Matera 2019

Open Days: sempre nella mattina di giovedì 24 Novembre il sociologo di fama mondiale prof. Domenico De Masi ci ha raccontato la sua visione del mondo, in particolare di come sarà il mondo nel 2020. Grazie anche ad una inquietante somiglianza fisica ed espressiva del professore De Masi col prof. Bellavista di Luciano De Crescenzo, la lectio magistralis diventa un interessantissimo leggero viaggio nel futuro.

In premessa, De Masi ci spiega che è cultura tutto ciò che non è natura, e ci sfida: il dolore, la morte, la fatica. Per ciascuno di questi eventi naturali abbiamo provato a cercare rimedi naturali, e dove non ne abbiamo trovati di materiali, abbiamo cercato placebo immateriali: fra questi, la cultura, il meno tangibile e il più prezioso dei placebo immateriali. A favore probabilmente dei tanti liceali presenti in sala, il professore ricostruisce poi brevemente la storia delle epoche culturali, concludendo che oggi siamo tutti figli dell'epoca post industriale, nella quale siamo immersi in pieno. Perplessa, ne discuto brevemente via twit con un amico seduto in sala e concordiamo che in effetti anche l'epoca post industriale ci pare finita, da almeno una decina di anni. Ma non mi distraggo: ascolto attenta il professore che intanto ci racconta della sua ultima ricerca, che riguarda appunto il futuro della società. 

Sono stati creati e messi a confronto 2 focus group di 34 fra docenti di economia e sociologia, imprenditori, manager, di Cina e Brasile. Da allora la ricerca ha coinvolto circa 200 personalità altamente qualificate, 2mila tra manager e imprenditori, 800 studenti universitari. Ill risultato sono 10 trend su 10 temi che sono stati giudicati prioritari.

1. Salute
La popolazione mondiale sarà un miliardo più di oggi e vivrà più a lungo, di un rapporto 7 a 8,5. Di conseguenza aumenterà la popolazione anziana; malattie diffuse e pericolose come AIDS e cancro scompariranno, ma diventerà cosa comune la fecondazione artificiale e la clonazione umana; l’inquinamento sarà contenuto; il problema maggiore sarà dato dagli obesi e dai malati di Alzheimer, con conseguente aumento delle spese in campo medico negli ultimi anni di vita.

2. Tecnologia
Le automobili andranno in gran parte a idrogeno; i chip saranno piccoli come dei neuroni umani, ma la loro potenza sarà pari a un miliardo di transistor; un unico mezzo, probabilmente il cellulare, conterrà musica, film, libri, navigatore satellitare.

3. Economia
La classe media sarà il 50% della popolazione mondiale, con un PIL pro-capite di 15mila dollari (attualmente sono 8mila); i Paesi emergenti costruiranno beni materiali, il Terzo Mondo offrirà materie prime e manodopera a basso costo; l’Africa continuerà a rimanere il continente più povero; la Cina avrà un PIL pari a quello statunitense e sarà la maggiore acquirente di automobili a causa della grande popolazione, che si distribuirà in grandi metropoli; il “fai da te” diventerà un must; dovremo imparare a produrre e vendere cultura della decrescita.

4. Lavoro
Le macchine sostituiranno i lavoratori manuali. Le mansioni umane più richieste rientreranno nella sfera della creatività (non sostituibile dalle macchine) e permetteranno orari estremamente elastici; il lavoro nei settori creativi sarà misto allo studio e al gioco; i lavoratori esecutivi avranno minori garanzie; la questione più complicata è capire come distribuire la ricchezza, il lavoro, il sapere e il potere.

5. Ubiquità e adattamento, plasmabilità
Sarà possibile comunicare ovunque nel mondo e in ogni momento, rimanendo comodamente seduti a casa. Gran parte della nostra vita sarà telematica: studio, lavoro, divertimento e persino amori e amicizie. Il che ci porterà a essere più distaccati dal mondo che ci circonda; la chirurgia ci permetterà di stabilire il nostro aspetto. I farmaci potranno aumentare o diminuire a piacere le nostre sensazioni e i nostri sentimenti; scomparirà quasi del tutto la privacy, scompare il movimento fisico, aumenterà l'astrattezza. Diventerà più difficile dimenticare, e perdersi.

6. Estetica
L’aspetto sarà il punto chiave. Si avranno tecnologie sin troppo precise per l’uso che se ne fa, per cui conterà la forma dell’oggetto in questione. Chi si dedicherà ad attività estetiche sarà preso in maggiore considerazione rispetto a chi si dedica a questioni pratiche.

7. Cultura
Nel mondo si formeranno culture aggregate, non più divise dalle Nazioni; l’Africa sarà il continente con il maggior numero di monoteisti; lo studio sarà continuo, non limitato all’ambito scolastico. Al sapere si accederà tramite visioni comunitarie come Wikipedia e Facebook. Trasmissione del sapere avrà modalità "molti a molti".

8. Etica
Rimarranno le differenze tra ricchi e poveri, e quindi continueranno gli scontri dovuti alle disuguaglianze; il 70% dei lavoratori sarà nel terziario.

9. Androginia
Le donne saranno più longeve degli uomini, sposeranno partner più giovani o avranno figli senza avere un marito, mentre continuerà a rimanere impossibile per un uomo avere figli senza una compagna [qui la cronaca deve registrare un moto di genuino entusiasmo delle signore e signorine presenti]. Il potere si sposterà verso le donne che, di fatto, avranno un carattere più mascolino e inflessibile; valori tipicamente femminili come l’estetica e l’emotività apparterranno anche al maschio.

10. Tempo libero
I lavoratori ventenni che occupano posizioni esecutive avranno impegnato solo un decimo della vita e rimarrà il problema di come gestire il troppo tempo libero. Questo provocherà un aumento della noia, dell’abuso di droghe e della violenza.

Per il 2019, il prof. De Masi consiglia a tutti noi di non finire mai di cercare e studiare, innovare, sperimentare, di non sentirci mai compiuti, perchè ciò che finisce di crescere prima o poi muore, come accade agi alberi. Ci augura, in altre parola, di restare, come gli alberi giovani, cittadini sempre verdi, incompiuti e sperimentali.