Home
Thauma | Atlante del Gesto: oltre la funzione, alla natura del gesto

Il mese di settembre è stato attraversato da una nuova filosofia legata al gesto. Grazie ai laboratori di Virgilio Sieni, realizzati per il progetto Thauma | Atlante del Gesto, decine di cittadini hanno potuto riscoprire, reinterpretare e dare nuova dignità a gesti antichi vissuti sino a ora come semplici complementi di un’azione, di un obiettivo altro.
La rielaborazione, la lentezza e la riflessione hanno regalato a quanti si sono cimentati negli spazi di I-Dea o in quelli del Teatro Quaroni de La Martella (riaperto per l’occasione) la possibilità di ripensare il gesto e percepirne la natura più profonda, anche attraverso un’esplorazione del proprio io più intimo.
È il caso, forse quello più forte emotivamente, dell’Agorà Madri-Figli. Un laboratorio che si è rivelato, nella performance finale, come una profonda sublimazione della gravidanza e del suo momento finale, il parto. Lasciando parlare i corpi e gli sguardi, sei coppie di madri e figli hanno esplorato la loro relazione, nei suoi aspetti più fisici, sensoriali, legati a quella memoria del corpo talvolta affogata nella quotidianità. Un modo per raccontarsi e raccontare un legame indissolubile che si realizza nell’accudimento, ma ha radici nella natura animale della procreazione.
Con i laboratori “Danze di Frontiera” e “Officina Tattile”, i cittadini hanno svuotato il gesto della sua funzione per riflettere sulla sua natura. Gesti antichi, ripetuti per secoli e poi dimenticati, hanno ritrovato una dignità propria slegata dal lavoro dei campi. L’azione si percepisce così in modo indipendente, lasciando ai corpi una nuova consapevolezza, “attribuendo al gesto un peso più specifico della casualità” dice entusiasta uno dei partecipanti.
Ed è un’altra cittadina, Vittoria, che ha partecipato ai laboratori del Teatro Quaroni, a svelare il senso profondo della sua esperienza con Virgilio Sieni. “Pensare al gesto – afferma- come momento di comunicazione, non di imitazione, attraverso un’espressività che la renda più diretta, più efficace per certi versi, non filtrata”.
La poetica dei numeri primi

- Project Leader/Coproduzione/Ecc.:
Coprodotto da
Polo Museale della Basilicata - Immagine progetto:
- Immagine condivisione Facebook:
- Sponsor:
Sponsor tecnico: Coldiretti Basilicata
- Evento:
- Campo aggiuntivo 5:
Direttore scientifico:
Piergiorgio Odifreddi
«Noi siamo di razza divina e possediamo il potere di creare» scriveva in una lettera del 1888 un grande matematico, Richard Dedekind. Quel clima di generale ebbrezza ed euforia unito a un'audacia spirituale e intellettuale che solo il vertiginoso pensiero matematico può creare, è lo stesso che animerà Matera e Metaponto fra giugno e novembre 2019.
Mediterranea

- Project Leader/Coproduzione/Ecc.:
Coprodotto da
Polo Museale della Basilicata - Immagine progetto:
- Sponsor:
- Evento:
- Campo aggiuntivo 5:
Curatore:
Viviana Panaccia
“Mediterranea” è una mostra che di questo continente marino intende raccontare, prevalentemente, la storia, la bellezza, i popoli, i miti ma anche le insidie e i contrasti che oggi lo minacciano. Il percorso espositivo intende rappresentare il Mediterraneo in tutta la sua complessità, attraverso la narrazione, su diversi piani, della sua storia con immagini satellitari inedite, foto, video e installazioni site-specific di straordinario impatto emotivo.
Terrae Motus

- Immagine progetto:
- Partner di progetto:
Sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale)
Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) - Evento:
- Campo aggiuntivo 5:
Curatore: Antonio Di Giacomo
Photo credits: Paganica (L'Aquila), dicembre 2018. Giuseppe Carotenuto
A Matera 2019 si realizzerà, a partire dal decennale del sisma che il 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila, una grande mostra fotografica che vuole rappresentare un’occasione per operare una riflessione sulle problematiche della gestione del doposisma nell’intero Paese, anche e soprattutto alla luce della evidente vulnerabilità del Paese come testimoniano i terremoti del 2016/2017 nel Centro Italia e, allo stesso tempo, l’ultimo mezzo secolo di terremoti: dal sisma del Belice nel 1968 a quello del 23 novembre 1980 in Irpinia e Basilicata.