Matera 2019

Un intenso calendario di attività nel ponte del 1° maggio a Matera per Sport Tales, il cartellone sportivo per la capitale europea della cultura. Quattro gli appuntamenti dal 1° al 4° maggio all' ex ospedale San Rocco di Piazza San Giovanni a Matera. Nel prossimo fine settimana, Tito ha deciso di declinare la sua esperienza di Capitale per un giorno in chiave sportiva. Il Comune industriale alle porte di Potenza ospita il programma Pensare con i piedi, ovvero la Writers league, quadrangolare tra le Nazionali Scrittori di Italia, Germania, Inghilterra e Svezia, e la Partita di racconti, sfida letteraria tra le produzioni degli scrittori partecipanti.
A Matera si parte mercoledì 1° maggio alle 16 con un talkshow del più popolare conduttore televisivo di sport. "Pardo Live. Il calcio che vogliamo" con Pierluigi Pardo: il caso Matera, il Var, la Juve e la Champions, le grandi in crisi, il razzismo, la nuova Nazionale, i Mondiali femminili. L'ultima stagione del calcio ha lasciato e lasciato tanti e tali temi, che ognuno può dire la sua
Pierluigi Pardo, il conduttore di Tiki Taka, che ha codificato un nuovo modo di raccontare il calcio, e che per questo sarà iscritto nella Hall of Fame della Cultura Sportiva, guida più che un talk show un'assemblea pubblica nel corso della quale saranno raccolte tutte le opinioni sui temi elencati e su altri espresse dai partecipanti all'incontro.
Al termine, sarà redatto il documento 2019, il futuro del calcio visto da Matera Capitale Europea della Cultura. Il testo sarà consegnato ai vertici della Figc, in questi giorni in città per altri eventi, e distribuito a tutti i media perché diventi una piattaforma di discussione.
Il 2 maggio l'appuntamento all'ex ospedale delle 18 è dedicato a due anniversari dolorosi: il 70ennale di Superga, il 30ennale della morte di Scirea: "Chiedi chi era Gaetano, chiedi cosa era il Grande Torino". Ce li racconteranno i giornalisti Italo Cucci, autore della biografia su Boniperti, il presidente che portò Scirea alla Juve, e Gigi Garanzini, autore de Il minuto di silenzio, e granata per passione. In questi giorni si sta svolgendo in Basilicata la 23esima edizione della Coppa Scirea. La finale è in programma allo stadio di Matera il 4 maggio, nel giorno della tragedia di Superga.
Il 3 maggio, sempre all'ex ospedale, dalle 18 si rifletterà su "La fine del calcio italiano. Partita da Matera, o arrivata a Matera? Serve una riscossa di ...fantasia". Marco Bellinazzo, autore del libro La fine del calcio italiano, discute con Fabio Poli, segretario generale Associazione Italiana Calciatori. Partecipa all'incontro, in nome della ...passione, Riccardo Albini, l'inventore del Fantacalcio, che sarà iscritto nella Hall of Fame della Cultura Sportiva
Si chiude, appunto, il 4 maggio all' ex ospedale dalle 9.30: "Disegnando il Grande Torino. Laboratorio di graphic novel per far conoscere una storia sportiva patrimonio dell’umanità".
In occasione del settantesimo anniversario della tragedia di Superga, a Matera l’epopea del Grande Torino viene raccontata alle nuove generazioni con una forma di linguaggio nuova e adatta a loro Matteo Matteucci presenta la sua graphic novel intitolata Il grande Torino e dirige un laboratorio al quale tutti possono partecipare per imparare a …disegnare lo sport
Nella prefazione del libro, in cui i testi sono curati da Franco Ossola, uno dei figli dell’attaccante granata, Giancarlo Caselli, il grande magistrato tifosissimo del Toro, scrive: “L’Unesco come tutti sanno ha introdotto il concetto di patrimonio dell’umanita’ ancorandolo, tra l’altro, ai parametri dell’eccezionale importanza culturale delle memorie del mondo anche di carattere orale e immateriale. Avete capito tutti dove voglio andare a parare: son tutti concetti che si possono ritrovare nel Toro di Superga. Lo testimoniano: l’intera storia della squadra; il contributo decisivo che essa diede alla rinascita del Paese dopo la guerra; la sua inarrivabile perfezione (perfezione!) calcistica e sportiva: i suoi eccezionali inimitabili successi; la tragedia stessa di Superga, con l’eccezionale pathos che ha immortalato il mito degli Invincibili”.