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Il Paese di Cuccagna, la quarta mostra di I-DEA

Storie, leggende e personaggi fantastici sono tornati a vivere nella quarta mostra di I-DEA “Il Paese di Cuccagna” curata da Navine G. Khan-Dossos e James Bridle. Un progetto artistico che parte dal ricchissimo patrimonio archivistico della Basilicata per raccontare il ruolo dell’immaginazione nelle nostre vite. La mostra, inaugurata il 18 ottobre nell’hangar di Cava Paradiso, testimonia la grande vivacità dei contenuti storici che animano Matera e la
Basilicata e di come ancora oggi questi abbiano un grande impatto sulle nostre vite. Dagli strumenti musicali costruiti con il legno degli alberi alle pelli, ai green screen dei set cinematografici, la quarta mostra di I-DEA ha evidenziato i tanti simboli del territorio e i suoi significati. Dall’asino Nicoletta, simbolo delle proteste antinucleari a Scanzano e ritratta da Tony Vece in diverse fotografie presenti in mostra, ad alcuni manufatti inseriti nell'allestimento realizzati dai cittadini nei laboratori di cartapesta coordinati dall'artigiano Raffaele Pentasuglia. Navine G. Khan-Dossos e James Bridle hanno inoltre lasciato nell’allestimento - a cura di Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico per Open Design School - alcuni preziosi elementi delle mostre precedenti, tra cui gli intagliati di Lionetti e i filmati di Luigi di Gianni. Dopo “Il Paese di Cuccagna” I-DEA dal 18 novembre si prepara a una nuova fase di transizione prima di ospitare la quinta e ultima mostra del 2019: “Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto”. L’ultima tappa del progetto con la mostra a cura di Pelin Tan & Liam Gillick. Un progetto sugli archivi scelti nell’ambito della ricerca condotta dalla curatrice e dall’artista, entrambi di fama internazionale, e inquadrati all’interno di un approccio critico nei confronti del modernismo e in linea con la storia del territorio dagli anni ’50 ad oggi.
“Il paese di Cuccagna” è una mostra che attinge all'antico, al vivente e al futuro. Animati dallo spirito di Cuccagna, i curatori hanno riunito piante antiche e falsi contemporanei, documentari prebellici e moderni successi, cornamuse e satelliti, scienza e rituali, con l’intento di mostrare i molteplici modi in cui la ricchezza del presente immette nuova vita nel passato.
La mostra ha coinvolto tanti archivi provenienti dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dall’Archivio di Etnomusicologia, dall’Agenzia Spaziale Italiana, dal Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, dall’Archivio Domenico Notarangelo, dall’Archivio Luchino Visconti, dalla Fondazione Gramsci, dall’Archivio di Stato di Matera, dalla Collezione privata Alberico Larato, dalla Collezione Privata Gianfranco Lionetti, dalla Collezione privata Nicola
Scaldaferri, dal Consorzio di Bonifica della Basilicata, da e-GEOS, dalla Fondazione Cineteca di Bologna NASA, dai Volontari della Parrocchia B.V.M. del Carmelo, da Wikimedia commons e da Titanus Film. Inoltre, è stata realizzata appositamente per la mostra una fontana con una scultura di cucù disegnata e creata da Francesco Mitarotonda.
Padiglioni invisibili

