Sei installazioni suddivise in quattro temi per raccontare i suoni naturali di una città, ma anche il suo rapporto con mutazioni e permanenze del territorio. E' questa l'idea che ha mosso l'attività degli studenti di UniBanda che hanno svolto un lavoro di ricerca e soundrecording nell'ambito del progetto Suoni del Futuro Remoto, progetto di Matera Capitale europea della cultura del 2019, co prodotto da Onyx Jazz club e da Fondazione Matera Basilicata 2019. Le prime tre installazioni, frutto del lavoro svolto dalla primavera del 2018, saranno aperte al pubblico dal 20 al 26 agosto al Campus dell'Università di Basilicata in via Lanera/via Castello. Inaugurazione il 20 agosto alle 18. Ognuno dei lavori seguirà un filo conduttore: il primo, aperto dalle 17 alle 20 nell'aula A203, intitolato “Tutto ti parla”, è la sintesi del lavoro svolto dall'Unibanda per il progetto Suoni del Futuro Remoto, dal field recording (collaudi sonori) fino alle tracce sonore (installazioni). Il secondo, allestito al secondo piano del Campus e aperto dalle 8 alle 20 si intitola “sonori” e restituisce il giorno più lungo di Matera attraverso i suoi suoni. Il paesaggio sonoro della Festa della Bruna è stato scomposto in quattro categorie. A ciascuna di esse corrisponde un totem che, collocato in aree diverse del campus, costituisce una sorta di pietra miliare attraverso la quale sarà possibile ricostruire l’esperienza che da 630 anni si rinnova ogni 2 luglio, dalla processione dei pastori all’alba fino ai fuochi pirotecnici a mezzanotte. Infine la terza installazione aperta dalle 8 alle 20 all'ingresso dell'Università in via Castello intitola “MetaMatera” e propone una riflessione su quali siano il tempo e lo spazio dell’architettura contemporanea e quali possano essere le connessioni fra spazi- persone-usi-idee. L’occasione sono le quinte, le camere urbane e i paesaggi culturali di Matera. Obiettivo di questa riflessione è individuare principi che costituiscano l’opportunità di lavorare su una dimensione invisibile della città. Il progetto Suoni del Futuro Remoto pone al centro la ricerca e la valorizzazione dei suoni della città, dai luoghi naturali a quelli delle botteghe artigianali, dei vicinati e della vita di tutti i giorni, per trasformarli in musica. Attraverso un lungo e accurato lavoro di soundscaping portato avanti per mesi dagli studenti di UniBanda, è nata una partitura musicale realizzata dal musicista statunitense Joe Johnson che ha trasformato suoni naturali in note musicali e che sarà eseguita a settembre in un concerto che avrà come guest star Paolo Fresu che suonerà insieme al Collettivo Onyx.