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Festa della Musica 2020, per ripartire con la cultura

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Ripartire da alcune delle fasce più colpite dall’emergenza Coronavirus, i malati, gli anziani, gli operatori sanitari e i musicisti, per riprendere il viaggio di Matera 2019 lì dove è stato interrotto. È stato questo lo spirito che ha animato le iniziative che abbiamo organizzato insieme al Comune di Matera fra la città dei Sassi e Potenza il 21 giugno per la 26esima edizione della Festa della Musica, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dall’Associazione italiana per la promozione della festa della musica.
In continuità con il percorso fatto nell’anno della Capitale Europea della Cultura, abbiamo deciso di portare la musica nei luoghi emblemi della battaglia al Covid-19 dei due capoluoghi lucani, ovvero gli ospedali e le RSA. Gli Ospedali sono stati, infatti, i presidi dove diverse professionalità fra dirigenti, medici, infermieri, oss e amministrativi, hanno risposto in maniera egregia ed instancabile ad una emergenza senza precedenti, ma anche dove i pazienti vivono ormai da diverso tempo una degenza senza la visita e il conforto dei propri cari. Allo stesso modo, le RSA sono i luoghi i cui residenti e gli operatori hanno vissuto necessariamente in condizioni di isolamento e reclusione. Portare la musica in questi luoghi è stato da un lato un gesto di ringraziamento, di vicinanza e sollievo ai protagonisti di questa fase delicata e dall’altro il segnale che le arti e la cultura sono un balsamo prezioso, capace di alleviare le ferite più profonde dell’anima e della mente.
La giornata è iniziata a Matera con le note della Bassa Musica “Nunzio Paolicelli”- Città di Matera che ha portato allegria nello spazio esterno della Residenza Sanitaria Assistenziale "Brancaccio", per proseguire all’Ospedale Madonna delle Grazie con i violini, il violoncello e il contrabbasso del quartetto "L'altro 900", esibitosi fra la hall e gli spazi antistanti il reparto infettivi e la zona di osservazione.
Nel pomeriggio, gli anziani della RSA “Raffaele Acerenza" di Potenza hanno accolto con gioia i brani della migliore tradizione italiana del “Soranno Sax Quartet”, mentre il “Trio Accord” con violino, violoncello e fisarmonica, accompagnato dalla possente voce del soprano, ha fatto risuonare di note e canto l’Ospedale “San Carlo”, fra la hall, il corridoio del reparto di rianimazione e l’ingresso della pneumologia. Ad emozionare in particolare i presenti, fra medici, infermieri e operatori, l’Ave Maria di Schubert, “forse la più celebre preghiera in musica, in grado di toccare tutti i cuori provati da questo difficile periodo”, come ha sottolineato Giovanna D’Amato, di Ateneo Musica Basilicata, che ha collaborato all’organizzazione dell’iniziativa.
In contemporanea, il Comune di Matera, in collaborazione con l’Associazione Onyx Jazz Club, attraverso una call pubblica ha raccolto sul palco di Casa Cava, a Matera, 18 tra cantanti, cantautori, musicisti e gruppi musicali di ogni età e ogni genere musicale, in un’esibizione trasmessa in diretta streaming fino a tarda sera.
Dopo i difficili mesi che ci lasciamo alle spalle, la musica, linguaggio universale per antonomasia, è stato lo strumento per donare serenità, ridurre le distanze, riallacciare relazioni, ripartire a fare cultura per e con la comunità.
Artlab2020: la cultura per il rilancio dei territori

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Matera passa il testimone a Bergamo a chiusura della prima tappa di Artlab 2020, un'edizione realizzata totalmente online dal 9 al 13 giugno, incentrata sulla condizione del settore culturale durante l’emergenza sanitaria e sulle sue prospettive future. Con il suo percorso di rinascita fino alla nomina a Capitale Europea della Cultura, Matera è diventata un riferimento per Bergamo, città duramente colpita dal Coronavirus e che ospiterà a settembre la seconda tappa di Artlab. Tra le azioni previste per la sua ripartenza, c’è l’unione con la città di Brescia per la candidatura al titolo di Capitale italiana della cultura 2023, proprio sulla scia di Matera 2019. Non un semplice titolo, ma un percorso per ridare entusiasmo al territorio, mettendo la cultura al centro della ricostruzione futura.
