Matera 2019
 


Lo dico: il 30 Gennaio è andata benissimo.
Casa Cava esplodeva di gente, alcuni sono potuti entrare solo quando altri sono usciti, alla fine abbiamo contato più di 200 nomi sul nostro libro firme. Un interesse vivo, di cittadini materani ma anche di molti lucani provenienti da tutta la regione.
Franco Bianchini
, del Comitato Scientifico di Matera 2019, e Alessandro Bollo della Fondazione Fitzcarraldo hanno presentato il risultato di un lungo lavoro di interviste fatte ad interlocutori privilegiati della cittá, dalle quali si sono sintetizzati alcuni temi che sono sembrati emergenti, e che sono diventati, ieri, elemento di discussione con gli intervenuti. Ecco alcuni temi e narrative emergenti dalle interviste, che Bollo e Bianchini ci hanno raccontato, utilizzabili per la candidatura di Matera:

  1. il rupestre
  2. i saperi millenari 
  3. la continuitá storica ed ecologica 
  4. Matera come cittá laboratorio, o come citta’ alternativa
  5. Matera simbolo di lotta, di rivalsa, riscatto: un altro Sud, nel quale sia stata sconfitta la mafia, la corruzione, dove ci sia totale trasparenza amministrativa. In questo tema si può cercare un legame con la Bulgaria, altra nazione che candiderá una cittá a Capitale Europea della Cultura nel 2019
  6. le narrative antropologiche: le dinamiche del vicinato nei Sassi, le pratiche magiche della danza registrate da De Martino, l'obiettivo di sconfiggere il senso di solitudine quando lo spazio che abbiamo costruito non rispetta storia e caratteristiche sociali di un luogo
  7. le narrative urbanistiche
  8. il tema dell'arte e della scienza
  9. il carro della Bruna come elemento di strutturazione
  10. il pensiero meridiano e i valori alternativi: la frugalitá, la parsimonia, l'ospitalitá, l'ozio creativo, la pazienza e il lavoro (si pensi al bue, simbolo della città)

Ma molti contributi importanti sono arrivati anche dai numerosi interventi (una volta rotto il ghiaccio, è stato necessario porre un argine crudele di tre minuti ad intervento, per poter consentire a tutti di parlare). Quelli che ci hanno più colpito:

  1. dichiarano di "starci" scuole, istituzioni, associazioni culturali e sociali, singoli cittadini. Non ce n'è uno che prima di intervenire non faccia la sua dichiarazione di adesione, una sorta di risposta all'appello significativa, molto incoraggiante;
  2. superare qualunque localismo, egosimo, personalismo, sterile contrapposizione di campanile; non fermarsi a Matera, ma estendere la candidatura all'intera Basilicata; ragionare sul senso di comunitá, sulla cittá regione, sull'area larga (curisoamente, pare che il senso di comunitá si percepisca mlto bene da fuori, meno da chi sta dentro); cercare accordi anche con le altre città candidate, perchè diventino traino di una nuova politica culturale, indipendentemente da quale città possa aggiudicarsi il titolo. Non è il caso di avere alcun timore reverenziale nel confrontarsi con le cittá aristicratiche nostri competitors;
  3. inserire nei temi trainanti la candidatura "il cibo e il vino", non "l'enogastronomia", parola ormai abusata e svuotata di molta parte del suo significato; coinvolgere le associazioni di tutela dei cibi DOP locali, e Slow Food; 
  4. a Matera c'è una interessante contraddizione che può essere utilizzata come metafora della candidatura: esiste, per esempio nell'architettura locale, un esempio di cultura popolare, proveniente dal basso, rappresentata dai Sassi, e un esempio di cultura d'elite, commissionata dall'alto, rappresentata dai quartieri nuovi di Matera sorti dopo lo svuotamento dei Sassi ed in generale dopo le conquiste della riforma agraria
  5. un tema che può assorbire tutti gli altri è "Matera cittá sostenibile": dal punto di vista urbanistico, del cibo e del vino, rurale, artistico. Perchè, appunto, Matera è cittá nata dal basso, ecologica, ecocompatibile. Si può realizzare il cartellone delle iniziative sfruttando energie locali, un cartellone "sostenibile", appunto. Inoltre, sostenibile significa continuo nel tempo: perchè non pensare a Matera come un parco nel quale sono rappresentate tutte le età dell'uomo, dai buchi neri paleolitici ai buchi neri osservati dal Centro di Geodesia spaziale (ritorna la cava tecnologica di Bruce Sterling!)
  6. la candidatura può prendere a paradigma la festa della Bruna: l'ordine lungamente costruito di giorno, che si rompe di notte per essere poi ricostruito il giorno dopo.
  7. puntare sul tema della domus, il luogo dei luoghi, nel quale c'è tutto. I vecchi muratori dicevano che occorre costruire e mettere in moto 46 meccanismi per costruire una casa, e quindi nella casa c'è tutto. Le case possono essere luoghi di fruizione, residenze per artisti, metafore della città, metafore del mondo.

Il gioco può continuare: tutti possono fare le loro proposte commentando questo articolo, mandando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., andando al Palazzotto del Casale (sede del Comitato Matera 2019) a raccontare la propria idea.