Matera 2019

RINASCIMENTO VISTO DA SUD. Matera, l'Italia meridionale e il Mediterraneo tra '400 e '500.

Matera, Palazzo Lanfranchi

19 aprile – 19 luglio 2019

 

Vernice per la Stampa: giovedì 18 aprile, ore 11

 

Cartella Stampa ed immagini: www.studioesseci.net sezione Mostre

  

E' un autentico scrigno di tesori quello che dal 18 aprile attende il pubblico italiano ed internazionale a Palazzo Lanfranchi. A proporre una narrazione, densissima e meravigliosa, di un secolo di grande arte. Qui, la grande mostra "Il Rinascimento visto dal Sud. Matera, l'Italia meridionale e il Mediterraneo tra '400 e '500", evento tra i più importanti di Matera 2019, offre, nelle otto ricche sezioni, ben 215 opere: dipinti innanzitutto, ma anche sculture, incunaboli, cinquecentine, manoscritti, codici miniati, tessuti, bronzi, ceramiche, astrolabi e oreficerie..

Pezzi unici, concessi dai maggiori musei e dalle grandi istituzioni culturali di tutto il Mezzogiorno, delle Isole ma anche dal resto del Paese e dai grandi musei di Spagna, Francia, Germania e Portogallo. Capolavori celeberrimi accanto a opere di incredibile bellezza e fascino, molte mai uscite dalle istituzioni di appartenenza, altre (più di una trentina) per le quali è stata realizzata una apposita campagna di interventi conservativi che hanno restituito loro miglior leggibilità.

Opere, talune mai prima esposte, altre – come alcuni grandi polittici – ricomposte per l'occasione. Tutte riunite a documentare l'originalità della declinazione meridionale del Rinascimento.

Il nuovo rivoluzionario linguaggio proveniente dalle Fiandre qui infatti si è intessuto con influenze molteplici provenienti sia da Oriente che da Occidente, attraverso le rotte dei commerci marittimi che attraversavano il Mediterraneo. Creando un Rinascimento diverso, per molti versi più ricco e certamente originale: il Rinascimento visto da Sud.

La mostra, co-prodotta da Polo museale della Basilicata e Fondazione Matera Basilicata 2019, è curata da Marta Ragozzino, Pierluigi Leone de Castris, Matteo Ceriana e Dora Catalano.

Marta Ragozzino, direttrice del Polo Museale della Basilicata, non nasconde la soddisfazione di poter offrire al pubblico una esposizione come non si è mai vista, ricca di suggestioni e di veri capolavori. A cominciare dalle opere di tre maestri assoluti: Antonello da Messina, Donatello e Raffaello. «Ottenuti - sottolinea la direttrice Ragozzino - per effetto della piena collaborazione del Museo Civico di Como, dell'Archeologico Nazionale di Napoli e degli Uffizi di Firenze. Grazie a questo possiamo esporre la Annunciata di Antonello, la meravigliosa Testa di cavallo di Donatello e il disegno preparatorio della Madonna del pesce di Raffaello. Saranno accanto ad opere non meno rilevanti provenienti dall'intero Mezzogiorno». Tra le tante i curatori segnalano anche la raffinata Madonna del Maestro di Ladislao di Durazzo, proveniente dal Museo del Santuario di Montevergine, nell'avellinese, le opere di Colantonio, la Madonna con Bambino del Maestro dei Santi Severino e Sosso o la elegantissima Madonna con Bambino di Francesco Laurana, concessa dalla Chiesa dell'Immacolata di Palazzolo Acreide, in Sicilia. E ancora la statua di medesimo soggetto di Domenico Gagini, dal Museo Civico di Castel Nuovo a Napoli, così come il San Felice in cattedra di Lorenzo Lotto dalla Chiesa di San Domenico a Giovinazzo e le opere di Andrea Sabatini da Salerno, il Raffaello del Sud. Grande pittura ma anche documenti preziosissimi, valga l'esempio del Codice di Santa Marta, manoscritto proveniente dall'Archivio di Stato di Napoli e il Libro d'Ore di Alfonso d'Aragona della Biblioteca Nazionale di Napoli.

Ma un elenco delle meraviglie in mostra sarebbe troppo lungo. Non possiamo tuttavia non citare gli esempi, presenti nel territorio, dei grandi maestri veneti. Dalla Santa Eufemia di Mantegna alle pale, tavole e tele di Giovanni Bellini, Vivarini, Paris Bordon, Francesco Vecellio, Pordenone, tra i tanti. O dei maestri provenienti dall'Italia Centrale, quali il Pinturicchio, Antoniazzo Romano o Pietro di Domenico da Montepulciano. Ma anche da dai paesi nordici come il fiammingo Jan van Eyck o dalla Spagna come Jacomart o Sagrera. A giungere invece da Lisbona è la Madonna con Bambino e San Giovannino di Cesare da Sesto, opera oggi tra le più ammirate del Museu Nacional de Arte Antigua e che torna a casa, almeno per lo spazio della mostra.

Notevolissima la presenza di opere di Polidoro da Caravaggio, con l'Andata al Calvario dai Musei Vaticani, le tavole della Pala della Pescheria dal Museo di Capodimonte e il Sant'Alberto della Galleria Sabauda di Torino.

Ma non meno importanti sono le meravigliose pergamene raffiguranti la Cosmographia di Tolomeo, grande codice dalla Nazionale di Napoli e il Portolano genovese della Nazionale di Firenze, ad indicare quelle rotte che univano il Mediterraneo e le terre da esso lambite e che avevano nel nostro Mezzogiorno il loro attivissimo fulcro.

Ai tesori così eccezionalmente riuniti si unisce la spettacolarità dell'allestimento, in una sede, Palazzo Lanfranchi, che di per sé stessa merita un viaggio. Con Matera Capitale tutto intorno.

Appuntamento semplicemente imperdibile!

Info: https://www.matera-basilicata2019.it

 

Ufficio Stampa:

 

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in collaborazione con

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