In questa speciale edizione di Artlab, che ha visto come main partner la Fondazione Matera Basilicata 2019, il cluster Basilicata Creativa e il Consorzio Materahub, Matera ha scelto di raccontare il suo percorso attraverso alcuni dei processi di rigenerazione a base culturale sperimentati nelle aree interne della Basilicata, inserendosi nella riflessione suoi luoghi marginali del nostro Paese avviata già prima dell’emergenza Covid e riesplosa oggi nel dibattito nazionale. In diretta dal Centro Polivalente - Palestra di Resilienza “D’amoroso foco” è arrivata la testimonianza di uno spazio pubblico rigenerato per far sì che la creatività giovanile possa essere il punto di riferimento per i cittadini. La comunità è anche al centro del progetto “Wonder Grottole” che lo scorso anno, grazie alla partnership con Matera 2019 e Airbnb, ha dato vita ad Italian Sabbatical, iniziativa attraverso cui 5 volontari provenienti da diverse parti del mondo hanno vissuto per i mesi estivi nel borgo di Grottole, innescando uno scambio di esperienze, competenze e sguardi sul territorio con gli abitanti del posto. La riflessione sul turismo e il concetto di “cittadino temporaneo”, che sposta l’attenzione dai luoghi alle persone, è stato sin dall’inizio al centro del programma di Matera 2019. Una delle strade per evitare la competizione fra residenti e turisti causata dall’overtourism, è stata quella di allargare i confini della città e della regione e, in questo senso le aree interne giocano un ruolo fondamentale. Diversi perciò sono stati i progetti di Matera 2019 che hanno coinvolto le comunità “remote” della Basilicata, da Capitale per un giorno ad AltoFest, a Gardentopia. In queste comunità la presenza degli artisti, che hanno lavorato sulla valorizzazione dei patrimoni materiali e immateriali del luogo, ha consentito di generare uno sguardo differente sul proprio territorio in chi lo abita e di portare nuovi stimoli.
Il tema dello spazio pubblico è inoltre al centro delle ricerche e delle attività dell’Open Design School, il laboratorio sperimentale di Matera 2019, che ha realizzato una mappatura dei luoghi della Basilicata in cui poter ospitare gli appuntamenti della Capitale Europea della Cultura. Un’attività attraverso cui è stato possibile rileggere il territorio, realizzata con il coinvolgimento di tecnici, ma anche di creativi e delle comunità che hanno svelato tali spazi. Il concetto di patrimonio culturale in questo modo si amplia, abbracciando anche la valenza sociale dei luoghi, ossia quanto un spazio ha un portato di valore per le comunità che lo abitano. Nei luoghi si sedimentano storie; sono come organismi viventi, che si trasformano nel tempo.
Uno dei luoghi coinvolti per raccontare Matera all’interno di Artlab 2020 è stato il quartiere de La Martella, nato nella periferia della città, a seguito dello sfollamento dei Sassi e frutto della sperimentazione urbanistica di Adriano Olivetti, incentrata sui bisogni della comunità. La piazza centrale del borgo, insieme al Teatro Quaroni, hanno ospitato la performance “Sono qui” realizzata da #reteteatro41, una rete di 4 compagnie teatrali lucane protagoniste di Matera 2019: IAC (Matera), L’Albero (Melfi), Petra (Satriano), Gommalacca (Potenza). Una riflessione performativa sulle nuove relazioni tra spazio abitato e comunità. Un vero e proprio manifesto dei creativi lucani per la ripartenza post-Covid e post-Matera 2019, che mira a rimettere al centro delle politiche culturali regionali il teatro, l’arte, la musica, lavorando insieme alle comunità, negli spazi pubblici di tutta la Basilicata.
A chiudere l’edizione materana di Artlab è stato il confronto sulle pratiche e le politiche culturali per le aree interne, cui hanno preso parte operatori culturali, policy makers, fondazioni tra cui Fondazione Matera Basilicata 2019, Fondazione Simbola, Fondazione con il Sud, con le conclusioni affidate a Francesco Monaco, Consulente del Ministro Provenzano per le Aree Interne e Coordinatore SNAI - Strategia Nazionale Aree Interne.
Sul sito della Fondazione Fizaccaraldo è possibile rivedere tutte le sessioni plenarie, le pillole di approfondimento e i webinar di Artlab Matera.
