Carbone: Un “ponte” tra Oriente ed Occidente: lungo le vie dei monaci bizantini.
Coprodotto da Comune di Carbone e Fondazione Matera Basilicata 2019 per Capitale per un giorno

La proposta culturale che il Comune di Carbone intende realizzare ha come obiettivo precipuo il rispetto della propria identità a partire dalla sua tradizione storica, quale fiorente baricentro della più significativa presenza di monaci bizantini (specie durante il periodo medievale), nell’intera area a sud della regione Basilicata. Tale progetto intende, inoltre, ribadire (attraverso l’estensione, l’apertura e l’interconnessione nella “rete” globale di Matera 2019), la centralità storica della comunità di Carbone, essendo stata una delle due eparchìe, denominata nelle fonti Latinianon, citate nelle Vite dei Santi italogreci (X sec.) e nelle fonti documentarie notarili (si pensi agli atti relativi a donazioni fatte al monastero di Carbone). Mediante la sua abbazia, che si mantenne vitale ed operante (con ovvi e fisiologici momenti di splendore a cui si avvicendarono periodi bui), per circa ottocento anni (dal 1041 al 1809), Carbone fu terra di incontri e di passaggi. Conserva ancora oggi gli stessi elementi peculiari, che spinsero i bizantini a farne uno dei più importanti luoghi di insediamento monastico-cenobitico: la vocazione del suo territorio al silenzio, alla contemplazione, alla spiritualità, dimensioni queste vissute da uomini e donne nella vita eremitica. In forza di quella che è la propria identità e di ciò che possiede, il Comune desidera organizzare una giornata, articolandola, in linea di massima, nel seguente modo: 1) dalle ore 9:00, accoglienza con visite guidate ai luoghi storici (ruderi del monastero, grotta monastica già dotata di pannelli illustrativi e di materiale audiovisivo, chiesa madre che conserva affreschi e reliquie di santi appartenenti al culto greco ortodosso, cappelle [anche private] che possiedono statue lignee di pregevole fattura, palazzi nobiliari, suggestive passeggiate lungo i piccoli vicoli del centro storico), facendo di Carbone un vero e proprio “museo diffuso”, con particolare attenzione alle famiglie ed agli anziani; durante la stessa fascia oraria, per i più piccoli sono previsti laboratori di calligrafia, di codicologia, di manufatti scrittori e di tutto ciò che riguarda la scrittura: l’ambiente, il materiale su cui e con cui, i monaci, scrivevano prima dell’avvento della stampa; 2) dalle ore 11:00, si offre la possibilità, nella sala consiliare, di visitare la mostra di pittura curata dall’Associazione “Casa Russa in Basilicata” dove saranno esposti quadri realizzati da pittori russi che ritraggono proprio Matera. 4) ore 16.30, si potrà assistere alla celebrazione dei Vespri Ecumenici presso la Chiesa Parrochhiale; 5) ore 18.00, introduzione all’arte iconografica antica.
La storia, l’identità religiosa e politico-istituzionale, oltre che l’assetto socio-economica di questo piccolo borgo, dimostrano come sia inscritto nel proprio “patrimonio genetico”, un chiaro e ben riuscito “ponte” di collaborazione tra mondi diversi; nella varietà e nella diversità, infatti, si è trovato il coraggio del dialogo. E’ dimostrato dai dati storici, ben documentati, che in questo piccolo centro a sud della regione Basilicata, per molti anni, hanno convissuto e coabitato esperienze religiose profondamente diverse tra loro: il culto della tradizione greca con quello del mondo latino. In questo universo, già di per sé molto variegato, bisogna aggiungere anche la presenza degli Spirituali (denominati, nel linguaggio del popolo, Fraticelli), che dopo essere stati giudicati eretici dal Papa Giovanni XXII, trovarono (anche a Carbone) un luogo di rifugio, probabilmente per la presenza dei monaci basiliani simpatizzanti del Clareno (guida spirituale di questo movimento), il quale conosceva l’ambiente orientale non solo leggendo e traducendo Basilio, Macario e Giovanni Climaco, ma anche nel contatto diretto con gli stessi monaci. E’ proprio da questa, riuscita e ben significativa, esperienza del passato, che dobbiamo attingere per trarre un valido suggerimento per poter vivere, ora, nel coraggio del dialogo, una rinnovata occasione di sviluppo per il nostro territorio, attraverso l’apertura e la collaborazione con Matera 2019. Dobbiamo, infine, imparare dal passato e mettere in campo (anche mediante questa iniziativa), una rinnovata passione nelle cose. Devono essere un valore aggiunto gli insegnamenti dei Santi di cui custodiamo le preziose reliquie: si pensi, ad esempio, a San Giovanni Elemosiniere che decise di sacrificarsi totalmente per un valore in cui credeva. L’essere “capitale per un giorno” deve risvegliare nella comunità una passione in senso sociale, culturale e anche spirituale, emulando la passione di queste due figure (Santa Maria Egiziaca e San Giovanni Elemosiniere), che hanno dato la vita per il prossimo