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Il logo di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026

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Ecco il logo di Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, esito del concorso promosso in collaborazione con AIAP Associazione italiana design della comunicazione visiva. Il logo è stato selezionato tra 80 proposte italiane e internazionali, valutate da una commissione di esperti. Alla fase finale sono arrivati cinque studi, chiamati a sviluppare i progetti completi. Il bando prevedeva anche il coinvolgimento attivo di giovani under 25 nei team progettuali.
Il segno
Il logo è stato ideato dallo studio FM milano. A prima vista si presenta come una lettera “M”, ma si rivela subito come molto di più: un segno universale, fluido, essenziale, modulare. La sua forza sta nella capacità di accogliere più significati senza perderne uno.
L’elemento chiave del logo è il suo doppio profilo curvilineo. Le due linee che lo compongono si rincorrono e si sfiorano, evocando una forma d’onda sonora. Questo movimento racchiude l’idea di dialogo: uno scambio continuo, una vibrazione che attraversa lingue, culture, tempi e territori diversi.
Ma quelle stesse curve possono anche essere lette come rilievi geografici, orizzonti marini, strati geologici: elementi che rimandano a Matera, al Mediterraneo, alla sua storia fatta di sedimentazioni e passaggi.
In questo senso, la “M” non è solo l’iniziale di Matera, ma anche la sintesi visiva di un territorio complesso e stratificato, e insieme il simbolo di un progetto aperto e collettivo.
Identità dinamica
Il sistema visivo che accompagna il logo è stato pensato per essere dinamico, accessibile, contemporaneo. La forma della “M” è modulare: può essere compattata o estesa, per comunicare diversi gradi di intensità del messaggio – da un sussurro a un richiamo.
La palette cromatica prende ispirazione dalla macchia mediterranea: colori profondi, terrosi, vegetali, capaci di evocare le atmosfere del Sud. Il carattere tipografico scelto è l’Inclusive Sans, pensato per garantire leggibilità e accessibilità, anche nei contesti digitali.
Completano l’identità una serie di icone e un sistema visivo aperto, che potrà adattarsi ai diversi contenuti e formati della comunicazione culturale.
Matera Cielo Stellato 2025

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L’appuntamento con la nuova edizione di Matera Cielo Stellato, l'azione collettiva che spegne le luci nei Sassi e accende la meraviglia, trasformando il cuore della città in uno spazio condiviso di contemplazione e ascolto, è per sabato 27 settembre 2025 a partire dalle ore 19:30.
L'evento coinvolge strade, abitazioni e vicinati del Sasso Barisano nel cuore della Città dei Sassi di Matera, in un dialogo visivo tra il paesaggio urbano e il cielo.
Per tutta la durata dell’evento è interdetto il traffico veicolare nell’area, ma resta consentito il passaggio pedonale. Cittadini e visitatori possono assistere al rito da uno dei numerosi affacci panoramici oppure immergersi nei vicoli del Sasso Barisano, percorrendoli a piedi tra migliaia di candele e piccole luci.
Per ragioni di sicurezza e di regia, piazza Duomo è temporaneamente chiusa al pubblico. La regia dell’evento si sviluppa infatti proprio da piazza Duomo, da cui parte il flusso sonoro e narrativo che accompagna l’intera esperienza.
La colonna sonora è affidata al pianoforte elettrico di Chiara Lacertosa, mentre la voce narrante dell’attore Antonello Vivilecchia guida il pubblico in un percorso di memoria e immaginazione.
Musica e parole si alternernano in un intreccio delicato e potente: da un lato, brani selezionati per evocare atmosfere di sospensione e ascolto; dall’altro, letture storiche che raccontano come questo rito di luce abbia segnato, in epoche diverse, momenti significativi della vita collettiva materana.
Per i testi in lingua araba, è la voce di Naziha Fehri ad accompagnare il pubblico, intrecciando la dimensione poetica dell’evento con il respiro mediterraneo del 2026.
L’accensione dei lumini è annunciata – come accadeva anticamente – da uno squillo di tromba, a cura del musicista Gianpaolo Matera.
Tra i testi proposti anche un estratto da "L’homme qui venait du désert", poesia dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, tra i maggiori autori di lingua francese del mondo arabo. Il brano rende omaggio al legame con il Marocco e con Tétouan, città che condivide con Matera il titolo di Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026. Il deserto è raccontato come paesaggio interiore, fatto di silenzi, città sommerse e notti inespugnabili: un’immagine che richiama le Terre Immerse del Mediterraneo interno.