Matera 2019 leader del progetto europeo DeuS

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“DeuS - European Open Design School for Sustainable Regional Development Project” è un progetto internazionale di Formazione professionale (VET) che mira a co-creare un metodo di apprendimento e formazione a livello europeo su progettazione, pensiero critico e imprenditorialità per trovare soluzioni creative ed economiche alle sfide locali, sbloccando il potenziale del settore culturale e creativo.
Finanziato dal programma Erasmus +, il progetto, di durata biennale, è gestito da un partenariato di 9 paesi europei: Fondazione Matera Basilicata 2019 (capofila) e Consorzio Materahub Industrie Culturali e Creative per l’Italia, Vytautas Magnus University – VMU (Lituania), XAMK – South Eastern University of Applied Sciences (Finlandia), ECBN – European Creative Business Network (Paesi Bassi), University of Wales Trinity Saint David Royal Charter – UWTSD – Creative Industries Research and Innovation Centre – CIRIC (Regno Unito), Creative Region Linz & Upper Austria GmbH (Austria), Creative Business Cup Foundation (Danimarca), Valletta 2018 Foundation (Malta), Creative Industry Košice – CIKE (Slovacchia).
DeuS è modellato intorno al progetto pilastro di Matera 2019, Open Design School: la sua metodologia di laboratorio di progettazione che utilizza un approccio peer-to-peer, in cui professionisti di qualsiasi disciplina lavorano insieme condividendo conoscenze e competenze e testando le soluzioni con la comunità locale, viene infatti applicata all’attività formativa al centro del progetto DeuS.
Questa metodologia formativa diventerà una vera e propria “cassetta degli attrezzi” che disponibile su una Creative Knowledge Platform, una piattaforma online grazie alla quale il sistema educativo, in particolare quello VET (vocational and educational training) ei professionisti delle industrie culturali e creative (ICC) potranno attingere ad una offerta formativa open source, basata su un approccio partecipativo e di co-creazione. La piattaforma, inoltre, mira anche a costituire una community per i diversi target del settore ICC, incoraggiando la collaborazione intersettoriale e transfrontaliera e favorendo l’incontro tra creativi, policy makers e cittadini.
Gli utenti avranno a disposizione una formazione, degli strumenti e delle fonti di alto livello e di facile utilizzo a supporto dell'apprendimento permanente nei settori culturali e creativi con una risposta focalizzata e pragmatica anche alle esigenze critiche del settore ICC emerse a seguito della crisi dovuta al Coronavirus. Accanto all'universo digitale, il progetto darà vita a delle sessioni collaborative in tutta Europa, focalizzate sulla risoluzione dei problemi. Il progetto sarà una sfida per il concetto di sviluppo locale sostenibile, concentrandosi sul potere trasformativo delle industrie culturali e creative.
L'obiettivo finale di DeuS è rendere il capitale umano, le comunità locali e gli operatori del settore culturale e creativo all'avanguardia nelle strategie di sviluppo regionale. Questo sarà reso possibile attraverso la combinazione della Creative Knowledge Platform con gli eventi di formazione e di co-creazione dal vivo. Il progetto intende favorire un dialogo aperto con i decisori politici e mostrare loro che la comunità di educatori, creativi e forze locali costruita dal progetto è la chiave per abilitare soluzioni innovative, sostenibili e durature di cui abbiamo bisogno.
La prima fase del progetto prevede il lancio di quattro sondaggi rivolti ad altrettante categorie di soggetti attivi nel settore culturale e creativo - freelance, imprese, educatori, ricercatori/enti/istituzioni -, con l’obiettivo di comprenderne le esigenze, sfide, ostacoli, soluzioni innovative, a partire dalle quali creare poi un programma di formazione ottimizzato.
Attraverso il progetto DeuS, si iniziano a mettere a frutto le eredità dell’esperienza di Matera 2019. Il bagaglio di competenze e buone pratiche sviluppate nel percorso da Open Design School, verrà infatti trasferito in un think thank internazionale, offrendo soluzioni innovative a beneficio del settore creativo e culturale locale ed europeo.
