Matera 2019

Il Giornale dell'Arte ospita un intervento di Claudio Bocci, Direttore Sviluppo e Relazioni Istituzionali di Federculture, e Consigliere Delegato del Comitato Ravello Lab, candidata, come Matera, a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Un intervento particolarmente interessante, perchè sottolinea con forza un'idea che già circola da qualche tempo fra molte città candidate, se ne è discusso in più incontri, ed è stata sposata anche dal Comitato Matera 2019: la competizione fra le città italiane, qualunque ne sia l'esito, deve contribuire a ridefinire il modo di disegnare politiche pubbliche, soprattutto culturali, soprattutto se di medio - lungo periodo.

"... il primo punto che sorprende - nota Claudio Bocci - è proprio questo: in un Paese come il nostro che ha difficoltà a programmare il giorno dopo, ci sono città che si stanno impegnando a progettare il loro profilo nel 2019! In effetti, il programma «ECoC – European Capital of Culture», mostra notevoli punti di interesse e può rappresentare uno stimolante tema di discussione sulle politiche urbane in considerazione dell’esperienza ormai venticinquennale del modello che ha messo in luce straordinarie potenzialità di policy culturale e non solo, favorendo l’introduzione di strumenti di pianificazione strategica, di progettazione integrata e di proficuo rapporto tra pubblico e privato, con esiti assai interessanti sulla rigenerazione urbana, sulla crescita economica e sui processi di inclusione sociale".

Pianificazione strategica a medio lungo - termine, dunque; ma anche integrazione fra diversi modelli di intervento nelle città, che rende l'impatto degli investimenti di gran lunga superiore rispetto alla portata dellinvestimento stesso. Scrive infatti ancora Bocci:

"Dalle migliori esperienze europee emerge, dunque, la positività di una modalità di pianificazione strategica che, ponendo al centro dello sviluppo urbano un progetto culturale, è in grado di integrare  altre dimensioni di intervento, dalle infrastrutture alla mobilità, dalla riconversione di spazi industriali dismessi all’intervento sulle periferie, attraverso attività centrate sulla cultura e sulla creatività e coinvolgendo attivamente la società civile. Il Programma ECoC è esemplare anche sotto il profilo economico poiché il co-finanziamento di 1,5 milioni di euro che l’Unione Europea conferisce alle città assegnatarie del titolo costituisce una quota minima rispetto agli investimenti che l’iniziativa riesce ad attrarre."

Un nuovo ruolo, dunque, della cultura, e della cultura nelle città:

"...la cultura cessa di essere un ambito ‘settoriale’ di competenza di una delega assessorile e diventa la piattaforma in cui l’intera Amministrazione si mette in gioco con l’ambizioso obiettivo di ridisegnare il volto della città attraverso uno sforzo progettuale interdisciplinare il cui valore resterà comunque patrimonio della comunità cittadina".

Temi importanti, che a Matera si sono trattati e si continuerà, con caparbietà, ad approfondire.