- Project Leader/Coproduzione/Ecc.:
Realizzato in coproduzione da
Fondazione SoutHeritage - Immagine progetto:
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- Instagram:
- Partner di progetto:
Human ecosystems, Italia
Museo per la fotografia “Pino Settanni”, Italia
ENSA National Art School of Art, Francia
Global Grand Central, Svezia
BAICR - cultura della relazione, Italia
Fondazione Filiberto Menna, Italia
Fondazione Leonardo Sinisgalli, Italia
Associazione Giovani Unesco Basilicata, Italia
- Artisti:
Riccardo Arena, Italia
Eric Aupol, Francia
Bianco Valente, Italia
Tomaso Binga, Italia
Thomas Bontemps, Francia
Monica Bonvicini, Italia
Giuseppe Fanizza, Italia
Yona Friedman, Ungheria
Andrew Friend, Gran Bretagna
Peter Fischli & David Weiss, Svizzera
Ferenc Gróf, Ungheria
Kyo-Hyun Kim, Corea del Sud
Gustav Metzger, Germania
Maurizio Mochetti, Italia
Clara Noseda, Francia
Renzo Piano , Italia
Angelo Vermeulen, Germania - Evento:
- Campo aggiuntivo 5:
Realizzato con il sostegno di
BCC Basilicata
Bgreen – agricoltura e partecipazioni
Palazzo Viceconte Cultura
L’architettura scavata e ipogea e il sistema diffuso di cisterne dei Rioni Sassi, sono l'elemento visivo, spaziale e strutturale che ha istituito la città di Matera come patrimonio mondiale dell'umanità.
AltoFest Matera Basilicata 2019

- Project Leader/Coproduzione/Ecc.:
Realizzato in coproduzione da
TeatrInGestAzione - Artisti:
Gesualdi | Trono (direzione artistica)
Loretta Mesiti (dramaturg) - Sponsor:
- Evento:
“Abitare Futuro” è il tema portante di questa edizione speciale di Altofest. Dal 4 novembre all’8 dicembre, oltre 26 artisti internazionali, con performance in 11 città, saranno ospiti dei cittadini residenti di 5 differenti aree della Basilicata.
XYZ2019: partecipa ai primi laboratori di Matera 3019 con la Scuola Open Source

Aggiornamento del 5 dicembre 2019
La lista dei partecipanti selezionati è stata pubblicata.
Aggiornamento del 27 novembre 2019
La scadenza per l'invio della candidatura è prorogata al 30 novembre 2019 (entro le 23:59). La lista dei partecipanti selezionati sarà pubblicata sul sito del laboratorio entro il 1 dicembre 2019.
Due sono le attività laboratoriali a cui è possibile partecipare nell'ambito di Matera 3019, il progetto che chiude e riapre Matera 2019. La prima, con il Teatro delle Forche, coinvolgerà ragazze e ragazzi: attraverseremo Matera immaginando le possibilità di futuro. Per il secondo laboratorio, con La Scuola Open Source e Open Design School, lavoreremo su uno strumento digitale capace di abilitare conversazioni per costruire il domani. È un’occasione di riflessione, di sintesi, di visione, per capire cosa è successo e per lanciare proposte sulle città che desideriamo.
Il progetto XYZ2019 con La Scuola Open Source prevede una piattaforma digitale (sito web), un processo di community development, networking e animazione della stessa, con le seguenti finalità:
- raccogliere, misurare, sistematizzare e valorizzare quanto fatto durante Matera 2019 (eventi, relazioni, contenuti, idee, etc.);
- connettere tutte le persone che hanno partecipato alle attività, promuovere l’auto-organizzazione e la collaborazione dal basso;
- costruire una piattaforma digitale che abiliti in maniera efficace la produzione culturale indipendente.
La partecipazione al laboratorio è gratuita e aperta a tutti coloro che sono interessati a prendere parte ad un processo di rigenerazione urbana partecipativa, provenienti da qualsiasi background professionale/accademico. I laboratori si terranno nella sede dell'Open Design School le attività del laboratorio saranno concentrate nelle giornate tra il 7 e il 15 dicembre.
Per partecipare a XYZ2019 è necessario compilare il form entro le 23:59 del 20 novembre 2019. La lista dei partecipanti selezionati sarà pubblicata sul sito del laboratorio entro il 22 novembre. L’iscrizione dovrà essere accompagnata da una lettera motivazionale e da un curriculum vitae (una breve auto-presentazione con l'elenco delle proprie esperienze). Sarà possibile allegare facoltativamente un portfolio.
Per avere maggiori informazioni sulla call e inviare la tua candidatura clicca qui.