Milo Rau risponde subito alle mail che riceve, oppure mai. E da questo aneddoto nasce la collaborazione tra il regista svizzero e il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata per il progetto “Tòpoi. Teatri e nuovi miti”: con una semplice mail in cui il Consorzio proponeva a Rau di collaborare ad un lavoro per la Capitale Europea della Cultura.

Milo Rau, affascinato dalla calma antica della città di Matera, decide di voler girare qui un film su Gesù, nella terra che ha fatto da scenario a “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini e ”The Passion” di Mel Gibson. Cosa predicherebbe il profeta se tornasse nel ventunesimo secolo? Dove andrebbe e chi sceglierebbe come suoi apostoli? Sono queste le fondamenta de “Il Nuovo Vangelo”, il progetto interdisciplinare in cui, ancora una volta, il regista userà teatro e cinema per raccontare le ingiustizie umane.

Durante un primo viaggio di ricerca in quell'Italia Meridionale ai confini dell'Europa, Milo Rau e il suo team si aggirano tra i cosiddetti “ghetti”, i campi in cui i migranti che raccolgono arance e pomodori vivono in condizioni disumane. Ed è questa la realtà che “Il Nuovo Vangelo” racconterà: lo stesso Gesù era un rivoluzionario e aveva lavorato come falegname nei grandi cantieri dell’impero romano. Il suo “no” al sistema globale di sfruttamento a lui contemporaneo, la combinazione di impegno rivoluzionario (all’epoca si crocifiggevano solo i sovversivi) e la ricerca di una nuova forma di solidarietà hanno ispirato il regista.

Tornare alle radici del Vangelo per metterlo in scena come passione di un'intera civiltà: un cast di rifugiati e piccoli agricoltori mandati in fallimento dall’agroindustria riscriverà un manifesto di solidarietà con i più poveri, una rivolta scenica per un mondo più equo e umano. Come nella Palestina di Cristo abitata da popoli senza terra, così oggi in Europa i migranti saranno i primi ad essere considerati i nuovi apostoli. 

Durante la fase di ricerca, fondamentale è stato l’incontro con Yvan Sagnet che ha aiutato la troupe a decifrare il funzionamento dei ghetti e del caporalato e del motivo della loro esistenza. Yvan è un ragazzo camerunense arrivato in Italia nel 2007 per studiare Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Torino. Dopo un esame andato male perde la borsa di studio e nel 2011 va a lavorare come raccoglitore di pomodori a Nardò, nel Salento, per la masseria Boncuri. Dopo essere entrato in contatto con il sistema del caporalato che recluta illegalmente e sfrutta i lavoratori del pomodoro, Yvan diventa portavoce di uno sciopero durato un mese contro le disumane condizioni di lavoro e che porta ad una riforma e al primo processo in Europa sulla riduzione in schiavitù. 

Sarà Yvan ad interpretare il nuovo Messia. La sua esperienza sarà preziosa per comprendere ciò che succede in quei non luoghi che fanno parte di un sistema globale molto articolato di cui la raccolta dei pomodori è solo la punta dell'iceberg.

Chi lo seguirà? Esattamente come nel Vangelo è Yvan, che interpreta Gesù, a cercare tra i più grandi campi profughi d’Italia i suoi discepoli con cui condurrà la “Rivolta della Dignità”. In questa visita tra gli ultimi la troupe incontra una realtà inaspettata che mai le inchieste giornalistiche riusciranno a descrivere fedelmente. Come in un documentario utopico questa realtà verrà ripresa ed entrerà a far parte del racconto finale in un contrasto tra le scene bibliche (la prima parte segue esattamente ciò che viene narrato nella Bibbia) e il making of.

Accanto ai ragazzi incontrati nei campi ci saranno anche attori professionisti come Enrique Irazoqui, il leggendario Gesù di Pasolini che interpreterà Giovanni Battista e Maia Morgenstern, la Madonna nella Passione di Mel Gibson che sarà la madre del redentore nero Sagnet.

Continuano con Matera 2019 le ricerche dei cittadini temporanei che prenderanno parte alle riprese e faranno parte del cast. Il 21, 22 e 26 agosto attori dilettanti e chiunque sia interessato a prendere parte alla realizzazione di questo straordinario progetto potrà partecipare ai casting per la selezione di alcune figure chiave della performance come Ponzio Pilato, Barabba, i Farisei e i soldati romani. Non è richiesta alcuna esperienza specifica, ma un interesse o un legame particolare con il personaggio che s’intende interpretare. Per confermare la partecipazione è importante tener conto delle date di disponibilità per le riprese ed è obbligatorio inviare un'e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con le motivazioni per il ruolo scelto.

A fine settembre e agli inizi di ottobre Matera si preparerà prima con la messa in scena dell’ingresso in Gerusalemme, poi con la Passione e la Crocifissione di Cristo che terrà il suo sermone sulla montagna, verrà torturato e crocifisso e infine resusciterà sotto gli occhi di centinaia di turisti. La produzione sarà aperta a conferma del pensiero di Milo Rau per cui il teatro non è un prodotto ma un processo a cui il pubblico dovrebbe avere accesso.