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Chiamata Pubblica Laboratorio di danza Inclusiva Movimento Libero

Aggiornamento al 4 luglio 2019
Sono terminate le selezioni dei partecipanti al laboratorio di danza Inclusiva Movimento Libero. Di seguito l'elenco dei candidati ammessi.
Esito selezioni "Chiamata pubblica Laboratorio di danza inclusiva Movimento Libero".
Aggiornamento al 20 giugno 2019
La scadenza della call è stata prorogata. Sarà possibile inviare le candidature fino al 27 giugno incluso. Di conseguenza anche l'esito delle selezioni è posticipato al 4 luglio.
Il Laboratorio di danza inclusiva è la seconda tappa di Movimento Libero, un progetto che esplora la relazione tra l’arte e le diverse abilità. È un'opportunità per esplorare l'entusiasmante contributo dato da ballerini disabili alla danza.
Stopgap - Community Dance:
Il laboratorio sarà condotto dalla compagnia di fama mondiale Stopgap Dance Company (U.K), che crea produzioni di danza contemporanea con un cast di danzatori disabili e non. Valorizza uno spirito pionieristico e si impegna a scoprire nuove forme di integrazione attraverso la danza con un motto ben preciso: “La differenza è il nostro strumento e metodo”.
Stopgap conduce progetti di apprendimento creativo per scuole e per le comunità locali per dimostrare che la danza è accessibile a tutti, integrando le persone disabili e non attraverso progetti di cittadinanza attiva e di coesione sociale.
Attraverso la compilazione di questo formulario è possibile candidarsi alla Chiamata Pubblica per partecipare al Laboratorio di danza inclusiva di Movimento libero, condotto da Nadenh Poan e Siobhan Hayes, membri di StopGap Dance Company, nella cornice di Nessuno Resti Fuori - festival di teatro, città e persone. Il Laboratorio è in programma dal 23 al 27 luglio 2019, sarà un percorso di 5 giorni animato dagli artisti inglesi e aperto a persone abili o con disabilità: rappresenterà una nuova visione dell’arte performativa, che sappia valorizzare le diverse abilità nell’espressione artistica. Il laboratorio si concluderà con un esito performativo, una sorta di restituzione alla comunità, in programma il 27 luglio che sarà poi replicato il 19 ottobre in apertura allo spettacolo di danza Artificial Things di Stopgap.
La Chiamata pubblica è indetta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, il progetto è realizzato in coproduzione con il British Council e in collaborazione con IAC - Centro Arti Integrate e Oriente Occidente Dance Festival.
Termine e condizioni per le iscrizioni
Le iscrizioni termineranno il 20 giugno 2019. L’esito della selezione dei partecipanti sarà pubblicato su www.matera-basilicata2019.it entro 10 giorni dal termine delle iscrizioni.
In un percorso che porti i cittadini, temporanei e non, a diventare non solo fruitori ma anche costruttori di cultura, i candidati selezionati dovranno essere in possesso del Passaporto di Matera 2019 per poter partecipare al laboratorio. Le tariffe agevolate sono disponibili per persone con disabilità.
Eventuali spese di trasferte, vitto e alloggio sono a spese dei partecipanti.
L’iscrizione comporterà l’impegno di partecipazione a tutte le sessioni del laboratorio, all’esito performativo del 27 luglio e alle prove e alla replica del 18 e 19 ottobre.
A chi si rivolge e criteri di selezione?
Il laboratorio è aperto a tutti e a tutte le persone abili e disabili che abbiano interesse ad esplorare nuove forme di movimento e di relazione con il proprio corpo e con l'altro.
Età minima: 18 anni
Numero massimo: 20 persone
La disabilità non deve essere un ostacolo alla partecipazione, quindi garantiamo l’accessibilità del luogo nel quale sarà realizzato il laboratorio. I workshop saranno condotti in lingua inglese con traduzione in italiano. Se necessario, verrà offerta la traduzione nella lingua dei segni italiana e altri supporti alla comunicazione.
Il processo di selezione sarà effettuato dai partner del progetto e dai conduttori del laboratorio. Utilizzeremo il modulo di iscrizione per valutare:
- La tua esperienza nel mondo della danza: come ballerino professionista, studente di danza, ballerino amatoriale, spettatore; (Sappiamo che i ballerini disabili hanno meno opportunità, per questo considereremo "l'esperienza" in un’accezione molto ampia del termine)
- La tua motivazione per prendere parte a questo laboratorio;
- La tua possibilità di utilizzare in futuro le conoscenze acquisite nel laboratorio e di divulgarle nel settore artistico lucano e italiano;
- Il contesto artistico generale del laboratorio e la performance pubblica.
