Matera 2019

Tra arte e danza, la terza mostra di I-DEA Thauma Atlante del gesto dal 13 settembre al 7 ottobre, è stata una ricerca intima sui gesti perduti. Un viaggio partito dallo studio e dall'esplorazione di materiali provenienti dagli archivi della Basilicata e di altre regioni italiane per andare a creare un archivio del gesto attraverso mostre, installazioni, pratiche, azioni coreografiche, performance e progetti speciali. Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza dal 2013 al 2016, è uno dei danzatori e coreografi più rappresentativi nel panorama europeo, e ha curato per la prima volta questa straordinaria mostra. A Cava Paradiso Thauma Atlante del gesto ha ospitato una serie di tavole sull'esplorazione del corpo alla ricerca dei gesti scomparsi e formate da disegni, fotografie, annotazioni, sequenze, oggetti, filmati e mappe. Un vero e proprio atlante di gesti ogni giorno arricchito di materiali di ricerca sul campo divenendo una piattaforma di studio e un'officina permanente di ricerca e creazione, in un processo partecipativo che ha coinvolto attivamente i cittadini. L'allestimento, corpo pulsante e vivo del progetto in continuo divenire, ha mantenuto alcuni elementi della mostra precedente di Studio Formafantasma, come sempre accade nel passaggio da una mostra all’altra nell’ambito del progetto I-DEA. Un ricco programma di performance, azioni e pratiche sul gesto ha accompagnato la mostra durante tutto il mese di settembre. In occasione dell'inaugurazione del 12 settembre, abbiamo assistito a “Danze domestiche” accompagnate da musica eseguita dal vivo da Roberto Cecchetto alla chitarra: danze create con alcuni cittadini incontrati precedentemente nei loro luoghi privati da Virgilio Sieni e la sua équipe, che ne hanno raccolto i gesti e gli oggetti per trasformarli in installazioni coreografiche realizzate a partire dai gesti rituali e dagli oggetti recuperati. Dall'11 al 16 settembre si è svolto il Laboratorio di costruzione con legno di spiritelli e monachicchi rivolto a bambini tra i 6 e gli 11 anni, a cura di Viola Tortoli Bartoli, ispirato alla tradizione dei personaggi del folklore lucano. Il programma delle azioni coreografiche è continuato il 13 settembre con le “Danze contro il malocchio”, che la Compagnia Virgilio Sieni (con musica dal vivo eseguita da Michele Rabbia alle percussioni) ha presentato come installazioni sopra piedistalli di tufo, il 15 settembre con Agorà Madri e Figli, danze in duetto realizzate da coppie di madri e figli, frutto di un processo creativo realizzato con Sieni, e musica dal vivo di Roberto Cecchetto alla chitarra, il 19 e il 22 settembre con le Danze di Frontiera, sui gesti scomparsi, interpretati dai cittadini e nate da un processo di immersione nella natura del gesto. Tra il 23 e il 28 settembre Officina Tattile ha ridato vita al Teatro Quaroni a Borgo La Martella, lo spazio progettato da Ludovico Quaroni su richiesta di Adriano Olivetti per il grande intervento urbanistico utopico condotto negli anni '50 dall'imprenditore, che teneva insieme architettura, impresa e attenzione per la comunità. Performance, laboratori e dialoghi si sono alternati in questo meraviglioso spazio restituito per una settimana a tutta la comunità. Il programma è stato completato, sempre all'interno del Teatro da i Laboratori Spazio Tattile, in collaborazione con il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello (con il quale realizzerà anche l'opera breve Danza Cieca), dall'incontro performativo “Di fronte agli occhi degli altri” con Virgilio Sieni. Infine il 28 settembre “Ballo Comune”, dove Sieni ha guidato una danza finale collettiva rivolta a tutti, cittadini, danzatori e performer di ogni età e provenienza, costruita sul momento attraverso indicazioni primarie sui gesti semplici che ci formano come individui: un materiale di movimenti liberamente eseguiti secondo le proprie capacità, dando vita a un gioco di ripetizioni. Un progetto accompagnato dai musicisti Spartaco Cortesi e Naomi Berrill. Lo spazio I-DEA da “Thauma Atlante del gesto” è in transizione e si trasformerà gradualmente in “Il Paese di Cuccagna” curato da Navine G. Khan-Dossos e James Bridle, la quarta mostra che inaugurerà il 18 ottobre e sarà aperta fino al 18 novembre.

Thauma Atlante del gesto è stata un’inedita ricerca sulle posture, sulle risonanze fisiche ma anche emotive delle persone messe in dialogo con le immagini recuperate dagli archivi storici della Basilicata.