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Le Capitali europee della Cultura al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai

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La Giornata delle Capitali Europee della Cultura all'Esposizione Universale di Dubai è l’appuntamento che Matera 2019 organizza il 30 ottobre 2021 nel Padiglione Italia all’Expo 2020 di Dubai, in partnership con il Commissario Generale d'Italia e con il patrocinio della Commissione Europea. L’iniziativa è frutto del protocollo d’intesa sottoscritto a ottobre 2018 tra la Fondazione e il Commissariato, che prevedeva il coinvolgimento della rete delle Capitali Europee della Cultura, con capofila Matera, come leva per il rafforzamento del dialogo e della cooperazione tra l’Europa e la vasta area dei Paesi arabi.
La “Giornata” del 30 ottobre 2021 mette in rilievo le esperienze culturali più significative delle Capitali Europee della Cultura e quanto esse possano contribuire ai temi che l’esposizione Universale di Dubai promuove: costruire ponti, non lasciare nessuno indietro, vivere in equilibrio.
Questa giornata nell’ambito dell’evento più importante dell’anno acquisisce un valore speciale in questo periodo segnato lungamente dalla pandemia e dalle cancellazioni forzate di tanti grandi eventi dal vivo: accende un faro sulle Capitali europee della cultura nei mesi in cui per la prima volta dal 1985 non vi sono Ecoc e crea una connessione tra le cerimonie di chiusura di Galway e Rijeka di aprile 2021 e le cerimonie di apertura di Esch, Kaunas e Novi Sad 2022. L’appuntamento porta alla ribalta la rete delle Capitali Europee della Cultura che rappresentano un enorme e variegato potenziale di esperienze e pratiche dell’impatto trasformativo e rigenerativo della cultura sulle città e sulle sue comunità.
Il programma - disponibile nel dettaglio sul sito del Padiglione Italia - è articolato in quattro appuntamenti:
- Forum Internazionale Le Capitali Europee della Cultura e il New European Bauhaus: come costruire luoghi sostenibili, inclusivi e belli (info evento)
- Forum Internazionale Urbano/rurale: progettare attraverso la cultura nuove connessioni tra le aree sovraffollate e quelle scarsamente abitate (info evento)
- The ECoC game, un'esperienza interattiva progettata da Open Design School volta a portare i visitatori in un viaggio immaginario attraverso la storia delle Capitali Europee della Cultura (info evento)
- Performance Open Sound Dubai Session, una delle coproduzioni originali di Matera 2019 realizzata con Multietnica, ponte tra la produzione di musica elettronica contemporanea e le pratiche sonore legate ai rituali più rappresentativi della tradizione lucana. La performance coinvolgerà musicisti e producer italiani e arabi, celebrando l’incontro tra culture diverse e simili (info evento)
Sono otto le Capitali Europee della Cultura che si confrontano sui temi dei due forum: Esch 2022 (Lussemburgo), Novi Sad 2022 (Serbia), Kaunas 2022 (Lituania), Veszprém-Balaton 2023 (Ungheria), Eleusis 2023 (Grecia), Nova Gorica/Gorizia 2025 (Slovenia), Oulu 2026 (Finlandia), insieme a Matera 2019. Tra i maggiori ospiti del forum su Capitali Europee della Cultura e New European Bauhaus, intervengono l’architetto Carlo Ratti, co-progettista del Padiglione Italia ad Expo, e Barbara Gessler, Commissione Europea - Head of Unit “Creative Europe and ECoC programme” (intervento da remoto).
Abbiamo voluto organizzare questa iniziativa insieme al Padiglione Italia e alla rete delle Capitali Europee della Cultura per rilanciare questo network e mettere in luce la loro resilienza e capacità di saper reinventare un grande evento affrontando le sfide impreviste poste dalla pandemia.
Siamo emozionati e orgogliosi di rappresentare Matera e la Basilicata all'esposizione universale di Dubai!
In Ungheria la chiusura del progetto europeo Night Light

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Si è svolta nei giorni scorsi a Debrecen, in Ungheria, la conferenza internazionale che ha chiuso la cooperazione quinquennale del progetto Interreg Europe “Night Light” dedicato alla riduzione dell'inquinamento luminoso e la protezione del cielo buio, coinvolgendo 9 istituzioni di 7 paesi europei, tra cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 e la Regione Basilicata per l’Italia.
Nel corso della conferenza, organizzata dal governo della contea di Hajdú-Bihar, è stata fornita una panoramica delle attività tematiche delle regioni partner e dei risultati del lavoro congiunto, formulando altresì le sfide per i prossimi anni, a partire dalla necessità di continuare a lavorare insieme per rafforzare la consapevolezza e responsabilità dei cittadini su un uso più sostenibile delle risorse naturali disponibili.
