Valentina Milano
Nata a Genova, a nove anni si trasferisce per motivi familiari in un piccolo paese della Basilicata, Paterno. Lo studio prima e il lavoro poi, la porteranno a vivere in diverse città italiane (Pisa, Bologna, Modena, Milano) e un anno a Madrid.
In ogni luogo la ricerca continua di comunità, di relazioni e connessioni.
Si laurea a Pisa, in Scienze Politiche - indirizzo Politiche Internazionali- nel 2004. Lo stesso anno frequenta il Master di Secondo livello in “Politiche sociali e direzione n per lo sviluppo sostenibile del territorio” . A Bologna, collabora con diverse realtà associative in azioni di promozione e coesione sociale.
Nel 2008, si trasferisce a Milano per lavoro. Sarà l'esperienza milanese a segnare profondamente la direzione della sua ricerca professionale, toccando con mano la trasformazione del terzo settore e il tema dell’innovazione sociale.
Per 8 anni ha contribuito alla trasformazione della cooperativa La Fabbrica di Olinda, nata per rigenerare un luogo chiuso e simbolo di emarginazione (l'ex manicomio Paolo Pini) alla periferia nord della città , in una vera impresa sociale ad alto impatto culturale e sociale, con progetti come “Cultura e Periferia” e “Le fondamenta degli incurabili – Bando Beni culturali” , co-finanziati e co-progettati insieme a Fondazione Cariplo – Area Cultura.
A volte si sono avute idee innovative, altre ci si è misurati con i propri limiti. La periferia può essere un posto difficile in cui vivere e in cui pensare al futuro. Questo lavoro in periferia, ha portato ad una riflessione più ampia sul concetto di periferia/di periferie.
Milano, e alcune città italiane, corrono i 100 metri sulla pista dell'innovazione sociale, a volte sembrano bruciare il traguardo. Altre realtà locali, senza differenza tra Nord e Sud, restano sempre indietro.
Seguendo questa suggestione, nel 2016 ha deciso di fare ritorno in Basilicata. Qui ha iniziato a lavorare in prima linea su due temi a lei cari: l’infanzia e la povertà educativa e l’inclusione dei migranti nella comunità locale, collaborando con un’Associazione di promozione sociale nella gestione della ludoteca comunale e coordinando il progetto “Italiano per migranti” presso il CAS di Paterno.
In questi due anni ha continuato a formarsi, frequentando il Master di 1° livello Memis (Master in Economia, management e innovazione sociale) presso l’Università Tor Vergata – Facoltà di Economia e conseguendo due certificazioni: ISIPM base: Project manager e DITALS I: insegnamento della lingua italiana per stranieri.