Matera 2019

Con sullo sfondo il petrolio quale oscuro motore – da 150 anni, nel bene e nel male – delle vicende del mondo, il progetto prende spunto dall’omonima opera incompiuta di Pier Paolo Pasolini, che, pubblicata postuma a 17 anni dalla sua morte violenta, sonda le radicali e sotterranee trasformazioni dei paesaggi sociali, urbani e naturali.

Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi, curatori del progetto, con la co-produzione di Basilicata 1799, come nel carotaggio di un pozzo d’estrazione esplorano le varie stratificazioni terrestri attraverso il teatro, la danza, le arti performative e il pensiero per indagare il rapporto tra uomo e natura nell'epoca dell'Antropocene, la nuova era geologica in cui dal comportamento dell’uomo dipende l’equilibrio ecologico. Hanno così dato vita a una serie di proposte:

Giacimenta, a cura di Francesca Corona e Michele di Stefano, gioca con le stratigrafie geologiche, sociali e umane, per trovare nuovi punti di contatto tra i luoghi e le persone;

Sedimenti, a cura di Massimo Carosi, vuole disegnare mappe di relazione uomo-ambiente tra il Mediterraneo e la Basilicata;

Stratificazioni, curato da Abito in Scena, considera l’idea della costruzione di identità come stratificazione di relazioni umane e naturali in ecosistemi complessi. Il percorso creativo si intreccia con il futuro di contesti abitativi che segnano il senso del riconoscersi e dell’appartenere a un luogo.

Pensiero Geo-logico, uno spazio di riflessione sull'interdipendenza tra uomo e natura e sulle azioni necessarie allo sviluppo di un futuro migliore.