministro Dario Franceschini.

“Quella di Matera 2019 – ha detto in apertura Franceschini - è una storia entusiasmante che ho seguito sin dall’inizio, dalla candidatura alla competizione fino alla proclamazione del titolo, con la gioia della piazza che festeggiava la vittoria. La crescita compiuta da Matera durerà negli anni, poichè grazie al suo programma di altissimo livello è riuscita a diventare una capitale turistica e culturale nota in tutto il mondo, rappresentando una bella storia per il Mezzogiorno. Quando sarà finita la pandemia, il turismo internazionale tornerà imponente, quindi la grande sfida sarà quella di distribuire i flussi su tutto il territorio, a partire dal Sud. E Matera in questo senso è un per tutta l’Italia un esempio di turismo sostenibile. Dalla competizione tra le città finaliste al titolo di Capitale Europea della Cultura poi vinto da Matera, che aveva innescato dei processi virtuosi di progettazione culturale, è nata l’idea di creare la Capitale italiana della Cultura, dapprima nominando le città che non avevano vinto il titolo Ecoc per il 2019, poi avviando una competizione vera e propria che negli anni ha portato grandi risultati, con un sempre maggiore numero di città partecipanti e progetti di grande qualità. Matera è stata in questo senso un modello per il Sud e tutta l’Italia”.

A moderare l’incontro è stato Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura e grande conoscitore di Matera, dove ha guidato come direttore di Radio3 la festa di Materadio sin dal 2011, accompagnando dunque il decennale percorso di Matera 2019. Insieme a lui, in diretta da Roma, la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 Rossella Tarantino ha illustrato i principali dati contenuti nel Report di monitoraggio “A Matera si produce cultura” realizzato dalla Fondazione, pubblicato in nuova edizione ampliata e arricchita con un’appendice sugli impatti economici e le prefazioni del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, del Ministro Franceschini, del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Come emerge dallo studio sugli impatti economici di Matera 2019 condotto da CityO e il team guidato da Giovanni Padula, l’eccezionale riflesso sui media di Matera 2019, in particolare nel periodo 2014-2019, è stato determinante nel provocare lo straordinario aumento nel tasso di crescita dei flussi turistici, molto elevato anche in termini comparativi, sottolineando così una possibile proficua interdipendenza tra il settore turistico, una grande azione comunicativa ed il settore culturale per come connotato nell’esperienza Matera 2019. Il risultato di questa interdipendenza è stato calcolato grazie a 3 moltiplicatori, con i quali si può affermare che per ogni euro speso da un turista culturale a Matera si attivano 1,85 € (+185%), per ogni euro investito direttamente in produzioni culturali si attiva un investimento pari a circa 2€ (+200%), per ogni euro speso in investimenti immobiliari ad uso turistico si attivano 1,5 € (150%), con un impatto sul PIL della città nel 2019 di 224,3 milioni di euro e sul PIL della Basilicata di 422 milioni di euro. Dallo stesso studio emerge inoltre che a fronte di 49.000.000 € investiti nel programma culturale della Capitale Europea della Cultura, si è generato un impatto economico complessivo di 91.000.000 €, dimostrando come l'investimento in produzione culturali originali abbia rappresentato un maggiore stimolo per l'economia del territorio.

Rispetto alla sfida dell’accesso alla cultura, è stata presa in esame da parte di due studi valutativi la policy del Passaporto per Matera 2019, l’abbonamento libero con il quale era possibile assistere a tutti gli eventi di Matera 2019, visitare i musei del Polo Museale Regionale della Basilicata partner di Matera 2019, usufruire del Trasporto Pubblico Locale nel Comune di Matera ad un prezzo simbolico di 19€ per i turisti, 12€ per i residenti in Basilicata, 5€ per le scuole. Lo studio condotto da Carmelo Petraglia professore di economia politica presso il DiMIE - Università degli Studi della Basilicata sull’esperienza e i benefici percepiti dal pubblico durante Matera 2019, ha messo in luce come la policy del Passaporto per Matera 2019 sia risultata cruciale nello stimolare la partecipazione delle persone a basso reddito e di coloro i quali non vengono solitamente coinvolti negli eventi di tipo culturale. Lo studio del team di PtsClas guidato da Lucio Argano sull’analisi del comportamento d’acquisto e di fruizione del Passaporto, ha condotto una comparazione di tale strumento con altri 5 i simili proposti in Italia negli anni scorsi per incoraggiare una fruizione integrata di turismo e cultura, al fine di valutarne la sua scalabilità, il livello di integrazione con altri servizi e il valore potenziale in termini di allargamento dei pubblici.

Alla co-creazione e cittadinanza culturale, perno del percorso di progettazione culturale di Matera 2019, è dedicato lo studio del team di Arteco guidato da Pierluigi Sacco, Senior Advisor OECD e professore di economia della cultura all’Università IULM Milano, nonché uno dei massimi esperti internazionali sui temi della co-creazione, che mette in luce come Matera 2019 si è posta l’obiettivo di essere un’esperienza collettiva e partecipata di costruzione e valorizzazione del patrimonio culturale comune, in cui diverse collettività sono state chiamate a collaborare fra loro e con gli artisti per favorire la più ampia partecipazione attiva possibile; una sperimentazione concreta di pratiche co-creative e politiche partecipative; una buona pratica di processo partecipativo in grado di attivare un’azione culturale socialmente e culturalmente sostenibile. Tre in particolare gli elementi della programmazione di Matera 2019 che occupano un posto di notevole rilevanza nella legacy futura: Open Design School come esempio di un progetto che ambisce ad ‘istituzionalizzare’ le pratiche di cocreazione senza far perdere loro il proprio carattere auto-propulsivo e la propria natura bottom-up; il coinvolgimento progettuale sempre più intenso dei volontari, che ha visto il riconoscimento della crescente importanza di forme di creazione sempre più complesse e distribuite, che esaltano le competenze e l’esperienza dei professionisti invece che deprimerle e aprono orizzonti inediti di sperimentazione; la centralità delle aree interne, che in questo contesto post-pandemico divengono un teatro di azione privilegiato per nuove politiche di sviluppo territoriale e innovazione sociale. Lo studio mette altresì in luce come l’esperienza di Matera 2019 abbia generato in coloro che hanno preso parte al programma culturale effetti amplificati in termini di aumento della fiducia in sé stessi, miglioramento delle proprie competenze professionali, maggiore capacità di collaborare, cooperare, comprendere il prossimo. Viene confermato il valore e le potenzialità dell’esperienza ECoC nell’investire sulle capacità personali e collettive dei cittadini nel creare valore e significato attorno alla costruzione condivisa di beni comuni culturali, attraverso la riscoperta, la cura e la possibilità di re-immaginare gli stessi nel proprio contesto grazie agli interventi artistici. La maggior parte delle persone coinvolte nell’indagine ha visto crescere il proprio interesse nei confronti delle arti, soprattutto performative, un tema di particolare importanza in un contesto come quello dell’Italia Meridionale che soffre storicamente un gap importante nei livelli medi di partecipazione culturale rispetto sia ad altre regioni italiane che ad altri Paesi europei. Matera 2019 dunque come buona prassi nel contesto delle Capitali Europee della Cultura.

La sfida di abitare la cultura è stata analizzata da Mariavaleria Mininni prof.ssa di Urbanistica e Paesaggio presso il DiCEM – Università degli Studi della Basilicata, attraverso lo studio dedicato agli spazi degli eventi e gli eventi negli spazi, da cui emerge Matera 2019 sia riuscita ad attivare pratiche di riuso degli spazi seguendo i parametri più innovativi delle azioni di rigenerazione urbana praticate nelle più avanzate politiche urbane delle città europee, rispondendo ai principi di sostenibilità e innovazione.

Produrre cultura in maniera originale e in loco è risultata un’altra delle sfide vincenti di Matera 2019. A dimostrarlo sono due studi del team di PtsClas guidato da Lucio Argano esperto in progettazione culturale. Il primo relativo agli effetti di Matera 2019 sul sistema delle competenze locali rileva come l’investimento nelle produzioni originali e nel capacity building abbia determinato il rafforzamento delle competenze professionali che hanno lavorato alla realizzazione del programma culturale di Matera 2019, il coinvolgimento di un ampio spettro di professioni, con risvolti in termini di opportunità occupazionali per il futuro. Il secondo studio di PtsClas relativo all’effetto delle produzioni originali sulle filiere coinvolte che ha preso in esame l’articolazione per settori delle imprese e degli operatori coinvolti in Matera 2019, ha evidenziato come a fronte di un investimento nella filiera più strettamente legata alla produzione culturale (il 51% delle risorse investite dalla Fondazione), altri settori risultino stimolati e introdotti nel processo di creazione di valore culturale (il 49% delle risorse). Dall’analisi dei dati sulla provenienza emerge inoltre che il 44% delle risorse investite in Italia è arrivato ad aziende ed esperti lucani, che costituiscono il 59% dei fornitori della Fondazione.

Al tema della produzione culturale si legano anche due studi dell’Università della Basilicata, condotti dal team della prof.ssa Daniela Carlucci. Quello dedicato alle organizzazioni della scena creativa lucana coinvolti nella coproduzione del programma di Matera 2019 evidenzia come tali realtà abbiano rafforzato il proprio business model, definito nuovi obiettivi strategici da perseguire nel prossimo futuro, arricchito il proprio patrimonio di asset tangibili ed intangibili, modificato in parte i propri processi, implementato nuove partnership e potenziato le proprie reti con gli stakeholder. Il secondo studio si concentra invece sull’Open Design School, progetto pilastro di Matera 2019, mettendo in luce come questo laboratorio partecipativo e multidisciplinare abbia esercitato un impatto sulle capacità di fare innovazione e business delle imprese che con esso si sono rapportate. Un’eredità strategica di Matera 2019 da valorizzare e capitalizzare, anche attraverso un maggior dialogo con il settore economico, per continuare a stimolare l’interesse verso la ricerca di nuove idee ed opportunità, lo sfruttamento di nuove soluzioni tecnologiche, nuovi approcci alla creazione di prodotti e servizi, nel settore creativo e culturale in primis e determinare, così, un vantaggio per l’economia del territorio, favorendone il rafforzamento della posizione competitiva anche a livello nazionale e internazionale.

Infine, un ulteriore studio del team di Argano ha preso in esame ruoli e funzioni che la Fondazione Matera Basilicata 2019 può avere nel prossimo futuro, attraverso un’analisi di benchmarking con altre Capitali Europee della Cultura e su un'approfondita attività di ascolto con stakeholders coinvolti a vario titolo nel progetto di Matera 2019 (rappresentanti delle istituzioni componenti la Fondazione; rappresentanti dei Project Leader e della scena creativa lucana e della società civile; cittadini che hanno preso parte a processi di co-creazione, artisti e osservatori di caratura internazionale).

Nella seconda parte dell’incontro hanno preso la parola i rappresentanti della Regione Basilicata e del Comune di Matera.

“Matera - ha sottolineato Antonio Nicoletti, Direttore dell’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata - è diventata simbolo universalmente riconosciuto di rinascita urbana. Ciò che oggi è stato mostrato con rigore analitico, è frutto di un percorso continuo che ha visto una comunità saper capitalizzare il proprio patrimonio, mettendo a valore le energie positive che cittadini e istituzioni hanno saputo produrre negli anni. La lezione di Matera è oggi ancor più utile e attuale in una nazione che dovrà uscire da una terribile crisi. Matera è un messaggio di fiducia da cui ripartire, valorizzando patrimonio culturale, creatività e capacità di innovazione, partecipazione civica, investimento sulle competenze, diffusione e condivisione di opportunità”.

“Matera – ha evidenziato il Sindaco della città dei Sassi, Domenico Bennardi - ha intrapreso con slancio la sfida del passaggio dal capitalismo industriale a quello culturale investendo, più che nei capannoni, nel patrimonio storico, archeologico e identitario. Oggi siamo in grado di riconoscere e valorizzare questa potenzialità, comprenderne il peso, assumere la consapevolezza del fatto che esso rappresenta posti di lavoro, impatto economico, con ricadute positive anche in termini di coesione sociale, di rigenerazione urbana, di turismo e di investimenti provenienti dall'esterno. Il progetto di sviluppo della città si basa sulla cosiddetta “economia arancione”, legata a doppio filo allo sviluppo delle industrie culturali e creative, e che coglie la prospettiva e l’ambizione di diventare sempre più il baricentro stabile di uno sviluppo che comprende anche formazione, innovazione e servizi. Questo progetto - che è la visione della città per i prossimi anni - necessità di investimenti e di un adeguato sostegno, in particolar modo da parte delle istituzioni regionali. La capacità attrattiva di Matera deve servire alla creazione di una città universitaria, che sia in rete con le altre istituzioni culturali esistenti e con quelle in via di realizzazione: la missione dell’Unibas nella nostra città è ancora lontana dall’esercitare il necessario richiamo per studenti italiani e stranieri. Non si può dire che la situazione sia migliore per quel che riguarda la dotazione infrastrutturale. La rete di collegamenti strategici ancora ampiamente incompleta frena il decollo definitivo di Matera e di tutta la sua provincia. C’è, infine, il tema della gestione delle attività e dei servizi attinenti ai luoghi della cultura. Non possiamo continuare a perpetrare l’errore di non avere una struttura comunale in grado di gestire il più grande patrimonio e giacimento di ricchezza che la città possiede”.

A chiudere l’incontro il Vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma: “Dai dati presentati emerge che l’esperienza di Matera 2019 ha ridefinito il ruolo e la prospettiva di Matera e della Basilicata. Si è definito un prima e un dopo il 2019, comprendendo come la cultura può cambiare in meglio i destini di una comunità, diventando determinante per sviluppo sociale ed economico del territorio. I numeri ci dicono del grande innalzamento delle presenze turistiche, della spesa turistica, del PIL della città, ma anche la grande risposta dei privati, che hanno innalzato in questi anni la qualità dei servizi turistici e ricettivi, scegliendo dunque di investire nel valore del patrimonio culturale e di conoscenze con una prospettiva a lungo termine. Per il futuro occorre che tutte le Istituzioni pubbliche e private si impegnino in un disegno coerente con questa linea di sviluppo, facendo in modo che la straordinarietà del 2019 possa diventare ordinarietà. L’obiettivo prefisso nel 2019 è stato colto come dimostrano i dati oggettivi presentati oggi; su questo patrimonio occorre ora investire per il futuro, con la consapevolezza che dovremo fare meglio con meno risorse, ma anche che si tratta di una sfida importantissima da raccogliere anche in nuove forme e da vincere”.

Il Report di monitoraggio e gli studi valutativi su Matera 2019 sono consultabili nella sezione Report 2019 del sito www.matera-basilicata2019.it.

 

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Per ogni euro speso da un turista culturale a Matera ne sono stati attivati 1,85 (+185%), per ogni euro investito direttamente in produzioni culturali si è avuto un ritorno di 2€ (+200%); a fronte di un investimento nella filiera più strettamente legata alla produzione culturale (il 51% delle risorse investite), altri settori economici (il 49% delle risorse) sono stati stimolati e introdotti nel processo di creazione di valore culturale.

Sono solo alcuni dei dati raccolti attraverso l’attività di monitoraggio e valutazione condotta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 sui risultati di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Un percorso collettivo avviato ufficialmente ben dieci anni fa con la nascita del Comitato promotore della candidatura, nel luglio del 2011, e che ha coinvolto diversi soggetti a più livelli, dalle Istituzioni ai cittadini, dagli artisti ai volontari, dalla scena creativa alle imprese, in ambito internazionale, nazionale e locale.

I risultati degli studi valutativi, realizzati da alcuni tra i maggiori esperti del settore a livello nazionale e internazionale, saranno illustrati il 19 aprile alle ore 11:00 nell’incontro in streaming “Matera 2019, un giacimento di sfide”, un titolo che riprende quanto ha scritto nella prefazione all’ultima edizione del Report di Monitoraggio su Matera 2019 il Ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha seguito le tappe principali del lungo e appassionante percorso della Capitale Europea della Cultura.

La presentazione sarà un’occasione per riflettere sui risultati economici, culturali e sociali prodotti da Matera 2019, ma anche per lanciare sfide e approfondimenti, alla luce dei cambiamenti prodotti dalla pandemia, su come la cultura possa trainare l’economia, cosa vuol dire co-produrre cultura per una città ai margini dei grandi circuiti culturali, coinvolgendo in modo attivo anche i cittadini, quali sono i benefici in termini sociali della partecipazione alla cultura e quali le pratiche di welfare culturale, come rispondere alle disuguaglianze nell’accesso alla cultura che rischiano di aumentare ulteriormente nei prossimi anni per effetto della pandemia.

L'incontro, che sarà trasmesso sul canale YouTube del Ministero della Cultura, si svolgerà alla presenza del Ministro Dario Franceschini e sarà moderato da Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura nonché guida storica di Radio 3, l’emittente culturale che dal 2011 ha realizzato a Matera la festa di Materadio.

