
Francesca Lisbona
Francesca Lisbona, imprenditrice culturale e turismo congressuale
Cos'è per te Matera?
È la mia città, non solo d'origine: mi sento una cittadina materana anche intimamente, sento di avere i suoi pregi e i suoi difetti, comprese l'attitudine all'ospitalità, virtù di grande valore, e l'attitudine atavica ad intraprendere solo se stimolati, difetto che combatto con tutte le mie forze. Per aprirsi al mondo bisogna vincere la paura di confrontarsi: quando Matera è riuscita a superare questo limite, ha sempre fatto salti di qualità enormi.
Cosa pensi di Matera2019 e quale contributo può dare il tuo settore a sostegno di questa candidatura?
Credo che il Comitato Matera2019 stia operando ottimamente, senza ripetere l'errore di non attingere al know how e alle competenze di veri esperti del settore cultura. Ben vengano i tecnici del comitato scientifico con tutto il loro bagaglio di esperienza: la nostra intelligenza sta nell'approfittare delle loro competenze. Per quanto mi riguarda, grazie all'apporto di un componente del Comitato Scientifico – Antonio Calbi –, le iniziative teatrali che sto organizzando stanno avendo maggiore riscontro sia a livello regionale e nazionale.
Il contributo che il teatro può dare al progetto di candidatura sono convinta sia determinante, per la particolarità comunicativa ed aggregante unica del teatro, veicolo davvero speciale per la diffusione della cultura. Il mio operare è diretto principalmente alle nuove generazioni. Nella stagione teatrale scorsa, ad esempio, grazie al progetto Nabucco e alla sensibilità culturale di molte insegnanti della scuola primaria, 800 bambini sono venuti a teatro, accompagnati dai loro genitori. Per alcuni era la prima volta nella loro vita che assistevano ad un'opera lirica. Non dimentichiamoci che tra sette anni, nel 2019, saranno loro i protagonisti. Occorre iniziare a formare una coscienza civica e culturale sin da oggi: questo è necessario anche per raggiungere uno degli obiettivi della mia impresa: costruire il pubblico da qui a dieci anni.
Giudico molto positivamente anche il lavoro che Matera 2019 sta svolgendo per accrescere nei cittadini il concetto di cittadinanza attiva: questo pensiero inizia finalmente a prendere piede e ad essere condiviso.
Quali sono i limiti da superare?
I cittadini non partecipano come dovrebbero alle offerte culturali. Il mio lavoro sulle giovani generazioni mi auguro possa accrescere questa partecipazione in futuro. Un altro limite è lo scollamento dal resto del territorio regionale. Personalmente preferirei che si parlasse di Basilicata 2019. Bisognerebbe 'unire' le persone di un intero territorio, non solo gli uffici. Il vero problema è che pochi hanno compreso cosa porterà Matera2019: infrastrutture, non eventi. E di questo sviluppo dovrà giovarne l'intera regione, non soltanto Matera.