Matera 2019

Quando abbiamo lanciato la community di Matera 2019, poco più di 4 mesi fa, avevamo pochissime certezza e un oceano di dubbi. Il nostro obiettivo: nientemeno che mobilitare l'intelligenza collettiva della città di Matera e dell'intera regione Basilicata, con un esito preciso, che era quello di suggerire temi, tendenze, argomenti e discussioni che potessero entrare nel dossier di candidatura, da consegnare entro il 20 Settembre prossimo.

Non racconterò della fatica e neppure degli inevitabili momenti di sconforto, delle infinite discussioni interne al webteam per testare, correggere, verificare, inserire, moderare, incoraggiare e tutelare tutti. Riporto solo qualche numero: dopo poco più di 4 mesi, sono iscritti alla community 257 utenti, che hanno postato 133 missioni, animate da 1.307 commenti. In alcuni casi le discussioni sono state così intense che abbiamo dovuto suggerire di aprire una nuova missione.

I membri del Comitato Scientifico che lavora al dossier leggono tutto, intervengono nelle discussioni, ne sollecitano di nuove. "La community è citata spesso, nelle nostre riunioni", mi dice Rossella Tarantino. Giovanni Padula e Alessandro Bollo pongono precise questioni alla community, ricevendo precise risposte talvolta diverse da quelle che avevano immaginato.

E l'obiettivo, sostanzialmente è raggiunto: come speravamo accadesse, senza sapere se sarebbe accaduto davvero, molte delle idee e degli spunti venuti fuori dalle discussioni sono finite dritte nel dossier di candidatura come azioni esemplari di quello che Matera ha da dire all'Europa. Il legame è così esplicito che molte pagine del dossier conterranno link diretti alla community.

I temi postati ci suggeriscono ad esempio che quando si chiede a quale minoranza meno privilegiata di cittadini la candidatura dovrebbe prestare particolare attenzione, occorre alzare lo sguardo ed identificarla con gli emigrati, la popolazione giovane che è "minoranza altrove" perchè fuggita via da da un contesto economico difficile; che si può pensare ad un uso alternativo di una infrastruttura ferroviaria sempre promessa e mai terminata, sostituendo la mobilità commerciale di un treno con la mobilità dolce di joggers e ciclisti; che la resilienza non è solo la capacità di una comunità di resistere ai mutamenti improvvisi, ma anche quella di adattarsi ad un ambiente ostile e trasformare i traumi in opportunità di sopravvivenza.

E oltre a questo, la community si è mobilitata per realizzare progetti: piantare 100.000 alberi prima del 2019 (e 120 alberi sono stati GIA' piantati!), realizzare una mappatura open delle strade della città; portare il logo di Matera 2019 appiccicato su un camper, in vacanza studio in Croazia, montato su una bici per arrivare pedalando da Londra a Matera; cercare una strada di dialogo possibile fra Matera e Potenza, superando antiche divisioni; realizzare set digitali usando le altissime tecnologie e occultatissime competenze regionali di osservazione della terra; accendere un cielo stellato in terra nei Sassi; organizzare un contest fotografico a tema sul quale sono arrivate - ad oggi - oltre 1.265 foto.

La community ha attirato attenzione: si svolgeranno a Matera la Summer School Rena, la riunione anunuale degli Edgeryders, il meeting 2013 degli utenti di Open Street Map, e altri eventi e iniziative non passati direttamente sulla community ma che da lì hanno preso spunto (Btwic, Eccellenze lucane). La community è punto di riferimento per animazioni delicate, come quella di un lido di Scanzano strappato alla criminalità organizzata ed assegnato a Libera.
 
La community, insomma, è viva (e lotterà insieme a noi).
Buon Ferragosto a tutti!!

foto: Francesca Zito