Interverranno alcuni degli autori degli studi valutativi su Matera 2019: Pierluigi Sacco, Senior Advisor OECD e professore di economia della cultura all’Università IULM Milano, Lucio Argano, esperto in progettazione culturale PtsClas, Mariavaleria Mininni prof.ssa di Urbanistica e Paesaggio presso il DiCEM – Università degli Studi della Basilicata, Carmelo Petraglia professore di economia politica presso il DiMIE - Università degli Studi della Basilicata, nonché Michele Somma e Rossella Tarantino, rispettivamente Vicepresidente e Direttrice della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Le conclusioni saranno affidate al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e il Sindaco di Matera, Domenico Bennardi.

Il Report di monitoraggio e gli studi valutativi su Matera 2019 sono consultabili nella sezione Report 2019 del sito. 

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“Dal 2 aprile lascerò la Rai (per limiti di età, nulla di traumatico...)”. E’ con il suo inconfondibile umorismo che il caro amico Marino Sinibaldi si congeda ufficialmente quest’oggi dal suo viaggio alla guida di Radio 3 a chi gli scrive via mail.
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 gli deve tanto, per quella straordinaria e vincente intuizione di portare nella città dei Sassi la festa dell’emittente radiofonica culturale della Rai, ribattezzata appunto Materadio, che dal 2011 ha accompagnato e raccontato il percorso prima di candidata poi di vincitrice del titolo Ecoc, ma anche dato vita a progetti originali, intrecciando la dimensione locale con quella nazionale ed europea. Un sodalizio profondo quello creato da Marino e la grande squadra di Radio 3 con la città dei Sassi, testimoniato dal pubblico sempre crescente che di anno in anno ha affollato, durante le giornate di Materadio, il centro città e poi la Cava del Sole nelle ultime due edizioni, finanche quella della pandemia del 2020.
A Marino facciamo i nostri migliori auguri per il traguardo raggiunto, certi di continuare a costruire ancora tante belle cose insieme per il prosieguo di Matera 2019. Al nuovo direttore di Radio 3, Andrea Montanari, vanno le nostre più vive congratulazioni, nell’auspicio di consolidare ulteriormente questa decennale collaborazione.

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Si avviano a nuove progettualità i map pointer di Matera 2019, le architetture luminose installate dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 agli ingressi della città di Matera e nei quartieri periferici, nell’ambito del progetto della Capitale Europea della Cultura 2019 “Lumen – Social Light”. Attraverso questo progetto, la comunità è stata chiamata a portare luce nelle aree urbane ed accogliere così i visitatori a partire dalla cerimonia inaugurale dell’anno speciale per la città dei Sassi, attingendo alla tradizione locale delle luminarie.

Oltre 6000 i cittadini che hanno partecipato ai laboratori organizzati in diversi luoghi della città per costruire, con l’ausilio di artigiani locali e ditte specializzate, i map pointer e le bag-light, le borse luminose a forma di tamburelli e setacci, in un grande processo di creazione collettivo e di attivazione della partecipazione.

Concluso l’anno da Capitale Europea della Cultura, la Fondazione ha continuato a tenere le installazioni attive quale segnale di continuità di Matera 2019 e di presenza luminosa nei giorni bui della pandemia.

Le architetture luminose, di cui oggi inizia lo smontaggio per sottoporle ad una operazione di manutenzione e restyling, diventeranno parte di una nuova progettualità di rigenerazione urbana nei diversi quartieri della città.

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A new platform dedicated to updating the world on current affairs within the cultural and creative industries is going live as part of the EU Erasmus + "DeuS" project, based on the Open Design School method, the participatory and multidisciplinary open design laboratory of Matera European Capital of Culture 2019.
The platform, still a work in progress and available on www.deuscci.eu, is a reference point for creative professionals, educators, and policy makers, and invites them to build an informal, open and pan-European community.
For the first time, a dedicated knowledge and community platform is launched to provide the sector with a joint space leveraging creativity to shape economic and societal dynamics.
The brand-new Creative Knowledge Platform will be a one-stop for the cultural and creative industries. It will offer open source educational materials and a variety of training possibilities for creative professionals with the DeuSComp toolkit, tailored to the current needs of the sector (entrepreneurial, digital and transversal skills). Users of the platform will also have the possibility to expand their network, find new opportunities, send their contributions and engage or propose local or national challenges.
“We are extremely proud and excited to be able to launch this platform. It is an ambitious project, but one that is needed on a European scale. The lack of a unified space dedicated to the sector with a specific focus on training opportunities, upskilling and validation of work based competencies has been evident for far too long.” Rita Orlando, Primary Coordinator of DeuS and Open Design School project manager.
The Creative Knowledge Platform is designed, created, and run by the dedicated EU-project DeuS. The project is funded by the Erasmus+ programme of the European Union and aims to address the prevailing and evolving skill gaps needs of cultural and creative professionals, while emphasising the relevance of vocational educational training.
DeuS is a vocational educational training (VET) project that focuses on unlocking the potential of the cultural and creative sector. It brings together 10 partners from 9 EU countries including 4 European Capitals of Culture (ECoC) who will co-create an innovative training path in design, critical thinking and entrepreneurship in response to local challenges.
DeuS works as a “think and do tank" where professionals with different backgrounds can upskill and re-skill while responding collaboratively to current societal and economic challenges.
DeuS builds on the work of the Open Design School pilot initiative, a participatory and multidisciplinary open design laboratory which was pivotal to the successful implementation of ECoC Matera 2019.

Partners
● Fondazione Matera Basilicata 2019 (IT) www.matera-basilicata2019.it/it/
● Consorzio Materahub Industrie Culturali e Creative (IT) www.materahub.com/en/
● Vytautas Magnus University – VMU (LT) www.vdu.lt/lt/
● XAMK – South Eastern University of Applied Sciences (FI) www.xamk.fi/en/frontpage/
● ECBN – European Creative Business Network (NL) www.ecbnetwork.eu/
● University of Wales Trinity Saint David Royal Charter – UWTSD – Creative Industries Research and Innovation Centre – CIRIC (UK) www.uwtsd.ac.uk/research/art-and-design-research/creative-industries-research--innovation-centre/
● Creative Region Linz & Upper Austria GmbH (AT) www.creativeregion.org/
● Creative Business Cup Foundation (DK) www.cbnet.com/
● Valletta 2018 Foundation (MT) www.valletta2018.org/
● Creative Industry Košice – CIKE (SK) www.cike.sk/en/

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In occasione della Pasqua, uscirà in contemporanea mondiale in streaming il film "Il Nuovo Vangelo" del regista svizzero Milo Rau, girato a Matera nel 2019 nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti" e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019. Il film sarà disponibile anche in italiano dall’1 al 4 aprile sul sito www.ntgent.be.

“L’uscita mondiale del film – sottolinea Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 - sarà una straordinaria occasione per raccontare al grande pubblico un progetto multidisciplinare, ideato dal grande regista Milo Rau per il programma della Capitale Europea della Cultura 2019, che ha intrecciato teatro, cinema e rivolta socio-politica. Un progetto che ha visto insieme come protagonisti sia i migranti provenienti da realtà difficili del Sud come la Felandina a Metaponto e Borgo Mezzanone a San Severo, con i loro diritti calpestati dal caporalato e dal capitalismo e le loro richieste di lavoro, dignità, uguaglianza, sia i cittadini di Matera, permanenti e temporanei, chiamati ad essere allo stesso tempo attori e spettatori di due performance pubbliche diventate parte del film, l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, girato nei Sassi, e la Passione, realizzata nel Parco della Murgia, nello stesso punto scelto da Pasolini per la crocifissione del suo “Vangelo secondo Matteo”. Una umanità che si unisce nel luogo più emblematico dell’immaginario biblico, per rivendicare un mondo più giusto ed equo”.

“Il percorso nato dal progetto che abbiamo realizzato con Milo Rau, mettendolo in connessione con le varie realtà locali, – spiega Francesca Lisbona, Presidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata – ha consentito di innescare tutta una serie di percorsi virtuosi sul territorio, di grande impatto sociale. Come ha ricordato Renato Palazzi sul Sole 24 Ore-Domenica del 21 marzo nell’articolo “Il rinnovamento che serve al teatro italiano”, per Milo Rau il teatro del prossimo futuro non deve limitarsi a raccontare la realtà ma contribuire a modificarla, a intervenire su di essa. Il progetto de “Il Nuovo Vangelo” è un chiaro esempio di come lo spettacolo dal vivo, anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, non è mero divertimento, ma un contributo alla trasformazione della società. Non appena sarà possibile tornare a fare eventi in presenza immaginiamo di organizzare a Matera una proiezione del film, dedicata sia alla comunità materana che a quella dei migranti”.

pdf 16x16Dettagli film

 

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In attesa della nomina del nuovo Direttore Generale, la Fondazione Matera Basilicata 2019 sta mettendo in cantiere alcune importanti iniziative, approvate nella seduta odierna del Consiglio di Amministrazione. Già nelle prossime settimane è in programma un tour di presentazioni trasmesse via streaming, dedicate ai risultati conseguiti da Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Si sta inoltre lavorando, in collaborazione con il Comune di Matera, ad un evento culturale di grande scala in occasione del G20 a Matera. Partirà in questi giorni anche il percorso di affiancamento destinato all’associazione Volontari Open Culture 2019, nata lo scorso febbraio dall’esperienza del team dei volontari di Matera 2019. Si arricchiscono inoltre le progettualità che vedono coinvolta l’Open Design School, a partire dalla collaborazione con l’APT Basilicata per il progetto Fucina Madre. Allo studio anche un evento internazionale di grande respiro insieme ad altre città della cultura, in programma in autunno.

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“Le città d’acqua”, “Ghiaccio lucano”, “Bambini, pulcini e cervelli. Le neuroscienze tra cuccioli di homo sapiens e altri animali”, “L’utopia della conoscenza”, “Il gioco dell’evoluzione umana”. Sono alcuni dei geniali titoli scelti da Rossella Panarese, autrice e conduttrice storica di “Radio 3 Scienza”, per le diverse edizioni di Materadio, la festa di Radio 3 dalla città dei Sassi, che l’ha portata qui a Matera sin dal 2011.

La sua straordinaria capacità di comunicare ai radioascoltatori in maniera semplice e affascinante la scienza ha conquistato in questi anni anche il pubblico di Matera che numeroso affollava Casa Cava, l’Auditorium Gervasio, Piazza San Francesco per ascoltarla dal vivo nei sui dialoghi con Samantha Cristoforetti, Luca Mercalli, Paolo Nespoli, Telmo Pievani, Sandra Savaglio, Giorgio Vallortigara, Pippo Bianco, Guido Tonelli, Alberto Cottica, Sandra Lucente, Giuseppe Lupo e tanti esperti lucani.

Nel giorno in cui apprendiamo increduli e sgomenti della sua improvvisa scomparsa, ci stringiamo alla grande famiglia di Radio3, un pezzo importante della storia di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, di cui Rossella Panarese è stata una delle voci portanti.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 saluta il nuovo presidente della Fondazione Sassi, Michele Morelli, e porge i suoi migliori auguri al nuovo Consiglio di amministrazione composto, tra gli altri, dal presidente uscente Vincenzo Santochirico, e al nuovo Consiglio di Fondazione.

La Fondazione Sassi è stata una delle realtà lucane protagoniste del programma culturale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 con il progetto “La terra del pane”, festival multidisciplinare sul rapporto fra terra e pane, con ospiti di alto profilo dal mondo della cultura. L’augurio, in un momento difficile dal punto di vista culturale e umano, è che si faccia appello alle nostre comuni migliori energie per proficue collaborazioni future, nell’ intento di valorizzare quanto di meglio può esprimere il territorio e la città di Matera.

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Casino Padula è uno spazio vivo, curato, aperto a tutti, frequentato dai cittadini per passeggiare, leggere un libro sotto gli alberi, fare attività fisica, gestito della Fondazione Matera Basilicata 2019 senza soluzione di continuità con il percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, che lo anima attraverso una serie di iniziative, compatibilmente con le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

A illustrare come questo spazio viene messo al servizio della comunità sono stati la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, il Segretario generale e manager amministrativo e finanziario, Giovanni Oliva, Massimiliano Burgi, manager del progetto Gardentopia, e Rita Orlando manager di Open Design School, in un incontro con la stampa questa mattina nel giardino di Casino Padula, cui hanno preso parte anche alcuni cittadini-giardinieri e cittadini-volontari.

In particolare, l’area verde che circonda la struttura, è stata adibita ad orto urbano che i cittadini di diversi quartieri di Matera curano e coltivano sin dalla fine del 2019, guidati dall’artista Luigi Coppola, nell’ambito del progetto Gardentopia. Attraverso dei workshop organizzati mensilmente a distanza con l’artista, i cittadini si scambiano buone pratiche sulla coltura delle piante, la selezione delle sementi, la potatura degli alberi, rafforzando la cura del bene comune. Una sala di Casino Padula è stata inoltre adibita a base operativa della neonata associazione “Volontari Open Culture 2019”, costituita a inizio febbraio da un gruppo di cittadini che hanno fatto parte del team dei volontari di Matera 2019, desiderosi di continuare a dare il proprio contributo, sia a livello locale che internazionale, nelle iniziative di carattere culturale.

Casino Padula è anche la sede di Open Design School, il laboratorio di progettazione e prototipazione di Matera 2019, che continua le sue progettualità e si afferma come modello a livello europeo, candidandosi così ad essere una delle principali eredità della Capitale Europea della Cultura. Nell’estate 2020 ODS ha realizzato tutti gli allestimenti per il Festival So Far So Close, che ha messo al centro le relazioni in fase infra-pandemica attraverso le arti performative, utilizzando fra i vari spazi all’aperto anche il giardino di Casino Padula, e ha dato vita ad un FabLab con workshop per bambini e ragazzi. L’ultima creazione di ODS sono gli allestimenti commissionati dal Comune di Miglionico per il Centro Polivalente “D’Amoroso Foco”, costruiti secondo i principi dell’economia circolare, ovvero riutilizzando i materiali già disponibili, senza buttare nulla. La metodologia di ODS è inoltre al centro del progetto internazionale finanziato dal programma Erasmus + “DeuS”, volto a sviluppare un percorso di formazione continua per le industrie culturali e creative europee. Grazie al suo percorso virtuoso, Open Design School è stato recentemente individuato dalla Commissione Europea quale esempio per il nuovo Bauhaus europeo lanciato dalla Presidente Ursula von der Leyen.

“Un’occasione – ha spiegato Tarantino - da cogliere per il nuovo rilancio di Matera e della Basilicata sulla scena internazionale, anche a partire da appuntamenti di grande rilievo come il G20 di giugno che vedrà nuovamente protagonista la città, a cui è importante legare iniziative di carattere culturale sul modello della co-creazione”.

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Matera Capitale Europea della Cultura 2019 è la buona pratica europea selezionata dalla Regione Basilicata nell’ambito del progetto Interreg Europe “Cre:hub Politiche per le Industrie Culturali e Creative: l’HUB per lo sviluppo innovativo regionale” gestito per il tramite dell’Autorità di Gestione del PO FESR 2014-2020. Il percorso di Matera 2019 e il suo impatto sulle industrie culturali e creative è stato presentato oggi nel corso dell’evento online “Cultura e creatività: opportunità, sfide future e scenari di sviluppo” che ha chiuso il progetto. A raccontare tale percorso è stata la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, in un viaggio attraverso il portale open data di Matera 2019, uno strumento che propone in formato aperto i dati sulla Capitale Europea della Cultura, affinchè possano essere riutilizzati da ricercatori, giornalisti, studenti e generare così nuova cultura.

“La gran mole di dati relativi ai servizi ed articoli dedicati a Matera 2019 sui media nazionali e internazionali – ha spiegato Tarantino – ci mostrano quanto il processo della Capitale Europea della Cultura sia riuscito a cambiare l’immagine della città, raccontata oggi come un luogo del Sud in cui tutto può diventare possibile. I dati raccontano inoltre l’importante investimento fatto in produzioni culturali originali di carattere internazionale, che ha generato degli impatti sia in termini di competenze e relazioni per la scena creativa locale, chiamata a realizzare una parte importante del programma di Matera 2019, sia a livello economico, con effetto spillover non solo sulle industrie culturali e creative, ma anche su altri settori. Questo ci consente di affermare la capacità della cultura di trainare l’economia, e non solo il contrario. Un assunto da tenere ben presente nel momento in cui si potrà far ripartire tutto il comparto culturale, così duramente colpito dalle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, e che viene rilanciato in questi giorni attraverso le diverse manifestazioni organizzate dai lavoratori dello spettacolo".

“La dimensione internazionale del percorso di Matera 2019, insieme a quella del coinvolgimento attivo dei cittadini - ha concluso Tarantino - sono ben esemplificati da uno dei progetti pilastro della Capitale Europea della Cultura, che si candida a diventare una delle sue principali eredità, ovvero l’Open Design School, centro di ricerca e prototipazione aperto alla comunità, basato sull’apprendimento permanente e lo scambio tra professionisti di provenienza e specializzazioni diverse ”.