Matera 2019 e la cultura social

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Con un anno (il 2019) e un percorso (quello che ci ha condotti al 2019) straordinari alle spalle, la Fondazione Matera – Basilicata 2019 sta già lavorando al futuro. A causa dell'emergenza COVID-19, è vero, alcuni progetti hanno subito un rimando, altri sono in fase di elaborazione - alla luce anche della nuova percezione della realtà e del nostro modo di fruire della cultura che subiranno sicuramente dei cambiamenti - altri ancora stanno fiorendo proprio in questi giorni, per essere di supporto a coloro che si trovano in prima linea nell’attuale emergenza da Coronavirus.
Con Open Design School, il laboratorio sperimentale di design, progetto pilastro del programma e della legacy di Matera 2019, sono infatti stati messi a disposizione strumenti e professionisti per la creazione di 500 scudi facciali da destinare agli operatori sanitari che lavorano in strutture della Basilicata
Mediante il coinvolgimento di maker, professionisti, artigiani digitali e medici e su richiesta del 118 Basilicata e in coordinamento con la Protezione Civile Regionale per l’attività di distribuzione, questa attività, è inserita nel progetto di fabbricazione digitale diffusa sviluppato da Officine Mediterranee, rete di fab lab del Sud Italia, coordinata all’associazione Syskrack di Grassano (MT). E proprio quest'ultima ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto dei materiali necessari alla produzione di altri 500 scudi facciali costruiti con materiali fino ad ora recuperati dagli stessi maker: supporti in plastica creati con stampante 3d, elastici, supporti in gomma, fogli in PVC/PET.
Inoltre, per la terapia intensiva dell'Ospedale “Madonna delle Grazie di Matera”, Open Design School ha invece prodotto, in collaborazione con maker locali, una teca in plexiglass che permette di ridurre la contaminazione dell’operatore sanitario nelle manovre di intubazione ed altre manovre a rischio con le vie aeree dei pazienti Covid19, fornendo un ulteriore sistema di protezione. L’idea è nata da una sollecitazione del dott. Francesco Zuccaro, medico presso l'ospedale di Matera, nonchè appassionato di open data e open culture, che ha proposto al team ODS la realizzazione di un “aerosol box” ideato da un medico di Taiwan e validato in un articolo del “The New England Journal of Medicine” da un team di medici di Boston che ne ha testato l’efficacia protettiva attraverso simulazione. Dopo la riuscita di questo primo esperimento, il team di Open Design School realizzerà delle nuove teche da destinare ad altri ospedali lucani.
Infine, Open Design School fornirà il suo sostegno al laboratorio di sartoria della Silent Academy della Cooperativa Il Sicomoro, dove i ragazzi del progetto SPRAR e gli operatori hanno avviato una piccola produzione di mascherine realizzate con tessuti africani, con il comune obiettivo di rendersi utili in un momento così difficile per l’intera comunità.
Ma Matera 2019 è presente anche on line.
Produzioni collettive, collaborazione fra gli abitanti culturali, scambio tra diverse identità artistiche per mettere in piedi co-produzioni importanti e di spessore: cosa sarebbero gli spazi culturali senza i visitatori, gli spettatori, gli ascoltatori, i partecipanti o i semplici curiosi delle iniziative programmate? Ecco perché, da circa un mese a questa parte, con Matera 2019 abbiamo pienamente accolto l'appello del MiBACT a diffondere on line la bellezza del nostro patrimonio artistico e creativo, coinvolgendo e intrattenendo il più possibile il pubblico a casa.
Lo stiamo facendo sui nostri canali social sia ripercorrendo per tappe la bellezza di quello che è stato e rielaborando in diverse chiavi di lettura i contenuti raccolti in un immenso archivio di immagini, video e suoni, e sia raccogliendo iniziative eccellenti a livello nazionale ed internazionale, per raccontare quanto di bello – nonostante il momento – si stia diffondendo grazie al tam tam digitale, narrando quel piccolo miracolo di stupore che si sta compiendo sul web.
Che siano quelle promosse dai nostri partner o quelle di piccoli e grandi istituzioni culturali, ogni giorno abbiamo messo a disposizione i nostri spazi virtuali per condividere bellezza e quella meraviglia, mettendoci al servizio di chi in questo momento ci segue “da casa”, l'unico posto da dove oggi è possibile guardare al mondo. E lo faremo ancora. Continuate a seguirci e a farci compagnia nel pieno rispetto della regola principale: restare a casa!