Proprio su questi temi è stato incentrato l’intervento del team della Fondazione Matera Basilicata 2019 che nel corso dell’incontro ha illustrato le progettualità messe in campo nel percorso di Matera capitale europea della cultura 2019, a partire dal cluster del dossier di candidatura “Dark skies”, per sensibilizzare le comunità e stimolare l’attivazione di policy regionali. Fra i progetti di Matera Basilicata 2019 dedicati alla valorizzazione della risorsa cielo notturno anche in chiave turistica, ci sono le tre edizioni di “Matera cielo stellato”, iniziativa di grande impatto per il pubblico, attraverso cui si è spenta la pubblica illuminazione della città, trasformata in un cielo stellato grazie alla presenza di fiaccole nei Sassi (edizione 2013, in fase di candidatura, ed edizione 2019, durante la cerimonia inaugurale) e sulla Murgia (edizione 2021, proposta in occasione della notte di San Lorenzo). A ciò si aggiunge il progetto “Social Light”, che nel 2019 ha visto protagonisti oltre 6.000 cittadini nei laboratori di realizzazione delle “bag-light”, le borse luminose ad energia solare, utilizzate per illuminare Matera in occasione della Cerimonia inaugurale del 19 gennaio.
Attraverso il progetto “Night Light” tutti i partner di progetto hanno lavorato ad una maggiore sensibilizzazione della società civile al problema dell'inquinamento luminoso, anche attraverso incontri ed eventi che hanno stimolato il pubblico a recuperare un migliore rapporto con il cielo stellato. Tutto ciò ha determinato una riflessione di tipo politico e amministrativo sull'uso eccessivo dell’illuminazione, attivando un lavoro su proposte di legge dirette a migliorare la qualità delle luci nella nostra regione, per arrivare ad un minore spreco energetico ed economico. Grazie al progetto si sono inoltre aperte in Basilicata nuove prospettive per il futuro, sia sul filone dell’astroturismo, che consentirebbe di mettere ulteriormente a valore il patrimonio naturalistico della regione, sia sullo sviluppo e l’applicazione di smart technologies per la riduzione dell’inquinamento luminoso e ambientale.
"Accendiamo le stelle" / incontro sul progetto europeo Night Light

“Night Light - Miglioramento delle politiche regionali per ridurre l'inquinamento luminoso e proteggere e valorizzare i cieli notturni” è il progetto di cooperazione interregionale europea, finanziato nell’ambito del Programma Interreg Europe 2014/2020, di cui la Direzione Generale del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata e la Fondazione Matera-Basilicata 2019 sono partner per l’Italia. Il progetto, che conta la partecipazione di altri paesi europei quali Olanda, Ungheria, Spagna, Lussemburgo, Danimarca e Slovenia, mira al coinvolgimento diretto dei policy makers e degli stakeholder locali per promuovere politiche regionali finalizzate a contrastare l’inquinamento luminoso, tutelare la risorsa “cielo scuro”, ed incentivare un turismo sostenibile quale l’astroturismo, che ben si presta a convertire il patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale lucano in uno strumento di sviluppo per l’intera regione.
I portatori di interesse diretti e indiretti del progetto si sono confrontati nei giorni scorsi presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Monticchio Laghi (PZ) nel meeting dal titolo “Accendiamo le stelle”, per presentare i risultati del monitoraggio del Piano di Azione e illustrare le conseguenti opportunità turistiche, economico-sociali ed occupazionali che le diverse rappresentanze regionali hanno già colto sinergicamente ed intendono potenziare a beneficio dell’intero tessuto lucano. Al meeting sono intervenuti, esperti del settore sia di livello nazionale che locale: Paolo Gattillo, Delegato CieloBuio, Associazione no-profit per la protezione dell'ambiente notturno; Fabrizio Marra, Fondatore Astonomitaly, il primo progetto di sviluppo del Turismo Astronomico in Italia come nuova forma di turismo responsabile e sostenibile, che rispetti la natura e tuteli il patrimonio celeste; Chiara Di Bello, proprietaria di Atmosfera Bubble Glamping, unico caso di astroturismo regionale in cui si può sperimentare l’esperienza di dormire in una bolla sotto le stelle lucane.