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Il percorso di successo di Matera 2019 e in particolare la sua capacità di coinvolgere le forze vive del territorio, stimolando la partecipazione attiva del pubblico, sono stati al centro dell’incontro online di ieri, 11 febbraio, dedicato ai team delle città portoghesi in competizione per il titolo di Capitale europea della cultura 2027. In Portogallo le candidature sono aperte dal 23 novembre 2020 al 23 novembre 2021 e la città vincitrice sarà annunciata nel 2023.

Con questa sessione informativa, il Ministero della Cultura portoghese ha voluto dare a tutte le città che hanno già dimostrato il loro interesse a candidarsi al titolo Ecoc, le migliori informazioni possibili per preparare dei dossier di alta qualità, attraverso l’incontro e la discussione con esperti ECoC, rappresentanti della Commissione Europea, ex e future Capitali europee della Cultura che hanno vissuto questo processo al tempo stesso impegnativo e gratificante.

A presentare l’esperienza di Matera 2019, è stata la direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, in un dibattito cui hanno preso parte il Ministro della Cultura portoghese Graça Fonseca, Fernanda Heitor Direttore Generale dell’Ufficio Strategia, Pianificazione e Valutazione del Ministero della Cultura portoghese, Sylvain Pasqua responsabile delle Capitale Europee della Cultura per la Commissione Europea, Cristina Farinha già membro del panel di monitoraggio Ecoc, Virginija Vitkiené per Kaunas 2022, Carlos Martins e João Serra per Guimarães 2012.

In passato, il Portogallo ha ricevuto tre volte il titolo di Capitale europea della cultura: nel 1994 per Lisbona, nel 2001 per Porto, e nel 2012 per Guimarães.

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È stata costituita oggi l’Associazione “Volontari Open Culture 2019” con la finalità di consolidare il progetto “Volontari Matera 2019” della Fondazione Matera-Basilicata 2019, quale lascito di Matera Capitale Europea della Cultura.

Nata dall’idea di un gruppo di volontari di Matera 2019, l’Associazione persegue gli obiettivi specifici che hanno caratterizzato tale progetto, come rafforzare una cittadinanza culturale ampia, aperta e diversificata, per rendere l’arte, la cultura e l’espressione creativa parte essenziale della vita quotidiana; attivare formazione e scambi, mescolando e facendo interagire generazioni di età differenti; promuovere la cultura e l’arte come strumento che permetta di costruire benessere per le persone e le comunità; condividere e scambiare a livello internazionale, nazionale e locale il patrimonio di esperienze e competenze acquisito nell’anno da Capitale Europea della Cultura. Il volontario culturale è dunque la persona che supporta e promuove la cultura in ogni sua forma a beneficio dell’intera collettività, mettendo a disposizione della comunità il proprio tempo e le proprie competenze.

Per raggiungere questi scopi, l’Associazione intende stipulare protocolli e accordi di collaborazione con Istituzioni pubbliche, enti privati e altre associazioni italiane ed estere; un accordo di collaborazione speciale verrà stipulato con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, con la previsione di una fase iniziale di accompagnamento delle attività dell’Associazione, soprattutto per quello che concerne l’inserimento dei volontari nei circuiti nazionali e internazionali. Tra le attività previste dall’Associazione, c’è inoltre quella della formazione e scambio di esperienze per altre realtà di volontariato culturale.

“L'entusiasmo dei tanti volontari e cittadini che nel 2019 hanno contribuito alla buona riuscita dei numerosi progetti culturali, ha dato impulso alla nascita dell'associazione Volontari Open Culture 2019 – sottolineano i membri del Direttivo, presieduto da Ferdinando Trotta-. L'associazione in continuità con gli obiettivi della Fondazione Matera Basilicata 2019 nasce per supportare e promuovere i prossimi progetti culturali che si svolgeranno nella nostra città e in altri contesti, sia italiani che europei. Invitiamo tutti a cogliere l'opportunità di unirsi a questa grande famiglia. E inoltre siamo aperti alla collaborazione con altre associazioni, enti pubblici e privati che condividono i nostri principi”.

Il team dei volontari di Matera 2019 è nato attraverso una chiamata pubblica promossa nel 2018 dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, che andava a sistematizzare le esperienze di volontariato sviluppatesi negli anni di candidatura di Matera al titolo di Capitale Europea della Cultura, come per esempio quella dei volontari digitali (webteam). La chiamata ha avuto un grandissimo successo, arrivando a registrare fino a 1500 iscrizioni da parte di cittadini con età, provenienza e competenze eterogenee. Nel 2019 i volontari sono stati i principali protagonisti di tutti gli appuntamenti del programma culturale, mettendo a disposizione della collettività le proprie doti. Il 2020, nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, li ha visti nuovamente all’opera nel realizzare e distribuire mascherine alle case famiglia materane, affiancare le attività della Fondazione messe in campo per la Festa della Musica negli ospedali e Rsa di Potenza e Matera e per il festival di arti performative “So Far, So Close” a Matera e in diversi comuni lucani e infine curare l’accoglienza agli ospiti del cartellone natalizio televisivo promosso dal Comune di Matera.

“Salutiamo con grande piacere la nascita dell’Associazione “Volontari Open Culture 2019” – spiega Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 -. Da parte nostra daremo loro tutto il supporto necessario sia per rafforzare il percorso di formazione, accrescimento delle competenze e scambi fatto dai volontari durante Matera 2019, sia per rilanciare il loro inserimento all’interno dei circuiti del volontariato nazionale e internazionale. Questo rappresenta per noi una delle più preziose eredità lasciate sul territorio dalla Capitale Europea della Cultura”.

Il nome dato all’Associazione "Volontari Open Culture 2019" è stato scelto attraverso un sondaggio fatto tra i membri del team dei volontari di Matera 2019 e mette insieme la mission di volontari culturali con lo slogan “Open future” che sintetizzava il programma della Capitale Europea della Cultura. A supportare il gruppo in tutti gli aspetti procedurali per la costituzione dell’associazione nonché nella formazione, è stato il CSV di Matera. Per unirsi all’Associazione "Volontari Open Culture 2019" o per avere maggiori informazioni sul tesseramento, è possibile inviare una mail all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o un messaggio alla pagina Facebook “Volontari Open Culture 2019”.

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"Insieme a tutta la Fondazione Matera Basilicata 2019 desidero esprimere il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa, durante un’escursione sul monte Sirino, di Fabio Limongi, guida escursionistica, esperto di montagna, maestro di sci e soccorritore alpino. Lo ricordiamo quando si unì al gruppo di camminatori che nel 2014 arrivarono a piedi a Matera da 8 luoghi diversi della Basilicata per sostenere la candidatura della città a Capitale Europea della Cultura per il 2019 in occasione della visita della delegazione della giuria che avrebbe assegnato il titolo. Fabio era venuto dalla sua Lauria a capo di un gruppo di escursionisti per spiegare direttamente ai commissari perché questa nomina fosse importante per tutti i giovani della Basilicata. La sua perdita è un grandissimo dolore per tutti noi e per la comunità lucana intera.”

Rossella Tarantino, Direttrice Fondazione Matera Basilicata 2019

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«A nome della Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea la Direttrice Rossella Tarantino - desidero porgere i migliori auguri a Procida, designata oggi Capitale Italiana della Cultura 2022 dal Ministro Franceschini, sulla base della selezione della Giuria di esperti.

Quella appena conclusa è stata una competizione entusiasmante che ha visto protagoniste città differenti per dimensioni, percorsi, collocazione geografica, che si sono messe in gioco per re-immaginare il loro futuro attraverso la cultura.

Prima isola a ricevere il titolo, Procida ha sviluppato un progetto ambizioso che mette al centro le relazioni e la co-creazione con i cittadini, su ispirazione del modello di Matera 2019. Sincere congratulazioni al Sindaco Giuseppe Pugliese e al Direttore di candidatura Agostino Riitano, che ha avuto un ruolo rilevante nel percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Un percorso di grande interesse quello di Procida, con cui intrecciare una collaborazione che, a partire da quanto già avviato con Parma 2020-21 e con Bergamo e Brescia 2023, si possa allargare anche a tutte le altre nove città arrivate finaliste, ovvero Ancona, Bari, Cerveteri, L'Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. A loro infatti va l’invito a continuare a rilanciare il lavoro svolto, per il quale Matera mette a disposizione il suo capitale di relazioni, esperienze e competenze.

Un plauso al Mibact e alla Giuria di selezione per le modalità aperte con cui si sono svolte le audizioni, trasmesse in diretta streaming sul canale Youtube del Ministero. Un’occasione di visibilità per le città, un’opportunità di restituire il valore del lavoro fatto, ma anche un’operazione di grande trasparenza nei confronti delle rispettive comunità e di apprendimento collettivo. Una modalità di condivisione che sarebbe utile poter implementare anche nel processo per la nomina delle Capitali Europee della Cultura come buona pratica di “open culture”».

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 esprime soddisfazione per il risultato emerso dall’indagine su Matera Capitale Europea della Cultura 2019 condotta dalla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata, e chiusa con delibera depositata il 22 dicembre 2020, che non ha riscontrato alcuna inadempienza amministrativa sulla gestione di questo grande appuntamento.
Nell’indagine infatti vengono riportati diversi dati sia relativi agli eventi del programma culturale di Matera 2019, sia agli impatti turistici che l’appuntamento ha determinato, riscontrando che “Matera capitale europea della Cultura è stato un evento di straordinaria rilevanza per la Basilicata e per la città di Matera in particolare, che ha visto in tal modo rafforzarsi il suo ruolo indiscutibile di attrattore culturale”.
Rispetto ai primi, nell’indagine si sottolinea: “Interessante è, sicuramente, il dato relativo alle presenze turistiche per la Cerimonia inaugurale che si è calcolato abbia inciso per circa il 12% sugli accessi registrati agli eventi del 2019. Altra operazione di rilievo è stata quella svolta nelle aree remote della Basilicata. Sul totale eventi che l'anno da Capitale Europea della Cultura ha generato, circa un terzo (il 32%) si è svolto in un Comune della Basilicata, come sede primaria o aggiunta a Matera. Il senso di questa scelta sta non solo nella specifica volontà di allargare l'accesso alla cultura, promuovendo nuovi formati dove esso è tendenzialmente più basso, ma anche nell'offrire agli artisti di Matera 2019 e alle comunità remote la possibilità di esplorare nuove frontiere di coproduzione artistica, Fondamentali in tal senso i risultati dei progetti Capitale per un giorno, Gardentopia e Altofest — Basilicata 2019, con cui sono stati raggiunti tutti i 131 comuni della Basilicata”.
In merito ai dati sui flussi turistici si osserva: “Con ogni evidenza può affermarsi che dai dati su riportati vi è stata una crescita costante delle presenze nella città di Matera, trainante per l’intero turismo lucano, che è iniziata sicuramente negli anni precedenti la manifestazione e che nel 2019 ha portato ad un numero di 730.434 ospiti”.

Nelle conclusioni dell’indagine, i Giudici Contabili sottolineano quanto segue: “Il quadro d’insieme della indagine condotta dalla Sezione, pur tra le difficoltà insorte a seguito del propagarsi per tutto il 2020 dell’epidemia da Covid-19 è sufficiente per poter concludere che ci si è trovati in presenza di un evento culturale importantissimo la cui gestione è stata sostanzialmente esente da gravi criticità : esso non va però sprecato né sminuito a semplice serie di manifestazioni e passerelle ma può e deve segnare una svolta strutturale capace di incidere in profondità sul tessuto culturale e sociale della città (e della regione) che certamente costituisce un attrattore culturale e turistico unico nel panorama italiano”.
La Fondazione Matera Basilicata 2019 ringrazia per i risultati conseguiti ed evidenziati dall’indagine della Corte dei Conti, i Presidenti Aurelia Sole e Salvatore Adduce che, insieme al Direttore Paolo Verri e la direttrice Rossella Tarantino, hanno guidato in questi anni il lavoro di una macchina amministrativa complessa, che è riuscita in tempi stringenti a realizzare il programma di una Capitale Europea della Cultura, nel pieno rispetto delle norme pubbliche vigenti. Un ringraziamento anche al dott. Giuseppe Romaniello, che in qualità di manager amministrativo e finanziario ha impostato l’impianto amministrativo contabile della Fondazione, nonché ai suoi successori Anna Piscinnè e Giovanni Oliva per aver garantito la corretta esecuzione di tutte le procedure amministrative insieme alla puntale attività di rendicontazione conclusa positivamente.

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Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha approvato, nel corso dell’ultima riunione, l’Avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per il conferimento dell’incarico di Direttore Generale della Fondazione.

Possono manifestare la propria disponibilità ad assumere l’incarico coloro i quali abbiano, fra gli altri requisiti, qualificata e documentata esperienza di almeno 5 anni in materia gestionale e manageriale, in ambito pubblico o privato.

L’incarico sarà legato alle funzioni attribuite al Direttore Generale dall’articolo 18 dello Statuto della Fondazione e avrà durata fino al 31 dicembre 2022. Nel caso in cui vi sia una estensione della durata della Fondazione (ai sensi di quanto indicato nello statuto della Fondazione all’art. 21), l’incarico potrà essere prorogato fino ad un massimo di 12 mesi. Ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto della Fondazione, il Direttore Generale è nominato dal Consiglio di Amministrazione.

La domanda, corredata della documentazione richiesta nell’Avviso, dovrà pervenire a mezzo posta elettronica certificata (PEC) entro le ore 18:00 del 14 gennaio 2021 all'indirizzo PEC This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

L’Avviso viene pubblicato sul sito istituzionale della Fondazione Matera Basilicata 2019 www.matera-basilicata2019.it nella sezione “Amministrazione trasparente > Bandi di concorso”.

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Dopo la prima mondiale alle Giornate degli Autori, sezione parallela e autonoma della Mostra del Cinema di Venezia, e la presentazione a novembre all’ IDFA - International Documentary Film Festival di Amsterdam, da domani 17 dicembre sarà disponibile in streaming in Germania e Austria il film "Il Nuovo Vangelo" (The New Gospel) del regista svizzero Milo Rau, girato a Matera per il progetto di Matera 2019 "Topoi. Teatro e Nuovi Miti" e realizzato in collaborazione con, fra gli altri, il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e Fondazione Matera Basilicata 2019.

La pellicola, una produzione Fruitmarket, Langfilm, IIPM – International Institute of Political Murder, distribuita da Port Au Prince, vede protagonista l’attivista Yvan Sagnet nel ruolo del Cristo, migranti, attivisti e braccianti nel ruolo degli Apostoli, con la partecipazione di Marcello Fonte (Ponzio Pilato), Enrique Irazoqui nella sua ultima apparizione cinematografica (Giovanni Battista), Maia Morgenstern (Madonna) e con la voce e le canzoni di Vinicio Capossela. Una collaborazione, quest'ultima, nata proprio a Matera durante lo svolgimento in contemporanea delle riprese del film e dello spettacolo di Capossela per Matera 2019.

Con l’acquisto del biglietto per lo streaming, una parte degli incassi saranno devoluti ai cinema tedeschi e austriaci che non hanno potuto trasmettere il film a causa della chiusura delle sale imposta dall’emergenza Covid. I biglietti sono disponibili sul sito web ufficiale in lingua tedesca http://dasneueevangelium.de

“Il percorso di co-creazione con la scena creativa lucana sviluppato per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ha ricevuto nel corso del 2020 grande visibilità a livello internazionale e questo rappresenta una delle principali eredità del lavoro fatto in questi anni – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino”.

Nei primi mesi dell’anno, il documentario Vado Verso Dove Vengo, frutto del progetto Storylines-The Lucanian ways coprodotto con Youth Europe Service, è stato presentato negli USA, venendo poi distribuito sulle piattaforme digitali in 24 Paesi. Il film “Marghe e sua madre” del grande regista iraniano Mohsen Makhmalbaf, realizzato per il progetto Formula Cinema coprodotto con l’associazione Allelammie, è stato presentato al Locarno Film Festival, alla Mostra Internacional de Cinema di San Paolo del Brasile e ha ricevuto il premio “Gold Remi” come film straniero al World-Fest Houston International Film Festival. Il concerto “Musiche per Matera” del maestro austriaco Georg Friedrich Haas, eseguito per il progetto Voices of the Spirit coprodotto con Lams ha ricevuto il “Premio Abbiati” come migliore novità per l’Italia ed è stato trasmesso via streaming l’8 dicembre dalla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma per l’inaugurazione del Presepe di Guido Strazza. La suite OSA nata dal progetto Open Sound coprodotto da Multietnica è stata ospitata dal vivo sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi a Matera questa estate e poi trasmesso in streaming al Linecheck Music Meeting and Festival. Nei giorni scorsi, infine, l’artista svedese Neil Berg Cinemascope, protagonista del progetto “Suoni del Futuro remoto” coprodotto con l’Onyx Jazz Club, ha voluto rendere omaggio all’esperienza fatta a Matera nel 2019, esibendosi a Goteborg e Stoccarda in un concerto trasmesso in streaming, mentre è stato premiato allo Zebra Poetry Film Festival di Berlino uno degli episodi del film MaTerre, progetto coprodotto con Rete Cinema Basilicata e protagonista di un talk a Maker Faire di Roma.