A questa voce si affianca quella della poetessa araba Nāzik al-Malā’ika, con il brano" «ويبقى لنا البحر» (E ci resta il mare)", che viene letto in lingua originale. Il mare, in questi versi, riflette i colori del cielo e cambia come i sogni e i pensieri: un’immagine che entra in risonanza con Matera Cielo Stellato, dove la città si trasforma in una costellazione rovesciata, specchio del cielo.
Non si tratta soltanto di un appuntamento simbolico o suggestivo: Matera Cielo Stellato è un gesto civile e poetico che, tra luci soffuse e silenzi ritrovati, prepara la città a un nuovo anno da capitale, rendendola ancora una volta laboratorio di cultura, visione e comunità.
L’evento è promosso insieme al Comune di Matera e si inserisce nel percorso di avvicinamento a Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026.
Matera Cielo Stellato® è un marchio registrato di F. Foschino, S. Tarasco e V. Cappuccio.
Ringraziamo l’Arcidiocesi di Matera-Irsina per la preziosa disponibilità offerta per la realizzazione dell’evento.
Il video di Matera Cielo Stellato 2025
Da Tirana a Matera: verso il 2026, insieme alle città culturali del Mediterraneo

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Abbiamo partecipato all’ALForum 2025 di Tirana, un appuntamento speciale e profondamente significativo per il futuro del dialogo culturale nel Mediterraneo. Per noi è stato un nuovo passo nel percorso che ci porterà a Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, un’opportunità che viviamo con passione, responsabilità e una visione condivisa.
Il Forum della Fondazione Anna Lindh, promotrice insieme all’Unione per il Mediterraneo del titolo Capitale della Cultura e del Dialogo, si è tenuto dal 18 al 20 giugno nella capitale albanese, Capitale Mediterranea in carica. L’edizione di quest’anno ha celebrato i 20 anni della Fondazione Anna Lindh e i 30 anni del Partenariato Euro-Mediterraneo, due anniversari che raccontano l’impegno per la pace e la cooperazione tra le due sponde del nostro mare comune.
Tirana ci ha accolto con tre luoghi simbolici: Piazza Skanderbeg, cuore vivo e accessibile del Forum; il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto, dove si sono svolte le sessioni plenarie; e l’International Hotel, sede dei dialoghi tematici, workshop e scambi internazionali. Oltre 100 sessioni, 500 speaker, 90 artisti, 15 performance artistiche: numeri che restituiscono solo in parte la ricchezza e l’intensità di quei giorni.
Ad aprire il Forum è stata Sua Altezza Reale la Principessa Rym Ali, presidente della Fondazione Anna Lindh, con un discorso che ha sottolineato il valore dell’arte come leva di trasformazione sociale e il ruolo cruciale del dialogo interculturale in un Mediterraneo sempre più interconnesso. Poco dopo, il Primo Ministro albanese Edi Rama ha condiviso parole che ci hanno colpito profondamente: “Mentre aumenta la capacità di comunicare, diminuisce quella di ascoltare”. Un monito che risuona forte per tutti noi che lavoriamo nella cultura come spazio di relazione e ascolto.
Durante la sessione ufficiale dedicata alle Capitali Mediterranee della Cultura e del Dialogo, abbiamo avuto l’occasione di raccontare “Terre Immerse”, il programma culturale che darà forma all’anno di Matera 2026. Lo abbiamo fatto attraverso la voce di Rita Orlando, nostra responsabile Programmi e Reti, che ha partecipato al panel moderato da Elie Melki (BBC Arabic) insieme a rappresentanti di Tirana, Alessandria e Tetouan.
Abbiamo condiviso la nostra visione: un Mediterraneo che non si riduce solo alle coste, ma che trova nelle sue aree interne, nei paesaggi meno visibili, una profondità culturale da valorizzare. E da Tirana abbiamo lanciato una proposta concreta: creare una Rete delle Città Mediterranee della Cultura, mettendo in connessione esperienze europee, africane e mediorientali, costruendo una nuova geografia culturale condivisa.
Matera è pronta a fare la sua parte. Con “Terre Immerse” vogliamo dare voce alle aree interne del Mediterraneo, creare connessioni, produrre bellezza e confronto in territori spesso marginali. Da Tirana abbiamo lanciato una sfida costruttiva: unire le città culturali del Mediterraneo in una rete stabile di cooperazione e scambio.
Per noi, partecipare all’ALForum è stato anche un modo per rafforzare il posizionamento internazionale di Matera, costruendo ponti tra l’esperienza del 2019 e il nuovo orizzonte del 2026.
Continuiamo a lavorare ogni giorno per essere all’altezza di questo compito: fare della cultura uno spazio reale di incontro, trasformazione e futuro condiviso.
