Matera 2019

Matera passa il testimone a Bergamo a chiusura della prima tappa di Artlab 2020, un'edizione realizzata totalmente online dal 9 al 13 giugno, incentrata sulla condizione del settore culturale durante l’emergenza sanitaria e sulle sue prospettive future. Con il suo percorso di rinascita fino alla nomina a Capitale Europea della Cultura, Matera è diventata un riferimento per Bergamo, città duramente colpita dal Coronavirus e che ospiterà a settembre la seconda tappa di Artlab. Tra le azioni previste per la sua ripartenza, c’è l’unione con la città di Brescia per la candidatura al titolo di Capitale italiana della cultura 2023, proprio sulla scia di Matera 2019. Non un semplice titolo, ma un percorso per ridare entusiasmo al territorio, mettendo la cultura al centro della ricostruzione futura.

In questa speciale edizione di Artlab, che ha visto come main partner la Fondazione Matera Basilicata 2019, il cluster Basilicata Creativa e il Consorzio Materahub,  Matera ha scelto di raccontare il suo percorso attraverso alcuni dei processi di rigenerazione a base culturale sperimentati nelle aree interne della Basilicata, inserendosi nella riflessione suoi luoghi marginali del nostro Paese avviata già prima dell’emergenza Covid e riesplosa oggi nel dibattito nazionale.   In diretta dal Centro Polivalente - Palestra di Resilienza “D’amoroso foco” è arrivata la testimonianza di uno spazio pubblico rigenerato per far sì che la creatività giovanile possa essere il punto di riferimento per i cittadini. La comunità è anche al centro del progetto “Wonder Grottole” che lo scorso anno, grazie alla partnership con Matera 2019 e Airbnb, ha dato vita ad Italian Sabbatical, iniziativa attraverso cui 5 volontari provenienti da diverse parti del mondo hanno vissuto per i mesi estivi nel borgo di Grottole, innescando uno scambio di esperienze, competenze e sguardi sul territorio con gli abitanti del posto. La riflessione sul turismo e il concetto di “cittadino temporaneo”, che sposta l’attenzione dai luoghi alle persone, è stato sin dall’inizio al centro del programma di Matera 2019. Una delle strade per evitare la competizione fra residenti e turisti causata dall’overtourism, è stata quella di allargare i confini della città e della regione e, in questo senso le aree interne giocano un ruolo fondamentale.  Diversi perciò sono stati i progetti di Matera 2019 che hanno coinvolto le comunità “remote” della Basilicata, da Capitale per un giorno ad AltoFest, a Gardentopia. In queste comunità la presenza degli artisti, che hanno lavorato sulla valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali del luogo, ha consentito di generare uno sguardo differente sul proprio territorio in chi lo abita e di portare nuovi stimoli.

Il tema dello spazio pubblico è inoltre al centro delle ricerche e delle attività dell’Open Design School, il laboratorio sperimentale di Matera 2019, che ha realizzato una mappatura dei luoghi della Basilicata in cui poter ospitare gli appuntamenti della Capitale Europea della Cultura. Un’attività attraverso cui è stato possibile rileggere il territorio, realizzata con il coinvolgimento di tecnici, ma anche di creativi e delle comunità che hanno svelato tali spazi.  Il concetto di patrimonio culturale in questo modo si amplia, abbracciando anche la valenza sociale dei luoghi, ossia quanto un spazio ha un portato di valore per le comunità che lo abitano. Nei luoghi si sedimentano storie; sono come organismi viventi, che si trasformano nel tempo.

Uno dei luoghi coinvolti per raccontare Matera all’interno di Artlab 2020 è stato il quartiere de La Martella, nato nella periferia della città, a seguito dello sfollamento dei Sassi e frutto della sperimentazione urbanistica di Adriano Olivetti, incentrata sui bisogni della comunità. La piazza centrale del borgo, insieme al Teatro Quaroni, hanno ospitato la performance “Sono qui” realizzata da #reteteatro41, una rete di 4 compagnie teatrali lucane protagoniste di Matera 2019: IAC (Matera), L’Albero (Melfi), Petra (Satriano), Gommalacca (Potenza). Una riflessione performativa sulle nuove relazioni tra spazio abitato e comunità. Un vero e proprio manifesto dei creativi lucani per la ripartenza post-Covid e post-Matera 2019, che mira a rimettere al centro delle politiche culturali regionali il teatro, l’arte, la musica, lavorando insieme alle comunità, negli spazi pubblici di tutta la Basilicata. 

A chiudere l’edizione materana di Artlab è stato il confronto sulle pratiche e le politiche culturali per le aree interne, cui hanno preso parte operatori culturali, policy makers, fondazioni tra cui Fondazione Matera Basilicata 2019, Fondazione Simbola, Fondazione con il Sud, con le conclusioni affidate a Francesco Monaco, Consulente del Ministro Provenzano per le Aree Interne e Coordinatore SNAI - Strategia Nazionale Aree Interne.

Sul sito della Fondazione Fizaccaraldo è possibile rivedere tutte le sessioni plenarie, le pillole di approfondimento e i webinar di Artlab Matera.