“In un anno difficile a livello globale e in particolare per il settore culturale, si tratta di un grande risultato- conclude Tarantino - che getta le basi per un rilancio della programmazione già a partire dai prossimi mesi”.

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L’Open Design School, il laboratorio di design partecipativo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, continua a suscitare un grande interesse sia a livello locale che internazionale come esempio di buona pratica operativa e metodologica.

Grazie ad un accordo siglato lo scorso ottobre tra Comune di Miglionico e Fondazione Matera Basilicata 2019, il team di Open Design School ha concluso in questi giorni la realizzazione degli allestimenti per uno spazio dedicato ad attività performative all’interno del Centro Polivalente - palestra di resilienza “D’Amoroso Foco”. L’opera si inserisce nel progetto “Giovani protagonisti” vinto dall’Amministrazione Comunale di Miglionico nell’ambito del bando “Ultimo miglio” e incentrato sulla costruzione di un programma culturale in cui la fruizione degli eventi rende protagonisti i cittadini, in perfetta sintonia e continuazione con l’esperienza di Matera 2019, dando ampio spazio alle giovani generazioni. L’accordo con la Fondazione prevede per il 2021 anche l’allestimento di una mostra di Matera 2019 nel Castello del Malconsiglio di Miglionico.

In questi ultimi mesi inoltre, diversi sono stati gli appuntamenti internazionali in cui è stata presentata la metodologia e il modello Open Design School che, a livello europeo, è oggetto di studio del progetto pilota “DeuS”, finanziato nell’ambito di Erasmus +, dedicato allo sviluppo di competenze per il settore culturale e creativo, che vede la Fondazione Matera Basilicata 2019 come capofila di un partenariato composto da realtà di 9 paesi europei.

Il progetto è stato illustrato alla Settimana Europea delle regioni e delle città (European Week of regions and Cities) fra le piattaforme europee a disposizione dei Centri di eccellenza professionale (CoVEs), in grado di collegare fornitori di competenze di alta qualità a dei settori economici specifici o a sfide locali, strettamente integrate negli ecosistemi di innovazione regionale. Info: https://europa.eu/regions-and-cities/programme/sessions/1148_en

Si è parlato di Open Design School e DeuS anche al decimo Summit delle industrie Creative Europee (ECIS), il più grande vertice annuale delle industrie culturali e creative, che riunisce più di 200 esperti europei per fornire informazioni sugli attuali sviluppi nel settore, elaborare possibili soluzioni e discutere la politica europea. Nell’ambito della sessione di approfondimento dedicata alle esigenze di innovazione nel campo dell’istruzione e acquisizione di nuove competenze per il settore delle industrie culturali e creative (Life long learning) è stata elaborata una Green Paper su formazione e smart skills, consegnata ai rappresentanti della Presidenza tedesca dell'UE e della Commissione UE alla fine del summit,. Info: https://www.ecbnetwork.eu/framing-creative-futures-the-10th-european-creative-industries-summit-ecis-2020/

Il progetto “Piazza dell'Architettura”, realizzato da Open Design School in occasione del Festival Universo Assisi a luglio 2019, ha vinto il premio BigSee Award come miglior progetto per la categoria “città e comunità”. BigSee è una piattaforma che esplora, valuta, espone e promuove sistematicamente l'eccellenza imprenditoriale e creativa del Sud-Est Europa; riunisce 19 Paesi e 350 milioni di persone e rappresenta un forum e una comunità unica per la discussione e lo sviluppo del ruolo culturale, economico e politico del sud-est europeo. La piattaforma BIG SEE è gestita da Zavod Big, organizzazione indipendente e non-profit con sede a Lubiana che incoraggia lo sviluppo dell’economia creativa, nonché motore pulsante di diverse iniziative quali Month of Design, Big Architecture, Wood Icon and Creative Tourism Festivals, City of Design, Hiše magazine. Info https://bigsee.eu/ https://bigsee.eu/piazza-dellarchitettura-assisi/

L’esperienza di Open Design School come forma di pratica culturale collaborativa in un processo di sviluppo della comunità è stata al centro del Kaunas Design Event, un ciclo di attività organizzato da Kaunas Capitale Europea della Cultura 2022 nell’ambito del cluster “Designing Happiness”, pensato per favorire l’uso del design quale metodo di progettazione delle città e di partecipazione culturale. Info: http://dizainaskaune.lt/

Da segnalare infine la collaborazione con realtà internazionali attraverso progettualità legate a Open Design School. Il progetto “I luoghi di Matera 2019” attraverso cui ODS ha mappato nel 2018 i luoghi della Basilicata idonei a ospitare eventi pubblici, è tra le azioni proposte nell’ambito del progetto “From South to South” finanziato dal TEC - Tecnologico de Monterrey per azioni congiunte Italia/Messico finalizzate a scambio di buone pratiche e mobilità internazionale. Prosegue e si consolida poi la collaborazione con le altre Capitali Europee della Cultura: nel 2019 è stata avviata quella con la città austriaca di Bad Ischl 2024 che avvierà il progetto “School of Art and Craft” in collaborazione con Open Design School, attraverso lo scambio tra artisti e artigiani, ispirazione reciproca e condivisione di conoscenze. È stato inoltre siglato un Memorandum of understanding con Piran- Pirano 2025 (Slovenia), candidata al titolo ECoC 2025 su due progetti, Community Resource Lab e Changeadvocacy , entrambi ispirati a Open Design School, sia nella definizione di luoghi di scambio di competenze e produzione sia nell’applicazione del metodo partecipativo e multidisciplinare.

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“Le attività della Fondazione Matera Basilicata 2019 – sottolinea il Vice Presidente Michele Somma – non si sono mai fermate nel corso di questo anno molto difficile, che avrebbe dovuto rappresentare il rilancio di Matera dopo l’esperienza da Capitale Europea della Cultura nel 2019.

In questi mesi la Fondazione ha lavorato in particolare su tre importanti fronti: la rendicontazione, che ha consentito l’avanzamento dello stato dei pagamenti ai fornitori; l’attività di monitoraggio e valutazione prevista per tutte le Capitali Europee della Cultura , confluita nel report presentato a luglio, nel portale open data, e nelle valutazioni indipendenti degli esperti che saranno presentate nelle prossime settimane; la realizzazione del Festival di arti performative “So far So Close”, che ha consentito di rilanciare la programmazione degli eventi artistici, ragionando sul tema delle relazioni al tempo del Coronavirus, ma rispondendo altresì ad una esigenza di ritrovarsi come comunità cittadina e regionale dopo l’esperienza eccezionale dello scorso anno, mettendo a frutto il lavoro fatto in questi anni da Open Design School.

Come previsto dal dossier di candidatura, molti dei progetti di Matera 2019 realizzati in coproduzione con la scena creativa lucana, hanno avviato o proseguito in questi mesi la loro distribuzione nazionale e internazionale; fra questi il film “Il Nuovo Vangelo” del regista svizzero Milo Rau, esito del progetto realizzato con il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, presentato alle Giornate degli autori, sezione parallela della Mostra del Cinema di Venezia e all’International Documentary Film Festival di Amsterdam; la Suite Osa, nata dal progetto Open Sound coprodotto da Multietnica, trasmessa al Linecheck Music Meeting and Festival; il film Cos Endins, parte del progetto MaTerre di Rete Cinema Basilicata, premiato allo Zebra Poetry Film Festival di Berlino.

In parallelo, la Direttrice ad interim Rossella Tarantino, che da giugno ha accettato di continuare a guidare la Fondazione, garantendo l’avanzamento di tutte le attività, ha presentato un piano di legacy che da un lato mette a valore le migliori esperienze sviluppate per la Capitale Europea della Cultura, come la co-creazione e la riconnessione fra aree urbane e aree remote, dall’altro guarda alle nuove sfide del digitale e alle smart cities.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, rinnovato con l’ingresso del Sindaco di Matera, Domenico Bennardi e del Rettore dell’Università della Basilicata, Ignazio Mancini, è ora al lavoro per dare alla Fondazione un nuovo indirizzo e una nuova governance che possa garantire il rilancio di un percorso che è iniziato dieci anni fa e che vuole guardare lontano, forte anche del nuovo riconoscimento ricevuto dalla città di Matera, che si appresta ad ospitare il G20 la prossima estate”.

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La Fondazione Matera Basilicata 2019 saluta e ringrazia il Questore di Matera, Luigi Liguori, per la preziosa collaborazione messa in campo e lo straordinario impegno profuso, grazie a cui è stata garantita la sicurezza e quindi la buona riuscita di tutte le manifestazioni connesse al programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

La sua grande competenza, messa a disposizione della comunità materana nel periodo di maggiore attenzione che la città dei Sassi ha registrato a livello nazionale e internazionale, è stata determinante per la risoluzione di problematiche che avrebbero privato la stessa comunità di godere di eventi irripetibili. Il Questore Liguori sarà sicuramente una fondamentale risorsa per il territorio pescarese che si appresta ad accoglierlo, con l’augurio di nuove e grandi soddisfazioni al servizio dello Stato.

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Il tema della vicinanza, in risposta al distanziamento fisico, è stato centrale nel Festival “So far, so close” prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, svolto a Matera e in diversi comuni della Basilicata dal 12 settembre al 24 ottobre 2020: vicinanza sia in termini di nuove relazioni tra le persone sia tra aree urbane e aree remote, in un percorso di ripensamento che potesse definire nuovi rituali dello stare insieme e nuove modalità di fruizione dello spazio pubblico.

La ricerca su soluzioni possibili, strategie ed esperienze maturate nell’ambito del Festival e, più in generale, nel settore dello spettacolo dal vivo in risposta alle limitazioni, è confluita nel manuale “So Far So Close. Pratiche di vicinanza infra-pandemiche”, curato dalla Open Design School, il laboratorio di design partecipativo di Matera 2019.

Il Manuale, pubblicato oggi sul sito ods.matera-basilicata2019.it (distribuito con licenza Creative Commons CC BY-SA-NC in forma digitale e liberamente stampabile), ha analizzato i progressivi cambiamenti riguardanti la regolamentazione e le linee guida per lo spettacolo dal vivo ed è organizzato in tre sezioni:

“SO FAR. Ampliare il campo d’indagine”, la parte di ricerca e di approfondimento sulle tematiche che gravitano attorno ai nuovi rituali imposti dal virus, con contributi di artisti, architetti, ricercatori, scienziati, filosofi, antropologi e organizzatori di eventi a cui è stata chiesto di rispondere alla domanda “Quali esercizi di vicinanza proponi per questa fase infra-pandemica?”; “APPARATI. Normative e soluzioni possibili”, la raccolta dei DPCM, degli articoli e dei progetti che hanno accompagnato la fase di ricerca, riferimenti e casi studio che presentano possibili soluzioni creative o spunti di riflessione rispetto alle nuove norme per il contenimento del contagio, con una selezione di manuali, guide e strumenti disponibili; “SO CLOSE. Sperimentare sul campo”, la sezione strettamente operativa che comprende gli strumenti, il metodo di indagine, i progetti, le strutture e i visual ideati, i casi studio affrontati, con l’analisi delle criticità e la restituzione dei risultati e delle soluzioni adottate.

Ad aprire il Manuale è la prefazione del Ministro per i beni, le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, che sottolinea: “Il filo conduttore che ha animato il Festival So Far So Close è stata la ricerca sulla vicinanza, in tutti i suoi molteplici aspetti, in un tempo di relazioni liquide, digitali e virtuali e di dialettica tra centro e periferia, tra vecchie e nuove marginalità, tra realtà urbane e paese e borghi. Più che un Manuale, un seme, un contributo alla riflessione che manterrà una sua fecondità anche quando questo periodo difficile sarà finito”.

Fra i numerosi contributi, anche quelli di Maurizio Carta - urbanista, Maurizio Ferraris - filosofo, Patrizia Giancotti, antropologa, Janet Hetman - architetto, Bertram Niessen - Direttore scientifico di cheFare, Alessandra Pioselli - critico d’arte e curatrice, Marco Petroni - teorico del design. É inclusa una sezione di interviste ad alcuni degli artisti protagonisti del Festival, come il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, il regista e performer Antonio Tagliarini, il coreografo Michele Di Stefano, la danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone, l’artista attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica Luigi Coppola, insieme a Joseph Grima, Ideatore di Open Design School.

“Sin dall’inizio – spiega la manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino - abbiamo immaginato, insieme a Rita Orlando, di realizzare, a complemento del Festival, un Manuale open source che narrasse il lavoro di ricerca e sperimentazione condotto da Open Design School e raccogliesse anche altri esercizi di vicinanza fatti da designer, artisti, curatori in questo periodo distopico. Un Manuale che possa essere un ulteriore momento di riflessione e di rigenerazione, perché, come abbiamo imparato dal percorso di Matera 2019, il limite è un nuovo inizio”.

“La co-progettazione, insieme all’imparare facendo, è un assunto fondamentale della metodologia di Open Design School - evidenzia Rita Orlando, la manager della School per la Fondazione Matera Basilicata 2019 -. In questo caso, è un principio che ha informato non solo il disegno degli spazi performativi, insieme agli artisti, ma anche lo studio dei comportamenti sociali derivati dalla pandemia, insieme alle comunità, e la loro declinazione in chiave progettuale per un nuovo paradigma di definizione condivisa dello spazio pubblico / collettivo, inteso come momento di incontro di diverse visioni e tensioni sociali”.

Questa ricerca-azione è intesa come un continuo work in progress, un diario di bordo open-source, utile alla mappatura dei casi studio, alla raccolta di testimonianze e ad aggregare le informazioni reperite in itinere. L’auspicio è che i contenuti di questo Manuale vengano utilizzati, arricchiti, discussi, modificati e perfezionati da chiunque ne vorrà far uso.

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Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3
presentano in radio e streaming video

 

“Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone”
con Calibro 35 featuring Roy Paci e Diodato

10 Novembre 2020, ore 20:30

 

Nel giorno in cui il maestro Ennio Morricone avrebbe compiuto i suoi 92 anni, la Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 lo festeggiano proponendo in radio e streaming video il concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” con protagonista la band dei Calibro 35 e due ospiti speciali come Roy Paci e Diodato. Presentato da Valerio Corzani, il concerto è stato organizzato da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 lo scorso 26 settembre nella Cava del Sole a Matera in occasione di Materadio Special edition, la festa di Radio3 nella città dei Sassi, giunta alla sua decima edizione e realizzata in una versione riadattata causa Covid ma fortemente voluta per rinsaldare il legame fra il territorio, la radio e la grande musica, in un anno flagellato dalla pandemia.

Una produzione totalmente originale, dedicata alle composizioni del grande maestro scomparso il 6 Luglio scorso, che sarà riproposta martedì 10 novembre alle ore 20:30 sulle frequenze di Radio 3 e in streaming video sulla pagina Facebook di Matera 2019. “Passaggi nel tempo” è il titolo di un brano di Ennio Morricone tratto dalla colonna sonora del film western “Il grande silenzio” di Sergio Corbucci poi riutilizzato per il film thriller di Jordan Leondopulos “The Swap” con Robert De Niro.

Il progetto sviluppa un percorso sonoro particolarmente affine al combo costituito da Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere), Enrico Gabrielli (organi e fiati), Fabio Rondanini (batteria), Luca Cavina (basso elettrico), Tommaso Colliva (produzione), che ha sempre prediletto la rivisitazione di suoni e stili dalle grandi colonne sonore italiane degli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Spesso i Calibro35 hanno regalato il loro tocco “retro-modernista” anche ad alcuni pezzi celeberrimi di Morricone, in particolare ad alcuni brani legati all’onda travolgente dei poliziotteschi (i thriller e i polizieschi con ambientazione in Italia che avevano sempre a corredo eccellenti soundtrack). È però la prima volta che il gruppo milanese lavora e propone un programma concertistico interamente dedicato alle opere di Morricone e lo fa tra l’altro convocando sul palco due valenti musicisti che spesso si aggiungono all’ensemble come Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni) e Beppe Scardino (sax baritono), ma anche due stelle della musica italiana come il trombettista e cantante Roy Paci e il cantautore Diodato.
L’excursus dei Calibro35 tocca i vari filoni delle opere di Morricone: quello dei polizieschi, del giallo, del cosiddetto Spaghetti Western, delle escursioni del Maestro nel mondo della canzone e molto altro.

 

Calibro35:
Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere)
Enrico Gabrielli (organi e fiati)
Fabio Rondanini (batteria)
Luca Cavina (basso elettrico)
Tommaso Colliva (produzione)

Ospiti speciali:
Diodato (voce)
Roy Paci (tromba e voce)

Musicisti aggiunti:
Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni)
Beppe Scardino (sax baritono)

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A seguito della verifica di tutte le informazioni presenti sul sito web istituzionale della Fondazione Matera- Basilicata 2019, l'Anac ha comunicato "l'archiviazione della richiesta di notizie ai sensi dell'art. 4 del Regolamento sanzionatorio in ragione della non ricorrenza dei presupposti per l'avvio del procedimento sanzionatorio stante l'intervenuta implementazione dei dati richiesti nel sito web istituzionale della Fondazione, come riscontrato da successiva verifica".