Nel corso del dibattito sono stati raffrontati i dati dell’inquinamento luminoso lucano con quelli nazionali. Sono emersi infatti i costi complessivi dei comuni italiani relativi alle forniture elettriche, che si attestano ogni anno a 1 miliardo e 800 milioni di euro; due terzi dei quali sono destinati alla spesa per illuminazione pubblica, spesa che risulta la più alta a livello europeo. Nel giro di soli 4 anni, dal 2012 al 2016, la superficie terreste illuminata continuativamente durante la notte è cresciuta del 2,2 % all’anno, e la radianza, ossia il flusso di radiazione luminosa per unità di area, è aumentata dell’1,8% all’anno. Il monitoraggio ha confermato come, gli effetti negativi prodotti dall’inquinamento luminoso, non solo si traducono in spreco di denaro, ma anche in spreco di energia e aumento di immissioni di gas serra per la produzione energetica, cattiva illuminazione delle città, ostacolo alla sintesi della melatonina nel corpo umano, con conseguente aumento di neoplasie, disturbi del sonno, obesità, danni ai cicli biologici di flora e fauna, ostacolo alla ricerca astronomica, e a livello culturale perdita della percezione del Cosmo con conseguente caduta delle vocazioni scientifiche.
La Basilicata risulta essere una delle regioni italiane con una maggior percentuale di cielo buio e una grande estensione di parchi naturali, dal Pollino alla Murgia Materana, che possono garantire la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi naturali incluso il cielo. Questo vantaggio può favorire quindi l’attivazione di pratiche virtuose.
Diversi infatti gli esempi da replicare per limitare gli effetti dell’inquinamento luminoso: educare le amministrazioni locali ed i privati a non eccedere nella potenza degli impianti, ammodernare i vecchi impianti utilizzando corpi totalmente schermati verso l’alto e di potenza calibrata per non convertire in luce dissipata la maggiore efficienza delle sorgenti di nuova generazione, prevedere flussi adeguati ai volumi di traffico e modulabili a seconda dell’ora della notte mediante l’impiego di regolatori di flusso, spegnere o comunque ridurre le luci dei monumenti e delle strutture che non necessitano di essere illuminate tutta la notte, attivare campagne di sensibilizzazione per la diffusione della buona cultura della luce.
A Pietrapertosa l'opera di Emily Jacir

“Sei venuto tra la nostra gente e la tua vita è sicura”.
Questa frase, incisa in italiano e in arabo, è il messaggio dell’opera scultorea “Pietrapertosa” ideata dall’artista palestinese Emily Jacir, Leone d’oro alla 52a Biennale di Venezia, inaugurata ieri nel borgo di Pietrapertosa, sulle Dolomiti Lucane, a conclusione del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, Gardentopia, e dopo la sua esposizione alla mostra PUSH THE LIMITS allestita pressa la Fondazione Merz di Torino tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.
L’imponente medaglione di 350 chili, realizzato da una marmeria tutta al femminile di Pignola in pietra di Gorgoglione, è stato istallato in maniera permanente nel giardino di comunità di Gardentopia, dove la Jacir ha condotto una residenza artistica nel 2019, riscoprendo le radici arabe e il grande senso di ospitalità di questa comunità.
Questa opera racconta una storia tutta al femminile. Sono infatti donne le protagoniste di questo progetto: la Sindaca di Pietrapertosa, l’artista Emily Jacir, il team della marmeria di Pignola che l’ha realizzata, le artiste della mostra “Push the limits” promossa dalla Fondazione Merz di Torino, guidata da un’altra donna, Beatrice Merz. La scultura è inoltre simbolo di una relazione, indagata da diversi artisti protagonisti di Matera 2019, ovvero quella fra spazi troppo pieni delle città e spazi troppo vuoti delle aree più remote, nei quali gli artisti sentono di avere una maggiore libertà espressiva. Un tema di grande rilievo a livello europeo.
L'artista Emily Jacir è rimasta colpita dalle radici arabe di questo paese che non conosceva e così ha iniziato una ricerca sul dialetto locale e su alcune parole che qui si conservavano dal passato. Durante la residenza artistica ha poi incontrato i cittadini per capire cosa si aspettassero di vedere realizzato per il loro giardino di comunità. Un giorno, attraversando il quartiere arabo “Arabata”, una signora l'ha invitata a casa sua a prendere una tazza di caffè o the, spiegandole l’importanza dell’ospitalità per i pietrapertosani, che deriva proprio dalle loro origini arabe. Tutto questo l'ha fatta sentire a casa e l'ha portata a decidere di lavorare sul tema dell’ospitalità. Ha scelto la pietra per realizzare l’opera sia per utilizzare lo stesso materiale di cui sono fatte le case qui, ma anche per lasciare al borgo un lavoro permanente. La forma del cerchio è nata da una pittura rupestre di forma circolare che ha visto nell’Arabata, ma vuole anche richiamare l’abbraccio fra le nostre culture.