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Riflessioni e Connessioni: presentata l'indagine sulla percezione di Matera 2019

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Il 2019: un anno straordinario vissuto intensamente. Ma qual è stata la percezione dei cittadini permanenti e temporanei che hanno partecipato al percorso di Matera Capitale europea della cultura?
Il 19 febbraio 2020, nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Basilicata a Matera, durante un incontro nell'ambito di "Riflessioni e connessioni", sono stati presentati i risultati emersi da un'indagine voluta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e affidata alla società Datacontact, utile per cogliere sia spunti di riflessione importanti, che lo stimolo per affrontare nuove sfide, criticità migliorabili ed opportunità derivanti dall'eredità offerta da questa grande occasione.
Rispetto ad un campione di quasi 5000 cittadini tra permanenti e temporanei, italiani ed esteri, a cui è stato sottoposto un questionario somministrato face to face e on line, salta subito all'occhio che quasi la totalità degli intervistati oggi ritiene Matera una città molto più internazionale e famosa rispetto alla fase di pre-candidatura, mentre il 77,9% la percepisce più viva culturalmente. Importante anche il dato che evidenzia come circa l'85% dei cittadini abbia vissuto con orgoglio e fierezza il percorso compiuto dalla città, con un 87,4% e un 82,5% che si sente ora disponibile e aperto sia verso turisti e cittadini provenienti da altre città o Paesi, che nei confronti di chi ha diverse capacità.
Il 60% degli intervistati si è sentito, inoltre, abbastanza coinvolto quale protagonista e non solo spettatore del programma culturale, sentimento che ha fatto crescere la voglia di mettersi in gioco in prima persona in un futuro, così come circa il 70% dei rispondenti ha affermato che, grazie al possesso del Passaporto per Matera 2019 (il cui costo è stato ritenuto dalla maggioranza come equo se non irrisorio rispetto all'offerta proposta), si sia sentito maggiormente stimolato alla partecipazione agli eventi ed attività del programma culturale. L'83,5% ha infatti evidenziato come proprio il Passaporto sia stato utile anche per un incremento del numero degli spettatori agli eventi culturali in generale, differenziando il pubblico e coinvolgendo chi abitualmente non frequentava questo tipo di eventi.
Ricchezza e varietà, oltre che originalità, sono gli aggettivi più indicati per descrivere la percezione rispetto ai contenuti proposti dal programma culturale, a cui corrisponde l'apprezzamento per la valorizzazione di nuovi spazi (come Cava del Sole), l'utilizzo inedito di alcuni (il carcere di Matera, per esempio) o il riallestimento di altri (i Musei soprattutto). Dall'indagine, infatti, emerge come gli eventi maggiormente partecipati siano stati per l'85,9% le mostre, per il 73% gli spettacoli e le performance (teatro, opera, danza) e per il 64,3% concerti ed eventi presso Cava del Sole.
Oltre ad una diffusa tristezza per l'anno intenso appena conclusosi e che in molti avrebbero voluto continuasse (31,7%), il sentimento maggiormente percepito è quello di felicità per aver vissuto un periodo eccezionale (36,8%): queste sensazioni, infatti influiscono sul quasi il 60% in media di cittadini che si aspettano un futuro in cui Matera e la Basilicata restino luoghi dove si produce cultura e dove si organizzino ancora eventi di caratura internazionale. C'è fame di spettacoli, musica ed eventi presso la Cava del Sole, desiderio di mostre, opera e teatro, come forte è la speranza di maggiori attività coinvolgenti per i giovani spettatori.
Importante rilevare anche come l'anno di Matera Capitale europea della cultura abbia influito per il 68,1% sulla scelta della città quale destinazione per le proprie vacanze, facendo notevolmente aumentare il numero di cittadini temporanei in città.
I risultati dell'indagine sulla percezione di Matera, Capitale europea della cultura 2019
Altofest, Abitare Futuro rovesciando lo spazio