"Grazie a un lavoro fatto in sinergia con i referenti dell'Anac e con il personale amministrativo della Fondazione- spiega il Segretario Generale e manager amministrativo e finanziario ad interim della Fondazione, Giovanni Oliva - abbiamo completato l'inserimento di tutte le informazioni che risultavano non presenti nella sezione Amministrazione Trasparente del nostro sito web. Le segnalazioni fatte dall'Anac erano in gran parte di tipo formale, per cui non andavano a inficiare la trasparenza e legalità delle attività della Fondazione, ma in ogni caso necessarie per l'implementazione del sito dedicato".

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La scomparsa di Gigi Proietti ci riempie di dolore. L'intero programma della Capitale Europea della Cultura è legato alla figura del grande maestro che aprì ufficialmente le manifestazioni del 2019 in quella giornata indimenticabile del 19 gennaio.

Da Piazza San Pietro Caveoso e dalle vie dei Sassi, davanti a migliaia di cittadini, sotto una pioggia che lo stesso definì beneaugurante, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l'allora ministro dei beni Culturali Alberto Bonisoli, Proietti aprì i festeggiamenti con un omaggio alla città dei Sassi: "Io definisco Matera, la città più antica delle continue rinascite, dei continui rinascimenti. Speriamo che questa città del Sud possa far sentire la sua voce ai grandi capi di stato europei. La globalizzazione può funzionare se parte dalla globalizzazione delle culture: quando i popoli si devono conoscere, devono farlo dalle loro radici, dai loro valori. Solo così si potrà avere un'Europa diversa e nuova. Forse può essere un discoro utopistico, ma un po' di utopia non guasta mai".

Della sua abilità istrionica, Proietti diede prova anche in quella serata, recitando i versi di alcuni grandi poeti italiani, fra cui quelli di Rocco Scotellaro, proposti in una versione cantata della poesia "E' fatto giorno" con l'accompagnamento di tre musicisti materani. Un orgoglio per tutti i lucani che in quella serata si univano per festeggiare l'inizio di un anno straordinario. Matera e la Basilicata lo ricorderanno per sempre.

La Fondazione Matera Basilicata 2019

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A few hours after the Prime Minister's Decree suspending public events in theatres, cinemas and open spaces in Italy, the “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” Performing Arts Festival produced by the Matera-Basilicata 2019 Foundation with artistic collaboration from Silvia Bottiroli and Cristina Ventrucci, in partnership with Apt Basilicata and ASM Matera and with the patronage of the Municipalities of Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico and San Severino Lucano, reached its conclusion in Matera.

The Festival, which opened, on 12 September in the Cava del Sole in Matera, the iconic location of the 2019 European Capital of Culture, explored both the new inter-personal relationships in a time of social distancing and the new relations that can be developed between urban and remote areas. Through a process of collective re-education, it established new rituals around being together through new ways of exploiting public spaces. Seven artists and companies (Emma Dante, Virgilio Sieni, Chiara Guidi, Annamaria Ajmone, Luigi Coppola, the Compagnia MK and Daria Deflorian and Antonio Tagliarini were called on for this purpose. They updated their questions in the middle of a pandemic time, placing proximity – including in relation to the relationship between interpreting reality and constructing the imaginary – at the heart of their work, and focusing on the relationship between the human and non-human, and between the visible and invisible. Ten works and sixteen repeat performances were staged, including theatre, dance, cinema and public and relational art, characterised by interventions in a redesigned public space using forms of opening that were able to include the public not only in the enjoyment of a finished work, but in very different ways, in the responsibility for constructing it. Approximately 2,000 spectators attended the performances, while around 50 citizens were involved in the three workshops set up in Matera with the artists. Seven municipalities from different parts of Basilicata (Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Latronico, San Severino Lucano and Cirigliano) were selected, from Colina Materana to Vulture and Pollino Park, using frequently unconventional open-air spaces such as the wood or the gallery of a shopping centre as stages for the performances.

All the events were held in full compliance with the laws on preventing contagion, which were communicated using the arrangements set up by the Open Design School, which over the past months studied and tried out the system for hosting the public so that in spite of the distance, those taking part in a performance would be able to feel that they were fully involved in it and were protagonists in complete safety. Judging by the data from the monitoring questionnaires at the end of the performances, which successfully involved not only Matera 2019’s loyal public but also a completely new audience, with a fifth of the attendees arriving from Puglia, especially from Bari, Taranto and Valle d'Itria, the objective was reached. 70.7% of the participants stated that the physical distancing measures that were adopted did not affect their participation, while 90.4% reported that they were satisfied with the security and the contagion prevention methods that were adopted. The status of the work of the Open Design School was shared with the public at six open meetings, the Open Reviews, some of which were organised at the Teatro Quaroni in La Martella di Matera. They were attended by the Festival artists, with whom an ongoing dialogue was created so as to adapt the arrangements to the specific requirements of the individual performances. The results of this work have been gathered together in an Open Source Manual, which will be available to anyone wanting to put on live events during Covid. The Manual will be downloadable from the Open Design School's website ods.matera-basilicata2019.it/ in the next few weeks.

"The attention paid to proximity", explain the curators Bottiroli and Ventrucci, "may be a gift the pandemic experience has given us. The virus is a tragic collective event that has provided us, as men and women of the twenty-first century, with a Greek chorus that has rediscovered existential questions that are often buried beneath the temples of consumerism or dissolved in the itch for communication. The first step we wanted to take here, through an intense, crazy action, was to turn to the performing arts as a preferred way of rediscovering the extent of our feelings, in the space between ourselves and others. The artists on the stage and their constant search have become the horizon at which we can track down ancient impulses and multiple instincts; they have been the body we can ask how we can expand our ability to understand".

"The aim of the exercises in closeness we have proposed with the So Far So Close Festival", underlines Rossella Tarantino, the Development and Relations Manager of the Matera-Basilicata 2019 Foundation, "was to reactivate social relations after the difficult period of physical distancing caused by the lockdown, using the disciplines that were most seriously affected in relational terms – the performing arts. By adopting the anti-contagion provisions in a timely manner, we have shown – like everyone who has organised cultural activities during this period – that they can be put on in total safety. The stop imposed on public performances has therefore pained us greatly, not only because culture is something we need in order to feel good, but also because it impacts society in many important ways. With the experience of Matera 2019 Capital of Culture, we have been able to prove that investment in culture has a social impact in terms of bringing people who do not usually have access closer to it, has psycho-physical benefits, leads to a growth in the community and a desire to get involved in one's local territory and also has significant economic impacts, by providing work to many sectors associated with culture. For this reason, we hope that investments in culture will continue to be made in the near future, looking at Matera and Basilicata not only as a tourist destination and a place to be passed through, but also as one where culture is produced and inhabited".

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Corpi che si sfiorano senza mai toccarsi, ma in grado di generare un campo energetico molto intenso, dando vita a un rituale collettivo che ha assorbito linguaggi e tendenze artistiche differenti. E’ Bermudas pluripremiato spettacolo di danza che ha ricevuto nel 2018 il premio Danza&Danza come miglior produzione italiana e nel 2019 il premio Ubu come miglior spettacolo di danza, portato in scena a Matera sabato sera dalla compagnia MK, nella Galleria del Centro Commerciale Il Circo per l’ultimo appuntamento con il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Un lavoro complesso, dinamico, ipnotico, magnetico, che ha visto in scena sette eccezionali performers che, con movimenti fluidi e veloci sono stati capaci di trascinare gli spettatori nel ritmo ossessivo di un sistema coreografico studiato nei minimi dettagli, in cui nulla è lasciato al caso e all’improvvisazione. Ideatore del lavoro ispirato alle teorie del caos, il coreografo e danzatore Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, tornato a Matera con un lavoro che, attraverso la danza, permette di costruire uno spazio sempre accessibile a qualunque nuovo ingresso, riuscendo a portare la danza nell’ambiente circostante.

“Il lavoro- ha spiegato Di Stefano- è un sistema coreografico lavorato su un cast di 13 performers ma ogni volta in scena ce ne sono sette, proprio perché con questo principio di rotazione si crea una sorta di instabilità degli elementi che vengono messi in campo. E’ uno spettacolo di pura danza, di puro movimento, che va avanti accelerando in maniera consistente la sua velocità ed è costruito su regole molto semplici, su quattro gesti base che definiscono la posizione, l’atteggiamento, la postura del corpo nello spazio. Questi gesti combinati in maniera personale da ogni singolo performer, formano un linguaggio che per esistere deve cogliere il linguaggio che gli sta accanto. Non è basato sull’improvvisazione, anzi, al contrario, su una ferrea regola di valutazione delle circostanze in cui il corpo si muove e per questo richiede una grossa concentrazione da parte dei danzatori, e di rinuncia al disegno della figura per permettere all’organismo generale di evolversi. E’ uno spettacolo che parla moltissimo al pubblico e siamo già a un numero molto consistente di repliche. Avevamo pensato di presentare al pubblico la versione estesa dello spettacolo, Bermudas Forever, della durata di 3 ore e che prevedeva il coinvolgimento del pubblico ma in questo periodo eccezionale, in cui è necessario il distanziamento, abbiamo dovuto ridimensionare”- afferma il coreografo.

Il coreografo Di Stefano è tornato a Matera dopo aver curato lo scorso anno la sezione “Giacimenta” del progetto Petrolio. Uomo e natura nell’era dell’Antropocene co-prodotto da Associazione Basilicata 1799 e Fondazione Matera-Basilicata 2019. “Sono molto legato a Matera e sono affascinato dal perimetro di questa città, da questa dimensione di un confine dissolto che parla alla città e rende molto speciale l’intrico che c’è. A Matera – aggiunge- riconosco una raffinatezza intellettuale tipica della provincia italiana, luoghi che sono grossi focolai di creatività ma che sembrano fermi rispetto ai circuiti e ai cicli di produzione culturale; in realtà è proprio quel tipo di passo diverso che permette una evoluzione della creatività e della fantasia su un’altra velocità e questo per me Matera l’ha sempre dimostrato”. Creative e sperimentali sono state anche le soluzioni ideate dall’Open Design School per allestire uno spazio non convenzionale come la galleria di un centro commerciale, trasformato in un teatro in grado di ospitare spettacoli di arti performative, che sono ritornate così in uno dei quartieri periferici della città, in un nuovo esercizio di vicinanza fra spazi urbani.

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Si rovesciano i paradigmi, si ribaltano schemi mentali precostituiti, per provare a vedere il “presente vivente”, cioè quello che di vivo c’è in una comunità e che può spingere a restare in Basilicata e costruire qui il proprio futuro. A farsi promotore di un percorso di cambiamento che ha interessato il comune di San Mauro Forte, l’artista, attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica, Luigi Coppola che è tornato domenica scorsa nel borgo lucano, riallacciando un legame creato lo scorso anno con il progetto di Matera 2019 Gardentopia, per proporre una intera giornata di attività dal titolo “Il paese dell’abbondanza. Visioni per una festa delle agriculture e delle transumanze” inserita nel Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Nella mattinata gli spettatori e i residenti hanno potuto immergersi nel centro storico di San Mauro Forte, osservato però con occhi diversi grazie alla presenza di installazioni artistiche, allestite nelle corti e nelle piazzette insieme alle associazioni locali e ai produttori agricoli, ascoltando risuonare nei vicoli e nelle stradine del centro, i suoni arcaici dei campanacci e le urla cantate del gioco della morra. Suoni antichi dei pastori e degli animali che hanno fatto da sottofondo alle domande e riflessioni riportate su teli blu, sistemati in punti privilegiati di osservazione, accuratamente scelti dall’artista per indurre lo spettatore ad interrogarsi su come trasformare l’abbondanza in condivisione e la cooperazione come strategia necessaria per la “restanza”. «Come artista il mio contributo è stato quello di aprire un immaginario positivo per il paese- racconta Coppola - È un paese in spopolamento ma con una ricchezza enorme dovuta alla produzione agricola che è incredibilmente varia e abbondante, anche se questa abbondanza paradossalmente non produce abbastanza ricchezza per poter permettere alle persone di rimanere. Così, dopo essere tornato spesso nell’arco di un anno, e dopo aver conosciuto la gente e diverse associazioni con cui ho legato, ho ideato per questa occasione una narrazione complessa all’interno del paese, per provare a rivedere i luoghi con uno sguardo diverso, a ripensare le tradizioni ma senza essere legati alla nostalgia, per riuscire a vedere il “presente vivente”, ciò che c’è di vivo nella società, quindi non solo la produzione agricola ma anche le relazioni sociali, i rituali, i legami, e ho provato a metterli tutti insieme in un grande momento di comunità. L’idea- prosegue- è di provare a sovvertire il presente, di ricomporre i cocci, di riflettere attraverso una serie di slogan che potrebbero orientare la comunità in modo diverso».

Nel pomeriggio, nella piazza in cui si erge l’imponente Torre Normanna, amministratori, attivisti e artisti si sono interrogati su come “Praticare la restanza". Fra le esperienze virtuose presentate come riferimento per la comunità di San Mauro Forte, quella di Valentina Avantaggiato, sindaco di Melpignano, comune che ha saputo valorizzare le filiere agricole locali attraverso una cultura della terra incentrata sul biologico; quella di Donato Nuzzo di Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto, con l’esperimento di democrazia partecipata che ha portato alla condivisione dei beni della terra; quella di Nico Angiuli dell’Associazione di Promozione Sociale Tipica di Adelfia, che da qualche anno ha in gestione una vecchia stazione dismessa della Ferrovie dello Stato dove insieme a diverse scolaresche si sta cercando di rimettere in produzione una varietà antica di vitigno, ripensando spazi e tradizioni. “Il Festival So Far So Close a San Mauro Forte – ha spiegato Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019 – rappresenta la prosecuzione del lavoro avviato lo scorso anno con Gardentopia, uno dei progetti di Matera Capitale Europea della Cultura che hanno coinvolto i comuni della Basilicata, con l’idea di creare un dialogo fra comunità e artisti, aprendo nuovi orizzonti. Gli esercizi di vicinanza che abbiamo proposto qui con il Festival mirano a creare connessioni fra diverse realtà per praticare la restanza, che significa restare, resistere, inventare nuove soluzioni”. Fondamentale nell’intero percorso è stato l’apporto dell’Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte guidata da Giancarlo Mita e Marco Diluca, due giovani passionari che hanno deciso di restare nel borgo lucano e di valorizzarne le eccellenze: «Le difficoltà sono tante in un paese che vive una condizione di spopolamento e di isolamento. Luigi Coppola, arrivato lo scorso anno nella nostra comunità grazie al progetto di Matera 2019, Gardentopia, è stato una figura fondamentale per noi, perché ci ha aiutati a guardare il nostro paese con uno sguardo altro, esterno, in grado di cogliere tutte le potenzialità inespresse della nostra terra. Con lui si è creata una bella collaborazione a partire dallo scorso anno e ormai tutti in paese lo conoscono e gli vogliono bene. Da lui ci è arrivata una grande spinta a continuare sul percorso che abbiamo intrapreso, per poter pianificare il nostro futuro qui a San Mauro Forte. “A Luigi Coppola – ha sottolineato l’assessore comunale alla cultura, Angelo Tricarico – vogliamo dire grazie perché con i progetti costruiti nella nostra comunità ha fatto capire ai ragazzi che hanno deciso di investire nell’agricoltura, quanto la cooperazione sia importante per lavorare all’obiettivo comune di valorizzare questa abbondanza, sia enogastronomica che culturale, presente nel nostro paese”.

A chiudere la giornata, il concerto dell’arpista Daniela Ippolito, originaria di San Mauro Forte e che spesso qui fa ritorno, che con le sue note e la sua voce ha appassionato il pubblico, proponendo una selezione di brani della tradizione lucana insieme a celebri successi della musica rock, in un viaggio sonoro fra passato, presente e futuro.

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EVENTO ANNULLATO CAUSA METEO

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La seconda edizione de “La parata delle stagioni che verranno” ideata dall’artista Luigi Coppola, in programma domenica 25 ottobre nel borgo di Cirigliano (Matera), sarà l’appuntamento conclusivo del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Esattamente un anno fa, per le iniziative legate al progetto di Matera 2019, Gardentopia, l’artista e attivista Luigi Coppola, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica, ha ideato e guidato a Cirigliano la riapertura festiva e poetica di un percorso rurale, il “tratturo regio delle Girivolte” abbandonato da decenni. Sempre in stretta relazione con gli abitanti del paese, coinvolti in laboratori di teatro dal 20 al 24 ottobre, propone ora l’apertura di un secondo tratturo, che sarà inaugurato attraverso un’azione performativa itinerante ispirata alla tradizione del carnevale agricolo di Cirigliano, uno dei più antichi in Italia, e ad altri rituali rurali e arborei lucani. La riapertura simbolica di questi percorsi vuole generare un’attenzione rispetto alle bellezze paesaggistiche e ambientali di Cirigliano e riportare il paese al centro di una geografia che lo ricolleghi ai paesi limitrofi e alla sua stessa storia.

