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Con Humana Vergogna si chiude la prima grande fase de La Poetica della Vergogna

Raccontare la storia di un riscatto attraverso il linguaggio performativo e teatrale per dimostrare che spesso è proprio capovolgendo il lato della vergogna e della vulnerabilità che sblocchiamo il nostro potenziale.
È questo l’obiettivo pienamente raggiunto da La Poetica della Vergogna, il progetto coprodotto da #reteteatro41 con il coordinamento di Franco Ungaro e la direzione artistica di Antonella Iallorenzi della Compagnia teatrale Petra. Quest’ultima è, insieme alla Compagnia teatrale L’albero, IAC Centro Arti Integrate e Gommalacca Teatro, socio fondatore di #reteteatro41, organismo di indirizzo culturale che sviluppa sistemi di rapporti e sostiene pratiche verso territori, istituzioni ed altri operatori, a livello regionale, nazionale e internazionale.
Seguendo le linee guida del dossier per il tema Continuità e Rotture di cui il progetto fa parte, La Poetica della Vergogna ha meditato sul fardello della vergogna come impulso positivo per un processo collettivo di autoanalisi, autocritica e auto-perfezionamento che genera nuova forza e maggiore ottimismo nel futuro.
Un tema importante che si fonda sul presupposto che analizzando la vergogna, sentimento che ha riguardato la storia di Matera come quella dell’intera Europa, si possa ribaltarne il significato, attivando un dialogo fra culture diverse e mettendo in relazione l’Est e l’Ovest europeo per costruire uno spazio culturale comune e dai valori condivisi.
Humana Vergogna, la performance andata in scena dall’1 al 9 marzo (e in replica l’11 al Teatro Paisiello di Lecce) è il frutto finale di un lungo processo di ricerca e creazione artistica che ha trasformato la vergogna in bellezza: la vergogna del corpo, degli altri, della famiglia, del fallimento, del sesso, del diverso. Una live performance che ha portato l’arte tra le pareti del carcere di Matera e che fa riflettere con ingannevole leggerezza toccando i punti più profondi della nostra identità.
Una riflessione sulla parola “vergogna” che parte da un’analisi intima dei performer ed esplode in un intreccio di corpi che riproducono tutte le sfumature del tema attraverso passi di danza, parole tuonanti e una colonna sonora tra pop e lirica. Fragilità quotidiane, umiliazioni e imbarazzi, vergogne private e collettive in uno spettacolo spumeggiante che mette nero su bianco un’analisi attenta e delicata sulle vergogne intime dell’uomo e sulle sue possibili visione poetiche.
La produzione ad hoc è stata affidata dalla rete a Silvia Gribaudi, che da anni lavora sull’imbarazzo di corpi “vistosi” liberandoli dagli stereotipi e dissacrandoli con la bellezza e Matteo Maffesanti. I performer, attori e ballerini, sono stati selezionati durante una lunga residenza artistica che ha avuto luogo a Skopje tra novembre e dicembre 2018: Mattia Giordano, Antonella Iallorenzi e Mariagrazia Nacci vengono dalla Basilicata, Simona Spirovska dalla Macedonia e Ema Tashiro dal Giappone. Al rientro dalla capitale macedone, gli artisti hanno iniziato a lavorare alla performance nel comune di Satriano di Lucania aprendo le porte del teatro alla comunità locale e confrontandosi con i cittadini e gli studenti per dialogare insieme sul tema della vergogna.
Humana Vergogna è il risultato di un percorso artistico teatrale, quello del progetto “La Poetica della Vergogna”, partito un anno fa con workshop tenuti presso l’Accademia Mediterranea dell’Attore a Campi Salentina (Lecce). In questa prima fase sono state lanciate call internazionali destinate ad attori, danzatori e performer per dare a giovani artisti la possibilità di formarsi all’estero e di contribuire con il proprio lavoro critico alla riflessione alla base del progetto.
Il primo workshop, è stato diretto dal regista Massimiliano Civica Premio Ubu 2016 e 2017 dall’8 al 12 maggio mentre il secondo si è tenuto dal 3 a 7 novembre con la direzione del regista Radoslaw Rychcik, tra le figure più rilevanti del teatro polacco.
Nella seconda fase del progetto, il processo di ricerca ha proseguito con ShameLab, un laboratorio condotto nella Casa Circondariale di Matera da Antonella Iallorenzi, socia fondatrice della rete, esperta in teatro sociale, dal 19 settembre al 23 novembre. Un percorso di riflessione avviato insieme ai detenuti per giocare con gli stereotipi legati alla parola “vergogna”, rompere gli schemi e liberare i pensieri. Un primo studio di ricerca conclusosi con una performance aperta al pubblico esterno. Un momento intenso e denso di spunti che ha visto insieme i detenuti e la comunità di Matera.