Quella di Altofest è la storia di una risposta, originale e provocatoria, alla crisi del teatro. Davanti alla diminuzione costante del pubblico, a Napoli, si volle decostruire l’idea dello spazio-teatro per andare all’essenza stessa del teatro, portandolo nelle abitazioni private. Nacque così Altofest, un festival che mette in relazione l’artista con il luogo più intimo per uno spettatore e trasforma la casa in un teatro domestico.
Da questa esperienza è nata Altofest-Abitare Futuro, un’edizione speciale, concepita per Matera-Basilicata 2019, di quest’opera-sistema che si innesta nel tessuto socio-urbano. Dal 4 novembre all’8 dicembre, 29 residenze artistiche, da 2 settimane ciascuna, hanno interessato i comuni di Melfi, Venosa, Moliterno, Sarconi, Montalbano Jonico, Tursi, Tricarico, Grassano, Montescaglioso, Miglionico e Matera, a testimoniare quale interesse continuino a rivestire le aree interne della regione per Matera 2019. Di queste residenze, 27 si sono svolte nelle abitazioni private di cittadini lucani e 2 in “luoghi speciali”: una sala biliardo e uno scuolabus. Oltre 2500 spettatori hanno avuto la possibilità di assistere alla messa in scena di opere di artisti nazionali e internazionali, noti nei campi più differenti, dalla danza al videomaking, dal teatro alla musica.
Il concetto alla base di tutto il festival era la relazione di scambio tra famiglia ospitante e artista. I cittadini diventavano così “donatori di spazio”, mentre l’artista riscriveva la sua opera in base allo spazio che viveva e alle relazioni interpersonali che instaurava con gli ospitanti. In questa prospettiva, il nucleo familiare costituiva elemento di confronto per l’artista, permettendo o negando lo stravolgimento dello spazio attraversato e, talvolta, costituendo parte integrante dell’opera.
Non solo accoglienza, dunque, ma dialogo costante, che ha trovato la sua massima espressione nei dibattiti aperti organizzati sempre intorno al decimo giorno di residenza, alla vigilia della performance/restituzione finale dell’artista. In questi momenti di scambio si è evidenziato come, e si è trattato di un risultato inatteso, le residenze abbiano stimolato una riflessione estetica comune sulle performance e sull’elaborazione stessa delle restituzioni.
Resta ora da considerare quale prezioso patrimonio Altofest-Abitare Futuro abbia creato in termini di relazioni e costruzione di comunità e, soprattutto, come non disperderne le prospettive.
Gardentopia, l’eredità di un nuovo immaginario

Si è concluso il ciclo di 32 residenze artistiche del progetto Gardentopia dislocate in 26 comuni su tutto il territorio regionale.
Sono stati 3800 i partecipanti totali, 2850 gli alberi e le piante messi a dimora, 64 i laboratori attivati e 14 i giardini riqualificati. Sono stati affidati, inoltre, 13 orti a singoli cittadini e 7 a scuole pubbliche, mentre si sono svolte ben 14 performance (tra installazioni performative, teatro, danza e musica). 4, infine, sono stati gli incontri con tutti i Comuni e giardini coinvolti (la “Notte Verde” oltre ai 3 Gardentopia Day). Gli esiti del progetto si riassumono in 4 produzioni editoriali e 2 film originali.
Ma oltre i numeri, che riportano nel modo più diretto e lusinghiero il successo del progetto, è utile riflettere sull’eredità di un processo come Gardentopia.
Partendo dall’esperienza pilota dei “4 giardini” attivata nel 2016 (Agoragri, Pascoli e Giardino dei Momenti a Matera; Boschetto Orizzontale a Potenza), si voleva replicare in tutto il territorio lucano l’esperimento della condivisione proattiva di un bene pubblico. Complice il profilo degli artisti in residenza, il risultato ha superato le attese, attivando una dinamica che si potrebbe riassumere nell’espressione “conoscenza bidirezionale”, con la quale vuole intendersi uno scambio continuo tra la conoscenza del territorio propria dei cittadini e la capacità di creare un nuovo immaginario propria, invece, degli artisti stessi.
Di Gardentopia resta, dunque, l’intenso lavoro sull’immaginario che ha permesso di aprire nuovi orizzonti per gli spazi pubblici, sperimentando pratiche innovative che mettono insieme i cittadini. Quello che appare chiaro, e che molto probabilmente costituisce il risultato più tangibile del percorso attivato nel 2019 da Gardentopia, è che i cittadini, recepiti alcuni elementi di analisi dello spazio, sono riusciti a trasformare le suggestioni degli artisti in pratiche reali portate avanti in autonomia. In questo contesto, l’elemento centrale e, di conseguenza, la più importante eredità del progetto, è la partecipazione come pratica costante di interazione diretta con i beni pubblici.
Essenza Lucano

- Project Leader/Coproduzione/Ecc.:
Coprodotto da
Amaro Lucano - Immagine progetto:
Potrebbe sembrare l’inizio di una favola ambientata in un paese lontano, ma non è altro che ciò che accadrà davvero, a Pisticci, nel 2019. Essenza sarà un luogo, una casa, in cui i visitatori potranno immergersi in un percorso sensoriale dedicato al mondo di Amaro Lucano, Essential Partner di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.