Gli spettatori sono invitati a mettersi in cammino insieme alla comunità locale per celebrare questa preziosa riapertura. Appuntamento nel centro storico di Cirigliano alle 10.30 in Piazza IV Novembre (Palazzo Baronale) per visitare il borgo e la Torre Ellittica. Da lì con mezzo proprio si raggiunge il tratturo, in località Montepiano, da dove prenderà il via l’azione performativa itinerante. Il punto di arrivo del cammino sarà in località Tre Confini, nel Bosco di Montepiano, luogo di incontro di Cirigliano con i vicini paesi di Accettura e Pietrapertosa, una connessione di valore paesaggistico fra diverse comunità. Pronta a ritrovare la forza del lavoro collettivo, e certa della capacità vivifica dell’arte, la comunità di Cirigliano si appresta a combattere lo spopolamento e l’isolamento territoriale. L’accesso all’evento, organizzato nel rispetto nel norme anti-Covid, è gratuito, previa prenotazione su materaevents.it.

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Lo spettacolo di danza Bermudas della compagnia MK, in programma a Matera sabato 24 ottobre alle 21:30 presso la galleria del centro commerciale Il Circo, sarà l'ultimo appuntamento materano del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Creato dalla compagnia diretta da Michele Di Stefano, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, Bermudas è un sistema coreografico basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso. Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni semplici, e dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia.

Il risultato finale tende alla costruzione di un luogo carico di tensione relazionale, un campo energetico molto intenso (a cui il nome Bermudas ironicamente fa riferimento) attraversato da una spinta alla comunicazione immediata, necessaria per generare uno spazio sempre accessibile a qualunque nuovo ingresso. La versione estesa del lavoro, Bermudas Forever, progettato per testare la permeabilità della coreografia al mondo esterno attraverso il coinvolgimento libero degli spettatori, ha ricevuto il premio UBU 2019 come miglior spettacolo di danza. Per le norme sul distanziamento, lo spettacolo sarà eseguito in versione non estesa.

La partecipazione all'evento, organizzato nel piano rispetto delle norme anti-Covid in vigore, è gratuita previa prenotazione su materaevents.it .

 

MK - Bermudas

cast variabile con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Giovanni Leone, Flora Orciani, Laura Scarpini, Loredana Tarnovschi, Francesca Ugolini

ideazione e coreografia Michele Di Stefano

musica Kaytlin Aurelia Smith, Juan Atkins/Moritz Von Oswald, Underworld

luci Giulia Broggi in collaborazione con Cosimo Maggini

meteo Antonio Rinaldi

custom styling Marco Mazzoni e Michele Di Stefano

consulenza matematica Damiano Folli

management Carlotta Garlanda

distribuzione Jean François Mathieu

coproduzione mk e Bolzano Danza / Tanz Bozen

in collaborazione con AMAT Civitanova Casa della Danza, Residance/DanceHaus PIù Milano, Dialoghi - residenze delle arti performative a Villa Manin Udine, Una diversa geografia/Villa Pravernara Valenza, AngeloMai Roma, L' Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

con il contributo Regione Lazio - Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili

con il contributo MIBAC

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Dopo l’esperienza dello scorso anno con il progetto Gardentopia di Matera 2019 sulla cultura del verde e la cittadinanza attiva ibridati dall’arte contemporanea, l’artista Luigi Coppola torna a lavorare con la comunità di San Mauro Forte nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Gli appuntamenti in programma, rinviati lo scorso 27 settembre causa maltempo, si svolgeranno domenica 18 ottobre, nel pieno rispetto della normativa anti-Covid in vigore. A partire dalle 10:30 sarà possibile immergersi nel borgo storico di San Mauro Forte attraverso l’istallazione artistica “Il paese dell’abbondanza. Visioni per una festa delle agriculture e delle transumanze” a cura di Luigi Coppola in collaborazione con Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte, i cittadini e i produttori locali. Allo spettatore saranno indicati dei punti di vista privilegiati attraverso un'opera visiva che si interroga su come trasformare questa abbondanza in condivisione e cooperazione come strategia necessaria per la “restanza”. Non è il presepe, ma il “presente vivente”; non è la tradizione che si ripete stanca, ma uno sguardo attivo sui rituali e sulla loro funzione di motore sociale e comunitario. Nel borgo saranno visitabili le corti, allestite insieme alle associazioni locali e ai produttori agricoli, nei vicoli riecheggeranno suoni arcaici di campanacci e urla cantate della morra. Il paese sarà abitato dai gesti e suoni antichi (vivi nel presente) dei pastori e degli animali. Lo sguardo artistico vuole infatti aprire la visione su questo luogo, ricco di risorse paesaggistiche e naturalistiche, di patrimonio storico, di biodiversità e di tradizioni rurali e culturali. Per chi volesse restare a San Mauro Forte fino al pomeriggio, le attività gastronomiche del paese potranno offrire menu ad hoc per degustare i prodotti locali.

Alle 15:00, in Piazza dei Caduti (Torre Normanna), sarà possibile prendere parte al dialogo Praticare la “restanza", aperto alla comunità, ai visitatori, agli amministratori locali ed esperti sulle strategie della restanza attraverso alcuni esempi chiave che si stanno sviluppando a Sud. San Mauro Forte è infatti, tra le comunità lucane, una di quelle che sta scegliendo di combattere il pericolo di estinzione anche avviando un processo di appartenenza e rigenerazione culturale grazie agli stimoli mossi dall’arte. Con l’esperienza di Gardentopia, guidata l’anno scorso da Luigi Coppola in collaborazione con Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto, San Mauro Forte ha fatto una scommessa verso un futuro sostenibile. La consapevolezza di una narrazione nuova, i moti di un’utopia calata nel reale, hanno cercato di costruire un orizzonte nuovo rinnovando i legami di comunità e ponendo le basi di una vera restanza. Al dialogo prenderanno parte Valentina Avantaggiato, sindaco del Comune di Melpignano (LE), Donato Nuzzo e Rocco Botrugno della Cooperativa Casa delle Agriculture di Castiglione d'Otranto (LE), l’artista Nico Angiuli (Adelfia, BA), Emanuele Derobertis dell’Associazione di Promozione Sociale Tipica Adelfia (BA), Marco Diluca e Giancarlo Mita dell’Associazione Musei, Tradizioni & Territorio di San Mauro Forte, Rossella Tarantino, direttore generale Fondazione Matera Basilicata 2019 e l’artista Luigi Coppola, con un saluto del sindaco di San Mauro Forte, Francesco Diluca. Alle 16:30 ci sarà infine il concerto di Daniela Ippolito “L'arpa, il canto, il disincanto”.

La partecipazione alla manifestazione è gratuita. Per l’appuntamento pomeridiano è necessaria la prenotazione sulla piattaforma materaevents.it

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Attraversare la città, perdersi fra le strade del centro storico per creare nella propria mente un film immaginario, usando come telecamera i propri occhi e le proprie orecchie come microfoni. È Cinéma Imaginaire, performance site-specific proposta per il Festival di arti performative “So far So Close- Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano. Nata dall’incontro artistico tra la regista olandese Lotte van der Berg e il duo di autori, registi e performer, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini dal 2008 ideatori di lavori pluripremiati e di una serie di progetti, spettacoli e opere site-specific, la performance itinerante in corso di svolgimento a Matera fino al 15 ottobre, invita i partecipanti a “girare” un film attraverso il loro sguardo personale e a immaginarne le cinque scene che lo compongono. Un percorso di scoperta di se stessi, delle proprie potenzialità ma anche un’occasione per guardare con occhi diversi il paesaggio urbano, scoprendo dettagli e particolari che spesso sfuggono a causa dei ritmi frenetici della quotidianità. Il progetto è pertanto un invito a vivere la realtà in modo non ordinario, cercando nuove prospettive di osservazione, che nella mente del partecipante diventano improvvisamente gli elementi portanti del proprio film, trasformando la realtà in finzione cinematografica.

Il progetto ideato dal duo Deflorian/Tagliarini nasce alcuni anni fa da un lavoro triennale di ricerca sul territorio che ha preso il via dal Teatro India di Roma. “Il primo anno - racconta Antonio Tagliarini - abbiamo organizzato un laboratorio con gli urbanisti che ci hanno presentato degli esercizi di visione - studio su come una città cambia e si trasforma. Dopo di che è nato un lavoro fatto nello spazio pubblico ideato da me e Daria dal titolo “Quando non so che fare cosa faccio” che parte dal teatro e finisce nel teatro, ed è collegato al film di Antonio Pietrangeli che parla del momento storico in cui le persone lasciano il centro e cominciano a trasferirsi in zone un po' più periferiche”. Il secondo anno abbiamo contattato Lotte van der Berg, un’artista olandese molto interessante che ha scelto di lavorare sullo spazio pubblico e che aveva già collaborato con Daria Deflorian a un progetto su questo tema. Siamo così andati ad Amsterdam e abbiamo deciso di fare “Cinéma Imaginaire”, ma nella versione italiana, partendo dal suo concept e adattandolo alla nostra quotidianità, un po' più morbida, in cui la relazione scalda pian piano il percorso. In due ore e mezza i partecipanti diventano una piccola comunità che ha fatto un’esperienza speciale sul guardare il mondo e sul riuscire a immaginarlo”.

E’ possibile partecipare alla performance tutti i giorni fino al 15 ottobre (eccetto lunedì 12 ottobre), con ritrovo alle ore 18:00 presso la sede della Fondazione Matera Basilicata 2019 in Via La Vista n.1. L’accesso è gratuito previa prenotazione su www.materaevents.it. Lunedì 12 ottobre Antonio Tagliarini sarà protagonista della sesta Open Review organizzata da Open Design School, in programma alle ore 19:00 al Teatro Quaroni, nel Borgo La Martella di Matera. L’accesso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Nel corso degli appuntamenti saranno rispettate tutte le norme anti contagio.

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Avvolti dai suoni e dai profumi del Parco della Murgia materana, i bambini si trasformano da spettatori a protagonisti di un lavoro che dà valore alle emozioni e che segue sviluppi diversi e imprevedibili a seconda della risposta del pubblico. È lo spettacolo La terra dei lombrichi, uno dei più importanti lavori di teatro infantile della drammaturga, regista, attrice e didatta Chiara Guidi, proposto in un allestimento site- specific in due date a Masseria Radogna a Matera, venerdì 2 e domenica 4 ottobre, per il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci.

Una “tragedia per bambini” che si avventura oltre la soglia, nel mondo in cui i lombrichi, rimestando incessantemente la terra, portano in superficie ciò che è sepolto. Un lavoro ispirato ad Alcesti, eroina del mito greco resa immortale da Euripide e che si offre di morire al posto del marito Admeto, re di Fere in Tessaglia. Un gesto di generosità e di affetto che verrà premiato dagli dei, cosicché ella tornerà a vivere con lo sposo amatissimo. Lo spettacolo della Guidi, prodotto dalla Socìetas Raffaello Sanzio, ha proposto un percorso errante, un viaggio a lieto fine, in cui si sono alternati personaggi reali e figure mitologiche, che hanno condotto i bambini in un mondo sospeso, permettendo loro non solo di riflettere sul valore e sulla diversità delle emozioni, ma ponendoli davanti all’annosa questione dell’esistenza dell’anima e del aldilà, narrata con linguaggio fresco e ricercato.

Intorno a loro, ci sono gli adulti accompagnatori, che restano sempre un passo indietro rispetto ai bambini, mentre in scena, a tenere per mano in questo universo “altro” gli spettatori grandi e piccoli, compaiono diversi attori non professionisti, preparati durante il laboratorio svolto dal 29 settembre al 2 ottobre intitolato Il lavoro dell’attore davanti agli occhi di un bambino, basato sul Metodo errante di Chiara Guidi, così chiamato perché mette in primo piano il processo di lavoro come esperienza di una forma che si forma. “È un metodo che si rivolge ai bambini, agli attori e agli adulti - spiega la regista - e che sa dove procedere. Il bambino entra a far parte di questo meccanismo che è il risultato di mesi di lavoro e di progettazione”. Lo spettacolo affronta il tema della morte raccontata ai più piccoli. “Non lo ritengo un argomento delicato o troppo difficile da affrontare. È il tema della vita che prende ispirazione dalla tragedia greca di Euripide, Alcesti, che si offre di morire al posto del marito Admeto. Una tragedia a lieti fine perché l’ospite, Ercole, venendo a conoscenza di questo lutto, dopo una dura lotta riuscirà a strappare Alcesti a Thanatos, riportandola in vita. È un po' un’associazione con il lombrico, che scava la terra, va sotto e poi viene sopra. Il lombrico metteva sotto sopra i territori, addirittura le pavimentazioni di certe chiese sono state sollevate dai lombrichi. È un tema che rispetta la cultura dei bambini a cui non va sottratta la vita, né va edulcorata. È un lavoro - aggiunge - che non ha alcuna pretesa di dare delle risposte, ma come la fiaba, ti fa attraversare la fatica, la prova, per giungere al lieto fine, che è il completamento di una vita dove Amore vince la Morte”. È anche un lavoro che parla di relazioni umane e di emozioni. “Quando si parla di sentimenti molti forti proviamo emozioni molto forti che sono anche l’origine della nostra cultura - sottolinea la drammaturga. Sono le emozioni che stabiliscono le risposte, che trovano le soluzioni e che ti permettono di dare una risposta alle difficoltà dell’esistenza. I bambini in questo lavoro portano il nome delle emozioni. Sono le emozioni di ogni vita vera, di ogni esperienza e fanno capo al sentimento più forte che è Amore, che qui aspetta la sua amica perché dove affrontare un lungo viaggio”.

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Il vicepresidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Michele Somma, e il direttore, Rossella Tarantino, porgono i migliori auguri a Domenico Bennardi, nuovo sindaco di Matera.
La città che è stata Capitale Europea della Cultura 2019 ha davanti la grande sfida di riuscire a valorizzare al meglio l’eredità di questa straordinaria esperienza, e in questo sarà centrale il ruolo che il Sindaco di Matera avrà nel rafforzare il posizionamento sulla scena culturale internazionale ad oggi conseguito.

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Il connubio fra arte contemporanea e natura è stato al centro del lungo weekend dal 2 al 4 ottobre fra i borghi del Parco del Pollino, trasformati in palcoscenico a cielo aperto per gli appuntamenti del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Le distese aree verdi del Parco delle Terme di Latronico e la fitta foresta di Bosco Magnano a San Severino Lucano sono stati lo scenario di “Trigger”, un’azione coreografica immaginata dall’affermata danzatrice e coreografa italiana Annamaria Ajmone per trasformare spazi aperti in dimore temporanee, creando paesaggi “altri” che si intersecano, dando vita a sovrapposizioni temporali. Una performance dinamica, ricercata, che ripensa la disposizione scenica in relazione a paesaggi o architetture. «Si tratta di un lavoro “nomade” che è stato immaginato per ricollocarsi sempre in spazi differenti- spiega la danzatrice. L’idea di base che ha dato vita al lavoro era di immaginare una sorta di struttura coreografica che si potesse ricollocare e modificare a seconda dello spazio in cui viene ospitato. Una specie di “kit da campeggio” costruito su vari elementi di serie che in qualche modo vanno a rigenerarsi a seconda dello spazio dato». Per idearlo e realizzarlo Annamaria Ajmone ha lavorato sulle fotografie dei luoghi. «Trigger è immaginato per essere l’anti-site specific per eccellenza- sottolinea. Il vero contatto con l’ambiente avviene nell’istante in cui lo faccio vivere e in cui lo spettatore lo guarda e lo subisce, perché anche lui è parte della scena. E’ una performance dunque che cambia a seconda del luogo e che ha una struttura modificabile. Un aspetto fondamentale di Trigger è come oriento lo sguardo del pubblico- prosegue-. Con il mio movimento e il mio spostamento posso creare spazi e una visione altra e quindi altri paesaggi. Mi piace questo sovraffollarsi di possibilità che la performance ha quando si inserisce all’interno di qualcosa che è vivo anche a livello sonoro». Quanto al rapporto con lo spazio e con l’ambiente, «Ho lavorato in spazi non teatrali, sia chiusi che aperti – racconta -, e questo per me è stata una grossissima pratica per la costruzione dello spettacolo in teatro. Quello che mi affascina soprattutto negli spazi aperti è questa impossibilità di controllo, in cui c’è l’aspetto dell’imprevedibile, in cui qualsiasi cosa accada devi gestirla. Questo aspetto di non aver il completo controllo è una pratica che mi elettrizza».

