
Matera 2026 incontra le scuole: il dialogo mediterraneo come esperienza condivisa
La rassegna Giovani Mediterranei, dialogo, creatività e comunità ha preso avvio il 18 dicembre a Matera con una mattinata di confronto al Cinema Teatro Guerrieri, dedicata al tema “Il Mediterraneo che unisce”.
Un appuntamento che ha segnato un passaggio significativo nel percorso verso Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, mettendo al centro il dialogo con le nuove generazioni e, in particolare, con il mondo della scuola.
La giornata inaugurale ha rappresentato un momento di incontro diretto tra istituzioni, comunità educante e studenti, con l’obiettivo di condividere visione, senso e responsabilità del cammino verso il 2026. All’interno del panel, dedicato al ruolo dei giovani nel progetto di Capitale Mediterranea, abbiamo contribuito alla riflessione portando al centro il valore della partecipazione attiva delle nuove generazioni come elemento strutturale del progetto culturale.
Nel dialogo con studenti e studentesse delle scuole di Matera, il progetto Terre Immerse è stato raccontato non come un traguardo o un evento da osservare, ma come un processo aperto, che prende forma nei luoghi della formazione e nella relazione quotidiana tra scuola, città e percorsi culturali. Il Mediterraneo, in questa prospettiva, non è un tema astratto, ma uno spazio vivo di relazioni, attraversamenti, ritorni e nuove partenze, da abitare insieme alle giovani generazioni.
Coinvolgere da subito il mondo scolastico significa riconoscere alla scuola un ruolo centrale come spazio di confronto, di pensiero critico e di costruzione di una cittadinanza euromediterranea. Un luogo in cui il dialogo culturale non si limita ai contenuti, ma si traduce in pratiche, domande, ascolto reciproco e responsabilità condivisa. È in questa relazione che Matera 2026 trova una delle sue radici più profonde: nella scelta di investire sui giovani non come pubblico, ma come parte attiva ed essenziale del progetto.
Accanto al panel istituzionale, la mattinata ha ospitato un secondo momento di confronto dedicato alle storie di ritorni e arrivi, con testimonianze di giovani e professionisti che hanno scelto Matera come luogo di rientro o di approdo. Racconti che restituiscono l’immagine di una città attraversata da traiettorie diverse, capace di accogliere e di trasformarsi, e che dialogano in modo naturale con il percorso di Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo.
La rassegna prosegue nei giorni successivi con altri appuntamenti diffusi in città, tra momenti di confronto informale, pratiche creative, musica e laboratori aperti, fino alla giornata conclusiva del 28 dicembre. Un programma che fa da cornice a un messaggio chiaro: il futuro di Matera 2026 si costruisce oggi, a partire dalle relazioni, dai luoghi della formazione e dalla partecipazione consapevole delle nuove generazioni.