Laboratorio
23 luglio - 27 luglio 2019 - dalle ore 9:30 alle 13:00
Palestra dell’Istituto Comprensivo Pascoli - Scuola Primaria e dell’Infanzia, via Lazazzera, Matera
Esito performativo luglio
27 luglio - pomeriggio/sera
Piazza Giovanni XXIII (davanti la chiesa di San Pio X)
Esito performativo ottobre
18 ottobre - prove generali, orario da definire
19 ottobre - spettacolo, orario da definire
Sala Pasolini, il Circo, Matera
Compila il form di partecipazione QUI
Matera 2019 e Doppiozero, cinque saggi in e-book su scienza e arte

Arte e Scienza come prodotti dell’evoluzione biologica e culturale, come fonte reciproca di ispirazione e come canale significativo di comunicazione. Sono queste le dimensioni che il programma di Matera 2019 indaga per definire il rapporto tra cultura umanistica e cultura scientifica soprattutto attraverso uno dei temi del dossier di candidatura attraverso cui si snoda il programma culturale: Futuro Remoto. Un tema che rappresenta una riflessione sul rapporto millenario con lo spazio e le stelle, un rapporto che ripercorrendo anche i passi di Pitagora - uno dei residenti più illustri della Regione Basilicata - esplora l’antica bellezza universale della Scienza.
A partire da qui è nata Schisi, la collana di cinque e-book creata insieme a Doppiozero, la rivista culturale online diretta da Marco Belpoliti. I cinque saggi in ebook su scienza e arte sono curati da Agostino Riitano - project manager supervisor di Matera 2019 - e si focalizzano su cinque autori che rivolgono la loro attenzione su aspetti interdisciplinari, coniugando il rigore delle loro argomentazioni e una particolare cura alla leggibilità dei testi. Il primo volume è di Mario Porro e si intitola “Margini della scienza”. Il libro si può scaricare gratuitamente qui.
La collaborazione con Doppiozero sarà accompagnata da una pubblicazione al mese fino a settembre, quando saranno presentati al pubblico due progetti del programma culturale nei quali arte e scienza si fondono in maniera emblematica: Onda e Quantum Danza, per i quali le attività di Matera 2019 prevedono la prestigiosa collaborazione con le principali istituzioni scientifiche italiane ed europee tra cui ASI/Centro di geodesia spaziale di Matera, Trieste 2020 Città Europea della Scienza e CNR.
La collana parte proprio da una convinzione: tracciare una rotta tra le scienze umane e le scienze esatte.
La musica classica da Matera all’Europa

Quattro tappe in cui uno dei fiori all’occhiello della rinascita lucana, il Conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera, ha portato la sua musica nelle sale da concerto più prestigiose d’Europa fino a Salisburgo, la città di Mozart!
Per il progetto Duni Europa, prodotto con la Società Italiana della Musica da Camera, i musicisti del Duni hanno colto la sfida di rendere accessibile a tutti la musica da camera attraverso una serie di concerti internazionali inediti. Dopo il grande successo delle esibizioni del 30 aprile nell’Auditorium del Conservatorio di Matera, del 1 maggio nel comune di Ariano Irpino e del 3 maggio a Casale Monferrato nel suo meraviglioso teatro Municipale, l’orchestra si è esibita in uno dei templi mondiali della musica, il Mozarteum di Salisburgo. L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera, diretta da Francesco Di Mauro, è stata protagonista di un concerto aperto e chiuso da due composizioni di autori lucani contemporanei: Antonello Tosto e Damiano D’Ambrosio.
Al concerto hanno partecipato come solisti Aiman Mussakhajayeva al violino, Adolfo Alejo alla viola, Chungwha Lim soprano e il duo pianistico Sergio Marchegiani e Marco Schiavo. Nel programma anche il Concerto per due pianoforti e orchestra in mi bemolle maggiore (KV 365), l’aria dal Don Giovanni (“Mi tradì quell’alma ingrata”) e la Sinfonia concertante per violino e viola in mi bemolle maggiore (KV 364) di Mozart e due brani della tradizione coreana, Dumulmori Arirang (Arirang of Love) di Geung-Soo Yim, e di Mukungwha Arirang di Deok- Ki Chung. A Matera è dedicato l’omaggio del musicista poliedrico Antonello Tosto - autore di musica per vari organici, compresa la banda - alla città nella quale ha studiato e insegnato. Ne Il Canto dei Sassi Damiano D’Ambrosio, compositore lucano e docente in numerosi conservatori di musica, parte dallo studio delle radici del suo territorio, attraverso la musica. Il sottotitolo, “Cartoline sinfoniche da Matera”, è una suite per orchestra e voce recitante nella quale la ricerca si unisce alla tradizione popolare.
In questo contesto di ricerca etnografica che unisce i popoli attraverso la musica si inseriscono i due brani della tradizione coreana. L’Arirang, canzone popolare coreana, è stata infatti iscritta anche nella lista dell’Unesco.
Duni Europa è un incontro di tradizioni musicali e culture che ha trovato la sua espressione proprio nel cuore della città-simbolo della musica occidentale.