La performance di danza è stata una tappa dei percorsi di visita delle opere del progetto ArtePollino, voluto nel 2009 dalla Regione Basilicata e dal Ministero per valorizzare attraverso l’arte contemporanea il Parco del Pollino. A condurre queste visite è stata l’associazione ArtePollino che da oltre dieci anni promuove la scoperta di queste opere, realizzate da artisti internazionali in dialogo con il paesaggio e le comunità. “Questa estate abbiamo avuto un incremento di richieste per le visite alle istallazioni artistiche – spiega Gaetano Lofrano, Presidente di ArtePollino-. Nel tempo si è infatti completamente trasformata la percezione di questa area da parte dei visitatori, passando da una iniziale richiesta di turismo religioso, legata al santuario della Madonna del Pollino, a quella di tipo escursionistica, prevalente fino agli ultimi anni, quando l'attenzione si è spostata sul turismo culturale”. Nelle giornate del Festival, ai partecipanti è stata data la possibilità di conoscere due di queste opere d’arte: a Latronico Earth Cinema dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor, in cui centrale è il concetto di profondità sia storica che concettuale, a San Severino Lucano la giostra RB Ride di Carsten Höller che richiama momenti di svago e di gioco, trasportando il visitatore in una dimensione surreale dominata dalla circolarità dello sguardo e dalla lentezza. I percorsi guidati hanno inoltre portato i visitatori lungo il corso del fiume Frido a San Severino Lucano e nella frazione Calda di Latronico fra grotte preistoriche, sorgenti di acque minerali e resti della vecchia centrale idroelettrica. Il programma sul Pollino si è concluso negli spazi del MULA+ Museo di Latronico, con la presentazione degli esiti del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata – coprodotto da ArtePollino e Fondazione Matera Basilicata 2019 – che, come un’opera aperta, ha intrecciato energie artistiche e sociali per fare emergere le ricchezze dei luoghi. I percorsi sviluppati per il progetto sono stati raccolti all’interno di due volumi pubblicati dalla casa editrice Corraini.

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Da martedì 6 a giovedì 15 ottobre il centro storico di Matera sarà attraversato dalla performance itinerante Cinéma Imaginaire, progetto di Lotte van den Berg e drammaturgia di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

La coppia di registi e performer Deflorian/Tagliarini – affermatasi in questi anni per un teatro che scardina la percezione della realtà attraverso un delicato quanto incisivo straniamento – riprende il lavoro dell’artista olandese Lotte van den Berg invitando piccoli gruppi di spettatori a osservare la vita della città come se fosse un film e scrivendo su questa carrellata personale la propria sceneggiatura. Infatti, per Lotte van den Berg che da anni da vita a progetti partecipativi, “per creare immagini forti non c’è bisogno di attori, registi e scenografie: basta solo il coraggio di guardare”. Cinéma Imaginaire/Matera è dunque una performance creata dagli spettatori, i quali sono invitati a realizzare un film che sarà reale solo nella loro immaginazione.

Dopo aver già realizzato il progetto in Italia una prima volta nel 2017 grazie al network Finestate Festival, Deflorian e Tagliarini hanno scelto di lavorare nuovamente alla drammaturgia della performance per adattarla – nel totale rispetto della forma originale – al loro linguaggio. I due artisti inviteranno i partecipanti, attraverso semplici istruzioni e suggerimenti, a “girare” un film su Matera, personale e collettivo allo stesso tempo. Esercitando lo sguardo su ciò che già si conosce, questa esperienza ritrova la capacità di proiettarvi nuove narrazioni e visioni, come un percorso a ritroso all’origine del cinema.

La performance si svolgerà dal 6 al 15 ottobre alle 18:00, replica sabato 10 ottobre alle 11:00 e riposo lunedì 12 ottobre, partendo dalla sede della Fondazione Matera Basilicata 2019 in Via La Vista 1 e muovendosi fra Piazza San Francesco e Piazza Vittorio Veneto. L’accesso all’evento è gratuito previa prenotazione su www.materaevents.it . Durante la performance saranno rispettate tutte le norme anti-Covid, pertanto il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

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“Cultura per rigenerare le aree remote” è il titolo del panel promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell’ambito della diciottesima European Week of Regions and cities, la Settimana europea delle regioni e delle città che si terrà a Bruxelles dal 5 al 22 ottobre.

Il panel, in programma martedì 6 ottobre dalle 11:30 alle 13:00, vede il coinvolgimento di quattro Capitali Europee della Cultura presenti, passate e future dai quattro angoli dell’Europa: Kaunas 2022 (Lituania) da Nord, Matera 2019 da Sud, Plovdiv 2019 (Bulgaria) da Est, Galway 2020 (Irlanda) da Ovest. Facendo leva sull’esperienza di queste città, il panel mira a definire il ruolo della cultura nelle aree remote o scarsamente popolate, ponendo la riflessione su alcune questioni: come la cultura può essere rigenerativa e qual è l'impatto in termini di attrattiva per gli artisti, costruzione di comunità e sviluppo futuro? Possono i piccoli borghi essere il luogo ideale per ripensare e ridisegnare nuove pratiche culturali, tenendo conto anche delle restrizioni della pandemia Covid?

Al dibattito, moderato da Erminia Sciacchitano dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo italiano, interverranno Marilyn Gaughan Reddan, capo del programma di Galway 2020, Gina Kafedzhian, vicedirettore del programma della Fondazione municipale di Plovdiv 2019, Ana Kočegarova, responsabile del programma di Kaunas 2022, Rossella Tarantino Direttore Generale della Fondazione Matera Basilicata 2019. Fra i 150 partecipanti al panel, che ha registrato il tutto esaurito, ci saranno policy makers, artisti, ricercatori, rappresentanti di istituzioni culturali.

L’European Week of Regions and cities è il più importante appuntamento annuale basato a Bruxelles durante il quale le città e le regioni mostrano la loro capacità di creare crescita e lavoro, implementando la politica di coesione dell’Unione Europea e dando prova dell’importanza del livello locale e regionale per una buona governance europea. L’edizione 2020 si sviluppa in tre settimane successive, dal 5 al 22 ottobre, ciascuna dedicata a un tema: Potenziamento dei cittadini (5-9 ottobre), Coesione e cooperazione (12-16 ottobre), Europa verde (12-22 ottobre). Programma completo su europa.eu/regions-and-cities 

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«Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa indagine che conferma l’impatto straordinario sulla città generato dall’esperienza di Matera Capitale Europea della Culturale 2019» – commenta così la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, il rapporto "Matera 2019, impatto economico e sociale. Scenari e idee per gestire l'eredità ed il rilancio post COVID-19", realizzato da Srm services per conto del Comune di Matera, presentato mercoledì dall'Ad di Srm Services, Massimo De Andreis, e dal coordinatore del gruppo di ricerca, Salvio Capasso.

«Effettuando un’analisi sul quienquennio 2015-2019, ovvero da quando Matera è stata insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, lo studio mette in luce infatti la crescita della ricchezza, dell’attrattività, della vitalità culturale della città, ovvero quelle che erano le sfide poste dal dossier di candidatura di Matera 2019, confermando altresì la percezione rilevata su cittadini e turisti nell’indagine “Il vissuto del 2019 e l’eredità della Capitale Europea della Cultura” compiuta fra dicembre 2019 e gennaio 2020.

Una dato di grande rilievo è senza dubbio la crescita delle imprese del comparto culturale e creativo, con un +8% (dato medio nazionale +4,9%) e in generale il tasso di crescita delle imprese che registrano un +2,9%, mostrando un tessuto imprenditoriale irrobustito soprattutto grazie ai giovani (+3%) e un’ incidenza di start-up innovative del 17,7%, con un’importante ricaduta in termini occupazionali (tasso di occupazione passato dal 48% al 52,7%) .

L’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 quale attrattore culturale e turistico di livello internazionale, ha accresciuto il valore del moltiplicatore turistico, con un importante impatto sulla filiera turistica, il cui valore è cresciuto di 133 mln, pesando sull’economia della città per +7,6 p-p. In crescita anche la variazione degli occupati medi annui per settore, con il comparto turistico-culturale che registra un +28%.

I dati fortemente positivi che emergono dallo studio, effettuato da un soggetto indipendente, risultano in linea con gli studi valutativi degli esperti che presenteremo, insieme a tutta una serie di dati, nel corso di una conferenza internazionale in programma a novembre, per dare uno scenario più preciso e completo degli effetti di Matera 2019» - conclude la Tarantino.

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Ha carattere esclusivo l‘allestimento site-specific di uno dei più importanti lavori di teatro infantile di Chiara Guidi, La terra dei lombrichi, in programma nel weekend dal 2 al 4 ottobre a Matera nell’ambito del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Un’esperienza itinerante, ambientata negli spazi esterni di Masseria Radogna, in programma venerdì 2 ottobre ore 15.00 e 17.00, sabato 3 e domenica 4 ottobre ore 11.00 e 17.00, che coinvolge i bambini – guidati dalle figure della narrazione – nello sviluppo emotivo dell’agire scenico. Fondatrice di una delle più note compagnie al mondo di teatro contemporaneo, Societas (già Socìetas Raffaello Sanzio) impegnata da decenni nella ricerca di un teatro che reinventa il linguaggio anche attraverso lo sguardo infantile, Chiara Guidi ha riscritto per Matera la drammaturgia “errante” di un viaggio a lieto fine che – ispirato ad Alcesti di Euripide – si avventura oltre la soglia, nel mondo in cui i lombrichi, rimestando incessantemente la terra, portano in superficie ciò che è sepolto. L'ingresso allo spettacolo, gratuito previa prenotazione su www.materaevents.it, è consentito a bambine e bambini dai 6 agli 11 anni (spettatori) accompagnati da un adulto responsabile (accompagnatore).

“Per incontrare i lombrichi occorre scavare ed entrare nella terra perché solo stando un po’ con loro è possibile comprendere bene il loro segreto. Oh! È un’impresa impossibile, perché nessuno può andare sottoterra, stare con i lombrichi e restare vivo! Occorre, allora, fare come Alcesti, diventare come lei, seguendo la sua storia così come ce la racconta Euripide, un poeta dell’antica Grecia. Alcesti, accettando di morire al posto del marito Admeto, scende nelle viscere della terra e poi, grazie all’aiuto di Eracle, risale in superficie lasciando i lombrichi alla loro infaticabile azione: andare sotto e poi risalire sopra… sotto… sopra… sottosopra…un movimento inestinguibile che illumina di speranza anche la tragedia”. Il progetto prevede il coinvolgimento di attori ed educatori del posto attraverso un laboratorio in svolgimento dal 29 settembre al 2 ottobre intitolato Il lavoro dell’attore davanti agli occhi di un bambino, basato sul Metodo errante di Chiara Guidi, così chiamato perché mette in primo piano il processo di lavoro come esperienza “di una forma che si forma”.

La drammaturga, regista, attrice e didatta sarà ospite della terza delle Open reviews organizzate da Open Design School, in programma mercoledì 30 settembre alle 18:30 presso il teatro Quaroni, nel borgo La Martella. Insieme a lei ci sarà Vito Matera, scenografo e scultore da diversi anni in dialogo con la Guidi per la realizzazione di spettacoli sia per l’infanzia che per un pubblico adulto.

 

La terra dei lombrichi

Una tragedia per bambini, da Alcesti di Euripide

di Chiara Guidi
con i partecipanti del laboratorio sul Metodo errante
assistente Vito Matera
tecnica Gionni Gardini, Carmen Castellucci, Francesca Di Serio, Eugenio Resta
organizzazione Elena de Pascale
produzione Societas
realizzato, a Matera, in collaborazione con IAC (Centro Arti Integrate)

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I comuni del Parco del Pollino saranno lo sfondo, nel weekend dal 2 al 4 ottobre, di una serie di appuntamenti del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

Protagonista del weekend sarà la giovane ma già affermata danzatrice e coreografa italiana Annamaria Ajmone che porterà il suo solo Trigger, una partitura coreografica che ripensa la disposizione scenica in relazione a paesaggi o architetture. La performance della Ajmone, al centro della cui ricerca c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare gli spazi in dimore temporanee e di farsi trasformare da essi creando parallelismi e sovrapposizioni, sarà presentato in luoghi speciali del parco del Pollino : venerdì 2 ottobre alle 18:00 al Parco delle Terme presso l'installazione Earth Cinema di Anish Kapoor a Latronico e sabato 3 ottobre alle 16:30 a Bosco Magnano a San Severino Lucano. Grazie alla collaborazione con l’associazione ArtePollino, le performance saranno precedute o seguite da un itinerario di cammino e visita dei territori in cui il lavoro si innesterà, dal titolo “Tra arte e natura. Alla scoperta del Pollino. Dal paesaggio all’arte contemporanea”: il 2 ottobre nella frazione Calda di Latronico con visita alle grotte preistoriche, alle sorgenti di acque minerali, ai resti della vecchia centrale idroelettrica (partenza del percorso alle 15.30 dal MULA+ di Latronico) e il 3 ottobre nella Valle del Frido, con camminata lungo il Torrente Peschiera e visita alla giostra RB Ride di Carsten Höller (partenza del percorso alle 15.00 dall’area parcheggio di Bosco Magnano a San Severino Lucano e ripartenza per la giostra alle 17:30).

In particolare, nel primo itinerario si snoderà il racconto della terra, intesa come luogo di creazione e rigenerazione da cui nasce la storia dell’uomo che si dispiega nel tempo, partendo dalle grotte preistoriche sino ad arrivare all’opera dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor, che apre un nuovo punto di vista artistico sul territorio. In quest’opera infatti è importante il contatto con la terra, entrarvi dentro. La scultura è monumentale, introduce la relatività della dimensione umana, la dimensione fisica e storica. Centrale è il concetto di profondità esplorabile da diversi punti di vista sia storico – che ci riporta all’anima della terra, rappresentata dalla stratificazione geologica, e a quella dell’uomo, ovvero il suo insediamento nel territorio – sia concettuale, quando induce a un movimento partecipato che ci permette di andare a ritroso per poi tornare alla contemporaneità rinnovati nelle conoscenze e nella consapevolezza. Il secondo itinerario partirà invece dal movimento circolare della “macina” per giungere al movimento circolare della giostra dell’artista Carsten Höller, RB Ride, che richiama momenti di svago e di gioco, trasportando il visitatore in una dimensione surreale dominata dalla circolarità dello sguardo e dalla lentezza. La Valle del Frido è ricca di vegetazione ed è attraversata in tutta la sua lunghezza dalle acque del fiume Frido e dei suoi affluenti. Alle spalle i cinque giganti della catena del Pollino che segnano il confine tra Calabria e Lucania.

I percorsi curati da ArtePollino si completeranno con una terza giornata a Latronico, domenica 4 ottobre a partire dalle 10:00, con la presentazione presso il MULA+ Museo di Latronico degli esiti del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata – coprodotto da ArtePollino e Fondazione Matera Basilicata 2019 – che, come un’opera aperta, ha intrecciato energie artistiche e sociali per fare emergere le ricchezze dei luoghi. Alla presentazione seguirà una visita guidata all’istallazione Earth Cinema di Anish Kapoor e una sosta conviviale nei pressi delle cascate del Parco delle Terme.

La partecipazione agli appuntamenti è gratuita, previa prenotazione su www.materaevents.it . Durante l’evento saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

 

Trigger

performance di e con Annamaria Ajmone

musiche Palm Wine

costumi Jules Goldsmith

produzione CAB 008

www.annamariajmone.com

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Le più celebri colonne sonore di film western, polizieschi e gialli composte dal compianto maestro Ennio Morricone, ma anche i grandi successi della canzone pop italiana di cui è stato autore o arrangiatore hanno reso magica l’atmosfera della Cava del Sole di Matera, sabato 26 settembre, nel concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” con protagonista la band dei Calibro 35 e due ospiti speciali, il trombettista e cantante Roy Paci e il cantautore Diodato, organizzato da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Rai Radio3 in occasione della decima edizione di Materadio, la festa di Rai Radio3 nella città dei Sassi.

Un’edizione speciale, in formato più limitato rispetto alle tradizionali tre giornate a causa delle restrizioni Covid, ma che non ha mancato di regalare emozioni al numeroso pubblico accorso per una seconda volta alla Cava del Sole, luogo simbolo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, dopo l’annullamento del concerto di venerdì 25 a causa del forte maltempo, rinviato alla sera successiva. Il progetto musicale, pensato appositamente per Materadio con l’intento di omaggiare il grande maestro scomparso lo scorso 6 luglio, è stato presentato dal conduttore di Radio3, Valerio Corzani, che ha guidato gli spettatori in un viaggio nella storia del cinema musicato da Morricone, attraverso un percorso sonoro proposto dalla band milanese dei Calibro 35, con Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere), Enrico Gabrielli (organi e fiati), Fabio Rondanini (batteria), Luca Cavina (basso elettrico), Tommaso Colliva (produzione), a cui si sono aggiunti i musicisti Sebastiano De Gennaro (vibrafono e percussioni) e Beppe Scardino (sax baritono). Tra i grandi titoli eseguiti, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Svegliati e uccidi”, “Milano odia: la polizia non può sparare”, “Una stanza vuota”, “Un tranquillo posto di campagna”, “Cosa avete fatto a Solange?”, “Una lucertola con la pelle di donna”, “Allegretto per signora”, “Il gatto a nove code”, “L’uomo dell’armonica”. Ad affiancare la band sul palco, in successi come “Passaggi nel tempo” e “La classe operaia va in paradiso”, oltre che in un medley Western, la tromba di Roy Paci, che ha inoltre cantato “Quello che conta”, e la voce di Diodato che ha interpretato “Il mondo”, “ Se telefonando” e “C’era una volta il West”.