Talk di Studio Azzurro a Matera per il Progetto AIRFARE

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Venerdì 13 giugno 2025 ospitiamo il talk “Meditazioni Mediterraneo”, un incontro d’eccezione con Fabio Cirifino di Studio Azzurro e la curatrice Chiara Canali, Direttrice Scientifica del percorso formativo sulla “Curatela Artistica Digitale”, nell’ambito del progetto AIRFARE.
L’incontro, aperto al pubblico, si terrà alle ore 18:30 presso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera (Via San Rocco, 1), e, per chi non potrà essere presente, sarà trasmesso anche in streaming sul nostro canale YouTube.
Il talk guiderà il pubblico attraverso la storia di Studio Azzurro, esperienza artistica fondata a Milano nel 1982 da Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi, che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche.
Un’occasione imperdibile per approfondire l’evoluzione delle pratiche artistiche digitali e il loro impatto sul panorama culturale contemporaneo.
Dagli esordi negli anni Settanta fino allo sviluppo dei primi videoambienti come Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) del 1984, dagli ambienti sensibili come Tavoli (perché queste mani mi toccano) del 1995, ai percorsi museali, dalle performance teatrali ai film, Studio Azzurro disegna un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e forma un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni con il Gruppo Memphis, con Piero Milesi, Giorgio Barberio Corsetti, Giorgio Battistelli, Moni Ovadia e molti altri.
Con gli anni Duemila il bisogno di un confronto con il territorio fa orientare la progettazione verso mostre e narrazioni museali, offrendo una nuova modalità di fruizione per temi legati alle comunità territoriali e alla valorizzazione della loro memoria. In questo contesto si inserisce il progetto “Meditazioni Mediterraneo” dove assume un ruolo particolare l’attenzione al Mar Mediterraneo, oggi ancor più significativa in relazione alla recente nomina di Matera a Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026.
Dal 2002 al 2014 Studio Azzurro avvia un lungo viaggio lungo le sue sponde in cerca dei tratti comuni e delle tessiture di genti e culture di una straordinaria civiltà. Meditazioni Mediterraneo è una ricerca che, tra le differenze, coltiva l’idea di una comune identità stratificata, costituita da elementi primari: materie, suoni, colori, odori, gesti, processi, relazioni del Mediterraneo. Attraverso un itinerario nei sensi e nei territori emblematici di un’area geografica ricca di culture, religioni e costumi – Italia, Grecia, Francia, Marocco e Siria –, nascono scenari che diventano attivi e possono essere agiti dagli spettatori nell’ottica propositiva che: “il Mediterraneo è un divenire, una speranza, non solo una radice” (Adonis).
Numerosi artigiani al lavoro sono stati filmati nel corso dei viaggi di ricerca che Studio Azzurro ha intrapreso per realizzare le installazioni del ciclo Meditazioni Mediterraneo. Liutai, pescatori, sellai, fonditori, vetrai, cesellatori, vasai, tessitori, raccoglitori di olive, vinai, costruttori di barche, restauratori, rilegatori, maniscalchi, conciatori, fabbricanti di bambole: ripresi nel proprio ambiente di lavoro con il primo piano delle mani, intrecciano un racconto dei gesti e dei suoni generati nel creare i manufatti.
L’insieme di questi frammenti è rimasto nella memoria di Studio Azzurro come un grande affresco che ha dato vita alla installazione visiva e sonora Il colore dei gesti (Sinfonia Mediterraneo), una riscrittura musicale dei rumori generati dall’incontro tra materia modellata e gesti ripetuti attraverso i secoli, come un ritmo che segna l’intero territorio affacciato sul Mare Nostrum.
Il talk “Meditazioni Mediterraneo” si inserisce nel progetto AIRFARE – mediA dIgital libRary oF lucAnian cultuRE, sostenuto dal Ministero della Cultura nell’ambito del bando TOCC. L'obiettivo è accompagnare la transizione digitale delle industrie culturali e creative lucane, valorizzando al contempo il patrimonio culturale come spazio dinamico di sperimentazione, innovazione e produzione condivisa.
All’interno di questo contesto, il percorso dedicato alla “Curatela Artistica Digitale” rappresenta una delle azioni più innovative e sperimentali: un’offerta formativa unica in Italia, pensata per sviluppare nuove competenze legate al ruolo del curatore digitale, capace di operare nell’ambito dell’arte generativa, delle tecnologie emergenti e dell’interpretazione creativa del patrimonio digitalizzato. Il programma prevede una serie di incontri formativi, workshop e atelier tematici, momenti di confronto peer-to-peer e talk pubblici, fino alla Summer School conclusiva prevista per il mese di settembre 2025.
live streaming / 13 giugno 2025 / ore 18:30