I suoni, i colori e i profumi di Edible Orchestra portatori di un messaggio profondo

Un rassegna di concerti, performance live e presentazioni di libri dedicati al cibo inteso non solo come alimento ma come strumento di socialità e di creatività, come valore essenziale per il benessere e l’economia di una comunità che può determinare equilibri ambientali e stimolare la responsabilità di una società. Edible Orchestra ha offerto un programma di attività innovative protese alla divulgazione di questi principi che, con il coinvolgimento di artisti italiani ed europei, ha visto la partecipazione attiva dei cittadini.
La scelta iniziale del luogo destinato agli appuntamenti della rassegna era il mercato ortofrutticolo, un luogo di incontro simbolo dell’aggregazione spontanea nel quale è possibile scegliere ed esprimere posizioni e che ben si prestava al messaggio da trasferire. Il clima non troppo favorevole non ha fermato le attività ma purtroppo ha fatto sì che venissero trasferite tra il vicino Community Center di Matera 2019 e l’auditorium Gervasio.
Il 9 e 10 aprile il food designer Nick Difino ha condotto con decine di abitanti culturali e cittadini temporanei i workshop preparatori alla performance del giovedì Les Tableaux Mangeants, installazione costituita da elementi commestibili dove il cibo trascende il piatto e diventa tavolozza di colori con cui sperimentare e sedurre. Tre giorni in cui si è passati dal racconto dei cibi del ricordo e della tradizione a una selezione condivisa dei piatti da cucinare, da una lezione di storia dell’arte per condividere le nozioni essenziali alla scelta delle pietanze che rispondessero al tempo stesso al sentimento e all’estetica dell’opera.
A precedere la perfomance dell’artista, la presentazione del libro di Federico Valicenti Dalla tavola lucana al paradiso, una lettura da far decantare come un buon vino. Lo chef lucano ci ha parlato del cibo come metafora della vita e della condivisione perché a tavola per comprendere l’essenza dei piatti bisogna avere buoni compagni.
Il 12 aprile si ripete il format presentazione/performance con il giornalista Stefano Liberti che nel pomeriggio ci ha trascinato nel mondo della grande distribuzione organizzata con il libro scritto insieme al collega Fabio Ciconte “Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo”. Alle 20 Daniele De Michele in arte Don Pasta ha presentato UNITED FOOD OF MATERA, una performance multimediale originale basata sulle testimonianze di otto cittadini materani e sulla loro relazione autentica con il cibo e la cucina seguita da un “Cooking dj set”: vinili e pentole, mixer e minipimer per un dj set speziato di sonorità del mondo intero, tra il funk, il reggae, il Sud America e la Londra meticcia. Una performance in cui ci si lascia andare all’emozione del cibo, ai suoi profumi, colori, le sue forme, i suoi aromi.
Nella serata conclusiva di sabato 13 spazio all’evento di punta del programma, il concerto della Vegetable Orchestra, un esperimento unico al mondo nel suo genere. La peculiarità dell’orchestra viennese è di esibirsi unicamente con strumenti musicali fabbricati con frutta e verdura fresche che per Matera 2019 sono stati realizzati insieme ai cittadini temporanei.
Aiutati da trapani, coltelli e giravite, i musicisti e i cittadini hanno trasformato le carote in flauti o in xilofoni, i porri in violini, i ravanelli in sassofoni. Per il concerto materano è stato utilizzato un ortaggio d’eccezione, il peperone crusco, servito per introdurre una originale versione de “Le sacre du printemps” di Stravinskij rinominata dall’orchestra “Le Massacre du printemps”.
I suoni prodotti dagli strumenti vegetali sono eterogenei e insoliti e creano un universo estremamente ricco di sonorità (per non parlare dei profumi che invadono l’ambiente) che non potrebbero essere raggiunti con strumenti tradizionali. E l’effetto è sorprendente fin dalle prime note.
Ecco un po’ di numer sulle verdure utilizzatei: 30 melanzane, 5 cetrioli, 3 kg di fagioli secchi, 170 carote di diverse dimensioni, 2 cavoli, 10 verze, 3 grandi zucche, 20 porri, 5 mazzetti di prezzemolo, 5 mazzi di cipollotti, 25 ravanelli bianchi, e ancora 3 mazzi di insalate, 8 sedani rapa, peperoni grandi gialli rossi e verdi, cipolle e patate e zucchine.
Al termine del concerto durato circa un’ora, pubblico in piedi e lunghi applausi non solo diretti alla Vegetable orchestra che da 20 anni si esibisce in tutto il mondo, ma anche e soprattutto al loro messaggio: i prodotti della natura sono indispensabili per la comunità e vanno difesi ad ogni costo.
Gli ortaggi sono stati offerti per l’occasione da Coldiretti Basilicata e, dopo la performance, sono stati donati a Don Angelo, parroco della Chiesa di San Rocco, per produrre un grande minestrone per i più poveri.