Matera 2019

Quotidiano Arte, il giornale on line del patrimonio culturale italiano, pubblica le proposte di Federculture per una strategia di sviluppo nazionale  che (ri)parta dall'utilizzo del patrimonio culturale italiano. Ve le proponiamo, dal momento che il tema è venuto fuori con una certa decisione sia durante gli Open Days (è la proposta di Peirluigi Sacco di costruire una rete fra le città candidate, per proporre, indipendentemente da chi vinca, un nuovo modello di sviluppo economico), sia durante la giornata di "E io ci sto!" del Gennaio scorso. Ve le proponiamo perchè diventino spunto di discussione.

L'articolo integrale è rintracciabile a questo link

Queste, in sintesi, le 4 proposte di Federculture:

  1. programmazione e pianificazione per combattere la crisi: occorre infatti conoscere, con congruo anticipo, l’ammontare delle risorse su cui si può contare per la realizzazione di obiettivi aziendali e di servizio ai cittadini.
  2. efficienza e semplificazione per non soffocare ciò che funziona: il sistema risulta essere molto imbrogliato. Occorre semplificare norme quali la legge 122/2010 che impongono limiti di spesa per mostre, convegni e pubblicità e impongono la richiesta di autorizzazione al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché al Ministero dell’Economia e delle Finanze; divieto di spesa per sponsorizzazioni; riduzione del numero dei componenti degli organi collegiali di amministrazione; divieto di corrispondere indennità per la partecipazione agli organi collegiali.
  3. favorire l’intervento dei privati: sono necessarie regole certe, incentivi fiscali e pianificazioni a lungo termine, per venire incontro alle esigenze del privato di intervenire nei consigli di amministrazione, di accedere al bilancio e di verificare la qualità dei progetti.
  4. concludere l’iter dei disegni di legge che da tempo giacciono in Parlamento: Federculture chiede al Parlamento l’approvazione della legge quadro sullo spettacolo dal vivo.