Nella terza fase del progetto a fine 2018 si è tenuta a Skopje, grazie alla collaborazione con partner provenienti dall’area dei Balcani, la residenza artistica per selezionare gli artisti della performance con un workshop di teatro danza diretto da Sharon Fridman, ballerino e coreografo di punta della danza contemporanea israeliana, e un workshop di drammaturgia diretto da Jeton Neziraj, drammaturgo già direttore del Teatro Nazionale del Kosovo, e Silvia Gribaudi coreografa, regista e performer.
Oltre ai workshop teatrali e alle performance, il lavoro di ricerca de “La Poetica della Vergogna” si snoda anche tra panel internazionali ai quali hanno contribuito personalità della scena culturale e teatrale balcanica ed europea. Il primo incontro si è tenuto ad inizio novembre a Matera per approfondire per approfondire la “vergogna” attraverso una riflessione multidisciplinare che ha analizzato il tema nel cinema, la letteratura, l’antropologia, la poesia, l’architettura grazie agli interventi di Mario Desiati, Mario Bianchi, Giuliano Geri, Misumi Misuki, Cristina Amenta, Stephanie Schwandner-Sievers e Fatos Lubonja. Il secondo si è svolto a Skopje per raccontare il legame tra la capitale macedone e Matera, oltre i confini nazionalistici e le vergogne, verso una Europa aperta ed infine il terzo, a Matera, a conclusione della prima messa in scena della performance, si è focalizzato sull’internazionalizzazione delle arti ed ha visto la partecipazione di direttori artistici e programmatori internazionali a sostegno della circuitazione dello spettacolo.
Termina così questa lunga fase di co-creazione insieme a #reteteatro41 nata da un lungo lavoro di capacity building che Matera 2019 ha messo in piedi per lasciare una legacy significativa che vada oltre l’anno della Capitale Europea della Cultura rinsaldando pratiche che restano sul territorio lucano.
Grande successo per i primi appuntamenti di Future Digs

Viviamo un tempo in cui le informazioni viaggiano velocemente e a volte superficialmente. La sfida di Future Digs è quella di stuzzicare una riflessione in profondità con alcuni tra i più autorevoli personaggi dell’era contemporanea: studiosi, storici, ricercatori e intellettuali del nostro tempo che riportano Matera al centro del dibattito culturale europeo.
Positivo il bilancio dei primi appuntamenti del programma che ha aperto con “Lezioni di cinema”, una serie di proiezioni e incontri organizzati in partnership con Lucana Film Commission.
Il 7 febbraio il Cinema Piccolo è stato il set di una riflessione partecipata sulla filmografia contemporanea dal titolo “Ieri. Andreotti e il cinema: i modelli produttivi nella prospettiva europea”. Uno show a tutto campo di Tatti Sanguineti, strepitoso mentore di questo ciclo, che ha coinvolto esperti e partner autorevoli come lo scrittore e giornalista Bruno Gambarotta e Paride Leporace, direttore della commissione di cinema lucana.
Una lezione di cinema che ha dimostrato come si può tenere assieme profondità e leggerezza con una conversazione che ha offerto ad un pubblico attento retroscena intriganti sul ruolo da protagonista del Divo nella storia del cinema del dopoguerra.
Il 9 febbraio abbiamo trasferito il bagaglio culturale di Future Digs a Casa Cava per inaugurare il ciclo “Lezioni di storia. Oltre i confini” organizzato in collaborazione con Editori Laterza che racconta l’eterna esigenza dei popoli di attraversare le frontiere geopolitiche e culturali nella trasformazione continua di sé e dell’altro.
Ad aprire la rassegna un fuoriclasse della divulgazione, Alessandro Barbero, intervenuto all’incontro Ai confini dell’Europa: da Adrianopoli a Poitiers sul tema delle grandi invasioni dal tardo Impero Romano all’irruzione sulla scena dei musulmani. Una lezione gremita ed un pubblico numeroso anche da casa grazie allo streaming dal canale Youtube (oltre duemila visualizzazioni).
Dopo l’esordio con lo storico Barbero, restiamo a Casa Cava (e in diretta streaming) anche sabato 23 febbraio per la lezione di Franco Farinelli, direttore del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell'Università di Bologna e presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei).
