Abbiamo partecipato all’ALForum 2025 di Tirana, un appuntamento speciale e profondamente significativo per il futuro del dialogo culturale nel Mediterraneo. Per noi è stato un nuovo passo nel percorso che ci porterà a Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, un’opportunità che viviamo con passione, responsabilità e una visione condivisa.
Il Forum della Fondazione Anna Lindh, promotrice insieme all’Unione per il Mediterraneo del titolo Capitale della Cultura e del Dialogo, si è tenuto dal 18 al 20 giugno nella capitale albanese, Capitale Mediterranea in carica. L’edizione di quest’anno ha celebrato i 20 anni della Fondazione Anna Lindh e i 30 anni del Partenariato Euro-Mediterraneo, due anniversari che raccontano l’impegno per la pace e la cooperazione tra le due sponde del nostro mare comune.
Tirana ci ha accolto con tre luoghi simbolici: Piazza Skanderbeg, cuore vivo e accessibile del Forum; il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto, dove si sono svolte le sessioni plenarie; e l’International Hotel, sede dei dialoghi tematici, workshop e scambi internazionali. Oltre 100 sessioni, 500 speaker, 90 artisti, 15 performance artistiche: numeri che restituiscono solo in parte la ricchezza e l’intensità di quei giorni.
Ad aprire il Forum è stata Sua Altezza Reale la Principessa Rym Ali, presidente della Fondazione Anna Lindh, con un discorso che ha sottolineato il valore dell’arte come leva di trasformazione sociale e il ruolo cruciale del dialogo interculturale in un Mediterraneo sempre più interconnesso. Poco dopo, il Primo Ministro albanese Edi Rama ha condiviso parole che ci hanno colpito profondamente: “Mentre aumenta la capacità di comunicare, diminuisce quella di ascoltare”. Un monito che risuona forte per tutti noi che lavoriamo nella cultura come spazio di relazione e ascolto.
Durante la sessione ufficiale dedicata alle Capitali Mediterranee della Cultura e del Dialogo, abbiamo avuto l’occasione di raccontare “Terre Immerse”, il programma culturale che darà forma all’anno di Matera 2026. Lo abbiamo fatto attraverso la voce di Rita Orlando, nostra responsabile Programmi e Reti, che ha partecipato al panel moderato da Elie Melki (BBC Arabic) insieme a rappresentanti di Tirana, Alessandria e Tetouan.
Abbiamo condiviso la nostra visione: un Mediterraneo che non si riduce solo alle coste, ma che trova nelle sue aree interne, nei paesaggi meno visibili, una profondità culturale da valorizzare. E da Tirana abbiamo lanciato una proposta concreta: creare una Rete delle Città Mediterranee della Cultura, mettendo in connessione esperienze europee, africane e mediorientali, costruendo una nuova geografia culturale condivisa.
Matera è pronta a fare la sua parte. Con “Terre Immerse” vogliamo dare voce alle aree interne del Mediterraneo, creare connessioni, produrre bellezza e confronto in territori spesso marginali. Da Tirana abbiamo lanciato una sfida costruttiva: unire le città culturali del Mediterraneo in una rete stabile di cooperazione e scambio.
Per noi, partecipare all’ALForum è stato anche un modo per rafforzare il posizionamento internazionale di Matera, costruendo ponti tra l’esperienza del 2019 e il nuovo orizzonte del 2026.
Continuiamo a lavorare ogni giorno per essere all’altezza di questo compito: fare della cultura uno spazio reale di incontro, trasformazione e futuro condiviso.