“Come nella tradizione di Materadio e di Matera 2019, anche per questa decima edizione della festa di Radio3 dalla città dei Sassi abbiamo messo in piedi una produzione totalmente originale, esaltata dalla suggestione e dall’acustica di un luogo per noi fortemente simbolico come la Cava del Sole – sottolinea la Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino. Materadio ha accompagnato la crescita della nostra città per un decennio. Un appuntamento che abbiamo voluto non mancare anche quest’anno, seppure in un’edizione riadattata che però è riuscita ad emozionare attraverso un omaggio al maestro Morricone, uno dei simboli della cultura italiana nel mondo”.

Ad anticipare il concerto su Radio3 nel pomeriggio di venerdì 25, è stata la puntata di Fahrenheit, in cui è stato presentato anche il programma del Festival “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, in programma fino alla fine di ottobre a Matera e in diversi comuni della regione. Ospiti di Loredana Lipperini sono stati, insieme alla Direttrice della Fondazione, Silvia Bottiroli, curatrice del Festival insieme a Cristina Ventrucci, e due degli artisti coinvolti nel palinsesto, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni e l’artista e attivista Luigi Coppola.

“L'edizione per forza di cose ridotta di Materadio ha però confermato la relazione profonda e ormai antica tra Radio3 e la città anche dopo il suo anno di Capitale Europea della Cultura – spiega il Direttore di Radio3, Marino Sinibaldi. In particolare il grande concerto serale, che ha superato pure la sfida del maltempo, ha ribadito che Matera e Radio3 insieme sono in grado di proporre prodotti originali, di grande valore spettacolare e culturale”.

Il concerto “Passaggi nel tempo - Omaggio a Ennio Morricone” verrà trasmesso su Radio3 e in streaming sulla pagina Facebook di Matera 2019.

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Un rito collettivo che attraverso la sinuosità del gesto si interroga sulla complessa relazione tra l’ uomo e la natura oppure come in una dolce lotta permette di addentrarsi nei ricordi, scoprendo, attraverso il rapporto con oggetti cari e dimenticati, la parte più intima di sé. Sono le armoniche pratiche di vicinanza ideate dal grande coreografo e danzatore Virgilio Sieni per il Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, portate in scena nella città dei Sassi in due serate, giovedì 24 e sabato 26 settembre. Nel primo lavoro “La tattilità delle chiome” presentato nel giardino di Casino Padula, nel Rione Agna, la performance ha preso forma intorno alla chioma di un albero dove i performers hanno costruito sequenze di movimento, utilizzando il proprio corpo come strumento di conoscenza e relazione con la pianta. Pratiche che invitano ad assumere una nuova postura chiedendo all’albero il dono di abilità e di virtù capaci di indicare nuovi modi di abitare lo spazio. “La tattilità delle chiome - spiega il maestro Sieni- è un lavoro che si concentra sulla relazione dell’uomo con la natura. Tutta l’esperienza con i cittadini ha ruotato intorno alla chioma di un gelso, preso come tramite ma anche mediatore di cura della distanza. Si tratta di sofisticare, addolcire, sensibilizzare il gesto rispetto anche alle traiettorie che la chioma che ci indica. Mettersi in ascolto degli alberi, della natura è in questo momento uno dei temi fondamentali del mio lavoro”.

Sabato sera in Piazza Montegrappa nel borgo La Martella, che ha riaccolto con emozione il coreografo ospitato lo scorso anno nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è stata presentata la seconda performance “Dolce lotta. La Martella #Ballo 1952”. Un lavoro di creazione incentrato sul senso della memoria in relazione alla pratica del gesto. Un percorso esperienziale ed emozionale che ha visto il coinvolgimento dei cittadini, molti dei quali provenienti dal borgo La Martella, chiamati a portare con loro un oggetto di affezione, caro, dimenticato. “Attraverso questo oggetto - racconta il maestro - abbiamo dato vita a un rito fisico e gestuale in cui ogni azione coreografica singola è stata collegata all’altra, fino a comporre una coreografia rituale che ha fatto emergere il concetto di relazione sia con gli oggetti che con il proprio corpo”. Con questo lavoro, aggiunge il coreografo “abbiamo continuato un percorso iniziato lo scorso anno. Abbiamo fatto una cosa semplice ma al tempo stesso molto complessa, durata pochi giorni. Ho invitato i cittadini a portare degli oggetti cari e io stesso ho utilizzato un mattone antico de La Martella, che avevo fatto mettere da parte lo scorso anno durante i laboratori di Matera 2019. È un oggetto per me molto bello oltre ad avere una storia. Tutti questi oggetti rappresentano il vissuto, per cui l’idea che ha animato il lavoro, era quella di stare intorno all’oggetto che ha fatto parte della nostra esistenza”.

Entrambi i lavori sono stati il risultato di laboratori aperti a tutti i cittadini e curati dal maestro Virgilio Sieni nelle due aree periferiche di Matera. Percorsi che hanno fatto emergere la volontà dei partecipanti di mettersi in gioco, di partecipare, di accettare sfide e provocazioni. “I cittadini che partecipano ai laboratori immediatamente esprimono con la loro presenza un desiderio di esserci – sottolinea il coreografo- La proposta nasconde sempre elementi di una certa meravigliosa complessità e quindi il cittadino reagisce bene nel momento in cui riesce a comprenderne il significato. La cosa più importante da annotare – aggiunge - è che i partecipanti vanno a comporre giorno dopo giorno una piccola comunità che si conosce ed insieme sorreggono il lavoro con forza, grazie alla loro capacità di interloquire.” Gli spettacoli hanno profondamente colpito il pubblico che ha salutato con lunghi applausi il ritorno del danzatore in Basilicata. “Una terra dalle risorse inestimabili dalle quali attingere per imparare tutte le strategie più sofisticate e più sottili per abitare il mondo - dice - Basta percorrere questi luoghi o semplicemente camminare in questi spazi per avvertirlo. Dopo l’esperienza dello scorso anno, ho preso casa nel borgo La Martella, un luogo che amo, perché camminando tra quelle case è come se ritrovassi delle misure, un modo di stare in piedi.”

Il prossimo 11 ottobre il maestro Sieni e i cittadini di Matera coinvolti nel percorso di “Dolce lotta” porteranno la creazione andata in scena nella città dei Sassi al “Talos Festival” di Ruvo di Puglia.

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Si comunica che il concerto di Materadio, annullato ieri sera causa maltempo, è rinviato a questa sera, 26 settembre, sempre alle 21:30 nella Cava del Sole a Matera.

Restano valide le prenotazioni già effettuate. Alle ore 20:00, esclusivamente in Piazza Matteotti, sarà aperta una lista d’attesa per tutti coloro che non sono muniti di prenotazione. Per coloro che hanno disdetto la prenotazione causa altri impegni ma sono interessati a partecipare all’evento visto il cambio di data, sarà necessario procedere sempre attraverso lista d’attesa. Valutate le eventuali nuove disponibilità di posto in Cava, si farà accedere all'evento il pubblico della lista d’attesa, tenendo sempre conto delle restrizioni imposte dal regolamento anti Covid. Si ricorda che non sarà possibile raggiungere il luogo dell'evento con i propri mezzi. Sarà attivo servizio navette straordinario a pagamento a partire dalla 19:15 in partenza esclusivamente dall'autostazione di Piazza Matteotti (NON sono previste fermate intermedie). Per agevolare le operazioni di accesso agli autobus, si invita a munirsi preventivamente del biglietto presso le rivendite autorizzate (€0,80 corsa singola)

Resta confermato per questa sera alle ore 18:00 lo spettacolo “Dolce lotta” di Virgilio Sieni in programma nel borgo La Martella a Matera.

Causa maltempo, sono invece rinviati al 18 ottobre gli eventi in programma domani 27 settembre a San Mauro Forte nell’ambito del Festival So Far So Close.

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Grazie alla collaborazione tra Fondazione Matera Basilicata e APT Basilicata, da domani l’Open Space Basilicata di Piazza Vittorio Veneto, vetrina turistica di tutta la Basilicata, sarà anche un punto informativo per scoprire gli appuntamenti del Festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

“Il Festival So far So Close si connota per la sua forte dimensione regionale – spiega Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 -, poiché parte da Matera per arrivare, di settimana in settimana, in diversi comuni della Basilicata. Gli appuntamenti in programma diventano una grande occasione di incontro con le comunità delle aree interne, ma anche un momento di scoperta delle bellezze che esse custodiscono, anche grazie a percorsi guidati realizzati in collaborazione con le associazioni locali. Attraverso la sinergia con APT, l’Open Space Basilicata sarà il luogo in cui poter raccogliere informazioni sull’offerta culturale e turistica della nostra regione, a beneficio di tutti i cittadini permanenti e temporanei di Matera”.

“Con questa iniziativa – afferma Antonio Nicoletti, direttore generale Apt Basilicata – facciamo un ulteriore passo in avanti nella promozione del ricco ventaglio di iniziative che si organizzano in città e in regione rafforzando ulteriormente la proficua collaborazione con la Fondazione. L’Apt è fortemente impegnata a promuovere in tutta Italia e nel resto del mondo le grandi potenzialità del nostro territorio, sia sotto il profilo degli eventi culturali sia sotto il profilo dell’offerta paesaggistica ed enogastronomica. In questo senso l’Open space di piazza Vittorio Veneto diventa, grazie anche a questa collaborazione, un importante punto informativo per i turisti e per i tanti cittadini che vogliono partecipare agli eventi organizzati a Matera e nel resto della regione”.

L’Open Space Basilicata è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

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Dopo la tappa di Matera a giugno, è in corso dal 23 al 26 settembre a Bergamo il secondo appuntamento di “ArtLab. Territori, Cultura, Innovazione”, la piattaforma per l'innovazione delle politiche e delle pratiche culturali promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo.

Un doppio filo rosso lega Matera e Bergamo, dopo la decisione del Governo italiano di assegnare a Bergamo, insieme a Brescia, il titolo di capitale italiana della cultura per il 2023 a seguito del duro colpo subito dalle due città lombarde nei mesi più difficili dell’emergenza Coronavirus. Ed è proprio a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, che Bergamo e Brescia stanno guardando quale modello per la costruzione del proprio percorso verso il prestigioso titolo, come sottolineato nella chiusura della tappa materana di Artlab dall’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti, raccogliendo dalla città dei Sassi la spinta alla rinascita e al coinvolgimento di tutta la comunità nel processo di ricostruzione del territorio incentrato sulla cultura.

Le lezioni emerse dall’esperienza di Matera e di altre capitali europee ed italiane della cultura per contribuire al lavoro di progettazione delle due città lombarde, saranno al centro del panel di Artlab “Verso Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura 2023” in programma il 26 settembre alle ore 11:30, fruibile sia in presenza (su invito) che online attraverso il sito web artlab.fitzcarraldo.it .

Al dibattito, moderato da Cristina Loglio, esperta in Politiche Europee per la Cultura, e introdotto da Franco Bianchini, Associate Director, Centre for Cultural Value, UK, prenderanno parte anche Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera-Basilicata 2019, e Steve Green, ex Presidente della Commissione di valutazione delle candidature delle Capitali Europee nonché colui che selezionò Matera, insieme a Stefano Baia Curioni, ex Presidente della commissione MiBACT di selezione della Capitale della Cultura 2020 e Direttore della Fondazione Palazzo Te (Mantova). Le conclusioni saranno affidate a Laura Castelletti, Vicesindaco e Assessore con delega a Cultura, Creatività e Innovazione del Comune di Brescia, e Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo.

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Il 26 e 27 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), iniziativa promossa dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea far apprezzare e conoscere a tutti i cittadini il patrimonio culturale condiviso e incoraggiare la partecipazione attiva per la sua salvaguardia e trasmissione alle nuove generazioni, la Fondazione Matera Basilicata 2019 propone delle visite guidate al Teatro Quaroni, nel Borgo La Martella di Matera. Nelle due giornate, durante tre turni di visita di 45 minuti (ore 10:00, ore 11:00 e ore 12:00) la scoperta e la rinascita del teatro, del borgo e dei suoi abitanti sarà raccontata attraverso la voce di cittadini, architetti e artisti.

Il piccolo Teatro Quaroni fu realizzato negli anni ‘50 su progetto degli architetti L. Quaroni e F. Gorio per gli abitanti del Borgo rurale La Martella, costruito a seguito dello svuotamento dei Sassi, seguendo i principi di Adriano Olivetti che in quegli anni trasformò Matera in una città laboratorio. Il teatro, insieme alla biblioteca, al cinema all’aperto, alla piazza e alla chiesa furono concepiti come il luogo principe per la crescita e lo sviluppo della nascente comunità. Tuttavia dopo la sua realizzazione il teatro ha avuto varie destinazioni ma mai quella di teatro di comunità, fino a divenire uno spazio dimenticato. Nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 il Quaroni, pur essendo oggetto di lavori di ristrutturazione, è tornato ad essere un luogo di comunità grazie alla realizzazione e produzione di spettacoli, laboratori e incontri concepiti con il metodo della co-creazione.

Le visite guidate per le Giornate Europee del Patrimonio sono un appuntamento collaterale del festival di arti performative “So Far So Close. Esercizi di vicinanza” prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, con la collaborazione artistica di Silvia Bottiroli e Cristina Ventrucci, in partenariato con Apt Basilicata e ASM Matera e il patrocinio dei Comuni di Matera, Montescaglioso, Venosa, San Mauro Forte, Cirigliano, Latronico, San Severino Lucano.

La partecipazione alle visite è gratuita, previa prenotazione sulla piattaforma www.materaevents.it. Durante le visite saranno rispettate scupolosamente tutte le misure anti-Covid in vigore, in relazione alle quali il pubblico è invitato alla massima collaborazione.

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The cultural projects contained in the “Ancient Future” section allow for a careful reflection on the millennia-long relationship of humanity with space and the stars. By retracing the steps of Pythagoras, one of the region’s most illustrious residents , it explores the ancient universal beauty of mathematics. At the same time, the infinite possibilities of dialogue between man and nature will be analysed, through concerts and visits to spiritual places - such as rock-hewn churches - or places of cosmological interest - such as the Space Geodesy Centre- . Very old practices and new life models will be put on trial, hypothesizing new development models for the coming decades.

As in many other European cities, Matera’s relationship with modernity is conflicting. Twenty-five years after the inclusion of the “Sassi”, once a “national shame”, in the UNESCO World Heritage list, the city is still trying to come to terms with its physical identity. The section of the program called “Continuity and Disruptions” represents an opportunity to develop a collective therapy and the possibility to face not only the shame of the city itself but also its multiple forms at the European level. These range from increasing social inequalities, to the resurgence of racism, the inability of many European countries to offer a future and hope to their youth and the drama of the exodus of desperate people fleeing the ongoing wars in Africa and Asia. Matera 2019 will be an opportunity to witness the beauty of the city, not only in theatres and museums, but also in the spaces we live in everyday.

The theme “Reflections and Connections” starts from the classic Latin motto, later adopted by Lorenzo de’ Medici, “Festina lente” (make haste slowly). We must rediscover the value of time and slowness, distance ourselves from the hegemony of the immediate present and take a step back from the accelerated pace that marks life in the 21 st Century. The cultural program also intends to prove that art, science and widespread practice of cultural citizenship can represent, throughout Europe, the catalysing elements of a new, revolutionary model of community rooted in the “practice of daily life”. The physical environment of Matera encourages us to rethink things “ab initio” and to consider crucial questions and fundamental values.

Starting from the irrepressible utopian tension in the history of Matera, the theme “Utopias and Dystopias” intends to test new innovative schemes that represent a challenge to preconceptions about the cities of the South including that tourism is the only way to achieve economic stability, technology is the only model of mediation possible for relationships, industrial monoculture is the only opportunity for development and that food and wine are the main identifiers of a territory. There is a need for a profound change of mentality, which goes beyond fatalistic attitudes, amoral familism, and the opacity of information and management of public affairs, which have often hindered the renewal of Southern Italy. Through a series of urban and rural games and sports, Matera will be transformed into a terrain on which we can imagine possible alternatives to the realities that we take for granted.

The “Roots and Routes” section precisely explores the extraordinary possibilities of the mobility culture that unites Europe. The instinct for movement is rooted in the daily life of Matera, ever since the tradition of “transhumance”, which every year sees the herds of cattle move across the Murgia plateau. Mobility is the lifeblood of the region: from Magna Graecia to Rome, or from the age of the Byzantines and Longobards, Arabs, Swabians or Angevins, Basilicata has always been a place of meeting and convergence. Recently, like many other rural regions of Europe, Matera has had to face devastating migratory diasporas, to then see the recent beginning of a return of a generation of young people, attracted by the values rooted in southern Italian culture.