Alleanze, progetti condivisi, network, cose da fare insieme: è stato questo il motivo di fondo forte del convegno "European Dimension of Cultural Capitals" organizzato il 10 dicembre scorso dall'Università di Salerno (mediante Creactivitas, laboratorio che studia la creatività) e dall'Ambasciata Olandese (che ha un bel blog con l'incoraggiante nome di Olandiamo!). In particolare, l'Università degli Studi di Salerno (e Ravello Lab) vogliono porsi come "terreni neutri e centrali" in cui parlare di ECOC e nei quali incoraggiare networking tra le ECOC, dato che non c'è nessuna città campana in finale.

Il convegno, molto utile - come accade spesso in questi casi - sprattutto per fare networking nel backstage, ha suggerito alcuni indirizzi utili:

Rossella Tarantino per Matera 2019 ha parlato della dimensione europea dei temi selezionati (cioè come quei temi hanno interesse e declinazioni anche europee) e dal momento che il suo panel era quello dedicato allo "sviluppo locale" ha evidenziato quanto il progetto di Matera può essere incisivo sullo sviluppo locale, in quanto la cultura diventa trasversale a tutte le politiche pubbliche. Particolare interesse, fra i moderatori del tavolo ma anche nel backstage, ha destato il tema della cultura mobile ("roots and routes"): abbiamo raccontato di Bibliomotocarro, del cinema ambulante, dei restauri di opere d'arte fatti a casa dei cittadini.

Cosa portiamo a casa:

Una impressione finale: ciò che caratterizza la candidatura di Matera 2019 è l'essere tanti.
Negli eventi e nei web, per le altre ECOC sono presenti e visibili i direttori (Sacco, Berg, solo in alcuni casi più di una persona. Ma non vediamo quasi mai gli altri componenti della squadra. A Matera vi è un direttore presente, forte e coinvolto, ma vi sono tanti che lavorano sul progetto e soprattutto sono sono visibili e veri, nelle questioni ECOC, ciascuno per il suo settore di competenza: Rossella, Ilaria, Franco, Tiziana, Ida, Pietro, Alberto, Piero, Raffaella, Claudia e tanti tanti altri).