Matera 2019

Ogni appuntamento dedicato al processo di co-creazione verrà seguito da un volontario del web team di Matera 2019, per partecipare da vicino ai lavori di produzione del programma culturale di Matera 2019 e farne un resoconto disponibile a tutti. Questa settimana è stato il turno di Mimino Ricciardi.
Buona lettura ;)

La Fondazione Sassi ha ospitato il secondo workshop di co-creazione con i 31 Project Leaders, incaricati di realizzare svariati progetti del dossier OpenFuture. Una due giorni incentrata sulla dimensione artistica, il 10 e 11 luglio, nella quale i partecipanti hanno avuto la possibilità di perfezionare i progetti valutati.

Il workshop è stato condotto dalla manager culturale della Fondazione Ariane Bieou, dal consulente esperto in politiche culturali Agostino Riitano, dalla responsabile del programma Build Up Ida Leone e dalla responsabile della comunicazione digitale Raffaella Pontrandolfi.

Si è partiti da una prima sintesi del lavoro svolto nel precedente workshop e la presentazione dei lavori evidenziando che trattasi di co-creazione e quindi è indispensabile un protagonismo partecipato da parte di tutti gli attori che compongono il tavolo affinché la costruzione dei progetti ottemperino il medesimo spirito con il quale si è intrapreso questo percorso. Trattasi, in questa fase, di costruire una carta d’identità per ogni singolo progetto e far si’ che possa armonizzarsi al grande programma di “Matera 2019” e riporre all’interno una ritmica comune, sentendosi parte di qualcosa di più grande e che va oltre il progetto di cui si è leader. Il compito è cogliere una contaminazione di idee e di visioni che formi un magma intellettualmente interessante.

A tutti i project leaders è stato chiesto di presentare i propri progetti agli altri protagonisti utilizzando il metodo dell’elevator pitch: 3 slides in 3 minuti. Una clessidra a scandire il tempo, le emozioni a scandire l’efficacia di una comunicazione strategica che in futuro dovrà confrontarsi con i potenziali partners sociali ed economici.

A conclusione della prima giornata si è proceduto alla firma dei contratti ove il direttore Verri ha espressamente affermato che il contratto, oltre ad un adempimento formale, è uno stringersi la mano per rafforzare la rete sociale e culturale, dare un impulso nuovo sapendo che il lavoro di ognuno è importante ma non sufficiente singolarmente al progetto globale di Matera Capitale.

Il secondo giorno si è iniziato con un laboratorio di comunicazione sui progetti di co-creazione a cura di Raffaella Pontrandolfi. Nel focus si è definito la visione e le azioni in maniera tale che la comunicazione dei progetti possa esser il più omogenea possibile, sapendo che ora si entra nel vivo del progetto e quindi ci si deve sentire protagonisti e lo si deve comunicare partendo anche dalla descrizione dell’anima del progetto stesso. Un primo approccio saranno i racconti giornalieri che Trm produrrà in agosto in pillole sui singoli progetti intervistando tutti i leaders. Il focus sulla comunicazione si chiude definendo che dovrà tener conto di alcuni principi base come l’esser un’unica squadra e valorizzare il lavoro di tutti. Parte di questa strategia è il coinvolgimento del web team di Matera 2019 che avrà il compito di raccontare la fase di workshop del processo di co-creazione. È stato, a questo proposito, lanciato l’hashtag #coMatera2019, che sara’ usato in tutta la comunicazione del percorso.

A metà mattinata i protagonisti sono stati suddivisi in 4 tavoli dove ognuno ha indagato altre best practices per scorgere stimoli, connessioni, possibilità di collaborazioni e attivazioni di reti.

Il primo tavolo si è occupato di architettura, spazio pubblico e paesaggio; il secondo di teatro, danza e performance; il terzo di comunità, installazioni e gamification; il quarto e ultimo tavolo si è concentrato su musica, crossmedia e cinema. Dopo la pausa pranzo sempre mantenendo i gruppi dei tavoli si sono susseguite le skype calls con la critica e curatrice indipendente Katia Anguelova; il direttore artistico di Gamelab Agency Nicolas Rosette; la direttrice di Caos Linda Di Pietro; l’hacker e designer di interazione Salvatore Iaconesi e la scrittrice Oriana Persico. Significante è risultata la voglia di tenersi in contatto tra il tavolo e il relatore vista la forte motivazione di interconnessioni che si sono sovrapposte nelle skype calls.

Prima dei saluti nuovamente in plenaria a presentare un report per ogni tavolo tenendo insieme l’esperienza di condivisione delle analisi e degli spunti di ognuno tenendo congiuntamente anche i argomentazioni degli ospiti delle skype calls.

In questo workshop si è configurato un quadro meno astratto, ogni protagonista con il proprio linguaggio ha messo in comunione degli altri i propri talenti. Tutto ha iniziato a prendere forma: linguaggio, motivazione e peculiarità dovranno diventare metodo provando a trovare connessioni tra i progetti; mutualizzare le convergenze e progetti modulabili deve essere un modo da non lasciar fuori nessuna via per tracciare il palinsesto del 2019.

Si sente una ritmica generale di fondo verso il progetto Matera dove la sperimentazione dovrà esser un punto determinante perché si possa divenire punto di riferimento anche per gli anni successivi al 2019; questi workshop sono delle officine di opportunità culturali. E’ tempo di comprendere che si è protagonisti di un modello che deve andare oltre il 2019 e che non può aver scusanti di nessun genere. La co-creazione è la strada sostenibile da percorrere facendo rete e sapendo di agire in modalità “open future”. Il prossimo workshop è fissato per lunedì 17 e martedì 18 luglio.

 

Resoconto di Mimino Ricciardi, volontario digitale del webteam Matera 2019


Le altre fasi della co-creazione:

1° workshop 26-27 giugno 2017
2° workshop 10-11 luglio 2017
3° workshop 17-18 luglio 2017
Il camp
4° workshop 25 e 26 settembre 2017