Abbiamo dialogato sull’evoluzione dei modelli spaziali utilizzati per la rappresentazione del mondo nell’incontro Ai confini della terra: da Colombo a Google. Come si riconfigura la nostra idea di mondo con l’avvento della Rete? E che cosa rappresenta il concetto di confine? Sono queste le domande a cui abbiamo cercato di dare risposta anche insieme ai ragazzi delle scuole presenti che hanno partecipato alla discussione e che in questo articolo ci raccontano come è cambiato, secondo loro, il concetto di confine.
Lezioni di storia è un’iniziativa in totale sintonia con lo spirito della capitale europea della cultura: guardare al passato con lo sguardo teso al futuro.
Dopo le Lezioni di Cinema e quelle di Storia, il 27 febbraio riapriamo il capitolo delle Lezioni di democrazia. Dopo il primo incontro a Milano, riparte da Matera “People have the power”, cinque appuntamenti organizzati in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per approfondire i processi di partecipazione dal basso.
Alla lezione dal titolo Democrazia è: il potere di realizzare moderata da Angela Mauro, giornalista dell’Huffington Post, sono intervenuti il sociologo Giovanni Moro, Michelangelo Secchi del Centro Estudios Sociais dell’Università di Coimbra, Elio Manti della Regione Basilicata e Silvana Kuhtz, Università degli studi della Basilicata.
Le lezioni di Future Digs non finiscono qui: per annullare la distanza tra cittadini e istituzioni chiamando a raccolta le intelligenze e le energie dei cittadini stessi ci diamo appuntamento al 6, 7 e 9 marzo per un’altra lezione di democrazia, cinema e storia.
L’8 marzo un appuntamento speciale aprirà l’anteprima materana di Biennale di Democrazia, la manifestazione culturale promossa dalla Città di Torino e realizzata da Fondazione per la Cultura Torino e Polo del '900 con il contributo di Compagnia di San Paolo e il sostegno di Intesa Sanpaolo. Per maggiori informazioni è possibile visitare il calendario ufficiale di Matera 2019.
Le capitali europee della cultura 2018

La Valletta (Malta) e Leeuwarden (Paesi Bassi) sono le Capitali Europee della Cultura del 2018. Vogliamo augurare loro un buon lavoro!
La cerimonia di apertura che inaugura ufficialmente l'anno da Capitale di La Valletta 2018 si terrà dal 14 al 21 gennaio.
Il tema centrale "Imagine 18" è un'entusiasmante opportunità per sperimentare l'identità culturale in nuovi contesti che spingono i confini e permettono a idee, dialoghi, creatività e innovazione di fluire liberamente. La Valletta 2018 vuole apportare cambiamenti nella mentalità, sfidare a sperimentare, a sollevare le aspettative sia come artisti che come pubblico, e abbracciare un cambiamento permanente per arricchire le vite culturali dei maltesi. Ciò avverrà incoraggiando la partecipazione dei singoli e delle organizzazioni dei diversi contesti della società.
Il programma include festival e spettacoli su scienza, arte, infanzia e gioventù, danza, teatro, gastronomia e molto altro. I concetti alla base degli eventi sono guidati da tre temi principali: "Storie di isole", "Barocco futuro" e "Viaggi".
La cerimonia inaugurale di Leeuwarden (Paesi Bassi) si terrà invece la settimana successiva il 26 e il 27 gennaio.
Il tema centrale "The iepen mienskip - open community" ha lo scopo di collegare i differenti tipi di comunità in tutta Europa, sia online che "nella vita reale". Con oltre 800 progetti, l'ECoC mostrerà una comunità eccentrica e impegnata, attenta alle idee, opportunità e sfide reciproche.
Il programma è articolato in tre temi. Il primo tema riguarda il modo in cui natura e cultura si relazionano tra loro nel senso più ampio. Il secondo tema si concentra sul rapporto tra città e periferia rurale. Il terzo tema riguarda il modo in cui le persone vivono insieme in questi luoghi e in che modo le diverse culture coesistenti comunicano e interagiscono.
Accanto al programma principale, Leeuwarden 2018 ha due programmi collaterali. Lab LWD paragonabile a una "cassetta degli attrezzi" per testare diversi tipi di piattaforme open che connettono le persone tra loro e Royal Friesian, un programma che esamina il passato, il presente e il futuro delle relazioni culturali import-export.
I lucani in USA sostengono Matera
Domenico Pinto, presidente della Federazione Lucani in USA, promuoverà il crowfunding per una delle attività culturali che verranno inserite nel dossier definitivo